aclivarese febbraio 2012

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varese POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - FEBBRAIO 2012 - N. 2 CAMPAGNA 50mila firme per l’Italia sono anch’io PAGINA 19 AZZATE Una targa d’artista PAGINA 27 LAVORO Nuovi progetti per giovani e over 45 PAGINE 14 / 17 PAGINE 5 / 11 28° CONGRESSO PROVINCIALE Aclivarese_N_02_2012_copertina.qxp 18/02/2012 8.07 Pagina 1

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Aclivarese Febbraio 2012

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Page 1: Aclivarese Febbraio 2012

varese

POSTE ITALIANE S.P.A. - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 [CONV. IN L. 27/02/2004 N. 46] ART. 1, COMMA 2, DCB - VARESE - TAXE PERÇUE

PERIODICO DELLE ACLI DI VARESE - FEBBRAIO 2012 - N. 2

CAMPAGNA50mila firmeper l’Italia sono anch’io

PAGINA 19

AZZATEUna targad’artista

PAGINA 27

LAVORONuovi progettiper giovani e over 45

PAGINE 14 / 17

PAGINE 5 / 11

28° CONGRESSO PROVINCIALE

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febbraio 2012 - n. 2

www.aclivarese.it

Registro Stampadel Tribunale di Varese n. 234

Direzione AcliVia Speri Della Chiesa, 921100 VareseTel. 0332.281.204

Direttore responsabileTiziano Latini

Redazione ([email protected])Maria Carla CebrelliRoberto Morandi

Progetto grafico e impaginazioneMassimo Mentasti([email protected])

StampaMagicgraphVia Galvani, 2bisBusto Arsizio

Garanzia di tutela dei dati personali - I dati perso-

nali degli abbonati e lettori saranno trattati nel

pieno rispetto del Dlgs. 196/2003.

Tali dati, elaborati elettronicamente, potranno esse-

re utilizzati a scopo promozionale. Come previsto

dall’art. 7 del Dlgs. 196/2003 in qualsiasi momento

l’interessato potrà richiedere la rettifica e la cancel-

lazione dei propri dati scrivendo a:

Acli - via Speri Della Chiesa, 9 - 21100 Varese

S O M M A R I O

EDITORIALE

Quattro anni insieme . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 3

28° CONGRESSO PROVINCIALE

Rigenerare comunità per ricostruire il Paese . . . . . . . . . . . . . 5 - 11

PRIMO PIANO

La pace è un dono ma anche un’opera da costruire . . . . . . . . . . 12

DISARMO

La campagna: tagliamo le ali alle armi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13

LAVORO

Il lavoro ricomincia a 45 anni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 14

Professionalmente parlando... il lavoro che ricomincia . . . . . . . . . 15

Giovani al lavoro . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 16

Professionalmente parlando... giovani al lavoro . . . . . . . . . . . . . . 17

REFERENDUM BOCCIATO

Costringeremo la politica a cambiare la legge elettorale . . . . . . . 18

CAMPAGNA

L’Italia sono anch’io, raggiunte le 50mila firme . . . . . . . . . . . . . . . 19

MIGRANTI

Novità sul lavoro domestico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 20

PADRE TUROLDO

Un canto stupendo di fede e di pace . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22

LIBRI

Consigli di lettura . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 23

LO PSICOLOGO RISPONDE

Cosa influenza le nostre scelte di vita? . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 24

FAP

L’impegno della FAP al servizio di anziani e pensionati . . . . . . . . 25

DAI CIRCOLI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 26 - 29

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l’editoriale

3varese | febbraio 2012 | n. 2 |

ome previsto dal nostro Statuto ci stiamo predispo-nendo per celebrare il XXVIII Congresso Provin-ciale e ci avviamo al XXIV Congresso Nazionale.

Quattro anni che sembrano volati anche per i tan-ti avvenimenti che si sono succeduti.

Ho riletto la situazione ed i propositi con i qua-li ci apprestavamo nel 2008 al Congresso Naziona-le e al rinnovo del Consiglio Provinciale.

Emblematico era il titolo “Migrare dal Novecen-to, abitare il presente, servire il futuro. Le ACLI nelXXI secolo”. Nello svolgimento del Congresso Na-zionale, eravamo ai primi giorni di maggio, più vol-te veniva affermato «Siamo usciti dal Novecento.

Domani nulla sarà piùcome ieri».

E ancora “è assaidifficile capire quelloche potrà avvenire neiprossimi tempi, masenza dubbio una pa-gina della nostra storiaè stata girata, con tut-te le contraddizioniche si possono imma-ginare.”

A queste quasi pro-fetiche affermazioni siprendeva atto del cam-biamento politico mol-to forte.

“Per la prima volta nella storia repubblicana non sa-rà presente in Parlamento né un partito che fa riferi-mento al comunismo, né uno che direttamente si ri-collega con il fascismo; scompare inoltre dal panora-ma politico il Partito Socialista, presente da oltre unsecolo.”

A fine 2008 arriva anche in Italia la crisi finanzia-ria con tutti gi effetti tuttora in essere.

Una crisi così grave che nel 2010 le ACLI sono co-strette ad ammettere: “Da tempo siamo costretti afar precedere le nostre comuni riflessioni negli orga-ni e nei luoghi di confronto della nostra vita associa-tiva da una cornice che fa riferimento alla crisi che ciinveste, è una esperienza che tutti ci tocca, nelle nostrevite e nella nostra quotidianità.

Solo rileggendo quanto sin qui avvenuto si compren-de il tema previsto per questo Congresso”

RIGENERARE COMUNITÀPER RICOSTRUIRE IL PAESEAcli artefici di democrazia partecipativa

e di buona economia

Vediamo tutti che il mondo globalizzato e interdi-pendente sta attraversando una crisi strutturale. Cam-bia l’ordine mondiale, è in affanno l’Occidente, avan-zano nuovi protagonisti nella governance europea emondiale.

La finanza si impone all’economia e alla politica, met-tendo in mora sistemi democratici incardinati sui prin-cipi di libertà e di solidarietà, tutele sociali che han-no corretto le logiche del libero mercato con sistemidi welfare garanti della redistribuzione e dell’uguaglian-za.

Mantenere i diritti ed il benessere dei cittadini, aiu-tare le imprese e i lavoratori ad interagire in un’otticadi corresponsabilità sociale, conciliare sviluppo e am-biente in un nuovo patto di sostenibilità: sono al-cune tra le più importanti sfide che abbiamo di fron-te per ridare vitalità a quella democrazia che costitui-sce una delle nostre storiche e quanto mai attuali fe-deltà.

Rigenerare comunità, ricostruire il paese ed essereartefici di democrazia partecipativa e di buona eco-nomia ha bisogno di qualche riferimento e ritengo pos-sa essere utile rileggere quelle “tre fedeltà” che DinoPenazzato dichiarò per le ACLI nel suo discorso del1° maggio del 1955.

Fedeltà alla classe lavoratrice. È una fedeltà che ci è fa-cile, che è naturale, che abbiano nel sangue, perché noi sia-mo lavoratori, perché viviamo e operiamo nelle fabbriche,negli uffici, nei campi; perché il nostro pane esce dalla no-stra fatica; è la fedeltà a noi stessi, alle nostre origini, alle no-stre famiglie.

Fedeltà alla democrazia: alla democrazia del nostro Pae-se, e ancor meglio al nostro Paese, nelle sue tradizioni e nel-le sue leggi, nella sua storia e nel suo divenire.

Fedeltà alla Chiesa: una fedeltà dolce e forte che segna eaccompagna tutta la nostra vita.

Un linguaggio fatto di parole in cui si coglie la for-

Quattro anniinsieme

CdiSergioMoriggiPresidenteprovincialeAcli Varese

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za ed il coraggio di chi le sta usando, perché consciodi impegnare se stesso ed un intera associazione a ren-derne conto in futuro. Probabilmente nessuno oggi di-rebbe le stesse cose, con le stesse parole ma è impor-tante che si abbia lo stesso coraggio.

Le ACLI Provinciali hanno attraversato questi an-ni immersi in questi problemi ed hanno cercato di

fare discernimento, approfondimento su questa cri-si con due Convegni. Il primo nell’Ottobre 2009 su“Ricerca sugli assetti sociali, occupazionali ed econo-mici nella Provincia di Varese” ed il secondo su “Vi-vere il lavoro oggi nella Provincia di Varese”.

A questi grandi avvenimenti ne abbiamo vissutoun altro certamente più modesto nel valore ma gran-de nella soluzione.

Il governo nel 2009 decideva di fare un censimen-to di tutti i Circoli privati delegando l’Agenzia delleEntrate ad eseguirlo, (i nostri Circoli sono giuridica-mente Circoli privati). Questo ha necessitato adem-pimenti consistenti ed in tempi brevi, il riappropriar-si delle responsabilità di essere Associazione di Pro-mozione sociale, di avere un proprio Statuto a cui ri-

1. Fedeltà al futuroCome ci immaginiamo le Acli in un periodo medio-lungo (tra 5-6, 10 anni)? Come vor-remmo che fossero? Cosa ci auguriamo? 2. La differenza aclistaQuale contributo specifico può dare la nostra Associazione (che altri non possono dare,che ci appartiene più direttamente, che è il nostro carisma particolare)?Anche all’interno del “mondo cattolico”, qual è la peculiarità aclista? 3. Cambiare noi stessiQuali modifiche organizzative si rendono urgenti e indispensabili? Come diventare più“leggeri”, più “rigorosi”, più “aperti”?

ferirsi. Abbiamo posto in essere uno specifico proget-to per accompagnare tutti i Circoli e ancora non èterminato nella sua completezza.

Aggiungo che in questi 4 anni abbiamo costituitouna Fondazione “La Sorgente” utile al movimento perrisolvere problemi e fare progetti.

Abbiamo promosso con altre associazioni una nuo-va associazione “I colori del mondo” impegnata nelmondo dell’immigrazione, abbiamo favorito e parte-cipato alla nascita di un ambulatorio “Sanità senza fron-tiere” riconosciuto dall’ASL e gestito da medici volon-tari, abbiamo contribuito con le Caritas alla gestionedel Fondo Diocesano “Famiglia e Lavoro”.

Ma tutte queste iniziative potrete meglio conoscer-le partecipando al prossimo Congresso che si terrà aBusto Arsizio il 10-11 Marzo.

P.S.- Avendo deciso di non candidarmi colgo l’occa-sione per ringraziare le ACLI e tutti voi per avermi per-messo di fare questa nuova esperienza completandoquindi il mio percorso dirigenziale. Ho percorso tut-ti i livelli all’interno delle ACLI dal Consiglio di Circo-lo a quello del Consiglio Nazionale.

Il 28° Congresso provinciale delle Acli di Varese si terrà agli Ex Molini Marzoli di Busto Arsizio

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28° CONGRESSO PROVINCIALE10 E 11 MARZO 2012

Ex Molini Marzoli - BUSTO ARSIZIO

Acli artefici di democrazia partecipativa e di buona economia

COSA CI ASPETTIAMODA QUESTO CONGRESSO?

“In questo frangente, di fronte a una crisi che non ècongiunturale né solo economica, a noi aclisti - eredidella grande tradizione del cattolicesimo democraticoe sociale - è chiesto di mettere in campo un nuovo ri-formismo, che ci consenta di portare i valori della so-lidarietà, sussidiarietà e partecipazione nell’attuale con-testo sociale e politico.

