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61° Anniversario della Costituzione dell’Aviazione dell’Esercito Viterbo 10 Maggio 2012, una formazione di elicotteri di vari modelli e di velivoli ad ala fissa in carico all’Esercito Italiano sorvolano il cielo campo dell’aeroporto “T. Fabbri” di Viterbo, a chiudere ufficialmente la cerimonia per i festeggiamenti del 61° Anniversario della Costituzione dell’AVES, l’Aviazione dell’Esercito Italiano. CErImonIA: La Cerimonia, insieme alle autorità civili, militari e religiose di Viterbo, è stata pre- senziata dal Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano Capo di Stato maggiore dell’Esercito, e dal Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini Comandante dell’Avia- zione dell’Esercito. Hanno sfilato in parata elementi, piloti ed equipaggi di volo, dell’AVES, membri della Brigata Aerotrasportata Friuli ed elementi del 9° reggimento Alpini, che hanno preso parte insieme ad alcuni elicotteri al successivo evento tattico. In mostra statica, peraltro aperta al pubblico, tutti gli elicotteri attualmente in servi- zio con l’Aviazione dell’Esercito ed alcuni velivoli storici. nel TIr di promozione dell’AVES inoltre il pubblico ha potuto raccogliere informazioni e parlare con il personale di volo della Forza Armata, nonché provare un simulatore di volo per cimentarsi con le caratteristiche di volo dell’elicottero. Durante il suo intervento, il Gen. Claudio Graziano, ha voluto sottolineare il continuo impegno della specialità dell’AVES nella ricerca e nell’impiego della tecnologia a favore dell’impiego dell’elicottero sia in territorio nazionale che all’estero in ambito di operazioni internazionali come il Libano o la nATo-ISAF in Afghanistan. Attualmente 22 elicotteri sono dispiegati in questo teatro operativo, dove il maggior

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61° Anniversario della Costituzione dell’Aviazione dell’Esercito

Viterbo 10 Maggio 2012, una formazione di elicotteri di vari modelli e di velivoli ad ala fissa in carico all’Esercito Italiano sorvolano il cielo campo dell’aeroporto “T. Fabbri” di Viterbo, a chiudere ufficialmente la cerimonia per i festeggiamenti del 61° Anniversario della Costituzione dell’AVES, l’Aviazione dell’Esercito Italiano.

CErImonIA:

La Cerimonia, insieme alle autorità civili, militari e religiose di Viterbo, è stata pre-senziata dal Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano Capo di Stato maggiore dell’Esercito, e dal Generale di Corpo d’Armata Enzo Stefanini Comandante dell’Avia-zione dell’Esercito. Hanno sfilato in parata elementi, piloti ed equipaggi di volo, dell’AVES, membri della Brigata Aerotrasportata Friuli ed elementi del 9° reggimento Alpini, che hanno preso parte insieme ad alcuni elicotteri al successivo evento tattico.In mostra statica, peraltro aperta al pubblico, tutti gli elicotteri attualmente in servi-zio con l’Aviazione dell’Esercito ed alcuni velivoli storici. nel TIr di promozione dell’AVES inoltre il pubblico ha potuto raccogliere informazioni e parlare con il personale di volo della Forza Armata, nonché provare un simulatore di volo per cimentarsi con le caratteristiche di volo dell’elicottero.

Durante il suo intervento, il Gen. Claudio Graziano, ha voluto sottolineare il continuo impegno della specialità dell’AVES nella ricerca e nell’impiego della tecnologia a favore dell’impiego dell’elicottero sia in territorio nazionale che all’estero in ambito di operazioni internazionali come il Libano o la nATo-ISAF in Afghanistan. Attualmente 22 elicotteri sono dispiegati in questo teatro operativo, dove il maggior

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successo è stato attribuito al velivolo AW-129 mangusta che grazie alle sue capacità di intervento e di armamento risulta un’ottima piattaforma per il supporto diretto alle truppe a terra, in missioni di scorta armata e di copertura medEvac in zona di combattimento.

