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ATLANTE DELLE GUERRE E DEI CONFLITTI DEL MONDO INFOGRAFICA - FONTI FOSSILI ATLANTE CONFLITTI AMBIENTALI Il legame tra conflitti armati e controllo delle risorse naturali è evidente in molti degli attuali scenari di guerra; non è un caso che le zone più instabili e più controllate dal punto di vista militare posseggano ingenti quantità di risorse o siano snodi strategici per il loro trasporto. La tipologia di risorse più emblematica da questo punto di vista è rappresentata dalle fonti energetiche fossili. Ancora - purtroppo - indispensabili al sistema produttivo, con riserve sempre più limitate, il controllo di questo tipo di risorsa è in cima alle preoccupazioni di multinazionali, Governi, organismi internazionali. Dall’altro lato, le fonti fossili sono scarsamente redistributive dal punto di vista economico ma fortemente impattanti dal punto di vista ambientale e contribuiscono in misura determinante ai cambiamenti climatici. Perciò i movimenti e le comunità che lottano contro questi impatti chiedendo una transizione energetica low carbon parlano di “giustizia climatica”. L’obiettivo è sottolineare che il cambiamento climatico non è soltanto una questione ambientale ma anche una questione di giustizia sociale ed economica. A CURA DEL CDCA Centro di Documentazione Conflitti Ambiantali Conflitti armati Alcune delle zone o Paesi in cui il conflitto armato è strettamente legato al controllo delle risorse ambientali: Nigeria, Ucraina, Kuwait, Iraq, Libia, India-Pakistan Alcune regioni del mondo con alta concentrazione di conflitti ambientali legati allo sfruttamento delle fonti fossili Amazzonia e Delta del Niger sono le due zone con maggiori riserve di idrocarburi in America Latina e in Africa. In Nord America sono capillarmente diffuse tecniche estrattive non convenzionali e devastanti come il fracking. In Europa e India le concessioni estrattive sono sempre più numerose, in terra e in mare. In queste zone i movimenti di resistenza alle attività estrattive sono molto forti. Fonte: www.ejatlas.org FOCUS FOCUS A LIVELLO GLOBALE 50 milioni di profughi ambientali attualmente nel mondo 32,4 milioni di sfollati interni per disastri naturali nel 2012 200/250 milioni di profughi ambientali entro il 2050 IN AFRICA 50 milioni di profughi climatici entro il 2060 per la desertificazione. IN ASIA Solo in Bangladesh 15 milioni di persone dovranno essere evacuate entro il 2050. In tutto il continente il 40% della popolazione che risiede entro 60 km dalla costa sarà sfollata dall’innalzamento dei mari. Fonti: UNHCR / OIM / UNEP / Internal Displacement Monitoring Centre Fonte: UE Commission/PBL, Trends in global CO2 emissions: 2013 Report Posto in classifica Impresa Paese Ricavi (mld USD) Profitti (mld USD) Assets (mld USD) Valore di mercato (mld USD) EXXON MOBIL USA 394 32,6 346,8 422,3 10° PETROCHINA CINA 328,5 21,1 386,9 202 11° ROYAL DUTCH SHELL OLANDA 451,4 16,4 357,5 234,1 17° BP -British Petroleum UK 379,2 23,6 305,7 148,8 18° CHEVRON USA 211,8 21,4 253,8 227,2 21° GAZPROM RUSSIA 164,6 39 397,2 88,8 25° TOTAL FRANCIA 227,9 11,2 239,1 149,8 29° SINOPEC CHINA PETROLEUM CHINA 445,3 10,9 228,4 94,7 30° PETROBRAS BRASILE 141,2 10,9 319,2 86,8 34° ROSNEFT RUSSIA 142,6 12,8 229,4 70 39° ENI ITALIA 152,7 6,9 186,6 90,9 44° BHP BILLITON AUSTRALIA 67,7 14,8 151 182,3 CONNESSIONI TRA BANCHE E MULTINAZIONALI DEL PETROLIO - 1 Tra le maggiori 50 compagnie al mondo 12 sono multinazionali dell’estrazione, lavorazione e trasporto di idrocarburi. Fonte: Forbes, GLOBAL 2000, 2014 PROTOCOLLO DI KYOTO Paesi che hanno firmato e/o ratificato il protocollo di Kyoto Fonte: Kyoto Protocol Paesi che hanno assunto impegni vincolanti per il secondo periodo (2012-2020) Paesi che hanno assunto impegni vincolanti per il primo periodo ma non per il secondo Paesi senza impegni vincolanti Paesi con impegni vincolanti nel primo periodo che si sono ritirati dal protocollo Paesi firmatari del Protocollo che non l'hanno ratificato Altri membri dell'UNFCCC che non sono parte del protocollo RISERVE STIMATE DI PETROLIO, GAS E CARBONE PER SINGOLO STATO PAESI CON MAGGIORI EMISSIONI DI CO2 LEGENDA (milioni di tonnellate di Co2) 0 2000 4000 6000 8000 10000 Sud Africa, Ucraina, Taiwan, Thailandia Arabia Saudita, Australia, Iran, Indonesia, Messico, Brasile, Meno di 1000 - Sud Corea, Canada, Da 1000 a 2000 - Giappone, Russia Da 2000 a 3000 - India Da 3000 a 4000 - Unione Europea a 27 Da 4000 a 60000 - Stati Uniti d'America Da 8000 a 10000 - Cina PROFUGHI AMBIENTALI E CLIMATICI 5.000+ 4.000-4.999 3.000-3.999 2.000-2.999 1.000-1.999 0-999 No Data 50.000+ 40.000-49.999 30.000-39.999 20.000-29.999 10.000-19.999 0-9.999 No Data CARBONE GAS 10.000+ 8.000-9.999 6.000-7.999 4.000-5.999 2.000-3.999 0-1.999 No Data PETROLIO CONNESSIONI TRA BANCHE E MULTINAZIONALI DEL PETROLIO - 2 Fonte: TNI – Transnational Institute Bank of America USA JP Morgan Chase USA Royal Bank of Scotland UK Citigroup USA BNP Paribas Francia Deutsche Bank Germania Royal Dutch Shell Olanda Exxon Mobil USA British Petroleum UK Chevron USA Total Francia ENI Italia Lukoil Russia Tavola 4

