acli provinciali di brescia · 2018. 12. 20. · qualche parolina (a bassa voce, di nascosto) per...

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mettiamoci in GIOCO 6XOOD VWUDJH LPSXQLWD %HQHGHWWD 7REDJL 22 battaglie sociali %UHVFLD DO r SRVWR SHU ,O 6ROHRUH 10 2,00 | Poste Italiane S.p.A. | Spedizione in abbonamento postale | D.L. 353/2003 (conv. L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Brescia Il mensile delle Acli bresciane n° 1 - gennaio/febbraio 2014 | Anno 54° - n° 485

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Page 1: Acli Provinciali di Brescia · 2018. 12. 20. · qualche parolina (a bassa voce, di nascosto) per la vittima. Perché era un ladro, per di più straniero e molti non hanno nascosto

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Il mensile delle Acli brescianen° 1 - gennaio/febbraio 2014 | Anno 54° - n° 485

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10.00 Ritrovo in piazza Arnaldo (portico Antico Mercato dei Grani)

10.15 Presentazione dello slot mob e cammino verso il Tio Pepe

10.45 Proposta di impegno civile: intervento di Leonardo Becchetti

11.15 Premiazione del bar con aperitivo slotfree, giochi e musica

www.nexteconomia.org - www.aclibresciane.it - 030 2294012

SABATO 1 FEBBRAIO 2014BAR TIO PEPE viale Venezia, 88 (Brescia)

Commissione Giustizia e pace (Diocesi di Brescia), Editrice Ave (Roma)Archivio Storico della Resistenza Bresciana e dell’Età Contemporanea, Università Cattolica di Brescia

in collaborazione conAcli, Azione Cattolica, Pax Christi, Società di San Vincenzo de’ Paoli, Apasci,

Missionari Comboniani, Movimento Cristiano Lavoratori, Missionari Saveriani, Cooperativa Cattolico-democratica di Cultura, Centro Missionario Diocesano,

Servizio Volontario Internazionalepresentano

PIÙ FORTI DELLE ARMIPierluigi Murgioni, Oscar Romero, Marianella García Villas

Testimoni di pace e di giustizia nell’America Latina delle dittature

Sabato 22 marzo 2014 | ore 9.00Centro Pastorale Paolo VI (via Gezio Calini 30, Brescia)

intervengono:Prof. Anselmo Palini

Mons. Luciano Monari, vescovo di BresciaProf. Rolando Anni, università Cattolica di Brescia

Don Alberto Vitali, autore di Oscar Romero, pastore di agnelli e di lupiSen. Raniero La Valle, autore di Marianella e i suoi fratelli

Don Mario Benedini, direttore u/cio diocesano per l'impegno sociale, la giustizia e la pace

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La pensionata che si fuma i risparmi di una vita, il padre che si mangia la casa di famiglia, il disoccupato che ruba in casa sua oggetti e soldi per ripa-gare gli strozzini... Casi eclatanti di alcune vittime delle slot machine, ormai installate nei posti più impensati. Casi, si dirà. Forse. Perché quando sono tanti non si tratta più dei casi di una ruota della (s)fortuna guidata da una mano invisibile ed ineffabile. Sono invece le vittime di una seduzione che fa leva su una naturale compul-sione umana, che sfrutta la crisi economica e l'indegna penuria di risorse. Così il destino diventa cinico e baro. Cinico perché non si preoccupa se i giocatori sono poveri o ricchi, sani o malati. Baro perché non c'è scampo: il giocatore sta dalla parte debole o debolissima. Più che lottare contro delle macchine da gioco si gioca contro una una macchinazione commerciale. Gli epiloghi sono anche drammatici. Ma in questo nostro Paese passano via tra una legge e una nuova tassa, tra uno spot commerciale e un gol: magari segnato da una squadra che sulle magliette pubblicizza il gioco d'azzardo. Sì, giocare: non a tirare la palla, ma a tirare una leva dove si pensa che ci sia di mezzo l'abilità. Invece lì fa capolino solo la sfiga. Quella che – come specifica la legge di Murphy – diversamente dalla cieca fortuna, ci vede benissimo e sa chi colpire.Lo Stato fa la pubblicità ai suoi giochi. Prende i soldi da questi giochi. Si fa finanziare. Poi dovrà anche pagare i costi per intervenire sulle ludopatie. Ma l'imperativo morale è far quadrare i conti. Agli sfigati ci pensiamo dopo. E gli italiani giocano: sono al 6° posto nella classifica mondiale dei più grandi giocatori d’azzardo; la spesa per il gioco è infatti aumentata del 222% dal 2004 al 2011; il fatturato annuo supera gli 80 miliardi.Inutile chiedere di giocare con moderazione: come si fa ad essere moderati verso una tentazione? Il buon consiglio copre la nostra falsa eticità: basta dire di stare attenti, se poi ci sono i pericoli non ci compete.Non vogliamo uno Stato proibizionista, che costringerebbe a nascondersi nelle cantine mentre qualche mafioso incrementa il suo conto nel caveau della banca. Non vogliamo neppure uno Stato che non tassa i giochi e lascia deregolato quest'ambito commerciale. Vorremmo invece – ad esempio – che la decisione se poter mettere o meno delle slot machine appartenesse sia allo Stato sia al sindaco, entrambi obbligati a tenere conto del numero delle ludopatie o di altri indicatori di rischio sociale.Il gioco – chi l'avrebbe mai detto – rischia di diventare un dramma. Quando insegniamo ai bambini il valore del gioco, li abituiamo alle regole e all'abilità, al fair play e allo stile, all'intelligenza e alla serenità. Questo gioco, invece, porta agli effetti opposti.Finora una parte della politica si è mossa bene: la Regione Lombardia, molti comuni bresciani, qualche parlamentare. Ma non tutti. È ora di chiudere. Bello il gioco se dura poco. Se è regolamentato, se è controllato: se è disci-plinato tenendo conto dei suoi effetti. La politica, quando non tiene conto dei ragionevoli effetti, non è più politica: quando va bene è testimonianza, quando va male diventa essa stessa un grande gioco d'azzardo. Cioè quello che dovrebbe combattere.

Roberto  RossiniPRESIDENTE PROVINCIALE

Mettiamoci in gioco

open

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18

26 Daf a cura di Patronato,

Acli Servizi, Lega Consumatori

21 BARbari di Daniela Del Ciello

28 Ami a cura di Fap, Circoli, Cta

12 Verde Oliva di Arsenio Entrada

17 La Comune di Stefania Romano

24

30 Pane al pane di don Mario Benedini

Filo Rosso METTIAMOCI IN GIOCO

10

16

22

14

20

25

Bel Paese BRESCIA AL 53° POSTO

NON CREDIAMO ALLE FAVOLE

Filo Soffiato ROLIHLAHLA MADIBA

On tè roadI SOLDI? INVESTIRLI

Cooltura SULLA STRAGE IMPUNITA

Annales DON MURGIONI

Chiave a Stella PERCHÉ NESSUNO SI PERDA

Indic’è6

DIRETTORE RESPONSABILE Adalberto Migliorati PRESIDENTE ACLI BRESCIANE Roberto Rossini

OPERAI DEL PENSIERO Giacomo Bailetti, Davide Bellini, Flavia Bolis, Pieranna Buizza, Daniela Del Ciello,

Salvatore Del Vecchio, Arsenio Entrada, Pierluigi Labolani, Vera Lomazzi, Maurilio Lovatti, Giacomo Mantelli, Pierangelo Milesi,

Angelo Onger, Luciano Pendoli, Valentina Rivetti, Stefania Romano, Roberto Rossini, Fabio Scozzesi, Marco Stizioli, Roberto Toninelli

COLLABORATORI don Mario Benedini, Massimo Calestani, Chiara Cò, Marta Minutoli, Fabrizio Molteni, Cinzia Zanetti.

