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FRANCOANGELI MANAGEMENT Giulio Aguiari Renzo Provedel Logistica sostenibile: un’occasione di sviluppo & innovazione

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FRANCOANGELI

I modelli dei più avanzati Paesi UE uniti all’attivismo operativo della Cina, pur con le sueenormi contraddizioni, mostrano come i “Sistemi Paese” più organizzati hanno individuatonella sostenibilità il proprio riferimento di sviluppo e di competizione. Anche la strategiaUsa sta orientandosi su questo percorso dopo gli stop and go tattici a livello politicodi questi ultimi anni, mentre le sue grandi imprese hanno ormai conquistato una lea-dership in molti settori chiave dello sviluppo sostenibile.Questo libro si propone di evidenziare come la logistica sostenibile possa contribuire a risol-vere due grandi problemi: il degrado ambientale in atto e la crisi economica. Da un ruolosostanzialmente operativo la logistica può assumere un ruolo strategico.Che cosa è la logistica sostenibile? È una logistica capace di ideare nuovi circuitidi riuso e riciclo per trasformare gli “scarti” in materiali produttivi, di migliorarel’efficienza dei trasporti attraverso una mobilità delle merci che sia “optimodale”(scoprirete in questo libro la forza del “bollino blu” per certificare i trasporti sostenibili)e di coinvolgere gli attori della mobilità delle persone in una progettazionepartecipata di soluzioni che migliori la qualità della vita.Le PMI, che sono l’asse portante dell’economia del nostro Paese, spesso consideranola sostenibilità più un costo che un’opportunità vitale. Questo libro, narrando le diverseesperienze nazionali e internazionali dimostra proprio il contrario: i costi di produzionepossono scendere grazie all’applicazione di tecnologie e processi sostenibili ed i ricavipossono migliorare grazie all’innovazione di prodotto che rilancia nel mondo il Made in Italyfacendogli assumere una nuova qualità, la sostenibilità.Un testo quindi non solo per i logistici in senso stretto, ma per gli imprenditorie i decision maker di tutte le organizzazioni.

Giulio Aguiari ha operato nel tempo in Olivetti, Montedison e, brevemente, nelle partecipazionistatali, come Direttore di Organizzazione Industriale e successivamente Direttore Logistica e Acquisti.Nei successivi venti anni, con la propria società di consulenza si è occupato di ristrutturazioniproduttive e logistiche, soprattutto presso gruppi di grandi dimensioni. Tra i cofondatori diAILOG (Associazione Italiana di Logistica) ne è stato Vice Presidente. È stato anche Vice Presidente Presidente designato di ELA (European Logistics Association). Promotore e cofondatore diSOS-LOGistica è stato riconfermato Presidente per tre mandati.

Renzo Provedel ha operato come responsabile della Logistica Ricambi in Iveco. Ha sviluppatocompetenze tecnologiche e manageriali in grandi gruppi industriali quali Fiat ed Ilva siderurgia,nelle aree ICT, automazione industriale, organizzazione e formazione. Cofondatore di SOS-LOGistica,è impegnato sui fronti della mobilità di persone e merci, dell’intermodalità ottimale treno-gomma-nave, delle nuove fonti energetiche per il trasporto. Oggi è imprenditore, focalizzato sull’openinnovation, come broker di tecnologie e sull’approccio coaching per sviluppare i processi d’inno-vazione nelle imprese. Nel suo blog www.innovitaly.eu racconta la via italiana all’innovazione.

M A N A G E M E N T

Giulio AguiariRenzo Provedel

FrancoAngeliLa passione per le conoscenze

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Logistica sostenibile:un’occasione di sviluppo& innovazione

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FRANCOANGELI

Logistica sostenibile:un’occasione di sviluppo & innovazione

Giulio AguiariRenzo Provedel

Progetto grafico di copertina di Elena Pellegrini

Copyright © 2013 by FrancoAngeli s.r.l., Milano, Italy.

