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Riassunto. - 1/ laeeio emostatieo a tourniquet eampiamente utilizzato in chirurgia ortopedico per ottenere un compochirurgico esangue, per minimizzare /0 perdita di sangue e per favorire 10 locolizzazione di strutture vitali. Tuttovia, i/ suoutilizzo pUG cousare molti effetti col/otero Ii. 1/ do/ore do laccio emostatico eun fenomeno ben conoseiuto. Un altro effetto col/atero/e, probabi/mente sottovalutato, e il donna seeondario indotto dali'ischemla-riperfusione, che potrebbe culminare nel fenomeno no refiow. Inoltre, aumenta il rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare e infezione. Laconoscenza del/e controindicozioni e del/e possibili conseguenze rendera piLi sicuro {'usa del laccio emostatico. 1/ sistemadi control/o e/ettronieo de/laeeio emostotico deve essere verificoto regofarmente. Occorre utilizzare if manicotto curvo piLilargo adeguato 01 punta di app/icozione. L'exsanguinamento deve essere ottenuto per grovita. 1/ laccio emostatico vienegonfiato a uno pressione che supero di 50-75 mmHg queI/o deli'occfusione arterioso. La suo applicozione e sicuro quando duro meno di un'oro. Se si prevede uno maggiore durota, si PUG iniziare un periodo di riperfusione di almena 10 minuti entro 45-60 minuti dali'ischemio. E. preferibile interrompere {'usa del laccio emostotico primo del/'emostasi e dellachiusuro. Dopa 10 sgonfiamento, devono essere va/utate Ie condizioni del sistema vasc%re def paziente.
I J.P. Estebe
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© 2002. Ed,{JOns Saenu(Iques er Medlcales Elsevier SAS Tum I dmw nservQtI.
Parole chiave: laeeio emostatico, forma, pressione, duroto, effetti col/ateroli, forze di taglio, d%re, ischemia-riperfusione.trombosi venosa, infezione.
Introduzione
Illaccio emostatico fu utilizzato per la prima volta da un chirurgo romano nel II secolo a.c. Nel 1817 un chirurgo francese,Jean-Louis Petit, descrisse il suo dispositivo per I'emostasi che chiamo appunto "Iaccio emostatico". Illaccio emostatico, introdotto da Harvey Cushing nel 1904 per gliinterventi chirurgici degli arti, e oggi ampiamente utilizzato per ottenere un campochirurgico relativamente esangue, per minimizzare la perdita di sangue, favorire lalocalizzazione delle strutture vitali e velocizzare la procedura chirurgica. Tuttavia, ilsuo utilizzo puo causare molti effetti collaterali e la conoscenza delle possibili conseguenze contribuira ad aumentarne la sicurezza d'uso.
Consigli pratici
INDICAZIONI,CONTROINDICAZIONI
In letteratura sono state riportate diversecontroindicazioni relative all' utilizzazione
IJean-Pierre Estebe, M.D., Ph.D., Deportment ofAnaesthesia, ImensJV€' Careond Pain Chnl(, CHRU of Rennes. OrthopaedIC Research laboratory (PIFranC' LongIQls). ServICe d'Anesthesle ReanlmotIon (tururglcale 2. H6p,cal
H6rel D,eu, 35000 Rennes, France
dellaccio emostatico, tra cui l'aterosclerosi grave, Ie ferite gravi da schiacciamentoe il diabete mellito. Nei pazienti portatoridel gene dell' anemia a cellule falcifonnil'uso dellaccio emostatico egeneralmentesconsigliato, rna se nel corso della procedura I' equilibrio acido-basico e I' ossigenazione vengono mantenuti a livelli ottimali puo essere sicuro. Altre controindicazioni relative sono la presenza di una grave lesione cerebrale, la trombosi venosaprofonda (TVP) accertata 0 sospetta, lapresenza di vasi calcificati, l'artrite reumatoide e altre collagenopatie vascolari associate a vasculite. In presenza di un tumore,il laccio emostatico puo essere utilizzatosolo se posta prossimalmente al tumore e auna certa distanza da questo.L'effetto emostatico non e I' indicazionepill importante dellaccio emostatico, vistoche per ottenere un campo operatorioesangue si puo ricorrere anche all' emostasi step-by-step e alia vasocostrizione farmacologica. Si deve evitare di utilizzare simulta.lleamente laccio emostatico bilateraIi. Se sono necessari, la loro applicazionedovrebbe essere alternata.