DIREZIONE Via Corsica, 165 | Tel. 030.2294012 | Fax 030.2294025 | [email protected] | www.aclibresciane.it

Reg. Canc. Tribunale di Brescia il 24-4-1959 - n. 152

REDAZIONE E GRAFICA [email protected] STAMPA Tipografia Lumini

Numero chiuso in redazione il 14 gennaio 2014.

Chi siamo

Stazione di Maurilio Lovatti e

Pierangelo Milesi

Librarti di Chiara Cò e

Cinzia Zanetti

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la moscaal naso

lastminute

Sarà la magistratura a chiarire la dinamica e le respon-sabilità della morte, avvenuta il 13 dicembre a Serle, di un “ladro”. Quali che siano le conclusioni processuali restano certi alcuni fatti: il fucile era nella mani di un giovane 29enne del luogo e la vittima era un albanese di 26 anni. Nelle ore e nei giorni a seguire, l’opinione pubblica, a Serle e fuori, ha solidarizzato a più riprese e in forme diverse con chi imbracciava il fucile e solo qualche parolina (a bassa voce, di nascosto) per la vittima. Perché era un ladro, per di più straniero e molti non hanno nascosto la soddisfazione (a cominciare dal neo-segretario nazionale della Lega, alla ricerca dispe-rata dei voti perduti) perché “è uno in meno”. La parola chiave dei sentimenti più diffusi era ed è la sicurezza. Ora si dà il caso che a Serle siano stati denunciati tredici furti nel 2012 e cinque nel 2013. Premesso che il furto è un reato odioso e come tale va perseguito sempre, non mi pare che si tratti di cifre che possano giustificare reazioni come quelle che si sono registrate intorno all’evento in questione.Tuttavia il nodo è un altro e va ben oltre Serle. Viviamo in un Paese che continua a definirsi cristiano e da anni assistiamo a manifestazioni xenofobe di ogni genere, con il silenzio o il consenso della maggioranza della po-polazione, comunità cristiane comprese. E se qualcuno apre bocca per dire qualcosa di critico, come minimo viene accusato di buonismo, cioè di stupidità. Solo uno stupido può negare le difficoltà (ma anche i benefici) create dalla presenza di immigrati nel nostro Paese. Ma è altrettanto stupido chi immagina di fermare un esodo epocale con una politica repres-siva. È un fenomeno da governare con intelligenza e senso di giustizia. Senza nemmeno il bisogno di tirare in ballo il Vangelo. Quanto poi alla sicurezza, se si bada alle violenze cre-scenti che si consumano dentro e intorno alle nostre case, temo che l’insicurezza non dipenda tanto dai la-dri di galline, quanto da modelli e stili di vita che ren-dono sempre più difficili le relazioni. Il che moltiplica gli stati d’animo di chi vede negli altri se non dei ne-mici, per lo più degli estranei di cui diffidare sempre. Usciamo sempre di casa con il colpo in canna.

AnGelo  OnGer

Pane al pane di don Mario Benedini

Non dipende dai

ladri di galline

Selfie è la parola del 2013. Significa “fotografia fatta a se stessi, solitamente scattata con uno smartphone o una webcam e poi condivisa sui social network” (Oxford Dictionary). Il suo uso

è cresciuto del 17mila per cento nell’ultimo anno, prima parola inglese tra le oltre 150 mi-

lioni monitorate ogni mese sul web. A questa evidenza linguistica corrisponde un fenomeno psico-sociale interessante e

inquietante nello stesso tempo. Sempre più persone, anche quelle di cui non

si sospetterebbe a causa della loro compo-stezza, si immortalano in improbabili auto-

scatti più o meno compromettenti se non addirittura pericolosi.

L’ultima che ho sentito è la ripresa video (una sorta di selfie animato) di un incidente aereo avvenuto a dicembre 2013, realizzata

da un sopravvissuto. Si vede il piccolo velivolo che precipita verso l’oceano, l’acqua che lambisce i finestrini e

poi entra nell’abitacolo, le operazioni convul-se per indossare l’apparecchiatura di salva-

taggio, il “tuffo” in acqua dei passeggeri. Su nove se ne salveranno otto.

Fatico molto a capire la logica di questa tendenza. Da una parte potrebbe esserci la

voglia di mettersi a nudo (talvolta anche let-teralmente), dall’altra il bisogno di condivi-

dere, di creare una relazione apparentemen-te spontanea con chi guarda, forse anche il

piacere di piacersi e quello di piacere. Il primo selfie della storia fu scattato ai primi del '900 dalla tredicenne granduchessa rus-

sa Anastasia Nikolaevna, ma lei non aveva ancora un profilo Facebook.

SteFania  Romano

condividere il piacere di piacersi

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6Filo Rosso

Ho conosciuto un ragazzo che

si dedica al gioco del poker on line ogni giorno, come un

lavoro. Mi sono meravigliato

della sua disinvoltura nello

spiegare con consapevolezza

tecnica che il

poker è al momento la sua

principale fonte di reddito e

non ne è dipendente.

Gli ho proposto un'intervista.

Anche per cercare di capire

qual è ”l’altra faccia del gioco”.

METTIAMOCI IN GIOCOtra ludopatia, giocatori professionisti e la nuova legge regionale

Come ti chiami, quanti anni hai e quale è il tuo titolo di studio?

Pubbliche.

-

No Limit Texas Hold’em. Nonostante i pri-mi tempi non capissi le dinamiche (molto complesse) del gioco, ho subito

-

A CURA DI FABIO SCOZZESI

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J J

Il Consiglio Regionale della Lombardia lo scorso ottobre ha adottato, con voto unanime dei consiglieri, la L. R. n. 8/2013 avente ad oggetto le Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d'azzardo patologico.

La disciplina, che prevede forme di collaborazione con Asl, organismi del terzo settore e Comuni e che intro-duce particolari trattamenti fiscali, mira a prevenire e contrastare la dipendenza dal gioco d'azzardo lecito e prefiggendosi altresì l’obiettivo di agevolare il recupero delle persone che sono affette da dipendenza da gioco, con supporto anche delle loro famiglie.

A fronte di uno stanziamento per il 2013/2015 di 200mila euro, la normativa disciplina il ruolo della Regione a sostegno delle attività di Asl e del terzo settore (attività di programmazione prevenzione, promozione, informa-zione, ecc). Secondariamente, il Gap (gioco d’azzardo pa-tologico) viene inserito tra quelle patologie per le quali è prevista la presa in carico della Regione, con impegno a finanziare, quanto meno parzialmente, i servizi di cura e assistenza prestati dalle Asl o dalle strutture accreditate a favore dei soggetti che ne siano affetti.

La legge, inoltre, prevede misure di prevenzione introdu-cendo, da un lato, l’obbligo di formazione per i gestori di sale da gioco o di locali ove siano istallate slot e, dall’al-tro, il divieto – con sanzioni che giungono sino a 15mila euro – di pubblicità sui mezzi di trasporto pubblico, di installazione di slot in un raggio di 500 metri da scuole, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali di ambito socio-sanitario, centri giovani-li e oratori. Ai comuni, cui è riservato il compito e il pote-re di controllo del rispetto della legge, mediante le forze di Polizia Locale, la legge consente inoltre di individuare altri luoghi sensibili e di prevedere forme premianti per i locali privi di dispositivi di gioco, che potranno fregiarsi del marchio “no slot” rilasciato dalla giunta comunale.

Sono introdotte agevolazioni fiscali ai fini Irap per i locali no slot, con la riduzione dello 0,92% alle imprese che de-cidano volontariamente di disinstallare le slot machine. Di contro è previsto un aggravio di pari percentuale per quelle che decidono di mantenerle.

MILA EURO

PER IL GAP200Come sei arrivato al poker online?

-

dei giochi di ruolo online. La componente del

gioco, mi annoia.

quanti tavoli riesci a partecipare contempo-

raneamente?

