2 nt - opac - polo sbn biblioteca universitaria di...

4
queste prati- quelle innun- eadata t tenere egu i ti o Efl O esto o. elle ;erie ostro io un !nne 3 situa to erie love 11 - itità z ione i S. tati ciò pri- tato. o. e )(m- 1■111. rie nto ido qon ato era ITA con- letta ibui- O e da tutti 3 AE/13 IV. Num. 13. PISA Domen:ca 29 Marzo 189G. + 13 3 o PI 03 w-e r-e o o <D o ;. c.> o o o onte ••• , Il Ponte si passa ogni domenica. — Il pedaggio costa un soldo. — Con mazza e scudo prima si contendevano il Ponte : oggi, per averlo, basta lo scudo solo. — Gli spurghi sì buttano in Amo. — Alle lettere senza francobollo è vietato il libero transito. La Direzione e 1' Amministrazione: Piazza del Castelletto, 2, Tipografia T. Nistri e C. 2 ccari deli- ari e LA GUERRA E LA PACE La telegrafia patriottica ha avuto il suo quarto d'ora di celebrazione; e ha dimostrato pur troppo come il nostro I sia un popolo amante dell'accademia e del sentimentalismo Una buona osservazione ci sarebbe da fare : che è bastato che finisse la dittatura infausta di Francesco Crispi, perchè gli animi si sentissero risollevati e si capisse che c'è qualche cosa di più alto, di più puro al di sopra dei Ministri. Ma la osservazione è amareg- giata subito dal pensiero che tutta que- sta gente, suggestionata da un generoso impulso di patriottismo, non ha posto mente alla indiscrezione che commet- teva, dacchè telegrafare al Re d'Italia perchè non faccia la pace o almeno la faccia con grande onore, è Io stesso che dare a dimostrare la poca fede che si ha nelle illuminate e prudenti deliberazioni del Capo dello Stato, il quale, indiscu- tibilmente, non fa cosa che possa ledere l'onore e la dignità della Nazione. Ed il Re, dimenticato da mesi e mesi, perchè il dittatore aveva offu- scato colle sue improntitudini lo splen- dore di virtù che viene dalla Reggia ; il Re messo quasi in disparte, perchè la coscienza di Lui non palpitasse al- l'unisono col popolo suo, dovrebbe ora accogliere i consigli di quella gente — poca davvero in tutta Italia — che gli suggerisce le audacie della guerra e insegna a Lui soldato come si stipu- lano con onore i patti della pace? Perchè tutti questi fanatici, gelosi dell'onor nazionale, che mandano al Re l' eco di voci bellicose e si illudono di poter risolvere con un telegramma l'ardua questione, mentre sono perplessi• a discuterla uomini in cose politiche e militari versatissimi, perchè non si sono curati finora di un altro onore, di quello che mancava al Capo dei Ministri, e per il quale si sono lace- rati a brani i gazzettieri d'Italia; ed un popolo buono, ingenuo, aborrente da tutte le depravazioni, si è doman- dato tante volte: se era giusto essere governati da un uomo che sotto le false energie del potere nascondeva le accuse più veementi lanciate contro il suo onore? É triste che in Italia si faccia sem- pre dell'accademia così: accademia pri- ma, quando si credeva ciecamente alla necessità, alla indispensabilità del Mi- nistro : sarà disonesto, si ripeteva a sazietà, ma chi volete mettere al suo posto? ed accademia ora che si so- gnano il ritiro delle truppe, i milioni a Menelik, l'abbandono delle terre già conquistate, e tutti quegli altri ingre- dienti che dovrebbero comporre la pace ignominiosa, mentre dalla bocca di un Ministro, galantuomo a tutta prova e e a cui finora non è stato fatto altro torto all'infuori di una lealtà esem- plare e di una rigida e scrupolosa rettitudine di governo, non sono uscite che parole serene e rassicuratrici che l'onore, la dignità, il decoro della pa- tria saranno tutelati. Intanto, ripeto, ci si tuffa, fino alla gola, nel pettegolezzo, per avere la vo- luttà di sostenere le tesi più strampa- late; ma, se vogliamo essere seni, dob- biamo pensare ad un raccoglimento prudente all'interno e in Africa, rac- coglimento finanziario, militare e so- vra tutto morale. Oh noi abbiamo tanto bisogno di sentire purificato l' ambiente !.... Religione, Educazione, Delinquenza Cinque righe provvidenziali del prof. Sergi nella Rivista: Il pensiero moderno, hanno pro- vocato (sul Fanfulla della Domenica del 1.0 marzo) un' arguta lettera di Raffaele Garbfalo sulla sua famosa — o famigerata— conferenza che ebbe per tema il titolo di questo mio scritto. Le cinque righe suonan così: « 2 deplorevole il sostenere ancora uno dei pregiudizii più vol- gari, che, cioè, la religione faccia diminuire i delitti. L'argomento è così vecchio e sfruttato, che non vale la pena d'occuparsene ». Io son tutt'altro che seguace del Garòfalo: però della sua conferenza (ora così giudicata dal Sergi ) un'idea, una verità, mi colpi; questa: «I mae- stri elementari dovrebbero esser tutti padri di famiglia ». P tanto più ne rimasi impressio- nato inquantochè la stessa idea avevo espresso — e fin dal 1890 — in un giornaletto intito- lato La famiglia. Ora — e per tornare alla lettera del Garòfalo al Sergi sul Fanfulla do- menicale — a me pare che di tali verità. la risposta del Garòfalo non manchi. E siccome sull'insegnamento religioso nel Corso elemen- tare inferiore (chè io non lo so capire in quello superiore) poco, fin qui s' è discusso — e la questione è tutt' altro che trascurabile —; e siccome se verità non sono quelle dette dal Ga- ròfalo sul Fanfulla, sarà' bene che i miei col leghi le combattano e dicano perchè, ho cre- duto ben fatto qui l'esporle, facendole seguire dal mio comento. « .... i grandi ploblerni sociali ci ricondu- cono sempre alle stesse questioni, vecchie come si vuole, ma in ogni tempo piene d'eguale in- teresse .. . ». E non può essere a meno: ì problemi sociali hanno sempre per soggetto la creatura umana, la quale, in ogni tempo ha conservato, e con- serva, certe sue qualità essenziali che la fanno agire in un modo determinato e fisso. Da questo punto la lettera diviene più in- teressante, perché, pur rispondendo al Sergi, prende il carattere d' un' auto-difesa; e lascia supporre che l'autore abbia chiarito — e, forse, modificato — qualche sua espressione. Ne giu- dichi il lettore: « . . ho parlato soltanto della necessità che sia educato il sentimento dei beni bini, e tra i coefficienti di questa educazione ho indicato i principii d' una religione pura, non consistente in vane pratiche, ma nell'ele- vamento al disopra della vita materiale e del- l'interesse attuale dell' individuo, in modo che si vengano formando istinti morali i quali persi. stano anche quando l'individuo, divenuto adulto, cessi dall'osservare i precetti speciali e le pra• tiche della religione ». L' educazione relieiosa pura intesa così, e così come un coefficiente applicata, a me sembra non potersi più chia- mare insegnamento, ma, addirittura: forza moralizzatrice. E, come tale, di stretta perti- nenza dell'insegnante primario. Chi scrive non può fare a meno di ricordare qui, che egli ebbe l'onore di proporre, nel « Risveglio Educativo », che quest'educazione fo3se affidata alla maestra, quale seguitatrice delP opera materna, ed in omaggio al concetto educativo di Giuseppe Maz- zini sulla mission della donna. E sarebbe in tal modo diminuito il numero dei casi nei quali la Legge si troverà di fronte ad un maestro ateo. A questo proposito ecco cosa scrive il Garòfalo: « Io capisco come uno, teoricamente, possa essere materialista; ciò che non capisco è la propaganda, perchè non so che specie di società sarebbe quella che fosse tutta composta di materialisti! » . E più oltre: il materiali- smo non è il positivismo ... il più grande dei positivisti contemporanei ha stigmatizzato il pregiudizio anti-religioso. L' ateismo non è scienza, come non è scienza la religione. Il posi- tivista vero, in sociologia, interroga i fatti .. ». In quanto alle nature refrattarie a qualsiasi sistema educativo, egli osserva: « La religione agisce migli animi per mezzo di emozioni, le quali non possono essere eccitate in quegli no- mini che, per un difetto di struttura psichica, non hanno sensibilità morale. Ma in una gran parte di deliquenti il senso morale . è so- pito ... non spento . ». Ed eccoci alla parte — dirò così — preziosa, della lettera; a quella parte che m' ha fatto chiamar provvidenziali le cinque righe del Sergi: righe che hanno spinto il Garòfalo a far delle confessioni altrettanto provvidenziali e preziose. « I paesi cattolici hanno in ciò (l'insinuare alla prima infanzia il Dovere come qualche- cosa di assoluto e di superiore alla utilità ma- teriale) fatto minor progresso; perchè, disgra.• ziatauiente, il clero non ha mai ben comprese fra noi che questa era la principale sua mis- sione ». Qui il Garòfalo si dichiara — se il buon senso non m' inganna — contrario all'am missione del prete nella scuola. Ne volete di più ? Eccovi serviti: « Lombroso ... in un so volume, in preparazione, circa la influenza del,,t- religione sulla deliquenza ... facendo l' anal delle ragioni per cui la religione è talvolta • r- ficace e talvolta no, scrive che in G.nevra Londra, dove il fervore religioso è più cal inslgrado la popolazione addensata, il delitto' è in ribasso ». Ora, chi non sa che in que' due centri modernissimi la religione che v' impera — o che vi prepondera — è la cristiana si, ma della riforma? Per terminare — e lasciando una parte, la maggiore, dei comenti da farsi, al lettore ar- guto — osservo che tutta questa importantis- sima lettera del Garòfalo può sintetizzarsi nelle due righe seguenti: « Del resto, l'uomo è buono, o cattivo per sentimento, non per forza di ra- ziocinio ». Ed é vero: il raziocinio, spinto ol- tre certi limiti, rende cattivi .... Vi pare? In ogni modo, ho creduto necessario marcare i primi colpi di questa bellissima tenzone, per- ché se il Sergi risponderà — come tutti i cul- tori della Sociologia sperano — risponderà da par suo. Noi, educatori, non possiamo disinte- ressarci dalla lotta.... Poiehè (e ben ci pensi chi deve) l'avvenire d'Italia è più che mai nelle nostre mani! ... A RTURO MARCONI. L' onor. 3forelli alla Camera Il nostro deputato, on. Gismondo Morelli, è stato chiamato a far parte della Commissione per il progetto di legge sulle espropriazioni e consorzi minerarii — progetto importantissimo per l'industria mineraria. La nomina dell'on. Morelli a commissario per co testo progetto di legge era indicatissima: es- sendo stato il nostro deputato relatore della importante legge sulla polizia delle miniere, cave e torbiere, che fu approvata nel marzo 1893. L'on. Morelli, chiamato a far parte della Giunta per le elezioni, è stato incaricato di riferire sulla elezione contestata di Alcamo (Trapani) ) ove fu eletto l'on. Abele Damiani. ezte a Taztì Le favole. Catullo Mendes, il geniale ed arguto romanziera francese, vieti pubblicando delle favole moderne coal fini e grazfuse, che noi so reilitese alla tentazione di presentarne una alle mie gentili lettrici: è — La freccia, l'ala e il cuore — Sentite. « La mia amica ha fatto una scommessa e l'ha vinta. Un arciere diceva: — Di tutte le rapide frecce, la mia freccia è In

