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Anno IV - n. 13 - Marzo 2005 - Periodico Trimestrale - Spedizione in A.P. - 70% - Bergamo - c/c 16386245 13 13

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“Se vuoi un anno di prosperità, fai crescere il grano

Se vuoi dieci anni di prosperità, fai crescere gli alberi

Se vuoi cent’anni di prosperità,fai crescere le persone.”

Ringraziamo le aziende che con il loro contributo cipermettono di crescere giorno per giorno e portareavanti iniziative come questo giornale.

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13IN COPERTINA

“Mimose naif”

EDITORIALE 3“Senza paura”Angelo Frigerio

SPAZIO SCIENTIFICO 4“La prevenzione...continua!”Dott. Marco Cremonesi

“Terapia Adiuvante nel Tumore della mammella”Dott. Sandro Barni

SPAZIO ASSOCIAZIONE 6“Le nostre attività...”Monica Baccalà

SPAZIO PSICOLOGICO 8“Una donna ci racconta...”Dott.ssa Luisa Bonetti

DONNE DI SCIENZA 10“La First Lady della Scienza:Rita Levi Montalcini”Monica Baccalà

Dott. Roberto GrassDttarina CazzaniL’INTERVISTA 12“Due sindaci al femminile”Kristina Olejinik

CARO DOTTORE 14“...ho un certo bruciore”Le infezioni delle vie urinarieDott.ssa Mary Cabiddu

SPAZIO CULTURA 16“Chi non ha mai sognato unmare di... coccole, alzi lamano!”Dott.ssa Marina Cazzaniga

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SOMMARIO13

COMITATO SCIENTIFICOBarni Sandro Bonetti Luisa Cazzaniga Marina Cremonesi Marco Mandalà Mario

COMITATO Dl REDAZIONEBonetti Luisa Baccalà Monica Cazzaniga Marina Ceriani Vanda

DIRETTORE RESPONSABILEFrigerio Angelo

VICEDIRETTORECremonesi Marco

SEGRETERIABaccalà Monica Tel. 0363-314151 Fax 0363-314121 [email protected]

PROGETTO GRAFICOStudio Origgi Via Mac Mahon, 78 - 20155 MILANO [email protected]

REALIZZAZIONE GRAFICAFiorenzo VenturiniViale Buonarroti, 5 - 24047 Treviglio (Bg)

STAMPATipocarto Via L. D a Vinci - 24043 Caravaggio (Bg)

EDITOREAssociazione “Amici di Gabry” ONLUSVia Matteotti, 125 - 24045 Fara G. d’Adda (Bg)

N. AUTORIZZAZIONE 34Del 06 Luglio 2001 Tribunale di Bergamo

Intervista a pag. 12Due sindaci al femminile

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“ SENZA PAURA”

Anni orsono, in un articolo apparso sulla nostra pubblica-zione "Progetto di vita", un amico scrisse: "Nella nostravita quotidiana a volte ci sentiamo come gli abitanti diun’oasi protetta: la casa, il giardino, la strada, il lavoro, ildivertimento, l’auto… nulla di male sembra possa maicolpirci, poi all’improvviso la perdita di un amico o di unfamiliare ci porta nel più triste sconforto e spesso ci coglieuna sensazione di impotenza di fronte ad avvenimentiche a prima vista appaiono inevitabili…"Sembra un sermone scontato, ma quanto mai attuale!Guardando i dati riportati nelle pagine seguenti riguar-danti l’affluenza allo screening mammografico del 2004rimango perplesso perché sembra che nonostante tutti imoniti a non abbassare la guardia, una certa tranquillitàe la mancanza di un necessario timore abbiano nuova-mente prevalso nella nostra popolazione femminile.Sempre nella stessa pubblicazione un altro amico scrive-va:"…E’ dimostrato da studi approfonditi su vaste popo-lazioni che la mortalità per cancro al seno nelle donnesottoposte allo screening mammografico è inferiore del30-40% rispetto a quelle non sottoposte allo screening…"e ancora "...le attuali raccomandazioni internazionali con-sigliano una mammografia ogni due anni dai 50 ai 70anni di età..." e conclude con "…perché non ha fatto lamammografia ogni due anni signora?” Dovrebbe chiede-re il medico in un sistema sanitario in Europa nell’anno2000…Ci siamo rimboccati le maniche e stiamo battendo nuo-vamente il territorio per rinnovare i messaggi allertantiverso questo problema:Fara d’Adda, Calvenzano, Fornovo S. Giovanni,Cassano d’Adda, Romano di Lombardia, Casirate d’Addae quanto prima Arcene, Castel Rozzone, Pontirolo,Caravaggio, Mozzanica, Boltiere… questi sono i luoghidove stiamo lavorando in collaborazione con le ammini-strazioni comunali e le associazioni di volontariato.I nostri medici ed i nostri volontari stanno investendo leloro risorse negli interventi in queste zone, con tutte leloro forze e la loro volontà, senza timore perché non biso-gna aver paura, ma credere nel nostro progetto.Questi medici e questi volontari che oramai hanno costi-tuito un gruppo unito, forte, che affrontano con determi-nazione e condivisione ogni problema legato al mondo dichi soffre. Il trasporto verso Bergamo per la radioterapia,i prelievi a domicilio per i controlli dell’emocromo, le sera-te nelle sale comunali, le mattinate nelle piazze gelide, leserate ludiche passate insieme… penso che stia nascen-do una grande famiglia perché l’amore per gli altri e lacondivisione del progetto mi fanno sognare, mi fannopensare, mi fanno vedere Gabry e tutte le altre Gabry inmezzo a noi. E