LINEE GUIDA TECNICHE
Tutti gli studi suggeriscono che Ie raccomandazioni per I'utilizzazione sicura del
laccio emostatico devono basarsi sui gradodi danno neuromuscolare sotto il manicotto e non di quello distale a esso. Bisognaevitare sistemi manuali e meccanici senzaregolazione elettronica della pressione.Occorre stabilire un programma di ispezione periodica dei congegni elettronicicon indica tori e allarmi per evitare la sovra- 0 la sottopressurizzazione (Ia pressione scelta deve essere mantenuta entro il5% circa del valore stabilito). I metodi e Ieprocedure per I'uso del laccio emostaticodovrebbero essere scritti, rivisti ogni annae prontamente disponibili. Ogni volta chesi riscontra un problema, grande 0 piccoloche sia, si deve effettuare tempestivamenteun controllo dettagliato.
• Sede di applicazionedel laccio emostatico
In genere il laccio emostatico viene applicato nel punto pill prossimale dell'arto.Quando cio chirurgicamente non e necessario, si puo applicare in un punto pill basso: a11'avambraccio 1231, al polso 121 1, alpolpaccio [36] 0 all'avampiede [14J. L'uso diun laccio emostatico digitale estato moltodiscusso, visto che potrebbe compromettere la vascolarizzazione del dito. A livellodel polpaccio illaccio emostatico deve essere posto a una certa distanza dalla testa
Tutu, nfenme(l(J blbllograf/Cl Q queslO cap/colo $1 trovar)O In Esrebe J.PThe pneumoDc lOumlquet Editions S<:,enu(Jques et MedIColes ElseVIer SAS (Pans) TutD ! dlflllJ 1I:'.eIVQtJ. Surgical Techruques In OrthopaedICS and Traumatology, 55-0/0 B20,2002.6 P
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del perone (cioe a meta polpaccio) per evitare un danno al nervo peroniero comune.
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1 A. Un laccio emostatico diritto (rettangolare) siadatta meglio a un arto di forma cilindrica. 1.Manicotto diritto; 2. cilindro.B. I lacci emostatici curvi sono preferibili per artidi forma conica. 1. Manicotto ricurvo; 2. COnD.
• Ottenimento di un campooperatorio esangue negli arti
Un campo operatorio esangue negli artiprima del gonfiamento del laccio emostatico viene di solito ottenuto con mezzimeccanici. Questi dispositivi (il bendaggiodi Esmarch, I' apparecchiatura di RhysDavies) aumentano il rischio di diffondere
• Sgonfiamento
Lo sgonfiamento dellaccio emostatico prima dell'emostasi e della sutura consente diridurre il tempo di applicazione del laccioemostatico e il periodo di riperfusione(cioe edema) prima dell'applicazione dellafasciatura 0 del gesso, riducendo cosl i rischi legati all' aumento della pressione intracompartimentale, rispetto all' applicazione della medicazione prima della sgonfiamento dellaccio emostatico (in [13]). Losgonfiamento deve essere rapido per prevenire il sanguinamento capillare, che infatti si verifica quando 10 sgonfiamento avviene lentamente. Per ridurre il rischio diematoma in presenza di deficit dell'emostasi, eancora pratica comune applicare unbendaggio compressivo prima della sgonfiamento del laccio emostatico e lasciarloper pochi minuti dopo 10 sgonfiamento.Comunque, e necessario tenere conto deirischi connessi all' aumento della pressione intracompartimentale. Un tutore 0 ungesso aperto per due giomi devono esserepreferiti al gesso chiuso 0 circonferenziaIe. II rigonfiamento del laccio emostatico,effettuato per applicare una medicazione
tre ore di ischemia continua non causanoun danno generalizzato irreversibile in unmuscolo sana (non traumatizzato), anchese comportano un danno cellulare subletaIe diffuso. In base a recenti studi effettuatisull'uomo e sugli animali [44], il tempo raccomandato per I' ischemia da laccio emostatico e di circa un'ora. Se l'uso dellaccioemostatico dovesse superare I'ora per ragioni chirurgiche, e pratica comune sgonfiare il laccio emostatico a intermittenzaper ridurre al minimo il danno ischernico.Gli intervalli di riperfusione non devonodurare pill di 10 minuti. Si e ipotizzato cheeffettuare una riperfusione ogni ora possaridurre la disfunzione del muscolo, rna estato anche dimostrato che un intervallo diriperfusione dopo due ore d'ischemia tende a peggiorare il danno muscolare(in [13]). La consapevolezza che la riperfusione possa scatenare reazioni patologicheche aumentano il danno a carico del tessuto ischernico ha importanti risvolti clinici.In base ai dati fisiologici, sembra che la riperfusione sia deleteria, a causa di un danno da ischemia-riperfusione, quando l'ischemia del muscolo scheletrico dura pilldi un'ora. Quando si prevede che l'applicazione del laccio emostatico non durerapill di un'ora, il periodo di gonfiamentodeve continuare fino alia fine. Quando sisuppone che il tempo necessario sia pilllungo di un' ora, si PUQ iniziare un periododi riperfusione entro 45-60 rninuti dall'inizio dell' ischemia. II tempo di gonfiamentodellaccio emostatico deve essere minima;il chirurgo va informato di questa durata aintervalli di tempo frequenti e predeterminati (per esempio, ogni 30 minuti durantela prima ora, poi ogni 15 minuti).
