allergie, chi, come, quando - corriere dell'irpinia...no la barriera epidermica. ciò consente...

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Allergie, Allergie, chi, come, chi, come, quando quando Arriva la primavera... Mariolina De Angelis L a pri- mavera stagio- ne “di rinasci- ta” per anto- nomasia, cer- to non è accol- ta con entusiasmo da par- te di “coloro”, e sono tanti, circa il 20% delle popola- zioni, che soffrono di ma- nifestazioni dovute alla presenza di “pollini” ca - paci di scatenare risposte e fenomeni allergici. Anzitutto è giusto sotto- lineare la differenza tra in- tolleranza e allergia. I fe- nomeni sono molto diver- si. Infatti, se l’intolleranza non vede coinvolto il siste- ma immunitario e pertan- to basta ridurre o elimina- re “il cibo” incriminato, per limitare o addirittura eliminare del tutto i sinto- mi “siano essi dermici, ga- stroenterici o respiratori”, più complesso è il discorso “allergia” che vede il coin- volgimento del Sistema Immunitario il quale rico- noscendo la “sostanza” quale estranea, provvede a produrre gli anticorpi. Il suo compito quindi è quel- lo, attraverso mediatori chimici e processi biologi- ci, di difendere l’organi - smo dagli attacchi chimi- ci, traumatici o infettivi. Negli ultimi anni, il cambiamento ambientale ha contribuito anche al cambiamento degli aller- geni presenti nell’atmo - sfera. Se prima infatti nel- la stagione primaverile le piante più note definite al- lergiche erano le gramina- cee e le parietali si sono ag- giunte nuove allergie det- te “minori”, da piante di “città” quali Cipresso o l’Ambrosia. Quest’ultima, sempre più “novità”, per medici e pazienti, perché dall’America è arrivata al Nord Italia. La rete di mo- nitoraggio sparsa su tutto il territorio nazionale rie- sce a misurare le concen- trazioni nell’atmosfera dei pollini di queste piante che sono proprio di interesse allergologico. I sintomi tipici e direi “caratteristici” delle aller- gie sono a carico delle vie respiratorie, della pelle o oculari. Cosa fare se ci si rende conto di essere allergici? Dopo un primo approc- cio con il MMG è necessa- ria una valutazione spe- cialistica da parte dell’al - lergologo che dopo aver ef- fettuato una visita accura- ta ed opportuni esami, prescriverà la terapia far- macologica più idonea (antistaminici, cortisoni- ci, vaccini s.c. o sublingua- li). Nell’inserto la comples- sità dell’argomento è resa chiara e semplice da parte degli autori che hanno contribuito alla stesura. Buona lettura. * Farmacista Giulia Calabrese a pagina 16 Cause: diversi sono gli agenti scatenati Francesca Finelli a pagina 17 Intolleranze alimentari Conoscere e curare Francesco Gaeta a pagina 18 Reazioni avverse da ipersensibilità a farmaci E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.

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Page 1: Allergie, chi, come, quando - Corriere dell'Irpinia...no la barriera epidermica. Ciò consente la penetrazione degli allergeni (solitamente l’acaro della polvere, i pollini e il

Allergie,Allergie,chi, come,chi, come,quandoquando

Arriva la primavera...Mariolina De Angelis

La pri-maverastagio -

ne “di rinasci-ta” per anto-nomasia, cer-to non è accol-

ta con entusiasmo da par-te di “coloro”, e sono tanti,circa il 20% delle popola-zioni, che soffrono di ma-nifestazioni dovute allapresenza di “pollini” ca -paci di scatenare rispostee fenomeni allergici.

Anzitutto è giusto sotto-

lineare la differenza tra in-tolleranza e allergia. I fe-nomeni sono molto diver-si.

Infatti, se l’intolleranzanon vede coinvolto il siste-ma immunitario e pertan-to basta ridurre o elimina-re “il cibo” incriminato,per limitare o addiritturaeliminare del tutto i sinto-mi “siano essi dermici, ga-stroenterici o respiratori”,più complesso è il discorso“allergia” che vede il coin-volgimento del SistemaImmunitario il quale rico-noscendo la “sostanza”

quale estranea, provvede aprodurre gli anticorpi. Ilsuo compito quindi è quel-lo, attraverso mediatorichimici e processi biologi-ci, di difendere l’organi -smo dagli attacchi chimi-ci, traumatici o infettivi.

