a cura della cassa rurale di pergine | aprile 2014 · le scadenze dei mutui e la difficoltà nel...

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Il 26 aprile l’Assemblea ordinaria dei Soci Progetto “Casa&Botega” I Soci e la Caritas Pedalata per la vita nel guinness NE/TN0277/2009 Linea Diretta Socio è stato registrato presso il Tribunale di Trento in data 20/12/2010 nr. 29 - Iscrizione al ROC nr. 20818 A CURA DELLA CASSA RURALE DI PERGINE | APRILE 2014

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• Il 26 aprile l’Assemblea ordinaria dei Soci • Progetto “Casa&Botega”• I Soci e la Caritas • Pedalata per la vita nel guinness

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A CURA DELLA CASSA RURALE DI PERGINE | APRILE 2014

Cari Soci,si avvicina la data della nostra assembleaannuale, assemblea che darà conto di un esercizio, il 2013, ancora nel pieno di una crisi che ci attanaglia e sembra non volerci lasciare. Presenteremo infatti un bilancio che,ancorché positivo, risente in manieraconsistente degli effetti di tante situazionidifficili che la nostra zonaeconomicamente avverte.Dall’agricoltura all’artigianato, dalcommercio al turismo, dal manifatturieroall’estrattivo, dall’edilizia all’immobiliare,sembra che nessun comparto economicosia scevro da problemi. E se è vero, come èvero, che la Cassa Rurale è lo specchiodella realtà economica della propria zona,tutte le situazioni negative che coinvolgonola nostra clientela si ripercuotono sullerisultanze economiche di cui il bilancioannuale è espressione.I tanti casi di incapacità a rispettare le scadenze dei mutui e la difficoltà nelrientro degli affidamenti, conseguenzadell’immobilismo di iniziativeimprenditoriali, provocanoirrimediabilmente la crescita delle partitein sofferenza (insolvenza) e a incaglio(situazione di temporanea difficoltà).Parallelamente aumenta la necessità di accantonare risorse destinate ai fondi di svalutazione di questi crediti “anomali”secondo una logica di sana e prudentegestione aziendale dettata dal buon sensoprima ancora che dalla normativa.

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IL PUNTO

| Franco Senesi |Presidente della Cassa Rurale di Pergine

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L’invito a tutti i Soci a partecipare attivamente

L’Assemblea2014

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Deve essere infatti in previsione coperta la differenza che potenzialmente puòesistere tra l’entità del debito residuo e la valutazione delle garanzie prestate a suo supporto. Tale differenza potrebbeinfatti originare una perdita.Non deve costituire quindi nessunameraviglia se qualche consorella si trovanella necessità di chiudere il propriobilancio in rosso e deve attingere alleriserve patrimoniali per osservare i parametri previsti.Il patrimonio d’altronde è il fruttodell’accantonamento degli utili degli annibuoni per fronteggiare gli anni menobuoni garantendo alla banca quellasolidità che le consente di superare i periodi sfavorevoli. E qui mi ritornanoalla mente le domande che in assembleepassate venivano formulatesull’opportunità di fare utili da accantonare. Affermavamo in quellasede che, come nelle nostre famiglie,anche nella nostra società dovevamorisparmiare per i momenti difficili, e questo è un momento difficile, naturalequindi che, in caso di necessità, si attingaai risparmi.Le banche diverse dalle Casse Rurali, in questi frangenti promuovono degliaumenti di capitale, chiedono cioè

La nostra attività non si circoscrive al solo credito,dobbiamo curare anche i molteplici servizi bancari, i sistemi di pagamento, la consulenza, la raccolta e la gestione del risparmio, ambiti nei quali riscontriamo la fiducia e la fedeltà della nostra clientela e dove registriamo dellecrescite significative.

Nelle fotoLa Cassa Rurale è lo specchio della realtàeconomica della nostra zona

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ai propri azionisti di metter mano al portafoglio. Noi no, non possiamo farlo,dobbiamo contare sulle nostre risorseche, fortunatamente, sono di tutto rispettoe garantiscono la nostra soliditàaziendale.In termini più tecnici la solidità di una banca si rileva dal cosiddetto“coefficiente di solvibilità” (Core Tier 1)che misura i requisiti di adeguatezzapatrimoniale e praticamente le risorsedisponibili a fronteggiare i rischi e in particolare il rischio di credito. È un sistema di regole e parametri che nella terminologia bancaria europea va sotto il nome di “Basilea 2” e “Basilea 3”e vede la nostra Cassa con un indice di solvibilità notevolmente superiore al minimo richiesto (19,5 a fronte di un minimo richiesto di 8,0+2,5).

Questo dato di fatto ci consente pertanto di affrontare la contingenza con relativaserenità.

Siamo molto impegnati a gestire questasituazione e, insieme con i nostriorganismi di categoria, cerchiamo di attivare quelle iniziative che possanostimolare la ripresa, dando la svolta a una dinamica negativa che non puòdurare in perpetuo. Va in questa direzioneappunto anche l’iniziativa, di cui parliamodiffusamente in questo numero, volta a incentivare il risveglio del comparto che ruota attorno all’edilizia.

La nostra attività però non si circoscrive al solo credito, dobbiamo curare anche i molteplici servizi bancari, i sistemi di pagamento, la consulenza, la raccolta

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e la gestione del risparmio, ambiti nei quali riscontriamo la fiducia e la fedeltà della nostra clientela e doveregistriamo, anche in un periodo incertocome questo, delle crescite significative.Aumenta infatti la raccolta diretta, a testimoniare che vi sono risorsedisponibili per essere impiegate in investimenti allorquando le condizioni lo consentiranno, e noi ovviamente ci auguriamo sia presto.

E non abbiamo fatto mancare, nemmeno in un anno così difficile, il nostro sostegno alle attività che il volontariato ha messo in atto, allemanifestazioni sportive, turistiche,culturali e sociali che hanno coinvolto la nostra comunità ed è pure proseguita,in un crescendo di interventi, la presenzadi CoopArazione Reciproca a fianco delle associazioni e delle istituzioninell’organizzazione di iniziative in favoredella nostra base sociale.

Siamo comunque consci che bendifficilmente torneremo alla situazionepre crisi: le abitudini, le disponibilità, la scala delle priorità sonoirreversibilmente cambiate. Siamo peròfiduciosi che gradatamente, cogliendotutti i segnali positivi, seppur ancoratimidi, certamente riprenderemo a camminare con rinvigorita fiducia e con ferma decisione verso il futuro. In questi primi mesi del 2014 registriamo

un rallentamento delle situazioni di tensione nel comparto creditizio, ma ciò non toglie che dovremo ancoraprovvedere a effettuare i necessariaccantonamenti a fronte di situazionipregresse che non troveranno nel brevepositive composizioni.

Abbiamo nuovi governi sia a livelloprovinciale che nazionale e sono governiconsapevoli della situazione e motivati da buoni propositi. A maggio si voterà per il rinnovo del Parlamento Europeo; in questo contesto il nostro Paese assumerà,nel secondo semestre, la presidenza di turno, circostanza che ci permetterà di valorizzare le politiche favorevoli alle nostre peculiarità ed esigenze.In definitiva, dopo oltre un quinquennio di crisi, riteniamo ci siano i presupposti e le condizioni favorevoli per dare sostanzaalla tanto agognata ripresa.Colgo l’occasione, al termine di questoeditoriale, di rivolgere ai colleghi delconsiglio di amministrazione, del collegiosindacale, della direzione e dell’interastruttura i ringraziamenti per l’impegnoprofuso in questi difficili momenti nellasperanza che il peggio stia passando.

Ricordo inoltre che personalmente sono al termine del mandato triennale e che la prossima assemblea sarà, non solo peril presidente, ma anche per tre consiglierie l’intero collegio sindacale, assembleaelettiva.

Aumenta la raccoltadiretta, a testimoniareche vi sono risorse disponibili per essereimpiegate in investimentiallorquando le condizionilo consentiranno.

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In conclusione, con la speranza di essereriusciti, anche in questi anni complicati, a corrispondere alle aspettative, desidero con tutto il cuore ringraziareanche, e soprattutto, i soci per il consenso e il sostegno che ci hanno sin qui accordato. Infine, consentitemi una considerazione:ora, ancor più che in passato, per poteravanzare o riproporre la propriadisponibilità ad assumere o proseguire in un ruolo tanto impegnativo

e responsabile, in virtù delle intervenutenormative e della delicatezza delletematiche, si avverte la necessità di garantire adeguate professionalità e avere nuovamente e compiutamente la fiducia di tutte le componenti dellanostra grande famiglia e per questo invitoi soci a partecipare attivamente allaprossima assemblea che terremo, come consuetudine, presso il palazzetto dello sport dell’Istituto “Marie Curie” in via San Pietro. *

Nel 2014 un’iniziativa volta a incentivare il risveglio del comparto che ruota attorno all’edilizia.

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È di nuovo tempo di tirare le somme e,come solitamente avviene in questoperiodo, chiediamo qualche anticipazionee facciamo il punto sulla situazionegenerale, sulla banca e sul territorio,assieme al direttore, Mauro de Manincor.

Nel suo editoriale il Presidente Senesiparla della Cassa Rurale come specchio della Comunità e del territorio. Lei cosa ne pensa?

Non posso che confermare le indicazionidel Presidente e non può che essere cosìper una banca locale, come la nostra, che cresce nelle fasi espansive e soffre in quelle recessive. Come tutte le banche di credito cooperativo, la Cassa è vicina allaterra e ai capannoni, agli artigiani, allemicro e piccole imprese, alle famiglie, e ha sempre sostenuto lo sviluppo di questoterritorio: lo ha fatto anche in questi anni di crisi, mentre altri rallentavanol’erogazione di credito o chiedevanogaranzie difficilmente sostenibili.Inevitabile che ora si cominci a pagare il prezzo di questa coerenza ma d’altraparte sarebbe quasi paradossale chenell’anno finora economicamente peggiore,in tutti i settori, per la nostra banca le cose andassero bene e si continuasse a guadagnare come se nulla fosse.

E questo che riflessi ha avuto sul vostro bilancio?

Il tunnel della crisi, dopo le primeavvisaglie del 2008, si sta mostrando più

lungo del previsto, proprio perché lo è peri nostri soci e clienti. Finora abbiamoresistito bene, ma supportare imprese e famiglie per tanto tempo ha comportatorischi inevitabili, che ci siamo sempreaccollati perché fanno parte della nostraattività. La durata e la pesantezza dellacrisi pesano soprattutto sul credito che soffre terribilmente e fa aumentarenotevolmente incagli e sofferenze. E questo fenomeno mal si combina con unaredditività in calo, a causa di una raccoltapiù costosa e di una diminuzione dei ricavida impieghi che scontano principalmentel’assenza di nuovi investimenti. Un mix di fattori abbastanza pesante che stamettendo in difficoltà le banche in genere e quelle locali in particolare, che finora si sono dimostrate un’ancora di salvezza,anche nella nostra provincia.

Può essere più preciso e descriverci il fenomeno con qualche numeroanche per quanto riguarda la raccoltae gli impieghi oltre che per la parteeconomica?

Le cifre esatte sono in via di definizione e le comunicheremo come sempreall’Assemblea dei soci. Posso anticipareche la raccolta diretta è in buon aumento,ben oltre il 4%, e che la raccolta indirettaè in calo di circa il 5%, sia perché il dato è influenzato dal valore degli strumentifinanziari sia perché una parte si èriversata sulla diretta, ritenuta più sicura; la raccolta complessiva presenta, quindi,

FOCUS

| Mauro de Manincor |Direttore della Cassa Rurale di Pergine

La Cassa a sostegno di impresa, famiglia e territorio

Nel 2014

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un risultato finale in discreto aumento,oltre un punto e mezzo percentuale. La crescita della raccolta segnaun’inversione di tendenza che può essereletta in modi diversi: positivamente, comeuna ripresa della propensione al risparmio che ha sempre caratterizzatogli italiani, emeno positivamente, qualeindicatore della preoccupazione che le persone nutrono per il futuro e sintomoevidente che l’incertezza domina le prospettive individuali e collettive.Gli impieghi invece calano di circa il 6%, a testimoniare la pesantezza del momento.Purtroppo le imprese sono sostanzialmenteferme, non avanzano richieste perinvestimenti e le poche domande che civengono presentate riguardanoprincipalmente la gestione ordinaria espesso quella di “sopravvivenza”; perquanto riguarda il settore “casa”, metà dei nostri interventi sono rivolti all’acquistoe metà alla ristrutturazione.

Restiamo un attimo sul tema “casa”,da sempre obiettivo principale degliitaliani e dei trentini, talvolta anchebene rifugio, e che ora, soprattutto in zona, non sembra più apprezzatodopo aver contribuito in modoimportante allo sviluppo

del Perginese. Il Presidente ha accennato a un’iniziativa specifica.

Come ha detto lei non possiamodimenticare che il settore dell’edilizia ha contribuito enormemente alla crescitadella nostra zona sia in modo diretto che perl’indotto creato. Ora il settore è in difficoltàe vorremmo dare il nostro contributo percercare di rivitalizzarlo, nella convinzioneche, seppur con gradualità, ci saranno deimiglioramenti. Da tempo ci siamo attivaticommissionando uno studio per monitorarela domanda di alloggi e per mapparel’offerta di immobili da parte dei nostri socie clienti; sono anche emerse, da parte di molte famiglie, da un lato, la volontà di ristrutturare la propria abitazione,peraltro frenata da motivi diversi, e,dall’altro, le difficoltà che hanno le impreseedili per la mancanza di iniziative. Tuttoquesto ci ha indotto ad avviare un progettoabbastanza ampio per supportare questiinterventi: acquisti di immobili ad usoresidenziale e produttivo, ristrutturazioni,attività lavorative delle imprese edili.

Ce lo può descrivere, in poche parole?Il Consiglio ha deliberato di mettere a disposizione un primo plafond di 5 milioni,valido per tutto il 2014, per concedere mutuiagevolati, nella durata, nella percentuale

Come tutte le banche di creditocooperativo, la Cassa è vicinaalla terra e ai capannoni, agli artigiani,alle micro e piccoleimprese, allefamiglie, e ha sempresostenuto lo sviluppo diquesto territorio.

CRESCIUTO CON LA CASSA RURALEI 25 ANNI DEL DIRETTORE

1988

Direttore Eduino Gabrielli / Luigino BeberDipendenti 44Agenzie e filiali 6Patrimonio € 13 milioniSindaco Pergine Adriano Crivellari Abitanti Pergine 14.377Presidente provincia di Trento Pierluigi Angeli Presidente del Consiglio Giovanni Goria / CiriacoDe MitaNel mondo Ai giochi olimpici di Calgary A. Tomba vince due ori nello speciale e nel gigante.

1993

Direttore Luigino Beber Dipendenti 66Agenzie e filiali 7Patrimonio € 37 milioniSindaco Pergine Luciano FruetAbitanti Pergine 15.194Presidente provincia di Trento Gianni Bazzanella /Carlo Andreotti Presidente del Consiglio Giuliano Amato / CarloAzeglio CiampiNel mondo Nelson Mandela è premio Nobel per lapace.

Lo scorso dicembre il direttore Maurode Manincor ha festeggiato i 25 anni di lavoro in Cassa Rurale. È stato un periodo di grande impegno, ma i risultati non sono mancati. Ne prendiamo spunto per provare a ripercorrere questo periodo a tappe di 5 anni con un “Amarcord” che ci fariavvolgere il nastro della storia.Scopriamo, così, com’è cresciuta la Cassa, ma riviviamo, anche, momentie notizie che appartengono, ormai,all’archivio della memoria collettiva.

