”la vita che vince sulla morte” · 2019-04-26 · al termine della celebrazione il s.s....

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SOMMARIO - Notizie dal CPP ....................2 - Momenti e fatti ................. 2-3 - Storia di casa nostra ............4 - Informazioni dal mondo cat. .5 - Sport…gioco…sport .............6 - Legione di Maria ..................7 - Mese di maggio....................8 - Un santo al mese ........... 9-10 - Creativ…. ..........................11 - La pagina della musica ......12 - Sapienza di vita .................13 - Il sorriso è la benzina .........14 2° serie Giornalino di informazione e formazione della Parrocchia S.STEFANO da NICEA ”La VITA che vince sulla MORTE” a cura di p.Aldo La Pasqua, che ancora stiamo vivendo, celebra la vittoria di Cristo sulla morte: la vita vince la morte. Anche oggi c’è bisogno di vita capace di sconfiggere la morte. La morte non è solo quella orrenda delle guerre e della violenza, alla quale assistiamo attraverso la televisione. La morte si è appropriata della nostra cultura. Da un lato la cultura odierna la vuole nascondere e minimizzare, dall’altro lato la stessa cultura la propone, violenta, finta e surreale, attraverso film e spettacoli che la esaltano come facile soluzione. La si invoca e propone come fine alle sofferenze e ai disagi della vita, la si legalizza (si pensi all’aborto e all’eutanasia); la si lascia dilagare nel terzo mondo, senza intervenire più di tanto (si pensi allo scempio dei profughi!) C’è confusione e disorientamento circa la morte. C’è bisogno di imparare la vita e di permettere ad essa di vincere la morte... Da chi lo si può imparare se non da Cristo? Solo la fede in Lui può renderci uomini capaci di vita, non perché non incontreremo mai la morte, ma perché comprenderemo il suo rapporto con la vita. Sapremo con Cristo che la morte non è l’ultima parola della vita, ma è la porta per passare all’eternità. Sapremo considerare il valore assoluto della vita umana, svincolandolo da false illusioni. Sapremo diventare servitori della vita, la nostra e quella degli altri. Sapremo celebrare la vita come dono inestimabile di Dio. Sapremo sempre più profondamente celebrare la Pasqua del Signore come nostra Pasqua, come vittoria perenne della vita sulla morte. 12 aprile 2016 -

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Page 1: ”La VITA che vince sulla MORTE” · 2019-04-26 · Al termine della celebrazione il S.S. Sacramento è stato portato all’altare della Reposizione per l’adorazione dei fedeli

SOMMARIO - Notizie dal CPP .................... 2 - Momenti e fatti ................. 2-3 - Storia di casa nostra ............ 4 - Informazioni dal mondo cat. . 5 - Sport…gioco…sport ............. 6 - Legione di Maria .................. 7 - Mese di maggio .................... 8 - Un santo al mese ........... 9-10 - Creativ…. .......................... 11 - La pagina della musica ...... 12 - Sapienza di vita ................. 13 - Il sorriso è la benzina ......... 14

serie

Giornalino di informazione e formazione della Parrocchia S.STEFANO da NICEA

”La VITA che vince sulla MORTE” a cura di p.Aldo

La Pasqua, che ancora stiamo vivendo, celebra la vittoria di Cristo sulla morte: la vita vince la morte. Anche oggi c’è bisogno di vita capace di sconfiggere la morte. La morte non è solo quella orrenda delle guerre e della violenza, alla

quale assistiamo attraverso la televisione. La morte si è appropriata della nostra cultura. Da un lato la cultura odierna la vuole nascondere e minimizzare, dall’altro lato la stessa cultura la propone, violenta, finta e surreale, attraverso film e spettacoli che la esaltano come facile soluzione. La si invoca e propone come fine alle sofferenze e ai disagi della vita, la si legalizza (si pensi all’aborto e all’eutanasia); la si lascia dilagare nel terzo mondo, senza intervenire più di tanto (si pensi allo scempio dei profughi!)