DIT

OR

IAL

EAngelo FrigerioDirettore responsabile.Presidente della associazione “Amici di Gabry”

ASSOCIAZIONE AMICI DIGABRYTel. e Fax 0363 305153e-mail: [email protected]

CHI INCONTRATE?Donne disponibili all'ascoltoMedicoSpecialisti del settore: Oncologo,Senologo, Esperti di Medicina AlternativaPsicologo

DOVE SIAMO"Associazione Amici di Gabry"V.le Oriano, 2024047 Treviglio (BG)

VIENI A CONOSCERCI, TI ASPETTIAMO!Ci riuniamo e ti aspettiamoda lunedì a venerdì:dalle 9.30 alle 11.30martedì e venerdì:dalle 9.30 alle 11.30 e dalle 15.30 alle 17.30

COLLABORAZIONESe diventi socio/a sostenitore,anche con un piccolo contributo, potenzierai il progetto che coinvolge ognuno di noi.

ASSOCIAZIONE "AMICI DIGABRY" ONLUSSede legale:Via Matteotti 12524045 Fara d’AddaP.I.: 02645050168c/c bancario 210230/31c/o Credito Cooperativo di TreviglioABI 08899 - CAB 53643c/c postale 16386245

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l numero 0 della nostra rivista hariportato i primi dati dello screeningmammografico in provincia di

Bergamo, dati sicuramente confortantiper gli operatori della sanità e per ledonne invitate alla prevenzione.Ci eravamo anche proposti di rimanereattenti al proseguio di tale attività anchedopo l’apertura del secondo centrosenologico di Caravaggio.Da tempo e’ iniziato il secondo richiamoed il consuntivo alla fine del 2004 ha evi-denziato un modesto ritardo nella chia-mata, prontamente recuperato nelsecondo semestre dell’anno.

Il dato più rilevante è la diminuzionedella percentuale di adesione alloscreening da parte delle donne chia-mate.E’ possibile che una percentuale di

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donne si sia rivolta autonomamente adeseguire la mammografia visto il ritardonella chiamata, ma l’ipotesi più probabi-le è che le pazienti risultate negative alprimo controllo si siano ritenute tranquil-le e non abbiano più risposto al secondorichiamo.

Lo screening ha una sua validità nellariduzione della mortalità per tumore allamammella solo se l’adesione è attornoal 75%.Preoccupati pertanto per la ridotta per-centuale di adesione, ma profondamen-te convinti dell’importanza della preven-zione, ritorniamo a parlare sulla rivista dipatologia mammaria e con l’U.O. diOncologia Medica teniamo conferenzerivolte alla popolazione sulla prevenzio-ne nei comuni del nostro territorio.

Marco Cremonesi Dirigente di I° livelloOncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

Nel 2001 i dati erano:

n.° pazienti invitate

n.° pazienti esaminate

n.° richiami

n.° pazienti positive al richiamo

Adesione allo screening

I dati del 2004 sono:

n.° pazienti invitate

n.° pazienti esaminate

n.° richiami

n.° pazienti positive al richiamo

Adesione allo screening

8.016

6.279

241

40

75%

9.932

5535

391

33

57%

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Sandro Barni Direttore dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

Una delle domande più frequenti delledonne che arrivano da noi in Oncologia,dopo essere state operate alla mammellaè: "ma perché se sono guarita devo fareancora delle cure?", o se volete: "checosa è questa terapia adiuvante o precau-zionale?".Noi oncologi rispondiamo molto volentieri aqueste obiezioni, perché queste cure sonoun orgoglio ed un vanto della oncologiamedica, poiché sono state capaci di salva-re centinaia di migliaia di donne.Fino a qualche decina di anni fa, quando leconoscenze erano minori di oggi, il chirur-go operava la donna e se l’anatomo-pato-logo rispondeva che la malattia era stataasportata tutta, dimetteva la donna "guari-ta".In realtà molti studi successivi hanno dimo-strato che queste donne non erano guariteproprio tutte, ma che alcune di esse, omolte, che avevano caratteristiche partico-lari, si riammalavano dello stesso tumore. Queste caratteristiche sono soprattutto ilvolume del tumore, la presenza di malattiaanche a livello dei linfonodi ascellari e laassenza dei recettori ormonali sulle celluletumorali. E’ facile quindi capire la massima impor-tanza di fare una diagnosi precoce dellamalattia, di scoprirla cioè quando è piccolae non ancora diffusa ai linfonodi: stiamoparlando della grande opportunità delloscreening mammografico che resta assolu-tamente indispensabile.Sono state sviluppate quindi due grandistrategie terapeutiche: la chemioterapia ela ormonoterapia adiuvante (o precauzio-nale), dove il termine adiuvante o precau-zionale significa: "cura fatta per diminuire lapercentuale di donne che si riammalano.La scelta fra chemioterapia ed ormonotera-pia non è casuale ma legata ad alcunecaratteristiche del tumore, soprattutto airecettori ormonali (di cui abbiamo già par-lato e che indicano la possibilita’ o no diusare gli ormoni), ma anche a tutta unaserie di parametri biologici come il grado didifferenziazione cellulare, gli indici di proli-ferazione, e gli indici di risposta e di resi-

