agora n. 9

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L’ÀGORÀ Bollettino, stampato in proprio, della LISTA CIVICA - LEGALITA’ e TRASPARENZA info. 3208597261 - [email protected] n. 9 - 8 luglio 2012 Ecco qua. Finalmente sono state pubblicate le delibere del nuovo Consiglio Comunale. Visto che mi ero astenuto dal fare il rendiconto della seduta, due paroline le dico ora che c'è la possibilità della verifica dei documenti. Non è stato un bel Consiglio, per due motivi: Il primo, la nomina degli assessori. La conferma della signo- ra Ricci alla cultura e all'istruzione sono uno schiaffo in fac- cia alla Cultura e all'Istruzione e la nomina del giovane Ulsi all'urbanistica è una provocazione che sarà respinta al mit- tente - il sindaco o chi per lui ha effettuato la scelta - in ogni seduta e in ogni atto che mi vedrà coinvolto nelle te- matiche urbanistiche o di tutela del territorio. E' stato un atto arrogante e crudele che getta in pasto ai pescecani - di destra e dello pseudo centrosinistra locale - il giovane as- sessore, a cui non rimprovero nulla sul piano personale, se non il fatto di aver accettato una delega che lo vedrà bersa- glio costante e continuo di tutti i miei strali e di quelli dei cittadini che si sentono ancora una volta scippati nei diritti. L’averlo messo lì significa solo che chi lo ha fatto non ha mostrato nessun rispetto per la persona e per il ruolo da ricoprire. Evidentemente il puparo che c’è dietro, e che vuole manovrare nell’ombra come i vampiri, cerca di avere le mani libere, facendo restare la coscienza sporca. Non ci saranno sconti per nessuno e neanche per il neo assessore, oltretutto assente ingiustificato da un mese (continuando a lavorare a Milano facendo l’assessore a Labico). Questo è sintomo di poca serietà e di poco rispetto per la carica. Ri- badisco ciò che ho detto in Consiglio Comunale: i problema di Labico sono l’urbanistica e i servizi, soprattutto quelli legati all’istruzione, ed entrambe le cariche sono ricoperte da chi non ne mastica le conoscenze. Per fare l’assessore all’urbanistica non basta avere il diploma di geometra, se mai si è praticata la professione, ancor meno se non si ha cognizione di ciò che i palazzinari hanno fatto a Labico, sia di destra che del pseudo centrosinistra locale, moralizzatori scribacchini inclusi. Per fare l’assessore alla cultura e all’i- struzione non basta aver letto qualche romanzo o avere il nipotino a scuola, bisogna conoscere l’Istruzione e la Cultu- ra possibilmente anche praticarle. Il secondo, i rapporti fra le opposizione sono stati tesissimi e imbarazzanti. Il consigliere Tulli ha cercato di imporsi leg- gendo a tutti il pistolotto post elettorale, probabilmente scritto da qualche cattivo consigliere, senza dire una parola sul programma presentato dal nuovo/vecchio sindaco. Non una parola sulle prospettive future per il paese oppure pro- positi programmatici chiari e puntuali, ma l’analisi della sconfitta che non ha impressionato nessuno dei presenti. A tutti, anzi, tranne che a quattro suoi sostenitori - quattro di numero - è sembrata sconcertante, intempestiva, avventata e fuori luogo, soprattutto l’attribuzione della sconfitta a noi e al giovane Ulsi (sic!) e non invece una analisi serie delle vere motivazioni, che vanno cercate nei suoi sodali, nella credibilità del progetto reso vano da qualche nome impro- ponibile della sua lista e nei comportamenti arroganti e sfacciati mantenuti per tutta la durata della campagna elet- torale e anche prima. La politica quinquennale di qualche suo sostenitore è parsa indigesta a molti e il prezzo pagato è sotto gli occhi di tutti: il cambiamento non è stato possi- bile per sue dirette responsabilità e per quelle di esponenti a lui vicini - sicuri di vincere senza l’apporto del nostro gruppo - che hanno minato alla radice il buon lavoro fatto nei cinque anni precedenti, minato principalmente dalla credibilità di chi per più di quattro anni e mezzo è stato dalla parte opposta votando e sostenendo l’amministrazio- ne Galli-Giordani, di chi ha avuto cariche spartitorie nell’a- dozione del PRG ed è stato riavvicinato al solo scopo di sommare numeri e interessi, ma non idee. Le stesse perso- ne che oggi stanno dietro chi si arroga il diritto di scrivere lettere infarcite di veleno e di rabbia, senza rendersi conto di essere anche ridicolo e sfacciato, nell’attribuire responsa- bilità a chi per cinque anni è stato sempre in prima linea per Labico e non certo per interessi di vanagloria, di pre- senzialismo, di progettazione o di speculazione urbanistica. I cittadini sovrani hanno decretato con il voto il loro sentire e noi ne abbiamo preso atto, senza accusare nessuno e sen- za recriminare. Sull’ultimo punto, Tulli è stato addirittura subdolo, quando ha malignato a mezza voce che per la no- mina dei membri della Commissione Elettorale la maggio- ranza avrebbe fatto convergere i voti su di me. Povero, con- tinua a vivere di fantasmi e di allucinazioni!!! Non solo ho rintuzzato alla gratuita malignità, ma ho dichiarato che non ero interessato a farne parte e ho scelto di COMMENTI LIBERI POST PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DI MAURIZIO SPEZZANO Non perdete il TG LOV… una voce di opposizione! http://vimeo.com/Labico

