ag gazette 189 - libertates · 2016. 1. 20. · * 17 gennaio 1929, e.c.segar pubblica il primo...

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ZETTE N o 189- 2016 Gli alberi sono il sostegno del cielo; se vengono tagliati il firmamento cadrà sopra di noi (proverbio Indios) AG GA

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  • ZETTE No 189- 2016

    Gli alberi sono il sostegno del cielo; se vengono tagliati

    il firmamento cadrà sopra di noi (proverbio Indios)

    AG GA

  • Anniversari * 1 gennaio 1449. Nasce a Firenze Lorenzo de’ Medici,

    detto il Magnifico.

    * 2 gennaio 1912. Nasce a Torino Giulio Einaudi, fonda-

    tore della casa editrice Einaudi.

    * 3 gennaio 1698, nasce a Roma Pietro Metastasio,

    poeta e drammaturgo.

    * 8 gennaio 1896, muore a Parigi il poeta francese Paul

    Verlaine.

    * 9 gennaio 1881, nasce a Firenze lo scrittore Giovanni

    Papini.

    * 11 gennaio 1945, muore a Milano la poetessa Ada

    Negri.

    * 14 gennaio 1896, nasce a Chicago John Dos Passos,

    narratore, poeta, commediografo e saggista statuniten-

    se.

    * 15 gennaio 1866, muore a Torino Massimo D’Azeglio,

    patriota, pittore e scrittore.

    * 17 gennaio 1929, E.C.Segar pubblica il primo fumetto

    di Braccio di Ferro.

    * 18 gennaio 1920, nasce a Torre Annunziata lo scritto-

    re Michele Prisco.

    * 19 gennaio 1809, nasce a Boston lo scrittore Edgar

    Allan Poe.

    * 24 gennaio 1888, nasce a Vienna la narratrice Vicki

    Baum.

    * 25 gennaio 1882, nasce a Londra la saggista e roman-

    ziera Virginia Wolf.

    * 26 gennaio 1994, muore a Napoli lo scrittore Domeni-

    co Rea.

    * 27 gennaio 1927, nasce a Pola (Istria) Giovanni Arpino

    narratore, poeta e giornalista.

    * 31 gennaio 1923, nasce a Long Beach (New Jersey)

    Norman Mailer, scrittore, artista e regista cinematogra-

    fico.

    Alla ricerca di un perché. Siamo, molti di noi, alla ricerca del perché la società

    nostra è, o sembra, ridotta così male. Propongo all’at-

    tenzione di tutti due brani tratti da un settimanale.

    “Quando una maggioranza senza identità, dimentica

    della propria storia, con principi incerti e confusi, in-

    contra una minoranza dotata di forti principi e forte

    identità, finisce nei guai.” (Angelo Panebianco).

    “ Come siamo giunti a questa deriva? Alberto Man-

    guel, il libraio che leggeva per Borges, racconta come

    il male della nostra società sia stato accuratamente

    pianificato, bandendo dalle nostre esistenze la do-

    manda “perché?. Interessate a nient’altro che all’effi-

    cienza materiale e al profitto finanziario, le nostre

    istituzioni educative non incoraggiano più il pensare

    fine a se stesso e il libero esercizio dell’immaginazio-

    ne. Licei e università non sono più i vivai di studiosi

    che nel XVI secolo Francesco Bacone definiva

    “Mercanti di luce”.

    Siamo addestrati a chiedere “quanto costa” e

    “quanto tempo ci vuole” e non “perché”.

    Così siamo finiti in trappola: pensando che la panacea

    fosse il progresso materiale abbiamo perso la capaci-

    tà di progettare un mondo umanamente migliore”.

    (P. Vercesi).

    Una nuova lobby a Bruxelles. Le cinque compagnie aeree più forti d’Europa

    ( Lufthansa, Air France-Klm, Iag, Ryanair e ea-

    syjet), hanno costituito una nuova associazione

    che sarà presentata il 20 gennaio ad Amsterdam.

    La nuova lobby avrà base a Bruxelles e soppian-

    terà le attuali sei associazioni che fino a oggi rap-

    presentano le compagnie. Per protesta contro

    l’invasione delle compagnie del Golfo alcune

    compagnie l’anno scorso avevano già abbando-

    nato l’ACA, l’associazione dei vettori tradizionali.

    Cosa si propone il nuovo raggruppamento?

    Rendere più competitivo il settore e, in particola-

    re, richiedere misure contro gli aeroporti che si

    oppongono alla riduzione dei costi, definire una

    chiara strategia per l’aviazione in Europa, il co-

    siddetto “cielo europeo” di cui si parla da più di

    dieci anni, riduzione delle tasse sull’aviazione.