• Durata
La durata "sicura" dell'ischemia da laccioemostatico rimane oggetto di dibattito. :Estato riportato che in una artroscopia I' applicazione del laccio emostatico per pill di60 minuti aumenta il rischio di complicanze [49J. D'altro lato, e stato dimostrato che
• Pressione
Anziche optare per una pressione arbitraria (350 mmHg per l'arto inferiore e 250300 mmHg per l'arto superiore), si devestabilire la pressione arteriosa occlusiva(AOP, Arterial Occlusion Pressure) primadell' applicazione del laccio emostatico.Abbassando la pressione di gonfiamento alvalore minimo necessario per arrestare efficacemente il flusso sanguigno distalmente al manicotto del laccio emostatico, siaumenta la sicurezza di questi sistemi.Prima di tutto I' AOP deve essere determinata clinicamente (cioe sotto anestesia) inbase alia scomparsa del polso arterioso(Doppler a ultrasuoni, pulsossimetro, fotopletismografo). L' AOP dipende dalle dimensioni del laccio emostatico utilizzato;e inversamente proporzionale al rapportotra il manicotto del laccio emostatico e lacirconferenza dell' arto e potrebbe caderenel range subsistolico quando questo rapporto e superiore a 0.5 [l6]. La pressionedel laccio emostatico viene quindi stabilita aggiungendo 50-75 mmHg all' AOP. Lapressione dellaccio emostatico PUQ essereregolata durante l'intervento chirurgico inbase aile variazioni della pressione arteriosa (cioe all'aumento della pressione arteriosa). Se non viene deterrninata I'AOP, lapressione del laccio emostatico dovrebbeessere superiore di 75-100 mmHg rispettoalia pressione arteriosa sistolica. Se lapressione einsufficiente (cioe inferiore alIa pressione arteriosa), PUQ provocare unacongestione venosa (Iaccio emostatico venoso), facilmente riconoscibile durantel'intervento chirurgico, soprattutto in casodi un laccio emostatico di forma e dimensioni non corrette, come negli atleti 0 negliobesi. Le arterie calcificate, non comprimibili, possono essere un'altra causa di insuccesso dellaccio emostatico.
un tumore 0 un'infezione 0 di scatenareuna TYP. L' exsanguinamento degli arti perelevazione e una procedura efficace, sicura e semplice. :E un po' meno effieace delle procedure meccaniche, rna consente unamigliore visualizzazione dei vasi superficiali rispetto all'exsanguinamento completo, favorendo una migliore emostasi [33].
Per ottenere il massimo exsanguinamentodell'arto superiore, si raccomanda di alzare l'arto a 90° per 5 minuti [57]; invece, perI'arto inferiore, si raccomanda di alzarel'arto a 45° per 5 minuti senza compressione arteriosa [58J mentre viene preparato(per esempio durante la disinfezione e lacopertura con teli sterili).
CRCD-+ 1 ~2
AEMe
• Imbottitura del laccioemostatico
Per ridurre il danno cutaneo causato dalleforze di taglio, e fondamentale che l'imbottitura del laccio emostatico sia priva dipieghe. Per evitare ustioni chimiche sotto illaccio emostatico, questa deve essere isolato dal campo operatorio con un telo di plastica autoadesivo prima di disinfettare lacute. II manicotto del laccio emostatico,una volta applicato, non deve essere ruotato in una nuova posizione (Ie forze di taglioderivanti dalla rotazione del manicotto possono danneggiare i tessuti sottostanti).
• Forma del laccio emostaticoUn laccio emostatico diritto non e adatto aun arto di forma conica, in particolare in pazienti con cosee grosse e coniche (Fig. 1).Un manicotto ampio emolto pill effieace almomenta dell'occlusione di un manicottostretto ed eindolore quando la pressione elirnitata alia minima pressione efficace. Alcontrario, un manicotto largo sembra esserepill doloroso se viene applicata una pressione standard [I I]. Occorre scegliere il pill largo manicotto curvo adatto alia grandezzadell' arto (cioe pill di 5 em per gli arti superiori e 9 em per gli arti inferiori), che deveessere connesso a un sistema integrato digonfiamento della cuffia.
