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54 ottobre 2011 Aiutami a fare da solo I l 16 settembre 2011, pres- so l’Hotel Cadro Panorami- ca, si è tenuta la conferenza AMI SCHWEIZ presenta il Metodo Montessorivolta non solo a deinire ed illustrare il meto- do educativo nella sua scientiici- tà, ma anche a presentare la na- scita della Scuola Montessori Ticinoche aprirà le sue porte ai piccoli ospiti nel marzo del 2012. Alla Conferenza sono intervenuti: Sig. Jürg R. Schüepp, Presidente della Montessori As- sociazione Svizzera, sezione di lingua tedesca e romancia; Gino Baratella, Rappresentante della Scuola Montessori Ticino; Verena Schüepp Lanz, Docente Montessori; Marianna Cerritelli , Direttrice Casa dei Bambini; Rachel Tedesco-Spy- cher, Rappresentante della Casa dei Bambini; Tiziana De Francesco, Direttrice Scuola Elementare. La Scuola Montessori Tici- no, sostiene la sig.ra Marianna Cerritelli, Direttrice della Casa “Aiutami a fare da solo” è una delle frasi più note di Maria Montessori. Proviamo a capire nel dettaglio cosa vuol dire questa esclamazione infantile: aiutami: è una richiesta di aiuto che il bambino rivolge all’adulto; a fare: è il cimentarsi direttamente in un’esperienza e ciò crea l’occasione per diventare competenti. Diventare competenti signiica essere autonomi e liberi, signiica che nessuno può sostituirsi a me e può apprendere per me; da solo: è la vera essenza del verbo “Educare”. Per educazione si intende l’accezione latina di “e- ducere”, cioè condurre fuori dall’uomo le buone inclinazioni dell’animo e le potenze della mente. L’“aiutami a fare da solo” esorta chi si occupa di educazione a non interferire nello sviluppo infantile, ma a fornire ad ogni bambino gli aiuti opportuni, nei tempi opportuni, rispondendo ai bisogni principali di ognuno. Si racconta che una visitatrice di una delle prime “Case dei Bambini” si rivolse ad uno dei bambini chiedendo: Così in questo posto fate quello che volete, è vero?”. Il bambino interpellato rispose: No signora, noi non facciamo quello che vogliamo, ma vogliamo quello che facciamo”. Tale risposta sottolinea la volontà di ogni bambino a diventare “essere competente”, la volontà di auto-costruirsi, la volontà di imparare a prendersi cura di sé, perché solo così si diventa autonomi. Tutto ciò è alla base del “Metodo Montessori” e delle scuole che abbracciano la iloso- ia - pedagogia montessoriana.

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ottobre 2011

“Aiutami a fare da solo”

Il 16 settembre 2011, pres-so l’Hotel Cadro Panorami-ca, si è tenuta la conferenza “AMI SCHWEIZ presenta il

Metodo Montessori” volta non solo a deinire ed illustrare il meto-do educativo nella sua scientiici-tà, ma anche a presentare la na-scita della Scuola “Montessori Ticino” che aprirà le sue porte ai piccoli ospiti nel marzo del 2012.

Alla Conferenza sono intervenuti: Sig. Jürg R. Schüepp, Presidente della Montessori As-sociazione Svizzera, sezione di

lingua tedesca e romancia; Gino Baratella, Rappresentante della Scuola Montessori Ticino; Verena Schüepp Lanz, Docente Montessori; Marianna Cerritelli, Direttrice Casa dei Bambini; Rachel Tedesco-Spy-cher, Rappresentante della Casa dei Bambini; Tiziana De Francesco, Direttrice Scuola Elementare.“La Scuola Montessori Tici-no”, sostiene la sig.ra Marianna Cerritelli, Direttrice della Casa

“Aiutami a fare da solo” è una delle frasi più note di Maria Montessori.

Proviamo a capire nel dettaglio cosa vuol dire questa esclamazione infantile:

aiutami: è una richiesta di aiuto che il bambino rivolge all’adulto;

a fare: è il cimentarsi direttamente in un’esperienza e ciò crea l’occasione per diventare

competenti. Diventare competenti signiica essere autonomi e liberi, signiica che nessuno può sostituirsi a me e può apprendere per me;

da solo: è la vera essenza del verbo “Educare”. Per educazione si intende l’accezione latina di “e-

ducere”, cioè condurre fuori dall’uomo le buone inclinazioni dell’animo e le potenze della mente.L’“aiutami a fare da solo” esorta chi si occupa di educazione a non interferire nello

sviluppo infantile, ma a fornire ad ogni bambino gli aiuti opportuni, nei tempi opportuni, rispondendo ai bisogni principali di ognuno.

Si racconta che una visitatrice di una delle prime “Case dei Bambini” si rivolse ad uno

dei bambini chiedendo: “Così in questo posto fate quello che volete, è vero?”. Il

bambino interpellato rispose: “No signora, noi non facciamo quello che vogliamo,

ma vogliamo quello che facciamo”.