Negli ultimi anni, ilcambiamento ambientaleha contribuito anche alcambiamento degli aller-geni presenti nell’atmo -sfera. Se prima infatti nel-la stagione primaverile lepiante più note definite al-lergiche erano le gramina-cee e le parietali si sono ag-

giunte nuove allergie det-te “minori”, da piante di“città” quali Cipresso ol’Ambrosia. Quest’ultima,sempre più “novità”, permedici e pazienti, perchédall’America è arrivata alNord Italia. La rete di mo-nitoraggio sparsa su tuttoil territorio nazionale rie-sce a misurare le concen-trazioni nell’atmosfera deipollini di queste piante chesono proprio di interesseallergologico.

I sintomi tipici e direi“caratteristici” delle aller-gie sono a carico delle vie

respiratorie, della pelle ooculari.

Cosa fare se ci si rendeconto di essere allergici?

Dopo un primo approc-cio con il MMG è necessa-ria una valutazione spe-cialistica da parte dell’al -lergologo che dopo aver ef-fettuato una visita accura-ta ed opportuni esami,prescriverà la terapia far-macologica più idonea(antistaminici, cortisoni-ci, vaccini s.c. o sublingua-li).

Nell’inserto la comples-sità dell’argomento è resachiara e semplice da partedegli autori che hannocontribuito alla stesura.

Buona lettura.* Farmacista

Giulia Calabrese

a pagina 16

Cause:diversi sonogli agentiscatenati

Francesca Finelli

a pagina 17

IntolleranzealimentariConosceree curare

Francesco Gaeta

a pagina 18

Reazioniavverseda ipersensibilitàa farmaci

E' vietata la riproduzione. Tutti i diritti sono riservati.

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Giovedì 4 aprile [email protected]

L’allergia comefenomeno biologico

Dermatite atopica

u PAT O L O G I E . Diversi sono gli agenti scatenanti perché diverse sono le modalità di azione del sistema immunitario

Giulia Calabrese*

Le allergie so-no un grup-po eteroge-

neo di malattie, chepossono colpire di-versi organi del cor-po (ad esempio la

pelle, il sistema respiratorio el’apparato gastrointestinale),accomunate da una riposta al-terata ed abnorme del sistemaimmunitario nei confronti disostanze ambientali innocuecome pollini, polvere, pelo dianimale, sostanze chimicheetc. Le patologie al-lergichepiù comu-ni sono larinite, lacongiunti -vite, l’asma,le dermatitida contatto,la dermatiteatopica, le al-lergie a far-maci, allepunture di in-setto e agli ali-menti e l’ortica -ria. Queste ma-lattie si manife-stano in manie-ra molto diversaperché diverse sono le modali-tà di azione del sistema immu-nitario e diversi sono gli agentiscatenanti. Ad esempio, l’asmae la rinite sono dovute essen-zialmente alla produzione diquantità elevate di un tipo dianticorpo (le IgE ) da parte deisistema immunitario contropollini e polvere. L’esposizionealla sostanza incriminata de-termina l’attivazione immedia-ta delle IgE (risposta di tipo im-mediato) e l’insorgenza in po-chi minuti dei sintomi quali se-crezione nasale acquosa, pru-rito al naso e al palato, tosse edifficoltà respiratorie. L’inci -denza di rinite allergica edasma è molto aumentata negliultimi anni molto probabil-mente perché il miglioramentodelle condizioni igienico-sani-tarie porterebbe il sistema im-munitario a non cimentarsipiù contro le infezioni ma a sca-tenarsi nei confronti di sostan-ze innocue (ipotesi igienica).Molto più complessi sono i mec-canismi biologici che determi-nano l’insorgenza della derma-tite atopica. Questa malattia si

manifesta clinicamente con sec-chezza, rossore, vescicole e pru-rito localizzati in sedi tipichequali il volto, le pieghe e i genita-li. Essa è causata da un deficit dialcune proteine che costituisco-no la barriera epidermica. Ciòconsente la penetrazione degliallergeni (solitamente l’acarodella polvere, i pollini e il pelo dianimali) , l’attivazione delle IgEe di alcune proteine infiammato-rie quali IL-4 e IL-13 e conse-guentemente lo scatenarsi deisintomi. Il difetto della barrieracutanea

