2012_11_novembre

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also in english Port&Shipping Tech 2012 T ariffa R.O.C. Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) - art. 1, comma 1, DCB Napoli - ANNO VIII - N. 11 - Novembre 2012 - Costo singola copia € 2,50 POR TO & diporto IL MAGAZINE CHE APRE IL PORTO ALLA CITTÁ

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magazine di approfondimento economico su shipping traporto e logistica

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Port&Shipping Tech 2012

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PORTO& diporto

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2 - maggio 2012

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sommario / porto&diporto

P&ST4 - Port&ShippingTech 20126 - Green City Energy, il Circuito della Smart CityARMAMENTO8 - Grimaldi lancia la linea Ravenna - Brindisi - Catania10 - Privatizzazione Tirrenia indagine infinita: ora tocca alle regionali13 - Premuda una compagnia tricoloreper la Sierra LeoneSHIPPING14 - Ambiente: nuovi sviluppi delle tecnologie Wärtsilä16 - La ISS acquisisce la Palumbo Spa di LivornoCANTIERISTICA18 - Network di eccellenza al centro del MediterraneoCROCIERE19 - Stagione crocieristica 2013 nel porto di Salerno20 - MSC Crociere & Trieste uniti &vincentiINFRASTRUTTURE22 - Trieste raddoppia le crociere nel 201323 - Senza progetti verificati le grandi opere non si fanno24 - La rivoluzione verde dei porti26 - Rilanciare la competitività del Sistema Paese28 - Uir promuove i contatti tra le Pmi italiane e russe30 - L’Interporto Vespucci si tinge di verde32 - Civitavecchia grandi opere e politiche ambientaliLOGISTICA34 - Opportunità di sviluppo per la logistica in CinaDOSSIER36 - Alta velocità, così muore il futuro ad AfragolaTRASPORTI39 - Volotea, in primavera low-cost da Napoli40 - Tuvia in crescita, filiale a Trieste, ingresso in borsa elite

42 - Da Nord a Sud le imprese di bus privati uniscono l’ItaliaAZIENDE43 - Eataly, sapori e saperi sui binari dell’alta velocità44 - Pronto Mondo Imprese45 - Diventare ambasciatrice del gusto italiano46 - Certificazione di qualità per l’agroalimentare campano47 - Ricerca e innovazione per l’eccellenza italianaSVILUPPO49 - Come far conoscere il Porto alla CittàNAUTICA50 - Il Salone della discordia tra crisi e rilancio del settore52 - Un gradito ritorno, l’America’s Cup a NapoliTURISMO54 - Le potenzialità turistiche del Mezzogiorno56 - Il patrimonio archeologico in mostra a Paestum57 - Incoming di operatori economici dalla BielorussiaEUROPA58 - Progetto ROSEE per aumentare la sicurezza sulle strade europeeEVENTI59 - NAVIgandoLIBRI 60 - Atlante Archeologico dei mari italianiRICERCHE62 - Gli avvistamenti di balenenel Tirreno centraleENGLISH SUMMARY63 - PORT&SHIPPING TECH63 - GRIMALDI GROUP INTERNATIONAL JOURNALISM AWARD63 - TIRRENIA PRIVATISATIONMORE ENQUIRIES64 - SALERNO’S CRUISE SEASON 201364 - LOGISTICS OPPORTUNITIES IN CHINA64 - EATALY - A WAY OUT OF THE CRISIS

Anno VIII - N°11 - Novembre 2012

Direttore responsabileAntonio De Cesare

Direttore editorialeMaurizio De Cesare

Hanno collaborato a questo numero: Cosimo Brudetti - Eduardo Cagnazzi

Giacomo Canarsa - Fabrizio De CesareFederica De Cesare - Michela Fanis

Emma Fasciolo - Riccardo FuochiPatrizia Lupi - Paola Martino

Matteo Martinuzzi - Italo MerciatiSandro Minardo - Andrea Moizo

Riccardo Russo - Stefania Vergani

Traduzioni a cura di Angus Urquhart

Amministrazione e abbonamentiPaola Martino

[email protected]@portoediporto.it

Costo abbonamentoItalia € 30, estero € 90

esclusivamente con versamento suCCP n. 81627671 - AM editori srlPiazzale Immacolatella Vecchia

80133 Napoli

Pubblicità e [email protected] e specifiche tecniche

www.portoediporto.itProgetto e realizzazione grafica

AM editori srl

StampaMorconia PrintMorcone (BN)

Il magazine Porto&diportoè proprietà di

AM editori srl - Tel 081 6581974Tel/Fax 081 5592332

[email protected]

Autorizzazione Tribunale di Napolin. 17 del 15 febbraio 2006Periodico associato all’USPIUnione Stampa Periodica Italiana

E’ vietata la riproduzione totale e/o parziale di testi, fotografie e di qualsiasi

altro contenuto o allegato. Tutti i diritti sono riservati.

Questa edizione sarà presente alla 4a edizione di Port&Shipping Tech 2012 - Genova 29/30 novembre 2012

4 - novembre 2012

p&st / porto&diporto

Port&ShippingTech 2012Innovazioni tecnologiche e sviluppo sostenibile

in scena a Genovaper la quarta edizione del forum

novembre 2012 - 5

E’

giunto ormai alla quarta edizione Port&ShippingTech,

il forum internazionale dedica-to all’innovazione tecnologica per lo sviluppo competitivo e sostenibile del sistema logisti-co portuale e dello shipping. In una veste che mantiene intatti i punti di forza del format e intro-duce elementi di novità, l’even-to si svolgerà il 29 e 30 novem-bre prossimi a Genova, presso il Centro Congressi del Porto Antico. Dopo il positivo test del 2011, anche quest’anno il forum si svolgerà in concomi-tanza con Green City Energy ONtheSEA, appuntamento del circuito Green City Energy de-

dicato alla Smart City.Confermato inoltre l’efficace connubio di con-

vegni, workshop e tavole rotonde, che vedran-no protagonisti relatori qualificati provenienti dal mondo delle istituzioni, delle imprese e della ri-cerca, per offrire una visione a tutto tondo delle tematiche trattate. Ad arricchire la quarta edizio-ne sarà inoltre presente un momento particolare dedicato alle aziende: il brokerage eventLEaN 2012, promosso da Unioncamere Liguria. Sarà un’occasione di incontro di profilo internazionale tra aziende preselezionate che lavorano nell’am-bito della logistica sostenibile, dell’ICT applicato alla logistica, del Green Shipping e dei Green Ports, per promuovere e motivare relazioni com-merciali, tecnologiche o collaborazioni.

Per dare una visione complessiva delle ultime innovazioni e delle prospettive di crescita e svi-luppo sostenibile del settore, si parlerà infatti di tecnologie ICT per lo sviluppo competitivo e so-stenibile della logistica portuale, energie da fonti rinnovabili, modelli di gestione dei waterfront e utlizzo di gas naturale liquefatto per il trasporto marino.

“Port&ShippingTech - spiega Carlo Silva, Pre-sidente di ClickUtility e organizzatore dell’evento - è giunto ormai alla sua quarta edizione e va con-fermandosi come manifestazione di riferimento sul territorio nazionale per l’analisi e il confronto sulle tematiche più attuali riguardanti logistica e shipping. Anche quest’anno il forum offrirà quindi un punto di vista privilegiato sulle principali inno-vazioni e sfide del settore, grazie all’intervento di relatori qualificati e aziende all’avanguardia che consentiranno di analizzare e confrontare best practices e progetti innovativi”.

Nello specifico il primo convegno, dal titolo Portiamo Sviluppo sarà dedicato ad analizzare i progetti, le tecnologie e le soluzioni ICT per lo sviluppo competitivo della logistica portuale. L’appuntamento, organizzato in collaborazio-ne con i Giovani Imprenditori di Confindustria Genova, si concentrerà quindi su esigenze e aspettative del settore, sia della domanda, sia delle compagnie di navigazione internazionale. Grande attenzione sarà inoltre rivolta al piano nazionale degli ITS e alle conseguenti possibili ricadute sullo sviluppo dei nuovi standard tecno-logici e dei sistemi applicativi nel mondo della

portualità e della logistica. Si parlerà di sviluppo dello “sportello unico marittimo”, digitalizzazione e interoperabilità del sistema doganale portuale. Saranno inoltre messe a confronto le best prac-tices nazionali ed internazionali.

Occhi puntati anche sull’utilizzo di nuovi car-buranti per aumentare l’efficienza energetica e ridurre l’inquinamento delle navi nel corso di Green Shipping Summit, appuntamento interna-zionale organizzato in collaborazione con Con-fitarma, Assoporti ed Ecba Project. Il convegno dedicherà un particolare focus alle opportunità offerte dal gas naturale liquefatto per il trasporto marino, per rispettare la normativa IMO. Il con-vegno affronterà quindi sia le questioni relative alla realizzazione della logistica necessaria per la distribuzione del GNL alle navi all’interno dei porti italiani, sia le opportunità e le problemati-che riguardanti le nuove costruzioni navali. Gre-en Shipping Summit sarà infatti anche l’occasio-ne per fare il punto sulle principali innovazioni riguardanti l’efficienza energetica e ambientale delle navi, tematica alla quale sarà dedicata un’apposita sessione del convegno.

Le energie intelligenti e rinnovabili saranno invece al centro del dibattito di Green Ports, convegno dedicato appunto alla tutela ambien-tale nei contesti marini e costieri, anche attra-verso l’impiego di energie rinnovabili. Tra i temi affrontati dai relatori non mancheranno la fonte eolica nel rispetto del contesto urbano e storico e il ruolo degli operatori privati e delle Autorità Portuali nella promozione del fotovoltaico; ver-ranno inoltre esaminate le fonti termiche inno-vative e rinnovabili a disposizione dei contesti portuali. Una particolare attenzione sarà infine dedicata alle leve finanziarie pubbliche e private utilizzabili per favorire lo sviluppo di queste fonti energetiche.

Le principali case history nazionali ed interna-zionali e l’esperienza genovese saranno infine confrontate nel corso del convegno dedicato ai modelli di gestione dei waterfront urbano portuali, organizzato in collaborazione con l’Associazione RETE ela Porto Antico di Genova, in occasione del suo ventennale di attività. Dal confronto inter-nazionale verranno delineati percorsi e obiettivi da raggiungere, anche attraverso l’analisi delle diverse funzioni che insistono sulle aree urbane, ex portuali e costiere e dei trend futuri di sviluppo del mercato di riferimento. Verranno inoltre ana-lizzati sia il ruolo della Società di gestione d’area come attore partecipe del cambiamento urbano sia i piani e i programmi di sviluppo. Attenzione, infine, anche alle risorse reperibili, in termini di finanziamenti pubblici internazionali, nazionali e locali.

Accanto a convegni, tavole rotonde e wor-kshop specialistici, sarà inoltre allestita una spe-ciale area espositiva. Come avvenuto nelle pas-sate edizioni, in quest’ambito saranno presentati dalle aziende del settore vari progetti innovativi realizzati per lo sviluppo sia del sistema portuale sia dello shipping.

Port&ShippingTech è organizzato da ClickUti-lity Network in collaborazione con Autorità Por-tuale di Genova, Regione Liguria, Provincia, Co-mune e Camera di Commercio di Genova.

RedMar

Carlo Silva Presidente Click Utility

6 - novembre 2012

Green City Energy ONtheSEA, in programma a Genova il 29 e 30 novembre prossimi,

sarà l’evento conclusivo del Circuito Green City Energy 2012 che culminerà infatti con la due giorni in programma nel capoluogo ligure, dopo i successi di Pisa, Torino e Bari.

Green City Energy nasce come per-corso articolato in una serie di Forum nelle città italiane che si sono candida-te all’obiettivo Smart City, ovvero che si mettono in gioco per raggiungere l’ambizioso traguardo della città intelli-gente, organizzando le proprie priorità e risorse nel rispetto degli obiettivi del 20-20-20.

Carlo Silva, Presidente di ClickUtility

p&st / porto&diporto

e ideatore del circuito lo presenta così: “Green City Energy è un percorso co-stituito da quattro manifestazioni con sede a Pisa, Torino, Bari e Genova, città in prima linea sui nuovi progetti all’avanguardia nell’ambito dello svi-luppo urbano sostenibile e competitivo, che si sono poste l’obiettivo di trasfor-marsi in vere e proprie smart cities. Ogni appuntamento del circuito si de-clina quindi secondo le specificità e gli interessi del territorio, ma mantiene il comune fil rouge dato dalle tematiche principali ovvero produzione di energia rinnovabile in ambito urbano e portua-le, progetti di risparmio ed efficienza energetica, intelligent building, smart grid e sviluppo di green ports”.

Nel 2012 si sono rinnovati dunque gli appuntamenti con Green City Energy Pisa, giunta alla terza edizione e con il Forum ITN Conference and Expò a Torino. In attesa della seconda edizio-ne dell’evento genovese, Green City Energy ONtheSEA, la new entry è sta-ta intanto rappresentata da Bari.

Il capoluogo pugliese ha ospitato infatti, il 12 e 13 novembre scorso, la prima edizione di Green City Energy MED. Come accade per ognuno degli appuntamenti del circuito, le tematiche forti che legano gli eventi, ovvero ener-gie rinnovabili nella città e nel porto, edilizia intelligente e mobilità sosteni-bile, sono state declinate in modo da rispecchiare le sfide e gli obiettivi del-

Green City Energyil Circuito della Smart City

novembre 2012 - 7

Green City Energy: una formula di successoQuattro città italiane, altrettanti forum tematici dedicati allo sviluppo della città intelligente: il format proposto dal Circuito Green City Energy funziona e i numeri lo dimostrano. A pochi giorni dallo svolgimento di Green City Energy ONtheSEA, in programma a Genova il 29 e 30 novembre prossimi, le prime tre tappe del circuito si sono già affermate come appuntamenti leader del settore. Il 2012 ha visto infatti il debutto di Bari, con Green City Energy Med, tenutasi il 12 e 13 novembre nel capoluogo pugliese, e le attese riconferme di Torino e Pisa.Grande successo infatti per Green City Energy Pisa (5-6 luglio) e per il Forum ITN Conference and Expò (Torino, 27-28 settembre), primi due appuntamenti del circuito.Il Forum ITN Conference and Expò ha coinvolto quest’anno oltre 2.000 ope-ratori professionali e più di 600 aziende del settore. 153 i relatori presenti per un evento che si è confermato di livello europeo e in grado di offrire una visione completa sul tema Smart City.Grande riconferma anche per la terza edizione di Green City Energy Pisa. Anche in questo caso le oltre 500 presenze a convegni e workshop e i 100 re-latori coinvolti hanno portato ancora una volta la città toscana alla ribalta na-zionale nel panorama delle nuove energie per lo sviluppo della Smart City.

la città ospitante il forum. Non a caso l’evento barese ha posto l’accento sulle sfide che attendono la Smart City in area mediterranea, diventando occa-sione ideale di confronto tra le princi-pali case history. Accanto ad una prima sessione di confronto sulle politiche e i piani di sviluppo della Smart City in area mediterranea, la due giorni ha focalizzato poi l’attenzione su sviluppo dei green ports nel mediterraneo, sulla mobilità sostenibile e la green logistics, su intelligent building e produzione di energia rinnovabile.

Smart City, Smart Mobility e Open Government sono stati invece i temi chiave di ITN Conference and Expò, svoltosi a Torino il 27 e 28 settembre scorso. In particolare, i due focus In-frastructura e Telemobility hanno ap-profondito, rispettivamente, i temi delle infrastrutture digitali e degli open data e le soluzioni per la smart mobility, tas-selli fondamentali per la costruzione delle città intelligenti.

Non solo, l’evento è stato infatti arric-chito dal Brokerage event organizzato dalla Camera di commercio di Torino nell’ambito della rete Enterprise Euro-pe Network – ALPS. La partecipazione ha confermato l’interesse delle azien-de ad incontri tecnologici con imprese, università e centri di ricerca provenienti da tutta Europa ed impegnati nello svi-luppo sia di tecnologie e soluzioni per la smart mobility, sia di nuove soluzioni per le infrastrutture digitali delle future smart city. Per Green City Energy Pisa si trattava invece del terzo appunta-mento, dopo il debutto nel 2010 come prima tappa in assoluto del circuito. La città toscana ha colto l’opportunità rap-presentata dal Forum per fare il punto sulle best practices nazionali in tema Smart City, con una particolare atten-zione alle tematiche dell’energia rinno-vabile e della mobilità sostenibile. Se, da un lato, la due giorni è stata l’occa-

sione per illustrare e far conoscere le ul-time innovazioni in fatto di mobilità elet-trica e a idrogeno, con un’esposizione ad hoc di veicoli di ultima generazione, Pisa ha scelto Green City Energy an-che per aggiungere un nuovo tassello al campo fotovoltaico Sol Maggiore, di Toscana Energia Green a Navicelli. E’ stato inaugurato infatti, proprio nel cor-so del forum, il nuovo dispositivo da 1 MW da installare nel campo fotovoltai-co per regolare la potenza di scambio tra la rete Enel e il campo stesso.

Adesso l’attenzione è focalizzata sull’appuntamento conclusivo del cir-cuito, ovvero l’evento genovese di Gre-en City Energy ONtheSEA. Il Forum è in programma il 29 e 30 novembre prossimi e si svolgerà presso il Centro Congressi del Porto Antico di Genova, rinnovando, per il secondo anno, la concomitanza con Port&ShippingTech, forum internazionale dedicato alle in-novazioni tecnologiche e allo sviluppo

sostenibile del sistema logistico portua-le e dello shipping.

Una città di mare e di porto come Genova non può infatti prescindere, nel raggiungimento dell’obiettivo Smart City, dall’adozione di tecnologie soste-nibili ed energie rinnovabili nelle proprie aree portuali. Un apposito convegno sarà quindi dedicato ai Green Ports e all’energia prodotta da fonti rinnovabili, mentre, in collaborazione con l’Asso-ciazione RETE e la Porto Antico Spa, si svolgerà il convegno relativo ai modelli di sviluppo dei waterfront urbano - por-tuali. Occhi puntati, inoltre, su Intelli-gent Building ed Edilizia sostenibile e, peculiarità dell’edizione 2012, sul ruo-lo delle Regioni per il raggiungimento dell’obiettivo del 20-20-20.

Il convegno di apertura sarà infatti dedicato proprio ai progetti e alle azioni messe in campo dalle regioni italiane per rispettare la direttiva europea di ri-duzione delle emissioni.

Tutti gli appuntamenti del circuito Green City Energy si avvalgono di rela-tori esperti e qualificati, opinion leader ed addetti ai lavori che si confrontano per mantenere viva la circolazione di idee e lo scambio di buone pratiche, requisiti fondamentali per il processo di sviluppo verso l’obiettivo Smart City. Anche Green City Energy ONtheSEA, così come accaduto per i forum già svolti, vedrà quindi la partecipazione di esponenti delle istituzioni, delle prin-cipali aziende del settore, del mondo dell’Università e della ricerca. Ripro-ponendo un format diventato ormai di successo i relatori si confronteranno sia nell’ambito di occasioni più istituzio-nali come le sessioni principali dei con-vegni, sia nel corso di tavole rotonde e workshop specialistici.

Cosimo Brudetti

8 - novembre 2012

Il Gruppo armatoriale Grimaldi rafforza la propria presenza in Adriatico annunciando il lancio

di un innovativo collegamento maritti-mo dedicato al trasporto di rotabili tra i porti di Ravenna, Brindisi e Catania. A servire la nuova linea saranno le due navi di ultima generazione “Eurocargo Catania” e

“Eurocargo Brindisi”, recentemente entrate a far parte della flotta Grimaldi. Costruite nel cantiere danese Odense rispettivamente nel 2011 e 2012, sono tra le navi più altamente performanti im-piegate nel Mediterraneo, perché com-binano bassi consumi di carburante con elevata capacità di carico. Le due navi hanno, infatti, una capacità di carico di circa 240 semirimorchi ciascuna.

La nuova autostrada del mare avrà frequenza trisettimanale: le partenze da Ravenna avverranno il martedì, il giovedì e il sabato alle ore 18.00 con

arrivo a Brindisi il mercoledì alle 15.00, il venerdì alle 11.00 e la domenica alle 15.00. Da Brindisi le due navi parti-ranno verso Catania il mercoledì alle 17.00, il venerdì alle 13.00 e la dome-nica alle 17.00 con arrivo nello scalo siciliano il giovedì, il sabato ed il lunedì alle ore 09.00.

“Questa autostrada del mare rap-presenta una novità assoluta, introdu-cendo il primo collegamento diretto tra la Sicilia e la Puglia, oltre che tra l’Alto ed il Basso Adriatico”, ha dichiarato Emanuele Grimaldi, Amministratore Delegato del Gruppo. “La qualità, la frequenza del servizio e il tonnellaggio impiegato sono la chiave di successo di questa autostrada del mare sulla dor-sale adriatica, che contribuirà a ridurre la congestione stradale, l’inquinamen-to atmosferico e acustico, trasportan-do qualsiasi tipo di rotabile”, conclude Emanuele Grimaldi.

Attraverso Catania e Brindisi, inol-tre, i trasportatori potranno usufruire in trasbordo degli altri servizi regolari del Gruppo Grimaldi verso la Grecia, i Bal-cani, Malta e la Libia. Infatti, attualmen-te il Gruppo partenopeo offre partenze giornaliere da Brindisi per Igoumenitsa e Patrasso nonché partenze quattro volte alla settimana da Catania per Malta e settimanali per la Libia (Tripoli, Al Khoms).

Intanto si è conclusa la quinta edi-zione del Premio Giornalistico Interna-zionale bandito dalla rivista Grimaldi Magazine Mare Nostrum e i cinque vincitori sono stati premiati a Napoli lo scorso 18 novembre. La Giuria del Concorso, presieduta dal regista e scrittore Folco Quilici e composta da eminenti personalità del mondo della cultura e del giornalismo, si è riunita lo scorso 15 ottobre a Napoli presso la Fondazione Mediterraneo ed ha decre-

Grimaldi lancia la lineaRavenna - Brindisi - Catania

Quinta edizione del Premio Giornalistico Internazionale bandito dalla rivista Grimaldi

Magazine Mare Nostrum

armamento / porto&diportoPo

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italiana, francese, spagnola, catalana o greca, devono essere diffusi attraverso stampa quotidiana e periodica nazio-nale, stampa specializzata nel turismo o nell’autotrasporto, agenzie di stam-pa, emittenti radiofoniche e televisive nazionali e locali, riviste di fotografia e mostre fotografiche.

La prossima edizione del Premio si svilupperà tra il 20 novembre 2012 e il 10 luglio 2013.

Stefania Vergani

tato i cinque vincitori ai quali andrà il premio di 10.000 euro ciascuno, per un montepremi totale di 50.000 euro.

Dopo un’attenta valutazione dei nu-merosi elaborati pervenuti, la Giuria internazionale ha assegnato i cinque premi a: Giovanni Russo per l’artico-lo “La rivoluzione delle autostrade del mare”, pubblicato sulla rivista “Costrut-tori romani”; a Domenico Barbati per l’articolo “Il business delle autostrade del mare”, pubblicato sul quotidiano “Il Mattino”, edizione della città di Salerno; a Carlos Solito per la mostra fotografica “SUD - Sguardi Uomini Donne” esposta presso il Museo Diocesano della città di Taranto in occasione della rassegna FOTOARTE 2012; a Spyridon Roussos per l’articolo “The Italian bet”, pubblica-to sulla rivista greca “Efoplistis”; infine a Ridha Maamri per l’articolo “Passer à la vitesse de croisière”, pubblicato sul quotidiano tunisino «La presse de Tunisie ».

I cinque vincitori sono stati premiati a Napoli durante la cerimonia di chiusura del Premio, organizzata presso l’Hotel Renaissance Mediterraneo. Il Premio Giornalistico Internazionale Mare No-strum Awards, giunto quest’anno alla sua quinta edizione, si propone di va-lorizzare i vantaggi delle Autostrade del Mare, che costituiscono una valida

alternativa ad altre modalità di traspor-to, in particolare quella terrestre. Le Autostrade del Mare per merci e pas-seggeri sono inoltre uno straordinario strumento di coesione sociale ed eco-nomica per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo.