Senza un pensiero strategico si rischia di difende-re un modello che non ha possibilità di reggere edi non accorgersi che qualcosa di nuovo si potrebbe pro-porre. Dobbiamo contrastare, nella società come in noistessi, la logica della difesa dell’esistente che porta a uncontinuo arretramento, più o meno repentino, per pas-sare alla strategia della proposta e dell’innovazione,consci che i nostri valori, radicati nella Dottrina sociale

e non in una ideologia, non debbono temere il mutaredei tempi.

Riformisti, quindi, non per astratte collocazioni poli-tiche, ma per stare concretamente dalla parte degliultimi.”

(Andrea Olivero, Presidente nazionale Acli,intervista del 29 / 8 / 2011)

o slogan del 24º Congresso nazionale delle Acli,ripreso dal 28° Congresso provinciale delle AcliVarese, rappresenta un esplicito invito, per tut-ta l’Associazione, ad immergersi intensamentedentro le trasformazioni che attraversano il mon-do intero e che incidono pesantemente nelle re-altà locali.

Sentiamo ogni giorno di più la necessità di orientare tuttii nostri sforzi nella costruzione di un futuro diverso rispettoai tempi presenti.

Per orientarci in questo compito, che ci impegnerà per un

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quadriennio, richiamiamo di seguito le linee portanti che han-no generato la situazione che stiamo vivendo.

Quella che maggiormente percepiamo è la grave crisi eco-nomica. Essa ha avuto inizio nel 2008 e sembra segnare la fi-ne di un’epoca e di un pensiero dominante che aveva tra-sformato anche le nostre menti inculcando la convinzione cheil mercato costituiva l’unico principio regolatore dell’attivitàeconomica ed era il motore del progresso e del raggiungimen-to diffuso di benessere per la maggior parte degli uomini.

Logica conseguenza di questo modo di pensare è stata lapassiva accettazione del trionfo del primato dell’economia sul-la politica, che ha portato negli ultimi vent’anni, fino all’ini-zio della crisi, al progressivo svuotamento del potere della po-litica nel governare i processi economici e finanziari.

Altro elemento importante, rilevatore della profondità del-la crisi in atto, è stato l’avvio di una regressione su diversilivelli:• economico e finanziario con l’accumulo di enormi ric-

chezze e poteri nelle mani di un numero sempre più ristret-to di persone, allargando la divaricazione tra questo grup-po di super ricchi e il resto dell’umanità, relegata a spar-tirsi fette sempre minori di beni e di risorse, pur dentroad un processo di iniziale riscossa da parte di interi popo-li del terzo e del quarto mondo.

• sociale con l’aumento della fascia delle povertà. Nelle na-zioni del ricco nord del mondo, essa lambisce la cosiddet-ta classe media che interrompe la progressiva crescita di be-nessere e tocca con mano un reale impoverimento.

• lavorativo con il moltiplicarsi di azioni e di processi cheumiliano i lavoratori: la sconfitta di molti diritti, faticosa-mente conquistati con anni di lotte e di fatiche; la perdita diposti di lavoro a causa della chiusura o della delocalizza-zione delle aziende; la flessibilità degenerata in una persi-stente precarietà; la pratica diffusa del lavoro nero, in po-che parole: la cancellazione della dignità e della centralità

del lavoratore come persona.Tutto questo è accompagnato da altri cambiamenti che

hanno costituito un’autentica rivoluzione e che, se accolti/uti-lizzati con Intelligenza, possono contribuire ad uscire dallapersistente crisi.

Primo fra tutti le innovazioni tecnologiche: ricerca e spe-rimentazioni hanno trasformato in profondità le modalitàdi reperimento, produzione, e diffusione di fonti energeti-che alternative, hanno rivoluzionato lo scambio di merci, nonsolo reali ma anche virtuali.

Altro aspetto, la rivoluzione della comunicazione: il diffon-dersi di blog, siti, clip amatoriali e il dilagare dei social net-work hanno generalizzato e moltiplicato al di là di ogni con-

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7varese | febbraio 2012 | n. 2 |

na triplice fedeltà guida e illumina il no-stro impegno di oggi e di sempre.

Fedeltà alla classe lavoratrice. È unafedeltà che ci è facile, che è naturale, cheabbiano nel sangue, perché noi siamo la-voratori, perché viviamo e operiamo nel-le fabbriche, negli uffici, nei campi; per-

ché il nostro pane esce dalla nostra fatica; è la fedeltà a noi stessi,alle nostre origini, alle nostre famiglie. È la fedeltà alle lotte di ieri,ai sacrifici di coloro che ci hanno preceduto: a quei lavoratori, cheforse meglio noi chiamiamo con i nomi di nostro padre e di nostramadre [...].

Fedeltà alla democrazia: alla democrazia del nostro Paese, e an-cor meglio al nostro Paese, nelle sue tradizioni e nelle sue leggi, nellasua storia e nel suo divenire. [...] La democrazia nel nostro Paese èstata in pericolo e non ha cessato di esserlo: qui rinnoviamo il nostroimpegno - che nasce dal nostro ideale e da una realistica valutazionedei veri interessi del nostro mondo del lavoro - di essere vigili e fermicontro ogni ingannevole lusinga, di essere forti nella libertà, per esse-re forti nella giustizia, come uomini, non come servi o strumenti [...].

Fedeltà alla Chiesa: una fedeltà dolce e forte che segna e accompa-

gna tutta la nostra vita. È la fedeltà gioiosa che libera e promuove, cherende potente anche la pochezza e sicuro il cammino di là da ogniincertezza: la splendida fedeltà nella verità [...]. In questa fedeltà - chenon è fatica, ma gioia - noi proviamo ancora una volta alla classelavoratrice che non esiste dissidio o frattura fra la Chiesa e il mondodel lavoro».

Il linguaggio è ovviamente “datato” ma esprime chiarez-za, convincimento e, in particolare, un coraggio che non sem-pre è presente nelle Acli di Oggi.

Abbiamo nel sangue il mondo del lavoro? Lo viviamo co-me una fedeltà “facile”, “naturale” ?

Abbiamo la consapevolezza che la democrazia va vissutae consolidata giorno per giorno a partire dai territori? Chepuò essere in pericolo nuovamente? Questo è stato uno de-gli ultimi allarmi anche di Dossetti, e non si è rivelato fuoriluogo!

Infine la fedeltà gioiosa alla Chiesa, che libera e promuo-ve… (e siamo prima del Concilio Vaticano II)…

non si tratta di guardare indietro e neppure di cristallizza-re la nostra identità, ma di rimodularla attingendo a queste ra-dici per costruire le Acli all’altezza della situazione attuale.

Tre fedeltàda rivisitareRiproponiamo alla riflessione degli aclisti la declinazionedelle “tre fedeltà” che Dino Penazzato coniò per le ACLInel suo discorso del maggio 1955, nel testo originario,non limitandoci al troppo sintetico slogan spesso citato

Dino Penazzato,presidente nazionaledelle Acli dal 1954 al 1960

«U

trollo, le trasmissioni dei saperi e delle notizie in tempo rea-le, rendendo possibile anche mobilitazioni di massa in tem-pi e modi impensabili prima di oggi, come abbiamo avuto mo-do di scoprire nel nord Africa, in Israele, in Russia, in Cina,negli Stati Uniti e in molti Paesi europei. Mobilitazioni chestanno trasformando la stessa idea di partecipazione alla vi-ta sociale culturale e politica, interagendo tra azioni locali eazioni globali. Modalità di comunicazione che hanno stra-volto le dinamiche relazionali in cui l’interazione reale è spes-so secondaria a quello virtuale.

Un secondo fenomeno, che è parte integrante del proces-so di globalizzazione, è la mobilità fisica di milioni e milionidi persone che migrano per il mondo intero.

È all’interno di questi processi, tuttora in atto, processiche con difficoltà riusciamo a contenere in una visione glo-bale, che dobbiamo collocare la nostra riflessione e il desi-derio di rigenerare la vita e l’azione associativa del nostro Mo-

vimento.Ad indirizzare meglio lo sguardo sul futuro che desideria-

mo costruire, ci può aiutare la rilettura di uno dei testi piùcitati nei nostri incontri e conosciuto come costitutivo dellamissione e dell’identità delle Acli.

L’enunciazione delle tre fedeltà fatto nel 1955 da Pennaz-zato.

Riproporlo non significa farne un’icona inamovibile, è untesto datato e il linguaggio lo evidenzia. Ma è anche un te-sto che esprime il radicamento nei valori fondamentali ori-ginati dalla militanza di lavoratori, di cittadini e di credenti,e che trasmette ancora una forza, un convincimento ed un co-raggio non sempre visibili nel nostro agire.

Sono questi gli ingredienti che è indispensabile porre comeirrinunciabili per incidere positivamente sul tempo presentee orientare le scelte che andranno a costruire il nostro futu-ro.

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8 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

e ACLI promuovono soli-darietà e responsabilità percostruire una nuova qua-lità del lavoro e del vive-re civile, nella convivenza ecooperazione fra culture edetnie diverse, nella costru-

zione della pace, nella salvaguardia delcreato. (Art 2. Statuto ACLI)

Le ACLI tutelano gli associati nella di-fesa dei loro diritti ed interessi econo-mici, sociali, morali e professionali, sianell’ambito del rapporto di lavoro di-pendente che nelle altre diverse for-me di lavoro, rappresentandoli e assi-stendoli nelle forme di legge anche da-vanti la magistratura competente. (Art.

4 Statuto ACLI)

“… ispirandosi alla Dottrina socialedella Chiesa, afferma prima di tutto ladignità della persona che lavora e,proprio per questo, del lavoro stesso.A partire dal principio della dignità sipassa poi a motivare la scelta del “la-voro decente” come paradigma inde-rogabile in una società che, al di là dellavoro, è chiamata a caratterizzarsi co-me decente in tutte le sue parti. … Èin questo modo che, anche attraversol’Agenda, le Acli rinnovano il loro im-pegno per un “umanesimo” del lavo-ro a livello planetario…”. (ACLI, Un’agen-

da del lavoro per l’Italia, 2005)

Approfondire il senso del lavoro è unodei compiti educativi delle Acli. (Dal

44° Incontro Nazionale di Studi ACLI “Il la-

voro scomposto” 1-4.9.2011 Castel Gandolfo)

Cos’è il lavoro? In generale le persone concepiscono

il lavoro come posto di lavoro; oppurecome elemento caratterizzante la vitadell’uomo; come diritto; come danna-zione biblica o come pura fatica; comerelazione tra attori (differenti, che so-no – o devono essere – raramente col-laborativi, in genere conflittuali); per

l’Italia, come diritto posto a fondamen-to della democrazia.

Il lavoro è qualche cosa che ci tocca,che condiziona la vita, che dipende fon-damentalmente da altri, oltre che noistessi.

Il problema del lavoro oggi: cosachiedersi.

Il senso del lavoro: il lavoro a cosa ser-ve oggi?

Il lavoro è ancora un diritto (nel sen-so inteso nel passato o in sensi nuovi)?

Cosa significa lavoro per i giovani? (unsignificativo saggio nella scheda allega-ta)

Focalizzarsi non sul posto di lavoro masul contesto in cui e con cui trovare la-vori soddisfacenti

Quali principi essenziali per un con-tratto di lavoro equo (non “precari/nontutelati”, ma persone che lavorando per-cepiscono di essere trattati con dignità)?

Il linguaggio del lavoro: deve esseresvecchiato? La nostra risposta è SÌ!