L’opera, comprese tutte le sue parti, è tutelata dalla legge sul diritto d’autore. L’Utente nel momento in cui effettua il download dell’opera accetta tutte le condizioni della licenza d’uso dell’opera previste e

comunicate sul sito www.francoangeli.it

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Indice

Introduzione pag. 11

Ringraziamenti » 15

1. Che cosa intendiamo per logistica sostenibile? » 171. Gli obiettivi » 172. Gli indicatori di sostenibilità » 203. Infrastrutture e intermodalità » 224. Innovazione di prodotti e processi » 225. Alcune ulteriori considerazioni » 246. Il budget della terra in rosso » 27

2. Sfide e opportunità della logistica sostenibile » 311. Expo 2015 e infrastrutture » 322. Alcuni scenari di riferimento » 343. Aspetti di intermodalità e contraddizioni » 364. Le sfide da considerare » 385. Le responsabilità » 406. Una situazione da fronteggiare » 427. In cerca di Monsieur Delors… » 44

3. Il territorio come risorsa » 471. Stazione futuro: “qui si rifà l’Italia” » 47

Comuni virtuosi: due casi di “Rifiuti zero” » 48

Materie prime secondarie riusabili dalle Imprese: uncaso di ricerca e sviluppo » 49

6

Il caso della filiera della carne da bovini pag. 51

2. Le politiche regionali » 53

Il caso Piemonte » 55

Il caso Lombardia » 56

3. Il Supply Chain Manager di Territorio (SCMT) » 56

4. Il Supply Chain Manager aziendale (SCM) » 57

4. La complessità irrompe nella vita quotidiana » 59

1. La complessità » 59

2. Forrester applicato a un caso logistico » 60

Il caso dello stock del magazzino di un distributore diprodotti alimentari » 60

3. Le dodici leve di Donella Meadows per governare unsistema complesso » 63

Il caso Ricambi Italia » 66

4. Che cosa cambia per il Supply Chain Manager (SCM) » 68

5. Urgenze ambientali e strategie in Europa, Stati Uniti enelle nuove macroeconomie » 70

1. Alcuni scenari di riferimento » 70

2. Il sorpasso dei BRIC? » 72

3. Alcuni orientamenti dell’Europa in tema di energia » 75

4. Considerazioni sul Giappone » 77

5. Alcune indicazioni su come si è finora mossa l’Italia… » 80

6. Le nuove modalità della competizione in atto » 85

1. Sviluppo di prodotti e processi per la sostenibilità » 85

2. Competere senza frontiere » 88

7. Un modello di logistica sostenibile » 92

1. Una vista d’insieme del sistema di logistica sostenibile » 92

2. Smaltimento e ri-uso » 92

3. Intelligenza di retroazione » 94

7

4. Disegno & produzione pag. 95

5. La fabbrica » 97

6. Intelligenza di distribuzione » 97

7. Uso consapevole del prodotto » 99

8. Impatto sui Supply Chain Manager (SCM) » 100

8. Il fenomeno dell’autoproduzione e del risparmio: tuttiproduttori » 102

1. L’idrogeno come modello di autoproduzione » 102

2. Le autoproduzioni » 103

3. Smart grid » 107

Il caso Enel » 109

4. Che cosa cambia per il Supply Chain Manager (SCM) » 110

9. Come realizzare la sostenibilità di prodotti e processi? » 113

1. La transizione a una differente economia » 113

2. Quality Function Deployment (QFD) » 117

3. Alcune regole del gioco » 121

10. La progettazione partecipata e l’intelligenza connettiva » 123

1. La logistica sostenibile diventa “connessa”: un nuovoparadigma? » 123

2. Il trasporto di merci e di passeggeri: il caso Italia » 125

Il caso Waze: gestione partecipata della mobilità » 131

Il caso “Tonnellate/Chilometro Blu” » 134

3. Conclusioni sulla progettazione partecipata » 138

4. Che cosa cambia per il Supply Chain Manager (SCM) » 140

11. Tecnologie abilitanti la logistica sostenibile » 143

1. Le tecnologie abilitano la sostenibilità » 143

2. Info-tech » 143

3. Bio-tech » 147

Il caso del sacchetto di plastica » 148

8

4. Nano-tech pag. 149

5. Impatto sui Supply Chain Manager (SCM) » 152

12. Tutto diventa digitale » 155

1. Quali domande ci possiamo porre? » 155

2. Lo sapevate che? » 157

3. Le fabbriche digitali » 160

4. Il mondo digitale abilita la sostenibilità dei “sistemi”del mondo » 163

5. Il mondo digitale sviluppa nuove forme d’interazionetra le persone » 165

13. Alcuni aspetti operativi della sostenibilità logistica » 169

1. Certificazione » 169

Il caso del distretto ceramico di Sassuolo » 171

2. Le opportunità del riciclo » 175

