ambiente5 relazioni-parametripiante

44
Realzioni Realzioni tra parametri tra parametri meteorologici e piante meteorologici e piante z Temperatura z Radiazione solare z Precipitazioni piovose z Vento z Evapotraspirazione

Upload: cipi-rimini

Post on 14-Jun-2015

328 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Ambiente5 relazioni-parametripiante

RealzioniRealzioni tra parametri tra parametri meteorologici e piantemeteorologici e piante

Temperatura

Radiazione solare

Precipitazioni piovose

Vento

Evapotraspirazione

Page 2: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Argomenti trattatiArgomenti trattati

Relazioni temperatura-colturaEffetto temperature critiche

Page 3: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Temperature ottimali, cardinali e Temperature ottimali, cardinali e critichecritiche

Il rapporto fra temperatura e pianta viene generalmente analizzato considerando i seguenti valori soglia

o Le temperature ottimali sono quelle alle quali la funzione vitale si svolge con la massima velocità.

o Le temperature cardinali massime e minime sono quelle al di sopra ed al di sotto delle quali una funzione si arresta per riprendere quando le condizioni termiche miglioreranno.

o Le temperature critiche massime e minime sono quelle al di sopra ed al di sotto delle quali si verificano danni irreparabili alle funzioni ed agli organi delle piante.

Page 4: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Elementi di variazioneElementi di variazioneI valori delle soglie precedenti variano in funzione di numerosi fattorio Specie e varietà. Esistono piante microtermemicroterme (frumento, segale, pisello hanno un

cardinale minimo fra 2 e 5 °C) con limiti bassi e specie macrotermemacroterme (melone, canna da zucchero, sorgo hanno un cardinale minimo fra 15 e 18 °C) più esigenti in fatto di temperature. Questi parametri determinano la localizzazione degli areali di coltivazione delle singole specie e le relative tecniche agronomiche.

o Funzioni vitali. Nella stessa pianta le diverse funzioni fisiologiche mostrano limiti termici diversi. Ad esempio la respirazione, la fotosintesi e la traslocazione respirazione, la fotosintesi e la traslocazione hanno limiti termici decrescentihanno limiti termici decrescenti.

o Organi. Le radici richiedono una temperatura minore rispetto agli steli, le gemme a fiore sono maggiormente danneggiate di quelle vegetative, gli organi maschili soffrono delle basse temperature più di quelli femminili, etc.

o Età e fase di sviluppo. Le piante in piena attivitpiante in piena attivitàà sono molto pisono molto piùù sensibili alle sensibili alle basse temperaturebasse temperature di quelle in riposo. In generale a partire dalla germinazione le esigenze si mostrano crescenti.

Page 5: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Valori cardinali minimi per il Valori cardinali minimi per il frumentofrumento

o Germinazione 0-5 °Co Levata 10-12 °Co Fioritura 17 °Co Maturazione 19 °C

Page 6: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Areali di coltivazioneAreali di coltivazione

Frumento

Mais

Page 7: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Relazione temperatura velocitRelazione temperatura velocitàà di di svilupposviluppo

Page 8: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Sommatorie termicheSommatorie termicheo Il tempo richiesto per completare le diverse fasi di sviluppotempo richiesto per completare le diverse fasi di sviluppo è funzione

del calore totale ricevuto dalle piante. Tale relazione viene generalmente espressa in termini di somme termichesomme termiche, cioè della somma delle temperature medie giornaliere comprese all’interno di un range di sviluppo.

o Esistono metodi pimetodi piùù o meno complessi per calcolare lo meno complessi per calcolare l’’accumulo accumulo giornaliero delle unitgiornaliero delle unitàà termichetermiche, a seconda che vengano eliminate le temperature cardinali minime, quelle massime od entrambe.

o Il metodo soffre comunque di limitazionimetodo soffre comunque di limitazioni, legate ad esempio all’importanza della temperatura del terrenotemperatura del terreno nelle prime fasi sviluppo, allall’’effetto del effetto del fotoperiodofotoperiodo, alla non linearitnon linearitàà della relazione della relazione temperatura sviluppotemperatura sviluppo.