Quali le caratteristiche attuali del lavo-

ro (micronizzato, a multi-specializzazio-ni temporanee, a tempo variabile - de-terminato/indeterminato, a contenuti diconoscenza crescenti o decrescenti, …)?

Perché la persona media fatica a tro-vare lavoro?

Come si comportano gli attori del la-voro? Come pensarsi nel lavoro? (es. im-prenditori di se stessi, imprenditori pergli altri, collaboratori di altri …)

Chi e come orienta il lavoro (cosa sipropone, qualcuno tarpa le ali, si rivan-ga con nostalgia il passato dimentican-dosi che il contesto è molto diverso, …)?

Esiste lavoro nascosto (il lavoro chec’è ma che non si conosce o non si ac-cetta; le possibilità di innovazione con-gelate per prudenza/paura …)?

Quali i settori e le aziende che oggifunzionano e generano lavoro?

Quale il target delle ACLI sul tema dellavoro?

Non basta un Congresso per dare ri-sposte, ma da un Congresso possiamoiniziare!

Ripartiamo dalle originiLE ACLI E IL LAVORO

L

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9varese | febbraio 2012 | n. 2 |

è da rivitalizzare un umanesi-mo cristiano per fronteggiarel’anti umano, il paganesimodominante.Pagano è il materialismo con-sumistico che ha preso pos-sesso della nostra quotidiani-

tà.Pagano è il neoliberismo delle nostre economie.Pagana è l’etica di chi malgovernando ha dissi-pato i beni di intere generazioni.Pagano è chi confida nella legge del più forte ene fa mercimonio.Pagano è chi si pasce nell’illegalità evadendo ilfisco o organizzando delinquenza.Pagano è chi si affida al sentimentalismo con-solatorio delle liturgie preconciliari.Pagana è la mistificazione umanitaria di tanta parte del Ter-zo Settore e delle agenzie sociali, alla ricerca di un posto diriguardo per i loro finanziamenti.E allora iniziamo riprendendoci le parole con la consape-volezza che dire qualcosa comporta l’assunzione della re-sponsabilità di quanto espresso e delle sue conseguenze;prendere la parola può e deve tornare ad essere un atto dicoraggio.[...]Serve ancora, a tanti anni dal Concilio Vaticano II (che è

avvenuto davvero, non è una favoletta per cate-cumeni…) ad un movimento di azione e for-mazione socio politica di ispirazione cristianacome il nostro, la sollecitazione ad essere laicicristiani nel mondo aperto e molteplice, re-sponsabili “in prima persona” della propriaesperienza e della propria azione.Continuare a vivere e a credere è continuare alottare per dare valore e concretezza a quellafede di unità e universalità in cui siamo statiformati e di cui la Croce è il simbolo che siapre sul mondo.C’è oggi un passaggio da compiere: da una reli-giosità di appartenenza ad una risposta religiosapersonale, individuale e collettiva. Da un “noi”che unifica le esperienze di obbedienza (e di ri-

bellione) a Dio, a rapporti personali e responsabili con inostri fratelli e, attraverso di essi, con Dio.Come laici siamo sollecitati dai segni dei tempi, che ci chie-dono fedeltà al luogo teologico dello Spirito, la storia, incui c’è il rifiuto di ogni fondamentalismo che ragiona sullaverità.Una fedeltà che passa attraverso questo cammino di giusti-zia: davanti alla vita del fratello, la sua vita è la legge a cuidevo obbedire, poiché la vita di ogni persona è opera diDio.

Carlo Naggi

Alla riscoperta dell’identità cristiana

n questa fase la F.A.P. (Federazione Anziani PensionatiACLI) è particolarmente impegnata, a tutti i livelli, nellapartecipazione attiva ai diversi momenti del percorso con-gressuale del movimento aclista, offrendo un proprio con-tributo specifico al dibattito in corso.

Infatti la F.A.P. ACLI , nell’ambito della linea strategi-ca delle ACLI, interpreta il tema del Congresso “Rigene-

rare comunità per costruire il paese. ACLI artefici di democra-zia partecipativa e buona economia” come una forte apertu-ra alle istanze che emergono dai soggetti della società civile edalla valorizzazione delle loro potenzialità. Ciò proprio a par-tire dal fattivo apporto che i pensionati e gli anziani intendo-no offrire, in termini positivi e concreti, per il superamento del-le attuali difficoltà sociali ed economiche, per lo sviluppo e lacrescita delle dinamiche socio-culturali nella prospettiva di unasocietà più giusta e più equa.

In tale ottica, la FAP avverte l’esigenza di valorizzare le no-tevoli risorse umane e sociali, costituite dallo sviluppo dei di-ritti di cittadinanza attiva e dalle preziose esperienze di vo-lontariato sociale della terza età. Non a caso la finalità prima-

ria della FAP è appunto quella di sviluppare in modo adegua-to la rappresentanza sociale e sindacale, anche nel confrontocon le Istituzioni, dei pensionati e degli anziani, in una visio-ne di operante solidarietà intergenerazionale fra giovani e an-ziani, fra lavoratori e pensionati e le famiglia.

Ecco perché occorre saper cogliere tempestivamente il sen-so delle dinamiche in atto nella nostra società che, per i pen-sionati e gli anziani riguarda- ad esempio-in primo luogo: il pro-gressivo innalzamento delle speranze di vita e le esigenze im-prescindibili che esso pone: l’innalzamento dell’età del pensio-namento, per contenere l’aumento degli oneri previdenziali sen-za tuttavia intaccare pesantemente il potere d’acquisto dellepensioni; la promozione di esperienze di vita attiva che an-che i pensionati hanno oggi la possibilità di realizzare; gli aiu-ti alle famiglie per metterle in condizione di far fronte ai pro-blemi degli anziani quando non sono più in grado di essere au-tosufficienti; lo sviluppo dei servizi sociali, che oggi sono in-dispensabili per migliorare la qualità della vita degli anziani ecosì via.

Come si vede, sono dunque alcune esigenze importanti che

Anziani risorsa socialeIl contributo della F.A.P. al dibattito congressuale delle Acli provinciali

I

C’

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congresso

10 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

uando ci è stato pro-posto di dare un con-tributo al tema centra-le dei Congressi ACLIdi quest’anno, e cioè alcomplesso e attualissi-mo tema del lavoro, ci

è venuto spontaneo pensare di appro-fondire la questione dal nostro punto divista, e cioè quello dei giovani in forma-zione: come vedono il lavoro le nuovegenerazioni?

Partendo dal presupposto che in que-sta fascia d’età si riesce ad andare piùin profondità facendo leva sugli aspettiemotivi e connotativi dei problemi, ab-

biamo messo a punto un questionariosulle visioni del lavoro che si chiudevacon uno stimolo analogico alla riflessio-ne: «se il lavoro fosse un animale, cheanimale sarebbe, e per quale motivo?».

Il questionario è stato somministra-to a diverse tipologie di utenti: adole-scenti minorenni che frequentano i no-stri corsi di qualifica triennale, studentidi corsi di formazione post diploma, ap-prendisti maggiorenni. In totale hannorisposto quasi 200 persone, e dunque undiscreto campione statistico. I risultativerranno elaborati e presentati in modoanalitico nei congressi.

Ci piaceva ora proporre una prima

“istantanea” che desse un’idea della va-rietà e della ricchezza spesso sorprenden-te di molte delle riflessioni raccolte.

Emerge un’immagine assai variegatadel concetto di lavoro, che è conside-rato ora come entità e ora come traguar-do, ora come esperienza e ora come de-stino.

Non poteva essere diversamente - cre-diamo - trattandosi di un concetto cosìfondamentale e connotato nella socie-tà contemporanea.

Leonilde PolettiFondazione Enaip Lombardia

Sede di Varese

Se il lavoro fosse un animale?

Q

GrilloSalta da un posto all’altro

PecoraSegue il pastore

e va ovunque venga guidataVolpe

Bisogna essere furbiMulo

Perché il lavoro vero è sempreun carico pesante

CanePerché mi piace e mi fa stare bene

e così deve piacermie farmi stare bene il mio lavoro

CavalloPuò assalirti violentemente ma

bisogna essere in grado di domarloPesce

Bisogna saperlo pescareSerpente

È velenosoLepre

Corre veloceMaiale

Non si butta nullaElefante

Una grossa rottura di scatole

FormicheSi muovono continuamente,

non si fermanoToro

Che cerca di raggiungereil suo obiettivo (mantello rosso),

come per noi la busta pagaAsino

Devi faticare e non vieni consideratoné apprezzato

GazzellaVa veloce

CamaleonteIn continuo cambiamento

GhepardoCorre veloce, se lo fai scappare

non lo trovi piùPanda

È in via di estinzioneSqualo megalodon

Si dice sia estinto ma non è vero,è solo impegnativo trovarlo

SqualoDuro e tosto

GattoTorna a casa solo per mangiare,

si va a lavorare solo per mangiare

ConiglioDovrebbe sfornare posti a volontà

e garantire la sopravvivenza di tuttiCane da guardia

Ti affianca e ti rende sicuroToro

Imprevedibile, se appena puòti incorna

MuccaSe tutti mungono, non c’è problema

LeoneBisogna combattere

per non farsi calpestareFormicaPer pretendere bisogna lavorare sodo

FormicaIl lavoro è un punto di socializzazione

e organizzazione individualee collettiva

RinocerontePer avere un lavoro

bisogna essere di impattoTigre

Bisogna essere aggressiviper avere buoni risultati

GattoTi sfrutta finchè gli servi, ma ti

abbandona appena trova di meglio

Se il lavoro fosse un animale, che animale sarebbe? Perché?

sollecitano profonde innovazioni culturali, sociali e politicheper un “nuovo welfare” al servizio della persona e delle fa-miglie.

In tale contesto si colloca dunque l’azione e l’iniziativa mul-tiforme della FAP in provincia di Varese che, nel giro di po-chi anni dalla sua costituzione, ha sviluppato - ai vari livelli -

una intensa azione con la realizzazione di molteplici attività an-che formative, culturali e del tempo libero, per una concretapresenza aclista, segnatamente nell’ambito dei pensionati e del-la popolazione anziana sul territorio.

Antonio CarcanoSegretario Provinciale F.A.P. ACLI

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congresso

11varese | febbraio 2012 | n. 2 |

Le proposte delle ACLI Il piano nazionale per l’occupazione giovanile che proponiamo si fonda su cinque linee strategichedi azione:• Incentivare nuove assunzioni di giovani utilizzando l’apprendistato professionalizzante• Utilizzare e dare efficienza a strumenti come i tirocini, gli stages e all’alternanza scuola la-

voro• Riorganizzare e migliorare i servizi per il lavoro affinché siano in grado di garantire, in colla-

borazione con tutte le parti sociali, il privato sociale, gli enti di formazione professionale e le agen-zie per il lavoro, i centri per l’impiego percorsi personalizzati di inserimento lavorativo che riducanoi tempi di disoccupazione.

• Promuovere un’azione nazionale di riqualificazione dell’istruzione tecnica e di potenzia-mento della formazione professionale ripristinando le risorse nazionali destinate alle Regioniche a questo comparto sono state sottratte in questi ultimi 3 anni. Consolidare le competenze piùpropriamente spendibili nei contesti locali e la costruzione di veri sistemi territoriali sussidiari ecooperativi. In questa prospettiva sarà importante valorizzare anche l’apprendistato per alta for-mazione e ricerca

• Incentivare l’imprenditorialità giovanile attraverso l’adozione di regimi fiscali di vantaggio.Bisogna andare avanti su questa strada. In particolare per le aree a più lenta propensione allacrescita e nel Mezzogiorno, è necessario offrire specifiche condizioni di fiscalità di vantaggio edincentivi per promuovere nuova occupazione giovanile e femminile, maggiori investimenti in ricer-ca ed innovazione. In questa prospettiva va chiamato in causa anche il sistema creditizio, incenti-vando l’utilizzo di forme di micro-credito (es. Banca Etica, Banca Prossima).