C’è confusione e disorientamento circa la morte. C’è bisogno di imparare la vita e di permettere ad essa di vincere la morte... Da chi lo si può imparare se non da Cristo? Solo la fede in Lui può renderci uomini capaci di vita, non perché non incontreremo mai la morte, ma perché comprenderemo il suo rapporto con la vita. Sapremo con Cristo che la morte non è l’ultima parola della vita, ma è la porta per passare all’eternità. Sapremo considerare il valore assoluto della vita umana, svincolandolo da false illusioni. Sapremo diventare servitori della vita, la nostra e quella degli altri. Sapremo celebrare la vita come dono inestimabile di Dio. Sapremo sempre più profondamente celebrare la Pasqua del Signore come nostra Pasqua, come vittoria perenne della vita sulla morte.

12 aprile 2016 -

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NOTIZIE DAL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE di Patrizia Parisi

Martedì 12 aprile si è svolta l’assemblea ordinaria del Consiglio Pastorale della nostra Parrocchia. Dopo la preghiera iniziale, la meditazione sul documento “Misericordiae Vultus” proposta da p. Piero e la lettura del verbale della precedente riunione, si è passato in rassegna il nuovo o.d.g.

Ci si è soffermati in particolare a programmare due iniziative pastorali (di cui si trovano notizie in altre parti del giornalino): la festa di S.Luigi di Montfort e il mese di maggio (che prevede ogni giorno -da lunedì a venerdì- il rosario e la messa in tutti i lotti, con un attenzione alla Divina Misericordia). Il prossimo CPP sarà il 6 giugno

Momenti e fatti di parrocchia – gruppi - quartiere

di Licia Ruffo

In Parrocchia la Settimana Santa è stata caratterizzata da un susseguirsi di intense celebrazioni ricche di segni e di simboli: la processione con i rami d’ulivo; la lavanda dei piedi nella messa vespertina “in Coena Domini”; la Via Crucis; l’accensione del fuoco nuovo e la benedizione del cero pasquale. Domenica 20 marzo - Con la Domenica delle Palme si è chiuso il lungo e intenso cammino quaresimale iniziato con il Mercoledì delle Ceneri che, per cinque domeniche, ha preparato la comunità parrocchiale alla solenne celebrazione della Settimana Santa. Padre Aldo nella piazza antistante la chiesa ha benedetto i ramoscelli di ulivo e di palma portati dai bambini del catechismo e dai fedeli. Poi la processione - come Gesù all’ingresso in Gerusalemme - fin dentro la chiesa dove si è celebrata la messa con la lettura della Passione di Cristo. Ma il momento più intenso la nostra comunità lo ha vissuto all’inizio del Triduo Pasquale, Giovedì Santo (24 marzo) – Nella Messa in Coena Domini il rito, antico e sempre nuovo, della Lavanda dei piedi, ha visto padre Aldo – così come Gesù prima di cominciare l’ultima cena, con un gesto a quei tempi riservato ai servi o agli schiavi e quindi di estrema umiltà ed umiliazione - indossare una