Al Concorso sono ammessi servizi giornalistici, documentari, servizi televi-sivi e radiofonici, reportage fotografici e inchieste presentate da autori residenti in Italia, Spagna, Grecia, Tunisia e Ma-rocco. Gli elaborati, realizzati in lingua

10 - novembre 2012

La Commissione Europea è tor-nata a testa bassa sulla priva-tizzazione del gruppo Tirrenia.

A inizio novembre, infatti, la DG Competition ha notificato l’ampliamen-to dell’indagine avviata poco più di un anno fa, incentrata sulla proroga dei contratti di servizio pubblico oltre la fine del 2008 e sulla rispondenza della pri-vatizzazione ai requisiti richiesti dalla normativa europea.

La Commissione, “che dopo l’avvio dell’indagine ha ricevuto ulteriori de-nunce, si è soffermata finora sul perio-do 2009-2011. Ora deve verificare se le compensazioni concesse dal gennaio 2012 fino al completamento della pri-vatizzazione delle società siano confor-mi alle norme UE in materia di servizi di interesse economico generale”. Nel mirino anche la Convenzione firma-ta dal Ministero e CIN (e ad oggi mai resa pubblica, salvo per l’ammontare

armamento / porto&diporto

Privatizzazione Tirrenia indagine infinita:

ora tocca alle regionalicomplessivo dei finanziamenti, circa 72 milioni di euro l’anno) per l’organiz-zazione e la sovvenzione dei servizi di continuità territoriale e le convenzioni riconosciute agli acquirenti delle ex compagnie regionali, due delle quali già passate di mano (Toremar a Moby e Siremar a Compagnia delle Isole): “La Commissione valuterà altresì se le nuove compensazioni per gli obblighi di servizio pubblico concesse dall’Italia agli acquirenti delle società siano con-formi a tali norme”.

Oltre che sulle proroghe degli aiu-ti di Stato, Bruxelles ha puntato il dito sui due casi particolari di Saremar e Siremar: “La Commissione indagherà anche sulle misure adottate dalle auto-rità regionali sarde a favore di Saremar dopo il trasferimento della partecipazio-ne azionaria di Saremar da Tirrenia alla Regione Sardegna. La Commissione valuterà altresì se una controgaranzia

che sarebbe stata prestata dalla regio-ne Sicilia abbia conferito un indebito vantaggio all’acquirente di Siremar”. Il riferimento, nel primo caso, è presumi-bilmente agli svariati milioni di euro (cir-ca 7 solo per il 2011, come certificato dal bilancio da poco depositato) con cui la Sardegna, a vario titolo, ha finanzia-to l’attività di Saremar nei collegamenti col continente durante le estati 2011 e 2012, mentre nel secondo caso è alla battaglia giudiziario - amministrativa seguita all’assegnazione di Siremar a Compagnia delle Isole, società con-trollata peraltro dalla stessa Regione Siciliana.

Contro questa assegnazione aveva presentato ricorso la SNS - Società Na-vigazione Siciliana (joint venture parite-tica fra Ustica Lines e Caronte&Tourist), basandosi su una fideiussione di con-trogaranzia prestata dalla Regione a Unicredit, a sua volta garante di Com-

novembre 2012 - 11

Ettore Morace AD CIN Compagnia Italiana Navigazione

traghetto Flaminia, uno degli 8 ro-pax che costituiscono l’ormai datata se-rie delle ‘strade romane’, che è stato venduto a demolitori indiani. La nave, costruita nel 1981 da Fincantieri, negli stabilimenti di Castellammare di Stabia, è (mentre scriviamo la demolizione non risulta ancora avvenuta) lunga 148 me-tri, ha una stazza di 12.500 tonnellate lorde ed è in grado di trasportare circa 2.000 passeggeri e 610 auto.

In seguito è toccato al traghetto To-scana, costruito nel 1994, lunga 166 metri e capace di trasportare 600 pas-seggeri e 135 trailer (1.700 metri linea-ri di garage). Quest’unità però è stata comprata per essere ancora utilizza-ta, come confermato dall’acquirente, l’armatore anconetano Alberto Rossi, titolare della compagnia Adria Ferri-es: “Serviamo Durazzo già dal centro (Ancona) e dal Sud (Bari) Italia, ora vo-gliamo completare il network con una linea dal Nord Adriatico. L’idea è quella di scalare Trieste, ma potremmo anche scegliere un altro porto. Comunque ab-biamo già scelto la nave e l’abbiamo già acquisita, sebbene non ancora ri-tirata. Dovremo effettuarvi alcuni lavori: a questo proposito abbiamo organizza-to un tender fra diversi cantieri”.

Ha appena effettuato invece una serie di lavori preliminari alla vendita presso i cantieri Palumbo di Messina la terza unità ceduta da CIN: “Nei giorni scor-si abbiamo perfezionato la cessione del Lazio ad una società facente capo all’armatore Giovanni Visentini. La ven-

pagnia delle Isole. Dopo un verdetto del TAR favorevole al ricorso e il ri-baltamento del Consiglio di Stato che ha validato l’assegnazione iniziale a Compagnia delle Isole, anche la Com-missione Europea ha quindi deciso di esaminare il caso.

Infine, sempre in tema di compa-gnie regionali, “La Commissione teme che determinate condizioni a cui le autorità regionali hanno assoggettato la privatizzazione delle imprese abbia-no limitato il numero dei partecipanti alla gara d’appalto e appurerà inoltre se Tirrenia sia stata venduta a CIN ad un prezzo (380 milioni di euro, stabi-lito dall’advisor indipendente Banca Profilo, nda) inferiore al valore di mer-cato”.

Ettore Morace, amministratore de-legato di CIN, si è detto “non preoc-cupato, perché, riguardo al passag-gio di Tirrenia a CIN l’iniziativa della Commissione non comporta novità rilevanti rispetto a quanto già si sape-va, mentre è importante che le auto-rità europee abbiano cominciato ad interessarsi all’affaire Saremar”.

Iniziate le dismissionidi CIN

Nel frattempo è iniziato il program-ma di dismissione delle unità ‘eredita-te’ dalla precedente gestione Tirrenia che CIN non ritiene utili per la propria attività. Dapprima è stata la volta del

dita, della quale non posso svelare gli estremi, era prevista, essendo la nave una delle cinque considerate in esube-ro e destinate ad essere sostituite dalle tre che abbiamo noleggiato (Amsicora, Bonaria e, pare, Moby Tommy, nda)” ha rivelato Morace. Il ro-pax fu commis-sionato da Tirrenia a Fincantieri, che lo consegnò nel 1994. La nave, lunga 150 metri, può trasportare un centinaio di passeggeri ed è dotata di oltre 1.800 metri lineari di garage. Visentini non ha per il momento chiarito quale sarà il nuovo impiego della nave.

Andrea Moizo

12 - novembre 2012

armamento / porto&diporto

I prodromi dello ‘sbarco’ di Pre-muda in Sierra Leone risalgono al maggio 2011, ma è all’inizio di

novembre di quest’anno che si è con-cretizzata l’operazione che porterà la compagnia armatoriale genovese, con-trollata dalle famiglie Rosina e Jacoros-si, da Generali e Duferco e quotata in Borsa a Milano, a giocare un ruolo da protagonista nello shipping del paese dell’Africa occidentale.

La compagnia statale Sierra Leone National Shipping Company (SLNSC) e Four Handy (FHL), controllata del gruppo Premuda con sede a Londra, hanno infatti costituito insieme una nuova società, Sierra Leone National Carrier (SLNC). A latere il parlamen-to locale ha ratificato e trasformato in legge il Sierra Leone National Carrier Act, un provvedimento che assicura a SLNC il diritto di trasportare il 40% di tutti i carichi, siano essi merci unitizza-

te, rinfuse solide o rinfuse liquide, che vengono esportati da o importati nella Repubblica della Sierra Leone.

Inoltre SLNC avrà il diritto di parteci-pare a sua discrezione, con una quo-ta del 40%, nella fornitura, gestione e proprietà di qualsiasi FPSO e FSO che venisse utilizzata per lo sfruttamento dei giacimenti del paese. Condizioni che permetteranno evidentemente alla newco di esercitare un peso determi-nante nell’ingente volume di merci alla rinfusa e commodities di ogni natura (minerali, petrolio, gas etc.) attesi in esportazione nei prossimi anni dal pa-ese centro-africano, in fase di sviluppo dopo la guerra civile che lo ha insan-guinato per anni.

Secondo stime rilasciate dalla stes-sa Premuda, infatti, dalla Sierra Leone usciranno, entro il 2017, tra 50 e 60 milioni di tonnellate annue di minerali di ferro (estratti da grandi multinaziona-

li già attive nelle miniere di Tonkolili e Marampa, quali African Minerals, Lon-don Mining e Cape Lambert), tra 10 e 15 milioni di tonnellate annue di bauxite (movimentate da SLEMCO, Vimetco e Rusal) e circa 400 mila tonnellate an-nue di rutile e altri minerali rari.

L’accordo, alla cui finalizzazione la società genovese ha, come detto, lavo-rato da inizio 2011, è stato sostenuto da tutte le parti interessate, tra cui il Ministero dei Trasporti e dell’Aviazione, l’Ufficio del Procuratore Generale, la National Commission for Privatisation (NCP) e da altri organismi del governo della Sierra Leone, mentre la socie-tà inglese Titron Channel Ltd di Mark Avery ha agito in qualità di consulente indipendente per garantire la positiva conclusione della transazione.

SLNC, partecipata al 49% da FHL e al 51% da SLNSC, avrà il proprio quartier generale a Freetown, capitale

novembre 2012 - 13

Premudauna compagnia tricolore

per la Sierra Leone

della Sierra Leone, dove si prevede di assumere una decina di addetti, e uffici commerciali presso la FHL a Londra, vera centralina strategica della nuova

del resto, non resteranno negli annali della compagnia, come spiega la Re-lazione Finanziaria Semestrale appro-vata a fine agosto. “In un contesto di mercato contrassegnato da una offerta di tonnellaggio largamente eccedente la domanda e quindi da rate di nolo conseguentemente depresse, che han-no fortemente penalizzato tutti gli ope-ratori del settore marittimo, il risultato consolidato del primo semestre 2012 registra una perdita di 6,6 milioni di euro, a fronte del risultato negativo di 0,8 milioni realizzato nel primo seme-stre 2011”.

Numeri che alla fine dei primi sei mesi dell’anno avevano comportato previsioni caute se non pessimistiche: “Il terzo trimestre è iniziato con valori dei noli in calo sia per i carichi liquidi che per i carichi secchi. In quest’ultimo comparto, peraltro, il calo risulta meno accentuato per le tipologie di naviglio di nostro diretto interesse. Per il prosieguo dell’esercizio non vi sono al momento elementi che possano far pensare ad una inversione di tendenza”.

Chissà che questi elementi non sia-no già intravedibili nell’accordo in Sier-ra Leone?

Andrea Moizo

si, mentre scriviamo, a 0,26), sebbene da inizio anno il calo fosse stato signi-ficativo (il 2011 si era chiuso a quota 0,56 euro). I primi sei mesi dell’anno,

Stefano Rosina

Koroma Bai (presidente Sierra Leone) a bordo della Four Nabucco

società. Il CEO di SLNC sarà Stefano Rosina, Amministratore Delegato del Gruppo Premuda, mentre il Presidente sarà un rappresentante del Governo, probabilmente l’attuale super-ministro Zainab Bangura, autentico braccio de-stro del Presidente della Repubblica, Ernest Bai Koroma.

Grazie a questo importante contratto e ai suoi sviluppi naturali – la società dapprima prenderà a noleggio delle navi capesize per effettuare il traspor-to del materiale arrivato dalle miniere alla baia portuale di Pepel, posta su un estuario fluviale dove viene effettuato il transhipment, mentre in futuro si è già prospettato di utilizzare proprie navi dedicate – la Sierra Leone, che fino ad ora non ha beneficiato del trasporto delle proprie vaste riserve di risorse na-turali, ambisce a vederne i primi frutti.

Nei giorni a cavallo dell’ufficializ-zazione dell’operazione il titolo della compagnia ha registrato movimenta-zioni record sul listino di Milano e un rialzo considerevole del titolo (arrivato da 0,23 euro a 0,32 euro per attestar-

14 - novembre 2012

shipping / porto&diporto

I temi dell’apparato propulsivo del-la nave, della propulsione a gas e delle emissioni dei gas di scarico

nell’atmosfera sono di attualità e ven-gono dibattuti tutti i giorni negli ambien-ti dello shipping mondiale. Anche Wart-sila fornisce il suo contributo a questa evoluzione tecnologica ed ha dibattuto tutti e tre questi temi durante il semina-rio annuale che quest’anno si è tenuto a Napoli.

Stefano de Marco, General Manager Sales, così ha spiegato a Porto&diporto l’impegno Wartsila:

“Porteremo all’attenzione del merca-to la presentazione di un nuovo motore a due tempi, mentre particolare aspet-tativa poniamo nei motori a doppia alimentazione e nelle possibili applica-zioni della propulsione a gas. Durante il seminario di Napoli abbiamo anche discusso delle filosofie che applichia-mo per l’abbattimento delle emissioni degli ossidi di zolfo e di azoto e del trattamento delle acque di zavorra con i sistemi a elettroclorinazione e Ultra Violetti. Wartsila si occupa sempre più ampiamente non solo di produzione di prime mover per il mercato navale ed industriale ma si propone come global solution provider partendo dal disegno nave fino a pacchetti completi dalla propulsione nave all’automazione pas-sando per il controllo della navigazione e ovviamente all’assistenza post ven-dita con varie soluzioni. Wartsila – ha

spiegato ancora de Marco - viene visto oggi come leader indiscusso per la pro-duzione di motori dual fuel. La nostra produzione va da potenze di un mega-watt fino a 18 megawatt e vanta la refe-rence list più ampia sul mercato aven-do a livello globale circa 180 istallazioni marine e una cinquantina di istallazioni terrestri: di queste circa 60 sono istalla-zioni su gas carrier e 20 istallazioni su piattaforme off shore. Per le istallazioni terrestri possiamo dire che tutte sono state effettuate dove l’impatto ambien-tale è visto come un fattore determinate per la scelta del tipo di prime mover per la produzione di energia elettrica”.

Nel corso della manifestazione di Na-poli sono intervenuti Rudolf Wettstein, Application Development, Director, che ha parlato del motore a due tempi di nuova generazione a corsa extra lunga (“X”), Petter Bodman, Application De-velopment, Manager (motori a doppia alimentazione), Jan Fredrik Gulbran-dsen, Sales Manager (abbattimento emissioni) e Lars Bo Kirkegaard, Gene-ral Manager Sales (trattamento acque di zavorra).

Wärtsilä dual-fuelI motori dual-fuel Wärtsilä sono unici

perché hanno due sistemi di iniezione diversi. Un sistema micro iniezione pi-lota inietta una piccola quantità di com-bustibile liquido quando il motore fun-ziona in modalità gas. Il sistema micro

pilota è di tipo common rail, che con-sente quantità di iniezione molto picco-le. Questo rende possibile soddisfare normative di emissione molto severe, che sarebbe impossibile su un siste-ma di iniezione normale. Un sistema di iniezione convenzionale è utilizzato quando il motore viene fatto girare con combustibile liquido come olio combu-stibile pesante o gasolio. Flessibilità combustibile ed alta efficienza sono i vantaggi principali della tecnologia dual-fuel. Due modelli di motore sono disponibili in questo momento, il Wärt-silä 34DF e il Wärtsilä 50DF. Quest’ul-timo ha mostrato un rendimento su-periore al 48%, che è probabilmente un record in questo momento, mentre per quanto riguarda l’affidabilità i primi motori sono ormai in funzione da quasi 70.000 h. Il concetto è stato inizialmen-te sviluppato per il mercato offshore, dove è stato applicato con successo in un gran numero di unità. Tuttavia, que-sti motori sono stati utilizzati in nume-rosi impianti grazie alla flessibilità del combustibile.

Nel gas-diesel il gas viene iniettato secondo un processo diesel ad alta pressione. Una piccola quantità di combustibile liquido è iniettato quando il motore funziona in modalità gas. Un gas-diesel può funzionare con gas con iniezione pilota e anche combustibili liquidi quali gasolio, olio combustibile pesante o greggio. Le motorizzazioni

Ambiente: nuovi sviluppidelle tecnologie Wärtsilä

novembre 2012 - 15

Wärtsilä a gas-diesel sono il Wärtsilä 32GD e Wärtsilä 46GD.

Nuovo motore a due tempiWärtsilä, produttore leader del set-

tore navale, ha testato con successo il suo nuovo motore lento con la tecnolo-gia dei motori a dual fuel, in studi con-dotti presso le strutture della società a Trieste. Le prove sono state effettuate lo scorso settembre in concomitanza con la Conferenza Wärtsilä Licenziatari di Trieste. Wärtsilä ha dimostrato con successo che il funzionamento del mo-tore è pienamente conforme alle pros-sime direttive IMO Tier III sui limiti di os-sido di azoto (NOx), creando quindi un nuovo punto di riferimento per motori a bassa velocità alimentati a gas.

Il nuovo motore RTX5 fa parte del programma Wärtsilä 2 tempi a doppia alimentazione per lo sviluppo della tec-nologia del motore a gas. Si tratta di un impegno importante della strategia aziendale per ridurre le emissioni, au-mentare l’efficienza e sviluppare il suo basso numero di giri per includere il mo-tore nell’offerta di motori a gas a fianco dei suoi media velocità dual-fuel.

“La decisione di avviare questo pro-getto è stata annunciata solo recente-mente. Il fatto che abbiamo già con-dotto un test di successo dimostra che la nostra tecnologia del motore a gas è in prima linea per soddisfare le futu-re esigenze di trasporto, un futuro che prevede più severe normative ambien-tali. Questo ulteriore passo avanti sta portando in casa nostra il know-how, la professionalità e la competenza com-plessive necessarie in questo settore “ ha affermato Lars Anderson, Vice Pre-sidente Wärtsilä Merchant Ship Power.

Le prove con il motore RTX5 sono continuate durante tutto il 2012. Mag-giori dettagli sulla tecnologia del motore e le sue prestazioni saranno annunciati dopo il completamento del program-ma. Il funzionamento del test durante la Conferenza licenziatari della società è stato significativo in quanto i motori sono prodotti da aziende specializzate per la produzione su licenza. Il gruppo dei licenziatari produce e vende i mo-tori secondo le prescrizioni concorda-te. Wärtsilä ha creato una rete mondia-le di 19 licenziatari per la produzione di motori a 2 tempi che si trovano prin-cipalmente in Asia (Giappone, Corea, Cina, Vietnam), ma anche in Europa (Croazia, Polonia e Russia) e Sud America (Brasile).

Ridurre l’impatto ambientale di GNL

Come detto le norme in materia am-bientale stanno diventando sempre più

severe. La normativa IMO (Internatio-nal Maritime Organization) Tier III, che entrerà in vigore nel 2016, prevede che il NOx (ossidi di azoto) deve essere ri-dotto dell’80 per cento rispetto ai livelli IMO Tier I.

L’utilizzo di gas naturale liquefatto (GNL) come combustibile per uso ma-rittimo è ampiamente visto come il mez-zo più realistico per ridurre l’impatto ambientale nel settore marino. Quando si opera in modalità a gas, le emissio-ni delle navi di ossido di azoto (NOx), ossido di zolfo (SOx), anidride carboni-ca (CO2) sono fortemente ridotte. Allo stesso tempo, il carburante GNL si tro-va spesso ad essere più competitivo ri-spetto ai tradizionali combustibili liquidi, consentendo in tal modo agli armatori e agli operatori di ottenere importanti ri-sparmi sui costi operativi.

Abbattimento emissioni Le emissioni di ossido di zolfo (SOx)

dai motori marini diesel sono state sot-to osservazione per molti anni fino ad arrivare alla conseguente introduzione di nuove regolamentazioni. Dall’inizio del 2010 tutte le navi all’ancora per più di due ore nei porti dell’Unione Euro-pea devono utilizzare combustibile con contenuto di zolfo non superiore a 0,1%. Nelle aree SECA (SOx Emis-sion Control Areas) come il Mar Baltico le restrizioni dovranno arrivare ugual-mente allo 0,1% dell’inizio del 2015. Wärtsilä aveva già deciso di sviluppare le proprie tecnologie di “scrubbing” per rimuovere l’ossido di di zolfo dai gas di scarico nel 2005. La recente acquisizio-ne di Hamworthy ha fornito un ulteriore contributo di prodotti disponibili come ha mostrato Jan Fredrik Gulbrandsen nella sua presentazione di Napoli, con una carrellata delle tecnologie scrub-

ber: da 1 a 25 MW, singolo o combina-to, aperto, chiuso o ibrido.

Trattamenti acqua zavorra a mezzo electro clorazione e

trattamento UV Wärtsilä AQUARIUS ® CE - siste-

ma di gestione delle acque di zavorra (BWMS) - fornisce la tecnologia per il trattamento delle acque di zavorra in-si-tu. Il Wärtsilä AQUARIUS ® CE BWMS è un semplice ed efficace processo di filtro a due stadi che coinvolge elettro-clorazione (CE). Durante il trattamento, l’acqua di mare viene prima fatta pas-sare attraverso un filtro (un micron 40) per rimuovere il particolato, sedimenti, zooplancton e fitoplancton. La disinfe-zione dell’acqua di mare filtrata viene quindi effettuata utilizzando ipoclori-to controllato dal sistema di controllo BWMS. Al momento della dismissione, l’acqua di zavorra bypassa il filtro e qualsiasi sostanza attiva residua viene neutralizzata con bisolfito di sodio, per garantire che l’acqua di zavorra si può scaricare in mare in piena conformità con i requisiti MARPOL.

In virtù della sua modularità e flessi-bilità intrinseca il sistema permette l’ap-plicazione in navi di tutti i tipi e dimen-sioni, sia per la nuova costruzione che per l’ammodernamento di scafi già in attività. Wärtsilä offre ai clienti una va-sta gamma di opzioni di alimentazione flessibili, dalle sole attrezzature BWMS, al servizio completo ‘chiavi in mano’ che copre tutte le fasi, dal primo esame e controllo tecnico delle navi, fino alla fornitura, installazione e messa in ser-vizio di hardware, continuando poi con il supporto del servizio post-vendita per tutto il ciclo operativo della nave.

Giacomo Canarsa

16 - novembre 2012

shipping / porto&diporto

La Inchcape Shipping Servi-ces (ISS), leader mondiale nel campo dei servizi marittimi, ha

completato il closing per l’acquisizione del 51% della Palumbo S.p.A. (società con sede a Livorno specializzata nella logistica offshore e nelle spedizioni) per creare una nuova joint venture strategi-ca, la “ISS Palumbo Srl”.

La nuova joint venture coniuga la va-sta rete commerciale della ISS con le capacità del Gruppo Palumbo nel for-nire soluzioni nel campo della logistica offshore e delle spedizioni. La nuova partnrship permetterà alla “ISS Palum-bo” di porsi come operatore unico in grado di offrire a livello mondiale una combinazione integrata di servizi di agenzia e logistica nel settore project e nelle spedizioni agli operatori del set-tore “oil & gas offshore” (in forte espa-sione negli ultimi anni). Grazie a questa acquisizione la multinazionale, detenu-ta da un Fondo sovrano di Dubai, ap-proda e investe per la prima volta sul mercato italiano. Il Gruppo Palumbo ha sede in Italia (a Livorno) e opera nella logistica dei progetti integrati nel setto-re marittimo, del cargo e delle spedizio-ni, con una specializzazione nel settore offshore e in quello energetico. L’azien-

La ISS acquisiscela Palumbo Spa di Livorno

Grazie a questa acquisizione la multinazionale britannica (detenuta da un Fondo sovrano di Dubai) investe e approda sul mercato italiano del trasporto

marittimo per l’industria dell’oil & gasda è cresciuta sensibilmente dal 1974, anno della sua fondazione, e oggi pre-senta un fatturato di oltre 60 milioni di euro.

