allegato 234
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IPCPS IPCPS Interpersonal Prosocial Interpersonal Prosocial
Cognitive Problem SolvingCognitive Problem SolvingCarlo Ricci, Marzia Pompei & Carlo Ricci, Marzia Pompei &
Elisabetta DiadoriElisabetta Diadori
TIPI DI PROBLEMI
1. Accademici
2. Personali
3. Interpersonali
PROBLEM SOLVING
L'insieme delle procedure e delle strategie che vengono messe in atto dal soggetto motivato a raggiungere
un determinato obiettivo
Job & Ruminati, 1984
PROBLEM SOLVING INTERPERSONALE
Un processo psicologico-relazionale che rende disponibili una varietà di alternative di risposta potenzialmente
efficaci e aumenta la probabilità di scegliere la risposta più efficace
tra le varie alternativeD’Zurilla & Goldfried, 1971
1. IDENTIFICARE/DEFINIRE IL PROBLEMA
2. GENERARE SOLUZIONI ALTERNATIVE
PROBLEM SOLVING INTERPERSONALE
3. ANALIZZARE LE CONSEGUENZE
4. GIUNGERE AD UNA DECISIONE
5. IMPLEMENTARE L’AZIONE
6. VERIFICARE I RISULTATI
LE FASI
DISTURBIABILITA’
COGNITIVE• Aggressività• Impopolarità• Isolamento• Impulsività
• Pensiero divergente• Pensiero consequenziale• Pensiero mezzi-fini• Prosocialità
IPCPS
ICPS: Interpersonal Cognitive
Problem Solving
- Ritardare una risposta impulsiva- Definire i compiti in termini specifici- Anticipare la conseguenza negativa o
positiva di una soluzione- Scegliere la soluzione migliore- Scomporre la soluzione prescelta in una
serie di passi realizzabili- Combinare tutte queste abilità nelle
situazioni di vita reale
FINALITA’
IPCPS: Interpersonal Prosocial
Cognitive Problem Solving
Incrementare le condotte prosociali facilitando nei bambini
l’apprendimento di abilità cognitivee comportamentali per la risoluzione
dei problemi interpersonali
FINALITA’
I PRESUPPOSTI1. Le abilità di problem solving prosociale, in quanto
processo cognitivo, necessitano della padronanza di concetti e regole che vi sono alla base
2. L’apprendimento deve essere cumulativo e fedele al principio della difficoltà crescente
3. Tutto o quasi tutti gli esempi utilizzati dal programma si basano su persone e relazioni tra persone piuttosto che su oggetti ed eventi impersonali
4. L’apprendimento dei concetti è prioritario rispetto alla produzione di una corretta grammatica e sintassi dal punto di vista linguistico
I PRESUPPOSTI5. Si cerca di favorire l’acquisizione di nuove strategie
di risoluzione dei problemi interpersonali piuttosto che la sola riduzione di strategie aggressive
6. Ogniqualvolta la situazione problematica lo permetta, dovrà essere affrontata secondo<l’ottica prosociale
7. La partecipazione attiva dei bambini è parte integrante delle attività
8. Le abilità di problem solving interpersonale prosociale non vengono insegnate come fini a se stesse, ma come mezzo per facilitare l’apprendimento sociale e migliorare la relazione
GLI OBIETTIVI
1. Abilità linguistiche
2. Sviluppo affettivo-emotivo
3. Educazione morale e sociale
4. Educazione intellettuale
LA METODOLOGIA1. Inizio precoce del programma
