abbiamo bisogno di coraggio! · essere suoi testimoni, restiamo spesso chiusi nelle nostre...

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DOSSIER ECUMENISMO il dialogo 6/07 10 "Abbiamo bisogno di coraggio! Il coraggio di guarda- re in faccia i nostri blocchi e le nostre divisioni! Perché nonostante la nostra fede comune nel Cristo salvatore, nonostante la sua luce che brilla per tutti, e nonostan- te le nostre legittime diversità, noi diamo troppi segni delle nostre divisioni. Poiché nonostante il nostro ascolto della medesima Parola di Dio, e nonostante lo Spirito Santo che lavo- ra in noi, non troviamo l'unità nella preghiera o nella comunione eucaristica. Poiché l'ordine della missione che Cristo ci ha dato, di essere suoi testimoni, restiamo spesso chiusi nelle nostre cappelle, senza saper riconoscere e accogliere l'o- pera di Dio che si compie. Poiché nonostante il cammino percorso dai popoli dell'Europa per fare del nostro continente uno spazio di riconciliazione, di pace, di giustizia e solidarietà, facciamo fatica ad uscire dai nostri egoismi e dai nostri nazionalismi. Poiché nonostante ciò che i secoli precedenti ci hanno insegnato, attraverso i drammi del rifiuto dell'altro che non condivide la nostra religione, noi lasciamo che si sviluppi l'antisemitismo e l'islamofobia. Poiché nonostante lo sguardo che Dio ha su ciascun essere umano, creato a sua immagine, noi lasciamo che dei migranti o dei richiedenti d'asilo vengano trattati come criminali. Poiché nonostante la nostra riconoscenza per il dono che Dio ci ha fatto con la creazione, noi continuiamo a sperperarla senza considerazione per le generazioni a venire. Poiché nonostante la ricchezza del nostro continente, la povertà continua a incancrenire in ciascuno dei nostri paesi. Poiché nonostante l'innegabile sapore della pace che regna sulla maggior parte del nostro continente, non siamo veramente impegnati in una cultura della non violenza e della riconciliazione. Dobbiamo trovare il coraggio di dirci queste cose con gli altri per trovare insieme il cammino del pentimen- to e accogliere lo Spirito di Dio che ci condurrà alla novità di vita". Jean-Arnold de Clermont, Presidente della KEK Abbiamo bisogno di coraggio! La ragione va illuminata dalla fede "Tra comunità cristiane dell'est e dell'ovest abbiamo esperienze diverse. C'è qualcosa da imparare recipro- camente. Abbiamo il dovere di mostrare insieme che il vangelo è in grado di dialogare con ogni cultura ed ha la forza di arricchire ogni cultura. Nel momento sto- rico attuale, quando il soggettivismo sembra quasi prevalere nel pensiero del nostro continente e quando, soprattutto nel mondo post-comunista, esiste un vuoto culturale e morale così profondo da comportare la minaccia della criminalizzazione della società e della destabilizzazione perfino dell'ordine pubblico, è importante ribadire il senso e il valore oggettivo di tante cose e tanti comportamenti umani. Bisogna rin- novare la consapevolezza delle regole che discendono dalla realtà della natura e dell'uomo, per poter pro- teggere e salvaguardare tutta la creazione, altrimenti mettiamo in pericolo - noi uomini diventati "così potenti" - la stessa possibilità della vita umana in questo pianeta. Ma la ragione naturale dell'uomo va illuminata dalla fede, dalla luce di Cristo. Il mondo ha bisogno di Cristo e ha bisogno anche di noi, in quanto apparteniamo a Gesù Cristo". Card. Peter Erdö, Presidente CCEE Sulla Plata Mare l’icona di Cristo viene portata da giovani al palco dove si terrà il rito ecumenico seguito da tutti i partecipanti all’assemblea.

