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Panorama Anno LIX - N. 24 - 31 dicembre 2011 - Rivista quindicinale - kn 14,00 - EUR 1,89 - Spedizione in abbonamento postale a tariffa intera - Tassa pagata ISSN-0475-6401 www.edit.hr/panorama 2012, nuovi duri sacrifici pag. 02-03 Oroscopo 2012 E poi Tina decise di indossare il Sari Ma questa è stata la festa delle giovani leve.... 31.12.2011 anno VII n. 20 Pro Evolution Soccer 2012 pag. 06-07 pag. 04-05 pag. 08 p anorama g iovani

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2012, nuovi duri sacrifici

pag. 02-03

Oroscopo 2012

E poi Tina decise di indossare il Sari

Ma questa è stata la festa

delle giovani leve....

31.12.2011 anno VII n. 20

Pro Evolution Soccer 2012

pag. 06-07

pag. 04-05

pag. 08

panorama giovani

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2 Panorama

Panorama testi

La Fiume d’oro

Collane, orecchini, braccialetti, anelli, spille, dipinti, immagi-

ni, ovvero tutto ciò che ha costitu-ito il periodo d’oro dell’arte orafa a Fiume è in mostra presso il Mu-seo di Storia e della marineria fino al 31 marzo 2012. L’interessante collezione è stata allestita da Iva-na Šarić Žic che ha voluto ripro-porre la storia turbolenta del capo-luogo quarnerino e del suo circon-dario sia dal punto di vista politico che sociale: anche nei gioielli è pa-lese l’influsso tanto dell’Italia che della Mitteleuropa. Uno degli espo-sti più interessanti comunque è un tavolo da lavoro dell’orafo munito del cassettino per la raccolta dei re-sidui che poi venivano rifusi e riu-tilizzati. Nella lista degli orafi più importanti di Fiume al primo posto troviamo la famiglia Gigante, au-trice del classico moretto fiumano, ma anche i Deseppi, i Rak, i Pieruc-ci e così via.

(Foto di Z. Majnarić e I. Hreljanović)

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Panorama 3

In primo piano

Se l’anno bisesto si presenta, si dice, di regola funesto, quanto ci servono i mezzi d’informa-

zione prelude stavolta a - se possibi-le - qualcosa che potrebbe essere an-cor peggio. Fino ad ora, almeno nel nostro piccolo mondo minoritario, quando accadeva qualcosa di poco piacevole a casa nostra, si guardava un po’ più lontano, verso la nazione madre, nella speranza, quasi mai an-data disillusa, che “di là” sarebbe po-tuto arrivare qualche linimento ai no-stri malanni. Se no piovi jozza dice-va il vecchio adagio e, in un modo o nell’altro, talvolta a livello istituzio-nale talaltra magari parentale o ami-cale qualcosa se ne ricavava.

Questa volta pare invece che gli in-flussi negativi si siano concentrati, an-che con fattezze simili, in tutta la tria-de statale formata da Croazia, Slove-nia e Italia. Tutti e tre i paesi saranno guidati da una compagine che vuol avere assai poco a spartire con quella precedente, tutti e tre sembrano decisi a cambiare radicalmente strada e, quel che più consta, tutti e tre sono afflit-ti da bilanci tanto in rosso da far stra-buzzare gli occhi, anche se, per chissà quali motivi, di quello sloveno si parla un po’ meno degli altri due.

E così, mentre Monti fa capire di voler traghettare al nuovo (il sana-mento e la ripresa) solo dopo aver battuto fino in fondo la strada vec-chia (quella delle maggiorazioni e di-versificazioni d’imposta), Milinović e compagni, dopo aver illustrato fin nei dettagli da dove le casse dello sta-to facevano acqua, appaiono pure im-pegnati a fondo a stendere il reticolo di una tassazione che assicurano più equa ed “europea” ma che non per questo incute meno timori nel Panta-lone di turno che, come sempre do-vrà pagare. Pantalone che s’identifi-ca nel contribuente, ovvero in ciascu-

no di noi. Non ci dovrebbero essere dubbi sul fatto che si potrà risparmia-re rimandando - sperabilmente a tem-po indefinito - quei megaprogetti di cui è espressione esemplare il ponte per unire la penisola di Sabbioncel-lo alla costa passando sul mare. Ma-gari si potesse fare altrettanto per al-tri, non meno cervellotici, come l’au-tostrada che collega Zagabria a Sisak che - non si capisce in base a quali criteri - ha potuto superare in lista il collegamento tra Fiume e la Dal-mazia, che manca proprio nell’area montuosa e quindi più difficile da su-perare. Per quanto consistente, il ri-sparmio nelle spese non potrà però colmare la necessità di un gettito che, dovrà essere garantito, pena lo sfal-damento dei servizi propri dello sta-to. E qui si arriva al nocciolo del pro-blema. Già nel corso della campagna elettorale la compagine poi risultata vincente ha affermato che la pressio-ne fiscale non sarebbe stata aumen-tata, ossia che, in altri termini, al cit-tadino non sarebbero stati chiesti esborsi superiori a quelli a cui ha do-vuto sottostare fino ad ora. Encomia-bile intendimento se non che appare di difficile lettura quando si esamini, in controluce, con altri due elementi. Elemento primo: la stessa compagine assicura che gli strati di popolazione più esposti staranno molto meglio in quanto il drenaggio nei loro confron-ti sarà molto meno capillare, talvolta del tutto assente. Benissimo, ma chi pagherà la differenza? Difficile cre-dere che verrà riversata sulle spalle delle “duecento famiglie” di tudjma-niana memoria perché queste, dacché mondo è mondo, mai e poi mai hanno dato allo stato tutto quel che avreb-bero dovuto. Elemento secondo: sap-piamo fin da ora che l’attuale imposta sul valore aggiunto del 23 p.c. verrà aumentata. E dunque torneremo a pa-gare tutti di più. Non fidiamoci dun-que di certe promesse. ●

Tutt’altro che rosee le previsioni per l’anno che sta per iniziare

Saranno nuovi duri sacrificidi Mario Simonovich

È una bambinaperò dà scandalo...

La notizia viene da Israele. Na’ama Margolese, ebrea, sette anni, immigrata dagli Stati Uniti con la famiglia a Beit Shemesh, non lontano da Gerusalemme, an-dando qualche giorno fa a scuo-la (religiosa) ha fatto due errori: primo, ha indossato una maglietta dalle maniche troppo corte e una gonna che non le copriva a suffi-cienza le ginocchia; secondo: ha imboccato il marciapiede riserva-to agli uomini e dunque precluso alle donne. Conseguenza: la bam-bina è stata oggetto di insulti, spu-ti, spintoni e anche qualche sassa-ta. Il tutto su un percorso non su-periore a 300 metri. Non è finita qui. Qualche giorno dopo anche i poliziotti che si sono presentati per togliere dai marciapiedi i car-telli che sanzionavano la divisio-ne fra i sessi sono stati aggrediti con lanci di pietre.

Dieci giorni fa sorte identica era toccata a un 28.enne che ave-va rifiutato di sedersi in uno degli autobus “mehadrin” dove pure le donne sono costrette a sedere die-tro. La “Rosa Parks” israeliana si era rivolta alla Corte costituziona-le che le ha dato ragione, ma la se-parazione, pare, è destinata a con-tinuare in un paese in cui il presi-dente è condannato (a 7 anni!) per violenza sessuale.

Riflessione inevitabile: spesso e volentieri noi occidentali con-danniamo certe abitudini musul-mane. Anche fra gli ebrei però...

Costume e scostume

Ai lettori gli auguri di Buon Anno

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4 Panorama

Panorama testi

SommarioN. 24 - 31 dicembre 2011

www.edit.hr/panorama

Panorama

4 Panorama

IN PRIMO PIANOAltro che rosee le previsioni per l’anno che sta per iniziareSARANNO NUOVI DURI SACRIFICI... 3di Mario Simonovich ATTUALITÀDa gennaio partono misure di consolidamento fiscaleMILANOVIĆ: LA CROAZIA NON È UN PAESE NEL CAOS.......... 6di Diana Pirjavec RamešaL’economia italiana alle prese con il sanamento imposto dal governo MontiPRIMI VENGONO TASSE E TRIBUTI... 8Poco motivata la supponenza con cui da noi vengono date le notizie sull’Nordcorea QUANDO NON SI PUÒ STARE SENZA IL PADRE-PADRONE......... 10di Mario Simonovich PUBBLICAZIONIIncentrato sui 150 anni dell’unità nazionale il n. 181 de “La battana”MITO ITALIANO SULLA COSTA DALMATA... 13di Mario Simonovich ETNIASilvio Forza, direttore dell’Edit, su progetti e prospettive di sviluppo della casa editrice della CNI NUOVI MEDIA E CARTA STAMPATA: LE DUE SFIDE DEL FUTURO............ 14di Diana Pirjavec Rameša LA STORIA OGGIUnità d’Italia analizzati a Trieste i rapporti con gli analoghi processi dell’Europa danubiana RISORGIMENTO: VICINANZA E SIMPATIA NEI CONFRONTI DEL MONDO SLAVO....................... 18di Fulvio Salimbeni PSICOLOGIARagionamento e decisione spesso condizionati da scorciatoie mentali (2)GLI ERRORI NELLE STIME PROBABILISTICHE.......................... 20di Denis Stefan SOCIETÀPromossa da Paolo VI, la Giornata mondiale fu proclamata nel gennaio 1968LUOGHI E COSE UNITI A CHIEDERE PACE E GIUSTIZIA..............................22di Marino Vocci RIFLESSIONI IN CORNICEA NATALE SI PUÒ FARE DI PIÙ…?...23di Luca Dessardo

CINEMA E DINTORNI“Tomboy” di Céline Sciamma e “Scialla” di Francesco BruniDIVENTARE ADULTO? PIÙ DIFFICILE DI QUEL CHE SEMBRA.........................24di Gianfranco Sodomaco ARTENato a Sabbioncello, Celestin Medović ha vissuto per anni in diversi conventi italianiCREAZIONI DI GRANDE RAFFINATEZZA...26di Erna Toncinich REPORTAGEQuello del Trevigiano è sotto tutela UN FIORE D’INVERNO? IL RADICCHIO ROSSO.................... 28di Ardea Velikonja ITALIANI NEL MONDOPresidente del Comitato permanente della Camera IL COMMIATO DI MARCO ZACCHERA... 35a cura di Ardea Velikonja MADE IN ITALYL’Europa centrorientale è una delle destinazioni preferite dagli imprenditori CROAZIA, MERCATO DI SBOCCO PER GLI ITALIANI............................ 36a cura di Ardea Velikonja MUSICAStoria degli strumenti (4)ARPA, GRANDI CAPACITÀ ESPRESSIVE....38a cura di Ardea Velikonja SPORTFrance Football riduce il numero dei candidati I FINALISTI DEL PALLONE D’ORO 2011: MESSI, RONALDO E XAVI... 40a cura di Ardea Velikonja ARBOREAGIGLIO SIMBOLO DI CANDORE... 42di Daniela Mosena MULTIMEDIACome migliorare la propria vita informatica in un guida di PcWorldLE CATTIVE ABITUDINI DA BANDIRE..................................... 44In “Virgilio” i consigli per risolvere un vecchio problema di gestioneCOME ARCHIVIARE LE FOTO?.... 45a cura di Igor Kramarsich RUBRICHE........................................ 52a cura di Nerea Bulva IL SOMMARIO 2011........................ 50

Ente giornalistico-editorialeEDIT

Rijeka - Fiume

DirettoreSilvio Forza

PANORAMA Redattore capo responsabile

Mario [email protected]

Progetto grafico - tecnicoDaria Vlahov-Horvat

Redattore grafico - tecnicoSaša Dubravčić

Collegio redazionale Nerea Bulva, Diana Pirjavec Rameša, Mario Simonovich,

Ardea VelikonjaREDAZIONE

[email protected] re Zvonimir 20a Rijeka - Fiume, Tel. 051/228-789. Telefax: 051/672-128, diret-tore: tel. 672-153. Diffusione: tel. 228-766 e pubblicità: tel. 672-146ISSN 0475-6401 Panorama (Rijeka) ISSN 1334-4692 Panorama (Online)ABBONAMENTI: Tel. 228-782. Croazia: an nuale (24 numeri) kn 300,00 (IVA inclusa); semestrale (12 numeri) kn 150,00 (IVA inclu-sa); una copia kn 14,00 (IVA inclusa). Slovenia: annuale (24 numeri) euro 62,59 - semestrale (12 numeri) euro 31,30 - una copia euro 1,89. Italia: annuale (24 numeri) euro 70,00 una copia: euro 1,89. VERSAMENTI: per la Croazia sul cc. 2340009-1117016175 PBZ Riadria banka d.d. Rijeka. Per la Slovenia: Erste Steiermärkische Bank d.d. Rijeka 7001-3337421/EDIT SWIFT: ESBCHR22. Per l’Italia - EDIT Rijeka 3337421- presso PBZ 70000 - 183044 SWIFT: PBZGHR2X.Numeri arretrati a prezzo raddoppiatoINSERZIONI: Croazia - retrocopertina 1.250,00 kn; retrocopertina interna 700,00 kn; pagine interne 550,00 kn; Slovenia e Italia retrocopertina 250,00 euro; retrocopertina inter-na 150.00 euro; pagine interne 120,00 euro. PANORAMA esce con il concorso finan-ziario della Repubblica di Croazia e della Repubblica di Slovenia e viene parzial-mente distribuita in convenzione con il sostegno del Governo italiano nell’ambito della collaborazione tra Unione Italiana (Fiume-Capodistria) e l’Università Popolare (Trieste)EDIT - Fiume, via Re Zvonimir 20a

[email protected]

La distribuzione nelle scuole italiane di Croazia e Slovenia e nei Dipartimenti di italianistica delle Università di Croazia e Slovenia avviene all’interno del progetto “L’Edit nelle scuole II” sostenuto dall’Unione Italiana (Fiume- Capodi-stria) e finanziato dal Governo italiano (ai sensi della Legge 296/2006, Art. 1322, Convenzione MAE-UI N° 2840 del 29 ottobre 2008, Contratto N° 104 del 3 settembre 2009).

Consiglio di amministrazione: Roberto Bat-telli (presidente), Fabrizio Radin (vicepresiden-te), Maria Grazia Frank Franco Palma, Ilaria Rocchi, Marianna Jelicich Buić, Livia Kinkela.

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Panorama 5

Agenda

Un augurio a tutti coloro che hanno reso possibile l’affer-

mazione e il progresso dell’EDIT. Si è espresso così Mario Simono-vich salutando a nome del diretto-re Silvio Forza i colleghi pensiona-ti. “Fa sempre piacere rivedervi qui e sapere che venite qui almeno una volta all’anno per ricordarci insieme dei tanti, belli o brutti che siano sta-ti, giorni e anni che abbiamo passa-to assieme. Tutti avete contribuito a fare grande l’EDIT, dagli autisti che

‘masticavano’ milioni di chilometri per far arrivare il giornale in tempo alle commesse che si sono sorbite anche clienti difficili, da chi vigila-va affinché i conti ‘tornassero’ sem-pre, anche quando vi erano le mag-giori ristrettezze, ai giornalisti che dopo telefonate estenuanti si vede-vano negare l’informazione di cui avevano assoluto bisogno. Oggi ab-biamo una certa sicurezza economi-ca ma non ci siamo mai dimentica-ti di voi”. Dopo un caloroso applau-

so, Ennio Machin ha espresso il suo ringraziamento all’azienda per non aver trascurato i lavoratori in quei-scenza. ●

Il bilancio per il 2012 e la ripartizione dei mezzi

sono stati il tema centrale della recente riunione della Giunta esecutiva dell’Unio-ne Italiana svoltasi a Pola. E subito si è parlato dei ta-gli non indifferenti ai finan-ziamenti per l’anno pros-simo. La proposta del Pia-no finanziario approvata in prima lettura risente infatti di una diminuzione non in-differente, ossia del 24 per

cento in meno dei fondi dall’Italia rispetto al 2011: complessivamente con quelli di Croazia e Slovenia i contributi in favore della CNI passano da 6.186.939 a 5.748.202 euro con un in-dice generale di 93 punti nel rapporto 2011/2012. Di conseguenza nella suddi-visione dei mezzi la Giun-ta ha proposto un’impo-stazione diversa, suddivisa non per settori come fino-

ra ma per fruitori. Così alle CI andranno il 17 per cen-to in meno dei mezzi pre-visti con ciò che non ne ri-sentirà il Fondo promozio-ne. Sono annullate pure

tutte le escursioni cultura-li in Italia ad eccezione di quella dei presidenti delle CI. Invariati però i mezzi per le attività sociali e re-ligiose come pure per eco-nomia, finanze e bilancio nonché per gli affari giuri-dico-amministrativi, men-tre salgono di 15 punti i fi-nanziamenti per le iniziati-ve nel campo della cultura, dell’arte, dello spettacolo e dell’informazione. ●

Questo libro è un po’ tante cose: è un po’ rivista turistica, un po’

documentario turistico, non è un dia-rio di viaggio, né una guida turistica

né un manuale sull’arte del viaggiare spendendo poco, ma insegna che con-viene spendere di più nel pianificare che nell’improvvisare. Con queste pa-role Silvio Forza, direttore dell’EDIT, ha presentato alla CI di Fiume il libro della geografa connazionale Florinda Klevisser (nella foto) che dopo aver girato il mondo ha deciso di mettere su carta le sue impressioni.

“Questo non è un tipico libro per l’EDIT la cui missione fondamenta-le è legata tradizionalmente all’attivi-tà informativa ed editoriale didattico-

pedagogica colta a promuovere, con-servare e mantenere la presenza iden-titaria della CNI. Non è che vogliamo vivere solo per ieri e per qui”, ha con-cluso Forza, “ma vogliamo vivere an-che per oggi, per domani e allargare le nostre frontiere e persone con diver-si interessi e curiosità. Questo libro è una risposta alle esigenze del mondo agli interessi di tutte le fasce di età. Insomma un volume tutto la leggere dato che le illustrazioni del noto di-segnatore della statunitense Marvel, Goran Parlov, invogliano a farlo”. ●

Cordiale incontro di fine anno con i pensionati della nostra Casa editrice

La Giunta esecutiva dell’UI si confronta con le ristrettezze di bilancio

Grande successo per il libro pubblicato dall’EDIT della globetrotter fiumana Florinda Klevisser

L’odierna EDIT è frutto anche del vostro lavoro

Diminuiti i fondi dall’Italia: nuova ripartizione

Il giro del mondo in 88 giorni spendendo poco

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6 Panorama

Attualità Da gennaio partono misure di consolidamento fiscale. Possibile pure una mini patrimoniale

Milanović: la Croazia non è un paese nel caosdi Diana Pirjavec Rameša

Il nuovo governo croato di centro-sinistra, guidato dal socialdemo-cratico Zoran Milanović, ha ot-

tenuto la fiducia del Parlamento con 89 voti favorevoli, 28 contrari e 12 astenuti, con un programma incen-trato sulla consolidazione finanzia-ria e sui tagli alle spese pubbliche che mirano a superare la crisi economica. “La Croazia non è un Paese nel caos, si trova in una situazione leggermen-te migliore di alcuni Paesi dell’Unio-ne europea, ma è vero che la situazio-ne è pericolosa”, ha detto Milanović nel giorno del suo insediamento rivol-gendosi al Parlamento e presentando il programma del suo governo e i 21 ministri che lo compongono.

“Le finanze pubbliche della Cro-azia sono tese al massimo e non ci possiamo permettere di indebitarci ulteriormente” ha spiegato, annun-ciando che per uscire dalla crisi ser-virà “tanta determinatezza, una visio-ne chiara, e un po’ di fortuna”.

In attesa delle prime misure anticrisi

Le prime misure che il suo gover-no intende adottare sono “consolida-re il bilancio dello Stato, limitare le finanze pubbliche, diminuire il defi-cit per crescere e svilupparsi”. Il de-bito pubblico della Croazia è quasi al 60 p.c. e quello estero al 100 p.c. del Pil, mentre i titoli di stato sono giudicati dalle agenzie internaziona-li a un grado al limite di spazzatura (BBB-), e le agenzie stanno aspettan-do le prime misure di Milanović per dare una nuova prognosi. Gli esperti stimano che l’economia è in stagna-zione, con un tasso di crescita intorno allo 0,5 per cento, dopo due anni di recessione. La disoccupazione a no-vembre era del 17,9 p.c. della forza lavoro.

Il governo di coalizione gode di una maggioranza stabile ed è com-posto dai quattro partiti che con il 44 per cento dei voti hanno vinto le ele-zioni del 4 dicembre scorso, mandan-

do all’opposizione dopo otto anni la Comunità democratica croata (Hdz), dell’ex premier Jadranka Kosor. Ac-canto al Partito socialdemocratico (Sdp) di Milanović, che ha 16 mini-stri, quattro arrivano dal Partito po-polare croato (Hns) che ha dato il vicepremier con delega per l’Eco-nomia, Radimir Čacić, e il ministro degli Esteri, Vesna Pusić. Del nuovo esecutivo fanno parte anche la Dieta democratica istriana (DDI) e il Par-tito dei pensionati (HSU). Gli otto deputati delle minoranze etniche, in-clusa quella italiana rappresentata da Furio Radin, hanno votato la fiducia, ma restano fuori dal governo.

La coalizione, formata da social-democratici, popolari, pensiona-ti e Dieta democratica istriana, ha la maggioranza assoluta al Sabor, 81 seggi su 151, e pertanto ha i nume-ri per governare da solo, senza biso-gno assoluto - ad esempio - del con-tributo e del sostegno degli otto de-putati delle minoranze. Quest’ultimi non hanno più il peso contrattuale

del passato, quando maggioranze ri-sicate dell’Accadizeta, ora all’oppo-sizione, costringevano i suoi leader a stringere patti con Radin e colleghi, a firmare precisi accordi, a non lesinare su diritti e mezzi finanziari - rileva il quotidiano il Piccolo.

“Sì, c’è tanta simpatia nei nostri confronti, anche aperture - è Radin a parlare - ma non purtroppo la volontà di firmare intese di tutela specifiche, com’era avvenuto con i leader acca-dizetiani, Sanader prima e la Kosor dopo. È chiaro che non faremo par-te della coalizione al potere e questo potrebbe significare svantaggi in se-rie, ma anche porci in una posizione favorevole perché, non avendo vin-coli, potremo comportarci in modo libero, criticando leggi, manovre e iniziative del governo”, ha dichia-rato il deputato della CNI a qualche giorno dalla costituzione del nuovo esecutivo. Il deputato Radin ha già incontrato il premier il quale gli ha confermato che terrà conto nel pro-gramma di governo di alcune propo-

Foto di gruppo della compagine governativa croata di fresca nomina

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Panorama 7

Attualità

Da gennaio partono misure di consolidamento fiscale. Possibile pure una mini patrimoniale

Milanović: la Croazia non è un paese nel caos

ste presentate dal deputato minorita-rio e che riguardano il bilinguismo a tutti i livelli. Purtroppo per il momen-to pare non ci sia la volontà politica di ripristinare il doppio voto, cassa-to dalla Corte costituzionale. Il dop-pio voto invece è considerato di fatto molto importante per gli appartenenti alla Comunità nazionale italiana che alle politiche sono costretti a sceglie-re tra voto “etnico” o voto “politico”. Comunque di tempo per parlare ce ne sarà visto che già a gennaio il depu-tato della CNI dovrebbe incontrare il premier a Fiume.

A gennaio il referendumSempre a gennaio ai cittadini del-

la Croazia spetterà un altro compito importante, quello di recarsi nuova-mente alle urne per decidere sull’ade-sione all’Ue. L’ultima e l’unica volta che i cittadini croati si sono recati ad un referendum è stato nel 1991 quan-do hanno dovuto decidere in merito all’indipendenza.

Ospite della tradizionale trasmis-sione mensile della radio statale cro-ata “un caffè con il presidente” Ivo Josipović ha annunciato che il refe-rendum sull’adesione della Croazia all’Ue si svolgerà il prossimo 22 gen-naio. Il Capo dello Stato ritiene che

Euroscetticismo. Il rischio delle nuove regoleLa Croazia entra nell’Unione in

un momento di difficoltà eco-nomiche interne per il Paese. Dopo la crescita economica del dopo-guerra, la crisi sta colpendo duro e il 2010 è stato un anno di recessio-ne (crescita del PIL: – 1,4 p.c.) (dati CIA World Factbook). Il tasso di di-soccupazione si attesta ad un preoc-cupante 17,6 p.c.

I conti pubblici, invece, sono in ordine e praticamente in linea con i criteri di Maastricht (il rapporto debito PIL nel 2010 è al 58 p.c., e per lo stesso anno il rapporto deficit PIL è – 4,5 p.c.,), ma il debito è in fase di crescita piuttosto sostenuta (nel 2009 era al 49 p.c., un salto di quasi 10 punti in un anno) e la ne-cessità di ridare fiato all’economia non incentiva certo ad un suo con-tenimento.

Se a queste variabili si ag-giungono altri dati, tra cui il peso dell’“economia informale” e, so-

prattutto, il significativo invecchia-mento demografico, il quadro si fa ancora meno roseo. Soprattutto te-nendo presente che il cammino di riforme verso l’Europa non è termi-nato e che in virtù dei nuovi mecca-nismi dell’unione fiscale la discipli-na di bilancio dovrà essere osserva-ta probabilmente in maniera ancora più zelante.

L’incognita maggiore relativa all’ingresso nell’Ue è legata alla capacità del Paese di giungere alla piena applicazione delle nuove re-gole fiscali europee e al completa-mento della normativa interna ri-spetto al mercato comune. Quello che è legittimo chiedersi è: queste modifiche aiuteranno la Croazia ad uscire dalla crisi - a costo anche di ulteriori necessarie rinunce - o ne congeleranno la recessione, con costi pesanti per il welfare e per le classi più deboli e con probabili ri-gurgiti di euroscetticismo? ●

Zoran Milanović

Furio Radin

fino a quella data c’è abbastanza tem-po per mandare ai cittadini tutti quei messaggi importanti relativi all’ade-sione.

Il presidente ha ammesso che “ci sono incongruenze legislative relati-ve al referendum” ma aggiunto pure che “non c’è tempo per apportare modifiche di legge”. Ha sottolinea-to di “non credere che ci sia qualcu-no che possa pensare alla possibilità di brogli al referendum”. Per quan-to riguarda la domanda referendaria, Josipović ha detto che essa deve es-sere semplice, del tipo: “Siete favo-revoli che la Croazia diventi mem-bro dell’Ue?”. Il Capo dello Stato ha rilevato pure che “non bisogna ingannare i cittadini con dichiara-zioni che l’adesione all’Ue risolve-rà tutti i problemi” ma ha aggiunto che “l’adesione è una nostra grande occasione, se la sfrutteremo nel mi-gliore dei modi o se non la sapremo sfruttare... tutto dipenderà solo da noi”.

Subito dopo il referendum, il cui esito pro Ue appare scontato, il pre-sidente ha preannunciato che scen-derà in campo una motivata schiera di diplomatici che svolgerà una forte

operazione di lobby affinché i Par-lamenti degli altri Ventisette membri dell’Ue ratifichino quanto prima il Trattato di adesione della Croazia.

Dal nuovo governo Josipović at-tende un’azione politica in grado di far uscire la Croazia dalla profonda crisi socio-economica in cui versa, politica basata non solo su tagli e ri-sparmi, ma anche su un’azione mira-ta a creare nuovi posti di lavoro e a richiamare nel Paese investitori stra-nieri. ●

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8 Panorama

Attualità

L’economia italiana alle prese con il sanamento imposto dal governo Monti

Primi vengono le tasse ed i tributia cura di Mario Simonovich

La notizia, forse, più significati-va, viene dall’Ansa: dieci anni fa, il primo gennaio 2002, en-

trava in circolazione l’euro accol-to al quirinale da quel Carlo Azeglio Ciampi che, essendo stato anche go-vernatore della Banca d’Italia, figu-rava fra i suoi padri più convinti (ed era solo da qualche mese reduce da una visita alla Croazia che ebbe uno dei punti più alti al Liceo di Fiume). Al governo, per la seconda volta, c’era Silvio Berlusconi e l’Istituto di statistica certificava un Pil in cre-scita dell’1,8 per cento e un rappor-to deficit-pil all’1,4. Mentre il mondo tremava ancora al pensiero della tra-gedia delle torri gemelle gli italiani prendevano progressivamente confi-denza con la nuova moneta che se-gnava l’addio a quelle “storiche”, la millenaria lira, il franco, il fiorino e anche il leggendario marco tedesco, sulla cui solidità la nuova moneta fu disegnata, modellata e ancorata alla Banca centrale europea. Lo slancio fu tale che, pur di entrare a far parte in via immediata degli undici “stati fon-datori”, l’Italia impose anche una tas-sa apposita. Alla Grecia, dettaglio in-dicativo, fu concesso un anno di tem-po in più per aggiustare i conti, cosa che fece, come si è visto quest’anno, in maniera assai poco ortodossa.