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ATLANTEDELLE GUERRE

E DEI CONFLITTIDEL MONDO

INFOGRAFICA - FONTI FOSSILIATLANTE CONFLITTI AMBIENTALI

Il legame tra conflitti armati e controllo delle risorse naturali è evidente in molti degli attuali scenari di guerra; non è un caso che le zone più instabili e più controllate dal punto di vista militare posseggano ingenti quantità di risorse o siano snodi strategici per il loro trasporto. La tipologia di risorse più emblematica da questo punto di vista è rappresentata dalle fonti energetiche fossili. Ancora - purtroppo - indispensabili al sistema produttivo, con riserve sempre più limitate, il controllo di questo tipo di risorsa è in cima alle preoccupazioni di multinazionali, Governi, organismi internazionali. Dall’altro lato, le fonti fossili sono scarsamente redistributive dal punto di vista economico ma fortemente impattanti dal punto di vista ambientale e contribuiscono in misura determinante ai cambiamenti climatici. Perciò i movimenti e le comunità che lottano contro questi impatti chiedendo una transizione energetica low carbon parlano di “giustizia climatica”. L’obiettivo è sottolineare che il cambiamento climatico non è soltanto una questione ambientale ma anche una questione di giustizia sociale ed economica.

A CURA DEL

CDCACentro di Documentazione Conflitti Ambiantali

Conflitti armatiAlcune delle zone

o Paesi in cui il conflitto armato è strettamente legato

al controllo delle risorse ambientali:

Nigeria, Ucraina, Kuwait, Iraq, Libia,

India-Pakistan

Alcune regioni del mondocon alta concentrazione di conflitti ambientali legati allo sfruttamentodelle fonti fossiliAmazzonia e Delta del Nigersono le due zone con maggiori riserve di idrocarburi in America Latina e in Africa. In Nord America sono capillarmente diffuse tecniche estrattive non convenzionali e devastanti come il fracking. In Europa e India le concessioni estrattive sono sempre più numerose, in terra e in mare.In queste zone i movimenti di resistenza alle attività estrattive sono molto forti.Fonte: www.ejatlas.orgFOCUS

FOCUS

A LIVELLO GLOBALE 50 milioni di profughi ambientali attualmente nel mondo

32,4 milioni di sfollati interni per disastri naturali nel 2012

200/250 milioni di profughi ambientali entro il 2050

IN AFRICA 50 milioni di profughi climatici entro il 2060 per la desertificazione.

