adhd: disturbo da deficit attentivo con -...
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DDAI
Disturbo diagnosticato solitamente nell'infanzia,caratterizzato da sintomi intattentivi (scarsaconcentrazione, scarsa attenzione selettiva ecc.) eda sintomi di impulsività e iperattività (parlaresenza riflettere e argento vivo addosso).
APPROCCIO EMPIRICO
L’EMOTIVITÀ L’AGITO
BAMBINI CHE SI
ALLONTANANO DAL
MONDO
BAMBINI CHE SI MUOVONO
CONTRO IL MONDO
INTERNALIZZAZIONE ESTERNALIZZAZIONE
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DDAIDisturbo da deficit di attenzione con iperattività
Si caratterizza per
1. Irrequietezza
2. Impulsività
3. Scarsa concentrazione
1. Il 32-40% dei soggetti con DDAI non
completa l’obbligo scolastico.
2. Il 20-30% soffre di depressione
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DDAI – qualche dato
1. Ridotto rendimento scolastico
2. Difficoltà nella sfera sociale
3. Aumento dei livelli di stress e delle interazioni
disfunzionali nell’ambito familiare.
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DDAI – cosenguenze
1. ALMENO SEI SINTOMI PER I BAMBINI
2. ALMENO CINQUE SINTOMI PER GLI
ADOLESCENTI
3. DURATA PER OLTRE 6 MESI
4. MANIFESTAZIONE IN ALMENO 2 CONTESTI
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DDAI – diagnosi
1. Scarsa cura per i dettagli, errori di distrazione.
2. Labilità attentiva.
3. Sembra non ascoltare quando si parla con lui/lei.
4. Non segue le istruzioni, non porta a termine le attività.
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SINTOMI DI INATTENZIONE
5. Ha difficoltà ad organizzarsi.
6. Evita le attività che richiedano attenzione sostenuta (compiti
etc.).
7. Perde gli oggetti.
8. E’ facilmente distraibile da stimoli esterni.
9. Si dimentica facilmente cose abituali.
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SINTOMI DI INATTENZIONE
1. Irrequieto, con le mani o i piedi o si dimena sulla sedia.
2. Ha difficoltà a stare seduto.
3. Corre/si arrampica quando non dovrebbe (se adulto è
estremamente irrequieto).
4. Ha difficoltà a impegnarsi in attività tranquillamente.
5. Sempre in movimento, come “attivato da un motorino”: gli
adulti possono sentire come se dentro avessero un motore.
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SINTOMI DI IMPULSIVITÀ/IPERATTIVITA’
6. Parla eccessivamente.
7. Risponde prima che la domanda sia completata.
8. Ha difficoltà ad aspettare il proprio turno.
9. Interrompe o si intromette nelle attività di coetanei o
adulti.
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SINTOMI DI IMPULSIVITÀ/IPERATTIVITA’
Il DSM-5 è stato aggiornato nel 2013 e ha apportato modifiche alladefinizione di ADHD e ai criteri di diagnosi nei bambini e negliadulti.
Cosa è cambiato per la diagnosi di ADHD?
1. Disturbo del neuro-sviluppo
ADHD nell’adulto: per molti anni, i criteri diagnostici per l'ADHDsono stati applicabili ai bambini e non era prevista una diagnosiin adolescenza o età adulta. Il DSM V fornisce invece esempi sucome il disturbo si manifesti negli adolescenti e adulti.
La storia dei sintomi nell’adulto è raccolta a partire dai 12 anni enon dai 7 anni.
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2. Cambia la definizione di “sotto-tipi” con “presentazione del
disturbo. Ovvero un paziente non viene rigidamente
inquadrato in una specifica manifestazione sintomatologica
ma può cambiare presentazione durante l’arco della sua vita.
Questo cambiamento nel DSM V tiene quindi conto di come
l’ADHD si manifesti in modi diversi a differenti stadi del
ciclo di vita.
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SCALA PER L'INDIVIDUAZIONE DI
COMPORTAMENTI
DI DISATTENZIONE E IPERATTIVITÀ - Scala SDAG
(Cornoldi, Gardinale, Masi, Pettenò 1996)
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Norme del bambino ____________________________Data:
______________
Il genitore deve valutare, per ciascuno dei comportamenti elencati
qui sotto, la frequenza con cui essi compaiono. Si raccomanda di
procedere con ordine e di rispondere per tutti i comportamenti,
anche se per alcuni casi ci si sente molto incerti.
Per esprimere la valutazione della frequenza barrare la casella
relativa:
0, se il bambino non presenta mai quel comportamento
1, se il bambino lo presenta qualche volta
2, se il bambino lo presenta abbastanza spesso
3, se il bambino lo presenta molto spesso
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Mai Qualche
volta
Spesso Molto
spesso
1. Incontra difficoltà nell’esecuzione di attività che richiedono una certa cura.0 1 2 3
2. Spesso a tavola o alla scrivania, durante lo svolgimento dei compiti, si
agita con le mani o con i piedi o si dimena sulla sedia.0 1 2 3
3. Ha difficoltà a mantenere l’attenzione sui compiti o sui giochi in cui è
impegnato, interrompendosi ripetutamente o passando di frequente ad attività
differenti.