Upload: vuongtu

Post on 22-Feb-2019

214 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

questeprati-quelle

innun-eadata

t tenere•egu i ti

o

Efl O

esto

o .elle;erie

ostroio un

!nne3 situa

to

erielove

11 -

itità

z •

ionei S.taticiò

pri-tato.o. e)(m-

1■111.

rientoidoqonatoeraITA

con-

lettaibui-

O

e datutti

3

AE/13 IV. — Num. 13. PISA Domen:ca 29 Marzo 189G.

+133

oPI

03w-er-eoo

<D

o;.

•c.>o

oo

•onte

•••

, •

Il Ponte si passa ogni domenica. — Il pedaggiocosta un soldo. — Con mazza e scudo prima sicontendevano il Ponte : oggi, per averlo, basta loscudo solo. — Gli spurghi sì buttano in Amo. —Alle lettere senza francobollo è vietato il libero

transito.La Direzione e 1' Amministrazione: Piazza

del Castelletto, 2, Tipografia T. Nistri e C.

2 ccari

deli-

ari e

LA GUERRA E LA PACELa telegrafia patriottica ha avuto il

suo quarto d'ora di celebrazione; e hadimostrato pur troppo come il nostro

I sia un popolo amante dell'accademia edel sentimentalismo

Una buona osservazione ci sarebbeda fare : che è bastato che finisse ladittatura infausta di Francesco Crispi,perchè gli animi si sentissero risollevatie si capisse che c'è qualche cosa dipiù alto, di più puro al di sopra deiMinistri. Ma la osservazione è amareg-giata subito dal pensiero che tutta que-sta gente, suggestionata da un generosoimpulso di patriottismo, non ha postomente alla indiscrezione che commet-teva, dacchè telegrafare al Re d'Italiaperchè non faccia la pace o almeno lafaccia con grande onore, è Io stesso chedare a dimostrare la poca fede che si hanelle illuminate e prudenti deliberazionidel Capo dello Stato, il quale, indiscu-tibilmente, non fa cosa che possa lederel'onore e la dignità della Nazione.

Ed il Re, dimenticato da mesi emesi, perchè il dittatore aveva offu-scato colle sue improntitudini lo splen-dore di virtù che viene dalla Reggia ;il Re messo quasi in disparte, perchèla coscienza di Lui non palpitasse al-l'unisono col popolo suo, dovrebbe oraaccogliere i consigli di quella gente —poca davvero in tutta Italia — che glisuggerisce le audacie della guerra einsegna a Lui soldato come si stipu-lano con onore i patti della pace?

Perchè tutti questi fanatici, gelosidell'onor nazionale, che mandano alRe l' eco di voci bellicose e si illudonodi poter risolvere con un telegrammal'ardua questione, mentre sono perplessi•a discuterla uomini in cose politichee militari versatissimi, perchè non sisono curati finora di un altro onore,di quello che mancava al Capo deiMinistri, e per il quale si sono lace-rati a brani i gazzettieri d'Italia; edun popolo buono, ingenuo, aborrenteda tutte le depravazioni, si è doman-dato tante volte: se era giusto esseregovernati da un uomo che sotto le

false energie del potere nascondeva leaccuse più veementi lanciate contro ilsuo onore?

É triste che in Italia si faccia sem-pre dell'accademia così: accademia pri-ma, quando si credeva ciecamente allanecessità, alla indispensabilità del Mi-nistro : sarà disonesto, si ripeteva asazietà, ma chi volete mettere al suoposto? ed accademia ora che si so-gnano il ritiro delle truppe, i milionia Menelik, l'abbandono delle terre giàconquistate, e tutti quegli altri ingre-dienti che dovrebbero comporre la paceignominiosa, mentre dalla bocca di unMinistro, galantuomo a tutta prova ee a cui finora non è stato fatto altrotorto all'infuori di una lealtà esem-plare e di una rigida e scrupolosarettitudine di governo, non sono usciteche parole serene e rassicuratrici chel'onore, la dignità, il decoro della pa-tria saranno tutelati.

Intanto, ripeto, ci si tuffa, fino allagola, nel pettegolezzo, per avere la vo-luttà di sostenere le tesi più strampa-late; ma, se vogliamo essere seni, dob-biamo pensare ad un raccoglimentoprudente all'interno e in Africa, rac-coglimento finanziario, militare e so-vra tutto morale. Oh noi abbiamotanto bisogno di sentire purificatol' ambiente !....

Religione, Educazione, DelinquenzaCinque righe provvidenziali del prof. Sergi

nella Rivista: Il pensiero moderno, hanno pro-vocato (sul Fanfulla della Domenica del 1.0marzo) un' arguta lettera di Raffaele Garbfalosulla sua famosa — o famigerata— conferenzache ebbe per tema il titolo di questo mio scritto.Le cinque righe suonan così: « 2 deplorevoleil sostenere ancora uno dei pregiudizii più vol-gari, che, cioè, la religione faccia diminuire idelitti. L'argomento è così vecchio e sfruttato,che non vale la pena d'occuparsene ». Io sontutt'altro che seguace del Garòfalo: però dellasua conferenza (ora così giudicata dal Sergi )un'idea, una verità, mi colpi; questa: «I mae-stri elementari dovrebbero esser tutti padri difamiglia ». P tanto più ne rimasi impressio-nato inquantochè la stessa idea avevo espresso— e fin dal 1890 — in un giornaletto intito-lato La famiglia. Ora — e per tornare allalettera del Garòfalo al Sergi sul Fanfulla do-menicale — a me pare che di tali verità. larisposta del Garòfalo non manchi. E siccomesull'insegnamento religioso nel Corso elemen-

tare inferiore (chè io non lo so capire in quellosuperiore) poco, fin qui s' è discusso — e laquestione è tutt' altro che trascurabile —; esiccome se verità non sono quelle dette dal Ga-ròfalo sul Fanfulla, sarà' bene che i miei colleghi le combattano e dicano perchè, ho cre-duto ben fatto qui l'esporle, facendole seguiredal mio comento.

« .... i grandi ploblerni sociali ci ricondu-cono sempre alle stesse questioni, vecchie comesi vuole, ma in ogni tempo piene d'eguale in-teresse .. . ».

E non può essere a meno: ì problemi socialihanno sempre per soggetto la creatura umana,la quale, in ogni tempo ha conservato, e con-serva, certe sue qualità essenziali che la fannoagire in un modo determinato e fisso.

Da questo punto la lettera diviene più in-teressante, perché, pur rispondendo al Sergi,prende il carattere d' un' auto-difesa; e lasciasupporre che l'autore abbia chiarito — e, forse,modificato — qualche sua espressione. Ne giu-dichi il lettore: « . . ho parlato soltanto dellanecessità che sia educato il sentimento dei benibini, e tra i coefficienti di questa educazioneho indicato i principii d' una religione pura,non consistente in vane pratiche, ma nell'ele-vamento al disopra della vita materiale e del-l'interesse attuale dell' individuo, in modo chesi vengano formando istinti morali i quali persi.stano anche quando l'individuo, divenuto adulto,cessi dall'osservare i precetti speciali e le pra•tiche della religione ». L' educazione relieiosapura intesa così, e così come un coefficienteapplicata, a me sembra non potersi più chia-mare insegnamento, ma, addirittura: forzamoralizzatrice. E, come tale, di stretta perti-nenza dell'insegnante primario. Chi scrive nonpuò fare a meno di ricordare qui, che egli ebbel'onore di proporre, nel « Risveglio Educativo »,che quest'educazione fo3se affidata alla maestra,quale seguitatrice delP opera materna, ed inomaggio al concetto educativo di Giuseppe Maz-zini sulla mission della donna. E sarebbe in talmodo diminuito il numero dei casi nei qualila Legge si troverà di fronte ad un maestroateo. A questo proposito ecco cosa scrive ilGaròfalo: « Io capisco come uno, teoricamente,possa essere materialista; ciò che non capiscoè la propaganda, perchè non so che specie disocietà sarebbe quella che fosse tutta compostadi materialisti! » . E più oltre: il materiali-smo non è il positivismo ... il più grande deipositivisti contemporanei ha stigmatizzato ilpregiudizio anti-religioso. L' ateismo non èscienza, come non è scienza la religione. Il posi-tivista vero, in sociologia, interroga i fatti .. ».