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di finanziamento, nel tasso, nelle spese, a coloro che, dotati di merito creditizio,acquistano immobili da nostri clienti,impegnati a loro volta a praticare scontisignificativi. Altro intervento specifico è destinato a nostri soci e clienti cheintendono ristrutturare la casa sostenendolicon un mutuo agevolato purché affidino la maggior parte dei lavori a impreseresidenti sul territorio dove opera la Cassa.

Mi sembra un progetto interessante.Riuscirete a sostenerlo nonostante un bilancio che, afferma il Presidente,risente in maniera consistente della crisi?

Spero proprio di sì anche se la nostramarginalità, già bassa, in quanto i nostritassi medi sugli impieghi sononotevolmente inferiori a quelli del sistemaprovinciale, risentirà delle condizioniagevolate che caratterizzano questoprogetto. Alla fine del 2013, infatti, il margine di interesse è in notevoleflessione, di oltre il 13%, a causa delribasso dei tassi, della contrazione degliimpieghi e dell’aumento del costo dellaraccolta mentre le commissioni sonosostanzialmente invariate. Assai positivi i risultati della gestione finanziaria(trading e rendimento del portafoglio

di proprietà), grazie anche alladisponibilità dei fondi della Banca centraleeuropea, che contribuiscono alla tenutadel margine di intermediazione, che è poi il nostro fatturato. Le note negativeprovengono dalle rettifiche di valore per il deterioramento dei prestiti citate dalPresidente: il raddoppio delle posizioni a sofferenza e l’ammontare di quellein temporanea difficoltà ci obbligano a svalutazioni assai importanti (oltre 9 milioni) che si aggiungono a quelle deglianni passati e, nonostante il contenimentodei costi operativi, vanno a consumaregran parte di quanto prodotto, arrivando a un utile netto che sarà nell’ordine di qualche centinaio di migliaia di euro. Un risultato che ci consente di nonintaccare il nostro notevolissimopatrimonio, di distribuire un dividendo ai nostri soci azionisti e di affermare, in definitiva, che la Cassa produce redditononostante tutte le difficoltà incontrate.

E come sarà il 2014?Per la Cassa continueranno, purtroppo, le complicazioni, appesantite anche da nuove normative e aggravi amministrativi,e pur sperando in un’attenuazione deldeterioramento del credito dovremmocomunque aumentare la copertura delle

1998

Direttore Luigino Beber Dipendenti 84Agenzie e filiali 9Patrimonio € 57 milioniSindaco Pergine Renzo AnderleAbitanti Pergine 15.654Presidente provincia di Trento CarloAndreotti / Lorenzo Dellai Presidente del Consiglio Romano Prodi/ Massimo D’AlemaNel mondo Marco Pantani vince il Girod’Italia e il Tour de France.

2003

Direttore Elio CarlinDipendenti 92Agenzie e filiali 11Patrimonio € 77 milioniSindaco Pergine Renzo AnderleAbitanti Pergine 17.252Presidente provincia di Trento LorenzoDellaiPresidente del Consiglio SilvioBerlusconiNel mondo In Italia è l’anno del caldorecord. L’estate torrida durerà fino asettembre.

2008

Direttore Mauro de ManincorDipendenti 98Agenzie e filiali 11Patrimonio € 101 milioniSindaco Pergine Renzo Anderle / MarcoOsler (reggente)Abitanti 19.269Presidente provincia di Trento LorenzoDellaiPresidente del Consiglio Romano Prodi/ Silvio BerlusconiNel mondo Barack Obama viene elettopresidente degli Stati Uniti. È il primoPresidente afroamericano.

2013

Direttore Mauro de ManincorDipendenti 98Agenzie e filiali 12Patrimonio € 113 milioniSindaco Pergine Silvano Corradi /Roberto Oss EmerAbitanti 20.700Presidente provincia di Trento AlbertoPacher / Ugo RossiPresidente del Consiglio Mario Monti /Enrico LettaNel mondo È l’anno dei due Papa: PapaXVI lascia il Pontificato. Viene elettoPapa Francesco.

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posizioni insolventi. Quindi anche per il 2014 non possiamo aspettarci grandirisultati e dovremo essere bravi a migliorare ancora l’efficienza, rivedendoe razionalizzando, se necessario, certiservizi, la rete, gli orari. E questa è la politica che intendiamo seguireprivilegiando la stabilità e la conservazionedel patrimonio, fino a quando possibile,seguendo la normativa e i principi di unasana e prudente gestione.A livello generale, invece, è difficile fareprevisioni. La situazione è ancora confusa.Le famiglie non guardano le proiezioni e i grafici degli economisti: vivono la realtàquotidiana, quella di mancanza di occupazione per i giovani, e ora ancheper i meno giovani, con effetti negativi sui redditi presenti e prospettici.Consideriamo anche che la crisi staerodendo il valore della ricchezzaimmobiliare, con calo dei prezzi e allungamento dei tempi di vendita,aggravi fiscali, ecc. e questo non facilital’avvio di nuove iniziative. I segnali cheabbiamo adesso sono ancora troppodeboli per parlare di miglioramentisostanziosi: sarebbe importante, prima di tutto, rompere la spirale dell’incertezzae poter guardare con maggior fiducia al futuro, anche perché, per quanto grave,la crisi è destinata a passare.

Un’ultima domanda, prima di chiudere. Abbiamo saputo che ha festeggiato i 25 anni di servizio in Cassa Rurale, un quarto dei qualida direttore. Un bel risultato!

Non posso che ringraziare i Presidenti, gli amministratori e sindaci che ho conosciuto in questi anni per la fiduciache mi hanno dato. Ho poi avuto la fortunadi imparare molto da chi mi ha precedutoe di avere colleghi che mi hanno aiutato,soprattutto negli ultimi anni, da direttore,assai impegnativi e coincisi con un periodotra i più difficili che…

Pentito?Assolutamente no. Non immaginavo di certo, nel 2007, di dover affrontaresituazioni, problemi e complicazioni comequelli vissuti e come quelli che ancora ci aspettano. Ma non amo guardareindietro, mi piace più pensare a quello chefaremo domani e nel prossimo futuroanche se bisognerebbe vivere meglio il presente. Solo che le giornate sonotalmente intense e passano così veloci chenon si riescono ad apprezzare sotto tuttigli aspetti, come sarebbe giusto fare.E poi proprio nelle sfide maggiori si trovanole motivazioni giuste, con la consapevolezza,peraltro, che da solo posso fare ben poco:l’importante è continuare ad avere vicinouna squadra di collaboratori seri, preparatie impegnati, e poter contare sul sostegnoche i nostri soci e i clienti, che ringrazio, ci hanno sempre assicurato. *

Nel settore casa abbiamoattivato un progetto per supportare interventiper l’acquisto e la ristrutturazione.

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CASA&BOTEGA

La Cassa Rurale di Pergine, banca di credito cooperativo, ha pianificato alcuni interventi nel settore “casa”, cheriveste, in modo diretto e indiretto,un’importanza strategica per migliorare la difficile congiuntura economica e sviluppare ulteriormente i territori dellazona di competenza.Ha quindi deciso di mettere a disposizioneper il 2014 un plafond iniziale di 5 milionidi euro sia per stimolare la compravenditadi immobili, favorendo l’incontro tradomanda e offerta, tra i privati e le imprese costruttrici, sia per invogliare a riqualificare gli immobili che abbisognanodi interventi e allo stesso tempoincrementare le opportunità di lavoro per le imprese artigiane del territorio.Il progetto, che sarà operativo entro pochigiorni, prevede la concessione di mutuiagevolati nella durata, nella percentualedi finanziamento del valore dell’immobile,

nelle condizioni di tasso e spesa, purchétutto avvenga all’interno di un circolovirtuoso creato tra i costruttori/venditoridi immobili clienti della Cassa, che si impegnano a praticare scontisignificativi sui prezzi di vendita riportatisu Guida Casa, e le famiglie, i giovani, le giovani coppie che intendono fare un passo importante nella loro vita, pertanti coronare un sogno. Ma interventialtrettanto concreti sono previsti per le imprese che vogliono acquistare spaziproduttivi, siano essi capannoni, negozi ouffici, per i quali valgono le stesse regole.La seconda parte del progetto, che si prevede sostanziosa, attiene alleristrutturazioni, incentivate dalla Cassa a condizione che almeno il 70% del finanziamento sia speso per lavorieseguiti da imprese residenti sul territorio.Il progetto Casa&Botega verrà comunicatosul sito internet con la novità, per quantoriguarda gli acquisti di immobili, di una“bacheca immobiliare”, atta a mettere in contatto in modo facile ed esauriente,l’offerta, per i venditori che vorrannoaderirvi, e la domanda di chi intendeprocedere all’acquisto. Per il Presidente Franco Senesi questoprogetto riguarda “settori, quello dellecostruzioni sia civili che industriali e, in particolare il comparto abitativo, chesono stati motori fondamentali dellosviluppo perginese e traino per tante altreattività. La crisi che li ha colpiti

CASA 2014

• Concessione di mutuiper Soci e clienti cheacquistano immobili auso residenziale eproduttivo da nostriclienti.

• Concessione di mutuiagevolati per Soci eclienti cheristrutturano casaaffidando i lavori a imprese residentisul territorio.

Diamo fiduciaal nostro futuro

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ha determinato stallo nelle vendite,difficoltà per le imprese artigiane, perditadi posti di lavoro e, di conseguenza, minori prestiti per la Cassa. Inoltre il patrimonio immobiliare abbisogna di interventi di manutenzione permigliorare l’ambiente e i consumienergetici. Un intervento, quella dellaCassa, che mira a stimolare la ripresa e a far da volano per un nuovo cicloeconomico che assicuri benessere alleComunità e ai territori. Vogliamo, in sintesi, dare fiducia al nostro futuro”.

Il Direttore Mauro de Manincor riferisceche “si è partiti dall’analisi della domandae dell’offerta, condotta da una societàspecializzata, Essedi Strategie d’impresa,che ha realizzato una specie di mappaturadegli immobili costruiti da imprese clientidella Cassa, e finanziati dalla stessa, per avere un quadro di riferimento entro il quale muoversi. La mappatura ha messoin evidenza un certo numero di immobilipresenti sul mercato ma in numero

notevolmente minore di quello checomunemente si crede, di tipologiediverse, pronti a essere venduti, che saranno presto resi noti agli eventualiacquirenti.” Precisa, inoltre, che “la bancanon ha deciso di diventare un’agenziaimmobiliare; più semplicemente cerca di aumentare l’erogazione di mutui,cercando di impiegare sul territorio le risorse disponibili e di far ripartire il settore edile. L’abitazione rappresentasempre l’investimento principale delle nostre famiglie e come tale è importante che la banca si adegui alle loro esigenze”.

Grazie a questa iniziativa, a 360 gradi, la Cassa rurale agevolerà gli acquirenti,che potranno accedere a soluzionipersonalizzate e a condizioni di assolutointeresse, coinvolgendo i venditori,impegnati a scontare i prezzi, le impreseedili e dell’indotto che, si spera, potrannointervenire in lavori di ristrutturazioneanche impegnativi. *

Il piano di interventi a favore di privati e impreseprevede di:•rimettere in moto le compravendite di immobiliresidenziali grazie ad accordi con i soci e clienticostruttori e alla disponibilità di finanziamenti agevolati•favorire le compravendite di immobili strumentali,capannoni, negozi, uffici grazie ad accordi con i soci e clienti costruttori e alla disponibilità di finanziamenti agevolati

•riqualificare il patrimonio edilizio esistente dando la possibilità a famiglie e imprese di ristrutturare i propri immobili, rendendoli più funzionali e belli,adeguandoli alle norme di sicurezza, antisismiche e delrisparmio energetico, tramite finanziamenti agevolati•far lavorare le imprese della zona in quanto almeno il 70% della spesa per i lavori deve essere fatturata da imprese residenti sul territorio dove la Cassa operacon i propri sportelli o nella Valle dei Mocheni.

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La ciclabile della Valsugana. Nel 2014 eletta

tra le top in Europa

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Fotonotizia

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REGOLAMENTOASSEMBLEA

Il 26 aprilel’AssembleaIn vista della prossima Assembleaordinaria che si terrà il 26 aprile presso il palazzetto dello sport dell’IstitutoMarie Curie in via San Pietro, ricordiamole indicazioni previste dallo Statuto e dal regolamento assembleare.

L’Assemblea è un momento fondamentaledella relazione fra i soci e la Cassa Ruraledurante il quale i soci hanno l’opportunitàdi partecipare direttamente al processodecisionale esercitando il proprio diritto di voto. Come in ogni società cooperativa vale il principio “una testa un voto”: ogni socioha diritto a uno e un solo voto per far valere la sua opinione. Tra i compitiistituzionali dell’Assemblea vi èl’approvazione del bilancio d’esercizio e la nomina dei membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacalee del Collegio dei Probiviri, nonché la definizione degli orientamenti di fondodella Cassa. Possono intervenire tutti i soci iscrittinell’apposito “Libro dei Soci”, ma hannodiritto di voto solo coloro che sono iscrittiin detto libro da almeno 90 giorni.

Il punto 4 dell’ordine del giorno dei lavoriassembleari prevede le elezioni dellecariche sociali.

L’Assemblea dei soci del 26 aprile dovràeleggere:

• il Presidente del Consiglio di Amministrazione.

• tre Consiglieri.• il Presidente del Collegio sindacale.• due Sindaci effettivi.• due Sindaci supplenti.• il Presidente del Collegio dei Probiviri.• due Probiviri effettivi.• due Probiviri supplenti.

A tal fine, nelle pagine seguenti,riportiamo quanto previsto dallo Statuto,dal Regolamento assembleare e dallaLegge Regionale in merito allacandidatura e ai requisiti previsti. *

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONEREGOLAMENTO ASSEMBLEARE ED ELETTORALE

ARTICOLO 25Gli amministratori e i sindaci che scadono per compiuto mandato possono ricandidarsi senzaformalità particolari.Le altre proposte di candidatura per il rinnovo delle cariche sociali, al fine della iscrizionenell’elenco di cui al quarto comma del presente articolo, devono pervenire alla Sede centrale dellaCassa Rurale di Pergine entro le ore 12.00 del quinto giorno di calendario antecedente quellofissato per lo svolgimento dell’Assemblea. Le proposte di candidatura devono essere sottoscritte da almeno 20 soci. Ciascun socio non può sottoscrivere contemporaneamente più propostealternative alla medesima carica. Il modulo contenente le proposte di candidatura è predispostodalla Cassa Rurale e riporta le dichiarazioni del candidato di possedere i requisiti previsti dallalegge, dallo statuto e dal presente regolamento. Il consiglio di amministrazione accerta la regolarità formale delle candidature presentate. Prima dell’inizio delle operazioni di voto verràdistribuito ai soci un apposito elenco riportante i candidati. … omissis …Le proposte formulate da singoli soci in Assemblea e quelle non presentate nel termine di cui sopra devono essere consegnate al Presidente, prima che egli dichiari chiusa la discussionesull’inerente punto all’ordine del giorno; il Presidente le comunicherà all’Assemblea secondol’ordine di presentazione.

ARTICOLO 29Si possono candidare alla carica di amministratore i soci il cui nome è iscritto nel libro dei soci da almeno tre anni e aventi i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza richiesti dalla legge, dallo statuto e dal presente Regolamento. Non può candidarsi l’amministratore uscente che non ha partecipato durante il proprio mandato alla maggioranza dei corsi formativi organizzati dalla Cassa Rurale per gli esponenti aziendali. Al fine di favorire una composizione del consiglio di amministrazione rispondente alle esigenze di esperienza, competenza e ricambio i candidatidevono possedere i requisiti richiesti dalla L.R. n. 1/2000 art. 4, comma 1 (*), oppure:• avere svolto nell’ultimo decennio, per un periodo non inferiore a un triennio, almeno una delle

attività elencate alla pagina seguente:

DELEGAAi sensi dell’art. 25 dello Statuto Sociale, il socio può farsi rappresentare da altro socio personafisica che non sia amministratore, sindaco o dipendente della Cassa Rurale, mediante delegascritta contenente il nome del rappresentante.