Page 9: Ambiente5 relazioni-parametripiante

EsempiEsempi

Valori soglia in Valori soglia in °°C C per il calcolo delle per il calcolo delle somme termichesomme termiche

Mais 10Soia 10Sorgo 8Pisello 4Cece 4Grano 0-5Riso 0-10

Somme termiche di sviluppo in Somme termiche di sviluppo in °°CCRapa 700-900Patata precoce 900-1000Carota 1200-1500Lino 1500-1700Grano primaverile 1700-1900Pomodoro 1800-2000Cetriolo 1900-2200Granoturco 2000-2300Barbabietola 2200-2400Cotone 2700-3000Uva 2800-3200Cotone 3200-3600Agrumi 4000-4500Datteri 4500-5000

Page 10: Ambiente5 relazioni-parametripiante

TermoperiodismoTermoperiodismoo Le colture non sviluppano bene a temperature costanti, ma

richiedono valori richiedono valori ritmicamenteritmicamente fluttuantifluttuanti, seguendo l’alternanza giornaliera del giorno e della notte.

o Il fenomeno può essere spiegato dal fatto che processi biologici processi biologici diversi, quali fotosintesi e traslocazione, hanno valori cardinadiversi, quali fotosintesi e traslocazione, hanno valori cardinali li diversidiversi.

o Il termoperiodismo spiega in certi casi il motivo per cui colture dei colture dei climi temperati non si adattano a climi tropicaliclimi temperati non si adattano a climi tropicali dove le escursioni giorno notte sono molto limitate.

Page 11: Ambiente5 relazioni-parametripiante

VernalizzazioneVernalizzazioneo La vernalizzazionevernalizzazione consiste nellnell’’induzione induzione florigenaflorigena esercitata sulle

piante biennali dalle basse temperature. Non si conosce ancora bene la sostanza responsabile (si ipotizzano le gibberelline).

o Tali piante sono dette piante sono dette criofilecriofile e non possono essere coltivate in ambienti perennemente caldi. Ad esempio abbiamo il frumento tenero (varietà autunnali o non alternative), segale, carota, barbabietola, molte graminacee foraggere, melo.

oo Si tratta di un meccanismo di difesaSi tratta di un meccanismo di difesa dalla cattiva stagione, spesso associato al fotoperiodismo.

oo LL’’induzione induzione florigenaflorigena può verificarsi in qualsiasi momento della può verificarsi in qualsiasi momento della stagione vegetativastagione vegetativa, ad esempio sui semi in fase di germinazione (jarovizzazione dei semi di frumento a semina autunnale per posticipare la semina alla primavera successiva).

o La devernalizzazionedevernalizzazione può essere eseguita ponendo piante già vernalizzate ad alte temperature (ad esempio i bulbi di cipolla).

Page 12: Ambiente5 relazioni-parametripiante

DormienzaDormienzaoo I semi maturi di molte specie appena raccolti sono incapaci di I semi maturi di molte specie appena raccolti sono incapaci di

germinare pur essendo perfettamente formatigerminare pur essendo perfettamente formati. E’ un fenomeno adattativo per evitare la germinazione prima del termine dell’inverno.

oo Viene rimossa ponendo i semi a basse temperature per alcune Viene rimossa ponendo i semi a basse temperature per alcune oreore, oppure con la somministrazione di gibberelline.

Page 13: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Argomenti trattatiArgomenti trattati

Relazioni temperatura-coltura

Effetto temperature critiche

Page 14: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Alte temperatureAlte temperatureo L’effetto delle alte temperature è spesso associato a problemi di

deficit idrico ed è quindi difficile da studiarsi.o I danni principali sono:

disidratazione;squilibrio fotosintesi respirazione;coagulazione del protoplasma e quindi morte dei tessuti;scottatura del colletto delle giovani piantine;scottature da sole (uccisione del cambio, ustioni dei frutti, etc.).

o I mezzi di difesa indiretta consistono nel far sfuggire alla coltura le alte temperature (semine, varietà, etc.).

o La difesa diretta può essere ottenuta mediante copertura di limitate superfici con cannicci, graticci, reti.

