a cura di  · web view2013/01/02  · liturgia della parola mc 3,1-6 la parola del signore …è...

23
Sete di Sete di Parola Parola La Fede è decidere di stare con Gesù e vivere per Lui II settimana del tempo ordinario dal 20 al 26 Gennaio 2013

Upload: others

Post on 28-Oct-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Sete diSete di ParolaParola

La Fede è decidere

di stare con Gesù

e vivere per Lui

II settimana del tempo ordinario

dal 20 al 26 Gennaio 2013

Page 2: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Vangelo del giornoCommentoPreghiera

Impegno di vita Domenica, 20 gennaio 2013Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore

Liturgia della Parola Gv 2,1-12LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesú. Fu invitato alle

nozze anche Gesú con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesú gli disse: «Non hanno vino». E Gesú le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesú disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto - il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua - chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesú; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui. Dopo questo fatto scese a Cafàrnao, insieme a sua madre, ai suoi fratelli e ai suoi discepoli. Là rimasero pochi giorni.…È MEDITATACon tutte le situazioni tragiche, le morti e le croci d'Israele, Gesù dà

inizio alla sua missione quasi giocando con dell'acqua e con del vino. Schiavi e lebbrosi gridavano

Page 3: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

la loro disperazione e Gesù co-mincia non da loro ma da una festa di nozze. Deve esserci sotto qualcosa di molto importante: è il volto nuovo di Dio, un Dio che viene come festa. A lungo abbiamo pensato che Dio non amasse troppo le feste degli uomini. Il cristianesimo ha subìto come un battesimo di tristezza. Lui benedice la vita, gode della gioia degli uomini, la approva, la apprezza, se ne prende cura. Una festa di nozze: le nozze sono il luogo dove l'amore celebra la sua festa. Ed è lì che Gesù pone il primo dei segni: il primo segnale da seguire nelle strade della vita è l'amore, forza capace di riempire di miracoli la terra. «E viene a mancare il vi-no». Il vino, in tutta la Bibbia, è simbolo di gioia e di amore, ma minacciati; la vita si trascina stancamente, occorre qualcosa di nuovo: Gesù stesso, volto d'amore di Dio. Il vino che viene a mancare è esperienza quotidiana: viene a mancare quel nonso-che che dà qualità alla vita, un non-so-che di e-nergia, di passione, di entusiasmo, di salute che dia sapore e calore alle cose. Come uscirne? A due condizioni. «Qualunque cosa vi dica, fatela». Fate il suo Vangelo; rendetelo gesto e corpo; tutto il Vangelo, il consiglio amabile, il comando esigente, la consolazione, il rischio. E si riempiranno le anfore vuote della

vita. «Riempite d'acqua le anfo-re». Solo acqua posso portare davanti al Signore, nient'altro che acqua. Eppure la vuole tutta, fino all'orlo. E quando le sei anfore della mia umanità, dura come la pietra e povera come l'acqua, saranno offerte a Lui, colme di ciò che è umano e mio, sarà Lui a tra-sformare questa povera acqua nel migliore dei vini, immeritato e senza misura. A Cana, gli sposi non hanno meriti o diritti da van-tare. La loro povertà non è un ostacolo, ma una opportunità per il Signore, un titolo per il suo intervento. Dio viene anche per me che non ho meriti; viene come festa e come gioia, come vino buono, e conta non i miei meriti ma il mio bisogno.-----------------------------------------------Proprio a Cana, siamo invece invitati a scoprire che Gesù non si presenta a noi come un padrone che viene a chiedere conto del nostro operato né come un comandante che ci impone di seguire ciecamente gli ordini ricevuti. Si manifesta come Sposo dell'umanità: come colui che risponde alle attese e alle promesse di gioia che abitano nel cuore di ognuno di noi.E allora non possiamo non chiederci se davvero almeno noi che ci professiamo suoi discepoli conosciamo il Signore sotto questa luce,

…È PREGATAO Maria, voglio amare il tuo Figlio Gesù sempre di più ed essere più consapevole della sua presenza misteriosa ma reale

Page 4: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

nella mia vita e nel mondo intero. Aiutami ad avere una fede forte, piena di fiducia come la tua!