La speranza che le cose volgesse-ro al meglio dopo l’ingresso dell’eu-ro non si avverrò. La crescita, mal-grado tutti i tentativi, si è mantenu-ta costantemente sotto il 2 p.c., ovve-ro al di sotto di quel minimo valore fisiologico richiamato più volte dal governatore Mario Draghi, quando era al timone della Banca d’Italia, in quanto considerato minimo per av-viare un vero sviluppo economico del Paese. L’espressione più signifi-cativa della stasi era evidenziata dai salari, rimasti sostanzialmente inva-riati nel corso degli anni: dai 1.215 euro del 2002 lo stipendio medio è passato a 1.286 nel 2010 con un tas-so di inflazione nel frattempo sali-to intorno al 2 per cento ogni anno:

2,5 p.c. nel 2002, un po’ meno del 2 nel 2004 e nel 2006, un incoraggian-te 1,3 nel 2009, seguito da un poco propizio abbondante 3 p.c. nel 2007 e arrivare al 3,4 p.c. nell’ottobre e no-vembre di quest’anno (a titolo di pa-ragone va detto che in Croazia il sa-lario medio in ottobre di quest’anno è stato di 720,8 euro /5406 kune/, ossia pari a circa il 56 p.c. di quello italiano dell’anno scorso).

Come stiamo dieci anni dopo? Con un euro adottato da 17 stati (più qualcuno esterno all’Ue, come ad es. il Montenegro) in una profonda cri-si, assaltato dagli speculatori, con una banca centrale che cerca di difenderlo senza poter però stampare autonoma-mente moneta o farsi garante dei debi-ti pubblici dei Paesi più indisciplinati come Italia e Spagna, mentre Irlanda, Portogallo e Grecia hanno già chiesto aiuto e tecnicamente sospeso la pro-pria sovranità sui conti pubblici.

In Italia l’anniversario è tanto più triste a ricordare che entro marzo era prevista la data ultima per convertire le lire in euro. Ora la manovra del go-verno l’ha di fatto abolita con la sua entrata in vigore proprio all’antivigi-lia di Natale, incamerando un piccolo tesoretto di circa un miliardo. Invece i più pessimisti fra gli operatori par-lano di deflagrazione dell’area euro, di doppia velocità tra Paesi forti e de-boli, di espulsione dei più indebitati, ma anche del ritorno alle “valute avi-te” di quelli che stanno meglio, Ger-mania in testa.

Anche l’anno che sta per finire si era mosso sulla falsariga dei preceden-ti. Non tutto per la precisione, ma gran parte. Per essere precisi fino a quasi la metà di novembre, quando è finito il governo Berlusconi e le “gran feste” che lo avevano caratterizzato. Dopo che anche Umberto Bossi aveva chie-sto il “passo di lato”, l’uscita di scena del “magnate” era stata salutata come la “fine di un’epoca” dalle più autore-voli testate mondiali. Finalmente il pa-ese poteva “ricominciare a sperare” per “uscire dalla crisi” dicevano i tito-li. Quasi poetico il ‘New York Times’: “Berlusconi si dimette e l’Italia vibra di cambiamento al termine di una set-timana tumultuosa”. Per l’Italia, no-tava la BBC, “finiva un’era durata 17 anni” mentre il ‘Wall Street Journal’ affiancava alle dimissioni un editoria-le su “Monti, il political outsider” ed il ‘Financial Times’ vedeva l’Italia come un “paese demoralizzato dal debito”.

Dai governanti ridanciani all’au-sterità nelle forme e nei contenu-ti, fino ad arrivare a un ministro che piange in Parlamento mentre la stret-ta si presenta in tutta la sua preoccu-pante dimensione.

Partiti i governanti ridanciani, si è aperta la seconda fase, ovvero l’av-vento di Monti, le prossime mos-se sono state subito adeguatamente “commentate” dalle lacrime del mini-stro Fornero. Avviato l’iter, il decreto “salva Italia” come è stato chiamato, è passato con 281 voti favorevoli alla Camera e 257 al Senato. Anche la fir-ma del presidente Napolitano è ormai cosa fatta. Quattro sono le voci fon-

Silvio Berlusconi

Mario Monti

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Panorama 9

Attualità

damentali: le pensioni, gli immobili, il fisco, e la crescita.

Penalizzazione dei lavoratori anzianiLe maggiori critiche si sono ap-

puntate sull’aumento dell’età pensio-nabile. Lavoratori con quarant’anni di contributi hanno perso di colpo l’op-portunità di andare in pensione, dato che la soglia della vecchiaia, a parti-re dall’anno prossimo viene alzata di un anno per gli uomini passando da 65 a 66 anni, e di due per le donne, da 60 a 62. Per anticipare il pensio-namento saranno necessari 42 anni e un mese lavorativi per gli uomini e 41 e un mese per le donne. Chi volesse comunque farlo sarà inoltre sogget-to ad un disincentivo “dissuadente” pari all’1 per cento della pensione per i primi due anni d’anticipo per salire al 2 a partire dal terzo anno.

L’età pensionabile delle don-ne continuerà a salire costantemente fino ad equipararsi a quella degli uo-mini, come del resto aveva previsto anche il precedente governo: 63 anni e 6 mesi nel 2014, 65 nel 2016 e 66 nel 2018. Ancora peggio se la passe-ranno le impiegate statali per le qua-li il pensionamento balzerà già l’anno prossimo a 65. L’aumento correttivo legato all’inflazione invece non verrà più applicato alle pensioni superiori a 1405 euro, tre volte la minima.

Le maggiori speranze riposte nella tassazione

L’aumento delle imposte fiscali è la voce su cui si fa conto per i mag-

giori introiti. Sui 34,9 miliardi com-plessivi che Monti prevede di recupe-rare con la manovra, ben 26,1 miliar-di, ossia l’85 per cento, arriveranno proprio dalle tasse, provenienti circa per la metà dalle imposte sulla casa. Altri cinque deriveranno dall’aumen-to dell’accisa sui carburanti e due dall’aumento dell’imposta sul reddito delle persone fisiche.

Fra le misure per combattere l’eva-sione fiscale si prevedono prelievi sulle somme fatte rientrare in Italia in tre riprese dal 2001 al 2009 dal go-verno Berlusconi. L’introito dovreb-be essere di 366 milioni nel 2012 e altrettanti nel 2013, per arrivare a 559 milioni nel 2014.

L’uso del contante nei pagamenti sarà ammesso fino a 1000 euro, quel-li superiori dovranno essere traccia-ti. Verrà abolito il segreto bancario e i movimenti sui conti correnti sa-ranno automaticamente comunicati all’Agenzia delle entrare.

Nel mirino del fisco anche la prima casa

Gli immobili saranno oggetto di uno stretto giro di vite. La nuo-va imposta detta Imu (Imposta mu-nicipale), che prende il posto della vecchia Ici, ovvero l’imposta comu-nale sugli immobili (si noti la diffe-renza nella denominazione), si pre-senta come una vera e propria stan-gata per coloro che si sono comprati,

magari a prezzo di grandi sacrifici, la casa in cui vivono. La tassazione viene infatti ripristinata anche sulla prima casa, annullando così il pri-mo provvedimento che il governo Berlusconi, appena instauratosi, ap-provò nel 2008. Va detto però che la nuova Imu assorbirà l’Irpef fon-diaria, bilanciando in parte l’impatto del provvedimento.

Pochi dati precisi in merito alla crescitaAlle misure di austerità, si affian-

cano alcune norme per far ripartire la crescita economica, di cui Monti ha parlato alla stampa il 29, dunque allo scadere dell’anno. Le prime misure faranno perno sulle liberalizzazioni e il rilancio delle opere pubbliche e arriveranno già in gennaio. Si sa fin da ora che sono previsti sgravi fiscali per le imprese, che potranno dedur-re dalle tasse la quote d’imposta gra-vanti sulle spese per il personale. Ol-tre a finanziare il Fondo per le piccole e medie imprese, lo stato garantirà i passivi delle banche private attraver-so finanziamenti della Banca d’Italia. Parte della stampa - e l’opposizione - non hanno comunque mancato di sottolineare che in questo capitolo il già parco Monti si è mostrato anco-ra più restio a fornire dettagli. Per chi lo contesta il motivo andrebbe cerca-to nella mancanza di idee più precise sul da farsi.●

Elsa Fornero, titolare del ministe-ro del Welfare, piange durante la presentazione della Manovra fi-

nanziaria

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Attualità

Poco motivata la supponenza con cui da noi vengono date le notizie sui fatti nella Corea del Nord

Quando non si può stare senza il padre-padrone di Mario Simonovich

Quando muore un personaggio pubblico, poco importa se si tratti di uno statista, uno spor-

tivo o un cantante rock, i media, come si suol dire, si scatenano. La prassi è stata ancora una volta conferma-ta nei giorni successivi al 17 dicem-bre quando agenzie hanno battuto la notizia della scomparsa del nordco-reano Kim Jong-il, il “caro leader”, a sua volta figlio del “grande leader” Kim Il-sung, che lo aveva preceduto nella massima carica del paesemedia hanno gareggiato nel fornire fatti, an-tefatti e anche, potendo qualche mi-sfatto attribuibile, con più o meno ve-rosimiglianza, al personaggio.

È accaduto altrove come in Croa-zia, dove, per forza di cose, alla testa della lista si è insediato un documen-tario trasmesso dal primo canale del-la rete televisiva nazionale. Ampio e dettagliato, anche se a momenti pre-gno di una staticità inusuale all’oc-cidente, ma del tutto naturale quan-do si considerino le difficoltà nel re-alizzare “certi” filmati nel mondo del socialismo reale, il filmato ha forni-to una panoramica abbastanza ampia di quanto avviene nella penisola co-reana a nord del 18.esimo parallelo. Ma ha fornito soprattutto, per bocca dell’autore, pure presente in studio, un giudizio lapidario su un paese vi-sto come un grosso lager, terra di per-

sone povere ferma in pressoché tutte le voci essenziali, legata a valori e ri-ferimenti sociopolitici che, respinti a priori dall’Europa dell’Ovest, si sono mantenuti in quella dell’Est fino ai primissimi anni Novanta per essere

dunque posti anche qui nel dimen-ticatoio della storia ormai da più di due decenni, il tempo di una gene-razione, si direbbe. È stato forse per questo che dallo schermo ci sono giunte, in riferimento a quanto avve-niva a Pyongyang, parole a dire che da quella realtà ci separano ormai anni luce, e un ritorno a qualcosa di simile non è neppure pensabile.

Che dire a sentire sì “fieri accen-ti”? Che bisogna essere baldi gio-vani e non farsi oberare troppo dal passato, in quanto, altrimenti, for-se i giudizi sarebbero più cauti. Chiunque in Jugoslavia abbia lavo-rato nelle redazioni dei quotidiani, ricorderà innanzitutto come opera-vano i servizi di propaganda di co-lui che quella volta era ancora chia-mato solo il “grande leader”, per ri-cevere poi l’appellativo di “eterno presidente” (e sarebbe stato del tut-to inutile segnalare agli autori che

Kim Jong-un in lacrime dinanzi al feretro del padre. Anche questa im-magine si inserisce nelle tante che sembrano testimoniare sentimenti... d’altri tempi, specie verso i leader politici. Passati i funerali, lo attendono comunque compiti del tutto diversi e tutt’altro che facili, a cui dovrà far fronte con un carisma decisamente sotto tono rispetto ai predecessori. In basso: eloquente il rapporto fra la gigantografia con i due leader maximi

e il livello di motorizzazione e di progresso materiale del paese

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Attualità

Poco motivata la supponenza con cui da noi vengono date le notizie sui fatti nella Corea del Nord

Quando non si può stare senza il padre-padrone l’aggettivo era leggermente in con-traddizione con quelle linee guida che identificavano nell’ateismo una delle sue ragioni d’essere). Nelle re-dazioni arrivavano infatti a scaden-ze molto strette pile di fascicoli di “Korea Today” in cui, volendo, si poteva leggere, si direbbe pietra su pietra, il processo di ricostruzione e d’avanzata del paese, in spregio, si sottolineava sempre, all’imperiali-smo americano, perenne sobillatore di uno spirito di rivalsa e diffusore di tanti malefici germi che, qualora avessero sciaguratamente attecchi-to, avrebbero seriamente invalidato tutte le conquiste realizzate dal pote-re popolare, sotto l’illuminata guida del Primo Kim. In questa sua opera esso era validamente sostenuto dai lacché del governo di quel sud dove la gente veniva sfruttata allo spasi-mo. Non bastava. Di tanto in tanto, in versione inglese, arrivavano in re-dazione libri grondanti sussiego, tal-volta anche con rilegature di pregio e titoli dorati, contenenti i pensieri del “grande leader”.

Volumi graficamente di pregio, si diceva, in cui il testo era precedu-to sempre da una fotografia, spesso a colori, in cui il più amato fra i core-ani, sempre alla testa di gruppetti di persone, spesso di reparti militari, si ergeva a indicare con la mano rego-larmente tesa la perentoria indicazio-ne ad andare avanti. Difficile dire se si intendesse così una generica vo-lontà di progresso o un preciso inten-to di occupare il sud, Seul compre-sa, ripetendo almeno figurativamen-te l’attacco lanciato nel 1950. In que-sto secondo caso è probabile che era indispensabile comunque pensarci su due volte, perché l’azione di ses-sant’anni prima si era conclusa con l’acquartieramento degli aborriti im-perialisti a Pyongyang e un non trop-po dignitoso ritiro dei generali con la stella rossa in Cina. Solo grazie ai re-parti di quest’ultima l’avversario di allora, ovvero le divisioni USDA che combattevano sotto le insegne ONU, si arrivò alla linea dell’armistizio sul 38.esimo parallelo. Armistizio, non

Dall’alto in basso: sono comuni nel Paese tanto le immagini che vedono pa-dre e figlio insieme quanto quelle in cui la mano dell’anziano è in perma-nenza tesa. La morte di Kim Jong-il è stata seguita da pianti e scene d’isteri-smo. Le soldatesse in parata, colte da un obiettivo un po’malizioso, indicano

che almeno in un campo qui la parità dei sessi è più che garantita...

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Attualità

pace. La firma su un documento del genere è ancora tutta da venire.

Dalla Jugoslavia, a sua volta in senso contrario - e in direzione dei cittadini - partivano messaggi di iden-tico tenore. Ricordo uno stucchevole documentario sul teatro coreano in-centrato essenzialmente sulla ventina o più dei sipari e cortinaggi che di-vidono il palcoscenico dagli spettato-ri. Bellissimo e invidiabile, si direb-be, se non che l’autore non si perita-va di contrabbandare, sotto le insegne dell’amore per l’arte scenica, la pro-

paganda per “il socialismo al modo coreano” (si badi: non nordcoreano, dunque l’altro Stato formato dallo stesso popolo era considerato inesi-stente). Le visite fra i due leader era-no caratterizzate da identica enfasi, così come era comune l’asserito at-taccamento al non allineamento e il terzomondismo. E qui, a ben guarda-re, si poteva trovare qualche elemen-to positivo, ed anche di un certo ri-lievo. Ancora: una delle primedonne del giornalismo jugoslavo, spesso e volentieri al seguito di Tito, potè vi-

sitare Panmundjon, entrare nella ba-racca centrale in cui era stato firma-to l’armistizio e avvicinarsi alla linea che divide in due non solo il prefab-bricato ma anche il tavolo dietro a cui sedevano le due parti. Fosse un pas-so di troppo o una certa precipitazio-ne, quando si avvide che l’ospite, per quanto di rango, si avvicinava trop-po alla fatidica linea, un ufficiale la fece retrocedere in modo così brusco da lasciarla esterrefatta.

C’è ancora un filo conduttore che indica una vicinanza molto maggio-re di quanto non sembri fra le due re-altà: il progressivo scadimento di co-loro che sono subentrati ai padri/pa-droni/fondatori. Il posto di Tito, a un decennio della morte, venne occupa-to da individui di fatto molto lonta-ni da lui, e i risultati si sono visti ben presto. A Kim Il-sung ha fatto segui-to Kim Jong-il, quel figlio piuttosto eccentrico, amante del cinema e del cognac francese, ma anche in grado di muoversi con grande agilità all’in-terno dei dossier chiave della politi-ca mondiale, come ammesso da Ma-deleine Albright, una che in materia indubbiamente se ne intende. A fare un ragionamento ozioso si direbbe che ora va studiato da vicino il com-portamento della terza generazione di questa insolita dinastia, Kim Jong-un. Un fatto comunque appare altamen-te probabile, data anche la sua età re-lativamente giovane: potersi trova-re a liquidare un regime e un’ideolo-gia, proprio come avvenuto in Jugo-slavia. Se così avvenisse, basteranno vent’anni perché i suoi giorni odierni vengano considerati preistorici. ●

La Corea è anche questo: dopo sessant’anni, ad un in-contro umanitario al confine, un novantenne sudcore-ano rivede per la prima volta la figlia rimasta a nord. L’aveva lasciata quando aveva un anno, ora ne ha 61.

A destra: Tito con Kim Il-sung

L’“amato leader” con il figlio Kim Jong-il che ha tre anni e la moglie-Kim Jong -sook. Secondo una delle tante versioni il bambino sarebbe nato in un villaggio siberiano dove il padre combatteva con i sovietici. Nello stesso vil-

laggio il leader avrebbe anche perso un altro figlio, caduto in un pozzo

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Pubblicazioni Incentrato sui 150 anni dell’unità nazionale il n. 181 de La battana

Il mito italiano sulla costa dalmataL’unità politica un secolo e

mezzo fa, la coscienza na-zionale, la lingua scritta, la

cultura, con parecchio anticipo, sei secoli o giù di lì. E’ la storia della na-zione italiana, compresa quella sua parte che vive in queste terre, oggi esterne alla compagine statale. Su questa storia s’incentra il n. 181 del-la Battana la rivista che emblematica-mente esprime essenzialmente in pri-mo luogo proprio la parte della “na-zione divisa” e che, inserendosi nel percorso celebrativo evidenzia il pun-to più alto delle celebrazioni: la visita a Pola del presidente Giorgio Napoli-tano e l’incontro con il collega croa-to Ivo Josipović, nonché con la CNI. Un evento di tale rilievo da dedicar-gli giustamente anche la copertina.

Di un tanto tiene significativamen-te conto Gianna Mazzieri-Sanković nel saggio che apre il fascicolo, inti-tolato E rimarrà di noi… la parola, in cui l’autrice, rievocando un verso della poesia “Tutto di noi” di Osval-do Ramous, inserita nella raccolta “Pietà delle cose”, sottolinea l’im-portanza della sopravvivenza della parola scritta, che nel contesto iden-titario della CNI “deve manifestar-si e ‘riconfermarsi’ per non scompa-rire”. Una cultura “diversa” ma non meno sentita, di andare sempre avan-ti, lasciando pagine eloquenti a dire una verità a momenti non ancora det-ta dalla storia, anche perché, come ebbe a dire lo scrittore, è impossibi-le parlare di una nazione e trascurare il fatto che nessuna di esse ha i con-fini culturali rigorosamente delimita-ti. Le sue minoranze hanno, oltre allo scontato ruolo di ponte, la responsa-bilità di difendere e coltivare la cultu-ra e l’identità nazionale. Un proces-so diverso ma non nuovo, in quanto, per citare ancora Ramous, all’inizio del secolo scorso, prima che la città, allora austroungarica, fosse annessa, “l’italianità linguistica e culturale era per i fiumani vecchi e nuovi una li-bera scelta, una cosa da difendere e quindi preziosa”.

Identico il tema del saggio succes-sivo, opera di Dario Saftich, intitolato

Il mito dell’Italia. in cui l’autore evi-denzia la forza culturale dell’identi-tà italiana dell’Adriatico orientale, in particolare in Dalmazia, dove essa fu una scelta per eccellenza, quanto tor-mentata ed ardua in primo luogo per l’isolamento geografico rispetto alla penisola appenninica, sicché poteva accadere, come scrisse Bettiza, che in seno ad una famiglia convivessero “un nonno materno animato da furio-si sentimenti panslavi, un nonno pa-terno innamorato con violenza di una certa sua idea astratta dell’Italia” (in sedicesimo sembrano i giudizi che sulla direttrice nord-ovest al giorno d’oggi si potrebbero tranquillamen-te applicare molto più avanti, fino alle porte di Trieste). La mitizzazione dell’Italia, ricorda Saftich, passa at-traverso l’enclave di Zara per man-tenersi poi anche dopo la dura espe-rienza dell’esodo, quando ci si ritro-va a fare i conti con un paese deva-stato dal conflitto., tanto che, come testimonia ancora Bettiza, arrivato a Bari, rimane colpito a fondo dal “ba-gliore di luminosità festosa che pro-manava da ogni angolo”.

Il richiamo dell’Adriatico orien-tale è sondato pure da Patrizia Han-sen attraverso lo studio di quattro au-tori: Brancati, Pasolini, Yourcenar e Jünger, molto diversi tra loro, ma uniti dalla comune profonda passio-ne per le atmosfere percepite in que-sti luoghi. Così, se Brancati accorre nel 1937 nella mitica abbazia quasi per una sorta di “devoto pellegrinag-gio”, Pasolini stila un rapporto com-plesso e contraddittorio nei confronti dell’Istria, visitata da tre ragazzi friu-lani irretiti dal sogno propagandisti-co di costruire una Jugoslavia nuo-va e comunista. Antecedente di una ventina d’anni, la visita della Yource-nar si concretizza già nel 1938 in due racconti ambientati fra Cattaro e Ra-gusa in cui cui alterna osservazioni molto acute, quali la Ragusa tenuta come specchi ustori dalle montagne rase dell’Erzegovina (con riscontri molto più cruenti negli Anni Novan-ta dello stesso secolo) alla ritrascri-zione di favole e e leggende del terri-

torio. Ernst Jünger soggiorna in Dal-mazia assieme al fratello nel 1930. Il priomo impatto non è de ipiù falici, ma più avanti egli si appassiona sco-prendo a Curzola una sorta di mac-china del tempo per cui potev atran-quillamente credere di essere “presso qualche dimenticata riva del Medioe-vo e persino del mondo omerico”.

Josip Krajač, ne La posizione del soggetto nel discorso di Nelida Mi-lani Kruljac analizza la funzione del soggetto nella produzione lettera-ria della scrittrice. A parlarne sono tre donne nel racconto Impercettibi-li paesaggi che, senza saperlo, divi-dono lo stesso uomo. Tale inconsape-volezza dà origine a una storia fitti-zia in azioni e riflessioni, per quanto di regola sviluppantesi all’interno di una coppia, pervengono a dare vita, nella stessa persona, a tre amici, di-versi soltanto per la diversità della te-stimonianza resa dall’economista, la poetessa e l’operaia. Da tutti i loro discorsi emerge il maschio, supple-mento femminile, ma con un signifi-cato diversificato.

La sezione Letture propone la versione integrale dell’opera di Ma-rio Schiavato Fino a toccare il cielo, per cui ha ottenuto la menzione ono-revole all’edizione di quest’anno del concorso letterario “Drago Ger-vais”.● M. S.

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14 Panorama

EtniaSilvio Forza, direttore dell’Edit, su progetti e prospettive di sviluppo della casa editrice della Comunità Nazionale Italiana

Nuovi media e carta stampata: le due sfide del futurodi Diana Pirjavec Rameša

Quando pochi credevano nel miracolo lui ci ha creduto. È andato un po’ contro tutti e

tutto. Irriducibile nella convinzione di essere sulla strada giusta. Gli scet-tici erano tanti. La sua sembrava una missione impossibile: stabiliz-zare l’Edit e portare finalmente un poco di serenità in seno alla casa editrice della CNI, che, no-nostante mille difficoltà, ha con-tinuato a sfornare un quotidiano, un quindicinale, un mensile per ragazzi, numerosi libri, inclusi quelli scolastici. L’Edit negli ul-timi otto anni è cresciuta consi-derevolmente, a conferma della grande vitalità e creatività del-la Comunità nazionale italiana che vive in Istria e nel Quarne-ro, ma ha incontrato in passato non poche difficoltà legate so-prattutto ai finanziamenti, in un certo senso insufficienti a copri-re tutti quei progetti nuovi che man mano venivano realizzati. Abbiamo incontrato Silvio For-za, direttore dell’Edit ,qualche giorno prima delle festività per fare un bilancio e capire come sono andate le cose nel 2011.

”Quest’anno è stato il primo anno di consolidamento finanziario dell’Edit in seguito al riconoscimen-to dell’ammissione de ‘La Voce del Popolo’ ai benefici della legge 250/90

che finanzia la stampa italiana quoti-diana all’estero, al termine di un’au-tentica battaglia che abbiamo condot-to per anni e che si è conclusa positi-vamente con gli effettuati versamenti a nostro beneficio negli ultimi giorni del 2010. Ciò ci ha consentito di ot-tenere stabilità finanziaria, di mante-

nere il prodotto e di implementarlo, di procedere al rinnovamento tecnolo-gico, di operare al fine di garantire ai dipendenti delle condizioni salariali e logistiche dignitose. Ma soprattutto di volgere lo sguardo verso il futuro.

Tuttavia è stato un periodo di tran-sizione. Non è stato un anno di gran-

«Non è stato un anno di grandi investimenti che do-vremmo, invece, essere in grado di fare l’anno pros-simo, proprio sul versante delle nuove tecnologie, dei giovani e della formazione. Si voleva essere certi, in questo momento di crisi generale che va ad incidere pesantemente sui bilanci degli stati dai quali dipendia-mo, che l’ottenimento del beneficio nel 2010, il quale ripescava tante annate precedenti della legge 250/90, era un finanziamento sul quale potevamo contare in termini consuetudinari, di regolari annualità, oppure se si trattava di una eccezionalità»

di investimenti che dovremmo, inve-ce, essere in grado di fare l’anno pros-simo proprio sul versante delle nuove tecnologie, dei giovani e della forma-zione. Si voleva essere certi, in questo momento di crisi generale che va ad incidere pesantemente sui bilanci de-gli stati dai quali dipendiamo, che l’ot-

tenimento del beneficio nel 2010, il quale ripescava tante annate precedenti della 250/90, era un fi-nanziamento sul quale potevamo contare in termini consuetudina-ri, di regolari annualità, oppure se si trattava di una eccezionalità. La mia opinione era che noi ot-temperavamo ai criteri di legge e che la continuità ci sarebbe stata. Alla fine del mese di novembre di quest’anno è arrivata la con-ferma che siamo stati ammessi per l’anno precedente e dunque ora siamo in attesa dei versamen-ti per il 2010. Si prospettano, ne-gli anni a venire, delle riduzioni, ma con quello che siamo riusciti ad incamerare grazie agli arretrati e ad una gestione oculata delle ri-sorse, potremmo avere una situa-zione aziendale tranquilla. Ecco

perché questo è stato un anno di con-solidamento e di transizione verso una nuove progettualità”.

Quest’anno all’Edit si è nota-to un grande fervore. Sono parti-ti nuovi progetti... Ma quali sono secondo Lei in questo momento le priorità?