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Agorà di Luglio. Articoli di Spezzano, Di Cocco e Berlenghi. Si parla di consiglio comunale, estate labicana e depuratori.

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Page 1: Agora n. 9

L’ÀGORÀ Bollettino, stampato in proprio, della LISTA CIVICA - LEGALITA’ e TRASPARENZA

info. 3208597261 - [email protected] n. 9 - 8 luglio 2012

Ecco qua. Finalmente sono state pubblicate le delibere del nuovo Consiglio Comunale. Visto che mi ero astenuto dal fare il rendiconto della seduta, due paroline le dico ora che c'è la possibilità della verifica dei documenti. Non è stato un bel Consiglio, per due motivi: Il primo, la nomina degli assessori. La conferma della signo-ra Ricci alla cultura e all'istruzione sono uno schiaffo in fac-cia alla Cultura e all'Istruzione e la nomina del giovane Ulsi all'urbanistica è una provocazione che sarà respinta al mit-tente - il sindaco o chi per lui ha effettuato la scelta - in ogni seduta e in ogni atto che mi vedrà coinvolto nelle te-matiche urbanistiche o di tutela del territorio. E' stato un atto arrogante e crudele che getta in pasto ai pescecani - di destra e dello pseudo centrosinistra locale - il giovane as-sessore, a cui non rimprovero nulla sul piano personale, se non il fatto di aver accettato una delega che lo vedrà bersa-glio costante e continuo di tutti i miei strali e di quelli dei cittadini che si sentono ancora una volta scippati nei diritti. L’averlo messo lì significa solo che chi lo ha fatto non ha mostrato nessun rispetto per la persona e per il ruolo da ricoprire. Evidentemente il puparo che c’è dietro, e che vuole manovrare nell’ombra come i vampiri, cerca di avere le mani libere, facendo restare la coscienza sporca. Non ci saranno sconti per nessuno e neanche per il neo assessore, oltretutto assente ingiustificato da un mese (continuando a lavorare a Milano facendo l’assessore a Labico). Questo è sintomo di poca serietà e di poco rispetto per la carica. Ri-badisco ciò che ho detto in Consiglio Comunale: i problema di Labico sono l’urbanistica e i servizi, soprattutto quelli legati all’istruzione, ed entrambe le cariche sono ricoperte da chi non ne mastica le conoscenze. Per fare l’assessore all’urbanistica non basta avere il diploma di geometra, se mai si è praticata la professione, ancor meno se non si ha cognizione di ciò che i palazzinari hanno fatto a Labico, sia di destra che del pseudo centrosinistra locale, moralizzatori scribacchini inclusi. Per fare l’assessore alla cultura e all’i-struzione non basta aver letto qualche romanzo o avere il nipotino a scuola, bisogna conoscere l’Istruzione e la Cultu-ra possibilmente anche praticarle. Il secondo, i rapporti fra le opposizione sono stati tesissimi e imbarazzanti. Il consigliere Tulli ha cercato di imporsi leg-gendo a tutti il pistolotto post elettorale, probabilmente scritto da qualche cattivo consigliere, senza dire una parola