Cannes: un’esperienza significativa » 181

14. Considerazioni e prospettive per l’energia » 184

1. Le principali problematiche con cui conviviamo » 184

2. Mobilità ed energia: alcune esperienze in atto » 187

3. Il sogno dell’idrogeno » 189

4. Alcune iniziative per ridurre le emissioni delle auto » 190

Il progetto Ibm/Mit » 193

15. Infrastrutture, le belle addormentate della Logisticaitaliana » 196

1. Il porto di Genova, un caso esemplare di ritardi e diopportunità logistiche » 196

Un progetto alternativo per lo sviluppo logistico ita-liano: focus sul traffico container oceanico » 200

2. Il ruolo strategico del Piano Nazionale della Logistica » 205

9

16. Utilizzatore innovatore pag. 214

1. Chi è il leader dell’innovazione? » 214

2. Kaizen e innovazione: i dipendenti come risorsa » 215

3. Attivare i dipendenti sulla filiera della logistica so-stenibile » 216

4. Attivare i clienti sulla filiera della logistica sostenibile » 218

Il caso Lego » 222

5. Che cosa cambia nel ruolo del Supply Chain Manager(SCM) » 222

17. Open innovation, un nuovo paradigma per la logisticasostenibile » 225

1. Le novità nello scenario dell’innovazione » 225

2. Che cos’è un paradigma? » 226

3. Il paradigma dell’open innovation » 226

Il business case dell’azienda NineSigma (NS) » 229

Un caso globale di logistica sostenibile: il progettolaunch: energy challenge del governo americano » 233

Il caso HAVI Logistics-McDonald’s: olio esausto dallaristorazione al trasporto » 235

4. Che cosa cambia per il Supply Chain Manager (SCM) » 237

18. Aspetti peculiari nella reverse logistics e l’onda delgreenwashing » 239

1. Il riciclo del paesaggio » 240

2. Sostenibilità e greenwashing » 243

Un progetto LEZ, Logistica Emissioni Zero » 247

3. Una nuova logistica del lavoro avanza… » 251

19. Un ripasso delle principali problematiche e opportu-nità in gioco » 253

1. Conferenze sull’ambiente: scenari strategici o pas-serelle? » 255

10

2. Alcune considerazioni sui principali mutamenti cheincidono sul nostro sviluppo e in parte sulla logisticastessa pag. 259

3. Qualche riflessione finale » 261

Conclusioni » 265

Bibliografia » 269

Sitografia » 270

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Introduzionedi Giulio Aguiari

Vorrei iniziare questo libro con la frase del Premio Nobel per l’Eco-nomia Amartya Sen: “Non esiste penuria nel mondo: ci sono solo problemidi logistica”, la medesima con cui già oltre 12 anni fa, a quattro mani conl’amico Giovanbattista Marini, avevamo introdotto il precedente La logisti-ca nell’economia senza frontiere1, sempre con FrancoAngeli editore.

Alcuni anni dopo, ho promosso e co-fondato l’Associazione per la Logi-stica Sostenibile SOS-LOGistica e in occasione del convegno internazionaledel 2006 che avevamo organizzato a Milano, ho incontrato Amartya Sen –invitato come relatore –: ho così avuto l’opportunità di confrontarmi con lui eanalizzare come adeguati approcci logistici, nell’ottica non solo distributivadi beni ma anche di reverse logistics e inverse manufacturing – per usaretermini anglosassoni ormai canonici – possano avere un significativo impattosulla qualità della vita e sulla sostenibilità ambientale tout court.

Oggi il problema della penuria riguarda non solo la povertà in sensostretto e spesso drammatico, ma anche la carenza e il depauperamento dirisorse ambientali cui stiamo assistendo (scioglimento dei ghiacciai, deser-tificazioni ecc.).

Negli ultimi anni ci sono state ulteriori occasioni di confronto con altrinostri relatori illustri fra cui Jeremy Rifkin, Edward De Bono, i Premi No-bel Joseph Stiglitz, Edward C. Prescott, Erik Maskin e più volte con Jean-Paul Fitoussi2 i quali, pur partendo ovviamente da approcci e visioni diver-

1 Questo libro ha avuto in Italia discreto successo per molti anni e ne ho trovato copieanche nelle biblioteche di alcune università estere, presso le quali ho avuto occasione di te-nere corsi di master come vicepresidente e candidato presidente dell’ELA – European Logi-stics Association (all’epoca circa 100.000 logistici rappresentati: tutte le associazioni logisti-che europee e inoltre quelle di Russia, Sudafrica e Hong Kong).