…MI IMPEGNA.”Fate quello che vi dirà". Queste sono le ultime parole di Maria riportate nel IV Vangelo, anzi in tutti Vangeli. Sono quasi il suo testamento: Ascoltate le parole di Gesù e vivetele insieme. Ogni domenica Maria ce lo ripete. E' "la grande ammonizione materna che Ella rivolge alla Chiesa di tutti i tempi"Mi impegno a dire un’Ave Maria appena sveglio per affidare al Suo Cuore di Madre il giorno che verrà

Lunedì, 21 gennaio 2013Sant’Agnese, vergine e martire- Agnese nacque a Roma da genitori cristiani, di una illustre famiglia patrizia, nel III secolo. Quando era ancora dodicenne, scoppiò una persecuzione e molti furono i fedeli che s'abbandonavano alla defezione. Agnese, che aveva

deciso di offrire al Signore la sua verginità, fu denunciata come cristiana dal figlio del prefetto di Roma, invaghitosi di lei ma respinto. Fu esposta nuda al Circo Agonale, nei pressi dell'attuale piazza Navona. Un uomo che cercò di avvicinarla cadde morto prima di poterla sfiorare e altrettanto miracolosamente risorse per intercessione della santa. Gettata nel fuoco, questo si estinse per le sue orazioni, fu allora trafitta con colpo di spada alla gola, nel modo con cui si uccidevano gli agnelli. Per questo nell'iconografia è raffigurata spesso con una pecorella o un agnello, simboli del candore e del sacrificio. La data della morte non è certa, qualcuno la colloca tra il 249 e il 251 durante la persecuzione voluta dall'imperatore Decio, altri nel 304 durante la persecuzione di Diocleziano. 

Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.Liturgia della Parola Mc 2,18-22

LA PAROLA DEL SIGNORE…È ASCOLTATA

In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesú e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesú disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro

Page 5: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».

…È MEDITATALo sposo è con noi, amici, inizia questa settimana con noi, ci aiuta a ricominciare l'attività lavorativa, l'anno nuovo uguale a quello appena passato. Lo sposo è con noi, amici, possiamo dimenticare le abitudini di prima, la religiosità fatta di riti stanchi e ripetitivi, lo sposo è con noi. Agli inizi della Chiesa la meditazione su Cristo sposo era abituale, e il titolo"sposo" era tra i più usati nella preghiera; poi, col passare dei secoli, un po' ci siamo dimenticati di questa splendida realtà; certo: Gesù è Maestro di vita, lo acclamiamo Signore, cioè presenza di Dio, Dio stesso, ma è anzitutto sposo dell'umanità. La parola "sposo" è poco usata, oggi, si preferisce "marito", "compagno"... segno di una fragilità nel linguaggio dell'amore in questi nostri tempi. No, amici, Gesù "sposo" significa passione, amore, seduzione; Gesù "sposo" ci

richiama alla fedeltà, al coinvolgimento, alla quotidianità. Il rapporto nuovo che abbiamo con Dio non è più un rapporto rispettoso, sì, ma freddo. La fede è festa, l'incontro con Dio stupore stordente e inebriante, passione travolgente, come quando ci si innamora. La passione amorosa di Dio non nega la sua perfezione, la sua immutabilità e tutti gli attributi divini! La Bibbia ci parla della passione bruciante di Dio, della sua gelosia, del suo amore: balbettiamo quando parliamo di Dio, ma il sentimento e l'amore sono le caratteristiche principali del Dio della Bibbia. Gesù mi ama, ci ama, come uno sposo fedele; un bel modo per iniziare la giornata, no?-----------------------------------------------Ciò che conta è incontrare il Signore Gesú, lasciarsi abbagliare dalla sua bellezza, ricevere continuamente il tocco della sua NOVITÀ di Amore. Carlo Maria Martini

…È PREGATASignore, fa’ digiunare il nostro cuore: che sappia rinunciare a tutto quello che l’allontana dal tuo amore, Signore, e che si unisca a te più esclusivamente e più sinceramente.Fa’ digiunare il nostro orgoglio, rendendoci più umili e infondendo in noi come unica ambizione, quella di servirti.Fa’ digiunare le nostre passioni, la nostra fame di piacere, la nostra sete di ricchezza, il possesso avido e l’azione violenta; che nostro solo desiderio sia di piacere a Te in tutto.

