1 - relazione ponte navetta · 2020. 4. 22. · si sono scartate soluzioni di ponti “strallati”...
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Arch. Uluhogian HaigArch. Guasti VittorioArch. Dall’Asta AliceArch. Batelli MatteoIng. Copelli Carlo
Relazione tecnico-illustrativa
Premessa:
Una città e il suo territorio sono soggetti mai immobili e definiti per sempre. Anzi, si può misurare la
vivacità e il grado di cultura di una società dalla sua capacità di adattarsi nel tempo e saper modificare il
proprio impatto artificiale sulla natura, secondo le mutate condizioni sociali, politiche economiche e
geografiche. Per certi versi i grandi sconvolgimenti sociopolitici o i cataclismi naturali, che possono mettere
in ginocchio una nazione, un paese, una città, spesso riescono a generare un’azione contraria, aiutata dalla
inesauribile volontà dell’uomo di sopravvivere, che spinge una popolazione a rialzarsi e a rinnovarsi
progredendo verso il futuro, senza tuttavia dimenticare le tradizione e la consapevolezza delle caratteristiche
di una regione e del proprio territorio. La stessa cosa sta avvenendo nel Montanara, seppure fortunatamente
in una dimensione minore, a causa della disastrosa piena del recente autunno.
La solidarietà tra gli abitanti, e la risposta immediata dei giovani che si sono adoperati per alleviare il
disagio degli alluvionati, è stato un segno tangibile della volontà ferma di risorgere di questo quartiere che
ha subito danni enormi ma che non vuole dimenticare alcuni elementi caratteristici e che l’hanno
contraddistinto nel corso della storia.
Uno di questi è certamente il “Ponte della Navetta” che ha sempre incarnato quella vocazione un po’
marginale ed agreste di questo quartiere sviluppato sulle sponde del Baganza.
Questo ponte, dapprima sorto come condotta per le acque del torrente Cinghio, poi, in tempi più recenti
usato come ponte pedonale, anche se incerto ma fascinoso in quella sua precarietà, e più tardi, diventato un
importante collegamento all’interno del quartiere, ne è sempre stato un po’ un simbolo.
La sua ricostruzione, evitando possibili diatribe sul ”com’era e dov’era”, può e deve essere l’occasione
immediata e rapida di ricucitura tra le due sponde, ma soprattutto è l’occasione per accentuare quel
particolare carattere di oggetto “naturale” leggero assolutamente diverso dagli altri ponti stradali che
uniscono la città attraverso il torrente Parma. Un ponte “marginale” ma che incarna quei valori di
naturalezza e sostenibilità di questo quartiere rispetto a quelli più centrali, dove il verde, i percorsi
veramente ciclabili e pedonali (non ricavati a forza restringendo i marciapiedi), diventano il legame tra la
residenza ed i servizi presenti ricchi di strutture sportive e per il tempo libero. Un quartiere che potrebbe
diventare il luogo di svago per tutta la città, da cui inoltrarsi in quei percorsi rurali e storicamente
identificati che si snodano verso la collina.
Il progetto:
Una suggestione è la chiave di lettura di questa proposta progettuale.
Come, durante l’alluvione, i tronchi degli alberi sradicati hanno moltiplicato la forza d’urto delle acque e si
sono abbattuti sulle pile del vecchio ponte contribuendo alla sua distruzione, oltre all’impatto dei container
indebitamente lasciati nell’alveo del Baganza, così gli stessi i “tronchi” saranno i fondamenti della
ricostruzione. Come il tronco è l’elemento primordiale e il modo più semplice, inventato dall’uomo, per
scavalcare un corso d’acqua, così, in questo caso, due ideali “tronchi d’albero” inclinati s’incontrano
unendo le loro “chiome” per formare un arco di collegamento.
Questi due “tronchi” sono trattenuti a riva sulle due sponde da dei cavi lanciati attraverso le acque per
impedire alla corrente di portarli via.
