2° circolo didattico niscemi - secondocircoloniscemi.gov.it niscemi... · attraverso...
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2° Circolo Didattico Niscemi ANNI SCOLASTICI
2016/2017- 2017/2018- 2018/2019
PTOFPiano triennale dell’offerta formativa
“Educare è come seminare: il frutto non è garantito e non è immediato, ma se non si semina è certo che non ci sarà raccolto.” CARLO�MARIA�MARTINI
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Carissimi Alunni, Carissime Famiglie,
Mi presento: sono il nuovo Dirigente Scolastico. Mi chiamo Franco Ferrara e
raccolgo l�impegnativo compito passatomi dalla stimatissima collega, Prof.ssa
Alessandra Camerota, che in questi anni ha realizzato, insieme ai docenti e a tutto
il personale, la nuova identita` che caratterizza il 2° Circolo Didattico di Niscemi.
Il mio desiderio, per l�anno scolastico appena iniziato, e` che tutta la Comunita`
Educante, Alunni, Docenti, Personale e Famiglie, possa continuare a crescere in
spirito di collaborazione, in serenita`, in ricchezza culturale.
Sono certo che sapremo camminare insieme con l�impegno e l�entusiasmo utili per
affrontare le difficolta` valoriali dei nostri tempi ancorandoci , come sempre, ai
principi fondanti dell�educare: l�inclusivita`, la solidarieta`, il rispetto e la legalita`.
Il CAMBIAMENTO sembra essere il tema centrale dell�anno scolastico in corso,
grazie anche alle novita` introdotte dalla legge 107/2015 della �Buona Scuola�, sulla
quale non mi soffermo; vorrei, invece, condividere con voi l�importanza di saper
affrontare in modo costruttivo e produttivo qualsiasi cambiamento, trovando
insieme soluzioni e iniziative.
A tutti auguro un lavoro sereno e … buon anno scolastico!
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IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA
FORMATIVA
CHE COSA È IL PTOF?
PREMESSA
IL PIANO SECONDO LA LEGGE 107/2015
I PRINCIPI ESSENZIALI E LINEE DI INDIRIZZO
I PRINCIPI ISPIRATORI DEL PTOF
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PREMESSA
A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto si presenta in tempi e modi differenziati:
PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
PIANO ANNUALE DELL’OFFERTA FORMATIVA
Il primo raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario.
Il secondo chiarisce gli aspetti organizzativi e progettuali dell’offerta formativa ed è elaborato all’inizio di ogni anno
scolastico.
La normativa richiede che l'istituzione scolastica effettui “la programmazione triennale dell'offerta formativa per il potenziamento dei saperi e delle competenze degli alunni e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali”.
Il presente Piano Triennale dell'Offerta Formativa rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale del 2° Circolo Didattico di Niscemi ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che la scuola intende adottare nell'ambito della propria autonomia.
E’ il documento di impegno tra la scuola e il territorio, incentrato sul rapporto scuola- alunni- famiglia , tenendo conto di tutti i portatori di interesse che contribuiscono all’ampliamento dell’offerta formativa.
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IL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA (PTOF)
LEGGE 107/2015
Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) è redatto nel rispetto di quanto previsto dalla L.107/2015, commi 14, 1, 7, 11, 12, 24, 28, 57-58, 70-72, 124.
Comma14 (sostituzionedell’Art.3del275) «Art. 3 (Piano triennale dell'offerta formativa). - 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il piano triennale dell'offerta formativa, rivedibile annualmente. Il piano e' il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa e organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia.
2. Il piano e' coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi, determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8, e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realta' locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, valorizza le corrispondenti professionalità e indica gli insegnamenti e le discipline tali da coprire:
a) il fabbisogno dei posti comuni e di sostegno dell'organico dell'autonomia, sulla base del monte orario degli insegnamenti, con riferimento anche alla quota di autonomia dei curricoli e agli spazi di flessibilità, nonché del numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente;
b) il fabbisogno dei posti per il potenziamento dell'offerta formativa. 3- Il piano indica altresì il fabbisogno relativo a: - i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, nel rispetto dei limiti e dei parametri stabiliti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119, tenuto conto di quanto previsto dall'articolo 1, comma 334, della legge 29 dicembre 2014, n. 190, - il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, nonché - i piani di miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 28 marzo 2013, n.
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PRINCIPI ESSENZIALI E LINEE DI INDIRIZZO
(in coerenza con quanto previsto dalla L.107/2015 art.1 c.14)
A. Innalzare le competenze degli alunni con i traguardi fissati e attesi dalle indicazioni nazionali per il curricolo 2012
Attraverso:
• Messa a punto del curricolo verticale, linguistico, matematico, tecnologico e digitale. • Progettazione di attività didattiche curricolari ed extracurricolari in coerenza con i risultati di
apprendimento degli alunni. • Definizione di percorsi di continuità e di orientamento per gli alunni • Previsione di indicatori efficaci per rendere osservabili e valutabili i processi e le azioni
previste dal P.T.O.F.
B. Contrastare le disuguaglianze socio-culturali e prevedere percorsi e azioni per valorizzare la scuola intesa come comunità attiva.
Attraverso:
• Pianificazione delle attività che comportino concretamente lo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza
• Valorizzazione del merito scolastico e dei talenti. • Attuazione dei principi di pari opportunità sulla base delle iniziative di educazione
all’affettività, alla prevenzione della violenza in genere, al piano dell’inclusività..
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I PRINCIPI ISPIRATORI DEL P.T.O.F.
La scuola e le persone che in essa operano (Dirigente scolastico, insegnanti, personale non docente) si ispirano ai Principi educativi e di progettazione formativa che seguono.
Autonomia scolastica:
La scuola dell’autonomia è quella dove vengano valorizzate le libertà, le capacità di decisione e di assunzione di responsabilità a tutti i livelli.
Allo stesso modo è valorizzata l’autonomia di ricerca e di sviluppo e quindi le capacità progettuali e di elaborazione culturale originali di tutti e di ciascuno.
Progettazione:
La scuola di qualità, quella che progetta consapevolmente, è la stessa in cui tutti si impegnano al miglioramento continuo della qualità dell’offerta formativa e di servizio, attraverso le attività di progettazione – attuazione – controllo – valutazione – riprogettazione – documentazione, sulla base di parametri definiti e condivisi collegialmente.
Collegialità:
Modalità di organizzazione della scuola di qualità che si articola in gruppi di lavoro, condivisione di progetti, rispetto e assunzione di decisioni prese a livello di Collegio Docenti, di Gruppi di Ambito, sottogruppi, di Team-work e di Consigli di classe e intersezione.
Ricerca, Aggiornamento e Autoaggiornamento continuo:
• Utilizzazione dei momenti di programmazione collegiale come occasione di confronto e approfondimento delle proprie competenze professionali
• Affermazione dell’ aggiornamento continuo come dovere professionale. • Sviluppo consapevole di un atteggiamento di ricerca e spirito di innovazione.
Scuola attiva e creativa:
Quella dallo stile sperimentale e creativo diffuso, in cui tutti i soggetti interessati si sentano impegnati a costruire percorsi di crescita reale per tutti gli alunni, volti costantemente alla ricerca delle soluzioni più confacenti, nonché da attori e osservatori orientati ad interpretare, ed eventualmente autocorreggersi, anche un processo di miglioramento.
Di apprendimento:
La scuola attenta a progettare intorno all’alunno ambienti ricchi di occasioni di formazione, apprendimento, crescita, benessere.
Orientamento
La scuola capace di orientare attraverso la conoscenza del sé, delle proprie attitudini, delle aspirazioni e capace di aprirsi al mondo entrando in relazione positiva con le opportunità del territorio e della comunità umana.
Successo formativo:
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Il nuovo modello di scuola che implica una metodologia didattica capace di sviluppare interessi, vocazioni, scelte e di sostenere gli alunni nel processo di formazione dell’identità personale e di acquisizione della capacità di autodirezione
Personalizzazione:
La scuola attenta ai ragazzi in difficoltà di apprendimento, che elabora percorsi differenziati e piani educativi personalizzati, per raggiungere sinergicamente con le famiglie i medesimi obiettivi di orientamento, capace di stimolare progetti di vita che proseguiranno poi nei successivi gradi d’istruzione.
Servizio alle persone: .
La scuola capace di definire la propria offerta formativa, il proprio progetto educativo, sapendo interpretare ed interagire con i bisogni, gli interessi, le aspettative degli alunni, dei genitori e della committenza sociale.
La scuola partecipata, in cui gli utenti assumano un ruolo nella determinazione delle caratteristiche, dell’efficacia, della qualità dell’offerta formativa, in cui si generi valore nella relazione attraverso la soddisfazione, sia di chi eroga il servizio sia di chi ne fruisce.
Diversità e inclusione:
La scuola capace di valorizzare le diversità e di promuovere l’integrazione.
Comunità:
La scuola in grado di crescere come Comunità, di educare attraverso:
la condivisione dei valori della nostra Carta Costituzionale, nella quale alunni, genitori, insegnanti, Dirigente scolastico, personale amministrativo e collaboratori scolastici interagiscono per promuovere la crescita dei nostri ragazzi e della loro personalità umana.
Patto formativo
La scuola capace di darsi obiettivi condivisi, di attivare procedure di controllo e di verifica attraverso la condivisione e il confronto tra gli attori del processo educativo: alunni, insegnanti, genitori e associazioni di genitori.
Rapporto con il territorio:
La scuola che entra in relazione positiva e in sinergia con il territorio circostante, recependo i bisogni formativi e stimolando gli Enti locali, le associazioni, il volontariato, le realtà economiche e le forze sociali a collaborare alla loro realizzazione.
Certificazione.
La scuola capace di valorizzare le competenze di ciascuno proponendo percorsi di eccellenza e promuovendo la cultura della certificazioni.
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AREA
DELL’ORGANIZZAZIONE
E
DELL’INCLUSIONE
LA MISSION DELLA NOSTRA SCUOLA
APPROCCI METODOLOGICI
SCUOLA DELLA CONTINUITÀ
EDUCAZIONE ALLA SALUTE
SCUOLA DELL’INCLUSIONE E DEL SUCCESSO FORMATIVO
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LA MISSION DELLA NOSTRA SCUOLA: “il dover essere di ciascuno di noi ”
La “mission” del 2° Circolo Didattico si concretizza verso:
I diritti dei bambini
Le bambine ed i bambini, che vengono a scuola chiedono implicitamente / esplicitamente di trovare un clima sereno, adulti capaci di ascoltare, richieste chiare, coerenti, semplici, comportamenti lineare e la meta chiara di ogni azione così come di ogni regola. Ecco perché la scuola deve orientare.
Una scuola per tutti e per ciascuno
La scuola ascolta, osserva prima di progettare. Pensa ai bisogni collettivi e quelli individuali. Ha un’organizzazione rigorosa proprio per rassicurare ed allo stesso tempo è flessibile sotto il profilo didattico perché consapevole che l’apprendimento è frutto di un processo e non di un percorso lineare [lezione – ascolto – ripetizione]. Tale flessibilità prevede il coinvolgimento consapevole e fortemente partecipativo dei soggetti che vengono a scuola per crescere ed imparare.. Ecco perché la scuola deve orientare.
Una scuola sveglia ed attenta al futuro
Ogni bambino deve SCOPRIRSI prima di conoscersi e REALIZZARSI. Ecco perché la scuola deve orientare.
La Mission del nostro Circolo mira a garantire il successo formativo di ogni bambino, favorendo:
La maturazione e la crescita umana
Lo sviluppo delle potenzialita’ e personalita’
Le competenze sociali e culturali
L’azione educativa è orientata ai seguenti:
Valori
Identita’
Integrita’
Solidarieta’
Accettazione della diversita’ e dello svantaggio nel rispetto della persona
Dialogo
Confronto
La nostra scuola si pone di conseguire:
La promozione della prima alfabetizzazione culturale
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attraverso l’organizzazione dei vari linguaggi finalizzati al sapere, al saper fare, al saper essere e al saper divenire. Realizzare le conoscenze e abilità di base che valorizzino le risorse dell’intelligenza in tutte le sue espressioni, per un sviluppo pieno della personalità.
La formazione della persona
e del cittadino nel quadro dei principi affermati dalla Costituzione della Repubblica Italiana e delle direttive della Comunità Europea
Le lingue e i nuovi linguaggi
La promozione delle conoscenze delle lingue comunitarie nel quadro delle competenze europee e i linguaggi dell’alfabetizzazione informatica.
Le educazioni
L’educazione alla pace e alla gestione consapevole dei conflitti, per superare positivamente attraverso accordi, patti, compromessi e divergenze personali e di gruppo nella vita sociale,
L’educazione alla salute e al benessere dell’organismo psico-fsico come modalità di prevenzione attiva del disagio;
L’educazione alla legalità per promuovere la formazione di una cittadinanza attiva e consapevole
l’educazione all’ambiente attraverso l’uso attivo e consapevole di metodologie scientifiche
L’educazione al piacere della lettura e alla fruizione personale del patrimonio culturale e artistico e storico.
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APPROCCI METODOLOGICI
La pratica metodologica si organizza con modalità diverse, finalizzate a rendere più efficace
l’intervento formativo, attente alle eventuali necessità di personalizzare i percorsi per gli alunni:
• lezione collettiva nel contesto della classe • attività per gruppi ristretti • discussione e condivisione dei risultati • interventi individualizzati • percorsi progettuali realizzati con la classe singola o a livello di interclasse • applicazione di nuove metodologie e di strumenti informatici innovativi
La scuola non può prescindere dalla riflessione sulle strategie didattiche per rendere più efficace l’insegnamento, adeguandolo alle nuove esigenze culturali e ai nuovi strumenti tecnologici, indirizzati verso metodologie che superino la visione di una scuola meramente trasmissiva di conoscenze.
la relazione educativa:
Nel rispetto della libertà d’insegnamento di ogni docente, si propone un modello in cui al centro di ogni processo di insegnamento- apprendimento insiste la relazione educativa centrata sull’allievo. In questo modo l’alunno trova piena corrispondenza nei suoi bisogni di crescita e la comunità educante ( famiglia, docenti, istituzione scolastica, enti formativi territoriali) può positivamente concorrere a potenziare e sostenere tale processo.
Il benessere organizzativo:
In un clima di accoglienza positivo alunni e insegnanti devono vivere l’esperienza scolastica in modo sereno e gratificante. Tutti devono sentirsi accettati per quello che sono e ciascuno per quello che è.
L’apprendimento cooperativo:
Altro aspetto particolarmente importante è quello di considerare l’immagine sociale dell’apprendimento. La condivisione di idee ed esperienze è essenziale perché la costruzione del sapere è sostanzialmente un fatto sociale, esso si costruisce nell’interagire comunitario, il cosiddetto Cooperative Learning. Allora gli alunni devono essere abituati a confrontarsi, a discutere, a dibattere, per arrivare a decisioni condivise e scelte il più possibile rispettose del parere di ciascuno.
Si promuove così la costruzione di un sapere articolato che tenda a sviluppare una visione sistemica della realtà utilizzando un’integrazione tra le varie discipline di studio.
Perché il sapere sia teoricamente efficace per gli alunni, si auspica di partire sempre dalle conoscenze già acquisite dai bambini per ampliarle man mano attraverso un procedimento ricorsivo e la loro organizzazione in mappe concettuali.
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Il nostro Circolo utilizza le opportunità comunicative messe a disposizione dalle nuove tecnologie della comunicazione promuovendo la corrispondenza scolastica, e utilizza piattaforme nelle quali viene promosso l’apprendimento collaborativo.
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SCUOLA DELLA CONTINUITÀ
Il nostro Circolo è formato da due ordini di scuola: infanzia e primaria, La scuola mette in atto una serie di azioni e strategie organizzative per favorire la continuità fra i due segmenti e prevenire il disorientamento e il disagio nel passaggio fra gli ordini. Innanzitutto la continuità è favorita dalla gestione unitaria dell’istituto da parte del Dirigente Scolastico assicurando condizioni di dialogo e confronto fra le varie componenti della scuola.
Incontri scuola infanzia-primaria-secondaria sono istituite le commissioni: infanzia-primaria e primaria-secondaria, per la formazioni delle classi e per il passaggio delle informazioni sulle caratteristiche complessive degli alunni.
Sono previsti incontri dipartimentali, consistenti in momenti di raccordo e di verifica del curricolo tra insegnanti della scuola dell’infanzia e insegnanti della scuola primaria; momenti di raccordo e di verifica del curricolo di Circolo tra insegnanti della scuola primaria e insegnanti dei dipartimenti disciplinari della scuola secondaria di primo grado
Il 2° Circolo adotta un curricolo unitario dai 3 ai 10 anni, sulla base delle Indicazioni Nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del primo ciclo d’istruzione, per garantire continuità ed efficacia ai processi d’apprendimento.
La risorsa tempo è un elemento fondamentale nella gestione degli apprendimenti e delle competenze. I contenuti generali verranno declinati nelle programmazioni individuali degli insegnanti in contenuti specifici partendo da una lettura consapevole dei bisogni della singola classe e dei suoi alunni. I contenuti proposti saranno funzionali all’acquisizione di abilità che saranno connesse al profilo in uscita delle competenze che possederanno gli allievi al termine del primo ciclo d’istruzione.
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EDUCAZIONE ALLA SALUTE
Le attività di educazione alla salute e di informazione sui danni alla salute sono inquadrate nello svolgimento ordinario delle attività educative e didattiche attraverso l’approfondimento di specifiche tematiche in connessione a iniziative progettuali offerti dal territorio, da associazioni ( UNICEF ) e da enti . L’evoluzione della nozione di salute verso una concezione meno statica esige che l’educazione alla salute abbia come obiettivo il pieno sviluppo delle possibilità dell’individuo di vivere in armonia col suo ambiente. Tale educazione deve essere orientata a far prendere coscienza a ciascuno delle proprie responsabilità nel mantenimento della salute attraverso una condotta consapevole di vita sana e cibo sano.
Rendersi conto che il proprio benessere personale è legato alle buone relazioni familiari e sociali, per cui si aiuteranno gli alunni ad integrarsi in modo armonioso nella vita e nella società attraverso una partecipazione costruttiva e responsabile.
E’ necessario quindi predisporre un percorso educativo che, attraverso la conoscenza (sapere) induca comportamenti (saper fare) coerenti con un modello di vita improntato al benessere globale della persona (saper essere).
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SCUOLA DELL’INCLUSIONE E DEL SUCCESSO FORMATIVO
L’inclusione e il successo formativo di tutti i nostri alunni sono lo scopo principale della scuola. In modo particolare, la risposta alle nuove problematiche della disabilità, dei disturbi specifici di apprendimento e dei bisogni educativi speciali rappresentano un obiettivo strategico della nostra scuola. Il Circolo attua la piena accoglienza nei loro confronti consapevole che la diversità è una risorsa e che un’utenza sempre più diversificata che presenta una pluralità di bisogni formativi, ed un variegato ventaglio di disagi sono l’evoluzione normale di un ambito territoriale in crescita e con forte flusso immigratorio. Per fare fronte a queste problematiche la scuola si è dotata di due organi funzionali. Il gruppo di lavoro per l’handicap GLH e il gruppo di lavoro per l’inclusione scolastica GLI .
Integrazione degli alunni con disagi L’inserimento degli alunni diversamente abili nelle sezioni/classi è finalizzato alla piena integrazione di ognuno.
Nell’assegnazione dei docenti alle classi/sezioni, nella formulazione degli orari e dei criteri di utilizzo delle risorse disponibili (spazi e attrezzature) l’istituzione scolastica presta particolare attenzione alle classi e alle sezioni in cui sono inseriti alunni diversamente abili. Per ciascun alunno in situazione di handicap, la scuola, in collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale predispone un apposito Piano educativo individualizzato.
Per favorire l’integrazione la scuola si avvale di insegnanti statali specializzati e dei collaboratori scolastici con “Incarichi specifici”.