Page 6: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Fa’ digiunare il nostro “io”, troppo centrato su se stesso, egoista indurito, che vuol trarre solo il suo vantaggio: che sappia dimenticarsi, nascondersi, donarsi. Fa’ digiunare la nostra lingua, spesso troppo agitata, troppo rapida nelle sue repliche, severa nei giudizî, offensiva o sprezzante: fa’ che esprima solo stima e bontà.Che il digiuno dell’anima, con tutti i nostri sforzi per migliorarci, possa salire verso di te come offerta gradita, meritarci una gioia più pura, più profonda. Amen. Jean Galot s.j.…MI IMPEGNACerchiamo di individuare quello che per noi può rappresentare una dipendenza (ad esempio: un alimento, una serie televisiva, cellulare, social network) ed impegniamoci a sperimentarne il digiuno almeno per l’intera giornata.

Martedì, 22 gennaio 2013Il Signore si ricorda sempre della sua alleanza.

Liturgia della Parola Mc 2,23-28LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAAvvenne che di sabato Gesú passava fra campi di grano e i suoi discepoli, mentre camminavano, si misero a cogliere le spighe. I farisei gli dicevano: «Guarda! Perché fanno in giorno di sabato quello che non è lecito?». Ed egli rispose loro: «Non avete mai letto quello che fece Davide quando si trovò nel bisogno e lui e i suoi compagni ebbero fame? Sotto il sommo sacerdote Abiatàr, entrò nella casa di Dio e mangiò i pani dell’offerta, che non è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche ai suoi compagni!». E diceva loro: «Il sabato è stato fatto per l’uomo e non l’uomo per il sabato! Perciò il Figlio dell’uomo è signore anche del sabato».

…È MEDITATADopo la disputa sul digiuno, che abbiamo ascoltato ieri, l'evangelista ci narra quella a proposito del sabato. I farisei, vedendo che i

discepoli di Gesù raccolgono delle spighe nel giorno di sabato, accusano il maestro che permette di trasgredire il riposo del sabato.

Page 7: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Gesù interviene immediatamente e difende i discepoli portando anche un esempio analogo accaduto a Davide. L'affermazione finale chiarifica il senso dell'osservanza del sabato. Dice Gesù: "Il sabato è stato fatto per l'uomo e non l'uomo per il sabato!". Con questa affermazione il Signore vuole mostrare la vera priorità della legge, ossia la salvezza dell'uomo. Il cristiano non è chiamato ad osservare delle regole, ma a vivere l'amore. In questa pagina evangelica Gesù manifesta quanto gli stia a cuore la salvezza dell'uomo. È la ragione stessa della sua venuta sulla terra. Il Padre o ha inviato sulla terra perché, come scrive l'evangelista Giovanni, "Dio

ha tanto amato gli uomini da mandare il suo lo stesso Figlio". Ecco perché il Figlio dell'uomo è signore anche del sabato. Egli è venuto per salvare non per condannare. E a ciascuno di noi chiede di seguirlo su questa strada, la strada dell'amore.----------------------------------------------Non si dirà mai abbastanza circa la dignità dell’uomo e il primato dell’uomo sulle cose. Soprattutto oggi, in cui abbiamo continue occasioni per constatare precisamente il contrario. L’uomo diventa schiavo delle cose, diventa cosa lui stesso, manipolato da altri uomini. Il liberatore? Cristo Gesú, il suo Vangelo. Giovanni Paolo II

…È PREGATADio onnipotente ed eterno, che governi il cielo e la terra, ascolta con bontà le preghiere del tuo popolo e dona ai nostri giorni la tua pace. Amen.

…MI IMPEGNAAd ascoltare ciò che lo Spirito Santo mi suggerisce, mettendo Dio al primo posto nell’attimo presente ed offrendogli tutto.

Mercoledì, 23 gennaio 2013Tu sei sacerdote per sempre, Cristo Signore.

Liturgia della Parola Mc 3,1-6LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito

Page 8: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.…È MEDITATAÈ sabato e Gesù, come è suo solito, si reca nella sinagoga per la preghiera. Qui incontra un uomo con un grave handicap al braccio. Gesù, appena lo vede, si commuove, come gli accade ogni volta che incontra i malati e i deboli. I farisei, invece, per nulla interessati a quell'uomo malato, cercano di trovare motivi di accusa contro Gesù. Il giovane profeta di Nazareth, pur conoscendo l'animo cattivo dei farisei, guarisce quel malato. "Stendi la mano!" gli ordina. Quell'uomo ascolta la parola di Gesù, e stende la sua mano. Obbedisce ed è guarito. Gesù non viola il sabato, come lo accusano i farisei. In verità, con tale guarigione il vero "sabato" (il giorno di Dio) irrompe nella vita degli uomini: la