La Inchcape Shipping Services, con i suoi oltre 293 uffici di proprietà in 67 differenti paesi e gli oltre 3.700 dipen-denti, è oggi il leader mondiale nella fornitura dei servizi marittimi. L’azienda conta un fatturato pari a 500 milioni di dollari e un giro d’affari di circa 3 miliar-di di dollari. Il Gruppo fornisce servizi di logistica merci, passeggeri a terra, transito, supporto offshore, trasmissio-ne di informazioni e altri servizi marit-timi correlati, oltre a una sempre più vasta gamma di servizi di outsourcing: equipaggi, logistica dei pezzi di ricam-bio marittimi, gestione dei servizi di agenzia presso i principali hub portuali e sofisticate soluzioni di programmazio-ne di impiego delle risorse dell’impresa attraverso la sua controllata ShipNet. A seguito dell’operazione, Filippo Palum-bo, attuale Amministratore Delegato della Palumbo S.p.A., assume il ruolo di vice Presidente Senior all’interno del Gruppo ISS e la guida della nuova azienda nata dalla joint venture.

“Questo accordo - ha commenta-to Andrea Palumbo, Presidente della

Palumbo S.p.A. - ha per noi un’alta valenza strategica, in quanto combina la capillare rete commerciale della ISS con le nostre capacità e ci consente di offrire ai clienti tutti i vantaggi, le op-portunità e il valore aggiunto che solo una rete internazionale come la ISS può assicurare. Questa partnership ci permette di offrire soluzioni logistiche offshore globali”.

Claus Hyldager, CEO della ISS, ha aggiunto: “La partnership rappresenta una pietra miliare nel cammino del-la ISS verso la ledership assoluta sul mercato per la fornitura di servizi marit-timi e cargo. L’operazione accresce le nostre potenzialità nell’ambito logistico e delle spedizioni, ma ci permette an-che di offrire un unico servizio, ampio e integrato al settore energetico dell’oil & gas offshore, oggi in forte crescita”.

Jesper Steenbuch, Vice Presidente Esecutivo della ISS, ha poi evidenziato come: “Entrambe le aziende sono ora al lavoro per integrare le due realtà e assicurare così che i clienti possano beneficiare al più presto di questa uni-ca offerta globale e combinata di servi-zi di agenzia e logistica offshore”.

Sandro Minardo

novembre 2012 - 17

18 - novembre 2012

cantieristica/ porto&diporto

Network di eccellenzaal centro del MediterraneoProcede sempre più spedito il

processo di consolidamento di un’azienda napoletana che

esprime eccellenza nel settore della cantieristica navale, sia riparazioni che costruzioni, la Palumbo Spa che con l’acquisizione dei cantieri di Messina e di Malta si è guadagnata una posizione di prestigio nello scenario dello ship-ping internazionale.

L’azienda opera nel settore della cantieristica navale dal 1967, quan-do fu fondata da Salvatore Palumbo, padre di Antonio Palumbo, attuale Amministratore unico ed azionista di maggioranza, ora coadiuvato dai figli, Giuseppe e Raffaele, General mana-ger dei cantieri di Napoli e Messina. Salvatore Palumbo iniziò la propria

attività con una piccola azienda ese-guendo lavori di carpenteria e salda-tura; negli anni ‘80 cambiò la propria attività principale occupandosi della riparazione e manutenzione degli scafi. Oggi la Società è fortemente spe-cializzata nella riparazione, costru-zione, trasformazione, conversione e manutenzione di ogni tipologia di nave presso tre cantieri navali (Napo-li - Messina - Malta) con l’obiettivo di offrire un più ampio e completo servi-zio ai propri clienti grazie alla creazio-ne di una vero e proprio network del settore nel cuore del Mediterraneo. Dopo l’acquisizione negli anni 2010 e 2011 dei due storici e strategici cantieri navali a Malta, la Palumbo Spa dispone attualmente di dieci bacini che vanno

dagli 80 ad un massimo di 365 metri e una capacità di accogliere navi superio-ri alle 300.000 tonnellate: una capacità tecnica e tempistica tale da soddisfare ogni tipo di esigenza espressa dagli armatori. Infatti il Cantiere di Malta ha grandi potenzialità, in particolare per la sua posizione al centro del Mediter-raneo, con l’accesso delle navi in rotta dall’Oriente verso l’Atlantico. Negli ul-timi tempi la società si è ulteriormente specializzata nel settore del refitting di super yacht, acquisendo anche l’espe-rienza e la tradizione del Malta Super Yacht Service. A completamento di questa strategia non poteva mancare il successivo passo, entrare nel set-tore delle costruzioni di superyacht di lusso con il marchio “Columbus Yacht”. Attualmente il cantiere propone due di-verse linee, Sport Hybrid, il cui primo esemplare di 40 metri è al momento in costruzione con consegna prevista nel settembre del prossimo anno, e Clas-sic con due Yacht al momento in co-struzione (un 55 metri ed un 65 metri) con consegna rispettivamente nel 2014 e 2015.

Questo autunno vede due interes-santi commesse per il cantiere na-poletano. La prima riguarda il com-pletamento della “Bella Desgagnès”, una nave passeggeri di 97,10 metri di lunghezza fuori tutto (LOA) e 19,15 di larghezza. E’ una nuova costruzione completa al 60% arrivata presso i can-tieri per il completamento. I lavori da eseguirsi riguardano allestimenti cabi-ne ed aree pubbliche, impianti elettrici, lavorazione di carpenteria interna ed esterna, impianti di navigazione e si-curezza, verniciatura dei ponti esterni e delle casse, completamento di tutti gli impianti in sala MM/PP con com-missioning, ai fini delle garanzie, con i tecnici delle case madri. ICE class. La seconda commessa è per una unità To-remar, l“Aethalia” del Gruppo Onorato: si tratta di un totale refittig delle aree in-terne della nave e delle aree pubbliche tra cui: ristoranti, self service, bar, aree giochi bambini etc. Il refitting riguarderà in particolare il rifacimento di due ponti comprendendo: pavimentazioni, arredi, rivestimenti, soffitti, impianti elettrici, di emergenza, di sicurezza, di comunica-zione, di rete dati di tutti i locali interes-sati dalle modifiche.

Michela Fanis

novembre 2012 - 19

crociere / porto&diporto

Stagione crocieristica 2013nel porto di Salerno

A nche per il 2013, il Porto di Salerno si conferma polo di eccellenza per il traffico delle navi da crociera e passeggeri, che attraverso lo scalo

salernitano interessa il territorio e l’economia regionale.Nella consueta seduta annuale del 30 ottobre scorso

l’organo tecnico di programmazione degli scali delle navi da crociera, presieduto dall’Autorità Portuale, ha approvato il calendario degli scali per il prossimo anno che, con 79 arrivi di navi con lunghezze fino a 300 metri, assicurerà, dalla primavera e per la prima volta sino a dicembre, un flusso stimato in circa 150.000 passeggeri fra imbarco - sbarco e transito nel Porto Commerciale di Salerno.

Le navi in questione appartengono, peraltro, a grup-pi armatoriali di rilievo e respiro internazionale come ad esempio: MSC, Royal Caribbeann Int., Carnival int., Pul-mantours cruises, Thomson cruises; con ciò conferman-do l’importanza che lo scalo salernitano rappresenta per gli operatori del turismo internazionale che hanno già avuto modo di apprezzare, negli anni passati, l’ele-vato livello dei servizi di accoglienza, sicurezza e mobilità che i crocieristi trovano in porto ed in città, nonché verso le principali mete turistiche presenti sul territorio.

Numerose le richieste alle quali non è sta-to possibile dare autorizzazione di approdo, soprattutto a causa della forte ripresa del traffico commerciale e per i lavori di ammodernamento e poten-ziamento infrastrutturale in corso nello Scalo salerni-tano. Ciò nonostante, il movimento di passeggeri crocieristi presente a Salerno nel periodo compre-

so fra il mese di marzo e il mese di dicembre del 2013, avrà un incremento di circa il 20% rispetto al medesimo periodo del corrente anno. Inoltre, fermo restando il ca-lendario approvato lo scorso 30 ottobre, se dovessero crearsi i presupposti, l’Autorità Portuale di Salerno sarà pronta a valutare l’autorizzazione di ulte-riori scali; ciò al fine di contribuire an-che sul piano del Turismo alla ripre-sa dell’economia salernitana, così come sta avvenendo nel settore delle merci.

FabrizioDe Cesare

20 - novembre 2012

novembre 2012 - 21

crociere / porto&diporto

Lo scorso 8 novembre MSC Poesia (92.627 t.s.l.) ha lasciato definitivamente Trieste dopo una lunga permanenza in città durata oltre quaranta giorni

che ha ulteriormente rinsaldato il rapporto tra MSC Cro-ciere e il capoluogo giuliano.

L’elegante nave della flotta di Aponte era giunta in città per essere ricoverata nel bacino di carenaggio dell’Arse-nale Triestino San Marco dove è stata sottoposta da parte di Fincantieri sia a lavori di riparazione dello scafo che di manutenzione della parte alberghiera. Anche se la cosa non è molto nota, bisogna ricordare che negli ultimi anni MSC Crociere è diventata il maggior cliente dei bacini dell’azienda triestina nel campo delle manutenzioni ordi-narie e straordinarie; infatti quasi tutte le unità della flotta dal fumaiolo blu sono state ospitate negli ultimi tre anni negli stabilimenti Fincantieri di Palermo e Trieste.

La conclusione dei lavori nel pieno rispetto dei tempi previsti ha permesso di festeggiare degnamente quest’av-venimento; “Poesia” dopo una breve sessione di prove in mare nell’alto Adriatico ha ormeggiato alla stazione marit-tima di Trieste nella mattinata del 7 novembre. Ad acco-glierla nel suggestivo scenario delle Rive di Trieste c’era uno splendido sole autunnale che faceva risplendere an-cora di più il bianco scafo appena ridipinto.

Nel tardo pomeriggio si è quindi svolta a bordo la tradi-zionale cerimonia di scambio dei crest tra il Comandante della nave Francesco Veniero e i rappresentanti delle au-torità marittime e locali e dopo la cena ha avuto luogo il galà Uniti & Vincenti che viene organizzato ogni anno da MSC Crociere per premiare i migliori agenti di viaggio che collaborano con la compagnia svizzero-campana.

L’occasione è stata propizia quindi per presentare i nuo-vi piani di sviluppo tra Trieste Terminal Passeggeri e MSC. Infatti dopo sporadiche toccate degli anni scorsi, il 2013 vedrà per la prima volta una nave passeggeri MSC fare scalo regolare a Trieste in regime di home port nel cor-so dell’estate. Questo prestigioso incarico toccherà alla piccola MSC Melody (35.143 t.s.l.), cenerentola della flot-ta. Questa nave è ormai utilizzata per scoprire ed aprire nuovi itinerari che cercano di offrire qualcosa di nuovo in un panorama crocieristico a volte ripetitivo. Dal 2 giugno al primo settembre dell’anno, quindi per circa tre mesi, “Melody” sarà nella città di San Giusto ogni domenica per salpare poi per il seguente itinerario: Trieste-Spalato-Cat-taro-Gomenizza-Zante-Brindisi-Ravenna-Trieste.

«Trieste è senza dubbio uno dei porti italiani che nel 2012 hanno fatto registrare una crescita maggiore in ter-mini di crocieristi movimentati» ha dichiarato l’area mana-ger Nord Est Italia di MSC Crociere Massimo Bertoldero. «Il prossimo anno MSC Crociere ha inserito Trieste, punto nevralgico per il raggiungimento dei crocieristi provenienti dai paesi dell’Est, come porto di imbarco di un ciclo di 15 itinerari estivi verso Croazia, Montenegro e Grecia, con una movimentazione prevista di 19.000 passeggeri».

La presenza a bordo di circa 1.400 agenti di viaggio ha permesso alla città di Trieste di presentare la propria offer-

ta turistica ed a MSC Crociere di fare il punto sulle proprie prospettive di crescita.

In quest’occasione Porto&diporto ha avuto anche l’oc-casione di approfondire questi temi con il Country Ma-nager Mercato Italia di MSC Crociere Leonardo Massa. Quest’ultimo ha prima di tutto smentito le ricorrenti voci di una prossima uscita dalla flotta di “Meloy” e la pre-sentazione dell’itinerario estivo 2013 è la prova principa-le di quanto conti ancora MSC su questa nave. Infatti a suo detto, questa unità può contare ancora su una sua clientela affezionata che non si sente rappresentata dalle mega-navi di ultima generazione e che cerca come sce-nario della propria vacanza una nave intima e raccolta. Nel frattempo “Melody” è sottoposta a lavori di manuten-zione programmati da tempo nel porto di Napoli, mentre si sta valutando come impiegarla fino all’arrivo in Adriatico il prossimo giugno.

Per quanto riguarda il servizio offerto a bordo delle navi MSC, Massa ci ha confermato che l’apertura del buffet sarà portata all’orario 6 del mattino-2 di notte progressi-vamente su tutte le unità della flotta. Questo importan-te “upgrade” del prodotto MSC è partito a bordo di MSC Splendida e vedrà il suo completamento entro l’estate del 2013 quando su tutte le 13 navi questo servizio sarà un “must” imperdibile per tutti gli amanti della nostra tradizio-ne culinaria.

Non potevamo che concludere questa breve chiacchie-rata con il country manager, chiedendogli qualche anti-cipazione su MSC Preziosa che è attualmente in allesti-mento nel cantiere di Saint Nazaire e che sarà battezzata ufficialmente il prossimo 23 marzo a Genova. «La princi-pale novità di questa nave è che sarà dotata di un toboga lungo 140 metri, il più grande mai installato a bordo di una nave da crociera». Ricordiamo che “Preziosa”, quarta e ultima nave della fortunata classe “Fantasia”, con le sue circa 139.000 tonnellate si stazza lorda riproporrà tutte le novità di successo introdotte con MSC Divina a partire dalla piscina di tipo “infinity”. La nuova ammiraglia invece proporrà itinerari di 7 sette notti nel Mediterraneo Occi-dentale sulla tratta Genova-Napoli-Messina-Tunisi-Bar-cellona-Marsiglia-Genova a partire dal 24 marzo 2013.

Si cementa quindi un binomio vincente nell’alto Adriati-co e si può affermare che MSC Crociere e la città di Trie-ste hanno saputo in quest’occasione dare il meglio di se. Siamo certi che mentre “Poesia” viaggia ormai nel caldo mare dei Caraibi (infatti dopo essere partita per una mini-crociera con destinazione Genova via Ragusa in Dalma-zia, la nave ha proseguito con la traversata atlantica con approdo finale negli Stati Uniti), il suo equipaggio che ha vissuto queste settimane nella Venezia Giulia porterà con se un bellissimo ricordo dell’accoglienza riservata dalla città e dai sui abitanti: sicuramente è quello che troveran-no anche i passeggeri e il personale della “Melody” nel corso delle loro toccate l’anno venturo.

Matteo Martinuzzi

MSC Crociere & Trieste uniti & vincenti

22 - novembre 2012

infrastrutture / porto&diporto

La cerimonia di scambio dei crest a bordo di MSC Poesia è stata anche l’occasione per

fare il punto dello sviluppo dell’industria crocieristica a Trieste. Porto&diporto ha avuto l’occasione di intervistare An-tonio Paoletti e Franco Napp, rispetti-vamente Presidente ed Amministratore Delegato di Trieste Terminal Passeg-geri, la società che gestisce gli approdi delle navi da crociera e dei “ferries” nel capoluogo giuliano.

L’autunno ha portato ottime notizie per quel che riguarda questo traffico, infatti già entro la fine del 2012 verrà attivata una nuova linea traghetti da parte del gruppo Grimaldi che impie-gherà i due grandi cruise ferries da 54.000 t.s.l. Cruise Europa e Cruise Olympia della controllata Minoan Lines sulla tratta Trieste – Ancona – Gome-nizza - Patrasso. Questi giganti appro-deranno all’ormeggio 57 alla radice del molo Settimo dove la logistica è ideale per accogliere 3.000 passeggeri, 170 camion e 250 auto ad ogni toccata di questa linea che sarà trisettimanale con approdi a Trieste ogni lunedì, mer-coledì e sabato. Ma ovviamente il fiore all’occhiello di TTP sono le crociere e dopo il grande successo degli approdi di Costa Classica (52.926 t.s.l.) tutti i sabati nel corso della stagione crocie-ristica 2012, come abbiamo visto, nel 2013 ci sarà anche MSC con la sua piccola “Melody” che approderà in città

Trieste raddoppiale crociere nel 2013

ogni domenica nel corso della prossima estate. Quindi l’anno prossimo Trieste sarà home port di entrambi i maggiori “players” del mercato crocieristico ita-liano, Costa Crociere e MSC Crociere.

Per quel che riguarda la ristruttura-zione del magazzino 42 che fungerà da sala arrivo, Paoletti ci conferma che ormai siamo alle battute finali dei lavori e che l’opera sarà presto consegnata in modo da essere pronta per l’inizio della prossima stagione. Sul campo degli in-vestimenti il presidente di TTP ci tiene a ricordare che «come Camera di Com-mercio abbiamo investito un milione di euro per la promozione turistica della città negli ultimi sette/otto anni». Inoltre si lavorerà con i commercianti per tene-re i negozi aperti di domenica in modo che i passeggeri di “Melody” possano sfruttare la permanenza in città anche per lo shopping.

Napp ci ricorda invece che l’allunga-mento degli ormeggi 29 e 30 è «sempre in animo», ma nel frattempo l’utilizzo del “corpo morto” ci permette di ospita-re navi di qualunque lunghezza.

Per quel che riguarda il calendario degli accosti 2013 l’A.D. di TTP spiega che per il momento la nave di dimen-sioni maggiori che approderà in città è “Classica”, mentre novità recente è la prenotazione di una toccata di Grand Celebration (47.262 t.s.l.) di Iberocru-ceros. Di primaria importanza sarà inoltre consolidare il rapporto con MSC

Crociere perché TTP vuole partire con piccoli progetti ma solidi e, se la sta-gione di “Melody” sarà soddisfacente, MSC potrebbe pensare di portare in cit-tà stabilmente anche navi più grandi.

Napp ricorda che la città ha dato grande prova non solo nell’accoglien-za dei passeggeri ma anche degli equipaggi e per concludere ci tiene ad esprimere il proprio ringraziamento per l’indotto che ha seguito “Classi-ca” nel corso delle sue tappe triestine quest’anno e quindi grazie all’apporto di tutti si è reso possibile garantire alla stazione marittima triestina questa for-te crescita percentuale rispetto all’anno precedente per quel che riguarda i pas-seggeri movimentati.

Il 2012 per l’industria crocieristica a Trieste è stato una anno di consolida-mento e di crescita dei traffici dopo la parentesi della tre giorni (19-21 novem-bre 2011) in cui lo scalo giuliano aveva ospitato ben quattro navi (Costa Vic-toria, MSC Magnifica, Queen Victoria, Costa Favolosa) dirottate da Venezia a causa della nebbia che gravava su quel porto. Il 2013 sarà un anno molto importante dove il lavoro svolto in que-sti anni darà i suoi frutti e si potrà vede-re un’ulteriore crescita con la speranza che anche altri armatori decidano di far scalare le proprie navi in questo porto con un approdo unico al mondo che è il suo miglior biglietto da visita.

Matteo Martinuzzi

novembre 2012 - 23

infrastrutture / porto&diporto

In un momento, in cui quello delle infrastrutture è diventato il tema centrale per lo sviluppo del si-

stema paese e il problema di tempi e costi di realizzazione delle opere non-ché della credibilità stessa dei progetti diventa centrale per raggiungere questi obbiettivi, la trasformazione delle nor-me e specialmente la validazione dei progetti assumono la caratteristica di una vera e propria emergenza nazio-nale. E’ quanto emerso con forza dal convegno organizzato recentemente a Milano, presso la sede della Camera di Commercio, dal gruppo Rina. Conve-gno che ha focalizzato l’attenzione pro-prio sul tema della validazione e della verifica dei progetti infrastrutturali, in un mercato in cui anche la collaborazione pubblico/privato potrebbe infrangersi

Senza progetti verificatile grandi operenon si fanno

su progetti che mancano di una seria verifica preliminare sui presupposti per la loro bancabilità.

Obiettivo del gruppo Rina – è stato affermato – è quello di rendere i proget-ti “inattaccabili” partendo dalla verifica per arrivare al controllo tecnico nella fase esecutiva. Secondo quanto emer-so dai lavori del convegno la rarefazio-ne delle risorse finanziarie e l’incremen-to dei costi di realizzazione delle opere sono spesso dovuti all’emergere delle varianti in corso d’opera su progetti non “validati” da un soggetto terzo.

Secondo il più recente rapporto del World Economic Forum, l’Italia è pre-cipitata al 42esimo posto per quanto riguarda gli indici di competitività; e in Italia anche il PPI (la collaborazione pubblico - privati), risorsa fondamentale

per realizzare opere in tempi di penuria economica, potrebbe essere vanificato dalla mancanza di progetti affidabili.

Il gruppo Rina ha sottolineato l’im-portanza fondamentale di un coinvol-gimento “responsabile” del validatore del progetto con l’obiettivo di realizzare una maggiore trasparenza nell’intera filiera dell’appalto.

Paola Martino

Ugo Salerno AD Rina

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24 - novembre 2012

Cresce il numero dei porti che scelgono la strada più effica-ce e rapida verso la sosteni-

bilità installando. E’ il caso del porto di Ystad, uno dei maggiori porti in espan-sione della Svezia con terminal merci e passeggeri che ha deciso di intrapren-dere questa strada verso la sostenibili-tà installando la connessione shore-to-ship di ABB. Ystad, situato sulla punta meridionale della Svezia sulla costa Baltica, è il quinto porto svedese e con-ta circa 3.500 partenze annuali, inclusi i giornalieri servizi passeggeri verso la Polonia e la Danimarca, le crociere estive e i trasporti merce durante tut-to l’anno. In soli tre anni, nonostante il periodi di crisi, il porto ha registrato una notevole crescita ed ha l’ambizione di diventare il porto più verde d’Europa, equipaggiando tutti gli attracchi con un’alimentazione da terra. Il porto di Ystad è stato insignito del premio per il porto più eco-compatibile in Svezia dal Maritime Forum “per aver investito in una soluzione shore-to-ship flessibile

a 50 e 60 Hz. La soluzione riduce la richiesta di investimento per le compa-gnie di spedizione migliorando al con-tempo le condizioni ambientali delle aree circostanti il porto”.

La partnership fra Processkontroll Elektriska e ABB fornirà una soluzione di elettrificazione del porto chiavi in mano per tutti e cinque gli ormeggi. ABB si è occupata della progettazione, dell’inge-gneria, dei materiali e dell’installazio-ne di tutta la soluzione, che immette energia proveniente dalla rete locale in una speciale sottostazione ABB dotata di potenti convertitori di frequenza. Con una potenza di 6.25 MVA, i convertitori di frequenza sono i più potenti al mon-do montati su un’installazione shore-to-ship e adattano l’energia da 50 Hz (hertz), la frequenza standard Europea, a 60 Hz, la frequenza di sistema della maggior parte delle imbarcazioni. Dalla sottostazione, l’energia è convogliata tramite cavi sotterranei in alta tensione a gru a terra che connettono i cavi di-rettamente alle imbarcazioni. ABB per

La rivoluzione verde dei portiNon è più un sogno quello dei porti verdi. Oggi per le navi è possibile spegnere i motori durante l’ormeggio diminuendo l’inquinamento acustico e riducendo le

emissioni di CO2 del 98%. prima ha sviluppato la tecnologia sho-re-to-ship all’inizio del secolo, fornendo la prima connessione a terra al mondo per il porto di Gothenburg in Svezia nel 2000. Da allora, ABB ha fornito soluzio-ni di elettrificazione per porti in Asia ed Europa, il più recente dei quali, Hoek of Holland in Olanda, è stato inaugu-rato lo scorso luglio. La soluzione ABB si avvale di una flessibilità unica che si traduce nell’adattabilità dei livelli di tensione e frequenza a quelli dell’im-barcazione consentendo così l’elettrifi-cazione simultanea di diverse navi at-traccate a prescindere da qualsiasi tipo di differenza di tensione o frequenza di sistema. ABB fornisce anche soluzioni chiavi in mano per connessioni onsho-re e offshore ed ha fornito soluzioni per qualsiasi tipologia di imbarcazione in tutto il mondo, inclusi container, porta rinfuse, navi per il trasporto di LNG (li-quefied natural gas), navi da crociera e imbarcazioni FSO (stoccaggio galleg-giante e scarico).

