agricoltore cuneese febbraio 2013

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Poste ItalIane s.P.a. - sPed. In a.P. d.l. 353/2003 (conv. In l. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, dcB/cn - anno XI - n. 02•2013 - feBBraIo 2013 - contIene I.P. N. 02 2013 Il 'refresh' penalizza gli alpeggi Agricoltori: "Il nostro voto non conta?" Lutto per la morte di Ettore Bandiera

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Agricoltore Cuneese febbraio 2013

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N. 02 • 2013

Il 'refresh' penalizza gli alpeggiAgricoltori: "Il nostro voto non conta?" Lutto per la morte di Ettore Bandiera

Page 2: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 20132

Page 3: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

L’Agricoltore cuneese Testata mensile dell’Unione Provinciale Agricoltori di CuneoRivista fondata nel 1946

Direttore responsabile: Paolo Ragazzo

Redazione e realizzazione grafica: Autorivari studio associato C.so IV Novembre, 8 - Cuneo Tel. 0171/601962Fax 0171/436301 E-mail: [email protected] e amministrazione: Unione Provinciale AgricoltoriC.so IV Novembre, 8 12100 - CuneoTel. 0171/692143 Fax 0171/698629 [email protected]à: Tec Pubblicità e Grafica Via dei Fontanili, 1 - Fossano Tel. 0172/695897 Fax 0172/[email protected] Stampa: Tipolitografia SubalpinaC.so Gramsci, 18/c - CuneoTel. e Fax 0171/692077 [email protected]

Chiuso in redazione il 24/01/2013

Poste Italiane S.p.a. Spedizione in abbonamentopostale - D.L. 353/2003(conv. in L. 27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 2, DCB/CNIscrizione al Tribunale di Cuneo 6/3/1975 al n. 36

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N. 02 • 2013

Il 'refresh' penalizza gli alpeggiL'agricoltura cuneese si appella ai politici Lutto per la morte di Ettore Bandiera

iN primo piANo

Agricoltori: "il nostro voto non conta?" 4

Agriturist: "Non si può più improvvisare" 4

massimino: "Serve un cuneo fiscale più agevole" 5

A tutto cAmpo

Alpeggi penalizzati dal "refresh" 6

Gasolio agevolato ridotto del 10% 6

Lutto

Ettore, una Bandiera per l'Agricoltura 7

zoom SuLLA criSi

La crisi della zootecnia in numeri 8

Suini: "costi raddoppiati" 8

Bovini: "Situazione drammatica" 9

i prEzzi dELL'ANNo

salgono tutti i cereali. fermi i bovini 10

zootEcNiA / LAttE

nitrati: zone vulnerabili da rivedere 12

prezzo: parti al lavoro, ma manca l'intesa 12

L'iNtErviStA

albeisa: "la bottiglia che narra la langa" 13

vitiviNicoLturA

Saltano le diciture imposte dall'ue 14

Sì a nuovi incentivi per aiutare i sorì 14

Nuovo consorzio per i vini del roero 15

liberalizzazione vigneti solo se autorizzata 15

SELvicoLturA

presto norme per un legno più "legale" 16

iNSErto tEcNico (dA coNSErvArE) i-iv

coriLicoLturA

Nocciole in forte sviluppo 17

ortI-fruttIcoltura

cresce l'attenzione per gli ortaggi 18

fragole: torna il mercato a Peveragno o Boves 18

LA NuovA NormA

in vigore il pacchetto Qualità 19

AGricoLturA E diNtorNi

operativa la nuova Arap 20

danni da fauna: arriva il primo saldo 20

resi noti i divieti di circolazione 2013 21

confagrIcoltura news

E' nato Agrinsieme 22

Più attenzione nei bandi agli under 40 22

corsi 'patentino' per l'utilizzo dei fitofarmaci 23

Soggiorno pensionati a montegrotto 23

LE NoStrE AziENdE

una 'banca del seme' per i conigli d'Italia 24

L'esperto: "Serve sempre più qualità" 25

Il tecnIco In frutteto

indicazioni per una melicoltura di qualità 26

iL mErcAtiNo dELL'AGricoLtorE 29

i n q u e s t o n u m e r o

T e s s e r a m e n T o 2 0 1 2 / 2 0 1 3

Che cosa fa Confagricoltura per i suoi associati?•Garantisce alle imprese rappresentatività e visibilità,

ne raccoglie le istanze e se ne fa promotrice presso tutte le istituzioni.•Persegue lo sviluppo economico, tecnologico e sociale dell'agricoltura

e delle imprese agricole offrendo servizi innovativi.•Valorizza l’attività delle proprie aziende organizzando

numerose iniziative e progetti a favore degli associati.•Offre servizi di consulenza su argomenti inerenti l’attività imprenditoriale,

dal sindacale al fiscale, dal legale al legislativo.•Fornisce risposte puntuali e informazioni

sempre aggiornate sul mondo agricolo (abbonamento all’Agricoltore Cuneese).

•Supporta e promuove le iniziative imprenditoriali di giovani imprenditori agricoli e sostiene le aziende in fase di start up.

•Offre una serie di vantaggi grazie a convenzioni con i maggiori operatori di vari settori (energia, credito, tecnologia, ecc).

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 3

Sommario

Page 4: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

c r i s i t u r i s m o r u r a l e

“Le prossime elezioni saranno cruciali per la ripresa del turismo: ai programmi dei partiti chiediamo impegni precisi”, è quanto afferma Agriturist, l'associazione agrituristica della Confagricoltura. “La responsabilità del settore - prosegue l'associazione - va affidata a persone di provata esperienza, nel quadro di un ripristinato Ministero del Turismo e di un coordinamento forte fra Stato e Regioni. L'Italia ha le carte in regola per recuperare il 20% di domanda turistica internazionale perduta negli ultimi dieci anni, ma non sono più consentite improvvisazioni, incarichi clientelari e rivendicazioni localistiche. L'agricoltura, ben oltre l'agriturismo, può dare un contributo importante alla conservazione dei paesaggi e alla qualità dell'offerta enogastronomica”. Nel 2012 l’agriturismo ha ‘camminato’ col passo della crisi: arrivi scesi sotto i tre milioni (-11,5% sul 2011), presenze a 12,2 milioni (-12% sul 2011), redditi aziendali tagliati del 15%. “La durata dei soggiorni - prosegue Agriturist - si è abbreviata, la ristorazione è ‘caduta’ del 20%, la vendita diretta dei prodotti connessa con l’ospitalità è diminuita del 10%. Prezzi invariati, diminuzione degli ospiti, aumento delle aziende del settore e inflazione intorno al 2,5%, hanno causato la compressione dei redditi dell'attività agrituristica”.

Agriturist: "La politica non può più improvvisare"

Gli agricoltori: "il nostro voto

non conta?"il 24 e 25 febbRAio si va alle urne per il rinnovo

del governo, ma gli schieramenti non parlano di agricoltura. moLte Le PRomeSSe DiSAtteSe

di Paolo Ragazzo

Anche gli imprenditori agricoli votano. La considerazione, scontata oltre che banale, merita

tuttavia di essere ricordata a tutti coloro che aspirano ad ottenere il loro voto alle prossime elezioni politiche del 24 e 25 febbraio. Il momento non è dei più semplici, si sa, ma la parola agricoltura sembra non avere il giusto ‘appeal’ (non è dato sapere il motivo) per entrare tra i punti di programma di chi mira a governare il nostro Paese per i prossimi cinque anni. La Confagricoltura di Cuneo da tempo rimarca la disattenzione nei confronti del settore da parte di una politica che pare essere sorda ai tanti appelli lanciati. “In generale, soffriamo la

scarsa considerazione da parte di chi ci governa - attacca Roberto Abellonio, direttore provinciale di Confagricoltura - e questo non ci agevola in un momento già complicato per via della contrazione dei consumi e dell’aumento vertiginoso dei costi di produzione”. Sono tanti secondo l’associazione i motivi di questo stato di insoddisfazione. Primo su tutti il pagamento dell’Imu su terreni e fabbricati agricoli: “Il comma 8 dell’articolo 13 del Dl 201/2012 - continua Abellonio - prevedeva un alleggerimento delle aliquote da adottare entro il 10 dicembre nel caso in cui il gettito fosse stato superiore a quanto stabilito dal ministero dell’Economia nell’acconto di giugno. Che

fine ha fatto questo decreto, visto che i dati del ministero parlano di un incasso ben superiore?”. A questa gravosa tassazione seguono poi tante promesse disattese e molti provvedimenti che, seppur corretti nella logica fondante, hanno talvolta ricadute molto negative su chi opera nel settore. “Sono mesi ormai che dichiariamo la nostra contrarietà a misure come il nuovo Piano d’azione nazionale (Pan) in materia di utilizzo dei prodotti fitosanitari - riprende il direttore di Confagricoltura Cuneo - perché, senza dialogo e concertazione con le parti interessate, va a caricare il settore di balzelli e oneri burocratici perlopiù inutili, in quanto l’attenzione dell’agricoltura nei confronti della salute dei consumatori e della tutela ambientale è già massima. Il Piemonte, infatti, è statisticamente una regione virtuosa nell’impiego sostenibile dei fitofarmaci”. Ma anche l’applicazione rigorosa delle leggi, sebbene doverosa, non tiene conto, in alcuni casi, delle difficoltà che può provocare agli imprenditori del settore. “Emblematico è il tema della sicurezza - dice Abellonio -; tutti siamo consapevoli della sua importanza e nessuno intende abbassare la guardia su questo fronte, ma sarebbe opportuno tener conto delle esigenze anche di imprese di medie-piccole dimensioni e declinare con maggior attenzione le norme contenute nel Testo Unico. Discorso simile anche per quanto riguarda l’offerta formativa, con un numero eccessivo di corsi che gli imprenditori sono chiamati a frequentare. Non è con una certificazione o un attestato in più che si migliora la sicurezza in azienda”.Stando a dati recenti, poi, l’agricoltura

L'agricoltura cuneese guarda con interesse alla formazione del nuovo Parlamento

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 20134

in primo piano

Page 5: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

continua a creare posti di lavoro nonostante la crisi (vedi L’Agricoltore cuneese - dicembre 2012), ma anche da questo punto di vista continua a sostenere da sola costi elevati. “Occorre aprire al più presto una discussione seria sul mercato del lavoro

agricolo - conclude il direttore Roberto Abellonio - arrivando ad applicare al settore un cuneo fiscale più equo, attraverso aliquote contributive che consentano l’assunzione di manodopera e favoriscano gli investimenti in competitività e sviluppo. È giunta l’ora

che la politica rimetta l’agricoltura al centro della sua agenda e la prossima tornata elettorale rappresenta l’ennesima ‘seconda chance’ che anche il mondo agricolo concede a chi, qualunque sia il responso delle urne, dovrà rappresentare gli interessi di tutti”.

i l p r e s i d e n t e o r e s t e m a s s i m i n o

“Parto da un presupposto oggettivo: l’agricoltura è l’unico settore in Italia che nel 2012 ha mostrato segnali di crescita, garantendo occupazione ad oltre un milione di persone. Anzi nel secondo trimestre dello scorso anno, stando a dati ufficiali, le assunzioni sono cresciute del 10,1%. Per questo chiediamo alla politica quell'attenzione che il settore merita”. Così Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, introduce le richieste del settore in vista delle prossime elezioni. Poi entra nel merito delle necessità prioritarie: “C’è bisogno anzitutto di un cuneo fiscale più agevole che incentivi l’assunzione di manodopera. In secondo luogo serve maggiore chiarezza sul regime di tassazione - prosegue Massimino -, mi riferisco in particolare a quanto avvenuto di recente con le società agricole: per il momento è prorogato al 2015 l’entrata in vigore della norma che impedisce alle società agricole di persone e capitali, che svolgono esclusivamente attività agricola, di optare per la determinazione del reddito su base catastale, piuttosto che a bilancio. Ma gli imprenditori agricoli devono sapere cosa accadrà dopo per programmare gli investimenti”. Per Confagricoltura Cuneo sono prioritari altri due aspetti: l’alleggerimento dell’asfissiante carico burocratico che grava sulle aziende e l’istituzione di un sistema previdenziale ‘ad hoc’ per l’agricoltura. Su quest’ultimo aspetto il presidente Massimino puntualizza: “Gli infortuni sono in netto calo (-39%), sinonimo di un’accresciuta attenzione alla sicurezza e il sistema dei voucher ha dimostrato di funzionare molto bene soprattutto al Nord”. In conclusione: "La nostra associazione è disponibile al confronto con qualsiasi parte politica che abbia realmente a cuore il futuro dell’agricoltura italiana”.

"Serve un cuneo fiscale più agevole"

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Pascoli delimitati in maniera ancora più stringente

Gasolio agevolato ridotto del 10%amaro il commento di oReSte mASSimino:"nuova mancanza di attenzione dalla politica"

Alpeggi penalizzati dal 'refresh'confagricoltura perplessa sui risultati delle nuoVe foto inteRPRetAzioni

"Il settore agricolo registra pur-troppo una nuova mancanza di attenzione da parte della politica,

che in questa fase delicata per l’economia del Paese non sembra avere a cuore le sorti di un settore che genera produttività e crea posti di lavoro”. È amaro il com-mento di Oreste Massimino, presidente di Confagricoltura Cuneo, alla norma contenuta nella Legge di stabilità 2013 che dal gennaio 2013 rivede al ribasso del 10%, nell’applicativo UMA (Utenti Motori Agricoli), le tabelle che presiedono alle assegnazioni dei prodotti petroliferi am-messi ad agevolazione fiscale per i lavori agricoli. Per quanto riguarda le assegnazioni 2013 per le lavorazioni affidate a imprese agro-meccaniche, in attesa che sia operativa la modifica dell’applicativo - prevista per la fine del mese di gennaio, gli uffici provin-ciali UMA determinano le assegnazioni

per l’anno 2013 entro il limite dei quanti-tativi di prodotti assegnati nel 2012 ridotti del 10%. Le tabelle in questione sono le seguenti: ettaro coltura, allevamento ani-mali, assegnazione massima per singola macchina agricola e assegnazione per col-ture sotto serra. Confagricoltura Cuneo fa presente che, oltre alle macchine agricole ed ai veicoli, in un'azienda agricola sono molteplici gli impianti e le attrezzature azionate con sistemi a gasolio. Per quanto riguarda le attività si segnalano in parti-colare l’orto-florovivaismo (riscaldamento delle serre), la zootecnia, la trasformazio-ne dei foraggi e dei cereali (essiccazione) e la conservazione dei prodotti orto-frutticoli (refrigerazione). “Le tabelle in questione determinano la quantità reale di carburante necessario per ogni specifica coltura, per cui non è corretto ridurre sen-za distinzioni la percentuale di assegna-zione”, conclude Massimino.