stenza alle terapie.La chemioterapia precauzionale è ungrande vanto dell’Oncologia Italiana edel dott. Gianni Bonadonna e collabo-ratori dell’Istituto Tumori di Milano,che nel 1976 pubblicò il primo studioal mondo sui vantaggi di una poliche-mioterapia adiuvante (chiamataCMF) sul prestigioso New EnglandJournal of Medicine..Da allora le cose sono cambiate emigliorate, sia per quanto riguarda irisultati che per il miglior controllodegli effetti collaterali (a parte lacaduta dei capelli). Ancora oggi stiamo studiando che-mioterapie potenzialmente in grado didare risultati migliori del CMF.Per quanto riguarda la terapia ormo-nale proprio in questo periodo stiamovedendo un grande fervore di lavori epresto saranno disponibili anchenuovi farmaci (già in commercio conaltre indicazioni) che danno risultatimigliori della terapia tradizionale, cherimane per altro estremamente vali-da. Chiaramente tutte le pazienti vorreb-bero fare la ormonoterapia che è cer-tamente molto meno disturbante della"chemio", ma purtroppo non semprequesto è utile o possibile.In conclusione, direi che oggi la tera-pia precauzionale non è più una sem-plice opportunità, ma è diventata unvero obbligo per una gran parte delledonne in considerazione della suagrande efficacia e quindi l’invito e laraccomandazione è quello di affidarsialle cure dell’oncologo con fiducia maanche con la consapevolezza di par-tecipare alla propria cura in modo atti-vo.

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Anche quest’anno "Gli Amici diGabry" si sono impegnati su più fron-ti per cercare di raggiungere gli obiet-tivi prefissati.All’inizio di Dicembre, con una ceri-monia suggestiva, si è svolta la pre-miazione della terza edizione delconcorso letterario "Percorsi ePensieri". In questa occasione èstato presentato il libro raccolta ditutti gli elaborati che hanno parteci-pato in questi tre anni, una pregevo-le edizione di 130 pagine cariche diumanità ed emozioni.

E poi una costante presenza sul ter-ritorio con le serate dedicate alla pre-venzione ed i banchetti nelle piazzeper presentare i lavoretti prodottidalle nostre volontarie. Inoltre lemanifestazioni di Calvenzano,Fornovo S. Giovanni, Cassano,Treviglio, Casirate e Brignano hannodato colore a questi freddi mesiinvernali per stare tutti uniti intornoalla voglia di proporre i nostri mes-saggi.

Centoventi alunni della scuola "DonMilani" di Romano di Lombardiasono stati attenti ai moniti sulla pre-venzione del Dott. Cremonesi nelletre giornate trascorse nelle aule diquesto Istituto superiore.Da questa iniziativa è scaturito unforte interesse da parte dei ragazzitanto da essere uno stimolo per noi aportare avanti questa iniziativa tra igiovani.

…E tra nebbie, gelo e neve ci sono inostri quindici autisti a scorazzaresulle strade della Bassa: in due anni87 pazienti sono stati trasportati aBergamo per effettuare la radiotera-pia con una frequenza media cadau-no di 30 viaggi. Possono sembrareforse pochi, ma se consideriamo chela provenienza dei trasportati non èfacilmente circoscritta da un percor-so lineare… il nostro giudizio cambiae ne è la prova il numero deiKilometri effettuati in questi due anni;… ma non solo… visto che daDicembre è partito, in collaborazione

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Gli intervenuti alla serata dedicata allaPREVENZIONE ONCOLOGICAa Casirate d’Adda

Gli intervenuti alla serata dedicata allaPREVENZIONE ONCOLOGICAa Brignano Gera d’Adda

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con l’associazione Domenico Fenili,il progetto dei prelievi a domicilio alfine di effettuare il controllo dell’ emo-cromo alle persone che devono sot-toporsi alla chemioterapia. Il progettoimpegna 2 autisti e 8 infermierevolontarie che effettuato mediamente5 prelievi ogni mattina nei paesi diCologno, Spirano, Brignano,Treviglio e Caravaggio. Dobbiamocostatare che è un bell’impegno chestiamo affrontando con la solita pun-tualità e serietà di sempre.