In quanto alle nature refrattarie a qualsiasisistema educativo, egli osserva: « La religioneagisce migli animi per mezzo di emozioni, lequali non possono essere eccitate in quegli no-mini che, per un difetto di struttura psichica,non hanno sensibilità morale. Ma in una granparte di deliquenti il senso morale . è so-pito ... non spento . ».

Ed eccoci alla parte — dirò così — preziosa,della lettera; a quella parte che m' ha fattochiamar provvidenziali le cinque righe del Sergi:

righe che hanno spinto il Garòfalo a far delleconfessioni altrettanto provvidenziali e preziose.

« I paesi cattolici hanno in ciò (l'insinuarealla prima infanzia il Dovere come qualche-cosa di assoluto e di superiore alla utilità ma-teriale) fatto minor progresso; perchè, disgra.•ziatauiente, il clero non ha mai ben compresefra noi che questa era la principale sua mis-sione ». Qui il Garòfalo si dichiara — se ilbuon senso non m' inganna — contrario all'ammissione del prete nella scuola. Ne volete dipiù ? Eccovi serviti: « Lombroso ... in un sovolume, in preparazione, circa la influenza del,,t-religione sulla deliquenza ... facendo l' analdelle ragioni per cui la religione è talvolta • r-ficace e talvolta no, scrive che in G.nevraLondra, dove il fervore religioso è più calinslgrado la popolazione addensata, il delitto'è in ribasso ». Ora, chi non sa che in que' duecentri modernissimi la religione che v' impera— o che vi prepondera — è la cristiana si,ma della riforma?

Per terminare — e lasciando una parte, lamaggiore, dei comenti da farsi, al lettore ar-guto — osservo che tutta questa importantis-sima lettera del Garòfalo può sintetizzarsi nelledue righe seguenti: « Del resto, l'uomo è buono ,

o cattivo per sentimento, non per forza di ra-ziocinio ». Ed é vero: il raziocinio, spinto ol-tre certi limiti, rende cattivi .... Vi pare?

In ogni modo, ho creduto necessario marcarei primi colpi di questa bellissima tenzone, per-ché se il Sergi risponderà — come tutti i cul-tori della Sociologia sperano — risponderà dapar suo. Noi, educatori, non possiamo disinte-ressarci dalla lotta.... Poiehè (e ben ci pensichi deve) l'avvenire d'Italia è più che mai nellenostre mani! ...

A RTURO MARCONI.

L' onor. 3forelli alla CameraIl nostro deputato, on. Gismondo Morelli, è

stato chiamato a far parte della Commissioneper il progetto di legge sulle espropriazioni econsorzi minerarii — progetto importantissimoper l'industria mineraria.

La nomina dell'on. Morelli a commissario perco testo progetto di legge era indicatissima: es-sendo stato il nostro deputato relatore dellaimportante legge sulla polizia delle miniere, cavee torbiere, che fu approvata nel marzo 1893.

L'on. Morelli, chiamato a far parte della Giuntaper le elezioni, è stato incaricato di riferire sullaelezione contestata di Alcamo (Trapani)) ovefu eletto l'on. Abele Damiani.

ezte a TaztìLe favole.Catullo Mendes, il geniale ed arguto romanziera

francese, vieti pubblicando delle favole moderne coalfini e grazfuse, che noi so reilitese alla tentazionedi presentarne una alle mie gentili lettrici: è

— La freccia, l'ala e il cuore — Sentite.« La mia amica ha fatto una scommessa e l'ha

vinta.Un arciere diceva:— Di tutte le rapide frecce, la mia freccia è In

a

più rapida! In meno d' un secondo, essa arriva findove l'occhio giunge; nulla 'v'è al mondo che siaveloce corn' essa.

La mia amica sorrise, sdegnosa.Una rondine diceva :— Di tutte le pronte ali, la mia ala è la più

pronta! In meno di un secondo, ella va da un (tetre-mo all'altro della pianura ; sotto il cielo, nulla v'hache sia celere coni' essa.

La mia amica scrollò le spalle, sprezzante.— Che! — disse l'arciere — voi conoscete qual-

che cosa più celere della mia freccia?— che! — disse la rondine — voi conoscete

qualche cosa più pronta della mia ala ?— Si!— No!— No!Scommisero; fu stabilito il gioruo della prova.Ma, prima ancora che la freccia giungesse al ber-

saglio, molto prima che l'ala sfiorasse l'erba, al-l',estremo della pianura, il cuore della mia amicaera, dalla nostra felicità, fuggito verso un altro amoredonde già s'involava.

*Per la Settimana Santa.Mercoledì incomincieranno al Duomo le sacre fun-

zioni della Settimana Santa.L'epilogo del gran dramma del Golgota ha il RUO

svolgimento nei giorni che passano fra mercoledì ela domenica della Resurrezione, e la liturgia catto-lica ha saputo porvi un così profondo senso umanodi mestizia, di dolore, di desolazione; i salmi, lelezioni. i treni di Geremia, hanno un acre sapore dilacrime. trema in essi così spesso il singhiozzo, sileva da essi il grido supremo del sacrifizio; e lamite, soave figura di Cristo, passa vittima rasse-gnata, senz' odio, senza livore, e una luce ideale necirconda la fronte sanguinosa, irradia dallo sguardoche cerca lontano, al di là, i sereni orizzonti, la pace,l'amore.

E la musica, questo divino linguaggio delle ani-me, si è in ogni secolo impadronita di questo dramma,che condensa in sè tutti i sentimenti e le passionidel cuore, e ne ha tratto ispirazioni divine: dall'in-superato Palestrina, passando attraverso i geni piùdiversi, le personalità artistiche più contrarie.

Il nostro valoroso maestro Guidotti ci farà gu-stare, in quei giorni, molte composizioni di celebratimaestri nonchè alcune sue originali, di cui nonposso dir nulla per serbarmi discreto, ma che i buongustai faranno bene a andare sci ascoltare.

Battesimo.Giovedi passato, alla Cava, splendida dimora dei

signori Toscanelli. è stato celebrato il battesimodella figlia del cav. dott. Nello e della nobile donnaMaria-Anna Toscanelli.

Pochi intimi presero parte alla fausta cerimonia,la quale si compì in mezzo alla letizia dei villici chericuoprirono di fiori l'ampio viale che si distendedalla villa alla cappella.

Fu padrino: il conte Eugenio Finocchietti ; ma-drina: donna Nerina Finocchietti

La bambina si chiamerà: Elisa, Eugenia.Auguri.

La mils;en. * *

The.411 , i en pubblico sceltissimo ed affollatoha otteuuto un brillante successo alla « Pergola »di Firenze l'opera Array Robsart del maestro DeLava.

* *Tina di Lorenzo.La gentile e valorosa artista è stata parecchio

tempo malata. ponendo in qualche apprensione i nu-merosi suoi ammiratori : ora è completamente rista-bilita ed è ritornata alle scene, alle forti lotte del-l'arte, ai consueti trionfi.

* ••I fiori.Sale dai giardini l' acuto profumo della giunchi-

glia, il bel fiore gentile dal colore dell' oro: dessafu importata fra noi dalla Spagna nel 1596, è ori-ginaria della Persia, ed un tempo fu tra i fiori piùpreziosi ed alla moda; ora è specialmente ricercatain Inghilterra, ed a Londra se ne fa un consumoveramente enorme.

I libri. * *

I fratelli Treves annunciano l'imminente pubbli-cazione di un nuovo romanzo di Alberto Boccardi :Il peccato Loreta.- Continua -in Italia e all'estero il successo dell' ul-timo romanzo di Antonio Fogazzaro, e mai suce.easofu più nitritati), da moltissimi anni in qua.

* *La moda.Per la Primavera le tinte predominanti saranno

di preferenza le chiare: le mezze tinte, dolci, sfu-manti quasi, dal grigio argento al verde •witsse,dal bianco avorio, all'avena. a tutte le gradazionidel Nei e del rosso: le stoffe liscia, leggere, (oasitrasparenti; cosi vanno molto i retors, la garza nio-hai e, questa sopratutto, l'alpagas, il eiffittas: quantoa disegni si tenta di riprodurre i Wattean, tantoieggiadri; le sottane restano come quelle dell' inverno,aderenti al fianco e larghe al fondo; il taglio di-

verso, poichè nell'unire i teli non si uniscono piùdue sbiechi, ma una cucitura è diritta, l'altra sga-diata; il eorpetto non rientra nella gonna. ma ter-mina a basque più o meno lunga : la giacchetta dauomo, con collo inamidato e relativa cravatta, è sem-pre di moda; le cuciture vengono segnate da orlia macchina o da una treccia di sontache nero. Icappelli sono piuttosto grandi, voluminosi, e copertidi fiori : guarnizioni preferite le violette, le rose edi garofani bianchi. I fiori si portano da pertutto,alt ombrellino, al ventaglio, alla cintura.

I guanti, colorati o neri: i bianchi, si usano soloper visita di cerimonia.

• * •Un nome la settimana.Andreina — significa — la valorosa.