”Sono il mantenimento e il miglio-ramento degli attuali prodotti. Poi la volontà di assicurare un dignitoso trattamento salariale dei dipendenti che preveda anche un contratto collet-tivo per i giornalisti, nonché condizio-ni logistiche e di lavoro ottimali. Ciò significa che dovremo procedere a de-gli interventi urgenti individuati da tempo e che riguardano il rifacimen-to del soffitto, la ricostruzione dell’im-pianto di riscaldamento e refrigera-zione e le attrezzature tecnologiche. C’è un’altra priorità ed è quella della formazione professionale. Poi arriva un altro punto, non meno importan-te, quello dei giovani come pure l’ot-

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Panorama 15

Etnia

Silvio Forza, direttore dell’Edit, su progetti e prospettive di sviluppo della casa editrice della Comunità Nazionale Italiana

Nuovi media e carta stampata: le due sfide del futuro

Silvio Forza

«I nuovi media hanno sconvolto il mondo dell’in-formazione e della comunicazione. Nei media clas-sici non è più importante essere i primi a dare una notizia... tanto la danno su Twitter. Stiamo andan-do incontro ad un’autentica rivoluzione sull’uso e sul consumo dei media. Io sostengo che i quotidia-ni da prodotto di massa diventeranno prodotto elita-rio. Avranno meno pubblico, ma continueranno a so-pravvivere in una forma diversa»

timizzazione dei processi aziendali. Alle luce di questi indirizzi program-matici, quest’anno ci siamo adopera-ti onde portare a termine alcuni pas-saggi in maniera efficace: abbiamo realizzato tanta formazione, richiesto consulenze nel campo editoriale, sia per quanto riguarda la grafica del-le nostre testate, ‘La Voce del Popo-lo’, ‘Panorama’, ‘Arcobaleno’,che per il nuovo sito Internet. Ogni testata avrà il proprio sito che non sarà solo il web tradizionale, ma sarà anche il sito per apparecchi mobili quali telefoni-ni e tablet a partire dall’iPod di Ap-ple, ma riguarderà anche altri, quel-li sulla piattaforma Apple e Android. Abbiamo avuto consulenze sulle nuo-ve tecnologie e sul come utilizzare al meglio le reti sociali per provocare il ‘social noice’ su Facebook e Twitter. Non finisce qui. Ci siamo avvalsi di consulenze sull’organigramma e sui processi aziendali che dovrebbero as-sicurare una massima razionalizzazio-ne del lavoro sostenuto,grazie anche a programmi software che impedi-scano le operazioni doppie, che snel-liscano il lavoro e permettano un ac-cesso online e Intranet per tutte le per-sone coinvolte nel processo lavorati-vo. Qui sono incluse anche forme di controllo sia per quel che riguarda le unità che generano profitto, sia quel-le che non hanno profitto, sempre in seno all’Edit. Questo vuol dire moder-nizzazione dell’ente, sia da un punto di vista della funzionalità che dell’im-magine e della gestione”.

Ci sono dei progetti realizzati in questo 2011 di cui va particolar-mente fiero?

”Sono sono tre: il primo riguarda l’avvicinamento di alcuni giovani alle nostre testate che hanno iniziato a col-laborare sia nel segmento che riguar-da la versione stampata che il fron-te online, ma stanno anche curando la nostra presenza su FB, come pure la nostra promozione. Questo è il gene-rico. Di concreto sono due i proget-ti di cui sono molto contento. Si trat-ta dell’edizione speciale che abbiamo dedicato ai parchi nazionali della Cro-azia, pubblicazione che è stata veico-

lato in 50 mila copie con uno dei più prestigiosi magazine turistici italiani che è ‘Bell’Europa’ e che ha avuto un ottimo riscontro e che ora avrà pure un’applicazione per telefonini Smar-tphone. Credo che su questa falsari-ga procederemo anche l’anno prossi-mo svolgendo un’operazione in sinto-nia con la nostra missione che è quel-la di favorire la reciproca conoscenza tra Italia e Croazia, tra Italia e Slove-nia. Un altro progetto è il rinnovamen-to tecnologico con la nuova rete infor-

matica nonché il grande gioco a premi di quest’estate in abbinamento a ‘La Voce del Popolo’ denominato ‘Sum-mer card’ da cui è scaturita pure una pagina speciale che quotidianamente abbiamo dedicato ai turisti italiani. È stato uno sforzo molto grande, abbia-mo imparato tante cose... per esempio che i turisti che vengono in vacanza nelle nostre zone sanno poco o nulla dell’esistenza della minoranza italia-na, tanto meno dell’esistenza del quo-tidiano di questa minoranza. Abbiamo incontrato tanto scetticismo, tanto di-sinteresse da parte dei villeggianti che noi, in tutta sincerità, non comprendia-mo. Se qualcuno di noi andasse a fare una vacanza in Turchia e qualcuno ci dicesse: ‘Guarda che qui puoi trovare un giornale italiano che ti può dare tut-te le notizie del paese, della regione in cui trascorri le tue vacanze’, a prescin-dere se minoranza o meno, a prescin-dere dall’affinità nazionale o meno... un minimo di curiosità noi l’avremmo dimostrata.

In termine di quantità questo inte-resse è venuto a mancare, è stata una delusione non solo professionale, ma anche di tipo culturale. Però, nonostan-te tutto, visto che abbiamo avuto tan-ti promotor in regione, siamo riusci-ti a vendere parecchie copie in più de ‘La Voce’ e portare tanti nuovi lettori. I turisti italiani, che hanno acquistato la nostra pubblicazione, hanno dimo-strato un atteggiamento positivo rispet-to alla possibilità di incontrare un nuo-vo quotidiano e hanno espresso auten-tica ammirazione e soddisfazione per quello che facciamo. E questo è un bel successo. Abbiamo avuto qualche cen-tinaio di lettori in più, persone che la prossima estate ritorneranno da noi e anche questo fa parte della nostra mis-sione. Ma non riesco a redimermi dal dire che la poca conoscenza che c’è in Italia sulla nostra esistenza e presenza sia alquanto frustrante”.

Come cambierà il modo di fare informazione all’interno della CNI e delle pubblicazioni dell’Edit alla

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luce di nuovi media e delle nuove piattaforme di comunicazione di cui già oggi disponiamo?

”I nuovi media hanno sconvol-to il mondo dell’informazione e del-la comunicazione. Nei media classi-ci non è più importante essere i primi a dare una notizia... tanto la danno su Twitter. Stiamo andando incontro ad un’autentica rivoluzione sull’uso e sul consumo dei media. Io sostengo che i quotidiani da prodotto di massa di-venteranno prodotto elitario. Avran-no meno pubblico, ma continueranno a sopravvivere in una forma diversa. Ma non è questo il problema che può riguardare l’Edit che ha una partico-larità, quella del suo essere minorita-rio, che non sempre è un handicap, che può essere anche un vantaggio, visto che possiede quella forza che gli deriva della presenza locale. L’esse-re un quotidiano della minoranza, ma vale anche per le nostre altre testa-te, danno a ‘La Voce’ una specificità che non può essere scalzata dai nuovi media. Inoltre, dobbiamo tener con-to di una popolazione in parte anzia-na di lettori che non si adeguerà alle novità in ambito tecnologico. Per co-storo la carta stampata continuerà ad essere una delle fonti di informazione principale.

Tra i nostri lettori abbiamo un’al-tra fascia di popolazione, i pensiona-ti giovani, che hanno ancora voglia di imparare e a cui iniziative come il Centro multimediale di Fiume pos-sono risultare interessanti. Ci sono poi le Università della terza età in cui

«L’informazione multipiattaforma è certo l’infor-mazione del futuro, quella vincente. Laddove si par-la di sviluppo, si parla di multipiattaforma. E dunque tutto ciò ci riguarda, eccome»

la gente apprende cose che nei pri-mi sessant’anni di vita non ha fat-to.... Per quanto riguarda i giovani loro sono informatizzati di proprio, con i telefonini, i Tablet, con i Pc e dunque sono in un certo senso au-tonomi.

Abbiamo una popolazione di let-tori anziana proprio perché abbia-mo proposto prodotti giornalistici adatti ad una certa fascia d’età. Gra-zie alle nuove piattaforme, alle nuo-ve tecnologie, oggi abbiamo l’op-portunità di raggiungere anche i gio-vani, di interagire con loro. Ed è una battaglia che ce la dobbiamo giocare tutta. E qui faccio tutti i miei com-plimenti alla caporedattrice di ‘Ar-cobaleno’, Tiziana Dabović. ‘Ar-cobaleno’ che ha già aperto, di pro-pria iniziativa, una pagina su FB e un profilo FB. Il profilo è stato con-sultato da oltre 2 mila amici, mentre sulla pagina siamo a quota 500. Da qui in realtà si vede che c’è dialo-go con i ragazzi, con i giovani che scrivono... talvolta anche in una lin-gua ibrida. Offrendo dei mezzi che sono più adatti alla sensibilità, agli usi quotidiani dei giovani, siamo in grado di raggiungere anche questa importante fascia di lettori.

I nuovi media sono inoltre impor-tanti perché ci aiutano ad avere un con-tatto con coloro che vivono all’estero. Mi riferisco ai connazionali che risie-dono in Canada, in Argentina, in Au-stralia, per i quali il collegamento In-ternet è l’unico possibile per avere no-tizie sulla minoranza, sulla terra d’ori-gine. Le nostre edizioni online sono più viste in Italia o nel Canada che non in Croazia, ed è anche di ciò che do-vremmo tenere conto.

Ovvio, questo è un momento di svolta copernicana. Non dobbiamo nascondercelo. Tutto ciò implica pure ulteriore formazione per tutti i gior-nalisti e specializzazione per alcuni di loro. Tra breve dovremmo trovare all’interno dell’Ente modelli organiz-zativi che si rivelino efficaci e soddi-sfacenti per tutti, inclusi i sindacati”.

La CNI dispone di radio, tv, car-ta stampata. Ma esiste sinergia, una comune progettualità tra questi sog-getti mediatici?

“Direi che di collaborazione su al-cuni casi concreti c’è stata, ma una col-laborazione sul piano strategico è del tutto assente. I problemi sono anche di natura statutaria. Noi siamo un Ente dell’Unione Italiana, mentre le radio e la tv fanno parte delle reti statali slove-ne e croate. Ci si scontra così su dirit-ti d’autore, autorizzazioni... Non c’è un flusso regolare, quotidiano, di in-formazioni, un interscambio. È ovvio che se noi sul sito dell’Edit potessimo avere lo streaming di radio Pola o Fiu-me, oppure le trasmissioni di Radio o TV Capodistria, avremmo informa-zioni molto più interessanti. Potrem-mo anche iniziare a fare una trattativa di questo tipo ma sarebbe molto dif-ficile.

Sarebbe anche importante avere Rtv Capodistria sul satellite. Rendia-moci conto che non tutti hanno la pa-rabolica ma si servono dei provider o della tivù via cavo. Il compito sareb-be di contattare questi distributori af-finché Rtv Capodistria fosse in grado di entrare nelle case in Istria e a Fiu-me, magari con un piccolo pagamen-

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to, se non anche prepagato. Noi do-vremmo avere una tivù che ci segue e che noi seguiamo. Questa è una sfi-da per il futuro. L’informazione mul-tipiattaforma è certo l’informazione del futuro, quella vincente. Laddove si parla di sviluppo, si parla di multi-piattaforma. E dunque tutto ciò ci ri-guarda, eccome”.

La Croazia sta per entrare nell’Ue e la Slovenia è già integrata. Il mercato dell’Edit in questo nuovo contesto si allarga o contrariamen-te a quanto tutti noi speriamo Lei si aspetta dei problemi?

”Noi non siamo riusciti a realiz-zare una serie di operazioni di tipo commerciale sui nostri libri pro-prio perché c’è di mezzo un confi-ne. Da questo punto di vista, quan-do non sarà necessario fare le carte ogni notte per poter esportare ‘La Voce del Popolo’, o portare all’este-ro i nostri libri, ci sarà una semplifi-cazione che può aprire nuovi spazi, delle nicchie interessanti. Faccio un esempio concreto. I libri si vendono generalmente in conto vendita. Vuol dire che vengono dati alle librerie e poi quando li vendono ce li pagano. Questa è un’operazione che non si può fare con la Slovenia e con l’Ita-lia perché non esiste un conto ven-dita esportazione bensì chi importa deve pagare subito i dazi doganali, deve sostanzialmente saldare subi-to la fattura. Questo è deterrente per l’esportazione dei nostri prodotti.

Io non posso dare un giudizio se non di tipo molto manieristico, nel senso che l’Ue è ancora vista come un toccasana di tutti i mali. Ovvio che all’interno dell’Ue ci sono dei proble-mi, anche di crisi di civiltà, legati al fatto che dipendiamo mol-to da che cosa pensano le banche e la finanza e poco conta quello che i fondatori dell’Ue avevano in mente per quanto riguarda la cir-colazione delle idee e delle persone. Ci saranno, certa-mente, dei contraccolpi ne-gativi a livello sociale, ma da quel che riusciamo a capire dalle esperienze al-trui, da ciò che leggiamo, l’Ue è un contesto miglio-re rispetto all’isolamento in cui ci troviamo adesso. Per l’Edit sarà certamen-

te un’opportunità. Non crediamo che l’apertura di altri mercati, o la presen-za di altre testate in italiano qui possa minacciare il ruolo delle nostre testate che hanno una fisionomia molto pre-cisa”.

Abbiamo un nuovo governo che si è insediando in Croazia, uno in Slo-venia. Questi due paesi sono in par-te i finanziatori della Edit. Che cosa si aspetta da queste compagini che, tutto sommato, delle minoranze si po-trebbero occupare solo in un secondo momento vista la contingenza del mo-mento?

“Le devo dare una risposta molto onesta. Nel senso di dire che la Croa-zia e la Slovenia hanno sempre segui-to l’Edit e io questo lo apprezzo. D’al-tra parte bisogna dire che con le sole risorse della Croazia e della Slovenia avremmo una coperta cortissima, non ce la faremmo a pubblicare le nostre testate, avremmo un numero di dipen-

denti di molto inferiore. Ciò non vuol dire che queste risorse non siano im-portanti e che io non esprima il mio ap-prezzamento all’impegno che la Croa-zia e la Slovenia stiano sostenendo in un contesto di grave crisi. Notizie che giungono da Zagabria e da Lubiana, e per quanto riguarda Zagabria pare che sia definitivo, ci confermano che le ri-sorse alle minoranze non verranno co-munque tagliate, e questo è un buon segnale per un governo,come quello croato, che si trova al binario di par-tenza. Personalmente preferirei che an-che noi dipendenti fossimo in grado di avere idee e poi la capacità, il know how, per incamerare quante più risor-se sul mercato in maniera autonoma. Le spinte che ci giungono dai finanzia-menti croati, sloveni e italiani sono im-portatissime e, lo sottolineo, sono sto-ricamente ultra legittime, ed è questa una delle ragioni per cui è giusto che la Croazia, l’Italia e la Slovenia con-tinuino a finanziare le istituzioni della minoranza fino a che l’ultimo membro della CNI che è nato da cittadino ita-liano ed è ancora vivo in queste zone continui a respirare. Questo mi sembra un fatto fondamentale. Che poi non ci si debba agganciare solo a questi finan-ziamenti, ma si debba cercare di vede-re che cosa si può avere dal mercato, è uno dei compiti a cui non ci possiamo sottrarre. Vorrei dire un’ultima cosa. L’Edit si rende conto della crisi che colpisce direttamente l’Unione Italia-na causa i tagli da parte del Parlamento italiano e dunque noi, pur nella convin-zione che alcuni nostri siano di estre-ma importanza per l’Unione italiana, come per citare un esempio il progetto ‘Arcobaleno nelle scuole’, cercheremo di fare una programmazione in modo

da dare spazio all’UI di in-tervenire laddove effettiva-mente ci sono gravi proble-mi, piuttosto che chiedere di impegnare risorse qui da noi dove, per il momen-to, ce la caviamo. Questo non vuol dire che rinun-ciamo alle nostre richieste nei confronti del fondatore, bensì che assumiamo un atteggiamento di maggior sensibilità rispetto a delle contingenze che per la pri-ma volta in tanti decenni ci vedono favoriti rispetto ad altri”.●

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La storia oggiNei 150 anni dell’unità d’Italia analizzati a Trieste i rapporti con gli analoghi processi dell’Europa danubiana e balcanica

Risorgimento: vicinanza e simpatia nei confronti del mondo slavo di Fulvio Salimbeni

Molte sono state le iniziati-ve volte a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, ma

la maggior parte d’esse ha riguarda-to solo la vicenMolte sono state le iniziative volte a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, ma la maggior par-te d’esse ha riguardato solo la vicenda nazionale, trascurando il contesto eu-ropeo e i rapporti con analoghi proces-si svoltisi quasi contemporaneamen-te nell’Europa danubiana e balcani-ca, che sono stati oggetto solo d’alcune manifestazioni pro-mosse dall’Associazione Ita-liana di studi del sud-est euro-peo (AISSEE), presieduta da uno specialista quale France-sco Guida. Meritoria, pertan-to, è stata la Tavola Rotonda su Il Risorgimento italiano e i popoli slavi, organizzata a Trieste il 16 dicembre dall’As-sociazione “Strade d’Euro-pa”.da nazionale, trascuran-do il contesto europeo e i rap-porti con analoghi processi svoltisi quasi contemporane-amente nell’Europa danubia-na e balcanica, che sono stati oggetto solo d’alcune manifestazioni promos-se dall’Associazione Italiana di studi del sud-est europeo (AISSEE), presie-duta da uno specialista quale France-sco Guida. Meritoria, pertanto, è sta-ta la Tavola Rotonda su Il Risorgimen-to italiano e i popoli slavi, organizzata a Trieste il 16 dicembre dall’Associa-zione “Strade d’Europa”.

L’attenzione della cultura italiana per il mondo slavo di là dall’Adriati-co viene, infatti, delineandosi già nel secondo Settecento, allorché l’abate Fortis nel Viaggio in Dalmazia (1774) dedica non poco spazio alla descri-zione dei Morlacchi, elogiandone la fierezza e semplicità dei costumi, in-corrotti dalla modernità, creando uno stereotipo destinato a lunga fortuna e ripreso poi da Herder e Goethe, che nell’affermantesi clima romantico ve-devano in quelle genti un emblemati-co esempio di genuinità e naturalez-

za, contrapposto alla decadente civiltà dell’Europa occidentale.

In seguito, in piena epoca napole-onica, il giovane Cesare Balbo venne inviato come funzionario dell’impero francese a Lubiana, capitale delle Pro-vincie Illiriche (1809-1813), entrando in contatto con quel mondo, che esso pure aveva iniziato da qualche tempo il proprio risveglio nazionale, e pren-dendo conoscenza della sua peculia-re realtà, che avrebbe tenuto presen-te scrivendo Delle speranze d’Italia (1844), in cui auspicava che l’Austria,

rinunciando al Lombardo-Veneto, ve-nisse compensata lasciandole mano libera nei Balcani, dove, riprendendo la settecentesca politica d’espansione antiottomana, avrebbe potuto libera-re tutti i popoli slavi meridionali, uni-ficandoli entro i suoi confini, creando una struttura trialistica - germanica, ungherese, slava - quale quella più tar-di auspicata prima dal vescovo Stros-smayer e poi dall’erede al trono Fran-cesco Ferdinando. Se quest’ipotesi, che si muoveva su un piano diploma-tico, sembrava sacrificare la causa sla-va all’interesse italiano, in effetti, nel-la prospettiva dell’autore, era formu-lata anche a favore dei popoli balca-nici, che, liberati dal giogo islamico, sarebbero venuti a far parte d’uno sta-to cristiano, trovandosi inseriti in un contesto ben più progredito e avanza-to di quello retto dalla Sublime Porta.

Ben diversa la posizione del Tom-maseo, che, originario di Sebenico e

con sangue slavo nelle vene per par-te materna, nei primi anni Quaranta affrontò la questione sul versante più propriamente storico e culturale, trat-tandola nelle Iskrice comparse a Za-gabria nel 1841 e nel medesimo anno in traduzione italiana (Scintille) a Ve-nezia, e nei Canti popolari toscani, corsi, illirici, greci (1842). Nella con-cezione romantica la letteratura po-polare essendo l’espressione più ge-nuina dell’anima d’una nazione, era naturale che l’intellettuale dalmata la studiasse in maniera approfondita per

coglierne l’essenza storica e i caratteri peculiari. Convin-to che la Dalmazia - connota-ta dalla compresenza dell’ele-mento latino e slavo, il primo dominante nelle città costiere e nella classe dirigente, il se-condo prevalente nel contado e tra i ceti subalterni - dovesse svolgere una funzione di pon-te tra i due mondi e di media-zione tra essi, fu sempre alie-no da atteggiamenti naziona-listici in materia, guardando con simpatia al risorgimen-to balcanico - persuaso che al suo compimento italiani e sla-

vi, una volta liberi, uniti e indipenden-ti, sarebbero convissuti pacificamente in una libera federazione europea, in ciò su posizioni affini a quelle del Cat-taneo e dello stesso Mazzini, auspici entrambi di veri e propri Stati Uniti d’Europa -, valorizzando la tradizio-ne veneziana di buon governo e di ri-spetto delle diverse componenti etni-che del suo dominio “da mar” e se-guendo con costante attenzione, fino all’estrema vecchiaia, quanto avveni-va di là dall’Adriatico, fedele a un in-teresse che s’era già in qualche misu-ra manifestato negli anni Trenta, allor-ché aveva collaborato alla rivista trie-stina “La Favilla” (1836-1846), sorta con il dichiarato proposito di favori-re il dialogo e la reciproca conoscenza tra mondo italiano, germanico e slavo, che proprio nel capoluogo del Litora-le Austriaco s’incontravano e si con-frontavano, traducendo e segnalando le opere principali delle rispettive let-

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La storia oggi

Nei 150 anni dell’unità d’Italia analizzati a Trieste i rapporti con gli analoghi processi dell’Europa danubiana e balcanica

Risorgimento: vicinanza e simpatia nei confronti del mondo slavo terature, un programma, questo, che a inizio Novecento sarebbe stato ripreso dai collaboratori giuliani, Scipio Slata-per e i fratelli Stuparich in ispecie, del-la “Voce” di Prezzolini.

Colui, però, che manifestò maggior interesse per la comparsa sulla scena storica dei popoli slavi fu Mazzini, il quale aveva già dedicato alcune consi-derazioni in merito nel giovanile sag-gio D’una letteratura europea, com-parso nella fiorentina “Antologia” del 1829, in cui s’era soffermato pure sulla Russia e su Puskin, ritenuto espressio-ne più alta di quella giovane nazione. Qualche anno dopo, del resto, avreb-be recensito l’antologia poetica boema del Bowring (Londra 1832), ancora una volta svolgendo un discorso poli-tico prendendo lo spunto dalla lettera-tura, perché, a suo avviso, “la poesia nazionale (…) è l’alito del popolo, lo specchio in cui si riflette, più che altro-ve, il pensiero, l’idea che quel popolo è chiamato a svolgere e rappresentare nella storia dell’Umanità” (Lettere sla-ve e altri scritti, Biblion 2007, p. 166). Dopo aver conosciuto, nell’esilio el-vetico e francese, rivoluzionari polac-chi protagonisti della fallita rivoluzio-ne d’inizio anni Trenta, che meglio gli avevano fatto conoscere quella realtà, una volta passato a Londra, nel 1837, ebbe modo d’approfondire le cogni-

zioni in materia, tanto che nel 1847 poté pubblicare nel “Lowe’s Edinbur-gh Magazine” un ampio saggio On the Slavonian Movement, al cui interno distingueva quattro componenti prin-cipali: la polacca, in cui riponeva le maggiori speranze di riscatto di quei popoli oppressi; la boema, impegnata in una dura battaglia per la rivalutazio-ne dello slavismo contro il germane-simo in seno all’impero austriaco; la russa, forza nuova e vitale, ma sotto-posta all’autocrazia zarista e allora so-praffatrice dei polacchi e d’altri popoli slavi, e, infine, quella balcanica, rap-presentata in particolare dai serbi, da tempo in lotta per redimersi dal giogo ottomano.

Nel medesimo anno, d’altronde, a conferma della costante attenzione ita-liana per la Slavia, Carlo Tenca, uno dei principali esponenti della vita let-teraria milanese del tempo, nella sua “Rivista Europea” - titolo significa-tivo come pochi altri dell’apertura e ampiezza d’orizzonti dell’élite risor-gimentale - dava alle stampe l’articolo Della letteratura slava, cui, nel 1852, nel “Crepuscolo”, periodico per certi versi erede del precedente, faceva se-guire lo scritto Della letteratura rus-sa, onde informare il pubblico nazio-nale su quelle nuove, vitali forze intel-lettuali.

È nel 1857, però, a ridosso della guerra di Crimea, dell’insorgere della questione d’Oriente (termine che allo-ra si riferiva alla crisi dell’ormai fati-scente impero ottomano e al suo de-clino nei Balcani) e del delinearsi del panslavismo, che trovava i propri re-ferenti principali sul piano culturale a Praga e in Boemia e su quello politico e diplomatico nell’impero zarista, che il patriota ligure scrive la serie di arti-coli, poi rifusi in volume, intitolati Let-tere slave, in cui, riprendendo e appro-fondendo i temi già discussi nel sag-gio inglese di dieci anni prima, e non mancando di richiamarsi ancora una volta al ruolo etico-politico e civile di letterati come il polacco Mickiewicz e il boemo Kollar, analizza il ruolo spet-tante ai serbi, che dopo un’eroica lot-ta erano riusciti a strappare l’autono-

mia - di fatto l’indipendenza, anche se formalmente conseguita appena dopo il congresso di Berlino del 1878 - al governo sultaniale di Istanbul, ponen-dosi come ideale guida del risveglio “illirico”, che si sarebbe dovuto com-pletare con la rivolta degli slavi sog-getti all’Austria in accordo e in conco-mitanza con i moti rivoluzionari italia-ni contro il comune nemico. È, d’altro canto, noto che nel 1866, durante la III guerra d’indipendenza, Garibaldi, in sintonia con Mazzini, ipotizzava uno sbarco in Dalmazia per favorire e so-stenere l’auspicata insurrezione slava contro gli Asburgo, anche se poi, per le remore del governo italiano, non se ne fece nulla. Va, comunque, ricordato che durante la seconda rivoluzione po-lacca, quella del 1863, non pochi ga-ribaldini, guidati dal Nullo, andarono a combattere e morire per la libertà di quell’infelice nazione, così come nel-le guerre balcaniche del 1912-13 irre-dentisti mazziniani giuliani come Ga-briele Foschiatti si sarebbero trovati in prima linea a fianco dei serbi contro i turchi.

Tutto ciò, da ultimo, avrebbe trova-to organica sistemazione storiografica nelle opere di Antonio Anzilotti, che sul finire della Grande Guerra (1918) pubblicò un equilibrato profilo stori-co dei rapporti tra italiani e jugoslavi nel volume collettaneo Italia e Jugo-slavia, cui nel 1920 sarebbe seguita la sua monografia, ancor oggi uno dei pochi titoli validi al riguardo, su Ita-liani e Jugoslavi nel Risorgimento. Poi venne il fascismo, e il mito della fra-tellanza tra Italia e Slavia sarebbe stato travolto dallo scatenarsi degli sfrena-ti nazionalismi e delle drastiche con-trapposizioni ideologiche, ma questa è un’altra storia. ●

Cesare Balbo (1789-1853)

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PsicologiaIl ragionamento e la decisione sono spesso condizionati da scorciatoie mentali che portano a giudizi fuorvianti (2)

Gli errori nelle stime probabilistichedi Denis Stefan

Se eravate impazienti, eccovi le risposte ai quesiti del numero scorso:

Quiz 1 - 5 minuti (tempo impie-gato da 100 macchine per produrre 100 pezzi)

Quiz 2 - 11 mesi (tempo necessa-rio per ricoprire la metà del prato)

Quiz 3 - 5 kune (costo della pallina)Quiz 4 - cca 2%Il quarto quiz è tratto da un esperi-

mento in cui questo problema venne proposto ad un gruppo di medici. Lo ripeto per chiarezza: il test per una malattia presenta il 5% di falsi po-sitivi, la malattia colpisce 1 persona su 1000 e gli individui sono testati a caso. L’accuratezza del test è del 95%. Un paziente da un risultato po-sitivo al test.

Qual è la probabilità che abbia ef-fettivamente la malattia?

I medici interpellati risposero per lo più che la probabilità che la per-sona sottoposta a test avesse la ma-lattia era del 95%. Come la maggior parte delle persone essi non tenne-ro conto della probabilità di base e l’hanno confusa con l’accuratezza del test. La stima corretta andreb-be fatta nel modo seguente: Se ab-biamo 1.000 persone, la malattia ne colpisce 1 su 1.000, per cui 1 perso-na avrà la malattia e il test con darà un esito positivo. Visto che la sua affidabilità è del 95% il test ci darà il 5% di falsi positivi (le persone ri-sultano positive al test ma non sono malate) per cui risulteranno positive

al test anche altre circa 50 persone. Ci saranno quindi 51 test positivi e una persona è effettivamente mala-ta, la risposta corretta al problema quindi è 1/51, ovvero circa il 2%.