IN ASIA Solo in Bangladesh

15 milioni di persone dovranno essere evacuate entro il 2050. In tutto il continente il 40% della popolazione che risiede entro 60 km dalla costa sarà sfollata dall’innalzamento dei mari. Fonti: UNHCR / OIM / UNEP / Internal Displacement Monitoring Centre

5.000+4.000-4.9993.000-3.9992.000-2.9991.000-1.9990-999No Data

Fonte: UE Commission/PBL, Trends in global CO2 emissions: 2013 Report

Posto in classifica

Impresa Paese Ricavi(mld USD)

Profitti(mld USD)

Assets(mld USD)

Valore di mercato (mld USD)

6° EXXON MOBIL USA 394 32,6 346,8 422,3

10° PETROCHINA CINA 328,5 21,1 386,9 202

11° ROYAL DUTCH SHELL

OLANDA 451,4 16,4 357,5 234,1

17° BP -British Petroleum

UK 379,2 23,6 305,7 148,8

18° CHEVRON USA 211,8 21,4 253,8 227,2

21° GAZPROM RUSSIA 164,6 39 397,2 88,8

25° TOTAL FRANCIA 227,9 11,2 239,1 149,8

29° SINOPEC CHINA PETROLEUM

CHINA 445,3 10,9 228,4 94,7

30° PETROBRAS BRASILE 141,2 10,9 319,2 86,8

34° ROSNEFT RUSSIA 142,6 12,8 229,4 70

39° ENI ITALIA 152,7 6,9 186,6 90,9

44° BHP BILLITON AUSTRALIA 67,7 14,8 151 182,3

CONNESSIONI TRA BANCHEE MULTINAZIONALI DEL PETROLIO - 1Tra le maggiori 50 compagnie al mondo12 sono multinazionali dell’estrazione,lavorazione e trasporto di idrocarburi.Fonte: Forbes, GLOBAL 2000, 2014

PROTOCOLLO DI KYOTOPaesi che hanno firmato e/o ratificato il protocollo di KyotoFonte: Kyoto Protocol

Paesi che hanno assuntoimpegni vincolanti per il

secondo periodo (2012-2020)

Paesi che hanno assunto impegni vincolanti per il

primo periodo ma nonper il secondo

Paesi senzaimpegni vincolanti

Paesi con impegni vincolanti nel primo periodo che si

sono ritirati dal protocollo

Paesi firmatari del Protocollo che non l'hanno ratificato

Altri membri dell'UNFCCC che non sono parte del protocolloRISERVE STIMATE DI PETROLIO,

GAS E CARBONE PER SINGOLO STATOPAESI CON MAGGIORIEMISSIONI DI CO2LEGENDA (milioni di tonnellate di Co2)

0 2000 4000 6000 8000 10000Sud Africa, Ucraina, Taiwan, Thailandia

Arabia Saudita, Australia, Iran,Indonesia, Messico, Brasile,

Meno di 1000 - Sud Corea, Canada,Da 1000 a 2000 - Giappone, Russia

Da 2000 a 3000 - IndiaDa 3000 a 4000 - Unione Europea a 27

Da 4000 a 60000 - Stati Uniti d'AmericaDa 8000 a 10000 - Cina

PROFUGHI AMBIENTALIE CLIMATICI

5.000+4.000-4.9993.000-3.9992.000-2.9991.000-1.9990-999No Data

50.000+40.000-49.99930.000-39.99920.000-29.99910.000-19.9990-9.999No Data

CARBONE

GAS

10.000+8.000-9.9996.000-7.9994.000-5.9992.000-3.9990-1.999No Data

PETROLIO

CONNESSIONI TRA BANCHE EMULTINAZIONALI DEL PETROLIO - 2Fonte: TNI – Transnational Institute

Bank ofAmericaUSA

JPMorganChaseUSA

RoyalBank ofScotlandUK

CitigroupUSA

BNPParibasFrancia

DeutscheBankGermania

RoyalDutch ShellOlanda

ExxonMobilUSA

BritishPetroleumUK

ChevronUSA

TotalFrancia

ENIItalia

LukoilRussia

Tavola 4