* *La massima.E di Seneca: L'amore è una passione cieca che

fa portare la benda a tutti quelli che assoggetta.

Per finire.In trattoria.— È vero che il coccodrillo page dopo aver

mangiato?— Certo, quando gli portano il conto.

,

Sto-ritti-e -e Figiwine1.

E tanto bello quel giorno di febbraio a Varsavia— nonostante la neve caduta che fa della capitaleslava una città di zucchero — che Karolka puòportarsi a passeggio la sua bambola, come se fossegià il tiepido maggio quando il giardino Saski ètutto fiorito di bianche vesti e di bionde capiglia-ture di bimbi che svolazzano loro sugli omeri . Lagiovanissima mamma l' ha dato il permesso , sorri-dendo a questa anticipazione del calenlario gre-goriano; il pazzo amore di Karolka per sua « figlia »non stupisce la vera mamma, poiché non è ancor aper lei lontano quel giorno in cui seppellì nellacassetta dei ricordi di famiglia la sua ultima bam-bola, quando in dito le misero l'anello di fidanzataed il principe Bogdanski, il futuro sposo, le baciòper la prima vtlta la mano, una vezzosa mano ari-stocratica, grassottella, d' un garbo quasi asiatico.Da allora quella mano è rimasta affettuosamentenascosta in quella dello sposo, sfuggendovi solo peraccarezzare la fronte pura della loro Karolka. Cosìquelle due giovani donne — madre e figlia — pie-namente felici, presero con loro la bambola, l'ada-giarono sui cuscini della rapida slitta che corre,al tintinnio dei deboli campanelli, sulla neve delvillaggio di Kraskoskie. Come si respira volontieriquell'acuto odore di terra, dormente sotto il biancolenzuolo di brina! e quei bianchi fiocchi che talvoltasfiorano il viso, sono piuttosto fresche carezze cheun'aggressione d'elementi ostili. Si incontrano de-gli allegri equipaggi e si scambiano gentili saluti;teste coperte con berrettoni di astrakan grigio,mentre i ricordi delle ultime teste da ballo fan ri-suonar l'aria con frammenti di waltzer allora dan-zati col cuore pieno di inno tenti emozioni, poichéa Varsavia si ha una vera adorazione pel waltzercrine waltzer e non già per quello che potrebbeavere in sè di galante complicità!

— Ah ! mia gioia! esclama quasi a voce alta lagiovane mamma stringendosi fra le braccia la fi-glia e coprendole di avidi baci le belle guancia si-mili a pesche.

Ad un tratto, ella si lascia cadera distesa nellaslitta più pallida della neve che copre ogni cosacome un bianco lenzuolo.

In un'altra slitta, dai campanelli sonori come ilcanto dell'allodola mattutina, vede il Tradimentoe l' Infelicità: il principe Beggdanski, insieme al-l'abborrita Calipso, la maliarda danzatrice, venutadall'infiammato suolo d'Italia, con quelle pupille in-fernali ed i capelli attorcigliati come serpi. Quandonei salotti, la voce di qualche nuovo scandalo sol-levato da quella donna le arrivava all'orecchio, ellasentiva improvvisamente al cuore un treddo brivido;Poi era presa da una grande tenerezza per F110 ma-rito, il pr.ncipe, che sposandola l' aveva collo catain alto fra tutte: di un solo ella possedeva il cuore.Oh ! che crudo disinganno in un solo minuto, allosparire di tutto un sogno di felicità confidente!

Felice chi può pregare quando la disgrazia battealla porta! La giovane moglie, accasciata dall'enormedolore, thbe sete di quel balsamo che sembra amidere, coll'aria gelata, dall'alte volte della cattedrale.Fece fermare la slitta davanti alla chiesa di S.Croce, e conducendo seco la figlia andò a rifugiarsi,come uccello ferito, in un angelo della navata e là.col viso nascosto fra le mani, tacitamente ed alungo pianse corna se tutti i dolori naturali, latentianche nel cuore dei più felici, avessero rotto le di-ghe. Così in quel profondo dolore lei rivede va inun istante il breve passato fino nei pi tì piocoli di-

spiaceri che avevano rattristato la sua spensieratainfanzia. Gli anni deliziosi, vissuti fili più, cariaffetti e fra un lusso nobile ed intelligente, cheseppe nascondere le sazzare e le miserie della vaache la circondavano, le sembravano un non so- chedi lontano ed inap ssibil a ricuparare, e par laprima volta concepiva la realtà dell' affanno uni-versale.

La triste luce che le veniva da questa amara di-sillusione rischiarava intorno a lei un mondo disventure e le insegnava allora la Lagge della In-felicità che grava sull' uom). Ma per una preziosareazione tosto il suo dolore si trasformava in unbisagno immenso di carità, in una esaltata tene-rezza per tutti gli afflitti suoi simili, la quale primad'allora non aveva conosciuto.

M.

Si rialzò quasi calma, e seguita da Ka.rolka la-sciò la chiesa di S. Croce; passava s)tto il porti-cato quando i suoi occhi si brillarono sui volti sof-ferenti di parecchi accattoni quelli che stanno suigradini delle nostre chiese ad evocare miracoli aivisitatori pietosi del tempio di Dio, e che commuo-vono e disgustano mettendo in mostra le loro gru?,cie e le loro carni mutila'e, biascicando un lamentocontinuo di dolore e di astiosa rassegnazione. Lamano benefica della giovane lasciava cadere attornoa lei molte monete d'argento, quando gli occhi suoifurono attratti da una donna appoggiata al muro,muta, che non implorava neppure col gesto — erail vero fantasma della miseria. Le labbra livide pelfreddo sembrava avessero perso l' uso della parola,il corpo aveva l'attitudine di un grande sco:aggia-mento e piegava come sotto il giogo pesante ] econtinuo della tirannia del Destino. L'età sua nonsi poteva indovinare, poiché le rughe profinde chesolcavano quella pallida faccia avevano evidente-mente origine dalle sofferenze: e così gl'infossainentiche partivano dalla base degli occhi incavati —traccia evidenti delle lagrime versate — e che cir-condavano la bocca dolorosa, giungendo fino 'allerughe della fronte e delle tempie corrugate dagliaffanni e dagli spasimi d'una lotta quotidiani. Maquello che più c' era di spaventoso in quel miserovolto, erano gli occhi: scoloriti, senza espressione,come dimentichi di guardare, resi indifferenti dalcontinuo vedere lo spettro, sempre presente, del-l'avversa fortuna. I capelli erano rappigliati in ciuf-tetti grigiastri, come stalattiti in una grotta deserta;solo i miserrimi cenci che indossava sembravanopiangere in lunghi brandelli sfilati e senza più uncolore; quella donna non era solamente un poveroessere vinto da un'esistenza nemica, ma l'immaginestessa del dolore.

A quella vista la principessa Ihigdanski per uaistante dimenticò tutto il suo intimo dolore in untremore di compassione infinita, e dalle palpebreancora umide per le lagrime cocenti versate sullasua felicità smarrita, cadde una limpida e frescalagrima, più bella delle perle che adornano i dia-demi, una lagrima pura di pietà.

E, mentre la giovane madre vuotava il suo bor-sellino in grembo a quella misera, la bambina, cheebbe forse in quali' istante la confusa rivelazionedella santa bellezza dell'elemosina, diede alla vec-chia mendicante la sua bambola, con un gestospontaneo che fece certamente sorridere lassù gliangeli, come si possono vedere nelle semplici e me-ravigliose pitture dei grandi maestri che, senzadubbio, qualche volta li hanno veduti_

MARTA KRYSINKA.

SEIRI- NATAÈ l' ora che le rondini

nelle grandi ali dormono raccolte,e il biancospino mormoral' epitalamio alla vitalba in fior ;

l' ora che al mar sospingonole parancelle candide la prua,e i pescatori accordinosommessamente la canzon arnor.

A 1' ora che le lucciole,sonnantbulando, vagano d' intorno,e un firmamento accendono,stelle cadenti, sulle messi d' or ;

l' ora che più nen' aninzasento il deo mestissinto de' tuoicapelli biondi, e un turbinedi ricordi mi s' agita nel cor.

A. G. PETI.

LIQUORE GALLIANOSpecialità della Distilleria di Arturo ifaccari

DI LIVORNO

un liquore deliziosissimo, di sapore deli-cato, nutriente, eccitante, stomatico.

Rappresentanti in Pisa: Signori Gennari eFiglio.

Conferenze e ConferenzieriNell' impero del Sal Levante

Poiché la mania d'imitazione di quanto hadi buono e sopratutto di cattivo la vecchiaEuropa, ha fatto nel Giappone passi gigante-schi; tutto ciò che ricorda, che dà l' itnag,ine oanche semplicemente l'impressione, sia par fu-gace, di quel lontano impero, acquista un gu-stoso sapore di curiosità, direi quasi archeolo-gica. Se laggiù le signore portano ora in girole maniche a sbuffo, la gonna a campana, edil cappello che sembra tin giardino pensile oduna uccelliera, le classiche, tradizionali donnineavvolte negli abiti di serica stoffa del color delcielo, sparsa di candide gru, coni semplici e purcosì eleganti, diventano necessariamente un og-getto prezioso, se non altro perché divieti sem-pre più raro.

In generale poi noi conosciamo il Giapponeattraverso qualche racconto più fantastico chereale di letterati che lo visitarono en tourísteo lo sta liarono, come un genial passatempo,

sugli album, e le chincaglierie: chè nè de Gota–court nè Pierre Loti, questi specialmente, elibari dato più di qualche volume d' impressioni,che la loro magica penna rende troppo belle,e ci fa dubitare perciò della loro esattezza.