La firma del socio delegante, impossibilitato a partecipare all’Assemblea, deve esserepreventivamente autenticata. Per procedere all’autentica, il socio delegante, munito del modulo di delega potrà rivolgersi a tutti gli Sportelli della Cassa Rurale, in orario d’ufficio, fino a 24 aprile. Per ulteriori necessità, la Sede di Piazza Gavazzi resterà a disposizione anche la mattina di sabato 26 aprile, dalle ore 8.00 alle ore 12.00.

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- amministrazione o controllo o compiti direttivi presso imprese di qualsiasi tipo oppure pressoenti e società a carattere mutualistico;

- attività professionale in materie attinenti al settore creditizio, finanziario o assicurativo;- responsabile della contabilità, oppure responsabile della gestione di risorse economiche

o finanziarie, oppure responsabile di unità organizzative o di produzione, presso imprese di qualsiasi tipo oppure presso enti e società a carattere mutualistico

e inoltre possono candidare i soggetti in possesso di uno dei seguenti requisiti:• laureati iscritti in albi professionali da almeno tre anni;• laureati con esperienza lavorativa svolta per almeno tre anni nell’ultimo decennio;• diplomati di scuola media superiore a indirizzo tecnico o economico o giuridico o aziendale,

iscritti in albi professionali da almeno cinque anni;• diplomati di scuola media superiore a indirizzo tecnico o economico o giuridico o aziendale

con esperienza lavorativa svolta per almeno cinque anni nell’ultimo decennio… omissis…

(*) LEGGE REGIONALE N. 1 DEL 14-01-2000 REGIONE TRENTINO-ALTO ADIGE - 14/01/2000, n. 1 - B.U.R. 18/01/2000, n. 3

ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 89/646 DI DATA 15 DICEMBRE 1989 DEL CONSIGLIO DELLECOMUNITÀ EUROPEE RELATIVA AL COORDINAMENTO DELLE DISPOSIZIONI LEGISLATIVE,REGOLAMENTARI E AMMINISTRATIVE RIGUARDANTI L’ACCESSO ALL’ATTIVITÀ DEGLI ENTICREDITIZI E IL SUO ESERCIZIO E RECANTE MODIFICA DELLA DIRETTIVA 77/780/CEE DEL 12DICEMBRE 1977

ARTICOLO 4Requisiti di professionalità degli esponenti delle banche di credito cooperativo1. Il presidente del consiglio di amministrazione delle banche di credito cooperativo deve essere

scelto secondo criteri di professionalità e competenza fra persone che abbiano svolto per un periodo non inferiore ad un quinquennio almeno una delle seguenti attività:a) attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso imprese agricole,

commerciali, artigianali, industriali o del settore dei servizi privati assoggettate a contabilitàordinaria;

b) attività professionali in materie attinenti al settore creditizio, finanziario, mobiliare,assicurativo o comunque funzionali all’attività della banca;

c) attività di insegnamento in materie giuridiche o economiche o in materie attinenti al settorecreditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo;

d) funzioni amministrative o dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni aventiattinenza con il settore creditizio, finanziario, mobiliare o assicurativo ovvero presso entipubblici o pubbliche amministrazioni che non hanno attinenza con i predetti settori purché le funzioni comportino la gestione di risorse economico-finanziarie;

e) attività di amministrazione, direzione o controllo in enti a carattere mutualistico;f) responsabili della contabilità delle imprese e degli enti di cui alle lettere a) ed e).

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COLLEGIO SINDACALECOMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

ART. 42 DELLO STATUTO 1. L’assemblea ordinaria nomina tre sindaci effettivi, designandone il presidente e due sindaci

supplenti; i sindaci restano in carica per tre esercizi e scadono alla data dell’assembleaconvocata per l’approvazione del bilancio relativo al terzo esercizio della loro carica; l’assembleane fissa inoltre il compenso annuale valevole per l’intera durata del loro ufficio, in aggiunta alrimborso delle spese effettivamente sostenute per l’esercizio delle funzioni.

2. I sindaci sono rieleggibili, con i limiti di seguito specificati. Non è nominabile o rieleggibile coluiche abbia ricoperto la carica di componente effettivo, anche nel ruolo di presidente del collegiosindacale della società, per cinque mandati consecutivi.

3. Non possono essere eletti alla carica di sindaco e, se eletti, decadono dall’ufficio:a) gli interdetti, gli inabilitati, i falliti, coloro che sono stati condannati ad una pena che importa

l’interdizione anche temporanea dai pubblici uffici, o l’incapacità ad esercitare uffici direttivi;b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della Società, gli

amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori dellesocietà da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte acomune controllo;

c) coloro che sono legati alla Società o alle società da questa controllate o alle società che lacontrollano o a quelle sottoposte a comune controllo da un rapporto di lavoro o da unrapporto continuativo di consulenza o di prestazione d’opera retribuita, ovvero da altrirapporti di natura patrimoniale che ne compromettano l’indipendenza;

d) coloro che non siano in possesso dei requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenzadeterminati ai sensi di legge;

e) fermi restando i limiti di legge, l’amministratore o il sindaco in altra banca o societàfinanziaria operante nella zona di competenza della Società, salvo che si tratti di societàfinanziarie di partecipazione, di enti anche di natura societaria della categoria, di societàpartecipate direttamente o indirettamente, di consorzi o di cooperative di garanzia;

f) coloro che, nei due esercizi precedenti l’adozione dei relativi provvedimenti, hanno svoltofunzioni di amministrazione, direzione o controllo nella Società, qualora essa sia statasottoposta alle procedure di crisi di cui al Titolo IV, art. 70 ss., del D.Lgs. 1° settembre 1993,n. 385. Detta causa di ineleggibilità ha efficacia per cinque anni dall’adozione dei relativiprovvedimenti;

g) coloro che abbiano ricoperto la carica di amministratore nel mandato precedente o di direttore nei tre anni precedenti.

4. Non possono essere stipulati contratti di appalto di opere o contratti per prestazioni di servizi o per fornitura di beni di natura continuativa o comunque pluriennale con i componenti del collegio sindacale, o con società alle quali gli stessi partecipano, direttamente oindirettamente, in misura superiore al 25% del capitale sociale o nelle quali rivestano la carica di amministratori. Il divieto suddetto si applica anche rispetto al coniuge, nonché ai parenti e agli affini entro il secondo grado dei sindaci. Tale divieto non si applica con riferimento ai contratti stipulati con gli enti, anche di natura societaria, della categoria.

5. I sindaci non possono assumere cariche in organi diversi da quelli di controllo presso altresocietà del gruppo bancario cui la banca appartiene, nonché presso società nelle quali la bancastessa detenga, anche indirettamente, una partecipazione strategica ai sensi delle Disposizionidi Vigilanza.

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SUCCEDE IN CASSA

HAGAMOS SONREIR AL MUNDO

È giunto alla tappa di Jujuy Salta il viaggio del collegaMauro Lunelli, che dallo scorso 7 novembre stapercorrendo il continente americano con una decina di amici, per portare un sorriso a chi soffre.Partito da Usuhaia, in cinque mesi ha toccato RioGrande, Calafate, Bariloche - San Martin de los Andes,Mar del Plata - San Nicolas, Rosaio - Cordoba, San Luis - Mendoza - Santiago del Cile, San Juan - La Rjoja - Catamarca, Tucuman - Santiago del Estero -Chaco - Correntes, Misiones - Paraguay - Formosa e l’ultima tappa dell’itinerario è appunto Salta.Il nostro “Mauretto” scrive sul suo diario che Salta è l’ultima città dell’Argentina toccata dal viaggio, con la quale è stato centrato l’obiettivo di visitare tuttee 23 le province dello Stato, con 13.000 km percorsi e altrettanti da macinare, puntando verso nord.Il percorso previsto è stato dunque completato per metà, con oltre 100 strutture che hanno potutosorridere davanti al simpatico clown di casa nostra,condividendo esperienze ed emozioni.Buon cammino Mauro, ti siamo vicini!

Pilloledalla Cassa Rurale

| CRAL - Giovanna Valcanover |

SLIPEGADASono stati ben 48 gli atleti che hanno preso parte alla 33ª edizione de “La Slipegada”, la tradizionalemanifestazione che da oltre tre decenni fa incontrare,per una sorta di gita sulla neve, i dipendenti e gliamministratori delle Casse Rurali Trentine e degli entia esse collegate. Una grande kermesse con oltre un migliaio di partecipanti, che ha visto 43 entiimpegnati nelle gare di ciaspole, scialpinismo, slalomgigante e fondo. Sulle nevi di Andalo la Cassa Rurale di Pergine si è piazzata al 14° posto finale, con risultatiindividuali di tutto rilievo. Un grazie a tutti i colleghi,più o meno atleti, che hanno reso possibile questorisultato, ma che soprattutto si sono adoperati per la buona riuscita della manifestazione.

NOZZE D’ARGENTO

Il tradizionale brindisi di fine anno è stato l’occasioneper festeggiare i quattro colleghi che nel corso del2013 hanno festeggiato i 25 anni di servizio presso la Cassa Rurale di Pergine. Un traguardo invidiato,che quando si raggiunge procura un pizzico di emozione, perché costringe ad un bilancio di quantocondiviso tra le nostre mura. Si ricordano in un lamposoddisfazioni, sbagli, compagni di viaggio che hannoaiutato a crescere e che magari sono lì a sostenertiancora. Tanti auguri e ancora applausi per FiorangelaCipriani, Roberto Piva, Laura Scarpa e Mauro deManincor che vediamo nella foto da sinistra.

SPAZIO G

IOVANI

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Un lungo applauso ha sottolineato la decisione di destinare alla Caritasl’importo che tradizionalmente vieneriservato al buffet del dopo assemblea. È successo lo scorso ottobre, presso il Nuovo Teatro Comunale di Pergine, in occasione della presentazione del bilancio Sociale della Cassa Rurale. Un applauso spontaneo alle parole del Presidente Franco Senesi che conferma(ma non ce n’era bisogno) la grandesensibilità dei soci. E, partendo proprio da quell’applauso, coinvolgiamo in una approfondita intervista il Direttore della Caritas, Roberto Calzà.

INTERVISTA

Direttore come sta affrontando le emergenze la Caritas?

Cerchiamo di seguire l’esortazione di Paolo VI quando fondò Caritas Italianaauspicando uno strumento “consono ai tempi”. È importante insomma leggere i fenomeni e i cambiamenti per capire qualiazioni intraprendere. Segnalo in particolareil progetto “Ridare Speranza” che, tramitesemplici e temporanee opportunità di lavoro, offre un momento di sollievo a chi non trova occupazione e lo accompagnaanche a riconsiderarsi nel suo ruolo di lavoratore, verificando le sue competenzeper tornare nel mondo del lavoro. Poi restal’attività di ascolto e di accompagnamentodi tante persone sul territorio, per nonessere solo risposta materiale ma ancheun riferimento relazionale.

Quali sono le categorie di persone chenecessitano maggiormente di aiuto?

Noi incontriamo solo uno spaccato dellasocietà, quello che fa più fatica e chedecide di rivolgersi a noi. Ma è ormaievidente che ci sono richieste diverse e trasversali a tante categorie di persone.Difficile fare un identikit. Si va dallefamiglie numerose (spesso straniere ma non solo) a persone drammaticamentesole, senza riferimenti amicali e parentali(e magari disoccupate). Ma ci sono anche numerosi anziani, persone con disagio psichico (anche giovani),

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LA CASSA “SOLIDALE”

L’applauso dei Socialla Caritas

Intervista al direttore della Caritas

| Roberto Calzà |di Gabriele Buselli

Nella fotoRoberto Calzà, direttore della Caritas

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madri sole, qualche padre separato,persone indebitate… Italiani (che sonodecisamente aumentati) e stranieri,uomini e donne, giovani e meno giovani.

Com’è cambiato il concetto di aiutonegli ultimi anni?

Abbiamo capito come sia fondamentale un primo ascolto efficace e serio. La risposta immediata a una richiestamateriale più o meno urgente (soldi, viveri,vestiti…) non è sufficiente e spesso non ci fa incontrare davvero l’altro, liquidandolocon qualcosa ma senza averne capito i realibisogni. Può essere una richiesta esigentema ai nostri volontari chiediamo sempre di mettere prima di tutto al centro la persona nella sua completezza (storia,fatiche, risorse, legami…) più che il singolo bisogno e di fornire un aiuto che promuove la persona stessa, così che non resti in una situazione di difficoltà.

Cosa può fare una persona per aiutarela Caritas e gli altri? 

Premetto che i trentini sono moltogenerosi, sia in termini economici che in termini di disponibilità. Il primo passoper noi resta la “conversione personale”cioè il rendersi conto che tutti possiamofare un pezzetto di strada con chi fa piùfatica. Con i nostri limiti e le nostre paurema ognuno può donare un poco di sé aglialtri, a cominciare dal vicino di casa. Poi c’è il volontariato (in Caritas, siadiocesana che parrocchiale/zonale,

nei vari servizi…) che è un ottimo modoper “sporcarsi le mani” ed educarsi alla carità, all’attenzione per gli altri, allasolidarietà. Infine un sostegno economicoè sempre gradito, visto che – oltre al contributo della Diocesi – le offertesono la nostra principale entrata.

Entrando nel particolare, la zonaperginese è solidale e generosa?

Pergine è la terza città del Trentino e comincia a risentire di alcune dinamichetipiche dei centri maggiori, sia in terminipositivi che negativi. La generosità mi pare sia presente e in forme anchediverse, con molto volontariato e moltadisponibilità a mettersi a servizio. Forse (ma qui è meglio chiedere ai parroci e alla Caritas locale) deveancora crescere – qui come altrove –un’idea di comunità solidale, cioè un sentirsi coinvolti nel rispondere alle necessità di tanti.

Ci vuole illustrare il progetto checoinvolge le Casse Rurali?

Cinque anni fa ci siamo resi conto che molti Centri di ascolto sul territorioerogavano parecchio denaro. Ci siamochiesti se, sulla scorta delle esperienze di molte Caritas in Italia, lo strumento del micro credito (che noi abbiamo chiamatoCredito Solidale) non potesse tornare utileanche da noi. Abbiamo quindi studiato per un anno le modalità per offrire prestitiagevolati e mirati a persone che dalle

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À| Il progetto “Ridare Speranza” tramite

semplici e temporanee opportunità di lavoro, offre un momento di sollievo a chi non trova occupazione e lo accompagna anche a riconsiderarsi nel suo ruolo di lavoratore, verificando le sue competenze per tornare nel mondo del lavoro.

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banche non avrebbero ottenutoconsiderazione e poi abbiamo lanciato,con i comuni di Trento, Rovereto, Perginee Mezzocorona, il progetto del “CreditoSolidale”. Grazie a quattro sportelli sul territorio (Trento, Pergine, Mezzocoronae Rovereto) gestiti interamente da volontari (per lo più ex bancari) e alla collaborazione di cinque Casserurali (Aldeno e Cadine, Trento, Rovereto,Pergine e Mezzocorona) in questi anniabbiamo incontrato quasi novecentopersone ed erogato 285 prestiti per unimporto complessivo di oltre 160mila euro.

La Caritas tende a responsabilizzare i bisognosi. Cosa significa?