A tre anni di distanza dalle operazioni di ‘refresh’, ossia l’attività di aggiornamento

delle foto aeree e della conseguente interpretazione dell’uso del suolo piemontese per il monitoraggio delle colture e della consistenza territoriale delle aziende agricole, la Confagricoltura di Cuneo è perplessa circa i risultati della nuova fotointerpretazione effettuata nel 2012 da parte del SIN (Sistema Informatico Nazionale) su indicazioni emanate dall’Unione Europea. Di questa

mappatura si avvalgono gli organismi pagatori, Arpea in Piemonte, per definire l’erogazione dei contributi comunitari alle aziende del settore.Se dal 2009 non vengono più considerate parti della superficie coltivabile fossi e canali irrigui asserviti all’appezzamento, con conseguenti danni seppur limitati ai produttori cuneesi di pianura, con le rilevazioni eseguite nel 2012 si vuole replicare questo meccanismo applicandolo con effetti particolarmente gravi

ai pascoli montani, andando a delimitare in maniera stringente gli alpeggi. Operazione questa difficile da realizzare in maniera oggettiva per via di interpretazioni sia da parte degli organismi pagatori che da parte dei beneficiari. “Si tratta, in generale, di procedure che comprendiamo nella loro logica fondante perché mirano a rimodellare le superfici ‘disegnate’ negli anni dalle pubbliche amministrazioni con la realtà dei fatti - dichiara Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa di Confagricoltura Cuneo - ma la nostra provincia, dove forte è la presenza di zone montane, rischia di vedere penalizzate proprio quelle realtà che si servono delle terre alte per portare in alpeggio mandrie e greggi. L’effetto immediato e più penalizzante che le aziende coinvolte nel cosiddetto ‘impatto da refresh’ hanno subito è il mancato pagamento dei premi lo scorso dicembre”. Difficile dire se una pietraia, per esempio, faccia parte di un pascolo o meno in quanto effettivamente gli animali lì non pascolano, ma sono obbligati a transitarvi e a sostarvi. Ciò che convince ancora meno, poi, è la retroattività delle misure: “Già nel 2009 le nostre aziende, a seguito di fotointerpretazioni, avevano dovuto restituire parte delle somme percepite gli anni precedenti - continua Roberto Abellonio, direttore provinciale di Confagricoltura - e adesso si intende applicare lo stesso principio con nuove pesanti conseguenze. Non possiamo accettare, infatti, una revisione di dati già elaborati dallo stesso soggetto e per giunta con effetti retroattivi; stiamo parlando di cifre importanti per aziende che operano in zone disagiate della provincia e il cui ruolo è fondamentale per il mantenimento dell’economia nelle Terre Alte”.

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A tutto campo

Page 7: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Ettore, una Bandiera perl'agricoltural'unione provinciale agricoltori di cuneo ricorda il suo DiRettoRe

di Fabrizio Pepino

Con la scomparsa di Ettore Bandiera se n’è andata una figura che ha lasciato un segno indelebile nel mondo agricolo e istituzionale provinciale, un personaggio che con il suo ca-

rattere deciso e le sue indubbie capacità, ha dato un forte impulso alla crescita dell’Unione Provinciale Agricoltori di Cuneo e all’evo-luzione dell’agricoltura provinciale del secondo Dopoguerra. “Chi ha avuto la fortuna di conoscerlo di persona ne conserva un ricordo positivo - ha detto il presidente di Confagricoltura Cuneo, Oreste Massimino -. La nostra organizzazione gli deve molto, così come gli imprenditori agricoli, per i quali si è sempre battuto”. Nato a Bene Vagienna da genitori siciliani nel 1930, fu poi adotta-to da una famiglia di agricoltori di Lequio Tanaro, dove rimase fino a quando il suo spirito libero non lo portò ad arruolarsi nella Le-gione Straniera di Nizza. Congedatosi dopo esser rimasto ferito in uno scontro a fuoco in Indocina, trascorse alcuni anni in Svizzera, dove lavorò in strutture alberghiere d’alto rango. Il ritorno a Cuneo, a metà degli anni ’50, segnò il suo riavvicinamento al mondo agri-colo. Dopo essere stato per 17 anni funzionario della Coldiretti, nel 1974 prese in mano le redini dell’Unione Provinciale Agricoltori, che guidò come direttore fino al 1996, quando gli successe il figlio “Gimmi”. Ma il suo impegno civile non si limitò al solo mondo agricolo, tanto che fu consigliere comunale a Cuneo, membro di giunta della Camera di commercio e consigliere dell’Atc. Nell’esprimere tutto il nostro cordoglio alla moglie Angela e ai figli Giancarlo, Gisella e Gianluca, non potendo raccogliere in una sola pagina i ricordi di tutti quanti l’hanno conosciuto, abbiamo dato voce ad un imprenditore agricolo e ad un dipendente dell’Unione

Ettore Bandiera guida la protesta regionale sul prezzo del latte svoltasi il 12 giugno 1977 al colle di Tenda (Foto: Archivio Upa Cuneo)

Provinciale Agricoltori, in rappresentanza di tutti i soci e i colleghi che si sono succeduti in 22 anni di direzione dell’organizzazione. “Con Ettore è stato un bel lavoro da fare insieme - racconta Remo Tortone, presidente provinciale, vice regionale e consigliere nazio-nale di Confagricoltura Pensionati -. La cosa più bella era che non ti parlava mai dietro, ma quello che aveva da dire te lo diceva sem-pre in faccia. Quando è arrivato in Unione era l’epoca delle prote-ste sul prezzo del latte. Si scioperava e mi ricordo che Bandiera era determinato ad andare avanti ‘fino alla fine’, anche se poi ci siamo fermati perché altrimenti le aziende avrebbero chiuso. Uno dei ri-cordi più belli legati a Ettore è il giorno dell’assemblea. Era sempre in primavera e lui aveva l’attenzione di invitare anche i dipendenti, facendoli sedere al tavolo con i soci al pranzo sociale. Come mi ha detto il senatore Carlotto, ‘tutte le volte che parlavi con Ettore tor-navi sempre a casa con qualcosa di nuovo a cui pensare’”.“La scomparsa di Ettore Bandiera ha segnato per me la fine del fare sindacato in agricoltura in un certo modo - ricorda Valter Roattino, direttore di zona di Mondovì -. Ha fatto la storia dell’U-nione Provinciale Agricoltori di Cuneo, dandole una forte impronta istituzionale e sindacale, grazie alla sua profonda conoscenza dei problemi dell’agricoltura e dei suoi addetti. Da quando mi ha assunto, nel 1980, per me è cominciato un percorso im-portante, sia dal punto di vista di crescita sindacale che personale. Attraverso i suoi insegnamenti ho imparato il mestiere e oggi non posso far altro che ringraziarlo per quello che mi ha dato e mi ha lasciato professionalmente. Tra tutte aveva una grossa capacità, quella di infondere grinta. Mi ri-cordo che al termine delle sue riunioni 'fiume' con i segretari di zona, tornavo a notte fonda a casa con uno spirito e una forza d’animo incredibile e gagliarda, che mi consentiva il giorno dopo di partire con slancio e una gran voglia di fare. L’ultima volta che l’ho sentito mi ha ancora spronato a non mollare, ripetendomi che ‘i problemi cambiano ma gli uomini restano e de-vono affrontare e risolvere le difficoltà che via via si incontra-no’. Grazie di tutto direttore”.

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 7

LuttoLutto

Page 8: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

La crisi della zootecnia in numericosti delle materie prime raddoppiati, scarsa o nulla remunerazione. ALLeVAtoRi Di Suini e boVini LAVoRAno in unA SituAzione inSoStenibiLe

di Ilaria Blangetti

Crisi economica, concorrenza straniera, diminuzione dei consumi e, soprattutto, quotazioni ferme che non seguono l’andamento dei costi delle materie prime. Queste, in estre-

ma sintesi, le principali difficoltà della zootecnica “pesante”. Le aziende suinicole della Granda stanno attraversando un periodo non facile. I margini di guadagno sono ridotti perché, nonostante prezzi in ripresa con "picchi" interessanti durante l’anno, i costi delle materie prime, dai cereali all’energia, aumentano a ritmi mol-

q u i s u i n i

Nel giro di due anni il prezzo dei cereali per alimentare gli animali è aumentato notevolmente, mettendo in difficoltà gli allevatori. Una parabola ascendente che ha avuto il suo picco durante la scorsa estate, complice la forte siccità che ha colpito gli Stati Uniti, il "granaio" del mondo. "Un paio di anni fa ingrassare un suino costava 100 euro, oggi 150 - commenta Roberto Barge, allevatore di Marene e presidente della Sezione Suinicola di Confagricoltura Cuneo -: un aumento del 50% dovuto soprattutto all'incremento delle materie prime. In primis sicuramente i cereali, ma anche i carburanti per il trasporto e l'energia elettrica incidono notevolmente sul nostro lavoro. Il problema è che, nel breve periodo, non si prospettano soluzioni". I dati sono eloquenti: secondo il Crefis, il Centro Ricerche dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, nel mese di dicembre la redditività della fase di allevamento ha continuato a peggiorare in maniera sensibile: "-7,4% rispetto al mese

precedente e - 21,9% rispetto a dicembre 2011".

"Costi raddoppiati"

3,80

4,00

4,20

4,40

4,60

4,80

5,00

5,20

dic

nov

ott

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magap

r

marfeb

gen

2011 2012

prime - dice Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cu-neo - ha vanificato gli effetti positivi di questo trend”. Se le azien-de suinicole sono in un momento precario, gli allevamenti di bovini vivono ormai da anni una situazione di stallo davvero preoccupan-te. Se, infatti, le difficoltà del mondo suinicolo sono in parte soppe-rite da quotazioni quantomeno altalenanti, i bovini sono pressoché stabili su prezzi ormai anacronistici. "Sono almeno quattro anni che il settore vive serie difficoltà – dice Marco Bruna, direttore Confagricoltura zona di Savigliano e Saluzzo -, una situazione ag-gravata negli ultimi mesi dal rialzo del prezzo delle materie prime. Ma il problema è anche nei consumi: purtroppo sono in calo e anche se la l’allevatore spunta prezzi per nulla remunerativi, poi la carne pronta sul bancone per il consumatore finale risulta cara. Gli allevamenti della Granda sono di qualità ma tenere in piedi queste strutture all’avanguardia è sempre più difficile e meno remunera-tivo. Anche la concorrenza della carne straniera non aiuta: spesso la grande distribuzione, per questioni di numeri e costi, si affida a carni non italiane a scapito degli allevatori locali”. “Il settore dei

to più sostenuti dilapidando, di fatto, quanto c’è di buono nei prez-zi degli ultimi mesi. Vita dura, insomma, per gli allevamenti di suini anche nella nostra provincia. Se nel 2010 il numero di suini allevati in Granda era pari a 854 mila capi, ora la consistenza del settore è diminuita a 816 mila capi (- 4,52%) e il calo sembra dovuto alle sempre maggiori difficoltà che attraversa il comparto, scoraggiando gli allevatori nel continuare ad investire. "Le quotazioni hanno subito dei cambiamenti ma l’aumento dei cereali e di altre materie

Indice Crefis di redditività dell’allevamento di suini

816.000 Suini

423.000 Bovini

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 20138

L'analisi

Page 9: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

q u i B o V i n i

Nel 2010 la Granda contava 435 mila capi, nel 2011 la consistenza del settore è calata di 12 mila bovini: quasi il 3% in meno in soli12 mesi. Un comparto in crisi che ha bisogno di nuove sinergie per rilanciare un settore che vive di un equilibrio precario, costringendo gli allevatori a lavorare con margini di guadagno praticamente azzerati. “Il vero problema è rappresentato dal forte aumento del costo delle materie prime, dalla soia al gasolio, dal mais ai sali minerali - commenta Alberto Brugiafreddo, presidente Sezione Bovini da carne di Confagricoltura Cuneo e allevatore di Racconigi -. Dal 2008 la quotazione finale di un vitello è sempre la stessa”. Ma quanto costa ingrassare un capo? “Dai 130 ai 150 euro al mese - continua -, rispetto a due anni fa i costi sono aumentati del 30%, addirittura del 50% se prendiamo come riferimento il 2008”. Una situazione drammatica che costringe gli allevatori a lavorare in perdita: “Di fatto è così, senza contributi sarebbe un disastro. Molte stalle si stanno ridimensionando perché ormai i costi di produzione superano i ricavi”.

"Situazione drammatica"

2010

Bovini-1 anno

Maschi1-2 anni

Femmine1-2 anni

Vaccheda latte

Altrevacche Tori Altri

bovini

-2,68% -12,57% -0,5% +1,47% +3,23% -19,51% -22,19%

2011

0

30000

60000

90000

120000

150000

bovini sta vivendo un periodo davvero negativo con quotazioni sta-bili ormai da anni a fronte del costo delle materie prime che, inve-ce, continua a salire - aggiunge Rosso -. Le ripercussioni di questa situazione si vivono in tutto il comparto, da chi alleva il vitello a chi vende il prodotto finale per la macellazione. I prezzi sono fermi da almeno un paio d’anni e si attestano su livelli simili a quelli di vent’anni fa”. “Purtroppo le problematiche sono sempre le stesse, è una situazione che si protrae da anni - dice Valter Roattino, direttore Confagricoltura zona di Mondovì -. La questione più diffi-cile è quella legata alle quotazioni, invariate ormai da tempo”. Una situazione sulla quale grava la diminuzione dei consumi con la crisi economica che si è fatta sentire anche sulle tavole della Granda. "Da tempo che la carne bovina è in difficoltà – continua Roattino -, ma in passato i prezzi subivano delle oscillazioni e si alternavano dei periodi positivi ad altri meno, ora non è più così”. "Confagricoltura invita gli allevatori a segnalare proposte e pro-blemi del settore - commenta Roberto Abellonio, direttore Con-fagricoltura Cuneo -, necessari per aprire un tavolo di lavoro sulla zootecnica da carne".

Ripartizione analitica delle singole specie bovine

Fonte: Rapporto Cuneo 2012 - Camera di Commercio di Cuneo

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 9

Page 10: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Un altro anno è passato ma i prezzi all’ingrosso dei prin-cipali prodotti dei settori zootecnici della provincia di Cuneo continuano a destare preoccupazione tra gli ope-

ratori dei vari settori. Sia che i prezzi siano stabili, sia che siano oscillanti, di fatto il problema non cambia: le quotazioni sono troppo spesso poco remunerative e difficilmente si adeguano

Salgono tuttii cereali. fermi i bovini un altro anno all'insegna dell'inStAbiLitA' per i prezzi all'ingrosso dei principali prodotti.Su e Giu' Le CARni biAnChe

Fagiolo Cuneo Billò

Semidi soia

Fienomaggengo

Granoturconazionale

Orzo naz.(p. sp. 61/64)

Frumento naz.(p. sp. 73/75)€/q

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AGNELLOCAPRETTOPOLLICONIGLI€/kg

di Ilaria Blangetti

al momento storico in cui viviamo. Nei dodici mesi da poco conclusi quasi tutti i settori hanno subito una situazione di in-stabilità, con continue oscillazioni che non aiutano allevatori ed agricoltori nel decidere con tranquillità i loro investimenti. Rispetto al gennaio 2012 i prezzi dei suini sono quasi tutti al rialzo. Il dato potrebbe sembrare positivo ma se valutiamo il rial-zo delle materie prime e le oscillazioni subite durante l’anno, ci accorgiamo che il settore è in continua emergenza e i rialzi degli ultimi mesi non sono sufficienti a risanare i costi del reparto. I su-ini da allevamento si presentano con rialzi contenuti (+ 3,8% per quelli da 50 kg, + 3,25% per quelli da 100), mentre i capi da 15 kg subiscono una lieve perdita inferiore allo 0,3%. Trend legger-mente migliore per i capi da macello con i suini da 115 kg che a gennaio 2013 si portano a 1,420 euro/kg (+ 6,8%), aumento analogo per quelli da 156 kg (da 1,430 a 1,5200 euro/kg).Calma piatta, invece, per il comparto dei bovini. A fronte di costi sempre maggiorI il vitello della coscia fino a 40 giorni sale appena del 7% in un anno con estremo ritardo rispetto all’andamento delle materie prime. Per quanto riguarda i bovini da macello la situazione è ancora peggiore, con il vitello della coscia fermo dal 2011 a 5,61 euro/kg e il vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) addirittura in calo (da 3,20 euro/kg a 3,15 euro/kg).