Dipende dalla specialità che devo giocare. Nel Texas hold'em

cash game -

per giocare al meglio.

italiani e autorizzati dai monopoli?

Dove hai imparato le tecniche del poker e

-ti altri li sconsiglio. Dopo essermi reso davvero

deciso di pagare una persona che mi insegnasse

sei messo?

che segna i risultati della maggior parte dei siti nel mondo. Una sorta di database digitale, in cui

Hai partecipato anche a tornei live? Con quali

risultati?

poker a S. Vincent, 770 euro buy in

da poker

nick name

PIERANNA BUIZZA

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online e confrontarsi di persona?

Data Mining (programmi che ana-

-te delle persone lo usano) si ha la possibilità di avere delle

-Live

linguaggio del corpo, segni comunemente chiamati Tells.

poker

come professione? Principalmente la possibilità di

Èstesso, di poter lavorare dove voglio e gestire il mio ca-

-

pagarmi le spese.-

futuro?

-

K8Filo Rosso

cambiare lo stile di vita di una persona in pochi anni e

al poker cash, passando per le slot e le vlt (video

lottery terminal)?

Il poker --

sa mole di gioco e a uno studio della matematica appli-

sugli altri? La -co ha un vantaggio sui giocatori; il blackjack

slot

poker

-

dopatia?

Indubbiamente le vlt

slot -poker dove anche con pochi euro puoi giocare

perché i soldi si perdono in modo velocissimo. La cosa -

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W

Opuò vincere.

-

vasto movimento di opinione che

propone la drastica limitazione

-

co se lo Stato interviene per vieta-

la libera scelta della persona nel

tentativo di tutelarla?

-sposta alla sua domanda pare scon-tata, credo non sia etico che lo Stato

-

-te sul reale pericolo del gioco, dopo-

Stato non interessano.

lobby -

No. Non dovrebbero esistere dei gruppi di pressione che cerchino di

--

Varia troppo per poter descrivere una routine.

-

Se sì, cosa ne pensano?

Non ho nascosto praticamente nul-

non hanno avuto molta voce in ca-

miei genitori che il poker

di abilità e che seguendo determina-

vedendo i risultati si sono ricreduti.Ti chiedo una risposta sincera: il

-

-

che ho pagato circa 7000 euro di tas-.

-

-tia e del numero di persone colpite.

livelli essenziali di assistenza

-

delle slot machine e delle Vlt, che ingoiano anche banco-

note da 100 euro alla volta. --

che mano non proprio anonima ha tentato il colpaccio, proponendo di castigare

-

i 60 miliardi di dollari circa, lo scorso anno in Italia il oltre 90 miliardi di euro degli ita-

liani, dovrebbe averne reso almeno il 75% in vincite, lo

società che lo gestiscono.

sono storie mai smentite di parlamentari direttamen-

te coinvolti nelle società in regime di concessione per -

vono in gruppi coordinati, politicamente trasversali, per lobby del gioco.

È -

bando delle slot machine e delle Vlt --

solo nei casinò, da aprire in numero limitato -

tologiche, nessuno ci parli di libertà individuale violata dallo Stato.

oltre 90 miliardi di euro: 75% in vincite, 10 miliardi allo Stato, il resto alle lobbies

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10

-tendibili e rispondenti alla

Il Sole

24 ore sulla qualità della vita nelle

provincie italiane -

commenti sui dati statistici che de-

La nostra provincia perde 27 posti

della vita passando dal 26° al 53°

posto -

per posto (-5), per al

al t

-

.

--

i fallimenti delle imprese e l’ex-

port

numero di imprese in rapporto agli l’occupazione

femminile che supera di pochissi--

-

sulla propensione all’investimento

che i capitali --

. --

la classifica sulla qualità della vita del Sole24Ore

5'30"

Brescia al 53° postoDante  Mantovani

Bel Paese

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Il 2° posto nella classifica relativa agli investimenti finanziari dimostra che i capitali vengono spostati dall'attività produttiva alla finanza

mancare in una provincia in cui la Lega Nord --

l’ideologia o con la demagogia, ma con politiche lungimi-

3° posto per numero di stranieri ogni

una visione ideologicamente antagonista e rancorosa, e perseguendo invece serie e praticabili politiche d’integra-

-

preposte, ma il superamento di una mentalità, anche po-polare, della giustizia fai da te che non può che portare a tragedie, come alcune recenti dimostrano.

. Siamo un po’ al di sopra della metà clas-

-

preoccupare una provincia che vede in parallelo dimi-inter-

rompono presto il proprio percorso formativo non -

deva prima della crisi.. -

asili nido siamo al

.-

librerie e cinema

. -ca per depositi bancari per abitante, importo medio del-

le pensioni, valore aggiunto pro capite; andiamo meno

(depositi bancari, investimenti), che si sta impoveren-

do però sul piano culturale (cinema, librerie, ma po-tremmo aggiungere anche biblioteche, musei, convegni)

. Siamo abituati a leggere i dati statisti-

contribuire Ovviamente da chi ricopre cariche pubbliche e detiene

-

un miglioramento degli ambiti che oggi appaiono con il segno meno. Dall’amministrazione in

primis

dato per scontato l’impegno a risolvere i gravi problemi -

qualità dell’aria

salvaguardia del territorio. Scelte amministrative corag-giose non potranno però prescindere dalla conversione

-miranti politiche sarebbero destinate all’insuccesso.

il senso di appartenenza a una comu-nità e che valgano sia per i bresciani che per i nuovi arri-

----

scelte, ma anche a costruirle nella corresponsabilità. È

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12

Non crediamo alle favoleStefania  Romano

3'10"

tranne quando sono ben raccontate

Bel Paese

Per una volta non vogliamo -

la forma. Parliamo di politica, ma non di programmi o proposte o

linguaggio politico, di

politica oggi.---

tan-

tissime parole -

immediati. La velocità con cui arri-vano sui nostri smartphone, tablet, pc

-stra memoria archivia.

Oggi il nostro politico ideale ha meno di 50 anni

casual -

disdegnando le auto blu, comunica prima sui social network e poi con

-

made in Usa, non è di

destra né di sinistra. Èaccanto, che sa amministrare il suo potere in modo pop

il suo pubblico (una volta avremmo

chi parla di agricoltura condendo il discorso con accorgimenti per la cor-

Buon-

giorno di Massimo Gramellini per

-

La riforma del sistema elettorale e l’abrogazione della contestatissima legge attuale, tante volte

evocata e mai seriamente affrontata, è diventata indiffe-ribile dopo la severa sentenza della Corte Costituzionale. Ed essendo le elezioni politiche sempre incombenti è as-solutamente necessario provvedervi con celerità per non creare un blocco del sistema politico già assai malconcio per diverse altre ragioni.La scelta dei modelli elettorali, le tematiche connesse e re-lative discussioni e divisioni hanno accompagnato la sto-ria dell’Italia fin dalle sua unità, quando meno del 2% della popolazione aveva diritto al voto e solo l’1% vi partecipava effettivamente. Le donne, tutte, erano escluse dall’esiguo corpo elettorale. Solo nel 1946 il diritto di voto venne esteso a tutti i cittadini e cittadine maggiorenni.Il modo con cui si vota, la suddivisione in circoscrizioni e collegi grandi o piccoli, collegio unico nazionale o su base regionale, uninominale secco o a due turni, proporzionale puro o variamente corretto, premio di maggioranza, soglie di sbarramento o quorum di ammissione, liste rigide o con preferenze unica o plurime ecc. sono elementi politica-

mente rilevanti e non solo tecnicismi da esperti anche se solo questi li comprendono e li utilizzano con disinvoltura. È dalla combinazione di questi principi che si determina tanto la qualità della rappresentanza parlamentare, quan-to l’efficienza del sistema politico. E le due caratteristiche sono difficili da conciliare.La rappresentanza, in una democrazia parlamentare, è la capacità delle assemblee legislative di riflettere la volontà popolare o, quanto meno del corpo elettorale, di attuare un’elevata consonanza di intenti con gli elettori: di costrui-re insomma nel parlamento un’immagine che rispecchi in modo passabile quella del Paese.L’efficienza è la capacità di costruire governi stabili e dura-turi e di svolgere con tempestività la funzione legislativa e le altre che la Costituzione assegna al parlamento.Queste due qualità però sono difficili da conciliare perché spesso una contraddice l’altra, e la ricerca di una ragione-vole via di mezzo richiederebbe un’intesa tra le forze po-litiche. Quelle italiane invece hanno le radici poco salde nei principi della leale competizione politica e della preva-lenza degli interessi generali su quelli contingenti del par-

QUALE NUOVA LEGGE ELETTORALE?

verd

e ol

iva

3'

GUARDARE

V. TR. E INTR. [DAL GERM. WARD N]

Dirigere gli occhi, fissare lo sguardo su qualche oggetto (non include

necessariamente l’idea del vedere, in quanto si può

guardare senza vedere, così come si può vedere qualche

cosa senza rivolgervi intenzionalmente o

coscientemente lo sguardo).