    Sarà interessante vederne i risultati.

    Coccodrilli - . Prima o dopo?

    Per persone speciali si scrivono epitaffi bellissimi e tal-

    volta li si prepara prima che il personaggio lasci la sce-

    na terrena. Sono i cosiddetti “coccodrilli”.

    Il direttore di Lancet, Larry Altman, ha cominciato a

    scrivere il suo pezzo su DeBackey, il più grande chirurgo

    del mondo, un anno prima che morisse.

    Ma Larry si chiede: “ Non sarebbe meglio farlo quando

    sono ancora vivi?”

    Credo che abbia ragione. Perché aspettare che uno

    muoia per parlarne bene?

  • Caffè letterari famosi. - 5 - Parigi - Café Procope. Aperto nel 1689 dall’italiano Giuseppe Procopio Coltelli, è il più antico caffè di

    Parigi e forse d’Europa. Lo hanno frequentato La Fontaine, Voltaire, Rousseau, Balzac, Victor Hugo,

    Verlaine, Oscar Wilde, Diderot, d’Alambert, Benjamin Franklin. Durante la rivoluzione frencese qui si

    riunivano Robespierre, Danton e Marat. 13 Avenue de l’Ancienne Comédie.

    Parigi - Café Voltaire. Aperto dal 1779 al 1956 e descritto in una novella di Balzac. È stato luogo di ritro-

    vo degli Enciclopedisti, di Voltaire e di Rousseau. Poi lo hanno frequentato Gauguin, Verlaine, Mallar-

    mé, Hemingway, T.S. Eliot, F.Scott Fitzgerald. 1, Place del l’Odeon.

    Parigi - La cave Tabou. Un locale dove si suonava il jazz, inaugurato nel 1947, ritrovo di scrittori e

    artisti come Juliette Gréco, Raymond Queneau, Jean-Paul Sartre, Simone de Beauvoir, Boris Vian.

    Nel 2007, quello che Vian descriveva come “un centro di follia organizzata” è diventato una sala per

    conferenze. 33 rue Dauphine.

    Parigi - La Coupole. Caffè ristorante con sala da ballo fondato nel 1927. Le colonne del locale sono sta-

    te decorate da 30 artisti, tra cui Chagall e Brancusi. Assidui clienti erano Jean-Paul Sartre, Jean Cocte-

    au, Picasso. 102 bvd Montparnasse.

    Parigi - Dingo American Bar and Restaurant. Meglio conosciuto come Dingo Bar e inaugurato nel

    1923, era uno dei pochi locali aperti tutta la notte. Prediletto dagli anglo-americani che frequentavano

    Parigi negli anni ’20, ha visto il primo incontro di Hemingway con Scott Fitzgerald il 25 aprile 1925. E’

    stato frequentato anche da personaggi inquietanti come Aleister Crowley e stelle della danza come Isa-

    dora Duncan. Oggi è un ristorante. 10 rue Delambre.

    Parigi - Harry’s New York bar. Rilevato da un americano nel 1911, il locale venne completamente

    ristrutturato con gli arredi di un bar smantellato a Manhattan. Tra i frequentatori non potevano man-

    care Hemingway, Sinclair Lewis, Humphrey Bogart, Sartre, Ian Fleming. Si dice che sul pianoforte dell’-

    Harry’s Bar Gershwin abbia composto il tema di “Un americano a Parigi”. 5 rue Daunon.

    Parigi - La Rotonde. Locale fondato nel 1911: qui sono passati Hemingway, Matisse, Picasso, Gertrude

    Stein, T.S. Eliot, F. Scott Fitzgerald, Henry Miller, Man Ray. Era prediletto da Kiki, la modella definita

    “regina di Montparnasse”, negli anni ’20. 105 Boulevard Montparnasse.

    Parigi . Shakespeare and Company. Mentre alcuni caffè iniziano ad ospitare libri, una libreria storica

    apre un caffè. Fondata nel 1919 da Sylvia Beach, Shakespeare and Company ha visto passare autori

    come Jean Prévost, Francis Scott Fitzgerald, Paul Valéry, André Gide, Gertrude Stein, James Joyce. Nel

    2015 ha inaugurato in un locale adiacente un caffè che offre anche libri. 37 rue de la Bucherie.

    Pietroburgo - Podval Brodjacej Sobaki. Il nome in italiano di questo caffè significa “la camminata del

    cane randagio”. Fu inaugurato nella notte di Capodanno del 1911 e vi si riuniva la Pietroburgo artistica

    e letteraria. Ci andavano Majakovskij, Livsiz, Esenin. Italjankaja ulica 5.