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compressiva dopo I'emostasi in seguito al10 sgonfiamento del laccio emostaticostesso, puo aumentare il sanguinamentopostoperatorio [31] come anche il rischio dimigrazione della TYP. Enecessario monitorare attentamente la vascolarizzazionedell' arto (cioe i polsi distali e il riempimento capillare) nel1'immediato periodopostoperatorio per evidenziare eventualicompromissioni vascolari.Lo sgonfiamento del laccio emostaticoviene effettuato di solito verso la fine delIa procedura chirurgica. Gli effetti emodinamici e ventilatori e il rilascio di farmacianestetici sequestrati dal bracciale pneumatico per compressione vasale causanoalterazioni transitorie (fisiologiche, farmacocinetiche e farmacodinamiche) che sonodi limitata importanza clinica in un paziente sano. Tuttavia, in pazienti critici(cioe con lesioni cerebrali), si deve avvisare I'anestesista prima della sgonfiamentodellaccio emostatico (in [13]).
• Antibioticoprofi1assi
Gli antibiotici parenterali a scopo profilattico devono essere somministrati 10-20minuti prima del gonfiamento del laccioemostatico, poiche quest' ultimo isola lazona chirurgica dalla circolazione sistemica (in [13]). Dopo il gonfiamento, gli antibiotici e i farmaci anestetici (cioe bloccanti neuromuscolari) possono non raggiungere I' arto esangue. Se illaccio emostaticoe stato gonfiato, gli antibiotici possono essere iniettati localmente per via endovenosa [20]. Dosi aggiuntive dopo il rilascio dellaccio emostatico non sono autorizzate seil tempo di applicazione di quest'ultimo einferiore a due ore.
• Prevenzione
L'ipotennia locale con buste di gel freddoriduce il fabbisogno metabolico. La diminuzione della temperatura potrebbe ridurrela degenerazione ischemica e anossica, rnaI'ipotermia e clinicamente difficile da ottenere senza effetti collaterali generali(in [13]). La somministrazione di un inibitore della xantinossidasi endoteliale (allopurinolo) 0 un riduttore dei radicali liberi (vitamina E) potrebbe ridurre 10 stress ossidativo e I'insorgenza di edema postischemicodel muscolo scheletrico. Per ridurre il danno da riperfusione microvascolare dopoischemia da laccio emostatico del muscolosuiato, si puo utilizzare il buflomedil [35].
Un pretrattamento con inosina attenua lareazione proinfiammatoria locale e sistemica associata all'uso dellaccio. L'eparinizzazione locale dell'arto non e efficace per arginare i fenomeni di embolia dopo 10 sgonfiamento dellaccio emostatico [15].
L'applicazione locale di una crema anestetica e efficace come l'anestesia sottocutanea semicircolare nella prevenzione deldolore da laccio emostatico [54]. Per poter
ridurre il dolore dopo artroscopia, si deveeffettuare un' iniezione intrarticolare dianestetici locali 10 minuti prima dellasgonfiamento del laccio emostatico, perpermettere agli anestetici locali di agireprima del periodo di washout conseguenteallo sgonfiamento del laccio emostatico(in [13]). L'iniezione endovenosa preoperatoria di una piccola dose di ketamina potrebbe prevenire un aumento della pressione arteriosa sistemica durante il gonfiamento del laccio emostatico. L' anestesialocale e piu efficace di quella generale neldiminuire Ie conseguenze del dolore dalaccio emostatico, come I'ipertensione arteriosa (in [13]).
Elletti locali
EFFETTI SUI MUSCOLI
Le complicanze locali possono essere causate sia dalla compressione del tessuto sotto il manicotto, sia dall'ischemia del tessuto sotto e distalmente al manicotto. La pelle, i muscoli, i nervi e i vasi possono veniredanneggiati dalla pressione meccanica dellaccio emostatico, per la compressione daparte di forze sagittali, e per 10 stiramentoda parte di forze assiali (a causa della distribuzione irregolare della pressione al disotto del manicotto) [34.47] (Fig. 2). Edifficile trarre conclusioni clinicamente rilevanti dagli studi sugh animali, poiche il tessutomuscolare negli animali di piccole dimensioni e molto piu sensibile all'ischemia rispetto al muscolo umano. Di recente, unmodello di manicotto (manicotto curvo) peranimali ha permesso di determinare unagrandezza e una distribuzione delle pressioni tissutali causate dalla compressione dellaccio emostatico simili a quelle registratein precedenti sludi sull'uomo. Cib ha resopossibile una migliore interpretazione deirisultati sperimentali. In sintesi, e statochiaramente dimostrato che il danno dacompressione causato dallaccio emostaticodetermina una maggiore perdita di energiafunzionale, di velocita contrattile e unamaggiore affaticabilita rispetto all' ischemiada laccio emostatico (in [13]). II muscolo
EMc2 L'azione di jorze sagitta Ii responsabili di compressione (1) e di jorze assiali da irregolare distribuzione della pressione responsabi/i di stiramento (2)determina sojjerenza di cute, muscoli, nervi e vasisanguigni al di satta del [accio emostatico.