2. Strutturazione di un contesto partecipativo
3. Presentazione dell’acronimo IPCPS
4. Incremento temporale graduale della durata degli incontri
5. Flessibilità nei contenuti
6. Formazione di gruppi misti
7. Metodologia partecipativa
8. Seguire le tematiche proposte senza saltare nessun concetto ne soffermarsi troppo
9. Poggiare i disegni e le immagini in vista
10. Rotazione democratica dei ruoli nei giochi di role playing
11. Permettere ai bambini di esporre problemi personali
12. Possibilità di assegnare i giochi come compiti a casa
13. Generalizzazione degli apprendimenti
14. Formazione dell’insegnante
15. Modeling parte integrante del processo educativo, insegnante come modello (problem solving+prosocialità)
16. Uso del rinforzo e sospensione del giudizio
17. Proporre modelli di comportamento positivi
18. Ottica prosociale quando ci si rivolge a problemi di altri
19. Implicazioni della prosocialità nella fase di valutazione delle alternative
LA METODOLOGIA
• ABILITA’PRE PROBLEM SOLVING
• Pensiero divergente• Pensiero consequenziale• Accoppiamento soluzione-
conseguenza• Prosocialità
L’ORGANIZZAZIONEScuola materna e I ciclo Scuola Elementare
• ABILITA’INTERPERSONALPROSOCIAL COGNITIVEPROBLEM SOLVING
LA STRUTTURA DEL PROGRAMMA
ABILITA’ PRE PROBLEM SOLVING
Dal gioco 1 al gioco 31
ABILITA’ IPCPS
Pensiero divergente: dal problema 1 al 4
Pensiero conseguenziale: dal problema 5 al 10
Accoppiare soluzioni e conseguenze: dal problema 11 al 14
• ABILITA’PRE PROBLEM SOLVING
• Pensiero divergente• Pensiero consequenziale• Accoppiamento soluzione-
conseguenza• Pensiero mezzi-fini
• ABILITA’INTERPERSONALPROSOCIAL COGNITIVE PROBLEMSOLVING• TRAINING
INFORMALE
L’ORGANIZZAZIONEII ciclo Elementare e Scuola Media
LA STRUTTURA DEL PROGRAMMAABILITA’ PRE PROBLEM SOLVING
Dal gioco 1 al gioco 38
(dal gioco 39 al 61)Pensiero divergente: dal gioco 39 al gioco 44Pensiero conseguenziale: dal gioco 45 al gioco 49Accoppiare soluzioni e conseguenze: gioco 50 Pensiero mezzi-fini: dal gioco 51 al gioco 61
TRAINING INFORMALELinee guida:- abilità pre problem solving- abilità IPCPS
ABILITA’ IPCPS
LA PROSOCIALITA’ E’ la competenza che, senza la ricerca di ricompense esterne, estrinseche o materiali, favorisce altre persone, gruppi o fini sociali oggettivamente positivi, secondo i criteri di questi ultimi, e aumenta le probabilità di generare una reciprocità positiva di qualità e solidale nelle relazioni interpersonali o sociali conseguenti, migliorando l’identità, la creatività e l’iniziativa positiva e l’unità delle persone e dei gruppi implicati.
Roche, 1997
CRITERI PER DEFINIRE UN’AZIONE PROSOCIALE
Beneficio del ricevente
Non adempimento ad obblighi di ruolo
Gratuità / spontaneità dellacondotta
VALORI E NORME SOCIALI
AZIONE PROSOCIALE
EMITTENTE RICEVENTE
ESITI DELL’AZIONE PROSOCIALE
SITUAZIONE
AMBIENTE
ELEMENTI DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE
COMPORTAMENTO PROSOCIALE
ATTIVO PASSIVO
Collaboraz. Aiuto Condividis.