Un sicuro incremento delle attività operative a supporto di ISAF verrà dato con il prossimo invio in Afghanistan dell’nH-90. Ancora il Gen. Graziano si è soffermato sul concetto di coraggio, spirito di avventura e in qualche caso di eroismo dei piloti dell’AVES elementi fondamentali di tutti i soldati. Guardando al futuro, nonostante le difficili condizioni economiche, si cerca di varare programmi di ammodernamento per il controllo della terza dimensione con mezzi nuovi come gli UAV, massimizzando le attuali risorse. Per finire il Gen. Graziano ha posto l’attenzione sulla formazione etico-morale oltre che su quella tecnica, come vero fattore di successo della figura del soldato. E’ necessaria una incondizionata adesione al codice deontologico dell’Esercito, serve disciplina, onestà, senso di appartenenza e senso del collettivo, solo così potremmo tenere sempre alto il nome dell’Esercito Italiano.momento molto importate con il quale si è conclusa la cerimonia militare è stata la consegna di tre medaglie al valor militare a tre rispettivi piloti dell’AVES che hanno tenuto alto il prestigio dell’Esercito Italiano nel contesto multinazionale ed internazio-nale in Afghanistan: medaglia d’oro al Valor dell’Esercito al Colonnello m. Centritto, medaglia d’Argento al Valor dell’Esercito al Colonnello A. Ascani, medaglia di Bronzo al Valor dell’Esercito al maggiore S. Salvadori.Tra i compiti istituzionali, che vedono l’Aviazione dell’Esercito regolarmente impiega-ta, vi è il concorso alle operazioni di protezione civile. Al verificarsi di calamità naturali gli elicotteri vengono utilizzati in aiuto delle popola-zioni coinvolte con missioni di soccorso e di trasporto immediato di generi di prima necessità. La dimostrazione di intervento antincendio da parte di un elicottero da trasporto medio CH47 che ha simulato l’azione sul fuoco, tramite il serbatoio da 5 tonnellate denominato smokey agganciato al gancio baricentrico, è un chiaro esempio delle elevate capacità di intervento a favore della popolazione civile. Tale supporto viene rinnovato ogni anno con gli elicotteri schierati in diverse basi in modo da garantire la copertura di tutto il territorio nazionale.Alcuni aeromobili dell’AVES hanno poi dato vita ad una dimostrazione dinamica di alcune capacità peculiari come il trasporto, l’evacuazione medica e l’eliassalto.

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EVEnTo TATTICo

L’evento tattico condotto da un complesso aeromobile composto da elicotteri ed unità operative sul terreno tende a conseguire le sinergie necessarie tra equipaggi di volo ed unità elitrasportate.

Diviso in diverse fasi ha visto l’impiego di 2 AW-129 mangusta, 2 CH-47C Chinook, 2 AB-412 e 2 nH-90. Gli AW-129 mangusta intervengono a premessa di qualsiasi operazione aeromobile garantendo, grazie all’impiego di sistemi di protezione ed armamento tecnologica-mente avanzatissimi e in ogni condizione meteo sia di giorno che di notte, la neces-saria protezione della zona di operazione creando una cornice di sicurezza alle forze a terra che vi operano all’interno.Con la copertura dei mangusta, della Brigata Aeromobile Friuli, 2 CH47 Chinook, del 1° reggimento Antares di Viterbo, prendono terra sbarcando un plotone QrF (Quick reaction Force) del 9° reggimento Alpini che intervengono a supporto di un’altra unità dell’Esercito sotto minaccia nemica.

La QrF è una Forza di reazione rapida, generalmente al livello di plotone, che è in grado di rispondere velocemente a situazioni che potrebbero evolvere in maniera rischiosa. I militari che la compongono seguono un addestramento di tipo specialistico che li rende idonei per rispondere a qualsiasi tipo di emergenza, in genere entro dieci minuti o meno.Decollati i Chinook, un nH-90 si presenta sul campo a seguito di una chiamata

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d’emergenza per un ferito. nel primo soccorso ad un ferito il fattore tempo è fonda-mentale, un tempestivo intervento se condotto entro un’ora, aumenta considerevol-mente le probabilità di sopravvivenza.

negli scenari operativi attuali l’impiego dell’elicottero è indispensabile poiché è l’uni-ca modalità che consente di effettuare il trasporto dei feriti entro la “Golden Hour”. L’operazione di Forward Aeromedical Evacuation o Elisgombero Sanitario Tattico viene coperta dai 2 mangusta che orbitano nella zona di operazioni. Dopo aver stabilizzato ed assicurato il ferito alla barella, il personale sanitario che conduce il soccorso e che ha acquisito la qualifica di Forward medevac Team, fre-quentando un corso di specializzazione segnato da intensi addestramenti tendenti ad accentuare sintonia con l’equipaggio, imbarca il ferito sull’elicottero che decolla sempre sotto la copertura degli elicotteri da combattimento. L’ultima fase vede l’impiego di 2 AB-412 nel trasporto di una squadra mortai Thomp-son sempre del 9° reggimento Alpini. Lo schieramento della squadra mortai con serventi, arma e munizioni può essere effettuato in un’unica soluzione grazie alle capacità della pattuglia dei 2 elicotteri da supporto al combattimento.

