1 genitori e figli :una relazione di risorse o di conflitti ? incontro con i genitori istituto...
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Genitori e figli :una relazione di risorse o di
conflitti ?
Incontro con i genitori Istituto “Volterra” di S. Donà di Piave
Dott.ssa Rita Giannetti Servizio Istruzione Diritto allo studio e Orientamento FVG
La famigliaLa famiglia
È il contesto delle prime esperienze di relazione e di convivenza sociale
È il luogo in cui vengono apprese le regole del comportamento interpersonale
Rappresenta la “base” dei processi di socializzazione
s
La complessità delle nuove organizzazioni familiari
Compiere azioni appropriate significa,
AIUTARLO A CRESCARE
Le nuove famiglie sono complesse in quanto sono allo stesso tempo acentriche, policentriche e centrate
ACENTRICHE- funzionano attraverso interazioni spontanee
POLICENTRICHE- cioè caratterizzate da una pluralità di centri di controllo
CENTRATE – in quanto dispongono di un centro di decisione
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La famiglia come sistemaLa famiglia come sistema
Nella famiglia sono presenti 3 elementi:
I singoli membriLe relazioni tra loroIl gruppo familiare nella sua interezza
La famiglia come sistemaLa famiglia come sistema
Un sistema è un tutto organizzato, più grande delle sue singole parti
Sapere tutto dei singoli componenti non significa comprendere le caratteristiche del sistema “famiglia”
Sono elementi (qualitativi) costitutivi:La coesioneL’atmosfera emotiva
L’integrità dei sottosistemiL’integrità dei sottosistemi
I sistemi complessi sono composti di sottosistemi in relazione l’uno con l’altro
Si possono valutareSi possono valutare: la relazione esistente all’interno di un sottosistema e la relazione di questo con gli altri sottosistemi
Interconnessione delle relazioniInterconnessione delle relazioni
Quanto avviene all’interno di un sottosistema ha implicazioni per gli altri sottosistemi
Una buona relazione coniugale sarà probabilmente associata a una relazione soddisfacente tra genitore e figlio
Questo avrà una ricaduta sullo sviluppo del figlioLa connessione non è di tipo causale lineare,
ma circolarecircolare
Importanza delle prime Importanza delle prime relazioni affettiverelazioni affettive
La natura delle relazioni instaurate durante la prima
infanzia influenza il percorso evolutivo del bambino, sul
piano cognitivo, emotivo e relazionale
L’aspetto relazionale assume un’importanza
fondamentale durante tutto il corso della vita ai fini del
benessere psico-fisico e della salute mentale
I compiti di sviluppoI compiti di sviluppo
Tutte le funzioni psicologiche si sviluppano in un contesto sociale
L’evoluzione dei compiti di sviluppo è regolata (in parte) dalla programmazione genetica, ma soprattutto dalle interazioni con gli adulti
Instaurare relazioni con altre persone è uno Instaurare relazioni con altre persone è uno dei compiti più “vitali “sin dalla primissima dei compiti più “vitali “sin dalla primissima
infanziainfanzia
LE FUNZIONI GENITORIALI
Nella società di oggi molte funzioni attribuite ai genitori o ai parenti nelle famiglie tradizionali, quali l’istruzione,il divertimento, l’informazione o la tutela della salute vengono svolte anche da altri soggetti esterni alla famiglia; possiamo codificarle così:
Funzione affettiva
Funzione affettiva
Intesa come prendersi
cura dei figli
Intesa come prendersi
cura dei figli
Funzione protettiva
Funzione protettiva
Funzione regolativa
Funzione regolativa
Funzione empatica
Funzione empatica
Intesa come lacapacitàAttiva di prevenireil pericolo
Intesa come lacapacitàAttiva di prevenireil pericolo
Intesa come necessaria codificazione dei comportamenti e delle regole sociali
Intesa come necessaria codificazione dei comportamenti e delle regole sociali
Intesa come capacità di entrare in empatia con i figli prevenendone le necessità/bisogni
Intesa come capacità di entrare in empatia con i figli prevenendone le necessità/bisogni
Chi attiva queste funzioni nei confronti dei figli?
I genitori I nonni Gli educatori ?
la Famigliadel 21°esimo secolo si allarga cercando la“rete” nei famigliari vicini
I ragazzi trascorronogran parte della lorogiornata a scuola
Anche i messaggiproposti come Modellidai mass media esercitano funzioni genitoriali/ educative
In un contesto “normale” sono i genitori ad attivare la > parte delle funzioni genitoriali
Le alleanze famigliari
Alleanze cooperative
Alleanze
“ in tensione”
Alleanze collusive
Alleanze disturbate
La famiglia lavora insieme come una buona squadra
La famiglia lavora insieme affrontando le difficoltà aiutandosi reciprocamente
Qui i genitori deviano il loro conflitto non negoziando sul figlio
I genitori hanno un atteggiamento collusivo e o ambiguo che si riflette sul figlio
Come agire sulle alleanze genitoriali?