Page 15: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Basse temperatureBasse temperatureo Le colture sono danneggiate quando le temperature scendono al di

sotto delle soglie critiche minime. Spesso in questi casi si parla di gelate, anche se le temperature non scendono al di sotto degli 0 °C.

o I danni sono svariati ed interessano le cellule ed i tessuti con conseguenze rilevanti per l’intera pianta.

o Danni alle cellule. La formazione di ghiaccio determina la lacerazione delle membrane, la disorganizzazione dei tessuti, la coagulazione del protoplasma. I danni possono aversi anche quando non si forma ghiaccio e si manifestano al momento del successivo riscaldamento.

o Danni ai tessuti. In questo caso esiste una grande variabilità di sintomatologie, quali ad esempio modifica del colore, scoloritura, contrazione dei tessuti con perdita del turgore, rottura da effetti meccanici, necrosi, malformazione, cascola.

Page 16: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Variabili che influenzano lVariabili che influenzano l’’entitentitàà del dannodel danno

o Specie e varietà. o Stadio fenologico. La maggiore suscettibilità si osserva ai precoci stadi di

sviluppo.o Stato nutritivo. Se i succhi sono concentrati la resistenza della pianta è

superiore.o Stato fisiologico delle piante. Una pianta in buone condizioni resiste meglio di

una che è stata già sottoposta ad altri stress ambientali o biologici.o Tipologia dell’impianto e pratiche colturali. La potatura, l’irrigazione, la carica

produttiva, la densità di impianto possono modificare la resistenza al geloo Condizioni climatiche precedenti alla gelata. Le gelate improvvise sono molto

dannose, mentre quelle progressive permettono l’indurimento della pianta che limita così i suoi danni.

o Natura e stato idrico del terreno. Un terreno bagnato è di solito più caldo di uno asciutto, così come un terreno lavorato rispetto ad uno inerbito, ed un terreno compatto rispetto ad uno sciolto.

Page 17: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Radiazione solare:Radiazione solare: Argomenti trattatiArgomenti trattati

Relazioni quantitative radiazione-coltura: le reseRelazioni qualitativa radiazione-coltura: il fotoperiodo

Page 18: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Processi Processi crescita piantecrescita piante

Page 19: Ambiente5 relazioni-parametripiante

La radiazione fotosinteticamente attivaLa radiazione fotosinteticamente attivao Viene generalmente chiamata luce e rappresenta quella parte

della radiazione solare con lunghezza d’onda compresa tra 400 nm e 700 nm che ha come caratteristica principale quella di essere attiva nel processo fotosintetico fornendo l’energia necessaria.

o L’energia luminosa viene assorbita dai pigmenti clorofilliani e trasformata in energia chimica nel processo fotosintetico

o L’intensità luminosa massima registrabile sulla superficie terrestre nei giorni e nelle ore di massima insolazione (circa 2000 μmoli m-2

sec-1) è di molto superiore a quella necessaria per la fotosintesi.

o Il fatto che venga spesso superato il livello di saturazione fa si che l’efficienza fotosintetica, intesa come rapporto tra l’energia contenuta nella s.o. e quella luminosa incidente, è quindi relativamente bassa

Page 20: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Risposta fotosintetica in rapporto Risposta fotosintetica in rapporto allall’’intensitintensitàà della lucedella luce

o Le piante hanno:o una soglia minima di

illuminazione al disotto della quale la fotosintesi non avviene

o Un intervallo in cui la fotosintesi aumenta con l’aumentare dell’intensità luminosa

o Un massimo oltre il quale la fotosintesi non aumenta (livello di saturazione luminosa)