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scheletrico puo essere gravemente danneggiato, anche per periodi relativamente brevidi ischemia da compressione, e cib potrebbe favorire 10 sviluppo di atrofia muscolaredurante I' immobilizzazione dopo interventichimrgici ortopedici. La comparsa di anomahe elettromiografiche e stata sistematicamente rilevata durante e dopo I'uso dellaccio emostatico, e queste anomalie possono persistere anche fino a sei mesi [30].
Negli studi sull'anirnale, e stato dimostratoche il danno da compressione da laccioemostatico comporta una perdita pili significativa di forza funzionale e di velocitacontrattile rispetto all' ischemia da laccioemostatico. In seguito a ricostruzione dellegamento crociato anteriore, il grado diamiotrofia del quadricipite dopo I'uso dellaccio emostatico era significativamentemaggiore di quello osservato senza l' usodellaccio emostatico [37]. Sono stati riportati casi di rabdomiolisi 0 di sindrome compartimentale quando il laccio emostaticoera stato lasciato gonfio per lunghi periodi(pili di 4 ore), rna anche per periodi piu brevi (da 45 a 120 minuti) [19.41, 481.
EFFETTI SUI NERVI
Specialmente ai piu alti livelli di gonfiamento, i danni neurologici indotti dallaccio emostatico causati dalle forze tangenziali sono relativamente frequenti, e spesso si verifica una paralisi subclinica transitoria (in [13]). In studi su animali, e statochiaramente dimostrato che il danno nervoso e piu pronunciato nella sede sottostante il manicotto piuttosto che distalmente a esso (cioe una combinazione diischemia e di deformazione meccanica diretta). In un singolo laboratorio di elettromiografia sono stati registrati 35 casi diparalisi da laccio emostatico in un periododi 3 anni [40]. In uno studio sull'animale estato anche dimostrato che durante la riperfusione la risposta al flusso iperemico epiu prolungata nel nervo che nel muscolo.La disfunzione dell'arto durante I'ischemia e la riperfusione possono essere ingran parte il risultato di un danno dell'assone, della giunzione neuromuscolare 0 dientrambi [28].
EFFETTI DELLA RIPERFUSIONE
Nonostante il laccio emostatico sia spessoutilizzato negli interventi chimrgici degliarti, nell'uomo rimane difficile identificareIe manifestazioni della conseguente ischemia/riperfusione. Gli studi sui modelli animali, tuttavia, hanno dimostrato che I'usodellaccio emostatico potrebbe essere associato a un significativo danno da ischemia/riperfusione. Segni di danno direttosono stati osservati appena un' ora dopoI'applicazione del laccio emostatico; Ie lesioni secondarie rappresentano la progressione del danno cellulare malgrado la li-
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perfusione. Questo danno secondario potrebbe portare al cosiddetto fenomeno noreflow, in cui i leucociti svolgono un ruolosignificativo: adesione nelle venule postcapillari, rottura della barriera microvascolare ed edema (in [13]). II rilascio dellaccioemostatico e associato a un immediato aumento del 10% del diametro dell'arto, secondario al riempimento dei vasi e all' iperemia. L'edema conseguente all'ischemia ealla riperfusione deterrnina un aumentodella pressione intracompartimentale neldanno da riperfusione. Inoltre, nel corsodel primo giorno postoperatorio, la circonferenza dell'arto aumenta del 150% rispetto alia circonferenza iniziale. Descritta nel1951, la "sindrome post-Iaccio emostatico" e caratterizzata da debolezza, rigidita,edema, disestesia e dolore. Questi sintomipossono essere erroneamente attribuiti altrauma chirurgico 0 alla mancanza di motivazione da parte del paziente.
Effetti sistemici
DOLORE
Molti sono i meccanismi ritenuti responsabili del dolore da laccio emostatico (che eun dolore ischemico, su base compressiva). La tolleranza al dolore in studi su volontari e intomo a 20-30 minuti [lIl. Oltrealle cause locali (in [13]), il dolore puo essere dovuto alia sensibilizzazione del sistema nervoso centrale. Gli studi sull'animale hanno dimostrato I' espansione delcampo recettivo dei neuroni nocicettivi inrisposta al dolore da laccio emostatico [9].