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13

Si preferisce spararle grosse, impressionare e catturare emotivamente, perché intanto che il cuore batte per l’emozione il cervello può riposare

la coda

al fast food.

-

-che

fanno tutti

(La Stampa È

-no proprio sapendo di essere guardati più che ascoltati. E allora le bocche si riempiono di nobili parole e accorati

È -temente all’antipasto

che possono maneggiare la leva del cambio e accelerare per raggiungere la meta. La meta, appunto. Ma qual è la meta da raggiungere?

devono concretamente superare per arrivare là? La con-è

misurabile

grosse, puntare in alto (in altissimo), impressionare e cat-turare emotivamente, perché intanto che il cuore batte

-

di arrivo, in modo da con l’u-

venisse toccata. -

ta accanto vesta i panni del super eroe. Ci piacerebbe,

sono ben raccontate.

tito. Propendono a combattersi senza esclusione di colpi. La legge elettorale del dicembre 2005, quella incrimina-ta, non è forse stato uno di questi in-flitti dal centrodestra per impedire al centrosinistra una piena vittoria alle elezioni del 2006?Una legge elettorale proporzionale pura con il recupero nazionale dei resti, sarebbe quella meglio adatta a ottenere una rappresentanza parla-mentare che rispecchi bene l’eletto-rato poiché basterebbe meno dello 0,2% dei voti validi perché una lista abbia assegnato un deputato. È facile immaginare come ciò provocherebbe la dispersione dei voti in piccoli rivoli, a favore di localismi, corporativismi e stranezze politiche di vario genere in cui troverebbero posto anche piccole e opportunistiche “imprese politiche”

con una concezione patrimoniale del-la politica disposte cioè a schierarsi con chi offre di più. È altrettanto facile immaginare quanto sarebbero deboli e instabili i governi eletti da assem-blee così eccessivamente frantuma-te. Per queste e altre ragioni i meto-di proporzionali vengono modificati e “corretti” per attenuarne gli effetti più negativi. Le leggi elettorali mag-gioritarie che in vari modi premiano i vincitori riducono i rischi della fram-mentazione senza eliminarla del tutto. Questo risultato è ottenuto a scapito della rappresentatività del parlamento nel quale ci saranno gruppi sovra rap-presentati rispetto ai consensi ricevuti mentre altri avranno ridotto il numero di seggi assegnati; altri ancora reste-ranno esclusi del tutto.In Italia dall’elezione dell’Assemblea

Costituente del 1946 fino all’agosto del 1993 si ebbe una legge elettorale proporzionale. Poi si passò ad un si-stema misto maggioritario di collegio per il 75% e proporzionale per il 25% (legge Mattarella). Dal dicembre del 2005 vige l’attuale pessima legge che assegna la maggioranza assoluta dei seggi al partito o alla coalizione che ottiene la maggioranza, quale che sia, dei voti e che per questo è stata dichiarata anticostituzionale.Le proposte avanzate dal segretario del Pd appartengono alla categoria delle leggi maggioritarie, privilegiano la stabilità delle maggioranze e dei governi. Sarebbe bene avere sempre presente che le elezioni sono vera-mente vinte quando la maggioranza ottenuta è ampia e il voto espresso con convinzione e non per ripiego.

Arsenio  Entrada

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14

Abbiamo chiesto a-

le Acli?

-

-vinti, perché gli esiti ci danno ragione

inoltre una delle leve strategiche per risollevare il nostro mercato del lavoro. La ripresa economica non potrà prescindere dal rilancio del made in Italy,

-

paradosso di

Chiave a Stella

8.091 --

un ragazzo su cinque

52% il -

40% di allievi che proseguono gli studi dopo

8% di inoccupati

-

relativi alle 30 sedi

-

-nali sono oltre 50

del mercato del lavoro. Dai numeri --

-l’80% dei

ragazzi è occupato.

-bilità concreta di impiego lavorativo

-

Acli, Com-

pagnia delle Opere e Famiglia sa-

lesiana stanno lavorando insieme a Perché nessuno si perda, una proposta

--

-

Lombardia, Veneto, Liguria, Friuli -

dovrebbe avere -

sone espulse dal mercato del lavoro e, per svolgere i suoi compiti, ha bi-

investire su uno dei cardini per lo svi-

Sul sito www.aclibresciane.it

-le relativo alla campagna (tra cui il

adesione) e sostenere la proposta. Si può aderire on line o scaricare la let-

Perchè nessuno si perdaa sostegno della formazione professionale Fabrizio  Molteni

6'30"

-cità del sistema della IeFP di rispon-dere ai reali fabbisogni espressi dal mercato del lavoro, ma come siste-

del riconoscimento che meritiamo. -

il nostro Paese, un solido sistema di -

le perché l’Italia torni ad essere com-

socialmente coesa.

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l’i-

spirazione cristiana --

“individuali

e personalizzati”

-

--

si pongono le basi della cultura del

-

propria proposta educativa e che rappresentano il valore

-

-

-sull’urgenza di garantire -

applicare una legge dello Stato che già esiste e che dovrebbe essere obbligatoria, ma

-

l’Isfol -

-ne di contrasto alla dispersione scolastica, al bullismo

che non può esserci possibilità di successo per una “ga-

ranzia giovani”

-l’appren-

distato

-

Con Perché nessuno si perda non intendiamo denunciare una criticità sociale occasionale, ma emergenze strut-

turali

giovani e delle imprese e un accorato appello perché il --

Paola Vacchina,presidente nazionale di Enaip.

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16

la lotta armata.

invariabilmente uomini pallidi.

-

nelle colonie arrivava chi nel proprio Paese proprio bene border

line, gente che però ha plasmato Paesi, modi di vita, sot-traendo terra, cultura e religione ai nativi, per imporre regole lontane mille miglia dagli stili di vita dei primi

-

-

unitamente a una buona dose di cinismo.18 luglio 1918 a Mve-

-gue reale di etnia Xhosa, cresce in un contesto dove le ragioni identitarie sono nell’imprinting di ciascuno. Che

di raddrizzare il mondo e rivendicare pari dignità per

-to molto simile al nostro “piantagrane”. Nato però con

-

Poi sono gli anni dell’università, dell’African National

Congress

-

-

già in lui, nella sua solare espressività. Un pensiero so-

litario

essere il depositario della verità assoluta, di riuscire a par-

lare a chiunque e con chiunque

-no. La storia di Madiba pare una favola

dal cuore rosso, come la terra, come il sangue. Pastorel-

partito, sepolto vivo, matricola 46664 nel carcere di

Mandela conserva all’interno del suo spirito il nocciolo primordiale dell’essere uomo, la capacità di resistenza

al male

capacità di rinnovare non solo a parole la dote del per-

Filo soffiatoRolihlahla Madibail nocciolo primordiale dell'essere uomo e il perdono