Sabrina Bertini

novembre 2012 - 25

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26 - novembre 2012

infrastrutture / porto&diporto

I relatori presenti al Forum Infra-strutture organizzato da Business International, divisione di Fiera

Milano Media, non hanno dubbi: le in-frastrutture rappresentano una leva chiave per il rilancio della crescita del nostro Paese, e per questo occorre che tutti i principali attori del mercato colla-borino con l’obiettivo di promuoverne lo sviluppo. Questa l’opinione condivisa da esponenti politico-istituzionali e rap-presentanti del mondo delle imprese e della finanza, che hanno fatto il pun-to sullo stato attuale del settore delle infrastrutture in Italia, confrontandosi sulle priorità e sulle azioni da intrapren-dere per favorirne la crescita. Tra gli interventi più rappresentativi della gior-nata, quello di Franco Bassanini, Pre-sidente - Cassa Depositi e Prestiti, che ha evidenziato segnali incoraggianti del Governo Monti in relazione al tema delle infrastrutture, poste al centro dell’azione politica. Bassanini ha sotto-lineato gli importanti risultati conseguiti finora, tra cui provvedimenti legislativi con un orizzonte piuttosto ampio, che vanno dalla programmazione, alla rea-lizzazione, dalla definizione dei rapporti concessori fino al finanziamento, così come la caduta di alcuni tabù, con rife-rimento al tema della defiscalizzazione e del regime fiscale dei project bond. Ma ha anche ribadito come resti an-

cora molto da fare per far crescere il mercato, indicando cinque importanti direzioni di marcia.

La prima riguarda il perfezionamento della cornice costituzionale, riaffidando allo Stato la potestà esclusiva in mate-ria, direzione in cui va il ddl di revisione della Costituzione varato dal Governo qualche giorno fa. Fondamentale per Bassanini è inoltre la revisione della legislazione in materia di infrastrutture, perfezionando i provvedimenti già as-sunti e arricchendola con nuovi istituti, con particolare riferimento al tema della partecipazione delle collettività interes-sate o a quello dei poteri sostitutivi. In questo ambito, sottolinea il Presidente, il ddl appena varato dal Governo offre un utile traccia, riprendendo molte delle proposte già elaborate, e costituisce un veicolo che consente di tener conto an-che dei risultati conseguiti e delle critici-tà registrate. La terza priorità è relativa al sistema di competenze, che va com-pletato, definendo chiaramente ruoli e responsabilità, ambito in cui si colloca positivamente la decisione di riforma Anas, da cui è stato eliminato il conflitto di interesse insito nel fatto che lo stes-so soggetto fosse chiamato a svolgere contemporaneamente funzioni di con-cedente, concessionario e vigilante.

Affinare gli strumenti di finanziamen-to rappresenta per Bassanini un’ulte-

riore priorità, su cui - ha dichiarato – il Governo ha già compiuto enormi pas-si avanti. “E’ necessario perfezionare e completare la disciplina dei project bond, estendendone l’applicazione alle società impegnate nella realizza-zione di reti Ngn e cancellare il limite temporale posto all’applicazione della disciplina fiscale, eliminare i limiti posti all’applicazione del nuovo strumento del credito di imposta, che riguarda-no opere superiori a 500 milioni e con progetti approvati entro il 2015, e tra-sformare la defiscalizzazione in uno strumento ordinario, poiché non riduce, ma aumenta le entrate, consentendo di realizzare opere che diversamente non si farebbero.”

Ultima, ma non meno importante, indicazione fornita da Bassanini per sostenere lo sviluppo delle infrastrut-ture e la crescita è quella di migliorare la capacità amministrativa e quindi la gestione di processi complessi, l’utiliz-zo di nuovi strumenti e l’applicazione concreta di norme, quali ad esempio quella defiscalizzazione, in vigore già da un anno ma mai ancora applicata. “Anche questa è una sfida, forse la più grande, perché, come ogni cosa, an-che le infrastrutture camminano sulle gambe degli uomini che sono chiamati a realizzarle”.

Sandro Minardo

Rilanciare la competitivitàdel Sistema Paese

novembre 2012 - 27

28 - novembre 2012

infrastrutture / porto&diporto

Intensa e proficua attività durante l’autunno in corso per UIR, Unio-ne Interporti Riuniti: tra le varie

interessanti iniziative che hanno visto l’Unione coinvolta quella promossa dal Ministero dello Sviluppo economi-co, la XXI Task force Italia – Russia sui distretti e le PMI. Alessandro Ricci, Presidente di UIR, ha coordinato e pre-sieduto recentemente i lavori di uno dei cinque tavoli tematici dedicato alla logi-stica e ai trasporti ospitato dall’Interpor-to Marche (Jesi) e organizzato nell’am-bito della XXI Task force Italia-Russia, forum promosso dai Ministeri dello Sviluppo Economico dei due paesi per intensificare i rapporti di collaborazione tra le PMI italiane e russe estendendo-ne la presenza sui reciproci mercati. L’obiettivo del tavolo era quello di pre-sentare progetti inerenti la tematica di riferimento da sviluppare eventualmen-te in partnership: per la delegazione ita-liana la parola è stata data all’Agenzia delle Dogane, all’Aeroporto di Ancona Falconara, all’Università dell’Aquila, all’Interporto Marche e all’Interporto di Bologna, per la delegazione russa han-no, invece, relazionato rappresentanti delle regioni della Carelia e di Kaluga. L’iniziativa, che nel suo complesso ha visto una presenza importante, circa 50 operatori, ha previsto anche lo svolgi-

Uir promuove i contattitra le Pmi italiane e russe

mento di incontri bilaterali e di seminari di approfondimento.

“L’Italia ha bisogno di questi tavoli di confronto su cui palesare opportunità di cooperazione o consolidare relazioni già esistenti – ha dichiarato Alessandro Ricci – soprattutto con un paese come la Russia con cui l’Italia ha un inter-scambio commerciale di circa 27 miliar-di di € (fonte: MISE, dati 2011) e certa-mente la giornata odierna ha dato con-ferma di una dinamicità di idee e di una volontà costruttiva oggigiorno troppo offuscate appannaggio di pessimismi improduttivi”. La task force ha concluso i suoi lavori con una sessione plenaria nel corso della quale il Presidente Ricci ha condiviso una sintesi degli interventi coordinati dando risalto agli elementi su cui focalizzare successive strategie di sviluppo. Gli interporti sono stati pro-tagonisti anche alla 7° edizione del Mo-bility Tech svoltasi a Milano dal 22 al 23 ottobre scorso, organizzata quest’anno con l’obiettivo di presentare le più re-centi innovazioni tecnologiche relative ai sistemi di trasporto e alla mobilità proponendo ai partecipanti un momen-to di confronto e di approfondimento di livello e di spessore. La UIR è stata rappresentata nella sessione dedicata alla Smart Urban Logistics nell’ambito della quale si è evidenziato, tra l’altro,

il ruolo che gli Interporti possono e de-vono giocare nella mobilità sostenibile, “considerando - come ha sottolineato Ricci - che allo stato attuale diversi In-terporti hanno già intrapreso iniziative a livello locale proprio a supporto di una mobilità sostenibile e al servizio del ter-ritorio di riferimento”. Il Mobility Tech è stata dunque per la UIR un’opportunità per evidenziare la poliedricità degli In-terporti che vogliono candidarsi ad es-sere nodi logistici polifunzionali sensibili e attenti alle problematiche ambientali. La sessione della Smart Urban Logi-stics è stata condivisa, tra gli altri, con Barbara Bonino, Assessore ai Trasporti Regione Piemonte, Raffaele Cattaneo, Assessore alle Infrastrutture e Mobi-lità della Regione Lombardia, Andrea Colombo, Assessore alla Mobilità del Comune di Bologna, Claudio Lubatti, Assessore ai Trasporti e Viabilità del Comune di Torino.

Inoltre l’Unione Interporti Riuniti ha ufficialmente aperto i tavoli della col-laborazione con la UIC (International Union of Railways) facendosi promo-trice dell’incontro che ha avuto luogo presso il CIM – Interporto di Novara, con una rappresentanza che proprio in seno alla UIC è dedicata ad approfondi-re gli aspetti più significativi del traspor-to merci combinato (GTC – Groupment

Transport Combiné). Date le premesse un interporto non poteva che essere la scelta ottimale, a maggior ragione quello di Novara rinomato a livello in-ternazionale proprio per le sue dotazio-ni ferroviarie/terminalistiche.

“Logistica ferroviaria”, è stato uno dei più significativi lietmotiv dell’incontro il cui dibattito alimenterà in parte la colla-borazione tra le due Unioni traendo be-neficio dalla specificità degli Interporti italiani dotati di infrastrutture ferroviarie importanti che potrebbero rappresenta-re in tal senso un funzionale strumento di osservazione e di analisi. Presenti all’appuntamento Eric Lambert, Presi-dente del GTC e Sandra Géhénot, Se-

gretaria Generale del GTC, entrambi sostenitori dell’approccio UIC di aper-tura al confronto e al dialogo con tutti gli attori chiave della catena logistica al fine di supportarne un maggiore livello di integrazione operativa.

“E’ una collaborazione importante – ha dichiarato Alessandro Ricci,– che qualifica ancor di più il ruolo degli in-terporti nella compagine del trasporto ferroviario europeo e che noi portere-mo avanti con l’obiettivo di contribuire sempre più ad un trasporto multimoda-le sostenibile da un punto di vista am-bientale”.

MDC

Da sinistra Roberto Pesaresi, Presidente Interporto Marche SpA - Alexey Chighirev Ministero dello Sviluppo Economico della Federazione Russa -

Alessandro Ricci Presidente UIR

30 - novembre 2012

infrastrutture/ porto&diporto

In forte fase di espansione l’Interporto Vespucci di Gua-sticce, a poco più di dieci chilometri dal porto di Livorno, mette in campo progetti importanti per realizzare un’area

logistica energeticamente autonoma, con l’obiettivo di contri-buire alle politiche ambientali nel settore logistico. E’ prevista la realizzazione di strutture dotate di impianti che utilizzano energia da fonti rinnovabili (eolico e solare), primo fra tutte un grande Terminal Frigo per la conservazione e manipolazione della merce in celle dedicate, interamente coperta da pannelli solari. La struttura di copertura, una grande vela solare, si estende con un’unica superficie di oltre 24.000 mq. capace di produrre circa 2,5-3 MWP superiore all’attuale consumo delle strutture interportuali.

Situato al centro della piattaforma costiera toscana l’Inter-porto è collegato alle principali reti viarie nazionali ed inter-nazionali ed è un polo di enorme potenzialità per le merci in partenza ed in arrivo dall’Europa, dall’Asia, dall’America, un polo logistico unico per l’Italia, al servizio del principale porto del centro Italia, per unire i mercati di tutto il mondo

L’Interporto A. Vespucci è una piattaforma logistica in gra-do di integrare, con strutture moderne e tecnologie all’avan-guardia, tutte le modalità di trasporto: camion, nave, treno. “Siamo una realtà in continua evoluzione – spiega il nuovo

Presidente, Federico Barbera espresso dalla Regione Tosca-na, coadiuvato da Dino Fulceri espresso dal principale azio-nista Monte dei Paschi, come amministratore delegato - per soddisfare le dinamiche del trasporto combinato delle merci, collegato direttamente alla rete ferroviaria ed autostradale nazionale, nonché ad un porto di valenza mondiale, quale il porto multipurpose di Livorno.”

L’intera struttura si suddivide in più aree funzionali: l’area servizi che mette a disposizione una serie di servizi fruibili da tutti, l’area logistica, alla quale possono accedere solo gli operatori ed in cui si svolgono le attività collegate al trasporto della merce in vari settori, il centro direzionale destinato agli uffici a supporto delle aziende che operano all’interno dell’In-terporto. L’area logistica occupa gran parte della superficie interportuale e rappresenta il cuore operativo dell’interporto in cui si svolgono le attività collegate al trasporto delle merci. Attraverso i due Gate - Est e Ovest - vi possono accedere gli operatori specializzati in diverse tipologie di merce: auto, cel-lulosa e forestali, prodotti chimici, containers, ortofrutta e vini. Il settore agroalimentare rappresenta un’area di sviluppo per i servizi aggiuntivi che l’Interporto può dare agli operatori na-zionali ed esteri del settore agroalimentare, vista la crescen-te richiesta di spazi refrigerati legati alla movimentazione di

L’Interporto Vespuccisi tinge di verde

novembre 2012 - 31

merci provenienti dai paesi di produzione dei vari continenti.Cold Storage Customs Vespucci S.r.l. offre magazzini do-

ganali attrezzati con celle frigo a temperatura controllata con scaffalature portapallets a sistema drive-in. E’ dotato di uffici ed un laboratorio di analisi per i necessari controlli fitosanita-ri doganali. C.S.C. Vespucci rappresenta l’anello di contatto tra la produzione e il consumo offrendo un servizio completo che partendo dalle banchine portuali garantisce le operazioni doganali, i controlli sanitari di qualità e lo stoccaggio, permet-tendo così una più mirata pianificazione della distribuzione.

E’ dotata di moderni magazzini specializzati nei vari set-tori merceologici; vaste aree per il parcheggio delle auto e lo stoccaggio dei containers, strutture all’avanguardia per garantire sicurezza e qualità del lavoro. Il tutto servito oltre che da una moderna rete stradale interna, da un razionale ed attrezzato Terminal ferroviario di ampie dimensioni. Possibi-lità di ulteriori insediamenti sono date dai trecentomila mq di superficie ancora da assegnare.

“Il mio primo obiettivo come Presidente dell’Interporto – spiega Barbera – è quello di esaltare la funzione di “retropor-to” più che di interporto della struttura. Con l’entrata nel bo-ard di Massimo Provinciali, Segretario Generale dell’Autorità Portuale, creeremo sinergie per trovare le soluzioni migliori

ai problemi “logistici” del comprensorio, a partire da quello degli insediamenti di nuove attività ed imprese. Sarà possi-bile studiare progetti di logistica, coerenti con le aspettative, coniugando l’esigenze di spazi operativi con la vicinanza al mare. Il futuro è nelle nuove infrastrutture – continua Bar-bera. Nell’interesse dei traffici di quest’area è fondamentale creare un collegamento diretto, in primis ferroviario, fra porto ed interporto ma anche servizi shuttle. Pensiamo al settore delle auto nuove. Oggi si muovono su bisarche quando i carri ferroviari ne potrebbero trasportare moltissime di più con no-tevoli risparmi, anche ambientali.”

Ma l’asso nella manica sono le Autostrade del Mare ed i servizi che potrebbero essere erogati. “Trailer Service, uno dei nostri operatori – spiega Barbera - fornisce servizi acces-sori alle Autostrade del Mare, ricomposizione dei carichi, so-sta dei trailer, assistenza agli autisti, magazzinaggio parziale, trasferimento su trailer tipo groupage. Inizialmente abbiamo dedicato a queste attività 15mila mq ma abbiamo intenzione di raddoppiare gli spazi nel brevissimo periodo.” Infine, fra i progetti di sviluppo, quello di trasferire il mercato ortofrut-ticolo, come prevede l’impegno sottoscritto con i comuni di Livorno, Colelsalvetti e Pisa e con la Regione.

Patrizia Lupi

32 - novembre 2012

Se uno dei problemi che de-nunciano i porti è la carenza di finanziamenti capaci di ren-

derli più competitivi e capaci di dotarsi di quelle infrastrutture di collegamento necessarie a potenziare l’intero siste-ma logistico nazionale, si rende neces-sario individuare nuovi strumenti finan-ziari che non possono essere limitati all’autonomia finanziaria, ma devono ricercare ogni forma di collaborazione fra soggetti pubblici e privati, e di finan-ziamento, inclusi i project bonds.

E’ il caso del network dei porti del Lazio, che propone un nuovo modello di finanziamento delle grandi infrastrut-ture mettendo a regime una nuova for-mula che prevede il diretto cofinanzia-mento da parte dell’Autorità portuale delle opere in grado di produrre, sulla base di un piano finanziario ad hoc, un ritorno economico certo dell’inve-stimento effettuato. Civitavecchia, in-sieme a Fiumicino e Gaeta sono oggi la più importante stazione appaltante

nel campo della portualità in Italia con un progetto che costerà 300 milioni di euro. Per il futuro si prevedono ulteriori investimenti con un cospicuo intervento di capitali privati. La formula adottata è quella del cofinanziamento dove l’Auto-rità portuale affianca in modo decisivo i finanziamenti pubblici, attivando risor-se che provengono dagli stessi nuovi traffici, un processo virtuoso dove le infrastrutture attraggono merci che fi-nanziano la loro realizzazione.

Sono previsti cinquanta milioni di euro dell’Autorità Portuale per il primo lotto delle opere strategiche del porto di Civitavecchia che comprende la nuova Darsena Traghetti con 9 accosti per ro-ro e crociere; la Darsena Servizi ed il prolungamento della grande diga Antemurale. I lavori termineranno en-tro il 2015. A Civitavecchia verrà anche completato il progetto di riqualificazio-ne del waterfront con la realizzazione nel porto storico di una delle più sug-gestive marine del Mediterraneo. Set-

tanta milioni sono invece destinati alla costruzione del nuovo porto di Fiumici-no. Per Gaeta, terzo porto del network, sono invece stanziati quasi trenta milio-ni di euro per i lavori di dragaggio che porteranno i fondali a - 12 metri mentre le superfici operative passeranno da 30mila mq a 160mila.

Si tratta di nuove importanti infrastrut-ture con alcuni obiettivi prioritari per implementare non solo i traffici portuali ma anche favorire lo sviluppo dell’in-tera area di produzione e consumo del centro Italia, dal Lazio all’Umbria, alle Marche, un vero e proprio ponte fra il Tirreno e l’Adriatico. Il primo obiettivo riguarda il traffico crocieristico. Civita-vecchia, primo porto del Mediterraneo per le crociere, potrebbe replicare que-sto successo anche nei settori delle merci e della logistica. Il cluster civi-tavecchiese prefigura un grande hub per container e altre tipologie di merce, anche in considerazione della disponi-bilità di aree retro portuali, su una su-

infrastrutture/ porto&diporto

grandi opere e politiche ambientali

Civitavecchia

novembre 2012 - 33

perfici di quasi mezza dozzina di mi-lioni di mq. Sarebbero garantiti fondali ad oltre venti metri di profondità che consentirebbero l’accosto alle grandi portacontainer e alle navi di ultima ge-nerazione.

Inoltre, la carenza di infrastrutture di collegamento sarebbe superata dal-le nuove dotazioni infrastrutturali che non sono più un miraggio, a partire dal prolungamento della A12, l’Autostrada Tirrenica, sulla tratta Civitavecchia - Li-vorno. Anche il progetto della nuova autostrada “trasversale” Orte Mestre va in questa direzione. Costerà 9,5 miliardi di euro interamente coperti con finanza di progetto. L’opera dovrebbe essere realizzata entro il 2020. Appro-vato anche il progetto della Orte - Civi-tavecchia: è stata bandita la gara per i 6 km fra Vetralla e Monte Romano, interamente finanziabili, mentre per Anas resta aperto il problema del finan-ziamento della tratta finale Monte Ro-mano - Aurelia i cui costi sono balzati

de del mare, quest’ultimo altrettanto importante per Civitavecchia per i col-legamenti ormai radicati con Catania, Barcellona, Palermo, Malta, Tripoli, Tu-nisi, oltre che per la Sardegna.

All’avanguardia anche da un punto di vista ambientale l’Autorità Portuale di Civitavecchia ha adottato una del-le idee presentate dall’Associazione ItalCamp, il cui presidente onorario è Gianni Letta, per far ripartire l’Italia. Si tratta del progetto REWEC 3 che applica il brevetto per la produzio-ne di energia elettrica dal mare della Wawenergy.it, spin-off dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria e del suo laboratorio di ingegneria marittima Noel. Il Presidente Pasqualino Monti, alla ricerca dell’eccellenza anche nella ricerca di progetti innovativi nell’ ener-gie rinnovabili, non solo farà realizzare e posizionare i cassoni REWEC3 sul molo di sottoflutto della nuova Darsena in costruzione, i cui lavori termineranno nel 2015, ma interverrà direttamente per acquistare le prime due turbine per la produzione di energia elettrica, con un investimento di un milione di euro. L’obiettivo è quello di arrivare a 10MW di potenza grazie ai cassoni cellulari in grado di sfruttare anche un contenuto moto ondoso.

Patrizia Lupi

oltre i 600 milioni di euro. La soluzione potrebbe essere la connessione con la costruenda autostrada Orte – Ravenna - Mestre o il collegamento con la nuo-va autostrada Tirrenica per la quale il tratto Aurelia - Monte Romano sareb-be una naturale prosecuzione. Meno fortunato il progetto della riattivazione della vecchia linea ferroviaria Civita-vecchia – Orte - Capranica giudicata da Ferrovie dello Stato non adeguata alle esigenze del traffico merci ed an-tieconomica. Trenitalia Cargo sembra invece disponibile ad una partnership per l’utilizzo del porto di Civitavecchia come hub per il trasporto container.

Fiumicino rappresenta il secondo obiettivo. Fiumicino, ed il porto di Ga-eta, fanno parte del network dei porti di Roma e del Lazio governato da Pasqua-lino Monti. Il nuovo porto, a pochissimi chilometri di distanza dalla Capitale, progettato ed in fase di realizzazione, prevede la costruzione di una darsena pescherecci, nuove infrastrutture dedi-cate alla nautica e tre nuovi accosti per un numero di crocieristi pari a circa 1,8 milioni che si aggiungerebbero ai 2,6 milioni che transitano da Civitavecchia. Settore importante quello delle crociere che fa parte del terzo obiettivo strategi-co, quello di fare del network un grande polo di progettazione del business nel settore crocieristico e delle autostra-

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logistica / porto&diporto

Fra i temi che sono stati trattati all’Asian Logistic & Maritime Conference dello scorso 8

novembre vi è stato quello del merca-to del lusso e delle potenzialità dell’E-commerce.