Questo è indicativo di quanto pos-sono essere pericolose queste trappo-le cognitive quando ci cadono colo-ro che sono responsabili della salu-te degli individui, e tutti coloro che dovrebbero gestire la cosa pubblica a vantaggio della collettività.

Il ragionamento probabilistico del tipo: Qual è la probabilità che l’oggetto A appartenga alla classe B?, oppure Qual è la probabilità che l’evento A origini dal processo B?, è spesso distorto da delle “euristi-che” chiamate euristiche di disponi-bilità, di rappresentatività e di anco-raggio. In un esperimento, divenuto oramai un classico in diverse varian-ti, gli psicologi Kahnemann e Tver-sky posero i soggetti davanti ad un quesito simile. Fornirono la descri-zione di una giovane donna di nome Linda nel modo seguente: Linda ha 32 anni, single, indipendente. Ha una laurea in filosofia ed ha svolto una tesi in filosofia politica. È mol-to sensibile ai temi della giustizia sociale ed ha partecipato a manife-stazioni contro il nucleare. Chiese-ro poi ai soggetti di dire quale del-le due risposte avesse una probabili-tà maggiore di essere vera 1) Linda è un’impiegata di banca oppure 2) Linda è un’impiegata di banca atti-va nel movimento femminista.

Voi cosa avreste risposto? La maggior parte dei soggetti interpel-lati rispose che era più probabile la variante 2 violando così uno dei prin-cipi del calcolo delle probabilità per il quale la contemporanea manife-stazione di due eventi non può esse-re maggiore della probabilità dei due singoli eventi presi singolarmente, come pure trascurando il fatto che il numero delle impiegate di banca im-pegnate nel movimento femminista è più piccolo del numero delle im-piegate di banca in generale (proba-bilità di base). Evidentemente la de-scrizione di Linda risulta maggior-

mente rappresentativa della variante 2 e quindi spinge i soggetti a stima-re le probabilità in modo errato. Nel decidere se un evento (occupazio-ne di Linda) appartiene ad una clas-se di eventi (1-impiegate bancarie) o (2-impiegate bancarie impegnate nel movimento femminista), basiamo le nostre stime sulla somiglianza tra la descrizione fornitaci e (1 o 2) che su altri dati rilevanti.

Tuttavia, normalmente, l’imme-diata disponibilità alla mente di fat-ti o eventi costituisce un buon indi-zio per stimarne la frequenza, proprio perché i casi più frequenti sono più facili da ricordare o immaginare ri-spetto a quelli meno frequenti ma bi-sogna in ogni caso tener presente che la disponibilità di casi o eventi è in-fluenzata anche da altri fattori oltre alla frequenza o alla probabilità ef-fettive di manifestazione. Quindi, af-fidarsi a tale strategia per esprimere giudizi può condurre a commettere errori abbastanza prevedibili poiché sistematici.

Spesso, nel momento in cui dob-biamo emettere un giudizio probabi-listico sulla frequenza di un evento, saremo influenzati dal numero e dal-la facilità degli esempi di quell’even-to che recuperiamo dalla memo-ria. Gli esempi che sono più marcati sono meglio codificati nella memoria e quindi più disponibili nella costru-zione del giudizio.

Ad esempio le persone tenderan-no a sovrastimare il numero di atti di violenza commessi nei confronti di minori rispetto agli atti di violen-za commessi su persone adulte per la maggior disponibilità nella memo-ria di notizie concernenti (e sconcer-tanti) i primi rispetto ai secondi e per il maggior coinvolgimento emotivo che provocano. Nel giudicare la pro-babilità del manifestarsi di un evento le persone cercano di ricordare o ge-nerare mentalmente dei casi (esempi) che possano dare loro delle indicazio-ni utili. Trattandosi di un fenomeno psicologico è normale che esso non rispetti alla perfezione le leggi della statistica. Per esempio, eventi vividi

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Panorama 21

Psicologia

Il ragionamento e la decisione sono spesso condizionati da scorciatoie mentali che portano a giudizi fuorvianti (2)

Gli errori nelle stime probabilistichee recenti ci sembrano più frequenti di quanto non siano nella realtà.

Anche la prospettiva adottata dall’osservatore sociale (e quindi il tipo di informazioni che ha raccol-to da quella prospettiva) influenza la stima, così se si chiede a due co-niugi la percentuale di lavori dome-stici eseguiti da ciascuno di loro ri-sulta che ognuno si attribuisce una percentuale che sommata a quella dell’altro supera il 100%. Per ogni coniuge risulta più disponibile e sa-liente l’informazione sui lavori do-mestici svolti in prima persona il che porterà ad una sovrastima del pro-prio contributo.

Al giorno d’oggi molte persone ri-tengono di vivere nel periodo storico più violento di sempre: pensano che non ci siano mai stati tanti morti do-vuti a guerre come oggi e ritengono che il numero degli omicidi e delle guerre sia in aumento rispetto al pas-sato. Gli antropologi hanno dimostra-to che i maschi uccisi a causa di even-ti bellici nella preistoria in percentua-le sono stati molti più di quelli uc-cisi nel secolo scorso (nonostante le due guerre mondiali; Keeley, 1996). Spesso vengono fatti dei confronti tra i tempi moderni caratterizzati da un tasso elevato di violenza e i tempi preistorici caratterizzati dalla mitica figura del “buon selvaggio” non an-cora corrotto dalla società.

Steven Pinker (2002) ha suggerito che la tendenza delle persone a con-siderare la società attuale come più violenta sia dovuta all’euristica della disponibilità. I mass media sono più efficaci che mai nel fornirci in tem-po reale notizie riguardo ad eventi di violenza, guerra e crimine. Siamo co-stantemente esposti a questo tipo di informazioni, le recuperiamo più fa-cilmente dalla memoria e stimiamo gli eventi di violenza più frequenti di quello che sono realmente.

In fatto di rappresentatività del campione vi è una forte tendenza a considerare rappresentativi anche dei campioni piuttosto piccoli rispet-to alla grandezza della popolazione, potenzialmente infinita. Il classico

esempio che si prende per studiare questo tipo di distorsioni delle stime probabilistiche sono gli eventi ca-suali, tipica è la moneta ed il testa o croce. In un grande numero di lanci, in teoria un numero infinito, gli esiti testa-croce tenderebbero a parificar-si (legge dei grandi numeri) ma noi tendiamo a considerare rappresenta-tivo anche un piccolo numero di lan-ci della moneta ritenendo che il pic-colo campione (pochi lanci) dovreb-be riflettere quello che succederebbe in un numero di lanci elevato. Que-sta tendenza viene da alcuni chiama-ta ironicamente “legge dei piccoli numeri” o anche fallacia dello scom-mettitore, che si aspetta l’uscita del rosso alla roulette dopo che per alcu-ne volte è uscito il nero. Alle perso-ne non è chiaro il fatto che la proba-bilità di un evento non è qualcosa di osservabile e viene stabilita a priori. Ogni evento è indipendente dai pre-cedenti e quindi la probabilità rima-ne uguale ad ogni lancio di monete, dadi, estrazioni di numeri del lotto od altro che sia. Secondo alcuni au-tori questa tendenza umana sarebbe legata ad una nostra credenza, quel-lo della giustizia ed uniformità della natura, che applicheremmo sempre, anche se le evidenze empiriche ci di-cono che sarebbe preferibile pensar-ci con maggiore accuratezza prima di lanciarsi in imprese rischiose.

L’euristica di ancoraggio e acco-modamento si verifica quando, do-

vendo emettere dei giudizi di tipo quantitativo si arriva ad un qualche valore a partire da un certo valore iniziale, anche del tutto arbitrario ed implausibile, rispetto al quale viene accomodata la stima. In un esperi-mento gli autori chiesero ai sogget-ti di apportare una correzione ad una stima arbitraria che era loro proposta a proposito della percentuale dei pa-esi africani presenti all’ONU. Ad al-cuni soggetti era stato dato un anco-raggio del 10% ad altri del 65%. Ri-sultato: gli aggiustamenti operati dai soggetti li portavano ad una stima ri-spettivamente del 25% e del 45%. Non si sono dimostrati in grado di svincolarsi dal punto di ancoraggio anche se sapevano che si trattava di un dato di partenza errato. Altresì la stima del risultato di un calcolo del tipo 1x2x3x4x5x6x7x8 (512) risulta essere più bassa della stima del risul-tato dello stesso calcolo fatto all’in-verso 8x7x6x5x4x3x2x1. (2250) Nel primo caso la gente tende ad an-corarsi al numero 1 e nel secondo al numero 8, di maggior valore. Am-bedue le stime comunque sono mol-to o più basse del risultato corretto (40320).

Si tratta di una distorsione piutto-sto pervasiva e difficilmente spiega-bile, legata forse al fatto che le per-sone preferiscono comunque avere una sicurezza fittizia, data dal valore di ancora, piuttosto che emettere del-le stime casuali.●

Lanciando una moneta ci sono le stesse probabilità che esca testa o croce. Se la lanciamo 99 volte e otteniamo sempre testa, che probabilità ci sono

che nel prossimo lancio esca croce?

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Società Promossa da Paolo VI, la Giornata mondiale fu proclamata il primo gennaio 1968

Luoghi e cose uniti a chiedere pace e giustizia di Marino Vocci

Ho scelto di andare incontro al 2012 con un articolo mosai-co, quasi delle brevi note di

viaggio che, fissate sul foglio fino a pochi minuti fa bianco, mi aiutano a non dimenticare. Innanzitutto che an-che quest’anno il 1° gennaio ci sarà la Giornata Mondiale della Pace. Una ricorrenza della Chiesa cattolica, isti-tuita da Papa Paolo VI e celebrata per la prima volta il 1° gennaio 1968, che vuole essere un invito a riflettere, ma soprattutto a lavorare per la pace. Una giornata che mi ricorda un gran-de Papa, Giovanni XXIII, e una delle encicliche più importanti e conosciu-te, la “Pacem in Terris” (pubblicata nell’aprile del 1963 pochi mesi prima morte del Papa Buono). Nel momen-to del passaggio da un anno all’altro, visto che parliamo di mondo cattoli-co, prendo spunto da una recente ri-flessione “religiosa” di Paolo Rumiz; che si lega poco alla Pace ma mol-to, al tema conduttore della giorna-ta 2012, che è la libertà religiosa (per tutti), ripercorrendo il difficile rap-porto con l’altro e di come gli altri vedono il “nostro” Cristo.

Il “vagabondo curioso” triesti-no ricorda alcune pagine del libro “L’Usage du monde” scritto dallo scrittore e fotografo svizzero Nico-las Bouvier, dove viene descritto un suo viaggio compiuto negli anni Cin-quanta fino al subcontinente indiano. Nella tappa afgana egli narra di aver trovato, nel bazar di Kabul, una raf-figurazione di Gesù che ascendeva al cielo circondato da apostoli armati. Per un musulmano era inconcepibile che un profeta della bontà di Isa ac-cettasse di essere catturato senza di-fendersi, ma era assolutamente inam-missibile che i suoi uomini rinuncias-sero a difenderlo. Vili, codardi, non avevano reagito. E soprattutto, rinun-ciando a uccidere dei malvagi, essi avevano favorito la catena del male. La raffigurazione dei discepoli arma-ti altro non era che il desiderio dei musulmani di rendere più presentabi-le il martirio di quel sant’uomo. An-

cora più interessante la visione degli ebrei ortodossi, così come gli era sta-ta vivacemente spiegata da un rabbi-no gerosolimitano di nascita italiana. Il difetto maggiore di Cristo? Non si era sposato, non aveva figli. Chi non fa figli non è un uomo e non ascolta i comandamenti di Elohim: crescete e moltiplicatevi. E allora, egli disse, come fa a essere dio uno che non è nemmeno uomo? E che dire dei di-scepoli, questi scioperati perdigior-no che avevano rinunciato alla fatica della terra e del lavoro? Che garanzie di serietà potevano dare questi scapo-loni a zonzo capaci di vivere solo alle spalle altrui?

Un bellissimo invito quindi a co-noscere e ad ascoltare le storie e sen-tire il parere degli “altri”.

Una riflessione che mi ha felice-mente accompagnato, nella lettura della splendida, coraggiosa e uma-

nissima lettera dal titolo “La Chiesa del Vangelo e del Concilio Vaticano II con le porte sempre aperte”, che anche quest’anno in prossimità del Natale hanno voluto donarci i pre-ti Pierluigi Di Piazza (Udine), Fran-co Saccavini (Udine), Mario Vatta (Trieste), Giacomo Tolot (Pordeno-ne), Piergiorgio Rigolo (Pordenone), Alberto De Nadai (Gorizia), Andrea Bellavite (Gorizia), Luigi Fontanot (Gorizia), Albino Bizzotto (Padova), Antonio Santini (Vicenza). Una let-tera che oltre ad essere una testimo-nianza di profonda gratitudine verso la Chiesa, ricorda le ombre e i fre-quenti tradimenti al Vangelo. I tradi-menti di una Chiesa che spesso vive in un mondo lontano, a se stante.

In nostri amici preti credono fer-mamente invece in una Chiesa pove-ra, che rinuncia ai suoi privilegi, che si batte contro ogni privilegio e che vuole essere, ed è, sacramento di sal-vezza. In una Chiesa che può ispirare l’impegno politico, ma mai compro-mettersi con il potere. I nostri amici preti credono nel valore di una Chie-sa dell’accoglienza, della condivisio-ne e della festa. La lettera si conclude citando le parole del grande teologo luterano polacco Dietrich Bonhoef-fer, martire del nazismo (fu impic-cato all’alba del 9 aprile 1945, pochi giorni quindi prima della fine della guerra nel campo di concentramento di Flossenbürg): “Viene un tempo nel

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Promossa da Paolo VI, la Giornata mondiale fu proclamata il primo gennaio 1968

Luoghi e cose uniti a chiedere pace e giustizia quale ci restano due scelte: pregare e operare per la giustizia”. Queste pa-role evocano una Chiesa dedita alla preghiera e all’operare per la giusti-zia, dal quale ripartire e alla quale ri-tornare.

Dopo la riflessione è il momento di mettersi concretamente, e tutti in-sieme, in cammino e partecipare il 1° gennaio alla Marcia promossa a Trie-ste dalla Tavola Interconfinaria per la Pace e la Convivenza. Tutti infat-ti sono invitati il 1° gennaio 2012 a Trieste (la città dove si sono incontra-ti i tre presidenti, quello croato, quel-lo sloveno e quello italiano) ad unir-si alle cittadine e ai cittadini di que-sti nostri mondi affascinanti e com-plessi, ai Gonfaloni dei Comuni e delle Provincie, ai rappresentanti de-gli Enti locali italiani, sloveni e croa-ti, alle diverse Associazioni dei terri-tori di Trieste, del Carso e dell’Istria agli esponenti delle diverse Comuni-tà linguistiche, culturali, religiose per attraversare la città da San Giusto a piazza Sant’Antonio e ricordare che qui tutti insieme dobbiamo costrui-re un futuro di pace e benessere per tutti.

Incontriamoci, raccontiamoci le nostre storie, mettiamoci in cammino, perché come ha scritto l’amico Enzo della Fondazione Langer, ricordando Srebrenica e Sarajevo (nel 2012 sa-ranno 20 anni dal martirio): vi sono luoghi al mondo che si attraversano in silenzio. Passo dopo passo. Atten-ti a non smuovere neppure una pietra che cambi la memoria che nel tempo le tragedie hanno a questi luoghi as-segnato, immergiamo le nostre anime nella liquida atmosfera che essi esala-no. Luoghi su cui le stagioni passano veloci come nuvole, su cui sta invece immobile la ferita dei ricordi. Luoghi di lapidi corrose dalle carezze di chi è rimasto a smuovere le zolle di terra coperte di neve e sole.

Vi sono luoghi e cose al mondo che gridano e chiedono conoscenza, giustizia e futuro: costruiamo insie-me un mosaico di pace.

Amiche e amici carissimi, AU-GURI di tutto cuore. ●

Riflessioni in cornice

A Natale si può fare di più…?di Luca Dessardo

Natale. La famiglia riunita come nelle pubblicità statunitensi anni

’50, la messa solenne in onore della nascita di Gesù ed una allegria gene-rale. Al giorno d’oggi però, le prime associazioni al Natale non sono né di carattere religioso né tantomeno ri-guardanti la famiglia. Sono i fasti dei regali e delle decorazioni, la cui ma-nifestazione sono le vetrine e le stra-de della città tutte illuminate da fin-te stelle e stelline e lampadine varie e addobbate con più di un mese di an-ticipo.

Addobbi kitsch e luci esagerate anche nelle case, pur di dare l’im-pressione di una felicità assoluta, lon-tana dai problemi di ogni giorno – è questa molto spesso la realtà delle fe-ste invernali (e guarda caso il tasso di suicidi è il più alto dell’anno appun-to per questa pressione della socie-tà sull’individuo che deve dare l’ap-parenza di una persona soddisfatta). Un Natale che sa sempre più di ar-tificiale. Anche la messa è per mol-ti una sorta di rito scaramantico, un obolo da pagare alla tradizione: du-rante l’anno la gente evita le chiese e la religiosità, e poi improvvisamente a Natale le chiese sono piene di ge-nuflettenti.

Quest’anno c’è anche l’incubo del-la crisi, della disoccupazione, del falli-mento economico: un Grinch reale che getta la sua ombra su questa stagione. Per porvi rimedio, invece di accendere ancora più luci e parodiare uno sfar-zo in realtà inesistente, alcuni hanno scelto il contrario. Un Natale più so-brio. La città di Trieste per esempio, ha scelto di spendere di meno sulle de-corazioni. Piazza Unità, solitamente un pozzo di luce e una foresta di abeti, quest’anno è rimasta spoglia.

Molti triestini non hanno apprez-zato, e su Facebook sono state aper-te pagine cariche di ingiurie nei con-fronti del sindaco e delle autorità cit-tadine. Pare che una Piazza Unità nuda abbia rovinato la triviale alle-gria di molti. Fatto sta che vogliamo

vivere un’illusione, una distrazione; vogliamo avere davanti l’immagine di una diffusa spensieratezza.

Da una parte potremmo interpre-tare questa tendenza come il bisogno, almeno una volta all’anno, di lasciar-si alle spalle le preoccupazioni, e go-dere del falso oro che luccica. Una vi-sta che rincuora e che forse serve a scaricare le tensioni accumulate e ri-dare un poco di tranquillità. Non si tratta solamente delle strade e della collettività, ma riguarda pure l’indivi-duo all’interno della sua casa: è tera-peutico permettersi almeno una volta all’anno di sforare, di esagerare, di sfogarsi in modo da non scoppiare.

Certamente è uno dei motivi per cui il Natale lo vogliamo il meno pos-sibile toccato dalla crisi e dalla quo-tidianità, ed è anche un motivo va-lido. Però non posso fare a meno di pensare che questa tendenza all’au-toinganno sia molto più radicata, e non tocchi solamente questo periodo. Fromm ha scritto che l’uomo può es-sere o può avere, indicando nell’uo-mo contemporaneo uno che prefe-risce avere. Ebbene, oggi non serve nemmeno avere. Oggi l’uomo vuole solamente apparire.

Quello che conta è l’immagine. Per questo motivo molti scelgono di tirare la cinghia, basta che sia una cinghia Gucci. Toccare questa imma-gine, l’unica cosa che valga qualcosa in quanto ci manca il tempo per ar-rivare alla sostanza, è questo il vero sacrilegio dei giorni nostri e la bla-sfemia che molti vedono nella sobrie-tà che questo Natale sta assumendo. Paradossalmente la mancata imma-gine, una strada non addobbata, ci ri-corda la sostanza (intesa anche come pecunia, visto che comunque abbia-mo preferito l’avere all’essere) che in effetti manca a noi come individui.

Invece, come esercizio spirituale potremmo quest’anno guardare meno ai regali, agli addobbi, agli eccessi e ritrovare la tranquillità e un poco di spensieratezza nelle cose semplici, senza dover associare sobrietà a crisi e infelicità. ●

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Cinema e dintorni Il complesso tema affrontato in Tomboy di Céline Sciamma e Scialla di Francesco Bruni

Diventare adulto? Più difficile di quel che sembra di Gianfranco Sodomaco

Pubertà: “periodo di sviluppo o di inizio dell’attività delle ghiandole sessuali, che si ma-

nifesta nella donna con la prima me-struazione, nell’uomo con la produ-zione di sperma” (dal vocabolario “Zingarelli” 2011). Dunque, propria-mente, la pubertà è la preadolescen-za, non l’adolescenza (caratterizzata da altro, come vedremo), e la prota-gonista di Tomboy, di Céline Sciam-ma (Francia, 2011), Laure, è appun-to una pubere, e mai film, a partire da quella definizione, ha interpreta-to così precisamente e intensamente i problemi di un’età così difficile. Ve-dere per credere.

La storia. Si svolge durante le va-canze estive che Laure trascorre nel-la città dove la famiglia si è da poco trasferita (la mamma attende, a bre-ve, un terzo figlio). Un periodo, con la scuola chiusa, adatto per “scendere in strada” (tanto più che siamo in un quartiere di periferia, attorniati dal-la natura, e i ragazzi si conoscono un po’ tutti tra di loro), giocare e, giocan-do, fare nuove amicizie. E infatti, su-perate le iniziali timidezze, è proprio quello che accade. Ma con una parti-colarità: Laure, che ha le sembianze e veste come un maschietto, dimostra subito le sue attitudini per un gioco

tipicamente maschile: il calcio. Tanto è vero che i suoi nuovi compagni la prendono per un maschio fino al pun-to che la “femmina” del gruppo, Lisa, si prende subito una cotta (in qualche modo, “ricambiata”).

Ma perché Laure si veste da uomo? Semplice, perché si sente un uomo, perché ha difficoltà ad accet-tare quel corpo che ora sta scopren-do e dunque si comporta, per quan-to possibile, di conseguenza, fino al punto di farsi chiamare Michael, fino al punto di costruirsi un pene postic-cio con un po’ di “Pongo” (una spe-cie di morbida plastica che i bambi-ni ben conoscono fin dall’asilo). Ma, ovviamente, la cosa non può dura-re a lungo. Dopo una lite tra ragaz-zini, con la complicità della sorelli-na Jeanne, a cui va bene di avere un fratello maschio per uscire a giocare con lui, la piccola/grande verità viene

fuori e la madre, la genitrice, in que-sto caso si potrebbe dire la rappresen-tante stupida dell’ordine costituito, in difesa della “normalità” e della “re-golarità” (e probabilmente della fem-minilità, del sesso d’appartenenza - l’identità sessuale non è, non può es-sere una scelta, ma una evidenza bio-logica), costringe Laure a vestirsi da bambina e ad andare a chiedere scusa alla madre del bambino con cui ha li-tigato. Laure, offesa e ferita nel suo amor proprio, costretta alla vergo-gna (incredibile il male che possono fare i genitori ai bambini/ragazzi in certe occasioni!), piange e si ritira in se stessa e il padre, inevitabilmente maschio, più comprensivo, cerca di consolare la figlia dicendo che “tut-to si aggiusterà”... Come? Non lo sa-premo mai. Nell’ultima scena Laure e Lisa si incontrano e si guardano a lungo negli occhi, quasi a cercar di capire cosa sarà del loro futuro: reste-ranno due semplici amici, Laure di-venterà un transessuale?

Il film è molto bello perché è de-licato, rispettoso, attraverso lunghi silenzi e profondi sguardi, della in-teriorità sofferta con la quale Laure vive il suo dramma. E noi, spettato-ri, dovremmo riflettere moltissimo su un problema del genere. Céline Sciamma, giovane regista di origine italiana, molto brava, ha detto a pro-posito del finale: “È una fine aper-ta, ognuno la vede come vuole e in

Céline Sciamma, giovane regista francese di origini italiane

Laure (Zoé Héran), a sinistra, conosce Lisa (Malonn Lévana) e decide che si fingerà maschio e si chiamerà Michael

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molti si riconoscono. Ma di una cosa sono certa: “Tomboy” (dall’inglese: “ragazzaccio”) non racconta la storia di un bambino omosessuale”. Chi ha orecchie per intendere...

Adolescenza: “età della vita tra la fanciullezza e l’età adulta, caratteriz-zata da una serie di mutamenti fisici e psicologici e dalla maturazione ses-suale” (dal vocabolario “Zingarelli” 2011). E il protagonista del secondo film “di fine anno”, Scialla (Italia, 201, vincitore della sezione Contro-campo italiano a Venezia), di France-sco Bruni, è, appunto, un adolescente, Luca, davvero un “ragazzaccio”, che non studia, che non sopporta di stare in classe, che parla solo in romanesco stretto (e “scialla”, che vuol dire “stai sereno” nel senso di non rompere le scatole, potrebbe essere il suo motto) ma che, come tanti adolescenti, tutti, ha una sua intelligenza e una sua vi-vacità interiore.

La storia. Luca (Filippo Scicchita-no) non ha il padre e la madre, do-vendo assentarsi per un periodo per motivi di lavoro, pensa di “affidare” il ragazzo al professor Bruno Beltra-me (un Fabrizio Bentivoglio in gran forma), ex insegnante di lettere, che ha smesso di insegnare nella scuola per protesta, ha lasciato il Nord vene-to ed è approdato a Roma (fa il “gho-stwriter” per le memorie di Tina, una

pornostar - Barbara Bobulova), e dà lezioni private. Scopriamo presto il motivo dell’affidamento: Luca e Bru-no sono, in realtà, padre e figlio.

Soluzione narrativa non del tut-to originale ma davvero una sorpresa per il modo con cui Francesco Bruni, regista che è prima di tutto uno sce-neggiatore (ha scritto gran parte dei film di Paolo Virzì), la svolge. Non l’ennesima commedia generazionale, ricca di volgarità, luoghi comuni sui giovani d’oggi più o meno “scazza-ti”, più o meno impermeabili ad ogni richiamo educativo, più o meno per-si tra discoteca ed Ipad, ma qualcosa decisamente di diverso, più ancorato alla realtà, sempre ricca di sfumature. Sicché “Scialla” ci dimostra che an-che l’adolescente apparentemente più recalcitrante a ogni stimolo è alla ri-cerca (spesso inconsapevole) di una guida. E Bruno, sornione e paziente, senza alcun atteggiamento predicato-

rio, riuscirà a fare di Luca un giovane uomo maturo, che si assume le pro-prie responsabilità nei confronti di se stesso e soprattutto degli altri.

Vale la pena, a questo punto, sentire la voce di Francesco Bruni, per sape-re cosa lo spinto a girare il film e cosa, in definitiva, gli ha insegnato: “Il mio punto di vista è quello del padre... ma la fonte di ispirazione della storia è nel rapporto con i miei figli e i loro ami-ci. Nella verifica che ho fatto di quan-to potesse valere la mia cultura come strumento di comunicazione con loro... Così ho scoperto, ad esempio, che c’è bisogno di capacità di sintesi... perché non c’è più il tempo dell’ascolto che c’era quando eravamo noi ragazzi e ri-uscivamo a stare delle ore sopra i li-bri. Oggi i ragazzi ricevono input for-tissimi di fronte ai quali è difficile che un testo susciti la stessa attenzione... Quindi cinema, piuttosto che letteratu-ra! E poi c’è bisogno di autorità. Negli anni 60 il padre era una figura indiscu-tibile. Ora è totalmente diverso. Forse perché noi abbiamo cercato di metter-ci in discussione, mostrando le nostre fragilità... Bisogna incarnare un prin-cipio di autorità, anche irragionevole, anche astratto. Del genere: ‘Si fa così perché lo dico io!’ Noi padri di oggi abbiamo paura di rappresentare un li-mite per i nostri figli. Anche perché siamo tutti talmente stanchi e stressati che, alla fine, preferiamo darla vinta. E, invece, dovremmo essere il limite invalicabile...”

Affermazioni discutibili, ma con un fondo di verità!