E poi ci sono i nostri momenti direlax: la Festa della Befana il 6Gennaio che ha mostrato una gran-dissima partecipazione di tutti i nostriamici. Danze, scherzi, canti…momenti di grande allegria, giustoattimo di distensione dopo i tantiimpegni che stiamo portando avanti.La serata del Gospel a Casirate pres-so la chiesa Parrocchiale con la pre-gevole prestazione del gruppo "TheSpirit inside" diretto dal maestroBornaghi: anche questa occasione siè rivelata un vero successo dal puntodi vista della manifestazione artistica,ma soprattutto ha creato un altroimportante momento di aggregazio-ne.

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FESTA DELLA BEFANA:Abbiamo eletto la nostra "migliorebefana"

I PROSSIMI APPUNTAMENTI:

La serata teatrale con gli ARZAGHESI che si terrà

il 12 MARZO presso il Filodrammatici di Treviglio…e

la Festa della Donna del 6 MARZO

presso il padiglione del mercato coperto

di Treviglio.

GOSPEL a Casirate d’Adda

Pomeriggio danzante

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ui numeri precedenti della nostrarivista lo spazio psicologico è statodedicato alla trattazione di argo-

menti diversi che mi venivano suggeritianche dalla attività svolta nel day hospi-tal oncologico.Sui prossimi numeri ho invece pensatodi dar voce ad alcune donne che hoconosciuto a cui ho chiesto di parlarci

della loro esperienza dopo l’incontro conla malattia.Incontro Marisa un giovedì sera al corsodi ballo, organizzato dall’Associazione, acui partecipa con il marito.

E’ passato un anno dall’incontro conla malattia, puoi raccontarci se ècambiato qualcosa in te?Si qualcosa è cambiato in me, ad esem-pio la voglia di conoscere gente nuovama non solo per condividere con il mioproblema, ma soprattutto per vivere….Per questo mi è stato di grande aiuto l’in-contro con le persone dell’associazionecon cui mi sono trovata a vivere moltimomenti sereni. Sono stata coinvoltanelle loro iniziative e momenti di festa,prima di allora non avrei mai pensato difare un corso di ballo ne di vincere il pre-mio alla festa della befana.In questo periodo ho anche potuto speri-mentare la sincerità di alcuni rapporti,persone vere che mi sono state moltovicine e che non si sono allontanate acausa della mia malattia.

Che cosa ti ha aiutato di più neimomenti difficili?Sin da piccola mi sono sempre dedicatamolto agli altri, mi fa star bene special-mente quando sto con le persone anzia-ne. In questo periodo però ho dovuto tra-scurare un po’ tutti ed è stato motivo disofferenza, ma è stata anche la forzache mi ha aiutato ad affrontare tutto conil desiderio di ritornare alla mia vita disempre.

Se pensi al tuo futuro….Per il momento non ho ancora ripreso illavoro, ma la mia giornata è semprepiena anche per stare con tutti i nuoviamici che ho incontrato. Guardando alfuturo penso alla mia famiglia, a miofiglio, sento che la vita con me è stata

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molto severa, questo non è il primo pro-blema di salute che ho, ma sento chedevo affrontarla con tutta la forza e ilcoraggio che anch’io ho ricevuto da altrepersone che nemmeno conoscevoprima.

E la speranza che cos’è per te ?Tutti mi hanno detto che io sono stataforte nel superare questo momento, sì èvero, ma anch’io ho avuto dei momentidove mi sentivo persa, sconfitta, perchéin realtà non sappiamo con chi stiamocombattendo, sarà più forte lui o noi?Ma la speranza c’è sempre, io non l’homai persa , non so chi me l’ha data, ilmio pensiero va a mio padre, anche luiammalato di cancro mi ha lasciata quan-do ero piccola ma adesso il suo ricordomi aiuta nel pensare al mio futuro.

Cosa diresti a chi in questo momentosta affrontando l’esperienza dellamalattia?

Quello che ha aiutato me è stata la pre-senza di tanti amici e il poter condivide-re con loro molti momenti della mia vita.Al contrario credo non aiuti rinchiudersinei propri problemi e lasciarsi andare insolitudine allo sconforto e alla dispera-zione.Per questo ringrazio l’associazione e lepersone che ho incontrato in questo par-ticolare momento della mia vita.

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Luisa BonettiPsico-Oncologadell’AssociazionePsicologa dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

LA CROCIERA CON GLIAMICI DI GABRY

Dal 29 Maggio al 5 Giugno

7 giorni in Grecia e Croazia con

Costa Classica

Per informazioni telefona a:

Giuliana 0363.314143 Trionfo 347 6163987

4° "AMICI DI GABRYGREEN DAY"

Domenica 12 Giugno 2005nel Verde del Roccolo

di Treviglio

L’associazione ringraziala famiglia di

Emma Rivoltella per il contributo offerto a

suo ricordo.