creazione raggiunge in quell'uomo il suo compimento. Ogni volta che la misericordia e la salvezza di Dio toccano la vita degli uomini si compie il "sabato" di Dio: la festa dell'amore e della pienezza della vita.Il miracolo della guarigione dell'uomo che aveva la mano secca costerà la vita a Gesù. La croce si profila ormai chiaramente. E' il prezzo del dono che ci fa guarendo la nostra mano incapace di accogliere e di donare. Le sue mani inchiodate scioglieranno la nostra mano rigida. Si scorge all'orizzonte l'albero dal quale penderà Gesù, il frutto della vita, verso cui possiamo e dobbiamo tendere la mano per diventare come Dio 

…È PREGATASignore Gesù, che anche le mie mani rattrappite dall'egoismo si aprano al suono della tua voce in gesti di fraternità universale.

…MI IMPEGNAOggi cercherò di accogliere tutti coloro che Dio mi donerà nell’instante presente e di amare una persona alla volta.

Giovedì, 24 gennaio 2013San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa - Vescovo di Ginevra, fu uno dei

Page 9: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

grandi maestri di spiritualità degli ultimi secoli. Scrisse l’Introduzione alla vita devota (Filotea) e altre opere ascetico-mistiche, dove propone una via di santità accessibile a tutte le condizioni sociali, fondata interamente sull’amore di Dio, compendio di ogni perfezione (Teotimo). Fondò con santa Giovanna Fremyot de Chantal l’Ordine della Visitazione. Con la sua saggezza pastorale e la sua dolcezza seppe attirare all’unità della Chiesa molti calvinisti. 

Ecco, Signore, io vengo per fare la tua volontà.

Liturgia della Parola Mc 3,7-12LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, Gesú con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.…È MEDITATAMettiamo a disposizione di Gesù la barca della nostra vita perché possa continuare ad annunciare la Parola alla folla di uomini e donne senza speranza che accalcano i sentieri della nostra modernità! Gesù ha bisogno di noi, desidera farci parte dei suoi progetti, delle sue scelte, del suo Regno. Misterioso e incomprensibile Dio che chiede agli uomini di aiutarlo della salvezza! Straordinario Signore che non si lascia scoraggiare dal nostro limite ma lo trasfigura! Di una barca necessita il Signore, non di uno yacht lussuoso o di una nave da crociera, ma della piccola barca da pescatori che siamo. Barca inadatta, barca che a malapena riesce ad affrontare le

calme acque del lago, incapace di avventurarsi al largo degli oceani... Lo so, non siamo capaci, siamo inadatti, siamo peccatori... questo fermerà la potenza di Dio? O non la proclamerà, piuttosto, come dice san Paolo, perché nella nostra debolezza si manifesta pienamente la misericordia di Dio? Oggi, qualunque cosa faremo, imprestiamo la nostra intelligenza, la nostra voce, il nostro sorriso al Signore per renderlo presente, almeno un poco, alle persone che incontreremo.----------------------------------------------Prega con noi, oggi, san Francesco di Sales, vescovo di Ginevra, uomo mite, grande maestro di vita spirituale, patrono dei giornalisti lui,

Page 10: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

ideatore di una serie di libri di consigli spirituali per laici. Chiediamogli che il mondo

dell'informazione sia sempre a servizio della verità e del bene.

…È PREGATAO Dio, tu hai voluto che il santo vescovo Francesco di Sales si facesse tutto a tutti nella carità apostolica: concedi anche a noi di testimoniare sempre, nel servizio dei fratelli, la dolcezza del tuo amore: fa’ che in ogni circostanza della vita imitiamo la sua carità paziente e benigna per condividere la sua gloria nel cielo. 

 …MI IMPEGNAMi impegno ad essere strumento di evangelizzazione ovunque mi trovo: casa, lavoro, sport, amici… attraverso il mio stile di vita e se è il caso la parola.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------Se vuoi saperne di più…San Francesco di Sales ha reso amabile la Chiesa in un tempo di lotte; è un esempio di dolcezza e ha saputo mostrare che il giogo del Signore è facile da portare e il suo carico leggero, attirando così molte anime. E un vero riposo per l'anima contemplare questo santo, leggere i suoi scritti, tale è la carità, la pazienza, l'ottimismo profondo che da essi si sprigiona. Qual è la sorgente di questa dolcezza? Essa viene da una grandissima speranza in Dio. Nella vita di san Francesco di Sales si racconta che nella sua giovinezza visse un periodo di prove terribili in cui si sentiva respinto da Dio e perdeva la speranza di salvarsi. Pregò, fu definitivamente liberato e da allora fu purificato dall'orgoglio e preparato a quella dolcezza che lo contraddistinse. Non faceva conto su di sé: aveva sentito con chiarezza quanto fosse