Come già detto, la risposta immediatasenza un minimo di percorso e conoscenzaha poco senso. Senza voler essere giudici

di nessuno, dobbiamo chiederci se il nostro aiuto è efficace e risolutivo,mettendoci a fianco della persona e aiutandola a mettere in campo le suepotenzialità e le sue responsabilità. È forse più faticoso ma ci permette di offrire delle vie di uscita dal bisogno, di creare relazioni sul territorio, di integrarsi, fondamentalmente di non rimanere soli.

Sempre più lo stato sociale dovràinteragire tra pubblico e privato. Cosa vuol dire?

È una cosa che già succede e va detto che in Trentino c’è una buona interazione tra istituzioni e privato sociale. È peròimportante che ognuno rispetti il suoruolo, non utilizzando il volontariato come un tappabuchi per tutte le fatichedell’amministrazione e allo stesso tempoche i volontari siano supporto alleistituzioni nel creare reti e segnalarefenomeni e ipotesi di lavoro. E questo al di là dei fondi a disposizione, dei budget, delle risorse messe in campo.

La burocrazia e le norme soffocano le imprese, succede così anche nel mondo del volontariato?

Forse nel sociale non è così evidente, ma sicuramente ci sono aspetti (pensoalla privacy) che complicano notevolmenteil servizio alle persone. Ci sono norme e regolamenti che devono essererispettati ma a volte le energie spese

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La Caritas Diocesana è un “Organismopastorale” voluto dalla Diocesi,attraverso l’Arcivescovo che ne è il Presidente. Il suo fine è quello di promuovere la testimonianza della carità della comunità ecclesialediocesana e di tutte le comunitàcristiane, con particolare riferimentoalle parrocchie.

CARITAS DIOCESANA DI TRENTO

Via San Giovanni Bosco, 7 - 38122 Trentotel. 0461 891350 - fax 0461 891359indirizzo mail: [email protected]

LINEA DIRETTA SOCIO22 APRILE 2014

per mettersi in regola sono maggiori di quelle dedicate a chi è nel bisogno.

Capitolo giovani. Molti sono cresciuti“protetti”, come possono imparareche le sicurezze non sono più sicure?

Come ampiamente documentato dai sociologi, abbiamo creato unagenerazione di insicuri che ora devemisurarsi con una realtà cheprobabilmente è meno rosea dellaprecedente. È importante che i giovaniabbiano occasione di sperimentarsi, di mettersi in discussione, di confrontarsicon situazioni che non conoscono e che li mettano un po’ in crisi. In questo sensovanno le proposte che come Caritasfacciamo costantemente al mondogiovanile.

Paese o città, dove si attutisce megliol’urto della crisi?

Le valli apparentemente sopportanomeglio ma, dove alcune aziende o industrieerano centrali o dove un certo indotto davalavoro a tutti, sono in molti ad essere

in difficoltà. Nella città è invece è più facileche ci sia una maggiore concentrazione di persone che vivono in condizioni di precarietà e quindi sia più evidente e urgente la richiesta di lavoro. È infatti da rimarcare che molti nonvogliono soldi, ma chiedono di essereoccupati in qualche modo.

Ultima domanda: le emergenze e il disagio cosa ci insegnano e cosa ci lasciano? 

Gesù dice “i poveri li avrete sempre con voi”. Vuol dire che dovremo sempreconfrontarci con la nostra capacità di amare il prossimo, soprattutto quellopiù in difficoltà, quello scomodo. È lì cheuna comunità cristiana (ma anche civile)può dare il meglio di sé e testimoniaredavvero prossimità e comunione. I problemi si possono affrontare e risolvere, almeno in parte, se c’è la convinzione che ognuno ha una quota di responsabilità e non può sempre e solo delegare ad altri (siano essi i servizi sociali o la Caritas). *

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À| È importante che i giovani abbiano

occasione di sperimentarsi, di mettersi in discussione, di confrontarsi con situazioni che non conoscono e che li mettano un po’ in crisi.

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I simboli ci sono tutti. E sono tutti di colorerosa. Le sagome (di cartone) di corridori in sella a una bici. Gli striscioni nelle viepiù percorse. Le vetrine dei negozi. Tutto annuncia l’arrivo del Giro d’Italia. Su un traguardo inedito per la corsa rosa:la Panarotta.Alla fine di maggio, questa cima e un po’tutta l’Alta Valsugana accoglieranno i protagonisti di una sfida a due ruoteprossima all’epilogo. Dopo l’arrivo sulla

montagna di Pergine e dei perginesi,mancheranno tre sole tappe alla chiusuradel Giro numero novantasette: la crono in salita che porterà a Cima Grappa,l’arrivo sullo Zoncolan (atteso dagliscalatori e temuto da chi scalatore non è)e l’ultimo sprint nel cuore di Trieste.L’arrivo del Giro è occasione per ripensaree scrivere di alcuni personaggi di casanostra che hanno legato il proprio nome al grande ciclismo.

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PERSONAGGIDEL GRANDECICLISMO

| Diego Nart |

La Panarotta si colora di rosa

In attesa del Giro d’Italia

Nella fotoAdriano Morelli, qui nelle vestidi giornalista della Rai,avvicina Renato Dionisi in un meeting di atleticaleggera dei primi anni Settanta [foto Remo Mosna]

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Adriano MorelliPassione, competenza, autorevolezza

Tre caratteristiche di Adriano Morelli.Giornalista della Rai, consigliere nazionaledella Federazione Ciclistica Italiana.Vicepresidente della Lega CiclismoProfessionisti. «Quando prendeva la parola il silenzio era praticamenteassoluto» ricorda chi lo ha conosciutobene e ne ha condiviso l’impegno negliorganismi federali dello sport del pedale.«Tutti lo ascoltavano con attenzione.Sapevano che, ogni intervento di Adriano,era sempre costruttivo. Mai una parolafuori posto, mai toni troppo alti nemmenoquando si dovevano affrontare temispinosi. Proposte frutto di intelligenza, di buon senso, di conoscenza e di amoreper lo sport ciclistico».Adriano Morelli era così. Era molto attentoin tutto ciò che faceva. Anche nella suaprofessione di giornalista. «Quando scrivetedi qualcosa o di qualcuno – era solitoricordare ai suoi colleghi della redazioneRai di Trento – fatelo come se dovestescrivere di un vostro familiare o di unapersona a voi particolarmente cara».Sapeva essere ironico. Ma sempre congarbo e rispetto per chi aveva di fronte. Si racconta che Aldo Moser (ormaiprossimo alla quarantina) non volevasaperne di scendere di sella. Per farglicapire che, forse, era giunto il momento di dire basta con l’agonismo e dedicarsi ad altro, bastarono poche parole dell’amicofraterno: «Aldo, scendi di sella perché

altrimenti fai fare brutta figura ai giovani».Negli ultimi anni del suo impegno e dellasua vita si era accorto che qualcosa nel ciclismo non andava. Certe prestazionieccezionali, francamente, sorprendevanoun po’. Di qui la scelta di pensare a unafrase che potesse dissuadere chiunque da pratiche che avevano poco da spartire con lo sport e con i principididecoubertiniana memoria. «Il dopingnon vince mai» scrisse. Ancora oggiquella frase è monito prezioso. Per tutti.La Coppa d’Oro era la sua corsa. Ideata a metà degli anni Sessanta da Carlo DallaTorre (anch’egli amico fraterno di Adriano,come il fotografo Flavio Faganello), è una gara unica. Non solo perché è corsadi un giorno. Ma soprattutto per la formula,

Nelle foto da sinistraIl Comitato Regionale della Federazione CiclisticaItaliana (1996)[foto Remo Mosna]

Adriano Morelli durante la premiazione di una tappa del Giro del Trentino per amatori del 1992organizzato dal Club CiclisticoFrancesco Moser [foto Remo Mosna]

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originale, frutto della genialità di chi l’hapensata: il corridore fatica in sella con il solo obiettivo di vincere per farvincere il suo direttore sportivo, il cireneodella domenica che, per una stagioneintera e dall’abitacolo dell’ammiraglia, ha seguito le promesse a due ruote e,finalmente, vede ripagato tanto impegno.Morelli era il “cantore” (con penna e microfono) di questa corsa. È stato un riferimento prezioso anche quando si pensò di affiancare a ogni edizione un testimonial. Insomma, un grande del ciclismo del passato più o menorecente. Ad Adriano Morelli nessunodiceva di no perché sapevano che il suo nome si univa a organizzazionicaratterizzate da serietà e non certo

«messe in piedi da ombrelari» (come Adriano era solito definire chi si improvvisava, dimostrando totaleinadeguatezza al ruolo o al compito).A lui sono dedicate tante iniziative.Ne ricordiamo tre. La prima: il CampionatoItaliano a squadre riservato ai giovanissimi.Il “Memorial Adriano Morelli” vedeconfrontarsi decine e decine di scuoleciclistiche d’Italia con l’obiettivo di cuciresulle proprie maglie lo scudetto tricolore.La seconda: il premio “Ciclismo, vita mia”del Giro del Trentino (per professionisti),assegnato a chi ha legato la propria vitaallo sport del pedale. Il terzo: il premiogiornalistico “La Rotonda di Badoere”.Anche qui la galleria di nomi che la contraddistinguono è di grandissimolustro.

Marcello OslerUn uomo in fuga sulla costiera amalfitana

La storia del Giro si intreccia alla storiasportiva di Marcello Osler.Professionista dal 1973 al 1980, ha scrittonel Giro del 1975 la pagina più bella di una carriera spesa a faticare per gli altri.Alla fine di maggio si correva la Potenza-Sorrento. Il “tappone” del Sud.Osler, poco dopo il via, se ne andò con un’azione che sembrava destinata a spegnersi se i grossi calibri fossero uscitiallo scoperto. Ma non fu così. I grossicalibri fecero la voce grossa, tentarono di raggiungere il fuggitivo, senza alcun

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LINEA DIRETTA SOCIO26 APRILE 2014

risultato. Quella fuga a lunga gittatadurò 188 chilometri.Il vantaggio massimo sfiorò la mezzora,tanto da obbligare Franco Cribiori, il direttore sportivo della Brooklyn, a chiedere a Osler di rallentare un po’.Quel vantaggio rischiava di mandare fuoritempo massimo De Vlaeminck, Sercu e Gualazzini, i velocisti della formazione.Il trentino rispettò gli ordini di scuderia.Ma nulla o nessuno gli impedì di chiuderequell’azione generosa con un vantaggio di poco inferiore ai nove minuti su Giovanni Battaglin e Tino Conti, i primi a chiudere alle sue spalle.Anche nel Giro del 1976 Osler, andò a caccia della gloria di un giorno. Nella tappa di Matera, sui sassi della cittàvecchia, provò l’allungo. Gli bastarono un paio di scatti per creare il vuoto. La sua ruota venne raggiunta da Johann De Muynck, suo compagno di squadra.

Unirono gli intenti e sincronizzarono il passo. Ma durò poco. Osler venneappiedato da un salto di catena. De Muynck ebbe via libera. Vinse la tappa e indossò la maglia rosa. Quel Giro vennevinto da Felice Gimondi al suo terzosuccesso dopo i precedenti del 1967 e del 1969.

Daniel OssE non solo

Oggi è professionista. E lo è da diversestagioni. Ma prima ancora, nel 2000,Daniel Oss (secondo nella tappa del Vajontdel Giro 2013) è stato tricolore degliesordienti come Paolo Alverà all’alba degli anni Ottanta. Senza dimenticareEugenio Piva. Nel 1970 era insuperabiletra gli allievi come si registrò (tra le moltealtre corse finite nel suo personalissimopalmarès) nel Campionato Italiano su strada. Anche Dario Pegoretti

Nelle foto in altoMarcello Osler, sullo Stelvionella tappa finale del Girod'Italia 1975

Osler, con la maglia di leaderdel Trofeo delle Regioni,impegnato a firmare autografiai tifosi

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(oggi conosciuto e apprezzato forse di più per il Museo del Paracarro e per altre sue belle intuizioni) ha brillatoin centinaia di occasioni. Tra gli amatoridello sport della bici.O, ancora, il Gruppo Sportivo Canezza.Una trentina di anni fa organizzò, a Pergine, il tricolore delle categoriegiovanili. Oppure il “Trofeo Alcide

Degasperi” del 1991 vinto allo sprint da Gilberto Simoni. Sul rettilineo di Corso Alpini si improvvisò velocista per un giorno conquistando la classicainternazionale per dilettanti.Non solo su strada ma anche nelfuoristrada, i perginesi hanno tracciatosolchi importanti. Derik Zampedri nel ciclocross e Martino Fruet nel mountain bike. Per chiudere con il campioncino di oggi: Nicola Conci e la sua ventina di vittorie (da allievo) colte nel 2013. Dal “Trofeo della Vittoria”in avanti. *

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IL CASTELLO DI PERGINE Qui si concluse il “Trofeo Martiri Trentini” del 1970. Finale animato da due futuriprofessionisti: Mario Lanzafame e Francesco Moser. Per una volta (ma solo per una volta) Lanzafame ebbe la meglio sul trentino.

Moser all’arrivo imprecò. La rottura del cambio lo aveva obbligato ad affrontare il tratto finale con un rapporto non proprio agilissimo a differenza del suo avversarioche, sullo strappo conclusivo, lo saltò con facilità.

Nel 1971, Lanzafame, passò professionista nella Gbc guidata in ammiraglia da EnzoMoser e capitanata da Aldo Moser.

Nella fotoLa prima pagina de “La Gazzetta dello Sport” del 25 maggio 1975 celebra la vittoria di Osler a Sorrento

La prima pagina della Gazzetta sullastraodinaria impresa di Marcello Osler

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50 ANNIGRUPPO ANA

Mezzo secolo a favoredella comunitàMomenti di impegno, ma anche di festa.Hanno lavorato per mezzo secolosoprattutto a favore della propriacomunità; spesso tuttavia si sono resi utilianche oltre i “confini”. E ora è momento di fare festa. È il caso delle penne nere di Castagné, Susà e Costasavina, trepopolose frazioni del Comune di Pergine.Tutte annoverano appunto, al propriointerno, il Gruppo Ana, il presidio in paeseche spesso è l’unico punto di riferimentodella popolazione e quindi è parteintegrante della stessa, e per essa lavoranei momenti di necessità, ma anche di divertimento. Pensate un po’, quantovolte in paese avete partecipato a unamanifestazione tipo Carnevale, SantaLucia, Befana, Natale, o la sagra. Ebbene,dietro, praticamente sempre, ci sono gli alpini a organizzare, a collaborare, a impegnarsi affinché tutto vada bene, e soprattutto, tutti si ritrovino soddisfatti.E spesso, chiedono poco o nulla. Tuttoquesto, anno dopo anno. E ne sono passati50, da quando hanno iniziato. Castagné,Susà e Costasavina hanno fondato il rispettivo Gruppo nel 1964, in datedifferenti, ma tutte in quell’anno. Così, per una volta, sono riusciti ad abbattere il campanile, a eliminare le bonarierivalità, per mettersi insieme e proporreun’unica grande festa per il 50°. Perquesto erano facilitati dalla collocazionedei rispettivi paesi, tutti sul conoide dellaMarzola. Iniziando da sud, Castagné con i suoi centri abitati di S.Caterina, San Vito,

Valcanover e tutti i masi sparsi; poi Susà(al centro) e quindi Costasavina. Il lavoroorganizzativo non è stato semplice perché occorreva “pesare” la presenza e i festeggiamenti suddividendoli in modoopportuno e coinvolgendo le rispettivepopolazioni. Così, le riunioni si sonosusseguite anche con la collaborazionedei vertici alpini per consigliare e suggerire. La festa si farà dunque e saràanche una sola, con gli alpini a farsi in tre.E sarà un’occasione particolare ancheperché i tre anniversari saranno dentro il Raduno di zona che naturalmente attireràanche molte delegazioni alpine da tutto il Trentino. Il territorio trentino è statoinfatti suddiviso per questioni organizzativein 19 zone: una è appunto quella dell’AltaValsugana, con Pergine, Valle dei Mòchenie la zona dei Laghi. In totale quasi 1.200alpini. Una grande festa in programma peri giorni 26 e 27 aprile, dunque, con momenti di ricordo e commemorazione,con deposizione di corone d’alloro, con gli onori alla bandiera, con gli interventidelle autorità. 50 anni di storia fatta di tante piccole e grandi azioni quotidianeche solo gli alpini sanno tradurre in volontariato puro. *

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Un’unica grande festa per il 50° dei Gruppidi Castagné, Susà e Costasavina, che hannofondato il rispettivo Gruppo nel 1964, in date differenti, ma tutte in quell’anno.