I cavi elettrici, rimasti sospesi attraverso il torrente, che disegnano nel cielo due “catenarie” naturali e di
grande chiarezza statica e che ricordano le passerelle sospese a funi lanciate attraverso gli strapiombi ed i
canyon in tante aree geografiche, realizzate con corde di canapa intrecciata, hanno suggerito la più naturale
delle soluzioni strutturali.
Il progetto ha voluto riprendere, perciò, soluzioni quasi “primordiali” compatibili con lo scenario e
l’immaginario collettivo che gli abitanti hanno di questo specifico luogo, unico per Parma, la cui vocazione
naturalistica suggerisce l’idea di sviluppare in questa zona un parco fluviale. Il nuovo Ponte ne diventerà il
“logo”.
Si sono scartate soluzioni di ponti “strallati” assolutamente improponibili in questo sito a causa del loro
invadente impatto ambientale. Il corpo cavo e ligneo di due “tronchi” d’albero rimanda all’immagine
ancestrale e favolistica del tronco cavo, ripreso in tanti racconti per bambini: una cavità in cui si nasconde il
“genius loci” del quartiere, un tunnel verde che è anche l’inizio di un percorso, un po’ misterioso che, oltre
a collegare le due sponde, invita alla contemplazione della natura e ne rafforza la sua vocazione agreste.
Il ponte è perciò realizzato mediante un intreccio di travi lamellari a doppia sezione: una specie di scheletro
a sezione variabile al cui interno viene sospesa la passerella pedonale e ciclabile. La struttura più esterna
formata da centine ovoidali è sostenuta dai due cavi d‘acciaio intrecciato di 6 cm di sezione appesi a due
grandi archi realizzati scatolari in lamiera corten e controventati da cavi in acciaio con funzione di tiranti
ancorati a teste di ponte in calcestruzzo che si fondono con il grosso basamento con funzione di fondazione
della testata del ponte.
Dai due cavi, che formano la catenaria di sospensione, scendono i pendini in acciaio, con un intervallo di 5
metri, che sorreggono l’impalcato della passerella agganciandosi lateralmente alle apposite orecchie di
fissaggio.
La passerella vera e propria è realizzata in tavole di legno di larice di 4 cm. di spessore che, come delle
traversine, di lunghezza pari a 3 metri, poggiano su una sottostruttura formata da tre longheroni in scatolare
di acciaio di sezione rettangolare 10x30 cm, che si collegano ogni 3 metri ai traversi anch’essi in acciaio di
sezione rettangolare 6x10 cm. alle cui testate sono saldate le suddette orecchie per l’aggancio dei pendini.
La passerella è, pertanto, sospesa all’interno della galleria formata da centine in legno lamellare di larice a
disegno ovoidale intrecciate con altre centine inclinate a 45° ma di raggio minore che viene agganciata alla
struttura lignea primaria sorretta dai cavi in acciaio. Questa struttura è formata da una prima ossatura, che
segue l’andamento della catenaria e da una seconda ossatura ad andamento rettilineo ed intrecciata e
collegata da due travature lignee, superiore ed inferiore e fornisce una notevole rigidità torsionale e
stabilizzante. La zona centrale del ponte è libera dalle centine in legno lamellare e la sottile passerella ad
andamento curvilineo con pendenza di circa il 6% rimane sorretta da tre capriate in ferro che poggiano sui
cavi di acciaio intrecciato.
Il “tronco” sfuma e si alleggerisce nella parte centrale alludendo all’esilità del tronco d’albero prima di
allargarsi in una grande “chioma”, formata da una struttura di anelli in acciaio, leggermente ruotati tra loro,
che sorreggono una semplice maglia di rete sulla quale potranno crescere rampicanti e da cui ammirare il
paesaggio fluviale.
Le due estremità del ponte hanno caratteristiche differenti, seppure il concetto statico sia il medesimo. In
entrambi i lati la struttura lignea viene parzialmente avvolta dalle stesse reti metalliche della “chioma” per
favorire la crescita dei rampicanti che dovrà parzialmente fondersi con il verde e gli arbusti naturali degli
argini. Anzi si prevede di rinfoltire il percorso ciclabile oggi devastato dalla recente alluvione.
