20120919 conoscenze e capacità degli ingegneri al servizio del territorio
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Descrizione della struttura dell'Ordine degli Ingegneri di Udine rispetto alle dimensioni: Struttura dell'Albo in Sezioni e Settori, delle date di nascita e iscrizione, delle capacità professionali, dei titoli di studio e della distribuzione sul territorio.TRANSCRIPT
Raffaele Perrotta Ingegnere dell’informazione
P.IVA 01182640308 – iscritto all’Albo degli Ingegneri dell’Ordine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: [email protected] PEC: [email protected]
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Conoscenze e capacità degli ingegneri al servizio del territorio Nuovo sistema di supporto alla funzione designativa dell’Ordine
Indagare sulla struttura dell’Ordine, sulla formazione di base degli iscritti, sulle loro capacità professionali e
sulla loro distribuzione geografica offre elementi di conoscenza e spunti di riflessione fondamentali per il
governo e l’impiego delle risorse culturali e le capacità professionali degli ingegneri. A questo scopo è utile
applicare le tecniche dell’analisi multidimensionale dei dati all’Albo degli Ingegneri, che consente di
misurare la consistenza degli iscritti rispetto alle dimensioni caratteristiche della struttura (sezioni e
settori), dei titoli di studio (laurea), delle capacità professionali (competenze), della distribuzione
geografica (luoghi di lavoro) e del tempo (anno di nascita e anno d’iscrizione).
Che cos’è l’analisi multidimensionale dei dati
Definizione
L’analisi multidimensionale dei dati può essere definita come il processo per esplorare informazioni
strutturate e non strutturate, specifiche di un dominio, allo scopo di valutare prestazioni e rilevare modelli
e tendenze organizzative da cui derivare interpretazioni, trarre conclusioni e prendere decisioni. Questo
processo viene spesso chiamato, con gergo anglosassone, anche Business Intelligence (Servizio informativo
sulla gestione aziendale), oppure Business
Analytics (Analitica della gestione aziendale)
o semplicemente Analytics (Analitica).
Gli ipercubi
I sistemi informatici orientati all’analisi sono
basati concettualmente su dati strutturati
secondo il modello dimensionale, fondato
sull’uso di “cubi”.
Le dimensioni del cubo sono associate con i
“fatti” (detti anche “misure”) così come, le
coordinate x, y e z sono associate ad un
punto nella descrizione cartesiana dello
spazio (v. Figura 1). Nel nostro caso, le
dimensioni identificano una cella all’interno della quale sono memorizzate le misure. In termini relazionali,
Figura 1 - Cubo multidimensionale
"Non credere che questo sia disordine e perdita di tempo e che si facci meglio a non descutere et computare"
Niccolò Machiavelli - Scritti di Governo
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i fatti sono in relazione uno-a-molti con le dimensioni. Dal momento che le dimensioni dei cubi possono
essere più di tre, tali strutture vengono anche denominate, con linguaggio iperbolico, “ipercubi”.
L’ipercubo dell’Albo degli ingegneri viene generato a partire dal Data Base del sito web istituzionale,
tramite un processo di estrazione dei dati (ETL - Extract, Transform, Load), ed è costituito da un “flat file”,
analizzabile tramite Tabelle Pivot di Excel.
Misure L’obiettivo principale dell’analisi è quello di conteggiare il numero degli iscritti corrispondenti a valori o
intervalli di valori predefinti per le varie dimensioni di analisi e per i loro riferimenti incrociati. Tali conteggi
vengono eseguiti con la formula della “Somma” e presentati sotto forma di numero totale oppure di
percentuale sul totale delle occorrenze. Il fatto sottoposto a misura è il Numero di Posizione dell’iscritto,
che lo identifica distintamente rispetto agli altri, anche in presenza di omonimie.
Le dimensioni di analisi Le dimensioni di analisi prese in considerazione in questo articolo sono la struttura, le conoscenze di base,
le capacità professionali, la distribuzione geografica ed il tempo.