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i prezzi dell'anno

Page 11: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

l ’ a n n a t a d i c a r n i e c e r e a l i

Andamento delle quotazioni a gennaio 2012 e gennaio 2013

Fonte: Camera di commercio di Cuneo (Ufficio prezzi) Gen. 2012 Gen. 2013

suini

Da allevamento Euro/kg

Kg 15 3,830 3,820

Kg 50 1,830 1,900

Kg 100 1,540 1,590

Da macello Euro/kg

Kg 115 1,330 1,420

Kg 156 1,430 1,520

BoVini

Da macello Euro/kg

Vitello della coscia 5,61 5,61

Vitellone della coscia (da 500 a 600 kg) 3,20 3,15

Da allevamento Euro/capo

Vitello della coscia (fino a 40 gg) 700 750

Euro/kg

Agnello da latte 3,20 3,65

Capretto 3,40 4,55

Polli 1,06 1,10

Conigli da macello 2,01 2,22

cereali Euro/t

Frumento naz. (p.sp 73/75) 209 268

Orzo naz. (p. sp. 61/64) 219 258

Granoturco naz. 190 249

Fieno maggengo 140 130

Fagiolo Cuneo Billò 430 460

Semi di soia nazionali 345 490

Tra le carni bianche domina l’incertez-za. I polli hanno aperto e chiuso l’anno su quotazioni di poco superiori all’euro al chilogrammo mentre a febbraio e marzo erano scesi sotto questa soglia, in estate ed in autunno, invece, l’avevano superata (1,28 euro/kg ad ottobre e novembre). La situazione è critica anche in questo settore, perché a fronte di consumi so-stanzialmente costanti e prezzi sulla carta compiacenti, in realtà si lavora in perdita, con quotazioni che non coprono i costi di produzione. Anche in questo caso i costi di produzione sono aumentati, nel corso del 2012, a causa della crescita dei prezzi delle materie prime, cereali in primis. Anche i conigli sono tornati su valori simili a quelli di un anno fa dopo mesi di calo, in coincidenza soprattutto del perio-do estivo. Solite oscillazioni per i prezzi di agnello e capretto, con quotazioni più interessanti nel periodo pasquale che tendono a scendere ed a rimanere pres-soché stabili nel resto dell’anno. Capitolo a parte i cereali. Certo quella appena trascorsa non può considerarsi un’annata “tipo” per i cereali ed è quindi pensabile che l'andamento sia destinato a cambiare con il 2013, ma al momento bisogna registrarre irialzi evidenti. Com-plice la forte siccità che ha colpito gli Stati Uniti d’America, i cereali sono stati protagonisti di forti rialzi, soprattutto in coincidenza del periodo estivo ed autun-nale. Il frumento è passato dai 209 euro a tonnellata di gennaio 2012 ai 268 di gennaio 2013 (+ 28,23%), stessa sorte per l’orzo (+ 17,8%) e per il granoturco (addirittura + 31%). I semi di soia nazionali hanno avuto un incremento superiore al 32%. Sorte inversa per il fieno maggengo che dal 2011 continua la sua discesa e quest’an-no ha perso il 7%.

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Page 12: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Nitrati: zone vulnerabili

da rivedereLa legge di conversione del decreto sviluppo approvata lo

scorso 13 dicembre contiene importanti modifiche ai criteri di applicazione della Direttiva nitrati in Italia. In particolare

la norma indica testualmente (art. 36 comma 7-quater): “La revisione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, prevedendo al contempo, nelle more dell’audizione della nuova mappa, e comunque per non più di un anno, che nelle attuali zone vulnerabili da nitrati si applichino le disposizioni previste per le zone non vulnerabili”. Nel testo della norma si legge inoltre che: ”Qualora le regioni e le province autonome, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge di conver-sione del presente decreto, non abbiano provveduto ai sensi del precedente periodo, il Governo esercita il potere sostituti-vo”. Stando a quanto contenuto nel provvedimento, dunque, il Parlamento ha deciso da un lato l’aggiornamento delle aree vulnerabili da parte delle Regioni, dall’altro l’equiparazione, per il periodo di un anno, tra le aree vulnerabili e quelle non vulnerabili, con relativa so-spensione delle norme della Direttiva Nitrati relative alle zone vulnerabili. “È una notizia positiva che accogliamo con favore - spiega Gualtiero Dalmasso, responsabile Caa della Confagricoltura di Cuneo - perché testimonia anzitutto la presa di coscienza da parte della classe politica italiana del fatto che la norma neces-siti di una revisione. I più recenti monitoraggi e studi dimostra-no infatti che esistono più fonti di inquinamento da nitrati, ma fino ad oggi è stato esclusivamente il settore agricolo a sobbar-

carsi costi sproporzionati per rimediare ad un problema causato da molteplici fattori”.È utile precisare, tuttavia, che non è tutto oro quello che luccica e soprattutto non bisogna lasciarsi prendere da un eccesso di euforia, come sottolineano ancora dall’associazione agricola: “La prudenza è d’obbligo tenuto conto che l’Unione Europea ha già aperto una procedura di infrazione nei confronti dell’Ita-lia e che la deroga prevista è pur sempre di un solo anno - con-clude Dalmasso -; per cui consigliamo agli allevatori cuneesi di non dismettere frettolosamente terreni che nel volgere di dodici mesi potrebbero nuovamente tornare utili”.

La notizia positiva arriva dal Decreto Sviluppo p r e z z o d e l l a t t e

Gli allevatori cuneesi del comparto lattiero caseario continuano a nutrire speranze affinché, sull’onda dell’accordo sul prezzo del latte siglato in Lombardia lo scorso dicembre, si possa giungere a un’intesa anche in Piemonte. La realtà dei fatti parla tuttavia di una situazione ancora bloccata e di un’intesa purtroppo ancora distante. Detto questo le parti continuano a lavorare per ricercare un punto di incontro. Dall’assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte fanno sapere di “essere attivi nel proprio ruolo di mediazione per trovare un accordo tra agricoltori ed industriali, con particolare attenzione alle esigenze del mondo agricolo. In particolare, continua ad essere preso ad esempio l’esperienza dell’indice per portare a termine, nel migliore dei modi ed il prima possibile, la trattativa”. Il presidente della sezione Lattiero Casearia di Confagricoltura Cuneo, Giampiero Degiovanni, commenta così il momento vissuto dal comparto: “Speravamo di iniziare il 2013 con una buona notizia e invece continuiamo a lavorare nell’incertezza; la difficoltà più grande è legata ai costi di produzione in costante rialzo, ai quali si aggiungono anche gli ultimi aumenti legati all’inflazione. Continuiamo a lavorare in sinergia con l’assessorato per raggiungere un accordo che sarebbe molto importante per il comparto".

Le parti sono al lavoro ma l'accordo ancora non c'è

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zootecnia / Latte

Page 13: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

albeisa: la bottiglia che narra la LangaALbeRto CoRDeRo Di montezemoLo presidente dell'associazione illustra i suoi obiettivi.quest'anno il sodalizio compie 40 Anni

di Paolo Ragazzo

Alberto Cordero di Montezemolo, presidente dell'associazione Albeisa

fici per promuovere al di fuori dei confini nazionali il vino di Langa e Roero?“I mercati di tutto il mondo si stanno sviluppando e se non vogliamo rimanere ai margini dobbiamo attivarci anche noi. Difficile disporre di grossi fondi in questi anni di tagli e la dimensione artigianale e frammentata che caratterizza il tessuto aziendale albese certo non aiuta, ma det-to questo, credo che l’elevata media qua-litativa che offre la nostra zona sia un ar-ma vincente da sfruttare collettivamente. Spetta, nel nostro piccolo, ad ognuno di noi dimostrare capacità non solo produt-tive ma anche comunicative per vincere le nuove sfide. A tale proposito l’evento che

organizziamo a metà maggio, Nebbio-lo Prima, risulta essere un’op-portunità di

presentazione a livello mondiale

che pochissime altre manifestazioni

del settore sono in grado di offrire. Una

media annua di oltre 200 aziende albesi che presentano in ambito altamente professionale le nuove annate delle DOCG a base Nebbiolo è rarissima e spero viva-mente che quest’anno la rappresentatività del nostro territorio in questo evento possa raggiungere o sfiorare il 100%. Poter repli-care un evento simile all’estero sarebbe fantastico, ma richiede valutazioni accurate e

fondi ingenti. Un passo alla volta”.

Nel variegato panorama vinicolo il nome Albeisa è associato non solo alla famosa bottiglia riadattata

per qualificare al meglio la produzione enologica di Langa e Roero, andando a identificarla col territorio, ma anche a iniziative promozionali tra cui il nuovo bicchiere da degustazione Riedel-Albeisa. Abbiamo chiesto proprio al presidente Alberto Cordero di Montezemolo in quali direzioni sta andando l’associazione che presiede dallo scorso settembre.Presidente Montezemolo, quali sono gli obiettivi per il mandato che ha da poco intrapreso?“Anzitutto utilizzare un formato di botti-glia che identifichi sempre più i prodotti di un territorio così da agevolare il consu-matore nella scelta dei nostri vini, garan-tendo di conseguenza anche ai produttori stessi un’immagine collettiva di valore aggiunto sul mercato. La promozione e la comunicazione dell’Albeisa da sempre passa attraverso il più importante evento vinicolo del punto di vista professionale che è Nebbiolo Prima. Anche quest’anno sarà a metà maggio”.Nell’anno in cui l’associazione com-pie 40 anni di vita quali iniziative state portando avanti per celebrare questo importante traguardo?“Abbiamo al momento alcune interessanti idee per celebrare la nascita dell’asso-ciazione che da ormai 40 anni cresce e diventa sempre più rappresentativa per la riconoscibilità dei prodotti vinicoli albesi. Non posso però anticipare granché in quanto stiamo valutando quale strada percorre per dare il giusto valore e risalto alla ricorrenza. È questione di pochi mesi e spero che la scelta effettuata piaccia ai soci e venga apprezzata dagli operatori, soprattutto locali”. Nonostante il vostro prezioso la-voro di promozione, forse non tutti conoscono il valore della bottiglia Albeisa, all’apparenza semplice

ma dall’antica tradizione. Ci può spiegare la forte valenza, anche commerciale, di questo contenitore unico e speciale?“Già nel ‘700, quando la Langa non go-deva certo della notorietà e del vigore dei giorni nostri, chi operava nel campo agri-colo in zona aveva capito l’importanza di dare una riconoscibilità al proprio prodot-to non solo attraverso un’etichetta e un nome, ma altresì attraverso l’utilizzo di un contenitore dalla forma unica e uguale per tutti, tale da trasmettere un mes-saggio semplice, chiaro ed identificativo di provenienza a chiunque acquistasse tale prodotto confezionato. Fu prodotta una bottiglia e alcune testimonianze lo dimostrano. La storia dei secoli seguenti ci racconta come per svariate ragioni la tradizione si perse. In tempi ormai maturi, nel ’73, un gruppo di 14 produttori locali decise di ripercorre questa antica e sag-gia scelta e fu così che nacque la bottiglia Albeisa. Oggi questo contenitore, riser-vato esclusivamente alle aziende albesi socie (233 ad oggi) che imbottigliano i vini locali, viaggia sulle tavole di tutto il Mondo. Ognuno racconta la propria sto-ria, stile e filosofia ma quel contenitore trasmette un messaggio univoco per tutti: quel vino è albese. Un valore aggiunto che poche zone vinicole del mondo possono vantare”.Allargando gli orizzonti di analisi, proprio l’in-ternazionalizzazio-ne ha dimostrato di essere uno dei capisaldi per lo svilup-po del com-parto. Avete in program-ma ini-ziative o progetti speci-

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L'intervista

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documenti diaccompagnamento,stop alle diciture ue

Sì a nuovi incentivi per aiutare i sorì

VittoRiA SinDACALe da parte della confagricoltura che aveva criticato il nuovo aggravio burocratico

la provincia di cuneo possiede ben 190 ettARi di questa coltivazione dalla doppia valenza

di Gilberto Manfrin

Proprio mentre il giornale va in stampa, apprendiamo di un'importante novità sui documenti di accompagnamento

dei prodotti vitivinicoli. In attesa di nuovi chiarimenti in arrivo dalla Commissione, la Confagricoltura, le altre Organizzazioni di Categoria e il Ministero hanno trovato in-fatti un accordo per il quale le nuove dici-ture previste sui documenti di accom-pagnamento a partire dal 1° gennaio 2013, per ora rimangono facoltative per i prodotti confezionati (bottiglie e contenitori fino a 60 litri) che cir-colano in ambito comunitario. Rimane quindi l’obbligo della dicitura del codice E-bacchus e l’indicazione dell’idoneità per

È positivo il bilancio dell’attività 2012 della commissione Qualità Moscato, cui fai parte anche Confagrimoscato,

associazione espressa da Confagricoltura. “Nel corso dell’anno, con l’ausilio della Regione Piemonte e del Csi (Centro servizi informatici) sono stati passati al setaccio tutti i dati presenti nei fascicoli aziendali relativamente alle unità vitate con vitigno moscato a denominazione d’origine - affer-ma Antonio Marino, tecnico della zona di Alba-Santo Stefano Belbo che segue da vicino i lavori della commissione -. Alla fine della complessa elaborazione sono stati estratti, in base ai parametri concordati in commissione qualità, i vigneti e relativi con-duttori che hanno una pendenza superiore

i trasporti di vino sfuso e per il trasporto di vino confezionato inviato solo in paesi extra-Ue. Lo ha comunicato l’Icqrf (Ispet-torato centrale della tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimenta-ri) con una nota nella giornata di lunedì 21 gennaio. Il risultato raggiunto rappresenta una vittoria da parte della Confagricoltura che aveva preso posizione contro la nuova normativa per quello che sarebbe stato un ulteriore aggravio burocratico nei confronti delle imprese vitivinicole. La richiesta di Confagricoltura, come quella di tutte la altre organizzazioni, era stata quella di eliminare almeno le diciture sui documenti di trasporto che scortano prodotti confezio-

nati. Posizione ribadita lo scorso 9 gennaio a Roma nel corso di un incontro presso il Mipaaf e l’Icqrf: “La notizia rappresenta una vittoria sindacale da parte della nostra associazione - afferma il direttore di Con-fagricoltura Cuneo, Roberto Abellonio -. Convinti delle nostre ragioni, avevamo presentato le modifiche segnalate alla Ue perché concordi che il sistema di tracciabi-lità del vino in Italia fosse già sinonimo di garanzia verso i consumatori”. In attesa di ulteriori sviluppi sulla vicenda, a pagina II dell’Inserto Tecnico riportiamo comunque le istruzioni sulee diciture da riportare sui documenti di accompagnamento dei vini con relativa tabella.