4'40"

Flavia  Bolis

Mandela conservava all’interno del suo spirito il nocciolo primordiale dell’essere uomo, la capacità di resistenza al male

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pastorelli, ai bambini che coprono dieci chilometri

a piedi ogni giorno per imparare a leggere e scrivere.

alla so-

lutidine -le, perché Madiba ha insegnato al mondo che ciascun

-

-

modo. Un’unica linea di condotta

hanno parso oscurare la sua stessa vita. A lui il me-rito di aver capito e di averci insegnato che l’odio, il rancore, il risentimento non portano che all’oppres-

di essere sepolto , area orien--

il latte cal-

Comune

Venerdì 24 gennaio alle 18.30 presso il Polo culturale della Diocesi in via Bollani, si tiene il secondo incontro dell’Interassociativo. Il tema verte su università Cattolica e dintorni. Ospite della serata il Rettore dell’Ateneo cittadino, prof. Luigi Morgano.Il confronto sarà l’occasione per indagare aspetti importanti quali la storia bresciana dell’univer-sità, la situazione attuale della sede di Brescia (iscritti, provenienze, numero docenti, eccellenze nell’offerta formativa), il rapporto con la città e la comunità cristiana in generale, le prospettive organizzative nell’ottica di una futuribile “Brescia, città universitaria”.

Università cattolica:passato, presente e futuro

Stefania  Romano

ovvero  lo  spazio  dell’Interassociativo

do appena munto, nuotavo nei torrenti gelati e andavo

abbiamo amato e lo ricorderemo.

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18Stazione

3'10"Il pomeriggio di capodan-no oltre un migliaio di

persone ha partecipato alla marcia diocesana per la pace, da Caionvico

L’evento, promosso dalla commis-

Comboniani e Saveriani e di varie -

to preceduto da diverse occasioni di

Yol

Mondo arabo: primavere tradite, con Luciano Ardesi al Violino il 29 no-vembre.In occasione delle varie tappe del-la marcia, diversi interventi hanno

messaggio di Papa Francesco per la -

Fraterni-

tà, fondamento e via per la pace.

che non a caso i primi gesti del Pon-

-

cordano che i cristiani devono essere

sventurati e a chi ha sbagliato.-

-

che riconosciamo un vincolo di so-

---

ni personali e sociali. L’opera della

-

-mo perseverare nella visione di al-cuni padri europei, da Schumann ad

si apre alla politica, la capacità di pensare grandi visioni per superare il pessimismo, che a volte ci assale.

-

nulla di peggio che trascurare ciò a

Noi, che marciamo oggi, lo ribadia-mo per impegnarci anche nel corso

parole in opere, ognuno per le pro-

Anche il vescovo Luciano, nell’ome-

-

storia, dalla guerra dei trent’anni alle numerose e sanguinose guerre

dell’impero e dell’ideologia. Abbia--

-tà dell’altro; basterebbe vedere come

Giornata mondiale della Pace a Brescia

Commissione Giustizia e PaceMaurilio Lovatti

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19

Commissione FormazionePierangelo Milesi

-

-

-

per amministratori di Enti Locali pro-mosso dalle Acli provinciali. La propo-sta, concertata con i Circoli Acli, si ar-

si terranno da gennaio ad aprile nelle varie Zone del territorio bresciano. I

1'40"

ABC l'alfabeto del Comune

stupidità e aggressività si esprimono -

censura sociale si allenta e le pulsioni ---

-

-

mondo. Per anni siamo vissuti al di

-

-

-

noi godessimo del lavoro di altri. Che --

pretendere che altri stiamo male per

--

su ruoli e compiti degli Enti e degli amministratori locali e su tematiche

--

-

-

sindaci e assessori. Unico modo per continuare a credere nella buona poli-

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20

Un investimento sicuro? Certamente non il

gioco d’azzardo, ma la solidarietà! Ti privi di

qualcosa di tuo per avere in futuro un rendimento ben

maggiore: il paradiso. Idea talmente semplice ed evange-

lica da essere quasi spiazzante. Èil parroco

di Salò

-te la Santa Messa del Te Deum nel (meraviglioso) duo-

31 dicembre. -

di aiutarlo a compiere un gesto di solidarietà verso chi

-

-

persone) una banconota da 50 euro. La gente si è chiesta subito come poterli utilizzare, an-

Don -

Stavamo ringraziando il Signore per l’anno che

si stava chiudendo, e volevo iniziare l’anno nuovo con un

gesto di ringraziamento per il dono del sacerdozio che ho

ricevuto 50 anni fa. Io -

plice: mia mamma quando riceveva una grazia andava

subito a ringraziare il Signore e la Madonna. Ma non

lo faceva soltanto con la preghiera o con un ex voto

-ma anche facendo un gesto di carità nei confronti

di chi aveva più bisogno di noi. Per questo ho pensato di

fare un bel gesto per festeggiare i 50 anni di sacerdozio.

Ma in questo gesto ho voluto coinvolgere la mia comuni-

tà: volevo farlo con gli altri.

la gente è poco abituata a

delle persone vicine; è più comodo pensare ai bisogni

dell’Africa e di chi sta lontano. Per questo ho espressa-

mente vietato di far riferimento alla Caritas parrocchia-

le, formata da persone fantastiche che già lavorano in

modo splendido per le famiglie bisognose della comunità.

è padrone dei soldi, e dobbiamo investirli per avere in

cambio un rendimento superiore: il paradiso. Insomma

chiacchierata con don Francesco prosegue anche con

I soldi? "Investirli"Mons. Andreis e i 50 euro regalati ai fedeli

On tè road

Roberto  Toninelli

3'10"

Volevo festeggiare i 50 anni di sacerdozio con un gesto che coinvolgesse tutta la comunità

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gioco d’azzardo; anche a Salò ci sono molte famiglie che vivono in

una situazione economica molto dura a causa delle

slot machine -

perare perché ogni aiuto economico rischia di essere

sprecato nel gioco.

-smo virtuoso di compartecipazione da parte della gente. Spero che molte persone proseguano nel segui-

re e aiutare le persone a cui hanno dato i soldi; ho vi-

sto molta positività e ho scoperto che la nostra gente è

molto più saggia e onesta di quello che sembra. Pochi giorni prima che don Francesco compies-

Enzo Bianchi (in una -

pove-

ri “lontani”

buona cura per la nostra vista? Speriamo. Sicura--

poveri “vicini”. Con una -

BARbari

Ogni evento, nella storia, impedisce all’umanità di re-stare immutata. Ogni atto politico la cambia per sem-pre, in modo radicale e repentino o lento e invisibile.

L’Olocausto rientra certamente nella prima catego-ria, quella degli eventi radicalmente “trasformativi”. Ogni totalitarismo, come quello all’interno del quale si è consumato l’Olocausto, non mira semplicemen-te a una rivoluzione dell’ordine sociale, ed è per que-sto che l’esperienza dei Lager non ha toccato solo coloro i quali vi hanno in qualche modo partecipa-to (vittime, carnefici, sopravvissuti…) ma la natura umana stessa.

La trasformazione dell’umanità è avvenuta “quando l’impossibile è stato reso possibile […] quindi la col-lera non poteva vendicare, la carità sopportare, l’ami-cizia perdonare, la legge punire” (H. Arendt, Le origini del totalitarismo).

Le Acli – oltre che riflettere sulla sofferenza causata all’Uomo, sulle condizioni che hanno reso possibile ciò che è accaduto ad Auschwitz, per mano della Pa-tria della filosofia e della poesia, su ciò che ha signifi-cato anche per il nostro Paese prima, dopo e durante – hanno l’obbligo di evidenziare un punto, su tutti.

Dall’Olocausto in poi, ammesso che non lo fosse già prima, è irresponsabile essere indifferenti alla poli-tica; il disinteresse, ce lo insegna la storia, ci rende in qualche modo responsabili delle efferatezze di chi conta sulla nostra sonnecchiante connivenza.