2 Ricordiamo che Jean-Paul Fitoussi, oltre ad aver svolto consulenze in campo econo-mico per conto di governi e istituzioni in vari Paesi, è stato anche coordinatore del gruppo dilavoro incaricato dal governo francese per individuare nuovi indicatori dello stato di benes-sere di una nazione. Questo progetto era guidato dai Nobel dell’Economia Joseph Stiglitz e

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se e più generali, non hanno confutato il ruolo significativo della logisticacome attivatore di innovazione e sviluppo per la sostenibilità.

L’obiettivo di queste pagine, scritte in collaborazione con Renzo Pro-vedel, uno dei co-fondatori dell’Associazione, è di evidenziare come la lo-gistica possa costituire una chiave strategica di sostenibilità e di innovazio-ne per i Paesi avanzati. Incalzati non solo sul fronte del prezzo ma in parteormai anche su quello di una qualità compatibile, da una serie di Paesi finoa poco tempo fa definiti con sussiego in via di sviluppo. Paesi rappresentatioggi soprattutto dagli ormai celebri BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) –ma a breve non solo da questi – che si rivelano sempre più competitori fe-roci delle nostre economie. A meno di attivare e di dimostrarci capaci diuna drastica riconversione in termini di sviluppo sostenibile.

A chi è diretto questo nuovo libro e che cosa si propone per giustifica-re la sua presenza in relazione ai problemi della sostenibilità ambientale?Cavalcare aspetti di grande attualità e urgenza per realizzare un’ennesimaoperazione di marketing, su temi per i quali è stato addirittura coniato iltermine greenwashing3, per descrivere la martellante sequenza di messag-gi da parte di imprese manifatturiere e dei servizi per promuovere le pro-prie attività, rivestendole di verde e cioè di vantaggi per l’ambiente e lefuture generazioni? Costituire un’occasione di riflessione e di spunti ope-rativi su un tema sempre più dirompente, che abbiamo potuto approfondi-re con il contributo di alcune delle intelligenze più prestigiose a livellointernazionale? Queste e altre considerazioni gli autori se le sono posteiniziandone la stesura a quattro mani. In ogni caso va ricordato che ac-canto a iniziative spesso di facciata e frequentemente al limite della truffavera e propria molte imprese e pubbliche amministrazioni stanno avvian-do o hanno già avviato una serie di concrete azioni volte a coniugare svi-luppi economici e reali benefici per il Pianeta. In particolare la logisticasta cercando di evolvere da un ruolo sostanzialmente operativo a uno più

Amartya Sen e composto da vari altri studiosi internazionali. Le loro proposte per stabilire illivello di ricchezza di un Paese, hanno evidenziato che non è sufficiente basarsi sugli indicidi reddito ma anche su indicatori della qualità della vita dei suoi abitanti…

3 Per greenwashing si intende generalmente un esercizio di comunicazione volto a pub-blicizzare prodotti e servizi come particolarmente sostenibili dal punto di vista ambientale,al fine principale di agevolarne la vendita presso i consumatori, frequentemente anche aprezzi maggiorati. È sostanzialmente una metodologia di pura immagine, che tuttavia com-porta frequentemente un buon successo commerciale, giocando soprattutto sui sensi di colpadel consumatore, di solito ben poco sostenibile nei suoi comportamenti privati quotidiani.Ma frequentemente è anche un’appropriazione ingiustificata di virtù ambientaliste da partedi aziende e industrie con lo scopo di creare un’immagine positiva di sé e dei propri prodot-ti, o per distogliere l’attenzione da proprie responsabilità nei confronti dell’ambiente.

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strategico, come perno fondamentale della sostenibilità e della stessastruttura economico-organizzativa del territorio.

LOGISTICA SOSTENIBILE è: una logistica collaborativa fra aziende come fattore chiave per otte-

nere significativi risultati nella sostenibilità ambientale; sistemi adeguati di city logistics per realizzare città sostenibili; sviluppi di district logistics più sistematici che possono agevolare la

sostenibilità generale; un supply chain management che rivede tutte le modalità di acqui-

sto, produzione e distribuzione aziendali.