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primo piano

12 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

i uniamo al messaggio di speranzauniversale lanciato dal Santo Padre,nel quale ritroviamo in pieno ciòche ogni giorno cerchiamo di di-re e fare, nel nostro piccolo. Il fu-turo del nostro pianeta passa peruna rinnovata cultura che concili

giustizia e pace, e che faccia breccia nel cuore dei giovani».Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani commen-

tano con queste parole il messaggio di Papa Benedetto XVI“Educare i giovani alla giustizia e alla pace”, diffusoper la celebrazione della 45ª Giornata Mondiale della Pa-ce del 1° gennaio 2012.

«Nelle parole del Pontefice - spiega il presidente naziona-le delle Acli, Andrea Olivero - ritroviamo i segni che ispi-rano la nostra azione quotidiana di educazione e promo-zione sociale: lo sguardo rivolto alle nuove generazioni, pro-tagoniste di una nuova azione civile e politica, “esempio e sti-molo per gli adulti”; il legame indissolubile tra il desideriodi pace e la ricerca della giustizia; il senso di responsabilità chedeve permeare il nostro pensiero e la nostra azione. Ascol-tare questo messaggio di pace, giustizia e carità dalle paroledel Pontefice ci infonde energia e passione».

Nel documento per il cinquantennale della Marcia Peru-gia-Assisi, lo scorso 25 settembre, le Acli scrivevano: “Una

pace universale e duratura è possibile solo se fondatasulla giustizia sociale. Per le persone senza lavoro o ade-guate fonti di sostentamento, è fondamentale che i governipromuovano politiche in grado di garantire occupazione egiustizia, pane e dignità, libertà di esprimere bisogni, attesee sogni, nonché soluzioni concrete che non finiscano per col-pire inevitabilmente sempre i più deboli”.

«Oggi - commenta il presidente Olivero - la stessa vocazio-ne alla giustizia per un mondo senza conflitti permea il mes-saggio del Santo Padre». “La pace non è soltanto donoda ricevere - è scritto - bensì anche opera da costruire.Per essere veramente operatori di pace, dobbiamo educarcialla compassione, alla solidarietà, alla collaborazione, allafraternità, essere attivi all’interno della comunità e vigili neldestare le coscienze sulle questioni nazionali ed internaziona-li e sull’importanza di ricercare adeguate modalità di ridi-stribuzione della ricchezza, di promozione della crescita, dicooperazione allo sviluppo e di risoluzione dei conflitti”.

«Siamo consapevoli - conclude Olivero - delle responsa-bilità che abbiamo, nei confronti delle nostre comunità e deigiovani che le animano. Il messaggio di Benedetto XVI ciincalza e ci invita a rinnovare con slancio il nostro impegno.Siamo chiamati a lavorare senza sosta per un mondo piùgiusto, per un mondo di pace: non abbiamo intenzione ditirarci indietro».

«C

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE

La pace è un donoma anche un’operada costruire

La pace è un donoma anche un’operada costruire

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disarmo

13varese | febbraio 2012 | n. 2 |

e Acli, all’interno della Re-te Italiana Disarmo, parte-cipano alla mobilitazione ri-lanciata in occasione dellaSettimana del Disarmo (24-30 ottobre 2011).

In particolare, con “Ta-glia le ali alle armi”, il coordinamen-to chiede al Governo un’inversione dirotta sul bilancio militare e una cospicuariduzione delle spese, a cominciare dalprogramma di acquisto dei cacciabom-bardieri F-35 Joint Strike Fighter.

La crisi, che ha già pesantemente col-pito i bilanci degli stati nazionali così co-me delle famiglie, ha spinto già altri Go-verni (Gran Bretagna, Norvegia, Dani-marca e Olanda) a rivedere gli impegnipresi con il programma F-35.

Perchè dire NOal cacciabombardiere F-35Joint Strike Fighter?

Siamo in gioco, come partner privi-legiato, nel più grande progetto aeronau-tico militare della storia, costellato diproblemi, sprechi e budget sempre increscita, mentre diversi altri paesi parte-cipanti - tra cui Gran Bretagna, Norve-gia, Olanda, Danimarca e gli stessi Sta-

LA CAMPAGNA

L

Tagliamo le alialle armi

Tagliamo le alialle armi

ti Uniti capofila! - hanno sollevato dub-bi e rivisto la propria partecipazione. Inquesto periodo di crisi e di mancanzadi risorse per tutti i settori della nostrasocietà, diviene perciò importante effet-tuare pressione sul Governo italiano af-finché decida di rivedere la propria in-tenzione verso l’acquisto degli F-35, sce-gliendo altre strade più necessarie ed ef-ficaci sia nell’utilizzo dei fondi (verso in-vestimenti sociali) sia nella costruzionedi un nuovo modello di difesa. L’esem-pio del programma Joint Strike Fighterdeve quindi servire come emblema de-gli alti sprechi legati alle spese militarie della necessità di un forte taglio dellestesse verso nuovi investimenti più giu-sti, sensati, produttivi.

Per questo noi diciamo:NO allo spreco di risorse per aerei daguerra sovradimensionati e contrari allospirito della nostra CostituzioneSÌ all’utilizzo di questi ingenti risorse perle necessità vere del paese: rilancio del-l’economia, ricostruzione dei luoghi col-piti da disastri naturali, sostegno all’oc-cupazioneNO alla partecipazione ad un program-ma fallimentare anche nell’efficienza: ilcosto per velivolo è già passato (prima

della produzione definitiva) da 80 milio-ni di dollari a 130 milioni di dollari (da-ti medi sulle tre tipologie)SÌ all’investimento delle stesse risorseper nuove scuole, nuovi asili, un soste-gno vero all’occupazione, l’investimen-to per la ricerca e l’Università, il miglio-ramento delle condizioni di cura sani-taria nel nostro PaeseNO ai programmi militari pluriennalie mastodontici, pensati per contesti di-versi (in questo caso la guerra fredda) edincapaci garantire Pace e sicurezzaSÌ all’utilizzo delle risorse umane del no-stro Governo e delle nostre Forze Ar-mate non per il vantaggio commercia-le dell’industria bellica, ma per la costru-zione di vera sicurezza per l’ItaliaNO al soggiacere delle scelte politicheagli interessi economici particolari del-l’industria a produzione militare e deivantaggi che essa crea per pochi strati diprivilegiatiSÌ al ripensamento della nostra difesanazionale come strumento a servizio ditutta la società e non come sacca di pri-vilegi e potere

Per informazioni e adesioni:http://www.peacelink.it

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Il lavororicominciaa 45 anni

Il lavororicominciaa 45 anni

i può reinventare un la-voro dopo i quarant’an-ni? A parole è facile di-re di sì, ma nei fatti puòcostare stress, fatica e de-lusioni. Un aiuto in que-sta sfida potrà arrivare

dalle Acli varesine che, in collaborazio-ne con Enaip Lombardia, e alcune asso-ciazioni di categoria del territorio, han-no ottenuto un finanziamento dalla Fon-dazione La Sorgente e dalla Bcc di Bu-sto Garolfo e Buguggiate per la costi-tuzione di un Fondo di solidarietà spe-cifico di 20.000 euro. Queste risorse sa-ranno destinate all’attivazione di 40/60contributi alla formazione a favore diadulti dai 45 anni di età in su, regolar-mente residenti nella provincia, che han-no perso il lavoro.

Il contributo dovrà essere utilizzatoper accedere ad un percorso formativoche sia in grado di fornire ai beneficia-ri una concreta opportunità di ricolloca-zione anche in ambiti lavorativi diversirispetto al percorso professionale in-trapreso in passato.

Per l’accesso ai contributi alla forma-zione verranno privilegiati soprattuttocoloro che non hanno più diritto ad al-tre forme di integrazione del reddito echi, causa l’età e la mancanza di com-petenze specifiche professionali da po-ter mettere in campo, fatica a reinserir-si nel mercato del lavoro.

Istituito per questo scopo specifico, ilFondo potrà essere integrato o autoa-limentarsi grazie alle donazioni dei sog-getti che hanno beneficiato dei tirociniprofessionali.

I contributi potranno essere restitui-ti nel tempo qualora il beneficiario rie-sca positivamente, grazie al progetto, atrovare un nuovo posto di lavoro.

Il progetto prevede quindi l’attivazio-ne di corsi professionali specifici, graziealla collaborazione tra Enaip e le Asso-ciazioni artigiane della provincia. Nel-l’epoca del lavoro flessibile è infatti in-dispensabile essere in grado di rimetter-si in gioco ed adattarsi ad una realtà pro-fessionale spesso diversa rispetto a quel-la all’interno della quale si è operato peranni. A tale scopo verranno organizza-ti corsi di riqualificazione professiona-le per impieghi a bassa specializzazione.I settori individuati come possibile sboc-co lavorativo sono: panificazione e pa-sticceria, manutenzione del verde, servi-zi alle aziende, servizi alle persone.

S

lavoro

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PROFESSIONALMENTE PARLANDO

...il lavoro che ricomincia

SERVIZI PER IL LAVORO E FORMAZIONE

VARESE

È un progetto di inserimento al lavoro, realizzato dalle Acli varesine in collaborazione con EnaipLombardia delle sedi di Busto Arsizio e di Varese; si rivolge agli adulti disoccupatiultraquarantenni, residenti nella provincia di Varese. Grazie alla istituzione di un FONDO diSOLIDARIETÀ specifico, avviato dalla Fondazione LA SORGENTE, gli Enti promotori organizzano efinanziano azioni di ricollocazione e riqualificazione professionale.

Gli adulti disoccupati potranno accedere al progetto ed usufruire dei servizi di accompagnamento allavoro, impegnandosi a restituire il prestito d’onore, qualora riescano a trovare un nuovo posto dilavoro. In questo modo concorreranno ad integrare e ad autoalimentare il Fondo favorendo lapromozione di nuovi corsi per altri adulti in difficoltà occupazionale.

Le strutture associative territoriali e le aziende che sostengono questo progetto contribuiscono allacostruzione di una rete di solidarietà che mette a disposizione azioni di promozione, formazione,accoglienza e opportunità occupazionali.

Insieme di strumenti di ricerca attiva del lavoroper aumentare le possibilità di ricollocazioneanche in ambiti lavorativi diversi rispetto alpercorso professionale pregresso

• Bilancio di competenza• Scouting• Orientamento• Formazione in aula• Formazione on the job• Tirocini di inserimento al lavoro

lavoro

15varese | febbraio 2012 | n. 2 |

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Page 16: Aclivarese Febbraio 2012

nsieme al progetto dedicato agli ultraquarantenni è statopresentato un altro percorso, questa volta mirato ai gio-vani che in questo periodo di difficoltà faticano a trova-re un posto di lavoro.