Tale risposta sottolinea la volontà di ogni bambino a diventare “essere competente”, la volontà di auto-costruirsi, la volontà di imparare a prendersi cura di sé,

perché solo così si diventa autonomi.Tutto ciò è alla base del “Metodo Montessori” e delle scuole che abbracciano la iloso-

ia - pedagogia montessoriana.

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Maria Montessori nasce a Chiaravalle (Ancona) il 31 agosto 1870Muore il 6 maggio 1952 a Noordwijk, in Olanda

dei Bambini, “è pronta ad acco-gliere bambini dai 2 anni e mez-zo ai 6 nella Casa dei Bambini e dai 6 ai 12 anni nella Scuola Elementare”.La sig.ra Rachele Tedesco-Spycher, Rappresentante della Casa dei Bambini, aggiunge “La scuola è così strutturata: all’en-trata vi sarà la reception e gli uf-ici amministrativi. Al piano sub, quello livello giar-dino, si troveranno i locali uti-lizzati per le attività musicali e scientiiche, extra-scolastiche, di religione; inoltre, vi saranno ubi-

cati una saletta per i docenti, i due refettori e la cucina. La scuola è, infatti, dotata di una cucina interna che garantisce un’elevata qualità e varietà di cibi. Un secondo spazio, riser-vato alle attività di arti creative, sarà posto al piano mansarda-to. Le attività relative all’inglese ed al francese, condotte sem-pre nel rispetto dei principi mon-tessoriani, si svolgeranno per lo più nelle classi. Al piano terra si troveranno due spazi desti-nati all’accoglienza dei bambini; esperienze di semina e coltiva

di Carmela Giordano

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zione saranno svolte in una par-te del giardino esterno, di circa 1500 mq, adibita ad orto, per un’estensione di circa 100 mq. Vi sarà, inoltre, una palestra di circa 200 mq, dotata di bagni e docce. Una biblioteca racco-glierà libri di storia, geograia, scienze, astronomia, mitologia e narrativa di tutti i generi lette-rari; saranno a disposizione dei ragazzi computer dotati di pro-grammi adatti.

Più nello speciico, la Casa dei Bambini dispor-rà di 3 aule, site al piano

terra, per una utenza massima di 42 bambini. Per la Scuola Elementare si disporrà di 5 aule, site al 1° ed al 2° piano, per

un’utenza massima di 70 bambini. Ogni piano

disporrà di servizi igienici. Ogni materiale e suppel-

lettile della scuola sarà fornito dalle due aziende

riconosciute dalla AMI, Association Montessori

Internazionale”.

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“Inoltre, la scuola primaria Mon-tessori”, aggiunge la sig.ra Ti-ziana De Francesco, Diret-trice della Scuola Elementare, “è un laboratorio permanen-te, inalizzato alla conquista dell’autonomia e alla costruzio-ne dell’uomo. Le classi stesse sono dei laboratori, comuni-canti tra loro per favorire scam-bi di esperienze, soprattutto tra i bambini del I ciclo, sito al primo piano, e del II ciclo, po-sto al secondo piano.

Questo momento di passaggio rappresenta una delle fasi più delicate della vita del bambi-no, che necessita, quindi, del-la presenza di importanti igure “guida”. Nella scuola primaria Montessori punto di riferimen-to per gli allievi è l’insegnan-te. La maestra deve dirigere l’attività del bambino in modo discreto, lasciandolo agire da solo, ma deve anche essere pronta ad intervenire quando il bambino dimostra di non sa

La Scuola Prima-ria Montessori è il proseguimento na-turale del percorso montessoriano ini-ziato nella Casa dei Bambini.

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per fare senza aiuto. Il compito dell’insegnante non è semplice ed ha come obiettivo quello di saper mettere in contatto il bam-bino con le cose dell’ambiente, presentandone l’uso ed il signi-icato in una posizione che assi-curi l’autonomia e la manifesta-zione dell’autentico “essere” del bambino”.

“La missione della scuola “Montessori Ticino” è quel-la di favorire stimolanti espe-rienze educative, consone alle esigenze di crescita psico-i-sica di ogni singolo bambino nel rispetto totale delle tappe evolutive. Il sistema educativo proposto è quello di introdurre naturalmente e precocemente il bambino a ragionamenti di tipo logico-matematico, linguistico-intellettuale ed artistico-creati-vo. Cerchiamo di coltivare nei bambini il naturale desiderio di apprendere e favorire la sua naturale curiosità e amore per il sapere”, chiude con queste parole il suo intervento la sig.ra Marianna Cerritelli.La serata si conclude con l’augu-rio che nella scuola “Montesso-ri Ticino” tutti, bambini, genitori ed insegnanti, possano sentirsi parte di una grande famiglia!

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