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"Le donne hanno enormi capacitàche devono mettere a frutto per favo-rire il progresso, soprattutto nei Paesipoveri, e la convivenza fra popoli".

o voluto iniziare il mio articoloproprio con una frase della FirstLady della scienza, Rita Levi

Montalcini, uno dei personaggi che nel-l’ultimo secolo hanno scritto la storiadella medicina. Uno di quei personaggiin cui si fondono e convivono due perso-nalità: una è quella della "first lady dellascienza" capace di abbandonare l’Italia,subito dopo la guerra mondiale, per con-

tinuare le ricerche negli Stati Uniti; l’altraè quella di una donna, un po’ stileOttocento, profondamente femministache ha sempre combattuto i pregiudizisulla mente femminile affermando lapropria autonomia di pensiero. Ma oracerchiamo di conoscerla… Rita Levi ènata nel 1909 a Torino dove, superate leresistenze paterne, si è laureata conlode in Medicina e Chirurgia nel 1936.Fermamente intenzionata a proseguirela sua carriera accademica come assi-stente e ricercatrice in neurobiologia epsichiatria è costretta, a causa delleleggi razziali emanate dal regime fasci-sta, ad emigrare in Belgio, insieme alProf. Giuseppe Levi. La passione per lamedicina la spinge e le dona la forza perandare avanti tanto che continua le suericerche in un laboratorio casalingo. Sono anni molto travagliati per il mondoe per l’Europa. Infuria la seconda guerramondiale ed è quindi molto difficile tro-vare luoghi dove poter stare tranquilli edimmaginare di intraprendere delle ricer-che. Dopo due anni di vita clandestina aFirenze, nel ‘45 finalmente la guerra fini-sce lasciandosi alle spalle milioni dimorti e devastazioni inimmaginabili intutti i Paesi. Poco prima dell’invasionetedesca nel Belgio, Rita torna alla suacittà natale dove può riprendere con piùserenità le sue ricerche, sempre attra-verso un laboratorio domestico, insiemea Levi. Poco dopo tempo riceve un’offer-ta dal Dipartimento di Zoologia dellaWashington University che accetta dopoessersi assicurata di poter proseguire lestesse ricerche che aveva iniziato aTorino. Si aprono quindi per la giovaneRita le porte dell’America, il Paese in cuivivrà per oltre trent’anni assumendoincarichi prestigiosi. Ora vediamo neldettaglio le tappe della sua straordinariaricerca che ha portato a risultati eccezio-

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rio ed alle cellule coinvolte nelle funzionineuroendocrine.

E’ stata inoltre la prima donna a rivestirel’incarico di presidente dell’EnciclopediaItaliana dal 1993 al 1998 ed attualmenteè membro delle più prestigiose accade-mie scientifiche internazionali.

Ma l’aspetto che contraddistingue que-sta eccezionale donna è il suo forte coin-volgimento in campagne di interessesociale, per esempio contro le mine anti-uomo o per la responsabilità degli scien-ziati nei con-fronti dellasocietà.

Nel 1992 istituisce infatti,con la sorella gemella Paola,la FondazioneLevi Montalcinirivolta alla for-mazione ed al-l’educazione dei giovani, nonché al con-ferimento di borse di studio a giovanistudentesse africane a livello universita-rio. L’obiettivo della fondazione infatti èquello di creare una classe di giovanidonne che svolgano un ruolo di leaders-hip nella vita scientifica e sociale del loropaese. Ora vorrei concludere la storia di questadonna straordinaria con una frase delsuo migliore amico Primo Levi che leispesso ha citato nei suoli libri:

"Amare il proprio lavoro costruisce lamigliore approssimazione concreta allafelicità sulla terra".

nali nella scienza.I suoi primi studi sono dedicati ai mec-canismi di formazione del sistema ner-voso dei vertebrati. Nel 1921-1952 sco-pre il fattore nervoso di crescita (NFGovvero Nerve Growth Factor) che assu-me un ruolo essenziale nella crescita enella differenziazione delle cellule nervo-se sensoriali e simpatiche. Per circatrent’anni prosegue le sue ricerche suquesta molecola proteica per la qualenel 1986 le viene conferito, con StanleyCohen, il Premio Nobel per la Medicina.Le scoperte di questi due scienziatihanno infatti mostrato i modi in cui lacrescita e la differenziazione delle cellu-le sono regolate portando alla compren-sione dei meccanismi che regolano lacrescita degli organi e delle cellule.La scoperta della proteina NGF costitui-sce un affascinante esempio di come unacuto osservatore possa estrapolareuna limpida teoria da un apparentecaos: la Montalcini mostrò infatti cometumori di topo trapiantati su embrioni dipollo determinavano una potente cresci-ta dei nervi sensoriali e simpatici. Poichéla crescita avveniva anche senza il con-tatto diretto dei due tessuti, la studiosaipotizzò che il tumore producesse unasostanza che induceva una crescitaselettiva di alcune cellule nervose. Leapplicazioni cliniche dell’NGF, dice RitaMontalcini al convegno "Dieci Nobel peril futuro" del 2000 a Milano, sono ancoralimitate, ma ha già dato straordinari risul-tati nel riparare lesioni della cornea eimpedire la cecità.Dal 1961 al 1969 dirige il Centro diRicerche di Neurobiologia del ConsiglioNazionale di Ricerche di Roma in colla-borazione con l’Istituto di Biologia dellaWashington University e dal ’69 al ’79 ilLaboratorio di Biologia Cellulare. Dopoessersi ritirata da questo incarico perraggiunti limiti d’età, continua le suericerche come ricercatore e fino al 1995lavora presso l’Istituto di Neurobiologiadel CNR con la qualifica diSuperesperto. Le sue indagini si con-centrano successivamente sullo spettrodi azione del NFG utilizzando tecnichesempre più sofisticate. Studi recentihanno infatti dimostrato che questa pro-teina ha un’attività ben più ampia diquanto si pensasse: non si limita infattiai neuroni sensori e simpatici, ma siestende anche alle cellule del sistemanervoso centrale, del sistema immunita-