Il compito potrebbe essere quello di trasformare le alleanze “in tensione” o “collusive” in alleanze cooperative secondo il principio che il benessere derivato dalla cooperazione
pervade con effetto a catena il rapporto triadico
Far rilevare quali sono gli obiettivi comuni della triade
Cercare attraverso il dialogo famigliare strategie sostenibili per raggiungere gli obiettivi
Considerare le risorse famigliari alle quali si può attingere
Verificare i progressi e se necessario adottare nuove strategie
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La funzione genitoriale nasce :
da chi è in grado di fare un pensiero, collegarlo con una capacità emotiva per mettere in atto un’azione appropriata
Fare un PENSIERO significa avere“il bambino in mente”, VEDERLO
Attivare la capacità emotiva significa sapere se sta bene o no
Compiere azioni appropriate significa,AIUTARLO A CRESCERE
Stili genitoriali
Stili comunicativi efficaci tra genitori e figli
Avere punti di vista e comunicarli con chiarezza
Saper distinguere e verbalizzare le differenze di opinioni
Esser aperti alle opinioni altrui
Essere sensibili e rispettosi nelle relazioni sociali
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Come uscire dalla crisi?
Per uscire dalla criticità occorre mobilitare risorse interne ed esterne e poiché nelle fasi acute le capacità individuali sono ridotte, è importante poter contare anche sul sostegno esterno
L’interazione fra i sistemi di supporto porta ad un‘elaborazione personale composta da ciò che noi pensiamo del momento, e di noi, e di quello che pensano “ gli altri ”
Ciò porta ad un cambiamento psicologico, relazionale e sociale che può risolvere il momento,la situazione volgendola in positivo
Ma PROCEDIAMO CON ORDINE …
IN FAMIGLIA LE CAUSE PIU’ FREQUENTI DI CONFLITTO (TRA GENITORI E FIGLI E TRA
FRATELLI E SORELLE) SONO LEGATE A UNA DIFFERENTE PERCEZIONE DI BISOGNI O DI
INTERESSI
I CONFLITTI SONO INEVITABILI…MA COME EVITARE CHE DEGENERINO?
PROCEDIAMO CON ORDINE …
Le situazioni conflittuali vanno gestite in maniera
costruttiva
Non tutte le situazioni sono negoziabili, ma
l’osservazione dimostra che molti disaccordi
possono essere regolati con il dialogo e lo
scambio
METODI PIU’ USATI
Alcuni metodi usati comunemente per comporre i conflitti e portare i figli a collaborare:
1. “E ORA A NOI DUE”: vediamo chi è il più forte (STILE AUTORITARIO)2. “OGNI TUO DESIDERIO E’ UN ORDINE”: cedere e lasciar correre (STILE
PERMISSIVO )3. “DAI FAI UN PÒ TU E UN PÒ IO”: l’eterna ricetta di Salomone (STILE
ATTENDISTA)4. “SE FAI COSI’ LO DICO A PAPA’”: ricorrere al legame affettivo (STILE
RICATTATORIO)5. “E’ PER IL TUO BENE, FIGLIO MIO”: non dichiarare i vostri reali interessi
(STILE DELL’ INGANNO)7. “NON VORRAI MICA DARMI UN DISPIACERE”: come colpevolizzarlo con
il ricatto affettivo (STILE SENSO DI COLPA)8. “ADESSO TI PRENDI UNO SCAPACCIONE”: come dimostrare al
bambino la vostra incapacità di controllo (STILE AGGRESSIVO)9. “DAI, FAMMI UN PIACERE”: incidere sugli aspetti emotivi (STILE
MANIPOLATIVO)• Metodi spesso inefficaci, danno risultati mediocri• Vengono riprodotti dai figli
LE RAGIONI DEL RICORSO A STRATEGIE INAPPROPRIATE SONO DOVUTE A:
1. CONFUSIONE DELLE IDEE CORRENTI SUL CONFLITTO (MITI FAMILIARI)
Il conflitto è negativo in sé Il conflitto si può evitare Tutti i conflitti devono essere risolti una volta per tutte
IN REALTA’ Sono un segno di salute: mostrano che ciascuno
esiste ed è capace di esprimersi Sono un mezzo per evolvere e uno stimolo al
dinamismo Sono un modo per forgiare e costruire la
personalità
STRATEGIE INAPPROPRIATE
Strategie inappropriate
2. IL POTERE (di ricompensare, di punire, della competenza, di riferimento, della legittimità)
Non è forse il genitore che sa A PRIORI ciò che è bene e ciò che è male per il figlio?