Contrassegni di Stato presenti sulle bottiglie

al 50% nell’ambito dei 9700 Ha dei 53 comuni che costituiscono la DOCG Asti. I dati ci hanno mostrato che i famosi sorì del Moscato sono costituiti da circa 322 ettari per un totale di 1640 particelle catastali e 792 conduttori che potranno beneficiare del fondo di circa 300 mila euro costituito dal prelievo dei 3€/t”. La provincia di Cuneo rappresenta la fetta più grossa dei sorì con ben 190 ettari di cui 70 appartengono al solo Comune di Santo Stefano Belbo. “È im-portante per l’intero territorio mantenere e stimolare i sorì anche usufruendo degli in-centivi previsti dalla ristrutturazione vigneti che permette un loro rinnovo con qualche indennizzo in più rispetto alle situazioni ordinarie - prosegue Marino -. È indiscuti-

bile che questi vigneti abbiano una doppia valenza oltre che economica anche estetica e di salvaguardia del territorio poichè se tutto funziona e la regimazione delle acque è perfetta, le colline non franano e manten-gono intatto il suolo. E che dire dei muretti a secco che in tanti versanti sono ancora presenti ed efficienti e vengono mantenuti con meticolosa maestria dalle mani abili dei viticoltori? Tutti questi aspetti danno origine alla giustificazione per cui a tali vigneti saranno riconosciuti circa 900 euro in più ad ettaro”. "È un primo passo verso una valorizzazione e differenziazione di questi vigneti che offrono uve e vini di eccellenza assoluta" - afferma la Confagricoltura di Cuneo -. Tutti i destinatari riceveranno di-rettamente dal Consorzio di tutela dell’Asti una comunicazione e verranno invitati a partecipare agli incontri specifici che si svolgeranno a febbraio nelle varie zone. La commissione sta lavorando anche nella di-rezione di individuare dei parametri ogget-tivi per differenziare il prezzo delle uve in base alla qualità del prodotto conferito alle cantine oggetto di discussione nell’ambito dei lavori delle prossime riunioni.

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vitivinicoltura

Page 15: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Nuovo consorzioper i vini del roero

V i g n e t i

Un nuovo sistema della durata di sei anni che prevede l’installazione di nuove vigne soltanto dopo l’autorizzazione dello Stato, che sarà gratuito e valido per un periodo limitato. Risultato: dal 2015 non ci sarà nessuna liberalizzazione degli impianti vigneti. Un nuovo sistema ‘di transizione’ che dovrebbe continuare a tutelare la produzione di qualità dei territori e la redditività delle aziende, scongiurando la saturazione del mercato e tutti quei pericoli che una deregulation sugli impianti, prevista dalla riforma Ocm vino del 2008, avrebbe comportato. La svolta è stata la costituzione di un Gruppo di Alto Livello (composto da tecnici dei ministeri dei vari Paesi e di rappresentanti della filiera) che punta al blocco degli impianti sostituendo l’attuale regime dei diritti con un sistema basato su autorizzazioni alla realizzazione di un vigneto, che sarà possibile effettuare all’interno di un plafond di nuovi impianti, definito di anno in anno a livello comunitario, con una gestione concreta del meccanismo autorizzatorio demandata ad ogni singolo Stato membro. Una proposta che permetterà così di mantenere la specificità dei territori. Il sistema proposto sarà trasversale e valido per ogni tipo di vino senza essere limitato solo ai vini a denominazione d’origine liberalizzando invece gli altri.

Liberalizzazione impianti, decide lo Stato

66.000.000 le bottiglie del Consorzio Barolo e Barbaresco, 7.000.000 quelle prodotte dal Consorzio Roero

Venerdì 11 gennaio, dvanti ai rappre-sentanti delle principali organizzazioni agricole (per Confagricoltura Cuneo

presenti il direttore della zona di Alba Mario Viazzi, il tecnico Alessandro Bottallo e il presidente della sezione Vini Rossi Gianluca Demaria) e a circa 200 produttori che hanno gremito il salone manifestazioni di Vezza d’Alba, si è tenuta l’assemblea generale dei produttori della zona, durante la quale è sta-to presentato il progetto della costituzione del Consorzio di Tutela per la denominazio-ne Roero e Roero Arneis. I mille ha di vigneti che compongono la denominazione sono la dimostrazione della sua notorietà commer-ciale, ma ricordano anche l’importanza fon-damentale che il settore viticolo riveste per l’agricoltura e l’economia del territorio. Que-sta considerazione ha generato la convinzio-ne dell’improrogabile necessità di disporre un Consorzio che coordini la vita della de-nominazione. Tuttavia, oggi nel Consorzio la denominazione “Roero” non dispone della quota minima di rappresentatività e quindi l’organismo avrebbe seri problemi a portare

avanti la gestione della denominazione. Per ottenere il via libera l’insieme degli iscritti e delle produzioni dovrà superare in fase di adesione il quorum richiesto per ottenere l’erga omnes: il 40% per le matricole e il 66% per il prodotto. Ma con quali obiettivi si sta formando il Consorzio? Dicono i rap-presentanti: “Vogliamo rivolgerci ai fondi Ocm per ottenere interventi paragonabili a quelli di altri vini bianchi piemontesi come il Gavi e l’Erbaluce di Caluso; gestire

prontamente l’evoluzione del disciplinare di produzione in risposta alle mutevoli esi-genze del mercato; promuovere l’immagine della denominazione, sia per incrementarne l’importanza commerciale, sia la conoscenza del territorio. Altro obiettivo è ottenere una rappresentanza di produttori la più ampia possibile, per operare scelte condivise per il territorio nelle future iniziative promozionali. La zona cerca una risposta alle sue esigenze produttive e non persegue la volontà di abbandonare i rapporti di amicizia e colla-borazione che la legano al Consorzio dei vini di Alba - proseguono i rappresentanti - . Collaborazione che infatti continuerà per le aziende impegnate nella produzione delle altre denominazioni albesi, e si spera si con-solidi attraverso l’attuazione, da parte dei due Consorzi, di sinergie gestionali in campo tecnico e amministrativo”. "Confidiamo che la nascita del nuovo Consorzio - dichiara il direttore della Confagricoltura zona di Alba, Mario Viazzi - avvenga nella massima con-divisione con lo storico Consorzio di tutela del Barolo e Barbaresco, per valorizzare le specificità delle produzioni del Roero. Roero e Langa sono sinonimo di qualità, un bino-mio da sfruttare per valorizzare al meglio le specificità del territorio”.

10,6% 89,4%Consorzio di tutela Roero

Consorzio di tutela Barolo e Barbaresco

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Page 16: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

L'Italia è il principale importatore di legname in Europa, quarto al mondo

presto norme per un legno più "legale"

da marzo in vigore il regolamento ue che attesta L'oRiGine 'PuLitA' DeL LeGnAme

di Gilberto Manfrin

Nuova burocrazia o un impegno per mettere il freno a forme di illegalità? Dal 3 marzo 2013 entrerà in vigore il Regola-mento (EU) 995/2010, che vieta alle aziende che introdu-

cono in Europa prodotti a base di fibre di legno l’immissione e il commercio di prodotti di origine illegale e obbliga l’adozione di un sistema interno di “dovuta diligenza” - così ribattezzato - che ga-rantisce l’origine legale del legname e dei suoi derivati. Questo si-stema si compone di 3 elementi fondamentali. Deve contenere: A) informazioni concernenti l’approvvigionamento dell’ope-ratore per quanto riguarda il legno o i prodotti da esso derivati im-messi sul mercato; B) le procedure di valutazione del rischio che consentono di analizzare e valutare il rischio che il legno o i prodotti da esso derivati immessi sul mercato siano di provenienza illegale; c) le procedure di mitigazione del rischio.

i PRoDotti inteReSSAti DAL ReGoLAmentoRientrano nella normativa il legno e i prodotti da esso derivati secondo la classificazione della nomenclatura combinata del Regolamento CEE 2658/87. Sono esclusi dall’applicazione del re-golamento la carta stampata, il riciclato e il bambù; tutto ciò che è consumato prima di entrare nel mercato; i prodotti dotati di licenze FLEGT CITES (Convenzione sul commercio internazionale delle spe-cie di flora e di fauna selvatiche minacciate di estinzione).

i SoGGetti inteReSSAti DAL ReGoLAmentoIl Regolamento investe la filiera del legno a vari livelli, interessando in particolar modo due macro‐categorie: gli “operatori”, ovvero coloro che immettono per primi legname e prodotti derivati nel mercato europeo (proprietari boschivi, imprese di utilizza-zione, importatori) e i “commercianti”, che rivendono legname e prodotti legnosi già immessi sul mercato UE (imprese di prima e seconda lavorazione, imprese di trasformazione, cartiere).

GLi obbLiGhi PReViStiPer operatori e commercianti sarà vietato immettere sul mercato UE legname tagliato illegalmente e prodotti da esso derivati; ci sarà l’obbligo di osservanza della cosiddetta “Due Dili-gence” per gli operatori che immettono per la prima volta sul mercato UE legname e derivati attraverso misure per la verifica dell’origine legale delle merci oltre all’obbligo della trac-ciabilità e rintracciabilità dei prodotti per i commercianti attraverso il mantenimento per cinque anni di un registro con il nome dei fornitori e dei clienti.

iL Commento"Senza linee guida regna un clima di incertezza che non favorisce il settore - afferma Enrico Allasia, vice-presidente Confagricoltura Cuneo -. Certo è che i piccoli proprietari e commercianti sono al cospetto di oneri burocratici aggiuntivi. La Confagricoltura è impe-gnata affinchè questa norma non valga per il legname nazionale e non si applichi ai piccoli proprietari di boschi, che sarebbero disin-centivati alla pulizia dei fondi. La tracciabilità potrebbe garantire maggiore qualità e retribuzione del legno, ma il tutto non è scon-tato visto che potrebbe anche comportare un ulteriore aggravio di costi. I nostri boschi a differenza di altre nazioni europee non sono in pianura e questo già ci penalizza in trasporto, taglio e gestione. Se questi oneri non vengono 'ammortizzati' dal sistema Paese sarà difficile recuperare le nostre aree di montagna.

LA SituAzione: itALiA A RiSChioSecondo i dati, una consistente parte del legname in Europa e nel mondo proviene da fonti illegali. L’80% del legname tagliato delle foreste in alcune zone (es. Amazzonia) è fuori legge o senza per-messi di taglio. Il 20% del legname importato nell’Unione Europea proviene da risorse illegali, mentre 1/5 del legname a fini ener-getici importato nell’Unione Europea proviene da risorse illegali, prevalentemente da Russia, Indonesia e Cina. Dal 2009 l’Italia è il principale importatore di legname in Europa e il quarto al mondo. Questo espone il nostro Paese a molti rischi.

80%

20%

1/5del legname tagliato delle foreste in

alcune zone (ad es. Amazzonia) è fuori legge o senza permessi di taglio.

del legname importato in Unione Europa proviene da risorse illegali.

del legname a fine energetici importato in Unione Europea proviene da risorse illegali (ad es. Russia, Cina,...).

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 201316

Selvicoltura

Page 17: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

iInserTo TeCnICo L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013

InserToTeCnICo

Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013Misura 111.1 sottoazione BInformazione nel settore agricoloAnno 2012/2013

Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l'Europa investe nelle zone rurali

FEASR

L’Agricoltore cuneese n. 02 • 2013

due annI dI Tempo per Il paTenTIno

C’è tempo fino al 12 marzo 2015 per il conseguimento dell'abilitazione all'uso delle macchine agricole

(il cosiddetto "patentino"). Le macchine interessate sono le trattrici agricole e forestali, le piattaforme mobili di lavoro elevabili (es. carri raccoglifrutta), i carrelli elevatori (muletti ecc.). L'abilitazione è necessaria per tutti i lavoratori che impiegheranno i suddetti mezzi, siano essi coltivatori diretti del fondo, soci di società semplice agrico-la, componenti dell'impresa familiare coltivatrice. Gli obblighi formativi per poter acquisire l'abilitazione varieranno in funzione della tipologia di attrezzatura per cui se ne fa

richiesta, ed in base all'eventuale esperienza acquisita precedentemente dall'operatore. Nel caso di esperienza acquisita e documentabile pari ad almeno 2 anni (sarà il Ministero del Lavoro ad indicare la procedura da svolgere), l'operatore ha il solo obbligo di seguire un cor-so di aggiornamento entro il 12 marzo 2017. Se, invece, l'operatore non può essere classifi-cato come esperto, occorre verificare se ha già frequentato corsi specifici. In caso affermativo, e se la durata complessiva dei corsi non è inferiore a quanto stabilito dall'Accordo Stato-Regioni n. 53 dei 22 febbraio 2012, l'operatore ha l'obbligo di frequentare il solo corso di aggiornamento entro 5 anni dalla verifica; in

caso contrario, dovrà frequentare il corso di aggiornamento entro il 12 marzo 2015. Qua-lora, invece, l'operatore non abbia acquisito esperienza documentabile e non abbia fre-quentato corsi di aggiornamento, sarà tenuto a frequentare i corsi base per il rilascio dell’abili-tazione, entro il 12 marzo 2015. Con una nota il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha inoltre previsto la modifica del codice della strada andando di fatto a determinare l'entrata in vigore dell'obbligo di revisione periodica delle macchine agricole. L'articolo modificato prevede che, tramite apposito decreto, venga-no determinate entro il 28 febbraio 2013 le modalità di revisione delle trattrici e di tutte le altre macchine agricole soggette ad immatrico-lazione; tali misure entreranno in vigore a far data dal 1° gennaio 2014, ed interesseranno progressivamente tutti i mezzi, con priorità per quelli immatricolati antecedentemente al 1° gennaio 2009. L'associazione è comunque impegnata per una revisione totale delle disposizioni. Per maggiori informazioni con-tattare gli uffici di Confagricoltura Cuneo.