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tunica bianca e inchinarsi a lavare i piedi ai dodici apostoli, per l’occasione rappresentati da alcuni profughi che vengono ospitati momentaneamente nel nostro territorio e vivono a contatto con la nostra comunità parrocchiale. Felice coincidenza con ciò che accadeva presso l’Asilo di Castelnuovo di Porto, dove papa Francesco era inginocchiato davanti ad altrettanti vittime di guerre, miseria, mancanza di diritti. I “nostri” dodici apostoli hanno un altro colore di pelle e la maggioranza appartiene alla comunità musulmana. Ma quei piedi da lavare “rappresentano la geografia della disperazione, dell’esclusione sociale, della cancellazione di ogni diritto e speranza nel futuro”. Erano presenti anche alcuni volontari che prestano il loro servizio presso i centri di raccolta e che hanno vissuto con intensità spirituale questo inizio del Triduo pasquale alla luce dell’Anno Santo della Misericordia. Al termine della celebrazione il S.S. Sacramento è stato portato all’altare della Reposizione per l’adorazione dei fedeli. Venerdì Santo (25 marzo) - Giorno della Passione, della devozione che scende per strada per rappresentare il percorso doloroso di Cristo sul Golgota. Dalla piazza antistante la chiesa parrocchiale, il corteo si è snodato tra i Lotti e le strade della Parrocchia dove è stato ripercorso il pio esercizio della Via Crucis. Come ogni anno, un buon numero di fedeli ha partecipato a questa semplice ma emozionante funzione. Una celebrazione molto importante e sentita dall'intera comunità che come da consuetudine si è ritrovata unita nel rievocare uno dei momenti simbolo della religiosità cristiana intriso di fede e tradizione. Sabato Santo (26 marzo) – Veglia Pasquale nel corso della quale è stato benedetto il fuoco nuovo e l’acqua del fonte battesimale. Silenzio e riflessione nell’attesa dell’alba gioiosa della Risurrezione. In prossimità della notte il bagliore del fuoco fuori dalla chiesa contrastava fortemente con il buio totale che regnava al suo interno. Ma poi dietro il cero pasquale e l’acclamazione “Cristo luce del mondo” la chiesa si è via via riempita di luce e di gente per esplodere nel canto del Gloria e lo scampanio festoso per dire a tutti “Cristo non è morto. E’ vivo ed è qui tra noi”. Domenica (27 marzo) – Pasqua di Resurrezione – Messa solenne celebrata da Padre Piero che ci ha invitati alla gioia cristiana della rinascita in Cristo: “Siate felici, sorridete!”. E nel momento del congedo dalla comunità parrocchiale ha rivolto ad essa un augurio che ha chiesto di fare nostro: “Buona Pasqua! Cristo è risorto anche per te!”

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STORIA di casa nostra

di Speranza Tripodi Approfittiamo per ricordare in questa rubrica di storia della parrocchia una significativa

ricorrenza parrocchiale che cade in questo mese: il 12 aprile 1975 ci fu la celebrazione di

posa della prima pietra della nuova chiesa. Nella foto in primo piano il parroco, don

Giovanni, in quel momento storico

“Fin da quando ero in seminario, ho sempre pregato il Signore per le

famiglie che mi avrebbe affidato, per il gregge che avrei dovuto

guidare...”: con queste parole il Signor Parroco Giovanni Laganà, Sapeva

che aveva intrapreso un'azione pastorale ardua e con molte incognite: la

prima? Dove celebrare la S. Messa? Niente paura il nostro giovane Pastore

si dà subito da fare. In uno scantinato! Si, avete capito bene, in uno

scantinato e precisamente nel lotto 21. Non si scoraggia il nostro Parroco

se in molte celebrazioni siamo in tre compreso lui, va avanti e cerca un

luogo più grande perchè é convinto che è tutta questione di tempo; così si

adopera e riesce ad ottenere un asilo, l'asilo dell'ANFE sito al lotto 20.

Aveva intuito bene, le anime erano sempre di più, c'erano molti bambini e

anche se il più delle volte non si accostava nessuno a ricevere l'Eucaristia,

questo non è bastato a fermarlo. Alcune signore (solo signore perchè dei

signori neanche l'ombra, se qualcuno si avvicinava rimaneva fuori dalla

Celebrazione) che erano state impegnate

nell'Azione Cattolica nelle Parrocchie da cui

provenivano, cominciavano a dare il proprio

contributo per la “catechesi” in forma molto

familiare ma in perfetta sintonia con il Parroco

per il quale si nutriva profondo rispetto e

obbedienza filiale; non me ne voglia nessuno

ma un nome lo devo proprio fare, la sig.ra Tita

Serio, perchè anche grazie a lei noi ragazze

un po' ribelli abbiamo imparato ad accettare

con più docilità le indicazioni del nostro

Pastore. don Giovanni Laganà nel rito

di posa della prima pietra per

la nuova chiesa (12.4.1975)