La scuola, inoltre, segnala le necessità di assistenza specialistica alla persona agli Enti Locali che, a loro volta, forniscono il personale necessario come supporto all’attività docente.
In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe o tutto il gruppo in cui è inserito alunno con handicap; le attività di tipo individuale sono espressamente previste nel piano educativo. Per affrontare in modo sistematico le varie problematiche connesse, la scuola ha istituito il Gruppo di lavoro per l’Handicap.
Il G.L.H, discende direttamente dalla normativa D.M. 122/94 e LEGGE 104/92 e si occupa in modo specifico di tutto quanto riguarda la gestione delle dinamiche educative, relazionali e burocratiche legate alla disabilità: dall’assegnazione alla classe al monitoraggio dell’azione educativa, ai rapporti con le famiglie e con gli specialisti della ASl.
E’ composto dal Dirigente Scolastico che lo presiede, dagli insegnanti di sostegno dai coordinatori di classe e dai genitori degli alunni disabili, dall’assistente sociale del comune e dall’equipe psico-pedagogica della ASL.
Funzioni: Il GLH cura tutte le problematiche relative agli alunni riconosciuti diversamente abili. promuove la collaborazione e il dialogo con le famiglie coinvolte e con i vari enti deputati al problema della disabilità. Promuove la sperimentazione di buone prassi e la promozione di un ambiente favorevole per l’apprendimento degli alunni diversamente abili. Il Gruppo H (GlH), si riunisce ad inizio d’anno ed ogni volta che se ne ravvisi la necessità, su convocazione del dirigente scolastico.
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Il nostro Circolo, già negli anni passati, si è impegnato attivamente in un progetto di ricerca azione per la prevenzione dei Disturbi Specifici dell’Apprendimento, grazie anche all’impegno del referente del gruppo in quanto persona già specializzata in campo.
La normativa sui disturbi specifici di apprendimento (DSA) in ambito scolastico ha introdotto, per la prima volta in un testo di legge, sia la definizione di DSA, sia quelle di dislessia, disgrafia, disortografia e discalculia, e ne ha disciplinato gli opportuni interventi.
Attraverso una mirata attività dell’insegnante specialista la nostra Scuola ha avviato un processo di riflessione e scoperta sui DSA, “disturbi” subdoli, in quanto non hanno un’identità ben identificata e, soprattutto, non sono mai identici nelle loro manifestazioni.
Gli insegnanti hanno partecipato alle iniziative di formazione promosse negli anni.
Nei confronti degli alunni con DSA, la scuola:
• Attua iniziative mirate di prevenzione delle difficoltà e dei disturbi specifici di apprendimento fin dalla scuola dell’Infanzia ;
• Monitora i processi di apprendimento evidenziati dagli alunni in lettura e scrittura attraverso l’utilizzo di prove oggettive ;
• Collabora con l’ASL per l’individuazione precoce dei Disturbi specifici dell’apprendimento, con il coinvolgimento delle famiglie;
• Predispone gli strumenti necessari per la piena attuazione del diritto di apprendimento; • Elabora i Piani Didattici Personalizzati, in base alla normativa prevista ( lineeGuida per
alunni con DSA e Legge 170/2010 .
La direttiva del 2012, con cui il MIUR ha accolto gli orientamenti da tempo presenti in molti Paesi dell’Unione europea, precisa il concetto di Bisogni Educativi Speciali (BES), che si basa su una visione globale della persona fondata sul profilo di funzionamento e sull’analisi del contesto. La direttiva amplia al di là dei DSA l’area delle problematiche prese in considerazione, quali, ad esempio, i deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell’attenzione e dell’iperattività, nonché il funzionamento intellettivo limite, e introduce il tema dello svantaggio socio-economico, linguistico, culturale.
Si evidenzia il ruolo fondamentale dell’azione didattica ed educativa, e quindi il dovere della Scuola di realizzare la personalizzazione del processo formativo di ogni alunno, facendo attenzione nel distinguere tra ordinarie difficoltà di apprendimento, gravi difficoltà e disturbi di apprendimento.
Nei confronti dei BES il nostro Circolo rileva:
i casi all’interno dei Consigli di classe/intersezione e individua le aree di funzionamento della persona nelle quali intervenire;
adegua le programmazioni delle discipline ai casi, attraverso la strutturazione di un Piano Didattico Personalizzato;
Al fine di gestire in modo sistematico e integrato le varie problematiche la scuola ha istituito il Gruppo di lavoro per l’Inclusione scolastica il G.L.I.
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Ha la funzione di analizzare le situazioni di alunni con disturbi specifici di apprendimento D.S.A., bisogni educativi speciali B.E.S. e alunni con ritardi di apprendimento a rischio di dispersione nell’ambito dei plessi di competenza, e di coordinare le risorse dell’Istituto sia umane sia materiali al fine di trovare ed impiegare le strategie didattiche ed educative più appropriate.
Obiettivi : IL G.L.I. ha l’ obiettivo è di favorire i processi di inclusione, la piena integrazione al gruppo classe e le condizioni per il successo formativo di tutti gli alunni e in particolare per coloro che si trovano in situazione di disagio. A tal fine esso si fa promotore delle seguenti azioni:
a- rileva le situazioni di disagio e gli alunni con bisogni formativi speciali;
b- promuove, per tutti gli alunni con disturbi specifici di apprendimento DSA e bisogni educativi speciali BES, un Piano Didattico Personalizzato che, in considerazione della natura dei disturbi/svantaggi riconosciuti, faccia seguire una proposta didattica adeguata e condivisa con la famiglia, in cui tutti gli operatori siano messi a conoscenza delle scelte metodologiche da adottare sinergicamente ed eventualmente da compensare con interventi che garantiscano il benessere psico-fisico dell’alunno. I Piani personalizzati di norma sono consegnati alle famiglie entro il mese di novembre, sono obbligatori per i D.S.A. certificati e da estendere su proposta del consiglio di classe anche agli alunni B.E.S. La legislazione nazionale sui BES favorisce l’introduzione di percorsi personalizzati per tutti gli alunni che richiedano risposte specifiche a specifici problemi.
Per l’anno scolastico in corso, i gruppi predisporranno un Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) dove si forniranno elementi di riflessione da inserire come integrante del PTOF d’Istituto (CM 8/2013).
Nell’ottica del piano delle attività per l’inclusione, a favore dell’apprendimento di tutti gli alunni, devono essere valorizzate tutte le possibili flessibilità organizzative: la pratica laboratoriale, le classi aperte, i gruppi di lavoro ecc.
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AREA
DELLA FORMAZIONE
FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE
PIANO DI FORMAZIONE
DOCENTI – ATA - ALUNNI - 2016/2019
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FORMAZIONE ED AGGIORNAMENTO
La formazione è parte integrante della funzione del docenti, gli utenti del servizio pubblico, nel nostro caso alunni e genitori, infatti, hanno diritto ad un servizio di qualità che dipende in maniera decisiva dal miglioramento della qualità degli insegnanti. Essi devono, infatti, saper progettare l’azione formativa gestendo le nuove condizioni di flessibilità, di modularità e di discrezionalità metodologica, ma nello stesso tempo garantire il raggiungimento degli standard prefissati, valutare i risultati e promuovere azioni di miglioramento.
L'art. 1 comma 124 della L. 107/2015 prescrive che "la formazione in servizio dei docenti di ruolo è obbligatoria, permanente e strutturale" e che "le attività di formazione sono definite dalle singole istituzioni scolastiche in coerenza con il piano triennale e con i risultati emersi dai piani di miglioramento delle istituzioni scolastiche" sulla base delle priorità nazionali indicate nel Piano nazionale di formazione.
Obiettivo prioritario della nostra scuola è la promozione della collaborazione e dello spirito di unione tra i docenti, nella prospettiva dell'affermazione sempre più netta di una comunità professionale autoriflessiva, proiettata verso una continua crescita professionale e in funzione di una politica mirante alla valorizzazione del merito.
L’attività viene definita in coerenza con:
IL POF
IL PIANO TRIENNALE DELL'OFFERTA FORMATIVA
I RISULTATI EMERSI DAL PIANO DI MIGLIORAMENTO
Il Piano annuale di Aggiornamento e Formazione deve offrire, quindi, ai docenti una vasta gamma di opportunità e si deve sviluppare nel rispetto delle priorità individuate. Deve essere, inoltre, coerente con i bisogni rilevati all’interno del Circolo per implementare strategie educative e per ottimizzare negli alunni le competenze sociali e culturali affinché producano un’effettiva ricaduta per un’ efficace prassi didattica ed organizzativa.
Le attività di formazione e di aggiornamento si ispirano :
all’ arricchimento professionale in relazione alle modifiche di ordinamento previste dal processo di riforma in atto, sviluppo dei contenuti dell’insegnamento (saperi essenziali, curricoli disciplinari, linguaggi non verbali, tematiche trasversali), puntualizzazione dei metodi e organizzazione dell’insegnamento, integrazione delle nuove tecnologie informatiche e multimediali nella didattica e valutazione degli esiti formativi articolata e organizzata secondo le specificità disciplinari;
all’ attenzione e sostegno alle diverse attività di autoaggiornamento per favorire il confronto e lo scambio di esperienze, utilizzando come risorsa gli insegnanti che hanno già acquisito esperienze professionali; in questo senso sono ammessi anche gruppi di lavoro e di progetto sull’innovazione dei contenuti e sulla ricerca metodologica e didattica, che facciano della scuola un centro attivo di sviluppo professionale sempre aperto alla collaborazione con il contesto esterno.
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Saranno organizzate i corsi di formazione, tenuto conto:
• dei bisogni formativi di tutte le componenti, anche mediante appositi questionari ; • delle esigenze dell’Istituzione scolastica stessa; • delle risorse eventualmente disponibili nell’Istituto;
La formazione, quindi, sarà legata sia alla ricerca di formatori esterni qualificati che alla valorizzazione delle risorse interne.
Altre iniziative e proposte che perverranno da : MIUR, Università, Enti locali etc …, idonee ad un arricchimento professionale, saranno oggetto di attenta valutazione. Il Dirigente Scolastico potrà, altresì, curare incontri di sviluppo professionale in tema di innovazioni emergenti, mentre ciascun docente, individualmente o in gruppo, potrà intraprendere iniziative di autoaggiornamento, in coerenza con la mission del Circolo.
PROGRAMMAZIONE DELLE ATTIVITÀ FORMATIVE NEL TRIENNIO
Considerato il c. 12 dell’art. 1 della Legge 107/15 che prevede l’attività formativa rivolta al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliare e il c. 124 che stabilisce nell’ambito degli adempimenti connessi alla funzione docente, la formazione in servizio obbligatoria, permanente e strutturale, il 2° Circolo, in coerenza con il PTOF e con i risultati emersi dal Piano di miglioramento delle istituzioni scolastiche previsto dal Regolamento del DPR n. 80/2013, definisce le seguenti attività di formazione del personale scolastico:
ANNO CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI ALUNNI AA CC
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LL’AREA
DEL TERRITORIO
IL TERRITORIO
SERVIZI RIVOLTI AGLI ALUNNI
L’ENTE LOCALE
CENTRI DI ASSISTENZA
RAPPORTI CON IL TERRITORIO
MANIFESTAZIONI E PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO
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IL TERRITORIO
Il 2 ° Circolo Didattico opera in una realtà territoriale geograficamente posta nel centro sud della regione Sicilia. Il Comune di Niscemi, storicamente a vocazione agricola, ha una popolazione che supera i 28 mila abitanti.
Il paese è in calo demografico, l’agricoltura e la produzione di prodotti ortofrutticoli che in passato ha dato l’occasione ai tanti di produrre nel mercato le primizie locali, oggi non consente di poter stabilizzare il tenore di vita delle famiglie più povere.
Negli ultimi anni si è visto un cospicuo flusso immigratorio che, nelle fasce più recenti, mostra difficoltà di integrazione socio-economica. Le famiglie extracomunitarie pro- vengono soprattutto dalla Romania e da nazioni del nord-Africa:Marocco e Tunisia. Sono queste etnie che versano in situazione disagiata e faticano ad integrarsi. La fascia più ampia della popolazione, ivi compresa quella scolastica, appartiene a coltivatori agricoli e salariati seguiti numericamente da addetti ai servizi e pubblici dipendenti. La popolazione è concentrata tra il Centro storico e altri quartieri minori anche di recente urbanizzazione. Nel Comune sono presenti varie strutture di aggregazione sociale: associazioni culturali, gruppi di volontariato, società sportive, gruppi parrocchiali.
Il 2° Circolo Didattico di Niscemi, costituito da due plessi, abbraccia l’utenza di due popolosi quartieri, Macello e Poggio Matrice, che si colloca tra le zone più svantaggiate del territorio. La sede centrale “Mario Gori” è uno degli istituti più vecchi e più grandi di Niscemi.
Servizi rivolti ai bambini in età scolare:
Biblioteca comunale
Parrocchie
varie associazioni sportive
Volontari della Protezione civile.
Associazione di volontariato
L’Ente Locale
L’Ente Locale Primo punto di riferimento per la scuola è l’Amministrazione Comunale
Le collaborazioni attuali si incentrano prevalentemente sui seguenti aspetti:
assistenza agli alunni disabili
interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici
erogazione del servizio di refezione scolastica nella scuola dell’infanzia.
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Centri di Assistenza Sociale la scuola riceve assistenza e sostegno sotto varie forme (personale assistente, consulenza, supporto all’attività didattica,..) per gli alunni diversamente abili.
RAPPORTI COL TERRITORIO
Il comma 2 della L.107/2015 anticipa un contenuto importante: si tratta della programmazione triennale dell’offerta formativa per l’innalzamento dei livelli d’istruzione, per la prevenzione dell’abbandono e della dispersione scolastica e per l’apertura della comunità scolastica al territorio con il coinvolgimento delle istituzioni, quali il Comune e delle realtà locali.
L’Istituzione Scolastica promuove, in ogni forma possibile, il raccordo e la collaborazione con le Associazioni culturali, sportive e dei servizi del territorio allo scopo di:
-mettere a disposizione degli alunni proposte didattiche ed educative ampie e al tempo stesso integrate e congruenti con le linee-guida indicate nel presente Piano
-valorizzare le competenze professionali di quanti operano all’interno delle Associazioni · -valorizzare l’opera di volontariato dell’associazionismo
Per raggiungere gli obiettivi previsti dal Piano Triennale dell’Offerta Formativa, l’Istituzione Scolastica può stipulare accordi, intese e convenzioni con altre scuole del territorio. Tali accordi sono finalizzati in particolar modo a :
• promuovere il pieno utilizzo e la valorizzazione delle risorse professionali del territorio in modo volontario e in accordo con i docenti
• promuovere scambi e incontri fra le scolaresche · • realizzare progetti didattici , educativi , sportivi o culturali di interesse territoriale comuni
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MANIFESTAZIONI E PROGETTI IN COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO
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Durante il corso dell'anno scolastico 2015-16 la scuola aderisce ad altri progetti che non potranno essere inseriti nella presente tabella perché proposti da Enti ed Associazioni dopo la data di pubblicazione del presente Piano, sarà possibile prenderne visione nello spazio dedicato all'interno del sito dell'Istituto.
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AAREA
“LA STORIA SIAMO NOI” 2° CIRCOLO DIDATTICO:
LE SCUOLE DELL’INFANZIA
LE SCUOLE PRIMARIE
GLI UFFICI DI SEGRETERIA
L’UFFICIO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
LA NOSTRA SCUOLA VISTA DAGLI UTENTI
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PLESSSO MARIO GORI PLESSO POGGIO MATRICE
SSCUOLA DELL ' INFANZIA CALATAFIMI
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L’ISTITUZIONE SCOLASTICA
La nostra scuola e le sue risorse
Il 2° Circolo Didattico di Niscemi è così strutturato:
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Plesso via Calatafimi
Plesso Don Milani
La scuola dell’infanzia denominata Don Milani si fonda sui principi del grande Maestro di vita : “La ricchezza degli uomini sta nella loro capacità di comunicare “( Don Milani )
Don Lorenzo era, infatti, un uomo che, per le sue scelte nette e coerenti, le sue rigide prese di posizione, il linguaggio tagliente e preciso, la sua logica stringente di ragionare e argomentare, si tirava facilmente addosso grandi consensi. Su di lui è stato detto e scritto molto, sono state fatte opere teatrali e quattro films, però resta ancora molto da scoprire sopratutto in quella dimensione religiosa che è l’aspetto fondamentale di tutta la sua vita e delle sue opere.
La scuola dell’Infanzia è formata da 11 sezioni funzionanti a Tempo Pieno. E’ strutturata su 40 ore settimanali distribuite su 5 giorni lavorativi dalle ore 8.000 alle ore 16.00
La contemporaneità del personale docente viene gestita in modo flessibile al fine di consentire attività personalizzate, per piccoli gruppi, per didattica di laboratorio.
Nei due plessi viene erogato un servizio Mensa. Le sale mensa, allestite nei reparti di appartenenza, sono il punto da cui parte la distribuzione dei pasti ai piccoli alunni delle nostre scuole.
Il cibo viene servito dal personale della Cooperativa e l’assistenza è a cura dei docenti e/o del personale ATA di turno.
Una Commissione Mensa (formata da docenti) individuano miglioramenti o correzioni da apportare e formulano regole di comportamento affinchè anche lo spazio dedicato ai pasti rappresenti un momento educativo. I menù variano di giorno in giorno, secondo tabelle dietetiche predefinite.
SCUOLA PRIMARIA
PLESSO “MARIO GORI”
Plesso Poggio Matrice
Il plesso “Mario Gori” prende il nome in onore del poeta niscemese ( nato nel 1926 a Niscemi, muore a Catania nel 1970) ed è costituito da due ordini di scuola: scuola dell’infanzia e scuola primaria. Mario Di Pasquale, in arte Mario Gori, proveniente da una famiglia umile, con la sua poetica ha messo in evidenza i sentimenti, le amarezze, le sofferenze degli emigranti e i problemi della povera gente del suo paese. I temi dei suoi versi, infatti, sono: il paese, l’amore, il dolore, la povertà, i ricordi dell’infanzia che lo aiutano a liberarsi dalle insidie e dai fantasmi della maturità.
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Si legge:
Sarò sempre un bambino
che s’incantava con i racconti lunghi
delle sere d’inverno. M’è rimasto
d’azzurro il paradiso dell’infanzia,
……….C’è qualcuno ancora
che sogna in questo mondo desolato. (da”La rondine morta”).
La scuola primaria è costituita da un plesso ubicato nel centro storico e da un altro in periferia. Le aule e i servizi degli edifici ubicati risultano idonei ad accogliere tutti gli alunni.
L’edificio centrale è dotato di un ampio cortile e di spazi adibiti a vari laboratori: scientifico informatico, linguistico, multimediale...
L’altra sede è attrezzata di ampi spazi esterni, di un anfiteatro, di palestra ben strutturata, di notevoli laboratori e di una sala mensa.
GLI UFFICI DI SEGRETERIAE DI DIREZIONE
Sono collocati in via Calatafimi.
La Segreteria svolge le attività amministrative funzionali all’erogazione del servizio scolastico.
L’orario di ricevimento degli uffici di segreteria per docenti, alunni, genitori e collaboratori scolastici:
dal lunedì al venerdì h 11.00 - 13.00
il martedì e il giovedì h 15.30 – 16.30
Il Dirigente Scolastico riceve i genitori in qualunque momento previo appuntamento telefonico al numero:
0933-951434
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LA NOSTRA SCUOLA VISTA DAGLI UTENTI
Nel mese di maggio, come da prassi consolidata, vengono consegnati dei questionari agli alunni ed alle loro famiglie, con lo scopo di rilevare atteggiamenti, suggerimenti e considerazioni circa la percezione che essi hanno della scuola, delle dinamiche relazionali vissute al suo interno, nonché di eventuali proposte per migliorare la qualità del sistema.
