18 agosto 2019 · 2019. 12. 7. · molti dei tropari infatti si concludono con l’affermazione...

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Mail: [email protected] | Tel: +39 06 6787759 www.cosmedin.org | Facebook.com/SantaMariaInCosmedin/ 18 Agosto 2019 X Domenica dopo la Pentecoste Apolytíkion anastásimon (1° tono) Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini. Apolytíkion della Dormizione della Ss. M. di Dio (1° tono) Nel parto hai conservato la verginità, con la tua dormizione non hai abbandonato il mondo, o Madre di Dio. Sei passata alla vita, tu che sei Madre della vita e che con la tua intercessione riscatti dalla morte le anime nostre. Kondákion della Dormizione della Ss. M. di Dio (2° tono) La tomba e la morte non prevalsero sulla Madre di Dio che intercede incessantemente per noi pregando e rimane immutabile speranza nelle nostre necessità. Infatti colui che abitò un seno sempre vergine ha assunto alla vita colei che è Madre della vita. I testi liturgici della Dormizione di Maria sono un intreccio di molti titoli dati alla Madre di Dio, titoli fondamentalmente cristologici, che portano la Chiesa a meditare sul ruolo di Maria in vista alla salvezza voluta da Dio, e ne soolineano aspei importanti: la sua divina maternità, il suo ruolo di interceditrice presso il Figlio, infine la sua morte/ dormizione ed il suo transito in cielo. Il vespro prevede tre leure dell’Antico Testamento: Gen 28 con la visione nourna della scala di Giacobbe; Ez 43-44 con la profezia della porta chiusa varcata soltanto dal Signore, ed infine Pr 9 con l’annuncio della casa costruita dalla sapienza di Dio. La liturgia eucaristica propone due testi neotestamentari. Il primo (Fil 2, 5-11) il canto dell’umiliazione di Dio: per glorificare e portare l’uomo sua creatura alla primitiva gloria e bellezza il Verbo di Dio si abbassa e si fa uomo. Il Vangelo (Lc, 10, 38-42 e 11, 27-28) la liturgia lo applica a Maria, a tua la Chiesa, chiamata a essere fedeli all’ascolto della Parola di Dio. La liturgia del 15 agosto soolinea in primo luogo la maternità divina di Maria con dei titoli che ne evidenziano il ruolo che Lei ha avuto nell’adempimento del volere salvifico di Dio. Viene invocata come “fonte della vita”, “trono dell’Altissimo”, “Madre del Re”. La sua verginità corporale viene rievocata come “corpo immacolato, origine di vita”, “corpo purissimo che ha accolto Dio”; e quindi il suo grembo diventa “riceacolo dell’essenza eterna”, “lampada della luce inaccessibile”. Ancora il titolo “arca di Dio che giunge al suo riposo” ci fa ritrovare lungo l’ufficiatura vespertina una leura cristologica e mariologica dello stesso salmo 131. Inoltre il cànone dell’ufficiatura mautina, opera di san Giovanni Damasceno (+749), la invoca come “colei che ha partorito l’autore della vita”, “Madre del Creatore di tui”, “cocchio della divinità”, “corpo che è origine di vita e dimora di Dio”, “Madre del beneplacito del Padre”. La festa della Dormizione mee ancora in risalto il ruolo di intercessione che la Madre di Dio ha presso il suo Figlio per la salvezza degli uomini. Molti dei tropari infai si concludono con l’affermazione “tramite te Lui elargisce al mondo la grande misericordia”, oppure iniziano col “Colei che intercede…”. La Madre di Dio diventa strumento unico, vaso di elezione, “grazie alla quale siamo stati deificati”. Il transito di Maria alla vera vita è inoltre un motivo di gioia per tua la creazione, angeli e uomini. Il mistero della piena glorificazione della Madre di Dio la liturgia bizantina lo canta con delle immagini molto vive messe in luce anche per via di contrasto: “Oggi il cielo apre il suo grembo per ricevere colei che ha partorito Colui che l’universo non può contenere”; “viene trasferita alla vita colei che è madre della Vita”; “la figlia di Davide, grazie alla quale siamo stati deificati, passa gloriosamente ed ineffabilmente nelle mani del proprio Figlio e Sovrano”. Maria, per mezzo della sua morte ed il suo transito in cielo, è accolta dal suo Figlio: “Tu che sei stata sacrario della vita, hai raggiunto l’eterna vita. Araverso la morte infai sei passata alla vita, tu che hai partorito la vita”." Dell'Arcivescovo Manuel Nin, O.S.B.