rende, inoltre, lapelle dei pazientipiù suscettibili alleinfezioni sia batte-riche che virali,come ad esempiol’impetigine el’herpes.Le dermatiti dacontatto si ca-ratterizzanoper la presenzadi rossore,prurito e ve-scicole nelpunto di con-tatto con lasostanza al-

lergizzante alcunigiorni dopo la sua applicazio-

ne. Tali sostanze sono ,di solito,il nichel, i cosmetici, le tintureper capelli, i materiali plastici e icoloranti per tessuti. Questo ti-po di allergia si presenta tipica-mente alcuni giorni dopo l’espo -sizione alla sostanza allergiz-zante (risposta di tipo ritardato)ed è mediata da alcune celluledel sistema immunitario chia-mate Linfociti T.L’orticaria è una malattia estre-mamente complessa che si ma-nifesta con lesioni cutanee pru-riginose simili alle punture diinsetto (i pomfi) e gonfiore dellelabbra, degli occhi e alle vie re-spiratorie (angioedema). Essapuò essere scatenata siadall’esposizione ad una sostanzaambientale (un tipo di polline,un alimento, un farmaco) ingrado di attivare le IgE (ortica-ria acuta) sia da un meccanismodi auto-immunità per i quale ilsistema immunitario aggredi-sce sé stesso, in assenza di unostimolo esterno scatenante (orti-caria cronica). Nelle sue formepiù gravi l’orticaria può asso-ciarsi ad ostruzione delle vie re-spiratorie e perdita di coscienza(shock anafilattico) e richiedere,

pertanto, il ricovero immediatodel paziente.Conoscere i meccanismi che de-terminano le patologie allergi-che è molto importante per lascelta terapeutica e per la realiz-zazione di farmaci di nuova ge-nerazione (i farmaci biotecnolo-gici), altamente specifici nei

confronti delle molecole coinvol-te in tali malattie. La terapia del-le allergopatie consiste nell’evi -tare l’esposizione agli allergeniambientali scatenanti , nellasomministrazione di antistami-nici, cortisonici per uso locale esistemico, broncodilatatori perl’asma e adrenalina nel caso di

anafilassi. Nei casi più gravi siricorre ai cosiddetti farmaci bio-logici o biotecnologici : l’omali -zumab (un farmaco che inattivale IgE) per l’asma e l’orticaria, ildupilumab (un farmaco cheinattiva le citochine IL-4 e IL-13)per la dermatite atopica.

* Dermatologo

PELLE DIFFICOLTÀ RESPIRATORIE

Dermatiti da contattoed eczema atopico

Rinite e asmabronchiale

Le allergie della pelle possono essereclassificate in due gruppi: le derma-titi da contatto e l’eczema atopico.

Le dermatiti da contatto sono caratterizza-te da rossore, prurito e vescicole nell’areadel corpo direttamente esposta all’agentescatenante (ad esempio un profumo, unatintura per capelli, il nichel, una crema, icoloranti per gli indumenti etc). La diagno-si viene posta effettuando i Patch test, ovve-ro applicando sulla schiena del pazientetutti gli agenti più frequentemente respon-sabili della dermatite da contatto e valutan-do un’eventuale risposta a distanza di 72ore.

La dermatiteatopica, inve-ce, è causatanon solodall’esposizio -ne ad allergeniambientali (adesempio l’aca -ro della polve-re, i pollini, ilpelo degli ani-mali, etc) ma anche da un difetto, genetica-mente determinato, della barriera della pel-le. La diagnosi viene effettuata sulla basedelle manifestazioni cliniche del paziente.Un capitolo a parte è rappresentato dall’or -ticaria. Solo una minoranza dei casi di orti-caria sono su base allergica: l’esposizioneall’allergene (un alimento, un tipo di polli-ne oppure un farmaco) induce nell’arco dipochi minuti lo scatenarsi di pomfi e an-gioedema.

La maggior parte dei pazienti affetti daorticaria, invece, hanno una forma autoim-mune di tale patologia: il sistema immuni-tario dell’individuo stesso aggredisce i ma-stociti (le cellule della pelle che inducono ilprurito e i pomfi) e induce le manifestazio-ni. Si tratta in questo caso di una patologiacronica. Più rare sono le forme di orticariaindotte da stimoli fisici ovvero dal contattocon sudore, acqua, pressione, oggetti caldio freddi.