Contenuti e obiettivi

Nella prima parte vengono presentati prevalentemente gli scenari dellalogistica sostenibile e in particolare il suo peso specifico nell’ambito piùgenerale della sostenibilità ambientale. Specie con riferimento a quanto ac-cade per i Paesi avanzati e in relazione ai cambiamenti in atto e prossimo-venturi, per cui sarà necessario realizzare lead time di prodotto/processosempre più brevi, in presenza di situazioni economiche sempre più impre-vedibili e soprattutto in continua evoluzione.

L’impresa a rete, i nuovi rapporti cliente-fornitore sulla base di varie edifferenti modalità del codesign, le stesse delocalizzazioni produttive versoaree a costi del lavoro inferiori, comportano sfide e passaggi molto piùcomplessi che nell’azienda verticalizzata del passato. Nello stesso tempo sicercherà di ribadire come gli aspetti ecologici possano offrire reali oppor-tunità di sviluppo evitando di interpretarli come freno all’economia.

Segnaleremo poi alcune metodologie per analizzare e realizzare un’in-novazione veloce con riguardo particolare alla sostenibilità, utili per age-volare e accompagnare con sistematicità lo sviluppo dei prodotti e dei pro-cessi specie in ottica di reverse logistics e inverse logistics. Verranno quindielencate alcune possibili alternative energetiche per la mobilità delle perso-ne e delle merci in atto o prossimo-venture e si analizzerà abbastanza indettaglio lo stato avanzamento di una serie di infrastrutture, che abbiamodefinito le belle addormentate del sistema logistico italiano e il cui man-cato realizzo nel passato ha comportato le tante inefficienze operative eambientali odierne.

Saranno infine prese in considerazione alcune gravi disfunzioni del gre-enwashing e come qualche volta gli obiettivi della sostenibilità possano in-

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crociare interessi ben più infimi, come messo in evidenza da un caso nelcontinente africano4, attraverso l’invio sistematico di materiali pieni di veleni,sotto le mentite spoglie di aiuti tecnologici da parte dei Paesi avanzati. L’al-ternativa dello sviluppo sostenibile è infatti lo sviluppo insostenibile che difatto può rappresentare la decrescita economica e il fallimento.

Le problematiche ambientali risultano essere la chiave prossimo-ven-tura di sviluppo e competizione fra i vari sistemi economici, in relazionealla messa a disposizione sul mercato di nuovi prodotti/processi, comed’altronde già accaduto circa vent’anni fa con l’Information Technology.

Sotto questi aspetti si giocherà una partita decisiva per il futuro del sistemaitaliano, costituito oggi prevalentemente da un contesto di medie e piccoleaziende spesso brillanti e agili – scomparsi o ceduti buona parte dei grandigruppi industriali nazionali del passato – ma generalmente non in grado di sop-portare economicamente passi falsi.

Sappiamo che il 95% dell’impresa italiana è costituita da aziende con me-no di 50 dipendenti e quindi è da tenere in conto che, se lasciate sole, potrebbe-ro avere forti difficoltà nell’affrontare le implicazioni della sostenibilità. Saràdunque necessario fornire loro un supporto di tipo politico e strategico sia peragevolarle nel passaggio a questo traguardo sia per evitare che si sentano ab-bandonate e finiscano per vedere nell’ambiente soprattutto gli aspetti di costoinvece che le opportunità di crescita.

Va comunque ricordato che si stanno affacciando nuove piattaforme dipensiero quali l’open innovation, i concetti di lead user e di gestione dei siste-mi complessi, legate ad un’innovazione supportata anche da parti terze, tuttetematiche adeguatamente analizzate nell’ambito del libro.

Questi indirizzi possono e devono invece trasformarsi in uno strumentoefficace di sviluppo sostenibile, pur continuando a rimanere anche una verae propria sfida economica, in attesa che emerga una sensibilizzazione gene-ralizzata, tale da separare il concetto di sostenibilità da quello di competi-zione commerciale fra differenti Paesi e aree. Ottenendo che i temi del-l’ambiente cessino di giocare un ambiguo ruolo fra opportunità di sviluppoe di business, spesso sconfinanti appunto nel greenwashing e si trasforminoin una doverosa responsabilità verso le generazioni future.