sul programma presentato dal nuovo/vecchio sindaco. Non una parola sulle prospettive future per il paese oppure pro-positi programmatici chiari e puntuali, ma l’analisi della sconfitta che non ha impressionato nessuno dei presenti. A tutti, anzi, tranne che a quattro suoi sostenitori - quattro di numero - è sembrata sconcertante, intempestiva, avventata e fuori luogo, soprattutto l’attribuzione della sconfitta a noi e al giovane Ulsi (sic!) e non invece una analisi serie delle vere motivazioni, che vanno cercate nei suoi sodali, nella credibilità del progetto reso vano da qualche nome impro-ponibile della sua lista e nei comportamenti arroganti e sfacciati mantenuti per tutta la durata della campagna elet-torale e anche prima. La politica quinquennale di qualche suo sostenitore è parsa indigesta a molti e il prezzo pagato è sotto gli occhi di tutti: il cambiamento non è stato possi-bile per sue dirette responsabilità e per quelle di esponenti a lui vicini - sicuri di vincere senza l’apporto del nostro gruppo - che hanno minato alla radice il buon lavoro fatto nei cinque anni precedenti, minato principalmente dalla credibilità di chi per più di quattro anni e mezzo è stato dalla parte opposta votando e sostenendo l’amministrazio-ne Galli-Giordani, di chi ha avuto cariche spartitorie nell’a-dozione del PRG ed è stato riavvicinato al solo scopo di sommare numeri e interessi, ma non idee. Le stesse perso-ne che oggi stanno dietro chi si arroga il diritto di scrivere lettere infarcite di veleno e di rabbia, senza rendersi conto di essere anche ridicolo e sfacciato, nell’attribuire responsa-bilità a chi per cinque anni è stato sempre in prima linea per Labico e non certo per interessi di vanagloria, di pre-senzialismo, di progettazione o di speculazione urbanistica. I cittadini sovrani hanno decretato con il voto il loro sentire e noi ne abbiamo preso atto, senza accusare nessuno e sen-za recriminare. Sull’ultimo punto, Tulli è stato addirittura subdolo, quando ha malignato a mezza voce che per la no-mina dei membri della Commissione Elettorale la maggio-ranza avrebbe fatto convergere i voti su di me. Povero, con-tinua a vivere di fantasmi e di allucinazioni!!! Non solo ho rintuzzato alla gratuita malignità, ma ho dichiarato che non