Page 21: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Utilizzazione della radiazione Utilizzazione della radiazione solare solare

o Il 90-95% della sostanza secca delle piante superiori consiste di composti del carbonio derivati dalla fotosintesi

o L'utilizzazione della radiazione solare con la fotosintesi è un processo quantico limitato alla regione dello spettro elettromagnetico compresa tra 400 e 700 μm, regione che costituisce un po' meno del 50% della radiazione globale del sole a livello del suolo.

o Una delle più attendibili stime dell'utilizzazione della radiazione solare è quella di Loomis e Williams

Page 22: Ambiente5 relazioni-parametripiante
Page 23: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Massime rese vegetali teoriche e Massime rese vegetali teoriche e reali reali

o Si deduce che anche nelle situazioni più favorevoli le produzioni vegetali sono molto inferiori a quelle teoricamente possibili

o In certi casi il massimo di assimilazione netta non corrisponde all'optimum di produzione per l'uomo: talora per l'agricoltore è importante non la produzione totale (o biologica o biomassa), ma la quota di questa che è in forma di prodotti utili (produzione economica).

Page 24: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Argomenti trattatiArgomenti trattati

Relazioni radiazione-coltura: la produzione

Relazioni radiazione-coltura: il fotoperiodo

Page 25: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Fotoperiodismo Fotoperiodismo La radiazione, oltre alla fondamentale azione sull'accrescimento attraverso la sintesi clorofilliana, esplica parecchie altre azioni sulla vita delle piante attraverso la loro risposta all’alternarsi giornaliero di periodi di illuminazione a periodi di buio.

Fotoperiodismo è detto la risposta delle piante all’alternarsi giornaliero di periodi di illuminazione a periodi di buio, mentre il fotoperiodo è il periodo di illuminazione

I fenomeni biologici legati alla risposta fotoperiodica sono diversi:Dormienza invernale gemmeCaduta delle foglieFormazione di bulbi e tuberiDeterminazione dei sessi nelle piante dioicheFioritura delle piante

Page 26: Ambiente5 relazioni-parametripiante

FotoperiodismoFotoperiodismoo Molte piante non fioriscono se non sono esposte a una precisa serie di non fioriscono se non sono esposte a una precisa serie di

cicli giornalieri di luce e di buiocicli giornalieri di luce e di buio.

o Grazie al fotoperiodismo le piante non fioriscono se non quando la le piante non fioriscono se non quando la lunghezza del giorno, ossia la stagione, lunghezza del giorno, ossia la stagione, èè appropriataappropriata, indipendentemente da fortuite e occasionali condizioni favorevoli di temperatura o di umidità, che potrebbero verificarsi durante la stagione avversa.

o Le osservazioni sperimentali hanno indicato che lo stimolo fotoperiodico lo stimolo fotoperiodico èè ricevuto dalle foglie o dalle gemme dormienti e che ricevuto dalle foglie o dalle gemme dormienti e che èè trasmesso agli trasmesso agli apici vegetativi attraverso un meccanismo ormonaleapici vegetativi attraverso un meccanismo ormonale.

o Il fitocromofitocromo, pigmento proteico presente in tutte le piante, èè l'agente l'agente fotodipendente del meccanismo fotoperiodico. fotodipendente del meccanismo fotoperiodico.

Page 27: Ambiente5 relazioni-parametripiante

FitocromoFitocromoIl fitocromofitocromo è un pigmento che esiste in due forme reversibili aventi due massimi di assorbimento: 1) radiazione rosso chiara di 660 nm (forma radiazione rosso chiara di 660 nm (forma PfrPfr)), 2) radiazione rosso scura (infrarossa) di 730 nm (forma radiazione rosso scura (infrarossa) di 730 nm (forma PrPr)); la direzione della reazione è determinata dalla radiazione assorbita secondo lo schema seguente:

r (660 nm)Pr Pfr

fr (730 nm)Durante il giornoDurante il giorno la radiazione rosso chiara (660 nm) presente nella luce, più energetica, prevale su quella rosso scura e porta alla formazione di fitocromo (Pfr); al buioal buio, in assenza di radiazione rosso chiara, la radiazione infrarossa di 730 nm provoca il passaggio del fitocromo Pfr in fitocromo Pr. La forma fisiologicamente attiva è il fitocromo Pfr: ossia è la quantitla quantitàà di di PfrPfr a a determinare la fioritura o la non fioritura delle piantedeterminare la fioritura o la non fioritura delle piante. Le piante a giorno corto non fioriscono se il fitocromo Pfr non è sceso sotto una certa soglia.