    Praga - Café Montmartre. Fondato nel 1911 e chiamato anche Montik o The Monty, è stato frequenta-

    to da Franz Kafka, Franz Werfel, Max Brod, Gustav Meyrink. Retezova 7.

    Saint Paul de Vence - La Colombe d’Or. Leggendario hotel-ristorante aperto nel 1920 in Provenza, che

    ha ispirato Pablo Picasso, Jacques Prévert, Yves Montand, James Baldwin. Tra i frequentatori Matisse,

    Braque, Léger, Chagall, Calder, Folon; alcuni di loro hanno saldato il conto con quadri e sculture che si

    possono ammirare nelle sale. Place De Gaulle.

    San Francisco - Vesuvio Café. Aperto nel 1948, è stato il locale prediletto dalla beat generation. Ci sono

    passati Lawrence Ferlinghetti, Jack Kerouac, Neal Cassady, Allen Ginsberg, Dylan Thomas, Bob Dylan.

    255 Columbus Avenue, angolo Kerouac Alley.

    Alla ricerca di un perché.

    tenzione di tutti due brani tratti da un settimanale.

    che sarà presentata il 20 gennaio ad Amsterdam.

  • La fotografia della prima pagina illustra

    I giochi di binari alla stazione di Lubecca

    Cantonate, o più semplicemente previsioni sbagliate.

    Prevedere il futuro o giudicare il valore delle novità è stato sempre un esercizio difficile.

    E talvolta disastroso per chi vi si è avventurato.

    1. Gli aeroplani sono giocattoli interessanti ma non hanno alcun interesse militare. (Maresciallo Ferdi-

    nando Foch - 1901).

    2. Il telefono ha troppi difetti per essere considerato un serio strumento di comunicazione. (William

    Orton, presidente della Western Union e Ad di Graham Bell - 1876)

    3. Sarete a casa prima che le foglie cadano dagli alberi. (Kaiser Guglielmo II - 1914)

    4. Ci vorranno anni e non succederà sicuramente nella mia epoca, prima che una donna diventi Primo

    Ministro. ( Margaret Thatcher– 1960)

    5. Il cinema non è nient’altro che una moda. (Charlie Chaplin - 1916).

    6. I raggi X dimostreranno di essere una bufala. (Lord Kelvin - 1883)

    7. L’abolizione del dolore in chirurgia è una chimera ed è assurdo continuare a cercarla. (Alfred

    Velpeaud, chimico - 1839)

    8. I treni ad alta velocità non sono possibili poiché i passeggeri, incapaci di respirare, morirebbero di

    asfissia. ( Dr. Dionysius Lardner, scrittore scientifico e accademico - 1828)

    9. I libri stampati non saranno mai equivalenti ai codici manoscritti. ( Trithemius, homo universalis

    tedesco - XV secolo).

    10. Probabilmente siamo quasi giunti al limite di ciò che possiamo conoscere in campo astronomico.

    (Simon Newcomb, astronomo - 1888)

    11. Non esiste alcuna probabilità che l’uomo un giorno possa controllare il potere dell’atomo. (Robert

    Millikan, premio Nobel per la fisica - 1923)

    PS - Altre previsioni o cantonate famose al prossimo numero

    Ricchi.

    Origini : la parola ricco deriva dal vocabolo celtico rix, che ha prodotto il latino rex e il sanscrito Rajah,

    che vuol dire sovrano.

    Oscar Wilde. “Nessuno è tanto ricco da potersi ricomprare il passato”.

    Cosimo de’Medici: “Quand’anche fosse possibile fa danari con la bacchetta magica, farei ugualmente il

    banchiere”.

    Luigi XIV. Quando a 23 anni prese le redini del potere, dopo 16 anni di reggenza della madre Maria de’-

    Medici, fece subito arrestare il marchese Nicolas Fouquet, sovrintendente alle finanze, che si era fatto

    costruire un palazzo sontuoso.

    Voltaire. “Nicolas Fouquet. (Parigi 1615-Pinerolo 1680) il 17 agosto , alle sei del pomeriggio, era il re di

    Francia. Alle due di notte non era nessuno”.

    Alfred Krupp. Quando, a 14 anni, dopo la morte improvvisa del padre Friedrich, subentrò nell’azienda

    di famiglia, i dipendenti erano cinque. Sessant’anni dopo, alla sua morte, presiedeva una città-stato

    che garantiva la vita a decine di migliaia di persone.