Buon 2012 a tutti i lettori!●

Cinema e dintorni

Il complesso tema affrontato in Tomboy di Céline Sciamma e Scialla di Francesco Bruni

Diventare adulto? Più difficile di quel che sembra

I due protagonisti Bruno (Fabrizio Bentivoglio) e Luca (Filippo Scicchitano)

Francesco Bruni, vincitore della sezio-ne Controcampo italiano a Venezia

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ArteNato a Sabbioncello, Celestin Medović ha vissuto per anni in diversi conventi italiani

Creazioni di grande raffinatezza di Erna Toncinich

Tanti anni fa, al tempo della Jugo-slavia di Tito, in una libreria di Fiume si potevano, e spesso, ac-

quistare libri a prezzi stracciati. Entra-vo di sovente in quella libreria e qua-si sempre uscivo con qualche volume - sempre d’arte - spendendo una bazze-cola. Rivado ai tempi di allora sfoglian-do la monografia di un pittore croato, Celestin Medović, vissuto a cavallo tra Otto e Novecento. L’ho presa in mano perché dai mass media ho appreso che a Zagabria, ai Klovićevi dvori (dove le mostre, e interessanti, si susseguono senza sosta), è in atto una grande re-trospettiva del pittore e che dubito avrò il piacere di visitare. Ma di Medović opere originali ne ho viste parecchie, un po’ qua e un po’ là, a Zagabria, a Ragusa, a Spalato ed in alcune chiese della Dalmazia, anche erette nella par-te continentale. A Sarajevo, per esem-pio, ricordo di aver visto un suo dipinto riproducente la battaglia svoltasi secoli fa sulla Piana di Grobnico.

Celestin Medović, o più esattamen-te Mate, Krsto, Baldo poi, da frate lo vogliono chiamare Pellegrino ma lui si ribella (lo farà tante volte nella sua vita), vuole il nome di Celestin. Nato in un villaggio della penisola di Sab-bioncello nel 1857, quarto di sette fi-gli, sin da ragazzino rivela intelligenza e talento per il disegno. Ha solo nove anni quando sostituisce il maestro della scuola locale, appena aperta, lavoran-do con i bimbetti della prima classe. In convento, a Sabbioncello, entra a undi-

ci anni, va poi a Roma dove vive con i francescani irlandesi nel convento di S. Isidoro, vi rimane due anni durante i quali studia pittura con due maestri. Con uno di essi polemizza, per l’altro, il pittore italiano Grandi, nutre stima e

affetto. A Roma dipinge esclusivamen-te motivi sacri ma si dedica anche al restauro. La sua prima mostra romana, che riscuote un grande successo, gene-ra invidia da parte dei confratelli che lo considerano straniero, artista, addirit-

Il Baccanale

La monografia di Celestin Medović

Un trittico della mostra ai Klovićevi dvori di Zagabria

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tura, e ingiustamente, legato alla massoneria.

La vita in convento per il giovane frate Celestin diven-ta più difficile, lo mandano in Toscana, a Fucecchio, tappa successiva è Firenze, qui fre-quenta una scuola privata di disegno, ma i suoi superio-ri, che non approvano i temi trattati - nudi con modelle in carne ed ossa (che a frate Ce-lestin non dispiacciono affat-to) -, lo spediscono a Faen-za. Seguono poi i soggiorni, più o meno lunghi, a Roma, Cesena, Ragusa ed infine Mo-naco. Qui Medović frequenta per cin-que anni l’Accademia di Belle Arti, è il miglior studente e quando l’imperato-re Francesco Giuseppe vuole conosce-re il migliore dell’Accademia i docenti propongono proprio il fraticello con il quale il sovrano, informato che arriva dalla Dalmazia, scambia alcune paro-le in italiano. Altro successo consegui-to all’Accademia è la Grande medaglia

d’argento per Baccanale, una grande composizione poi presentata, con suc-cesso, pure a Parigi.

A Monaco la vita di Medović non si presenta facile, vive in convento “... in due celle strette e inadeguate... che

non sono il luogo adatto per un artista dai grandi sogni e idee” scrive un suo contem-poraneo. I sempre più fre-quenti rimproveri da parte del Generale dell’Ordine per il comportamento del giova-ne, che ritengono inadegua-to, lo spingono a prendere la decisione di lasciare il con-vento, la vita religiosa e rien-trare a casa. È il 1893. Da al-lora si muoverà tra Zagabria, la sua natia Kuna, Ragusa, conoscerà e stringerà amici-zia con il pittore croato più

noto del tempo, Bukovac, lavo-rerà per conto del vescovo Strossma-yer e farà vedere le proprie opere anche all’estero, a Vienna come a Budapest e a Praga. Anche ad Abbazia dove pre-senterà una sessantina di dipinti, ven-duti subito quasi tutti.

Muore, dopo lunga malattia, a Spa-lato, il 20 gennaio 1920.

La feconda e variegata produzione pittorica di Celestin Medović decre-ta la sua lunga e appassionata ricerca espressiva. È come paesaggista, au-tore di paesaggi silenziosi, privi del-la presenza umana, più che autore di scene storiche o di nature morte, che dimostra una speciale freschezza. Nelle sue marine, ma soprattutto nei suoi campi di lavanda, l’aggraziata bellezza del motivo viene resa da un tocco vitale, trascorrente, in una fu-sione di alta valenza formale, di soli-dità compositiva e di gradevoli sotti-gliezze cromatiche. Sono, questi pae-saggi, espressione delle emozioni che il pittore prova di fronte alla realtà, il loro fascino sta nell’innegabile raf-finatezza che non lascia indifferente l’osservatore.●

Arte

I campi di fiori

L’arrivo e la benedizione dei croatiL’arrivo dei croati

I campi di lavanda

Uno dei tanti paesaggi silenziosi che l’autore amava tanto

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28 Panorama

Reportage

La Loggia dei Trecento di Treviso da 112 anni si trasforma in un grande orto

Conosciuto in tutto il mondo, quello del Trevigiano è sotto tutela del Consorzio

Un fiore d’inverno? Il radicchio rossotesto e foto di Ardea Velikonja

Uno dei fiori all’occhiello del-la cucina veneta è certamen-te il radicchio rosso di Trevi-

so e quello variegato di Castelfranco. E ogni anno ormai da ben 110 anni a dicembre nella Loggia dei Trecen-to di Treviso si tiene l’antica mostra di questo pregiato ortaggio chiamato in tempi antichi “lattuga del Veneto”. Questo è uno degli eventi organizza-ti dalle Province di Treviso e Vene-zia nella festa del radicchio che por-ta il nome di “Fiori d’inverno”Tutti i produttori della zona sono riuniti nel Consorzio che ha funzione di tutela, di promozione, di valorizzazione, di informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi alla denominazione IGP. E i trevisia-ni sono gelosi del proprio prodotto, troppe volte oggetto di contraffazio-ni. E l’antica mostra è sempre una fe-sta per tutta la zona e per gli abitan-ti che vanno fieri di questo prodot-to. All’apertura quest’anno abbiamo voluto presenziare anche noi e ab-biamo colto l’occasione per parlare con il presidente del Consorzio Paolo Manzan tra l’altro titolare dell’azien-da agricola Nonno Andrea di Villor-ba (Tv).

”Il nostro Consorzio si occupa di promozione e tutela, cosa signifi-ca? Sono parole semplici da capire però più complesse da spiegare. Da un lato cerchiamo di tutelare il no-stro prodotto, soprattutto il nome, il nome di radicchio di Treviso e va-riegato di Castelfranco può essere utilizzato solamente dai produttori che sono dentro l’area del consorzio, e ricordo sono 55 comuni all’inter-no delle tre provincie: Venezia Pado-va e Treviso. Da un lato cerchiamo di proteggere con degli agenti vigi-latori che girano per l’Italia e sco-vano chi utilizza impropriamente il nome radicchio di Treviso e variega-to di Castelfranco, e purtroppo ce ne sono moltissimi. Prendono altre ti-pologie di radicchio che nulla hanno a che fare con il nostro che, ricordo, a differenza degli altri prodotti ha

diversi passaggi per essere prodot-to. Un altro radicchio viene prodotto in campo quindi viene raccolto, pu-lito e messo in vendita. Il radicchio di Treviso, ovvero la particolarità di questo prodotto che è magnifico, è che viene raccolto dal campo, viene mondato, messo nelle cassette e vie-ne lasciato con il piede nell’acqua di risorgiva per 15-20 giorni. Cosa suc-cede? Succede un piccolo miraco-lo perchè risorge nell’acqua e quin-di noi andiamo a mangiare un ger-moglio, non mangiamo un ortaggio, mangiamo quello che viene prodotto nell’acqua di risorgiva. E vi ricordo che è un’acqua che molto vicino da qua viene messa in bottiglia, tappa-ta e chiamata acqua minerale, quindi un’acqua purissima. Questa è la par-ticolarità del nostro prodotto, è una cosa meravigliosa.

Il nostro radicchio riusciamo a tu-telarlo perchè i nostri vigilatori sono pubblici ufficiali a tutti gli effetti e staccano verbali. Quindi i produttori e i ristoranti che spacciano per radic-chio di Treviso un altro stanno bene attenti perchè le multe sono salate: dai 4000 euro in su.

Per il momento abbiamo 200 pro-duttori però sono i più grossi del ter-ritorio, per una produzione che si aggira attorno alle 1000 tonnellate

all’anno”, ha concluso il presidente Manzan.

E quindi si è aspettato l’arrivo del vicensidaco Giancarlo Gentilini che ha salutato il numeroso pubblico pre-sente ringraziando tutti per quanto stanno facendo per tutela questo pro-dotto unico in tutta Italia. Ha ricor-dato che sono ben 112 anni che si or-ganizza questa mostra quindi da qui il nome di Antica mostra del radic-chio rosso. Subito dopo le cassette del pregiato radicchio sono andate a ruba come pure gli stuzzichini prepa-rati dal ristorante Tino, uno di questi ristoranti in cui il radicchio di Trevi-so è una specialità. Tra le bancarel-le si sono potuti pure notare i for-maggio al radicchio rosso, il cuore dell’ortaggio sotto aceto vere e pro-prie specialità. Da rilevare che se nel-le altre zone d’Italia esistono le stra-de del vino o dell’olio d’oliva, nel Trevigiano esiste la Strada del radic-chio con tre percorsi tematici: la ci-viltà dell’acqua da Treviso a Castel-franco (la città del Giorgione), le ter-re del radicchio e la campagna veneta dall’epoca romana alla Serenissima.

Ora vediamo chi èIl nome botanico della specie

spontanea della cicoria o radicchio rosso trevigiano è “Cichorium Intu-

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Panorama 29

Il monumento a Mario del Monaco da due mesi in Piazza Borsa per ri-

cordare il maestro trevisano

Le case tipicamente venete si affacciano sul fiume

La Loggia dei Trecento

Uno dei tanti ponti sul Sile

Il Monumento ai caduti di tutte le guerre

Treviso la città sul Sile

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30 Panorama

Antica Mostra del Radicchio rosso

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Panorama 31

L’apertura ufficiale con il sindaco che distribuiva “alle belle donne” un “fiore d’inverno”. L’esposizione ogni anno attira tantissimo pubblico non solo per l’ortaggio fresco ma anche per i prodotti con il prezioso radicchio rosso. Più sotto il va-

riegato di Castelfranco

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32 Panorama

I bocconcini al «fiore

d’inverno»

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Panorama 33

Dosi per 4 per-sone

I n g re d i e n -ti: 350 g. di riso fino o superfino; 4 cespi di radic-chio di Treviso; circa 1 l di brodo (anche di dado); 50 g. di pancet-ta arrotolata ma-gra; 50 g. di bur-ro; 1 cipolla me-dia; 1/2 bicchie-re abbondante di vino rosso; 3 cucchiai di gra-na o parmigiano grattugiato; sale.

Preparazione Sfogliate il radicchio e lavate-

lo più volte sotto l´acqua corrente. Scolatelo e allargatelo su un cano-vaccio per asciugarlo quindi divi-dete le foglie in due verticalmente lasciandone da parte qualcuna delle più belle per decorare il piatto. Spel-late la cipolla, dividetela in due e af-fettatela sottilissima. Scaldate l´olio e fatevi appassire dolcemente la ci-polla insieme alla pancetta tagliata a pezzettini. Quando la cipolla è leg-germente imbiondita, unite il radic-chio, salate e alzate la fiamma. La-

sciate cuocere per qualche minuto mescolando spesso, quindi aggiun-gete il riso e mescolate per qualche minuto fino a quando il riso sarà di-ventato lucido. Bagnate con il vino, e, una volta sfumato, aggiungete un mestolo di brodo bollente e conti-nuate ad aggiungerne via via che viene assorbito. A cottura ultima-ta, fuori dal fuoco, mantecate il riso con il burro e il formaggio grattu-giato, accomodatelo in un piatto da portata profondo e decorate tutto in-torno con le foglie di radicchio fre-sche, disposte a raggiera. ●

Reportage

bus”. Si tratta di una pianta dicotile-done della famiglia delle Asteracee, sottofamiglia Ligulifore, tribù Cico-racee:

Si trova ovunque nei luoghi er-bosi e incolti, dall’Eurasia sino ai confini dell’Afghanistan e del Belu-cistan. Geograficamente poteva esi-stere anche nel giardino dell’Eden, per questo si narra che la cicoria sia stata scoperta da Adamo nel Paradi-so Terrestre. L’utilizzazione da par-te dell’uomo della specie spontanea risale alla notte dei tempi. Plinio il Vecchio (23-79 a. C.), nel Naturalis Historia, citava la lattuga veneta sot-tolineando le sue qualità depurative. In antichità veniva usato come me-dicamento, specialmente per cura-re l’insonnia. I caratteri della specie primitiva si modificarono nei secoli a causa dell’ adattamento ambienta-

le, per ibridazioni naturali e per se-lezioni, sino a giungere al prodotto perfetto che è oggi il radicchio rosso della Marca Trevigiana. Solo in que-sta terra esistono le condizioni ide-ali per la sua produzione, infatti, la coltivazione è stata tentata, diverse volte, senza successo, già dal seco-lo scorso, in varie parti d’Italia e d’ Europa.

La coltivazione del radicchio ros-so di Treviso detto anche “Spadone Trevigiano”, non è difficoltosa, e la pianta diventa più bella se la radice è più sviluppata, per questo è neces-sario un terreno prevalentemente ar-gilloso.

Il Consorzio di Treviso ha una produzione di oltre 11.000 quinta-li annui.

Un terzo viene consumato nel-la provincia di Treviso, e i due terzi

La ricetta per un buon risottoPaolo Manzan, presidente del Consorzio di tutela del radicchio rosso, con Babbo Natale che gli re-

gala appunto l’ortaggio

raggiungono i mercati italiani (Mila-no, Torino, Bologna, Firenze, Roma e Napoli) ed esteri (Inghilterra, U.S.A., Francia, Germania).

È presente nei menù dei ristoran-ti di vari Paesi con il nome di “Chi-corée Rouge de Tréviso” a Parigi, “Roter salade von Treviso” a Mona-co, “Treviso’s Chicory” a New York.

Il radicchio di Treviso esiste sul mercato in due qualità: la varietà pre-coce e la varietà tardiva.

La varietà precoce è in vendita già alla fine di settembre, ha grossi ce-spi allungati, con foglie rosse larghe e una lunga costola centrale bianca. Viene preferito per la preparazione ai ferri.

La varietà tardiva, il “classico spa-done trevigiano”, si trova dalla metà di novembre, è più fragrante e gu-stosa. Ha cespi formati da germogli compatti e uniformi, le foglie strette e la costola dorsale completamente bianca.

Le foglie dello Spadone sono te-nere e croccanti, dolci e amarognole, si può mangiare crudo, in insalata, o cotto, ai ferri, fritto, stufato, nei risot-ti ecc. ●

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34 Panorama

Concorsi

CONSULTA FEMMINILE DI TRIESTE

VIII CONCORSO INTERNAZIONALE DI SCRITTURA FEMMINILE

Città di TriesteR E G O L A M E N T O

Art. 1La Consulta femminile di Trieste indice l’VIII edi-

zione del Concorso Internazionale di Scrittura Fem-minile “Città di Trieste”, aperto a tutte le donne, di qualsiasi nazionalità e cultura, nonché alle donne de-tenute.

Art. 2 La partecipazione al Concorso è gratuita.

Art. 3 I lavori, racconti di pace o di guerra, devono essere

inediti, in lingua italiana, scritti a macchina o al compu-ter ed avere una lunghezza massima di 4 cartelle, carat-tere 12 di word. Può essere inviato un solo elaborato.

I lavori dovranno essere inviati, in sette copie, alla Consulta Femminile di Trieste, c.p. 48 Posta Centrale Trieste con la dichiarazione esterna “contiene elaborato per il Concorso di scrittura” entro il 15 gennaio 2012. Fa fede il timbro postale.

Art. 4I lavori inviati non saranno restituiti. Le concorrenti

per un anno non possono risultare vincitrici dello stes-so premio.

Art. 5 Gli scritti dovranno pervenire in plico sigillato, senza

indicazione del mittente. Le generalità dell’autrice, l’in-dirizzo, il numero di telefono, e-mail, il titolo dell’ope-ra, una dichiarazione che attesti trattarsi di opera inedita e brevi cenni biografici, dovranno essere inseriti esclu-sivamente in una busta chiusa che accompagnerà nel plico gli elaborati.

Art. 6 Premi:1° premio: 500 euro della Consulta Femminile di

Trieste.Premio di 250 euro della Provincia di Trieste per un

lavoro sui rapporti intergenerazionaliPremio particolare di 150 euro del PEN ClubTrieste

riservato agli scritti delle donne detenutePremio della RAI del Friuli-Venezia Giulia che cure-

rà una libera riduzione radiofonica di un dialogo a due voci “…con un sorriso sul mondo femminile”

Premio dell’Associazione “Giuliani nel mondo” di 250 euro per un lavoro inviato da una donna emigrata, sia essa ancora residente all’estero o rientrata nel pro-prio paese d’origine.

Premio di un buono-acquisto di 300 euro delle Coo-perative Operaie di Trieste, Istria e Friuli per una scrit-trice residente nel Friuli Venezia Giulia.

La targa de “Il Piccolo” verrà assegnata al racconto di una triestina.

“L’Associazione contro il dolore Giuseppe Mocave-ro” premierà con 250 euro un lavoro relativo al rappor-to donne-dolore.

La “Casa della Letteratura” di Trieste premierà con una targa un racconto.

L’ Associazione transnazionale “Donne d’ Europa - Žene Europe - Ženske Evrope - Women of Europe” pre-mierà e tradurrà un racconto scritto in croato e sloveno.

Il Concorso si avvale quest’anno del contributo della Banca di Cividale.

Art. 7 Le decisioni della Giuria sono inappellabili in qua-

lunque sede.Art. 8

Le vincitrici dovranno ritirare il premio personal-mente o delegando persona di fiducia, pena la decaden-za dal premio.

Art. 9 La premiazione delle vincitrici avverrà l’8 marzo

2012 nella sede del Consiglio Comunale.Art. 10

Gli elaborati più meritevoli verranno pubblicati dal-la Ibiskos Editrice Risolo, senza obbligo di remunera-zione alle autrici. La proprietà letteraria rimane sempre delle autrici.

Per ulteriori informazioni: www.scritturafemminile. [email protected] Gina Cesanelli tel. 040 566603

La CONSULTA FEMMINILE DI TRIESTE è com-posta dalle seguenti Associazioni: ADEI - ADOSITA-LIA - ANDE - AIDDA - AMMI - CIF - CONVEGNI MARIA CRISTINA - DONNE AFRICA - FIDAPA Tergeste - FIDAPA Trieste - FUTURO DONNA - MDT - “RETE DPI - Nodo di Trieste” - SOROPTIMIST - UDI “il caffè delle donne”

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Panorama 35

Italiani nel mondoLascia l’incarico di presidente del Comitato permanente della Camera

Il commiato di Marco Zaccheraa cura di Ardea Velikonja

La riunione del Comitato per-manente sugli Italiani all’Este-ro della Camera è stata carat-

terizzata dall’intervento del presi-dente Marco Zacchera che, avendo optato per il mantenimento dell’in-carico di sindaco di Verbania, ha an-nunciato le sue dimissioni da depu-tato e quindi anche dal Comitato da lui presieduto. Nel porgere i saluti ai deputati che hanno partecipato atti-vamente alle sedute del Comitato, per lo più di esponenti dell’opposi-zione al precedente Governo, Zac-chera ha manifestato il suo dispia-cere per la diversità di status rispet-to all’analogo organismo del Sena-to, condizione che ha pregiudicato in molti casi l’efficacia dell’azione del Comitato della Camera. Zacchera ha anche espresso rammarico per la scarsa attenzione rivolta dal prece-dente Governo alle realtà delle col-lettività italiane all’estero, sottoline-ando che ciò si è determinato anche perché non si sono comprese le po-tenzialità derivanti dal mantenimen-to di legami più intensi con i conna-zionali nel mondo.

Il deputato del Pd Fabio Porta, eletto nella ripartizione America Meridionale, intervenendo anche in qualità di vicepresidente del Co-mitato, ha ringraziato il presiden-te Zacchera “per l’impegno profu-so a favore delle collettività italia-ne residenti all’estero, nonostante la scarsa collaborazione da parte dei deputati del suo stesso partito e l’atteggiamento di chiusura su que-sti temi assunto dal precedente Go-verno”. Porta si è inoltre rammari-cato per la perdurante assenza dei rappresentanti della passata mag-gioranza di Governo dai lavori del Comitato. “Un’assenza che perdura - ha precisato il deputato del Pd - anche nell’attuale fase politica, nel-la quale possono aprirsi spazi per un’azione più efficace a tutela degli italiani all’estero”.

Marco Fedi (Pd), eletto nella ri-partizione Africa-Asia-Oceania-An-

tartide, dopo avere augurato al pre-sidente Zacchera buon lavoro per l’incarico di sindaco di Verbania, ha sottolineato l’utilità dell’attività finora svolta dal Comitato che, an-che se è mancato il confronto con i deputati del Pdl e altri gruppi parla-mentari, si è dimostrato utile per ap-profondire specifici temi che in al-cuni casi sono stati successivamente svolti nell’ambito della Commissio-ne Esteri.

Secondo Fedi sarà inoltre ne-cessaria nei prossimi mesi una for-te attenzione del Comitato su que-stioni connesse ai provvedimenti in corso di adozione volti a sanare i conti pubblici. “In primo luogo - ha spiegato Fedi - occorre monitorare il processi di spending review re-lativamente alla rete consolare, per conseguire una razionalizzazione effettiva e non una semplice ridu-zione delle sedi. Sarà inoltre neces-saria una riforma dei Comites, per evitare la loro atrofia in conseguen-za della riduzione dei fondi dispo-nibili”. Per il deputato del Pd va se-guito con attenzione anche il pro-cesso di riforma fiscale, per scon-giurare la possibilità che i cittadini residenti all’estero subiscano indi-rettamente conseguenze negative in seguito alle misure che potreb-bero essere giustamente adottate

per colpire chi esporta illecitamen-te capitali. Fedi ha infine auspicato una analoga attenzione anche per le possibili ricadute sui connazio-nali all’estero della riforma pensio-nistica.

La deputata del Pd Laura Gar-vini, eletta nella ripartizione Euro-pa, ha espresso stima per il lavoro svolto dal presidente Zacchera, no-nostante lo scarso appoggio fornito dal suo partito di appartenenza, e ne ha evidenziato la disponibilità ver-so i bisogni degli italiani all’este-ro. Secondo la Garavini è comun-que necessario che il Comitato ac-quisisca maggiore visibilità e peso politico, anche in relazione al fatto che le diversità rispetto all’analogo organismo del Senato compromet-tono l’azione dei suoi membri in differenti ambiti, a cominciare dal Cgie. Per la deputata del Pd occorre dunque, al fine di rilanciare l’azio-ne del Comitato, un maggiore im-pegno, soprattutto da parte di quei gruppi parlamentari che, diversa-mente dal Partito democratico, ra-ramente partecipano ai lavori del Comitato.

Dal canto suo Franco Narducci (Pd), eletto nella ripartizione Euro-pa, ha augurato buon lavoro a Zac-chera nella sua funzione di sinda-co di Verbania ed ha ricordato sia la difficile situazione economica di quel comprensorio sia le problema-tiche, solo parzialmente risolte, dei lavoratori frontalieri in Svizzera.

Intervenendo in chiusura del di-battito il presidente Zacchera, dopo aver ricordato un’iniziativa pro-mossa dal comune di Verbania che ha coinvolto i concittadini all’este-ro ed ha riscosso grande succes-so soprattutto fra i connazionali in Australia, ha ringraziato i deputa-ti per gli attestati di stima e ha ri-cordato di aver più volte sollecitato la questione delle scarse risorse del Comitato. Ottenendo l’appoggio del Presidente della Commissione Esteri, ma nessun riscontro da parte del Presidente della Camera.

(Inform)

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36 Panorama

Made in ItalyL’Europa centrorientale è una delle destinazioni preferite dagli imprenditori e investitori della «vecchia Europa»

Croazia, mercato di sbocco per gli italiania cura di Ardea Velikonja

Le aziende europee tendono a ri-volgersi sempre più verso Pa-esi esteri per produrre e ven-

dere i propri beni e servizi. L’Europa centrorientale è una delle destinazio-ni preferite dagli imprenditori e in-vestitori della “vecchia Europa”. At-traverso una serie di interviste a im-prenditori stranieri presenti nei Paesi dell’Europa centrorientale sono stati analizzati e messi a confronto i prin-cipali fattori di traino del processo di internazionalizzazione. La Croazia è una importante destinazione di inve-stimenti diretti esteri, provenienti in particolare dall’Italia e dall’Austria.

La presenza di società stranie-re in Croazia sembra essere trainata non tanto dai vantaggi derivanti dai minori costi di produzione,quanto dallo sviluppo di nuove opportunità nel mercato locale. Gli investimen-ti diretti esteri sono, in larga parte, “market seeking”(cioè mirati al mer-cato, finalizzati a servire il merca-to locale) piuttosto che “efficiency seeking”(cioè mirati all’efficienza, finalizzati a beneficiare dei minori costi di produzione).

Un piccolo paese di benestanti

Benché di dimensioni contenute, con meno di 4,5 milioni di abitanti, il mercato croato è piuttosto interessan-te, poiché la popolazione è relativa-mente benestante e la domanda sofi-sticata.Non sorprende che la maggior parte degli investimenti diretti esteri (IDE) in Croazia sia stata destinata al settore dei servizi (settore finanziario, ICT, commercio al dettaglio e all’in-grosso, ecc.).A causa della guerra, la Croazia ha perso terreno in occasione della prima ondata di delocalizzazio-ne verso i Paesi dell’Europa dell’Est negli anni ‘90, e successivamente ha iniziato a competere per gli investi-menti esteri con Paesi a più basso reddito. Più in generale, la competi-tività del settore manifatturiero è fre-nata dagli insufficienti IDE “green-

field”, che avrebbero potuto contribu-ire a potenziare il livello tecnologico della produzione, e dal fatto che alcu-ni settori importanti (quali per esem-pio le costruzioni navali, le industrie metallurgiche,la produzione di pro-dotti petroliferi) non sono stati sotto-posti a un’adeguata opera di ristrut-turazione e privatizzazione. Pertanto, la Croazia non rappresenta nell’area una destinazione privilegiata per la delocalizzazione della produzione in settori intensivi di manodopera(per esempio, industria tessile, del pellame,della manifattura di prodot-ti in legno,ecc.). Tuttavia può esse-re considerata piuttosto attraente per determinate tipologie produttive di qualità più elevata e a maggior valore aggiunto. Sebbene il costo del lavo-ro sia relativamente elevato rispetto ai Paesi vicini dell’Europa sud-orien-tale, anche la produttività è eleva-ta. In tal senso, Calzedonia, azienda italiana leader nel settore del tessi-le e dell’abbigliamento,rappresenta un esempio interessante.Calzedonia produce calzini e calze, d imarchi noti quali Calzedonia, Intimissimi eTezenis, presso diversi stabilimen-ti in Italia,nell’Europa dell’Est (Cro-azia, Bulgaria e Romania) e in Asia (Sri Lanka).