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Camminando con Papa FRANCESCO

di Pietro Vadalà

Il 3 aprile, domenica successiva alla Pasqua, abbiamo celebrato la

“domenica della Divina Misericordia”, tanto desiderata da San Giovanni

Paolo II. Papa Francesco ci dice che noi abbiamo un Dio che comprende le

nostre debolezze, proprio in forza della misericordia: con “l’incarnazione,

il Figlio di Dio, si è unito in un certo modo ad ogni uomo; ha lavorato con

le mani dell’uomo, ha pensato con l’intelligenza dell’uomo, ha agito con la

volontà dell’uomo, ha amato con il suo cuore…”.

Ancora il Vicario di Pietro ci dice che la misericordia di Dio ha tanti volti:

la vicinanza, la tenerezza, la comprensione, la consolazione, la speranza. Il

Papa ci dice, che l’amore di Cristo ci “inquieta”, fino a quando non

abbiamo raggiunto l’obiettivo, cioè quello di abbracciare e stringere a noi

chi abbia bisogno di misericordia, per permettere a tutti di potersi

riconciliare con il Padre… Papa Francesco ci esorta a diventare

misericordiosi, quindi ad imparare ad essere coraggiosi nell’amore concreto

e disinteressato per aiutare gli altri.

In questo mese di aprile il Santo Padre ci ha

regalato una nuova esortazione apostolica: Amoris Laetitia.,

con cui Papa Francesco raccoglie tutto ciò che è stato

riflettuto durante i 2 Sinodi sulla Famiglia. Il Papa ci dice che

la gioia dell’amore che vive nelle famiglie è il desiderio vivo

della famiglia stessa. Questa esortazione ha un significato

speciale nell’anno del giubileo della misericordia: in primo

luogo perché viene intesa come una proposta per le famiglie

cristiane, che sono stimolate ad amare i doni del matrimonio e della

famiglia ed a mantenere vivo un amore forte e pieno di valori, come la

generosità, l’impegno, la fedeltà e la pazienza. In secondo luogo

l’esortazione si propone di incoraggiare tutti, ad essere segni di

misericordia e di vicinanza, li dove la vita familiare non si realizza

perfettamente, o non si svolge con gioia e pace. Il Papa ci dice che se la

famiglia riesce a concentrarsi in Cristo, egli unifica ed illumina tutta la vita

familiare; i dolori ed i problemi si sperimentano in comunione con la croce

del Signore, e l’abbraccio con Lui permette di superare e sopportare i

momenti bui della vita.

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… sport … gioco … sport … gioco … sport …

di Alessio Cimino

Nelle sue vene scorre sangue ‘’ARCOTO’’. Federico Macheda nato il 22/09/91: ex attaccante della nazionale under21, della Lazio, del Manchester United, Sampdoria, QPR, Stoccarda. I sacrifici del padre, la sua forza di volontà, e la tenacia che lo

contraddistinguono fa sì che il giovane calciatore firmi un triennale da 65.000 € con il Manchester United (dalla primavera della Lazio) entrando così nel calcio che conta ed esordiendo anche nel Champions League contro il Porto. I complimenti per il giovane vengono riconosciuti anche da mostri sacri del calcio come Sabatini e Alex Ferguson. SOGNARE NON COSTA NULLA, PROVACI ANCHE TU COME HA FATTO FEDERICO: LOTTA, STUDIA, SUDA, NON FERMARTI ALLE PRIME DIFFICOLTA’, AVRAI ANCHE TU LE TUE OPPORTUNITA’! NON FARTI TROVARE IMPREPARATO!

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La Legione di Maria celebra l’ACIES

nell’anno della Misericordia di Matteo De Pietro

Domenica 3 aprile, II Domenica di Pasqua e

giornata della Divina Misericordia, la Legione di

Maria ha celebrato l’ACIES. L’Acies è la

principale grande funzione annuale della Legione

in cui i membri dell’Associazione rinnovano alla

Madonna la loro consacrazione individuale e

collettiva ed il desiderio di servirla da figli.