ero interessato a farne parte e ho scelto di

COMMENTI LIBERI POST PRIMO CONSIGLIO COMUNALE DI MAURIZIO SPEZZANO

Non perdete il TG LOV… una voce di opposizione! http://vimeo.com/Labico

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L’ÀGORÀ pagina 2

L’attività amministrativa del nostro gruppo va a gonfie vele. Dal primo giorno di insediamento abbiamo presentato interrogazio-ni e mozioni allo scopo di portare a galla problematiche vecchie e nuove. Lo abbiamo fatto nell’interesse dei cittadini e non di bottega, perché il nostro obiettivo è quello di far emergere tut-to ciò che non va nel nostro paese. Lo facciamo nei toni giusti e nella piena chiarezza, senza nasconderci in doppi giochi o con-tumelie. La differenza tra interrogazioni e mozioni è significati-va. L’interrogazione è indirizzata al sindaco o agli assessori allo scopo di fare chiarezza su argomenti e problematiche poco chiare, provando a ricevere risposte esaustive. L’interrogazione non implica un voto e non apre un dibattito, anche se spesso avviene ugualmente. A norma di Statuto, il sindaco o chi per lui è tenuto a rispondere in consiglio o per iscritto nell’arco di una trentina di giorni, che di norma non avviene quasi mai. Nella passata consiliatura fu il tormentone della nostra opposizione perché il sindaco sfuggiva con le scuse più puerili, senza trovare mai il “coraggio” di affrontare le questioni. La mozione, invece, investe il Consiglio Comunale, in quanto implica una discussione e un voto che vincola il destinatario, quasi sempre il Sindaco, ad una presa di posizione votata dal Consiglio Comunale. Ha carat-tere politico e impegna moralmente il destinatario a fare una determinata cosa. Da Statuto, le mozioni vengono inserite all’or-dine del giorno del primo Consiglio Comunale utile. Ad oggi, malgrado gli impegni di lavoro, molto intensi in questo periodo di fine anno scolastico, abbiamo presentato quattro

interrogazioni, altre sono pronte in attesa di essere proto-collate:

La prima in assoluto sul depuratore, chiedendo lumi su ciò che è successo e sulle responsabilità, ribadendo da subito che gli eventuali costi aggiuntivi siano a carico di chi ne ha le responsabilità e che non siano i cittadini a dover pagare per colpe che non hanno e che di sicuro cadranno su altri. La seconda, sul consorzio bonifica, chiedendo di sape-re il motivo per cui alcuni cittadini sono costretti a pa-gare due volte lo stesso servizio e di individuarne le eventuali responsabilità. La terza, abbiamo messo in risalto la questione delle acque chiare e scure e dei servizi fognari in genere, che continuano a fuoriuscire ogni qualvolta la pioggia è un po’ più intensa. Anche qui, vogliamo sapere di chi sono le colpe e quanto gli uffici preposti abbiano vigila-to affinché le opere fossero eseguite a regola d’arte. Questo problema l’avevamo segnalato in più occasioni nella passata consiliatura. La quarta, molto attuale, riguarda i gravi incidenti che si sono succeduti sulla Casilina e che hanno messo a rischio l’incolumità dei residenti dell’Agro Latino, più volte vittime ignare di autisti poco attenti che sfreccia-no a velocità sostenuta.

Abbiamo presentato, inoltre, tre mozioni: La prima, Salviamo il Paesaggio, che implica da parte del Sindaco l’impegno a censire gli immobili sfitti e a portare avanti politiche rispettose dell’ambiente e del-l’urbanistica. La seconda, l’utilizzo di politiche paritarie fra le asso-ciazioni e l’abolizione della delibera di giunta 95-/2010, che limitava gli spazi pubblici senza un motivo reale. La terza, l’impegno del sindaco ad affrontare il proble-ma della viabilità sulla Casilina e la sua messa in sicurezza, aumentando la presenza della polizia munici-pale, riduzione della velocità, l’impianto di un autovelox fisso e il potenziamento della segnaletica stradale.

Inoltre, abbiamo inviato la richiesta di convocazione di un Consiglio Comunale straordinario per affrontare il problema del sequestro dei depuratori e affrontare il problema a viso aperto alla presenza dei cittadini. Noi crediamo di fare la nostra parte anche in questo modo, portando a galla pro-blemi reali che interessano i cittadini. Molte volte questo lavoro è oscuro perché non emerge, ma è di fondamentale importanza, perché dà modo ai consiglieri di aprire discus-sioni e proporre soluzioni. Noi contiamo di farlo anche ora, così come lo abbiamo fatto nella passata consiliatura di continuo, uno strumento che mandava in crisi l’ex sindaco Giordani che si arrampicava sugli specchi ogni qualvolta c’era da rispondere. In questo lavoro, che non è di sola scrittura, ringrazio in modo particolarissimo Tullio Berlenghi per i consigli, il sostegno morale e l’aiuto materiale nella stesura degli atti; inoltre, ringrazio tutti coloro che con i loro suggerimenti ci invogliano a fare sempre meglio. 