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Tutti in sella. Il 18 maggio a Pergine,presso la Caserma dei Vigili del Fuoco, c’è un appuntamento da non mancare. Il calendario propone la 16ª edizione della Pedalata per la vita, organizzatadall’Ail Trentino Onlus, AssociazioneItaliana contro la leucemia - linfomi emieloma. Una giornata che, quest’anno, si arricchisce del tentativo di record per formare la bicicletta più grande del mondo. Il bozzetto è disegnato daTiziano Riverso. Un’iniziativa che non è casuale, visto che vuole dare il benvenutoalla tappa del Giro d’Italia del 29 maggio,frazione che porterà la Carovana rosa al rifugio Panarotta. Saranno esattamente 2014 le personeche, contraddistinte da una magliettacolorata di rosa, verranno posizionate su Viale dell’Industria per disegnare la super bicicletta. Saranno loro a portarePergine nel Guinness dei primati e a tradurre in realtà l’idea lanciata da Alessandro Bencivenga. Un’idea che la Pro Loco, con Paolo Stefanie Sandro Zampedri, ha subito sposato,assieme a Maurizio Valcanover, conl’insostituibile Zock Gruppe e poi i Vigilidel Fuoco volontari, il Comune, la CassaRurale di Pergine, l’Apt Valsugana Lagoraie gli altri amici che, sempre, si mettono a disposizione. Una generosità incredibile che si ripeteanno dopo anno e che il 18 maggio 2014 verrà messa in risalto anche dalla direttasu Radio Genius.

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PEDALATAPER LA VITA

IL PROGRAMMA

RITROVO ore 8.00 a Pergine Valsugana presso la Caserma dei Vigili del Fuoco,Viale dell’Industria 4.

QUOTA D’ISCRIZIONE Intero € 10, ridotto € 8 minori di 12 anni (giro baby e turistico).Iscrizioni presso il ritrovo conpossibilità di preiscrizioni presso gli sportelli delle Casse Rurali del Trentino, presso bar-albergo La Rotonda di Pergine, Bar Mister X di Pergine e Bici Grill Trento.A tutti i partecipanti verrà consegnatauna maglietta colorata dell’iniziativa.

PARTENZAore 9.30 dal luogo del ritrovo.• Baby / 8 km con gimcana• Turistico / 12 km con gimcana• Esperti / 25 km

MANIFESTAZIONI DI CONTORNO• Super rinfresco offerto gratuitamente

a tutti i partecipanti• Giochi gonfiabili, truccabimbi,

concorso grafico-pittorico e percorsodi gimcana

• Palestra di roccia attrezzata• Intrattenimenti musicali• Intrattenimenti in bici … e tanto altro

La bicicletta più grande del mondo per la 16ª edizione

Pedalata per la vitanel guinness

LINEA DIRETTA SOCIO30 APRILE 2014

LA MOSTRA

La scuolaincontra SenesiIl giorno 15 febbraio si è inaugurata in Sala Maier, a Pergine, la mostra “La scuola incontra Luigi Senesi”. L’evento,che ha chiuso le celebrazioni dedicate al pittore Luigi Senesi nella sua cittànatale, ha rappresentato il punto di arrivodi un progetto didattico, ideato dalprofessor Giuseppe Berlanda, e propostoagli insegnanti della scuola primaria di Canale “L. Senesi”, e delle Scuolemedie “C. Andreatta” e “T. Garbari”.Le opere giovanili grafiche e pittoriche, in cui l’artista ha fissato l’osservazione,colorato l’emozione, sperimentatol’elaborazione personale dei luoghi a lui familiari, sono state sottoposteall’attenzione degli alunni di sedici classidelle medie e quattro delle primarie.Insieme alle opere, sono state mostrate le foto dell’attualità, che nel confrontorivelavano talvolta le trasformazionioperate dall’uomo, talaltra riconsegnavanole stesse immagini, silenti e immutate nel tempo, aperte alla possibilità di nuove interpretazioni.Agli studenti è stato così chiesto di osservare, analizzare e riprodurre le foto dei luoghi e poi ancora smontare la struttura organizzata in segni, colori e forme dall’artista e infine ricomporla in modi personali, mediante la scelta e la sperimentazione di tecniche diverse.Attraverso il “fare” artistico dunque, glistudenti hanno acquisito consapevolezzadella loro percezione visiva, ragionato suipossibili modi di rappresentare lo spazio

e intessuto un dialogo col paesaggio a lorofamiliare. Nella fascia d’età compresa fra i sette e i tredici anni, per il bambino e il preadolescente è molto importantedare un contesto spaziale alle proprierappresentazioni grafico-pittoriche: il paesaggio conosciuto e vissuto diventaspesso scenario o soggetto privilegiato. Il progetto ha dunque permesso di lavorare attorno a un tema caro aglistudenti, di integrare la loro sfera affettivacon quella cognitiva, di accrescere in lorola sensibilità e il rispetto verso i luoghi ai quali sentono di appartenere. In più,l’elaborazione mentale, espressaattraverso la scelta personale deglielementi del linguaggio visivo

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Nelle fotoMomenti dell’incontro per la presentazione del progetto didattico

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e la sperimentazione di tecniche differenti,ha generato il caleidoscopio dellemolteplici visioni soggettive attorno all’oggettività dei luoghi.

Tutto il gruppo di lavoro, composto dagliinsegnanti: Maria Virginia Andelmi,Giuseppe Berlanda, Alessandra Catellani,Luciano Chiesa, Mauro Fontanari,Gabriella Giovannini, Germana Stenghel,Gerda Traunsteiner e Rosaria Vicentini,ringrazia:• la professoressa Anna Conte Senesi che,

con grande sensibilità e disponibilità, ha fornito la documentazione necessariaper dar vita al progetto;

• il referente esterno, dott.ssa Carla Zanella;

• le classi: - 2B, 2C, 3A, 3B, 3C, 3D, 3E, 3F

della Scuola media “C. Andreatta”;- 1D, 2B, 2D, 2E, 3A, 3B, 3D, 3E della

Scuola media “T. Garbari”;- 3°, 3B, 4A, 5° della Scuola Primaria

“L. Senesi”; • il tecnico incisore e stampatore,

professor Bernardo Barra;• l’autore del commento critico, professor

Gianfranco Pachera;• la professoressa Marta Scalfo che,

con la classe 1F della Scuola media“Garbari”, ha redatto le schede di approfondimento;

• la professoressa Livia Anselmi che, con gli studenti appartenenti al laboratorio didattico “Le mani in pasta”, ha preparato lo squisito e abbondante buffet;

• il Museo della Scuola;• i signori Luciano Dellai, Guido Offer

e Gabriele Buselli;• l’organizzazione generale di “Pergine

Spettacolo Aperto”. *

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Attraverso il “fare”artistico gli studentihanno acquisitoconsapevolezza della loropercezione visiva,ragionato sui possibilimodi di rappresentare lo spazio e intessuto un dialogo col paesaggioa loro familiare.

Scarpa, che già lavora come impiegato, ha fatto l’esperienza per provare cosenuove, per arricchirsi. Titubante all’inizio e poi entusiasta: «ho imparato che nella vita tutto può essere utile per capire il mondo del lavoro, anche le cose piùstrane, quelle che servono a formarsi e a fortificarsi come attraversare i pontitibetani». *

LINEA DIRETTA SOCIO32 APRILE 2014

UN CAMPUSPER IL LAVORO

Giovaniin azioneI giovani hanno molte energie, le devonosolo mettere a frutto valorizzando le proprie passioni e i propri talenti. Si sintetizza così il percorso dei ragazziprotagonisti di Campus Job trainer che hanno ricevuto il diploma di meritodopo una full immersion di tre giorni nello scorso mese di novembre. Il corso,che si è svolto a Villa Santi nel ParcoAdamello Brenta, era articolato in 8moduli. Adesso, Alessia Boldrer, FabrizioZeni, Francesca Zeni, Elisa Zanei, LucaGrisenti, Jessica Fontanari, Anna Moser,Elisa Mazzalai e Alex Scarpa potrannoinserire il diploma nel loro curriculum.Una marcia in più per entrare nel mondodel lavoro. Un progetto, per giovani dai 18 ai 29 anni,che rientra nel Piano giovani di zona del Comune di Pergine e della Valle delFersina con il contributo di CooperAzioneReciproca – Cassa Rurale di Pergine.A sigillare la chiusura del loro percorsosono stati Stefano Zampedri,vicepresidente della Cassa Rurale e Daniela Casagrande, vicesindaco di Pergine che hanno consegnato i diplomi. Accanto a loro, anche il dottorMarco Parolini, direttore di Job Trainer, che ha sottolineato gli obiettivi di JobTrainer e cioè favorire l’emergere dei talenti, l’autonomia nella ricerca del lavoro, lo sviluppo delle relazionitrasversali. Un progetto – ha volutoprecisare – in rete con le istituzioni delterritorio per i giovani. In merito a ciò, Alex

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Una marcia in più per entrare nel mondo del lavoro.Un progetto per giovani dai 18 ai 29 anni.

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Il concerto dell’Epifania, con le note deivalzer più famosi, ha avuto un significatoche va ben al di là del puro divertimento.CooperAzione Reciproca lo ha organizzatoconsapevole che ogni epoca ha la suamusica e che, forse, oggi sarebbeauspicabile tornare a ballare a ritmo di valzer. Ce lo insegna la storia, che, con il 2014, evoca un altro anno cruciale dellenostre pagine di vita già vissute, in particolare della nostra storia di trentini:il 1914. Cent’anni fa l’Europa venne travoltada una guerra che sembrò alle stesseclassi dirigenti, e non solo al popolo, un fulmine a ciel sereno. Eppure, in quel periodo, il mondo, l’Europae l’America soprattutto, toccarono il culmine del benessere, dello sviluppoeconomico, delle conquiste scientifiche,dell’arte. La grande borghesia dell’epoca,che stava vivendo la sua primavera, capìche se non si allargava la base dei mercatinon ci poteva essere espansioneeconomica. E quindi i vertici economiciaccettarono aumenti salariali prima diallora impensabili. La gente, nelle grandicittà soprattutto, iniziò a consumare.Nacque allora il cittadino produttore econsumatore. Era l’alba di quello che,dopo la seconda guerra mondiale, sarebbediventato il consumismo. Allora, comeoggi, i maggiori acquirenti di prodotti di lusso erano i russi: cent’anni faspendevano a piene mani gli aristocraticidel grande paese slavo e oggi sono glioligarchi a non prestare troppa attenzione

all’uso di prestigiose e inesauribili carte di credito. Poi c’era da più di trent’anni la pace. Dalla guerra franco – prussiana del 1870 in Europa non si era più sentito tuonare il cannone. Insomma, i nostri bisnonnivissero un periodo di sviluppo cheassomiglia a quello che ci siamo lasciatialle spalle.

E il ritmo di quegli anni era il valzer. Unadanza in ritmo ternario che caratterizzavale grandi sale da ballo, colme di speranzeper un futuro basato sulla conoscenza,sulle scoperte e l’ uguaglianza.Un musica che, in precedenza, le truppenapoleoniche avevano portato in giro pertutta Europa vincendo le resistenze deimoralisti.Un ritmo che, presso sala “C. Jellici” a Palazzo Tomelin, è rivissuto grazieall’Orchestra giovanile trentina diretta dal maestro Andrea Fuoli. Un concertoarricchito dai balli in costume delle coppiedi ballerini de “Le Farfalle”, il Gruppodanze sportive con sede a Sant’Orsola.

Il concerto è stato uno sguardo al futuro,per provare ad archiviare una stagione di incertezze.Ecco perché la nostra, la vostra, Rurale ha pensato di offrirvi questo concerto: perricordare, per riflettere e naturalmenteper divertivi. Per ricaricare le pile per un 2014 che sia in tutto e per tuttodiverso da quel 1914 di cent’ anni fa. *

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IL VALZERPER RIPARTIRE

Un successoil concerto dell’Epifania

Nella fotoValzer dei giovani ballerini per il Concerto dell'Epifania

| Carla Zanella |

LINEA DIRETTA SOCIO34 APRILE 2014

Arte * Storia * Culturai percorsi della memoria

[Foto E. PaoliArchivio fotografico

Luciano Dellai]

La foto storica allegata alla rivista raffigura lo scorcioche dal Marcadel si proietta verso la Chiesa di S. Antonioe il campanile della Chiesa Parrocchiale di Santa Maria. Non si vede invece la Chiesa di San Carlo ugualmentepreziosa e degna di essere visitata. La zona è particolarmente interessante ed è conosciutacome la zona delle tre chiese. La foto storica vuolerichiamare l’attenzione dei lettori per approfondire unastoria che parte quasi mille anni fa. Era il 1183 quando i primi documenti testimoniano la presenza di un’antica chiesa dove adesso sorge la Chiesa grande.

in agendaINCONTRI

Sabato 26 aprile ore 15.00Palazzetto dello SportIstituto “Marie Curie”via San Pietro, Pergine Valsugana

Assemblea Generale dei Socidella Cassa Rurale di Pergine Valsugana

BIBLIOTECALIBRIAMOCI IN VOLOFesteggiamo insiemela Giornata Mondiale del libro

Giovedì 8 maggio • ore 20.30presso la Biblioteca ComunaleGRAZIEcon Mario Cagol

Mercoledì 23 aprile • ore 16.30presso la Biblioteca Comunalesezione ragazziLETTURE DA “NATI PER LEGGERE”a cura di Maria Lunelli.Per prenotazioni: 0461.502391

Venerdì 9 maggio • ore 16.00 presso il Centro Giovani Kairos di via AmstettenALZA IL VOLUME!

Mercoledì 30 aprile7 - 14 - 20 - 28 maggioore 20.00 - 22.30presso la Biblioteca Comunale LABORATORIO DI LETTURA AD ALTA VOCEconduce Francesca SorrentinoPer prenotazioni: 0461.502391Massimo 18 partecipanti.