L’indagine sull’utenza e i riscontri istituzionali di autovalutazione d’istituto vengono posti alla base della definizione del Piano di Miglioramento al fine di sperimentare nuovi strumenti per il miglioramento continuo del servizio di istruzione, formazione ed educazione attivato da codesto Circolo.
Dalle rilevazioni effettuate è possibile affermare che i percorsi attivati negli anni passati hanno trovato una convergente uniformità di pareri favorevoli (alunni/famiglie) nonché un feedback qualitativamente positivo sulle progettualità proposte da codesta scuola.
Di conseguenza, è possibile disegnare un profilo di questa scuola come:
- ambiente del vivere e del convivere;
- luogo di crescita;
- realtà attenta ai bisogni delle famiglie;
- centro di elaborazione di strategie educative;
- scuola aperta al confronto, alle innovazioni, all’uso di nuove tecnologie e della LIM
- scuola che valorizza le tradizioni artistiche e religiose locali (presepe, carnevale, cc…)-
-scuola attenta alla solidarietà attraverso la partecipazione a iniziative promosse da TELETHON,UNICEF,
- scuola aperta al territorio con la partecipazione ad iniziative locali (anniversario Mario Gori, , Carnevale, i giorni della memoria., i diritti dei bambini …).
Si caratterizza, altresì, come promotrice della professionalità di tutte le figure che in esse operano, promuove e valorizza la continuità e si attiva a prevenire la dispersione scolastica.
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AREA
DEL
CURRICOLO
RIPARTIZIONE DEL CURRICOLO PER DISCIPLINA
L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO NELLA NOSTRA SCUOLA
CURRICOLO: MOTIVAZIONI-FINALITA’-METODOLOGIE- STRUTTURAZIONE
COMPETENZE CHIAVE
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RIPARTIZIONE DEL CURRICOLO PER DISCIPLINA
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ATTIVITÀ ESPRESSIVE E DI RECUPERO/APPROFONDIMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA
Sono previste delle attività espressive, di recupero e sviluppo degli apprendimenti organizzate sia per gruppo classe, sia per gruppi di livello, programmate e quindi oggetto di valutazione.
LABORATORI ESPRESSIVI DI:
lettura animata
canto corale
ceramica,
pittura,
teatro,
perché favoriscono nel bambino lo sviluppo di capacità creative ed espressive, valorizzando la sua crescita emotiva e relazionale, in un ambiente gratificante e positivo, attraverso l'acquisizione di precise competenze nell'ambito dei diversi linguaggi.
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ATTIVITÀ DI APPROFONDIMENTO , RECUPERO E SVILUPPO DEGLI APPRENDIMENTI
Le attività per il recupero e lo sviluppo dell'apprendimento si adattano e si differenziano a seconda delle esigenze dei singoli alunni. Non sono riservate esclusivamente ai bambini “in difficoltà” ma a tutti gli allievi della classe, in quanto per ognuno di essi sono necessari momenti, strategie, tecniche diverse, con l’utilizzo di sussidi e strumenti didattici per rendere significativo e motivante ciò che si è appreso e per sviluppare ulteriormente le competenze individuali.�
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L’ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO DELLA NOSTRA SCUOLA
“Il curricolo di Circolo è espressione della libertà d’insegnamento e dell’autonomia scolastica e, al tempo stesso, esplicita le scelte della comunità scolastica e l’identità dell’istituto. La costruzione del curricolo è il processo attraverso il quale si sviluppano e organizzano la ricerca e l’innovazione educativa.
Ogni scuola predispone il curricolo all’interno del Piano dell’offerta formativa con riferimento al profilo dello studente al termine del primo ciclo di istruzione, ai traguardi per lo sviluppo delle competenze, agli obiettivi di apprendimento specifici per ogni disciplina.
A partire dal curricolo di istituto, i docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all’integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree, così come indicato dal Regolamento dell’autonomia scolastica, che affida questo compito alle istituzioni scolastiche” recitano le indicazioni nazionali, affermazione che se da un lato impone la prescrittività dei traguardi per lo sviluppo delle competenze, dall’altro lascia alle scuole le modalità strategiche per raggiungere i risultati ma soprattutto, lascia alle scuole la possibilità di partire dai problemi di una determinata realtà.
E’ evidente che la scuola programmi, a seconda delle diverse età degli alunni classi/sezioni attività non frammentarie o occasionali, ma pensate e ordinate, in percorsi metodologico –didattico coerenti, infatti i percorsi tradizionali non sono più sufficienti, una scuola avulsa dalla realtà, centrata su un livello meccanicistico: “io insegno, tu impari” è improponibile e le stesse indicazioni lo evidenziano ampiamente.
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CURRICOLO: MOTIVAZIONI-FINALITA’-METODOLOGIE- STRUTTURAZIONE
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INDIRIZZI GENERALI PER LA GESTIONE DELLA COMPONENETE COMUNICATIVO-RELAZIONALE ( azioni )
Costruire un clima favorevole che porti ad una maggiore collaborazione tra tutte le componenti della comunità scolastica;
migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti;
consolidare la gestione e aggiornamento del sito WEB.
Nella realizzazione di tali indirizzi programmatici, si intende richiedere un organico potenziato anche attinto a nuovi profili professionali. In particolare, come prevede il comma 20 della L. 107/2015, si auspica il potenziamento dell’organico di fatto con l’utilizzazione di ulteriori docenti con competenze certificate, anche abilitati per altri gradi di scuola, in qualità di specialisti sin dall’anno 2015-2016.
DETERMINAZIONI -FABBISOGNO ORGANICO DELL’AUTONOMIA –
Visto il c.14 a) dell’art. 1 della Legge 107/15, considerato il numero delle classi a tempo normale
(30) con un monte orario degli insegnamenti pari a 27 ore settimanali, valutata la quota di
flessibilità e il numero di alunni con disabilità, (14 ) il Collegio dei Docenti Consultando le
proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi 3 anni, determina il seguente fabbisogno
dei posti :
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Oltre ai docenti curricolari, si ritiene che l’organico di sostegno possa consolidarsi sui seguenti numeri: Scuola dell’Infanzia n° 2docenti, Scuola Primaria n° 11docenti.
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il fabbisogno è così definito:
Assistenti Amministrativi: conferma degli attuali 4posti
Collaboratori Scolastici:conferma degli attuali 14 posti (11+ 3 accantonamenti),tenuto conto che l’Istituto è composto da 2plessi.
RICHIESTE DI POSTI DI ORGANICO POTENZIATO
ART. 1,comma 7 Legge107/2015
AREE OMOGENEE DIATTIVITA’
1. - Semiesonero 1° collaboratore del D. S. – 12 h scuola primaria –
Esigenza organizzativa: coordinamento delle attività in un Istituto che presenta numerose complessità a causa dell’elevato numero di alunni( circa 900 alunni) e della particolarità del contesto territoriale (2plessi).
Semiesonero 2° collaboratore del D. S. – 12 h scuola primaria – Esigenza organizzativa: coordinamento delle attività in un Istituto che presenta numerose complessità a causa dell’elevato numero di alunni( circa 900 alunni) e della particolarità del contesto territoriale (2plessi).
2. - n.3 posti area comune - scuola comune. Esigenza organizzativa: sostituzione docenti assenti per un numero di giorni fino a 10. considerato che la media giornaliera degli assenti si attesta a circa n. 3 unità. 3. - n. 1 posto Area a) – Scuole Primarie Esigenza progettuale: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano, nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning.
4. - n. 1 posto Area b) – Scuole Primarie Esigenza progettuale:potenziamento delle competenze matematico – logiche scientifiche.
5. - n. 1 posto Area c) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali e di diffusione dei suoni. Propedeutica al corso musicale delle Scuole Secondarie .
6. - n. 1 posto Area g) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica.
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7. - n. 1 posto Area h) – Scuole Primarie
Sviluppo delle competenze digitali sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
8. - n. 1 posto Area c) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini;
9. - n. 1 posti Area Linguistica – lettera l) – 1 posti Scuola Primaria
Esigenza progettuale: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizisocio-sanitariededucatividelterritorioeleassociazionidisettore.
10. - n. 1 posto Area n) – 1 posto Scuola Primaria
Esigenza progettuale: apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte ore rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al DPR 20 marzo 2009, n.89.
Plessi di utilizzazione: Scuole Primarie
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il fabbisogno è così definito:
Assistenti Amministrativi: conferma degli attuali n.4 posti
Collaboratori Scolastici: conferma degli attuali n.v14 posti (11+ 3 accantonamenti), tenuto conto che l’Istituto è composto da n. 2 plessi.
POTENZIAMENTO PERSONALE AMMINISTRATIVO, AUSILIARIO
Visto l’art. 1 c. 14 della Legge 107/15; considerato l’allegato documento che definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione, al fine di soddisfare gli obiettivi formativi del PTOF, quali:
Per il fabbisogno relativo ai posti del personale ATA il Collegio dei Docenti determina:
N.2 POSTI DI LIVELLO GESTIONALE;
N 16 POSTI DI COLLABORATORE SCOLASTICO tenere conto dei posti da accantonare ex LSU e incarichi contratti Co.Co.Co. pari al 25%;
La richiesta, per il plesso D. Milani, è motivata dall'esigenza di poter garantire un servizio costante di almeno due persone per la scuola primaria e due per la scuola dell'infanzia, con servizio strutturato su due turni in modo tale di garantire la quotidiana apertura della scuola dalle 7.00 alle
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DEL DIGITALE
“PER UN’EDUCAZIONE SEMPRE PIÙ EUROPEA”
LE NUOVE TECNOLOGIE
IL SITO WEB
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LA PROMOZIONE DELLE COMPETENZE
I progetti predisposti e pianificati nel nostro Circolo arricchiscono un disegno di vita che conduce gli alunni all’acquisizione delle competenze personali, articolate nei seguenti ambiti: identità ed autonomia, orientamento, educazione alla cittadinanza.
Identità e autonomia. Durante il primo ciclo di istruzione l’alunno: prende coscienza delle dinamiche che affermano la propria identità; impara ad interagire con i compagni e con gli adulti; si pone in modo attivo di fronte alle informazioni e alle sollecitazioni comportamentali esterne: le decifra, le riconosce, le valuta.
Orientamento a conclusione. L’alunno: è in grado di pensare; collabora responsabilmente con la scuola e con la famiglia.
Educazione alla cittadinanza. Alla fine del ciclo di istruzione l’alunno: affronta con responsabilità ed indipendenza i problemi quotidiani; conosce l’organizzazione costituzionale ed amministrativa del nostro paese e gli elementi essenziali degli ordinamenti comunitari ed internazionali; riflette sui propri diritti-doveri di cittadino; conosce i rischi connessi a comportamenti disordinati; si comporta in modo da rispettare gli altri; rispetta l’ambiente, lo conserva e cerca di migliorarlo.
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VERSO UNA SCUOLA 2.0
“Per un’educazione sempre più Europea”
Il 2° Circolo Didattico intende utilizzare le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione per realizzare una didattica più moderna, motivante e coinvolgente, per un modello organizzativo più razionale ed efficiente e per un rapporto con il territorio più trasparente e partecipato.
Le nuove tecnologie
Sono proprio le nuove tecnologie della informazione e comunicazione a rendere fattibili gli obiettivi di questo tipo di progettualità formativa. Essa si basa essenzialmente sull’approccio metodologico della ricerca nelle attività dell’insegnamento apprendimento. I docenti, ma anche gli alunni ed il personale amministrativo affrontano i propri ambiti concettuali attraverso un lavoro di ricerca on-line utilizzando Internet e poi sperimentano sul campo gli esiti della ricerca. La rete rende possibile a chiunque lo svolgimento della propria attività attraverso un lavoro continuo di ricerca on-line e di affinamento dei dati con il confronto di esperienze.
Tutti ricercatori:
Oggi tutti possiamo essere ricercatori, ma a maggior ragione gli insegnanti devono porsi con spirito di ricerca nello svolgimento del loro lavoro, poiché essi trattano i materiali della conoscenza e nella rete si addensa il sapere moderno. Oggi, inoltre, tutti possiamo esser editori in quanto tutto può essere documentato ed editato in rete in modo semplice e senza costi, contribuendo al filone della ricerca, in un processo teso ad alimentare la produzione di contenuti culturali multimediali. Ciò consente di gestire in una contestualità spaziale e temporale i contenuti dell’esperienza con il mondo esterno e permette così alla scuola di diventare, nel suo piccolo, un centro di propagazione culturale. Il dirigente scolastico e lo staff di dirigenza sono direttamente coinvolti nella ristrutturazione organizzativa verso l’utilizzo pieno delle nuove tecnologie digitali della comunicazione e dell’informazione. Esse rappresentano lo strumento fondamentale per lo scambio informativo esterno ed interno. Circolari, comunicazioni, direttive, inviti, presentazioni, informazioni generali sulle attività didattiche e formative trovano tutte spazio in web-part dedicate.
Il sito web
IL sito web scolastico realizza la coesione strutturale fra i diversi dipartimenti e le diverse articolazioni funzionali che ha la scuola. Le funzioni strumentali, i collaboratori del dirigente, i coordinatori di classe, hanno tutti una web part dedicata attraverso la quale consentono la partecipazione e l’interazione dell’intera comunità scolastica alle attività svolte.
Attività laboratoriali: gli alunni, guidati dai docenti, sono chiamati a svolgere sempre più attività laboratoriali.
Tutto deve avere un riscontro e una documentabilità multimediale sulla piattaforma Internet della scuola e questo implica il pieno sviluppo delle competenze digitali. A tal fine la scuola perseguirà il
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rinnovamento e il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche con la prospettiva di dotazione di una LIM in ogni classe e un’amplificazione informatica anche nella scuola dell’infanzia.
Inoltre, ogni aula diventerà un laboratorio didattico o ambiente per l’apprendimento, connesso in rete LAN.
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ORGANICO POTENZIATO
Il DDL 2994/2015 ART. 10 Comma 1 e Art. 2 riporta: “Per l’anno scolastico 2015/2016, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato ad attuare un piano straordinario di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente per le istituzioni scolastiche statali di ogni ordine e grado, per la copertura dei posti vacanti e disponibili nell’organico dell’autonomia. A tale fine, l’organico dell’autonomia, limitatamente ai posti del potenziamento nella scuola primaria e secondaria di primo e di secondo grado, è determinato entro quindici giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sulla base delle indicazioni del dirigente scolastico, fermo restando quanto stabilito dall’articolo 8”
L’organico� ��� ��� ��� �� ���� ��� ������������ ��������� ������ ��� ����������� ����������� ��������� ����
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INDIRIZZI GENERALI PER LA GESTIONE ORGANIZZATIVA DELL’OFFERTA FORMATIVA ( azioni )
(in conseguenza delle possibilità offerte dall’organico potenziato)
'Creare uno stretto raccordo tra i plessi attraverso esperienze formative laboratoriali comuni;
-ricorrere alle figure strutturali (collaboratrici del DS, funzioni strumentali, coordinatori di plesso, referenti didattici, ecc) per costituire gruppo in grado di gestire, coordinare e guidare il servizio in maniera unitaria, assumendo uno stile professionale che valorizzi il risultato, condividendo la mission verso cui si è diretti;
sviluppare e potenziare il sistema e il procedimento di valutazione della nostra Istituzione scolastica;
migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche;
prendere in seria ed operativa considerazione sperimentazioni ed innovazioni didattiche, anche nell’ottica di integrare l’impostazione metodologia cooperativa e laboratoriale nella pratica di classe/sezione;
migliorare e sistematizzare i processi di osservazione e di misurazione degli apprendimenti degli alunni attraverso il confronto per classi parallele, per consolidare il forte nesso tra valutazione e curricolo di Circolo;
operare in una logica di continuità verticale nel passaggio da scolastico e orizzontale all’interno del team docente;
prevedere l’adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed enti pubblici e privati di cui all’art. 7 del DPR 275/99;
prevedere attività di formazione e aggiornamento per personale docente al fine di innovare la didattica;
implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa;
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rendicontare i risultati.
INDIRIZZI GENERALI PER LA GESTIONE DELLA COMPONENETE COMUNICATIVO-RELAZIONALE ( azioni )
Costruire un clima favorevole che porti ad una maggiore collaborazione tra tutte le componenti della comunità scolastica;
migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti;
consolidare la gestione e aggiornamento del sito WEB.
Nella realizzazione di tali indirizzi programmatici, si intende richiedere un organico potenziato anche attinto a nuovi profili professionali. In particolare, come prevede il comma 20 della L. 107/2015, si auspica il potenziamento dell’organico di fatto con l’utilizzazione di ulteriori docenti con competenze certificate, anche abilitati per altri gradi di scuola, in qualità di specialisti sin dall’anno 2015-2016.
DETERMINAZIONI -FABBISOGNO ORGANICO DELL’AUTONOMIA –
Visto il c.14 a) dell’art. 1 della Legge 107/15, considerato il numero delle classi a tempo normale
(30) con un monte orario degli insegnamenti pari a 27 ore settimanali, valutata la quota di
flessibilità e il numero di alunni con disabilità, (14 ) il Collegio dei Docenti Consultando le
proiezioni relative al numero degli obbligati per i prossimi 3 anni, determina il seguente fabbisogno
dei posti :
SCUOLAINFANZIA SCUOLAPRIMARIA
classi 11confermato 30confermato
docenti 22confermato 40confermato
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Oltre ai docenti curricolari, si ritiene che l’organico di sostegno possa consolidarsi sui seguenti numeri: Scuola dell’Infanzia n° 2docenti, Scuola Primaria n° 11docenti.
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il fabbisogno è così definito:
Assistenti Amministrativi: conferma degli attuali 4posti
Collaboratori Scolastici:conferma degli attuali 14 posti (11+ 3 accantonamenti),tenuto conto che l’Istituto è composto da 2plessi.
RICHIESTE DI POSTI DI ORGANICO POTENZIATO
ART. 1,comma 7 Legge107/2015
AREE OMOGENEE DIATTIVITA’
1. - Semiesonero 1° collaboratore del D. S. – 12 h scuola primaria –
Esigenza organizzativa: coordinamento delle attività in un Istituto che presenta numerose complessità a causa dell’elevato numero di alunni( circa 900 alunni) e della particolarità del contesto territoriale (2plessi).
Semiesonero 2° collaboratore del D. S. – 12 h scuola primaria – Esigenza organizzativa: coordinamento delle attività in un Istituto che presenta numerose complessità a causa dell’elevato numero di alunni( circa 900 alunni) e della particolarità del contesto territoriale (2plessi).
2. - n.3 posti area comune - scuola comune. Esigenza organizzativa: sostituzione docenti assenti per un numero di giorni fino a 10. considerato che la media giornaliera degli assenti si attesta a circa n. 3 unità. 3. - n. 1 posto Area a) – Scuole Primarie Esigenza progettuale: valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche, con particolare riferimento all’italiano, nonché alla lingua inglese e ad altre lingue dell’Unione europea, anche mediante l’utilizzo della metodologia Content language integrated learning.
4. - n. 1 posto Area b) – Scuole Primarie Esigenza progettuale:potenziamento delle competenze matematico – logiche scientifiche.
5. - n. 1 posto Area c) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicali e di diffusione dei suoni. Propedeutica al corso musicale delle Scuole Secondarie .
6. - n. 1 posto Area g) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all’alimentazione, all’educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica.
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7. - n. 1 posto Area h) – Scuole Primarie
Sviluppo delle competenze digitali sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media nonché alla produzione e ai legami con il mondo del lavoro;
8. - n. 1 posto Area c) – Scuole Primarie
Esigenza progettuale: potenziamento delle competenze nell'arte e nella storia dell'arte, nel cinema, nelle tecniche e nei media di produzione e di diffusione delle immagini;
9. - n. 1 posti Area Linguistica – lettera l) – 1 posti Scuola Primaria
Esigenza progettuale: prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, potenziamento dell’inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizisocio-sanitariededucatividelterritorioeleassociazionidisettore.
