a te la scelta: una comunicazione politica gotica o pop? (primo tempo)

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A TE LA SCELTA: UNA COMUNICAZIONE POLITICA GOTICA O POP? (primo tempo)

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Page 1: A TE LA SCELTA: UNA COMUNICAZIONE POLITICA GOTICA O POP? (primo tempo)

A TE LA SCELTA:UNA COMUNICAZIONE POLITICA GOTICA O POP?(primo tempo)

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Una curata ma oscura architettura:il circuito politico mediatico tradizionale

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Oppure vuoi stare tra le persone “reali”nel mondo “virtuale”?

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OBBIETTIVI DELLA LEZIONE

Scegliere internet per la propria comunicazione vuol dire accettare di ridiscutere i propri assunti culturali: basta con le élite, sì alla partecipazione della gente reale

Primo tempo:- A tal proposito, cosa accade in Italia nella comunicazione, in genere?

Secondo tempo:- Cosa è accaduto in America lo scorso anno, per quanto riguarda la comunicazione politica?

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CRITERIO SCONTATO NELLA COMUNICAZIONE AZIENDALE (E POLITICA): INTOCCABILITA’ DI ISTITUZIONI, MEDIA, LINGUA

- COSA CAMBIA (con internet) QUANDO ENTRANO LE PERSONE IN QUESTO SISTEMA?

VERIFICHIAMO ALCUNI STEREOTIPI CULTURALI

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“NON GIOCARE! LAVORA!”

VA A LAVURAR! SII SERIO…

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il Cavaliere: «Stefania, ti prego, non fare la bambina». E lei: «Non ti permetto di dire che faccio la bambina...». E scoppia in lacrime

(la Prestigiacomo: «Questo non è un mio capriccio, c’era un impegno preciso»)

“NON FARE LA BAMBINA! SII SERIA”

LA POLITICA E’ UNA ROBA SERIA… CRIBBIO!

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“AH… SIETE DEGLI STUDENTI!!!”

MA LA PLURALITA’ DI OGNI MEDIA PER OGNI TARGET NON ERA UN FATTO POSITIVO?

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PETRARKA IZ DEAD?Senza censori, senza tutori dell’ordine dilagano la sgrammaticatura e lamancanza di corretta ortografia, gli emoticon, l’uso dello slang, i neologismi dei bigliettini scambiati col compagno di classe e le scritte nei bagni delle scuole e delle università, l’onomatopeico scritto che si ispira al parlato, il dialetto che diventa lingua corrente, l’inglese che imperversa dappertutto derivato dalla musica in radio e negli mp3, dalle tv musicali, dall.utilizzo di software e siti stranieri. Queste anomalie dilagano perchè skrivere diverso è unmodo per parlare ai propri simili.(NON E’ UN FATTO SOLO DI “GIOVANI.IT” E DI GIOVANI IN GENERA MA SENTIAMO… DUE UTENTI DI GIOVANI.IT)

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“COMUNITA’ IMMAGINATE”Benedict Anderson nel suo libro “Comunità Immaginate, origini e fortuna dei nazionalismi” (ManifestoLibri, 1996)spiega come le attuali nazioni siano frutto nell’età moderna di un’azione integrata – più o meno coscientemente voluta dalle borghesie e delle monarchie – per cui tramite il capitalismo a stampa (poi sostituito dalla ben più dirompente tv) si siano affermati popolarmente il concetto di nazionalità. E quindi, parallelamente:- Istituzioni- Media di massa- Lingua

E SONO TRE-QUATTRO DATI CHE DIAMO PER SCONTATI

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REALITY SHOW:

QUAL E’ IL GIUDIZIO STEREOTIPATOPIU’ DIFFUSO?

VERIFICHIAMO ALCUNI STEREOTIPI SUI COMPORTAMENTI

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Addirittura, sul Corriere della Sera,

nel settembre 2000, un editorialista

equipara il controllo dei carcerati tramite le

telecamere alletrasmissioni del

“Grande Fratello” di Italia1

“IL GF? SPAZZATURAPOLITICAMENTE DISCUTIBILE ”

MA LA GENTE PROTAGONISTANON DOVEVA ESSERE UN FATTO POSITIVO?

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Gli utenti di Giovani.it sono alla ricerca dei primi posti nelle

classifiche di audience del sito tentando di scrivere i blog più accattivanti (con testi propri,

copiati, foto, ecc).

Intervistati sulle proprie esperienze on-line si sentono in

colpa perché si sentono colpevolmente “esibizionisti”

“ESIBIZIONISTASCHIFOSO!”

E LA PREOCCUPAZIONE PER I GIOVANI DISINTERESSATI A SCRITTURA E

LETTURA?