    Jeff Bezos. Fondatore di Amazon. “Non credo che la ricchezza cambi davvero la gente”

  • Luoghi da visitare, se avete tempo.

    La fotografia della prima pagina illustra

    Il Vittoriale degli Italiani - Gardone Riviera - 1 - E’ un complesso di edifici eretto tra il 1921 e il 1938, sulla sponda bresciana del lago di Garda, da

    Gabriele d’Annunzio con l’aiuto dell’architetto Giancarlo Maroni. Voleva essere la memoria della

    “vita inimitabile” del poeta– soldato e delle imprese degli italiani durante la prima guerra mondiale.

    Il complesso monumentale. Il Vittoriale si estende per circa nove ettari sulle colline di Gardone

    Riviera in posizione dominante il lago. L’ingresso monumentale è costituito da una coppia di archi al

    cui centro si trova una fontana. Dalle arcate di ingresso si snoda un duplice percorso: il primo porta

    alla Prioria, la casa museo di D’Annunzio e, salendo alla nave militare Puglia e al Mausoleo degli

    Eroi, con la tomba del poeta; la seconda porta verso i giardini, l’Arengo, la limonaia e il frutteto.

    Presa la via per la Prioria si giunge all’Anfiteatro, progettato nel 1931 e ultimato soltanto nel 1953.

    Da quel punto si gode la vista di un bellissimo panorama sul lago. Salendo ancora si arriva alla Piaz-

    zetta Dalmata dove si affaccia la Prioria, lo Schifamondo, le Torri degli Archivi e il tempietto della

    Vittoria alata. Su un lato si trovano due auto: la Fiat T4 con la quale D’Annunzio fece il suo ingresso

    a Fiume il 12 settembre 1919, e l’Isotta Fraschini.

    La Prioria. La casa era di proprietà del critico d’arte tedesco Henry Thode. Venne trasformata e ar-

    ricchita dal Maroni tra il 1923 e il 1927. Al centro della facciata il moto dannunziano “Né più fermo

    né più fedele”, il pronao d’ingresso è decorato da due Vittorie attribuite al Sansovino, mentre sul

    battente di una porta si legge il motto Clausura, fin che s’apra- Silentium, fin che parli.

    Proseguendo si passa dall’ingresso che attraverso due porte sormontate da due lunette raffigu-

    ranti Santa Chiara e San Francesco, conducono a due differenti anticamere.

    Stanza del maresciallo. La stanza è così denominata dai versi posti sopra lo specchio del camino,

    composti in occasione della visita di Mussolini al Vittoriale nel 1925. Questa camera fungeva da sala

    d’attesa per le visite ufficiali. Contiene circa novecento volumi, una collezione di dischi, una radio e

    un grammofono. Il lampadario è in vetro di Murano, il cavallo in bronzo di Dario Elting, presentato

    all’Esposizione di Parigi del 1925.

    Stanza della Musica. Destinata a grandi concerti da camera. Le pareti sono rivestite da damaschi

    neri e argento. Le vetrata gialle sono a imitazione dell’alabastro. Alle pareti alcuni dipinti della colle-

    zione Thode, le maschere funerarie di Ludwig van Beethoven e di Franz Listz. In questa stanza risalta

    il gusto eclettico di D’Annunzio che mescola oggetti di diversa provenienza ed epoca.

    Sala del Mappamondo. E’ la biblioteca principale della casa. Vi si trovano circa seimila libri d’ar-

    te appartenuti al critico d’arte tedesco Henri Thode, sul totale di trentamila complessivi collezionati

    da D’Annunzio nel corso della sua vita. Il nome deriva dalla grande sfera geografica settecentesca

    che troneggia sopra un tavolo. Nella nicchia la maschera funeraria di Napoleone Bonaparte e alcuni

    oggetti da lui posseduti durante l’esilio di Sant’Elena. Nella nicchia sopra il divanetto la copia del

    celebre tondo Pitti, il cui originale si trova al Museo nazionale del Bargello di Firenze.

    Zambracca. Il nome deriva da un vocabolo provenzale che significa donna da camera. Anticamera

    alla stanza da letto e guardaroba, in questa stanza il Poeta fu trovato morto la sera del 1° marzo

    1938. Sulla scrivania il completo da scrittoio di Mario Buccellati.

    NB– La scheda sarà completata nel numero 190, in uscita il 24 di gennaio.

    Cantonate, o più semplicemente previsioni sbagliate.