10. - n. 1 posto Area n) – 1 posto Scuola Primaria
Esigenza progettuale: apertura pomeridiana delle scuole e riduzione del numero di alunni e di studenti per classe o per articolazioni di gruppi di classi, anche con potenziamento del tempo scolastico o rimodulazione del monte ore rispetto a quanto indicato dal regolamento di cui al DPR 20 marzo 2009, n.89.
Plessi di utilizzazione: Scuole Primarie
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, il fabbisogno è così definito:
Assistenti Amministrativi: conferma degli attuali n.4 posti
Collaboratori Scolastici: conferma degli attuali n.v14 posti (11+ 3 accantonamenti), tenuto conto che l’Istituto è composto da n. 2 plessi.
POTENZIAMENTO PERSONALE AMMINISTRATIVO, AUSILIARIO
Visto l’art. 1 c. 14 della Legge 107/15; considerato l’allegato documento che definisce gli indirizzi per le attività della scuola e le scelte di gestione e di amministrazione, al fine di soddisfare gli obiettivi formativi del PTOF, quali:
Per il fabbisogno relativo ai posti del personale ATA il Collegio dei Docenti determina:
N.2 POSTI DI LIVELLO GESTIONALE;
N 16 POSTI DI COLLABORATORE SCOLASTICO tenere conto dei posti da accantonare ex LSU e incarichi contratti Co.Co.Co. pari al 25%;
La richiesta, per il plesso D. Milani, è motivata dall'esigenza di poter garantire un servizio costante di almeno due persone per la scuola primaria e due per la scuola dell'infanzia, con servizio strutturato su due turni in modo tale di garantire la quotidiana apertura della scuola dalle 7.00 alle
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18.00 e la sostituzione in caso di collega assente.
La richiesta, per il plesso M.Gori, è motivata dall'esigenza di poter garantire un servizio costante di almeno quattro persone per la scuola primaria, quattro per la scuola dell'infanzia ed una all'ingresso a supporto degli uffici, con servizio strutturato su due turni in modo tale di garantire la quotidiana apertura della scuola dalle 7.00 alle 18.00 e la sostituzione in caso di collega assente.
N. 5 POSTI DI ASSISTENTE AMMINISTRATIVO;
Al fine di poter garantire l'ordinario funzionamento dei servizi amministrativi, anche in considerazione dei maggiori adempimenti imposti dal MIUR e dalla normativa vigente,che tra l'altro non consente di poter sostituire il personale assente con supplenze brevi e saltuarie, si chiede il ripristino della quinta unità di assistente amministrativo da sempre presente presso questa istituzione scolastica.
N. 1 POSTO DI ASSISTENTE TECNICO AREA INFORMATICA
Per la gestione informatica della segreteria, del sito internet, del registro elettronico e del notevole patrimonio informatico (33 LIM , 31 PC portatili, 2 laboratori mobili, 4 laboratori fissi) acquisito dalla scuola negli ultimi due anni, si chiede l'assegnazione di un tecnico area informatica.
Fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali
Per quanto concerne il fabbisogno di infrastrutture e di attrezzature materiali, previsto dal c. 3 art. 3 della Legge 107/15, il Collegio dei Docenti indica:
Un ascensore presso il plesso Don Milani
Una biblioteca plesso Poggio Matrice;
Laboratorio di musica presso il plesso Poggio Matrice
Teatro/sala conferenze con adeguate attrezzature presso il plesso Poggio Matrice
Attrezzature adeguate per la palestre Poggio Matrice
Uno spazio verde attrezzato con una palestra coperta presso il plesso “Mario Gori”;
Collegamento internet e rete Lan in tutti i plessi
LIM nella scuola dell’infanzia dei plessi
Computers nella scuola infanzia
Attrezzature adeguate per i laboratori di arte, musica, manipolativi nei plessi
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AREA
DELLA VALUTAZIONE VERIFICA E VALUTAZIONE
STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
RUBRICA DI VALUTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA
CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
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VERIFICA E VALUTAZIONE
La verifica e la valutazione rappresentano i momenti cruciali ed imprescindibili dell’at- tività educativa e didattica, pertanto, implicano:
• esatta definizione degli obiettivi da valutare; • scelta di opportuni strumenti di misurazione; • rilevazione dei risultati; • interpretazione dei risultati.
Si valuteranno:
IL LIVELLO DI APPRENDIMENTO DI CIASCUN ALUNNO
IL LIVELLO DI APPRENDIMENTO DEL GRUPPO CLASSE
I risultati conseguiti regoleranno la programmazione per organizzare interventi di:
• consolidamento, • recupero, • potenziamento.
La valutazione rende flessibile il progetto educativo e didattico in quanto permette ai docenti di:
• soddisfare le esigenze che gli alunni vengono progressivamente manifestando; • adeguare tempestivamente la proposta didattica; • stabilire il livello delle competenze raggiunte; • determinare la validità delle soluzioni didattiche adottate.
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VALUTAZIONE
Punto forte del nostro sistema organizzativo, per misurare il processo di insegnamento-apprendimento e l'organizzazione della Scuola, è la valutazione .
Il sistema di valutazione utilizzato risulta un valido e necessario strumento di diagnosi per individuare le aree di eccellenza, le cause dell’insuccesso scolastico e della dispersione dei discenti, il clima relazionale e il livello di gradimento
dell’offerta formativa.
La nostra Scuola ha realizzato una seria lettura dei bisogni formativi degli utenti e del territorio. Ha ORGANIZZATO in modo efficace ed efficiente la propria.
attività e cerca di ADEGUARSI ai repentini cambiamenti e alle continue innovazioni, ACCOMPAGNANDO costantemente i ragazzi, veri protagonisti della nostra azione didattica e formativa, nei processi di apprendimento, ma soprattutto nella loro crescita umana.
La VALUTAZIONE, a scansione iniziale, intermedia e finale, è l’“espressione numerica” di un monitoraggio costante del percorso di insegnamento–apprendimento. Si utilizza la metodologia della Ricerca-Azione che aiuta il docente a calarsi nel reale contesto del gruppo-classe attraverso una verifica continua ed estemporanea. Essa si propone di incentivare il massimo sviluppo della personalità (valutazione formativa), di confrontare i risultati ottenuti con quelli previsti (valutazione sommativa ), misurare l’eventuale distanza degli apprendimenti dell’alunno dai traguardi delle competenze (valutazione comparativa), tenendo conto delle “personali” conoscenze, competenze e capacità di ognuno, dei diversi ritmi di apprendimento, nonché dei progressi fatti rispetto alla situazione di partenza, della partecipazione e dell’impegno profusi nello studio. Per garantire l’oggettività e la trasparenza, la valutazione, periodica e annuale, sarà effettuata con l’ausilio di griglie con indicatori specifici che delineano la corrispondenza tra voto e obiettivi raggiunti. Ogni volta che il docente lo riterrà opportuno, farà produrre al discente un documento scritto, comprendente domande e risposte, per favorire maggiormente il processo di autovalutazione e autoeducazione, che sarà inserito nel fascicolo personale dell’alunno insieme agli altri documenti.
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STRUMENTI DELLA VALUTAZIONE
Nella Scuola dell’Infanzia si farà riferimento soprattutto alla griglia predisposta secondo i criteri specifici dei campi di esperienza , dei comportamenti e all’ osservazione e analisi delle esperienze effettuate.
Nella Scuola Primaria le prove di verifica degli apprendimenti saranno di vario tipo:
Screening alunni in entrata classi prime
• Risultati INVALSI
• Griglie CAF
Ponendosi la valutazione come sistema continuo di controllo e di verifica delle ipotesi didattiche, essa sarà:
globale, in quanto documenta sia gli obiettivi conseguiti dall’alunno sul piano cognitivo, sia i traguardi formativi raggiunti sul piano della maturazione e della personalità;
orientativa, in quanto deve stimolare l’autostima aumentando la motivazione allo studio ed evidenziando interessi e attitudini per promuovere capacità di scelta.
Ogni alunno avrà comunque la possibilità di sviluppare totalmente le proprie potenzialità e pertanto, per gli alunni in difficoltà, saranno definiti Piani di studi personalizzati con obiettivi differenziati e adeguati alle condizioni di partenza.
Le informazioni riguardanti il processo formativo verranno discusse con i genitori durante le assemblee, secondo un calendario stabilito.
I risultati intermedi e finali terranno conto degli obiettivi dell’alunno e dei progressi compiuti. Saranno espressi attraverso voti e giudizi sintetici e formalizzati nelle schede di valutazione del nostro Circolo che contengono gli indicatori per ciascuna disciplina e le valutazioni delle competenze metacognitive.
Ad esse si aggiungono le griglie di valutazione dei bimbi della Scuola dell’Infanzia per rendere efficace il processo educativo-formativo nella Continuità dell’Istituto.
CRITERI DI VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI
I docenti, al fine di attuare una valutazione di qualità degli apprendimenti e del comportamento attenzioneranno i seguenti criteri valutativi:
a. la validità, l'attendibilità, l'accuratezza, la trasparenza e l'equità; b. la coerenza con gli obiettivi di apprendimento previsti dai piani di studio; c. la considerazione sia dei processi di apprendimento sia dei loro esiti;
d. il rigore metodologico nelle procedure;
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e. la valenza informativa. PARAMETRI CONCORDATI PER LA COMPILAZIONE DELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE
Secondo il decreto legge del 28 agosto del 2008 – Disposizioni urgenti in materia di Istruzione e Università – art. 2 “Valutazione del comportamento degli studenti”, il Collegio dei Docenti delibera quanto segue: La valutazione del comportamento è espressa con un giudizio sintetico secondo il seguente schema:
Griglia valutazione comportamento
Alunno con comprovato comportamento aggressivo o offensivo della dignità dei compagni, insegnanti o personale della scuola; che abbia provocato danni materiali o situazioni di pericolo per l’incolumità di tutti;
Non Sufficiente
Alunno con sporadiche violazioni dei propri doveri (assenze ingiustificate, spostamenti non autorizzati dal proprio banco, dall’aula e sosta nei corridoi, mancanza ai doveri scolastici, disinteresse e negligenza abituali, interruzione continua delle lezioni) come previsto dal regolamento di disciplina
Sufficiente
Alunno con comportamento generalmente corretto e rispettoso dei doveri, pur in presenza di lievi e non frequenti violazioni al regolamento di disciplina (tendenza alla distrazione e alla chiacchiera, non sempre
regolare nello svolgimento delle consegne)
Buono
Alunno con comportamento corretto ed educato, socievole, con un ruolo positivo e collaborativo nel gruppo classe e rispettoso delle regole.
Distinto
Alunno con comportamento corretto ed educato, socievole, con un ruolo positivo e collaborativo nel gruppo classe e rispettoso delle regole.
Ottimo
Il voto di condotta concorre alla valutazione complessiva dello studente e, in caso di insufficienza, determina la non ammissione al successivo anno di corso.
DESCRITTORI PER LA VALUTAZIONE
voto descrittori
CONOSCENZE ABILITA’ COMPETENZE
5 I contenuti non sono appresi in modo limitato e
Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo impreciso Ha
Comprende in modo limitato e impreciso testi, dati e informazioni Commette
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disorganizzato difficoltà di riconoscimento di proprietà e classificazione Anche se guidato, non espone con chiarezza
errori sistematici nell’applicare conoscenze e abilità in contesti semplici
6 I contenuti non sono appresi in modo superficiale, parziale e/o meccanico
Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo parziale e solo in compiti noti. Guidato, riesce a riconoscere proprietà ed a classificare. Necessita di guida nell’esposizione
Comprende solo in parte e superficialmente testi, dati e informazioni Se guidato, applica conoscenze e abilità in contesti semplici
7 I contenuti sono appresi in modo globale, nelle linee essenziali e con approfondimento solo di alcuni argomenti
Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo consapevole. Riconosce proprietà e regolarità e applica criteri di classificazione Espone in modo semplice, ma chiaro
Comprende in modo globale testi, dati e informazioni Se applicare conoscenze e abilità in vari contesti in modo complessivamente corretto
8 I contenuti sono appresi in modo ordinato, sicuro con adeguata integrazione alle conoscenze preesistenti
Applica procedure ed effettua analisi e sintesi in modo consapevole, corretto e con assoluta autonomia. Riconosce con sicurezza e precisione proprietà e regolarità, che applica nelle classificazioni Sa esprimere valutazioni personali ed espone in modo preciso e ordinato
Comprende a vari livelli testi, dati e informazioni Se applicare conoscenze e abilità in vari contesti in modo corretto Sa orientarsi nella soluzione di problemi complessi
9 I contenuti sono appresi in modo completo, sicuro e autonomo
Applica procedure ed effettua analisi e sintesi con piena sicurezza e autonomia. Riconosce proprietà e regolarità, che applica autonomamente nelle classificazioni Sa esprimere valutazioni personali ed espone in modo chiaro, preciso e sicuro
Comprende in modo completo e approfondito testi, dati e informazioni Applica conoscenze e abilità in vari contesti in modo corretto e sicuro Sa orientarsi nella soluzione di problemi complessi
10 I contenuti sono appresi in modo completo, sicuro e organico, riuscendo autonomamente ad integrare conoscenze preesistenti
Applica procedure con piena sicurezza ed effettua analisi e sintesi corrette, approfondite e originali. Sa utilizzare proprietà e regolarità per creare idonei criteri di classificazione Esprime valutazioni personali pertinenti e
Comprende in modo completo e approfondito testi, dati e informazioni Applica conoscenze e abilità in vari contesti sicurezza e padronanza Sa orientarsi nella soluzione di problemi complessi
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RUBRICA DI VALUTAZIONE SCUOLA DELL’INFANZIA
La valutazione permette di orientare l’attività didattica, di valorizzare le esigenze e le potenzialità di ciascun bambino e del gruppo sezione nel suo complesso, di ri-calibrare gli interventi educativi sulla base dei risultati raggiunti.
Valutazione dei processi formativi
Autonomia
No In parte si
È autonomo nella cura della persona
È autonomo nella cura del materiale
È autonomo nell’esecuzione delle consegne
Relazione
No In parte si
Rispetta le norme generali di comportamento
Coopera volentieri con i compagni
Possiede autocontrollo nei rapporti con i compagni
Riconosce l’autorevolezza dell’adulto
Sa interagire con gli adulti
Affronta le difficoltà senza rinunciare
Cerca continuamente l’attenzione degli insegnanti
Partecipazione alle attività
No In parte si
Partecipa spontaneamente
Mantiene l’attenzione
Nelle attività riesce a concentrarsi per un tempo adeguato
Porta a termine un’attività intrapresa
Svolge le attività nei tempi stabiliti
Dimostra interesse per ciò che viene proposto
Accetta di assumere incarichi
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Difficoltà fonetiche riscontrate
Aspetti caratteriali particolari
Atteggiamenti posturali particolari
Valutazione finale
Autonomia Essenziale Consolidato avanzato
Relazione
Partecipazione alle attività
Rispetto delle regole
Competenze raggiunte
La valutazione individua diversi livelli di competenza ed è espressa con i seguenti termini:
ESSENZIALE : il bambino ha raggiunto i traguardi per lo sviluppo delle competenze in prevalenza con l’aiuto dell’insegnante.
CONSOLIDATO : il bambino ha acquisito con autonomia i traguardi di sviluppo delle competenze.
AVANZATO : il bambino ha pienamente acquisito con autonomia i traguardi di sviluppo delle competenze, dimostrando creatività operativa anche in situazioni complesse ed interagendo con gli altri.
ESSENZIALE
CONSOLIDATO
AVANZATO
ASCOLTARE
Presta attenzione ai messaggi verbali
Comprende le elementari consegne verbali
Comprende e ricorda il senso generale di una comunicazione
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PARLARE
Pronuncia correttamente le parole
Denomina correttamente oggetti e situazioni
Si esprime utilizzando frasi complete
DIFFICOLTÀ FONETICHE riscontrate
LEGGERE
Legge semplici immagini
Legge e decodifica simboli vari
ESPRIMERSI - CREARE
Sperimenta con piacere materiali grafico – pittorici
Utilizzo del disegno come forma espressiva e comunicativa
Colorazione entro margini e confini definiti
SPAZIO – TEMPO
Sa riconoscere e riordinare sequenze temporali
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Esplora gli oggetti e l’ambiente usando i diversi canali sensoriali
Riconosce le principali figure geometriche
Colloca correttamente nello spazio se stesso e gli oggetti
NUMERO
Confronta quantità
Conta e rappresenta quantità
RELAZIONI – DATI – PREVISIONI
Sa individuare relazioni
Compie classificazioni in base a due attributi
Compie seriazioni
MOTRICITÀ
Sa rappresentare la figura umana e denomina le parti
Ha una buona coordinazione generale dei movimenti
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Ha una buona capacità nei compiti di motricità fine
Coordina i movimenti della mano
Organizza lo spazio grafico
Atteggiamenti posturali particolari
Quali …
Valutazione finale
Autonomia Essenziale Consolidato avanzato
Relazione
Partecipazione alle attività
Competenze raggiunte
( riportare il livello ottenuto in base alla valutazione dei Processi Formativi e delle Competenze considerando che :
ESSENZIALE = SUFFICIENTE
CONSOLIDATO = BUONO
AVANZATO = OTTIMO
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CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Al termine della Scuola dell’Infanzia, della Scuola Primaria vengono fissati i traguardi per lo sviluppo delle competenze relativi ai campi di esperienza ed alle discipline.
Essi rappresentano dei riferimenti ineludibili per gli insegnanti, indicano piste culturali e didattiche da percorrere e aiutano a finalizzare l’azione educativa allo sviluppo integrale dell’alunno.
Nella Scuola del Primo Ciclo i traguardi costituiscono anche i criteri per la valutazione delle competenze attese e, nella loro scansione temporale, sono prescrittivi, impegnando così le istituzione scolastiche affinché ogni alunno possa conseguirli, a garanzia dell’unità del sistema nazionale e della qualità del servizio. (Indicazioni nazionali per il curricolo della Scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione 2012).
La scuola nella propria autonomia e responsabilità organizza e sceglie l’itinerario più opportuno per consentire agli alunni il miglior conseguimento dei risultati.
Finalizza il curricolo alla maturazione delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, fondamentali per la crescita personale e per la partecipazione sociale, e che saranno oggetto di certificazione.
Sulla base dei traguardi fissati a livello nazionale, nella propria autonomia didattica, progetta percorsi per la promozione, la rilevazione e la valutazione delle competenze.
Particolare attenzione è posta a come ciascuno studente mobilita e coordina le proprie risorse, conoscenze, abilità, atteggiamenti, emozioni per affrontare efficacemente le situazioni che la realtà quotidianamente propone, in relazione alle proprie potenzialità e attitudini.
Solo a seguito di una regolare osservazione, documentazione e valutazione delle competenze è possibile la loro certificazione, al termine della scuola primaria attraverso i modelli che sono adottati a livello nazionale. Le certificazioni nel primo ciclo descrivono e attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite, sostenendo e orientando gli studenti verso la scuola del secondo ciclo. (Indicazioni nazionali per il curricolo della scuola dell’Infanzia e del Primo Ciclo d’Istruzione 2012)
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RISORSE FINANZIARIE
I fondi che il Ministero dell’Istruzione assegna all’Istituto Comprensivo vengono utilizzati con la massima tempestività possibile:
per garantire il normale funzionamento amministrativo generale; per garantire il funzionamento didattico ordinario della scuola; per realizzare i progetti specifici ai quali sono destinati, secondo quanto indicato nei piani di previsione allegati ai progetti stessi. L’istituzione scolastica è da sempre impegnata a reperire ulteriori risorse mediante la presentazione di specifici progetti a:
Enti Locali;
Enti sovracomunali (Provincia e Regione);
Soggetti privati, anche sotto forma di convenzione o sponsorizzazione.