La struttura dell’Ordine è stabilita dal D.P.R. 328/2001, che suddivide l’Albo nelle due sezioni A e B,
rispettivamente riservate agli ingegneri ed ingegneri iunior, e, nell’ambito delle sezioni, nei tre settori 1-
civile ambientale, 2-industriale e 3-dell’informazione. Si adottano, quindi, come dimensioni di analisi della
struttura la Sezione ed il Settore, tra le quali è stabilita la gerarchia predetta.
Le conoscenze di base degli iscritti sono caratterizzate dal titolo di studio, costituito dalla Laurea, che viene
adottata come dimensione caratteristica della formazione iniziale. Viene anche introdotta la dimensione
aggregata Area scientifico-culturale, definita secondo i criteri del D.P.R. 20/05/1989 (G.U. 10/08/1989 n.
186).
Le capacità professionali, ovvero le abilità acquisite nell’esercizio della professione, sono caratterizzate
dalle Competenze autocertificate dagli iscritti tramite l’area riservata del Sito web istituzionale. In tale area
è possibile anche indicare il proprio Settore di attività prevalente. Le Competenze sono censite in un elenco
di n. 43 specialità strutturate e n. 7 destrutturate (campi di note), in cui ogni iscritto può specificare
ulteriori specialità non indicate nell’elenco precedente. Le dimensioni di Competenza sono in totale n. 50.
La distribuzione geografica degli iscritti può essere analizzata, a livello di dettaglio, tramite la dimensione
“Luogo di lavoro”, rilevato dalla Segreteria all’atto dell’iscrizione, ed aggiornato successivamente in base
alle segnalazioni degli iscritti. Per faciltare l’interpretazione dei dati è stata introdotta anche la dimensione
aggregata “Macroarea”, definita secondo i criteri dell’Agenzia del Territorio per la Provincia di Udine. Per i
luoghi di lavoro esterni alla Provincia di Udine sono state identificate ulteriori macroaree, di cui si dà
notizia nel paragrafo “Criticità e qualità dei dati”
I trend di evoluzione dell’Ordine nel tempo possono essere analizzati tramite le dimensioni della “Data di
nascita” e della “Data di iscrizione”. Anche in questo caso per facilitare l’interpretazione dei dati sono state
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introdotte le seguenti dimensioni aggregate: Anno e Decade di nascita; Anno e Decade di iscrizione.
Si noti che la “forma di esercizio” della professione, che distingue gli iscritti in autonomi, dipendenti e
datori di lavoro, non è prevista dall’ordinamento, né censita dall’Ordine e, dunque, non è disponibile come
dimensione di analisi.
Criticità e qualità dei dati
I dati descrittivi delle Sezioni dell’Albo, delle Conoscenze di base e del Tempo sono di alta qualità, in
quanto certificati da documenti, verificati dalla Segreteria presso gli Enti autorizzati al rilascio. Gli altri dati,
invece, presentano delle criticità.
Il Settore di attività non è specificato in modo univoco per i laureati secondo il vecchio ordinamento,
mentre lo è per quelli del nuovo ordinamento. Per ovviare a questa carenza, che, pur legittima, ostacola la
conoscenza reale della distribuzione degli ingegneri tra i settori, è stata prevista la possibilità di
autocertificare il proprio Settore di attività prevalente sul sito dell’Ordine. Tale specificazione, tuttavia, è
stata eseguita, alla data del 22/05/2012, da 729 iscritti su 2005 (pari a circa il 36%), che, tuttavia, permette
di effettuare le analisi di settore su un insieme significativo dal punto di vista statistico. D’ora in poi, per
dimensione “Settore” si intenderà, quindi, il Settore di attività prevalente.
Analogamente le Competenze sono autocertificate dagli iscritti. Alla data predetta, hanno specificato le
proprie competenze n. 881 iscritti su 2005 (pari a circa il 44%).
Per quanto riguarda la definizione delle Macroaree si è seguito il criterio di aggregare i Comuni della
Provincia di Udine secondo la classificazione dell’Agenzia del Territorio (v. Tabella 1).