capace di perdersi, come da solo non potesse giungere alla perfezione, all'amore, alla salvezza e questa consapevolezza lo rendeva dolce e accogliente verso tutti. Ma più ancora dell'umiltà quella prova gli insegnò la bontà del Signore, che ci ama, che effonde il suo amore nel nostro cuore. San Francesco esultava di gioia al pensiero che tutta la legge si riassume nel comandamento dell'amore e che nell'amare non dobbiamo temere nessun eccesso. Scrisse un lungo Trattato dell'amore di Dio e anche un libro più semplice, ma delizioso: Introduzione alla vita devota. Quest'ultimo lo compose capitolo per capitolo scrivendo lettere ad una giovane donna attirata da Dio. Parlandone a santa Giovanna de Chantal che già conosceva diceva di aver scoperto un'anima che era "tutta d'oro" e che egli cercava di guidare nella vita spirituale.  E veramente

Page 11: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

meraviglioso vedere con quale semplicità e anche con quale ricchezza di immagini, di stile, questo vescovo sovraccarico di cure e di preoccupazioni trovava il tempo di esprimersi per rendere amabile la devozione ("La vera devozione diceva non danneggia niente e perfeziona tutto"), per mostrare che Dio non è un padrone duro, ma un Padre pieno di bontà, che quando trova un cuore ben disposto lo riempie di pace, di gioia, di soavità, lo introduce veramente in un paese dove scorrono latte e miele come dice la Scrittura. E proprio l'impressione che si prova leggendo san Francesco di Sales. La sua dolcezza non è debolezza, mancanza di energia: egli si donò sempre con vigore straordinario. Prima di essere vescovo aveva già esercitato il ministero nella regione dello Chablais che era tutta passata al protestantesimo ed era riuscito, con fatiche enormi anche fisiche, nei gelidi inverni alpini, superando tutte le difficoltà, a riportare quegli abitanti

alla Chiesa cattolica: fu una delle grandi gioie della sua vita. Non riuscì però ad estendere il suo apostolato come avrebbe voluto. Non potè mai risiedere a Ginevra sua città episcopale, diventata roccaforte dei calvinisti che gliene proibirono l'accesso sotto pena di morte. Tentò una volta a rischio della vita ma inutilmente. Avrebbe potuto provare dispetto e amarezza di fronte a questo ostacolo insormontabile, ma la sua fiducia e il suo amore lo mantennero nella profonda pace di chi compie l'opera di Dio secondo le proprie possibilità. Anche questo è un trionfo della pazienza e della mitezza: non irrigidirsi, non amareggiarsi davanti a difficoltà che non si riesce a vincere ma continuare a vedere dovunque la grazia del Signore e a rendere amabili le sue vie. Domandiamo al Signore che ci faccia assomigliare a questo santo nella sua pazienza, dolcezza, semplicità, fiducia, che lo resero così simile a Gesù mite e umile di cuore.

Venerdì, 25 gennaio 2013CONVERSIONE DI SAN PAOLO, apostolo La conversione di Paolo che siamo chiamati a celebrare e a vivere, esprime la potenza della grazia che sovrabbonda dove abbonda il peccato. La svolta decisiva della sua vita si compie sulla via di Damasco, dive egli scopre il mistero della passione di Cristo che si rinnova nelle sue

membra. Egli stesso perseguitato per Cristo dirà: ‘Completo nella mia carne quello che manca ai patimenti di Cristo, a favore del suo corpo che è la Chiesa’. Questa celebrazione, già presente in Italia nel sec. VIII, entrò nel calendario Romano sul finire del sec. X. Conclude in modo significativo la settimana dell’unità dei cristiani, ricordando che non c’è vero ecumenismo senza conversione

Page 12: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, Paolo disse al popolo:  «Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamalièle nell’osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti. Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all’improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: “Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?”. Io risposi: “Chi sei, o Signore?”. Mi disse: “Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti”. Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: “Che devo fare, Signore?”. E il Signore mi disse: “Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia”. E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco. Un certo Ananìa, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: “Saulo, fratello, torna a vedere!”. E in quell’istante lo vidi. Egli soggiunse: “Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome”».