Le famiglie degli alunni possono contribuire alla copertura finanziaria delle spese connesse alla realizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, in particolare per quanto attiene:
gite scolastiche
visite didattiche trasporti
attività sportive e attività teatrali
altre attività di arricchimento del curricolo (laboratori musicali, concerti, ecc. . . )
attività di progetti con esperti esterni;
assicurazione per infortuni
e per la responsabilità civile verso terzi.
Il Dirigente Scolastico, in collaborazione con il DSGA, predispone all’inizio dell’anno apposito programma annuale dell’esercizio finanziario, con l’indicazione dettagliata delle diverse voci secondo quanto stabilito dalla normativa vigente.
Gli obiettivi che la segreteria del Circolo, diretta dal DSGA, persegue, sono coerenti con le linee guida, tengono conto del codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni, delle norme sulla riservatezza dei dati personali e sulla partecipazione ai procedimenti amministrativi.
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AREA
DELLA VALUTAZIONE DI CIRCOLO
RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE RAV
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA E PROGETTUALE
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE A SUPPORTO DELLA DIDATTICA
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AUTOVALUTAZIONE DI CIRCOLO
Il 2° Circolo Didattico, nell’intento di raggiungere obiettivi di qualità e conseguire una maggiore produttività del sistema scolastico, si è dotato di un organo strumentale: Il nucleo di Autovalutazione dell’istituto con l’obiettivo di:
– provvedere alla continua verifica della validità dei percorsi formativi progettati e realizzati
– innescare nell’attività dell’Istituto processi di feedback, funzionali alla riprogettazione, anche in itinere, di quanto programmato.
La nostra Scuola procede all’autovalutazione d’Istituto al fine di rilevare i punti di debolezza da cui partire per attivare interventi migliorativi del sistema scolastico, atti a conseguire efficacia ed efficienza. Strumento importante per l’attuazione pratica di tali intenti sarà la compilazione del Rapporto di Auto valutazione (RAV).
Rapporto di autovalutazione RAV
In applicazione del Regolamento sul sistema nazionale di valutazione adottato con il DPR 80/13, tutte le scuole sono state chiamate a redigere, entro luglio 2015, il documento rapporto di autovalutazione dell’istituzione scolastica.
La compilazione del RAV ha contribuito a definire un quadro di sintesi del contesto in cui opera la scuola.
Il team di valutazione ha svolto con entusiasmo tale impegno, consapevole delle grandi potenzialità connesse al progetto intrapreso. La possibilità di aprire la propria riflessione al confronto con altre scuole, allargandola ad altri campi è stata accolta in modo alquanto positivo. Del resto, il clima di lavoro tra i colleghi, nel nostro Circolo rappresenta un vero punto di forza. La maggiore difficoltà incontrata e che ha generato maggiori riflessioni e valutazioni, è stata quella di far rientrare il giudizio sulla nostra scuola in una Rubrica di valutazione strutturata. Il Nucleo di Valutazione si è confrontato in uno scambio di opinioni e pensieri che per la Scuola è vera ricchezza; abbiamo scelto di raccontare la nostra realtà, le nostre difficoltà, di calare i nostri successi sul piano dei problemi incontrati, sicuri che solo partendo dagli errori, dalle difficoltà e dalle necessità si possa crescere, migliorando anche quegli aspetti di eccellenza che rendono il nostro Istituto forte e competitivo. Tale scelta ha comportato, ovviamente, una circoscrizione degli aspetti sui quali puntare e lavorare in prospettiva migliorativa nel periodo di tempo triennale.
Il RAV è uno strumento tramite il quale la scuola compie un’autoanalisi dei propri punti di forza e di criticità, alla luce di dati comparabili. Inoltre, consente di porre in relazione gli esiti di apprendimento con i processi organizzativi-didattici, all'interno del contesto socio-culturale, di individuare le priorità e gli obiettivi di miglioramento che verranno esposti nel PdiM (Piano di Miglioramento).
L’analisi puntuale del documento ci consente :
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sia di comprendere il livello di ammissibilità e adeguatezza della nostra scuola rispetto alle indicazioni normative, verificando se le strategie adottate finora e le azioni avviate siano congrue e coerenti con il processo indicato;
sia di colmare l’eventuale divario apportando i necessari correttivi che dovranno essere immediatamente realizzati attraverso la pratica quotidiana dell’autovalutazione.
Questa, infatti, vista in relazione alla necessità di avere una immagine precisa della nostra istituzione e di ogni sua singola azione in funzione del miglioramento, diventa lo strumento per creare, nel tempo, una nuova cultura in funzione dell’efficacia e dell’efficienza, quindi del conseguimento della qualità. Qualità non autoreferenziale ma certificata.
L’esame del questionario ci fornisce anche alcune importanti indicazioni direttamente collegate alla pratica della didattica ed al suo modo di concepirla, organizzarla, valutarla. Nel questionario si nota subito l’importanza data agli ESITI, suddivisi in quattro aree che, a loro volta, sono ben distinte da quelle dei processi che sono di meno. L’area dei processi è più estesa di quella degli esiti ma meno determinante.
Quindi:
ciò che conta è ragionare bene e fare molta attenzione agli esiti;
il miglioramento deve essere predisposto sugli esiti;
nel miglioramento è necessario distinguere tra priorità di esiti, traguardi sempre di esiti.
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE DIDATTICA E PROGETTUALE
In base alle priorità selezionate e indicate nel RAV pubblicato dalla scuola, dopo un’attenta indagine, si evince che la scuola ha il compito di portare avanti un’ azione di miglioramento nel prossimo triennio improntata alle seguenti linee di azione:
elaborazione del curriculo delle competenze chiave e di cittadinanza mirando essenzialmente all’obiettivo trasversale dell’ ”imparare ad imparare”.
Nel dettaglio la progettazione curriculare ed extracurriculare dovrà mirare all’acquisizione di conoscenze, abilità, competenze , per la crescita educativa degli alunni, quali la sicurezza, l’ambiente, la legalità e la cittadinanza attiva, la continuità, il benessere psicofisico, il recupero e il potenziamento in tutte le discipline, le pari opportunità, la lotta alla discriminazione e alla violenza, la seconda lingua straniera, l’approfondimento della lingua madre e delle abilità logico-matematiche, le diverse forme artistiche ed espressive, ecc.;
la predisposizione di percorsi individualizzati per i Bes (sostegno, Dsa e alunni svantaggiati o stranieri) da organizzare in forma generale a livello e per ordine di scuola e in forma personalizzata sul singolo alunno, utilizzando strategie e tecniche innovative nell’ottica di una didattica realmente inclusiva, in collaborazione con le famiglie e le agenzie educative presenti nel territorio, a garanzia del successo formativo;
la realizzazione di attività di inclusione, continuità ed orientamento partendo sempre dai reali bisogni formativi degli allievi, tra i quali hanno certamente un posto rilevante l’educazione alla
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legalità e alla cittadinanza attiva, l’educazione alla salute, al benessere psicofisico e al rispetto ambientale, tute le svariate forme espressive, la comprensione del senso estetico e della bellezza in tutte le sue forme;
l’introduzione di percorsi educativi innovativi, motivanti e significativi per gli allievi, non solo improntati alla classica lezione frontale, ma alla nuova didattica laboratoriale, capace di coinvolgere attivamente da un punto di vista emotivo e psicofisico gli alunni e di stimolarli a costruire il proprio stile cognitivo.
La ricchezza delle dotazioni tecnologiche e laboratoriali della scuola deve portare necessariamente ad una stimolazione attiva della crescita professionale dei docenti e ad un serio impegno a rinnovare i processi di insegnamento- apprendimento, promuovendo tra i ragazzi un uso critico e consapevole dei nuovi linguaggi tecnologici e sociali;
la definizione delle aree per la formazione professionale che siano coerenti con i bisogni emersi e che rispondano ad esigenze di miglioramento dei risultati dell’Istituzione scolastica ;
l’organizzazione flessibile dei gruppi-classe, sia nella programmazione curriculare che extracurriculare, per avvicinare quest’ultima il più possibile alle esigenze degli alunni, quali, ad esempio, il potenziamento delle eccellenze e il recupero delle situazioni di svantaggio;
la collaborazione e il dialogo con le famiglie, al fine di coinvolgerle nei processi didattici ed organizzativi della scuola e di stimolarle a vivere quest’ultima come luogo attivo e ambiente di apprendimento non solo per i propri figli ma anche per se stessi come soggetti corresponsabili dell’azione educativa della scuola;
l’implementazione dei processi di valutazione educativa e della documentazione di riferimento sia attraverso un uso del registro elettronico più mirato al coinvolgimento delle famiglie, le prove nazionali Invalsi e la creazione di una rubrica di valutazione.
AREA DELL’ORGANIZZAZIONE A SUPPORTO DELLA DIDATTICA
l’organizzazione generale a supporto delle attività didattiche (Organi Collegiali, collaboratori, referenti, gruppi di progetto, commissioni di lavoro, staff di direzione ecc.), visto che la legge di riforma non ha introdotto nessuna innovazione relativamente all’esonero totale dei collaboratori del Ds, i quali sono costretti a caricarsi di notevoli impegni organizzativi in concomitanza con la gestione della classe
l monitoraggio, la comunicazione e il report delle attività svolte al fine di ampliare e presentare sempre più trasparenti le pratiche scolastiche e a rendere visibili le iniziative intraprese dalla scuola, facendo acquisire gradualmente la generale percezione sulla qualità del servizio erogato.
la condivisione della mission della scuola ci permetterà una più attenta e puntuale presa in carico delle varie situazioni di svantaggio e/o eccellenza degli alunni. La progettazione comune giocherà un ruolo fondamentale e la programmazione di prove di ingresso, in itinere e finali comuni, porterà a ridurre la varianza di risultati delle prove Invalsi nelle classi e a migliorare le competenze di base nell'area linguistica e logico- matematica.
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Il potenziamento delle eccellenze passerà attraverso percorsi didattici con certificazione finale (Trinity, Eipass) e la partecipazione a concorsi,.
potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, teatrale e artistica, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori
potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica
sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale e all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media
potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio
prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico;
potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore
valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore
alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana.
Inoltre, una migliore qualità della didattica, un maggiore raccordo tra docenti e genitori contribuiranno a ridurre il numero di alunni che non hanno ancora raggiunto un pianificato successo formativo
Con pubblicazione del RAV si apre la fase di formulazione e attuazione del piano di Miglioramento (Pd M).
Il Piano di miglioramento dell’istituzione scolastica così come scaturito dal rapporto di autovalutazione del 2° Circolo, è il necessario presupposto e punto di riferimento sul quale costruire il progetto triennale dell’offerta formativa e a partire dal quale individuare le priorità di intervento. Le scelte progettuali e i relativi obiettivi formativi sono strettamente legati agli obiettivi di Esito e di Processo individuati nel rapporto di autovalutazione
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RISORSE UMANE E PROFESSIONALI
Dirigente Scolastico
Prof. Franco Ferrara
Collaboratori del Dirigente Scolastico
Bennici Pina, Ferranti Maria, Lo Maglio Rosalba, Mule’ Antonina , Russo Elena
Organi Collegiali Consiglio di Istituto
Collegio docenti
Giunta esecutiva
Consigli di intersezione
Consigli di interclasse
Consigli di classe
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Referenti di Plesso Scuola dell’Infanzia:
Buscemi Francesca
Valenti Sabina
Di Benedetto Maria Concetta
Ristagno Anna Maria
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Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi
Assistenti Amministrativi Collaboratori Scolastici
Scardilli Giuseppe
Antonella Muscia
Giuseppe Di Corrado
Tiziana Giugno
Gaetana Di Vincenzo
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GRUPPI DI LAVORO
COMMISSIONI.
Gruppo H
Scuola dell’infanzia: Amato Concetta Giuseppa, Virga Francesco.
Scuola primaria: Amato Rosa Alba, Cipolla Rosa Maria, Di Pasquale Maria Concetta, Giugno Giovanna, Grillo Nunzia, Guarnaccia Maria Concetta, Rizzo Piscopo Francesca, Salemi Teresa, Spata Anna Lisa, Zirbi Vincenza.
BES: Amato Rosa Alba, Spata Anna Lisa, Giovanna Giugno.
GLI: Rizzo Piscopo Francesca, Salemi Teresa, Guarnaccia Maria Concetta, Grillo Nunziata.
Dispersione scolastica: Renda Valentina, Di Pasquale Maria Concetta.
Progettazione extrascolastica: Amato Caterina
Continuità: Tramontana Elena, Mazzio Nunzia, Gatto Gaetana, Nicosia Agata.
Valutazione: Borrelli Giuseppa, Di trapani Giuseppa.
Viaggi di istruzione: Salvo Sonia, Caruso Gabriella.
Commissione orario: Bennici Pina, Stefanini Concetta Maria, Fidone Mariolina (Plesso Mario Gori), Caruso Gabriella, Giammusso Maria Pia ( Plesso Don Milani).
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DIRETTORI DI LABORATORI
Laboratorio Linguistico: D’Agostino Gabriella ( plesso Mario Gori ), Buscemi Carmen (plesso Don Milani).
Laboratorio Scientifico: Gagliano Rosaria ( plesso Mario Gori), Gentile Lucia (plesso Don Milani).
Laboratorio Artistico: Ragusa Gaetana Franca (plesso M. Gori),Erostrato Rosanna (plesso Don Milani).
Laboratorio Informatico: Virga Francesco (M. Gori), Di Benedetto Maria C. ( plesso Don Milani).
Laboratorio Multimediale: Salvo Aida (plesso M.Gori), Battiato Franca (plesso Don Milani).
Laboratorio Motorio: Cinardi Ivana.
RSU: Ristagno Anna Maria, Di Vincenzo Gaetana, Spata Anna Lisa.
RSPP: Bennici Pina.
RLS: Ristagno Anna Maria
Componenti del Consiglio di Istituto
Genitori: Di Simone Rosario, Cassarà Gabriella, Presti Giuseppe, Ristagno Giuseppe Fulvio, Gentile Fida, Di Pasquale Gisella Liliana, Pepi Carmelinda, Scollo Salvatore.
Docenti scuola dell’infanzia: Di Trapani Pina, Ristagno Anna Maria.
Docenti scuola primaria: Bennici Pina, Mulè Antonina, Schembri Francesca, Spata Rosa, Rizzo Piscopo Francesca, Fidone Mariolina.
Personale ATA: Di Corrado Vincenzo Salvatore, Muscia Antonina.
Componenti della Giunta esecutiva
Ferrara Franco ( Dirigente Scolastico)
Scardilli Giuseppe ( Direttore S.G.A.)
Ristagno Anna Maria ( Docente)
Muscia Antonina (ATA)
Cassarà Gabriella (Genitore)
Pepi Carmelinda (Genitor
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PATTO EDUCATIVO
di CORRESPONSABILITÀ
tra genitori, alunno e scuola art.3
DPR 21 novembre 2007, n°235
All’atto dell’ingresso del bambino a scuola, si stipula un patto di corresponsabilità tra istituzione scolastica, genitori e alunno, con il quale ognuno di essi si impegna a rispettare diritti e doveri di ciascuno delle parti.
LaScuola
si impegna a :
La Famiglia
si impegna a :
L’Alunno/a
si impegna a :
OFFERTA FORMATIVA
Garantire un piano formativo basato su progetti ed iniziative volte a promuovere il benessere e il successo di ogni studente, la sua valorizzazione come persona, la sua realizzazione umana e culturale.
Prendere visione del piano formativo, condividerlo, discuterlo con i propri figli, assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto.
Condividere con gli insegnanti e la famiglia la lettura del piano formativo, discutendo con loro ogni singolo aspetto di responsabilità.
RELAZIONE
Comunicare costantemente con le famiglie, informandole
sull’andamento didattico e disciplinare degli alunni.
Creare un clima sereno in cui stimolare il dialogo e la discussione, favorendo la conoscenza ed il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro.
Condividere con gli
insegnanti linee
educative comuni,
consentendo alla scuola di dare continuità alla
propria azione educativa.
Mantenere costantemente
un comportamento
positivo e corretto,
rispettando l’ambiente
scolastico inteso come insieme di persone, oggetti e situazioni.
Ascoltare e coinvolgere
gli studenti e le famiglie,
richiamandoli ad un’assunzione di responsabilità rispetto a quanto espresso nel patto
formativo.
Collaborare attivamente con l’istituzione scolastica
al fine di favorire una assidua frequenza dei propri figli alle lezioni .
Partecipare agli organismi collegiali e controllare le comunicazioni provenienti
Frequentare regolarmente
e assolvere assiduamente agli impegni di studio.
Favorire in modo positivo lo svolgimento
dell’attività didattica e formativa, garantendo
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PARTECIPAZIONE
Fare rispettare le norme di
comportamento, regolamenti e i divieti.
Prendere adeguati
provvedimenti disciplinari in caso di infrazioni.
dalla scuola.
Prendere visione di tutte
le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di eventuali decisioni e
provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione sugli episodi di conflitto e di criticità.
la propria attenzione e partecipazione alla vita scolastica.
AMBIENTE
Offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità e favorendo il processo di formazione di
ciascuno alunno, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento, promuovendo, dove possibile, il talento e
l’eccellenza.
Valorizzare l’istituzione scolastica, instaurando un positivo clima di dialogo, nel rispetto delle scelte educative e didattiche condivise, oltre ad un atteggiamento di reciproca collaborazione
con i docenti
Prendere visione di tutte le comunicazioni
provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di
eventuali decisioni e
provvedimenti
disciplinari, stimolando
una riflessione sugli
episodi di conflitto e dicriticità
Rispettare e valorizzare l’ambiente scolastico
Rispettare i tempi programmati e concordati con i docenti per il raggiungimento del proprio Curricolo
Accettare, rispettare e aiutare gli altri e i diversi da sé, impegnandosi a comprendere le ragioni dei loro comportamenti
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LOCALI E SUSSIDI DIDATTICI
La sede centrale, plesso Mario Gori ubicata su due piani dispone:
Al piano terra
• Aule scuola primaria
• La Biblioteca
• L’Aula Magna;
• Le sezioni di scuola dell’infanzia e le sale mense
• Aule informatiche
• Ufficio di Presidenza;
• Ufficio di Segreteria;
• Una guardiola per il personale
Al secondo piano :
aule per attività didattiche e i laboratori.
Plesso Poggio Matrice /Don Milani
al piano sottostante è collocata la palestra, ambienti destinati a laboratori vari, anfiteatro
al piano
aule didattiche primaria e infanzia
laboratorio multimediale
laboratorio artistico e creativo
due saale computers
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sala mensa
Gli ambienti descritti sono serviti da un ampio cortile/giardino, utilizzabile come spazio
aperto per momenti di gioco.