Capoluogo di Provincia Udine
Friuli collinare Artegna, Attimis, Buja, Buttrio, Cassacco, Colloredo di Monte Albano, Corno
di Rosazzo, Coseano, Dignano, Faedis, Fagagna, Magnano in Riviera,
Majano, Manzano, Moimacco, Moruzzo, Nimis, Osoppo, Premariacco,
Ragogna, Rive d’Arcano, San Daniele del Friuli, San Giovanni al Natisone,
San Vito di Fagagna, Tarcento, Torreano, Treppo Grande e Tricesimo;
Conurbazione udinese Campoformido, Martignacco, Pagnacco, Pasian di Prato, Pavia di Udine,
Povoletto, Pozzuolo del Friuli, Pradamano, Reana del Rojale, Remanzacco e
Tavagnacco;
Basso Friuli e Laguna Aiello del Friuli, Aquileia, Bagnaria Arsa, Campolongo – Tapogliano, Carlino,
Castions di Strada, Cervignano del Friuli, Fiumicello, Gonars, Latisana,
Lignano Sabbiadoro, Marano Lagunare, Muzzana del Turgnano, Palazzolo
dello Stella, Palmanova, Pocenia, Porpetto, Precenicco, Ronchis, Ruda, San
Giorgio di Nogaro, San Vito al Torre, Teor, Terzo di Aquileia, Torviscosa, Villa
Vicentina e Visco;
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Carnia Amaro, Ampezzo, Arta Terme, Cavazzo Carnico, Cercivento, Comeglians,
Enemonzo, Forni Avoltri, Forni di Sopra, Forni di Sotto, Lauco, Ligosullo,
Ovaro, Paluzza, Paularo, Prato Carnico, Preone, Ravascletto, Raveo,
Rigolato, Sauris, Socchieve, Sutrio, Tolmezzo, Treppo Carnico, Verzegnis,
Villa Santina e Zuglio;
Medio Friuli Basiliano, Bertiolo, Bicinicco, Camino al Tagliamento, Chiopris – Viscone,
Codroipo, Flaibano, Lestizza, Mereto di Tomba, Mortegliano, Rivignano,
Santa Maria la Longa, Sedegliano, Talmassons, Trivignano Udinese e Varmo;
Pedemontana Bordano, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Lusevera, Montenars,
Taipana, Trasaghis e Venzone.
Cividale e Valli del Natisone Cividale del Friuli, Drenchia, Grimacco, Prepotto, Pulfero, San Leonardo, San
Pietro al Natisone, Savogna e Stregna;
Canal del Ferro - Val Canale Chiusaforte, Dogna, Malborghetto – Valbruna, Moggio, Pontebba, Resia,
Resiutta e Tarvisio;
Tabella 1 - Classificazione delle Macroaree secondo l'Agenzia del Territorio
mentre i Comuni al di fuori di questa provincia e quelli al di fuori della regione, sono stati classificati
dall’autore come specificato nella Tabella 2.
Macroarea Provincia
Pordenonese PN
Venezia Giulia GO, TS
Fuori Regione Fuori FVG
#N/D Non disponibile
Tabella 2 - Codifica dei Comuni fuori Provincia
Per quanto riguarda la definizione delle Aree scientifico-culturali si è seguito il criterio di raggruppare le
lauree secondo quanto indicato nel D.P.R. 30/05/1989 (v. Tabella 3).
Area scientifico-culturale Lauree
Civile civile, edile
dell’informazione telecomunicazioni, elettronica, informatica
Industriale aeronautica, chimica, dei materiali, elettrica, meccanica, navale, nucleare
Intersettoriale gestionale, ambiente e territorio
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Tabella 3 - Aree scientifico-culturali della formazione di base
Infine, per quanto riguarda il Tempo, le dimensioni “Anno di nascita” e “Anno di iscrizione” sono state
generate a partire dalla Data di nascita e Data di iscrizione tramite la funzione di Excel “Anno(Data)”,
mentre le dimensioni “Decade di nascita” e “Decade di iscrizione” sono state generate applicando la
funzione Arrotonda.difetto(Anno;10) all’attributo Anno di riferimento. A stretto rigore la scelta di questa
formula genera un piccolo equivoco in quanto attribuisce il decimo anno di ogni decade alla decade
successiva anziché alla propria: ad esempio, l’anno 1920 è il decimo anno degli anni ’10 e non il primo degli
anni ’20. Tuttavia questa imprecisione non è significativa ai fini del nostro studio anche se non è
perfettamente rigoroso chiamare la decade 1920 con il termine “Anni ‘20”.