In Italia, se ne togliamo un libro del gene-rale Dal Verme, e di recente uno del De Riseis,poco o nulla abbiamo intorno all' impero delMikado: nulla affatto di letteratura, la quale èpur tra le più antiche del mondo e non scevradi pregi singolari.

Egli è pertanto con vero interesse che nnpubblico numeroso ed eletto si recò a i ascol-tare l'esimio prof Vittorio Piea, il quale trat-tava appunto dell'arte e della letteratura giap-ponese.

La parola imaginosa, eoloritrice, elegantedel conferenziere delineò a grandi tratti l'ori-gine, il carattere, le caratteristiche delle duegrandi scuole di pittura: e' intrattenne sullapoesia, offrendo alcuni saggi di una lirica fre-sca, scintillante, suggestiva: toccò dell' archi-tettura e della scultura, e di quella meravi-gliosa industria dei bibelots, che han sino adoggi rappresentato nei saloni aristocratici ilGiappone leggeadario.

Il conferenziere, che chiuse il suo dire conlusinghiere frasi per l'impero del sol levante,frasi in cui era un mite senso di nostalgia,venne ripetata.mente fatto segno ad applausicordiali e calorosi.

Letture.Il titolo della conferenza, così indeterminato,

si prestava a diverse interpretazioni; cheprof. Rasi voglia intrattenere il suo uditoriosul miglior modo di leggere? o dare, come unbuon quaresimaiista, savi consigli sulla sceltadei libri più atti ad arrecare utile e diletto?questa ed altre domande, altrettanto interro-gative, eran suggerite da quel titolo, e, diròil vero, lasciavano an po' perplessi: ma si ag

giungeva subito — vedrete, il Rasi ha tanto

spirito che iluseira a farci ingoiare come nieute,anche una conferenza pedagogica, che il signoreIddio ce ne scampi.

E venerdì sera un pubblico elettissimo, nu-meroso, aveva occupata la sala riservata allaconferenza, un pubblico che era da sè solo ilmiglior omaggio al simpatico conferenziere. Ilquale, salutato al suo apparire da applausi,svelò subito l'arcano di quel titolo: ci ricordòcome il pubblico pisano fosse stato sempre alui largo d' indulgenza, e ciò lo rassicuravache tanto più lo sarebbe stato ora che egli eravenuto, non a presentare lavori propri, ma aleggere lavori altrui.

Ed infatti lesse, come pochi sanno leggerein Italia, diversi componimenti e in versi e in

prosa di autori moderni ed antichi. Io non viridir il fremito che ci scosse tatti quando il

Rasi lesse Mors, una delle prime Odi barbaredi Carducci, nella quale con scultoria evidenza

è rappresentato l'orrore della morte che miete,spietata, vittime dovunque passa, al tocco del-l'ala gelida: nè il riso onde fummo letiziati allalettura di uno strambotto del Leporeo, secen-tista, che ricordava il linguaggio di Ferravilla• Ultim °amber del sur Pirotta: il Rasifu tutto; egli rese in modo inarrivabile loschianto di due anime nelle mirabili pagine delFucini Tornan di hfarentnta; il dolore, un po'

--solgr-lorestess- 0~^ --.~~ammon- -dr.* =1.1110•M*.--■•••

ri eri3

Lnto havecchiaigan te-a gi ne opar fu-Un gri-cheolo-in giroLna, edisile odionnineIlor del:i e purun °g-

in sera-

apponeico cheourístetem po,

Gon-nte, al

essioni,

i gene-e zza.

Ris eis,

belle,

1.

_,..,.,.,..

,ero delquale èscevra

he imascol-

le trat-•a giap-

leganteti l'ori-Ile duee stillaiea fre-

archi-neravi-tino adatici il

lire conevante,stalgia,pplausi

111 inato,che il •

ulitoriocime un

sceltaletto?

interro-e, diròl si ag

tantonieute,

si gnore

no, nu-Lta allasolo il

iere.pplausi,ricordòmpre aicuravaagli era

ma a

leggerersi e innon viando ilbarbarevidenzaa miete,eco del-ali alla

secen-rravillail Rasibile lo;ine delun po'

clamoroso, della contadina tradita nel Lamento

della Sancfra del Cardinale Salviati (due proni-poti del quale, la principessina Borghese elil fratello Don Scipione, erano fra gli ascol-tanti); l'arguzia toscana, fine e pungente, nel

Pane o patate del Guada.gnoli, credo; la ga-

lanteria incipriata del settecento, nel Minuetto,una delle quattro composizioni della delicatis-

mirna Sonata in quattro tempi di Analisi BJ-

.naventura (l'esimio Violino presente si ebbetanti applausi, anche lui); la leziosità arcadicadi uno scherzetto languida,mente, troppo, pa-storale di Ottavio Rinuccini: l' elegante raffi-natezza un po' sensuale di una poesia delD'Annunzio (o del Sar Peladan?); il profumo dimalinconie, che emana dalla ballata di Car-

<lucci Giaufré &ad.Poi annunziò che avrebbe letto il canto del-

l' Inferno di Dante, che deser ive l'episodio delConte Ugolino: l'uditorio si dispose ad ascol-tare la tragica, sublime narrazione, ed il Rasiincominciò: ma giunto al verso — se le mie paro-le esser den seme ecc.) invece del frutti infa-mia mise fuori un tratti infumia che provocòle risa, le quali divennero anche tnaggiori

-quando si volle correggere e disse invece fritti.4ui la scena divenne graziosa insieme e inte-ressante: il pubblico rideva ed il lettore si at-teggiò a intensa desolazione prima, indi a se-verità di rimprovero, ed usci in fine con nnterribile: che cosa ci è da ridere? — così chenessuno rise più. Credevan proprio che il Rasise ne fosse avuto a male, invece... egli aveva.avuta una trovata splendida per passare dallalettura ad una conversazione sulle papere chefu tutto un fuoco di fila di arguzie, di aned-doti, di urnoiismo che pose addosso a tutti unavera ossessioae di ilarità.

Non mi chiedete che io ve ne da un sunto;il Rasi fece delle papere una fisiologia arguta43 geniale, che riuscì un vero capolavoro dispirito, e chMse la serata in modo non pre-veduto, con una mezz'ora d' intenso, spirituale-diletto, provocando al simpatico dicitore e con-ferenziere una entusiastica ovazione.

Ah, se tutti i conferenzieri e tutte le con-ferenze rassomigliassero al prnf. Rasi e allesue Letture, vi do parola che mi riconciliereisubito e con gli uni e con le altre.

-671.

Moro fumo dt colo! Rttari— Un primo attore ben noto, al primo atto del

Giorgio Gandi del Marenco, doveva dire prima delracconto delle medaglie: c Capitan, qua la man; »e con tutta l'enfasi possibile e immaginabile, esclamò:

Caminan. qua la Fin.... ».— Nel dramma li 93, l'attore Onorato, un arti-

sta a vero dire coscienzioso, sostenendo non so piùqual personaggio, doveva dire: « Per ben quattrovolte ho esposto il petto alla mitraglia ». Il buonOnorato, preoccupato più dell'effetto, che delle pa-role, facendo due passi avanti, e mettendosi in at-teggiamento di atleta, ruggì : Per ben quattrovolte lw espesto il potto alla mitraglia !

— La celebre Pezzana invece di dire: la miapovera madre che soletta filava », pronunziò: lamia povera madre che filetta solava».

— lITn primo attore, capocomico e direttore, do-vendo dire alla signora Tessero: ho trovato le let-tere nel cofanetto nero » si lasciò sfuggire: a ho

. trovato le lettere 9tel cofanero netto ».— La signora Base, a Firenze, invece di dire, nel

Divorziamo di Sardou: con tutta quella chimicain disse: con tutta quella clinica...».

— Nell'anno 1872, la compagnia Morelli rappre-sentava per la prima volta in Italia, al teatro Ca-pranica di Roma, Il ridicolo di Paolo Ferrari, Ce-sare Boufiglieli, all'ultimo atto doveva entrare conpremura, dopo la grande scena fra Leonardo e Fe-derico, e dire: sic la carrozza della marchesa Emma ».Con premura entrò, ma, ali quella premura glife' dire invece: La signora carrozza della marchesaEmula.

— La Viola Mazzoni, in compagnia Lollio, al•Teatro Nuovo di Napoli, nella Pazza di Tolone, do-veva dire Vien su un uragano; minaccia burra-sca. E disse invece: « Vien su un organo; bu-vaccia murasca !»

— L'attore Amileare Aiudi, nel Ia55, brillantenella compagnia Santecehi, che ebbe due soli annidi vita, nel R. Teatro di Parma e nella commediadi Leone Fortis: Industria e speculazione ovveroFede e lavoro. doveva dire: e Signor Giovanni, fer-mezza e coraggio. Disse invece: a Signor Fermezzaformaggio e cor...aggio. »

— Giovanni Kemble, recitando in un Teatro di

campagna una delle sue parti favorite, era conti-

nuamente interrotto dal gridìo di un ragazzo chesi trovava in tia loggione. Mia fine, inquietato diquesta rivalità di recita, Kemble si avanza grave-mente alla ribalta, e, volto al pubblico, esclami:

4 Signore e signori, se ?Via si fa smettere la -aj,-

prese*tariø'te il ragazzo nm può confina:re. s

A proposito della e,onferenza del prof.flasi brillante-mente chiusa con le papere degli attori, ereliam,

cosa non discara ai nostri lettori, dandone qui una

breve raccolta.

arbo'n Vertaacarionti tornano, e 'variní mlnaano

(a proposito dei fondi segreti)

Capisco, Neri mio, fa' ripulisti,Ma nun lassacei becco d' un quadrine,Son oasi 'asino a qui che 'un s' eran vistiNeppar quand' era ar trono er 11.1 Pipino.