Sulla Via Baganza la testata del ponte diventa la conclusione del percorso ciclabile e pedonale esistente
proveniente dal ponte Nuovo di Via Po’ e l’inizio del nuovo percorso che inoltrandosi nella “cavità
dell’albero” permette il superamento del torrente e il collegamento con l’altra parte del quartiere. Per
rafforzare l’ idea di fine ed inizio di un percorso del verde e per facilitare l’accesso ciclo/pedonale al nuovo
ponte anche dagli abitanti che provengono da Via Baganza verso il centro, il progetto prevede la
realizzazione di una piazza ovoidale costituita per metà da un rilevato di verde di altezza massima pari a
circa 2 metri rispetto l’attuale marciapiede e per l’altra metà da due rampe con pendenza inferiore all’8%
per raggiungere la nuova quota di accesso al ponte posto a 1,65 metri sopra il livello dell’attuale
marciapiede.
L’accesso al ponte è, perciò, garantito da rampe ciclo/pedonali in entrambi i sensi di marcia e da una scala
diretta, posta tra le 2 teste di ponte strombate in calcestruzzo, che dal marciapiede raggiungono una
piazzetta sopraelevata a pendenza variabile che, come un molo, si protende verso la campata preesistente
rimasta in loco. Questo sistema di 2 piazze, ad altezza differente, permette di avere una zona protetta dal
traffico, in cui parcheggiare biciclette e predisposta per la sosta con il suo prato inclinato, con panchine ed
una fontanella d’acqua, ombreggiata da una corona di basse alberature che concludono idealmente il lungo
filare di alberi che costeggiano l’attuale pista ciclabile.
Questa piazzetta, protesa ad inglobare quanto rimane del vecchio ponte distrutto dalla piena, diventa luogo
di sosta e di incontro, ma, al tempo stesso, rappresenta idealmente il luogo della “riflessione”, memoria di
una catastrofe passata, testimonianza di una concreta volontà di ricostruzione e rinascita futura.
L’area di mq. 490 circa dovrebbe essere recuperata utilizzando una parte marginale del giardino privato,
attualmente recintato, di una di una Azienda limitrofa.
Le due rampe curvilinee che da questa piazzetta si divergono, l’una lungo la Via Baganza, si collega
all’esistente pista ciclabile, l’altra lungo la sponda sinistra del torrente. si connetterà con il progettato
prolungamento della pista ciclabile
Queste sono piccole soluzioni progettuali, ma importanti, per stimolare l’uso di questo ponte e farlo
diventare un punto di richiamo per gli abitanti del quartiere.
Dall’altra parte l’accesso al ponte, che non ricalca il vecchio tracciato obliquo che tanti problemi aveva
procurato con le sue pile diagonali che si opponevano alla forza dell’acqua, è invece allineato al tracciato
stradale di Via Navetta. Questo cambiamento del tracciato sottolinea l’importanza che si vuole dare a questo
collegamento che entra direttamente nel cuore del quartiere e non è più soltanto una passerella marginale.
Da Via Navetta sono riproposti gli stessi elementi che caratterizzano l’altro accesso sull’altra sponda e una
rampa rettilinea che si innesta nella pista ciclo/pedonale già esistente.
Questo accesso, già caratterizzato dalla rotonda stradale e dall’adiacente parcheggio esistente, costituisce un
punto di riferimento e d’inizio nel percorso verde alberato che separa i condomini dalla sponda destra del
torrente.