Distribuzioni monodimensionali In questa sezione viene esaminata la distribuzione degli iscritti rispetto ad ognuna delle varie dimensioni di
analisi assunte.
Struttura
La distribuzione per Sezione mostra che il 97% degli iscritti (pari a n. 1954) appartiene alla Sezione A,
mentre il 3% (pari a n. 51) appartiene alla Sezione B.
La distribuzione per Settore mostra invece che il 56% degli iscritti opera prevalentemente nel settore 1,
mentre il 36% opera del settore 2 e l’8% nel settore 3.
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Conoscenze di base
Per quanto riguarda le conoscenze di base, circa l’80% degli iscritti possiede un titolo di studio compreso
tra i seguenti:
Laurea in Ingegneria Occorrenza
Civile 17,6%
Meccanica 17,1%
Civile difesa del suolo e pianificazione territoriale 9,2%
Elettronica 9,2%
Gestionale 9,1%
Civile edile 8,8%
Tecnologie industriali ind. econ. orga 5,7%
Civile trasporti 4,2%
Totale 80,90%
Dalla tabella si rileva anche che circa il 50% di questi iscritti possiede lauree di tipo civile-ambientale,
mentre l’altro 50% possiede lauree di tipo industriale, dell’informazione o intersettoriali. Su 38 titoli di
studio censiti, 8 (pari al 17%) hanno quindi la maggiore diffusione e rappresentano i percorsi di studio
accademico più frequentati e seguiti.
Capacità professionali
L’esame della distribuzione delle capacità professionali mostra che, per ognuna delle specializzazioni
censite, esistono almeno due iscritti che dichiarano di essere competenti in materia. Inoltre, esiste una
casistica ampia di iscritti che dichiarano competenze non censite, a dimostrazione del fatto che il territorio
offre una grande molteplicità di competenze di nicchia.
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Geografia
La distribuzione geografica degli ingegneri mostra che circa il 60% è concentrato tra Udine (32,0%), la
cintura della Conurbazione udinese (12,4%) ed il Friuli collinare (15,7%), mentre le macroaree
Pedemontana (2,1%), Cividale e Valli del Natisone (2,0%) e Canal del Ferro e Val Canale (0,7%) sono povere
di professionisti. Evidentemente, la concentrazione di ingegneri riflette la situazione economica
territoriale, che è caratterizzata dalla presenza di aree industriali nel Friuli collinare, aree prevalentemente
terziarie a Udine e miste nalla sua conurbazione.
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Si noti che il 12,4% degli iscritti svolge la professione fuori della Provincia di Udine ed il 6,0% fuori Regione.
Tempo
La distribuzione per Decade di Nascita evidenzia che circa il 50% degli iscritti ha un’età compresa tra i 40 ed
i 30 anni (massimo 42 anni, minimo 25). Mentre esiste una fascia dell’1%, pari a n. 26 iscritti, che ha più di
82 anni, essendo nati negli anni ’20.
La distribuzione per Anno di iscrizione mostra, invece, che la quota di iscritti per Anno d’iscrizione è
inferiore all’1% fino al 1976. Dopo tale data resta costantemente al di sopra di questa soglia, con un picco
negli anni 1978-79, in cui raggiunge quasi il 2%, fino al 1995, quando si stabilizza al di sopra del 2%. Dal
2002 tale quota si porta oltre il 4% fino al 6% nel 2006. La ragione di questo andamento è prima di tutto di
tipo demografico, ma incidono anche fattori territoriali, quali, ad esempio, il terremoto del 1976 e la
nascita dell’Università di Udine, e generali, collegati allo sviluppo economico e sociale dal secondo
dopoguerra ad oggi.
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Nel 2011 la quota è nuovamente scesa a circa il 3%, denotando forse un fenomeno di disaffezione
all’iscrizione, che dovrà essere monitorato e intepretato correttamente nei prossimi anni.