13 - 14 - 15 maggioore 9.00 - 12.30/14.00 - 18.30in Sala MaierMERCATINO DEI LIBRII libri saranno venduti a 4 euro il primo giorno, 2 euro il secondogiorno, 1 euro il terzo giorno

Giovedì 22 maggio • ore 20.30presso la Biblioteca Comunale(sala Maier)Presentazione dei libri

“SOTTO LA NEVE PANE” di Giliola Galvagni“L’EQUIVOCO DEL MALE,TRE RACCONTI NERI”di Paolo Chiesa“LA SEDUZIONE DELL’AURORA”di Susi Andreatta

MOSTRA CASTEL PERGINE26 aprile - 2 novembre 2014Paolo BelliniFORME IN FERRO FORGIATE

INAUGURAZIONESabato 26 aprile ore 17.00con aperitivo e performancemusicale

OCCHIO ALLA SALUTEA PERGINE presso A.P.S.P. “S. Spirito”piano terrail primo VENERDÌ del mesedalle ore 9.00 alle ore 11.00

A CANEZZA presso Ambulatorio Casa Sociale “ex Casel”il primo MERCOLEDÌ del mesedalle ore 9.00 alle ore 11.00

A CANALE presso Sala Socialedalle ore 9.00 alle ore 11.00giorni programmati di mese in mese

A CIVEZZANO presso le Scuole Elementarisottotetto - via Telvana, 9il primo MERCOLEDÌ del mesedalle ore 8.30 alle ore 10.00

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carta da poesia

GeografiaSono passato sotto la porta

di Brandeburgoa Berlinoho camminato sulla Vaclavske

namestia Pragaho rincorso l’ombra sotto le colonne

di piazza San Pietroa Romaho alzato lo sguardo verso

lo Stephandoma Viennaho cercato il chakra nel cortile

del Wawela Cracoviaho assaporato l’oriente davanti

a San Marcoa Veneziaho attraversato il ponte delle Catene

sul Danubioa Budapestho incrociato gli occhi di Zwingli

davanti a Grossmunstera Zurigoe in tanti altri posti sono statoa conoscere il mondo e la vitama sempre lo sguardo si è persoall’orizzonte delle mie montagnericoperte di nebbie e legaccisoffocanti legàmiprigione che ami

Domande a DioDio dove sei?Perché non ti mostri e palesi?Perché ti celi e nascondie intimorito occhieggi da dietro

un paravento?Quali le ragioniperché io sia qui e non altrovein questo spazioche mi fa scialacquatore di tempoe di talento?Perché insiemeal libero arbitriomi hai dato nel dubbioso pensarela vertigine di intuiresenza arrivare a capire?Qual è il sensodel nostro ondeggiarefra l’indifferenza e l’amare?Perché non albero o sassoma uomo di carne m’hai fattoe non si placa il tormentoche ostacola il passoe mi rende banderuola nel vento?

Eppure percepiscouna sorte benignaavrei potuto essere insetto o passero

in volostrisciare o nuotare perenne nel marenella natura matrignarinunciare al pensare:m’hai risparmiatoil castigo più grandeed è già tantoil poter fare domande.

OniricaSu sparsi fogliettitrovano riposo i miei sognipolverose strade dell’Estdove l’Aquila dualeirritava gli Sweyke i lattai degli “stetl”con il loro carro a due ruoteschiacciavano il ghiaino biancomentre Bella Rosenfeldvolava alta verde nel cielo di Vitebsk.Luoghi dell’immaginazione e della

memoriapiù vivi più veri del cielo grigioche copre le stelle che ogni seraVladimir si chiedeva se sono

indispensabiliretroterra dell’inconscioo sangue lontanorintocchi che scandiscono il tempoquando Dio era presentee il domani aveva un saporee un senso il pensareche tra il certo e l’incertomai sarebbe arrivato al posto del mareun vuoto deserto.

CLAUDIO MORELLIÈ nato a Pergine nel 1950. Abita e vive a Canezza. Per molti anni ha fatto il maestro elementare nelle scuole della Valle dei Mòcheni e del Perginese.Appassionato di letteratura e teatro, per il quale ha anche scritto dei testi, è stato fra i fondatori degli “Amici dellastoria”, associazione in cui è tuttoraimpegnato. Nel 2012 la Publistampa ha pubblicato una sua raccolta di poesie.Altre poesie e racconti attendono di esserepubblicati.

Claudio Morelli

LINEA DIRETTA SOCIO36 APRILE 2014

RICORDI

Dalla genealogia dei Gadler che da Falesina scesero a Zivignago origina un ramo che fu detto “Pasin” e dalmatrimonio di Bortolo con DomenicaMartinelli nel 1817 (nota: il Bottea scrive1816) nacquero ben 10 figli (8 maschi e 2 femmine); tra questi Stefano (1839-1910) che nel 1866 (nota: il Botteascrive 1865) sposò Maria Groff (1838-1901)di Valentino e Teresa Pallaoro.

A Zivignago da papà Stefano e mammaMaria nacquero quattro figlie, cheperirono tutte in tenerissima età, e cinquefigli, tre dei quali emigrarono negli StatiUniti d’America, Attilio diventò sacerdote e Arcangelo, dopo gli studi classici presso

i Salesiani di Trento, seguì la sua carrieradi giornalista e scrittore.• Maria (1866-1866)• Angela Fortunata (1867-1867)• Maria Caterina Luigia (1869-1870)• Giacomo Narciso (1872-1935 USA):

emigrò negli USA nel Michigan, dove fuchiamato Jacob e sposò Emma Imboden.

• Angelo Leonardo Fortunato (1874-1901USA): emigrò e lavorò nelle miniere di Clifton (New Jersey).

• Attilio Carlo (1876-1961 Arco): sacerdote• Augusto Narciso (1878-1919 USA):

emigrò nel Sud Dakota, dove fuchiamato August e nel 1903 sposòMargherita Pelzer di Siror; la lorounione fu allietata dalla nascita

A cura di

| Lino Beber |

Arcangelo (1880-1944)e i figli Diego e Achille

Un messaggio culturale dalla stirpe dei Gadler di Zivignago

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Ramo genealogico dei Gadler detti “Pasin”

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di cinque figli: Steve, Edward, Herman,Adolphe John e Mary. Steve fu colonnellonell’aviazione americana, mentreEdward (o “Eddy”) fu militare della NATOin Spagna e, raggiunta la pensione, si trasferì in Francia con la moglieClotilde e i figli Paco e Johnny; alla sua morte volle che le sue cenerifossero sparse in Trentino nel Primiero,la terra della sua mamma.

• Arcangelo Giovanni (1880-1944) che nel 1909 sposò Fortunata Gentili e andò

a vivere a Trento, dove sono nati i figliDiego I morto alla tenera età di sei mesi,Ester (1910-1938), Diego (1912-1992)che sposò la pittrice Rosetta Bracchetti(1912-1995) e nel 1953 è nato il figlioAlessandro, Carlo (1913-1999) chesposò Rosetta Franceschini e sono natiStefano e Liliana, Achille (1920-2008)celibe, Francesco (“Franco” 1923-1996)che sposò Maria Benvenuti e sono natiEnzo e Paola.

• Maria (1882-1882).

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Stefano Gadler, la moglie Maria Groff, i figli Augusto Gadler e don Attilio

Davanti: Herman, Edward e Steve (figli di Augusto Gadler e di Margherita Pelzer)Dietro: Emma Imboden (moglie di Giacomo Gadler) tiene in braccio il nipote Adolphe,Margherita Pelzer con la figlioletta Mary, Giacomo e Augusto Gadler (USA, circa

Augusto Gadler e la moglie MargheritaPelzer

LINEA DIRETTA SOCIO38 APRILE 2014

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Don Attilio Gadler Don Attilio Gadler e don Marino

Don Attilio Gadler ad Arco (11 giugno 1932, X anno dell’era fascista)

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Arcangelo Gadler La moglie Fortunata Gentili

Arcangelo Gadler (19 aprile 1931) Ester Gadler, fotografia di Guido Fontana

LINEA DIRETTA SOCIO40 APRILE 2014

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Ester Gadler (7 luglio 1934) I fratelli Achille, Franco, Carlo e Diego Gadler

Arcangelo Gadler (ultima fila segnato dalla freccia) a un raduno di ex-allievi Salesiani di san Giovanni Bosco a Trento

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Arcangelo Gadler nacque a Zivignago il 9 luglio 1880; studiò nelseminario dei Salesiani di san GiovanniBosco di Trento conseguendo il diplomadel liceo classico. Iniziò la sua carrieragiornalistica nel 1905 entrando nellaredazione de “Il Trentino”, in seguito permolti anni fu collaboratore e coredattoredi “Vita Trentina” collaborando anche a “Strenna Trentina”. Molti suoi scrittiportano la firma dello pseudonimo FrancoNovello o Vico di Torre Vanga e la lororaccolta formerebbe ponderosi volumi.Arcangelo era studioso e appassionato di botanica e sul settimanale “VitaTrentina” redigeva la nota “Rubricadell’Erborista”; nel 1938 pubblicò il libro“Le piante nostre amiche” che conobbedue successive riedizioni nel 1940 e 1951.Un’altra sua opera sono le “Effemeridi

Storiche Trentine” (Rovereto TipografiaUgo Grandi, 1911).Nel 1928 pubblicò anche un romanzo dal titolo “Chioma di fuoco”.Morì a Trento l’8 gennaio 1944.

La parola effemeride racchiude la radicegreca emera, che significa giorno, eanticamente erano libri in cui venivanoregistrati giorno per giorno gli atti del re.Famose sono quelle di Alessandro Magnoe quelle romane. Ora il termine èutilizzato anche per indicare pubblicazioniperiodiche di carattere storico, scientificoo letterario.Nell’introduzione alla sua opera Arcangelosi rivolge A chi legge con queste parole:

Queste mie Effemeridi non erano destinatea comparire fra il pubblico. Sono nate percaso tra uno stelloncino di cronaca e un witzd’intermezzo. Nei brevi ritagli di tempo chemi sopravanzavano dal disbrigo delle miemansioni, mi dedicavo con amore allo studiodella storia trentina. Leggevo con trasportoquanti libri dei nostri storici mi capitavanotra mano, cominciando dall’operavoluminosa del padre Bonelli e giù giù finoai nostri giorni, né trascuravo di andare a cercare i manoscritti che lumeggiavanopiù particolarmente questo o quell’altrofatto della nostra storia. Al termine della mia lettura, mi trovavosempre dinanzi una serie di cartine piene di brevi appunti e di annotazioni. Il mioscopo, in questo lavoro, era quello di fissare,

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Frontespizio e prima pagina dell’opera storica di Arcangelo Gadler

LINEA DIRETTA SOCIO42 APRILE 2014

più precisamente che fosse possibile, la data di un fatto, al quale rannodavo poi gli avvenimenti che più immediatamente lo riguardavano, sia per ragioni di concomitanza che di conseguenza o di casualità.Le cartine si moltiplicarono: ognuna di esserappresentava un piccolo periodo di storiatrentina. Convinto di non aver fatto operavana, mi diedi allora – sempre per miodiletto – a sviluppare quei periodettisottoponendoli ad un paziente lavoro di raffronto.A questo punto – confesso il mio peccato –ebbi io stesso la temerità di sciorinare i mieipanni al sole, e fu il Trentino che ospitòcortesemente il mio lavoro. Me ne ebbi a pentire, poiché fra i lettori del giornale si levarono delle voci di ammirazione per il disgraziato autore delle Effemeridi, il quale, per accondiscendere ai lorodesideri, si trovò costretto a pubblicarle nelpresente volume.Non è una presentazione troppo lusinghieraquella che ho fatto; ma non datene la colpaa me, sì bene a chi mi ha tirato per i capellimettendomi in questo ballo.E i lettori mi compatiranno, se in un lavorocosì superiore alle mie forze e ai miei mezzi,mi sfuggirono delle inesattezze: spero che il male, che ne derivasse, non supereràil bene che mi sono proposto di fare con questa qualunque fatica.

Trento, maggio 1911 Arcangelo Gadler

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Il romanzo “Chioma di fuoco” di Arcangelo Gadler con lo pseudonimo di Franco Novello

Sulla copertina posteriore della prima edizione compare il nome dell’autore

Prima edizione (1938) Seconda edizione (1940) Terza edizione (1951)

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Nell’introduzione alla prima edizione del 1938 Arcangelo scrive: …tutto il regnovegetale è un grande armadiofarmaceutico che il Creatore ha messo a disposizione e del quale dobbiamo far tesoro: sia perché questi rimedifornitici dalla natura sono i più sicuri, sia perché si trovano a portata di manod’ognuno che voglia approfittarne. Il guaioè che queste piante «nostre amiche» non sono conosciute, o non sonoapprezzate nelle loro applicazioni a beneficio della nostra salute.

Diego Gadler nacque a Trento il 30 marzo 1912 e vi morì il 14 aprile 1992.Giovanissimo si dedicò al giornalismo e collaborò in particolare a “L’Avvenired’Italia”, “Il Gazzettino” di Venezia e“L’Adige”. All’intensa attività giornalisticaunì l’impegno letterario, che portò allapubblicazione di due raccolte di poesie:Paese di giovinezza (Trento, 1939) e Arpa(Reggio Calabria, 1953) e di due opere in prosa: Ogni anno fiorisce la valle

(Trento, 1955) e Leggende e fiabe(Bolzano, 1959).

Diego, che da giovane frequentava lacasa della poetessa Nedda Falzolgher,aveva continui contatti con diversi artisti,poeti e letterati di Trento e anche con personaggi nazionali. Veniva atrovarlo a Trento il poeta Alfonso Gatto.Aveva avuto qualche contatto con lo scrittore Cesare Zavattini e il poetaMarino Moretti. Diversi racconti, creatiprobabilmente tra il 1970 e il l980, alcuni dei quali ispirati al territoriodel Bleggio, sono rimasti inediti,

assieme a diverse poesie sparse. Il suo archivio, dopo essere stato ordinatodal figlio con l’aiuto di Paolo Toniolatti, nel 2007 è stato donato dal figlioAlessandro alla Biblioteca Comunale di Trento. Nel suo necrologio sul quotidiano“L’Adige” del 15 aprile 1992, Aldo Nardidefiniva Diego Gadler “poeta nascosto”,perché l’ambiente culturale trentino gli rimproverava di non essere un creatore di rilevanti raccolte di racconti o poesie. Ma Nardipuntualizzava che molte delle sueenergie, lui le aveva dedicate allo studiodi autori che lo affascinavano e in qualchemisura lo avevano influenzato: fra tuttiKafka. Va aggiunto che anche altri autorierano stati per lui punto di riferimento:Mallarmé, Valery, Diego Valeri, D’Annunzioe Palazzeschi.

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Diego Gadler Rosetta Fracchetti

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Le prime tre pubblicazioni di Diego Gadler

Paese di giovinezzaè dedicato da Diego «a lamemoria immensa di miasorella», mentre Arpaè dedicato al padre conuna poesia per la sorellaEster che era decedutaprematuramente.