Tra le disposizioni del Ddl Stabilità c’è anche una norma che prevede la ri-determinazione dei valori di acquisto

dei terreni. Consente di rivalutare il costo o valore di acquisto dei terreni posseduti, af-francando in tutto o in parte le plusvalenze conseguite mediante il versamento di un'im-posta sostitutiva pari al 4% per i terreni e

partecipazioni qualificate (superiori al 20% del capitale sociale per le società di capitali ed al 25% per le società di persone) o del 2% per le partecipazioni non qualificate. Il termine per l'asseverazione della perizia e per il versamento dell'imposta sostitutiva (o la prima rata) è fissato al 30 giugno 2013. Il testo normativo modifica le date

nella norma che introdusse la prima proro-ga. Non viene richiamato l'articolo 7, com-ma 2, del Dl 70/2011, che prevede che in caso di rivalutazione ripetuta per i medesimi beni, è consentito detrarre l'imposta sostitu-tiva già versata nelle precedenti rivalutazio-ni. Questa disposizione è a regime e quindi si applica anche in questa occasione. Tale norma aveva fatto affermare in dottrina la possibilità di effettuare la rideterminazione del valore al ribasso senza assolvere l'impo-sta sostitutiva. I codici tributo sono invariati e sono 8055 per le partecipazioni e 8056 per i terreni.

TerrenI rIValuTaBIlIFIno al 30 GIuGno

Page 18: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

InserTo TeCnICo L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013

VIno: nuoVe dICITure soloIn eXTra ue Le nuove diciture previste sui documenti di accompagnamento a

partire dal 1° gennaio 2013, per ora rimangono facoltative per i prodotti confezionati (bottiglie e contenitori fino a 60 litri) che

circolano in ambito comunitario. Rimane quindi l'obbligo della dicitura del codice E-bacchus e l'indicazione dell'idoneità per i trasporti di vino sfuso e per quelli di vino confezionato inviato solo in Paesi extra-Ue. La dicitura che deve essere inserita è: “IL PRESENTE DOCUMENTO VALE QUALE ATTESTATO DI DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA N… DEL REGISTRO E-BACCHUS”•Le altre diciture valgono per i vini IGP (non interessano le de-

nominazioni Piemontesi) e i Vini Varietali e con Annata, sono: “IL PRESENTE DOCUMENTO VALE QUALE CERTIFICAZIONE DELLA (DELLE) VARIETA DI UVE DA VINO (ES. CHARDONNAY), A NORMA DELL’ART. 118 SEPTVICES DEL REG. CE 1237/2007”; oppure “IL PRESENTE DOCUMENTO VALE QUALE CERTIFICAZIONE DELLA’AN-NATA DI RACCOLTA, A NORMA DELL’ART. 118 SPETVICIES DEL REG. CE 1234/2007”.

• Il numero della denominazione è rilevabile dalla banca dati Europea http://ec.europa.eu/agriculture/markets/wine/e-bacchus/index.cfm?event=searchPEccgis&language=IT (Ad esempio diremo che per la denominazione “Barbaresco” basterà indicare “Barba” nel campo indicazione sottoregione, poi cliccare su “ricerca” e sul-la lente di ingrandimento per trovare il codice PDO-IT-A1399).

•La dicitura è necessaria sia per i destinati a D.O. che per i vini già idonei, per quest’ultimi la dicitura dev'ssere completata dal riferimento al certificato d'idoneità, dal nome dell’organismo di controllo (es. Valoritalia) e dall’indirizzo mail dell’organismo (es. [email protected])

•La dicitura deve essere indicata sia sugli e-AD (nel caso di produttori in possesso di n. di accisa) sia sui documenti IT sia sui DDT o altri documenti che scortano i prodotti con-fezionati. Purtroppo per quest’ultimi prodotti esistono numerevoli difficoltà visto che una scatola potrebbe contenere idoneità diverse a seconda delle tipologie di vino, o di prodotto. Sono state presen-tate richieste di chiarimento.

ValuTaZIone deIrIsCHI: proroGa

Ricordiamo i bandi a sostegno della campagna vitivinicola.Bando per la presentazione delle domande di contri-buto della misura investimenti inserita nel programma

nazionale di sostegno per la campagna vitivinicola 2012-2013. SCADENZE: 18 febbraio 2013 (invio telematico tramite portale SIAN), 28 febbraio 2013 (domanda cartacea presso Regione Piemonte - direzione Agricoltura).OCM unica - Istruzioni operative relative alle modalità e con-dizione per l'accesso agli aiuti comunitari per assicurazioni sulla vite da vino per il raccolto 2013. SCADENZE: entro il 31 maggio 2013 (invia telematico all'Organismo Pagatore AGEA).OCM unica - Istruzioni operative relative alle modalità e condizione per l'accesso all'aiuto comunitario 'Vendemmia verde' per la campagna 2012-2013. SCADENZE: fissato dalla DRA della Regione, comunque non oltre il 31 maggio 2013.

CampaGna VInoI BandI aperTI

tiPoLoGiA D.o.C. & D.o.C.G. CoDiCe e-bACChuS

DoCG

barolo PDo-it-A1389barbaresco PDo-it-A1399roero PDo-it-A1261dogliani PDo-it-A1330barbera d'asti PDo-it-A1398barbera d'asti superiore nizza,astiano,tinella PDo-it-A1398barbera del monferrato superiore PDo-it-A1397dolcetto di diano d'alba o diano d'alba PDo-it-A1324alta langa PDo-it-A1252brachetto d'acqui o acqui spumante PDo-it-A1382roero arneis PDo-it-A1261asti e moscato d'asti PDo-it-A1396

DoC

nebbiolo d'alba PDo-it-A1213alba PDo-it-A1063barbera d'alba PDo-it-A1068dolcetto d'alba PDo-it-A1142langhe PDo-it-A1189piemonte PDo-it-A1224verduno pelaverga PDo-it-A1244barbera del monferrato PDo-it-A1071cisterna d'asti PDo-it-A1092cortese dell'alto monferrato PDo-it-A1111grignolino d'asti PDo-it-A1186freisa d'asti PDo-it-A1180loazzolo PDo-it-A1192monferrato PDo-it-A1210

È stata prorogata al 30 giugno 2013 la possibilità, per le imprese fino a 10 dipendenti, di documentare tramite autocertificazione l’effettuata valutazione dei rischi. Il nuovo

termine consentirà alle piccole imprese di adottare le nuove procedure standardizzate in sostituzione dell’autocertificazione della valutazione dei rischi. Il 30 novembre scorso sono state pubblicate le procedure standardizzate per l’effettuazione della valutazione dei rischi per le imprese fino a 10 dipendenti (ad esclusione di quelle con elevata pericolosità o particolari rischi). Il nuovo quadro delle scadenze, dal 1° luglio 2013, obbliga tutte le microimprese in possesso di valida autocertificazione di valutazione dei rischi (con stesura delle valutazioni strumentali specifiche quali rumore, vibrazioni, chimico stress, ecc.) alla sostituzione con un nuovo Documento di Valutazione dei Rischi scegliendo tra regime ordinario o procedura standardizzata.

ii

Page 19: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

iiiInserTo TeCnICo L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013

modIFICHe alla mIsura 216

Con la determinazione dirigenziale n. 1280 del 21 dicembre 2012 sono state introdotte da parte della Regione alcune importanti modifiche alle disposizioni applicative per la misura

216 (investimenti non produttivi), il cui bando era stato aperto in agosto con un ottimo riscontro in termini di do-mande pervenute: 150 domande per una richiesta finanziaria complessiva pari a 4,9 milioni di euro. Poiché l’importo richiesto supera ampiamente la dotazione della misura, pari a 1,57 milioni di euro, le domande accoglibili dovranno essere collocate in graduatoria. Le novità introdotte sono le seguenti: • sulla base di una modifica al testo del PSR, è stata fissata in 500

mq la superficie minima di attuazione della tipologia 1 (formazioni vegetali e/o aree umide), pertanto non è più prevista la collocazione in subordine delle domande con superfici fra 1.500 e 500 mq;

• è prorogato il termine entro cui presentare i progetti definitivi/esecutivi (ove previsti), i progetti per l’installazione di nidi artificiali, la relativa documentazione e il computo metrico definitivo qualora con la domanda di aiuto sia stato presentato un computo metrico di massima. Tale termine è fissato a 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria da parte della Regione;

• viene di conseguenza differita la comunicazione agli agricoltori degli esiti della valutazione dei progetti e della relativa documentazione.

Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

VouCHer: eCCo le noVITà

LeGGe Di StAbiLitA' in PiLLoLe SOCIETA': le disposizioni abrogate dal 2015 sono il comma 1093 e 1094dell'articolo 1 della legge 296/2006. E cioè la facoltà per le società agricole di persone, srl e coop, di optare per la determinazione del reddito agrario (art 32 del dpr 917/1986). E la tassazione forfettaria per le srl di commercializzazione.RIVALUTAZIONE DEI REDDITI: scatta la rivalutazione del 15% dei redditi fondiari dei terreni, dominicale e agrario, che va operata sull'ammontare del reddito successivamente alla rivalutazione dell'80% per il reddito dominicale e del 70% del reddito agrario già previste dalla legge 662/1996. La rivalutazione è ridotta al 5% per i terreni posseduti e coltivati da coltivatori diretti o Iap iscritti nella previdenza agricola. (Fonte: Agrisole)

Il Ministero del Lavoro, con la Circolare n. 4 del 18 gennaio 2013, fornisce nuove indicazioni operative sul lavoro occasionale accessorio, regolato dagli artt. 70 e seguenti del D.Lgs n.

276/2003, alla luce delle modifiche introdotte dalla Riforma dei lavoro (Legge n. 92/2012). Si ricorda che nel settore agricolo le prestazioni di lavoro accessorio possono essere rese:• per attività agricole di carattere stagionale, se

effettuate da pensionati o giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti ad un ciclo di studi presso un istituto scolastico, compatibilmente con gli impegni scolastici, ovvero in qualunque periodo dell'anno se iscritti ad un ciclo di studi presso l'Università;

• per le attività agricole, di qualsiasi tipologia, svolte a favore dei "produttori agricoli che nell'anno solare precedente hanno realizzato o, in caso di inizio di attività, prevedono di realizzare un volume d'affari non superiore a 7.000 euro".

Inoltre il Ministero precisa che la quantificazione del compenso non è più lasciata alla "negoziazione" tra committente e prestatore, ma è ancorata alla durata della prestazione stessa sulla base del parametro orario. Da ciò ne consegue che, per ogni ora di lavoro svolta mediante lavoro accessorio, il prestatore ha diritto ad almeno un buono lavoro del valore di 10 euro nominali, ferma restando una diversa (maggiore) quantificazione del valore della prestazione lavorativa. Il personale ispettivo è sollecitato a ricostruire, in sede di verifica, la durata della prestazione resa dal lavoratore accessorio, "secondo le tradizionali modalità accertatile proprie del lavoro subordinato".Il Ministero fornisce anche chiarimenti in merito alla previsione che i buoni lavoro siano "numerati progressivamente e datati", così come previsto dalla Riforma del lavoro. A riguardo, la circolare stabilisce che la data in particolare consentirà di verificare se i voucher sono utilizzati in relazione al periodo evidenziato [...] il riferimento alla "data" non può che implicare che la stessa vada intesa come un "arco temporale" di utilizzo del voucher non superiore a 30 giorni decorrenti dal suo acquisto".È dunque introdotto un limite temporale alla validità del buono lavoro: dal momento dell'acquisto dello stesso, il buono avrà validità per massimo 30 giorni, non potendo essere utilizzato, pertanto, per prestazioni lavorative che siano successive a tale termine. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo.

dIreTTIVa nITraTI: deroGa

La deroga nitrati è una possibilità concessa alle aziende: chi ade-risce è autorizzato a distribuire sui terreni ricadenti in ZVN (zone vulnerabili da nitrati) una media di 250 kg/ha di azoto di origine

zootecnica anziché i classici 170, a fronte di alcuni impegni di buona gestione agronomica:• effettuare l’utilizzo agronomico di effluenti zootecnici bovini o suini,

anche trattati, siano essi di origine aziendale o extra-aziendale;• disporre di una capacità di stoccaggio degli effluenti zootecnici alme-

no pari al minimo stabilito dalle vigenti norme regionali (regolamento 10R/2007).

Presentare la richiesta è facile ed immediato: la procedura è esclusi-vamente informatica, tramite l’Anagrafe Agricola Unica, e le richieste sono valutate immediatamente. Se l’esito è favorevole, la richiesta viene accettata e l’azienda è già autorizzata ad operare in deroga. Le richieste vanno presentate entro il 15 febbraio; l’adesione è annuale, pertanto le aziende che hanno già aderito nel 2012 devono rinnovare l’adesione per il 2013.L’azienda beneficiaria della deroga può ridurre la concimazione chimica, le distanze da percorrere per il trasporto in campo degli effluenti e le superfici necessarie per lo spandimento. Nel caso degli asservimenti, ciò comporta un risparmio economico, ma anche uno snellimento del carico burocratico per il rinnovo delle concessioni. In ogni caso, l’adesione va valutata sulla base delle specifiche condizioni della singola azienda, per-tanto è sempre opportuno il supporto di un tecnico o di un Agronomo. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo

Page 20: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

InserTo TeCnICo L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013

sCadenZIarIo FIsCale - paGHe FeBBraIo / marZo 2013

marTedì 05 FeBBraIoTERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di gennaio all’Ufficio Paghe.

TERMINE ULTIMO per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

lunedì 18 FeBBraIo

CONTRIBUENTI IVA MENSILI – Liquidazione e versamento IVA relativa al mese precedente.SOSTITUTI D’IMPOSTA RITENUTE ALLA FONTE – Versamento ritenute alla fonte su redditi di lavoro autonomo e compensi per l’esercizio di arti e professioni, versamento ritenute alla fonte su reddito da lavoro dipendente e versamento contributi INPS DM10.AUTOLIQUIDAZIONE INAIL 2013 – Versamento premi assicurativi saldo 2012 – acconto 2013.

lunedì 25 FeBBraIo

marTedì 5 marZo

GIoVedì 28 FeBBraIo

CONTRIBUENTI IVA SCAMBI INTRACOMUNITARI periodicità mensile – Presentazione elenchi INTRASTAT cessioni e/o acquisti intracomunitari di beni nonché delle prestazioni di servizi intracomunitari effettuati nel mese precedente.DATORI DI LAVORO AGRICOLO – Versamento contributi ENPAIA impiegati agricoli.

CONTRIBUENTI MENSILI COMUNICAZIONE ANNUALE DATI IVA – Presentazione della comunicazione dati IVA per l’anno 2012Comunicazione mensile ELENCHI PAESI BLACK LISTCONSEGNA MODELLO CUD ai lavoratori dipendenti.Certificazione degli utili e dei proventi e delle ritenute effettuate nel 2012.

TERMINE ULTIMO per la comunicazione delle ore lavorate dai dipendenti nel mese di febbraio all’Ufficio Paghe.

TERMINE ULTIMO per la consegna delle fatture per aziende in contabilità mensile.

aspI e mInI aspI:preCIsaZIonI

Come riportato sullo scorso inserto tecnico, con l’entrata in vigore della Legge 28 giugno 2012, n. 92, recante Disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita (cd.