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“SI DICE… FRANKENSTIN”

SI CHIAMA REATO DI LESA MAESTA’

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Direttamente dal political game:“C’è chi ci ha detto che non si scherza sulla politica”

Luca Di Ciaccio(http://www.ludik.it/html/univpolgame000305.htm)

E LA POLITICA? SI PUO’ RIDISCUTERE?

NON SI SCHERZA SULLA POLITICA!

MA LA POLITICA NON FUNZIONA!

“Monarchies and broadcasting are a natural match; broadcasting is against the ideal of democracy”

David Weinberger

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MA I COMICI FANNO I SERI?

Riflessioni su un anonimo e su Beppe Grillo

C’E’ QUALCOSA DI SERIO NEI COMICI…

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I GIOCHI E LA SIMULAZIONE? UN TABU’

l’analisi di Sherry Turkle delle simulazioni ovvero della virtualità ovvero della rete: «Possiamo sperimentare le diverse facce di noi

stessi. [...] Lo psicanalista Erik Erikson ha definito questo processo “situazione ludica”; essa ci permette di “rivelare e impegnare” noi

stessi nella sua irrealtà».“In che misura la nostra sopravvivenza come specie dipende davvero da come le persone e i loro leader “agiscono”, non solo nel senso del comportamente ma anche nel senso teatrale? L'esattezza con la quale una crisi viene “maneggiata” - giocata, rappresentata – diventa una questione della massima importanza. [...] Gli esseri umani sono capaci di assorbire e apprendere il comportamento con tale precisione che il nuovo comportamente “rappresentato” si salda senza cuciture all'azione “spontanea” in corso” (Schechner, pg. 193).

Richard Schechner (teoria della performance) ipotizza come il gioco nelle nostre società (che sia il gioco dei bambini, il teatro, lo sport… o altre simulazioni) siano un modo per testare nuove culture, nuovi mondi e quindi un sentiero per cambiarli. Ma nella nostra società il gioco è un tabù o meglio: è degradato di valore, è una pratica da bambini o intrattenimento

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OPINIONI?

Enrico Maria MiličProdigi / StudentiMediaGroupblog: www.morbin.ite-mail: [email protected]

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OBBIETTIVI DELLA LEZIONEScegliere internet per la propria comunicazione vuol dire accettare di ridiscutere i propri assunti culturali: basta con le élite, sì alla partecipazione della gente reale

Primo tempo:- A tal proposito, cosa accade in Italia nella comunicazione, in genere?

scegliere un atteggiamento mentale: coi seriosi o coi giocosi col circuito tradizionale di potere o con la comunicazione che diventa conversazione tra voce (la vostra) e le voci (degli altri)

NEL SECONDO TEMPO… SCOPRIREMO CHE E’ POSSIBILE

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OPINIONI?

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A TE LA SCELTA:GOTICO O POP?(secondo tempo)

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Un paese tanto goticoche il primo partito è quellodel “non voto”

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UN ATTEMPATORAGAZZO DEL VERMONTMOLTO POP

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OBBIETTIVI DELLA LEZIONE

Scegliere internet per la propria comunicazione vuol dire accettare di ridiscutere i propri assunti culturali: basta con le élite, sì alla partecipazione della gente reale

Secondo tempo:- Cosa è accaduto in America lo scorso anno, per quanto riguarda la comunicazione politica?Ovvero: come diventare pop in quattro mosse

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QUALI AZIONI CONCRETEPER UNA CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE IN INTERNET?

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La visione:- Le divisioni tra creatore e consumatore del messaggio sono abbattute, tutti gli utenti del mezzo diventano editori: si costruiscono contenuti approfonditi tramite relazioni sociali e viceversa- Con la rete i sostenitori/consumatori di un progetto: non sono più solo ascoltatori, ma diventano attori loro stessi. La campagna del candidato non è più la campagna curata da un committente, ma diventa la loro campagna- Ognuno dei coinvolti dal messaggio può discuterlo, contribuirvi, diffonderlo liberamente- Non c’è nessun controllo dall'alto, ma solo continuo indirizzo e rimasticamento dei contributi dal basso- Contestualmente si costruisce creando sulla partecipazione un database di attivisti e un database di contatti (lo chiamavano direct marketing)

“LA TEMPESTA PERFETTA”

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Primarie democratiche 2003-2004:Howard Dean, un oscuro Governatore del Vermont, dal nulla,

grazie ad una campagna basata su internet,

è diventato uno dei due possibili vincenti nella corsa alla candidatura dei democratici conquistando la ribalta nazionale.