COSA STIAMO FACENDO. INTERRO-

GAZIONI E MOZIONI DI MAURZIO SPEZZANO

presentare scheda bianca, mostrandola al pubblico, perché non interessato allo scambio clientelare degli scrutatori. Inol-tre ho presentato una mozione che impegnava i membri a procedere per scrutinio nella scelta degli scrutatori e non per nomina. Mozione respinta da tutti all’unanimità, unico a favore il mio voto. Se il buon giorno si vede dal mattino a Labico è notte fonda. Noi continueremo a fare la nostra parte e a stare dalla parte giusta - dei diritti dei cittadini - e lo dimostreremo con l’inci-sività dei nostri atti amministrativi e il comportamento in Consiglio Comunale. Non faremo sconti di sorta, soprattutto sull’urbanistica e i servizi, vitali per Labico. Tuteleremo la fasce più bisognose e saremo sempre a disposizione dei cit-tadini, nella continuità con ciò che abbiamo fatto in questi anni, indipendentemente dalla collocazione politica, cosa di secondaria importanza per chi come noi guarda alla colletti-vità e non alla tessera. Buon lavoro a noi e a quanto vorranno sostenerci in questa battaglia. PS: Vi invito a leggere gli atti pubblicati sull’Albo Pretorio del Comune, inclusi gli allegati che abbiamo prodotto. Questo è il link: http://albopretorio.datamanagement.it/index.jsp?ente=AlbLabicoRMYWruXeUJ&tipoSubmit=ricerca

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Siamo in periodo di forte recessione economica a livello nazionale, mentre a Labico siamo in emergenza depuratore. Malgrado ciò è successo che la nostra assessora alla cultura, abbia ugualmente deciso di sperperare un po’ di denaro pubblico, organizzando un evento, sicuramente bellissimo, ma che non ha visto nessun labica-no - se si esclude la solita corte di amici e amici degli amici e pa-renti degli amici di amministratori. In tutto circa una trentina di persone, perché gli altri erano a loro volta parenti e amici dei bal-lerini. Il tutto in aperta concorrenza con l’altro evento, riuscitissi-mo, svolto ai rinati Cerchi, in cui le associazioni locali, sempre con il patrocinio del Comune, hanno organizzato la terza edizione di Insieme è già festa. Nel primo caso qualcuno ad arte ci aveva fatto credere che tutto era gratuito, mentre nella realtà e carte alla ma-no ci è costato qualcosa come 6.000 euro, tondi tondi, per la go-duria di pochi eletti, neanche molti per la verità. L’evento delle associazioni, finanziato per 2.000 euro, ha visto la partecipazione di un intero paese, che ha cenato in compagnia, ha potuto godere delle gesta dell’Italia ai campionati europei e ha partecipato ai giochi organizzati per l’occasione. Si dà il caso, che non bisogna necessariamente essere laureati in statistica per comprendere che se le associazioni coinvolgono un po’ tutti la partecipazione sarà alta, mentre non bisogna essere laureati in matematica per contare le poche presenze partecipanti alla manifestazione di nicchia dell’-assessora, con tanto di buffet offerto dalle nostre casse e fiori e manifesti e inviti e volantini e server in affitto e impianto luci e gruppo elettrogeno (?) e balletto e prof. La Porta che da solo si pappa circa 2.500 eurazzi. Se volessimo fare un rapporto presenze/costi ci troveremmo nell’imbarazzata posizione di sganasciarci dal-le risate: 6.000 euro di costo complessivo (?) diviso 30 partecipanti uguale 200 euro. Significa che lo spettacolo di nicchietta in rap-porto partecipanti/costi ci è venuto a costare circa duecento (200) eurazzi a cranio per un’oretta circa di spettacolo. Mentre lo spetta-colo delle associazioni, che ha fatto riscoprire giochi e umanità diverse, è costato complessivamente 2.000 euro, che diviso parec-chie centinaia di persone uguale un paio di euro a cranio, per due giorni interi di feste e stands e iniziative e maratona per le vie del paese e giochi popolari e cena in compagnia e riscoperta dei cer-chi. Dove sta l’errore? Nell’avere un’assessora alla cultura che non sa far di conto e si affida a probabili cattivi consiglieri di eventi e di spese, scordandosi che anche la diffusione su maxischermo del-la partita, organizzata dai ragazzi di Labico, aveva avuto il patroci-nio del comune. Quindi non una concorrenza sleale, ma due. Nes-suno vieta all’assessora di organizzare eventi, anzi ci siamo sempre lamentati del fatto che non ne organizzasse mai, ma metterne in cantiere più di uno nella stessa sera e in aperta concorrenza tra di loro è a dir poco disdicevole. Ma il fastidio provato è soprattutto sulla verità: diffondere nell’universo mondo labicano che la mani-festazione è a costo zero e che proprio questo implicava una sorta di prendere o lasciare, lascia stupefatti. Le bugie si possono dire, io da piccolo ne dicevo parecchie; ma da adulti continuare a fare ciò che si fa da bambini è deplorevole, soprattutto se si ricoprono cariche pubbliche e i costi sono a carico dei cittadini ignari. Un po’ di autocritica in più e un po’ di presunzione in meno non farebbe-ro male alla nostra assessora, a cui tutti vogliamo bene e incorag-