“Giovani al lavoro” è un progetto di inserimento, rea-lizzato dalle Acli varesine in collaborazione con EnaipLombardia delle sedi di Busto Arsizio e di Varese; si ri-

volge ai giovani inattivi e disoccupati, residenti nella pro-vincia di Varese. Grazie alla istituzione di un FONDO diSOLIDARIETA’ specifico, avviato dalla Fondazione LA SOR-GENTE Onlus e da TIGROS, gli Enti promotori organiz-zano e finanziano azioni di qualificazione professionale. I

giovani potranno accedere al progetto ed usufrui- re dei ser-vizi di accompagnamento al lavoro, impe- gnandosi a resti-tuire il contributo alla formazione (prestito d’onore) , qua-lora riescano a trovare un nuovo posto di lavoro. In questomodo concorreran- no ad integrare e ad autoalimentare il Fon-do favorendo la promozione di nuovi corsi per altri gio-vani in difficoltà occupazionale.

Le strutture associative territoriali e le aziende che sosten-gono questo progetto contribuiscono alla costruzione di unarete di solidarietà che mette a disposizione azioni di promo-zione, formazione, accoglienza e opportunità occupaziona-li.

IGiovani al lavoro

Questo numero di AcliVarese è stato stampato senza costi aggiuntivi grazieall'ultilizzo di carta riciclata gentilmente offerta dalla Magicgraph di Busto Arsizio.La tipografia ha anche fornito gratuitamente il materiale per il congresso

lavoro

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lavoro

17varese | febbraio 2012 | n. 2 |

È un progetto di inserimento al lavoro, realizzato dalle Acli varesine in collaborazione con EnaipLombardia delle sedi di Busto Arsizio e di Varese; si rivolge ai giovani inattivi e disoccupati,residenti nella provincia di Varese. Grazie alla istituzione di un FONDO di SOLIDARIETÀ specifico,avviato dalla Fondazione LA SORGENTE Onlus e da TIGROS, gli Enti promotori organizzano efinanziano azioni di riqualificazione professionale.

I giovani potranno accedere al progetto ed usufruire dei servizi di accompagnamento al lavoro,impegnandosi a restituire il contributo alla formazione (prestito d’onore), qualora riescano a trovareun nuovo posto di lavoro. In questo modo concorreranno ad integrare e ad autoalimentare il Fondofavorendo la promozione di nuovi corsi per altri adulti in difficoltà occupazionale.

Le strutture associative territoriali e le aziende che sostengono questo progetto contribuiscono allacostruzione di una rete di solidarietà che mette a disposizione azioni di promozione, formazione,accoglienza e opportunità occupazionali.

PROFESSIONALMENTE PARLANDO

... giovani al lavoro

SERVIZI PER IL LAVORO E FORMAZIONE

VARESE

Insieme di strumenti di ricerca attiva del lavoroper aumentare le possibilità di ricollocazioneanche in ambiti lavorativi diversi rispetto alpercorso professionale pregresso

• Bilancio di competenza• Scouting• Orientamento• Formazione in aula• Formazione on the job• Tirocini di inserimento al lavoro

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referendum bocciato

18 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

Costringeremola politica a cambiarela legge elettorale

a Consulta della Corte Co-stituzionale ha bocciatocon due no entrambi iquesiti presentati dal co-mitato promotore del re-ferendum sulla leggeelettorale, sia, dunque,

quello che chiedeva l’abrogazione tota-le della legge Calderoli sia quello chene chiedeva l’abrogazione per parti.

«Ci mobiliteremo con tutte le forze so-ciali disponibili per costringere la politi-ca a cambiare questa vergognosa leggeelettorale, imposta dalla peggiore par-titocrazia di sempre, che ha inferto allademocrazia una ferita intollerabile». Hadichiarato il presidente nazionale delle

Acli, Andrea Olivero: «Malgrado il pa-rere negativo espresso dalla Consulta, icittadini italiani si sono già espressi congrande forza e chiarezza. Mai più gli

elettori dovranno essere sottoposti al-l’umiliazione delle liste bloccate».

Aggiunge Olivero: «Ridare ai cittadi-ni la possibilità di scegliere i propri rap-presentanti, spezzando così la logica per-versa della cooptazione, è l’obiettivo in-torno al quale va costruita la più gran-de alleanza possibile in Parlamento».

«I partiti dovranno assumersi la re-sponsabilità di trovare un accordo su unmodello elettorale che garantisca la go-vernabilità e la chiarezza della scelta de-gli elettori. Ma la cosa più importante,sulla quale non si può negoziare, è la ne-cessità di restituire la possibilità ai cit-tadini di scegliere i propri rappresentan-ti. Solo questa è democrazia».

LAndrea Olivero

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campagna

19varese | febbraio 2012 | n. 2 |

L’Italia sono anch’io,raggiuntele 50mila firme

l traguardo delle 50mila firme è sta-to quasi raggiunto. La campagna“L’Italia sono anch’io” potrà dun-que arrivare in Parlamento con lesue proposte di legge.

La riforma della cittadinanza pro-posta da “L’Italia sono anch’io” di-

mezzerebbe i tempi della naturalizzazio-ne, facendola scattare dopo cinque annidi residenza regolare. La novità princi-pale riguarda però le seconde generazio-ni: sarebbe italiano chi nasce da un ge-nitore regolarmente in Italia da alme-no un anno o da un genitore nato in Ita-lia, ma anche chi frequenta qui un ci-clo scolastico o, arrivato quando ha almassimo dieci anni in Italia, vi rimanefino alla maggiore età.

La proposta sul diritto di voto pre-vede invece che l’elettorato attivo e pas-

sivo alle elezioni circoscrizionali, comu-nali, provinciali e regionali per gli immi-grati che risiedono regolarmente in Ita-lia da almeno cinque anni. Per godere diquesto diritto, dovrebbero chiedere

l’iscrizione ad una lista elettorale aggiun-ta, come oggi già fanno i cittadini comu-nitari per le partecipare alle elezioni Co-munali.

“L’Italia sono anch’io” è stata lancia-ta da diciannove associazioni, tra cuiAcli, Arci, Caritas, Cgil, Fondazione Mi-grantes e Sei Ugl. I promotori rilevanocon soddisfazione “il favore incontra-to dalle tematiche poste al centro dellaCampagna, il suo radicamento terri-toriale, con la nascita di tanti comitatiunitari in tutta Italia, l’entusiasmo concui centinaia di volontari si stanno ado-perando per la raccolta delle firme, lasensibilità dimostrata dalla più alta ca-rica dello Stato, che ha speso parole im-portanti a favore della cittadinanza, co-me pure una parte del mondo della po-litica e delle istituzioni a tutti i livelli’’.

I

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20 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

migranti

L’Inps ha comunicato i nuovi importi dei contributi perl’anno 2012 di colf, assistenti familiari e di tutti i lavoratori delsettore domestico (cuochi, giardinieri, maggiordomi, pueri-cultrici, autisti, babysitter, ecc.)

Di seguito i nuovi importi dei contributi con le indicazio-ni su quando e dove pagarli.

I contributi si pagano per trimestri solari entro i seguen-ti termini:1° trimestre: dal 1° al 10 aprile

2° trimestre dal 1° al 10 luglio

3° trimestre dal 1° al 10 ottobre

4° trimestre dal 1° al 10 gennaio

I contributi si pagano:• Utilizzando il bollettino MAV (pagamento mediante av-

viso) che può essere richiesto attraverso il sito dell’INPS);• Rivolgendosi ai soggetti aderenti al circuito “Reti Ami-

che”, dichiarando soltanto il codice fiscale del datore di la-voro e il codice rapporto di lavoro;

• Online sul sito Internet Inps www.inps.it nella sezioneServizi on line> cittadino> “Lavoratori domestici: paga-mento online contributi”, utilizzando la carta di credito;

• Telefonando al Contact Center numero verde gratui-to 803.164, utilizzando la carta di credito.

Contestualmente ai contributi previdenziali il datore di la-voro può versare i contributi alla CAS.SA COLF, istituitadai firmatari di CCNL Lavoratori domestici, per fornire pre-stazioni socio sanitarie assistenziali ai propri iscritti utiliz-zando il codice F2.

COLF E BADANTI: NIENTE PIÙ PAGAIN CONTANTI DA MILLE EURO IN SU

Con il decreto 201/11, il cosiddetto decreto “Salva Ita-lia”, nell’ambito della normativa antiriciclaggio è stato in-trodotto il limite massimo dell’uso del contante a me-no di 1.000,00 euro.

Questo limite vale per tutti i trasferimenti di danaro in con-tanti o con titoli al portatore, quale che sia il motivo che li de-termina, e quindi non solo per effettuare pagamenti di benio servizi, per donazioni o prestiti tra parenti o amici, maanche per il pagamento della retribuzione al personaledomestico.

L’uso del contante non può pertanto superare 999,99 eu-ro, per importi più elevati deve essere utilizzato un mezzodi pagamento tracciabile (assegno nominativo, bonifico, car-ta di credito ecc.).

Rientrano nella normativa anche i trasferimenti frazionatiintenzionalmente allo scopo di aggirare il limite (pagamen-to della retribuzione con acconti e saldo).

Il trasferimento di denaro oltre la cifra massima fa incorre-re nelle sanzioni previste sia chi lo effettua sia chi lo riceve.La sanzione amministrativa per ogni interessato, applicabi-

le dal 1° febbraio 2012 per il limite di 1.000,00 euro, va dal1% al 40% dell’importo trasferito con un minimo di 3.000,00euro.

Novità sul lavoro domestico

COLF E BADANTI: QUOTA CONTRIBUTI PER L’ANNO 2012

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Page 21: Aclivarese Febbraio 2012

Dal 30 gennaio 2012 chiedere o rinno-vare il permesso di soggiorno costa mol-to di più. È entrato infatti in vigore il de-creto firmato lo scorso ottobre da Ma-roni e Tremonti che, nonostante le pro-messe, il nuovo governo non ha anco-ra cambiato.

L’importo del contributo varia in ba-se alla durata del permesso: 80 euro seè compresa tra tre mesi e un anno, 100euro se è superiore a un anno e inferio-re o pari a due anni, 200 euro per chirichiede il “permesso Ce per soggiornan-

ti di lungo periodo” (carta di soggiorno).Oltre alla nuova tassa, rimane invaria-

to il contributo di 27,50 euro per il rila-scio del permesso di soggiorno elettro-nico, i 30,00 euro che si pagano alle Po-ste per il servizio di spedizione e la mar-ca da bollo da 14,62 euro.

La nuova tassa andrà versata insiemeal contributo per il rilascio di permessoelettronico (27,50 euro) con un unicobollettino sul conto corrente postale n.67422402, intestato al Ministero dell’eco-nomia e delle finanze - Dipartimento del

Tesoro. Quindi per esempio, chi rinno-va un permesso di un anno, dovrà pa-gare con un unico bollettino 107,50 eu-ro (80 + 27,50 euro).

La nuova tassa non viene applicata peri rilasci e i rinnovi dei permessi dei mi-nori, né chi entra in Italia con un vistoper cure così come chi chiede un per-messo per asilo, richiesta d’asilo, prote-zione sussidiaria o motivi umanitari.

Il contributo inoltre non riguarda chichiede solo di aggiornare o convertire unpermesso di soggiorno valido.