Calzedonia la più presente

Calzedonia si è affacciata sul mer-cato croato considerandolo in princi-pio semplicemente come un merca-to di sbocco. In seguito, l’azienda ha deciso di avviare la produzione in Croazia effettuando un investimen-to “greenfield”, in uno specifico di-stretto industriale con una forte tradi-zione nel settore tessile. Calzedonia ha deciso di produrre in Croazia una gamma di prodotti d valore aggiun-to medio-alto, nella convinzione che il costo del lavoro, benché relativa-mente elevato rispetto ad altri Paesi dell’Europa centrale e orientale, non può essere considerato ingente se re-lazionato alla produttività, e ciò offre la possibilità di produrre beni di alta

qualità. In Croazia è stato più sempli-ce raggiungereil desiderato rapporto tra costi e qualità.È interessante no-tare la scelta relativa almanagement.Le società del gruppo Calzedonia all’estero sono solitamente gestite da personale italiano proveniente dalla casa madre. La consociata croata, in-vece, è gestita da alti dirigenti croa-ti; e la Croazia ora “esporta”manager che si occupano della gestione delle aziende anche in altri Paesi dell’Eu-ropa dell’Est. In virtù della stessa lo-gica – che vede la produttività e la qualità, e non semplicemente i co-sti di produzione, come le principa-li forze motrici – altre aziende ita-liane hanno recentemente manife-stato il proprio interesse per l’avvia-mento della produzione in Croazia: è il caso, per esempio, della Same Deutz-Fahr,azienda che produce trat-tori agricoli, e della Snaidero, attiva nel settore delle cucine. Entrambe le società hanno fatto ingresso nel mer-cato tramite l’acquisizione di azien-de locali.I settori caratterizzati da una forza lavoro qualificata sono compe-titivi a livello internazionale: tali set-tori comprendono l’industria chimi-ca e petrolchimica, alcuni comparti dell’industria dei dispositivi elettrici e ottici, nonché i settori delle teleco-municazioni e dell’informatica.

Un polo scientificoLa Croazia, relativamente ad altri

Paesi dell’Est, è considerata un polo scientifico, nonché un’ottima location per lo sviluppo di numerose attività ad elevata tecnologia, in particolare nel settore dei servizi e dell’assisten-za. Le università, e più in generale il sistema formativo, garantiscono l’ap-porto di laureati e impiegati qualifica-ti. A tal proposito, è rilevante l’espe-rienza di Siemens, la multinazionale tedesca leader nel campo delle ICT e delle attività ad alto contenuto di co-noscenza. L’ingresso in Croazia da parte di Siemens risale al 1995,grazie ad alcune acquisizioni. Al contempo, Siemens si è espansa in molti altri Paesi dell’Europa centro-orientale, e

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Panorama 37

Made in Italy

L’Europa centrorientale è una delle destinazioni preferite dagli imprenditori e investitori della «vecchia Europa»

Croazia, mercato di sbocco per gli italianiil mercato della CEE rappresenta at-tualmente una quota rilevante degli affari globali della società. A livello di gruppo, il dipartimento Ricerca e Sviluppo ha assunto un ruolo leader in Croazia per quanto riguarda deter-minate attività, mentre la società cro-ata rappresenta un importante centro di assistenza remota per molti altri Paesi della CEE e perfino dell’Eu-ropa occidentale. Anche la svedese Ericsson può contare su un centro di sviluppo in Croazia. In molti casi, la presenza di imprese in Croazia co-stituisce parte integrante di una stra-tegia più generale che mira a creare delle reti regionali. Essendo alcuni grandi gruppi presenti in molti Paesi diversi, le aziende locali possono go-dere di importanti sinergie. È il caso della Siemens, di Billa, la più impor-tante catena austriaca per la vendita al dettaglio (di proprietà del gruppo tedesco Rewe), e anche del gruppo edile austriaco Strabag. Siemens sta espandendo in numerosi Paesi le pro-prie attività attinenti ai servizi infor-matici, servendo così diversi clien-ti in paesi differenti. Billa, parte del gruppo Rewe dal 1995, ha avviato un processo di internazionalizzazio-ne in Repubblica Ceca e in Polonia a metà degli anni‘90. Si è affacciata sul mercato croato nel 1999, e suc-cessivamente in Bulgaria e Roma-nia. L’espansione nella CEE fa parte di una strategia globale: il gruppo è presente anche in Russia e in alcuni Paesi asiatici. Strabag si occupa del-la costruzione di strade e autostrade e si è anch’essa spinta verso Est per la prima volta a metà degli anni ‘90. In particolare, Strabag sta sviluppan-do la rete stradale in Paesi le cui in-frastrutture necessitano di un’opera di modernizzazione. Il gruppo è pre-sente in 29 Paesi: vi sono consociate in Croazia, Bosnia, Slovenia, Serbia, Montenegro e altri Paesi della CEE quali Bulgaria, Romania, Polonia e Ungheria. La presenza in Ungheria e in Polonia risale agli inizi degli anni ‘90. In taluni casi, la Croazia è con-siderata non solo parte integrante di una strategia di espansione nei pae-

si dell’Europa centro-orientale, ma anche un “ponte” per accedere ad altri mercati dell’ex Jugoslavia (in particolare la Bosnia). È il caso, per esempio, dell’italiana Ferrero. Ferre-ro produce generi alimentari (cioc-colatini, snack, caramelle) in Italia e in Polonia; e ha adottato una strate-gia finalizzata a scoprire nuovi mer-cati per espandere le proprie attività commerciali.

Dalla Croazia, inizialmente trami-te un ufficio di rappresentanza a Za-gabria, la società fornisce non solo il mercato croato, ma anche un bacino più ampio nell’area dei Balcani, com-prendente tutti i Paesi dell’ex Jugosla-via, l’Albania e la Bulgaria. Molti dei mercati dell’ex Jugoslavia sono con-siderati particolarmente complessi, a causa dell’instabilità che ha caratte-rizzato l’ultimo decennio, e sono per di più di dimensioni ridotte. Ferrero, per esempio, potendo già vantare una consolidata esperienza nell’area (è presente in Jugoslavia dalla fine degli anni‘70), ha potuto servire tali merca-ti dalla Croazia, riducendo così i costi ed i rischi. Per il futuro è prevista an-che l’apertura di un ufficio di rappre-sentanza in Serbia.

La vicinanza è fondamentale

La prossimità territoriale – in par-ticolare con l’Austria, con le regioni italiane del Nord-est,che rappresen-tano uno dei principali poli produtti-

vi d’Italia, e con le regioni italiane che si affacciano sull’Adriatico (im-portanti per il turismo) – rappresen-ta una variabile chiave per l’avvio di attività imprenditoriali in Croazia. La vicinanza è importante dal punto di vista della logistica, in particolare nel caso del commercio all’ingrosso e al dettaglio, ma anche per lo svi-luppo delle risorse umane. Si tratta di un aspetto molto importante, con-siderata la necessità, nelle attività a maggior valore aggiunto, di forza la-voro qualificata.

I dirigenti, gli addetti alla forma-zione e i lavoratori possono raggiun-gere Zagabria o la costa Adriatica in meno di un’ora in aereo (e in poche ore in auto) partendo dalla casa ma-dre in Italia o Austria, e viceversa. A tal riguardo,va notato che in sole due regioni italiane su 20 (Veneto e Friu-li Venezia Giulia, nel nord-estd’Ita-lia) si concentra all’incirca il 50% del totale dei flussi commerciali ma-nifatturieri tra la Croazia e l’Italia. La vicinanza e le dimensioni ridotte del mercato croato rendono il Paese particolarmente idoneo agli investi-menti da parte delle piccole e medie imprese (le PMI). ). Ciò è particolar-mente importante per l’Italia, poiché le PMI costituiscono l’elemento por-tante del settore produttivo italiano.

Le PMI incontrano solitamen-te numerose difficoltà nell’avvio e nello sviluppo di nuove attività nei grandi Paesi dell’Europa occidentale o nei lontani Paesi asiatici. ●

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Il sommario 2011Panorama n. 1

IN PRIMO PIANO: Processare i criminali veri Gli sviluppi del-la questione connessa all’arresto di Tihomir Purda - ATTUALITÀ: Autentico boom mondiale del turismo croato 2010 Quarta miglio-re destinazione secondo il rapporto ITB - Balcani, è il momento del-le “grandi pulizie” Dopo l’arresto del croato Sanader, le dimissioni del montenegrino Đukanović e le accuse al kossovaro Thaci - Can-tieristica, momenti decisivi Arsenali croate tra crisi reale e (presun-te) pressioni dell’Unione europea - Slovenia: disoccupazione gon-fiata dalla riforma pensionistica - L’influenza suina non esiste si tratta solo del virus h1n1 mutato A colloquio con la dott.ssa Đana Pahor, dirigente la Sezione epidemiologica dell’Istituto per la salute pubblica della Contea litoraneo montana - Non scambiate un sem-plice raffreddore con l’influenza Dati, consigli e precauzioni per combattere meglio i malanni tipici della stagione - ITALIA: Gior-no della memoria, 27 gennaio Risiera di san Sabba: “I me ciama-va per nome 44.787” - Brasile, terra d’asilo e di latitanze Prima di Cesare Battisti, vi cercò rifugio anche Buscetta, il boss dei due mondi - ISTRIA&ETNIA: CI di Salvore, raggiunta la mezza età, meri-ta una casa tutta sua Dopo la festa del Cinquantesimo e le elezioni interne, Gabriele Bosdachin fa il punto tra passato e futuro del dina-mico sodalizio minoritario - SOCIETÀ: Non sempre ci accoglieva-no a braccia aperte... Spesso misconosciuta la presenza e l’attivi-tà dei tanti italiani sparsi al di fuori dei confini nazionali - CINEMA E DINTORNI: Animi devastati, come il paese “American life” di Sam Mendes parente degenere di “American beauty” - MADE IN ITALY: Primi progetti IPA-Adriatico Via libera nell’ambito dello sviluppo del programma di cooperazione transfrontaliera - ITALIANI NEL MONDO: La Dante per i 150 anni dell’unità Con l’80.esimo Congresso che si svolgerà a Torino a settembre - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Poesie” di Ester Barlessi (2) - PUBBLICAZIONI: Quando Pola stava stretta a Lehár Marina Petronio: “L’operetta a Trieste...e altra musica d’intrattenimento” - A Lussinpiccolo sono sbarcati trecento cetnici Uscito dalle stampe il n. 22 della rivista “Fiume” - ARTE: Da Salvador Dalì a Severina-Salomè e oltre Di-mitrije Popović: l’innovativa espressività di figure ben identificate in precedenza - RICERCHE: Grandi e ampiamente diffusi Che cosa ci dicono i cognomi usati in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste - MUSICA: Da Elton a Jacko genitori... ad ogni costo Tutta una serie di personaggi dello show business diventati papà e mamma con l’ado-zione o l’utero in affitto - SPORT: Campioni in cerca di sfide nuove o vecchie Speranze, timori o voglia di riscatto animano l’immediato futuro di alcuni dei protagonisti croati, sloveni, italiani - ARBOREA: Il rovo protagonista di parabole e leggende - MULTIMEDIA: 15 cose “meravigliose” da non fare Indagine di PC World sull’uso di servizi online (2).

Panorama n. 2IN PRIMO PIANO: Quanto si allargherà la rivolta? In Egit-

to la chiave di volta per gli assetti futuri del Nord Africa e Medio Oriente - ATTUALITÀ: Pescatori in continuo allarme Confronto impari con la più numerosa e meglio attrezzata flotta italiana - La ripresa economica croata tra ottimismo e cruda realtà - Dena-ro sporco per pagare le lobby L’Ue chiede un’inchiesta sulle ri-velazioni di un ex collaboratore di Sanader - Quote azionarie alla Chiesa? Come risarcimento per i beni nazionalizzati dal regime nel dopoguerra - ITALIA: Integrazione delle due minoranze nel ri-spetto di identità e tradizioni Prima visita ufficiale di un presiden-te sloveno al Quirinale: massima conformità di vedute tra i capi di Stato Danilo Turk e Giorgio Napolitano - Non è più immaginabi-le una soluzione indolore Secondo il filosofo Pietro Barcellona, il berlusconismo non può essere l’unico alibi per la crisi che attana-glia il Paese - Berlusconi come un principe del Rinascimento? - CONVEGNI: L’identità di Valiani Giornata di studio a Trieste a metà gennaio - Un contributo alla doverosa rivalutazione della cultura fiumana L’appuntamento triestino nelle valutazioni della prof.ssa Edda Serra che ha curato il coordinamento - Il massimali-smo non era soltanto italiano Fulvio Senardi: esemplare l’analisi sulle cause della fine dell’Austria-Ungheria - SOCIETÀ: Se vuoi

proprio farti del male, viaggia in treno Tutto quello che può af-fliggere un utente incallito dopo la “liberalizzazione” dei servizi in Italia - CINEMA E DINTORNI: Prima Tron legacy e poi, per for-tuna, la realtà La fantascienza non può trascurare il nucleo del-la tragedia planetaria che stiamo vivendo - ARTE: Lo sbarco dei mille artisti alla “biennale diffusa” Sgarbi raddoppia, Padiglione Italia alla 54.esima kermesse di Venezia e supervisione acquisti al Maxxi di Roma - ITALIANI NEL MONDO: C’è ancora chi so-stiene l’inutilità del CGIE? Senato e Camera dei deputati si oc-cupano della riforma degli organismi rappresentativi degli Italiani all’estero - MADE IN ITALY: Il marchio della cucina tutta ita-liana Nasce l’associazione “Mangitalia” in difesa della genuinità dell’enogastronomia - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Lato-mie invisibili”(1) di Doriana Segnan - CONCORSO ISTRIA NO-BILISSIMA - MUSICA: Sarà festival o show televisivo? La squa-dra di Morandi si dice pronta per il Sanremo numero 61 - SPORT: Maglia azzurra tra gioie e dolori Introdotta dal calcio, dal 6 gen-naio 1911 è il simbolo dell’Italia - Inter unica “intrusa” nel domi-nio spagnolo Platini contesta l’assegnazione del Pallone d’oro, che ha sorpreso lo stesso vincitore Lionel Messi - Marta, la “cugina” di Pelè... La brasiliana si è aggiudicata le ultime cinque edizioni del Pallone d’oro donne - ARBOREA: Cacao: cibo degli dei e mone-ta sonante - MULTIMEDIA: 15 cose “meravigliose” da non fare Indagine di Pc World sull’uso di servizi online(3).

Panorama n. 3IN PRIMO PIANO: Storico segno della nostra presenza La

visita a Fiume del sottosegretario Mantica e il rinnovo del Liceo - ATTUALITÀ: Ripresa solo temporanea, poi un ulteriore crollo Relazione alquanto pessimistica della Dun&Bradstreet sullo stato di salute dell’economia croata - Per l’ex premier Sanader l’estra-dizione sembra vicina Zagabria, nuovi scenari nella lotta alla cor-ruzione - Clima politico più sereno, interscambio in ripresa Nel 2010 è stato registrato un aumento di quasi l’11 per cento del mo-vimento di import-export sloveno-croato - Caso Ancarano, CAN e UI si richiamano al Memorandum di Londra - ITALIA: Scon-tri politici, scandali, sbarchi Berlusconi: caso Ruby e confronto con il Quirinale, non si abbassano i toni - Donne svestite, ogget-to, mutilate della loro personalità e del loro pensiero Dacia Ma-raini, tradizionalmente impegnata sulla questione femminile, spiega le ragioni della massiccia manifestazione di protesta del 13 febbra-io scorso - GIORNATA DEL RICORDO 2011: La quantificazio-ne della dolorosa partenza degli italiani Profughi, optanti ed eso-dati: significative le differenze che si possono riscontrare all’atto dell’uso dei termini - Dopo la guerra 250 mila partenze La pro-gressiva acquisizione dei dati dopo l’indipendenza croata - SOCIE-TÀ: Donne: le protagoniste del cambiamento Riflessioni nell’ap-prossimarsi della Giornata per tradizione dedicata ad esse - CINE-MA E DINTORNI: Pregnante attestato del provincialismo “Qua-lunquemente”, di Giulio Manfredonia, con protagonista il “comico” Antonio Albanese - ARTE: Opere di forte ricchezza espressiva Sonja Braović si isipra spesso alle immagini che abbelliscono le chiesette istriane - In Memoriam Sergio Molesi - ITALIANI NEL MONDO: Il CGIE ambasciatore dei problemi e delle speran-ze Elio Carozza, Segretario Generale del Consiglio, intervistato da “La Voce”, testata italiana in Venezuela - MADE IN ITALY: Un cono gelato da guinness di 2,8 metri A Rimini Fiera oltre 100.000 visitatori alla 32.esima edizione di SIGEP - SCUOLE: I giovani immersi nell’attualità Conclusa la decima edizione delle Gare di lingua italiana delle scuole medie - LIBRI: Emozionante melodia dell’umano Nella collana “Altre lettere italiane” volume di poesie di Anita Forlani - MUSICA: Franz Liszt, virtuoso e profeta - Ali ai piedi e fuoco nelle menti dei giovani pianisti Il fiumano Go-ran Filipec ci aiuta a ricordare il grande compositore ungherese nel bicentenario della nascita - SPORT: Inner, storico tris; Kostelić, priorità assoluta alla C.d.M. Bilancio della prima metà dei Cam-pionati mondiali di Sci alpino, in svolgimento a Garmisch Parten-kirchen - Boom del mercato, la premier non bada a spese Per la campagna acquisti spesi complessivamente 245 milioni: Chelsea e

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Il sommario 2011

City i più attivi, Torres la star - ARBOREA: Il melo, l’albero della conoscenza - MULTIMEDIA: Volete una rete più veloce? Ecco cosa fare Ogni tanto la vostra connessione Internet fa le bizze? Uti-le guida di PcWord.

Panorama n. 4IN PRIMO PIANO: Conflittualità, chi attizza il fuoco? Flui-

do e diversificato il quadro delle proteste in Croazia - Da Facebook ai difensori una marea di proteste Unico il fine apparente, diver-si i sistemi e gli intendimenti che si sono profilati nelle varie piazze - ATTUALITÀ: Gas nei Balcani, Slovenia uno dei Paesi guida A marzo la firma dell’Accordo tra la russa Gazprom e la Geoplin pli-novodi per il ramo South Stream - In memoriam: Luciano Rossit - Un governo provvisorio per contrastare Gheddafi Libia, i for-sennati colpi di testa di un dittatore reso imbelle dall’ondata di di-sordini che pervade il paese - SOCIETÀ: Giovani in piazza, ge-rontocrati spiazzati Uno sguardo alla ventata di dimostrazioni che arroventano il Mediterraneo - RIFLESSIONI IN CORNICE: The english are so nice - ITALIA: Attenti al rischio di deriva Napoli-tano: celebrare con serietà i 150 anni dell’unità - Lo “scatto” sulla giustizia impantana il governo Opinioni sulla situazione di stallo e di caos del Paese, che blocca quasi ogni attività politica - TEATRO: Donne e uomini? In fondo siamo tanto uguali da vederci diver-si! La stagione del Dramma Italiano: l’attrice Rosanna Bubola illu-stra le mille sfaccettature di “Euridice”, il mitico personaggio rilet-to dall’americana Sarah Ruhl.- ARTE: Donazioni: un bel dì forse potremo vederle Murtić, Džamonja e Venucci, tante opere in attesa della doverosa sistemazione definitiva - CINEMA E DINTORNI: La famiglia, sensibile cassa di risonanza “La donna che canta” di Denis Villeneuve ed “Another year” di Mike Leigh - ITALIANI NEL MONDO: Sfruttare la diffusa presenza all’estero per valo-rizzare l’Italia Venire incontro alle legittime aspettative delle no-stre comunità è un debito d’onore ma è altresì un investimento per il futuro del Paese - MADE IN ITALY: Il giardino delle meraviglie Torna “Ortogiardino”, a PordenoneFiere, dal 5 al 13 marzo - PUB-BLICAZIONI: ”Rivista dalmatica”: siamo a cento Il primo nume-ro venne pubblicato a Zara nel gennaio del 1899 - SCUOLE: I temi degli alunni delle medie alle Gare di lingua italiana - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Latomie invisibili” (2) di Doriana Se-gnan - MUSICA: L’allarme di Roberto Vecchioni: ci stanno uc-cidendo il pensiero Sanremo: trionfo di pubblico e di critica per il cantautore della vecchia guardia che, dopo Tenco e Festivalbar, può fregiarsi dei tre premi italiani più importanti - SPORT: Spalatini nel calcio italiano da Matošić a Tudor In margine ai cento anni di vita dell’Hajduk, ricordiamo alcuni dei trasferimenti che hanno fatto noti - ARBOREA: Dal frutto proibito alla mela di Paride - MULTI-MEDIA: Volete una rete più veloce? Ecco cosa fare Ogni tanto la vostra connessione Internet fa le bizze? Utile guida di PcWorld (2).

Panorama n. 5EVENTI: Tsunami, solo un innesco? Gli esperti assicurano che

Cernobyl non si ripeterà, ma il mondo ha paura - IN PRIMO PIA-NO: Maremoto e democrazia diretta Il drammatico susseguirsi di avvenimenti prelude a un mondo nuovo? - ATTUALITÀ: Naziona-lità e lingua materna: per noi esprimersi è un dovere Dal 1.mo al 28 aprile in Croazia ci sarà il censimento della popolazione. I ri-levatori dovrebbero disporre di moduli in italiano - Prima le poli-tiche. Solo dopo il Referendum sull’ingresso nell’Ue Croazia: in fermento l’attività dei partiti. Mentre il popolo di Facebook conti-nua ad occupare le piazze delle principali città invitando il Governo a ritirarsi - RIFLESSIONI IN CORNICE: L’Italia e la rivoluzione fiction - 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA: Un evento non solo politico ma etico e civile Significativo il contributo di queste terre al processo pervenuto a un punto essenziale un secolo e mezzo fa - UNIVERSITÀ: Aperti nuovi spazi alla lingua e cultura italiana Alla Facoltà di lettere di Fiume parte il primo corso di perfeziona-mento, in ottobre l’inizio degli studi regolari - SOCIETÀ: Dividere l’eredità con i fratelli ritrovati Il ricordo di Langer e i mutamenti derivati in Europa dai fatti mediterranei - La musica? Come un or-

dine che arriva dall’alto Nello Milotti, polese verace, fu composi-tore, maestro e pedagogo, uno dei simboli della Sac “Lino Maria-ni” - ARTE: Espongono i più affermati artisti della regione A Vil-la Manin si celebra il mezzo secolo di vita del Centro di Arti Plasti-che di Udine - CINEMA E DINTORNI: Digitalizzazione delle sale, frenare gli entusiasmi A quali interessi viene realmente incontro l’operazione di cui tanto si decanta la portata positiva? - MADE IN ITALY: Celebrata l’Unità d’Italia anche in cucina La Federazio-ne Italiana Cuochi a Marina di Carrara ha interpretato il tricolore at-traverso i maccheroni - ITALIANI NEL MONDO: Corsi di laurea on-line per tutti Firmata convenzione tra Uim e Università Telema-tica Pegaso con sede a Napoli - LIBRI: Antonio Budicin, nuovo Memoriale La figura del rivoluzionario rovignese studiata a fondo da studenti fiorentini - SCUOLE: I temi degli alunni delle medie alle Gare di lingua italiana - RICERCHE: Sarà un Fiuman, ma viene da Pola Che cosa ci dicono i cognomi usati in Istria, Quarne-ro, Dalmazia e Trieste - MUSICA: Addio Nilla. E grazie dei... fio-ri Mitica dominatrice dei primi Festival di Sanremo, prima e unica regina - Interrogarsi sulla lenta distruzione del mondo Omaggio alla biodiversità: arte circense, danza e multimedialità in funzione dello spettacolo “The Ark - L’Arca” - Autobiografia: un toccasa-na per cancellare alcuni errori Ivana Spagna ha pubblicato “Qua-si una confessione” - SPORT: Tra speranze, cancellazioni, novità e polemiche Il 27 marzo in Australia parte con un insolito ritardo la nuova stagione del mondiale di Formula 1 - Il Coppone torna a casa Kostelić Ivica, a 31 anni, affianca la sorella Janica nell’albo d’oro della C.d.M. - ARBOREA: Le piante hanno l’anima, parola di Gustav Fechner - MULTIMEDIA: Volete una rete più veloce? Ecco cosa fare Ogni tanto la vostra connessione Internet fa le bizze? Utile guida di PcWord (3)

Panorama n. 6IN PRIMO PIANO: Superare la logica del numero Il censimen-

to è di particolare importanza per gli appartenenti alla CNI - Molestia statistica? Piuttosto importanti informazioni La storia della “con-ta” della popolazione risale addietro nel tempo. Sono cambiate solo le tecniche di indagine - Diverse in Europa le modalità usate nella raccolta dei dati - ATTUALITÀ: Gheddafi, la crisi libica e i Balca-ni Le grandi potenze hanno reiterato le argomentazioni umanitarie del ‘99 - INA, nell’occhio del ciclone Il manger Bojan Milković sotto in-chiesta per aver intascato tangenti milionarie - L’Euroscandalo degli emendamenti Politico sloveno cade nella trappola tesagli da giorna-listi britannici - Un incubo che preoccupa tutto il mondo Centrali nucleari: Fukushima induce ad una generale riconsiderazione su scel-te e livelli di sicurezza - SOCIETÀ: L’Italia che amo: sogno e spe-ranza Pensieri nati di primo mattino a distanza di 150 anni dalla pro-clamazione dell’unità - RIFLESSIONI IN CORNICE: Una patina mitica sul mondo - INTERVISTE: La sfida del futuro è l’accetta-zione della diversità culturale Società multietnica, convivenza, mi-noranze: ne parla il regista keniota Lawrence Kiiru, nel cast autoriale di “Euridice” del Dramma Italiano - CINEMA E DINTORNI: Come non indignarsi di fronte a certi fatti? “Il gioiellino”, seconda opera di Andrea Molaioli, racconta l’imbroglio Parmalat - CINEMA: Ad-dio alla Gatta sul tetto che scotta Liz Taylor stregò con occhi vio-la e personalità forte e superò ogni dramma - ARTE: Liberty, a Trieste è tutto particolare La mostra allestita nella Sala degli Incanti dell’Ex Pescheria dal 12 marzo al 19 giugno - 150 ANNI DELL’UNI-TÀ D’ITALIA: Da Carli a Salata, generazioni affratellate Signifi-cativo il contributo di queste terre al processo pervenuto a un punto essenziale un secolo e mezzo fa (2) - Un Paese ancora “adolescente” I festeggiamenti si sono snodati fra impressionanti chiaroscuri - Un trattamento molto sobrio Quale fu l’eco della notizia a Fiume, al-lora tenuta dalle forze croate? - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Storia di istriana isteria” (1) di Silvio Forza - MADE IN ITALY: Una nazione tutta di... cioccolato Tra i vari modi in cui è stato ce-lebrato il grande giubileo dei 150 anni dell’unità - ITALIANI NEL MONDO: Tra i figli dell’esodo c’è anche Marchionne La madre del manager Fiat costretta ad abbandonare il suo paese dopo una se-rie di tragiche vessazioni - MUSICA: Milva torna e canta l’Olocau-

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Il sommario 2011

sto Dopo l’annunciato ritiro, riprende con “La variante di Lüneburg” di Maurensig - SPORT: Champions e scudetto, doppia volata per l’Inter Mentre il Milan trema in vetta alla Serie A, un’altra squadra tedesca sulla strada europea dei nerazzurri - Salute troppo fragile an-che per i “miti” moderni Da Thuram, alla Williams, ad Abidal, sono tante le carriere dei campioni interrotte o finite per malattia - ARBO-REA: Tabacco, dono degli dei e messaggero di pace - MULTIME-DIA: Guerrilla Internet applicabile... pure in tempo di pace (1) Utile guida di PCworld