E STATE… A LABICO... L’ÀGORÀ pagina 3

giamo ad andare avanti, ma senza sperperare denaro per pochi intimi. Noi siamo popolo e il potere viene dal popolo e non dalla nicchietta di amici e amici degli amici e amici dei parenti degli amministratori. COME SPERPERARE I SOLDI DEL POPOLO

DI MAURZIO SPEZZANO

SOGNO UNA MEZZA ESTATE LABICANA DI MATTEO DI COCCO

Il 21 giugno è passato da abbastanza giorni con tutto il caldo, le zanzare e la puzza di crema solare possiamo dirlo senza paura: l'estate è arrivata! Tra qualche esame, una partita in tv e le agognate ferie c'è di mezzo un mare di giorni da passare cercando di resistere dallo svuotare la prima gelateria a porta-ta di mano, bisogna quindi inventarsi qualcosa per dimentica-re quanto faccia caldo o almeno provarci, Sarà per questo che da sempre in estate in Italia spuntano feste d'ogni genere e vi posso dire con certezza non tutti aspettano l'afa, anzi giocano d'anticipo! Infatti ho visto di persona, a metà maggio in un paese leggermente a nord di Labico una bella festa dedicata alla gastronomia locale che è forse la migliore pubblicità per località non molto conosciute (quando c'è da mangiare c'è sempre il pienone, è risaputo) inoltre, stando al programma ufficiale quella era solo l'inizio di tante altre giornate fino ad arrivare alla fine dell'estate che di sicuro sarà bella frizzante, così come avranno un paio di mesi belli vispi alcuni comuni poco più a sud di Labico, nemmeno loro si bruceranno la fe-sta in pochi giorni, ma sperando di attirare più persone possi-bili hanno riempito le loro calde giornate di impegni, banca-relle e pure un paio di concerti così tanto per non farsi man-care niente. Giornate su giornate dedicate alla gente e certo magari alla fine si finirà con una fisarmonica e due barzellette, ad essere fortunati, ma almeno ci si prova. A forza di fare su e giù a vedere le mirabolanti idee di altri paesi mi sono fermato un po' giusto il tempo di vedere la festa delle associazioni e non è stata davvero niente male e c'erano davvero tutti com-prese molte persone che mi sarei aspettato di vedere a Palaz-zo Giuliani per l'evento organizzato dal comune in concomi-tanza con la giornata finale della festa delle associazioni. Lo stand della bellissima associazione molto vicina alla nuova giunta (come non dimenticare l'indimenticabile mezza matti-nata scarsa di ecologia poco prima delle elezioni) quindi chi ci sarà andato alla serata di “ arte, poesia, musica e danza” af-fiancata alla partita della nazionale (birrone gelato e rutto libero di classe?) ed io mi chiedo perché il comune ha messo su un evento a pochi giorni da un altro programmato da tem-po? Non poteva supportare la festa delle associazioni, metten-do a disposizione il maxi schermo supportando l'evento in prima persona? Perché sprecare tempo, energie e pure qual-che euro in questo modo? Ma la domanda vera è, questa e-state cosa facciamo? Un bel torneo di bocce in riva al depu-ratore non sarebbe niente male, magari nel frattempo i più giovani e sportivi possono provare con la gara di tutti nell'au-to spurgo seguito dal sempre attuale “indovina chi ha costrui-to quella casetta abusiva” anche se, il mio preferito rimane sempre “trova la tua biblioteca!” in caso di vittoria c'è un bel chinotto come primo premio, ma attenzione la risposta “Sopra i manifesti” non vale e vi toccherà un chinotto di quel-li cattivi.