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Monica BaccalàResponsabile Immagine eComunicazione dell’associazione“Amici di Gabry”

il futuro ai giovani

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questi amministratori abbiamorivolto le seguenti domande.1) Come è venuta a conoscen-

za della nostra Associazione?2) Ritiene importante l’attività dellanostra associazione relativamente alnostro territorio?3) Che impressione ha avuto all’in-contro sulla prevenzione?4) Ritiene possibile una collaborazio-ne con l’associazione? Ne potrebbedare dei suggerimenti?

La Sig. Luigia Degeri, da un annosindaco di Casirate, ha risposto così.

Ho sentito parlare per la prima voltadella vostra Associazione da Kristinache collabora con me da ormai setteanni, da quando cioè alcuni volonte-

rosi, stanchi di vedere le stesse per-sone agli stessi posti nell’amministra-zione comunale, hanno deciso diinterrogarsi su come migliorare leistituzioni locali. Mi sono poi informa-ta sugli obiettivi ed il lavoro dell’asso-ciazione ed ho capito che si tratta diuna iniziativa davvero lodevole, per-ché troppo spesso gli ospedali sonoluoghi asettici in cui si fatica a colti-vare rapporti umani soddisfacenti, cisi sente soli con la propria malattia,soprattutto quando questa fa vera-mente paura e verrebbe voglia didichiararsi sconfitti in partenza.Da tutto quanto affermato, si capisceche io ritengo molto importante lapresenza degli Amici di Gabry sul ter-ritorio sia per l’aiuto concreto chepossono dare, supportando il lavoro

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Questo numero della nostra rivista esce come negli anni scorsi in occasionedella festa della donna. Anche se nel nostro territorio vi sono altri sindaci legatialla nostra associazione, abbiamo, in questa occasione, ritenuto opportuno rivol-gere alcune domande a due donne impegnate in amministrazioni comunali conla carica di sindaco nei paesi di Casirate d’Adda e Fornovo S. Giovanni.

Luigia Degeri Mara Carminati

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degli enti preposti alla cura, sia perl’appoggio psicologico ai malati ed ailori familiari, che aiuta a dare corag-gio e voglia di combattere a chi stasoffrendo.L’incontro sulla prevenzione è statoefficace e chiaro.Ritengo non solo possibile, maauspicabile una collaborazione conl’associazione per molti buoni motivi:allargare il più possibile il cerchiorelativo all’informazione preventiva,promuovere iniziative legate al tra-sporto ed alla cura dei malati, pro-grammare eventi destinati alla rac-colta dei fondi necessari a supporta-re economicamente le iniziative del-l’associazione, coinvolgere i casira-tesi sia a livello di conoscenza che dipartecipazione attiva. Ricordo conpiacere l’incontro con il presidenteFrigerio, è raro conoscere personeche hanno tanto da dare agli altri e lofanno con energia inesauribile. Di luimi ha colpito proprio la grande volon-tà di fare e di portare avanti concostanza le iniziative che si stannomoltiplicando in tutta la bergamasca.A lui ed ai tanti volontari dell’associa-zione va tutta la mia stima ed il mioringraziamento perché sono personecome loro che danno fiducia nellapossibilità di costruire una società piùumana e più giusta al servizio di tuttie di ciascuno.Dal comune di Fornovo la Sig.raMara Carminati ci ha risposto:Sono venuta a conoscenza dellavostra associazione attraverso leinformazioni ricevute da un vostrovolontario, che avevo contattato perl’attivazione dei servizi per il territoriodi Fornovo San Giovanni.Ritengo molto importante l’attivitàdella vostra associazione: volontaria-to e prevenzione sono delle risorseenormi per tutta la comunità. In uncomune come il nostro riuscire adattivare servizi che non gravino com-pletamente sul bilancio attraverso deivolontari, significa poter soddisfare

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maggiori bisogni a favore delle fascepiù deboli; inoltre, prevenzione, infor-mazione e supporto psicologico per-mettono di realizzare una rete di con-tatti con la popolazione con una con-seguente diminuzione del senso didisagio ed isolamento che spessosono legati alla condizione di malato.Ho partecipato personalmente all’in-contro sulla prevenzione e l’impres-sione ricevuta è senza dubbio positi-va. Durante l’incontro sono statedescritte diverse patologie che inte-ressano sia la popolazione femminileche quella maschile e ciò che hacaratterizzato l’esposizione è stato: illinguaggio facilmente comprensibilea tutti e non prettamente tecnico, ladurata ed il messaggio fondamentaledi quanto sia importante avere curadel proprio corpo evitando di abusarecon alcool e fumo.Ritengo non solo possibile, maauspicabile, una collaborazione daparte dell’amministrazione comunalecon l’associazione. Importanti po-trebbero essere momenti di informa-zione periodici, attraverso incontrimirati riguardo alle diverse patologie,oppure in base alle diverse fasce dietà così come l’attivazione di servizianche per il nostro territorio ( traspor-to per le cure chemioterapiche o perla radioterapia) attraverso la stipuladi una convenzione.