Poesia “Una Vita” dedicata alla moglie Rosetta e “Splendore”, tratte da “Arpa”

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Ricordiamo Diego con una sua fiaba dal titolo “Il nano e il mago”

C’era una volta un nano così piccolo, che poteva ripararsi all’ombra d’un fungo,di quelli grandi.Viveva presso un lago abitato da graziosipesci multicolori, che allegramente lo portavano, se a lui piacesse, a zonzosull’acqua. E quando usciva, di buonmattino, fra le erbe brillanti di guazza,sempre gli saltellava intorno festosaqualche raganella; e i timidi grilli lo accompagnavano al loro meglio colquerulo canto; e allorché se ne tornava,carico di mirtilli, sul sentiero di casa lo salutavano, col sole, le svelte lucertoleamiche. Perché era davvero un nanobenvoluto e simpatico di stampo antico.Ma, pur con tanti doni, come avvienesovente a chi ha troppo, egli non si sentivaappieno felice, da quando era venuto a sapere di un prezioso tesoro, nascostofra certe antiche rovine. Glielo aveva dettoun povero pellegrino, che l’aveva inteso da un folletto, il quale a sua volta l’avevasaputo dall’oracolo della grotta, in unanotte propizia…

Ispirato da questo pensiero, il nano invocòOndina, nume del lago: affiorarono i pescicuriosi movendo la coda, papaveri e giglivibrarono sullo stelo, le canne palustri si protesero verso le acque, quasi apropiziare l’apparizione della bella ninfa…Ondina però non venne.Di là invece passò in quel momento il vecchio Romito, che abitava in queipressi una capannuccia di frasche sovraun dirupo. Lieto di quell’incontro come di un valido auspicio, confidò il nano senzaindugio al solitario la sua pena. Lo ascoltòquegli con gentile bontà, non primad’averlo fatto accomodare ospitalmente su di una spalla, onde non perdere alcunasua parola. Finito che ebbe lo gnomo di dire il suo cruccio, Romito lo tolse di là;se lo pose innanzi seduto sul palmo dellamano, e lentamente così parlò: «Quantebeffarde insidie ordisce contro le creaturefelici il mago della selva, questo malignobirbone che dell’altrui credulità si trastulla e gode, che altro non sa dimeglio…».«No, piccolo gnomo – seguitò egliamabilmente – nessun tesoro nasconde la terra presso quei ruderi… Il mago ha intrecciato il suo gioco intorno ad una

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“Leggende e fiabe” di Diego Gadler con disegni della moglie Rosetta Bracchetti

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stolta credenza, per tramare contro la tuafelicità, della quale è invidioso».«Ecco infatti per te l’incantevole donodell’alba, il gaio canto degli uccelli, il variopinto sorriso dei fiori, la musica delrivo, l’affettuoso mondo delle piccolecreature intorno… Che altro vuoi? Hai tutto quanto il mago non ha, tutto ciòdi cui egli non può godere a causa dellasua malvagità».Grande fu lo stupore del nano all’udire tali parole: ma più grande ancora fu la suameraviglia nell’accorgersi, per la primavolta, che era felice.

Ricordo del figlio

Mio padre biologico, Diego Gadler, è statoper me una persona arricchente, talvoltafaticosa, nei momenti difficili del rapportopadre-figlio; ma fu sempre come se le situazioni fossero compatibili col miometabolismo di bimbo, di ragazzo e di adulto poi. Gli esoteristi, gnostici o no,sostengono che ognuno di noi ha genitoriadatti il più possibile alle situazioni che gli si presenteranno nella vita.Il primo ricordo che ho del mio papà risaleovviamente all’infanzia e riguarda il piantoche vissi alla notizia che lui aveva perso il portamonete, al circo, dove mi avevaportato: mio papà, per me, era diventatopovero. Mamma e papà mi consolarono,cercando di sdrammatizzare.L’ultimo ricordo fu un momento magico:

mio padre stava in ospedale, dopo unriuscito intervento di “sblocco intestinale”,un giorno prima della sua imprevistadipartita. Mi chiamò a sé sorridendomi in un celeste commiato atto a diradare le nebbie del passato: mi rassicuròdicendo che “aveva capito”, che mi avevacapito, e mi ringraziò di tutto, in un linguaggio quasi cosmico eonnicomprensivo mi tenne la mano comese affidasse a me il compito di superareun altro lungo tratto di quella “malattia”riparatrice chiamata vita. Fu un momentodi infinita comprensione, senza disturbiemotivi, semplicemente mistico. Fu detto“tutto”.Il dramma della sua morte non fu per meuna tragedia, come se il compito di cui mi sentivo investito liberasse lui e facessesentire me meno solo. Al suo funerale gli amici c’erano.Fra l’inizio e la fine della relazione con miopadre fisico intercorrono una quarantinad’anni di ricordi più o meno belli, ma sempre importanti. La personalità di Diego Gadler, che in letteraturaconsidero eccelso, autodidatta dal camminoispirato, senza stereotipi accademici, eraforte di una considerazione di sé che oggichiameremmo autostima, tanto più fortequanto incompreso dalla mediocrità, la cuimodestia egli compativa, mentre ammiraval’alta e nobile umiltà. Talvolta sembravainfuriato, si stizziva facilmente, ma il tuttopassava senza lasciare rancori. Si ritenevaun libero pensatore, capiva poco di politica

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e, con il suo prossimo, aveva un approccioumanistico. Potrei rimproverargli moltecose, ma egli non era poi così libero, ancheperché la disinformazione che i poteri ci dispensano quotidianamente,condizionano la nostra mente.

Alessandro Gadler

Achille Gadler è nato a Trento il 22 ottobre 1920 e passò all’altra riva il 26 agosto 2008; ha dedicato la sua vitaalle nostre montagne e le sue guiderappresentano una sorta di “Bibbia” pergli appassionati di alpinismo edescursionismo. Fu socio della SAT di Trento dal 1939 e capo-gita percinquant’anni, assunse incarichidirigenziali nel collegio dei probiviri e dal 1981 al 1986 ricoprì l’incarico di Presidente e poi Consigliere centraledel CAI. Achille è stato un personaggio conosciuto,se non altro di nome, da tutti i trentini

amanti della montagna: per oltresessant’anni, Gadler girò in lungo e in largo i monti trentini, salì le più bellecime di tutta la catena alpina e di granparte d’Europa, si dedicò allo scialpinismoe alla sua promozione in tempipionieristici. A partire dagli anni ottanta, compilò unafortunata serie di guide escursionistiche e fu l’animatore degli appuntamenticulturali della SAT con le sue serate di diapositive, un successo grazie anchealla sua abilità dietro l’obiettivo. Per la SAT curò sin dal 1948, in collaborazione con Alfredo Volpi, anche la bella biblioteca alpinistica,risistemando le collezioni assai degradatedurante il conflitto. Dal 1982 al 1991compilò il fascicolo annuale Attività delleSezioni SAT, diario dettagliato della vitasatina; a partire dal 1976 fu nel comitatodi redazione del Bollettino SAT. L’incontro con l’editore Luigino Matteidella casa editrice Panorama segnò

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Achille Gadler sulla Via Fratelli Giuliani al Sasso Rotto e la sua guida a Lagorai e Cima d’Asta

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l’inizio di una fortunata serie di pubblicazioni, tra le quali:

• Lagorai Cima d’Asta, volume dimensioni12 x 17 (tascabile, pagine 176) - 1983 e 1987.

• Dolomiti Trentine con foto delle Dolomiti,un dizionario delle cime e dei personaggi,con altri autori (Franco de Battaglia, Gino Tomasi, Italo Zandonella) - 1988.

• Guida alle Pale di San Martino e Cimonega-Vette - 1989.

• Guida a Lagorai e Cima d’Asta - 1992.• Rifugi e bivacchi nel Trentino con Mario

Corradini -1996.• Dolomiti Trentine edizione cartonato con

foto delle Dolomiti – 1999. • Dolomiti Trentine edizione brossura, con

foto delle Dolomiti – 1999.• Dolomiti con altri autori (Franco de

Battaglia, Gino Tomasi, Italo Zandonella)- 2001.

• Guida alpinistica ed escursionistica delTrentino.

• Guida ai monti dell’Alto Adige – secondaedizione 1995.

• Guida alpinistica escursionistica delTrentino Occidentale. Sentieri traversatevie attrezzate ascensioni rifugi bivacchi.

• Guida alpinistica escursionistica delTrentino orientale.

• Guida alpinistica escursionisticadell’Alto Adige Orientale.

• Guida alpinistica escursionisticadell’Alto Adige Occidentale.

Domenica 4 settembre 2011 al PassoColbricon si è svolta la cerimonia per la scopertura della targa con la dedica del“Sentiero Achille Gadler”contrassegnatocon il numero 349, che costituisce la prima (o l’ultima) tappa della lungatraversata del Gruppo di Lagorai e si sviluppa per quasi 15 km dai laghettidi Colbricon alla forcella di Valmaggiore.

Un ricordo anche agli altri due figli di Arcangelo: Franco e Carlo.Carlo Gadler è nato a Trento il 21

Achille Gadler in Val Canali e la sua guida alle Pale di San Martino

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novembre 1913 e dopo aver lavorato comeimpiegato alle acciaierie di Bolzano fissòla sua dimora a Fiavè, dove raggiunse i Campi Elisi il 4 febbraio 1999.Franco Gadler è nato a Trento il 29 marzo1923 ed esercitò la professione di fotografoin via Rosmini a Trento; passò all’altra rivail 27 febbraio 1996. La moglie Maria èrecentemente scomparsa e la figlia Paolavive a Zivignago, terra natale di Arcangelo.

Un mio pensiero infine a un signore cheabitava vicino a casa mia in via Guglielmi e che, come i precedenti originava dallastessa genealogia, Tranquillo Gadler(1914-2009), il cui papà Felice era primocugino di Arcangelo. Anche Tranquillo eranato a Zivignago, prestò il suo serviziomilitare in Etiopia ad Addis Abebaemigrando poi in Germania, dove lavoròcome autista di camion. Ritornato in Italiasi stabilì a Pergine e fu per molti anniautista delle corriere dell’Atesina. Nel suotempo libero si dedicò all’arte della dea

Diana, la caccia, e all’allevamento di canarini e fu campione amatoriale di tiro con l’arco. Dopo la morte dellasorella Pia, é vissuto per molti anni in solitudine e, solo nell’ultimo periododella sua vita, dopo una caduta in casa, ha dovuto arrendersi alla casa di riposodove ha raggiunto i pascoli del cielo.Poco prima di morire mi ha consegnatouna sua breve creazione poetica in ricordodella sorella Pia che rivela il suo delicatoanimo poetico.

Ringrazio la biblioteca di Pergine che mi ha fornito i libri di Arcangelo e di DiegoGadler conservati presso le variebiblioteche (Padri Cappuccini di Trento,Comunale di Trento e Civica di Rovereto),la casa editrice Panorama di Trento chemi ha concesso di pubblicare le fotografiedi copertina dei libri di Achille Gadler,Paola e Alessando Gadler, nipoti di Arcangelo, che mi hanno fornitofotografie e notizie dei loro cari. *

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Tranquillo Gadler, novello Tarzan, solleva un commilitone in Etiopia ad Addis Abeba

La poesia dedicata all’amata sorella Pia

ERRATA CORRIGE

Segnalo che nella piccolamonografia dedicata aMario Paoli mi sono statisegnalati due errorirelativi alle personeindicate nelle fotografie.A pagina 14 nellafotografia di Mario Paolicon un gruppo di perginesi è scrittoRuggero Rossi invece del figlio Arturo.A pagina 24 nella primafotografia della commedia“Speta che vegno” è statoindicato Alvise Dellai e invece si tratta di Giuseppe Natale.

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LE CHIESEDEL MARCADEL

La zonadelle tre chiese

Santa Maria, San Carlo e Sant’Antoniosono i santi ai quali sono dedicate le trechiese nella zona del Marcadel a PergineValsugana. Una parte della città degna di grande interesse che vale la pena di visitare, soffermandosi sulla pregevolezzadelle opere monumentali. Senzadimenticare, naturalmente, la valenzareligiosa che traspare dall’intera area.La cosiddetta “Cesa granda” è la chiesadella natività di Maria, la parrocchialeconsacrata nel 1450. Sotto il profilo storico,i lavori di restauro del 2011, hannopermesso di evidenziare delle strutture di grande interesse archeologico che hannoportato a un ulteriore sondaggio nellanavata centrale della chiesa. Gli archeologihanno, così, potuto documentare almenotre chiese più antiche dell’attuale.Alcuni reperti ritrovati in strati diversi, tra cui sette monete, hanno permesso un inquadramento cronologico: la chiesapiù antica coinciderebbe con quelladocumentata nel 1183; la secondasarebbe stata eretta tra la fine del XIII e il XIV secolo; la terza alla fine del XIV o al massimo all’inizio XV secolo. Della chiesa di San Carlo si hadocumentazione fin dal 1339, quando eraancora dedicata a san Nicolò da Tolentino. La chiesa di San Nicolò venne usata anche per la predicazione in linguatedesca per i germanofoni di Pergine e della Valle dei Mòcheni.

Dopo la ristrutturazione del 1615 vennededicata a san Carlo Borromeo. Era conosciuta anche come la chiesa dei Confratelli della buona morte,chiamati anche Battuti perché praticavanol’autoflagellazione pubblica, proibita nel 1759 dalla Diocesi di Feltre, di cuifaceva parte Pergine Valsugana.All’interno della chiesetta si possonoammirare opere pittoriche di particolaresuggestione che ripercorrono la storiadella devozione della comunità perginese.Ma sono anche sono testimonianza dellacultura artistica trentina dal medioevoall’età moderna. La chiesa di Sant’Antonio, edificata nel 1490, sorge nei pressi della pieve di Pergine con orientamento a nord-ovest.In questo sito la tradizione locale ricorda,fin dal 1089, l’esistenza di una cappellaforse già dedicata a sant’Antonio Abate o forse dedicata alle Anime, che servival’antico cimitero di Pergine. Alla fine del XV secolo la chiesetta fu interrata dai detriti di un’alluvione; sulla strutturaoriginaria venne, così, edificato un nuovoedificio. Nel corso del XVIII secolo fu,ancora, riedificata su progetto di PietroSomalvico. Nel 1797 le ossa del cimiterofurono raccolte e depositate in questaantica chiesa che venne murata; da alloraè agibile solo la costruzione del 1490. Per molto tempo la chiesa vennechiamata chiesa delle Anime. *

| Gabriele Buselli || V

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Uno scorcio della città religioso e storico.

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Io e l’amico Marzio Zampedri abbiamoavuto l’incarico dai pompieri di PergineValsugana di preparare un libro che uscirànel 2015 in occasione dei festeggiamentiper i 150 anni della nascita del Corpo dei Vigili del Fuoco Volontari di Pergineche risale al 1865.Nel libro tra i vari capitoli abbiamopensato di dedicarne uno alle fontane del Perginese e allora abbiamo scovatovecchie fotografie, antichi documenti e progetti di fontane e stiamo cercando di farli rivivere per la memoria storica.

A piedi, in bicicletta e in macchina ho girato per tutte le frazioni delPerginese e con la macchina fotograficaho immortalato le fontane che ancoraresistono all’implacabile dio Crono. Nella piccola frazione del Buss, dallaquale si gode un eccezionale panorama di Pergine e del lago di Caldonazzo, nonavevo trovato nessuna fontana; un signoredel posto mi aveva detto che non esistevapiù la vecchia fontana e allora avevoproseguito la mia strada raggiungendo la vicina frazione della località Guarda

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DALLE FRAZIONI

Erino Zanei fa rinascerela fontana del Buss

| Lino Beber |

La vecchia fontana del 1869 ritornata alla luce per l’intervento di Erino Zanei e piccolo museo all’aperto da lui allestito

LINEA DIRETTA SOCIO52 APRILE 2014

(nota come “la Varda”) dove una vecchiafontana fa ancora bella mostra di sé.Qualche giorno dopo ho incontrato a Pergine il signor Erino Zanei che ha sposato una mia cugina, EmmaBommassar; siccome abitano al Buss ho chiesto se fossero a conoscenza di qualche fontana. Erino mi ha allorainformato che c’è una vecchia fontanafagocitata dalla vegetazione e non piùattiva e che avrebbe cercato di ripulirla;poco tempo dopo mi è arrivata unatelefonata da Erino che da buon volontarioha ripulito la fontana e l’ha addiritturarimessa in funzione.Sono allora ritornato con la macchinafotografica a vedere la rinata fontana

ed Erino aveva per l’occasione allestito un piccolo museo all’aperto arricchito da vasi di geranio: un molinello o arcolaio,un attrezzo per svolgere la matassa di lana a noi noto come “aspi”, un vecchio“bazilon” per portare l’acqua con i “crazidei de ram” (attrezzo di legno chesi portava in spalla e alle due estremitàvenivano issati due secchi di rame detti“crazidei”), un recipiente per trasportarel’uva e che serviva anche come unità di misura detta “conzal”, una grande cestache serviva per i bozzoli dei bachi da setadette “galete”, un mestolo in rame per bere alla fontana o da un secchio, il paiuolo per la polenta dove perl’occasione cadeva l’acqua dalla fontana. *

Erino con “bazilon e crazidei” in spalla e la moglie Emma Bommassar

Nelle foto sopraDue vecchie fotografie con due ragazzine che portano “en bazilon con i crazidei deram” (la seconda fotografianella corte di Palazzo Hippoliti)

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Per millenni l’uomo ha fondato la sua vitasul cibo, uno dei bisogni primari.