Il figlio non deve forse PER PRINCIPIO rispetto e ubbidienza al genitore?
Spesso il genitore ne ha un concetto sbagliato
Ma anche il figlio ha potere sui genitori!
Situazione di interdipendenza
MA COME CONCILIARE QUELLI CHE SEMBRANO ESSERE INTERESSI DIFFERENTI?
Con quali metodi si può ottenere ciò che si vuole senza abusare del potere, senza manipolare vostro figlio?
E’ colui che si sforza di trasformare il “FACCIA A FACCIA” in un problema da risolvere INSIEME
IL GENITORE NEGOZIATORE
STRATEGIA E METODI DEL GENITORE NEGOZIATORE
IL GENITORE NEGOZIATORE
Obiettivi: Trovare una soluzione accettabile da entrambi Sviluppare l’autonomia e la capacità dei vostri
figli di farsi carico di se stessi Rafforzare il loro amore proprio, dar loro
fiducia in se stessi e convincerli del loro valore come persone
Aiutare vostro figlio a fondare le sue azioni sulla propria riflessione
Non alimentate il conflitto
Aspettate che la pressione generata dall’emozione sia scesa (cercare di
far ragionare vostro figlio non serve!)
Imparate a “diventare insensibili”:
a. Identificate le vostre zone “di alta tensione”
b. Allenate a renderle insensibili
• Imparate a dissociarvi da ciò che provoca la reazione per disinnescare i propri
automatismi
• Utilizzate la reazione del figlio : ANDATE NELLA STESSA DIREZIONE
1. FERMARE L’ESCALATION
LA SPIRALE AZIONE-REAZIONE
IL GENITORE NEGOZIATORE
Perfezionare la vostra diagnosi
Non attaccate le posizioni di vostro figlio ma cercate di comprenderle
Fategli vedere che volete capirlo
Il clima positivo genera fiducia
2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO, PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI
ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA
IL GENITORE
NEGOZIATORE
ACCETTARE IL SUO PUNTO DI VISTA
2 TECNICHE : PORRE DOMANDE ASCOLTO ATTIVO (o ascolto “EMPATICO”)
Ascoltare con orecchie, Occhi e Cuore
DA FARE: La riformulazione, L’assenso tacito, esprimere i vostri sentimenti (Messaggio “IO”)
DA EVITARE: Interromperlo, prendergli la parola, saltare di palo in frasca, porre le domande senza aspettare le risposte, preparare la risposta intanto che lui sta parlando, i messaggi ambigui e a doppio senso, di attaccarlo personalmente (“tu mi fai star male”, “sei un buono a nulla”, ….)
IL GENITORE NEGOZIATORE2. CAPIRE IL PROPRIO FIGLIO PRIMA DI CERCARE DI FARSI CAPIRE DA LUI
1. Non arroccatevi sulle vostre posizioni
2. Enunciate i vostri interessi
3. Invitate a concentrarsi sul problema piuttosto che sulla soluzione
4. Chiedete al figlio di immaginare le conseguenze della soluzione utilizzando il “E SE …“ o il
“SUPPONIAMO CHE …”
5. Porre la domanda “PERCHE’?”. Diversi i rischi, soprattutto quelli di sentirsi rispondere “NON
SO”
6. Ipotizzare la messa in pratica delle sue idee
7. Attingere ai vostri ricordi d’infanzia e poi enunciate le vostre IPOTESI sui suoi interessi
8. Essere sensibili alle sue reazioni emotive
3. FAR EMERGERE LE ESIGENZE E LE MOTIVAZIONI
LE POSIZIONI SONO SPESSO INCONCILIABILI, MA GLI INTERESSI-BISOGNI ALL’ORIGINE DELLE POSIZIONI NON SONO NECESSARIAMENTE DIVERGENTI
OTTO TECNICHE PER FAR EMERGERE I BISOGNI DI VOSTRO FIGLIO
IL GENITORE NEGOZIATORE
1. INVENTARE UNA SOLUZIONE DI DIVERSA PORTATA• Fate partecipare vostro figlio all’elaborazione della soluzione (cominciate a chiedergli se abbia
delle idee su come risolvere il problema• Evitate le contro-proposte immediate• Fategli vedere gli sforzi che fate per trovare delle soluzioni• Proponete soluzioni sotto forma di suggerimenti e invitatelo a riflettere sui vantaggi che comporta
2. RICORRETE AD UNA TERZA PERSONA
3. USARE UNA PROCEDURA OGGETTIVA • Ad esempio orologio, diario, i turni, …
4. RIDURRE I COSTI DI ACCETTAZIONE PER L’ALTRO • Ad esempio lettura della favola, …
5. APPROFFITTARE DEI MOMENTI DI CALMA PER CONSOLIDARE L’ACCORDO• Formalizzate per iscritto gli impegni (ACCORDO) e nei momenti di calma fate un’analisi a
posteriori
4. ALLA RICERCA DELLA TERZA VIA
PERCORRENDO LE SOLITE STRADE SI PUO’ ARRIVARE AL COMPROMESSO
MA COME CREARE SOLUZIONI CHE PROCURINO MASSIMI VANTAGGI RECIPROCI?