La Memoria quindi è necessaria non tanto o non solo per non dimenticare i fatti. La memoria è ne-cessaria in quanto solo la narrazione può consentire la comprensione, per quanto parziale. Anche se non esistono parole che siano mai riuscite a spiegare l’Olocausto – proprio perché ha polverizzato l’essere umano e molte delle sue certezze – dobbiamo con-tinuare la ricerca delle parole più adatte, delle cau-se, delle colpe perché non ci colga l’indifferenza e perché invece ci pervada la vergogna ogni volta che un bambino verrà ucciso, una donna picchiata, un popolo oppresso, ma anche una foresta incendiata o un fiume inquinato… Non per confrontare inoppor-tunamente l’Olocausto a episodi ad esso incommen-surabili e banalizzare il primo, ma perché la storia ci insegna che il male straordinario si genera da fatti e persone comuni e insignificanti e per questo ogni "male relativo” ci dimostra che il "male assoluto" è ancora possibile.

IMPERATIVO  DELLA   MEMORIA

Daniela  Del  Ciello

Il duomo di Salò, davanti al quale mons. Andreis ha regalato 50 euro a ogni fedele.

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22Cooltura

4'10"  

Sulla strage impunitaAngelo  Ongeril libro di Benedetta Tobagi sul 28 maggio 1974

Ho preso in mano il libro

Una

stella incoronata di buio. Storia di

una strage impunita

-

la lucidità con -

na degli anni che gravitano intorno all’esplosione della bomba. Anche

-

me

una carica di umanità, a mio avviso molto intensa.

tragico evento. Non bastano a spie-

-

tragicamente segnata dall’assassi-nio del padre, il giornalista Walter

Tobagi

--

meno appassionate le pagine de-dicate alla giornata dei funerali

-do come un momento di pathos di massa paragonabile a un immenso

il corteo di persone che era come

-ria una tensione spasmodica che

-la gente camminasse su una mina atomica che poteva esplodere da

scuotevano anime e corpi.Da un altro punto di vista, non ho trovato nel libro alcun accenno al ruolo e alle responsabilità dei cat-

tolici, non trascurabili se si tiene

di vista, nella società bresciana di allora. Devo subito aggiungere che

-dum sulla legge che aveva introdot-

-te delle divisioni che andavano oltre

-

ma anche alla strumentalizzazio-

ne dello stesso referendum nel -

rappresentò un capitolo importante,

-

passando per le stragi. È uno dei se-i ritardi della

cultura cattolica bresciana nell’o-pera di discernimento della storia.

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-

le ragioni per cui la strage è a tutt’oggi impunita. -

possibili che in certi passaggi l’autrice ha compiuto,

Due note particolari. Il libro ha suscitato una critica

ferma da parte dei familiari dell’avv. Francesco

Loda

-

riconoscendo all’autrice interventi “sempre limpidi,

di conoscere personalmente a livello di politica giova-

ma posso dire che ho di lui un ricordo che non combacia con l’immagine che ne esce da libro. Era una persona che

-

La seconda nota riguarda lo stesso Martinazzoli. -

--

mantenuto ilo riserbo e non posso certo violarlo ora che l’interessato non potrebbe correggere o precisare. Posso però dire che quanto mi disse trova un riscontro cor-

retto nel libro.

-

uomini di buona volontà a non cancellare dalla memoria

La Casa della Memoria ha deciso di promuovere una sottoscrizione tramite una cartolina (qui a fian-co) che, compilata con l’indirizzo dal sottoscrittore stesso, sarà in-viata solo il 28 maggio 2014, nel-la ricorrenza del 40° anniversario della strage di Piazza Loggia. Per l’occasione è previsto un annullo filatelico abbinato all’emissione di un bollo straordinario in ricor-do delle vittime della strage di Brescia. Tutte le cartoline saran-no numerate progressivamente e munite di una matrice sulla quale sarà evidenziato l’importo del con-tributo e i dati del sottoscrittore.Il 9 maggio, Giorno della Me-moria, lo Stato ricorda tutte le vittime del terrorismo. Anche Brescia vuole ricordare i caduti di piazza Loggia con un progetto che coinvolga la cittadinanza nel suo vivere quotidiano, senza en-fasi eroiche, qualcosa che diventi

parte integrante della realtà urba-nistica. Un itinerario nella città, individuato da una sequenza di formelle, ove sia inciso il nome di una vittima del terrorismo e della violenza politica.Partendo da Piazza Loggia, l’iti-nerario si snoderà verso il Castel-lo, seguendo la via di Contrada S. Urbano: un percorso in salita che sottolinea la necessità dell’impe-gno per il ricordo.Le formelle saranno fatte di por-fido rosso di Valcamonica, ma-teriale della nostra terra e della cultura manifatturiera bresciana.Oltre alle vittime bresciane, ri-corderemo quelle della violenza politica nazionale e internazio-nale, in una via del dialogo aper-ta a tutto il mondo. Si cercherà inoltre di far “adottare” una for-mella agli istituti o alle singole classi delle scuole.I promotori. L’avvocato Vittorini,

un gruppo anonimo di amici, i “Bu e Bei” (“Buoni e Belli”) e il Rotary Brescia Vittoria Alata. Gli assessorati alla Cultura, Urba-nistica e dei Lavori Pubblici del comune di Brescia e la Soprin-tendenza per i Beni Architettoni-ci e per il Paesaggio di Brescia e Mantova, tutti coordinati in seno a Casa della Memoria. Le spese per la realizzazione del progetto saranno coperte in par-te dai promotori, in parte dalle donazioni dei privati cittadini. Per dare il proprio contributo e avere ulteriori informazioni: www.28maggio74.brescia.it alla voce “Progetto memoriale”.

La cartolina si trova anche alle Acli provinciali di Brescia: in via Corsica, 165 (25125), presso la segreteria (aperta dal lunedì al venerdì, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00).

UNA CARTOLINA E LA STRADA IN SALITA, PER RICORDARE

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24Librarti

Qualcuno con cui correre

di David Grossman

Assaf, timido sedicenne, non avrebbe mai pensa-

to che correre l’avrebbe portato così lontano. A

lui viene affidato un lavoro singolare: ritrovare il

padrone di un cane facendosi condurre dall’ani-

male stesso. Il ragazzo accetta titubante la sfida

e comincia a correre, con la convinzione che si

tratti di un’occupazione di poche ore. Invece, ciò

che si svela sotto ai suoi occhi e che lo incurio-

sisce sempre di più è la storia di Tamar, corag-

giosa ragazza di Gerusalemme, che architetta

un piano perfetto per salvare il fratello, entrato

nel giro della droga. Assaf, per ritrovare questa

misteriosa ragazza mostra un coraggio impen-

sato e una determinazione mai avuta prima.

Il libro entra nel vivo del problema della tos-

sicodipendenza, affrontato attraverso la sto-

ria intrecciata di due vite che cominciano a

correre col desiderio di salvare qualcuno e

che sorprendentemente riescono ad incon-

trarsi e a ricominciare a correre insieme.

(Mondadori, 2001, pp. 364, 9 euro e 50 centesimi)

Chiara  Co'

Palazzo Reale accoglie due esposizioni che mostrano come,

tra gli anni ’40 e ’60, la cultura artistica mondiale lasciò la

vecchia e consumata Europa per sbarcare prepotentemen-

te in America. La mostra "Pollock e gli irascibili" sottolinea

un linguaggio artistico impregnato di dramma e ancora

segnato dalle ferite belliche e dall'eco della Grande Depres-

sione; un'arte, quella della Scuola di New York, non figura-

tiva improntata sull'individualità dell'artista e sulla potenza

espressiva del segno. Alcuni tra gli artisti più significativi

sono esposti nelle sale di Palazzo Reale in un percorso non

particolarmente corposo ma di sicuro impatto emotivo che

contrasta in modo netto con il clima dell’esposizione dedi-

cata a “Warhol”, mito della Pop Art. La rinascita, il boom

economico, la quotidianità, le icone della modernità, sono i

veri protagonisti della mostra, interpretati dall’artista come

incontro produttivo tra arte e cultura dei mass-media, una

cultura largamente dominata dall’immagine e capace di do-

cumentare i nuovi valori sociali del consumismo.