…È MEDITATAPaolo il gigante, Paolo l'apostolo che ha dovuto lottare per essere accettato dal gruppo dei Dodici, Paolo il fuoco che ha spalancato i cancelli in cui si stava chiudendo il cristianesimo, Paolo il missionario che percorre migliaia di chilometri per annunciare il Regno, Paolo che tiene i contatti con le proprie comunità attraverso lettere dense e pregnanti. Tutto è iniziato qui, oggi,

in quel viaggio verso Damasco in cui Gesù ha deciso di prendersi Saulo il persecutore zelante. È dovuto cadere in terra, mangiare la polvere il fariseo rabbioso per riconoscere il Nazareno. Ha dovuto assaporare la cecità del proprio fanatismo per spalancare lo sguardo alla verità del Figlio di Dio. Ha dovuto affidarsi al pavido Anania per ritrovare la luce del

Page 13: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

cuore e degli occhi. Ogni volta che leggiamo Paolo alla domenica (che fatica!) dovremmo ricordarci dell'essenziale: Paolo è tale perché si è scontrato con Cristo, Paolo è tale perché innamorato, folgorato, strappato dalla passione per il Nazareno. Come noi Paolo non ha incontrato Gesù nella carne, come noi ha dovuto lottare con e per la

Chiesa, si è confrontato, ha dibattuto, si è dibattuto nella scoperta (lui il primo!) delle dinamiche interiori dello Spirito. Lode al Signore per avere chiamato Saulo ad essere apostolo. Chiediamo al Rabbì la conversione del cuore, affinché, come Paolo, possiamo dire un giorno: "Per me vivere è Cristo"..

…È PREGATAFa’ Signore che lo Spirito Santo illumini la tua Chiesa con quella fede che animò san Paolo e lo fece missionario e apostolo delle genti.Fa’ che lo Spirito comunichi anche a noi l’ardore di carità dell’apostolo Paolo, che portava nel suo cuore la sollecitudine per tutte le Chiese.Concedi anche a noi, che oggi ricordiamo la sua conversione, di essere testimoni della tua verità e di camminare sempre nella via del Vangelo. 

…MI IMPEGNACerco di individuare una dimensione della mia vita che ha bisogno di essere orientata verso Cristo e un'azione che mi conduca verso di lui.

Sabato, 26 gennaio 2013Santi Timoteo e Tito, vescovi- I due santi di oggi sono i collaboratori più strettii dell’apostolo Paolo. Timoteo era nato a Listra da madre giudea e padre pagano. Si era avvicinato alla comunità cristiana e, poiché aveva una buona conoscenza delle Scritture, godeva di grande stima presso i fratelli.

Quando, verso l’anno 50, passò da Listra, Paolo lo fece circoncidere per rispetto verso i giudei e lo scelse come compagno di viaggio. Con Paolo Timoteo attraversò l’Asia Minore e raggiunse la Macedonia. Accompagnò poi l’apostolo ad Atene e di lì venne inviato a Tessalonica. Quindi proseguì a sua volta per Corinto e collaborò all’evangelizzazione della città sull’istmo. Tito era di famiglia greca, ancora pagana, e venne convertito dall’apostolo in uno dei suoi viaggi. Egli viene inviato in particolare alla comunità di Corinto con lo

Page 14: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

scopo di riconciliare i cristiani di quella città con l’apostolo. Quando si reca a Gerusalemme per l’incontro con gli apostoli, Paolo porta con sé Timoteo il circonciso insieme con Tito l’incirconciso. Nei suoi due collaboratori egli riunisce simbolicamente gli uomini della legge e gli uomini dalle genti. Secondo la tradizione Paolo scrisse due lettere a Timoteo e una a Tito quando erano rispettivamente vescovi di Efeso e di Creta. Sono le uniche due lettere del Nuovo Testamento indirizzate non a comunità, ma a persone. L’apostolo, ormai anziano, si lascia finalmente andare ad annotazioni ricche di affetto verso i suoi due discepoli nella fiducia di aver messo nelle giuste mani l’annuncio del Vangelo del Signore. Secondo Benedetto XVI,Timoteo e Tito «ci insegnano a servire il Vangelo con generosità e a essere i primi nelle opere buone».

Annunciate a tutti i popoli le meraviglie del Signore.