4 Cfr. Cap. 18.

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Ringraziamenti

Al termine di questa introduzione, riteniamo assolutamente doverosoringraziare per il contributo di idee e di stimoli ricevuti in questi anni, glialtri cofondatori di SOS-LOGistica: Fabio Capocaccia, già direttore gene-rale del porto di Genova e poi AD di Autostrade del Mare, Franco Corna-gliotto, presidente Aizoon e oggi attuale presidente SOSLOG, GiovanniLeonida, top manager in vari gruppi industriali e già vicepresidente As-sologistica, Giuseppe Ricca, già top manager gruppo Iveco e presidenteTrustech.

Fra questi, importante aggiungere anche i nomi di Roberto Canevari,già vicepresidente supply chain gruppo Nestlè Waters/Sanpellegrino, di Se-bastiano Grasso, top manager del gruppo Contship e di Marco Lazzoni,CEO Volvo Italia, che con le loro aziende sono stati i preziosi e sensibilimain sponsors iniziali delle attività di SOS-LOGistica.

E, naturalmente, tutti gli altri membri del Consiglio Direttivo che si so-no succeduti nel tempo. Analogamente siamo molto grati ai membri delComitato Scientifico della nostra Associazione che fin dagli inizi hannodato prestigio alla nostra attività: dal professor Francesco Profumo, giàRettore del Politecnico di Torino e successivamente Ministro dell’Istru-zione, Università e Ricerca del governo Monti, ai professor LanfrancoSenn, direttore del Certet Bocconi e presidente Metropolitana Milanese,professor Massimo Merlino del Politecnico di Bergamo, professor FlavioBoscacci del Politecnico di Milano e professor Walter Stahel di Ginevra,già membro del Club di Roma.

Vale la pena di ricordare al proposito come proprio il Club di Roma –promosso alla fine degli anni Sessanta e gestito da O. Beltrami, all’epocaCEO del gruppo Olivetti – abbia rappresentato la prima iniziativa in asso-luto sul tema della sostenibilità globale. Erano anche gli anni in cuil’ingegner Pier Giorgio Perotto, sempre all’Olivetti, successivamente di-ventato un caro amico quando entrambi avevamo casa a Camogli, progetta-

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va il primo personal computer al mondo: è impressionante constatare ilgrado di leadership innovativa che era in grado di svolgere l’Italia inquegli anni!

A garanzia della qualità delle iniziative sulla sostenibilità di SOS-LOGistica, riteniamo infine opportuno ringraziare e mettere in risaltocome, al termine del convegno annuale del 2010, Jean-Paul Fitoussi ciabbia fatto la cortesia di accettare la Presidenza Onoraria del nostroComitato Scientifico.

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1 Che cosa intendiamoper logistica sostenibile?di Giulio Aguiari

Esiste una logistica sostenibile e, se esiste, può essere compatibile conle attuali esigenze economiche? A entrambe le domande riteniamo si possarispondere affermativamente, seppure con opportuni distinguo. In questocapitolo ci proponiamo una veloce panoramica delle principali tematiche daconsiderare, rimandando i relativi approfondimenti ai capitoli successivi.Anche se il tumultuoso esplodere di differenti e spesso contrastanti proble-matiche che investono le varie economie in questi anni, non sembrano deli-neare nette strategie al proposito.

Per logistica sostenibile, intendiamo comunque una logistica che mira aoffrire le condizioni di servizio ed economiche richieste dal mercato, ricercan-do al contempo tutte le più opportune soluzioni dal punto di vista di ambiente edi mobilità, connessi con il trasporto, la consegna e il riciclaggio dei prodotti edelle merci. La logistica sostenibile vuole in definitiva promuovere una logi-stica più efficiente e nello stesso tempo più rispettosa della qualità della vita.

I cittadini dei Paesi avanzati sopportano infatti sempre meno i disagi ditraffico e di ambiente che ne derivano: l’obiettivo è di realizzare una supplychain lunga che comprenda cioè anche le compatibilità ambientali e i problemidi mobilità, per una più completa ed efficace catena del valore. Ciò in base allaprofonda convinzione che nella maggioranza dei casi inquinare costa e la ri-cerca della soluzione più economica per le operazioni non è affatto conflittualecon la ricerca delle soluzioni più corrette sotto il profilo ambientale.