(Palazzo Reale, Milano:

Pollock e gli Irascibili, fino al 16 febbraio

Warhol, fino al 9 marzo)

Cinzia  Zanetti

POLLOCK VS WARHOL

due generazioni a confronto

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25

POLLOCK VS WARHOL

due generazioni a confronto

A vent’anni dalla morte, -

don Pierluigi

Murgioni, che ha consumato la pro-pria vita per testimoniare il Vangelo come missionario in Uruguay. Pierluigi nasce il 15 febbraio 1942 a

semina-

rio

Verona, dove studiano i seminaristi disposti a recarsi in missione nell’A-merica Latina. Ordinato sacerdote il

1968 sbar-

ca in Uruguay

Formatosi in pieno clima conciliare, assimila i principi della Pacem in ter-

ris Populo-

rum progressio di Paolo VI. Pertanto, desiderio di pace e di

giustizia sociale

proprio in America Latina, in gran -

stemi economici ultraliberisti, che

estrema povertà. Don Murgioni vuole essere vicino

-

lavoro di operaio e taxista. Celebra -

tata da poche persone. Per il Natale 1971 rientra a Brescia per un breve

-

avendo saputo che le sue prese di po-

governativi uruguayani, don Pierlu-igi decide di ritornare nella parroc-

l’8

maggio 1972 viene arrestato dalla

complicità con il Movimento di li-

-re ben 5 anni di duro carcere con

-

to la Verità del Vangelo. -

no sia gli onorevoli Salvi e Moro, -

lo, mons. Capra, lo stesso Paolo VI e il vescovo Morstabilini, che solo

-

prigioniero. Espulso dall’Uruguay, nel 1977 ri-

entra a Brescia.

assegnato come curato alla Parroc-

-

angherie subite durante la prigionia. Il 2 novembre 1993 conclude la sua vita terrena dopo due anni di atro-

all’intestino.

vicenda di don Murgioni si veda il -

Pierluigi

Murgioni, Dalla mia cella posso vede-

re il mare.

AnnalesDon Murgionidalla mia cella posso vedere il mare

2'10"

Salvatore  Del  Vecchio

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26Daf ovvero domande altamente frequenti

Sto percependo l’indennità Aspi da circa un mese. Mi hanno proposto di intraprendere un’attività autono-ma. Che cosa può comportare tale scelta?

LONG

TERM

CARE

Le Long Term Care, o LTC, sono po-lizze di nuova generazione nate per dare risposta alle esigenze derivan-ti dall’allungamento della durata media della vita in un momento storico in cui le politiche del wel-fare pubblico sono in fase di revisi-one e rendono il futuro più incerto.Da una ricerca dell’Istat emerge la tendenza che porterà la percen-tuale di coloro che superano i 65 anni di età dall’attuale 20,4% della popolazione al 27% nel 2030; la per-centuale di anziani con un’età su-periore ai 75 anni di età arriverà al 13,4% con conseguente aumento significativo di disabili anziani che avranno necessità di assistenza e cure continue. Proprio per questo le LTC svolgono

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un importante ruolo sociale e previdenziale. Esse si attivano nel momento in cui l’assicurato perde la capacità di svolgere gli atti elementari della vita quotidiana (tecnicamente definiti activities of daily living) come spostarsi, alimentarsi, andare in bagno e vestirsi. Lo stato di “non autosufficienza” viene inoltre riconosciuto anche nel caso in cui all’assicurato sia stata diagnosticata una patologia nervosa o mentale a causa organica quale il morbo di Parkinson o di Alzheimer che causi la perdita delle capacità mentali in modo irreversibile. Questa forma di copertura assicurativa offre una rendita mensile vitalizia per affrontare le spese necessarie alla quotidiana cura di se stessi, sollevando così le famiglie dall’onere economico di una badante o del ricovero in un centro specializzato. Altre importanti peculiarità di queste polizze sono la durata e la detraibilità fiscale Una LTC è una polizza a “vita intera”, cioè senza limiti di età, che cessa di esistere solo al decesso dell’assicurato o nel momento in cui questi dovesse smettere di pagare il premio. Essa gode dei benefici fiscali con una detrazione d'imposta del 19% e mantiene, a differenza delle altre polizze vita, il limite massimo di 1291 euro annui.

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Il lavoro autonomo non è incompatibile con il diritto all’Aspi, pur-ché il reddito conseguito non sia superiore al limite stabilito per la conservazione dello stato di disoccupazione (4.800 €). Vi è l’obbligo di comunicare l’inizio dell’attività entro 30 giorni ed è prevista una decurtazione dell’indennità pari all’80% dei proventi preventivati. Tuttavia, nel suo caso la possibilità interessante da considerare è quella di richiedere la liquidazione anticipata dell’Aspi in un’unica soluzione. Tale opportunità è prevista per coloro che avviino un’atti-vità autonoma, una collaborazione a progetto, un’attività in forma di auto o micro impresa o si associno in cooperative. La domanda va presentata entro 60 giorni dall’inizio attività e la liqui-dazione anticipata avviene in misura intera, senza la decurtazione dell’80% sopraccitata.

MARTA MINUTOLI

MASSIMO CALESTANI

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FABIO SCOZZESI

BANCO ENERGIA: perché no?Se vi chiedessero che relazione esista tra l’incremento della ven-dita di candele in Italia e l’aumento della disoccupazione forse rischiereste di rimanere impappinati nel rispondere, magari con un remoto pensiero al disoccupato che non può pagarsi la bol-letta della luce e usa le candele. Già, è proprio così. Abbiamo chiesto a un importante gestore di energia se fosse possibile conoscere i dati relativi ai suoi distacchi dei contatori della luce e del gas per motivi di morosità: risposta? Imbarazzata e vaga, tipo “Bisogna inoltrare la richiesta ai massimi livelli”. Solo que-sto è tuttavia sufficiente a dare conferma alle gravi problema-tiche che con maggiore frequenza giungono ai nostri sportelli: l’esplosione del numero di famiglie che hanno subito il distacco della luce e del gas perché non ce la fanno a pagare le bollette e sono costrette ad usare le candele, come alla fine dell’Ottocen-to. I servizi sociali dei comuni, le parrocchie, le organizzazioni e associazioni caritatevoli sono in grave difficoltà a dare aiuti in denaro per il pagamento delle bollette arretrate, mentre meglio riescono ad aiutare con i pacchi alimentari le famiglie bisogno-se. E qui si verifica il primo paradosso: la famiglia riceve il pacco con la pasta e il riso, ma non ha il gas o la corrente elettrica per poterli cucinare. Se pensiamo che oggi in Italia esiste un surplus di capacità produttiva di energia rispetto alle necessità del mercato sia al dettaglio che industriale, arriviamo al secondo paradosso: ci sarebbe energia a disposizione, ma alcuni utenti non possono acquistarla. Viene spontaneo pensare a come ven-gano trattate le eccedenze alimentari con il Banco Alimentare: tutti noi abbiamo almeno una volta contribuito al Banco acqui-stando, in aggiunta alla nostra spesa al supermercato, pasta, riso o scatolame da donare. E se questo spirito del dono lo rivol-gessimo anche ai kilowatt o ai metri cubi di gas? Sarebbe bello pensare che con un piccolo dono si contribuisce a riaccendere la fiamma sotto un fornello o a far ripartire una caldaia che ir-radia calore, sarebbe come adottare temporaneamente una fa-miglia sconosciuta che non abita in un altro continente, magari nel condominio di fronte al nostro. Io che sono un fedele cliente del mio gestore dell’energia e resisto alle quotidiane offerte di passare alla concorrenza, quale riconoscimento potrei chieder-gli, se garantisco la mia fedeltà? Sapendo che per il mio gestore la Responsabilità Sociale di Impresa non è un concetto astratto ma praticato quotidianamente, anziché punti premio o gadget gli chiederei kilowatt o metri cubi da aggiungere ai miei e inse-rirli in un “salvadanaio energetico”, da poter utilizzare per riac-cendere la fiamma di quel fornello. Non ci sarebbero merci da trasportare, immagazzinare e riconfezionare, il tutto avverrebbe solo in gestione amministrativa. Nulla è impossibile da realizza-re, la fede e la volontà muovono le montagne.