Analisi secondo i principali riferimenti incrociati Le informazioni fornite dalle analisi incrociate delle dimensioni sono molteplici e variegate. Ulteriori
informazioni potrebbero essere “scoperte” mediante l’applicazione di tecniche di “data mining”
(esplorazione della miniera dei dati). In questo articolo ci limiteremo ad esaminare alcune caratteristiche
distintive degli ingegneri di sezione B, la contaminazione dei saperi per settore d’impiego, la distribuzione
geografica delle capacità e l’attrazione delle varie aree scientifico-culturali nel tempo.
Gli ingegneri di sezione B
La distribuzione dei titoli di studio della sezione A è sostanzialmente coincidente con quella generale, già
esaminata, a causa della forte prevalenza di questi iscritti sul totale. Se si esamina, invece, la situazione
della sezione B dell’Albo, si rileva che circa l’80% degli iscritti possiede un titolo di studio compreso tra i
seguenti:
Laurea in Ingegneria Occorrenza
Meccanica 31,4%
Ambiente e risorse 23,5%
Civile 15,7%
Elettronica 9,8%
Totale 80,40%
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Questa situazione è coerente con l’analisi Sezione-Settore, confermando che, anche in relazione alla
preparazione di base, gli ingegneri triennali sono caratterizzati in prevalenza da una formazione di tipo
industriale, dell’informazione e intersettoriale.
Per quanto riguarda la distribuzione per Macroaree, si nota che, a differenza degli ingegneri di Sezione A,
che sono in gran parte concentrati a Udine, gli ingegneri triennali sono quasi equamente distribuiti tra
Udine, Comuni della conurbazione udinese, Friuli collinare e Basso Friuli, come è lecito aspettarsi per la
maggiore presenza di tali figure professionali nell’industria. Si rileva che nessun triennale opera fuori
Regione.
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Settore – Laurea
L’analisi dei settori prevalenti di attività rispetto ai titoli di studio mostra le seguenti caratteristiche salienti:
Laurea Ingegneria 1 2 3 Totale
Civile 20,3% 1,5% 0,0% 21,8%
Meccanica 3,7% 11,9% 0,5% 16,2%
Gestionale 2,3% 7,0% 1,4% 10,7%
Civile edile 8,1% 0,5% 0,0% 8,6%
Civile dif. suolo pianificazione terri 8,0% 0,1% 0,4% 8,5%
Elettronica 1,1% 3,6% 3,6% 8,2%
Tecnologie industriali ind. econ. orga 1,1% 5,1% 0,0% 6,2%
Civile trasporti 2,9% 0,3% 0,0% 3,2%
Totale 83,4%
Dalla tabella si rileva che esistono alcune significative contaminazioni tra la formazione di base ed il settore
di sbocco professionale degli iscritti: infatti circa il 2,5% degli ingegneri civili opera prevalentemente nel
settore 2 – industriale, mentre l’8,2% degli ingegneri industriali opera prevalentemente nel settore 1 –
civile – ambientale. Esiste qualche ingegnere civile che si dedica interamente al settore 3 –
dell’informazione, mentre la maggior parte degli elettronici si divide tra settore industriale e
dell’informazione. Questa situazione è legata evidentemente alle possibilità offerte ai laureati del vecchio
ordinamento (precedente al DPR 328/2001), che possono operare in tutti e tre i settori, mentre i laureati
del nuovo ordinamento possono abilitarsi alla professione solo nell’ambito del settore a cui appartiene la
propria classe di laurea.
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Settore – Macroarea geografica
La distribuzione geografica degli ingegneri per settore mostra come, nella maggior parte delle macroaree,
la presenza degli ingegneri civili sia superiore a quella degli ingegneri industriali e dell’informazione. Fanno
eccezione il Friuli collinare e la Conurbazione udinese in cui avviene il contrario, a causa della prevalenza
dell’industria tra i settori economici di queste aree, e anche la macroarea fuori Regione, che attrae
soprattutto ingegneri industriali.
Iscrizione – Laurea
L’analisi dei titoli di studio per decade di iscrizione riflette l’evoluzione delle classi di laurea nel tempo.