Secondo la “Chinese Luxury Con-sumer White Paper 2012”, pubblicata congiuntamente dalla Industrial Bank e da Hurun Report, in Cina vi sono ben 2.7 milioni di persone con patri-monio personale superiore ai 950mila

dollari e circa 64,000 con un patrimo-nio di oltre 16 milioni di dollari. Il 73% di questi consumatori ad alta ed altis-sima capacità di spesa acquista beni di lusso a Hong Kong e solo il 27% di essi acquista tali beni di lusso in patria a causa dell’alto livello di tassazione e di conseguenza degli alti costi dei prodotti. Hong Kong è quindi la prima destinazione per lo shopping di lusso dei Cinesi ed un focus sulle modalità di acquisto ci indica che le caratteristiche

principali per raggiungere il successo sono “Alta qualità percepita” ed “ele-vata visibilità” del marchio, che trasfor-mano i prodotti di lusso in veri e propri status symbol. Nello specifico, per chi acquista, al primo posto viene il prodot-to, seguito dall’ambiente dove il bene viene venduto, mentre il prezzo è per questo tipo di consumatori un aspetto del tutto secondario. In questo conte-sto le multinazionali (internazionali ed italiane) combinano l’alta reputazione dei marchi di lusso in portafoglio ad un alto servizio e con un simile mix sono riuscite ad affermarsi prima ad Hong Kong e successivamente nei merca-ti cinesi e asiatici. Purtroppo tutto ciò non è altrettanto facile per le piccole e medie imprese del lusso, che pur van-tando prodotti di consumo di altissima qualità non dispongono delle stesse risorse delle grandi case per costruire una forte immagine di prodotto sui mer-cati internazionali: ad esempio i costi degli affitti dei centri commerciali del lusso sono improponibili rendendo, per questo tipo di realtà, ripida e impervia la via per la Cina. Ma allora come af-frontare questo mercato: una soluzione per le realtà più piccole può essere è la vendita E-COMMERCE. Con il web si possono infatti raggiungere non solo i 3 milioni di consumatori cinesi benestanti

Opportunità di sviluppoper la logistica in Cina

novembre 2012 - 35

OMLOG Asia Ltd., è un’azienda leader nella gestione di servizi logistici integrati e spedizioni internazionali specializzata nel settore moda. Omlog Asia è presente a Hong Kong , Shanghai , Beijing, Shenzhen e dispone di oltre 100,000 mq. di magazzini perfettamente attrezzati con sorters e automatismi, operando con personale altamente specializzato sotto la direzione di manager italiani. La società ha sviluppato internamente programmi di WMS e TMS particolarmente sofisticati ed interfacciabili con qualsiasi sistema. Oltre alla gestione fisica dei prodotti, Omlog è in grado di assistere i clienti nell’espletamento delle operazioni doganali di importazione, etichettatura, formalità Cites ed ogni servizio fino alla consegna a destino delle merci. Oltre alla logistica tradizionale Omlog è in grado di soddisfare ogni esigenza inerente la logistica dell’E-Commerce. I nostri clienti rappresentano alcuni dei più importanti brand del made in Italy. Omlog, inoltre, è certificata ISO-9001 e C-TPAT.

te rapida nel mercato B2C. Secondo A.T. Kearney, il mercato B2C on line prevede una crescita annuale del 52%, dal 2010, per arrivare nel 2014 a 54 miliardi di EURO. La previsione di crescita del volume di affari totale del mercato B2C e C2C prevede di arrivare per il 2014 la cifra record di 133.8 mi-liardi di Euro con un tasso di crescita annuo del 33%. Access Asia prevede che il mercato online B2C crescerà 10 volte, a un tasso di crescita annuale del 79% del 2010, a 69.2 billioni di Euro del 2014. Nel 2015, le vendite via internet B2C rappresenteranno il 9% delle ven-dite retail rispetto allo 0.9% del 2010.

Ma l’industria logistica è pronta a ri-spondere?

L’industria logistica in Cina è ancora agli albori: consegne ritardate, pacchi persi o danneggiati, poca professiona-lità degli addetti alla consegna ed as-senza di procedure sono all’ordine del giorno. La poco sviluppata infrastrut-tura logistica sarà il collo di bottiglia che minerà la crescita dell’industria E-commerce in Cina. A causa della man-canza di professionalità e di know-how gran parte delle società ecommerce sono costrette a dare in outsourcing

il servizio di consegna a società terze ed anche chi vende attraverso il por-tale Taobao si affida ad una di queste realtà. Ma le società cinesi di logisti-ca come Shunfeng, Yuantong, Yun-da, Shentong, Zhongtong, Zhaijisong, Tiantian Express and EMS soffrono nei servizi basilari che non comprendono ad esempio resi, cambi, magazzinag-gio, pick and pack pagamento con-trassegno, servizi che vengono offerti abitualmente in realtà quali Stati Uniti, Europa, Hong Kong.

Questo scenario è una grande op-portunità per le società del settore eu-ropee ed italiane e la chiave del suc-cesso è sviluppare nelle città cinesi interne, nell’arco dei prossimi anni, un network di servizi logistici altamente specializzati, a completamento – e non in sostituzione – agli attuali servizi di di-stribuzione espressa. In questo conte-sto Omlog continuerà, come abbiamo già fatto in passato, a offrire ai propri clienti soluzioni logistiche che li aiutino a raggiungere i loro obiettivi in breve tempo, con particolare attenzione agli investimenti. Come detto, la crescita del mercato E-commerce potrebbe in-fatti permettere con un investimento contenuto di promuovere i propri pro-dotti a un notevole bacino di utenza a patto di avere un servizio logistico di alta qualità, in linea con le aspettative del cliente. OMLOG è l’unica società al 100% italiana che gestisce la logi-stica dell’e-commerce in Cina. Con i suoi 100.000 mq di magazzini tra Hong Kong e Cina, 800 addetti 700,000,000 di HKd di fatturato è un partner strate-gico per le aziende del settore del lus-so di ogni dimensione che decidono di utilizzare l’ecommerce per affrontare i mercati asiatici.

Riccardo FuochiPresidente Omlog Group

ma numeri ben più alti: circa 500 milioni di nuovi consumatori, con un potere di acquisto medio che quotidianamente si affacciano sul mercato via internet in tutta la Cina e l’Asia.

I consumatori medi non hanno infatti le disponibilità economiche per poter viaggiare a Hong Kong 3 volte l’anno per comprare beni di lusso, ma deside-rano fortemente mostrare lo status ac-quisito grazie al miglioramento del loro tenore di vita e lo fanno comprando beni di lusso delle più importanti griffe internazionali. Nell’arco degli ultimi 10 anni, il mercato dell’E-commerce si è espanso in Cina rapidamente spinto dai portali locali, quali Taobao, e altri portali come Alipay, che hanno facilitato gli acquisti on line di utenti della rete o di possessori di cellulari.

Attualmente vi sono circa 160 milioni di Cinesi che acquistano prodotti online e le cifre sono destinate a superare i 231 millioni entro il 2013.

La rapida crescita del settore E-com-merce rappresenta una grande oppor-tunità per accedere rapidamente sui mercati Cinesi e Asiatici, permettendo di promuovere i propri prodotti in una vasta area geografica, a un costo rela-tivamente basso.

In soli 6 anni (dal 2004 al 2010), le vendite online sono cresciute in modo esponenziale passando da 4.5 miliardi di Yuan, (lo 0.15 % di tutte le vendite al dettaglio) a 495 miliardi di Yuan, (ov-vero il 7.25%). In Cina, i volumi di affa-ri hanno un tasso di crescita annuale rispettivamente del 121% e del 108%. Nel dettaglio, le vendite da consumato-re a consumatore rappresentavano nel 2010 l’88% delle transazioni; le vendi-te Business to Consumer stanno oggi recuperando e sembrano destinate a coprire una fascia di mercato sempre più grande.

Alcune statistiche di A.T. Kearney e Access Asia mostrano numeri diffe-renti sulla dimensione del mercato E-commerce, ma indicano che il settore beneficerà nei prossimi cinque anni di una crescita elevata, particolarmen-

dossier / porto&diporto

Il futuro l’aveva scritto Zaha Ha-did, l’architetto di Baghdad che aveva disegnato tre km a Nord di

Napoli un ponte sopra i binari. Doveva essere la stazione dell’Alta velocità di Afragola: quattro piani sospesi, di cui due commerciali, trecento treni al gior-no e un traffico di 430 mila passeggeri, il doppio di Roma Termini. Un viaggio nel futuro e un nodo di scambio con le linee veloci verso Sud e i servizi ferro-viari regionali. Fine lavori, agosto 2012. Soldi impegnati, quasi 80 milioni. Il fu-turo se l’è preso la solita mangiatoia per giunta inconcludente del sistema dei grandi appalti, che ha lasciato tra le campagne dell’hinterland napoletano uno scheletro di ferro e cemento. Uno dei tanti buchi neri dell’Italia inca-pace e sprecona. I lavori per la costruzione della stazio-ne, commissionati da Rfi, Rete ferroviaria italia-na, si sono bloccati un anno fa quan-do la Dec Co-s t r u z i o n i s p a , azien-d a

Alta velocità, così muore il futuro ad Afragola

Lavori sotto sequestro, 80 milioni in fumo, 32 imprese abbandonate. Il cantiere della stazione alle porte di Napoli è uno scheletro da un anno: aziende, fornitori e trecento operai denunciano

crediti per 7 milionipugliese vincitrice della gara d’appalto per 74 milioni di euro, è stata travolta dal dissesto finanziario. Oggi l’azienda è stata “commissariata” dal tribunale di Bari, con l’apertura del concordato preventivo. E i suoi responsabili sono al centro di una pre-sunta frode giudiziaria che ha coinvolto an-che il sindaco di Bari. Ma quel-la è un’altra storia.

D i

quei 74 milioni finan-ziati per re-al iz-

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e precisa che il contratto dei lavori in oggetto è stato risolto in danno per ina-dempimento dell’ATI appaltatrice”.

Ma delle imprese danneggiate, degli oltre 300 operai che aspettano di es-sere pagati, della stazione dei sogni che doveva essere consegnata a lu-glio 2012, su tutto questo le Ferrovie tacciono. Imprese e fornitori intanto non stanno a guardare e il 19 ottobre scorso hanno creato un “Comitato per la difesa dei diritti dei creditori di Dec spa”. Un’altra gara d’appalto è un ipo-tesi da incubo: almeno tre anni di at-tesa, controversie legali permettendo. Con il precedente che non incoraggia affatto. Già, perché il primo appalto di 60 milioni per l’esecuzione del progetto Alta velocità di Afragola andò in fumo per la rinuncia della cordata di impre-se che se lo era aggiudicato. Correva l’anno 2005. Ci sono voluti 4 anni per la seconda gara e l’affidamento dei lavori alla Dec che si aggiudicò nel 2009 una commessa che intanto era

salita a 80 milioni complessivi. Quasi il trenta per cento di costi in più rispetto al primo. Il Comitato, carte alla mano, pretende ora che si faccia chiarezza e si onorino i pagamenti. Molte di quelle imprese rischiano di chiudere.

“I mancati pagamenti da parte di Dec spa hanno causato alle aziende forni-trici enormi difficoltà finanziarie costrin-gendo le due imprese subappaltatrici, Nuova Tirrenia Costruzioni srl ed Ema srl, a porre in cassa integrazione circa cento persone - spiega Carmine Rus-so, presidente del Comitato e respon-sabile della Nuova Tirrenia Costruzioni, una delle due imprese subappaltatrici - Tutte le aziende in subappalto e forni-trici di beni e servizi ritengono che nella gestione della commessa ci sia stato da parte dell’ente appaltante, la società

vantano crediti per 7 milioni dall’azien-da vincitrice dell’appalto. Trecento ope-rai sono fermi, altrettanti sono gli addet-

ti penalizzati dell’indotto. D i s s e -

zare l’opera, l’impresa appaltatrice ne ha spesi per lavori 14, di cui la metà finanziati dalle Ferrovie dello Stato ma gli altri sette anticipati dalle imprese su-bappaltatrici e dai fornitori. La Dec ha dunque lasciato nelle casse di Rfi oltre 67 milioni, un importo maggiore del-le opere fin qui realizzate. Pochi mesi dopo l’abbandono del cantiere da parte dell’impresa pugliese, la multinazionale tedesca che forniva importanti attrezza-ture e materiali, la Peri spa, preoccupa-ta degli omessi controlli delle Ferrovie sul cantiere, ha chiesto e ottenuto il se-questro per proteggere i suoi materiali. Dal 9 febbraio 2012 si registra il fermo totale delle attività, due anni e mezzo dopo l’affidamento della progettazione e costruzione della stazione avvenuto nel luglio 2009. E si innesca un corto circuito che travolge trentadue imprese,

subappaltatrici, fornitrici e dei servizi che oggi

que-strare il

cantiere appare l’unica strada percorri-

bile per riavviare il progetto e contenere la rabbia delle imprese su-bappaltatrici, ormai sul piede di guerra. Mentre Rfi, il committente dei lavori, ha respinto le accuse di omesso controllo della Peri con una nota. “In relazione alla notizia del sequestro giudiziario di parte delle installazioni di cantiere disposto dal Tribunale di Milano – ha sottolineato nella nota la società Rfi - Rete Ferroviaria Italiana conferma la piena correttezza del proprio operato

novembre 2012 - 37

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Rfi, uno scarso controllo dell’andamen-to dei lavori tanto da non adottare gli opportuni provvedimenti per il lentissi-mo procedere delle lavorazioni. Ulterio-re conseguenza dello scarso controllo è l’aver proceduto ai pagamenti a Dec spa nonostante fossero ormai note da tempo le difficoltà finanziarie di questa azienda e i conseguenti ritardi dei pa-gamenti ai subappaltatori e fornitori”.

Nel mirino delle 32 imprese creditrici c’è la rescissione del contratto tra l’im-presa delle Ferrovie che ha commissio-nato i lavori e la Dec che li ha ricevuti in appalto. “In sostanza la società Rfi ha omesso di prendere atto della tota-le sospensione dei lavori dal 9 febbra-io 2012 procedendo alla rescissione contrattuale solo il 18 luglio 2012, ben 5 mesi dopo. Stranamente il provvedi-mento di rescissione è stato poi emes-so pochi giorni dopo che la Dec ha de-positato una richiesta di procedura di concordato e pochi giorni dopo che la stessa Dec ha avviato un’attività giudi-ziaria nei confronti dell’ente appaltante (Rfi). Se la rescissione contrattuale fos-se arrivata prima, la Dec non avrebbe potuto accedere al concordato né pro-

muovere il giudizio nei confronti di Rfi”.Ma secondo il Comitato per la di-

fesa dei diritti dei creditori, c’è di più. “Altra anomalia del rapporto tra l’ente appaltante e la Dec - sottolinea Carmi-ne Russo - è che mentre quest’ultima è contestualmente considerata inidonea ad eseguire i lavori di Afragola, è consi-derata da Rfi idonea invece a eseguire

i lavori di Guidonia per oltre 46 milioni, lavori mai iniziati da oltre un anno. Non si spiega come un’azienda in così gra-ve crisi finanziaria come la Dec possa affrontare un lavoro così impegnativo. Alla società delle Ferrovie dello Stato chiediamo di intervenire sulla situazio-ne debitoria lasciata da Dec spa in re-lazione alle sue responsabilità di man-

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trasporti / porto&diporto

Il 500millesimo passeggero lo han-no “premiato” a metà ottobre. Ad appena sei mesi dall’avvio del pri-

mo volo sulle rotte italiane. Dopo aver investito su Venezia e Palermo, Volo-tea, nuova compagnia low-cost, punta la rotta su Napoli, avviando tre nuovi collegamenti verso Palermo a partire dal prossimo 28 marzo con tariffe da 19 euro a tratta, tasse aeroportuali inclu-se. Capodichino è il 18esimo aeropor-to in Italia, mentre in Europa sono già 51 gli scali interessati dagli aeromobili della compagnia. Con la nuova rotta su Napoli (da cui si potrà raggiungere anche Mykonos e Santorini con due voli settimanali a partire da fine giugno) la società vuole toccare un milione di passeggeri al termine dei primi 18 mesi di attività, per effetto del coefficiente di riempimento stimato all’80% e dei bas-si costi. In queste settimane, la promo-zione avviata dalla società iberica (la sede è a Barcellona) consentirà infatti di poter prenotare voli per Palermo a 19 euro, tasse aeroportuali comprese. Prenotando all’ultima ora, il costo del volo sulla tratta è invece di 60 euro. “È la campagna pubblicitaria, infatti, il nostro principale investimento su Na-poli”, spiega Loredana Tramontano, re-sponsabile Sviluppo Volotea. “Abbiamo l’obiettivo di raggiungere una utenza vasta, sia business che turistica”, repli-ca la giovane manager. La compagnia è stata fondata da Carlos Munoz e La-zaro Ros, gli stessi fondatori di Vueling

e Spanair, che detengono il 26% della società; il 49% è della CCMP Capital, leader nel private equity e il 25% re-stante è dell’Axis Bank. “Noi, rispetto alle altre low-cost - aggiunge Tramon-tano - offriamo, oltre alle tariffe basse, anche un buon servizio. I posti, ad esempio, sono assegnati e la vendita dei biglietti viene effettuata su tutti i ca-nali. Oltre che sul web, anche mediante call center con la telefonata a soli 0,01 centesimo al minuto, perché non ab-biamo lo scopo di guadagnarci. Inoltre, nelle agenzie di viaggio, dove abbiamo toccato il 20% delle vendite”. Curiosi i colori della compagnia: un quadratino a quadretti bianchi e rossi che richiama alla mente la tradizionale tovaglia delle trattorie di campagna. “Raffigura la no-stra missione - spiega la responsabile Sviluppo della compagnia - Vogliamo tornare alle tradizioni e infatti, il nostro slogan è “Volotea ti porta verso nuovi sapori: vuoi gustare Napoli?”. Questo simbolo è molto apprezzato in Francia dove i colori richiamano le marmellate (ma anche i fazzoletti che hanno reso celebre dal 1677 la città di Cholet). In Italia ricorda le trattorie e in Germania le bier garten... I biglietti sono già acqui-stabili sul sito www.volotea.com, nelle principali agenzie di viaggio o chiaman-do il call center Volotea all’199.208.717. Tariffe a partire da 19 euro, tasse inclu-se, ma l’obiettivo è attrarre clienti con servizi di qualità. I biglietti si potranno acquistare anche nelle agenzie di viag-

gio e tra 18 mesi mirano a toccare un milione di passeggeri. La flotta si com-pone di esclusivamente di Boeing 717, equipaggiati con motore Rolls-Royce e configurati con 5 posti per fila, per un totale di 125 posti per aeromobile. “L’avvio dell’attività presso lo scalo di Capodichino ci riempie di orgoglio, in quanto rafforza la presenza di Volo-tea nel Sud Italia dove la compagnia è operativa anche in Sicilia (Palermo, Catania e Lampedusa), Puglia (Bari e Brindisi) e Calabria (Lametia Terme, Crotone e Reggio Calabria)”, afferma Tramontano. La società ha anche sot-toscritto un accordo con Meridiana per la manutenzione degli aeromobili: sarà effettuata a Venezia presso l’aeroporto Marco Polo.

Eduardo Cagnazzi

MissionLa mission di Volotea è quella di col-legare tra loro le città di medie e pic-cole dimensioni, italiane ed europee, con voli diretti, comodi e economici. Volotea vuole cambiare il modo di viaggiare low-cost, offrendo un’espe-rienza di volo piacevole pur mante-nendo tariffe accessibili a tutti. Uno dei punti chiave di Volotea è quello di operare esclusivamente con tratte dirette, che evitano di fare scalo ne-gli aeroporti delle città più importanti, facendo così risparmiare denaro e

tempo ai propri passeggeri.

Volotea, in primaveralow-cost da Napoli

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trasporti / porto&diporto

Da piccola azienda, Tuvia è cresciuta in maniera espo-nenziale negli ultimi anni, gra-

zie all’acquisizione all’inizio del 2007 da parte della famiglia Oriolo, che le ha dato un volto e un’impostazione com-pletamente nuovi, e grazie a una stra-tegia che punta a forti investimenti di-retti all’estero, joint venture con partner locali e a una progressiva integrazione verticale nella supply chain. Dopo aver aperto più di 20 filiali all’estero nel giro di 5 anni Tuvia continua ad investire anche in Italia. Già forte di 7 sedi tri-colori - incluso l’headquarter milanese - l’azienda guidata da Marco Oriolo ha aperto a maggio una filiale a Varese, e proprio qualche giorno fa, il 5 novem-bre, un’altra a Trieste, presso il terminal intermodale di Fernetti, a Monrupino.

La nuova sede, guidata dal triestino Marco Santosuosso, sarà dotata di do-gana interna e magazzini e si occuperà di sviluppare le spedizioni marittime e i servizi camionistici general cargo verso l’Est Europa e i Paesi dell’area CIS/EX CIS, mercati di interesse strategico per Tuvia che negli ultimi anni ha consoli-

Tuvia in crescitafiliale a Trieste

ingresso in borsa elite

dato anche la propria presenza diretta con aperture in Russia, Azerbaijan, Ka-zakhstan e Turkmenistan e investimenti in mezzi di proprietà destinati a operare proprio su questa tratta.

L’azienda milanese, che nel 2011 ha fatturato circa 55 milioni di euro e che nonostante la crisi continua a cresce-re ad un ritmo del 20% annuo, punta ora sullo snodo strategico di Trieste per consolidare la propria strategia di crescita e sceglie l’interporto di Fernet-ti come sede per i propri uffici. Situato all’omonimo confine italo-sloveno, l’in-terporto triestino rappresenta la grande porta di transito del Centro Sud Europa (asse Nord/Sud) e la strada maestra per l’interscambio internazionale delle merci al centro del Corridoio 5, la diret-trice europea che congiunge Barcello-na a Kiev (asse Est/Ovest). Uno snodo strategico fondamentale che potrebbe aprire interessanti opportunità per Tu-via, sia per quanto riguarda lo svilup-po del trasporto intermodale, su cui l’azienda milanese vorrebbe puntare sempre di più in futuro, sia per quanto

riguarda una possibile espansione nei Balcani.

Con questa operazione, Tuvia si conferma essere una delle aziende più dinamiche nel panorama dei trasporti e delle spedizioni internazionali, grazie a una strategia di investimenti che pun-ta, da un lato, ad allargare il network globale dei propri uffici - senza dimen-ticare il territorio italiano - e dall’altra a integrarsi verticalmente nella catena della logistica, ampliando la gamma dei servizi offerti con l’obiettivo di proporsi sempre di più come un operatore logi-stico completo.

E’ di ottobre invece la notizia che Tu-via è entrata a far parte del gruppo di aziende selezionate da Borsa Italiana per ELITE, il progetto rivolto alle PMI ad alto potenziale di crescita. La socie-tà milanese punta così a crescere an-cora e magari a quotarsi in borsa nei prossimi anni. L’annuncio della scelta da parte di Borsa Italiana di inserire Tuvia tra le nuove 33 aziende che fa-

28 sedi nel mondo, 8 in Italia, una previsione di fatturato aggregato per il 2012 che si attesta sui 60 milioni di euro. Sono questi i numeri di Tuvia, società internazionale di

spedizioni, logistica e trasporti multimodali

novembre 2012 - 41

ranno parte del progetto è arrivata ad agosto ed stata ufficializzata nel parter-re di Palazzo Mezzanotte a Milano, nel corso della cerimonia di presentazione della seconda tranche del programma.

“E’ un progetto a cui teniamo partico-larmente” ha commentato Oriolo, che è anche vicepresidente nazionale dei Giovani imprenditori di Confindustria, con delega a Economia, Finanza e In-ternazionalizzazione d’Impresa. “In un futuro vorremmo puntare ad una aper-tura di capitali per una nuova struttura-zione aziendale. Elite è il modo migliore per arrivarci preparati”.

Tuvia si prepara al percorso, metten-do in programma per la fine del 2012, inizio 2013 un aumento del proprio ca-pitale sociale. Il progetto Elite, lanciato questa primavera e a cui hanno aderito inizialmente 30 aziende è una piattafor-ma unica di servizi integrati che mette a disposizione delle PMI un percorso di

formazione e accompagnamento per rafforzare le competenze industriali, finanziarie e organizzative necessarie per vincere le sfide dei mercati inter-nazionali. L’intero percorso si sviluppa in tre fasi, che possono durare dai 6 mesi ai 3 anni, in base alle esigenze dell’azienda. ELITE si rivolge espressa-mente alle migliori aziende italiane – i criteri per l’accesso sono rigidi in termi-ni di fatturato, crescita, utili - e le aiuta a tracciare la rotta verso il successo. I tre step prevedono una prima fase in aula, un secondo periodo di implementazio-ne delle strategie grazie anche ad un tutor dell’Elite team inserito in azienda, e un’ultima fase di networking durante la quale le società entrano in contatto con investitori, banche e fondi, in vista tra l’altro di una possibile quotazione. Nello specifico l’intento è quello di aiu-

tare le aziende ad attuare un proces-so unico di cambiamento culturale ed organizzativo, avvicinandole ai mercati di capitali, migliorando i rapporti col si-stema bancario ed imprenditoriale oltre che sostenendole verso l’internaziona-lizzazione. Sono ventidue i fondi priva-te equity collegati al programma Elite: oltre al Fondo Italiano d’Investimento sono partner anche i fondi più impor-tanti, da Clessidra a Progressio Sgr, da Imi Fondi chiusi a Wise, da Idea Capital a Arca impresa. Tuvia è forte di un fat-turato aggregato di 55 milioni di euro per il 2011 e stimato di 60 milioni per il 2012. Numeri più che positivi per chi opera in uno dei settori più colpiti dalla crisi.