I due plessi dispongono dei seguenti sussidi:
lavagne luminose,
televisori, lettori dvd
computer portatili;
videoproiettori,
LIM,
rete connessione internet,
rete didattica e software,
stampanti in rete
laboratori:
scientifico
matematico
artistico
linguistico
musicale
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INDICE
Premessa
Il piano triennale dell’offerta formativa legge 107
I principi essenziali
I principi ispiratori
La mission della scuola
Approcci metodologici
Scuola della continuità
Educazione alla salute
Scuola dell’inclusione e successo formativo
Formazione e aggiornamento
Il territorio
L’istituzione scolastica
La nostra scuola vista dagli utenti
L’organizzazione del curricolo
Competenze chiave
L’ampliamento dell’offerta formativa
I progetti promossi dal Miur e da Enti
La promozione delle competenze
Verso una scuola 2.0
Organico potenziato
Verifica e valutazione
Strumenti di valutazione
Rubrica di valutazione
Certificazione delle competenze
Risorse finanziarie
Autovalutazione di Circolo
Risorse umane e professionali
PEC
Piano di miglioramento
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Continuità ed orientamento
Inclusione e valorizzazione delle eccellenze
Scheda delle attività
Didattica di laboratorio
Locali e sussidi didatticiInizio documento
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GRUPPO DI LAVORO:
funzione strumentale Area 1
Inss. Ristagno Anna Maria – Maria Antonietta
Commissione:
Inss. Briga Rosaria-Buscemi Francesca-Russo Elena
COLLABORAZIONE :
Funzioni strumentali
Area2 Ins. Stefanini Concetta
Area3 Ins. Spata Rosa
Area4 inss. Rinaudo Nicoletta –Schembri Francesca
Area 5 Ins. Fidone Mariolina
Collaboratori del Dirigente:
Bennici Pina
Ferranti Maria
Lo Maglio Rosalba
Mulè Antonina
Collaboratore Amministrativo
Di Vincenzo Gaetana
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2° Circolo Didattico Niscemi
anni scolastici
2016/2017- 2017/2018 - 2018/2019
PTOF
Piano triennale dell’offerta formativa approvato con delibera:
n. 1 del Collegio dei Docenti il 12/01/2016 n. 1 del Consiglio di Circolo il 13/01/2016
ALLEGATO A: ATTO DI INDIRIZZO
DIREZIONE DIDATTICA STATALE 2° CIRCOLO
Via Calatafimi, 12 93015 NISCEMI (CL) 0933/951434 958130 Fax 0933/959103 Codice Fiscale n. 82002390852
e‐mail: [email protected] ‐ [email protected] www.secondocircoloniscemi.gov.it
Prot. n. 29 Niscemi li 08/10/2015
AL COLLEGIO DEI DOCENTI
E P.C. AL CONSIGLIO D’ISTITUTO
AI GENITORI AGLI ALUNNI
AL PERSONALE ATA
ATTI ALBO
OGGETTO: ATTO D’INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
VISTA la legge n. 107 del 13.07.2015 (d’ora in poi: Legge), recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”;
PRESO ATTO che l’art.1 della predetta legge, ai commi 12‐17, prevede che: 1) Le istituzioni scolastiche predispongono, entro il mese di ottobre
dell'anno scolastico precedente il triennio di riferimento, il piano triennale dell'offerta formativa (d’ora in poi: Piano);
2) Il piano deve essere elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione definiti dal dirigente scolastico;
3) Il piano è approvato dal consiglio d’istituto; 4) Esso viene sottoposto alla verifica dell’USR per accertarne la
compatibilità con i limiti d’organico assegnato e, all’esito della verifica, trasmesso dal medesimo USR al MIUR;
5) Una volta espletate le procedure di cui ai precedenti punti, il Piano verrà pubblicato nel portale unico dei dati della scuola;
TENUTO CONTO delle proposte e dei pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse
realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché delle sollecitazioni e delle proposte formulate dalle famiglie e dagli utenti sia in occasione degli incontri informali e formali (ricevimenti scuola famiglia, riunioni organi collegiali …);
VALUTATE Le prioritarie e le criticità emerse dal Rapporto di autovalutazione (RAV), nonché dagli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti,
VISTI i risultati delle rilevazioni nazionali degli apprendimenti restituiti in termini di misurazione dei livelli della scuola e delle classi in rapporto alla media nazionale e regionale
CONSIDERATO che la funzione docente è coinvolta nei processi di riforma che stanno interessando la scuola
EMANA
ai sensi dell’art. 3 del DPR 275/99, così come sostituito dall’art. 1 comma 14 della legge 13.7.2015, n. 107, il seguente
Atto d’indirizzo per le attività della scuola e le scelte di gestione e di
amministrazione:
basandolo su quanto la scuola ha già prodotto, a iniziare dal Rapporto di Autovalutazione e dal Piano dell'Offerta Formativa elaborati nello scorso anno e tenendo conto di quella che è la “mission” della scuola.
Essa, nello spirito della riforma in atto, è quella di una scuola con chiaro intento formativo di tutti gli alunni con i seguenti punti da perseguire:
1. Educare al valore della diversità, all’apertura verso culture diverse, alla solidarietà, al Riconoscimento e al rispetto dei bisogni dei più deboli, con particolare attenzione ai bambini diversamente abili.
2. Rendere concreto l’esercizio del diritto allo studio garantendo uguaglianza di opportunità educative.
3. Favorire lo sviluppo integrale ed armonico della persona, mirando tanto agli aspetti cognitivi, quanto a quelli fisici e relazionali.
4. Promuovere la cultura della legalità e il rispetto delle regole, sia in relazione alle persone che alle cose.
5. Promuovere lo sviluppo dell’identità, della relazione, dell’interazione e della cooperazione all’interno del gruppo classe, creando un favorevole contesto di apprendimento.
6. Favorire la consapevolezza di appartenere ad un contesto storico e culturale, superando forme di marginalizzazione tipiche di un’ area urbana di periferia.
7. Promuovere la flessibilità didattica e organizzativa.
8. Promuovere l’introduzione di tecnologie innovative e il coordinamento con il contesto territoriale.
Le priorità, i traguardi e gli obiettivi seguenti, individuati dal rapporto di autovalutazione (RAV), sulla scorta di un'attenta analisi dei punti di forza e di debolezza, dei vincoli e delle opportunità e il conseguente piano di miglioramento di cui all’art.6, comma 1, del Decreto del Presidente della Repubblica 28.3.2013 n.80 dovranno costituire parte integrante del Piano; PRIORITA’ E TRAGUARDI ESITI DEGLI STUDENTI DESCRIZIONE DELLA
PRIORITÀ DESCRIZIONE DEL TRAGUARDO
Risultati nelle prove standardizzate nazionali
Diminuire la varianza tra e dentro le classi
Rientrare nei valori del sud e delle isole
Competenze chiave e di cittadinanza
Sviluppare le competenze chiave e di cittadinanza
Definire una rubrica di valutazione per le competenze chiave e di cittadinanza
Risultati a distanza Monitorare i risultati al termine del primo anno della scuola secondaria di primo grado
Favorire il successo degli studenti nei successivi percorsi di studio.
Motivazione della scelta delle priorità
La scuola ha deciso di focalizzare l'attenzione sulle due aree degli esiti sopraccitati, in quanto ritiene che queste siano le criticità più significative. Riguardo l'area "Risultati nelle prove standardizzate nazionali" , la scuola assicura l'acquisizione dei livelli essenziali di competenze per tutti gli studenti, infatti il punteggio in italiano e in matematica al netto del cheating risulta superiore alla media regionale e a volte anche alla media nazionale, ma si registra una evidente varianza tra e dentro le classi, che non è da sottovalutare. Riguardo l'area "Competenze chiave e di cittadinanza", la scuola non è in grado di rispondere al criterio di qualità "assicura l'acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti", infatti, benché il livello delle competenze chiave e di cittadinanza raggiunto dagli studenti sia buono e le competenze sociali e civiche siano adeguatamente sviluppate, la scuola manca sia di uno specifico curricolo sia di adeguati strumenti per valutarle.
In riferimento al punto: "Risultati a distanza" la scuola si valuta in modo molto critico poichè deve completamente sviluppare quest'ambito in quanto non ha mai monitorato i risultati degli alunni all'interno del primo ciclo.
Nel definire le attività per il recupero ed il potenziamento del profitto, si terrà conto dei risultati delle rilevazioni INVALSI relative allo scorso anno ed in particolare dei seguenti aspetti:
• i risultati delle prove Invalsi sono superiori a quelle di scuole con background socio‐economico e culturale simile; esiste una significativa varianza tra le classi seconde, sia in italiano che in matematica e nelle classi quinte, solo in italiano, superiore alla media nazionale.
Le proposte ed i pareri formulati dagli enti locali e dalle diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti nel territorio, nonché dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e degli alunni di cui tener conto nella formulazione del Piano sono i seguenti:
• Inclusione di tutti gli alunni, in particolare B.E.S. e D.S.A., con apertura verso collaborazioni esterne con enti locali e altre agenzie formative;
• Flessibilità del curricolo attraverso l’ampliamento dell’offerta formativa e la personalizzazione dei percorsi formativi, utilizzando metodologie diversificate rispondenti ai diversi ritmi e stili di apprendimento degli alunni.
• Apertura della scuola alla partecipazione delle famiglie mediante procedure di comunicazione efficaci, sintetiche e tempestive.
• Attenzione alle eccellenze, anche attraverso la partecipazione a competizioni nazionali, ed eventualmente internazionali, in ogni ambito disciplinare.
• Educazione alla legalità per favorire la costruzione di una forte consapevolezza della necessità di rispettare le regole della convivenza civile.
Per garantire quanto sopra si cercherà di provvedere ad utilizzare le risorse e strutture per il potenziamento dei saperi e delle competenze degli alunni e per l'apertura della comunità scolastica al territorio con il pieno coinvolgimento delle istituzioni e delle realtà locali.
Il Piano dovrà fare particolare riferimento alle seguenti finalità della Legge 107/2015:
• Affermare il ruolo centrale della scuola nella società della conoscenza • Innalzare i livelli di istruzione e le competenze delle studentesse e degli
studenti • Rispetto dei tempi e degli stili di apprendimento • Contrastare le disuguaglianze • Prevenire la dispersione scolastica • Realizzare una scuola aperta quale laboratorio permanente di ricerca e
sperimentazione, • Garantire pari opportunità di successo formativo e l’istruzione
permanente • Innovazione didattica di partecipazione e di educazione alla cittadinanza
attiva Il Piano dovrà fare particolare riferimento ai seguenti commi dell’art.1 della Legge.
commi 1‐4 in particolare nei punti in cui viene indicato che:
Le istituzioni scolastiche garantiscono la partecipazione alle decisioni degli organi collegiali e la loro organizzazione è orientata alla massima flessibilità, diversificazione, efficienza ed efficacia del servizio scolastico, nonche' all'integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture, all'introduzione di tecnologie innovative e al coordinamento con il contesto territoriale, con le famiglie, nel rispetto della vision e della mission della scuola che ispira la sua azione educativa e didattica ai seguenti valori: • inclusione: • qualità dei percorsi educativi/didattici • legalità, promuovendo l’educazione alla cittadinanza attiva
• benessere, perseguendo il successo formativo di tutti in un contesto relazionale positivo
commi 5‐7 e 14 • si terrà conto in particolare delle seguenti priorità1:
1. Potenziamento delle eccellenze e dei talenti 2. potenziamento delle competenze linguistiche in riferimento all’italiano. 3. potenziamento delle competenze matematico‐logiche scientifiche 4. Potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale. 5. Alfabetizzazione all’arte, alle tecniche e ai media di produzione e
diffusione delle immagini.
6. potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport
7. sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale, all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media.
8. potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attivita' di laboratorio;
9. piani per la prevenzione e contrasto di ogni forma di discriminazione e bullismo, anche informatico;
10. potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati
11. alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso corsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana
12. individuazione di percorsi e di sistemi funzionali alla premialita' e alla valorizzazione del merito degli alunni e degli alunni.
13. Potenziare accordi con Enti Locali per accrescere le occasioni di formazione e aggiornamento per il personale scolastico e famiglie
14. Maggiore coinvolgimento delle famiglie nel processo educativo e formativo.
15. Prevedere un sistema di indicatori di qualità e di standard efficaci per rendere osservabili e valutabili i processi e le azioni previste nel PTOF attraverso il monitoraggio.
16. Privilegiare l’utilizzo delle nuove tecnologie, in particolare delle LIM, di
cui tutte le aule sono dotate in modo da coinvolgere maggiormente gli alunni.
Occorrerà, pertanto tenere presente che per ciò che concerne attrezzature e infrastrutture materiali saranno necessari:
• materiali strutturati e strumenti vari per i laboratori sopraccitati e aule polivalenti
• reti a banda larga nei plessi.
A tal fine si ritiene necessario: − proseguire nei progetti di educazione musicale, sportivo, manuale e teatrale fin dalla scuola dell’infanzia, proponendo laboratori anche con la collaborazione di esperti esterni − stimolare l’apprendimento di lingue straniere, anche facendo ricorso a metodologia CLIL, proponendo anche la possibilità di conseguire certificazioni − potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi fin dalla scuola dell’infanzia, anche con progetti ad hoc
per ciò che concerne i posti di organico, comuni e di sostegno,il fabbisogno per il triennio di riferimento è così definito come da organico di diritto 2015/2016: ORGANICO DI DIRITTO DOCENTI2015/2016
Posto comune
Sostegno IRC L2
Scuola dell’infanzia: 22 2 3
Scuola primaria 37 11 4 3
per ciò che concerne i posti per il potenziamento dell’offerta formativa il fabbisogno sarà definito in relazione ai progetti ed alle attività contenuti nel Piano, entro un limite massimo di 8 unità2:
• Scuola primaria n. 8 posti necessari per dare attuazione alle priorità di cui ai commi 5‐7 e 14
nell’ambito delle scelte di organizzazione, dovranno essere previste le figure di Presidente e Segretario di interclasse / intersezione.
Per ciò che concerne i posti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario il fabbisogno è così definito3:
ORGANICO DI DIRITTO ATA DSGA AA CC Cooperativa
2015/2016 per pulizie
1 4 11 3
commi 10 e 12(iniziative di formazione rivolte agli studenti per promuovere la conoscenza delle tecniche di primo soccorso, programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario e definizione delle risorse occorrenti):
ANNO CORSI DI FORMAZIONE DOCENTI ALUNNI AA CC
2016/17
Formazione alunni scuola primaria di primo soccorso (base)
X
Cittadinanza attiva e competenze chiave europee
X
Corso di sicurezza negli ambienti di lavoro
X X X
Corso di teoria amministrativo‐contabile
X
2017/18
Formazione alunni scuola primaria di primo soccorso (avanzato)
X
Curricolo verticale X
Corso di sicurezza negli ambienti di lavoro
X X X
Corso di teoria amministrativo‐contabile
X
2018/19
Formazione alunni scuola primaria di primo soccorso
X
Metodologie didattiche trasversali
X
Corso di sicurezza negli ambienti di lavoro
X X X
Corso di teoria amministrativo‐contabile
X
i criteri generali per la programmazione educativa, per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, già definiti nei precedenti anni scolastici dal consiglio d’istituto e recepiti nei POF di quei medesimi anni, che risultino coerenti con le indicazioni di cui ai precedenti punti “1” e “2” potranno essere inseriti nel Piano; in particolare si ritiene di dovere inserire i seguenti punti:
coordinamento con il contesto territoriale per attività curricolari ed extrascolastiche;
piena realizzazione del curricolo interazione con le famiglie La partecipazione alle attività dei PON, per la Programmazione 2014‐2020,
NELL’AMBITO DI INTERVENTO DELLE RELAZIONI INTERNE ED ESTERNE la scuola promuoverà tutte quelle iniziative che favoriranno la COMUNICAZIONE PUBBLICA per rendere visibili le azioni e le iniziative sviluppate dalla scuola. A tal proposito saranno utilizzati differenti mezzi di comunicazione:
il sito web per rendere visibile l’offerta formativa, incontri con i genitori, Open day, attività finalizzate a rendere pubblica la mission e la vision dell’intero microsistema scuola, territorio, famiglia.
I progetti e le attività sui quali si pensa di utilizzare docenti dell’organico del potenziamento devono fare esplicito riferimento a tale esigenza, motivandola e definendo l’area disciplinare coinvolta4. Si terrà conto del fatto che l’organico di potenziamento deve servire anche alla copertura delle supplenze brevi e quindi si eviterà di assorbire sui progetti l’intera quota disponibile5.
Per tutti i progetti e le attività previsti nel Piano, devono essere indicati i livelli di partenza sui quali si intende intervenire, gli obiettivi cui tendere nell’arco del triennio di riferimento, gli indicatori quantitativi e/o qualitativi utilizzati o da utilizzare per rilevarli. Gli indicatori saranno di preferenza quantitativi, cioè espressi in grandezze misurabili, ovvero qualitativi, cioè fondati su descrittori non ambigui di presenza / assenza di fenomeni, qualità o comportamenti ed eventualmente della loro frequenza.
Il Piano dovrà essere predisposto a cura della Funzione Strumentale a ciò designata, eventualmente affiancata dal gruppo di lavoro a suo tempo approvato
dal collegio docenti, entro il 15 ottobre prossimo, per essere portata all’esame del collegio stesso nella seduta del 07 ottobre 2015, che è fin d’ora fissata a tal fine.
Il Dirigente Scolastico Prof. Franco Ferrara
2° Circolo Didattico Niscemi
anni scolastici
2016/2017- 2017/2018 - 2018/2019
PTOF
Piano triennale dell’offerta formativa approvato con delibera:
n. 1 del Collegio dei Docenti il 12/01/2016 n. 1 del Consiglio di Circolo il 13/01/2016
ALLEGATO B: PIANO DI MIGLIORAMENTO
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PIANO DI MIGLIORAMENTO
2° CIRCOLO DIDATTICO
-NISCEMI-
CLEE02100B
Il presente Piano di Miglioramento si colloca su una linea di stretta correlazione e coerenza con le attività, i progetti, gli obiettivi inseriti nel POF essendone parte integrante e fondamentale. Il PDM, quindi, rappresenta la politica dell'istituzione scolastica per una azione di Qualità. Dal raffronto tra POF e RAV si è stabilito di finalizzare la pianificazione e l'attuazione del Miglioramento prioritariamente al potenziamento della qualità del processo di insegnamento-apprendimento e contestualmente al potenziamento delle relazioni interpersonali fra i docenti dell'intero Circolo, della comunicazione e delle relazioni con il territorio.
RESPONSABILE DEL PIANO: Dirigente Scolastico Prof. Ferrara Franco
Composizione del gruppo che segue la progettazione del P d M
Nome e Cognome Ruolo nell’organizzazione scolastica Ruolo nel team di miglioramento
Franco Ferrara Dirigente scolastico Responsabile del PdM
Giuseppe Scardilli Direttore dei SS.GG.AA. Responsabile piano amministrativo
Ristagno Anna Maria
Maria Antonietta
Iinsegnante scuola infanzia
insegnante scuola primaria
Funzione Strumentale Area1
Stefanini Concetta Insegnante scuola primaria Funzione strumentale Area 2
Spata Rosa Insegnante scuola primaria Funzione strumentale Area 3
Rinaudo Nicoletta
Schembri Francesca
insegnante scuola primaria
insegnante scuola primaria
Funzione strumentale Area 4
Fidone Mariolina Insegnante scuola primaria Funzione strumentale Area 5
Di Vincenzo Gaetana Assistente Amministrativo collaboratore
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PRIMA SEZIONE : Scenario di riferimento
Scenario di riferimento
Il 2° Circolo Didattico di Niscemi comprende due ordini di scuola : primaria e infanzia.
L’attuale Dirigente Scolastico è di nuova nomina ed è in servizio dal 1° settembre 2015.
Il tasso di docenti a tempo indeterminato ( il 97% ) e l'età media ( solo il 15% ha un'età compresa tra i 35 e i 44 anni, mentre il 45% ha un'età compresa tra i 45 e i 54 anni e il 40% ha più di 55 anni ) sono più alti rispetto ai benchmark , ma ciò può considerarsi una opportunità in quanto si tratta di docenti che hanno, oltre all'esperienza, anche l'entusiasmo di rinnovare la didattica, infatti negli anni quasi tutti hanno accettato la formazione per utilizzare le nuove strumentazioni tecnologiche presenti nella scuola.
Inoltre nella scuola si registra una grande stabilità nel servizio scolastico, infatti il 58,7% dei docenti insegna nella scuola da oltre 10 anni, questo è un tasso molto al di sopra di tutti i benchmark; ad esso si aggiunge la percentuale del 15,9 % che vi insegna da 6 a 10 anni.
Grazie anche a questa stabilità e continuità professionale, negli anni si sono costruite delle relazioni professionali molto proficue, che permettono di lavorare in equipe e di ottenere risultati positivi.