Tutta questa azione alla quale abbiamo assistito, condotta nel quadro dell’appronta-mento per l’immissione in teatro afgano dell’Aviation Battalion, dimostra la straordi-naria versatilità di impiego ed integrazione degli aeromobili dell’AVES, capacità che possono essere impiegate in tempo di pace o in teatri di guerra, di giorno come di notte e con qualunque condizione meteorologica in atto.

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Capacità e tecnologia che messe insieme al fattore Uomo/DonnA fanno dell’Aviazio-ne dell’Esercito uno strumento altamente professionale e dinamico. Gli uomini e le donne che tutti i giorni lavorano in sinergia con i velivoli fanno si che

questa specialità sia, ad esempio in Afghanistan, un supporto vitale al combattimen-to sempre pronta al supporto delle truppe.

VELIVoLI

nell’ambito di questa ricorrenza abbiamo avuto l’opportunità di parlare con una don-na, il Capitano Carla Brocolini pilota di Dornier Do-228 del 28° Gruppo Squadroni Tucano di Viterbo, che ha fatto del volo e dell’Esercito la sua professione.Il Capitano Carla Brocolini è entrata nell’Esercito un po’ per curiosità come volontaria nonostante stesse ancora facendo il liceo. Possiamo dire che si è trattato di amore a prima vista: la disciplina, il rigore e an-che un certo sforzo fisico hanno svolto da stimolo e hanno spinto Carla a proseguire nella sfida. Finito il volontariato ha deciso di partecipare al concorso per l’Accademia e successi-vamente, dopo i 5 anni di studio, ha fatto il concorso interno per entrare nell’Aviazio-ne dell’Esercito. Brillante e determinata Carla è stata selezionata per il corso piloti ed è partita per gli USA. Ha svolto la prima parte del corso in Florida sulla nAS Pensacola e la seconda parte in Texas sulla nAS Corpus Christi, presso le scuole di volo della US navy, ottenendo le ali di pilota militare. ritornata in patria consegue il passaggio macchina ed ottiene l’abilitazione per il Dornier Do-228 e per il P-180.Carla è molto giovane ma lascia trapelare una determinazione ed una fermezza non comuni, caratteristiche indispensabili per svolgere il lavoro che ama.

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Ed è stata proprio la sua determinazione ad averle permesso di superare con suc-cesso anche la dura prova dell’impegnativo corso di Sopravvivenza S.E.r.E. (Survi-ve, Escape, resistance, Extraction).

Questo corso è ormai diventato obbligatorio per tutti i piloti dell’AVES soprattutto in caso di partecipazione a missioni in teatro operativo come l’Afghanistan, e qualifi-ca gli equipaggi di volo all’addestramento alla sopravvivenza in caso di atterraggio forzato in ambiente ostile e ad essere recuperati secondo il sistema Joint Personnel recovery della nATo.non è facile per una donna intraprendere una carriera del genere, dure prove psico-logiche ma anche fisiche, spostamenti, imprevisti, rischi, rendono la vita abbastanza movimentata ma Carla, con la sua calma e col suo ottimismo, ci rassicura dicendo che pur con tanti impegni si può gestire anche una famiglia, è questione di organiz-zazione e, anche in questo caso, di disciplina. Il Capitano Brocolini ha al suo attivo circa 600 ore di volo sul velivolo bimotore Dor-nier Do-228.oggi nell’Esercito Italiano vi sono 11.000 donne e sono in crescita. Gli autori ed Aviation report desiderano ringraziare il Comando dell’Aviazione dell’E-sercito, l’Ufficio Stampa dell’Esercito, Il Colonnello m.meola Ufficiale Pubblica Infor-mazione dell’AVES, il maresciallo. G. rigon Addetto Stampa AVES, il Cap. C. Brocolini e tutto il personale dell’AVES per l’opportunità concessaci.

Testo: Stefano monteleone e Chiara rosatiImmagini: Stefano monteleone e Gabriele rigon/AVES