Riforma Fornero), all’art. 2, comma 1 vengono istituite, con decorrenza 1° gennaio 2013, due nuove prestazioni di disoccupazione denominate: indennità di disoccupazione ASpI; indennità di disoccupazione mini-ASpI. Le due nuove prestazioni sono destinate a sostituire: la di-soccupazione ordinaria non agricola a requisiti normali; la disoccupazione ordinaria non agricola a requisiti ridotti; la disoccupazione speciale edile; l’indennità di mobilità (dal 2017). Ma a favore degli operai agricoli a tempo determinato e indeterminato - per espressa disposizione legislativa - continua a trovare applicazione la disciplina che re-gola la disoccupazione ordinaria agricola (102 gg. nel biennio), mentre la disoccupazione a requisiti ridotti agricola (78 gg.) è stata abrogata e quindi non potrà essere richiesta per i periodi di di-soccupazione del 2013 e né per i periodi di disoccupazione verificatisi nel 2012. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Confagricoltura Cuneo

Inps: solleCITIred 2011

Si comunica che l'INPS ha terminato l'estrapolazione dei soggetti in-teressati dal sollecito RED 2011( anno di reddito da verificare 2010). Gli associati interessati che hanno ricevuto la raccomandata dall'INPS

dove è sollecitato il modello RED 2011 con scadenza il 28 febbraio, è pregato di rivolgersi presso i CAF di Confagricoltura Cuneo entro e non oltre il 18 febbraio, munito dei seguenti documenti:1. Raccomandata dell'INPS.2. Carta d'identità (valida).3. Fotocopia MODELLO 730 O MODELLO UNICO relativi all'anno 2011

(redditi anno 2010), se non è gestito da confagricoltura.4. In caso di pensione estera allegare certificazione reddituale.5. Per i soggetti che non fanno il modello 730 o UNICO allegare visure

catastali e specificare chi conduce i terreni e l'utilizzo degli immobili.

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Pensionati

iv

Page 21: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Nocciole inforte sviluppoi dati di un recente convegno mostrano come il noCCioLo sia una CoLtuRA imPoRtAnte non solo in piemonte

r a c c o lt a 2 0 1 2

La campagna di raccolta nocciole terminata a settembre 2012, ricalca in generale, anche se con una lieve diminuzione della produzione, i dati relativi alla campagna precedente. “Inizialmente si era pensato che la diminuzione di produzione fosse più marcata - afferma Antonio Marino, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, ma poi con il termine della raccolta e il passare dei conferimenti delle nocciole da parte dei soci, l'allarme calo è rientrato. Sicuramente le zone più penalizzate sono state quelle basse di fondo valle, fatto dovuto al freddo dello scorso inverno, mentre nelle zone di media e alta Langa la produzione è stata quantitativamente buona. Escludendo le nocciole raccolte dopo la pioggia, la qualità e la relativa resa allo sgusciato è stata buona e i prezzi fino ad oggi si sono mantenuti

sostanzialmente stabili sui 5 euro a punto resa".

Lieve diminuzione di prodotto

Novantamila tonnellate prodotte in Italia nel 2011, 34mila quelle importate e 4mila le esportate. A livello regionale oltre 15mila ettari coltivati solo nel 2010 (quasi il doppio

rispetto a 30 anni fa) e 165mila quintali forniti pari al 14% dell’in-tera quota di produzione a livello nazionale. Di questi, il 71% proviene dalla provincia di Cuneo, che contribuisce per il 60% alle oltre 8mila aziende corilicole registrate in Piemonte nel 2010. Que-sti i dati più significativi emersi giovedì 29 e venerdì 30 novembre a Villa d’Amelia di Benevello al tavolo di lavoro “Il nocciolo oggi…

ma soprattutto domani. Nuove prospettive di sviluppo della coltiva-zione”, organizzato dall’assessorato regionale all’Agricoltura con le associazioni di produttori Ascopiemonte e Piemonte Asprocor oltre a vertici del Ministero. “Il settore corilicolo è in crescita ma va curato e ampliato - spiega Gianluca Griseri, responsabile tecnico Ascopiemonte -. Ci sono molte possibilità di sviluppo di tutta la filiera corilicola nazionale e in particolare piemontese. Oggi il nocciolo rappresenta una valida alternativa, alle classiche coltivazioni, dal punto di vista produttivo, economico e occupazionale. È una cultura di facile realizzazione, con bassi costi d’impianto e conduzione. C’è la necessità di trovare nuovi fondi per sviluppare le nostre aziende, che hanno bisogno di crescere in qualità, in quantità, ma soprattutto in capacità di stare sui mercati in forma aggregata”. Presenti a Benevello rappresen-tanti dell’assessorato regionale, del Ministero dell’Agricoltura e i vertici di Ismea e Unaproa. Tra le richieste delle Op, un progetto di sviluppo che metta la coltivazione del nocciolo in primo piano, con un impegno straordinario da parte di tutte le regioni interessate alla coltivazione; favorire il primo insediamento; richiesta di risorse per la realizzazione di nuovi impianti, nonché l’estirpo ed il reim-pianto di quelli vecchi e non più produttivi; risorse per l’acquisto di terreni, miglioramenti strutturali, acquisto macchinari innovativi da utilizzare nelle diverse fasi della filiera; attivare le procedure per facilitare l’accesso al credito; complementarietà delle risorse e degli investimenti realizzabili con fondi Ocm, Psr e Ismea e individuazioni di possibili risorse anche per aziende già costituite con titolari di età oltre i 40 anni. Richieste raccolte dall’assessore regionale all’A-gricoltura Claudio Sacchetto: “Come Regione negli ultimi due anni abbiamo investito per migliorare le performance di mercato migliorando il parco macchine delle Op regionali. Con il prossimo periodo di programmazione del Psr 2014-2020 dovremo essere bravi a introdurre nuove misure per incrementare la produzione, viste le elevate richieste di prodotto da parte dell’industria”.

2%8%71%19%AltreAlessandriaCuneoAsti

La superficie a corileto nel 2010 è stata di 15.247 ettari. Di questi: 2.921 ha (19%) nella provincia di Asti, 1.183 ha (8%) in quella di Alessandria, 10.913 ha (71%)

in quella di Cuneo e 229 ha (2%) nelle altre province (Censimento dell'Agricoltura)

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 17

corilicoltura

Page 22: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

f r a g o l e

Le aziende agricole di Peveragno e Boves sono intenzionate a riaprire il mercato delle fragole entro la primavera. Le amministrazioni comunali dei due Comuni hanno incontrato i produttori per discutere l’ipotesi di riproporre, entro l’estate, un mercato delle fragole dopo anni di assenza. L’idea è quella di un mercato unico in uno dei due Comuni della Bisalta: la scelta è tra Peveragno, memoria storica e paese da sempre legato al gustoso frutto, e Boves, dove si potrebbe utilizzare la struttura che ospita il mercato dei fagioli e delle castagna. “Siamo assolutamente favorevoli al ripristino di un mercato della fragola - commenta Adriano Rosso, direttore Confagricoltura zona di Cuneo -. Le aziende hanno indicato questo provvedimento come prioritario per ‘risollevare’ la situazione economica di un prodotto che non è più remunerativo. La speranza è che con il mercato si possa avviare un incontro costruttivo tra domanda ed offerta, permettendo ai produttori di ottenere garanzie”. “Siamo disponibili a dare tutto il nostro supporto all’iniziativa – conclude Rosso –, ma non vogliamo entrare in meccanismi che esulano dalla nostra funzione”.

Tornerà il mercato a Peveragno o Boves

cresce la superficie coltivata a ortaggiConfAGRiCoLtuRA cuneo ha attivato un SeRVizio teCniCo sulle CoLtuRe oRtiCoLe per gli associati

di Ilaria Blangetti

Cresce l’interesse per il mondo dell’or-ticoltura. I tecnici di Confagricoltura Cuneo hanno partecipato, nell’ultimo

periodo, ad alcuni incontri sulla materia co-me quello organizzato dall’As.Pro.Pat. Pie-monte lo scorso 4 dicembre a Castelnuovo Scrivia, nell’Alessandrino. “All’incontro - come spiega Simone Monge, tecnico di Confagricoltura Cuneo -, particolare atten-zione è stata data alle prove di confronto varietale sulle cipolle e a quelle sulle brassi-cacee. E’ stato presentato uno studio in cui vengono ampiamente analizzate le diverse varietà allo scopo di individuare quelle che meglio rispondono ai patogeni, che presen-tano caratteristiche particolarmente gradite dal mercato”. Durante il convegno si è parlato anche della situazione fitosanitaria dell’anno appena concluso, che è stato contraddistinto da un clima altalenante ed a tratti insolito facendo registrare, in molti casi, un’acutizzazione delle problematiche. Si è notata, infatti, durante l’ultimo anno, una particolare insistenza di alcuni feno-meni negativi, a seconda delle varie zone piemontesi, come la presenza di elateridi a danno delle patate, o di aleurodidi negli ortaggi a foglia o, ancora, di virosi negli ortaggi a frutto come pomodori e zucchine. Intanto, sempre a dicembre, il Creso ha pre-sentato i risultati delle prove di confronto varietale in orticoltura condotte nel 2012. “Negli ultimi mesi, anche per contrastare le evidenti difficoltà nei frutteti a kiwi (dovute alla batteriosi e alle gelate dello scorso anno che hanno fortemente compromesso le piante, ndr), nel Saluzzese molte aziende hanno deciso di investire nell’orticolo, sia con coltivazioni in pieno campo che in serra. Tendenza destinata a diventare più evidente”. Confagricoltura ha attivato un servizio tecnico sulle colture orticole (e-mail: [email protected]).

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 201318

orto-frutticoltura

Page 23: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Sulla tavola prodotti sempre più certificati

è in vigore il pacchetto qualitàle noVità PRinCiPALi del testo europeo sui regimi che riguardano i prodotti agroalimentari

È stato pubblicato nella Gazzetta uffi-ciale dell'Unione europea L 343/1 del 14 dicembre 2012 il Reg. UE 1151/12

sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari. Il testo conosciuto come “Pac-chetto Qualità” è entrato in vigore dal 4 gennaio 2013. I principali articoli sono: Art. 5 punto 4: la Commissione potrà decidere con propri atti delegati se re-stringere o derogare i disciplinari DOP IGP relativamente alla provenienza dei mangimi (per le materie prime tale procedura era già prevista) ed alle modalità di macellazione di animali vivi. Art. 7 lettera e): il confezionamento può essere compreso nei disciplinare di produ-zione solo se sussistono motivazioni che ne dimostrino l'assoluta necessità per salva-guardare la qualità del prodotto, garantirne l'origine o assicurarne il controllo. Viene ribadito che l'inserimento di questa fase del processo deve comunque garantire il princi-pio della libera circolazione dei prodotti. Art 13 lettera a): la protezione della denominazione dei prodotto DOP IGP STG è estesa anche se è utilizzato come ingre-diente.Art 21: le STG (specialità tradizionale garantita) registrate senza riserva di nome (ad esempio mozzarella) possono conti-nuare a rimanere nell'elenco STG per 10 anni; successivamente saranno obbligate a rifare la domanda per l'STG secondo le nuove procedure, che prevedono l'obbligo di riserva del nome. La procedura prevede ancora la possibilità d'opposizione alla concessione della riserva del nome da parte di uno SM. E' dunque possibile che tra dieci anni la Mozzarella STG - possa perdere la protezione per opposizione di qualche SM. Nell'etichetta del prodotto-STG accanto al nome potrà essere inserita la frase «fatta secondo le tradizioni di» riferito ad un pae-se o regione. E' introdotto un nuovo motivo d'opposizio-ne all'uso del nome se questo è già utiliz-zato legittimamente e in modo economica-mente significativo per prodotti agricoli o alimentari analoghi.

Articoli 27-30: nel titolo IV sono disci-plinate le indicazioni facoltative di qualità. Le indicazioni devono avere le seguenti caratteristiche:• riferirsi a una o più categorie di prodotti

(prodotto di campagna per esempio) o a una modalità di produzione o di trasfor-mazione applicabili in zone specifiche;

•avere una dimensione europea;• il suo uso deve dare più valore rispetto

a prodotti simili. Non sono indicazioni facoltative di qualità quelle indicazioni facoltative riservate che promuovono e integrano un norme di commercializza-zione specifico su base settoriale o di ca-tegoria di prodotto (ad esempio «prima spremitura a freddo» negli oli).

Articoli 31-32: sono introdotte due nuo-ve indicazioni facoltative di qualità:•Prodotto di montagna (provenienza delle

materie prime dei mangimi e trasforma-zione deve avvenire in zone di montagna, ovvero nelle zone ex art. 18 paragrafo 1 del Reg. 1257/99);

•Prodotto dell'agricoltura delle isole (pro-venienza delle materie prime dalle isole e loro trasformazione in loco solo se ne determina caratteristiche particolari del prodotto. La Commissione deve presen-tare una relazione al PE, entro 12 mesi dalla pubblicazione del regolamento, che può essere corredata con proposte legislative appropriate per l'istituzione dell'identificazione facoltativa di qualità «Prodotto dell›agricoltura delle isole»).

Art 34: i costi dei controlli del rispetto del disciplinare sono a carico dei produttori; gli SM hanno la facoltà di contribuire al costo dei controlli.Articoli 36, 38 e 40: nel punto 1 dell'ar-ticolo 36 è stabilito che ogni SM deve effettuare appositi e specifici controlli al fine di tutelare i prodotti anche di altri Stati Membri dalla contraffazione ed usur-pazione della denominazione d'origine. I controlli dovranno essere effettuati in base all'analisi del rischio (art 38) e sono inseriti in una parte specifica nel piano di controlli nazionali (art 40 punto 1). Art. 44 comma 2: la Commissione o un suo incaricato (si

pongono le basi per l'istituzione dell'Agen-zia Europea della contraffazione) può dare supporto ai Consorzi di Tutela per interveni-re legalmente a difesa dell'usurpazione del nome in campo europeo e internazionale. Tali azioni sono finanziate attraverso il FE-ASR (art 5 Reg. 1290/05).Art 49 comma 1: viene introdotta la possibilità che una singola persona fisica o giuridica possa presentare domanda di registrazione per un prodotto DOP IGP o STG, rispettando entrambe le seguenti condizioni:• la persona in questione è il solo pro-

duttore che desideri presentare una domanda.

•per quanto riguarda le DOP e IGP, la zo-na geografica delimitata possiede carat-teristiche che differiscono notevolmente da quelle delle zone limitrofe ovvero le caratteristiche del prodotto sono diffe-renti da quelle dei prodotti delle zone limitrofe.

Art 55: la Commissione dovrà presentare una relazione al PE (entro il 4 genna-io 2014) per il regime di etichettatura dell'agricoltura locale e vendita diretta, che includa anche la possibilità di ridurre le emissioni di carbonio e rifiuti grazie a catene di produzione e distribuzione brevi. La relazione è corredata se necessario da proposte legislative appropriate per l'isti-tuzione dell'etichetta agricoltura locale e vendita diretta. Per informazioni rivolgersi agli uffici di Con-fagricoltura presenti sul territorio.