II dolore da laccio emostatico e maggiorequando e presente un' iperalgesia (peresempio in seguito a trauma) [61. Dopo 10sgonfiamento dellaccio emostatico, con lariperfusione dell' arto la qualita del dolorecambia (una sensazione di calore, che rapidamente diventa urente) [11]. Non sononoti i meccanismi attraverso i quali i nerviischemici provochino l'insorgenza di parestesie durante la riperfusione.II controllo del dolore postoperatorio eimportante per una ripresa ottimale dall'intervento chirurgico.In uno studio randomizzato, rispetto algruppo in cui era state utilizzato il laccioemostatico, nei gruppi in cui questo nonera stato utilizzato i punteggi del doloreerano spesso pill bassi [3S, 39, 531 0 simili [22],
rna mai pill elevati. Questo puo spiegare laritardata ripresa funzionale dopo l'intervento chirurgico [17, 561.
RISCHIO DI TROMBOSI
L'aumento del rischio di TVP dopo l'utilizzazione del laccio emostatico e moltodibattuto. Dopo artroscopia del ginocchio,I'incidenza di TVP diagnosticata medianteflebografia con mezzo di contrasto erisultata intorno al 18% a distanza di una setti-
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mana dall'intervento chirurgico [101. Inquesta studio, il rischio di TVP erisultatosignificativamente aumentato nei pazientiin cui il laccio emostatico era state applicato per pill di 60 minuti. In base alla valutazione scintigrafica, si e osservato chela TVP inizia durante il gonfiamento dellaccio emostatico. L' aumento dei livellidei marker persiste dopo 10 sgonfiamentodel laccio emostatico [451. D'altra parte,I' applicazione del laccio emostatico puoaumentare la fibrinolisi [21, fenomeno chepotrebbe essere causato dal rilascio di fattori anticoagulanti dalla sede di intervento,aumentando il rischio di emartro dopoI' artroscopia [S].
RISCHI RESPIRATORI
• Rischio di embolia
L' embolia polmonare fatale 0 quasi fatale estata riportata per la prima volta dopo I'utilizzo del bendaggio di Esmarch e/o dopo ilgonfiamento del laccio emostatico duranteintervento chirurgico ortopedico. Successivamente, I'insorgenza di embolia estata riportata anche dopo 10 sgonfiamento dellaccio emostatico [41. In tutti i pazienti gliemboli si velificano entro un minuto dal rilascio del laccio emostatico [1S1. E statoipotizzato che I' embolia polmonare durante interventi chirurgici ortopedici possa essere dovuta a embolia adiposa causata dall'invasione della cavita midollare [15]. Neipazienti sottoposti ad artroplastica totaledel ginocchio, estate osservato (nel sangueaspirato dalla vena femorale dell'arto operato dopo 10 sgonfiamento dellaccio emostatico) che gli emboli erano costituiti datrombo fresco e non necessariamente damateriale adiposo [421 0 cementa [4]. Talvolta dopo il rilascio del laccio emostaticosono stati osservati emboli gassosi (in [13]).
La quantita di emboli in pazienti sottopostia chirurgia invasiva (per esempio protesizzazione del ginocchio) era estremamentemaggiore rispetto ai soggetti sottoposti achirurgia non invasiva (per esempio artroscopia diagnostica) [IS]. Anche in assenzadi un forame ovale pervio, frequentementesi verifica microembolia cerebrale (60%)dopo il rilascio del laccio emostatico (probabilmente per I'apertura di nuovi vasi polmonari attraverso il fenomeno di recruitment) [Sal. In sintesi, rispetto alia protesi totale del ginocchio senza laccio emostatico,I'uso dellaccio emostatico pone i pazientia un rischio 5.33 volte maggiore di sviluppare emboli di grandi dimensioni [42].
Ovviamente, il rischio di embolia risultaaumentato in caso di artroplastica bilateraIe totale del ginocchio in un unico tempochirurgico. Comunque il tasso di TVP e diemboli polmonari sembra inferiore dopogli interventi del ginocchio rispetto a quelli dell'anca, probabilmente perche nel primo caso la mobilizzazione dei pazienti epill rapida.
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• Risposta respiratoriajisiologica
La produzione di CO2 aumenta del 25%per I' acidosi metabolica causata dai metaboliti acidi rilasciati dall' area ischemica(in 113]). Questo aumento dipende dalla durata del gonfiamento dellaccio emostaticoe dalla massa muscolare coinvolta (peresempio emaggiore all' arto inferiore). Ladifferenza tra l'elirninazione polmonare diCO2 e la pressione arteriosa di CO2 e aumentata, probabilmente per la riduzionedel flusso di sangue polmonare causata dagli emboli [ISl. Dopo la riperfusione delI'arto si puo osservare un danno polmonare acuto (aumentata permeabilita microvascolare, sequestro di neutrofili e produzione di radicali Iiberi dell'ossigeno) (in (131).