Ringraziamo i nostri "sindaci al fem-minile" per la disponibilità ed il tempoche ci hanno dedicato, accettiamoappieno le loro proposte e ci auguria-mo di rivederci a presto per le prossi-me collaborazioni.

Kristina OlejinikSegreteria dell’U.O. di Oncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

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"Cosa sono le infezioni delle vieurinarie?"I reni, dopo aver "riciclato" tutto ciòche può essere utile all’organismo,eliminano i prodotti di scarto attraver-so la formazione dell’urina. L’urina, attraverso l'uretere, raggiun-ge la vescica urinaria dove vieneconservata fino al momento della suaeliminazione (minzione), che avvieneattraverso un canale detto uretra.

Le urine sono abitualmente sterili,tuttavia quando rifluisce e ristagnanella vescica, l'urina diventa un facilebersaglio per infezioni batteriche.Nel sesso femminile le infezioni sonofacilitate dal fatto che l’uretra è moltobreve (i germi possono più facilmen-te risalirla sino alla vescica) e dalfatto che la distanza tra l’ano e losbocco dell’uretra in vagina è assaipiù breve che nel sesso maschile. Infatti, il germe più frequentementeresponsabile della cistite batterica èl'Escherichia Coli (80% dei casi), unabituale batterio presente nell’intesti-no.Tra i fattori predisponenti alle infezio-ni delle vie urinarie vi sono l’età (conl’avanzare della "giovinezza" si ridu-ce progressivamente la capacità disorveglianza del sistema immunitariosugli agenti infettivi), malformazionianatomiche che possono facilitare ilristagno di urina o la risalita deigermi, oppure malattie croniche(quali il diabete, l’ipertensione o leneoplasie) ed alcune terapie quali lachemioterapia che, a loro volta, pos-sono essere responsabili di immuno-deficienza relativa.

"Quali sono i disturbi che possoavere?"Il quadro clinico con cui una infezio-ne urinaria si manifesta è quanto maivario e può andare dalla assenzacompleta di sintomatologia (batteriu-ria asintomatica, ovvero il riscontrooccasionale all’esame delle urine di

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una importante carica batterica), allapresenza di sintomi di tipo generale(febbre, dolore) sino alla presenza disoli sintomi locali. Tra questi i più frequenti sono unostimolo imperioso, disuria (difficoltàdella minzione), pollachiuria (fre-quenza esagerata di minzioni senzache vi sia un aumento del volume diurina), stranguria (dolore alla minzio-ne), nicturia (frequenti minzioni nelleore notturne) e il tenesmo vescicale(dolore nella regione sovrapubica). Talvolta vi possono essere ancheperdite di sangue (cistite emorragi-ca).

"E’ difficile fare la diagnosi e,soprattutto, come si cura?"La diagnosi di cistite si basa, oltreche sulla presenza dei sintomi carat-teristici, sui risultati dell'esame delleurine. Nell'analisi delle urine la presenza diun elevato numero di leucociti (glo-buli bianchi), la presenza di batteri innumero significativo, di globuli rossi,di nitriti e un aumento del pH sonosegni di cistite. L’urinocoltura permette di identificareil germe responsabile della infezione. Di fondamentale importanza è poil’antibiogramma che va a testare aquali antibiotici è sensibile o resisten-te il germe responsabile dell’infezio-ne. In pratica, in laboratorio viene fattocrescere il batterio, lo si mette a con-tatto con diversi tipi di antibiotici e sivaluta la loro efficacia. Questo ci per-mette di impostare la migliore terapiaantibiotica.Bisogna tuttavia dire che non sem-pre, nonostante l’antibiogramma, siriesce a eliminare del tutto il germe.Questo perché la sensibilità delgerme al farmaco, testato in labora-torio su un terreno di coltura artificia-le, può essere assai diversa in vivo,ovvero nel nostro organismo, dovel’ambiente è comunque diverso daquello che si crea artificialmente inlaboratorio.