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 19

Nuova norma

Page 24: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

danni da fauna: arriva il primo saldo

n e w s p e r a l l e V a t o r i

Il 2013 del mondo allevatoriale cuneese si apre all’insegna delle novità. Sul fronte istituzionale, a inizio gennaio si è completato il percorso di regionalizzazione che ora vede l’Arap (l’associazione piemontese) diventare l’organismo di primo grado che riunisce direttamente gli allevatori. L’obiettivo della regionalizzazione è assicurare più efficienza e valore alle funzioni amministrative e tecniche. Il nuovo livello andrà a regime entro l’anno. “È stato un lavoro complesso - spiega Roberto Chialva, presidente Apa e Arap - perché si è dovuto amalgamare realtà provinciali diverse. Nella sostanza contiamo di ottenere un sensibile risparmio, ottimizzando i servizi precedenti e i livelli di qualità”. Nella nuova articolazione Apa Cuneo mantiene la sua presenza sul territorio in modo significativo, in linea con l’importanza della zootecnia cuneese. Da metà 2012, inoltre, è operativo il laboratorio di sezionamento e porzionatura al Miac di Cuneo. Nella struttura, realizzata con tecnologie di avanguardia su un’area di 1600 metri quadri, sono lavorate le mezzene fornite dai circa 250 soci Compral, con una fondamentale diversificazione dell’attività che porta alla preparazione finale dei tagli. A fine anno i risultati parlano chiaro: +8% di capi trattati e un aumento del fatturato intorno al 10%. Incoraggiante anche l’avviamento del punto vendita, che offre self-service tutta la gamma della migliore carne Piemontese, dagli hamburger al bollito. “Uno spaccio aziendale che abbiamo voluto molto innovativo - dice Chialva - dove il consumatore e i gruppi di acquisto possono ordinare il fabbisogno settimanale, sapendo di avere a disposizione ottima carne a un prezzo molto conveniente”.

La nuova Arap è operativa

L’assessorato regionale all’Agricoltura ha licenziato un provvedimento mirato ad affrontare, e in parte limitare, la problematica dei danni alle produzioni agricole attribuibili

alla proliferazione della fauna selvatica: a seguito dell’approva-zione della legge regionale di assestamento del bilancio, sono stati predisposti stanziamenti per 2 milioni e 620 mila euro, destinati agli Ambiti Territoriali di Caccia e ai Comprensori Alpini per il risarcimento dei danni arrecati dalla fauna selvatica alle colture e per il perseguimento dei fini istituzionali degli stessi

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 201320

Agricoltura e dintorni

Page 25: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

resi noti i divieti dicircolazione 2013Sono stati resi noti i divieti di circolazio-

ne stradale fuori dai centri abitati per il 2013. La disposizione di vietare

la circolazione ai veicoli ed ai complessi di veicoli, per il trasporto di cose, di massa complessiva superiore a 7,5 t, nei giorni festivi e negli altri particolari giorni dell’an-no 2013, non trova applicazione per: i veicoli adibiti al trasporto esclusivamente di animali destinati a gareggiare in manifesta-zioni agonistiche autorizzate, da effettuarsi od effettuate nelle quarantotto ore; per quelli adibiti al trasporto di latte, escluso quello a lunga conservazione, o di liquidi alimentari, purchè, in quest'ultimo caso, i veicoli trasportino latte o siano diretti al ca-ricamento dello stesso. Per i veicoli costi-tuiti da un trattore ed un semirimor-chio, nel caso in cui circoli su strada il solo trattore, il limite di massa di 7,5 t è riferito unicamente al trattore; la massa del trattore, nel caso in cui quest'ulti-mo non sia destinato al carico, coincide con la tara dello stesso, come risulta dalla carta di circolazione. Tale limitazione non si applica se il trattore circola isolato e sia stato precedentemente sganciato dal semirimorchio in sede di riconsegna per la prosecuzione del trasporto della merce attraverso il sistema intermodale, purché munito di idonea documentazione attestante l’avvenuta riconsegna. La limi-tazione non si applica inoltre: per i veicoli, classificati macchine agricole, che transitano su strade non statali (in provincia di Cuneo le strade statali sono 4: SS20 del Colle di Tenda e di Valle Roja, SS21 della Maddalena, SS28 del Colle di

Nava e SS231 di Santa Vittoria d'Alba); per il trasporto esclusivo di derrate alimentari deperibili in regime ATP; per il trasporto di prodotti deperibili quali frutta e ortaggi fre-schi, carni e pesci freschi, fiori recisi, animali vivi destinati alla macellazione o provenienti dall’estero, nonché i sottoprodotti derivati dalla macellazione, pulcini destinati all’al-levamento, latticini freschi, derivati del latte freschi e semi vitali. Sono esclusi, purché muniti di autorizzazione prefettizia, anche i veicoli ed i complessi di veicoli, classificati macchine agricole, destinati al trasporto di cose per casi di assoluta e comprovata necessità ed urgenza, compresi quelli im-piegati per esigenze legate a cicli continui di produzione industriale. I divieti non si ap-plicano anche per quelle macchine agricole definite “eccezionali”. COME OTTENERE I PERMESSI DI CIRCOLAZIONELa domanda deve essere presentata alla Prefettura della Provincia di partenza almeno 10 giorni prima del trasporto. L'au-torizzazione può essere rilasciata anche dalla Prefettura in cui ha sede l'azienda che esegue il trasporto. La domanda, in bollo da € 14,62, deve contenere: generalità del richiedente; targa e tipo di automezzo; itinerario (luogo di partenza - di arrivo e percorsi con denominazione delle strade da percorrere); merci da trasportare (merci deperibili ecc.); motivo per cui si chiede l'autorizzazione; periodo (non superiore a 3 mesi). Per i veicoli provenienti dall'estero, il permesso può essere presentato alla Prefet-tura della provincia di confine dove ha inizio il viaggio in territorio italiano.

oRARi e GioRni DiVieto CiRCoLAzione

TUTTE LE DOMENICHE

dalle 8,00 alle 22,00gennaio, febbraio, marzo, aprile,

maggio, ottobre, novembre, dicembre

dalle 7,00 alle 24,00giugno, luglio, agosto, settembre

DALLE ALLE GIORNO

08,00 22,00 1° gennaio

14,00 22,00 29 marzo

08,00 16,00 30 marzo

08,00 22,00 1 aprile

08,00 14,00 2 aprile

08,00 22,00 25 aprile

08,00 22,00 1° maggio

07,00 23,00 6 luglio

07,00 23,00 13 luglio

07,00 23,00 20 luglio

07,00 23,00 27 luglio

16,00 24,00 2 agosto

00,00 23,00 3 agosto

14,00 23,00 9 agosto

07,00 23,00 10 agosto

07,00 23,00 15 agosto

07,00 23,00 17 agosto

07,00 23,00 24 agosto

07,00 23,00 31 agosto

16,00 22,00 31 ottobre

08,00 22,00 1° novembre

16,00 22,00 20 dicembre

08,00 14,00 21 dicembre

08,00 22,00 25 dicembre

08,00 22,00 26 dicembre

ATC e CA.Si procederà così al saldo della totalità dei danni riferibili al 2011 e al risarcimento di circa il 45% dei danni inerenti il 2012. La somma residua, pari a circa 1,8 milioni di euro, verrà coperta in seguito. A partire dal 2013, in applicazione della L.R. 5/2012, la tassa regionale sarà destinata interamente a tale obiettivo.La problematica dei danni da fauna selvatica è molto sentita dall’assessorato all'Agricoltura, tanto che con questo provvedi-mento vengono raccolte le istanze provenienti dal mondo agri-colo, segnalazioni che confermano la necessità - spesso auspica-ta - di una gestione equilibrata della fauna selvatica. L'assessore regionale all'Agricoltura, Claudio Sacchetto ha

così commentato: “Non abbiamo mai perso di vista la proble-matica inerente i danni da fauna selvatica, al contrario fin dall’i-nizio abbiamo studiato le possibilità a disposizione per arginare, o perlomeno affrontare, il disagio. Lo testimonia la recente L.R. 5/2012, voluta fortemente dall’assessorato, la quale consente di incanalare le risorse provenienti dalla tassa regionale, introitate sui capitoli di bilancio pertinenti, all’attuazione di una serie di azioni in materia venatoria, tra le quali viene contemplato pro-prio il risarcimento dei danni alle produzioni agricole imputabili alla fauna selvatica come previsto dalla normativa nazionale. La determina di fine dicembre, infine, è l’ultimo importante passo concreto compiuto in questa direzione”.

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 21

Page 26: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

a n g a

L’Anga Piemonte, associazione che raggruppa i giovani imprenditori agricoli aderenti a Confagricoltura, ha redatto e inviato nei giorni scorsi una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura, Claudio Sacchetto, contenente una serie di proposte per poter meglio indirizzare le sempre più ristrette risorse economiche destinate all’agricoltura. “La nostra intenzione è quella di chiedere maggiore attenzione per gli imprenditori agricoli under 40, durante la redazione dei bandi per l’accesso alle coperture finanziarie - commenta Alessandro Boido , presidente Anga Piemonte -. Sono proprio le aziende giovani quelle che effettuano più investimenti ed è per questo che queste realtà andrebbero maggiormente sostenute e aiutate. Rappresentano il futuro dell’agricoltura e porteranno reddito ed occupazione”. Tre le proposte presenti nel documento anche quella di erogare premi Pac e contributi solo agli agricoltori, in forma semplice o associata, iscritti alla previdenza agricola e la richiesta di snellire le procedure burocratiche che riguardano il settore agricolo. “È importante incentivare chi di agricoltura vive - dice il presidente dell’Anga di Cuneo Andrea Ingaramo (in foto) - anche semplificando le procedure per non perdere troppo tempo nella compilazione dei vari documenti e tornando così ad occuparci in maniera preponderante del lavoro in azienda”. Chiude il documento la proposta di ripristinare i fondi Ismea per l’acquisto di terreni con patto riservato dominio o la costituzione di un fondo regionale per l’acquisto di terreni a tasso di interesse agevolato.

"Più attenzionenei finanziamenti per gli under 40"

I rappresentanti delle cinque organizzazioni tra cui Mario Guidi, presidente Confagricoltura

è nato Agrinsiemeper superare le frammentazionidel nuovo coordinamento fA PARte anche ConfAGRiCoLtuRA. obiettivo? lavorare per la diffusione di StRumenti Di CoLLAboRAzione

di Ilaria Blangetti

È nato “Agrinsieme”, il coordinamento che rappresenta le aziende e le co-operative di Confagricoltura, Cia e

Alleanza delle cooperative italiane (ossia Agci-Agrital, Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare). I Consigli di-rettivi delle cinque organizzazioni hanno sottoscritto l’accordo interassociativo che ha dato vita ad Agrinsieme: nominato co-ordinatore il presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi, in carica per un anno. “Una parte assai significativa del mondo della rappresentanza agricola unifica le strategie e si propone come interlocutore nei con-fronti della politica”, così hanno sottolinea-to i presidenti delle cinque sigle. Il modello organizzativo è quello del Copa-Cogeca, il momento di raccordo europeo tra tutte le sigle del settore agricolo e cooperativo dei Paesi membri, che è interlocutore uni-tario della Commissione e del Parlamento della Ue”. “Agrinsieme - hanno ribadito Politi, Guidi, Gardini, Luppi e Buonfiglio - rappresenta un momento di discontinuità

rispetto alle logiche della frammentazione che spesso hanno caratterizzato il mondo agricolo, ed è portatore di un nuovo mo-dello di rappresentanza. Il coordinamento integra, infatti, storie e patrimoni di valori che non vengono annullati, ma esaltati in una strategia unitaria fortemente orientata al futuro. Agrinsieme rappresenta, pertanto, un reale valore aggiunto rispetto a quanto le organizzazioni hanno realizzato e con-tinueranno a realizzare autonomamente”. Agrinsieme lavorerà per la diffusione di strumenti di collaborazione tra imprese agricole e tra i diversi soggetti della filiera agroalimentare, agroindustriale e della distribuzione. Il programma economico in corso di stesura partirà su diverse aree ter-ritoriali, ed anche sulla base della proget-tazione che le imprese stanno prefigurando attraverso iniziative di rete e di aggrega-zione. La strategia di Agrinsieme avrà una ricaduta anche sulle politiche locali, dal momento che si realizzeranno coordina-menti territoriali e per singole filiere.

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 201322

confagricoltura news

Page 27: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

V i a g g i o

Si svolgerà dal 15 al 23 febbraio il 34° Soggiorno Pensionati di Confagricoltura che quest’anno ha come meta l’Hotel Commodore di Montegrotto Terme (Padova). La comitiva cuneese sarà guidata dal presidente del Sindacato provinciale Pensionati di Confagricoltura, Remo Tortone, e dalla vice presidente, Graziella Bechis. L’hotel Commodore si trova ai piedi dei monti Euganei ed è l’ideale per trascorrere una vacanza all’insegna del benessere e del relax grazie alla presenza di un centro benessere, quattro piscine con idromassaggi, ampi giardini e spazi verdi. Durante il soggiorno, poi, saranno effettuate diverse escursioni con bus gran turismo e visite guidate presso famose e incantevoli ville venete (villa Contarini e villa Pisani) e nelle città di Padova, Mantova, Ferrara e Verona. È inoltre prevista anche un’escursione facoltativa a Venezia con la visita di Palazzo Ducale con la possibilità di prenotare in hotel.

Soggiorno pensionati a Montegrotto

c a r r ù

E' stata inaugurata la nuova sede del recapito della Confagricoltura Cuneo di Carrù. Dal 13 dicembre l’ufficio è in via Roma 46 - piano strada, in una zona vicina all’area mercatale e a pochi metri di distanza dal palazzo comunale. L’ufficio è aperto tutti i giovedì mattina dalle 9 alle 12. Per informazioni e necessità è a disposizione con reperibilità continua il numero

366/5612321.