RISCHI CARDIOVASCOLARI
L'applicazione dellaccio emostatico ha effetti significativi anche sui sistema cardiovascolare. La pressione arteriosa mediaaumenta progressivamente dopo il gonfiamento del laccio emostatico (26%). Dopoun'ipotensione transitoria secondaria allosgonfiamento e potenzialmente pericolosanei soggetti anziani e in quelli con importante perdita di sangue intraoperatoria, lapressione arteriosa media ritoma ai valoribasali. A causa dell'attivazione del sistemanervoso simpatico, I'indice cardiaco aumenta immediatamente dopo il gonfiamento dellaccio emostatico (18%) e un ulteriore aumento (40%) si verifica cinqueminuti dopo 10 sgonfiamento. Dopo 10sgonfiamento del laccio emostatico si puoosservare ipovolemia postoperatoria, dovuta in parte all' emorragia intraoperatoria,rna in genere imputabile all' associazionetra vasodilatazione reattiva e aumentatapermeabilita microvascolare nell'intero arto riperfuso durante la prima ora. L'intossicazione da K+ nella shock da laccioemostatico nei ratti ela causa principale dimorte cardiaca (in [13J).
RISCHI NEUROCEREBRALI
Alcuni case report hanno dimostrato unadrammatica riduzione della perfusione cerebrale in pazienti con traumi cerebrali.Questo fenomeno era associato a un pericolose aumento della pressione intracranica,dovuto principalmente a un sirnultaneo aumento della produzione di CO2 dopo il rilascio dellaccio emostatico e a una dirninuzione della pressione arteriosa sistemica;cia potrebbe condurre a una grave diminuzione della pressione di perfusione cerebraIe con conseguenze potenzialmente disastrose in pazienti con trauma cerebrale(in (13).
Durante I'anestesia generale, I'iperventilazione dopo 10 sgonfiamento dellaccio emostatico puo prevenire I' aumento della velo-
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cita del flusso ematico cerebrale nei pazienti traumatizzati senza danno cerebrale [27].
Nei pazienti che respirano spontaneamente(in anestesia locale), Ie alterazioni del consumo di ossigeno litomano rapidamente aivalori basali [51].
RISCHIO DI INFEZIONE
Una review focalizzata sulle complicanzeinfettive dell'artroscopia (0.01-0.48%) haindicato che, tra i fattori di rischio, vi e anche I'applicazione prolungata del laccioemostatico [31. La prima spiegazione di questo fenomeno e la risposta infiammatoria sistemica indotta dall' utilizzazione dellaccioemostatico negli intelventi sugli arti. Varistudi condotti sugli animali hanno mostratol'attivazione transitOlia di neutrofili e monociti dopo ischemia da laccio emostatico,con conseguente aumento della migrazionetransendoteliale di neutrofili e potenzialedanno tissutale [551. In uno studio randomizzato, e stato dimostrato che l'ipossia dellaferita durante l'intervento di protesizzazione totale del ginocchio era maggiore nelgruppo in cui era state utilizzato il laccioemostatico rispetto al gruppo di controllo incui questa non era state applicato [7. 431.Questi riscontri potrebbero avere rilevanzaclinica rispetto alia gumigione e allo sviluppo di infezioni della ferita. Risultati similisono stati osservati in uno studio prospettico sulla fissazione intema delle fratture delIa parte distale del perone [321. Vari dati suggeriscono che la xantinossidasi e altri mediatori (per esempio i nitriti) rilasciati dall'arto ischemico durante la riperfusione inducono l'attivazione dei neutrofili polimorfonucleati (in [13J). L'attivazione deineutrofili, come indice della possibilita diindurre uno stress ossidativo, e stata uti lizzata in un modello animale per sviluppareun'insufficienza multiorgano (in [13]).
Questo modello di shock da laccio emostatico PUQ essere facilmente ottenuto con duelaccio emostatico applicati simultaneamente ai due arti infeliori dell' animale.
RISCHIO DI EMORRAGIA
In studi randomizzati, l'uso del laccioemostatico durante I' artroplastica totaledel ginocchio non ha ridotto Ie emorragie [1. 24. 52, 561. Risultati simili sono statiosservati nell'applicazione di placche metalliche nelle fratture tibiali [43]. II beneficio dell'emostasi chirurgica dopo il rilascio del laccio emostatico e ancora dibattuto [5,26. 591. II rischio di avere una scm'sainterfaccia di cementa osseo nell'artroplastica cementata senza utilizzare il laccioemostatico e ancora discusso, ma non emai state dimostrato. Le complicanze alteriose dopo artroplastica totale del ginocchic sono rare, ma Ie sequele possono essere disastrose (per esempio licostruzionevascolare 0 amputazione). L'uso dellaccio
emostatico durante l' artroplastica totaledel ginocchio, in presenza di alteriopatiaperiferica 0 di ricostruzione arteliosa periferica omolaterale, e implicato nelle conseguenti complicanze arteriose.