Stefania Vergani

Marco Oriolo

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trasporti / porto&diporto

T remilasettecento aziende con un fatturato di 2 miliardi di euro, 24 mila dipendenti in

tutta Italia, 30mila autobus che percor-rono oltre un miliardo e 200mila chilo-metri all’anno: una girandola attorno al mondo, un dato che piazza ai primi posti il settore dei bus turistici (o, come recita la dizione ufficiale, del trasporto turistico e noleggio autobus con condu-cente) nella classifica delle grandi im-prese nazionali. Lo rileva un’indagine commissionata da Anav/Confindustria (Associazione Nazionale Autotraspor-to Viaggiatori), in collaborazione con Caipet (Comitato Associazioni Imprese Private Esercenti il Trasporto di per-sone su strada), al centro Hermes di Torino (Facoltà di Economia del Pie-monte Orientale). Lo studio colma una lacuna di conoscenza in un settore vi-tale per il Paese, come quello del turi-smo, soprattutto scolastico e religioso: dati essenziali per ragionare non solo dello sviluppo del trasporto turistico, ma di quello dell’intera filiera turistica nazionale. “Da anni ci battiamo contro i balzelli che rendono difficile la vita di queste aziende, a partire dai ticket alle città d’arte fino alle accise sul gasolio - dichiara Nicola Biscotti, presidente Anav e coordinatore Caipet - Ora più che mai, di fronte a questi dati che dan-no il segno della rilevanza sociale ed economica del settore, è necessario che si arrivi ad interventi di sviluppo e si contrasti una politica fatta di con-

tinue tassazioni, che di fatto stanno strangolando le imprese”. L’indagine rileva che il Paese, da Nord all’estre-mo Sud, è unito dai bus privati: la mag-gior parte delle aziende è infatti al Sud (1.521 ditte), mentre solo il 20% degli autobus del noleggio turistico partono dal Centro Italia. Nella classifica delle regioni con il maggior numero di auto-bus turistici svetta la Campania, seguo-no Lombardia, Veneto, Lazio, Sicilia e Puglia. Questa suddivisione racconta il radicamento e la vicinanza delle azien-de con i propri territori. Si tratta infatti molto spesso di aziende piccole o pic-colissime (basti pensare che su 24mila addetti, 22mila sono autisti), spesso a carattere familiare, dove il rapporto con la clientela è fidelizzato, fiduciario: valori impensabili nelle grandi aziende. Tallone d’Achille, così come nel settore del trasporto pubblico locale, è la vetu-stà dei mezzi: oltre 13 anni al Sud, poco più di 10 al Nord. E’ una anzianità tra le più elevate d’Europa, causata anche o soprattutto dalla scarsa attenzione nor-mativa verso il settore: con l’imposizio-ne di imposte extra (come i ticket per le città d’arte, che incidono per il 3% sulla struttura di costo aziendale) e senza quegli sgravi concessi ad altri setto-ri (come sulle accise del gasolio) che compromettono anche le possibilità di ammodernamento e adeguamento del parco vetture. E a farne le spese sono i vacanzieri, prima ancora delle imprese, sottolinea Biscotti. La ricerca evidenzia

anche un altro dato: si va in vacanza soprattutto in primavera. Oltre il 50% della domanda si concentra infatti nel periodo marzo-giugno (e coincide in buona misura anche con il turismo sco-lastico), mentre nel periodo estivo e quello invernale si ripartisce il resto dei vacanzieri. L’indagine mette a nudo an-che l’identikit del turista in bus: si sco-pre così che in tempi di crisi diminuisce il trasporto congressuale, mentre tiene quello della vacanza. Ma mette in luce anche un altro aspetto del settore: se a fare la parte del leone è il trasporto turistico, il noleggio ha però anche un versante spiccatamente sociale, cioè quello dei trasporti regolari specializ-zati (operai, impiegati, studenti), che ri-guarda il 27% dell’attività complessiva. Ma, anche in questo caso, non ci sono volani per lo sviluppo.

Eduardo Cagnazzi

Nicola Biscotti presidente ANAV

Da Nord a Sudle imprese di bus privati uniscono l’Italia

novembre 2012 - 43

Eataly, sapori e saperisui binari dell’alta velocità

aziende / porto&diporto

Crocevia di sapori e saperi sui binari dell’alta velo-cità. E’ dal cuore della Stazione Ostiense che con Eataly è partito il viaggio alla scoperta della migliore

enogastronomia italiana. La diciannovesima Disneyland del gusto, dopo Torino Lingotto, Torino Lagrange, Pinerolo, Asti, Monticello, Milano, Genova, Bologna, i nove store in Giappo-ne e quello esclusivo di New York sulla Quinta Strada. È arti-colato su 17mila metri quadri in quattro piani, ha 23 luoghi di

ristoro, 40 aree didattiche, sale riunioni, aree expo e una sala congressi per i numerosi eventi in programma. Vi lavorano 500 persone, in prevalenza giovani, nelle cucine e nelle aree tematiche dove sono in vendita 14mila prodotti di alta qualità, di queste, un quarto di aziende dell’agroalimentare di cui Ea-taly ha acquisito partecipazioni. Il restante 75% proviene da altri 2mila produttori. Grandi spazi, cucine a vista, fabbriche del cibo in diretta, strumenti di conoscenza per capire i valori di ciò che mangiamo, 1.700 cartelli con informazioni, citazioni e aforismi, ma ci sono anche musica e opere d’arte. Difficile definire Eataly soltanto centro commerciale o bazar del gu-sto. Oscar Farinetti, il suo creatore, l’ha dedicato alla bellezza del cibo, della musica, dell’arte e dell’ironia. «Sono queste quattro bellezze -ha detto - che salveranno l’Italia facendo-la uscire dalla crisi». Ad Eataly c’è di tutto: dalla libreria con opere sul cibo allo spazio-lettura dove chiunque potrà sedersi per sfogliare la stampa straniera, dagli impianti per la tosta-tura del caffè, comprato direttamente dai campesinos senza intermediari, alla mozzarella fatta in diretta da un famoso ca-saro casertano, Roberto Battaglia, con la cagliata di bufala campana. La pasticceria è stata affidata a Luca Montersino che ha bandito i grassi idrogenati, i coloranti e lo zucchero in eccesso, mentre la Venchi offrirà cioccolato artigianale. Soprattutto produrrà una pseudo-nutella da spalmare, pro-fumatissima, miscelando la nocciola Piemonte Igp con olio extravergine dolce di olive Taggiasche, colte in surmaturazio-ne perché perdano il tannino. La frutta è tutta del territorio e

prosperano due piccoli orti di erbe aromatiche che in futuro - ma è ancora un progetto - dovrebbero coprire tutto il tetto dell’edificio. Non mancano spazi per la pizza, dalla classica napoletana a quella di Recco e un inedito spazio friggitoria dove Pasquale Torrente di Cetara, maestro del “cuoppo” ser-virà senza sosta mozzarelle in carrozza e crostini con alici. Un omaggio al Lazio, oltre alla grande zona vini, è il ristorante delle Osterie Romane affidato ad Anna Dente di San Cesa-

reo, ai fratelli Cacciani di Frascati e a Massi-mo Pulicati, meglio co-nosciuto come l’Oste della Bon’ora. Pasta di Gragnano e pani fatti esclusivamente di fari-na macinata a pietra e lievito madre sono ben rappresentati, così pure la carne, fornita dalla Granda, l’asso-ciazione di allevatori di bovini piemontesi, primo presidio Slow Food fondato da Ser-gio Capaldo. Grande l’assortimento di pesci e molluschi, ovviamen-te freschissimi. C’è persino una vera fab-brica di birra artigiana-le, curata da tre mastri

birrai che si alterneranno: Leonardo di Vincenzo, Teo Musso e l’americano Sam Calagione. Su tutto, all’ultimo piano do-mina il ristorante Italia, affidato allo chef Gianluca Esposito e arricchito da tre opere di Modigliani. Il perché della scelta di dedicare il ristorante a questo maestro del Novecento lo spie-ga Farinetti. «Nell’epoca dell’astratto e del cubismo lui faceva il figurativo, non cambiava la realtà. E questo è una metafora della nostra cucina, dove il pesce deve restare pesce, il ri-sotto sembra proprio tale e la coscia di pollo è riconoscibile come coscia di pollo». In altre parole qui si rispetta il cibo e si seguono le tradizioni regionali. Non a caso un’area è dedica-ta a Pellegrino Artusi e sulle pareti del ristorante sono infisse simbolicamente pietre delle varie regioni italiane. Vasto è il target a cui si rivolge Eataly perché tutti, commenta Farinetti, “devono essere non solo consumatori ma protagonisti di un percorso di avvicinamento al cibo di qualità, devono conosce-re le straordinarie biodiversità del nostro Paese, serviti con la stessa dignità sia che si spendano per mangiare 5 euro che 200”. Non è stata dimenticata l’attenzione al sociale: i pensio-nati avranno lo sconto su tutto e potranno iscriversi gratuita-mente ad alcuni corsi. E c’è spazio anche per la solidarietà: molte forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano cadute durante il terremoto sono state acquistate a prezzo pieno e ogni mese dieci ospiti speciali ceneranno intorno ad un tavo-lo d’autore spendendo ciascuno 300 euro che andranno in beneficenza.

Federica De Cesare

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aziende / porto&diporto

Pronto Mondo Imprese è il ser-vizio attivato da Pmi Campania per rispondere alle emergenze

che le piccole e medie imprese sono co-strette ad affrontare quotidianamente. Il primo contatto, tramite il numero verde

Pronto Mondo ImpreseIl numero verde di Pmi Campania per rispondere

alle esigenze delle Imprese – Progetto per un Polo Aerospaziale

Campania metterà a disposizione dell’imprenditore un servizio di “prima emergenza” attivando, a seconda dei casi, consulenze specifiche in gra-do di offrire risposte rapide per fron-teggiare la situazione di crisi e uscire dall’empasse. Il servizio Pronto Mondo Imprese è gratuito e garantisce totale riservatezza e anonimato. Inoltre, sul portale www.pmicampania.it è stato attivato un link riservato al recruitment, una iniziativa dalla duplice valenza: da un lato consentirà a tantissime persone di inviare il proprio curriculum che, una volta acconsentito al trattamento dei dati personali, sarà messo a disposi-zione di una platea di circa mille impre-se; dall’altro lato Pmi Campania potrà offrire un ulteriore servizio agli associati in cerca di forza lavoro.

“L’attivazione del numero verde Pron-to Mondo Imprese – afferma Fulvio Campagnuolo, Presidente di Pmi Cam-pania – è la testimonianza della nostra capacità di ascoltare gli imprenditori, nonché della nostra volontà di stare accanto alle imprese in maniera utile e concreta in un momento di grande difficoltà come quello che stiamo attra-versando. Pmi Campania è pronta a re-cepire gli S.O.S. che arriveranno dalle aziende, consci di poter fornire loro ri-sposte immediate ed adeguate alle loro emergenze”.

Progetto Polo AerospazialeAltra interessante iniziativa di Pmi

Campania è stato il convegno tenuto a Caserta“Dalla fabbrica delle navi alla fabbrica degli aerei, innovazione ed in-

dustria da 170 anni in Campania”. Nel corso dell’evento è stato presentato il libro “Un secolo del settore aeronautico Campano. Una storia poco conosciuta” scritto da Sergio Mazzarella, Dirigente della Regione Campania. Fulvio Cam-pagnolo, presidente Pmi Campania nella circostanza ha dichiarato: “La presenza del Cira sul territorio caser-tano rappresenta un punto di partenza ideale per la creazione di un Polo Ae-rospaziale altamente specializzato ri-cadente principalmente nel comune di Capua. E’ già stato avviato uno studio per far sì che in Terra di Lavoro possa nascere un vero e proprio Distretto Ae-rospaziale che contempli la creazione di centri altamente specializzati per l’ef-fettuazione di interventi di manutenzio-ne, la realizzazione di ulteriori prodotti completi a produzione integralmente campana e la creazione di un polo for-mativo specializzato. Avvieremo sin da subito un confronto aperto con le isti-tuzioni, nel pieno rispetto delle recipro-che competenze, per dotare il territorio casertano di un volano di sviluppo”.

Federica De Cesare

Fulvio Campagniuolo

800 17 45 66, è con un consulente che ascolta le necessità dell’imprenditore e ne effettua una pre-valutazione. Un operatore è a disposizione, dal lunedì al venerdì (dalle ore 9:00 alle ore 13:00 e dalle ore 15:00 alle ore 17:30) per assistere imprenditori e professionisti in materia di: Accesso al Credito; Rap-porti con Istituti di Previdenza; Rapporti con il Fisco, Equitalia, Agenzia delle Entrate; Rapporti con la Pubblica Am-ministrazione; Inefficienze e/o Disservi-zi di varia natura.

Dopo questo primo approccio, Pmi

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La prima presentazione del suo libro non poteva che essere a Sorrento. Nella città del Tasso Imma Gargiulo

è nata e vive. Capelli ricci, carattere esplosi-vo, da grande sognava di fare la psicologa. E in fondo ci era riuscita. Poi una telefonata inaspettata del padre, produttore di olio, le ha cambiato la vita. ‘’Tuo fratello deve partire per militare e io da solo non posso reggere il fran-toio’’. Che fare? “Non ci ho pensato un istante, la mattina ero in treno destinazione Sorrento”. Ma il primo impatto in questo nuovo mondo dove gli uomini, fino ad allora, erano stati i protagonisti non è stato affatto semplice, ri-corda con una punta di orgoglio. I contadini che lei incontrava nel periodo della raccolta delle olive alle sei del mattino, bandana in te-sta e jeans arrotolati, neanche la guardavano. ‘’Era come se io fossi trasparente’’. Allora ini-ziò l’Imma psicologa a darsi da fare. “‘Pren-devo i raccolti di ognuno e i migliori li facevo analizzare al test di acidità”. Sei anni di duro lavoro, tra frantoio, fiere e appuntamenti con i buyer. Arrivano i risultati e l’olio Gargiulo viene premiato, tra 250 in Italia, come il miglior frut-tato extravergine Dop al premio Sirena d’Oro. E con il successo arriva il matrimonio che la porta ad assistere il marito nella conduzione del suo piccolo albergo sulla strada principale di Sorrento. Nei ritagli di lavoro trova anche il tempo di partecipare ad uno show gastrono-mico dove mette in risalto l’amore per la cu-cina. Questa estate, l’ultima sua performance con “Celebrity Chef - Le Ricette di Imma”, edi-to da Melino Nerella Edizioni.

Un libro che le somiglia: ricco di immagini solari, di ricette personali e della tradizione, che lei divide, con la levità che le appartiene, in tre originalis-sime categorie. “Veloci e velocissime”, “Facili e facilissime” e “Che sembrano difficili e difficilissime”. Ognuna delle 40 ricet-te che propone ha un forte legame con la sua terra, “sospesa tra il cielo e il mare” che le ha permesso di “vivere le materie prime alla fonte”, come ci confida nella prefazione. Così, “Gli spaghetti di Gragnano con colatura e alici di Cetara, con bri-ciole all’olio al limone” nascono dopo una gita primaverile in una delle incantevoli baie sorrentine e ne suggeriscono gli odori e perfino i colori.

Nel libro troviamo anche la ricetta “I tre porcellini.... stre-gati da una mela”, un maialino al burro di arachidi e bacche selvatiche, accompagnato da una purea di mele annurche, dedicato ai tre giudici di Master Chef. Ogni ricetta del libro è abbinata ad un vino, con la sua descrizione organolettica, e arricchita da una nota di “Cultura slow food”. “Cucinare - ama ripetere Imma - mi dà la possibilità di raccontare delle storie in una lingua senza barriere, che tutti possono comprendere”. E il suo, in effetti, è un libro di ricette che ha il sapore di un

racconto di una bambina di sette anni che rubava le zucchine nell’orto del nonno per cucinare la sua prima pasta e servirla, orgogliosa, su una foglia di fico, alla nonna. E della donna che ha saputo realizzare il suo sogno: “Inventare piatti e combina-zioni di ingredienti da poter offrire agli altri”. Il sogno, infatti, è aprire un ristorante, magari collegato al piccolo albergo del marito. “Avremmo deciso anche il nome, Femmena, dal titolo del piatto cucinato per Tosca D’Aquino. “Nei ristoranti mi sono sempre intrufolata in cucina per conoscere personalmente lo chef e un domani quello chef potrei esser io. Del resto, ho già avuto a che fare con il mondo della ristorazione: mio padre ha un frantoio e ho viaggiato parecchio come direttrice com-merciale dell’azienda di famiglia che ho lasciato tre anni fa, quando è nata mia figlia Luisa. Ora potrei far coincidere nuo-vamente la mia passione - il cibo - con il mio lavoro. Alcuni giapponesi in visita al frantoio di mio padre, dopo aver visto qualche spezzone di Master Chef, mi hanno persino chiesto di lavorare nella loro terra come ambasciatrice del gusto ita-liano”.

Eduardo Cagnazzi

aziende / porto&diporto

Diventare ambasciatricedel gusto italiano

I sapori di una terra sospesa tra il cielo e il mare

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aziende / porto&diporto

Salvatore Ciardiello, Presidente Cia Campania (Confederazio-ne Italiana Agricoltori), e Sha-

rif Lorenzini, Presidente di Halal Italy hanno presentato recentemente alla stampa, presso l’Hotel Europa di Na-poli, il protocollo di intesa siglato tra Cia Campania e Halal Italy, la sezione italia-na dell’Halal International Authority, autorità interna-zionale di Certificazione islamica, con l’obiettivo di promuovere e sostenere la produzione, la valoriz-zazione e la diffusione dei prodotti agro-alimentari re-alizzati in Campania verso i Paesi di religione islami-ca. “Lo scopo – ha dichia-rato Salvatore Ciardiello Presidente Cia Campania - è favorire l’incremento del numero di imprese che possono entrare nel cir-cuito di esportazione non solo dei Paesi dell’area Mediterranea, ma anche nel Sud-Est asiatico e l’Eu-ropa, dove la presenza di cittadini di religione islami-ca è molto consistente e il prodotto Halal ha maggiori opportunità di penetrazio-ne commerciale.

Un mercato mondiale di 2 miliardi di persone di religione islamica, per promuovere e sostenere la produzione, la valoriz-zazione e la diffusione dei prodotti agro-alimentari che sono realizzati in Campania”. Conside-rando che i principi della certificazione Halal sono in linea con i principi di trac-ciabilità, salubrità, sicurezza e legalità, l’adozione di modelli di comportamen-ti trasparenti da parte delle aziende orientate a tutelare i consumatori, non può che favorire l’export dei prodotti di qualità della Regione. La certificazione diviene, infatti, un’ulteriore garanzia per il consumatore perché deve essere ga-rantita la tracciabilità: ciò significa che è

Certificazione di qualitàper l’agroalimentare campano

Protocollo d’intesa Cia Campania-Halal Italyper conquistare nuovi mercati

indispensabile conoscere la provenien-za di determinati prodotti, così come richiesto dalle direttive della comunità europea. Halal ( لالح , Halal, halaal) per i musulmani significa lecito e prende le mosse da alcuni principi e dogmi della

Italy- dal danno, quindi evitare cibi o bevande che possono essere prodotti in modo non idoneo per la salute e l’in-tegrità. L’attenzione della certificazione si concentra sui cibi e sugli alimenti a base di proteine o grassi di origine ani-

male come tutta la carne, (esclusa quella di maiale totalmente proibita) che va macellata secondo un preciso rituale, ma anche le bevande che non de-vono contenere alcool e la pasta perché potrebbe essere fatta con un gra-no contaminato o nocivo. Il prodotto deve essere identificato con il logo Halal international autho-rity (Hia), che è l’autorità internazionale di certifica-zione, controllo e sviluppo del mercato Halal.

Le aziende interessate ricevono le Guide Lines della Hia quality system (Hqs) nelle quali sono espresse tutte le linee guida per la certificazione Hia. In particolare i pro-dotti e i processi produttivi devono essere conformi alle norme e principi del-la Sharif Islamica nonché alle normative italiane ed europee in tema di igiene e sicurezza alimentare. In seguito all’ispezione e alle indicazioni scritte dell’ispettore, l’azienda è in grado di mettersi in regola apportando le ne-

cessarie modifiche nella produzione. Dal confronto diretto tra azienda e rap-presentanza islamica ha inizio una se-ria collaborazione per ottenere un pro-dotto di qualità, tipico della tradizione italiana, ma certificato Halal. Non sono pochi i consumatori non musulmani che acquistano i prodotti Halal (certifi-cati Hia) perché ritenuti sicuri e garantiti sotto l’aspetto qualitativo.

Fabrizio De Cesare

cultura musulmana che sono in linea con i principi di tracciabilità, salubrità, sicurezza e legalità.

In Occidente si riferisce principal-mente al cibo preparato in modo accet-tabile per la legge islamica. In arabo la parola intende tutto ciò che è permesso secondo l’Islam, in contrasto a ciò che è harām, proibito (Haram). “Il princi-pio generale della religione islamica è quello di proteggersi dal male -dichia-ra Sharif Lorenzini, presidente di Halal

novembre 2012 - 47

aziende / porto&diporto

W hirlpool punta su ricer-ca e innovazione e crea Whirlpool Research &

Development srl, una società ad hoc dove convogliare le eccellenze di ri-cerca e sviluppo. La società italiana,

Ricerca e innovazioneper l’eccellenza italiana

Presentate durante la visita del parlamentare UE della Commissione Industria, Ricerca ed Energia Lara Comi, la società

ad hoc per l’innovazione e la ricerca e le novità del centro di eccellenza Food Preparation, Preservation & Processing

di Cassinetta di Biandronno. Confronto sulle linee guida comunitarie per il sostegno ai progetti di ricerca e sviluppo

nalità presenti nel sito Whirlpool di Cassinetta e che hanno dato vita al Centro di eccellenza Food Preparation, Preservation & Processing, ossia atti-vità di ricerca applicata alle tecnologie in uso e da sviluppare sugli elettrodo-

le, che rientra in diversi cluster tecnolo-gici nazionali ed europei».

Nell’ambito dell’attività di accre-ditamento istituzionale in corso per Whirlpool R&D, coordinata da Fausto De Angelis, Senior Counsel del Legal

che conta già oltre 40 ricercatori e ha sede nel sito Whirlpool di Cassinetta di Biandronno (Varese), è anche struttu-rata per meglio accedere alle opportu-nità che le regioni, gli stati e l’Unione Europea mettono a disposizione per sostenere l’attività di ricerca a supporto dell’innovazione tecnologica, elemento chiave per la competitività sui mercati. La società italiana nasce dal riconosci-mento da parte di Whirlpool Corporation delle competenze e delle professio-

mestici. «Cassinetta rappresenta un esempio importante di filiera produttiva - commenta il vice president Industrial Operations di Whirlpool EMEA Davide Castiglioni - accanto al centro di eccel-lenza ci sono le fabbriche. La nuova tecnologia di un prodotto si concepi-sce, si testa e si ingegnerizza qui in una sinergia di competenze che parte dalla ricerca e arriva al prodotto finito. Si tratta di un’eccellenza presente sul territorio di Varese ma di valore globa-

Department di Whirlpool EMEA, i ver-tici della società hanno incontrato a Cassinetta la scorsa settimana Lara Comi, europarlamentare membro del-la Commissione Industria, Ricerca ed Energia al fine di approfondire la co-noscenza delle opportunità messe a disposizione dalla UE a sostegno della ricerca e dello sviluppo. Comi ha an-che colto l’occasione per visitare, oltre alla fabbrica piani cottura, il Centro di eccellenza, recentemente oggetto di

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investimenti da parte di Whirlpool per la realizzazione di nuovi laboratori. Fra le nuove strutture, da citare il laboratorio microbiologico e quello di analisi senso-riale, un ambiente “neutro”, che in Italia è presente soltanto nelle grandi aziende ali-mentari, dove i consumatori testano nuo-ve soluzioni di cottura degli alimenti con-frontandole con quelle tradizionali dando risposte che chiamano in causa, appunto, i sensi. Le risposte sono poi analizzate attraverso modelli statistici.