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pagina 4 L’ÀGORÀ

Partiamo da un dato di fatto. Se si eccettuano le politiche di im-pulso all’espansione edilizia, la maggioranza labicana è, di norma, priva di ogni spunto propositivo. Le poche, rare e malfatte iniziati-ve traggono la loro forza da critiche e lamentele da parte dell’op-posizione o dei cittadini. Con questi presupposti ogni tanto si a-sfalta una strada, si organizza un evento, si avviano campagne di pulizia del paese. Sempre senza convinzione, in modo trasandato e approssimativo, giusto per poter dire: “ci avevamo pensato, l’ab-biamo fatto, lo stiamo facendo”. L’estate labicana è uno dei terreni di scontro delle polemiche locali. Da una parte c’è chi lamenta – fatta salva la settimana di S. Rocco – l’assenza, pressoché totale, di iniziative e proposte durante tutto l’arco estivo. Dall’altra c’è un’-amministrazione che non ha né voglia, né idee, ma si trova costret-ta a scrivere un programma su un manifesto e ad organizzare qual-cosa, giusto per non essere attaccabile. L’idea è quella di sfruttare il lavoro degli altri – le associazioni socio-culturali locali – a cui delegare l’impegno e la fatica, per poi attribuirsi meriti e visibilità. In questo modo, tra l’altro, si ottiene anche il non indifferente vantaggio di esercitare un “controllo” sulle associazioni. Quelle non sufficientemente allineate, se proprio vogliono partecipare, devono starsene a margine e non disturbare il manovratore. Con queste premesse si è svolta la prima iniziativa estiva, una splendida due giorni organizzata, come ogni anno, dall’associazione “Banda Larga” e per la cui buona riuscita sono serviti il lavoro e la passio-ne delle moltissime persone che, a titolo volontario, hanno co-struito, pezzo per pezzo, un bel programma, che ha coinvolto – tra giochi e spettacoli – tantissime, persone. Soprattutto giovani e giovanissimi. I cerchi si sono rivelati il posto adatto per l’iniziativa e la nuova gestione del locale, finalmente frutto di una corretta pro-cedura di affidamento, si sta rivelando un’ottima partnership per riscattare finalmente una parte del paese che era stata lasciata in completo abbandono. Bisognerebbe anche ricordarsi che se non ci fossimo stati noi, con le nostre interrogazioni e con i nostri TG LOV (quello dei cerchi è stato il primo in assoluto, oltre due anni fa), probabilmente i cerchi sarebbero ancora nel triste stato di degrado e sporcizia che molti ricordano. L’unica anomalia è stata la decisione, da parte dell’amministrazione, di organizzare in con-temporanea un’iniziativa a Palazzo Giuliani, con uno spettacolo teatrale preceduto dalla proiezione della partita (mentre ai cerchi, sempre grazie alle associazioni, erano stati installati ben due maxi-schermi). E’ strano che in un paese così avaro di iniziative, soprat-tutto da parte dei nostri amministratori, non si scelga di distribuire l’“offerta” culturale su più giorni. Escludendo che si tratti – come spesso capita – del solito pressapochismo, si può ipotizzare che la maggioranza, , pur avendo cercato di appropriarsi – almeno nella forma - della festa in piazza, l’abbia sentita comunque distante ed estranea al punto tale da averne preferita una più facilmente rico-noscibile come “propria”. Ancora una volta, come già era capitato per la celeberrima “cena di gala” durante la sagra delle nocciole, un modo per costruire un muro tra la casta politica locale – nei piani alti dell’elegante palazzo Giuliani - e la cittadinanza, un po’ più a valle, nella più popolare cornice dei cerchi. Ancora una volta non è stato difficile fare la mia scelta e tra il palazzo e la piazza ho scelto la piazza, l’agorà, proprio come questo giornale.