Quest’anno, essendo Anno Giubilare, si è scelto di

vivere la celebrazione presso la Basilica S. Maria

della Consolazione: ci è sembrato significativo

farlo proprio davanti all’icona che per noi e per il nostro popolo reggino

rappresenta la tenerezza e la consolazione della Madre.

Siamo giunti sul colle dell’Eremo da pellegrini, come quel cammino che

ogni persona compie nella sua esistenza per giungere alla tanto desiderata e

cercata meta, testimoniando che anche la Misericordia è una meta da

raggiungere e richiede impegno, amore e sacrificio. Attraversare la Porta

Santa con il pensiero di lasciarsi abbracciare dalla Misericordia di Dio e

sapendo che da lì a breve avremmo pronunciato le tante desiderate parole

“O Regina e Madre mia, io sono tutto Tuo, e tutto quello che ho è Tuo”

ha reso il momento vissuto molto emozionante e ci ha fatto riconoscere

sempre più fratelli e figli.

L’Acies annuale oltre ad essere il momento di rinnovo della fedeltà a

Maria, in quest’anno Giubilare della Misericordia vuole essere

anche un’occasione per riscoprire sempre più Gesù Cristo quale

volto misericordioso del Padre e chiedere a Maria di contemplare

insieme il mistero della Misericordia! Sentiamo il bisogno di

entrare sempre più dentro questo grande mistero, di sentirci amati

dal Padre, per diventare noi stessi segni dell’Amore del Padre.

Maria Madre della Misericordia aiutaci a diventare sempre più

misericordiosi.

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Un santo al mese

28 aprile - Fondatore della Famiglia Monfortana La giovinezza

Luigi Maria Grignion da Montfort nasce in Francia il 31

gennaio 1673 nella piccola città di Montfort-sur Meu in

Bretagna. È’ il maggiore dei figli viventi della numerosa

famiglia di Giovanni Battista Grignion e Giovanna Robert.

Secondo le persone che lo hanno conosciuto nell’infanzia,

egli dà già prova di una maturità spirituale poco comune.

All’età di 12 anni entra nella scuola dei Gesuiti a Rennes.

Durante gli anni di studio sente la chiamata al sacerdozio; grazie a un

benefattore, può completare gli studi nel celebre seminario di San Sulpizio

a Parigi. Ed è per questo che nel 1693, si mette in viaggio verso la capitale.

Preparazione al sacerdozio

Partendo da Rennes e iniziando una nuova vita, Luigi Maria vuole fare un

gesto significativo dello stile di vita che ormai intende intraprendere:

appena iniziato il viaggio regala i soldi, scambia il vestito nuovo con quello

di un mendicante. E’ deciso di vivere alla maniera dei poveri e di non

contare, per le proprie necessità, che sulla Provvidenza.

Arrivando a Parigi, si accorge che il suo benefattore non aveva

depositato la somma che gli avrebbe permesso di entrare nella comunità

del seminario principale. Deve perciò alloggiare in diverse pensioni

familiari: il cibo è mediocre e molto scarso, può tuttavia seguire i corsi di

teologia alla Sorbona. Finalmente arriva anche per lui il momento di essere

ordinato sacerdote (giugno 1700) e di celebrare, alcuni giorni dopo, la

prima messa all’altare della Madonna nella Chiesa di San Sulpizio.

Inizio del ministero sacerdotale

Viene inviato ad esercitare il ministero sacerdotale nella Comunità di San

Clemente a Nantes. Ma secondo la testimonianza delle sue lettere di

quest’epoca, rimane frustrato perché non trova sufficienti occasioni per

predicare come vorrebbe. Esamina diverse alternative, persino quella di

farsi eremita, ma vince sempre la convinzione d’essere chiamato a

"predicare le missioni ai poveri".