“Innovazione è parola chiave per la strategia industriale dell’azien-da – commenta il presidente di Whirlpool R&D Mauro Piloni – la decisione di molti governi europei di soste-nere la ricerca in campo industriale rappresenta un punto di riferimento impre-scindibile per la nostra atti-vità di funding. Per questo è stato determinante confron-tarsi con l’onorevole Comi, per avere indicazioni concrete sulle linee guida del nuovo programma europeo e quindi sapere come atti-varci per reperire fondi nelle nostre aree strategiche di ricerca”.

Whirlpool, per il funding finalizzato alla ricerca, è già attiva su altri fronti, il pro-gramma nazionale dei distretti tecnologi-ci, il programma “Smart communities” per realizzare le smart grid e le comunità con-nesse, nei forum che stanno definendo a livello europeo e nazionale i filoni della ricerca, rispettivamente Horizon 2020 e Digital Agenda.

Il Consiglio di Amministrazione di Whirlpool R&D è formato da Mauro Piloni (Global vice president Advanced develop-ment & Cross product categories, Fausto De Angelis (Senior Counsel), Bart Lorrez (director Financial services & Bp&A) e Francesca Morichini (director Human re-sources, industrial operations and indu-strial relations).

Whirlpool EMEA e Whirlpool Corporation con circa 11mila 500 dipen-denti, una presenza sui mercati di oltre 30 Paesi europei e siti produttivi in sette Paesi, Whirlpool Europe, Middle East & Africa (EMEA) è una società interamen-te controllata da Whirlpool Corporation, l’azienda leader a livello mondiale nel-la produzione e commercializzazione di grandi elettrodomestici. Nel 2011 Whirlpool Corporation ha avuto un fattu-rato annuale di circa 19 miliardi di dollari, 68.000 dipendenti e 65 centri di produzio-ne e di ricerca tecnologica in tutto il mon-do. L’azienda commercializza i marchi Whirlpool, Maytag, KitchenAid, Jenn-Air, Amana, Consul, Brastemp, Bauknecht e altri importanti brand quasi in ogni paese del mondo. Il Centro Operativo Europeo di Whirlpool si trova in Italia, a Comerio (VA).

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Genova, come altre città inse-rite nei contesti urbani della nostra Penisola, sente l’ur-

genza di coniugare le attività produtti-ve con la fruizione di un bene comune, l’area portuale, speso ricca di reperti storici e di archeologia industriale, che sorge nel cuore delle principali città marittime. Per far dialogare porto e città il cluster portuale si è dato l’obiettivo di far conoscere alla cittadinanza, a par-tire dalle scolaresche e dai giovani, il porto come occasione di occupazione e di benessere economico, una risorsa per le città ed i territori di riferimento. Nasce così Il Genoa Port Center allesti-to all’interno dei Magazzini del Cotone, nel Porto Antico, che fin dal suo nasce-re ha riscosso un enorme successo. Inaugurato nel novembre 2009 dall’ex Presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto, è la prima e unica esposizione pubblica in Italia e nel Me-diterraneo in grado di far conoscere e sperimentare ai visitatori tutte le attività e le professioni di chi lavora nel porto e per il porto e di vivere in diretta le ope-razioni marittime e portuali.

Molti i riconoscimenti all’iniziativa, ultimo l’ESPO Award 2012, il premio internazionale promosso ogni anno dall’European Sea Ports Organisation dedicato quest’anno al tema del giova-ni. Il Presidente dell’Autorità Portuale Luigi Merlo lo ha ricevuto a Bruxelles

Come far conoscereil Porto alla Città

dal vice presidente della Commissione europea Siim Kallas.

Il porto di Genova ha vinto grazie alle attività didattiche realizzate nel corso dell’anno scolastico 2011/2012 nell’am-bito del progetto “Cittadini del porto - conoscere e vivere il porto di Genova”, realizzate presso il Genoa Port Center da Fondazione Muvita e promosse da Provincia di Genova e “Progetto Giova-ni” di Fondazione Carige.

Il progetto “Cittadini del porto”, giun-to alla terza edizione, rappresenta un modo innovativo per promuovere la cultura e l’identità marittima tra i giova-ni, arricchire i contenuti didattici, raffor-zare i rapporti tra scuola e impresa e sostenere gli orientamenti professionali rivolti al mare e alla logistica portuale.

Il presidente della giuria, John Ri-chardson, che ha selezionato il proget-to presentato dal porto di Genova tra 23 progetti provenienti da tutta Europa, ha voluto sottolineato il carattere innovati-vo e creativo di “Cittadini del porto” ed ha invitato il porto di Genova a presen-tarlo come buona pratica alle autorità portuali e al mondo marittimo europeo nell’ambito di un seminario ad hoc, con l’obiettivo di replicare il progetto in altre realtà portuali.

Due in particolare i progetti speciali che hanno catturato l’attenzione della giuria: “Let’s adopt a ship” e “Making Movies”.

“Let’s adopt a ship” è un progetto, unico in Italia, partito nel 2011 in via sperimentale, in collaborazione con Agenzia Marittima Le Navi e MSC Cro-ciere, attraverso cui 530 studenti di 24 classi hanno “adottato” 8 navi seguen-dole nelle proprie rotte attraverso il web e conoscendone l’equipaggio al mo-mento dello scalo nel porto di Genova.

“Making Movies”, realizzato in col-laborazione con Genova Liguria Film Commission, ha visto protagonisti 10 ragazze del liceo artistico “Barabino” e 13 studenti dell’Istituto “Calvino” di Genova, che hanno lavorato alla pro-duzione di due videoclip per due gruppi musicali italiani che hanno avuto come sfondo il terminal SECH e l’area delle riparazioni navali.

Solo nell’ultimo anno scolastico, gra-zie a “Cittadini del porto”, il Genoa Port Center ha coinvolto 4.446 studenti e 333 insegnanti, su un totale di 5.456 studenti che hanno visitato nello stesso periodo il centro espositivo del porto di Genova. Dal novembre 2009 hanno vi-sitato il Genoa Port Center 17.800 stu-denti e oltre 1.400 insegnanti. Anche nell’ambito del Port Day, oltre un mi-gliaio di classi delle scuole elementari hanno avuto modo di conoscere il porto grazie ad attività specifiche realizzate sotto la regia dell’Autorità portuale ge-novese.

Patrizia Lupi

sviluppo / porto&diporto

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nautica / porto&diporto

Si è chiusa a Genova la 52^ edizione del Salone Nautico. Un’edizione aperta nel segno

della crisi che si conclude con moderati segnali di ottimismo e la volontà di intra-prendere un percorso di cambiamento profondo che risponda con efficacia alle esigenze di un mercato radicalmente mutato nel giro di pochi anni. Il forte di-sagio del settore, espresso anche con l’assenza alla cerimonia inaugurale da parte degli imprenditori, ha trovato ascolto nel Governo con la presenza del ministro per lo sviluppo economico, per le infrastrutture e i trasporti Corra-do Passera e in sede inaugurale del viceministro Mario Ciaccia, che si sono detti disponibili a intraprendere misure a supporto del settore. Novecento gli espositori presenti, millequattrocento le imbarcazioni esposte su 4 padiglioni, 2 marine e ampi spazi all’aperto. Nu-meri che testimoniamo come il Salone Nautico di Genova continui ad essere

Il Salone della discordiatra crisi e rilancio del settoreModerato ottimismo e volontà di cambiamento segnano

la chiusura del 52° Salone Nautico Internazionalepunto di riferimento della nautica inter-nazionale. Un bilancio soddisfacente, dunque, aldilà dell’inevitabile contra-zione dei numeri che si riflette anche sul totale delle presenze: 176.280 a cui si aggiungono 4.000 bambini fino a 10 anni. “Al Salone Nautico di quest’an-no sono stati conclusi contratti e con-tatti importanti, soprattutto per quanto riguarda clienti esteri - ha dichiarato il presidente di Fiera di Genova Sara Armella - e registriamo segnali di sod-disfazione da parte di molti esposito-ri. Questo ci conferma la bontà delle scelte effettuate e ci incoraggia ad ef-fettuare un vero cambio di passo. Non abbiamo pregiudizi nel riprogettare la manifestazione: dalla durata al perio-do, dal lay out all’ampliamento ulteriore delle prove in mare, dai costi ai servizi da mettere a disposizione delle impre-se. Siamo convinti di avere il know how necessario per gestire il cambiamento in modo razionale e intelligente, aven-

do presenti gli scenari di mercato e il momento storico ed economico che stiamo vivendo. Nel futuro ritengo ci debba essere ancora più spazio per in-ternazionalizzazione, a fianco di Liguria International, per design e innovazione e per elementi legati alla passione per il mare. Già da domani ci metteremo a riprogettare l’edizione 2013 del Salone discutendone con Ucina e con tutti i soggetti istituzionali che sono coinvol-ti. Il registrato calo delle presenze era ampiamente atteso e sarebbe stato il-logico e anacronistico pensare a nume-ri diversi alla luce dei dati del mercato italiano. La nostra esperienza ci ricorda però che quello sui visitatori è solo uno degli elementi di valutazione”.

“L’evoluzione del mercato – ha sot-tolineato l’amministratore delegato di Fiera di Genova Beppe De Simone – ci porterà sempre di più verso un Salone di qualità e sempre meno verso un Sa-

novembre 2012 - 51

lone di quantità. Si tratterà di lavorare per il futuro proponendo un Salone appetibile per una clientela sempre più attenta e competente”.

“La presenza a Genova di 900 espo-sitori testimonia che gli imprenditori della nautica non vogliono rinunciare a questo importante appuntamento. Il fatto che, nonostante il difficile momen-to in cui versa il comparto, abbiano vo-luto essere qui, se da un lato ci segna-la la loro fiducia nella manifestazione, dall’altro ci impone di ripensare il pros-simo Salone in una formula che sia più vicina alle loro esigenze - ha dichiarato il Presidente di UCINA Anton France-sco Albertoni, che conclude – Ho preso l’impegno di arrivare all’edizione 53 con soluzioni che invoglino gli espositori a confermare la loro presenza e intendo tener fede a questa promessa. Infine non posso che esprimere soddisfazio-ne per il costruttivo confronto con l’Ese-cutivo, ottenuto in seguito all’appello rivolto al premier Monti e alle iniziative che UCINA ha condotto nella giornata inaugurale per esprimere lo stato di prostrazione del settore. Auspico ora che si possano avere presto riscontri concreti”.

“Certamente nello studio della formu-

la del prossimo Salone, UCINA conti-nuerà a garantire un profilo elevato per le iniziative a sostegno delle aziende che da anni caratterizzano questa ma-nifestazione, aggiungendo valore all’at-tività di business – spiega Marina Stel-la, direttore generale dell’Associazione - internazionalizzazione, testimoniata quest’anno dagli oltre 1000 incontri B2B con operatori professionali prove-niente da Brasile, Russia, Turchia, Mid-dle East e Far East, oltre all’importante delegazione di Santa Catarina; un’atti-vità convegnistica di elevato contenuto istituzionale che ha incluso importanti appuntamenti di profilo internazionale (International Boating Forum e Audi-zione CESE – Comitato Economico Sociale Europeo); promozione della cultura del mare con il progetto Navigar m’è dolce e il rafforzamento con la FIV e le altre Federazioni Nautiche. Infine la sempre maggiore integrazione con gli altri comparti del Made in Italy come dimostrato con il rinnovato successo del fuori salone GenovaInBlu”.

Il 52° Salone Nautico si è confermato grande evento mediatico e interattivo: 1.670 i giornalisti accreditati, 260 mila i visitatori del sito web per un totale di 365mila visite. 1.200 gli studenti che

nell’ambito di Navigar m’è dolce e Pro-getto Giovani della Fondazione Carige hanno seguito una “giornata di scuola” tra sport e cultura del mare con 12 la-boratori didattici, 1.000 i bambini che al di fuori dei circuiti scolastici hanno provato l’emozione di salire a bordo di una canoa o di una barca a vela, 500 i ragazzi che hanno partecipato alle attività della Federazione Italiana Mo-tonautica. 11 i convegni organizzati da Ucina nel programma ForumUCINA, 70 gli eventi collaterali che si sono al-ternati tra la sala stampa e il teatro del Mare a cui si aggiungono gli incontri organizzati dall’Università di Genova e dall’Ordine degli ingegneri.

Ottimo risultato delle iniziative rivolte a un target pregiato di clientela, grazie a strumenti innovativi come la Gold Card, utilizzata da oltre mille operatori italiani e stranieri.

Grande successo di pubblico per l’edizione 2012 di GenovaInBlu, come testimoniamo le oltre 21mila presenze ai 26 eventi: mostre, spettacoli teatrali, aperture straordinarie di negozi, aperi-tivi, concerti, incontri e dibattiti che han-no animato la città durante i nove giorni di Salone.

Riccardo Russo

52 - novembre 2012

nautica / porto&diporto

I migliori velisti al mondo torne-ranno a regatare a Napoli dal 16 al 21 aprile in occasione del-

la prima tappa delle America’s Cup World Series in programma nel 2013. Napoli ha ospitato le AC World Series nell’aprile 2012, regalando a un pub-blico di oltre 500,000 spettatori grandi emozioni con regate avvincenti e con il debutto straordinario del team ita-liano Luna Rossa Challenge che in quell’occasione ha vinto il campionato di flotta e concluso in seconda posi-zione quello riservato al match race. “Siamo molto felici di tornare a Napoli per l’unica tappa in programma in Euro-pa nel 2013”, ha detto Stephen Barclay,

Un gradito ritorno l’America’s Cup a Napoli

il CEO della 34ma America’s Cup. “I Na-poletani sono accorsi in gran numero per assistere alle regate e festeggiare Luna Rossa nel 2012; ci aspettiamo un altro grande evento per l’edizione 2013”. “Abbiamo lavorato molto a fianco dei no-stri partner per assicurare nuovamente alla città lo svolgimento delle Ameri-ca’s Cup World Series,” ha dichiarato Mario Hubler, Amministratore Unico di ACN, la società di scopo costituita per la gestione dell’evento. “Ora dobbiamo rimboccarci le maniche e, in collabora-zione con ACEA, far sì che le regate del 2013 abbiano un successo ancor maggiore di quelle dell’aprile scorso”. Le America’s Cup World Series vedono

undici team tra i migliori al mondo darsi battaglia a bordo dei velocissimi AC45, catamarani di ultima generazione dota-ti di ala rigida. Le regate si svolgono su campi di regata brevi e stretti a pochi metri dalla costa, pensati per mettere alla prova gli equipaggi e per permet-tere al pubblico di vivere l’azione da vicino. Il team statunitense ORACLE TEAM USA, Defender dell’America’s Cup 2013, è attualmente al comando della classifica della stagione 2012-13. In seguito alla tappa italiana a Napoli, l’America’s Cup World Series si conclu-derà negli Stati Uniti a fine maggio. I dettagli delle tappe americane verran-no presentati prossimamente. Ma non

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tutti sono contenti della decisione degli organizzatori dell’evento velico: “Il sin-daco Orsoni ha tutta la mia solidarietà e se deciderà di intraprendere delle azioni saremo al suo fianc”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, rivolgendosi al sindaco di Venezia e commentando la notizia che l’organizzazione dell’America’s Cup 2013 ha deciso di confermare la tappa di Napoli e cancellato quella prevista a Venezia. “È una scelta inspiegabile e inammissibile - ha aggiunto Zaia - per il Veneto questa manifestazione vale un indotto di 40 milioni di euro e per il dissesto finanziario Napoli ha avuto 2 miliardi. Non dico altro, è ora che ci si renda conto che il periodo delle vac-

che grasse è finito per tutti: immagino ci siano tutti gli elementi per azioni an-che legali a vario livello - ha concluso - il sindaco di Venezia decida il da far-si e sappia che siamo al suo fianco”. A proposito di queste dichiarazioni è stato fatto notare che gli organizzatori sembra non avessero alcun obbligo; si sarebbe trattato di una contrattazione libera nel presentare l’offerta migliore.

Riguardo l’America’s CupUno dei trofei più ambiti e competitivi

nella storia dello sport, l’America’s Cup è stata disputata per la prima volta nel 1851, quarantacinque anni prima del-le Olimpiadi moderne. A vincere fu lo-yacht statunitense America, che diede

all’evento il suo nome. La Louis Vuit-ton Cup (luglio-agosto 2013) e la finale della 34ma America’s Cup (settembre 2013) si disputeranno per la prima vol-ta nella baia di San Francisco, un’are-na naturale che potrà accogliere più di un milione di visitatori. L’America’s Cup World Series è un circuito di regate internazionale nell’ambito del quale si regata su base annuale a bordo degli AC45. Il titolo della stagione 2011-2012 è andato a ORACLE TEAM USA. La stagione 2012-2013 si è aperta con due eventi disputati a San Francisco in agosto e ottobre e continuerà con gli appuntamenti in programma a Napoli e negli USA nella primavera del 2013.Riccardo Russo

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turismo / porto&diporto

La Rassegna Economica del Banco di Napoli dedica il primo numero del 2012 ad un’indagi-

ne di Srm (Studi e ricerche per il Mez-zogiorno) sul turismo. Il settore è con-siderato una vera risorsa per il Paese, capace di garantire uno sviluppo so-stenibile del territorio, con una ricaduta economica e sociale in loco. Di qui la necessità, secondo gli analisti di Srm, di puntare i riflettori su questo settore concentrandosi su come migliorare la competitività dei territori, sull’attrattivi-tà internazionale, sui processi e sulle politiche di governance, sulla qualità dei servizi, sulle nuove frontiere del so-ciale e sugli aspetti infrastrutturali. Tutti elementi che determinano il livello di attrattività turistica di un’area, e di con-seguenza anche il livello di ricchezza generata, misurata quantitativamente in termini di Prodotto interno lordo.

Del turismo e delle sue potenzialità inespresse nel Mezzogiorno ne parlia-mo con Massimo Deandreis, direttore

generale di Srm.Come si posiziona il Paese rispet-

to agli altri competitor?Nel contesto turistico internazionale,

l’Italia è ben posizionata, con un impat-to significativo sul Prodotto interno lor-do pari al 5,4%, non molto distante dal-la Spagna (6,4) e dalla Francia (6,2), tra i suoi principali competitor, e con un valore aggiunto pari a 82,8 miliardi di euro, il 6% del valore aggiunto totale dell’economia; incidenza molto vicina, ad esempio, ad un settore rilevante dell’economia nazionale come quel-lo delle costruzioni. Anche per quanto riguarda l’offerta ricettiva, l’Italia resta ben posizionata: infatti, presenta la più ampia offerta alberghiera a livello euro-peo in termini di posti letto (2.251.217) ed è al terzo posto per numerosità di esercizi alberghieri (33.890).

E per quanto riguarda il Mezzo-giorno?

E’ un’area ricca di potenzialità legata alla vastità dell’offerta tematica e carica

di storia, luoghi ed esperienza. Ma è ancora poco domandata ed esplorata e con un nuova immagine da realizzare e proporre. Appare quindi in quest’area del Paese la necessità di puntare mag-giormente sulle opportunità di sviluppo dell’industria turistica in senso ampio, non limitandosi a quella balneare sol-tanto, con il superamento dei gap in-frastrutturali che limitano la capacità di generare flussi turistici e servirli con la qualità necessaria.

Può fornirci dei numeri sul turismo nel Mezzogiorno, così come rileva la vostra indagine?

Tra quelli più significativi, nel 2011, gli arrivi che sono stati oltre 18 milio-ni (18% dell’Italia), con un incremento del 3,5% rispetto al 2010. Le presenze turistiche hanno superato i 77 milioni (20% del Paese). Per quanto riguarda gli stranieri, l’indagine rileva il loro mi-nor peso rispetto alla media nazionale: quasi 5,5 milioni, seppure in crescita dell’11% rispetto all’anno precedente.

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Le potenzialità turistichedel Mezzogiorno

ne un ampliamento e una diversifica-zione dell’offerta in grado di favorire il rafforzamento dei flussi turistici interna-zionali, i processi di destagionalizzazio-ne, l’attivazione di sinergie di filiera con i settori della cultura e dell’agroindu-stria, gli altri due comparti di eccellenza del territorio. In tal modo gli effetti non potranno che essere positivi. Si stima infatti che l’impatto economico di una singola presenza aggiuntiva in regioni dove è maggiore la sinergia tra turismo e cultura, cresce in media dai 103,4 euro ai 105,4 euro ed in quelle regioni in cui è forte anche la sinergia con la filiera agroindustriale si arriverebbe a ben 119,6 euro. Pertanto è ipotizzabi-le che, con lo sviluppo di tali sinergie (cultura ed enogastronomia), il molti-plicatore del valore aggiunto turistico nel Mezzogiorno avrebbe ancora ampi margini di sviluppo, nel medio periodo tra i 25 ed i 30 euro di valore aggiunto in più per presenza aggiuntiva.

Eduardo Cagnazzi

E la spesa turistica straniera?E’ stata di 3.875 milioni di euro (cir-

ca il 13% dell’Italia) in crescita del 6% rispetto al 2010. Il peso della compo-nente di spesa straniera sul totale della spesa turistica è pari al 17,8%. In poche parole, i turisti stranieri al Sud spendo-no in media 70,3 euro al giorno contro i 92,2 euro degli stranieri in Italia. Una differenza in meno che incide non poco sull’economia locale.

Al Sud quanto incide il settore tu-ristico?

Il valore è minore della media na-zionale (5,4% rispetto al 6%). Il valore aggiunto turistico rappresenta invece il 21,1% del dato nazionale. A testimo-nianza del ruolo di attivatore di ricchez-za che il turismo riveste per l’economia nel suo complesso, Srm ha calcolato le stime dell’impatto sul Pil turistico per ogni presenza aggiuntiva, aggiornan-dole ai recenti dati disponibili dal Primo Conto Satellite del Turismo per l’Italia. Nel Mezzogiorno si stima che per ogni

presenza aggiuntiva (sia esso un nuovo arrivo o un prolungamento di presenza) si generano 70,8 euro di valore aggiun-to, un valore che però risulta inferiore al dato medio italiano (103,4 €).

Pertanto, nel Mezzogiorno il ruolo, il peso ed il valore economico del settore hanno evidenti margini di crescita.

Dall’analisi della sensibilità del va-lore aggiunto turistico alla variazione delle presenze turistiche, si stima che un aumento nel medio termine del 20% delle presenze turistiche nel Mezzo-giorno potrebbe generare una crescita del valore aggiunto turistico di circa 3,5 miliardi di euro portando il totale del valore aggiunto turistico a circa 21 mi-liardi.

Qual è la ricetta per incrementare i flussi nel Mezzogiorno e per rilancia-re il settore?

Occorre attivare quelle azioni strate-giche che ne incrementino il valore di impatto sul territorio. Va in tale direzio-

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Taglio del nastro giovedì 15 novembre scorso per la XV edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Arche-ologico. A Paestum, all’ombra dei templi, su 17mila metri

quadrati nei padiglioni del Centro Espositivo Ariston, ss sono presen-tati siti e destinazioni turistiche archeologiche del mondo, attraver-so istituzioni, organizzazioni, associazioni e privati. Settanta i buyers esteri selezionati dall’Enit che hanno partecipato sabato 17 all’incontro tra la domanda e l’offerta con gli operatori turistici, mentre nelle circa 40 conferenze si è dibattuto sull’offerta turistico culturale legata al set-tore e sulle tematiche relative a tutela, fruizione e conservazione dei beni culturali.

Divulgatori scientifici, noti al grande pubblico, hanno portato la loro testimonianza, da Alberto Angela con il suo nuovo libro sui rapporti di coppia nell’antica Roma, alla coppia più pazza dei viaggi in televisione Syusy Blady e Patrizio Roversi che effettueranno uno slow tour arche-ologico nell’Italia minore; dal documentarista e viaggiatore Folco Quilici all’ideatore di Voyager Roberto Giacobbo o al conduttore di Atlantide Mario Tozzi. Anche la scrittrice Carmen Covito sarà a Paestum con il suo libro “Le ragazze di Pompei”, ambientato nel periodo neroniano. Paese ospite è stata l’Armenia, il cui ministro della cultura Hasmik Poghosyan parteciperà alla conferenza di apertura e all’incontro “Armenia, la terra di Noè”.