L’ESTATE LABICANA NON DELUDE MAI DI TULLIO BERLENGHI ...MA NON LA FATE!

Il Sindaco “invita la cittadinanza a limitare al massimo l’utiliz-zo dei servizi igienici privati al fine di diminuire il flusso dei liquami presso i suddetti depuratori”. L’unica interpretazione possibile di questa frase - tratta da un “avviso alla popolazio-ne” del sindaco di Labico - è molto semplice: fatene poca. Di cacca, si intende. In generale l’invito al risparmio e a non a-busare delle risorse naturali è normalmente apprezzabile. Viviamo in una terra che ha molti limiti e noi umani siamo tanti e aumentiamo sempre di più. Un rapporto rispettoso con il nostro pianeta sarebbe sicuramente auspicabile e ben vengano amministratori illuminati che ci esortano alla misura. Sarei felice di avere un sindaco che suggerisce di non spreca-re il cibo, che incentiva la vendita di prodotti biologici e a chilometri zero; un sindaco che promuova la mobilità soste-nibile e il risparmio energetico e si batta per evitare il consu-mo del suolo. Un sindaco che magari va in giro per il paese in bici o a piedi e non con il SUV, anche per fare pochi metri. Ecco, da un sindaco così, apprezzerei l’invito (ancorché indi-retto) a risparmiare una risorsa importante e preziosa come l’acqua. Anzi: magari avercelo un sindaco così. Invece, il mio sindaco ha una cultura diametralmente opposta. Il mio sinda-co non ha la più pallida idea di cosa significhi “decrescita” e tutta la sua azione amministrativa è sempre andata nella dire-zione dello spreco, del consumo bulimico del suolo, dell’e-spansione del cemento, dell’impermabilizzazione dei terreni, della distruzione dell’economia agricola locale. Un sindaco che non si è mai posto il problema del limite alla crescita, salvo accorgersi, di tanto in tanto, che la crescita – soprattut-to se disordinata e regolata esclusivamente dal profitto – porta con sé alcune conseguenze di cui un buon amministra-tore dovrebbe tenere conto. Come l’aumento della popola-zione scolastica (della quale non bisognerebbe accorgersi solo quando si iscrivono i bimbi a scuola), le maggiori esigen-ze di servizi da parte dei cittadini, l’incremento del traffico e della domanda di parcheggi. Fino ad arrivare alla sconcertan-te scoperta che se raddoppia il numero dei cittadini raddop-pia anche la produzione fecale della popolazione. E che an-che gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane do-vrebbero adeguarsi all’incremento demografico. Disinteres-sarsene o, comunque, non intervenire per anni non poteva che portarci ad avere i depuratori sequestrati dalla magistra-tura (eh, sì: ogni tanto qualcuno si ostina a voler far rispetta-re le leggi) e ritrovarci in una situazione disastrosa. E dopo tre mesi dall’inizio dell’emergenza depuratori, ecco che il nostro primo cittadino tira fuori dal cilindro la soluzione per-fetta: evitate di andare a cagare. Col rischio che, per una sor-ta di contrappasso, qualcuno (e potrebbero essere in tanti) ci mandi lui.

DEPURATORI: LA LEGGE DEL CONTRAPPASSO DI TULLIO BERLENGHI