Biagio Campana*

Le allergie respiratorie sonoreazioni scatenate da aller-geni che entrano in contatto

con l’organismo attraverso l’ariarespirata, provocando disturbi acarico dell’apparato respiratorio.L’allergia non ha età. Si può essere

allergici fin da bambini oppure diventarlo in etàadulta. Si distinguono forme allergiche stagio-nali e forme croniche. Le allergie stagionali ri-conoscono nell’inalazione di pollini (gramina-cee, urticacee, composite e betulacee) la causascatenante mentre quelle croniche non hannoperiodicità fissae sono innescateda acari dellapolvere, muffe,pelo di animalie/o sostanze chi-miche. Anche glialimenti e alcunifarmaci possanoessere responsa-bili della com-parsa di allergie respiratorie. La rinite e l’asmabronchiale rappresentano le principali malattierespiratorie allergiche. Entrambe sono caratte-rizzate da un processo infiammatorio cronicopersistente che si mantiene e si evolve in manie-ra indipendente dalla persistenza dell’esposi -zione allo stesso. La rinite si manifesta clinica-mente con prurito nasale, gocciolamento e star-nuti a raffica spesso associati a naso chiuso eperdita dell’olfatto. I sintomi tipici dell’asma,invece, sono la difficoltà respiratoria, il respirosibilante e la tosse. La diagnosi di queste malat-tie si basa su prove di funzionalità respiratoria,test allergologici e sierologici ed esami radiolo-gici. La terapia dell’asma prevede un cosiddettopercorso a step, in base alla gravità del quadroclinico-funzionale e della frequenza di episodi.Nei casi di asma difficile sono disponibili nuoveopzioni terapeutiche (anticorpi specifici) chestanno dando risultati molto incoraggianti.

*Specialista in Malattiedell’Apparato Respiratorio

SALUTE & BENESSERE

Congiuntivite

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u CONOSCERE E CURARE. Quello che per un individuo è cibo, può essere per un altro veleno

Francesca Finelli*

Le intolleranze ali-mentari fannoparte di un vasto

gruppo di disturbi defi-niti come reazioni avver-se al cibo: si parla di intol-

leranza alimentare, piuttosto che diallergia, quando la reazione non èprovocata dal sistema immunitario.Le prime osservazioni conosciute suidisturbi legati all’ingestione del cibosono molto antiche. Ippocrate avevagià osservato che l’ingestione di lattevaccino può provocare turbe gastri-che, orticaria e cefalea. Lucre-zio affermava: “quello che perun individuo è cibo, può essereper un altro veleno”. Tuttavia,le reazioni avverse al cibo costi-tuiscono ancora una delle areepiù controverse della medicina:non sono sempre chiari i mec-canismi che ne stanno alla basee c’è ancora molta incertezzasulla sintomatologia clinica,sulla diagnosi e sui test che ven-gono utilizzati per effettuarla.Di conseguenza, ci sono diffe-renze di opinione sulla diffusio-ne di questi disturbi e sul loro impat-to sociale. L’American Academy ofAllergy Asthma and Immunologyha proposto una classificazione, lar-gamente accettata, che utilizza il ter-mine generico “reazione avversa alcibo”, distinguendo poi tra allergie eintolleranze: le allergie sono mediateda meccanismi immunologici; nelleintolleranze, invece, la reazione nonè provocata dal sistema immunita-rio. Esistono diverse tipologie di in-tolleranze alimentari. Quelle enzi-matiche sono determinate dall’inca -pacità di metabolizzare alcune so-stanze presenti nell’organismo. L’in -tolleranza enzimatica più frequenteè quella al lattosio, lo zucchero conte-nuto nel latte, ed è causata da una

presenza insufficiente dell'enzimalattasi; la forma più comune di intol-leranza al grano è, invece, la celia-chia. In Italia si contano circa 1,3 mi-lioni di adulti e 600 mila bambini af-fetti da almeno un'allergia alimenta-re, per un totale di quasi il 10% dellapopolazione. Gli alimenti sotto accu-sa sono, per i più piccoli, principal-