Più in dettaglio, il nuovo ponte è, pertanto, costituito da:
- Basamento di fondazione in c.a. con micropali è costituito da una sella anteriore alla quale viene
ancorato il grande anello in acciaio corten e dalle 2 teste di ponte per l’inghisaggio dei cavi di
controvento. Tutto il basamento assume il significato di una scultura sfaccettata da percorrere sulla
superficie lisciata a fondo cassero. Simboleggia una roccia che emerge dal terreno, un baluardo
minerale posto sull’argine lasciato naturale con la sua vegetazione. Dal lato di Via Baganza il
basamento si collega mediante dei gradini scolpiti al suo interno con la campata superstite del
vecchio ponte come un “molo” che si protende verso l’acqua in memoria del vecchio tracciato e
come luogo di meditazione. Le rampe di accesso sono formate da un struttura in c.a. mascherata dai
terrapieni a 45° lasciati liberi da ringhiere se non nella parte interna dove il muro di contenimento
diventa anche parapetto. La pavimentazione di tutte le rampe è prevista in “calcestre” ovvero in
battuto di granigliato di marmo a differente spessore e cemento come si usa nei vialetti dei parchi.
- La passerella, in tavolato trasversale di legno sostenuto dai longheroni sottostanti in scatolato di
ferro corten, è intervallata ogni 5 metri da uno scatolare in acciaio dotato di orecchie laterali per il
fissaggio dei pendini di sostegno. I parapetti sono realizzati con sottili tondini di acciaio tesi tra il
corrimano costituito da un cavo in acciaio e il tavolato stesso per garantire il massimo della
trasparenza e leggerezza.
- Le centine ovoidali in legno lamellare di larice lasciato al naturale senza più alcuna necessità di
manutenzione, collegate tra loro dalle 2 travature longitudinali superiore ed inferiore, hanno una
scanalatura sul bordo interno del loro spessore per l’alloggiamento di nastri a led per l’illuminazione
notturna.
- L’illuminazione a led permette di variare l’intensità luminosa e di modificarne la colorazione per
creare effetti scenografici particolari. I fasci luminosi sono rivolti verso l’acqua per evitare fenomeni
di inquinamento luminoso e per non interferire con la avifauna del luogo. Il tutto sarà comandato da
una centralina per la regolazione collegata al quadro elettrico generale posto in un apposito armadio
collocato dentro il muro di sostegno delle 2 rampe ovoidali.
- Le funi di acciaio intrecciato fissate ai 2 grandi anelli in acciaio corten sorreggono mediante i
pendini la passerella a cui è collegato il sistema delle centine in legno. Le funi attraversano le
centine di legno all’interno di appositi tubi in acciaio che permettono il loro scorrimento e nel
contempo ne stabilizzano l’intera struttura lignea.
- La “chioma” centrale formata da anelli in acciaio tenuti in posizione da funi che sorreggono il
sistema di reti metalliche per il verde rampicante sono il risultato della scomposizione del disegno
generale dell’ossatura lignea. Gli anelli si disarticolano e sembrano accatastarsi in modo disordinato
come sospinti dalla furia delle acque. Questo apparente disordine accresce la suggestione di entrare,
quasi alla metà del ponte, in una “nuvola” di verzura, un luogo magico dove la natura s’intreccia con
la fantasia del viandante.
I pochi materiali usati sono quelli più naturali e privi di manutenzione. Il tempo tenderà ad ossidare il legno
rendendolo più scuro, il ferro corten si confonderà con le foglie dell’autunno, il cemento lisciato assumerà
col tempo il colore livido delle nubi e la stessa patina del terreno.
Pertanto il costo della manutenzione, considerati i materiali impiegati (cemento, acciaio, legno di larice)
riguarderà praticamente il solo costo della illuminazione ed il mantenimento del verde rampicante per un
importo stimato complessivamente in € 10.000,00 annuo.
Il costo di esproprio, di cui al punto C, comma 4, della seguente previsione di spesa può essere stimato in €
10.000,00 per i circa 490 mq di area da utilizzare per la piazzetta ovoidale antistante il nuovo ponte.