Panorama n. 7IN PRIMO PIANO: Non posso controllare mio figlio Preoc-

cupante il numero di minorenni colti fuori casa di notte - ATTUA-LITÀ: Obiettivo comune: l’accesso ai Paesi terzi Azioni congiun-te di Serbia, Slovenia e Croazia nell’ottica di una collaborazione europea - Croazia: parte la corsa per posizionarsi sul mercato nordafricano Le complicazioni derivanti dal conflitto in terra libi-ca minacciano di infliggere altri duri colpi al già traballante quadro economico - L’euro “titino” accende la polemica Lubiana: l’ef-fige del comandate partigiano non accettabile per il centrodestra - TURISMO: Una landa vince l’EDEN 2011 Si tratta di Višnjica, piccolo comune nei pressi di Slatina in Slavonia - 1961: GAGA-RIN NELLO SPAZIO: In orbita per rivivere quell’eterno, gran-de sogno L’italiano Paolo Nespoli nell’equipaggio della missione Expedition 26 per l’anniversario del primo volo umano - Non c’è tempo per la mistica, lassù si lavora sodo Ricordiamo l’incontro del 2008 con l’astronauta milanese, reduce dalla sua prima missio-ne - ANNIVERSARI: Un secolo e mezzo fa lo storico “Nessuno” Il 6 aprile 1861 si insediava formalmente a Parenzo la prima Die-ta istriana - RIFLESSIONI IN CORNICE: Pulizie pasquali - 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA: La dimensione culturale della Nazione Significativo il contributo di queste terre al processo per-venuto a un punto essenziale un secolo e mezzo fa (3) - CINEMA E DINTORNI: Padre superfluo, con due mamme “I ragazzi stan-no bene” dell’americana Lisa Cholodenko - MOSTRE: Arte in fa-miglia, ma discorde Allo Šporer le opere dei coniugi Cvijeta Job e Zdenko Balabanić - REPORTAGE: Dici Pago e intendi pecorino Dal caseificio Gligora esce il migliore tra 2600 formaggi mondiali - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Storia di istriana isteria” (2) di Silvio Forza - MADE IN ITALY: Dolomiti bellunesi, il miele è DOP Diciassettesima denominazione di origine protetta nell’area del Veneto - ITALIANI NEL MONDO: Bruno Serato: uno dei 20 eroi moderni Nella classifica su coloro che cambiano il mondo aiu-tando le persone in difficoltà c’è anche un italiano - RICERCHE: Ancich o Dodich, dalmati sono Che cosa ci dicono i cognomi usa-ti in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste - MUSICA: Sessant’anni tra impegno e poesia Lo stile originale del cantautore romano Fran-cesco De Gregori - Attenti ai trafficatori di note Giuseppe Mazzi-ni, non solo patriota ma pure studioso dell’arte dei suoni - SPORT: Quando gli eventi straordinari arrivano a fermare le competi-zioni Il terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone, ci ri-cordano le tante tragiche circostanze che in passato hanno sconvolto manifestazioni di carattere agonistico - ARBOREA: Bosso e bian-cospino, due siepi graziose e utili - MULTIMEDIA: Ecco come ri-solvere i problemi di spazio sul PC Avete una cronica mancanza di posto sul vostro computer? Ecco un’utile guida di PcWorld

Panorama n. 8IN PRIMO PIANO: Quando il lavoro mortifica l’uomo Qual-

che amara riflessione che si accompagna alla festa del Primo mag-gio - ATTUALITÀ: Tra giustizia e verità storica In margine alle condanne dell’Aja per i generali croati Gotovina e Markač - Un tuf-fo nel profondo blu delle Incoronate e altri itinerari La brochure “Parchi nazionali e parchi naturali della Croazia” realizzata dall’Edit, veicolata attraverso “Bell’Europa” - Profughi nordafricani in Cro-azia? La pressione è ormai insostenibile per Italia, Francia e Gre-cia - EXPO 2011: vince la natura - SOCIETÀ: Isola, rassicuran-te approdo nel mare in tempesta degli egoisimi ambientali Un idilliaco viaggio nei Lussini ci ricorda la necessità di riflettere sugli

sprechi territoriali, sul significato di distanza e sul rapporto tra terra e acqua -150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA: Niccolò Tomma-seo tra politica, lingua e storia Significativo il contributo di queste terre al processo pervenuto a un punto essenziale un secolo e mez-zo fa (4) - ETNIA: Festa “doppia” per gli italiani della Slavonia Trentacinquesimo della nascita della locale Comunità e 135.esimo dell’arrivo dei bellunesi a Plostine - TEATRO: Italia, cultura in ca-duta libera. Come fermarla? La regista milanese Paola Galassi, a Fiume per il DI, parla del rapporto tra politica e comici, umorismo e realtà - ARTE: Opere che farebbero felici anche Helmer e Fellner Sculture e plastiche installazioni lignee di Mirko Zrinšćak esposte nell’atrio del Teatro Nazionale “Ivan de Zajc” di Fiume - CINEMA E DINTORNI: Terzani, un lascito pieno di grazia e umanità Trat-to dal libro “La fine è il mio inizio”, il film omonimo è un’autenti-ca esperienza meditativa, quasi una seduta psicanalitica - REPOR-TAGE: Cacciatori italiani ormai... di casa Čazma e la Moslavina: agriturismo e attività venatorie per combattere la crisi - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Cose alla rinfusa” di Elvia Nacinovich - ECHI DEL PASSATO: Fiorenti in Dalmazia le società carbonare I semi furono portati qui attraverso i legami che essa manteneva con la penisola italiana - MADE IN ITALY: Tra storia e cultura fer-roviaria Successo per “Il Treno delle Dolomiti”, terza volta a Lon-garone Fiere - ITALIANI NEL MONDO: Il critero di selezione democratica deve continuare ad essere l’unico faro Il sottosegre-tario di Stato agli Esteri, Alfredo Mantica, ha precisato che si pro-cederà al rinnovo di CGIE e dei Comites entro la fine del prossimo anno - MUSICA: Mahler anticipò la rivoluzione del Novecento A cent’anni dalla morte, ricordiamo il compositore e dirigente, figura chiave di tutta la cultura del secolo breve - SPORT: Qual è il nostro obiettivo, la prestazione o l’uomo che la compie? Liberalizzare o combattere: si cercano e si ipotizzano nuovi sentieri nella lotta con-tro la diffusione sempre più aggressiva e insensata del fenomeno do-ping - Pallanuoto e pallavolo donne, piccole rivincite per la Ce-nerentola Fiume I vari campionati si avviano alla conclusione e già vengono emesse le prime sentenze: tiene banco il calcio, ma altre discipline si impongono di prepotenza - ARBOREA: Cedro: lon-gevo, imponente, divino - MULTIMEDIA: Come risolvere i pro-blemi di spazio sul PC Affrontiamo il problema dei cronici limiti di memoria sul vostro computer: utile guida di PcWorld (2 e continua)

Panorama n. 9IN PRIMO PIANO: Prezzi: inevitabile l’impennata L’econo-

mia delle famiglie destinata a peggiorare nei mesi a venire - AT-TUALITÀ: Le testate minoritarie vittime del mercato Aleksan-dar Tolnauer, presidente del Consiglio per le minoranze nazionali della Croazia - Tutela della CNI e integrazioni europee Delega-zione dell’OSCE guidata da Riccardo Migliorini in visita a Fiume - Tutela permanente: un punto fermo Ampie speranze dall’incontro fra D’Alema ed i vertici della minoranza - ISTRIA NOBILISSIMA: Vincitori e segnalati - 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITALIA: Ber-nardo Benussi e la storiografia istriana Significativo il contributo di queste terre al processo pervenuto a un punto essenziale un seco-lo e mezzo fa (5) - SOCIETÀ: Elane Printemps, lo spirito buono di Haiti Il premio internazionale Alexander Langer alla memoria di una donna dalla forza incrollabile - RIFLESSIONI IN CORNICE: Stato di diritto. Che roba è? - TEATRO: Destabilizzare le buone coscienze Fiume, ennesimo successo per il “Festival internazionale delle piccole scene” - CINEMA: Quando la madre decide quale fi-glio salvare “Aftershock”, del cinese Xiaogang Feng, il vincitore di un Far East Film Festival piuttosto atipico - CINEMA E DINTOR-NI: Fumata bianca, ma l’eletto non accetta. Perché? In “Habe-mus Papam” di Nanni Moretti un aspetto del disagio essenziale che pervade la nostra epoca - ARTE: Castua, in un giorno 14 mostre La cittadina vive in permanenza una stagione artistica molto inten-sa - REPORTAGE: Un tè alla menta al giorno toglie... Insperata adesione di pubblico al Festival delle erbe officinali di Chersano - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Il giardino nudo” di Ester Barlessi - ITALIANI NEL MONDO: Prossimamente un convegno fra testate italiane nel mondo Lo ha annunciato il presidente della

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FUSIE, Giangi Cretti, in un’intervista a Ricky Filosa di Italiachia-maItalia - MADE IN ITALY: Il turismo come volano di sviluppo Firmato l’accordo tra la Regione Molise e la Contea di Ragusa e della Narenta - RICERCHE: Antoniazzo, antichi nobili di Cherso Che cosa ci dicono i cognomi usati in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste (17) - MUSICA: Susanna Mälkki, primo direttore donna alla Scala Ha debuttato con “Quartett” di Luca Francesconi: non era mai successo per un’opera lirica in 233 anni di storia - Matošević: gli orchestrali ti valutano in pochi minuti - SPORT: Allievo bra-vo, ma il maestro non è ancora in pensione Barcelona-Manchester Utd, finale di Campions League - Milan-Allegri: buona la prima, subito vincenti - Nozze a tempo con i campioni Di Maggio-Mon-roe come Longoria-Parker: quando la coppia scoppia - ARBOREA: Pepe, simbolo di virilità e potere - MULTIMEDIA: Google: i die-ci servizi meno noti Per tutti quelli che pensano di sapere tutto sul noto motore di ricerca

Panorama n. 10IN PRIMO PIANO: Un’invidiabile passione civile Le valutazio-

ni del ministro Gianfranco Rotondi all’incontro polese con la CNI - ATTUALITÀ: Anche Ratko Mladić all’Aja. Belgrado, radicali in piazza e incidenti L’arresto del boia di Srebrenica dopo 16 anni di latitanza aiuterà la Serbia a bruciare le tappe verso l’Ue? Il presiden-te Tadić ne è quasi sicuro - Solo a giugno la pensione alla Western Union L’importante novità interessa i fruitori che vivono all’estero, e dunque anche i connazionali - 150 ANNI DELL’UNITÀ D’ITA-LIA: L’appassionata dedizione dei linguisti e letterati Significativo il contributo di queste terre al processo pervenuto a un punto essen-ziale un secolo e mezzo fa (6) - AVVENIMENTI: Amministrative in Italia: referendum antiberlusconi - Leggeri e fruttati oppure forti e speziati? L’esposizione internazionale “Vinistria” giunge alla 18esima edizione e miete numerosi successi - SOCIETÀ: Quando la terra è antidoto allo sradicamento Forum Tomizza alla dodice-sima edizione: nuovi spunti per la convivenza civile nella nostra re-gione - RIFLESSIONI IN CORNICE: Il Grande Fratello è morto - IN MEMORIAM: Mario Dassovich, fiumano esemplare Una vita dedicata a studiare il passato delle nostre terre - ETNIA: Siamo par-te della letteratura d’Italia Degne di riflessione le tesi esposte dalla prof.ssa Elis Deghenghi Olujić - ARTE: Mosaico, sarà una Bienna-le beneagurale? Sessanta gli autori presenti con poco meno di ottan-ta opere esposte in tre diversi punti della città di Fiume - CINEMA E DINTORNI: La famiglia davanti e dietro la macchina da pre-sa In “Sorelle Mai” Marco Bellocchio mette a fuoco il confronto fra tre generazioni “di casa” - REPORTAGE: Trent’anni tutti dedicati alla tutela della natura Il Parco nazionale del Tricorno, in Slovenia, una fra le prime aree protette sul suolo d’Europa - Unico Festival dei fiori alpini in Slovenia A Bohinjska bistrica la quinta edizione della manifestazione ideata da un botanico scozzese - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: ”Il giardino nudo” (2) di Ester Barlessi - LIBRI: Stravolta l’anima della città “La... ‘liberazione’ di Zara 1944-1948” di Tullio Vallery - ITALIANI NEL MONDO: Il 14 settembre, Gior-nata dei connazionali all’estero Una delle richieste fatte all’assem-blea plenaria del Cgie svoltasi a Torino, città simbolo dell’unità d’Ita-lia - MADE IN ITALY: Con Favolosa una crociera da... magia La nuova nave di Costa Crociere sarà festeggiata il 2 luglio in piazza Uni-tà a Trieste - MUSICA: Bob Dylan, la storia del menestrello conti-nua A 70 anni compiuti, la sua voce ha perso lo smalto, ma negli Usa è ancora il cantautore più famoso e influente - SPORT: Il Barça, per molti, è già la più forte di sempre Quarto successo in Champions per i blaugrana dell’ormai grande Guardiola e Messi ancora da Pal-lone d’oro - Primorje, lieto fine solo rinviato? I fiumani sulla soglia dei vertici della pallanuoto croata ed europea - ARBOREA: Cannel-la: in cucina regina delle spezie - MULTIMEDIA: Google: i dieci servizi meno noti Per tutti quelli che pensano di sapere tutto sul noto motore di ricerca

Panorama n. 11IN PRIMO PIANO: Gay is OK? Mica tanto Squallido e vergo-

gnoso il quadro emerso dal raduno sulla riva spalatina - ATTUALI-

TÀ: Una salda cerniera informativa che unisce le genti nell’area di confine L’emittente televisiva capodistriana ha aperto le porte al pubblico per una giornata di festa volta a solennizzare i quattro decenni d’attività - Nell’Ue, monitoraggio incluso Croazia, con-cluso il negoziato. Data d’ingresso: 1.mo luglio 2013 - SOCIETÀ: L’avanzata dei giovani avrà un saldo seguito? In Italia le elezio-ni hanno dato un forte scossone alla gerontocrazia al potere - RI-FLESSIONI IN CORNICE: Sull’Ipod, ovvero sulla distrazione - DOSSIER EPIDEMIA: Escherichia Coli: l’infezione si sviluppa presto, attenti ai sintomi Intervista alla prof.ssa Ira Gjenero Mar-gan, direttrice dell’Istituto di epidemiologia della Croazia - ETNIA: Il nostro coinvolgente passato Due tomi, quasi mille pagine: gli “Atti” al quarantesimo volume - CINEMA E DINTORNI: Profon-do spaccato dell’essenza dell’uomo Palma d’Oro al Festival di Cannes per “The tree of the life” (“L’albero della vita”) di Terren-ce Malick - MOSTRE: Viaggi: un secolo rivoluzionario A Gorizia accurata documentazione del cambiamento che investì la Mitteleu-ropa - ISTRIA & ETNIA: Dietro San Servolo c’è una finestra che dà sull’immenso Pensieri, opinioni, riflessioni, considerazioni ed altro su un prezioso patrimonio di itinerari culturali e paesaggio, re-altà e tradizione - Le CI? Guai se non ci fossero! Lorella Limoncin Toth, direttrice dell’Upa ed ex sindaco di Buie - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Il giardino nudo” (3) di Ester Barlessi - RICER-CHE: Scunza? Teniamoci alla larga Che cosa ci dicono i cogno-mi usati in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste - ITALIANI NEL MONDO: A luglio arriva la quattordicesima Pure quest’anno l’INPS la pagherà anche ai pensionati all’estero - MADE IN ITALY: Dobbiaco trionfa nel campo delle fonti rinnovabili Tre comuni della provincia di Bolzano al top delle classifiche della RES Cham-pions League - MUSICA: Rino Gaetano, 30 anni dopo I giovani cantano ancora le sue canzoni arrabbiate - La spinta di Baglioni: susiti, alzati Lampedusa! Nazionale cantanti di calcio e concer-ti: il cantautore romano è tornato sull’isola con la sua iniziativa di solidarietà - SPORT: Nadal tiene, ma Ðoković incalza Roland Garros, nel femminile con la Na Li arriva la prima volta della Cina - Pallanuoto, il Partizan strappa la coppa che tutti vedevano già nella bacheca recchellina - Con Scommessopoli, il calcio italiano ci ricade Nel nuovo scandalo sono coinvolti anche alcuni nomi ce-lebri dei campionati di Serie A, B, promozione - Una Spagna “can-nibale” È il momento del Barça, di Nadal, di Contador... - ARBO-REA: Dal cactus del deserto lo “stupefacente” peyotl - MULTI-MEDIA: Google: i dieci servizi meno noti Per tutti quelli che pen-sano di sapere tutto sul noto motore di ricerca - ARTE: Dopo Tito arriva l’avanguardia Sulla Galeb in mostra la creatività d’opposi-zione al realismo socialista.

Panorama n. 12IN PRIMO PIANO: Quando il crimine aiuta la politica Le im-

plicazioni impreviste della scomparsa della giovane Antonija Bilić - ATTUALITÀ: Le celebrazioni delle diversità Croazia: moltepli-ci chiavi di lettura dei festeggiamenti per l’indipendenza - Sulla fe-sta pesa una forte crisi politica Più tranquillo ma non del tutto cal-mo il clima delle cerimonie in Slovenia - Droga: lite sui metodi di cura Cresce l’abbandono delle comunità terapeutiche - Sanader, una storia di tangenti e strane amicizie Budapest supporta l’in-gresso della Croazia nell’Unione europea, ma il caso Mol potrebbe creare problemi - ETNIA: Un asilo per rimediare ai danni della storia Cerimonia solenne a Lussinpiccolo per l’inaugurazione della nuova sede CI e dell’istituto prescolare - Scuole e asili: una gran-de risorsa Norma Zani, responsabile del Settore Educazione della Giunta UI - Un momento storico per tutto il mondo degli esuli Il raduno delle valutazioni del Sindaco del Libero comune di Pola in esilio, Argeo Benco - SOCIETÀ: Cultura, collante primario del-la vita in comune Asili, scuole, incontri, sempre più avvertita la volontà di un agire in positivo - RIFLESSIONI IN CORNICE: Sul nichilista nell’anonimato - LA STORIA OGGI: Lo storico come ricostruttore di civiltà Le frontiere della ricerca e i compiti deman-dati all’opera di divulgazione - CINEMA E DINTORNI: Ieri era papà, oggi è papi “Il ragazzo con la bicicletta” dei fratelli Jean Pier-

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re e Luc Dardenne - ARTE: Padiglione Italia: Sgarbi ha raccolto troppa roba Curata da Bice Curiger, la Biennale d’arte di Venezia è giunta alla 54.esima edizione - REPORTAGE: Gallignana, non è la solita minestra Ogni anno, per San Vito, si svolge il festival del tradizionale piatto istriano - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Il giardino nudo” di Ester Barlessi - PUBBLICAZIONI: I fiuma-ni di cui menare vanto Uscito dalle stampe il n. 21 de “La Tore” - MADE IN ITALY: Un crocevia di incontri e scambi culturali Dal 2 al 17 luglio, diciottesima edizione della manifestazione “Stazio-ne di Topolò/Postaja Topolove” - ITALIANI NEL MONDO: Quasi più numerosi all’estero che in patria Secondo i documenti forniti dai Comitati all’estero, dai consolati e dalla Farnesina - MUSICA: Il cinema ha rispolverato la storia di Antonio Ragusa Il cantante italo-argentino era stato popolarissimo negli anni ’50-’60 ed aveva lanciato la canzone “Cuando Calienta El Sol” - SPORT: Nella pa-lude del calcio croato Federazione nel caos, dittatura della Dina-mo, Rijeka e Istra 1961 in difficoltà - Un texano di Germania Si-gnore dell’anello Dirk Nowitzki, 33 anni, ha trascinato i Maveriks di Dallas alla conquista del primo campionato Nba di basket - AR-BOREA: Dalla cina l’albicocco… ed anche il pesco - MULTIME-DIA: I trucchi di Gmail, il più famoso email service Interessante guida di Pcworld sul noto servizio gratuito di posta elettronica

Panorama n. 13IN PRIMO PIANO: Fra democrazia e interessi di parte L’im-

patto dell’arresto del generale Kruljac e della morte di Brodarac - ATTUALITÀ: Stiamo percorrendo la strada della grande ricon-ciliazione Pregnante e fruttuoso soggiorno del Presidente italiano Giorgio Napolitano a Zagabria; il 3 settembre all’Arena di Pola l’in-contro con la CNI - Alla coalizione “Kukuriku” 88 mandati e le redini del governo? La campagna elettorale incendia la scena poli-tica. In molti attendono l’estradizione di Sanader dal carcere austria-co - Consigli delle minoranze: tutto da ripensare Le recenti ele-zioni hanno suscitato scarso interesse e portato alla luce molteplici incongruenze - Le grandi città prese d’assalto, ma Fiume perde abitanti Resi noti i primi dati del Censimento 2011 in Croazia: il pa-ese invecchia, la capitale, Zagabria, cresce a dismisura - Come ha fatto l’Italia a diventare un anello debole della catena europea? Crollo (parzialmente rientrato) delle borse e rischio contagio Grecia, infine la dolorosa manovra correttiva che secondo alcuni osservato-ri è arrivata in ritardo - ETNIA: Storia, lingua e cultura, un patri-monio che ci appartiene “Fiume, cent’anni e più secoli alle spalle” di Giacomo Scotti: itinerari urbani del passato e un invito alla rifles-sione su memoria e identità - SOCIETÀ: No la conosso! Cossa la vol de mi? Ci stiamo abituando sempre più a vivere in una riduttiva solitudine - RIFLESSIONI IN CORNICE: Schermirsi dagli scher-mi - LA STORIA OGGI: Mazzini: edificare un’Europa di uomi-ni liberi Modernità e attualità del pensiero politico risorgimentale - CINEMA E DINTORNI: Quando il complotto promuove una lezione di democrazia “The conspirator” di Robert Redford, incen-trato sull’assassinio di Abramo Lincoln - ITALIANI NEL MONDO: L’abbandono della propria terra è sempre una scelta dolorosa Il presidente Giorgio Napolitano ha inviato un messaggio al direttore di “Fondazione Migrantes”, Giancarlo Perego - MADE IN ITALY: L’espresso italiano piace al mondo Leader incontrastati nei cin-que continenti i produttori di macchine per caffè - REPORTAGE: Un viaggio nel cuore della Toscana Visita ad una delle più belle e ricche regioni d’Italia con una tappa a Ferrara - LETTURE ISTRIA NOBILISSIMA: “Santuario del transitorio” di Alessandro Salvi - CONCORSI BORSE STUDIO - SPORT: Ed ora Olimpiadi, US open, Roland Garros Le ambizioni del belgradese Novak Đoković, fresco vincitore di Wimbledon e nuovo numero 1 del tennis mon-diale - Le sanzioni contro la Juventus aiutarono la Fiat! Non c’è pace per il calcio italiano: fatti nuovi, o presunti tali, per riscrivere un’altra volta la storia del 2005-2006 - Il gioco in cui perdono tutti - ARBOREA: Finocchio simbolo del rinnovamento - MULTIME-DIA: Gmail ed i trucchi per usarla meglio Interessante guida di Pcworld sul noto servizio di posta elettronica - Il sistema operativo detta legge Come procedere nella scelta del tablet giusto.

Panorama n. 14IN PRIMO PIANO: Daila, la diocesi in ginocchio Come fini-

rà la contesa fra l’Abbazia di Praglia e la nuova realtà di Cittanova? - ATTUALITÀ: Norvegia, un sogno spezzato Inevitabile conse-guenza delle stragi del 22 luglio scorso - Quelle schegge impazzi-te della destra estrema L’Europa lancia l’allarme per i fenomeni di intolleranza e razzismo, che risultano sempre più diffusi e radicati - ETNIA: Minoranza, il voto infranto Disappunto e riprovazio-ne per la decisione dei giudici costituzionali - ECONOMIA: Senza crescita l’Italia non riuscirà a salvarsi Crisi nell’Eurozona, pre-occupazione per gli attacchi in serie che prendono di mira i mer-cati e la Borsa - Gli Stress test dicono che la Nova Ljubljanska banca è “a rischio” Bocciati due greci, promossi a pieni voti gli istituti di credito italiani e austriaci maggiormente presenti sul mer-cato finanziario della Croazia - SOCIETÀ: Siccità e fame, la con-danna del Corno d’Africa Quella in atto in Somalia si presenta come una tragedia di proporzioni bibliche che coinvolge 11 milioni di persone - RIFLESSIONI IN CORNICE: La non-rivoluzione di Breivik - LA STORIA OGGI: Il monumento al servizio della me-moria nazionale Nel Risorgimento l’inizio di un processo studiato solo ora dalla storiografia politica - TEATRO: Un Mittelfest molto maturo e riflessivo Lusinghiero il bilancio della serie di spettaco-li presentati in luglio a Cividale - CINEMA: Quando l’età fa rima con qualità Incoraggiante il bilancio del 58.esimo Festival del cine-ma di Pola - FOTOGRAFIA:...Essere al momento giusto, nel po-sto giusto Walter Carone scoprì la bellezza di Brigitte Bardot prima che divenisse celebre e fondò la rivista “Photo” - ARTE: Immuta-ta fedeltà alla figurazione A distanza di 16 anni, ad Abbazia torna-no in mostra le opere di Mladen Veža - ITALIANI NEL MONDO: Gli Istituti di cultura sono 89 vetrine di italianità Secondo i di-rettori che hanno partecipato all’audiazione di fronte alle Commis-sioni Esteri - MADE IN ITALY: Il gelato non solo come dessert ma come primo piatto Alla seconda edizione dell’appuntamento gastronimico a tappeto hanno preso parte prestigiosi chef naziona-li ed internazionali - REPORTAGE: Assisi, storia, arte e spiritua-lità Visita ad una delle più belle regioni d’Italia, la Toscana, e tap-pa in Umbria - ISOLE & ETNIA: Cherso, la sede CI a Palazzo Pretorio presto sarà realtà Il presidente del sodalizio, Gianfranco Surdić, spera che i lavori possano finalmente iniziare il prossimo au-tunno - Paesaggio della memoria, della sofferenza e della nostal-gia di Francesco Surdich - RICERCHE: Scrignar, il costruttore di casse Che cosa ci dicono i cognomi usati in Istria, Quarnero, Dal-mazia e Trieste - MUSICA: Blasco, dimissioni da rockstar Sua co-etanea sulla soglia dei 60 anni, non molla invece Antonella Ruggiero - SPORT: Settebello e Fede, acqua azzurra, acqua chiara Mon-diali di Shanghai: rinasce l’Italia della pallanuoto mentre la Croazia si consola con bronzo e visto olimpico - Edy, ultimo grande vec-chio Il ciclismo polese piange la scomparsa di Rajković - Celeste, il nuovo colore del calcio sudamericano Copa America: deludenti Brasile e Argentina, l’Uruguay di Suarez e Forlan ritorna agli anti-chi splendori - ARBOREA: Il lino, curativo e simbolo della luce - MULTIMEDIA: Come scegliere il tablet giusto Guida di PCWorld a un mondo sempre più grande

Panorama n. 15IN PRIMO PIANO: Cesare si è preso tutto. Ed ora? Sul caso

Daila ad ogni giorno che passa si susseguono i colpi di scena - AT-TUALITÀ: Croazia, le mani sul franco svizzero Crisi economica e sociale, vacanze tagliate per molti uomini di Stato - Una specu-lazione senza patria Italia e mondo, momenti di grande tensione sui mercati e nei sistemi bancari - Londra riot, esasperazione di un conflitto sociale tra ricchi e poveri? Cerchiamo di individuare e interpretare quali potrebbero essere stati i motivi scatenanti della nuova vasta furia di violenza e saccheggi esplosa in Gran Bretagna - DOSSIER - LA STORIA DI DAILA: Quei frati borsaneristi... Il processo di Buie all’origine della sofferta vicenda del monastero - SOCIETÀ: Grazie amici, vi sia lieve la terra Riflessione estiva/crepuscolare sul significato sul senso della vita e della morte - LA STORIA OGGI: L’encomiabile contributo delle portatrici carni-

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che Un episodio minore della Grande Guerra, che aiuta a compren-dere quell’immane tragedia - CINEMA E DINTORNI: Comunità disgregata: analisi impietosa “Corpo Celeste”, di Alice Rohrwa-cher, ottima prova di un’autrice giovane - CINEMA: Cinecittà tra sogno e realtà Un prezioso volume ne ripercorre la storia con lo-candine e foto - ITALIANI NEL MONDO: Firmato l’accordo tra MCL e Napredak Sarajevo, aperto il Centro multiculturale per il dialogo finanziato dal Movi mento cristiano lavoratori - MADE IN ITALY: Anche Beverly Hills ha celebrato il 150.mo Le ma-nifestazioni hanno colorato col tricolore per una settimana la Cit-tà degli Angeli - REPORTAGE: Il Regno sotterraneo dei Festini Nel piccolo paese nei dintorni di Gimino una delle più belle grotte istriane - LETTURE: ”Il respiro del deserto” di Mario Schiavato - LETTERATURA: Europa e scrittura di frontiera, da Tomizza a Jergović Lo scrittore bosniaco si è aggiudicato l’edizione 2011 del Premio che il Lions Club Trieste dedica alla memoria del grande ro-manziere istriano - LIBRI: Disorientamento, spaesamento, diffi-denza, ostilità “Mare inquieto”, racconto autobiografico a fumetti nato da una vacanza sulla costa croata nell’estate del ’91 - MUSI-CA: Nel triste club dei 27 e dei ricchi post mortem Amy Wine-house da viva sembrava puntare all’autodistruzione, dopo la scom-parsa “sale” come Jackson e Presley - SPORT: Giochi senza ritardi e senza sforature? Conteggio alla rovescia per la XXX Olimpiade - Umago, la prima sinfonia di Dolgo L’ucraino vincitore del tor-neo ATP di Stella Maris lanciatissimo verso i Top 10 - Sorpasso di Lochte ma Phelps non si arrende: ci rivediamo a Londra Parec-chie interessanti novità emerse ai mondiali di nuoto Shanghai 2011: rissa sul podio femminile con Soni, Pellegrini, la 16enne Franklin e la 34enne Alshammar - ARBOREA: Limone, simbolo della so-larità - MULTIMEDIA: Come scegliere il tablet giusto Guida di PCWorld a un mondo sempre più grande