Liturgia della Parola Lc 10,1-9LA PAROLA DEL SIGNORE

…È ASCOLTATAIn quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

…È MEDITATASan Timoteo viene preposto da San Paolo come vescovo di Éfeso e gli scrive una bellissima lettera, chiamandolo: "Figlio carissimo... rendo grazie a Dio che io servo, come i miei antenati, con coscienza pura, ricordandomi di te nelle mie preghiere sempre, notte e giorno... Mi tornano alla mente le tue lacrime

e sento la nostalgia di rivederti per essere pieno di gioia. Mi ricordo infatti della tua schietta fede, che èbbero anche tua nonna Lòide e tua madre Eunìce... Non ti vergognare di dare testimonianza al nostro Signore, né di me che sono in carcere per Lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il

Page 15: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

Vangelo". Che bei sentimenti umani ci sono dentro il cuore di questo grande Apostolo di Cristo!... Chi vive con Gesù Cristo infatti si perfeziona anche umanamente, oltre che psicologicamente e spiritualmente. Chi si allontana da Lui diventa mezzo squilibrato in tutto. San Paolo lasciò anche, come Vescovo di Creta, San Tito e, scrivendogli, lo chiama: "mio vero figlio nella medesima fede". Questi due Santi, assieme a San Paolo sono davvero innamorati di Gesù Cristo, e perciò sono forti evangelizzatori in mezzo ad un popolo pagano, che non era certamente migliore del nostro popolo di oggi. E Gesù diceva, e lo ripete ancora per noi: "La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il Signore della messe, perché mandi operai alla sua messe! Andate: ecco io vi

mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca né sandali... In qualunque casa entriate, prima dite: 'Pace e questa casa!'... guarite i malati che vi si trovano e dite loro: è vicino a voi il Regno di Dio. Questo era il ministero santo degli apostoli di Cristo e anche dei Santi Tito e Timoteo, e questo resta anche oggi per noi, e per sempre-----------------------------------------------La liturgia sottolinea l'urgenza della fede nelle sue due dimensioni essenziali: l'annuncio del regno e la carità fraterna. Gesù ne è il modello. Egli faceva il bene ovunque: liberava quelli sotto il potere di Satana, curava gli ammalati, mentre annunciava la novità di una salvezza piena e duratura nel regno di Dio. Un regno di amore, armonia e pace. 

…È PREGATASignore Gesú, che hai chiamato chi hai voluto, chiama molti di noi a lavorare per Te, a lavorare con Te. Tu, che hai illuminato con la tua parola quelli che hai chiamati e li hai sostenuti nelle difficoltà, illuminaci con il dono della fede in Te. E se chiami qualcuno di noi, per consacrarlo tutto a Te, il tuo amore riscaldi questa vocazione fin dal suo nascere e la faccia crescere e perseverare sino alla fine. Amen. Giovanni Paolo II…MI IMPEGNA… a pregare il Signore della messe perché mandi operai, persone così innamorate di Lui da impegnarsi a fondo per realizzare il disegno di Dio qui e ora, liberi dall'attaccamento ai beni materiali e alle comodità.

Page 16: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

14Ogni uomo, ad un certo punto della sua vita, si domanda: che ne sarà di me? Dei miei cari? Delle persone con cui ho percorso un buon pezzo di vita? Delle mie fatiche, lotte, sofferenze, ma anche delle mie gioie e delle mie ore felici? Le nostre speranze sembrano svanire di fronte all’inesorabile realtà della morte, anzi, la nostra società occidentale sembra proprio che non sappia che farsene della morte e perciò è diventata un tabù, assieme a tutto quello che la circonda: la vecchiaia, la malattia, la sofferenza… LE RISPOSTE UMANE AL PROBLEMA DELLA MORTE: La morte è la fine di tutto, oppure è un passaggio obbligato che conduce ad un’altra vita? Esiste solo questa vita, per cui con la morte tutto finisce, oppure esiste anche un’aldilà che è il raggiungimento delle aspirazioni più profonde degli uomini? Non si può negare che esiste nell’uomo il desiderio dell’infinito e dell’assoluto: si tratta di sapere se per questi nostri desideri ed aspirazioni ci sia una risposta. Noi uomini tentiamo di dare delle risposte a queste domande, ma spesso sono incerte, ed anche tutte le scienze umane non riescono a risolvere il problema della morte.