mente latte e uova, mentre per gliadulti le allergie più frequenti sonodovute a crostacei, pesce, soia e frut-ta con guscio. Capisaldi delle nostretavole, ma per molti anche un nemi-co da evitare. Sono infatti tra le piùcomuni fonti di allergie alimentari,un problema estremamente diffusosoprattutto in età pediatrica: si stimache fino all’8% dei bambini ne soffraentro il secondo anno di età, percen-tuale che tende poi a diminuire nellapopolazione adulta. Un nemico insi-dioso dunque, che necessita di com-petenze specialistiche sempre ag-giornate per assicurare una gestio-ne corretta del problema. E’ fonda -mentale quindi una buona diagnosiper poter distinguere le allergie vere

e proprie da intolleranze e altre for-me di reazione avversa al cibo. Perparlare di allergia in senso proprio –ricordano gli esperti americani – bi -sogna essere di fronte ad una reazio-ne del sistema immunitario, mediatanella maggior parte dei casi da im-munoglobuline di tipo E (o IgE).Queste molecole possono essere indi-

viduate nel siero con dei test specifi-ci, che rappresentano quindi, insie-me ai famosi prick test, gli strumentiprincipe a disposizione degli specia-listi per individuare una possibile al-lergia. Ma anche questi test devonoessere presi con giudizio e inseriti inuna valutazione complessiva dei sin-tomi e della storia clinica del pazien-te. Anamnesi e test vanno in sinergiaper una diagnosi corretta. Ma anchela prevenzione riveste un importanteruolo e in mancanza di terapie riso-lutive, quindi, rimane uno degliaspetti chiave. Uno stile di vita sanofatto di attività fisica, un’alimenta -

zione equilibrata, una integra-zione di probiotici per la saluteintestinale, possono essered’aiuto in quanto rafforzano ledifese immunitarie. L’elimina -zione degli alimenti a cui si ri-sulta allergici, invece, rimanela strategia più importante, unpercorso lungo il quale gliesperti sottolineano la necessi-tà di essere accompagnati dauno specialista, i cui consigli ri-sultano fondamentali per evita-re carenze nutrizionali e limita-re al minimo i rischi. Ma dati

più recenti, invece, sottolineanol’inutilità di evitare il contatto preco-ce con alimenti potenzialmente aller-genici, che nella maggior parte deicasi andrebbero anzi introdotti nelladieta dei bambini intorno ai 4-6 mesi,per minimizzare il rischio di aller-gie, ad esempio l’allattamento al se-no, si conferma come strumentoprincipe per minimizzare il rischioche i neonati sviluppino allergie ne-gli anni successivi.

*Biologa Nutrizionista – Specialistain Scienze degli Alimenti e della Nu-

trizione Umana- Perfezionata nei di-sturbi del Comportamento Alimenta-re – Nutrizionista presso U.O. Pedia-

tria A.O.Moscati- Consulente HACCP,Igiene e Sicurezza Alimentare

SALUTE & BENESSERE

Intolleranzealimentari

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Ipersensibilitàda farmaci: le reazioni

u MEDICINALI. Maggiormente incriminati sono gli antibiotici, gli antinfiammatori, gli anestetici generali e i mezzi di contrasto iodati

Mitie realtà

Caterina Giordano

Circa cinquanta annifa si è avuta la primaondata di malattie al-

lergiche respiratorie come leriniti allergiche e l’asma; ne-gli ultimi dieci anni si è mol-to discusso su quella che è

stata definita una vera “epidemia”, cioèl’allergia alimentare. Si ipotizza che ali-menti troppo raffinati, eccessiva igiene,minor contatto con ambienti naturalihanno fatto si che il sistema immunitariodei bambini fosse meno stimolato a pro-durre anticorpi protettivi nei confrontidelle allergie. La Dermatite atopica è ilquadro più frequente associato ad aller-gia alimentare. E’ invece dovuta ad un di-fetto genetico, in seguito al quale la cuteha un indebolimento della sua funzionedi barriera; questo può comportare unasensibilità allergica ad un alimento anco-ra prima che il bambino lo assaggi. Ilbambino, che sviluppa allergia alimenta-re nei primi mesi di vita ,sarà predispostoanche ad altre malattie allergiche nell'e-tà successiva quali rinite ed asma. Un te-st cutaneo (PRICK TEST) molto diffuso,può evidenziare positività per un deter-minato alimento in un soggetto con der-matite atopica, ma è un errore comunequello di eliminare l’alimento dalla dietadel bambino per ottenere il miglioramen-to della dermatite. La dieta di evitamentoè deleteria perchè impedisce il normalesviluppo della tolleranza all’alimento,tolleranza che viene raggiunta propriocon l'assunzione per via orale. L’unicoimpegno terapeutico per la dermatiteatopica è volto a ripristinare l’integritàdella barriera cutanea con antinfiamma-tori ed emollienti. Di contro, l’allergia ali-mentare rappresenta un rilevante pro-blema di morbilità e mortalità se si consi-dera che gli alimenti costituiscono il fat-tore scatenante più' importante dell'ana-filassi in età pediatrica. L'anafilassi èuna manifestazione severa che viene sca-tenata dall’assunzione dell'alimento ver-so il quale si è sviluppata la sensibilizza-zione e mette a rischio di vita, coinvol-gendo più organi quali cute, apparatogastrointestinale, respiratorio e cardio-circolatorio. L'allergia alimentare e le re-strizioni alimentari che ne conseguonoinfluiscono sulla stabilità psicologica esul benessere dei bambini, delle famigliee dell’ambiente sociale intorno(scuole,palestre ,ecc ), generalmente poco prepa-rato ad affrontare l’emergenza.