COLF E BADANTI:NUOVI MINIMI CONTRATTUALIVALIDI DAL 1° GENNAIO 2012

NUOVO “CONTRIBUTO PER IL RILASCIO E RINNOVO DEL PERMESSO DI SOGGIORNO”

A 595,36AS 703,61

B 757,73BS 811,85

C 865,99CS 920,11

D 1.082,48*DS 1.136,60*

A 4,33AS 5,10

B 5,42BS 5,74

C 6,06CS 6,37

D 7,36DS 7,68

AUTOSUFF. NON AUTOSUFF.BS 933,63CS 1-058,12

B 1.307,10

B 541,24BS 568,30

C 627,83

* A tali importi vanno aggiunti 160,07 euroa titolo di indennità

LIVELLO UNICO 625,14

Pranzo e/ocolazione

1,81

Cena

1,81

Alloggio

1,81

Totale indennitàgiornaliera

5,19

Totale indennitàmensile134,94

TABELLA A

LAVORATORI CONVIVENTI(minimi tabellari)

TABELLA B

LAVORATORI DI CUIART. 15 - 2° CO. (valori mensili)

TABELLA C

LAVORATORI NON CONVIVENTI(valori orari)

TABELLA D

ASSISTENZA NOTTURNA (valori mensili)

TABELLA E

PRESENZA NOTTURNA (valori mensili)

INDENNITÀ VITTOE ALLOGGIO

CONVENZIONALEANNO 2012

21varese | febbraio 2012 | n. 2 |

migranti

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padre turoldo

22 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

Un canto stupendo di fede e di pace(Omelia del cardinale Carlo Maria Martini, arcivescovodi Milano, durante la celebrazione dei funerali di PadreDavide Maria Turoldo nella chiesa di S. Carlo al Corsoin Milano l’8 febbraio 1992)

Padre David, tu ci hai tanto profondamente insegnato astimare il silenzio, in particolare il silenzio di Gesù: tu cihai detto, stupendoci, che la vita di Gesù è stata avvoltapiù dal silenzio che dalla parola; tu ci hai esortato, di fron-te al dolore di Maria per la morte del suo Figlio, a can-tarlo nel silenzio:“Nessun profani il dolore e la morte :non altro vi è di più caro nel mondoche saper piangere il pianto dell’uomo,essere chiesa così, del silenzio!”

E il nostro, oggi, è anzitutto il tempo del silenzio, dell’af-fetto, della preghiera per te e con te, mentre siamo quia rappresentare le innumerevoli folle di coloro che tu haiamato e che ti hanno tanto amato.Un silenzio anche necessario perché risuonino soltantole parole vere, quelle dei vangeli. Non a ca-so la liturgia ambrosiana, nella messa ese-quiale di un vescovo, di un presbitero e diun diacono fa leggere tre brani evangelici.Nella prima lettura, la passione di nostro si-gnore Gesù Cristo secondo Luca, dove civiene raccontata la preparazione della vit-tima di Pasqua. E tutta la tua vita, caro pa-dre David, è stata una preparazione alla Pa-squa. In questo testo evangelico ti ricono-sci soprattutto in quella parola forte rivoltada Gesù ai suoi che discutevano su chi po-tesse essere il più grande:” I re delle nazio-ni le governano, e coloro che hanno il po-tere su di esse si fanno chiamare benefat-tori. Per voi però non sia così; ma chi è il più grande travoi diventi come il più piccolo “(Lc 22, 25-26).Tu hai sempre voluto farti vicino ai più piccoli, dare lorovoce, metterti al loro posto, piangere, gridare, protesta-re per loro, amarli con tutto te stesso. Dunque ti ricono-sci in queste solenni parole di Gesù, che vengono lette difronte alla morte: “ Io sto in mezzo a voi come colui cheserve”(Lc25, 27 ). La tua vocazione ha voluto essere diservita e di servizio all’intero popolo di Dio, che oggi te-stimonia con affetto di avere avuto in te un servo fedele.Nella seconda lettura, è stata proclamata una paginadel vangelo secondo Matteo, anch’essa per te: “ Da mez-zogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tut-ta la terra” (Mt 27, 45 ). Buio che tu hai vissuto, hai can-tato, nel quale sei penetrato lasciandoti macerare dallanotte. Forse per questo tante persone che erano nella pro-va, nella notte, nel buio, si sono sentite capite e confor-tate dalla tua capacità di essere pellegrino nella valle oscu-ra, di non nascondere la sofferenza, i timori, le ango-sce, di vivere questa situazione dolorosa con e per tutti,con un sentimento di compassione profonda e univer-sale, che non escludeva nessuno.Sappiamo bene quale e quanta risonanza hanno avutonella tua vita e nella tua poesia le parole di Gesù: “Elì, Elì,Iemà sabàctani?”, “Dio mio, Dio mio, perché mi hai ab-

bandonato? “ (Mt 27, 46 ) !Tu, padre David, hai sentito il silenzio di Dio, l’abbando-no dell’uomo, l’urlo della disperazione presente in ciascu-no di noi; e ci hai condotto per queste foreste oscure, conmano amica, tremante, perché tu stesso tremavi e te-mevi, ma con una fede incrollabile, che non sempre ab-biamo saputo capire e valutare. Questa fede si è rivela-ta, nella tua ultima malattia, in tutta la sua forza, si è ri-velata potente come le montagne della tua terra natia, ter-ra dura, tenace. Ci hai insegnato e detto tanto, accom-pagnandoci nelle nostre notti e nelle nostre paure, e l’-hai detto con affetto, con tenerezza, con dolcezza, contutte le forme dell’amicizia umana che tu sentivi con in-dicibile profondità. E tanti di noi si sono riconosciuti inte.Il terzo brano evangelico, che è stato proclamato in que-sta eucaristia, è quello della resurrezione. Dopo il van-gelo della notte, il vangelo della pace : “ Gesù si fermòin mezzo a loro e disse : Pace a voi ! “ (Gv20, 19) . Tut-ta la tua opera poetica ha diffuso nel mondo un grande

senso di pace.Ti dicevo qualche tempo fa, consegnan-doti un premio, che forse molti non hannoletto e non leggeranno le tante tue poesiee tuttavia un’immensa porzione del popo-lo di Dio ha cantato e canterà i tuoi salmi,trovando in questo canto la pace. E tu miinterrompesti dicendo: “Ecco ciò che mi pia-ce, ciò di cui godo, ciò che mi fa contento!“.“Pace a voi!“, ripete Gesù: “Come il Padreha mandato me, anch’io mando voi“ (Gv20,20).Fa’, padre David, che noi sappiamo trarredalla tua vita il senso della pace nelle tene-bre, nell’oscurità, nello stesso dubbio e nel-

l’angoscia: fa’ che la parola di Gesù, diffusa dai tuoi can-ti in tutto il mondo, sia colta come il tuo vero messag-gio.È difficile definirti, pur se qualcuno l’ha tentato: poeta, pro-feta, disturbatore delle coscienze, uomo di fede, uomodi Dio, amico di tutti gli uomini.A me pare che ciascuna di tali definizioni ti sia stretta, per-ché la tua individualità era prepotente e imprevedibile. Macertamente la parola che tu ci vuoi lasciare è la stessadi Gesù quando, fermo in mezzo ai suoi discepoli, mostròloro le mani e il costato, a significare quanto aveva do-vuto pagare per renderli partecipi della sua pace. E tu haisofferto molto per diffondere nel tuo canto, nei tuoi sal-mi, in tutta la chiesa, questo messaggio di pace!Vorrei concludere ricordando una caratteristica fondamen-tale, distintiva della tua esistenza: l’affetto a Maria, il can-to a Maria madre di Gesù, contemplata soprattutto nel mi-stero dei suoi dolori. Cantare a Maria lo sentivi cometua vocazione non solo di frate servita, ma pure come tuavocazione di cristiano. Lasciami allora ripetere almenouna tua parola carica di amore :“O Madre, nulla pur noi ti chiediamo:quanto è possibile appena di credere,e star con te sotto il legno in silenzio:sola risposta al mistero del mondo”.

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libri

23varese | febbraio 2012 | n. 2 |

Consigli di lettura

ESPERIENZE

Edith de la HéronnièreLA BALLATA DEI PELLEGRINI Sellerio editore

Un viaggio quasi interminabile alla volta di Santiago di Compostela. Un gruppo diquattro pellegrini che soffre e arranca. L’arrivo all’agognata meta è sempre in forse.L’autrice intanto rivolge uno sguardo impietoso su se stessa e sulle trappole sottesea ogni mistica. Scrittrice e filosofa (fu allieva di Jankélévitch), nata a Parigi ma diorigine normanna, Edith de la Héronnière è collaboratrice dela “Nouvelle RevueFrançaise” e della rivista “Legendes”.

VIAGGI

Fabio MasottiSARAJEVO TI ENTRA NEL CUOREVIAGGIO IN BOSNIA-ERZEGOVINA IN BICICLETTAEdiciclo

La Bosnia-Erzegovina è una terra dagli accesi contrasti, capace di emozionare esorprendere, ricca di una storia che emerge con forza nella diversità delle sue città.Per capirla al meglio, Fabio Masotti, amico di Alex Langer, che tanto si adoperò perla pace in ex Jugoslavia, decide di attraversarla in bicicletta, unico mezzo che con-sente, grazie alla lentezza e all’assenza di barriere, di incontrare le persone e leg-gere il paesaggio.

ROMANZI

Marco Buticchi LA VOCE DEL DESTINOLonganesi

Oggi è un’anziana clochard costretta a vivere per le strade di Parigi, ma il suo pas-sato le ha regalato fama e successo. Qualcuno la vuole morta, ed è solo l’interven-to di Oswald Breil e Sara Terracini a salvare la vita di Luce de Bartolo. Ma qual è ilsegreto che custodisce, così potente da sconvolgere l’ordine mondiale? Chi è dav-vero quella donna? La sua storia inizia nell’Argentina fra le due guerre e raccontaun’amicizia straordinaria, quella fra Luce e una tra le donne più ammirate di tutti itempi: Eva Duarte. Mentre Luce diventa il soprano più famoso al mondo, Eva sposail colonnello Juan Domingo Perón: nasce così il mito intramontabile di Evita…

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Cosa influenzale nostre scelte di vita?

uali sono i fattori chedeterminano unascelta di “carriera” ri-spetto ad un’altra? Ol-tre alla storia persona-le-professionale degliindividui, assume un

ruolo di primo piano la percezione diautoefficacia.

Le convinzioni di autoefficacia cor-rispondono alle credenze delle perso-ne sulle proprie capacità di organizza-re ed eseguire le azioni necessarie al rag-giungimento di determinati risultati.

Le informazioni che l’individuo pos-siede rispetto alla propria capacità dicontrollo su un compito, su un contestoo su un ruolo, influenzano il pensiero, leemozioni e le motivazioni dell’agire. Ren-dono, quindi, la persona artefice attivadelle proprie scelte.

Le aspettative di autoefficacia influen-zano il comportamento nell’individua-zione e selezione degli obiettivi perso-nali; nell’impegno da investire per il rag-giungimento degli obiettivi; nel ricono-scimento delle emozioni che si provano;nella scelta dei compiti in cui impegnar-si.

I comportamenti umani sono legatiagli obiettivi che la persona si proponedi perseguire e risultano influenzati daigiudizi che la stessa formula a proposi-to delle proprie capacità.

Il comportamento appare, infatti, re-golato non tanto dalle sue conseguen-ze immediate, quanto soprattutto dalleconseguenze attese e, perciò, dalla capa-cità soggettiva di rappresentarsi unagamma di conseguenze possibili, tenen-do conto del passato e di numerose rap-presentazioni del futuro.

È sostanzialmente l’autoefficacia cheguida la decisione sugli obiettivi da rag-giungere e sostiene l’azione fino al lo-ro raggiungimento.

Le persone non si cimentano in com-piti che considerano al di là delle loro

capacità, e, in genere, tendono a non per-seguire obiettivi ambiziosi e a non in-sistere di fronte alle difficoltà se non so-no convinti di riuscire a raggiungere i ri-sultati desiderati.