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28Ami ovvero attività molto interessanti

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l'Italia al 27esimo posto

Alzino la mano quanti si sono accorti che il 1° ottobre scorso si è celebrata la Giornata in-ternazionale dell’anziano, istituita nel 1990 dal Consiglio Generale delle Nazioni Unite. Eppure, la ricorrenza avrebbe dovuto assu-mere un particolare significato e richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica, perché, in pari data, è stata diffusa la graduatoria rela-tiva ai parametri legati alle condizioni sociali, di reddito e ambientali degli anziani. Tale gra-duatoria sarà comunque sottoposta all’esame dei diversi governi. Ebbene, l’Italia è risultata essere al 27esimo posto nella classifica mondiale, riferita a 91 Paesi, per quanto riguarda la qualità della vita delle persone anziane. Ai primi posti vi sono Svezia, Norvegia e Germania. Noi italiani ci poniamo dopo il Cile, Slovenia, Uruguay e Ar-gentina. La Svezia è il posto migliore per gli anziani con riferimento alle pensioni, stato sociale, trasporti adeguati e forte senso della comunità. Al secondo e terzo posto figurano, appunto, Norvegia e Germania. L’obiettivo della classifica è consentire ai go-verni delle varie nazioni del mondo di con-frontare la validità delle proprie politiche pro-gettate per gli anziani e studiare gli eventuali

correttivi per migliorare. In particolare, si son presi in considerazione la sicurezza del reddi-to, la salute, il lavoro e la formazione e, infine, le condizioni ambientali favorevoli. Dalla ricerca risulta che la ricchezza o il Pil pro capite, da solo, non basta per valutare il benessere degli anziani. Infatti, la forte cresci-ta economica della Cina non le impedisce di classificarsi al 35esimo posto, mentre Paesi più poveri, come Bolivia e Mauritius, risulta-no più accoglienti nei confronti degli anziani rispetto a molte nazioni più ricche. In occasione della ricorrenza si è ribadito che essere anziani non necessariamente signifi-ca non autosufficienza e quindi costi per la collettività. Anzi, spesso, gli anziani sono una risorsa per la comunità. Si pensi all’aiuto in-dispensabile che molti di loro danno alle fa-miglie dei propri figli nell’accudimento e nella cura dei nipoti e nell’apporto fornito ogni gior-no alle associazioni di volontariato. Significativo che la Confesercenti chieda risor-se per i redditi da pensione, cosciente del fatto che i pensionati siano contribuenti essenziali per lo sviluppo e la stabilità della società. Da qui l’opportunità che si sfrutti il loro potenziale.

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Errata Corrige

Per dicembre Battaglie Sociali vi ha proposto il Trenino rosso del Bernina a 35 euro e il Natale del turista a 265. Molti di voi

hanno trovato strano che gite di una giornata costassero così poco e così tanto: e avevate ragione. É stata una svista clamoro-

sa. Eppure, la quantità di chiamate dubbiose che il Cta ha ricevuto ci ha dato la prova dell'attenzione con cui ci seguite. Ogni

tanto anche gli errori hanno risvolti positivi (a proposito della resilienza, tema dello scorso numero), ma vi promettiamo che

metteremo il doppio dell'impegno (e degli occhi) per controllare prezzi, refusi ed errori. Grazie! La Redazione

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circolando

Fin dall’antichità si è cercato di chiarire quanto sia fondamen-tale promuovere lo studio per far sì che l’istruzione produca persone attente e partecipi. Pensiamo ad Aristotele: “Le radici dell’istruzione sono amare, ma i frutti sono dolci” e a Cicerone: “Il campo senza coltivazione non può dare frutto, così l’intelli-genza senza lo studio”. Da più di un decennio, in linea con questo pensiero, il circolo Acli di S.Vigilio ha iniziato un percorso di sostegno allo studio per le nuove generazioni. Siamo sempre più convinti che sia indispensabile favorire la crescita personale di figli, nipoti, vi-cini di casa, amici e conoscenti che attualmente stanno imp-iegando le proprie risorse ed energie nello studio.Convinti che la scuola, la famiglia e le agenzie formative presenti sul territorio siano i pilastri che reggono la società del futuro, abbiamo deciso di attribuire agli studenti più meritevoli del terzo anno della scuola media inferiore di S. Vigilio una borsa di studio.La cerimonia di assegnazione si tiene nell’auditorium della scuola stessa alla presenza dei rappresentanti delle varie is-tituzioni: il sindaco di Concesio, il dirigente scolastico, i con-

BORSE DI STUDIO AI GIOVANI:l'iniziativa del circolo Acli di San Vigilio

siglieri del circolo, un rappresentante del consiglio provinciale Acli, il parroco e naturalmente gli alun-ni della scuola.L’idea che alla cerimonia partecipino anche le altre classi dell’Istituto è stata condivisa dalla direzione scolastica e dal consiglio del circolo per stimo-lare chi deve ancora concludere il triennio. Siamo convinti che, dimostrando ai ragazzi e alle ragazze (che stanno attraversando una fase delicata della loro vita, densa di scelte importanti per il loro fu-turo) che si crede in loro, li si aiuta a superare le avversità e a sentirsi riconosciuti e rispettati nel proprio impegno.Gli adolescenti di oggi diventeranno avvocati, economisti, professionisti dei servizi sociali, sinda-ci o politici in grado di modificare il nostro futuro.Attribuire delle “semplici” borse di studio è diven-tata la nostra risposta a un motto, utilizzato dalla trasmissione radiofonica Il Comunicattivo: “Fa più male l’ignoranza della cattiveria”.

IL DIRETTIVO DEL CIRCOLO

cta19/26 aprile 2014

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€ 1050

Nella foto: il sindaco di Concesio e il Consiglio comunale dei ragazzi premia-no con la borsa di studio l'alunna che ha conseguito il massimo dei voti.

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30Pane al pane

Del laicato cristiano si scrive e si dice tanto.

-coli Acli la richiesta di aiuto per risolvere tensioni col

Dio. Vivono nel secolo

come intessuta. Ivi sono da Dio chiamati a contribuire, -

-

-scano costantemente secondo il Cristo e siano di lode al

consumatore vorace

di cose di Chiesa, di beni distribuiti dai competenti di -

-

non

perché “convocato” dal parroco.

del parroco, ma del laico che non penetra la vita del suo

guarda il sagrato.

fede esigente perché -

-

-

dipende né dall’essere tanti né dall’essere pochi.

Del Concilio Vaticano II abbiamo sorvolato o dimenti-

laici, Apostolicam Actuositatem, che ha un incipit signi-: “

ricordato il ruolo proprio e assolutamente necessario che essi svolgono nella missione della Chiesa. L’apostolato dei

-

- un guado?

1. -

indicata dalla Lumen Gentium

buon brodo. 2.

-

3. È

stesse.4.

5.

-mento della vita spirituale.6. -tura della laicità, mai citata nel Concilio. Ci torneremo.

In mezzo a un guadola situazione del laicato cristiano: perché?

3'30"

don  Mario  Benedini

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