*Pediatra

Francesco Gaeta*

Le reazioni da ipersensibili-tà a farmaci sono reazioniavverse imprevedibili che

comprendono sia le reazioni aller-giche, in cui è possibile rilevare uncoinvolgimento del sistema im-munitario in pazienti con fattori

predisponenti, sia non allergiche, dovute allecaratteristiche farmacologiche e/o tossiche delfarmaco. Tali reazioni costituiscono il 15% ditutte le reazioni avverse a farmaci ed interessa-no oltre il 7% della popolazione generale. I far-maci maggiormente incriminati sono gli anti-biotici, gli antinfiammatori non steroidei(FANS), gli anestetici generali e i mezzi di con-trasto iodati.

Le reazioni da ipersensibilità allergica afarmaci sono classificate in reazioni imme-diate e non immediate o ritardate, sulla baseall’intervallo di tempo intercorso tra l’assun -zione del farmaco e lo sviluppo della reazio-ne.

Le reazioni immediate si sviluppano entro1 ora dall’ultima assunzione del farmaco e so-no spesso mediate da anticorpi di tipo IgE.Sono clinicamente rappresentate da ortica-ria, angioedema, broncospasmo, sintomi ga-strointestinali, rinite e congiuntivite e, neicasi più gravi, da anafilassi o shock anafilat-tico.

Le reazioni non immediate, invece, si svi-

luppano dopo un’ora dall’assunzione del far-maco e sono spesso mediate da linfociti T;possono manifestarsi come orticaria e an-gioedema, come esantema maculo-papulosoo morbilliforme, eritema fisso da farmaci,malattie bollose (come sindrome di Steven-Johnson, necrolisi tossica epidermica (TEN)ed eruzioni fisse da farmaci generalizzatebollose), pustolosi esantematica acuta gene-ralizzata (AGEP). Raramente possono esserecolpiti altri organi o apparti in maniera isola-

ta o in associazione con le manifestazioni cu-tanee e comprendono quadri di epatite, va-sculite, insufficienza renale, polmonite, ane-mia, neutropenia e piastrinopenia.

Per valutare una reazione allergica ad unfarmaco è fondamentale un’accurata raccol-ta anamnestica che specifichi il tipo di reazio-ne, il tempo di comparsa dei sintomi rispettol’ultima assunzione del farmaco ed eventualiterapie concomitanti.

La diagnosi è formulata sulla base dell’esi -to di test in vivo e di test in vitro. Nello studiodelle reazioni immediate si effettuano test cu-tanei a lettura immediata, test di laboratorio,come il dosaggio delle IgE specifiche sierichee il test di attivazione dei basofili. Nello studiodelle reazioni non immediate si effettuano te-st intradermici a lettura ritardata, patch testoppure test di laboratorio, come il test di tra-sformazione linfocitaria o il dosaggio dellecitochine, effettuati presso strutture specia-lizzate.

In alcuni casi, per escludere una diagnosidi ipersensibilità ad un farmaco, è necessarioil test di provocazione, effettuabile quando lareazione riportata in anamnesi non è grave, oqualora sussista la necessità di riassumere ilfarmaco incriminato.*Specialista in Allergologia e Immunologia Cli-

nica, Fondazione Policlinico Universitario A.Gemelli IRCCS, UOC Allergologia

- Presidio Columbus

SALUTE & BENESSERE

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