Page 28: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Fioritura pianteFioritura piantePer quanto riguarda la loro reazione fotoperiodica le piante rientrano schematicamente nelle seguenti tre categorie (frequenti, tuttavia, sono le confusioni dovute alla variabilità genetica per cui varietà diverse di una stessa specie hanno comportamento diverso)

Piante brevidiurnePiante brevidiurne.. Per fiorire richiedono un periodo di oscuritPer fiorire richiedono un periodo di oscuritàà pipiùù lungo della soglia critica e non possono fiorire sotto illuminazlungo della soglia critica e non possono fiorire sotto illuminazione ione continuacontinua.. A questo gruppo appartengono, generalmente, le specie di origine tropicale e sub-tropicale: soia, tabacco, mais, sorgo, patata, canapa, cotone, peperone, batata, ananas, crisantemo, etc.

Piante longidiurnePiante longidiurne.. Sono inibite alla fioritura quando il periodo di Sono inibite alla fioritura quando il periodo di oscuritoscuritàà supera una certa lunghezza criticasupera una certa lunghezza critica; possono fiorire sotto illuminazione continua. Comprendono, generalmente, specie originarie di latitudini medie ed elevate: frumento, fava, barbabietola, cipolla, spinacio, carota, trifoglio pratense, etc.

Piante neutro diurne o fotoindifferentiPiante neutro diurne o fotoindifferenti.. Possono iniziare la fioritura con Possono iniziare la fioritura con notti di qualsiasi lunghezzanotti di qualsiasi lunghezza: comprendono girasole, zucca, pomodoro, etc. e molte varietà di piante brevidiurne.

Page 29: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Esempi di azione del fotoperiodoEsempi di azione del fotoperiodo

Page 30: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Precipitazioni:Precipitazioni:Argomenti trattatiArgomenti trattati

La pioggia

Page 31: Ambiente5 relazioni-parametripiante

La pioggia utileLa pioggia utileo La determinazione della pioggia utiledeterminazione della pioggia utile presenta numerose difficoltà

legate al fatto che l'efficacia dell'evento piovoso varia in funzione:o della quantità di acqua precipitatao della sua intensitào delle caratteristiche del terreno

o Nel quaderno FAO n. 25 sono riportati diversi metodi empirici, formule e relazioni semi-empiriche ed empiriche per la stima delle piogge efficaci.

Page 32: Ambiente5 relazioni-parametripiante

La pioggia utileLa pioggia utileo In generale si può dire che empiricamente possono ritenersi validi i

seguenti criteri:o - Le precipitazioni di unprecipitazioni di un giorno preceduto da un giorno senza giorno preceduto da un giorno senza

precipitazioniprecipitazioni possono ritenersi efficaci se sono uguali o maggiori efficaci se sono uguali o maggiori a due volte il valore della evaporazione di quel giornoa due volte il valore della evaporazione di quel giorno.

o - Le precipitazioni di un periodo piovosoprecipitazioni di un periodo piovoso si possono ritenere efficaci se il totale del periodo efficaci se il totale del periodo èè pipiùù che doppio rispetto che doppio rispetto all'evaporazione giornalieraall'evaporazione giornaliera.

o - Ogni precipitazione che determina il superamento del valore precipitazione che determina il superamento del valore della capacitdella capacitàà di campodi campo nella zona interessata dalle radici si si considera perduta.considera perduta.