"Esistono dei "trucchi" naturaliper prevenirle?"Per prima cosa è necessario averesempre una buona idratazione oralee quindi introdurre almeno un litro emezzo di liquidi al giorno: acqua, the,succo di frutta, spremute ecc.. Unabuona idratazione favorisce il lavorodei reni e una buona minzione com-porta un adeguato lavaggio dellavescica (così non ristagnano i batte-ri).Per quanto io non sia una esperta diprodotti di erboristeria, mi risulta cheil succo dei frutti di Cranberry, cono-sciuto anche col nome di Mirtilloamericano, contiene numerosesostanze dalle proprietà antibatteri-che, attive soprattutto sulle vie urina-rie. Bisogna però segnalare che ilCranberry è controindicato nelle per-sone che tendono a soffrire di calco-losi renale.Anche l’estratto dei semi di pompel-mo ha un effetto battericida, mentre ilginepro ha un effetto disinfettante edurinario.Se siete soliti utilizzare prodotti dierboristeria, ricordatevi sempre che ilprodotto "naturale, non sempre NONè nocivo. Le sostanze battericide,contenute ad esempio nel pompel-mo, sono una specie di pro-antibioti-ci e quindi possono interferire conaltre medicine che state assumendo.Chiedete quindi sempre al vostraerborista di fiducia.

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Mary CabidduDirigente di I° livelloOncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

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dell'hammam raccomandanosempre, a chiunque voglia provaregli effetti benefici del peeling, diversarsi l'acqua calda sul corpo.Quindi, quando la pelle è pronta,la si insapona con un sapone delMarocco e si esegue il peeling,per eliminare ogni impurità. A questa fase succede il massag-gio, che può essere eseguito conl'argilla o con l'hennè. L'argilla haun effetto ammorbidente per ilcorpo ed è anche curativa.L'hennè, che in Italia si conoscesoprattutto come colorante deicapelli, ha un effetto abbronzantee anche nutriente per il corpo.Prima di rivestirsi le donne si rilas-sano su appositi lettini e viene loroofferto il the del Marocco. Un trat-tamento completo dura circa un'o-ra e mezzo.Prendere una pausa per se stessi,ripensare al proprio corpo in un’ot-tica diversa: ecco il messaggiodell’Hammam e allora…via liberaalle coccole!!

Marina Cazzaniga Dirigente di I° livelloOncologia MedicaAzienda OspedalieraTreviglio-Caravaggio

Quando lo stress diventa esaspe-rato, quando sembra che la corsadi ogni giorno diventi una gara adostacoli, chi non ha mai sognato diessere in un altro posto? Un luogo magari dove i ritmidiventano lenti, dove c’è chi siprende cura del tuo corpo sottopo-sto alle tensioni quotidiane, dovela tua mente è libera di volare e diperdersi magari in meandri scono-sciuti.Un sogno? Non proprio.Gli Hammam, i bagni turchi dedi-cati alle donne, sono uno di questiluoghi.Sheherazade,l’indimenticabileprincipessa di "Mille e una notte",sosteneva che una città non ècompleta se non ha il proprioHammam.Il percorso nell'hammam è di soli-to molto semplice. La prima fase consiste nella pre-parazione della pelle al peeling. Leospiti vengono perciò accompa-gnate in una stanza calda in cuidevono versarsi acqua calda sulcorpo. Il corpo deve ammorbidirsi,deve "cucinare" con l'acqua.Sembra una cosa semplice, ma inrealtà molte clienti confondonoquesta fase con la sauna, per cuinon si versano l'acqua sulla pellee rendono impossibile l'aperturadei pori: perciò le massaggiatrici

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AMICI DI GABRY - ONLUSSede Associativa V.le Oriano, 20 • 24047 Treviglio (BG) - Tel. e Fax: 0363/305153

E-mail: [email protected]. Prov. Ass. 28/96 - Fg 7 - Sez. D - P.I./C.F. 02645050168

L’ASSOCIAZIONE OFFRE I SEGUENTI SERVIZI

• SPORTELLO INFORMATIVOE’ un servizio rivolto a chi, per la prima volta, entra in contatto con l’Associazione, ha come obiet-tivo quello di accogliere i bisogni della persona e di aiutarla a conoscere la realtà del nostro lavo-ro attraverso la presentazione dei servizi che offriamo. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA MEDICAE’ un servizio attraverso il quale poter avere maggiori chiarimenti rispetto alla propria condizionedi salute; ha funzione di filtro per la consulenza medica specislistica. (Il venerdì su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA SPECIALISTICAOncologo, Senologo, Dietologo, esperto di medicina alternativa rispondono alle specifiche legatealla propria condizione di salute (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA PSICOLOGICAE’ uno spazio di ascolto e di elaborazione dei vissuti legati alla malattia al quale potersi rivolgereper una consulenza o individuale o familiare. (Su appuntamento)

• SPORTELLO DI CONSULENZA LEGALEIl servizio è a disposizione esclusivamente per i soci dell’Associazione per problematiche inerentialla malattia.Per appuntamento telefonare negli orari di apertura alla sede associativa in Viale Oriano a Treviglio

• GRUPPI DI AUTO AIUTOE’ uno spazio dove condividere con altre donne l’esperienza del tumore al seno promuovendo laconsapevolezza di poter uscire dalla condizione di solitudine e sofferenza, riscoprendo la capaci-tà di progettare il proprio futuro.

Promuoviamo incontri formativi rivolti alla popolazione e/o a piccoli gruppi su tematichelegate alla malattia tumorale.