0 1 2 3
4. Non riesce a stare seduto quando le circostanze lo richiedono. 0 1 2 35. Quando gli si parla sembra non ascoltare. 0 1 2 36. Manifesta una irrequietudine interna correndo o arrampicandosi
dappertutto.0 1 2 3
7. Non esegue ciò che gli viene richiesto o fatica a portarlo a compimento. 0 1 2 38. Ha difficoltà a giocare o impegnarsi in giochi tranquilli. 0 1 2 39. Ha difficoltà a organizzarsi nei compiti e nelle sue attività. 0 1 2 310. Si muove continuamente, come se avesse “l’argento vivo” addosso 0 1 2 311. Evita, non gli piace o è riluttante ad affrontare impegni che richiedono
uno sforzo mentale continuato (ad es. i compiti di scuola).0 1 2 3
12. Non riesce a stare in silenzio; parla eccessivamente. 0 1 2 313. Non tiene in ordine le sue cose e di conseguenza le perde 0 1 2 314. Spesso risponde precipitosamente. 0 1 2 315. Viene distratto facilmente da stimoli esterni. 0 1 2 316. Non riesce a rispettare il proprio turno. 0 1 2 317. Trascura o dimentica le incombenze e i compiti del giorno. 0 1 2 318. Spesso interrompe o si comporta in modo invadente con le altre persone
impegnate in un gioco o in una conversazione. 0 1 2 3
Punteggio totale disattenzione (ITEM : 1 + 3 + 5 + 7 + 9 + 11+ 13 + 15 + 17)
Punteggio totale iperattività ed impulsività (ITEM : 2 + 4 + 6 + 8 + 10 + 12 + 14 + 16 + 18)
Il valore di riferimento della scala corrisponde a 14 punti. Ciò significa che a punteggi maggiori
corrispondono comportamenti tipici del disturbo di attenzione e/o di iperattività.
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1. Gemelli MONOZIGOTI condividono la stessa diagnosi di
DDAI nell’81% dei casi.
2. Gemelli DIZIGOTI condividono la stessa diagnosi di DDAI
nell’29% dei casi.
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1. La DOPAMINA è un neurotrasmettitore coinvolto nella
regolazione/modulazione di risposte emotive e
comportamentali.
2. I GENI che controllano l’utilizzo cerebrale della
dopamina sarebbero difettosi.
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FARAONE, BIEDERMAN, WEIFFENBACK, KEITH, CHU, WEAVER,
SPENCER, WILENS, FRAZIER, CLEVES, SAKAI.
American Journal of Psychiatry 156, may1999.
Studi su famiglie, gemelli e figli adottivi mostrano che per il
deficit di attenzione e iperattività (ADHD) si ha una notevole
componente genetica, e alcuni studi hanno riportato
un'associazione tra ADHD e il gene della dopamina DRD4.
Gli autori hanno reclutato 27 famiglie formate da un adulto
ADHD, il suo coniuge e il loro bambino ADHD. Tutti i soggetti
sono stati valutati con analisi del DNA per gli alleli del gene
DRD4.
Ogni genitore ha due alleli DRD4, di cui uno trasmesso al
bambino con ADHD. Il test per valutare il disequilibrio della
trasmissione multiallelica è significativo: questo indica che uno o
più alleli sono trasmessi in maniera preferenziale al bambino con
ADHD.
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1. nascita prematura
2. l’uso di alcool e tabacco da parte della
madre
3. l’esposizione a elevate quantità di
piombo nella prima infanzia
4. le lesioni cerebrali
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Il DDAI è causato da:• troppa televisione e videogiochi (nessuna evidenza)• ritmo sociale troppo frenetico (nessuna evidenza)• fattori di stress familiari (si ma anche per DOP e DC)• inadeguata gestione del bambino (si ma anche per DOP e
DC)• bassa autostima (no perché sintomo secondario)• disturbi dell’apprendimento (no perché comorbidi, anche
se il deficit può ridurre la comprensione della lettura)• tolleranza del caregiver (nessuna evidenza)
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DAL DDAI DIFFICILMENTE SI
GUARISCE: QUALCHE
SOGGETTO PUÒ TROVARE
STRATEGIE ADATTIVE PER
ACCOMODARE I SINTOMI ALLO
SVILUPPO.
DDAI- COME EVOLVE
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SFAVOREVOLE
se il DDAI si associa a
disturbo della condotta
DDAI – LA PROGNOSI
DA ADULTI
DISTURBI DI DIPENDENZA DA SOSTANZE
DISTURBO ANTISOCIALE
1. Terapia farmacologica. 2. Metodi comportamentali classici (rinforzamento, modellamento, estinzione, insegnamento di abilità sociali; insegnamento di abilità di comunicazione adeguata; rilassamento). 3. Parent training (individuale e di gruppo). 4. Autosservazione, autorinforzamento, autocontrollo. 5. Metodi cognitivi: Lavoro sullo stile di attribuzione. Lavoro sull’autoefficacia. Valutazione di strategie alternative di risposta alle situazioni stressanti. Educazione razionale – emotiva.
6. Interventi educativo – scolastici: Esplicitazione delle regole di comportamento in classe. Illustrazione, tramite
tabellone, delle regole di comportamento in classe. Token economy, meglio se di gruppo. Esercizi di autocontrollo in classe. Lavoro cooperativo.
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Terapia – visione d’insieme
TERAPIA – COSA FUNZIONA?
I TRATTAMENTI EVIDENCE-BASED, CIOE’
EMPIRICAMENTE VALIDATI SONO:
FARMACOLOGICO
PARENT TRAINING PER GENITORI
COUNSELING SCOLASTICO
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METILFENIDATO E
DEXTROANFETAMINA
Psicostimolanti
Aumenta il livello di dopamina nel sistema
prefontale -basale
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Il 90% dei soggetti trattati con Ritalin
rispondono positivamente in termini di
riduzione dei sintomi attentivi e
comportamentali
DDAI- I FARMACI
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Riduzione dell’impulsività,
dell’aggressività verbale e fisica,
miglioramento dell’attenzione.
Miglioramento dell’autostima, delle
prestazioni scolastiche
e sociali
DDAI- I FARMACI