La Tabella 4 elenca i titoli di studio esaminati al paragrafo “Conoscenze di base” in ordine cronologico di
data di istituzione, specificando anche la legge istitutiva e, dove applicabile, l’anno ed il decreto si
soppressione.
In campo civile, le lauree in Ingegneria civile edile e trasporti (oltre che idraulica) risultano istituite sin dal
1938, mentre in campo industriale, le lauree in Meccanica ed Elettronica sono state istituite nel 1960,
anche se la meccanica era stata già prevista nel 1938 come sezione dell’Ingegneria industriale. La laurea in
Ingegneria civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale è stata istituita nel 1968 e soppressa
nel 1989 per confluire nella laurea in Ingegneria civile o in quella per l’ambiente ed il territorio, mentre la
laurea in “Tecnologie industriali con indirizzo economico-organizzativo” è stata istituita nel 1979 e
trasformata in Ingegneria Gestionale nel 1989.
Istituzione Soppressione
Laurea in Ingegneria Anno Decreto Anno Decreto
Civile edile 1938 R.D. 30/09/1938 n. 1652 1989 D.P.R. 20/05/1989
Civile trasporti 1938 R.D. 30/09/1938 n. 1652 1989 D.P.R. 20/05/1989
Meccanica 1960 D.P.R. 31/01/1960 n.53
Elettronica 1960 D.P.R. 31/01/1960 n.53
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Civile per la difesa del suolo e la pianificazione territoriale
1968 L. 12/03/1968 n. 442 1989 D.P.R. 20/05/1989
Tecnologie industriali ad indirizzo economico-organizzativo
1979 D.P.R. 11/05/1979 n.282 1989 D.P.R. 20/05/1989
Civile 1989 D.P.R. 20/05/1989
Gestionale 1989 D.P.R. 20/05/1989 Tabella 4 - Cronologia di istituzione e soppressione dei principali titoli di studio
Trend delle principali lauree civili
L’ingegnere civile più anziano risulta iscritto nel 1949 e laureato in Ingegneria civile trasporti. Fino agli anni
’70 gli iscritti presi in considerazione risultano tutti laureati in Ingegneria civile, prevalentemente nelle
sezioni edile e trasporti. A partire dagli anni ’80 prevalgono gli iscritti laureati in Ingegneria civile per la
difesa del suolo e la pianificazione territoriale, che raggiunge il picco negli anni ‘90. A partire dagli anni
2000 si assiste alla confluenza di gran parte dei laureati del settore civile-ambientale nella laurea in
Ingegneria civile, coerentemente con la modifica dell’ordinamento.
Trend delle principali lauree industriali, dell’informazione ed intersettoriali
L’ingegnere industriale più anziano risulta iscritto nel 1960 e laureato in Ingegneria meccanica. Fino agli
anni ’80, la formazione industriale è focalizzata sull’ingegneria meccanica ed elettronica, mentre a partire
dagli anni ‘80, molti si dedicano all’ingegneria gestionale.
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Iscrizione – Area scientifico-culturale
Questa analisi mostra la composizione multidisciplinare dell’Albo e come le varie aree scientifico-culturali
abbiano attratto gli ingegneri nelle varie decadi. Gli iscritti degli anni ’40 e ’50 sono in grande prevalenza di
area scientifico-culturale civile, mentre negli anni ’60 e ’70 prevalgono gli iscritti di area industriale. Nelle
decadi successive, fino agli anni ’90 si assiste ancora alla prevalenza di iscritti di area civile, sebbene la
presenza di quelli delle altre aree rimanga significativa. Nella prima decade degli anni 2000 si nota una
presenza di iscritti di area industriale, dell’informazione ed intersettoriale decisamente più numerosa di
quella di area civile. Probabilmente questa inversione è collegata alla forte presenza dell’industria locale ed
alla scelta fatta dalla Facoltà di Ingegneria dell’Università di Udine di rispondere puntualmente alla
domanda di formazione espressa dall’industria siderurgica, mobiliera e agro-alimentare, fortemente
radicata sul territorio.