Meta-verbale Verbale Fisico
Disposizionenon
aggressiva
Supportoverbale
Assistenzaverbale
Serviziofisico
Assistenzafisica
FUNZIONI DEL COMPORTAMENTO PROSOCIALE
Disposizionenon
egocentrica
1. PERCEZIONE DELLO STATO DI BISOGNO
2. INTERPRETAZIONE DELLA NECESSITA’
L’AZIONE PROSOCIALE
3. RICONOSCIMENTO DELLA POSSIBILITA’ DI AIUTO
4. VALUTAZIONE DELLA PROPRIA COMPETENZA
5. PREVISIONE DI COSTI O RISCHI
6. ACCETTAZIONE DI COSTI O RISCHI
LE FASI
7. IMPLEMENTAZIONE DELL’AZIONE
8. VALUTAZIONE / MODIFICAZIONE DELL’AZIONE
RECIPROCITA’ POSITIVA
VALORIZZAZIONE DELL’ALTRO
AUTOSTIMA
EMPATIA
ABILITA’ COMUNICATIVE
CREATIVITA’ ED INIZIATIVA
FAVORISCE:
AUTOCONTROLLO
INIBISCE:TENDENZE DIPENDENTI
ANTAGONISMI
VIOLENZE
L’AZIONE PROSOCIALE
INTRUSIONE
DIMINUZIONE AUTOSTIMA
DIPENDENZA
INFERIORITA’
SENSO DI INCAPACITA’
DIMINUZIONE DI AUTONOMIA
RICEVENTE: EMITTENTE:AUTOCOMPIACIMENTO
INCREMENTO AUTOSTIMA
DOMINIO
CONSEGUENZE NEGATIVE
I FATTORI INTRINSECI
PREREQUISITI
ANTAGONISTI
NON MANIPOLABILI
ININFLUENTI
SITUAZIONALI
EDUCAZIONALI
ABILITA’ COGNITIVE
ASSERTIVITA’
AUTOCONTROLLO
EMPATIA
MODELLAMENTO
INSEGNAMENTOPIANIFICATO
BIBLIOGRAFIA• Corao, A. & Micheluz, E. (1984-1985). L'insegnamento della maturità sociale: l'ICPS
di Spivack. Psicologia e Scuola, 21-22-23-24.• Ricci,C., Diadori, E. & Pompei, M. (1995-1996-1997). Educare alla socialità.
L'Interpersonal Problem Solving applicato ad allievi del secondo ciclo della scuola elementare. Psicologia e Scuola, da 76 a 86 e in corso di stampa.
• Ricci, C., Lambarelli, S., Gagiardini, I. & Crucillà, A. (1987). Interpersonal Cognitive Problem Solving: adattamento italiano di un programma educativo per la scuola materna e il primo ciclo delle scuole elementari. H.D., Giornale Italiano di Psicologia e Pedagogia dell'Handicap e delle Disabilità di Apprendimento, 18-19, 67-76.
• Ricci,C., Lambarelli, S., Gagliardini, I. & Crucillà, A. (1988-1989). L’insegnamento delle abilità sociali: il programma di Shure e Spivack. Psicologia e Scuola, 41-45.
• Ricci, C., Tiberti, G., & Lanciotti, R. (1996). Handicap e scuola: dal sostegno all’allievo al sostegno alla classe (a cura di). Erickson.
• Roche-Olivar, R. (1997).La condotta prosociale (a cura di). Terapia del comportamento. Bulzoni Editore.
• Roche-Olivar, R., Salfi, D. & Barbara, G. (1990-1991). La prosocialità: una proposta curricolare. Psicologia e Scuola, 50-51-52-53-54-55.
• Spivack, G. & Shure, M.B. (1985). The 1984 Division 27award for distinguished contributions to community psychology and community mental health: George Spivack and Myrna B.Shure. America Journal of Commmunity Psychology, 3, 221-243.
• Ricci, C., Diadori, E. & Pompei, M. (1995). ICPS, programma di addestramento per il secondo ciclo della scuola elementare, manoscritto non pubblicato.
• Ricci, C., Diadori, E. & Pompei, M. (2003). Promuovere l’intelligenza interpersonale. Erickson, Trento.
• Ricci, C., Lambarelli,S., Gagliardini,I. & Crucillà, A.(1987a). Adattamento italiano del programma educativo Interpersonal Cognitive Problem Solving, manoscritto non pubblicato, Roma, Istituto Walden.