Per contro, quanto più si ha la convin-zione di saper gestire efficacemente unasituazione o un problema, tanto più è fa-cile cogliere le opportunità che la stes-sa offre ed esprimere al meglio le pro-prie potenzialità, aumentando in questomodo le probabilità di conseguire il suc-cesso e il benessere.

Le convinzioni di autoefficacia sonoconnesse alle scelte di carriera?

Tutto fa pensare ad una risposta affer-mativa. Il senso di efficacia per le varieabilità coinvolte nella presa di decisio-ni (raccolta d’informazioni, auto-valuta-zione di capacità e interessi, pianifica-zione delle azioni coerenti per raggiun-gere un obiettivo e ideazione di strate-gie per risolvere i problemi), infatti, in-fluisce sulla risolutezza con cui vengo-no compiute le scelte occupazionali.

Se teniamo conto del fatto che le con-cezioni di autoefficacia influiscono sul-la motivazione e sull’impegno che i sog-getti riescono ad investire nelle diverseesperienze di vita, e che la capacità di im-

maginarsi impegnati in azioni di succes-so influenza positivamente la realizza-zione di attività e le stesse credenze diefficacia, emerge l’importanza dell’auto-efficacia nei processi di scelta e ricercadi lavoro.

È, quindi, di fondamentale importan-za sviluppare un ricordo ed una perce-zione approfondita e realistica delle pro-prie esperienze occupazionali, attraver-so un sincero interesse verso i vissutiprofessionali, relazionali ed emotivi deipropri comportamenti, anche attraver-so il dialogo aperto con amici, parenti,colleghi e superiori.

Tale attenzione, se volta ad incremen-tare la consapevolezza individuale, de-termina una percezione di autoeffica-cia ancorata più fedelmente alla realtàe alle proprie caratteristiche. Influisce,quindi, positivamente sulla controllabi-lità dell’ambiente generando, di conse-guenza, maggiore sicurezza; sulle aspi-razioni considerate realistiche, sulla de-terminazione e scelta degli obiettivi per-sonali adeguati che possano tradursi insuccessi. Favorisce, in conclusione, l’au-torealizzazione ed il benessere.

Dott. Mauro Di Nardowww.prospettivapsicologia.it

Q

lo psicologo risponde

24 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

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fap

25varese | febbraio 2012 | n. 2 |

L’impegno della FAPal servizio di anzianie pensionati

n questa fase l’azione e l’impegno della FAP (Federa-zione anziani e pensionati) Acli di Varese è risultata par-ticolarmente intensa. Sostanzialmente rivolta a tre aspet-ti concernenti, in prima linea, il complesso delle inizia-tive e della multiforme attività per i pensionati e gli an-ziani della nostra provincia.

Il primo aspetto riguarda il rinnovo della Conven-zione per l’anno 2012 - riservata agli iscritti della FAP eAcli - concernente una nutrita varietà di agevolazioni, facili-tazioni e sconti speciali, concordata con Enti e numeroseAziende, per l’accesso e la fruizione di servizi ed acquistivari a condizioni speciali, agevolate e scontate.

Rispetto allo scorso anno il numero degli Enti e delle Azien-de che hanno aderito all’iniziativa ed alla proposta della FAP-Varese si è notevolmente ampliata con altre disponibilità eproposte. Avvertiamo che l’utilizzo dei benefici ed agevola-zioni concordate è riconosciuto agli interessati dietro presen-tazione della tessera di iscrizione alla FAP e Acli. Con ulterio-ri e successive comunicazioni sarà nostra cura implementa-re l’elenco delle Convenzioni che via via verranno concorda-te.

Per quanto riguarda la previdenza ed il fisco, specialmen-te ora dopo le pesanti manovre governative, approvate dalParlamento, per il risanamento economico-finanziario del Pae-se, giudicate peraltro dalla FAP Acli inique ed eccessivamen-

te onerose e penalizzanti per i ceti meno abbienti, la nostralinea di impegno ed azione rimane inalterata, volta alla mo-difica di tali provvedimenti per una più equilibrata equità egiustizia.

In particolare, la nostra battaglia continua per la difesa delpotere d’acquisto delle pensioni e per un “Fisco equo amisura della famiglia”, di cui alla campagna promossa dal-le Acli con la petizione popolare dei mesi scorsi con la richie-sta:• di concrete detrazioni fiscali sui redditi da lavoro e pen-

sioni;• il superamento della discriminazione della “no tax area” per

i pensionati rispetto agli altri contribuenti;• il ripristino della legge del 1989 sul “fiscal drag” (drenaggio

fiscale) che prevedeva la restituzione delle maggiori trat-tenute fiscali in relazione alla spinta inflattiva;

• la lotta senza quartiere alle evasioni ed alle elusioni fiscali,alle illecite transazioni finanziarie, alla fuga dei capitali al-l’estero, all’eliminazione dei costi impropri della politica ecosì via.Su questa strada prosegue dunque l’iniziativa e l’azione del-

la FAP-Acli.Antonio Carcano

Segretario provinciale FAP Acli Varese

I

Vuoi fare volontariato al Patronato Acli?Il primo marzo 2012 prenderàil via il III° Corso di Formazioneper nuovi Promotori Sociali

Il percorso formativo sarà strutturato in 9 incontri(giovedì 14.00-17.00) e si terrà presso

la Sede Provinciale in Via Speri Della Chiesa, 9

Per informazioni: Patronato Acli Varese - tel. 0332.287393

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dai circoli

26 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

UBOLDO

Benedizione Nataliziaed inizio dell’anno sociale

opo la Santa Messa delleore 9 celebrata nella Chie-sa Parrocchiale dei SantiApostoli Pietro e Paolo, gliAclisti si sono recati nellaloro Sede situata nel Cen-

tro Familiare Parrocchiale per la tradi-zionale Benedizione Natalizia e l’iniziodell’anno Sociale 2012. Presenti un fol-to numero di Aclisti ed Acliste. Per que-sto momento molto importante eranopresenti il Presidente del Circolo AcliPierino Merlini, il Vice Presidente Eu-genio Oliva, il Presidente della Zona Aclidi Saronno, Dott. Pietro D’Amico edil Reverendo Parroco don Giancarlo Co-gliati. Prima della Benedizione Natalizia,il Presidente Merlini saluta i presenti edintroduce l’incontro con una brevissimariflessione sul mondo del lavoro e sul-la grave situazione economica in cui ver-sa l’Italia, ma anche l’Europa. Nonostan-te il clima gioioso per l’imminenza delSanto Natale, Merlini elenca alcuni da-ti impressionanti rilevati da “IL FO-GLIO” DELLA PASTORALE SO-CIALE DELLA DIOCESI DI MILA-NO. Migliaia di Aziende in crisi con mi-gliaia di lavoratori direttamente colpiti.

D

Migliaia sono i lavoratori licenziati omessi in cassa integrazione.

I giovani sono in grave difficoltà nonpotendo entrare nel ciclo lavorativo e daanni attendono un lavoro dignitoso co-me si legge nella nostra Costituzione “La nostra Repubblica è fondata sul LA-VORO”. Merlini prosegue elencando leiniziative svolte nel 2011 ed illustra il

Programma 2012 ricco di iniziative edimpegni. Ultimato il suo intervento Mer-lini da la parola al Presidente di ZonaDott. Pietro D’Amico che elogia il Cir-colo per aver svolto un numero consi-derevole di iniziative nonostante tutti gliincontri con i Dirigenti Provinciali perl’attuazione delle nuove normative.

Informa anche che nel prossimo me-se di marzo si svolgerà il Congresso Pro-vinciale della nostra Associazione esor-tando alla partecipazione a questo mo-mento democratico molto importante.

Prende la parola don Giancarlo il qua-le invita a partecipare all’incontro Mon-diale delle Famiglie che si terrà a Mila-no dal 30 maggio al 3 giugno 2012 allapresenza di Papa Benedetto XVI. DonGiancarlo invita anche ad accogliere nel-le nostre Famiglie i vari gruppi che pro-vengono dall’estero. Dopo la Benedizio-ne Natalizia, Merlini ricorda con com-mozione chi non ha potuto partecipa-re all’incontro per problemi di salute ericorda anche i cari Amici Aclisti che so-no tornati alla casa del Padre. L’incon-tro si conclude con gli Auguri, canti Na-talizi, foto ricordo e un sobrio rinfresco.

Circolo Acli Uboldo

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dai circoli

27varese | febbraio 2012 | n. 2 |

AZZATE

BUSTO ARSIZIO

LLaa nnuuoovvaa ttaarrggaa ddeell CCiirrccoolloo AACCLLII ddii AAzzzzaattee iinnaauugguurraattaaddoommeenniiccaa 1199 ffeebbbbrraaiioo 22001122.. IIll PPrreessiiddeennttee ee ttuuttttii ii ssoocciiddeell CCiirrccoolloo rriinnggrraazziiaannoo lloo ssccuullttoorree aazzzzaatteesseeGGiioorrggiioo BBeerrnnaassccoonnii ppeerr aavveerr ooffffeerrttoo llaa ssuuaa ooppeerraa

AZZATE

Una targa d’artista

S. Natale 2011: il presepe realizzatodal Circolo di Azzate

La cena dei volontari della Zona di Busto Arsizio Valle Olona

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dai circoli

28 varese| febbraio 2012 | n. 2 |

La morte del nostro amico e collaboratore Orazio, ci halasciati sgomenti.Ci mancherà la sua disponibilità discreta e la sua parolasobria e misurata.Ci è presente il volto di Lui incontrato soprattutto in que-sti anni, un volto aperto e che rispecchiava un animobuono e generoso.Signore: accoglilo nella tua vita di beatitudine, Tu che l’-hai conosciuto con la sua fede nascosta nelle pieghepiù segrete del suo animo, tradotta però in opere con-crete di bene, di dedizione, di altruismo, che Dio samettere sempre sul suo conto.

Il bene voluto, il bene com-piuto, la voglia di vivere, pu-re nella sofferenza di que-sto ultimo periodo, la pas-sione per gli amici e per lasua famiglia, lascia in noiun vuoto ed un rimpianto.Facciamo nostre le paroledi S. Agostino:“Signore, non piangiamoperché ce l’hai tolto, ti ringraziamo perché ce l’hai dona-to”.

BUSTO ARSIZIO

Addio Orazio, amico buono e generoso

Addio a Nino Villa, scomparso al-l'età di 88 anni. Ex professore,ha insegnato in diversi licei diSaronno, per un anno anche inUnione Sovietica, in Ucraina.Molto legato al quartiere dellaCassina Ferrara, negli anni '60 èstato assessore all'istruzioneproprio nella città degli amaretti

e in quegli anni ha contribuito afondare e costituire anche la bi-blioteca civica, di cui è stato pre-sidente.Attivo nel mondo cattolico, face-va parte delle Acli e negli ultimianni ha fondato, insieme ad An-gelo Proserpio, il gruppo dellaSocietà storica saronnese.