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Supporto alla funzione designativa “In forza di alcune norme di legge o regolamentari, ovvero per prassi invalsa presso diverse
Amministrazioni, oppure per iniziativa di privati, il Consiglio dell’Ordine è spesso investito del compito di
designare terne o singoli iscritti all’Albo per lo svolgimento di funzioni da assolvere per diretto mandato del
soggetto richiedente.”1 Per svolgere questa funzione il Consiglio dell’Ordine deve effettuare una
valutazione dei titoli, della formazione e dell’esperienza in capo ai designandi. Le risorse informative a
disposizione dei Consigli sono, in genere, scarse, essendo limitate ai titoli di studio, dichiarati all’atto
dell’iscrizione, alle informazioni che il Consiglio raccoglie attraverso i propri membri per i contatti di lavoro
che intervengono con gli iscritti o per la notorietà pubblica delle opere di questi. L’ipercubo dell’Albo offre
invece al Consiglio di Udine uno strumento potente per rispondere a questa esigenza, nonostante i limiti
posti dal fatto che solo il 44% degli iscritti abbia dichiarato le sue competenze. Sul piano generale si può
osservare anche che le capacità professionali degli ingegneri non si limitano solo alle capacità tecniche, ma
investono anche quelle trasversali, relazionali e gestionali, mentre altrettanto importanti sono i
comportamenti etici, il patrimonio dei valori deontologici, che non sono rilevati dal sistema. Inoltre, una
conoscenza approfondita delle stesse capacità tecniche richiederebbe anche la documentazione del
curriculum professionale di ogni iscritto, che, al momento attuale, non è disponibile. Tuttavia, è da notare
che in genere tali ulteriori attributi non sono specificati nelle richieste di designazione, mentre il Consiglio
provvede a chiedere il curriculum professionale aggiornato dei designandi ogni volta che tale
documentazione sia richiesta.
Operazioni per la designazione
Dal punto di vista operativo l’analisi viene svolta a partire dalla richiesta di designazione, che specifica le
competenze-obiettivo. Si effettua quindi una prima operazione di “dice” (riduzione volumetrica
dell’ipercubo), limitandolo agli iscritti in possesso di tutte le competenze richieste ed escludendo, quindi,
tutti gli iscritti che non le possiedano. A questo punto è possibile fare un’operazione di “drill down”, cioè
scendere nel dettaglio degli iscritti che appartengono all’ipercubo ridotto, e specificare per ognuno Anno di
iscrizione e Luogo di lavoro, in modo da circoscrivere la ricerca agli aventi diritto per anzianità, ove
richiesto dalle leggi, ed all’area geografica del richiedente. Dove sia appropriato, vengono inoltre rispettati i
criteri di rotazione delle designazioni, secondo le delibere consiliari vigenti.
Conclusioni
L’analisi multidimensionale dell’ipercubo dell’Albo degli Ingegneri di Udine offre una conoscenza della
struttura dell’Ordine, della formazione degli iscritti, delle loro capacità professionali e della distribuzione
geografica, che pone importanti strumenti di conoscenza e di riflessione nelle mani del Consiglio e dei
referenti pubblici e privati dell’Ordine per decidere le strategie di governo e di impiego della straordinaria
risorsa umana e sociale costituita dagli ingegneri. Le analisi ed i risultati attesi da questo strumento
miglioreranno sempre più nel tempo, quanto maggiore sarà l’attenzione e la cura con cui gli iscritti
comunicheranno le proprie competenze. Un ulteriore beneficio si potrà ottenere quando il sistema
1 Giancarlo Modonesi, La professione di ingegnere, Editrice Clueb Bologna, 1992, pag. 46
Raffaele Perrotta Ingegnere dell’informazione
P.IVA 01182640308 – iscritto all’Albo degli Ingegneri dell’Ordine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: [email protected] PEC: [email protected]
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gestionale dell’Ordine consentirà anche la raccolta sistematica dei curriculum professionali e quando sarà
attivata la formazione post-laurea continua, che permetterà di tracciare ed indirizzare lo sviluppo
professionale degli iscritti e della categoria nel suo complesso.