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  • Mail: [email protected] | Tel: +39 06 6787759www.cosmedin.org | Facebook.com/SantaMariaInCosmedin/

    18 Agosto 2019

    X Domenica dopo la Pentecoste

    † Apolytíkion anastásimon (1° tono)Sigillata la pietra dai giudei, mentre i soldati erano a guardia del tuo

    corpo immacolato, sei risorto il terzo giorno, o Salvatore, donando la vita al mondo. Per questo le schiere celesti gridavano a te, datore di vita: Gloria alla tua risurrezione, o Cristo, gloria al tuo regno, gloria alla tua economia, o solo amico degli uomini.

    † Apolytíkion della Dormizione della Ss. M. di Dio (1° tono)Nel parto hai conservato la verginità, con la tua dormizione non hai

    abbandonato il mondo, o Madre di Dio. Sei passata alla vita, tu che sei Madre della vita e che con la tua intercessione riscatti dalla morte le anime nostre.

    † Kondákion della Dormizione della Ss. M. di Dio (2° tono)La tomba e la morte non prevalsero sulla Madre di Dio che intercede

    incessantemente per noi pregando e rimane immutabile speranza nelle nostre necessità. Infatti colui che abitò un seno sempre vergine ha assunto alla vita colei che è Madre della vita.

    I testi liturgici della Dormizione di Maria sono un intreccio di molti titoli dati alla Madre di Dio, titoli fondamentalmente cristologici, che portano la Chiesa a meditare sul ruolo di Maria in vista alla salvezza voluta da Dio, e ne sottolineano aspetti importanti: la sua divina maternità, il suo ruolo di interceditrice presso il Figlio, infine la sua morte/dormizione ed il suo transito in cielo. Il vespro prevede tre letture dell’Antico Testamento: Gen 28 con la visione notturna della scala di Giacobbe; Ez 43-44 con la profezia della porta chiusa varcata soltanto dal Signore, ed infine Pr 9 con l’annuncio della casa costruita dalla sapienza di Dio.

    La liturgia eucaristica propone due testi neotestamentari. Il primo (Fil 2, 5-11) il canto dell’umiliazione di Dio: per glorificare e portare l’uomo sua creatura alla primitiva gloria e bellezza il Verbo di Dio si abbassa e si fa uomo. Il Vangelo (Lc, 10, 38-42 e 11, 27-28) la liturgia lo applica a Maria, a tutta la Chiesa, chiamata a essere fedeli all’ascolto della Parola di Dio. La liturgia del 15 agosto sottolinea in primo luogo la maternità divina di Maria con dei titoli che ne evidenziano il ruolo che Lei ha avuto nell’adempimento del volere salvifico di Dio. Viene invocata come “fonte della vita”, “trono dell’Altissimo”, “Madre del Re”. La sua verginità corporale viene rievocata come “corpo immacolato, origine di vita”, “corpo purissimo che ha accolto Dio”; e quindi il suo grembo diventa “ricettacolo dell’essenza eterna”, “lampada della luce inaccessibile”. Ancora il titolo “arca di Dio che giunge al suo riposo” ci fa ritrovare lungo l’ufficiatura vespertina una lettura cristologica e mariologica dello stesso salmo 131. Inoltre il cànone dell’ufficiatura mattutina, opera di san Giovanni Damasceno (+749), la invoca come “colei che ha partorito l’autore della vita”, “Madre del Creatore di tutti”, “cocchio della divinità”, “corpo che è origine di vita e dimora di Dio”, “Madre del beneplacito del Padre”. La festa della Dormizione mette ancora in risalto il ruolo di intercessione che la Madre di Dio ha presso il suo Figlio per la salvezza degli uomini. Molti dei tropari infatti si concludono con l’affermazione “tramite te Lui elargisce al mondo la grande misericordia”, oppure iniziano col “Colei che intercede…”.

    La Madre di Dio diventa strumento unico, vaso di elezione, “grazie alla quale siamo stati deificati”. Il transito di Maria alla vera vita è inoltre un motivo di gioia per tutta la creazione, angeli e uomini. Il mistero della piena glorificazione della Madre di Dio la liturgia bizantina lo canta con delle immagini molto vive messe in luce anche per via di contrasto: “Oggi il cielo apre il suo grembo per ricevere colei che ha partorito Colui che l’universo non può contenere”; “viene trasferita alla vita colei che è madre della Vita”; “la figlia di Davide, grazie alla quale siamo stati deificati, passa gloriosamente ed ineffabilmente nelle mani del proprio Figlio e Sovrano”. Maria, per mezzo della sua morte ed il suo transito in cielo, è accolta dal suo Figlio: “Tu che sei stata sacrario della vita, hai raggiunto l’eterna vita. Attraverso la morte infatti sei passata alla vita, tu che hai partorito la vita”."