1. Gli obiettivi

Nella nostra visione, la logistica sostenibile ha per oggetto lo sviluppoe la divulgazione dei diversi temi e conoscenze relativamente a:

• logistica del territorio e city logistics;

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• reverse logistics;• soluzioni organizzative e tecniche per la logistica dell’ultimo miglio,

connesse anche agli sviluppi e alle problematiche dell’e-commerce;• esperienze applicative di intermodalità ferrovia/strada e autostrade del

mare;• utilizzo ottimale delle infrastrutture di mobilità già esistenti e correlazio-

ni con nuove infrastrutture in essere o previste;• riprogettazione dei prodotti (anche nell’ottica di un loro potenziale rici-

clo) e dei processi per ridurre l’impatto ambientale senza incidere sulcosto totale del prodotto o del servizio presso il cliente finale;

• casi ed esperienze realizzati dalle PA internazionali e locali e dalle im-prese riguardo alle tematiche citate;

• ruoli ed esperienze dell’ICT sia come strumento di integrazione delleinformazioni sia e soprattutto come attivatore di nuovi processi di ra-zionalizzazione logistica complessiva (rintracciabilità interna e di filiera,ottimizzazione della mobilità e delle relative infrastrutture, controllodelle dissipazioni di energia).

I concetti di green logistics o di logistica sostenibile, sostanzialmentesinonimi, come chiave di miglioramento e di innovazione di prodotti e pro-cessi lungo la supply chain, sono oggi diventati riferimenti comuni, dopoessere stati considerati all’inizio degli anni Duemila una sorta di strambineologismi.

Avviare un’azione di trasformazione dei processi e dei prodotti secondouna logica di sostenibilità vuole infatti dire ridurre gli sprechi, ottimizzare iconsumi e privilegiare il riuso, con notevoli risparmi di costi e interessantiritorni economici e di immagine.

Certamente, la transizione verso un’impresa più sensibile all’ecosiste-ma porta con sé inizialmente vincoli e oneri tuttavia, se questo processo ègestito con attenzione, può generare molteplici opportunità e costruire unrapporto più equilibrato e trasparente con la società civile e l’ambiente. Unanecessità per l’intero tessuto industriale e in particolare per i processi logi-stici o di supply chain, che per natura permeano tutto il flusso produttivo damonte a valle: dai rapporti con i fornitori, alle problematiche di processoproduttivo, fino al consumatore finale e al riciclo dei prodotti.

Ecco perché l’associazione SOS-LOGistica ha adottato nel proprio logouna melarancia, simbolo della dualità delle azioni necessarie: la sostenibilitàlogistica, nella sua visione più allargata, può e deve realizzarsi sia attraversoil concorso di infrastrutture operative e processi di trasporto sostenibili, siaapplicando criteri di design e processi produttivi congruenti al riuso.

19

Fig. 1

1.1. Contributi specifici della logistica alla sostenibilitàambientale

Da un punto di vista concreto e operativo, occorre affrontare il nodocruciale dei rapporti tra pubblica amministrazione, impresa, efficienzae sostenibilità ambientale. In particolare:

• incentivare l’intermodalità in modo da utilizzare trasporti a basso im-patto ambientale (ferrovia e autostrade del mare anziché strada);

• aumentare l’efficienza del trasporto, in modo da utilizzare meglioenergia e infrastrutture: ridurre i ritorni a vuoto, ottimizzare i percorsi,localizzare intelligentemente fornitori e magazzini, contenere un just intime parossistico;

• riprogettare non solo il trasporto ma anche, e dall’inizio, il prodotto:con la filosofia end of life è possibile ottimizzare la logistica non solodel prodotto ma anche dei rifiuti che produce (reverse logistics);

• ottenere un risparmio logistico, così come si parla di fare risparmioenergetico: l’ottimizzazione dei percorsi e delle modalità non impediràche forti aumenti della domanda siano ancora soddisfatti dalla strada, eche ingorghi, inquinamenti e incidenti continuino a connotare negati-vamente la qualità della nostra vita e della nostra economia, senza unopportuno ridisegno più generale dei processi.

La logistica incide attualmente dall’8% al 25% del valore a seconda deiprodotti consegnati a destinazione. L’importanza del settore è destinata acrescere, con il progredire del processo di globalizzazione. Ma le condizio-ni sempre più difficili del pianeta (coesistenza di gravi siccità, gravi inon-dazioni, gravi fenomeni di inquinamento da idrocarburi) e gli aspetti paral-leli di paralisi della mobilità nelle grandi aree urbane e nelle principali arte-