Dopo alcuni mesi, anche se a malincuore (perché non crede di essere

fatto per "rinchiudersi in un ospedale"), accetta il posto di cappellano

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nell’ospedale di Poitiers dove venivano richiusi i più miserabili tra i poveri,

per sottrarli alla vista del pubblico. Una giovane donna, Maria Luisa

Trichet, che desiderava diventare religiosa e dedicarsi al servizio dei

poveri, l’aiuta in questo compito: costei, dopo lunghi anni di attesa,

diventerà la prima "Figlia della Sapienza".

Comincia, poi, a predicare le missioni a Poitiers e dintorni: sente che

questo è il lavoro al quale Dio lo chiama. Ma i suoi successi nella

predicazione suscitano le gelosie di coloro che hanno la fiducia del

vescovo, e all’inizio della Quaresima del 1706 gli arriva la proibizione di

predicare nella diocesi di Poitiers. Che fare? Decide di chiedere un

consiglio autorevole e spassionato a chi può darglielo: il Papa. Si mette in

viaggio alla volta di Roma nelle vesti del pellegrino. Il papa Clemente XI

riconoscendo la sua vocazione specifica, gli raccomanda piuttosto la

Francia, quale campo di azione, e lo rinvia in patria con il titolo di

"Missionario Apostolico".

Gli anni di predicazione delle missioni popolari

Con questo mandato inizia un’opera di predicazione di numerose missioni

in varie città: quasi tutte hanno un grande successo e numerose conversioni.

La fama del missionario si propaga ovunque e la gente semplice comincia a

chiamarlo "il buon Padre di Montfort". Per prolungare i frutti spirituali del

suo lavoro, fonda confraternite e associazioni, e costruisce memorie

tangibili delle missioni stesse: grandi crocifissi o, come a Pontchâteau, un

calvario gigante al quale hanno collaborato migliaia di persone. Ma proprio

questo Calvario doveva causargli molta sofferenza. La vigilia del giorno

dell’inaugurazione, il vescovo ne proibisce la benedizione. Luigi Maria

scorge anche in questo episodio un invito a condividere la Croce di Cristo.

Lasciata Nantes nel 1711, inizia l’ultimo periodo della sua vita in cui

predicherà missioni nelle diocesi di La Rochelle

I cinque anni prima della morte, avvenuta nel 1716, sono molto intensi per

Luigi Maria. Costantemente occupato a predicare missioni, si sposta a piedi

da un luogo all’altro. Nonostante ciò, trova il tempo per scrivere: il

"Trattato della vera devozione alla Santissima Vergine", il "Segreto di

Maria", le "Regole della Compagnia di Maria" e numerosi "Cantici" , che

usava nelle missioni facendoli cantare al popolo su melodie dell’epoca.

Nell’aprile 1716, sfinito dal lavoro e dagli stenti, Luigi Maria, arriva a

Saint-Laurent-sur-Sèvre per iniziare la predicazione di una missione: sarà

l’ultima. Cade ammalato durante la missione e muore il 28 aprile. Le sue

ultime parole, rivolte al demonio, furono: "Invano mi tenti! Sono tra Gesù e

Maria. Non peccherò più".

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di Stella Suraci, Angelita Riggio, Enzo Foti

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Pagina della MUSICA a cura del Gruppo GIOVANI

Quando si pensa alla musica, si pensa semplicemente ad un modo molto diretto e concreto di esprimere un sentimento e, senza dubbio, il sentimento più bello e più espresso nella storia della musica è l’amore.

Con le due canzoni che seguono indicheremo l’importanza che l’amore ha nella vita di ognuno di noi e non ci soffermeremo solo all’amore fra una coppia, ma a tutti i tipi di amore anche a quello di Dio.