Page 33: Ambiente5 relazioni-parametripiante

La pioggia utileLa pioggia utileMetodo di Chaptalo Assume che piogge con intensitpiogge con intensitàà fino a 1 mm/h siano completamente fino a 1 mm/h siano completamente

assorbiteassorbite da un terreno in pianura o leggermente in pendenza. Con l'aumentare dell'intensità aumenterà anche l'acqua assorbita dal terreno sia pure in percentuale sempre minore:

dove: Pe = pioggia efficace in mmP = quantità della pioggia in mmH = durata dell'evento in orev = coefficiente empirico:o

v uguale a 0 se il valore numerico di P è: P <= H

o

se il valore numerico di P è: P > H

)P(1 = Pe ν−

ν = P HP + H

Page 34: Ambiente5 relazioni-parametripiante

EsempioEsempio metodometodo ChaptalChaptalEsempio:1) se: P = 3 mm/h H = 2 h P > H

2) se: P = 2 mm/h H = 3 h P < H

V =0

Pe = 2 mm

0.2 = 3223 = H+P

HP = +−−ν

mm 4.2 = 2.013 = Pe ⎟⎠⎞⎜

⎝⎛ −⋅

Page 35: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Argomenti trattatiArgomenti trattati

L’evapotraspirazione

Page 36: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Il fabbisogno irriguoIl fabbisogno irriguoo I valori di ETP e di precipitazionivalori di ETP e di precipitazioni sono gli elementi di base per il elementi di base per il

calcolo del fabbisogno idrico colturalecalcolo del fabbisogno idrico colturale con il quale è possibile programmare la tecnica irrigua.Per la stima di tale termine possono essere utilizzati diversi criteri, ma il più corretto risulta quello del bilancio idricobilancio idrico in un determinato intervallo di tempo, a partire da una assegnata condizione iniziale, che può essere espresso con la seguente equazione:

Dt = D0 + (N - P) + I - ETDDtt acqua disponibile nel terreno all'istante tDD00 acqua disponibile nel terreno all'istante iniziale, t0N N -- PP apporti idrici naturali (N) al netto delle perdite (P), durante l'intervallo t

- t0I I apporti artificiali di acqua attraverso l'irrigazione, durante l'intervallo t - t0ETET quantità di acqua evapotraspirata durante l'intervallo t - t0

Page 37: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Gli effetti del vento sulle pianteGli effetti del vento sulle piante

Argomenti trattati: Argomenti trattati: Il ventoIl vento

Page 38: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Effetti del vento sulle piante (I)Effetti del vento sulle piante (I)oo Aumento della evapotraspirazioneAumento della evapotraspirazione. In aria ferma l’evaporazione è un

fenomeno di semplice diffusione, mentre se l’aria è in movimento il processo viene fortemente accentuato in quanto vengono rimossi gli vengono rimossi gli strati di aria umidastrati di aria umida che altrimenti tenderebbero ad accumularsi sulle superfici evaporanti.

oo Aumento della traspirazioneAumento della traspirazione. Il vento, deformando le foglie, causa alternate contrazioni ed espansioni degli spazi intercellularicontrazioni ed espansioni degli spazi intercellulari ed in particolare delle camere sottostomatiche forzando il ricambio dell’aria interna con quella esterna più secca. Si accentua così la traspirazione.

oo Venti caldi invernaliVenti caldi invernali possono determinare ll’’appassimento dei boschi di appassimento dei boschi di montagnamontagna. Lo scirocco è il responsabile della stretta dei cereali. Venti caldi e secchi possono devitalizzare foglie, germogli ed anche il polline.

Page 39: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Effetti del vento sulle piante (II)Effetti del vento sulle piante (II)oo

Aumento della evaporazioneAumento della evaporazione. Analogamente all’effetto precedente, il vento accelera la maturazione e l’essiccamento dei semi, l’essiccamento dell’erba durate la fienagione, il prosciugamento superficiale del prosciugamento superficiale del terrenoterreno, etc.

oo

Aumento del ricambio della COAumento del ricambio della CO22

. Con lo stesso meccanismo sopra descritto, il vento favorisce il ricambio della COfavorisce il ricambio della CO22

sia entro il sia entro il mesofillomesofillo

che allche all’’interno della interno della canopycanopy, con vantaggi per la fotosintesi.