Solamente 'r boccone a' gioraalistiCredi 'un ni sia gostato un iniglioneino?...Perché di vi 'un se n' esce; non c'è Cristi,Per nulla un te Io leccan lo zaanpino.

Eppoi le gran frandonie e le 'inposture....Come delle cinquantamila lireChe dissero servititici alle maturo'

Artro che le monture, Mondo frate,Quelle funtiti, ano' un bimba lo por dire,

• Tre razione di biada anticipate!

ace,;. ei2r..

Al palazzopalazzo G-ambacorti(Selata del 21 marzo)

Sono presenti i consiglieri: Gambiai, liardi,Supino, Cristiani, Carini, Fogliata, Gini, PontacarvoTampucci, Sottini, Bertini , Gualtierotti-Morelli, Cup-pari, Melani, flarzella, Feroci, Materassi, Toscanelli,Ripoli, Franceschi, Triglia, Mariani, Nissine Ga-gliardi, Gherardi, Simoaeschi, Dalla 's'Alle, Giuli eNardi-DeL

Presidente: cara u,r. ama Ganzbini Sindaco: Se-gretario: cav. Tifo Parenti_

Si dà per letto il verbale della sedata precedente.consigl er Gagliardi domanda la parola per fare

una proposta. Il sindaco gli osserva che quellonon è il momento opportuno e elte lo farà appenaesauriti gli affari all'ordine dal giorao.

Gagliardi non insiste; iasiste p ir lui il consi.glierToscanelli, che osserva come alla fine di ogni se-duta, appunto perché è la fine, non ci siano coasi-glicri e non sia pessibile avanzare delle proposte.Replica il sindaco, invitando i consiglieri a far tuttiil loro dovere: e così potranno essere presentatequante proposte si voglian — A. pia tardi.

Si ratificano alla svelta alcune deliberazioni diurgenza prese dalla Giunta; e il consiglier Tem -pesti riferisce sul proge to ai allacciamento e con-duzione delle acque delle sorgenti già, Tobler inAscian o.

Oliai-ardi osserva ehe si spenderanno circa cin-quantamila lire, un:t S Mina rilevante se si timi contoche neppure con questa spesa si risolve la questionedell'acqua potabile in Pisa. P, il caso di spenderequesti 50 mila fran , hi? E basteranno per mettereia migliori coadizicni queste sorgenti? O non è ilcaso, piuttosto. di lasciare le cose al loro posto pe-rora ed aspettare. l'occasione favorevole per la co-struzione di uu nuevo acquedotto? Questa è unatoppa ; non un provvelim alito.

Tempesti dice che l'acqua non è tanto poca; eche il protetto attuale non esclude progetti piùimportante

Olierai-di spiega meglio la sua interrogazione eripete: veglione 50 mila lire; forse non baste-ranno; è prezzo dell'opera spenderle, se Pisa rimar-rà nelle stesse condizioni di deficenza di acque difronte alle moderne esigenze dell' igiene ? Sostienecome, anche per altre ragioni, d'indole igienica, siail caso di soprassedere per avere poi un buon con-d. tto.

Cuppari si rallegra che il consiglier Gherardigli dia modo di fare delle dichiarazioni : la Giuntaè concorde nel volere, come egli lo vuole, il nuovoacquedotto; ma finché a Livorno non sarà risolutaquesta benedetta questione delle acque, sarà diffi-cile potere prendere dei buoni provvedimenti per lanostra città Egli aveva sperato di ottenere la ri-soluzione per altra via: una Ditta importantissimadi Firenze aveva promesso il nuovo acquedotto, mada pochi giorni ogni speranza di trattative é statatroncata.

La Giunta si è occupata amorosamente dell'affare;ma è difficile trovare un concessionario ; e intantob sogna pensare a bere, perchè già ci vorrannosempre due anni a far venire l'acqua da 35 chilo-metri e più. Crede però che passerà pia di un secoloprima che l'acqua di Asciano sia insulfieente. In-vece di 50 mila lire, egli erede che se no spende-ranno solo 41 mila, quante sono state preventivate,

pecche l'ufficio tecnico ha fatto sempre, e va dettoa suo Onore, culti prevuativi non superati finoradai consuntivi.

Si approva il progetto alla unanimità; come siapprova ugualmente la so gituzione di tubolatura perla piazza S. Fr tucesco (relatore dott. Tempesti) esi passa alla dona tu la di sussidio fatta d Lila S3-

cietà per le corsa 1.3i 04v ali.Sapisto, a ;nasoni, propone L. 503 a notai dalla

Commissione di fiaanza.Toscaitelli fa subito quiesta MOZZA minaccia, ac-

colta dalle allegre proteste dei colleghi : di parlareper quasi due ore p ir svolgere tutto l'interessanteargomento; ma promette di esser breve, limitandosi'a larghissi-ne e capitali cansilerazioni.

Finora alla Società, per le corse è stato concessoun piccolo sussidio a titolo di incoraggiamentoessa ha dimostrato di averne fatto buon conto, siche conviene ora studiare il concetto, se sia utiledare a questa industria, che rappresenta uno dei piùgranli interessi e una delle ,più attive risorse diPisa, quell'appoggio fiaanziario che si merita. -

Ritiene che il Coniane lebba provvedere sul serioal consolidamento di (pesta inlustria dell'alleva-met to equino, e debba fare qualche cosa in van-taggio dei p averi contribuenti, colpiti dalle tassoelevate al maximum.

E:29a la questione al eineetto C)0Th)tni00; o siaugura che a Pisa, come è intendimento della So-cietà, p osaa costituirsi il centro dello corse inver-nali e mssa anche da qa osto lato rifiorire nellacittà il commercio per la permanenza dei forestierie il soggiorno degli sp)rtintits.

Raccomanda alla Giunta, che è salita al poterecon savi concetti di progresso, di preoccuparsi dellaquestione; perchè non si tratta di capire i bilanciin un modo o in un altro, ma di accontadtrli aduna espansione fruttuesa por bonefiaare, coll'aiutodi un' industria, i poveri cantribuenti.

Si votano alla unaninail L. 50.) di sussidio; e sivotano due nomi per completare il Consiglio dontCongregazione di Guaì.. Sao eletti i siga ri Vit-torio Nissim (voti 2.)) e avv. Niccolò S latini (viti i l).

Il sinlaao, pri na di passare alla sellata segreta,doinan la ai Consiglieri se abbiano da fare prop3ste.

Si alza il consigliere O igliardi ger prop orre ekesia inviato al Re un telegramma di protesta controla pace disonorevole.

Il sindaco si di-nostra dispiaeente di nin poterprendere in considerazione la proposta. Un 0013i-

glio amministrativo invaderebbe il campo dai poteripolitici, e poi la proposta genererebbe una disgu-stosa discussione, perchè come sarebbe lecito da unaparte proporre un telegramma, d'altra parte sarebbelecito proporne un altro; ed i Consigli Comunalidebbono lasciare ad altre assemblee la discussioaedi cose politiche.

Tutti i Consiglieri applaudono. Si chiude laseduta.

Arriva il consiglier cav. Cerrai.In seduta segreta si comunicano alcuni provve-

dimenti disciplinari e si nomina il titolare per lacondotta medica di Riglione nella persona dell'egre-gio dott.

Corriere dello " SportOggi al Velodromo Stampace, promosse dal

Veloce, Club avranno luogo alle ore 15,30 leseguenti corse:

Prima Corsa — Inaugurazione - m. 2000,giri 6, t. m. 3' 30" libera a tutti i Dilettanti.

Premi — j0 Necéssaire da scrivere in argentoossidato ed artisticamente lavorato — 2°) Ta-gliacarte in oro e argento — 3°) Spillo portafortuna, in oro e smalto.

Prima batteria : Ermolli Edoardo, Del VivoArturo, Jack, Poggesi Mario.

Seconda batteria: Rohrich Pericle, PardelliN'elio, Bosco Vittorio, Cenni Enrico.

I primi due arrivati di ciascuna batteria cor-rono la decisiva.

Seconda Corsa — Roma — m. 2000, giri 6,t. m. 3' 30". Libera a tutti i professionisti.

Premio complessivo L. 300.Prima batteria : Iacquier Angelo, De Gre-

gori Ettore, Baroni Lapo, Venturi Alfredo.Seconda batteria: Michelassi Guido, Bonini

Odoardo, Savi Gaetano, Mati Corrado.Terza batteria: Filippi Eugenio, Adams, Ven-

turi Aleardo, Manetti Cesare.I primi due arrivati di ciascuna batteria

corrono la decisiva.Terza Corsa — Firenze - m. 2000, giri 6,

t. m. 3' 30". Dilettanti.Premi — 1 0) Orologio stile Luigi XI — 2 0)

Lapis per catena in argento — 3°) Medagliaporta fortuna con n. 13 a smalto.

Prima batteria: Cenni Enrico, Pardelli Ve-llo, Ermolli &board°, Del Vivo Arturo.

Seconda batteria: Bosco Vittorio, Jack, Pog-sgesi Mario, Rohrich Pericle.

primi due arrivati di ciascuna batteriacorrono la decisiva.

Prezzi d' ingresso: Il prato Cent. 50 Primiposti L. 1.50 ( ingresso compreso ) Secondi

I. ( ingresso compreso )Fdnzionerà il totalizzatore.

Per la riunione ippica in giugno.Venerdì sera ebbe luogo uaa R11111311Z3

Società Alfe par le corse al galoppo, e sigettarono le prima, b ssi pii. usa riunione ip-pic.a da tenersi nel mese di giugno e che fa.gia da noi preantinziata.