    Fondatore di Amazon. “Non credo che la ricchezza cambi davvero la gente”

  • Panoramica

  • La pagina economico-finanziaria

    Italia. I più grandi datori di lavoro. Dal 1° al 10° posto

    Scuola : 880.267 Servizio sanitario: 668.950

    Regioni e autonomie locali 477.723

    Corpi di Polizia 313.245 Exor (Fiat) 305.963

    Ministeri 158.905 Forze Armate 149.283

    Unicredit 147.864 Poste Italiane 145.431

    Università 102.216.

    Dall’11° al 20° posto

    Intesa San Paolo 93.845

    Regioni a statuto speciale 90.930 ENI 82.289

    Assicurazioni Generali 77.185

    Gruppo Luxottica 73.415 ENEL 71.394

    Edizione (Benetton e Autogrill) 71.257

    Ferrovie dello Stato 69.425 Finmeccanica 63.835

    Telecom Italia 59.527

    Dal 21° al 30° posto

    Agenzie fiscali 52.527

    Enti pubblici non economici 46.527

    Pirelli & C 37.979 Vigili del fuoco 32.231

    Salini Costruzioni 31.280 Costa Crociere 30.751

    MPS 28.417 Calzedonia Holding 26.148

    Enti di ricerca 20.794 Esselunga 20.605

    Brasile - Dai record alla crisi

    Il Paese dei record,(fino a qualche anno fa positivi),

    uno dei cinque del gruppo denominato BRICS

    (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa), si conferma

    tale, ma purtroppo per una serie di record negativi.

    Il real, la moneta nazionale, a fine anno è crollato ai

    minimi e ha fissato il cambio a 4,01 sul dollaro e si

    colloca al primo posto nella classifica delle monete

    più svalutate del 2015, con un meno 34% in dodici

    mesi, mentre le prospettive per il 2016 non vengono

    valutate positivamente.

    “Un’ulteriore preoccupazione, commenta Vitor Su-

    zaky, di Lerosa Invesimentos, deriva dal recente au-

    mento dei salari minimi, in un quadro di deficit pub-

    blico in crescita”.

    L’inflazione si è attestata al 9%, superiore al target

    fissato dal Governo.

    Quali le cause della crisi? Innanzitutto il rallentamen-

    to della Cina, che ha provocato una caduta della ri-

    chiesta soprattutto di materie prime. Inoltre fino a

    qualche tempo fa la politica monetarie espansiva

    degli USA ha consentito il flusso di ingenti capitali

    verso il Brasile e i grandi fondi investivano sugli alti

    rendimenti offerti dal Brasile. Il cambio di politica

    della Federal Reserve ha invertito la tendenza, il dol-

    laro si è rivalutato e oggi le imprese brasiliane, inde-

    bitate in dollari, sono in difficoltà.

    Il caso più eclatante è quello di Petrobras, il più im-

    portante gruppo energetico del Paese. Il suo indebi-

    tamento ( 50% del totale in dollari o euro) fa salire il

    costo in real a livelli altissimi. In più la crisi legata agli

    scandali che hanno toccato la Società ha completato

    l’opera.

    Speranze? Le Olimpiadi del 2016 !. Si spera.

    E la barca va.

    Il modo di dire sembra quello giusto per commenta-

    re la situazione del gruppo Azimut Benetti.

    Secondo le ultime stime il prossimo bilancio dovreb-

    be chiudersi con un fatturato superiore ai 700 mi-

    lioni di euro. In crescita sul precedente.

    Il risultato viene per il 98% dai mercati esteri, in par-

    ticolare dagli USA, ma per il prossimo periodo la

    strategia di Paolo Vitelli, presidente dell’azienda

    posseduta dalla sua famiglia, è quella di migliorare la

    marginalità piuttosto che aumentare il fatturato.

    Interessanti risultati vengono dalla Scandinavia

    (tradizionale mercato di sbocco per Azimut Benetti) ,

    Spagna a Francia.

    Il panorama italiano è “inquinato” da una situazione

    particolare: molti yacth sono messi sul mercato dalle

    banche che li hanno ritirati da centinaia di clienti

    insolventi. Il che inevitabilmente compromette la

    vendita del “nuovo”.

    Si compra e si affitta.

    La Kennedy Wilson, immobiliare californiana, ha rile-

    vato nove immobili pubblici appartenenti al Fondo

    Investimenti Sgr. Il valore della transazione è stato

    di 185 milioni.

    Il motivo dell’interesse per l’operazione à semplice:

    gli immobili acquistati hanno lunghi contratti di af-

    fitto con Ministeri, Guardia di Finanza, Esercito, INPS

    e altri enti pubblici. Affitti garantiti.