Inaugurata la nuova sede

corsi 'patentino' per l'utilizzo dei fitofarmaciLezioni PeR iL ConSeGuimento organizzate da confagricoltura in febbraio. da quest'anno SARà LA PRoVinCiA AD oCCuPARSi DeL RinnoVo

È di nuovo tempo di verificare i requi-siti per l’utilizzo dei fitosanitari nei frutteti e nei vigneti. La Confagricol-

tura di Cuneo organizzerà, a partire da febbraio, dei corsi per il conseguimento del cosiddetto “patentino”. Quest’anno sono in programma tre corsi serali di 16 ore (15 di lezione più esame finale) nelle sedi di Cuneo, Alba e Saluzzo. Gli interessati devono rivol-gersi agli uffici di zona per formaliz-zare le iscrizioni ed ottenere tutte le in-formazioni necessarie su date e orari delle lezioni. Cambiano le modalità, invece, per gli agricoltori che, trascorsi i cinque anni dal rilascio, sono chiamati a rinnovarlo. Da quest’anno sarà la Provincia ad occuparsi del rinnovo e provvederà ad inviare un’informativa a chi pos-siede un patentino in scadenza per partecipare all’esame necessario per prolungare la validità del patentino di altri cinque anni. Contestualmente verranno organizzate una serie di serate informative per gli associati; per mag-giori informazioni, o in caso di mancata

convocazione da parte della provincia, si consiglia di contattare gli uffici di zona di Confagricoltura. Si ricorda che il “patenti-no” è l’autorizzazione che bisogna avere per l’utilizzo e l’acquisto dei prodotti fitosanitari classificati “molto tossici, tos-sici e nocivi”. Viene rilasciato dal settore provinciale all’Agricoltura con le seguenti modalità: partecipazione ad un corso di preparazione organizzato dagli enti gesto-ri dei corsi di formazione professionale (è necessario aver compiuto i 18 anni) e va-lutazione positiva di esame a quiz. Ai lau-reati in Scienze Agrarie, Agroalimentari e Forestali e ai diplomati in materie agrarie il patentino viene rilasciato direttamente senza bisogno di sostenere l’esame. Intan-to, da febbraio, inizieranno alcuni corsi or-ganizzati da Confagricoltura su tematiche ambientali. “Sistemi di difesa attiva delle calamità naturali per i frutteti” e “L’evo-luzione dell’agrochimica dei sistemi di difesa a tutela dell’ambiente” a Saluzzo; “Razionale utilizzo dei concimi azotati” a Cuneo ed Alba. Per informazioni contatta-re gli uffici di zona dell'associazione.

Autorità e rappresentanti dell'associazione all'apertura del nuovo ufficio

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 23

Page 28: Agricoltore Cuneese febbraio 2013

Passano i mesi, ma la musica è purtroppo sempre la stessa: la zoo-tecnia da carne, anche in Piemonte,

è alle prese con una crisi provocata da molteplici fattori e dalla quale fatica ad uscire. Un aiuto concreto, tuttavia, può giungere dai miglioramenti della genetica. E così c’è chi all’allevamento tradizionale affianca laboratori di analisi e microscopi. È quanto avviene nell’azienda Rabbit Center di Castelletto Stura, uno dei due soli centri in Piemonte autorizzati per la produzione e fornitura di seme cunicolo. La struttura è gestita da Giancarlo Busi e dalla moglie Margherita Restagno, col prezioso aiuto della figlia trentenne Elide, e il vero e proprio orgoglio, oltre che pa-trimonio, aziendale è rappresentato dal Centro Maschi, operativo ormai da dieci anni, dove oltre al “Gp” per ottenere le

Controlli al microscopio per un'accurata preparazione del seme (foto a sinistra)Al Rabbit Center si allevano conigli bianchi e pezzati (foto a destra)

Le nostre aziende

femmine vengono riprodotte tre linee di maschi: il pesante bianco, il medio bianco e il colorato (pezzato). Da qui ogni settimana partono circa 3500/4000 dosi di seme destinate per il 75% alle aziende di conigli della provincia di Cuneo e per il restante 25% ad alleva-menti sparsi in tutta Italia e in particolare in Veneto, Lombardia, Toscana, Sicilia e Sardegna. Il seme, una volta raccolto, viene accuratamente analizzato e ‘confe-zionato’ nel laboratorio aziendale in con-tenitori da 100 o 500 dosi con l’aggiunta del diluente necessario per mantenere in vita gli spermatozoi per il tempo necessa-rio. I flaconi vengono poi posti all’interno di scatole di polistirolo coibentate insieme ad un sacchetto di ghiaccio. Fondamenta-le, infatti, è il mantenimento della giusta temperatura come ci spiega Giancarlo

Il direttore di Confagricoltura Mondovì, Valter Roattino, e Giancarlo Busi con in braccio un bell'esemplare di coniglio pezzato

una 'banca del seme' per i conigli di mezza italiaa CASteLLetto StuRA il rabbit center coniuga allevamento e genetica a servizio della cunicoltura

di Paolo Ragazzo

Busi: “In tutto il ciclo di produzione del seme le condizioni di temperatura sono cruciali, ecco perché in estate, per esem-pio, ci serviamo di un sistema di refrige-razione (cooling) in precamera, costituito da pannelli di cellulosa a nido d’ape bagnabili tramite pompe. L’aria calda in ingresso, facendo evaporare l’acqua cede ad essa parte della sua temperatura che raffredda così l’aria proveniente dall’ester-no. Nei periodi più caldi dell’anno l’aria

L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 201324

Le nostre aziende

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Controlli al microscopio per un'accurata preparazione del seme (foto a sinistra)Al Rabbit Center si allevano conigli bianchi e pezzati (foto a destra)

viene aspirata all’interno dell’allevamento tramite ventole per mantenere fresco l’ambiente”. Sono proprio i conigli maschi a patire particolarmente il caldo. “In inverno la temperatura ideale è intorno ai 12-14 gradi, mentre d’estate non deve superare i 23-25”, continua Giancarlo. Ma nel Rabbit Center anche l’alimentazione dei 600 conigli che vi ospita è gestita con precisione da sistemi automatizzati: “Da dieci anni usiamo mangime pellettato - spiega ancora uno dei titolari - che viene rilasciato in modo automatico una volta al giorno, i maschi riproduttori non necessitano di molto cibo”. Alta è poi l’attenzione al benessere animale: tutte le gabbie sono in acciaio inox e dotate di plantari in plastica per evitare ai conigli piaghe podaliche. Anche la pulizia avviene con regolarità ogni settimana tramite un sistema di raschiatori. Il Rabbit Center consta, inoltre, di due altri allevamenti sempre a Castelletto Stura per ulteriori 650 capi complessivi. In tutta questa attività è chiave il ruolo della genetica, proveniente esclu-sivamente dalla Francia, Paese più avanzato in questo ambito. Importanti sono i passi avanti compiuti per le linee femminili. “Oggi - sottolinea Busi - con i recenti progressi una femmina rie-sce ad avere 8 parti all’anno, per 9/10 piccoli alla volta”. E il mercato come risponde a questi importanti sforzi di aggior-namento e ai cospicui investimenti? “L’andamento del prezzo è solitamente su livelli positivi da fine settembre alle festività natalizie, dove il consumo è elevato e l’offerta di conigli non ec-cessiva, a causa del caldo estivo che ha rallentato la produzione - risponde -. Si registra una flessione da gennaio a fine febbraio, per poi lasciare spazio solitamente ad un periodo migliore in pri-mavera. Con il caldo estivo, invece, calano i consumi”. Anche sul settore cunicolo pesano i costi di alimentazione: “Nel 2001 un quintale di mangime costava circa 25/30 mila lire, ora ha toccato i 35 euro - conclude Giancarlo Busi -. A questo vanno aggiunti i rincari di energia elettrica, carburante e medicinali. Anche i leggeri rialzi dei prezzi di vendita non sono sufficienti a coprire l’aumento dei costi”.

m e r c a t o

“Il mercato della carne di coniglio vive una fase complicata, anzitutto perché la crisi ha fatto ridurre gli acquisti - spiega Franco Bertinato (in foto), esperto del settore cunicolo -. Per fortuna la disponibilità di animali si è mantenuta ridotta, ma per fare delle previsioni sul futuro dipenderà da come si evolverà la situazione economica e dai prezzi che faranno anche i nostri storici competitor, come Francia e Spagna. E tra i Paesi dell’Unione Europea, negli ultimi anni vanno forte pure Ungheria, Polonia e Olanda”. Il messaggio è chiaro dunque: anche gli allevatori di conigli devono stringere i denti e migliorarsi dal punto di vista tecnico per sostenere costi in crescita. “L’Italia deve guardare con rinnovato interesse ai mercati esteri anche se non è semplice entrare in certi Paesi - continua Bertinato -. Le nazioni del Nord Europa considerano ancora il coniglio come un ‘pet’, ossia animale domestico e di compagnia, e il consumo è limitato agli immigrati di origine mediterranea. In queste regioni vige inoltre un sistema di tracciabilità assoluto. Se vogliamo ritagliarci i nostri spazi in Europa, dobbiamo come prima cosa lavorare per proporre sul mercato carne di qualità sempre più ineccepibile”. Si parte da una base già positiva, grazie anche alle notevoli caratteristiche nutrizionali della carne di coniglio: “Possiede un basso contenuto di grasso e statisticamente dà pochissimi problemi di intolleranza e allergie”, conclude Bertinato.

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L’Agricoltore cuneese n. 02 • feBBraIo 2013 25

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Sopra (fig. 1) un esempio di mela Story Inored; sotto (fig. 2) la varietà Fujion

indicazioni per una melicoltura cuneese di qualitàin granda è AumentAto L'inteReSSe PeR LA CoLtuRA DeLLA meLA; confagricoltura fornisce ASSiStenzA DiRettA

Negli ultimi anni il nostro territorio è stato investito da un’ondata di aumento notevole di interesse per

la coltura della mela. Questa tendenza è dovuta ad un insieme di cause quali: vocazionalità del territorio nello specifico per la mela rossa, attività politico istituzionale che ha portato all’evoluzione dell’IGP Mela Rossa Cuneo, problematiche economiche di sostenibilità della coltura del pesco, batteriosi del kiwi, notevole interesse e spinta di alcuni gruppi commerciali locali sulla commercializzazione della specie in oggetto. Questi aspetti hanno fatto sì che molti appezzamenti sono stati, e altri lo saranno, convertiti a melo. Proprio per questo ci sembra necessario dedicare una particolare attenzione a questa specie e questo articolo vuole essere una carrellata di novità tecniche o comunque la presentazione di evoluzioni che in qualche modo possano aiutare la conduzione dei nostri meleti nel prossimo futuro. Il 23 novembre 2012 si è tenuto presso il CReSO un incontro rivolto a frutticoltori, tecnici e altri operatori della catena frutticola il cui scopo era la presentazione delle ricerche svolte e delle innovazioni più prossime ad un potenziale trasferimento tecnologico ottenute finora nell’ambito dell’iniziativa di ricerca Progetto AGER ”Qualità della mela nell’era della post-genomica, dalla creazione di nuovi genotipi alla post-raccolta: nutrizione e salute”. Il progetto “AGER-MELO” raccoglie 4 sedi universitarie (Bologna, Milano, Padova e Udine), il CReSO e la fondazione Edmund Mach di S. Michele all’Adige (FEM), che lo coordina. A fronte di un budget complessivo di 4,3 milioni di euro, il progetto gode di un finanziamento da Progetto AGER (www.progettoager.it) di 3 milioni di euro, resi disponibili da un’Associazione Temporanea di Scopo a cui hanno aderito 13 Fondazioni Fondazioni bancarie del Centro-Nord Italia. Il trasferimento tecnologico delle innovazioni derivanti dalla ricerca sta particolarmente a cuore a Progetto AGER, che ha bandito a partire dal 2008 otto progetti per un budget totale di 27 milioni di euro di cui 6,3 dedicati al settore ortofrutta. Particolare attenzione è stata posta nella selezione dei progetti, che è stata effettuata con il metodo della “peer review” attraverso 56 esperti di 34 paesi. Molti sono stati gli argomenti trattati al convegno di seguito ne riportiamo un approfondimento.

Uno dei punti focali della ricerca è la genetica con obiettivo di creare linee di genetiche innovative aventi nel patrimonio genetico la capacità di tollerare e/o resistere alle principali malattie, l’elevato profilo qualitativo e la facilità di governabilità agronomica. In questo si inserisce la ricerca di varietà ticchiolatura resistenti e soprattutto la ricerca ha come obiettivo il mantenimento nel tempo della resistenza a tale patologia. Infatti il rischio di queste varietà è che con il tempo vi siano delle mutazioni da parte della ticchiolatura che superino la resistenza. Tra i recenti materiali presentati ricordiamo: Gemini mela rossa a colorazione intensa e maturazione -15 da Golden; Renoir mela tendenzialmente rugginosa, -12 da Golden; Isaaq colorazione

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il tecnico in frutteto

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rossa intensa ma di piccola pezzatura, - 10 da Golden; Modì colorazione rosso intenso, -7 da Golden; Opal deriva dall’ incrocio di Golden e Topaz, di tipologia Golden simile; Inored Story, matura a +15 da Golden, colorazione rosso intenso, albero di facile gestione; Fujion maturazione epoca Fuji, molto simile alla sorella (Fig. 1 e Fig. 2)Da ricordare inoltre l’introduzione di un carattere innovativo quale la polpa rossa. Sicuramente l’aspetto di tali mele è molto attraente vanno però maggiormente verificati gli aspetti sensoriali che risultano non essere all’altezza delle concorrenti di tipo tradizionale (Fig. 3).Altra esperienza importante presentata in occasione del convegno è la ricerca sul diradamento del melo in particolare

con l’utilizzo del metamitron. Con la revoca del carbaryl la melicoltura europea si è trovata un vuoto importante nella gestione della pratica che spesso risulta essere più onerosa, cioè il diradamento dei frutti. Le molecole ad azione diradante in commercio non sempre danno i risultati sperati e spesso questi non sono confrontabili da un anno all’altro e al variare delle condizioni climatiche. Il metamitron è una molecola sintetica del gruppo delle triazine. Il suo meccanismo di azione si basa sul disturbo del fotosistema. Dalle esperienze, sul territorio piemontese degli ultimi anni, la molecola lascia presupporre buona efficacia e una certa facilità di utilizzo. Per l’anno in corso il metamitron non sarà ancora utilizzabile per cui attendiamo la registrazione magari per l’anno prossimo. Vanno ancora chiariti comunque alcuni aspetti soprattutto nella continuità di utilizzo. La grande sfida, che ci troveremo ad affrontare, per affermarci sul mercato come leader del settore, ha alcuni punti chiave che devono necessariamente essere affrontati quali: • consolidamento di tecniche produttive

a basso impatto ambientale che permettano il raggiungimento degli standard qualitativi che soddisfino le richieste degli acquirenti;

• il processo produttivo non può esistere senza la considerazione attenta e preventiva dei costi di gestione ordinaria e straordinaria. La moderna

azienda melicola deve essere in grado di pianificare in bilancio preventivo i costi delle varie operazioni al fine di gestire l’ ordinario e programmare gli investimenti;

• la ricerca di semplificazioni e nuove tecniche che permettano la riduzione dei costi di gestione senza perdere però quelli che sono i parametri qualitativi di riferimento;

• attenzione massima alle rese produttive ciò significa il cercare di raggiungere il massimo produttivo in bilanciamento con una produzione di qualità standard. Senza una certa resa per ettaro oggi il meleto non è in grado di bilanciare i costi di produzione;

• pianificazione oculata degli investimenti e della gestione del parco macchine. E’ fondamentale la scelte di mezzi tecnici funzionali all’azienda (rapporto costi/affidabilità/durata/benefici).

Il Servizio Tecnico di Confagricoltura Cuneo è disponibile per qualsiasi chiarimento in merito alla gestione del meleto con visite nelle singole aziende volte ad approfondire: la progettazione di nuovi impianti, la potatura di allevamento e di produzione, il diradamento, la difesa, la concimazione e l’irrigazione. Per info: maurizio Ribotta tel. 342/1422203, [email protected].

Fig. 3 - Mela a polpa rossa

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