La scuola dispone di risorse umane qualificate con competenze informatiche e linguistiche ( docenti laureati e docenti specializzati
INFORMAZIONI RITENUTE NECESSARIE PER LA SPIEGAZIONE DELLE SCELTE DI MIGLIORAMENTO
Dovendo scegliere il percorso di Miglioramento su cui articolare le azioni di intervento si sono tenuti in considerazione alcuni fattori per individuare l’iniziativa prioritaria.
Il grado di priorità è stato riconosciuto, come suggeriscono le risorse del modello, in base all’impatto che l’area di miglioramento ha sui fattori critici di successo e in base alla capacità/fattibilità della scuola: tempi, risorse e autonomia operativa
IL CONTESTO SOCIO-CULTURALE IN CUI LA SCUOLA È INSERITA
( reti sul territorio, caratteristiche sociali e culturali dell’ambiente in cui la scuola è inserita, modelli educativi di riferimento, offerte per la gestione del tempo libero)
La scuola mantiene rapporti di collaborazione non solo con le associazioni presenti nel territorio, ma anche con gli specialisti e psicologi locali costituendo un punto di riferimento fondamentale per l’intera comunità.
Negli ultimi anni la diminuzione della popolazione locale , dovuta al trasferimento di famiglie per motivo di lavoro, è bilanciata dall’arrivo di immigrati proveniente soprattutto dal l’Africa.
Lo stato socio economico e culturale delle famiglie degli studenti oscilla tra un livello basso e medio basso. Ciò si concretizza nelle difficoltà delle famiglie a sostenere spese anche contenute, come la mensa nella scuola dell'Infanzia o le uscite didattiche.
Il tasso di disoccupazione dei genitori degli studenti della scuola è particolarmente alto.
La popolazione scolastica conta-1116-alunni
Scuola infanzia
Scuola primaria
Toale alunni
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L’ORGANIZZAZIONE SCOLASTICA
( composizione popolazione scolastica alunni, strategie della scuola per il coinvolgimento delle famiglie, obiettivi del Pof) Modalità di condivisione metodologica e didattica tra insegnanti, gestione della scuola, sistemi di comunicazione
273 893 Alunni H 18
Altre confessioni
stranieri
Il POF prevede dei filoni principali che vanno confermati e attualizzati:
ricerca e documentazione
il territorio come risorsa scienze ed alfabeti
idee per comunicare
scuola 2.0
Le famiglie dimostrano una grande fiducia nella istituzione scolastica, in modo particolare hanno un rapporto positivo con i docenti, sia dell'Infanzia che della Primaria; accolgono proposte e attività senza entrare in polemica. La maggior parte delle famiglie mostra interesse e collabora con la scuola, rispondendo alle richieste, sono isolati i casi di estremo disagio in cui la famiglia si disinteressa del tutto dei propri figli.� In un ambiente povero di stimoli e di opportunità culturali, le famiglie accolgono con entusiasmo le proposte formative che arrivano dalla scuola, partecipano in massa soprattutto se tali proposte non hanno costi.
Sulla base del principio che la scuola è comunità educante, la progettazione didattica ha impostato la sua azione educativa riferita a :�
-organizzazione gruppo docente
-organizzazione della didattica ( azioni formative per classi parallele e per ambiti disciplinari)
organizzazione della gestione (gruppo classe, laboratorio, classe/sezione aperte, piccolo e grande gruppo)
-verifica dei processi e dei prodotti.
Inoltre vengono progettati itinerari comuni per gruppi di alunni da poter realizzare sia in ambito curricolare, che in ambito extracurricolare.
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IL LAVORO IN CLASSE
( relazione docenti-alunni, gli ambienti di apprendimenti, progetti di recupero e potenziamento degli apprendimenti, utilizzo delle nuove tecnologie per la didattica)
La scuola presta attenzione particolare alle dinamiche relazionali tra alunni e docenti e tra pari, sono infatti, in atto politiche miranti a favorire le relazioni e l’integrazione mediante un Patto di Corresponsabilità e un sistema di regole condivise, ma anche mediante la collaborazione degli alunni in svariate attività e progetti per i quali si sentono motivati e ai quali partecipano con entusiasmo anche i genitori.
Per gli alunni che necessitano di particolare attenzione, la scuola prevede attività di inclusione e di potenziamento.
Vengono svolte varie attività extracurricolari di ampliamento dell’offerta formativa : progetti area a rischio, laboratorio teatrale, laboratorio di arte creativa, ecc…
PDCA- plan- do- check-act ( miglioramento continuo della qualità in un’ottica a lungo raggio )
Dall’analisi delle debolezze e dei punti di criticità emersi dal rapporto di autovalutazione e dal RAV, si individuano le priorità da perseguire, i punti forza rilevati costituiscono le strategie d’indirizzo da adottare e perseguire.
DESCRIZIONE DEI PROCESSI CHE HANNO PORTATO
ALLA SCELTA DEGLI OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO
Nel punto RAV sviluppo e valorizzazione delle risorse umane subarea formazione si evince che la formazione non coinvolge pienamente i docenti e il personale ATA in progetti di formazione o aggiornamenti attivati.
Si ritiene di utilizzare le risorse economiche , effettuando preventivamente un’analisi dei bisogni, con l’obiettivo di mirare successivamente alla creazione di corsi attinenti alla richiesta.
Risultati della valutazione esterna ( prove INVALSI )
Criticità individuate
Piste di miglioramento
Punti di forza
risorse
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Rapporto di valutazione
Processo: sviluppo professionale delle risorse
• I docenti, pur lavorando con dedizione, in gruppo classe/sezione e interclasse/intersezione, e pur sfruttando materiali diversi per realizzare, non fruiscono in modo adeguato di corsi di formazione volti a valorizzare ulteriormente le loro professionalità
Processo: gestione strategica delle risorse
Scarso investimento delle risorse_
I corsi di formazione rivolti a tutto il personale in grado di rispondere ai bisogni formativi e di crescita professionale devono essere indirizzati in ambito più specificatamente metodologico-didattico,
potenziamento e perfezionamento degli ambienti scolastici e dei laboratori
Processo: sviluppo professionale delle risorse
• Forte senso di appartenenza e di collaborazione fra tutte le figure della scuola con una ricaduta positiva sull’ambiente di apprendimento degli alunni
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Gestione strategica delle risorse
La ripartizione delle risorse risulta coerente con le scelte strategiche e le finalità del POF
Risultato della valutazione esterna
PROVE INVALSI
Scuola primaria
Il cheating è superiore il seguente -classi seconde - Italiano 23,1 e 34,7; Matematica 31,9; - classi quinte - Italiano 41,7; Matematica 10,2.
La variabilità tra le classi seconde (italiano 18,5% e matematica 23,00 % ) è, sia in italiano che in matematica, superiore alla media, sia del sud e isole sia nazionale; invece la variabilità dentro le classi seconde (italiano 81,5% e matematica 77% ) è, sempre sia in italiano che in matematica, più bassa sia del sud e isole che della media nazionale�La variabilità tra le classi quinte ( italiano 20,2% e matematica 13,2% ) è in italiano di poco inferiore alla media del sud e delle isole e molto più alta di quella nazionale, in matematica di molto più bassa rispetto a quella del sud e delle isole e di poco più alta a quella nazionale. La variabilità dentro le classi quinte ( italiano 79,8% e matematica 86,8% ) è in italiano di poco più alta a quella del sud e delle isole e più bassa rispetto alla media nazionale, in matematica invece più alta di quella del sud e delle isole e solo di poco più bassa rispetto alla media nazionale.
Scuola primaria
Il punteggio medio ( italiano 67,70% matematica 70,00% ) nelle classi II è superiore a tutti i benchmark.
- Il punteggio medio ( italiano 61,40% matematica 62,70 % ) nelle classi V è superiore a quello della Sicilia e del sud, invece è pari a quello nazionale.
-Le classi risultano sostanzialmente eterogenee all'interno e omogenee tra di loro, rispetto ai benchmark regionali.
- Apprezzabile diversità di concentrazione nelle classi per fasce di livello, sia in italiano che in matematica.
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Risultati dei processi di autovalutazione
RAV
Non adeguata relazione tra prassi didattica e prove valutative
Curricolo verticale non ancora definito
RAV
Percorsi progettuali comuni tra scuola primaria e scuola dell’infanzia
Collegialità
Partecipazione ad iniziative che coinvolgono l’intera scuola
Linea strategica del piano Sviluppo professionale e gestione strategica delle risorse a disposizione della scuola attraverso la formazione in servizio del personale con ricaduta diretta sugli insegnanti e indiretta sugli alunni circa:
la programmazione del curricolo verticale
la rubrica di valutazione competenze chiave di cittadinanza
l’utilizzo delle tecnologie e della dimensione laboratoriale per innovare, facilitare i processi di insegnamento-apprendimento e migliorare gli esiti degli alunni.
Definizione di
Obiettivi strategici
Innovare i processi di insegnamento-apprendimento attraverso la didattica per competenze
Migliorare i risultati degli alunni nelle prove invalsi
Sperimentare metodologie innovative e strategie didattiche finalizzate alla personalizzazione dei percorsi formativi nella scuola dell’Infanzia e scuola primaria
Indagare sull’efficacia di metodi e strategie funzionali al conseguimento delle competenze relative agli obiettivi di apprendimento dei diversi ambiti disciplinari e campi di esperienza
Conquistare relazioni efficaci e
Indicatori
Numero alunni coinvolti nei percorsi formativi;
Numero attestati di partecipazione rilasciati agli alunni;
Indice di “varianza” tra le classi;
Numero docenti coinvolti nel percorso di formazione;
percentuale di docenti che sperimentano metodologie e strategie innovative;
Misura del gradimento espresso dai docenti in ordine alle azioni formative (questionario);
Numero attestati di partecipazione rilasciati ai docenti;
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sinergiche nella condivisione della vision e della mission del circolo
Incrementare l’uso delle prove autentiche per la certificazione delle competenze
Aggiornare le pratiche didattiche mediante l’incremento dell’uso delle tecnologie digitali
Arricchire la comunicazione con gli utenti mediante il sito web
Potenziare la comunicazione tra i plessi
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ELENCO DEI PROGETTI DI MIGLIORAMENTO
(secondo l’ordine di priorità)
Pertanto le aree da migliorare e le relative azioni di miglioramento risultano essere:
Area da migliorare Necessità di miglioramento Grado di priorità
Pratiche educative e didattiche
1 Curricolo, progettazione e valutazione
definire in maniera più strutturata i criteri di valutazione comuni per le diverse discipline : creare una rubrica di valutazione,
valutare le competenze chiave e di cittadinanza con la nuova certificazione delle competenze in uscite.
elaborare un curricolo verticale( scuola infanzia/primaria/secondaria)
1 Elaborare una rubrica di valutazione per disciplina
1 -1Progettazione del curricolo verticale d'istituto in un’ottica innovativa ed elaborazione di unità di lavoro, materiali e strumenti necessari allo sviluppo di una didattica laboratoriale, da diffondere anche nella normale attività di classe.
1-2 Mgliorare negli alunni del primo biennio le competenze chiave, consolidare il processo di insegnamento/apprendimento ed elevare il livello delle competenze (esiti Prove INVALSI)
2 creare una comunità di apprendimento
1
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Inclusione e differenziazione
2 Potenziamento e valorizzazione
Potenziare e valorizzare le eccellenze
Migliorare gli interventi didattici per gli alunni che necessitano di inclusione.
Gli obiettivi educativi sono scarsamente definiti
3 Continuita' e orientamento
Progettare un percorso didattico per l’orientamento
Potenziare le attività di continuità tra gli ordini di scuola
Monitorare le attività di continiutà
Ambiente di apprendimento
4 Dimensione organizzativa
Avviare la didattica di laboratorio e apprendimento cooperativo,
progettare/realizzare percorsi didattici e fornire relativa documentazione per la promozione delle competenze
praticare didattica laboratoriale per classi/sezioni aperte
5 Sviluppo e valorizzazione delle risorse umane
Promuovere iniziative di formazione per docenti ed ATA
Migliorare lo scambio tra le figure professionali
Integrazione con il territorio e
costantemente al passo con le innovazioni tecnologiche, metodologiche e normative
2-11migliorare il grado di benessere a scuola di alunni, personale e famiglie e consentire un miglioramento della capacità di inclusione da parte della scuola.
3 accompagnare la continuità verticale tra i diversi ordini di scuola e la continuità fra i plessi del medesimo livello scolastico al fine di giungere ad una vera identità della scuola
3-1 condividere dee progettuali, sia orizzontali che verticali e volgere attenzione all’individuazione ed alla definizione dei progetti che meglio soddisfino i bisogni espressi dall'utenza.
4 Formazione ricerca azione sulla didattica laboratoriale realizzata nella modalità del laboratorio per promuovere un sistema di lavoro cooperativo tra docenti.
4-1 Progettazione e sperimentazione di micro curricoli in verticale nelle classi parallele.
4-2 Modificare l’organizzazione e realizzare un cambio di passo, fare in modo alternativo, cioè rendersi conto quanto fatto nel modo tradizionale non funziona.
4-3 acilitare la creazione di un contesto pratico-laboratoriale entro cui diventi naturale condividere problemi e soluzioni. E’ solo condividendo conoscenze diversificate che nascono idee e intuizioni in maniera naturale.
5 Razionalizzazione delle proposte di arricchimento dell’offerta formativa identificando
2
3
4
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rapporti con le famiglie
6 Collaborazione con il territorio
Coinvolgimento con le famiglie
Realizzare una maggiore condivisione della mission della nostra scuola con le famiglie e con il territorio.
Potenziare gli incontri formali con le famiglie
linee prioritarie da svilupparsi nell’ambiente scolastico
5-1 incrementare il numero di docenti ed il numero di ore dedicate all’aggiornamento ed alla formazione nelle aree :
5-2 aggiornamento alla luce delle nuove esigenze dell’utenza ( docenti e ATA) e delle scelte curricolari (curricolo verticale) per soli docenti
La scuola, in quanto organizzazione complessa, che si relaziona con soggetti estremamente diversi tra loro (famiglie, aziende, istituzioni, personale), deve poter soddisfare l’utenza tutta e creare un sistema comunicativo efficace per coinvolgere nel processo educativo progressivamente tutti i soggetti interessati, ma soprattutto a costituire alleanze e accordi che sboccano in percorsi didattici di miglioramento.
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AREA
DEL POTENZIAMENTO LE PRIORITÀ
PROG. CONTINUITÒ E ORIENTAMENTO
PROG. INCLUSIONE E VALORIZZAZIONE DELLE ECCELLENZE
PROG. COLLABORAZIONE RAPPORTI CON IL TERRITORIO E LE FAMIGLIE
PROG. DIDATTICA DI LABORATORIO
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TIPOLOGIA DI SCUOLA INFANZIA E PRIMARIA DI ENTRAMBI I PLESSI ANNI SCOLASTICi 2016/2017 2017/2018 2018/2019 PROGETTO: Continuità e orientamento - accompagnare la continuità verticale tra i due ordini di scuola -
DOCENTE REFERENTE : SPATA ROSA
DESTINATARI
Insegnanti e bambini di 5 anni della scuola dell’Infanzia, insegnanti e alunni di 1a e 5a classe della scuola Primaria
PREMESSA
ll progetto nasce dall'esigenza di garantire all'alunno un percorso formativo organico e completo, cercando di prevenire eventuali difficoltà che potrebbero insorgere nel passaggio tra i diversi ordini di scuola e che a volte sono causa di malessere emotivo per gli alunni.
I presupposti pedagogici sulla continuità, ovvero che il bambino debba essere visto nella sua globalità e che la scuola si debba porre in continuità e complementarietà con le esperienze che egli compie nei vari ambiti scolastici, sono alla base delle varie normative scolastiche prodotte dai legislatori a partire dal 1977 (L. 517/77) fino ai nostri giorni.
Attuare la continuità verticale tra i diversi segmenti scolastici significa non solo garantire all'alunno un percorso formativo che gli permetta, pur nei cambiamenti, di costruire la sua particolare identità, ma significa anche contrastare il fenomeno della Dispersione Scolastica perché un percorso formativo improntato sulla continuità è condizione essenziale per assicurare a tutti e a ciascuno un positivo conseguimento delle finalità dell’istruzione obbligatoria.
FINALITÀ
� Favorire l'inserimento degli alunni ed il passaggio naturale alla scuola di grado successivo.
� Far familiarizzare gli alunni della scuola dell’Infanzia con l’istituzione della scuola primaria. � Avviare tra le docenti uno scambio di informazioni utili sui bambini e sui percorsi didattici effettuati���
TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE (disciplinari)
Potenziamento di abilità pro-sociali.
Sviluppo di capacità manipolative, grafico-pittoriche, di comprensione di testi di vario tipo e loro riproduzione.
OBIETTIVI
Conoscere l'ambiente e l’organizzazione scolastica nel suo complesso
Programmare attività comuni tra gli anni ponte.
Condividere idee progettuali
Predisporre modalità correlate per l’osservazione degli alunni volti ad individuare difficoltà di apprendimento e di relazione
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Ricercare e sperimentare strategie di intervento utili alla prevenzione.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ COSTITUENTI IL PROGETTO
Progettazione di un percorso comune tra i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia e gli alunni della 1a classe dellaScuola Primaria
Individuazione concreta degli argomenti da trattare per la realizzazione del percorso (da concordare tra i docenti dei due ordini di scuola).
Gli incontri avverranno con cadenza quindicinale a partire da novembre fino al completamento delle azioni programmate.
Accoglienza ai bambini di cinque anni da parte degli alunni delle classi quinte: visita dei locali della scuola primaria per conoscerne strutture, servizi, modalità organizzative.
Inizio percorso comune: scambio di esperienze, e attività di laboratorio.
Gli incontri tra i bambini dell’ultimo anno della Scuola dell'Infanzia e gli alunni della Scuola Primaria di entrambi i plessi, avverranno nei mesi di Marzo e Aprile, nei giorni stabiliti dai docenti interessati.
Spazi: aule, laboratori, biblioteca scolastica, palestra, Aula Magna, spazi esterni.
Mezzi:
per il raggiungimento di tali obiettivi sono:
• priorità ad esperienze che promuovano il gusto e la disponibilità ad apprendere,
• interconnessione tra un singolo campo di esperienza e gli altri,
• programmazione coordinata di obiettivi, metodi e strumenti di osservazione tra docenti della scuola dell’Infanzia e della Scuola Primaria,
• test a tutti gli alunni di 5 anni volti ad accertare il livello di competenze in uscita,
• trasmissione di dati per la conoscenza dell’alunno ( colloqui tra docenti, compilazione
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di una scheda informativa-orientativa su tutti gli aspetti della personalità del bambino per la formazione delle classi),
• esperienze tra classi ponte.
Strumenti:
testi di vario genere; computer; materiale cartaceo di facile consumo; macchina fotografica; LIM.
RISULTATI ATTESI (in termini di competenze)
Passaggio sereno da un ordine di scuola all’altro prevenendo le difficoltà che spesso sono causa di dispersione scolastica.
Motivazioni positive alla frequenza scolastica e all’apprendimento.
Sviluppo delle capacità grafico – pittoriche, manipolative, di animazione alla lettura, di ascolto e comprensione di discorsi, narrazioni, testi e loro produzione.
VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ESITI DEL PROGETTO (criteri di valutazione, modalità di verifica e strumenti di controllo dei risultati attesi)
Per verificare le capacità e le competenze acquisite, si valuterà:
il grado di interesse e partecipazione del singolo alunno
gli elaborati realizzati
le modalità di produzione e la creatività inventiva
schede strutturate di verifica relative agli argomenti trattati.
Pianificazione attuata
FASI DEL PROGETTO (Illustrare le principali fasi da attuare).
FASE 1 - Approccio a livello conoscitivo: studio e approfondimento, nelle singole classi e sezioni, del materiale relativo ai contenuti proposti.
FASE 2 - Approccio a livello manipolativo/pittorico: realizzazione comune, da parte degli alunni degli anni ponte, di elaborati vari e di cartelloni murali.
FASE 3 - Approccio a livello ludico e di ascolto attraverso il cooperative learning.