L’uomo primitivo trascorreva gran partedel suo tempo alla ricerca del cibo.L’alimentazione di tutti i giorni dei nostriantenati era molto diversa da quella cheuna certa divulgazione cinematografica ha lasciato credere al largo pubblico.I vitelli arrosto descritti da Omero e le scrofe ripiene a sorpresa su cuiironeggia Petronio non rappresentanocerto l’alimentazione di tutti i giorni!L’alimentazione dei nostri progenitorimediterranei, dal punto di vistanutrizionale, era più completa e sana della nostra. I cibi erano integri e naturali.Il cibo era prevalentemente vegetariano a base di verdure, radicchi, tuberi ricchi di amidi, foglie, germogli, frutti, noci,

bacche, ortaggi, fave, lenticchie, ceci,funghi, orzo, miele, miglio, erbearomatiche (menta, timo, origano,…).Non erano note le patate, i pomodori, il granoturco, i limoni, le arance, i fagioli, i carciofi, il peperoncino, le melanzane.Scarso era il consumo di carne e pescesulle tavole della povera gente.La Mesopotamia è la porta attraverso cui entrarono nel Mediterraneo dall’Asiacentrale e dall’Oriente un gran numero di piante alimentari, erbe e spezie. A Ur in Mesopotamia la dieta eravegetariana (orzo, grano, miglio, ceci,lenticchie, fagioli, rape, cipolle, aglio,porri, cetrioli, lattuga, mele, datteri,…), si beveva la birra e si mangiava il pesce.Il Codice di Hammurabi (1750 a.C.)prevedeva pene severe alle birraieimbroglione.

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OCCHIOALLA SALUTE

L’alimentazionenella storia e letteratura

| Lino Beber |medico chirurgo

Hammurabi e il testo del suo Codice (Louvre di Parigi)

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La vite arrivò dal Caucaso nel 3000 a.C. e da lì si diffuse in Egitto e poi in Grecia.Gli Egiziani erano vegetariani ed eranoconvinti che la maggioranza delle malattiedipendessero dall’alimentazione e da unanon corretta evacuazione giornaliera. Gli alimenti erano distribuiti come salariodall’amministrazione del faraone agli scribi e agli operai.Omero chiama i Greci “divoratori di farina”.

I ragazzi ateniesi al compimento deidiciotto anni così giuravano:

Non disonorerò le armi sacre che porto,obbedirò ai magistrati e alle leggi,onorerò il culto dei miei padri. Chiamo atestimoni le divinità, i confini della patria,il grano, l’orzo, le vigne, i fichi e gli olivi.

L’orzo è per eccellenza il cibo dei filosofi.

Platone ne “La Repubblica” dice: Gli uomini per nutrirsi prepareranno conorzo e frumento della farina che farannotostare e impasteranno, facendo dellebelle schiacciate e dei pani cheserviranno su paglia e foglie ben pulite.

Pitagora si asteneva dal mangiare carne.Detti attribuiti a Ippocrate:

La tua medicina sia il cibo e il cibo la tuamedicina. La vecchiaia arriva a cavallo dei grassi.

Anche i Latini erano moderati a tavola,anche se la storia ci presenta qualchedissoluto ghiottone (Lucullo, Eliogabalo).

Ovidio in una sua poesia così ci esorta: Finitela, o mortali, di contaminare il vostro corpo con cibi nefandi…

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Nelle fotoCerere, la dea delle messiUn campo di grano sulla Sila in Calabria

«Questo non si può mangiare perchéingrassa, quello perché nuoce al fegato,quest’altro per via della glicemia. Vivremo, da malati, novant’anni per morire,sanissimi, al novantunesimo.»

[Cesare Marchi]

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La prodiga terra offre vivande innocentisenza stragi né sangue.

Lucrezio, un epicureo, aggiunge: Quello che il sole e le piogge e la terra davano spontaneamente,quello era il loro cibo.

Aulo Cornelio Celso, medico e autore di un vasto trattato enciclopedico (Artes),afferma:

Cibi e bevande sono un aiuto per curareogni tipo di malattia e una garanzia di buona salute.

E il saggio Seneca esclama: Ti meravigli che le malattie sono troppe?Conta quanti cuochi ci sono.

La Bibbia, nel Levitico, contiene le cosiddette leggi alimentari; oggivengono apprezzati i principi dietetici,igienici e sanitari espressi in questa legge.In altri testi sacri (Corano) sono contenuticonsigli alimentari.

Dante Alighieri colloca i golosi nel terzocerchio dell’Inferno:

Voi cittadini mi chiamaste Ciaccoper la dannosa colpa della gola,come tu vedi, a la pioggia mi fiacco.(Inferno VI, 52-54)

Una pioggia nera, mista a grandine e neve,cade eternamente sulle anime dei golosiprostrati nel fango. Questi sono inoltre

graffiati, scuoiati e squartati dal cane a treteste Cerbero.

Louis Pasteur ha detto:Noi mangiamo e beviamo il 90% delle nostre malattie.

Chiudo questa breve rassegna storico-letteraria dell’alimentazione attraverso i secoli con una citazione ironica dal libro di Cesare Marchi (Quando siamo a tavola):

Questo non si può mangiare perchéingrassa, quello perché nuoce al fegato,quest’altro per via della glicemia.Vivremo, da malati, novant’anni permorire, sanissimi, al novantunesimo. *

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Il libro di Cesare Marchi “Quando siamo a tavola”, nel quale, da buongustaio, parla del ciboUn primo piano di Cesare Marchi

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GITE 2014Gitecon i soci

GITAN VIAGGI - 4 GIORNIRoma, Tivolie l’Angelus del Papa15-18 maggio 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 470,00 EuroQUOTA SOCIO 525,00 EuroQUOTA BASE 585,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 110,00 Euro

Anche quest’anno ci aspettano nuovi e interessanti itinerari tra cui le capitali europee, il fascino delle montagne, i tour europei e l’incantevole festa delle luci di Lione. Sperando di avere centrato, con le nostre proposte 2014, i vostri desideri, vi aspettiamo numersi.

PRENOTAZIONI A PARTIRE DAL 9 APRILE 2014

GITAN VIAGGI - 5 GIORNIBerlino e Dresda27-31 agosto 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 580,00 EuroQUOTA SOCIO 650,00 EuroQUOTA BASE 720,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 190,00 Euro

GITAN VIAGGI - 4 GIORNIMadrid e Toledo3-6 ottobre 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 620,00 EuroQUOTA SOCIO 695,00 EuroQUOTA BASE 775,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 140,00 EuroCENA TIPICA FLAMENCO (facoltativo) 77,00 Euro

DART TRAVEL - 3 GIORNIFesta delle Luci di Lione6-8 dicembre 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 286,00 EuroQUOTA SOCIO 321,00 EuroQUOTA BASE 356,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 60,00 Euro

GITAN VIAGGI - 5 GIORNIEdimburgo e dintorni11-15 settembre 2014

PREZZIQUOTA SOCIO 1.200,00 EuroQUOTA BASE 1.330,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 190,00 EuroCENA TIPICA (facoltativo) 58,00 EuroCROCIERA SUL LAGO (facoltativo) 20,00 Euro

DART TRAVEL - 4 GIORNIBudapest e il Lago Balaton9-12 ottobre 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 310,00 EuroQUOTA SOCIO 345,00 EuroQUOTA BASE 385,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 70,00 Euro

ZEPPELIN - 7 GIORNIGita in bici, Provenza e Camargue24-30 agosto 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 520,00 EuroQUOTA SOCIO 585,00 Euro • QUOTA BASE 650,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 220,00 Euro

DART TRAVEL - 2 GIORNIEngadina e Bernina7-8 giugno 2014

PREZZIQUOTA SOCIO PARTECIPANTE ASSEMBLEA 230,00 EuroQUOTA SOCIO 255,00 EuroQUOTA BASE 285,00 EuroSUPPLEMENTO SINGOLA 40,00 Euro

VIAGGIOIN PULLMAN

VIAGGIOIN AEREO

VIAGGIOIN AEREO

VIAGGIOIN PULLMAN

VIAGGIOIN PULLMAN

VIAGGIOIN PULLMAN

VIAGGIOIN PULLMAN

VIAGGIOIN BICI

Regolamento

PARTECIPAZIONE E QUOTELa partecipazione alle gite è riservata a Soci e Clienti della Cassa Rurale di Pergine. Il Socio e il coniuge del Sociobeneficiano di una quota di partecipazioneridotta la cui entità viene stabilita di voltain volta dalla Cassa Rurale ed è riservataper ogni gita a massimo due persone:• UN PARTECIPANTE (Socio o coniuge del

Socio)• UN ACCOMPAGNATORE (coniuge oppure

genitore o figlio del partecipante).Come da regolamento “Gite Soci 2013”, il socio beneficia di uno sconto maggiorese ha partecipato all’Assemblea Ordinariadei soci dell’anno precedente.

PRENOTAZIONI E CONFERMA ISCRIZIONI

Le iscrizioni si ricevono presso l’UfficioSoci e presso le Filiali della Cassa Ruraledi Pergine a partire da mercoledì 9 aprilefino all’esaurimento dei posti disponibili.Non si accettano prenotazioni telefoniche.Esauriti i posti disponibili il partecipante è inserito in una lista di attesa: la CassaRurale provvederà ad avvisare in caso di nuova disponibilità.

RECESSOIn caso di rinuncia al viaggio per qualsiasi motivo saranno addebitate le penali, calcolate sulla quota INTERA(pari alla quota BASE), richiestedall’agenzia di viaggio fornitrice del servizio.Nel caso di biglietto aereo sarannoaddebitate le seguenti penali: 100%del biglietto più le penali previstedall’agenzia fornitrice il servizio.È consigliabile stipulare, al momentodella prenotazione, speciali polizzeassicurative contro le penali derivantidalla rinuncia al viaggio.TALI POLIZZE NON SONO COMPRESENEL PREZZO.

LUOGHI E ORARI DI PARTENZAIl luogo di partenza delle gite, salvodiversa indicazione, è fissato in PiazzaGavazzi a Pergine Valsugana. Ognipartecipante è tenuto comunque a informarsi su luogo e orari di partenza.

ACCETTAZIONE DEL REGOLAMENTOCon l’iscrizione alla gita i partecipanti si impegnano ad accettare il presenteregolamento, nonché le norme previstedall’agenzia fornitrice del servizio.

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BUONO SCONTO PER I SOCI

Anche quest’anno la Cassa Rurale di Pergine mette a disposizione dei propri Soci (persone fisiche non titolari di partita Iva) un contributo di 10 euroda utilizzare per i servizi di assistenza fiscale (compilazione del modello 730 e del modello UNICO).

In questi giorni tutti i Soci aventi diritto hanno ricevuto a casa, insieme al depliant delle Gite con i Soci, il BUONOSCONTO NOMINATIVO 730.

Per poterlo utilizzare presso i Caf convenzionati è NECESSARIO CONVALIDARE il BUONO presso quasiasisportello della Cassa Rurale di Pergine.

Siamo lieti di informarvi circa un nuovoprestigioso riconoscimento assegnato da ABI a Risparmiolandia per «le caratteristiche di innovazione, impattoe concretezza» che hannoparticolarmente colpito la Giuria. Nell’ambito del “Premio ABI perl’Innovazione” il progetto ludico-educativodelle Casse Rurali Trentine ha infattiricevuto la Menzione Speciale nellacategoria “La banca per il futuro - Progetti innovativi che mirano a favorirelo sviluppo dell’economia e a sostenereimprese, famiglie e nuove generazioni”.

Desideriamo condividere con voi questoimportante riconoscimento, ottenuto tuttiinsieme, che premia il nostro modo di intendere la banca al servizio dellacomunità.*

COOPERAZIONE RECIPROCAMIGLIORARE LA LINGUA TEDESCA

CooperAzione Reciproca, in collaborazione con l’Istituto “Marie Curie” e l’Associazione Italo tedesca per l’Europa, propone una serie di incontri volti a migliorare le competenze linguistiche in lingua tedesca.

Gli incontri del mese di aprile si svolgeranno all’Istituto “Marie Curie” in orario 20-21.30 nelle seguenti date: 7, 14, 28 APRILE 2014

Durate gli incontri saranno affrontate diverse tematiche con supporti audiovisivicoinvolgendo i partecipanti nella discussione in lingua tedesca. La partecipazione è gratuita e l’invito è rivolto a chi ha già delle competenzelinguistiche di tedesco almeno a livello medio.

LINEA DIRETTA SOCIO58 APRILE 2014

PREMI

Un riconoscimento raggiunto insieme a voi

Risparmiolandia

| Ufficio Marketing Cassa Centrale Banca || D

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I soci della CASSA RURALE DI PERGINE Banca di Credito Cooperativo - Società Cooperativa con sede in Pergine Valsugana (TN) sono convocati in

Assemblea generaleSabato 26 aprile 2014 ore 15.00Palazzetto dello Sport dell’Istituto “Marie Curie”Via San Pietro, Pergine Valsugana

PER DISCUTERE E DELIBERARE SUL SEGUENTE

ORDINE DEL GIORNO1. Presentazione del bilancio al 31 dicembre 2013 e conseguenti obblighi informativi.

Relazione sulla gestione del Consiglio di amministrazione, relazione del CollegioSindacale e del soggetto incaricato del controllo contabile. Approvazione del bilancioe destinazione degli utili.

2. Determinazione ai sensi dell’art. 30, comma 2, dello Statuto, dell’ammontare massimodelle posizioni di rischio che possono essere assunte nei confronti dei soci e clienti.

3. Determinazione ai sensi dell’ art. 30, comma 2, dello Statuto, dell’ammontaremassimo delle posizioni di rischio nei confronti dei singoli esponenti aziendali soci.

4. Elezione delle cariche sociali. 5. Determinazione dell’importo che i nuovi soci devono versare ai sensi dell’art. 2528

cod. civ. e dell’art. 22 dello Statuto.6. Politiche di remunerazione: informativa all’assemblea.7. Determinazione dei compensi agli amministratori e ai sindaci.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione

E POI…

Cura grafica e stampa: Publistampa Arti grafiche, Pergine Valsugana

Direttore editoriale: Franco Senesi

Direttore responsabile: Gabriele Buselli

Comitato di redazione: Franco Senesi, Mauro de Manincor, Elio Carlin, Carla Zanella, Alessandra Morelli, Gabriele Buselli

Hanno collaborato: Maria Virginia Andelmi, Lino Beber,Roberto Calzà, Luciano Dellai, Roberto Gerola, Alessandro Merlini, Alessandra Morelli, Diego Nart, GiovannaValcanover, Carla ZanellaPer le foto: Daniele Celva, Gabriele Buselli, Giorgio Mariotti,Remo Mosna

Redazione presso la sede centrale della Cassa Rurale di Pergine - Banca di Credito Cooperativo - Società Cooperativa

38057 Pergine Valsugana (TN) • Piazza Gavazzi, 5 c.p. 36 tel. 0461.500111 • fax 0461.531146e-mail: [email protected] • www.cr-pergine.net

Carta proveniente da forestegestite responsabilmente

Il Presidente con il Consiglio di Amministrazione,il Collegio Sindacale, la Direzione e tutto il personale augurano una Felice Pasqua