Oggi siamo in grado di render noto che lacorse a giugno si faranno, se gli Eaticoncorreranno, anche per modesta somma, allaspese necessarie.

'‘TC.Lawn Tennis Club - Abbiamo saputo coma

in Pisa sia per costituirsi una società per fa-cilitare e rendere comune anche nella città no-stra il giuoco inglese del Lvon-rdnai‹.

tiie spendere anche utia parola di encomio e diincoraggiamento per lo sviluppo di questo grS-'nere di sport, sano e ginnastico per eccellenza,dove all'azione delle braccia e delle gambe siunisce una salubre attività polmonare.

Là fuori di porta alle piagge, tra il verdedegli alberi e la purezza dell'aria, i giovanottipisani potranno d'ora innanzi esercitarsi in que-sto giuoco, che oltre ad essere di gran modae in voga dovunque si raduna il mondo ehs-gante coamopolita, è estrem unente piacevole esalatifere.

Abbiatele velato la nota dei soci : sono 35 -per ora, ma questo numero crescerà — lo au-guro, altneao io, ai miei concittalini — se sisaprà, vincere la consueta apatia pisana e ilpregiudizio contro la novità. Tra i nomi di que-sti socii figurano ufilciali , studenti, giovanidell'aristocrazia, o presso a poco, pisana: questiu'tinui per verità sono pochi per ora; forse ri-marranno sempre pochi, ma è una cosa naturale,bisognava iinaginarlo tiao da principio; si sa....a Pisa non siamo Pisani Der nulla.

Alla Fattoria dello Fornacetto •jDI PROPRIETÀ

del Sig. FECkliCESCili 011S1133

• si trovano vendibili maglioli di

• 11,1PARIA, e di JORCII MADEIRA.• .•Per le richieste rivolgersi al Sig. Gio-

vanni Barsotti S. Agente alla sa MettaFattoria.

•es•s••■•••■•■••••■••■•■•■•••■•■•■■• 11.1

heti di Assicdrazini " DANUBIO „Autorizzata con R. Decreto 2z.' Maggio 1868

La Rappresentanza Generale per l'Italia, aventesede in Milano, Corso Vittorio Emanuele, n. 26,palazzo proprio, rende noto che ha nominato adAgente Principale della Societis in PISA il SignorCAV. RAG. GIORGIO Molti, con Uffici() ia via delMuseo, n. 3.

Situazione della Società al I.° Gennaio 1895Capitale sociale versato per intero L. 2,500,000, 00Fondi di garanzia • 31,409,945, 81

Capitati assicurati:Ramo incendi e trasporti. L. 2,225,470,720Ramo vita • 87,199,745Danni pagati in totale . . » 110,891,340

La Società. Danubio » assume assicurazionicontro i danni dell incemlio, scoppio ,Iel gas, delfulmine e degli apparecchi a vapore, trasporti; edassicurazioni sulla vita dell'uomo e rendite vitalizie.

Per una polemicaFra me e il corrispondente della Nazione

ha avuto luogo, di questi giorni, una polemicaa proposito della indignazione pubblica per letrattative di pace nella nostra città; e da Na-zione ha finito poi per non avere più spazio (l)da dedicare ai discorsi perciò più delle pa-role per il giornale fiorentino valgono i fatti ».

E i fatti, secondo la nonna Rnn questi: . iltelegramma inviato a S. M. il Re dall' in por-tante sodalizio della Fratellanza Militare, l'inci-dente sollevato nell'aduuanza del Consiglio Co-munale; e la protesta iniziata da un gran-dissimo numero di studenti.

Ebbene: se non mi facesse nausea la servi-

ANTICANIZEIVINIONEÉ nn preparato

speciale indicatoPCI. ridonare ai ca-pelli bianchi ed in-deboliti, colore, bel-lezza e vitalità dellaprima giovinezza.Questa impareggia-bile composizionepei capelli non è

4 una tintura , maun'acqua di soaveprofumo che non

macchia né la biancheria, nè la pelle e che siadopera colla massima facilità e speditezza.Essa agisce sul bulbo dei capelli e della barbafornendone il nutrimento necessario e cioèridonando loro il colore primitivo, favorendonelo sviluppo e rendendoli flessibili, morbidi edarrestandone la caduta. Inoltre pulisce pron-tamente la cotenna, far sparire la forfora. -Una sola bottiglia basta per conseguirneun effetto sorprendente.

Costa L. 4 la bottiglia.

Alle spedizioni per paccopos

itole aggiungere C. 80, i

A

Età. quasi mulesca del corrispondente sullodato,3o potrei mettere accanto alle parole ciei fattiinoppugnabili; ma mi limito soltanto ad unasemplice e breve confutazione.

Il Presidente della Fratellanza militare èil capitano Creste Gagliai di; chi al Comune,senza sollevare incidenti, perchè incidenti nonve ne furono, propose - e fu solo - un te-legramma al Re, fu il capitano Oreste Gagliardi;Ja protesta iniziata da un grandissimo (!) nunero di studenti, fu iniziata soltanto nia noncondotta a teimine e per le solite ragioni.

Si potrebbe aggiungere: elle di fronte al-l'importante sodalizio della Fratellanza,

1. bre si ricordato gli impoi tantissimi sodalizidei Reduci e dei Veterani; e che contro la pro-posta di un consigliere comunale si indicano-le indubbie manifestazioni di altri ventinoveconsiglieri!

La Nazione e il suo corrispondente, con unafaccia Eufficientemente tosta e suffusa di lan-guori. si appellano ai fatti e per fatti, a te-ti1}1oI1 iavt J buona fede (!), quando han

parlato di indignazione pubblica, presentanocon aria di trionfo il telegramma della Fra-tellanza Militare e l'incidente - come lo chia-mano loro - del Consiglio Comunale, dina coseaccadute e sapute quando la paleiniea era quasifinita.

Ci& che dimostra che, quando parTavano diindigrtazioni, di agitazioni o di alt: o, e cioèprima di conoscere il telegramma e di saperedell'incidente, prendevano a gabbo i lettori.

Ma lo spazio è prezioso anche per il Ponte;prezioso, è vero, in un'altra maniera; e chiudosubito la nauseante polemica.

U. GOlin0 del Don Chisciotte

PIÈ DEL PomTEBanca provinciale cooperativa pisana.

- I signori senatore prof. Dini, comm. prof.Bianchi e comm. prof. Nardi Dei, promuove-vano una Banca provinciale cooperativa pisanaallo scopo principale di procacciare i benefici;del credito agli artigiani ed esercenti la piccolaindustria, e il piccolo commercio.

11 4 febbraio n. s. in seguito ad una riu-nione di quasi tutte le notabilità del paese, edi non poche rappresentanze di alcuni luoghidella provincia, si costituiva in Pisa la Società,anonima con la denominazione del nuovo isti-tuto di credito.

Gli articoli, sui quali si basa la nuova Bancae che possono maggiormente interessare il pah-blko, sono i seguenti:

Art. 2. La durata della Società è di anni 50.Art. 3. Il capitale è costituito oltre che dalle

azioni sottoscritte dai convenuti ali' atto, daquelle che saranno sottoscritte in seguito ecui valore nominale per le prime dieci mila, èfissato in lire 25 per azione.

Art. 5. - Il capitale attualmente sottoscrittoè di L. 21075.

Art. 12. - Le azioni possono pagarsi a ratemensili almeno di L. 4.

Le operazioni ordinarie della Banca sono leseguenti:

1. Fare imprestiti con interesse ai soci concambiali da essi firmate o sopra a titoli pub-'Miei al portatore garantiti dallo Stato, dai co-muni e dalle provincie.

2. Ricevere depositi fruttiferi e per custodia.3. Aprire e tenere conti correnti.4. Fare esazioni pagamenti e incassi.5. Scontare le cambiali dei soci.6. Fare anticipazioni a soci sopra a note li-

quidate di lavori e accettate dal committentee sopra commissioni verificate di lavori.

Il consiglio d' amministrazione della dìancaprovinciale cooperativa rimaneva cosi composto:

Del Lupo Augusto, Lami ing. Vittorio, Mar-roni Tommaso, Tellini Bigongini Francesco,Tucci Riccardo, Gioli cav. Antonio, AgonigiPrimo, Salvadori avv. Francesco, Tempestidott. G. Domenico, e Garzella Graziano.

Il Consiglio d'amministrazione eleggeva a suopresidente il cav. Gioli Antonio.

A sindaci effettivi riuscivano nominati:Della Nave ing. Torquato, Zucchini Giovanni,

Rosai Francesco, e Taddei Giuseppe.A sindaci supplenti venivano eletti i signori:

"Tacci Giulio e Pera Attilio.

Per la Madonna di Sotto gli organi -Nel 1897 si celebreranno solenni feste giubilariin onore di 1aria S. S. di Sotto yli organi,patrona della città e archidiocesi pisana.

L'idea di questa solennità sorse in seno alCapitolo della Prilnaziale, che cercò poi ade-sioni e compose un Comitato.

Questo ha pubblicato un manifesto per invi-tare tutti cittadiei a partecipare alle feste inonore del Giubileo della Nostra Madonna percui fu il motto sauto della grande e gloriosaRepubblica

« Prolege, Vrgo, Pisas ».

Ai Cavalieri. - Perchè mai giovedì nelpoinei iggio il tempio dei Cavalieri era gremitodi pubblico e... di agenti di questura e dell'armabenemerita ? Il pubblico era accorso ad ascol-tare una confai rza del rev. Conti, il dotto esimpatico quareshnalista del Duomo, quegli altrierano incaricati di i tner d'occhio dei fantasticiprovocatori di discesa: ni.