FASE 4 - Mostra finale con esposizione del materiale prodotto, documentativa dell’esperienza svolta.
TEMPI E DURATA
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colorare le celle corrispondenti alla durata delle fasi attuate
anno 2016/2017 2017/2018 2018/2019
FASE 1
FASE 2
FASE 3
FASE 4
Monitoraggio
MONITORAGGIO E VERIFICA
Ogni progetto verrà valutato secondo i seguenti Indicatori misurabili:
• Frequenza;
• Gradimento;
• Conoscenze apprese;
• Competenze acquisite.
STRUMENTI PROPOSTI PER RILEVARE GLI INDICATORI:
�X questionario gradimento
�X presenze
� test di valutazione dei contenuti
�X test di valutazione delle competenze
MODALITA’ DI DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO:
Entro il 15 maggio 2016 il responsabile referente del progetto dovrà presentare il file della relazione finale in formato word su apposito modello fornito dal coordinatore del POF e allo stesso inviarla via e-mail eventualmente arricchita da fotografie (max 3)o presentazione multimediale (max 3 diapositive). Il materiale fotografico e/o video di momenti significativi del percorso progettuale e di eventuali prodotti/elaborati servirà per la socializzazione delle iniziative tramite sito web, mostre, open day…
Nella relazione finale dovranno essere riportati i risultati della valutazione del progetto eseguita con gli indicatori sopra scelti.
CRITERI DI MIGLIORAMENTO
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale; in particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
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MONTE ORE COMPLESSIVO
PROFILO DELL’ESPERTO, SE PREVISTO
FONTI DI FINANZIAMENTO
qA carico della scuola
q XFinanziamento specifico (specificare) _FIS__
q Altre fonte di finanziamento (specificare)____________________________________________
COSTI PREVISTI
MATERIALI DI FACILE CONSUMO:(…) €
SUSSIDI ED ALTRI BENI DUREVOLI:(…) €
COMPENSO PER ESPERTI €
ALTRO (ES. SPESE DI TRASPORTO):(…) €
COSTO TOTALE DEL PROGETTO €
2015/2016
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TIPOLOGIA DI SCUOLA: infanzia e primaria
PROGETTO: inclusione e valorizzazione delle eccellenze “NON UNO DI MENO”
Anni scolastici:
2016/2017
2017/2018
2018/2019
DOCENTE REFERENTE : SPATA ROSA
DESTINATARI
Sono destinatari dell’intervento a favore dell’inclusione scolastica tutti gli alunni con Bisogni Educativi Speciali comprendenti.
• Disabilità ai sensi della legge 104/92 e 517/77
• Disturbi evolutivi specifici legge 170/2010 legge 53/2003
• Circolare ministeriale n.8 6 marzo 2013 “ Indicazioni operative alla Direttiva
ministeriale 2012 ”
• Alunni con svantaggio socio economico, linguistico e/o culturale.
• Valorizzazione delle eccellenze
PREMESSA
E’ importante e fondamentale garantire a tutti gli alunni il successo formativo nel rispetto dei tempi e degli stili cognitivi
propri di ognuno e rispondere a tutti i bisogni.
L’individualizzazione e la personalizzazione dell’insegnamento, intese come strategie pedagogiche volte a riconoscere,
rispettare e valorizzare la diversità, sono finalizzate a garantire l'integrazione e la partecipazione sociale di tutti gli alunni.
La calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo, è
condizione essenziale per realizzare un’autentica pedagogia inclusiva.
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FINALITÀGENERALI
- creare un ambiente che accolga e supporti l’alunno nel percorso formativo;
- sostenere l’apprendimento attraverso una personalizzazione del curricolo, coinvolgendo tutta la - comunità educativa scolastica;
- favorire, all’interno della classe, un clima collaborativo, nel quale l’alunno si senta adeguato alle richieste;
- promuovere pratiche inclusive attraverso una stretta collaborazione tra tutte le componenti della comunità educante;
- favorire i processi di integrazione ed inclusione degli alunni con disabilità;
- sviluppare e potenziare le capacità di concentrazione, attenzione e memorizzazione; -
- sviluppare l’autocontrollo e l’autostima
- favorire e incoraggiare le eccellenze
TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE (disciplinari)
Il raggiungimento delle autonomie di base
Il miglioramento dell’autostima e dei rapporti relazionali
Il potenziamento di abilità comunicative, relazionali, cooperative
Lo sviluppo di capacità creative
OBIETTIVI
Favorire la crescita dell'autostima, lo sviluppo della motivazione allo studio, la strutturazione degli automatismi, lo
sviluppo ottimale delle potenzialità
Promuovere le relazioni tra gli alunni sperimentando forme di aiuto reciproco (cooperative learning)
Valorizzare la cultura d’origine e la storia personale di ogni alunno
Ridurre le difficoltà di apprendimento tramite appositi progetti di recupero/potenziamento mirati allo sviluppo delle competenze deficitarie.
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DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ COSTITUENTI IL PROGETTO
Intervenire e gestire le differenze per promuovere l’integrazione attraverso lo :
Sportello di Ascolto
La realizzazione di uno spazio d’ascolto e di confronto rivolto ad alunni –docenti -genitori della scuola, risponde
all’esigenza di valorizzare l’individuo nella sua interezza, stimolando la sua crescita cognitiva ed emozionale, agendo non
solo su di lui, ma sui suoi sistemi di riferimento più prossimi: la scuola e la famiglia. Infatti, Lo spazio di Ascolto
psicologico offre al bambino, al genitore e all’insegnante in difficoltà, la possibilità di essere aiutato da un professionista a
definire obiettivi, prendere decisioni, risolvere problemi in rapporto a difficoltà personali, sociali, educative o scolastiche;
permette inoltre, all’intero comparto scolastico, tramite l’uso degli strumenti della psicologia, di rilevare e fronteggiare
adeguatamente le problematiche evolutive e sociali che emergono all’interno dell’ambiente scolastico.
ATTIVITA’
Le attività sono articolate in tre fasi:
esplorazione, sensibilizzazione e coinvolgimento;
esecuzione e approfondimento delle attività proposte, attraverso canali visivi, uditivi e motori;
consolidamento, verifica e valutazione.
Nello specifico:
• APercorsi di insegnamento dell’italiano L2 per alunni stranieri
• Costruzione di “reti di aiuto territoriale” con le Associazioni culturali del territorio (FIDAPA - Parrocchia Sacro
Cuore)
• Recupero delle competenze chiave attuando progetti anche in orario extrascolastico
• Progetti inerenti l’Area a rischio
• Diversificazione dell’offerta formativa e didattica in relazione ai bisogni specifici degli alunni (PEI – PDP -
PED)
• Attuazione di un laboratorio di integrazione
• Stesura di un protocollo di accoglienza
per la valorizzazione delle eccellenze:
Selezionare e potenziare gli alunni dotati di particolari attitudini per la Matematica e le Scienze e contestualmente stimolare quelli più insicuri e meno motivati.
Partecipazione degli alunni alle gare Nazionali dei Giochi delle Scienze Sperimentali e dei giochi matematici .
Spazi: aule, laboratori, biblioteca scolastica, palestra, Aula Magna, spazi esterni.
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Mezzi e strumenti: testi di vario genere; computer; materiale cartaceo di facile consumo; macchina fotografica; LIM.
RISULTATI ATTESI (in termini di competenze)
Crescita del benessere socio-relazionale in classe.
Riduzione delle difficoltà d’apprendimento e dei problemi comportamentali individuali.
Condivisione di idee, proposte, materiali e strumenti tra docenti di sostegno
Condivisione di materiali tra i docenti tramite il sito della scuola
sollecitare la curiosità
valorizzare l’iniziativa personale
comunicare l’emozione della scoperta
promuovere stupore e motivazione spontanea
sviluppare creatività e fantasia
VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ESITI DEL PROGETTO (criteri di valutazione, modalità di verifica e strumenti di controllo dei risultati attesi)
Per verificare le capacità e le competenze acquisite, si valuterà:
il grado di interesse e partecipazione del singolo alunno
gli elaborati realizzati
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le modalità di produzione e la creatività inventiva
schede strutturate di verifica relative agli argomenti trattati.
Pianificazione attuata
FASI DEL PROGETTO (Illustrare le principali fasi da attuare).
FASE 1 - Recupero delle abilità essenziali di matematica per il raggiungimento degli obiettivi essenziali e integrazione ed inclusione degli alunni con bisogni speciali�
Fase 2 - coordinare /organizzare attività in occasione di saggi e concerti ( concerto di Natale e di fine anno) nonché per eventuali manifestazioni pubbliche.
FASE 3 -. Attività di solidarietà .
Diffondere l’esigenza di un giornale di Circolo , raccogliere e coordinare gli articoli, costituire una redazione.
Fase 4 - Attività di avviamento alle pratiche sportive. Campionati studenteschi.
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TEMPI E DURATA
colorare le celle corrispondenti alla durata delle fasi attuate
anno 2016/2017 2017/2018 2018/2019
FASE 1
FASE 2
FASE 3
FASE 4
Monitoraggio
MONITORAGGIO E VERIFICA
Ogni progetto verrà valutato secondo i seguenti Indicatori misurabili:
• Frequenza;
• Gradimento;
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• Conoscenze apprese;
• Competenze acquisite.
STRUMENTI PROPOSTI PER RILEVARE GLI INDICATORI:
�X questionario gradimento
�X presenze
� test di valutazione dei contenuti
�X test di valutazione delle competenze
MODALITA’ DI DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO:
Entro il 15 maggio 2016 il responsabile referente del progetto dovrà presentare il file della relazione finale in formato word su apposito modello fornito dal coordinatore del POF e allo stesso inviarla via e-mail eventualmente arricchita da fotografie (max 3)o presentazione multimediale (max 3 diapositive). Il materiale fotografico e/o video di momenti significativi del percorso progettuale e di eventuali prodotti/elaborati servirà per la socializzazione delle iniziative tramite sito web, mostre, open day…
Nella relazione finale dovranno essere riportati i risultati della valutazione del progetto eseguita con gli indicatori sopra scelti.
CRITERI DI MIGLIORAMENTO
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale; in particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
MONTE ORE COMPLESSIVO
PROFILO DELL’ESPERTO, SE PREVISTO
FONTI DI FINANZIAMENTO
qA carico della scuola
q XFinanziamento specifico (specificare) ___FIS____________________________________________
q Altre fonte di finanziamento (specificare)____________________________________________
COSTI PREVISTI
MATERIALI DI FACILE CONSUMO:(…) €
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TIPOLOGIA DI SCUOLA
INFANZIA E PRIMARIA DI ENTRAMBI I PLESSI
ANNI SCOLASTICi
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2016/2017
2017/2018
2018/2019
PROGETTO:
Collaborazione con il territorio e con le famiglie
“PER UN COINVOLGIMENTO DI QUALITÀ:
ASCOLTARE ED ESSERE ASCOLTATI”
DOCENTI REFERENTI : RINAUDO NICOLETTA - SCHEMBRI FRANCESCA
DESTINATARI
Tutti i genitori e tutti i docenti della scuola dell’infanzia e della scuola primaria
PREMESSA
Nelle situazioni comunitarie non
si può fare da soli. “
L'apertura della Scuola alla corresponsabile partecipazione delle famiglie è da perseguire con ogni accorgimento affinché il dialogo a scuola diventi il più possibile dialogo a casa e, augurabilmente, dialogo nel paese, con il meraviglioso effetto di una diffusione importantissima del progetto di vita pensato ed illuminato, che la Scuola è sempre in grado di produrre.
Grande importanza e valenza assume anche il rapporto con gli Enti locali e le altre agenzie educative del territorio, per cui si cercherà di instaurare una sintonia efficace e produttiva.
Occorre quindi un necessario intervento di mediazione tra la Scuola, la Famiglia e il Territorio al fine di costruire alleanze e accordi per avviare programmi di sensibilizzazione su temi specifici.
Incontri di gruppo con genitori, associazioni, esperti organizzati nella forma del seminario/convegno su temi individuati sulla base di un questionario precedentemente distribuito.
FINALITÀ
• Arricchire l’Offerta formativa del nostro Circolo
• Promuovere il benessere psicologico, lo stare bene a scuola attraverso l’ascolto, la prevenzione e la condivisione dei problemi.
• Promuovere l’interazione fra scuola e famiglia fornendo una opportunità di dialogo e confronto su tematiche legate allo sviluppo, all’educazione, all’apprendimento dell’alunno
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TRAGUARDI DI SVILUPPO DELLE COMPETENZE (disciplinari)
• Promuovere il corretto e completo sviluppo dell'affettività
• Favorire l’acquisizione di una maggiore consapevolezza della sfera emozionale dei ragazzi
• Prevenire la crescita dei disturbi comportamentali, dei disturbi dell'attenzione e iperattività, dei fenomeni di violenza nelle classi (bullismo), dei problemi affettivi conseguenti al disagio familiare e sociale.
• Porre un argine agli insuccessi formativi, all'abbandono scolastico, al disagio delle Famiglie
• Fornire un sostegno ai genitori in difficoltà attraverso una serie di azioni operative
.
OBIETTIVI
• Valutare l’importanza della relazione nella comunicazione genitore/figlio.
• Riflettere sulle norme sociali.
• Avviare al dialogo e alla partecipazione insegnanti e genitori per un fine comune.
• Favorire una maggiore integrazione fra realtà scolastica, socio-familiare e servizi sul territorio.
DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ COSTITUENTI IL PROGETTO
• discussione casi;
• consulenza psicologica specialistica
• ricerca di soluzioni alternative a situazione critiche nel tentativo di dimostrare che le scelte operative più efficaci possono essere diverse da quelle che per abitudine sembrano obbligate.
• attività in piccoli gruppi auto-gestite dai genitori attraverso stimoli forniti da esperti e un approccio interattivo ed esperienziale
Spazi: aule, laboratori, Aula Magna, spazi esterni.
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Mezzi:
conversazioni e incontri per vivere esperienze di gruppo
attività per sperimentare la cooperazione
uso di strumenti informatici
Strumenti:
computer, riprese, lavoro di gruppo, uso di questionari.
RISULTATI ATTESI (in termini di competenze)
promozione di azioni e modelli di interazione tra scuola e territorio
potenziamento degli incontri scuola-famiglia-territorio
VERIFICA E VALUTAZIONE DEGLI ESITI DEL PROGETTO (criteri di valutazione, modalità di verifica e strumenti di controllo dei risultati attesi)
Si provvederà alla somministrazione di griglie per rilevare i dati di sviluppo e avanzamento dell’iniziativa progettuale.
Pianificazione attuata
FASI DEL PROGETTO (Illustrare le principali fasi da attuare).
FASE 1 - avvio, ,ricerca di tematiche e costituzione di gruppi di lavoro.
FASE 2 – consulenza con equipe del territorio su problematiche varie che interessano i singoli alunni
FASE 3 – per i genitori: seminari a tema, incontri informativi /formativi con esperti e docenti. .
TEMPI E DURATA
colorare le celle corrispondenti alla durata delle fasi attuate
anno 2016/2017 2017/2018 2018/2019
FASE 1
FASE 2
FASE 3
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Monitoraggio
MONITORAGGIO E VERIFICA
Ogni progetto verrà valutato secondo i seguenti Indicatori misurabili:
• Gradimento;
• Conoscenze apprese;
STRUMENTI PROPOSTI PER RILEVARE GLI INDICATORI:
�X questionario gradimento
� presenze
� test di valutazione dei contenuti
� test di valutazione delle competenze
MODALITA’ DI DOCUMENTAZIONE DEL PROGETTO:
Entro il 15 maggio 2016 il responsabile referente del progetto dovrà presentare il file della relazione finale in formato word su apposito modello fornito dal coordinatore del POF e allo stesso inviarla via e-mail eventualmente arricchita da fotografie (max 3)o presentazione multimediale (max 3 diapositive). Il materiale fotografico e/o video di momenti significativi del percorso progettuale e di eventuali prodotti/elaborati servirà per la socializzazione delle iniziative tramite sito web, mostre, open day…
Nella relazione finale dovranno essere riportati i risultati della valutazione del progetto eseguita con gli indicatori sopra scelti.
CRITERI DI MIGLIORAMENTO:
Si verificherà se il progetto viene svolto nel suo pieno potenziale; in particolare:
-se le azioni sono in linea con gli obiettivi
-se le azioni vengono sviluppate nei tempi previsti
-l’eventuale necessità di una nuova taratura in ordine ad obiettivi, tempi e indicatori.
MONTE ORE COMPLESSIVO
PROFILO DELL’ESPERTO, SE PREVISTO equipe socio-psico
FONTI DI FINANZIAMENTO
qA carico della scuola
q Finanziamento specifico (specificare) _ _
q Altre fonte di finanziamento (specificare)____________________________________________
COSTI PREVISTI
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SCHEMA DI ANDAMENTO PER LE ATTIVITA’ DEI PROGETTI
MATERIALI DI FACILE CONSUMO:(…) €
SUSSIDI ED ALTRI BENI DUREVOLI:(…) €
COMPENSO PER ESPERTI €
ALTRO (ES. SPESE DI TRASPORTO):(…) €
COSTO TOTALE DEL PROGETTO €
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Formazione team di progettazione
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Team per il Miglioramento
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Analisi disponibilità finanziarie
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Validazione idea-guida dell’azione progettuale ed inserimento nel POF
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Realizzazione attività SPATA ROSA
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Team per il Miglioramento
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Team per il Miglioramento
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Formazione team di progettazione
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Stesura PdM e progetto
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Team per il Miglioramento
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Analisi disponibilità finanziarie
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Validazione idea-guida dell’azione progettuale ed inserimento nel POF
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� Monitoraggio azioni progettuali
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Valutazione e riesame del PdM e delle azioni progettuali
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Team per il Miglioramento
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DA COMPILARE PER OGNI PROGETTO
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OBIETTIVI SPECIFICI (obiettivi didattico-educativi del progetto) • 4�����������������������&�������� ��������������������������������� ����� ������� ����������� ����
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Formazione team di progettazione
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Stesura PdM e progetto
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Team per il Miglioramento
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Analisi disponibilità finanziarie
DS-DSGA
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Validazione idea-guida dell’azione progettuale ed inserimento nel POF
CD-CI � � %� � � � � � � � ���� ����
Realizzazione attività Maria Ristagno � � � � %� %� %� %� %� �
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� Monitoraggio azioni progettuali
Team per il Miglioramento
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Valutazione e riesame del PdM e delle azioni progettuali
OOCC
Team per il Miglioramento
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2° Circolo Didattico Niscemi
anni scolastici
2016/2017- 2017/2018 - 2018/2019
PTOF
Piano triennale dell’offerta formativa approvato con delibera:
n. 1 del Collegio dei Docenti il 12/01/2016 n. 1 del Consiglio di Circolo il 13/01/2016
ALLEGATO C: SCHEDE PROGETTI
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DELL’OFFERTA FORMATIVA
E DEI PROGETTI
PROMOSSI DAL MIUR E ENTI
LA PROMOZIONE DELLE COMPETENZE
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PROGETTI PROMOSSI DAL MIUR E DA ENTI
• Progetto PON “ per la scuola competenze ed ambiente per l’apprendimento.” • Progetto PON “ individuazione di proposte progettuali per la valorizzazione ed il recupero di
ambienti scolastici e realizzazione di scuola accoglienti” la mia scuola accogliente. • Progetto PON 2014/2020 Fondo Europeo di Sviluppo ( FESR ) asse 2^ infrastrutture per
istruzione. • Progetto in rete con la Scuola Media Statale G.Verga di Niscemi. • Progetto in rete Educazione alla cittadinanza e alla legalità con la Direzione Didattica del 2à
Circolo di Gela. • Progetto pilota ludico – motorio nella scuola dell’infanzia “corri, salta e impara” • Progetto Lions Club Museo della civiltà contadina • Progetto sport in classe • Progetto GIOTTO