UTILITA DEL LACCIOEMOSTATICO
NELL'IDENTIFICAZIONEE NELLA VISUALIZZAZIONE
DELLE STRUTTURE ANATOMICHE
Negli studi randomizzati, la durata e Iedifficolta tecniche intraoperatorie degliinterventi artroscopici sono simili, indipendentemente dall'utilizzo del laccioemostatico [22. 27, 52, 53]. Solo uno studioha dimostrato una visualizzazione leggermente migliore nel gruppo in cui e statousato illaccio emostatico, laddove il tempo operatorio non differiva tra i gruppi [291. Tutti questi studi hanno conclusoche l'uso del laccio emostatico non e necessario per gli interventi artroscopici.Risultati simili sono stati riportati nellaprotesizzazione totale del ginocchio [56],
nell' applicazione di placche metallichenelle fratture tibiali [43] e nella fissazionedelle fratture del perone [32].
EFFETTI SULLA TEMPERATURA
L'aumento della temperatura centrale durante il gonfiamento del laccio emostaticoe stato riportato in studi effettuati su pazienti adulti e pediatrici [12], evidenziandotra l'altro che Ie modificazioni maggiori siregistravano nei pazienti che erano riscaldati attivamente (cioe in chirurgia pediauica). Dopo 10 sgonfiamento dellaccio emostatico, la temperatura centrale diminuiscerapidamente rna in modo transitorio (massima diminuzione 10 minuti dopo il rilascio dellaccio emostatico). In seguito torna ad aumentare [12]. Epossibile che illaccio emostatico concorra all'aumento dellatemperatura postoperatOlia in chirurgia ortopedica. Bisogna ricordare che l'ischemiada laccio emostatico potrebbe dare inizio auna reazione simile all'ipertennia maligna.
Conclusione
In conclusione, la combinazione di questedifferenti complicanze potrebbe spiegare itempi prolungati di ospedalizzazione e if ritardato rientro allavoro nel gruppo di pazienti in cui estato utilizzato it laccio emostatico rispetto al gruppo in cui non estatoutitizzato, come si eosservato in vari studirandomizzati [32, 431. L'analisi costi-benefici potrebbe ovviamente avere ripercussionisulla gestione sanitaria. Illaccio emostatico e uno strumento utile per ottenere uncampo operatorio esangue in alcuni interventi chirurgici ortopedici. ma comporta ilrischio di effetti collateraiL E necessariovalutare i vantaggi e gli svantaggi prima di
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decideme l'utilizzo. Per ridurre al minima isuoi effetti collaterali, deve essere usato attenendosi a un protocollo ben determinato,con apparecchiature adatte e regolarmentecontrollate.
Appendice. Protocolloraccomandato per l'usodel laccio emostatico
I. Controllm'e I'apparecchiatura; USare unsistema di controllo elettrico del laccioemostatico.
2, Assicurarsi che il paziente non abbiaconu'oindicazioni all'uso del laccio emostatico e che l'uso dellaccio emostatico siaindicato.
3. Devono essere somministrati antibioticiparenterali 10-20 minuti prima del gonfiamento dellaccio emostatico.
4. Utilizzare il manicotto curvo piu ampioadeguato al sito di applicazione.
5. Applicare una stockinette sull'arto daoperare.
6. Applicare il laccio emostatico comodamente sopra I'imbottitura. Isolare illaccioemostatico dal campo operatorio con untelo di plastica autoadesivo prima dellapreparazione della cute.
7, Misurare la pressione arteliosa occlusiva (AOP).
8. Rendere gli arti esangui per gravita.
9. Gonfiare illaccio emostatico a una pressione che supera di 50-75 mmHg quelladell'occlusione arteriosa 0, se non e statamisurata l'AOP, 75-100 mmHg olu'e lapressione arteriosa sistolica.
10. Palpare l'arteria distalmente per assicurarsi che il polso sia assente.
11. L'uso del laccio emostatico deve essere inferiore a un'ora. Quando si prevede diimpiegarlo per un tempo superiore a un'ora, il periodo di gonfiamento deve essereprolungato fino alia fine dell' applicazionedel laccio emostatico. Quando invece siprevede di utilizzare il laccio emostaticoper meno di un' ora, PUQ essere iniziato unperiodo di riperfusione di almeno 10 minuti entro 45-60 minuti dall'ischemia.
12. E preferibile sgonfiare il laccio emostatico prima dell' emostasi e della chiusura della ferita chirurgica.
13. II manicotto PUQ essere sgonfiato "inun colpo solo".
]4. Dopo 10 sgonfiamento, si deve controllare 10 state vascolare del paziente.
15. Nei plimi due giomi postoperatori siapplica un bendaggio temporaneo 0 ungesso aperto.
s
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