Poiché la questa!.1 -veva creduto sul serioche a Pisa ci po . e--e ssere della gente cosìpoco educata, e Lute ine90 ospitale, da far delchiasso perché il Ci••e ITaiversitario cattolicoaveva incaricato un ..,ai ore di esporre congalli° e rispetto delle :li; UI opinioni, le pro-prie idee sai doveri 'ci I at tolici nei tempi pre-senti!

Capisco che il ;Un'a lila conferenza sapevatrappo di rivo'uziemari e sembrava in si ridentecosti aato col carattere dell'Istituto a ben ficiodel quale la conferenza veniva fatto, cubi chenasceva il sospetto che si volesse, col pretestodella carità, favorire qualche altra cosa : maognuno potè convincersi che si tt attava di unainnocente, sebbene abile, récla

Del resto il Conti ha troppe bui n sei so permettersi a fare il provocatore; P li invece fala sua propaganda molto abilnece,

dosi il rispento degli avversarì,

Musica Sacra ai Duomo. - ti seivitio di musicaper le funzioni vespertine della Settimana Santasarà distribuito nel seguente modo.

Nel giorno di mercoledì primo verranno eseguitii Responsi, le Lamentazioni, il Christus ed il Mi-serere del maestro Niccola Benvenuti.

Nei seguenti giorni di giovedì e venerdì, avremol' esecuzione dei Responsi, delle Lamentazioni e delMiserere del chiarissimo maestro Oreste Guidottied inoltre il Christus del maestro Benvenuti.

Per 1111 Sindaco. - Nell'ultima adunanza del Con-siglio Comunale di Vicopieano, quattordici consiglierihanno proposto la nomina del cav. Raffaello Lan-ducci, a bindaeo di quel Comune.

È da notarsi che all'adunanza mancavano sei con-siglieri, dei quali quattro sarebbero stati contrarialla nomina e due mandarono la loro favorevoleadesizne_

Al Domo_ - Oggi alle ore 17 11 rev. prof. Dome-nica Conti terrà una conferenza sul tema - L'amoredi Patria.

Consiglio Provinciale. - L'adunanza del ConsiglioProvinciale è stata fissata per il giorno 8 di aprilealle ore 9.

- n aignor dott. Oreste Garnbinielargito L. 300 alla Congregazione di Carità.

Anche la Società Adriatica di Sicurtà elargivalire 200 all'Istituto benemerito.

Concerto Gratuito - La Banda del 23°reggimento Fantelia quest'oggi dalle oi e 12 emezzo alle 14 eseguirà in piazza S. Niccolaseguente in ogramma:1. Mozart - il Flauto Magico, Sinfonia.2. Meyerbeer - Roberto il Diavolo. atto 5.*3. Bizet - I Pez.catori di Perle,Fantasia4. Es pi n os a - Moraima, Capriccio.5. Grieg - Norwegiennes, Danze.

a71 CZ., t tt2.- C-

ira parrucche e PnuStasera ha luogo l' ultima rappresentazione

del Lohengrin.Chi non ha udito ancora l'opera meravigliosa

di Vagner, si rechi stasera al R. Teatro Nuo-vo che si schiude per l'ultima volta in questastagione di gala all'opera in musica.

A tutti gli esecutori valorosi dell'opera Wa-gneriana noi mandiamo saluti ed augnri.

DICHIARAZIONE

I sottoscritti formalmente dichiarano che essi solisono i firmatari del Manifesto teste pubblicato, colquale hanno inteso di ricordare le future feste gin-bilari della Marittima di Sotto gli Organi e nellostesso tempo far conoscere i nomi delle persone checon apposita lettera, avevano elette ed invitate acoadiuvarli, anche per maggior vantaggio della città,alla riuscita delle feste stesse.

Ciò del resto evidentemente apparisce leggendoil manifesto medesimo, specialmente là dove è detto- Vi diamo qui sotto il none etc. etc. --

C. G. SaLvionC. h COCCAPANI

C. A. DESTANTI2E3- ANTHONY

C. L. Steyr.

a Caro Enrico,e Ti prego far noto che ìo non ho per niente ade-

« rito al Comitato per i festeggiamenti del cinquan-« timo anniversario di una festa religiosa e che« non ho firmato nè autorizzato nessuno a« il manifesto.

« Ti ringrazio e credimi

Pisa, 26 marzo 1896.tuo amico

Avv. GIUSEPPE ALBERT'.

Al sig. ENRICO MAllARINI

Direttore del Ponte di Pisa.

Anche i signori avv. Giuseppe Del Punta, e FortnnatoCinti ci hanno pregato a fare pubblicamente identichedichiarazioni.

Un amore di bimba, di appena 2 anni e mezzo,Imma Sighieri, veniva rapita, giovedì scorso,all'affetto della famiglia da un fiero morbo checerca le'sue vittime fra i teneri bocciuoli dellerese, fra i piccini, che sono il raggio di soledi ogni casa.

Povera Imma, orgoglio e delizia, amore esperanza dei tuoi!

Ai nonni, ai genitori, Ettore e Maria, deso-latissimi per tanta perdita, noi mandiamo lenostre sincere condoglianze, come partecipa-zione al dolore di tutti gli amici, ogni confortoessendo vano dinanzi alla tomba tanto imma-turamente apertasi per il loro angioletto.

ENRICO MAllARLNI, Direttore respona.

Tip. T. Nistri e C. -

Profumeria AMORSpecialità Privilegiata

DI

kgelo MIGONE eMILANO

Premiato colle più alte Onorificenze.

La bontà dei prodotti, la soavità del pro .-fumo, l'eleganza del et confezione, unitamenteal suo basso prezzi., fanno della

PROFUMERIA

un articolo dei più ricercati e convenienti.

AMOR - MIGONE ESTRATTO

AMOR - MIGONE SAPONE

AMOR - MIGONE POLVERE di RISO

AMOR - MIGONE ACQUA per TOLETTA

AMOR - MIGONE ACQUA DENTIFRICIAAMOR - MIGONE POLVERE DENTIFRICIAAMOR - MIGONE BUSTA PROFUMO

AMOR - MIGONE SCATOLE per REGALI.

GABINETTO

Medico 11figne1ico)

La Sonnambula Annad'Amico dà consulti perqualunque malattia e do-mande d' interessi parti-colari. I signori che desi-derano consultarla percorrispondenza de vo noscrivere, se per malattia,i principali sintomi delmale che soffrono, se perdomandare di affari di-chiarare ciò che deside-rano sapere, invierannoL. 5, in lettera racco-mandata o cartolina va-glia al prof. PIETRO-D'AMICO, via Roma, 2,piano 2.0 BOLOGNA.

SEMENTI D'ORTAGGI Novità. 1896. - Cavoitiore," Palla di neve " un cartoccio di

senienti L. I. - Pomodoro " Senza rivale ,, L. L - Melone, " Spino ba-stardo „ L. I. - Zucca di Toklio, L. I. Fagiolo nano Limonta L. 0,40.Fagiolo arrampicaute Lima, L. 0,40. - Aglio di Trebisonda L. 1. - Le7 novità prese assieme I.. 5,00.

Cassetta contenente 25 cartocci delle migliori qualità di sementi i eda orto assortiti in maniera da produrre civaie e legumi L. U

durante tutta l'annata e bastanti per una famiglia di quattro o cinquepersone. - Franco a domicilio.

Collezione composta di 12 piante innestate: 2 Albicocchi- 2 Peri -1 Meli - 2 Peschi - 2 Susini - 2 Cotogni.

Imballate e franche alla Stazione di Milano, Lire 10, 00.

Stabilimeiito Fondato "lel 1 817 - I.1 più vasto cl• Italia.

firmare

I suddetti articoli si vendono presso tuffi i negozianti di Profumerie, Farmacisti e Droghieri.

Deposito generale A.. MIGONE e C., Via Torino, 12 - MILANO. 2

SEMENTI Foraggi - Smunti di Trifoglio pratense, Erba !dedica, Lapiaella, Sulla, Erba Maggenga, Erba Bianca, Ginestrina, ecc.Cereali - drena Marini-da, Frumento Marznole, Segale di lviinavera, Orzo, Granoturco, Riso, Panico, Miglio, ecc.

Iff vTE Aloeri fruttiferi - Agrumi - Olivi - Gelsi - Piante per iinboschimento - per viali - per siepi da difesa - pe rOrnamento - Clunelie - Magnolie - Rosa - Abeti - Cipressi - Rampicanti.

Premiato Stabilimento Agrario Botanico FRATELLI INGEGIVOLI MILANO Corso Loreto, R. 45.

Novità 1896. - Vt-rbetui. RinSEMENTI DI FIORI della Plata, uu cartoccio di sementiL. I. - Astri del Giappone L. 1,50. - Calendula pluvialis L. O, 50, -Viola del pensiero della Vedova, L 1. - Tuberosa " Albino „ un bulboL. 0,75. - Papavero splendente L 1.- Solanum virgineuin L. l ecc-, ecc.

Le 14 novità di fiori 1896, preso assieme L. 10,00.

contenente 20 qualità di sententi di fiori scelti fra le più belloCassetta per ornamento di giardini e per coltivazione in vaso.

Franco di botte le spese in qualsiasi Comune d' Italia.Lire 3, 50.

Collezione composta di 10 piante di Rose in 10 colori . N. 6 Roserifiorenti - N. 4 Rose Thea.Franche ed imbahate in qualsiasi Comune d'Italia, Lire 9. 00.