SARONNO

Le Acli ricordano Nino Villa

Ci ha da poco improvvisa-mente lasciato Giuseppe Ba-rassi, da tutti conosciuto co-me “Giuseppino” da sempreimpegnato in molte attività asostegno dei cittadini del co-mune di Castelveccana.Giuseppe era impegnato daanni nelle attività del CircoloAcli di Castelveccana, di cuirecentemente era stato ricon-

fermato Presidente. In questi ultimi anni si era parti-colarmente dedicato alla gestione assistenziale deglianziani, rinnovando ed ampliando il servizio di tra-sporto realizzato tramite la convenzione stipulata con

il Comune, ed era inoltre impegnato nella Caritasparrocchiale ed era responsabile della distribuzionedei pacchi alimentari fra gli indigenti della zona.Esempio di autentica vita cristiana, sempre presentenelle funzioni religiose parrocchiali, con fede provve-deva alla distribuzione dell’Eucarestia agli ammalati.In passato, per diversi mandati, ha rivestito la caricadi Sindaco del Comune di Castelveccana dimostran-do sempre equilibrio e saggezza nell’interesse dellaComunità.“Giuseppino” è ricordato con affetto dai tanti amiciche hanno condiviso con lui non solo la preziosaesperienza nelle Acli, ma anche un pezzo della sto-ria del paese, vissuta e animata con spirito di servi-zio, amore e passione.

CASTELVECCANA

Grazie Giuseppe!

Le Acli ricordano gli amici scomparsi

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dai circoli

29varese | febbraio 2012 | n. 2 |

La nuova navetta a disposizione della Zona di Luino

LUINO

Arriva la Navetta Protettarriva anche nella zona diLuino e nelle valli del lui-nese la “navetta protetta”Acli. Grazie al contributodella Fondazione Comuni-taria del Varesotto, ricono-

sciuto al Coordinamento Zona Acli diLuino, e al co-finanziamento della Fon-dazione La Sorgente di Solidarietà So-ciale, da fine febbraio sarà attivo il ser-vizio di trasporto e accompagnamentodedicato ad anziani, ammalati, disabilie giovani delle associazioni sportive edelle parrocchie della zona.

Il servizio, nato a seguito delle neces-sità manifestate dagli Enti presenti sulterritorio e che si affiancherà a servizigià attivati (pensiamo all’ottimo servizioofferto da diversi anni dai volontari delcircolo Acli di Castelveccana), si pre-figge di rispondere ai bisogni relativi so-prattutto all’accompagnamento socio-sanitario, a favore dei cittadini apparte-nenti a fasce meno abbienti o in situa-zioni di solitudine, all’accompagnamen-to dei minori per favorire l’aggregazio-ne e l’avviamento allo sport e all’accom-pagnamento di singoli e piccoli gruppiper sviluppare turismo sociale. Il proget-to sarà gestito dai volontari Acli dellaZona.

A

CERCHIAMOVOLONTARI!

Se abiti nella zonadi Luino e vuoi dedicare

qualche ora del tuotempo a questaspecifica attività

di volontariato chiama lo0332.281204.

Potresti diventare parteattiva di un importante

progetto di utilità sociale!

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Page 30: Aclivarese Febbraio 2012

Orari di aperturadegli SportelliVARESE - Via Speri della Chiesa, 9Tel. 0332 287393Dal Lunedì al giovedì 09.00-12.30/14.30-17.30Venerdì 09.00-12.30/14.30-17.00Sabato 09.00-11.30

ANGERA - Piazza Garibaldi, 10 Tel. 0331 960256Mercoledì 14.00-17.00Giovedì 09.00-12.30Sabato 09.00-11.30

BUSTO ARSIZIO - Via Pozzi, 3Tel. 0331 626201Lunedì 14.30-17.30Martedì 09.00-12.00Mercoledì 09.00-12.30/14.30-17.30Giovedì e venerdì 09.00-12.30Sabato 09.00-11.30

CASSANO MAGNAGO - Via XXIVMaggio, 1Tel. 0331 202976Lunedì 14.00-17.30Mercoledì 09.00-12.30 Sabato 09.00-11.30

CASTELLANZA - Via Vittorio Veneto 4Tel.0331 502739Lunedì 09.00-12.30Mecoledì 09.00-12.30Giovedì 15.00-18.00

GALLARATE - Via Agnelli, 33Tel. 0331 799871Lunedì e giovedì 14.30-17.30Martedì e mercoledì 09.00-12.30/14.30-17.30Sabato 09.00-11.30

GAVIRATE - Via Corridoni 4Tel. 0332 744309Lunedì 09.00-12.30Martedì 14.00-17.30Giovedì 14.30-17.30Venerdì 20.00-21.00

LUINO - Via B. Luini, 33Tel. 0332 536068Lunedì 14.30-17.30Mercoledì 09.00-12.00Sabato 14.00-17.00

SARONNO - Vicolo Santa Marta, 7Tel. 02 9602797Lunedì e giovedì 09.00 - 12.30Martedì e mercoledì 09.00 - 12.30 /14.30 - 17.30Sabato 09.00-11.30

SEPRIO - Caronno VaresinoVia Garibaldi, 7Tel. 0331 980502Martedì 16.00-19.00Mercoledì 09.00-12.00Venerdì 09.00-12.30

TRADATE - Via Santo Stefano, 30Tel. 0331 842259Martedì 09.00-12.30/14.00-17.00Giovedì 09.00-12.30

Il Patronato Acli è dal 1945 al servizio dei lavoratori e deicittadini per fornire un’efficace attività di consulenza eorientamento, preparazione ed inoltro di tutte le pratiche dipensione e di previdenza, svolgendo tutti gli adempimentirichiesti e tutelando il cittadino nei confronti di INPS, IN-PDAP, INAIL, pubbliche amministrazioni ed enti locali, peril conseguimento dei suoi diritti.

Il nostro servizio ha le seguenti caratteristiche:• di essere completamente gratuito• di rivolgersi all'intera comunità senza discriminazioni• di avere proprio personale specializzato • di avvalersi dell'opera di promotori sociali volontari

Il Patronato Acli informa, consiglia e assiste i lavoratori, glianziani, gli invalidi, tutti i cittadini italiani e stranieri per ilpieno rispetto dei propri diritti previdenziali, assistenziali esanitari.

Tratta:✓✓ pratiche di pensione di anzianità✓✓ pensioni di vecchiaia ✓✓ pensioni ai superstiti✓✓ pensioni di invalidità✓✓ assegni sociali ✓✓ pensioni agli invalidi civili ✓✓ assegni al nucleo familiare ✓✓ invio telematico disoccupazione e maternità✓✓ verifiche estratto conto✓✓ versamenti volontari ✓✓ supplementi e ricostituzioni delle pensioni ✓✓ infortuni sul lavoro e malattie professionali✓✓ pratiche per cittadini stranieri

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Dal 1° gennaio 2012 l’Imposta Comunale sugli Immobili(ICI) se ne va in soffitta sostituita dall’Imposta MUnicipa-le propria (IMU), anticipata sperimentalmente al 2012 dal-l’art. 13 del decreto legge 6 dicembre 2011 n. 201, con-vertito con modificazioni dalla legge 22 dicembre 2011n. 214.Soggetti passivi dell’imposta sono:• il proprietario di immobili, inclusi i terreni e le aree edi-

ficabili, a qualsiasi uso destinati, compresi quelli stru-mentali o alla cui produzione o scambio è diretta l’atti-vità dell’impresa;

• il titolare di diritto reale di usufrutto, uso, abitazione,enfiteusi, superficie sugli stessi.

Oggetto dell’imposta sono quindi i terreni agricoli, le areefabbricabili e i fabbricati, compresa l’abitazione principa-le e le sue pertinenze.Sono oggetto dell’imposta anche i fabbricati rurali iscrittinel catasto dei terreni, abitazioni ed immobili strumenta-li, che dovranno essere dichiarati al catasto edilizio ur-bano entro il 30 novembre 2012. In questo caso l’impo-sta municipale propria sarà corrisposta, a titolo di accon-to e salvo conguaglio, sulla base della rendita delle uni-tà similari già iscritte in catasto.La norma precisa che per abitazione principale si deve in-tendere l’immobile, iscritto o iscrivibile nel catasto edili-zio urbano come unica unità immobiliare, nel quale il pos-sessore dimora abitualmente e risiede anagraficamente.Per pertinenze dell’abitazione principale si intendono, in-vece, esclusivamente quelle classificate nelle categoriecatastali C/2, C/6 e C/7, nella misura massima di un’uni-tà pertinenziale per ciascuna delle categorie catastali, an-che se iscritte in catasto unitamente all’unità ad uso abi-tativo.Ai Comuni è sottratta la potestà regolamentare riguardoall’individuazione delle pertinenze dell’abitazione princi-pale.La base imponibile dell’imposta è il valore degli immobiliche, per i fabbricati classificati nel gruppo catastale A, conesclusione della categoria catastale A/10, e nelle cate-gorie catastali C/2, C/6 e C/7 è ottenuta moltiplicandoper 160 l’ammontare delle rendite risultanti in catasto (invigore al 1° gennaio dell’anno di imposizione), rivalutatedel 5 per cento.Alla base imponibile si applica, per l’abitazione principa-le e le sue pertinenze, l’aliquota dello 0,40%.Per l’unità immobiliare adibita ad abitazione principale delsoggetto passivo e per le relative pertinenze è riconosciu-ta una detrazione di 200 euro da sottrarre, fino a con-correnza del suo ammontare, dall’imposta dovuta.La detrazione deve essere rapportata al periodo dell’an-

no durante il quale si protrae questa destinazione.Se l’unità immobiliare è adibita ad abitazione principale dapiù soggetti passivi, la detrazione spetta a ciascuno di es-si proporzionalmente alla quota per la quale si verificatale destinazione.Per gli anni 2012 e 2013 è prevista una maggiorazionedi 50 euro per ciascun figlio di età non superiore a venti-sei anni, purché dimorante abitualmente e residente ana-graficamente nell’unità immobiliare adibita ad abitazioneprincipale, per un importo massimo non superiore a 400euro.La detrazione si applica anche alle unità immobiliari, ap-partenenti alle cooperative edilizie a proprietà indivisa adi-bite ad abitazione principale dei soci assegnatari e agli al-loggi regolarmente assegnati dagli Istituti autonomi perle case popolari.Come accadeva per l’ICI, l’aliquota ridotta per l’abitazio-ne principale e per le relative pertinenze e la detrazionesi applicano anche al soggetto passivo che a seguito diprovvedimento di separazione legale, annullamento, scio-glimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio,non risulta assegnatario della casa coniugale, a condizio-ne che il soggetto passivo non sia titolare del diritto di pro-prietà o di altro diritto reale su un immobile destinato adabitazione situato nello stesso comune dove è ubicatala casa coniugale.Ai Comuni è lasciata la facoltà di apportare variazioni, an-che significative; infatti, attraverso la potestà regolamen-tare prevista dall’articolo 52 del decreto legislativo 15 di-cembre 1997, n. 446 i Comuni possono deliberare:• modifiche in aumento o in diminuzione, all’aliquota del-

l’abitazione principale sino a 0,2 punti percentuali;• l’elevazione dell’importo della detrazione, fino a concor-

renza dell’imposta dovuta, nel rispetto dell’equilibrio dibilancio. In tal caso il Comune che ha adottato questadeliberazione non può stabilire un’aliquota superiore aquella ordinaria per le unità immobiliari tenute a dispo-sizione.

I Comuni possono considerare adibita ad abitazione prin-cipale l’unità immobiliare posseduta a titolo di proprietào di usufrutto da anziani o disabili che acquisiscono laresidenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ri-covero permanente, a condizione che la stessa non ri-sulti locata.I Comuni non potranno, invece, considerare abitazioni prin-cipali, con conseguente applicazione dell’aliquota ridottae della detrazione, quelle concesse in uso gratuito a pa-renti in linea retta o collaterale.

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Addio all’ICI, arriva l’imposta municipalepropria sull’abitazione principale

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