LA RISPOSTA DI GESU’: Già il popolo d’Israele ha trovato una risposta alla morte nel centro della sua fede, cioè nella profonda comunione con Dio, che si esprime soprattutto nella preghiera, concludendo che questa comunione è più forte della morte e della distruzione del corpo. Gesù riparte da questa concezione. Ma soprattutto, per i suoi seguaci, è importante il fatto che Egli è risorto da morte ed è il vivente per sempre. Sulla risurrezione di Cristo si fonda anche la certezza della nostra risurrezione (Rm 8,11).

IL SIGNIFICATO CRISTIANO DELLA MORTE: Qual è, allora, il significato cristiano della morte? Con una felice espressione si dice che essa è la fine del nostro pellegrinaggio terreno. Ogni uomo è un pellegrino in cammino: la morte interrompe questo pellegrinaggio e ci mette di fronte alla meta. In base all’uso giusto della libertà nella vita terrena, arriveremo alla meta che si siamo meritati. La comunità cristiana festeggia i Santi nel giorno della loro morte: questo giorno, infatti, è il dies natalis, il giorno in cui si nasce alla vita eterna, alla comunione piena e senza fine con Gesù Cristo. Quindi l’atteggiamento cristiano verso la morte non deve essere la paura, ma la serena preparazione a questo momento, che non sappiamo quando ci sorprenderà. La morte dell’uomo ha perso il suo significato tragico e assurdo grazie alla morte di Cristo, che facendosi obbediente al Padre fino a morire per amore, riporta la vittoria sulla morte stessa (Fil 2,8). Il cristiano può quindi accettare la morte con

Page 17: a cura di  · Web view2013/01/02  · Liturgia della Parola Mc 3,1-6 La Parola del Signore …è ascoltata In quel tempo, Gesú entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo

lo stesso spirito con cui l’ha accettata e vissuta Gesù, in fedele obbedienza al Padre.

LE REALTA’ ULTIME : A proposito del paradiso e delle altre realtà ultime (chiamate con il termine derivato dal latino novissimi) quali il purgatorio, l’inferno, il ritorno di Cristo alla fine dei tempi, ecc., la Bibbia e la tradizione cristiana si servono di molti immagini e simboli (il regno della luce ed il regno delle tenebre; felicità e stridore di denti, ecc.). Queste immagini non devono essere intese in modo materiale e non sono nemmeno una descrizione delle realtà future. Il giudizio è certamente una realtà che ci attende alla fine, ma questo giudizio ha già inizio sulla terra. Il giudizio sarà quindi la vittoria della verità, della vita, della giustizia, dell’amore. Chi avrà vissuto secondo gli insegnamenti di Gesù e delle Beatitudini, non dovrà avere paura. Noi viviamo fra i tempi, cioè tra la prima venuta di Gesù sulla terra e la piena manifestazione di questa venuta nell’ultimo giorno. Il nostro è il tempo della Chiesa pellegrina, il tempo della speranza, tipico di chi ha già qualcosa ma non ha ancora il tutto.

VIVERE NELLA SPERANZA: Nella speranza attendiamo che giunga a compimento la nostra vita personale, la Chiesa e l’umanità intera. Questa fine, collegata al ritorno di Cristo, è associata sia ad immagini di pace e di felicità, sia a simboli di distruzioni e di catastrofi, anche queste da non interpretare alla lettera. La speranza cristiana non è fatalistica rassegnazione. “Chi spera non si accontenta delle cose che sono e di come sono; chi spera possiede l’energia di tenere tutto in movimento; ha l’inventiva e la fiducia necessaria per trovare e percorrere le vie che portano al superamento del male e di quanto si presenta privo di prospettive” (G. Greshake – Breve trattato sui novissimi – pag. 41).

Vivo come se questa vita terrena fosse l’unica e definitiva? Oppure riconosco di essere in cammino verso Dio, verso la vita eterna?

Alla luce del mistero della morte sono capace, nella mia vita quotidiana, di dare importanza ed ordine alle mie scelte ed ai miei impegni, ricordando sempre che solo l’amore non verrà mai meno?

So che al termine della mia vita terrena mi aspetta Cristo Signore, che mi giudicherà con verità e bontà? Anticipo questo giudizio di verità su me stesso riconoscendo con umiltà i miei peccati nel sacramento della confessione?

Vivo con il cuore pieno di speranza in Gesù Salvatore? So dare con competenza e generosità il mio cntributo alla costruzione della città terrena e

della comunità cristiana?