FATTI AVANTI AMORE di Nek Quante volte ci siamo ritrovati impossibilitati a fare una cosa pensando di non essere in grado di farla? Quante volte la paura di sbagliare ha bloccato noi e chi ci sta intorno? La risposta è una sola: troppe! Questa canzone è pura potenza perché ascoltandola si può capire come ognuno di noi abbia li davanti a se la possibilità di conquistare ciò che desidera se solo crede in se stesso. Ognuno di noi è nato con dei talenti, donati da Dio tramite il suo amore, e per alcuni fare delle cose complicate sembra una passeggiata, ma questo non implica nulla, anzi deve servire come fonte di stimolo per migliorarsi sempre di più e migliorare continuamente se stessi. Il titolo stesso della canzone fa intuire che ognuno di noi deve mostrarsi all’altro per quello che è senza avere paura di sbagliare perché chi ama veramente ama i pregi, ma soprattutto i difetti dell’altra persona.

L’AMORE CONTA di Ligabue Uno degli inni all’amore più belli di sempre quello scritto e cantato da Luciano Ligabue. In questa canzone il cantautore racconta cos’è l’amore e quello che si avverte ascoltandola sono solamente brividi e pelle d’oca. “l’amore conta, conosci un altro modo per fregar la morte?” Queste sono senza dubbio le parole più importanti della canzone perché concretizzano un sentimento, perché fanno capire quali miracoli è in grado di compiere una semplice emozione. L’amore è vita, l’amore è perdono, l’amore è sacrificio, l’amore è tutto ciò di cui dovremmo avere bisogno ed è proprio tramite l’amore di Dio e di Gesù che noi siamo qui e quello stesso amore che ci è stato diffuso dobbiamo continuare a diffonderlo sempre a più persone fino ad eliminare totalmente l’odio.

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a cura di Maria Cartella

“Cu è dintra navica e cu è fora giudica”

Colui il quale si trova immerso in

una situazione, come il marinaio che

si trova nelle circostanze difficili in

mare, conosce le difficoltà e si

comporta di conseguenze, cioè non ha

alternative, deve navigare. Colui il

quale, dall’esterno, non è impegnato

in prima persona, è portato a

giudicare

“I guai da pignata i sapi a cucchiara

chi miscita” (i problemi della pentola li

conosce il cucchiaio che vi

mescola dentro)

“Nulla diventa mai reale finchè non è conosciuto per esperienza. Persino un proverbio non è un

proverbio finche la vita non ce lo ha illustrato”

(Keats, Lettera a George e Gergina

Keats, 1819)

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B U O N

R I S O

F A

P A R A D I S O

di Melissa Parisi

Fonogramma alla caserma dei carabinieri: “In Arrivo Sisma Quinto Mercalli Stop”. Dopo alcuni giorni il fonogramma di risposta: “Quinto Mercalli Arrestato - Di Sisma Nessuna Notizia - Scusate il Ritardo della Risposta, ma Caserma Distrutta per grave Terremoto - Stop.” Due carabinieri entrano in un bar e dicono: ”Buongiorno, signor barista per favore due caffè veloci.”

Il barista dice : “Sono già in macchina”, e i due carabinieri: “Ok grazie, andiamo alla macchina.” Ed escono.

Ad un carabiniere hanno rubato cinque volte l’autoradio e un giorno che deve lasciare l’auto in un parcheggio pensa: “Adesso mi faccio furbo! Tolgo l’autoradio e metto un cartello che dice: LA RADIO NON CE L’HO.” Quando torna nel parcheggio non trova più l’auto ma un cartello con scritto: “NON TI PREOCCUPARE L’AUTORADIO LA METTIAMO NOI.”