La stima del costo presunto di costruzione dell’intervento è il seguente:
A - LAVORI A CORPO ED A MISURA SOGGETTI A RIBASSO € 890.000,00
1 - MOVIMENTI DI TERRA: sistemazione e modellazione sponde; sbancamento
per realizzazione pile del ponte ed ancoraggio strutture; realizzazione di rilevati;
opere di raccordo alla situazione esistente. € 30.000,00
2 - OPERE IN CEMENTO ARMATO: realizzazione di fondazioni superficiali;
fondazioni profonde su pali o diaframmi; strutture di ancoraggio; piani di
raccordo. € 100.000,00
3 - OPERE IN STRUTTURA METALLICA: realizzazione di struttura metallica
in acciaio “corten” comprensiva di anelli in tubolare, trefoli, travi di
irrigidimento, tubolari di controvento, bulloneria; realizzazione di parapetto
della passerella e di struttura leggera di sostegno per piante rampicanti. € 500.000,00
4 - OPERE IN LEGNO LAMELLARE DI LARICE: realizzazione di passerella
pedonale/ciclabile ancorata alla struttura metallica in acciaio. € 100.000,00
5 - IMPIANTO DI ILLUMINAZIONE: realizzazione di impianto di
illuminazione a led a basso consumo, con variazione dei colori emessi;
l’impianto sarà costituito sia da corpi illuminanti isolati che da natri che
avvolgeranno gli anelli nella parte inferiore. € 50.000,00
6 - OPERE DI SISTEMAZIONE ESTERNA: realizzazione della piazzetta della
“accoglienza e della memoria”; opere di raccordo alla viabilità ciclo-pedonale
esistente; piccolo locale atto ad accogliere i quadri elettrici di comando. € 70.000,00
7 - OPERE A VERDE E DI ARREDO URBANO: realizzazione di giardino
verticale sulla passerella; piantumazione alberi autoctoni; formazione di aiuole;
impianto di irrigazione. € 40.000,00
B – ONERI PER LA SICUREZZA NON SOGGETTI A RIBASSO € 65.000,00
1 - Oneri per la sicurezza impliciti € 20.000,00
2 - Oneri per la sicurezza speciali € 45.000,00
C – SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE € 75.000,00
1 - Rilievi, accertamenti ed indagini € 0,00
2 - Allacciamenti e spostamenti pubblici servizi € 15.000,00
3 - Imprevisti € 50.000,00
4 - Esproprio area privata per la realizzazione della piazzetta
della “accoglienza e della memoria” lato ovest del ponte € 10.000,00
5 - Indennità di servitù ed indennizzi vari € 0,00
6 - Spese di progettazione, direzione lavori ed assistenza tecnica € 0,00
7 - Spese per attività di consulenza o di supporto (indagine geologica) € 0,00
8 - Spese per pubblicità € 0,00
9 - Spese per analisi di laboratorio, collaudo statico e tecnico-ammin. € 0,00
10 - Spese per elaborazione del piano dela sicurezza del cantiere ai sensi
del D.L.vo 494/1996 e per il relativo coordinamento in fase di
esecuzione dei lavori € 0,00
11 - Spese per la redazione del piano particellare di esproprio,
frazionamenti, variazioni Docfa e redazione dei verbali dello stato
di consistenza € 0,00
12 - Incentivo alla progettazione art. 18 L. 109/94 e smi € 0,00
13 - Assistenza archeologica agli scavi € 0,00
14 - Arrotondamenti € 0,00
TOTALE GENERALE A+B+C (IVA ESCLUSA) € 1.030.000,00
VISTAPROSPETTICAGENERALE
VISTAPROSPETTICANOTTURNA
VISTAVIABAGANZA
VISTAGENERALEOSSATURALIGNEA
piazzettadell’accoglienzaedellamemoria
pistaciclopedonaleinprevisione
pistaciclopedonaleesistente
PARTICOLAREPASSERELLAPARTICOLAREDEIPENDINIEDELLARINGHIERA
SCHEMASTATICO
VISTAPROSPETTICADAVIABAGANZA VISTAPROSPETTICAVERSOIL“MOLO”DELVECCHIOPONTE
1:2500
CENTINEOVOIDALIINLEGNODILARICE
FUNIPORTANTIINACCIAIODIAMETRO60mmPENDINIDIAMETRO12mmAPERTI10°PASSO5,70m
PARTICOLAREDELLA“NUVOLA”CENTRALECONRETIPERILVERDERAMPICANTEINQUADRAMENTOPERCETTIVO
VEDUTAAEREA
1:200