    Dell'Arcivescovo Manuel Nin, O.S.B.

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    ProkímenonScenda su di noi la tua misericordia, o Signore, come abbiamo sperato

    in te.

    SticoEsultate, giusti, nel Signore; ai retti si addice la lode.

    Dalla Prima Lettera di Paolo ai Corinzi 4: 9-16Fratelli, ritengo infatti che Dio abbia messo noi, gli apostoli, all'ultimo

    posto, come condannati a morte, poiché siamo diventati spettacolo al mondo, agli angeli e agli uomini. Noi stolti a causa di Cristo, voi sapienti in Cristo; noi deboli, voi forti; voi onorati, noi disprezzati. Fino a questo momento soffriamo la fame, la sete, la nudità, veniamo schiaffeggiati, andiamo vagando di luogo in luogo, ci affatichiamo lavorando con le nostre mani. Insultati, benediciamo; perseguitati, sopportiamo; calunniati, confortiamo; siamo diventati come la spazzatura del mondo, il rifiuto di tutti, fino ad oggi.

    Non per farvi vergognare vi scrivo queste cose, ma per ammonirvi, come figli miei carissimi. Potreste infatti avere anche diecimila pedagoghi in Cristo, ma non certo molti padri, perché sono io che vi ho generato in Cristo Gesù, mediante il vangelo. Vi esorto dunque, fatevi miei imitatori.

    Alleluia (3)Stico

    Iddio fa le mie vendette e piega i popoli sotto di me.

    Alleluia (3)Stico

    Iddio esalta le vittorie del re e fa misericordia al suo Unto.

    Alleluia (3)

    Dal Vangelo secondo Matteo 17: 14-23In quel tempo, appena ritornati presso la folla, si avvicinò a Gesù

    un uomo che, gettatosi in ginocchio, gli disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio. Egli è epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e spesso anche nell'acqua; l'ho già portato dai tuoi discepoli, ma non hanno potuto guarirlo». E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando starò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatemelo qui». E Gesù gli parlò minacciosamente, e il demonio uscì da lui e da

    quel momento il ragazzo fu guarito. Allora i discepoli, accostatisi a Gesù in disparte, gli chiesero: «Perché

    noi non abbiamo potuto scacciarlo?». Ed egli rispose: «Per la vostra poca fede. In verità vi dico: se avrete fede pari a un granellino di senapa, potrete dire a questo monte: spostati da qui a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile. [Questa razza di demòni non si scaccia se non con la preghiera e il digiuno]».

    Mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse loro: «Il Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà». Ed essi furono molto rattristati.

    Megalinárion (1° tono)Tutte le generazioni ti proclamano beata e sola Madre di Dio. In Te,

    Vergine immacolata, son vinte le leggi della natura. Verginale infatti è stato il tuo parto e la tua morte ha annunziato la vita. Tu, o Madre di Dio, rimasta vergine dopo il parto e vivente dopo la morte, salva la tua eredità.

    KinonikònPrenderò il calice della salvezza ed invocherò il nome del Signore.

    AllilùiaΠοτήριον σωτηρίου λήψομαι και το όνομα Κυρίου επικαλέσομαι.

    Ἀλληλούϊα.

    *********Dormizione della Ss.ma Signora nostra, Madre di Dio e sempre Vergine Maria - "La

    tradizione bizantina ha come prima grande festa del ciclo liturgico la nascita della Madre di Dio il giorno otto settembre, e lo conclude con la sua dormizione e transito al cielo il quindici agosto, come volendo sottolineare che la Madre di Dio diventa modello del cammino che ogni cristiano e di tutta la Chiesa percorre nel suo configurarsi pienamente al mistero salvifico di Cristo.

    In Oriente la festa della Dormizione della Madre di Dio viene fissata come tale alla fine del VI secolo dall’imperatore Maurizio (592-602), mentre che in Occidente la introduce papa Sergio I alla fine del VII secolo. La festa del 15 agosto, nei libri liturgici bizantini porta il titolo di “dormizione” della Madre di Dio, e ne celebra il transito e la sua piena glorificazione come primo frutto del mistero pasquale di Cristo stesso. La celebrazione liturgica va preceduta il 14 da un giorno di prefesta, e seguita da un’ottava che si conclude il giorno 23. Il giorno prefestivo introduce già nei diversi aspetti che dopo verranno sviluppati nell’ufficiatura festiva: l’invito alla gioia indirizzato a tutta la creazione, l’appello e l’invocazione al raduno degli apostoli attorno alla Madre di Dio, l’annuncio dello stesso transito di Maria fatto a partire della lettura di diversi versetti dei salmi 44 e 131 che verrà ripresa nell’ufficiatura della festa.