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NASCITE e BATTESIMI

……attendiamo liete notizie di nascita di NEONATI……

o il 27 marzo è stato battezzato Fontana ANDREA

o il 10 aprile è stata battezzata Vespia GRETA

CRESIMATI di domenica 17 aprile 2016

Capua GIOVANNI Pensabene TOMMASO

Iaria LUCA Romeo FRANCESCA

Iaria MANUELA Romeo GIUSEPPINA

Inturri CHRISTIAN Saffioti MICAELA

Mendolia VALENTINA Speziale STEFANO

Marcianò GABRIELE Stilo MARIA GRAZIA

Marcianò GIOVANNI Stilo PAOLO

Marguerite EVA

DEFUNTI

il 30 marzo è morto Collini ANTONINO di anni 77

Turni di ANIMAZIONE della messa domenicale

* 17 aprile: Cresime * 1 maggio: Legio (pellegr.) * 24 aprile: 5° elementare * 8 maggio: 1° media

Bilancio Parrocchiale di MARZO 2016 ENTRATE USCITE

collette SS.Messe 630,00 culto (ostie, cera, fiori, incenso 307,00

candele + cel.sacramenti 50,00 luce + telefono 442,21

funerali-ottavari 50,00 pulizia della chiesa 80,00

offerte pulizia d.chiesa 206,50 capitaria parroco 100,00

ministero parroci 215,00 carità 34,00

offerte a mano 740,00 stampa + mobilio 104,00

offerte per carità 30,00 manut. immobili+ ferramenta 95,00

TOTALE entrate 1.921,50 TOTALE uscite 1.162,21 P. di giro: quaresima +T.Santa 520,00 attivo mensile + 759,29

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vita parrocchiale in breve

Quaresima di Carità Il totale delle offerte raccolte durante la Quaresima di carità a favore di alcune famiglie bisognose con bambini è stato di 460,00 €!

Festa di S.Luigi di Montfort Il 28 aprile sarà celebrata nella nostra chiesa di ArchiCEP la solenne messa di memoria di S.Luigi di Montfort nel trecentenario della sua morte. Sarà presente tutta la comunità monfortana, i consacrati laici, e la parrocchia del Carmine. Nei 2 giorni precedenti saranno proposte iniziative particolari di preparazione (un video-musical il martedì 26 e una celebrazione il 27.4)

Giornate sportive Il nostro oratorio partecipa alle giornate sportive organizzate dall’ACLI, ospitando l’8 maggio il torneo di basket (nella palestra) e prendendo parte con i nostri ragazzi al torneo di calcetto (21.5) e di pallavolo (25.5). Il ricavato delle iniziative sarà dato al nostro oratorio

Celebrazione Sacramentali La celebrazione della Prima Confessione è fissata a domenica 15 maggio, mentre la Prima Comunione sarà la domenica successiva. Le celebrazioni saranno precedute dalle rispettive giornate di ritiro il giovedì precedente.

Oratorio estivo Sono state già fissate le date per il prossimo oratorio estivo, che inizierà il 20 giugno e si concluderà il 2 luglio.

Processione Corpus Domini La processione con la SS. Eucarestia nella solennità del Corpus Domini (domenica 29 maggio), sarà fatta dalle 3 parrocchie di Archi insieme in serata, partendo dal Carmine e arrivando a S.Giovanni, con sosta a S.Stefano. Vi parteciperanno anched i bambini della Prima Comunione delle 3 parrocchie.

Benedizione delle famiglie Per quest’anno non è stata programmato il giro alle famiglie per benedizione della casa. Tuttavia chi desidera la visita per la benedizione, lo comunichi in parrocchia.

CALENDARIO pastorale

APRILE 18 l.: incontro Catechisti (19.30)

21 g.: adorazione euc. serale

28 g.: festa di S.Luigi di Montfort

30 s.: incontro Genitori (15.30)

MAGGIO

1 d.: pellegrinaggio inizio maggio

?2 l.: inc. Educatori Oratorio (20)

8 d.: giornata sportiva ACLI

12 g.: ritiro 3° elementare

15 d.: festa Prima CONFESSIONE

?16 l.: incontro Catechisti (19.30)

19 g.: ritiro 4° elementare

22 d.: festa Prima COMUNIONE

29 d.: CORPUS DOMINI

Pronto PARROCCHIA? tel. 0965-47020 ** P.za ArchiCEP 89121 (RC)

p.Aldo 340-8614384 - - p.Piero 320-0350912 .

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