Inoltre:- Ha raccolto da entusiasti attivisti on-line: 50 millioni di dollari - Ha coinvolto sul territorio, in reali azioni nel mondo reale, oltre 250.000 persone (con Meetup)

STORIA CONTEMPORANEA

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Dal saggio di David Weinberger su “Extreme Democracy”:

“... Trippi had the wisdom and the guts to let the Internet componentdevelop its own role. In the Spring of 2003, the campaign began its ownweblog. The handful of contributors signed their own name toeverything they wrote, and readers came to know them and like them.... There had never been someone in the role of campaign blogger before –someone who speaks for the candidate but not as a direct representativelike a press secretary, someone who speaks in her own voice.Remarkable”

LE PERSONE PROTAGONISTE: LO STAFF

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“At the same time, the campaign started using MeetUp.com, an onlineservice that enables local groups to meet in the real world. And now thereal solution to the mass broadcasting problem started to become clear:We can’t all talk with Howard Dean or even with his campaign site’sbloggers, but we sure as hell can talk with one another”

LE PERSONE PROTAGONISTE: GLI ATTIVISTI

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“That doesn’t reverse the flow of the broadcast – many talking to one. Itblows apart the model. The many now form groups and talk amongstThemselves”

“Blowing apart the broadcast model is no easy thing for a politicalcampaign, for it means giving up at least some measure of control. Butisn’t the chief lesson of the success of the Internet that control is theenemy of scale? If you want something to grow big fast, you have to letit loose”

“The result was some chaos around the message. And it meant thatconversations among Dean supporters sometimes were about howstrongly they disagreed with the candidate on this or that issue. Even so,the enthusiasm of the supporters – even with their variance from theofficial platform – has become legendary. Deaniacs, indeed.”

LE PERSONE PROTAGONISTE: IL MODELLO SALTA

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“An obscure Vermont governor went from zero to a significant percentage of popular support.

A way was discerned to raise money without having to panderto special interests.

People felt themselves to be a part of the campaign that mattered”

IL RISULTATO: PARTECIPAZIONE E’ FIDELIZZAZIONE CIOE’…

VOTI PER IL CANDIDATO!

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OBBIETTIVI DELLA LEZIONEScegliere internet per la propria comunicazione vuol dire accettare di ridiscutere i propri assunti culturali: basta con le élite, sì alla partecipazione della gente reale

Secondo tempo:- Cosa è accaduto in America lo scorso anno, per quanto riguarda la comunicazione politica?

Ovvero: come diventare pop in quattro mosse?????1) "Contribuisci al programma": un questionario quantitativo e qualitativo sulle esigenze degli interpellati 2) Blog dello staff del candidato, sempre in ascolto e reattivo ai messaggi dei cittadini inviati via e-mail, sui forum, su altri blog, su altri media (?)3) Gruppi d'incontro e discussione: piccole agorà virtuali per capire e agire assieme disseminate su tutto il territorio senza nessun controllo dall’alto4) Mailing e catene virali di e-mail (e sms). I database dei contattati sono costruiti nelle attività di contribuzione, produzione e discussione dei contenuti di cui sopra

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Muniti di spirito imprenditoriale da veri editori internet e scommettendo sulla partecipazione, possiamo ben ipotizzare che i cittadini in azione nella campagna (la LORO campagna) siano decisamente ben disposti a finanziarla.

- Bonifici bancari, paypal e micropagamenti per contribuire alla LORO campagna

- Acquisto di spazi targetizzati visitati dai milanesi su Adwords, piattaforme blog, siti cittadini, mailing list e database

SI’, MA CON QUALI SOLDI?

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OPINIONI?

Enrico Maria MiličProdigi / StudentiMediaGroupblog: www.morbin.ite-mail: [email protected]

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NOTE di Milic dopo la fine delle lezioni:

- Va creato un capitoletto ad hoc, in queste presentazioni, su come internet crea opinione. Qualcuno crede ancora che la rete sia un mondo “virtuale” dove non accade niente di vero. Quindi: molto concretamente e fuori dalle teorizzazioni, come si crea un’opinione dentro la rete, tramite quali processi, azioni e risposte?!?

- Pensando a una campagna politica nazionale, e alle sue ricadute in Italia dove i partiti hanno una struttura con “un certo tipo di storia” (decadente ma che tutt’ora esiste), manca un’analisi più concreta sulla ricaduta nell’organizzazione della campagna on-line sul territorio: come si integrano gli “attivisti digitali” con quelli, classici, della “sezione”?

- Va analizzato e spiegato dove Dean ha sbagliato (p.e. nelle votazioni nei primi stati non avevano sfruttato per il richiamo al voto un database degli attivisti digitali; il personaggio Dean non era adatto a vincere, ma la visione della campagna era grandiosa, ecc.)