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Page 1: Abbiamo bisogno di coraggio! · essere suoi testimoni, restiamo spesso chiusi nelle nostre cappelle, senza saper riconoscere e accogliere l'o-pera di Dio che si compie. Poiché nonostante

DOSSIER ECUMENISMO

il dialogo 6/0710

"Abbiamo bisogno di coraggio! Il coraggio di guarda-re in faccia i nostri blocchi e le nostre divisioni! Perchénonostante la nostra fede comune nel Cristo salvatore,nonostante la sua luce che brilla per tutti, e nonostan-te le nostre legittime diversità, noi diamo troppi segnidelle nostre divisioni. Poiché nonostante il nostro ascolto della medesimaParola di Dio, e nonostante lo Spirito Santo che lavo-ra in noi, non troviamo l'unità nella preghiera o nellacomunione eucaristica.Poiché l'ordine della missione che Cristo ci ha dato, diessere suoi testimoni, restiamo spesso chiusi nellenostre cappelle, senza saper riconoscere e accogliere l'o-pera di Dio che si compie.Poiché nonostante il cammino percorso dai popolidell'Europa per fare del nostro continente uno spaziodi riconciliazione, di pace, di giustizia e solidarietà,facciamo fatica ad uscire dai nostri egoismi e dai nostrinazionalismi.Poiché nonostante ciò che i secoli precedenti ci hannoinsegnato, attraverso i drammi del rifiuto dell'altro chenon condivide la nostra religione, noi lasciamo che si

sviluppi l'antisemitismo e l'islamofobia.Poiché nonostante lo sguardo che Dio ha su ciascunessere umano, creato a sua immagine, noi lasciamo chedei migranti o dei richiedenti d'asilo vengano trattaticome criminali.Poiché nonostante la nostra riconoscenza per il donoche Dio ci ha fatto con la creazione, noi continuiamoa sperperarla senza considerazione per le generazionia venire.Poiché nonostante la ricchezza del nostro continente,la povertà continua a incancrenire in ciascuno deinostri paesi.Poiché nonostante l'innegabile sapore della pace cheregna sulla maggior parte del nostro continente, nonsiamo veramente impegnati in una cultura della nonviolenza e della riconciliazione.Dobbiamo trovare il coraggio di dirci queste cose congli altri per trovare insieme il cammino del pentimen-to e accogliere lo Spirito di Dio che ci condurrà allanovità di vita".Jean-Arnold de Clermont, Presidente dellaKEK

Abbiamo bisogno di coraggio!

La ragione va illuminata dalla fede"Tra comunità cristiane dell'est e dell'ovest abbiamoesperienze diverse. C'è qualcosa da imparare recipro-camente. Abbiamo il dovere di mostrare insieme che ilvangelo è in grado di dialogare con ogni cultura ed hala forza di arricchire ogni cultura. Nel momento sto-rico attuale, quando il soggettivismo sembra quasiprevalere nel pensiero del nostro continente e quando,soprattutto nel mondo post-comunista, esiste un vuotoculturale e morale così profondo da comportare laminaccia della criminalizzazione della società e delladestabilizzazione perfino dell'ordine pubblico, èimportante ribadire il senso e il valore oggettivo ditante cose e tanti comportamenti umani. Bisogna rin-novare la consapevolezza delle regole che discendonodalla realtà della natura e dell'uomo, per poter pro-teggere e salvaguardare tutta la creazione, altrimentimettiamo in pericolo - noi uomini diventati "cosìpotenti" - la stessa possibilità della vita umana inquesto pianeta. Ma la ragione naturale dell'uomo vailluminata dalla fede, dalla luce di Cristo. Il mondoha bisogno di Cristo e ha bisogno anche di noi, inquanto apparteniamo a Gesù Cristo".Card. Peter Erdö, Presidente CCEE

Sulla Plata Mare l’icona di Cristo viene portata da giovani al palco dove siterrà il rito ecumenico seguito da tutti i partecipanti all’assemblea.