Nei quattro giorni è stato possibile conoscere il patrimonio archeologi-co, ma anche usi, costumi e tradizioni di circa 30 Paesi che hanno par-tecipato a questa edizione della Borsa, dal Giappone all’Indonesia, dal Kenya alla Federazione Russa, dalla Bulgaria a Malta - tanto per citare quelli di recente acquisizione – all’interno degli stand, durante le conferen-ze stampa o i piccoli spettacoli che sono stati messi in scena per il pubblico che ogni anno numerosissimo visita la Borsa. Focus sull’innovazione e le nuove possibilità di entrare nei siti archeologici in maniera virtuale, con ArcheoVirtual, mostra e workshop che da qualche anno desta meraviglia e curiosità.

Degustazioni doc, per esempio alla Borsa del Turismo della Nocciola ita-liana, una Borsa nella Borsa per celebrare le ricchezze dei territori della nocciola dal Piemonte alla Sicilia.

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, ideata e diretta da Ugo Picarelli della Leader, è promossa dalla Provincia di Salerno in collaborazio-ne con la Regione Campania sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività culturali, del Ministero degli Affari Esteri, dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, dell’Unesco, dell’ICCROM Centro internazionale di studi per la Conservazio-ne e il Restauro dei Beni culturali e il patrocinio del Ministro del Turismo. Da giovedì a domenica ognuno degli organismi e delle istituzioni presenti ha illustrato al pubblico il proprio lavoro e lo stato dei progetti messi in campo attraverso dibattiti e conferenze.

In effetti un vero e proprio summit mondiale dell’archeologia che ogni anno si tiene a Paestum grazie alla Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, che premia chi si è distinto nel campo della ricerca, dell’informazione, della tu-tela, dell’innovazione. L’ambitissimo Premio Paestum Archeologia è stato con-segnato quest’anno a Mario Tozzi, ma anche ad Andrea Carandini autore del libro: “Il nuovo dell’Italia è nel passato” e a Francesco Bandarin Vice Direttore Generale dell’Unesco per la Cultura.

Italo Merciati

turismo / porto&diporto

Il patrimonio archeologicoin mostra a Paestum

Tutela e fruizione dei beni culturali alla XV Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico

novembre 2012 - 57

turismo / porto&diporto

La Camera di Commercio di Sa-lerno, nell’ambito dei progetti di apertura internazionale di

Intertrade, ha ricevuto nel pomeriggio di martedì 13 novembre 2012 pres-so il Centro Congressi Internazionale “Salerno Incontra” una delegazione di operatori economici provenienti dalla Bielorussia, interessati ad approfondire la conoscenza del territorio provinciale al fine di valutare la possibilità di inse-rire Salerno nel network commerciale dei nuovi Stati Indipendenti. Ricevuta dal Presidente di Intertrade Vincenzo Galiano e dal Vice Presidente della Ca-mera di Commercio di Salerno Antonio Ilardi, la delegazione bielorussa era formata da 20 imprenditori del paese, guidati dal responsabile di un’associa-zione di categoria del settore turismo, Lioudmila Matchoulskaia, accompa-gnati dall’addetto consolare della Re-pubblica di Belarus in Campania Car-mine Zaccaria. All’incontro ha preso parte anche il Presidente della Fonda-zione Carisal Alfonso Cantarella.

La ratifica degli accordi tra Russia, Kazakistan, Bielorussia e Kirghizistan, base giuridica di un nuovo spazio eco-nomico comune nel cuore dell’Europa dell’Est, rende la Bielorussia un Paese particolarmente strategico. Nel periodo gennaio – settembre 2011, rispetto allo stesso periodo del 2010, la Bielorussia ha registrato una crescita del PIL pari al 7,9%, con la produzione industriale che ha segnato un +11% con le esportazio-ni salite del 60,7%, rispetto allo stesso periodo del 2010.

Il turismo rappresenta uno dei settori più dinamici dell’economia nazionale Bielorussa. L’Italia è al 6° posto come meta turistica preferita dai bielorussi dopo Polonia, Lituania, Ucraina, Ger-mania e Bulgaria. Le Regioni italiane più

Incoming di operatori economici dalla Bielorussia

visitate dai turisti bielorussi sono: Emi-lia Romagna, Veneto, Puglia, Lazio e Campania. Nel 2010 il turismo bielorus-so verso l’estero ha raggiunto la cifra di 414.000 viaggiatori, facendo registrare un +30% rispetto all’anno precedente, con una durata media del viaggio di 9 giorni. Si tratta per la quasi totalità di viaggi organizzati da tour operators. Attualmente sul territorio bielorusso operano 738 compagnie turistiche di cui circa 50 sono operatori, che nei loro programmi dell’Europa occidentale in-cludono viaggi in Italia. La tipologia di viaggio più richiesta è quella di gruppo tramite l’acquisto di un pacchetto turi-stico preconfezionato, di durata media pari a 15 o 10 giorni. La soluzione più frequente è la vacanza al mare o la va-canza combinata: una settimana alle “città d’arte” e una settimana al mare. “Durante una recente missione a Minsk - dichiara il Presidente di Intertrade Vincenzo Galiano - ho constatato con piacere che i nostri prodotti godono di notevole considerazione in Bielorussia

soprattutto quelli ad alta tecnologia, ol-tre alle tradizionali eccellenze del made in Italy: impressione confermata dai dati sull’export della nostra provincia verso la Bielorussia che al II trimestre 2012 fanno registrare una netta crescita, at-testandosi a poco meno di 1,4 milioni di euro contro i circa 700 mila dello stesso periodo del 2011”.

“Siamo estremamente soddisfatti dello sviluppo delle relazioni economi-che con la Repubblica di Bielorussia - afferma il Vice Presidente della Ca-mera di Commercio di Salerno Antonio Ilardi - Si tratta di un lavoro che vede impegnata la Camera di Commercio da più di un anno con risultati ormai visi-bili e misurabili. Siamo, inoltre, lieti di avere mostrato ai principali operatori turistici di quel Paese uno scorcio d’Ita-lia della cui bellezza e dinamismo sono rimasti estremamente affascinati. Per questo già nelle prossime settimane svilupperemo ulteriori iniziative di col-laborazione”.

Emma Fasciolo

europa / porto&diporto

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La Lombardia Orientale si con-ferma ancora una volta centro di eccellenza europeo nel set-

tore della sicurezza stradale. Dopo il progetto SOL - Save Our Lives, Una strategia complessiva di sicurezza stradale per l’Europa centrale, che ha visto il capoluogo bresciano e Manto-va oggetto di azioni pilota coordinate da ALOT, l’Agenzia della Lombardia Orientale per i Trasporti e la Logistica annuncia lo start-up di un nuovo pro-getto, sempre focalizzato ad aumen-tare la sicurezza sulle strade, questa volta però rivolto ai Paesi dell’Europa Sudorientale. ROSEE - Road safety in South East European regions, questo il nome del progetto che vedrà ALOT capofila per l’Italia, coinvolge in totale nove partner provenienti da Bulgaria, Grecia, Italia, Romania, Slovenia e Ungheria, oltre a una decina di orga-nizzazioni nazionali ed internazionali in qualità di osservatori provenienti da molti altri paesi europei. A rendere pos-sibile lo sviluppo di ROSEE il supporto con la formula del co-finanziamento da parte del Programma di Cooperazione Transnazionale dell’Unione europea South East Europe. Il kick-off meeting del progetto si è svolto nella sede del Centro Pastorale Paolo VI di Brescia nelle giornate di mercoledì 14 e giove-dì 15 novembre. I due eventi sono stati l’occasione per annunciare a tutti i sog-getti interessati l’inizio di ROSEE che, muovendo dall’esperienza del progetto SOL, vuole focalizzarsi soprattutto su-gli aspetti infrastrutturali e comporta-mentali della sicurezza stradale nelle

Progetto ROSEEper aumentare la sicurezza

sulle strade europeeIl progetto ha il supporto del Programma dell’Unione

Europea South East Europeregioni del Sud Est Europa, andando ad analizzare la sicurezza sulle strade primarie e secondarie di queste regioni e rilevando le principali criticità all’in-terno di specifiche tratte di interesse locale. Il progetto si avvale delle com-provate competenze di ALOT per ciò che concerne la gestione progettuale e la comunicazione, l’esperienza della National Technical University of Athens per la gestione del pacchetto di lavoro sulle politiche e l’analisi dati e di due organizzazioni Slovene, l’Automobi-le Association of Slovenia (AMZS) e l’Università di Ljubljana per coordi-nare rispettivamente le azioni volte a migliorare i comportamenti dei condu-centi e le ispezioni di sicurezza delle reti infrastrutturali, atte a migliorare l’accessibilità e a ridurre al contempo l’incidentalità. L’Ungherese KTI - Re-search Institute for Transport Sciences garantirà la valutazione e il monitorag-gio delle azioni pilota poste in essere nelle aree dei partner; il Dipartimento DICATA dell’Università degli Studi di Brescia, l’Association EU CONCEPTS R&D, la Global Road Safety Partner-ship Hungary (GRSP HU), la Slovenian Traffic Safety Agency e l’associazione non profit Open Youth sono anch’esse parte attiva delle iniziative di ROSEE.

Nel territorio della Lombardia Orien-tale, ROSEE fornirà l’opportunità di concreti interventi per il miglioramento della sicurezza dei pedoni e degli attra-versamenti pedonali grazie ad ALOT, mentre il focus sui ciclomotori e i mo-tocicli sarà garantito dal know-how in materia di DICATA”.

Guido Piccoli, direttore di ALOT, conclude: “Siamo felici di poter for-nire all’Amministrazione Provinciale Bresciana nuovi strumenti e fondi per intervenire nel settore della sicurezza stradale. A seguito delle azioni poste in essere con il progetto SOL abbiamo ora l’opportunità di focalizzarci più com-piutamente sul settore infrastrutturale, portando nel nostro territorio le espe-rienze delle più recenti buone pratiche internazionali e contribuendo, nel no-stro piccolo, ad implementare gli stru-menti prescritti dalla Direttiva 2008/96/CE sulla gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali ed estenderla an-che ad alcuni tratti delle strade secon-darie del nostro territorio”.

Italo Merciasi

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L’Associazione Scapinav organizza anche quest’an-no il concorso artistico MARINART sul tema NAVI-gando. Quella del 2012 è la terza edizione di un

evento che fin dall’inizio ha riscosso interesse e stimolato la partecipazione delle diverse categorie quali ad esempio gli studenti o i naviganti. Il concorso intende essere un con-tributo alla diffusione dell’arte e della sensibilità artistica nel mondo connesso alle attività marittime. Informazioni e detta-gli sono state diffuse nel regolamento del concorso che ha avuto una vasta ed interessa eco nel settore. Naturalmente le opere e gli elaborati ammessi al concorso devono avere un chiaro riferimento alla nave ed alla navigazione.

La cerimonia di premiazione è prevista il 30 Novembre 2012 alle ore 18,30 presso la Stazione Marittima di Napoli. La serata è allietata da un evento artistico ed è aperta a tutti. Sul sito web sono disponibili informazioni sullo svolgimento della manifestazione così come dettagli sulle precedenti edi-zioni del concorso.

Paola Martino

eventi / porto&diporto

Regolamento concorso SCAPINAV“MARINART” edizione 2012

Art.1 – Categorie artistiche: L’Associazione SCAPINAV organizza un concorso a premi amatoriale di arti varie denominato “MARI-NART” sul tema “NAVIgando” come di seguito specificato, nelle seguenti categorie artistiche:I Foto IV ProsaII Pittura V GraficaIII Poesia VI Composizione artigianalealle condizioni previste nel seguente regolamento.Art. 2 – Classi di partecipazione: Possono partecipare tutti i soci, gli studenti delle Facoltà di Ingegneria Navale, gli studenti del Genio Navale dell’Accademia di Livorno, il personale navigante, gli allievi degli istituti nautici, gli allievi degli istituti superiori o chiunque altro soggetto previa presentazione da parte di un socio. La partecipazione potrà essere individuale o in gruppi. L’iscrizione avviene compilando apposito modulo.Art. 3 –Sottomissione opere- limiti: Ogni partecipante/gruppo può presentare non più di un elaborato - originale ed inedito, pena l’esclu-sione – per ogni categoria e per un massimo di 3 categorie. La partecipazione è gratuita.Art. 4 –Elaborati – Tema e presentazione: Gli elaborati devono avere un chiaro riferimento alla nave (intesa come nave mercantile, militare o imbarcazione in genere) ed alla navigazione.Gli elaborati devono essere inviati in formato digitale entro il 12 Novembre 2012 , previa iscrizione ed accettazione dell’adesione, con l’invio del modulo di iscrizione come all’art. 2, precisando la categoria concorsuale di partecipazione. E’ facoltà della commissione di valu-tazione richiedere l’elaborato in originale per un esame più approfondito. Ai candidati sarà richiesto impegno a rendere disponibile l’opera per esposizione in occasione dell’evento di premiazione. Le spese, la cura e la responsabilità del trasporto restano in capo all’autore.Art. 5- Responsabilità: L’invio di elaborati da parte del partecipante al concorso presuppone che lo stesso sia in possesso del copyright relativo alle stesse. Pertanto, l’Associazione Scapinav non può essere ritenuta responsabile di controversie relative alla paternità delle opere o di qualunque altra conseguenza legata alle stesse oggetto del concorso. Qualora le immagini pervenute possano in qualche modo aver danneggiato l’Associazione, o terzi si fa riserva di citare per danni l’autore o presunto tale. Le opere restano di proprietà dell’autore.Art. 6– Valutazione opere: Un’apposita commissione Scapinav ha il compito insindacabile di stabilire quali elaborati accedono alla valuta-zione finale che sarà comunicata in occasione della Giornata Evento, da parte di una giuria di Soci Scapinav. Il concorso ha validità solo in presenza di almeno tre elaborati nella singola categoria; qualora questa condizione non sia soddisfatta, gli elaborati presentati possono partecipare alla successiva edizione del concorso.Art. 7 – Graduatorie: L’associazione SCAPINAV mette in palio riconoscimenti per ogni categoria più un riconoscimento assoluto per tutte le opere partecipanti. Per ogni categoria artistica, oltre alla graduatoria generale, sarà redatta una graduatoria dedicata (e riconoscimenti) per la classe di partecipazione “allievi istituti nautici e superiori”. Il limite minimo per stilare la graduatoria e procedere all’assegnazione del riconoscimento è di tre opere per classe e categoria. L’assegnazione dei premi avverrà in occasione della Giornata Evento Scapinav che sarà tempestivamente comunicata ai partecipanti da tenersi orientativamente nel mese di novembre 2012.Art. 8- Comunicazioni: Informazioni, regolamento e modalità di partecipazione saranno comunicati attraverso il sito internet dell’Associa-zione.

NAVIgandoIl Concorso Artistico MARINART

alla sua 3° Edizione - Cerimonia di premiazione il 30/11/2012

libri / porto&diporto

60 - novembre 2012

Atlante Archeologicodei mari italiani

Dalla presentazione di Claudio Mocchegiani

Carpano:“ ... una pubblicazione,

unica nel suo genere, che raccoglie in modo unitario dati e informazioni note su

siti e aree archeologiche che sono per la maggior parte il frutto del lavoro

di segnalazione di decine di subacquei di buona

volontà che hanno puntualmente relazionato

su riviste e giornali i dati in loro possesso.”

novembre 2012 - 61

L’Atlante Archeologico dei mari d’Italia offre una prima rico-struzione del patrimonio ar-

cheologico sommerso lungo le coste italiane. La diffusione della conoscen-za dei siti archeologici subacquei, dei relitti, dei rinvenimenti isolati di anfore o di altri reperti, costituisce un indi-spensabile strumento di difesa di tale patrimonio ed è la migliore arma contro i molti intenzionati a depredare relitti o trafugare frammenti di storia. Questa prima stesura sarà arricchita nelle suc-cessive edizioni dalle notizie e segna-lazioni che perverranno dai lettori, dalle autorità, dai circoli e diving club o dai singoli sub, di luoghi, di rinvenimenti o di notizie comunque utili alla realiz-zazione di una mappa il più completa possibile del patrimonio archeologico italiano sommerso. Patrimonio che po-trà essere valorizzato anche attraverso

dei siti, dei relitti ed anche dei semplici frammenti sono tratte dalle pubblicazio-ni scientifiche, dalle riviste, dai giornali attraverso un lungo e paziente lavoro

di appassionati che hanno schedato e vagliato documenti degli ultimi qua-ranta anni ripercorrendo la storia della archeologia subacquea in Italia.

Stefano Gargiulo, docente universi-tario, fotografo subacqueo e scrittore, ha pubblicato numerosi articoli sulle principali riviste ed enciclopedie del mare. E’ coautore del libro “Guida alle conchiglie Mediterranee” e del volume “Pesci del Mediterraneo”. Ha ideato e realizzato la serie delle “Identicard” le prime schede in Europa per la identi-ficazione degli organismi marini, re-alizzati a colori in plastica resistente all’acqua.

Edoardo Okely, appassionato di storia, di archeologia, e di mare, si è dedicato ad una approfondita ricerca bibliografica costituendo una vasta banca dai specializzata in archeologia subacquea.

Federica De Cesare

la creazione di “musei sottomarini” ai quali poter accedere per esplorare un relitto così come si rinviene duemila anni dopo il naufragio. Tutte le notizie

62 - novembre 2012

ricerche / porto&diporto

Uno studio dell’ISPRA (l’Istituto Superiore per la Ri-cerca e la Protezione Ambientale del Ministero dell’Ambiente) recentemente pubblicato sull’impor-

tante rivista scientifica Marine Ecology ha documentato come negli ultimi anni, rispetto a venti anni fa, gli avvistamenti della balenottera nel Tirreno Centrale sono notevolmente aumen-tati (+300%). L’ISPRA ha ripreso nel 2007 a monitorare un transetto marino lungo la rotta Civitavecchia - Golfo Aranci a bordo di traghetti di linea utilizzando la stessa medotologia di ricerca utilizzata dall’associazione Accademia del Leviatano alla fine degli anni ’80. Paragonando i risultati dei mesi estivi per tre anni consecutivi con oltre 700 avvistamenti di cetacei si è giunti alla conclusione che la balenottera è la specie con il maggiore numero di avvistamenti nella regione. Luca Ma-rini, presidente dell’Associazione Accademia del Leviatano e coautore della ricerca, conferma come il Tirreno Centra-le nell’ultimo decennio si sia trasformato da una regione di transito durante le migrazioni ad un’area di sosta per le balene. L’aumento di balenottere nel Tirreno centrale non significa un aumento generalizzato della popolazione mediterranea, ma solo che l’area del Tirreno Centrale viene più utilizzata. Le motivazioni, ci dice, potrebbero essere da ricercare sia nei cambiamenti climatici in atto che hanno reso la regione ricca di clorofilla sia nell’au-mento del traffico marittimo della regione del Santua-rio Pelagos. Le balenottere, infatti, vengono avvistate sempre negli spot con i valori più alti di clorofilla ed il

network di ricerca ha documentato come con l’aumentare del traffico marittimo siano minori gli avvistamenti di balene. Luca Marini ci dice inoltre come la ricerca si è avvalsa di diversi ricercatori che si sono alternati sui traghetti e di come è stato fondamentale il supporto della Fondazione CARICIV per lo studio realizzato.

ISPRA dal 2007 coordina il network di ricerca che monitora cetacei utilizzando traghetti di linea della Corsica - Sardinia Ferries e della Grimaldi Lines. A questa rete di monitoraggio fanno parte, tra le altre, la Fondazione CIMA, l’Università di P i s a , Pelagos France, GIS3M e l’associazione siciliana

Ketos.Questa metodologia di ricerca, utilizzata anche

nell’Atlantico, permette di poter monitorare perio-dicamente i trend di distribuzione delle popolazioni

di cetacei anche in zone di mare alto altrimenti diffi-cilmente raggiungibili, il tutto a costi ridotti. Il network

di ricerca ha individuato tra il mar Ligure ed il Mar Tirre-no delle aree, lungo le rotte marittime, ad alta densità di cetacei. In queste zone sarebbe auspicabile una regola-mentazione nella navigazione al fine di evitare potenzia-li collisioni tra navi e grandi cetacei, anche sfruttando il recente decreto, che ha istituito una zona di protezione ecologica, che ha allargato la giurisdizione italiana anche in acque internazionali.

Fabrizio De Cesare

Gli avvistamenti di balenenel Tirreno centrale

Aumentano del 300% le balene nel Tirreno Centrale tra Civitavecchia e la Sardegna, pubblicato lo studio

novembre 2011 - 63

English summary

PORT&SHIPPING TECHThis year the International Port&

Shipping Tech international forum held in Genoa will as last year en-compass Green City Energy ONthe-SEA.

Unioncamere Liguria will also participate with a brokerage event LEAN2012.

The forum is dedicated to logis-tics and shipping with attention to IT for port sustainable development, renewable energy, waterfront devel-opment and the use of natural gas for ships.

GRIMALDI GROUP INTERNATIONAL JOURNALISM AWARD

Now in its 5th edition the Grimaldi Group awarded its 5 prizes of 10,000 euros each for International Journal-ism to Giovanni Russo for “The revolution of motorways of the sea”, Domenico Barbati for “The business of mo-torways of the sea”, Carlos Solito for his photographic exhibition “South – Looks of men and women”, Spyri-don Roussos for “The Italian bet” and Ridha Maamri for “Passer à la vitesse de croisière”. Grimaldi Group also announced the start up of a new three times a week “motorways of the sea” service for vehicles from Ravenna to Brindisi and Catania with two vessels Eu-rocargo Catania and Eurocargo Brindisi each with a capacity of 240 trailers.

TIRRENIA PRIVATISATIONMORE ENQUIRIES

The EU continues its examination of the Tir-renia privatisation by looking into the amounts paid to the company from January 2012 up to its privatization date as well as the agreement between the Italian government and CIN (the new owners) which grants CIN a subsidy of 72 million euros a year and the arrangements made with the regional operator subsidiary companies especially Saremar and Siremar. The EU will also decide whether the price paid by CIN for Tirrenia of 380 million euros was a fair market value. CIN has begun the sale and or demolition of older vessels no longer re-quired.

64 - maggio 2012

English summary

LOGISTICS OPPORTUNI-TIES IN CHINA

According to the Asian Logistic & Mari-time Conference held last 8th November there are 2,7 million Chinese worth more than 950,000 US$ and 64,000 of them are worth more than 16 million. Tax rea-sons lead them to spend in Hong Kong rather than on the mainland and they fa-vour status symbol high quality high vis-ibility products. Price is not an influencing factor. Costs make it difficult for medium/small exporters to enter the market. Their answer could be e-commerce to enter a market which is growing rapidly and is ex-

pected to amount to 133,800 million US$ by 2014 and e-commerce will account for 9% of the total. However lack of modern efficient logistics is a major problem with Omlog Group the only 100% Italian operator in the Chinese market with a 100,000 sq. meter facility in Hong Kong and 800 employees in China.

SALERNO’S CRUISESEASON 2013

79 cruise ship calls have al-ready been programmed from spring until December 2013 with an estimated 150,000 passen-gers, a 20% increase over 2012. Owners of these cruise ships will be MSC, Royal Caribbean, Car-nival, Pulmantours and Thom-son. The Port Authority will try to fit in more calls but availability is limited due to the needs of other commercial traffic.

EATALYA WAY OUT OF THE CRISIS

Oscar Farinetti, Eataly founder believes that Italy’s food, music, art and irony are the ingredi-ents for beating the crisis. The 19th Eataly show will take place at Rome’s Ostiense railway station in a space of 17,000 sq. meters occupying 4 floors and employing 500 people. The show includes 23 restaurants plus meetings and events. 14,000 high quality products will be on display of which 25% from Eataly’s own group companies plus the rest from 2,000 other participants. Eataly also runs 9 stores in Japan plus one in 5th avenue New York. The top floor consists of a restaurant under the di-rection of Gianluca Esposito.