Panorama n. 16IN PRIMO PIANO: Protagonisti, non solo spettatori In attesa

dell’arrivo dei presidenti Napolitano e Josipović all’Arena di Pola - ATTUALITÀ: Il ritorno della Germania nel sud est dei Balcani Agenda croata: visita di Angela Merkel, lieve crescita economica, buoni risultati nel comparto turistico - IN MEMORIAM: Lucia-no Michelazzi - Slovenia: governo agli sgoccioli? Il premier Pa-hor si appresta a chiedere la fiducia al Parlamento - Il futuro della Libia è tutto nel business del petrolio Sono numerosi gli scenari che si profilano nel dopo Gheddafi mentre ci si interroga sul ruolo dell’Occidente - SOCIETÀ: La sovrapposizione dei processi au-todistruttivi L’amara realtà sul crollo dei valori aggreganti dopo i drammatici avvenimenti d’Inghilterra e Norvegia - RIFLESSIONI IN CORNICE: Sulla noia - LA STORIA OGGI: Rimediare ai si-lenzi, correggere le interpretazioni distorte e gli errori Iniziative e progetti in corso per una possibile interpretazione “condivisibile” degli eventi del passato a cavallo dei confini ballerini nella regio-ne alto-adriatica - STORIA: Cattarani, zaratini e anche istriani tra i beneficiati della Serenissima Il titolo dell’Ordine Equestre a Venezia veniva conferito per i meriti conseguiti dai membri di una famiglia nobile ma soprattutto per valori militari - CINEMA E DINTORNI: Retrospettive Ivory e Truffaut, iniziative lodevoli Due grandi nomi mondiali in cornice al Festival di Pola ed al XXX Premio Amidei per la migliore sceneggiatura - ARTE: Romolo Ve-nucci tra sì, no, ni A proposito di mostre a Zagabria: dalla scultu-ra recente all’espressionismo - REPORTAGE: Luoghi d’incanto, leggende e realtà, sacro e profano Itinerari della Dalmazia: isola di Meleda (Mljet), la più verde perla dell’Adriatico, Parco nazio-nale da oltre 50 anni - LETTURE: ”Il respiro del deserto” (2) di Mario Schiavato - ITALIANI NEL MONDO: Simbolo del sacrifi-cio e della nobiltà del lavoro Riflessioni dell’on. Franco Narduc-ci sull’emigrazione nell’anniversario della tragedia di Marcinelle - MADE IN ITALY: Casa moderna, le nuove tendenze Dal 24 set-tembre al 3 ottobre la 58.ma edizione di Udine Fiera - RICERCHE: Popović, gli aidúchi di Cattaro Che cosa ci dicono i cognomi usa-ti in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste - MUSICA: ”Voglio mo-rire prima di diventare vecchio...” Quando i 60 sono un business:

Panorama n. 17IN PRIMO PIANO: Un’occasione da non perdere L’incontro

polese di Napolitano e Josipović con la minoranza - Progettare il futuro coltivando la memoria Storico concerto-evento all’Arena di Pola alla presenza dei Presidenti Giorgio Napolitano e Ivo Josipović - ATTUALITÀ: Obama: la nostra fede nella libertà oggi è più forte I tremila morti dell’11 settembre 2001 hanno cambiato il cor-so della storia. Abbiamo capito che il terrorismo è un problema di tutti - Una svolta politica per rilanciare la crescita Non si intrav-vedono ancora degli spiragli nell’economia mondiale per far fronte alla crisi del debito sovrano - Libia, il rebus della pacificazione La conferenza di Parigi per taluni sarebbe stata un “vertice della vani-tà” - SOCIETÀ: Trieste e il mondo plurale, tra mito e realtà Ri-flessioni in margine alla tavola rotonda dedicata al dialogo fra cul-ture diverse - RIFLESSIONI IN CORNICE: Terroristi comunisti e previsioni meteo - LA STORIA OGGI: Diverse e contrastanti conseguenze della caduta del muro Corso universitario estivo a Plezzo, curato dall’Università di Klagenfurt, su uno dei nodi cruciali della nostra contemporaneità - CINEMA E DINTORNI: I compu-ter possono avere qualità specificatamente umane? Il fenomeno del cartoon giapponese Hatsune Miku ripropone dei quesiti che ci-clicamente tornano di grande attualità - MOSTRE: Freud, numero 1 tra i pittori realisti contemporanei Il Museo Correr di Venezia ha dedicato un’esposizione al nipote del fondatore della psicanalisi - REPORTAGE: I tesori di ieri e di oggi della Sardegna setten-trionale Alla scoperta dello straordinario contesto ambientale e sto-rico della seconda isola più estesa del Mediterraneo - LETTURE: “Quando Cirano si chiamava Nosonja - Storie di sopravvivenza quotidiana” di Kenka Lekovich - ITALIANI NEL MONDO: Ad-dio a Licitra, pretendente al trono di Pavarotti Nato in Svizzera da genitori siciliani, era sull’Isola per ritirare un Premio destinato ai Ragusani illustri - MADE IN ITALY: Ottimismo nel valzer delle previsioni vendemmiali Si aspetta un’annata alla grande per quan-tità e qualità mentre per lo spumante c’è il boom dell’export in Cina - RICORDI: Dachau ha ricordato Giovanni e padre Giuseppe Palatucci Una mostra sul vicequestore di Fiume che salvò moltissi-mi ebrei dalla deportazione è stata allestita in una galleria della città bavarese - MUSICA: Un concerto per registrare tutti i suoni del mondo Con “Rent a musician” di Bolzano il 29 settembre esibizio-ni a domicilio nell’ambito della Transart 2011 - SPORT: Croazia, Slovenia, Italia: chi si accontenta gode Bilancio dei Mondiali di atletica leggera e delle medaglie per la Vlašić (argento), Kozmus e la Di Martino (bronzo) - Lokomotiv “cancellato” come il grande Torino Un ennesimo disastro aereo fa scomparire l’intera squadra di hockey che è stata pluricampione di Russia - ARBOREA: Il croco, fiore nuziale ma anche... funerario - MULTIMEDIA: Pc (e non solo) sicuro con 11 regole Utile guida di PCWorld dedicato alla pro-tezione dei nostri computer.

Panorama n. 18IN PRIMO PIANO: La corsa all’oro a modo nostro Nuovo ma

significativo segno dei tempi che corrono - ATTUALITÀ: MOL, il vertice HDZ sapeva Sabor: via all’immunità senza dibattito, per Sanader processo più vicino - L’euro arriva non prima del 2018 Gli esperti di sei banche croate sono concordi: il processo di ripresa sarà molto lento - La Slovenia alle urne il 4 dicembre. Prevedibi-le Il Capo dello Stato, Danilo Türk, ha posto fine ad una lunga crisi di governo - I collegamenti aerei essenziali per il Quarnero Jasna Sanković Doričić, direttrice dell’Ente turistico di Abbazia, è soddi-

da Santana a Jagger, sul palco come ragazzi, e in pochi pensano alla pensione - SPORT: Milan costretto al ruolo di favorito Dopo lo sciopero, partenza ritardata per una Serie A più povera - Intui-to, tenacia, visione per conquistare il mondo Ricordo di Claudio Castiglioni, “padre” del rilancio di alcune delle moto italiane più famose, Ducati e MV Agusta - ARBOREA: Aconito e cicuta: stia-mo alla larga - MULTIMEDIA: Personal computer (e non solo) sicuro con 11 regole Utile guida del mensile PCWorld dedicato alla sicurezza dei nostri PC.

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Il sommario 2011

sfatta della stagione 2011 - Innovazione e creatività per supera-re la crisi Quarta edizione del “Weekend Media Festival” di Rovi-gno: 4 mila i presenti e un’agenda invitante - SOCIETÀ: ”Dentro al porto deserto di San Pietro di Nembo...” I viaggiatori leggeri “In cammino oltre i confini” tra isole e mare da Premuda a Cherso - RIFLESSIONI IN CORNICE: La crisi delle responsabilità - LA STORIA OGGI: Alloglotti tra i fascisti. Con quali motivazioni? Un convegno internazionale a Capodistria ha affrontato i molti nodi irrisolti della storia adriatica del Novecento - TEATRO: Držić di Sciaccaluga, chi non capisce? Zagabria: regia applaudita dal pub-blico e stroncata all’unisono dalla critica - CINEMA E DINTORNI: Come aprirsi ai dannati della miseria “Terraferma”, di Emanue-le Crialese, si fa valere alla 68.ma Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia - ARTE: Raffinate e coloristiche composizioni floreali “Collage a strappo”: Narcisa Adalgisa Škopac in mostra all’alber-go “Mozart” di Abbazia - REPORTAGE: Evviva Napoleone, fami-glia compresa, ma abbasso il potere francese! Viaggio in Corsica, dove i valori del passato sono ancora in grado di offrire una strenua resistenza all’avanzata del presente - LETTURE: “Quando Cira-no si chiamava Nosonja - storie di sopravvivenza quotidiana” di Kenka Lekovich - PUBBLICAZIONI: Paravia, da Zara a Torino Dedicato pressoché interamente a Ramous il n. 179 de “la Battana” - Per fortuna siamo vecchi Uscito dalle stampe il CII volume de “la Rivista dalmatica” - ITALIANI NEL MONDO: Introdurre nelle scuole italiane all’estero il sistema di valutazione ISO Mantica ri-sponde all’interrogazione di Narducci sui tagli al personale docente che ha riguardato 29 posizioni su un organico complessivo di 1053 insegnanti - MADE IN ITALY: Una Campionaria da... campioni Grande successo dell’esposizione di Pordenone con 30.000 visita-tori - RICERCHE: Sebenico o Šebenik, palese l’origine dalmata Che cosa ci dicono i cognomi usati in Istria, Quarnero, Dalmazia e Trieste (fine) - MUSICA: Gino Latilla, il cantore di un’Italia che non c’è più Si è spento in un ospedale di Firenze all’età di 87 anni dopo una lunga malattia - SPORT: Bonatti, leggenda dell’alpini-smo L’ascesa al K2 lo rese famoso procurandogli però anche i mag-giori dispiaceri - ARBOREA: Il mirto, pianta della femminilità - MULTIMEDIA: La sicurezza racchiusa in 11 regole Utile guida di PCWorld dedicato alla protezione dei nostri computer.

Panorama n. 19IN PRIMO PIANO: Vendemmia d’ipocrisia e incapacità Ine-

vitabilmente deludente il giudizio sulla classe politica della Croazia - ATTUALITÀ: Equilibri interni a rischio, economia al tracollo La Croazia a rischio default? Intanto l’Ue continua a monitorare, ma si dichiara soddisfatta - Šeks e la danza del palo - ETNIA: Un buon investimento per il nostro futuro Maurizio Tremul, presi-dente della Giunta UI, in visita all’asilo di Lussinpiccolo - Quando un sogno diventa finalmente realtà Lettera d’intenti per un nuo-vo istituto prescolare italiano a Fiume - A Fiume il 50.esimo radu-no dei Fiumani? A Montegrotto il tradizionale incontro degli esuli del capoluogo del Quarnero - CONVEGNI: Storia comune, se non condivisa A Fiume simposio internazionale sulle vicende nell’Alto Adriatico - PERSONAGGI: Cerca la perfezione. Semplifica. Con-serva i tuoi segreti Steve Jobs fu il fondatore di Apple, una delle imprese tecnologiche che hanno cambiato il mondo - SOCIETÀ: Violenza domestica: pochi progressi in Croazia Nonostante un impianto normativo all’altezza, si è ancora molto lontani dalla tutela dei diritti delle donne - Lussino, uomini e donne avvolti dal mare I viaggiatori leggeri “In cammino oltre i confini” tra isole e mare da Premuda a Cherso - RIFLESSIONI IN CORNICE: Tutti si accor-sero con uno sguardo che non si trattava di un missionario - LA STORIA OGGI: La Repubblica di Salò? È del 1849! La storia contemporanea sempre meno conosciuta tra i giovani: come ripen-sarne l’insegnamento - CINEMA E DINTORNI: Cinesi? Estrania-ti come... gli jugoslavi Ancora dalla Mostra di Venezia: “L’ultimo terrestre” di Gian Alfonso Pacinotti e “Io sono Li” di Andrea Segre - ARTE: Colui che evitò ai Medici di scendere in strada Quest’an-no ricorre il quinto centenario della nascita di Giorgio Vasari - RE-PORTAGE: Maribor, città di turisti, studenti ed alta cultura Ca-

pitale della Stiria slovena, un tempo grande centro industriale oggi ha cambiato con successo il suo ruolo - LETTURE: ”Quando Ci-rano si chiamava Nosonja - storie di sopravvivenza quotidiana” di Kenka Lekovich - PUBBLICAZIONI: Grisancich, settant’anni di poesia Il n. 180 de “la Battana” dà ampio spazio all’autore dialet-tale triestino - ITALIANI NEL MONDO: Si prospetta la chiusu-ra del canale “Yes Italia” Nonostante i giuramenti sull’importanza dell’informazione per il mantenimento dei collegamenti - MADE IN ITALY: FVG: nuovi progetti a Cattaro Presentati in Monte-negro sette piani regionali del valore di 500 mila euro - MUSICA: Concerto in Campidoglio per i 50 anni di carriera di Mogol Una serata speciale per festeggiare il più celebre e amato autore di testi nella storia della canzone “leggera” italiana - SPORT: Triangola-re del Ricordo: tra gol e nostalgia Protagoniste le tre squadre che hanno fatto la storia del calcio giuliano e dalmata nel Novecento - MEDICINA: L’influenza di quest’anno: un miscuglio di cep-pi Ancora un appello a non far uso di antibiotici in caso di conta-gio aspettando la vaccinazione del mese prossimo - MULTIMEDIA: Tutto il meglio della “nuvola” Oggi si parla tanto di Cloud. Ma di cosa si tratta. Indagine di PCWorld - ARBOREA: Luther Burbank, il mago orticoltore.

Panorama n. 20IN PRIMO PIANO: Crucifiggere la giornalista L’intervento di

un telespettatore manda in tilt l’informazione HTV - HDZ in ginoc-chio, definitiva resa dei conti Il partito è indagato per i fondi neri con cui ha gestito le precedenti campagne elettorali - Fondo mone-tario internazionale. Fa tanta paura proprio a tutti? - ATTUA-LITÀ: Vai a Kraljevica, al cantiere arriva Gheddafi! Accompa-gnato da Tito, nell’estate del 1977 il leader libico visitò l’impian-to specializzato in unità da guerra - Chi sono i futuri destinatari del greggio libico? Libia: la difficile via che dovrebbe portare alla democrazia - La corruzione è troppo spesso sottovalutata Croa-zia, nuova legge per il finanziamento della campagna elettorale. A dicembre vedremo come funziona - Arbe Campione del turismo 2011 La Regione litoraneo-montana ha fatto quest’anno man bassa di premi - ETNIA: Attestazione della nostra realtà Concorsi Istria Nobilissima: con Cittanova le antologie salgono a 41 - Studio con la suggestopedia Insegnanti delle nostre scuole in seminario all’Uni-versità Ca’ Foscari - SOCIETÀ: Ossero, dove Lussino incontra Cherso I viaggiatori leggeri “In cammino oltre i confini” tra isole e mare - RIFLESSIONI IN CORNICE: Il fallimento del 15 otto-bre - PSICOLOGIA: Ma in base a che cosa ho dato il mio voto? Il fattore psicologico in rapporto alla politica e l’analisi scientifica dei comportamenti dell’elettorato - LA STORIA OGGI: Il Risorgi-mento delle donne Essenziale il contributo femminile nelle vicen-de che portarono all’unità, libertà e indipendenza d’Italia - CINE-MA E DINTORNI: Grande psicanalista? Tormentato non meno dell’uomo comune “A Dangerous Method” di David Cronenberg rievoca uno dei più grandi confronti culturali del ‘900 - ARTE: Quella pittura nata in una calzoleria A Villa Manin una mostra delle opere che fanno capo alla prima avanguardia del secolo scor-so - REPORTAGE: Il motto di Unie: nostra terra, nostra forza L’isola quarnerina non si arrende e candida un progetto di sviluppo sostenibile per agricoltura, pesca e turismo - LETTURE: “Quando Cirano si chiamava Nosonja - storie di sopravvivenza quotidiana” di Kenka Lekovich - LETTERATURA: Andrea Zanzotto, la voce più alta della sua generazione Morto, a pochi giorni dal suo novan-tesimo compleanno, uno dei protagonisti del ‘900 letterario - ITA-LIANI NEL MONDO: Quali sono le prospettive future del nostro idioma? Il rapporto tra unità politica e unità linguistica all’80.esimo Congresso della Società Dante Alighieri - MADE IN ITALY: Una mela su due è addentata all’estero Per la prima volta il comparto ha sorpassato nelle esportazioni il vino, Germania ottimo cliente - MUSICA: 2011: l’anno dedicato a Franz Liszt Il grande composi-tore nacque il 22 ottobre 1811 in Ungheria e studiò a Vienna e Parigi - SPORT: La “Dante Alighieri” di Isola campione 2011 Alla Ze-lena Laguna di Parenzo la ventesima edizione degli Incontri sportivi delle Comunità degli Italiani - Casey Stoner un australiano con il

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Il sommario 2011

cuore di leone Il titolo mondiale è arrivato con due gare di anticipo sulla fine della stagione - ”Ciao Super Sic” Muore in un grave in-cidente il pilota italiano Marco Simoncelli - ARBOREA: Le piante ascoltano e a volte… parlano - MULTIMEDIA: Tutto il meglio della “nuvola” Oggi si parla tanto di Cloud. Ma di cosa si tratta. In-dagine di PCWorld.

Panorama n. 21IN PRIMO PIANO: Italia, la sfida del riscatto Berlusconi co-

stretto a cedere, di portata strategica il compito di Monti - ATTUA-LITÀ: Croazia: il peggio deve appena arrivare? Le elezioni poli-tiche del 4 dicembre non saranno certo risolutive per quanto riguar-da la crisi economica - ETNIA: Far valere la presenza italiana L’ambasciatrice Rossella Franchini Sherifis a Capodistria con i di-rigenti CNI - Nella cultura sotto questi cieli contiamo molto Ce-rimonia di consegna dei premi “Istria Nobilissima”, “Paolo Lettis” ed “Antonio Pellizzer” - La CI di Zagabria attivo centro di pro-mozione dell’italianità In margine al successo della prima Gran-de festa italiana abbiamo intervistato Daniela Dapas, la presidente - PSICOLOGIA: Campagne elettorali negative, quali effetti? Il fattore psicologico in rapporto alla politica e l’analisi scientifica dei comportamenti dell’elettorato - SOCIETÀ: Irriducibile la diver-sità culturale triestina? Due giornate di riflessione per un’inedi-ta sintesi fra arti, lingua, letteratura e filosofia - RIFLESSIONI IN CORNICE: Silvio va, la casta rimane? - LA STORIA OGGI: Fat-ta l’Italia... ma come si fecero gli italiani? Un’iniziativa didatti-ca dell’Università di Udine per gli insegnanti delle scuole italiane in Slovenia e Croazia - INTERVISTE: Il teatro? Un luogo di ag-gregazione, come le chiese, come le scuole Palcoscenico, cultura e politica italiana: ne parliamo con Jurij Ferrini, che ha curato l’alle-stimento de “Le eccentricità di un usignolo” per il Dramma Italia-no - CINEMA E DINTORNI: Quando il curato è in crisi di fede, ma non di carità Discontinui gli esiti delle più recenti realizzazioni di Lars Von Trier, Paolo Sorrentino ed Ermanno Olmi - ARTE: Ce-ramica Raku, l’esito dipende anche dal caso Ampiamente diffusa in Europa e Stati uniti, la tecnica nata cinque secoli fa in Giappone - REPORTAGE: Ravna Gora e la buona cucina Merito dell’intra-prendente Sanja Živanović il decollo della cittadina - LETTURE: “Affacciato sul mare di Peroi” di Mario Schiavato - IN MEMO-RIAM: Scomparso Umberto Matteoni Una delle voci più auto-revoli della poesia e dell’arte minoritaria - ITALIANI NEL MON-DO: Esigibile in chiave effettiva il voto all’estero Approvate in sede di Camera dei deputati le mozioni presentate da Garavini, Di Biagio e Zacchera - MADE IN ITALY: Tutto il mondo mangia la pasta Molto incentivanti i dati attestanti l’espansione del consumo - MUSICA: Il colore profondo del suono del violoncello Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongo-no un’orchestra sinfonica - SPORT: Pattinaggio sul ghiaccio uno sport a tutti gli effetti Nato per il bisogno di muoversi agilmente laddove le temperature rigide rendevano impossibili gli spostamenti - CONCORSI BORSE STUDIO - ARBOREA: Le piante ci aiuta-no a vivere… meglio.

Panorama n. 22IN PRIMO PIANO: Il dovere di andare a votare La minoran-

za e la consultazione elettorale in Croazia e Slovenia - ATTUALI-TÀ: Campagna elettorale fiacca, elezioni nel segno della crisi In Croazia e in Slovenia il 4 dicembre gli elettori vanno alle urne per eleggere il nuovo Parlamento - ETNIA: Un adeguato sostegno alla CNI Richiesta di base di Roberto Battelli, candidato al seggio spe-cifico a Lubiana - È importante dialogare quanto più con le mi-noranze A colloquio con il deputato Furio Radin, unico candidato al seggio CNI in Croazia - Coesione sociale nell’Adriatico Il pro-getto europeo SIMPLE è stato avviato nel marzo 2011 - PSICOLO-GIA: L’appartenenza ideologica è un buon predittore delle pre-ferenze elettorali? Il fattore psicologico in rapporto alla politica e l’analisi scientifica dei comportamenti dell’elettorato - SOCIETÀ: L’ambiente? Scomparso, soffocato dal PIL Riflessioni indotte dall’azione politica per il rinnovamento degli Accordi di Kyoto - RI-

FLESSIONI IN CORNICE: Monti - ovvero di democrazia masso-neria e passività - LA STORIA OGGI: Aspirazioni e contrappo-sizioni del “nostro” risorgimento In un convegno internazionale a Isola preso in esame il ruolo degli intellettuali adriatici nel cruciale decennio 1859-1870 - CINEMA: Non essere mafioso ora è più bel-lo, più figo, più cool Fiume e Zagabria, Mostra della nuova produ-zione filmica italiana: ne parliamo con il regista Giuseppe Gagliar-di - ARTE: I pregevoli affreschi di Alberto da Costanza Le prove della sua espressività in diverse chiese istriane, da Passo a Fianona e Laurana - REPORTAGE: La “Torta istriana” prima in Europa Umago: la pasticceria di Dragica Lukin è una delle più note della penisola - SCUOLE: L’uomo e la sua inesauribile sete d’assoluto Giunta alla conclusione l’undicesima edizione della Gara d’italiano fra gli alunni delle nostre scuole - ITALIANI NEL MONDO: ”Ci vuole una grande protesta mondiale” Dino Nardi, responsabile UIM Europa, sul come salvare Comites, CGIE, Enti gestori e rete consolare - MADE IN ITALY: Country Christmas a Pordenone La terza edizione della fiera si svolgerà dall’8 all’11 dicembre - MUSI-CA: Dici violino e intendi virtuosismo per eccellenza Storia de-gli strumenti a corda, legni, ottoni e percussioni che compongono un’orchestra sinfonica - SPORT: Nel baseball spetta ai dollari il ruolo decisivo Guantone, mazza, pallina... e tabacco da mettere sot-to i denti era quanto bastava per divertirsi - ARBOREA: Cipressi e crisantemi a ricordare il mondo dei morti - MULTIMEDIA: Tut-to il meglio della “nuvola” Oggi si parla tanto di Cloud. Ma di cosa si tratta? Indagine di PcWorld.

Panorama n. 23IN PRIMO PIANO: Senza il fondo si va a fondo? Ammessa e

poi negata, l’ipotesi del sostegno non appare troppo peregrina - AT-TUALITÀ: La Croazia nell’Ue! Un percorso difficile ma irrever-sibile Per molti paesi dei Balcani occidentali l’Europa rimane anco-ra molto lontana. Per gli altri rimane l’obbligo di proseguire con le riforme - ETNIA: Italiano: le Gare in un Albo d’oro Pubblicato in concomitanza con la 40.esima edizione della competizione - LA STORIA OGGI: Un risorgimento di frontiera Un convegno a Ro-vereto su Trento e Trieste dal 1848 all’annessione - PSICOLOGIA: Perché non siamo esseri del tutto razionali? Il ragionamento e la decisione sono spesso condizionati da scorciatoie mentali che por-tano a giudizi fuorvianti - SOCIETÀ: Invertire la rotta e lottare per la vita sulla terra Le significative valutazioni dell’economista americano Jeremy Rifkin per contrastare la crisi del bene comune - RIFLESSIONI IN CORNICE: Di governi e galline - ECHI DEL PASSATO: Una città-stato di cristiani che si affaccia alle porte del mondo d’Oriente La particolareggiata testimonianza su Ragu-sa-Dubrovnik ad opera di Lucas de Linda, un polacco che la visitò nel Seicento - CINEMA E DINTORNI: I contatti e le sfide di una danza ineguagliabile “Pina” del tedesco Wim Wenders e “Una se-parazione” dell’iraniano Asghar Farhadi - ARTE: Il male di vive-re di Pietro Marussig Dalla secessione viennese all’intimismo di Milano, un tormentato processo formativo - REPORTAGE: Mio-la “El paés dei presepi” In provincia di Trento ogni casa ha la sua rappresentazione della Natività - LETTURE: ”Il Natale di Doris e Jo” di Doriana Segnan - LIBRI: Scritto che osserva e interroga A proposito del romanzo “Eldorado” di Vladimir Luxuria - ITALIANI NEL MONDO: Ancora un tormentone per i pensionati Verifica esistenza in vita: i patronati sotto assedio per il cambio della banca - MADE IN ITALY: Record di presenze alla Mostra del gelato La 42.esima Coppa d’Oro del MIG a Longarone assegnata a Diego Candussi - MUSICA: Viola, base delle colonne sonore di Ennio Morricone Storia degli strumenti a corda, legni, ottoni e percus-sioni che compongono un’orchestra sinfonica - SPORT: Formula 1: a Mark Webber il titolo di campione Doppietta della Red Bull all’ultima gara del 2011 sul circuito di Interlagos in Brasile - AR-BOREA: Ontano: un sacro rimedio medicinale - MULTIMEDIA: Sette cattive abitudini da bandire Come migliorare la propria vita informatica in un guida di PcWorld.

Il sommario di “Panorama” n. 24 si trova a pagina 4

Page 46: Panorama · 31.12.2011 anno VII n. 20 Pro Evolution Soccer 2012 pag. 06-07 5 8 panorama giovani. 2 Panorama Panorama testi La Fiume d’oro C ollane, orecchini, braccialetti, anelli,

Panorama 59

Panorama finale

La prima autolinea “Direttissima” poi de-nominata “Freccia del Carnaro” tra Fiume

e Trieste iniziò nel lontano 1927 con partenze giornaliere dai due capolinea alla medesima ora. E di recente, grazie agli appassionati dell’in-BUS Club di Muggia, due pullman d’epoca ed uno moderno hanno rifatto il viaggio dal capo-luogo giuliano fino a quello quarnerino con una sessantina di passeggeri, tutti soci del club. Uno spettacolo per chi non li ha mai visti questi au-tobus, in Piazza Jelačić a Fiume, accompagnati da altri old timer come un’Alfa Romeo Giulia Super, una Lancia Fulvia, un Maggiolino e una motocarrozzetta prodotta nell’Unione Sovie-tica. “Un incontro certamente da ripetere l’an-no prossimo” ha detto Dennis Tarlao, presiden-te dell’inBUS Club, giunto a Fiume con Gior-gio Grisilla, “magari nel senso inverso, ovvero far venire da Fiume a Trieste gli autobus d’epo-ca dell’Autotrans”. (foto di Graziella Tatalović)

Torna per un giorno a Fiume

la «Freccia del Carnaro»