oo

Impollinazione e disseminazioneImpollinazione e disseminazione. I movimenti dmovimenti d’’aria assicurano il aria assicurano il trasporto, su un raggio pitrasporto, su un raggio piùù

o meno lungo, del pollineo meno lungo, del polline, assicurando

l’impollinazione, e dei semi, assicurando la disseminazione.oo

Alterazioni morfologicheAlterazioni morfologiche. Le piante che si accrescono sotto l’influenza di venti secchi non raggiungono mai un grado di turgiditturgiditàà

tale da far tale da far

espandere lo loro cellule fino alla dimensione normaleespandere lo loro cellule fino alla dimensione normale. Gli organi risultano così

ridotti, anche senza essere deformati. Lungo le coste od

in alta montagna la dimensione degli alberi è

ridotta. In caso di venti dominanti costanti, i tronchi risultano asimmetrici, per la formazione di legno di compressione con anelli più

sviluppati nella parte sottovento. La

chioma assume la forma a bandiera.

Page 40: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Tipica chioma a bandieraTipica chioma a bandiera

Page 41: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Effetti del vento sulle piante (III)Effetti del vento sulle piante (III)oo AllettamentoAllettamento.. Fenomeno dannoso causato del vento su piante

erbacce, consistente nel coricamento degli steli per piegatura o per allentamento delle radici.

oo Stroncamento e sradicamentoStroncamento e sradicamento. Importante anche negli alberi ed in certe piante erbacee; caduta di fiori.

oo Trasporto di saliTrasporto di sali. Venti provenienti dal mare e che trasportano particelle di cloruro di sodio sono molto frequenti in Italia e provocano gravi danni alla vegetazione data la forte tossicità del sale.

oo AbrasioneAbrasione. Quando il vento trasporta particelle di ghiaccio o di sabbia esercita una potente azione abrasiva. Le cortecce possono essere abrase, soprattutto pochi centimetri sopra il suolo.

Page 42: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Erosione eolica (I)Erosione eolica (I)o Consiste nel distacco e trasporto di particelle minute di terrenodistacco e trasporto di particelle minute di terreno

o Il processo è favorito dalle seguenti condizionio

Terreno asciutto ed incoerente

o

Copertura vegetale scarsa od assenteo

Campi lisci e di grande estensione

o

Vento abbastanza forte da sollevare e trasportare le particelle di terra

Page 43: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Misure protettiveMisure protettiveoo Aumentare la scabrezzaAumentare la scabrezza delle superfici creando zollosità e solchioo Assicurare la copertura del terrenoAssicurare la copertura del terreno con opportune rotazioni colturali

e/o lasciando i residui in superficieoo Creare barriere frangiventoCreare barriere frangivento o comunque interrompere la continuità

dei campi con filari e strisce protettiveo Dare ai campi larghezza e orientamento dettati dal regime larghezza e orientamento dettati dal regime

dominantedominante

Page 44: Ambiente5 relazioni-parametripiante

Caratteristiche e specie dei frangiventoCaratteristiche e specie dei frangiventooo Essere sempreverdeEssere sempreverde, in modo da esercitare la sua protezione anche

nei mesi invernalio Essere a rapida crescitarapida crescita, rustico, adattabile, resistente alla salsedineo Avere apparato radicale robusto ma non molto espansoapparato radicale robusto ma non molto espanso, per ridurre

la competizione con le colture e resistere allo sradicamento operato dal vento

Nei climi litoraneiclimi litoranei si fa largo ricorso ad eucalipto e cipresso. Si può ricorrere ad arbusti come canna comune, tuia, etc.

Nelle fasce tropicalifasce tropicali sono utilizzate l’eucalipto, l’acacia.Nelle zone settentrionalizone settentrionali si utilizzano cedro, olmo, pioppo, ontano,

platano che sono però caducifolie.Nelle zone del sudzone del sud è possibile utilizzare, per limitate estensioni, siepi di

fico d’india, ginepro, ligustro, tamerici.