Misto tra due soluzioni-posizioni, frutto di mercanteggiamenti
IL GENITORE NEGOZIATORE
IL GENITORE MEDIATORE
TERZO NEUTRALE
IL GENITORE NON E’ IMPLICATO DIRETTAMENTE NEL CONFLITTO
Le cinque risposte inadeguate più comuni:
1. “IO POSSO GRIDARE PIU’ FORTE”: al conflitto tra i figli si aggiunge quello tra
genitori-figli
2. DARE RAGIONE A UNO O ALL’ALTRO (ARBITRO ): Vincitore/Perdente
3. “E’ UN PROBLEMA LORO, NON MIO”: Presenta qualche vantaggio quando è adatta al
contesto, ma sottrarsi al ruolo di genitore comporta il rischio di sviluppare nel figlio
la sensazione di assenza di limiti
4. “MI VOLETE MORTO”: il genitore comunica ai figli che sono la causa della sua
infelicità
5. “PER FAVORE PIANTATELA”: implorare e scongiurare
IL GENITORE MEDIATORE
TERZO NEUTRALE
1. EVITARE DI ESSERE LA CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI
2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA SOLI LE LORO
DIVERGENZE
3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI
GENITORE MEDIATORE
LA STRATEGIA DEL GENITORE MEDIATORE SI ARTICOLA
ATTORNO A 3 LINEE PRINCIPALI
Evitare eccessivi complimenti
Evitare confronti sistematici
Evitare di prendere spesso le parti
2. SVILUPPARE LA LORO CAPACITA’ DI GESTIRE DA
SOLI LE LORO DIVERGENZE
Interesse comune ad avere un compagno di giochi
Far vedere che sono in grado di gestire da soli i loro conflitti
Sorprenderli mentre stanno “facendo bene”: “sono molto fiera di
vedere che siete stati in grado di trovare una soluzione”
Insegnare loro a compiacersi di sé
Interventi paradossali
1. EVITARE DI ESSERE CAUSA DI CONFLITTI TRA I FIGLI
IL GENITORE MEDIATORE
EVITARE I COMPORTAMENTI CHE CREANO RIVALITA’ E GELOSIE
Il genitore mediatore propone e non dispone
Far partecipare i protagonisti alla costruzione della soluzione
La decisione appartiene alle parti e viene presa liberamente
3. INTERVENIRE IN CASO DI BISOGNO EFFETTIVO IN QUALITA’ DI GENITORE MEDIATORE
IL GENITORE MEDIATORE
CHE COS’E’ LA MEDIAZIONE?
Un processo che il genitore compie tra i figli con il loro accordo e la loro
partecipazione, destinato a risolvere o a prevenire i conflitti tra loro,
sapendo che la decisione finale spetta a loro
NON-POTERE E NEUTRALITA’ / IMPARZIALITA’ DEL MEDIATORE
1. SEPARARE I BELLIGERANTI MANTENENDO LA CALMA
2. CREARE IL CLIMA E L’AMBIENTE FAVOREVOLI
a. Prendere tempo
b. Tenetevi al di fuori
c. Osservateli in silenzio
d. Descrivete lo spettacolo
3. ESPRIMETE I VOSTRI INTERESSI DI GENITORE
4. METTETE A FUOCO LE MOTIVAZIONI DI FONDO (trasformate lo scontro in problema da risolvere)
MEDIANTE:
• Domande
• Ascolto attivo
• Ipotesi sui loro interessi
5. PROPORRE DEI METODI PER INVENTARE NUOVE OPZIONI (elenco di idee)
6. SELEZIONATE LE IDEE
7. FATE SCEGLIERE LA SOLUZIONE
SETTE TAPPE
IL GENITORE MEDIATORE
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Ruolo dei genitori
Crescerlo nella responsabilità e nell’autonomia Aiutarlo ad imparare a conoscere se stesso Favorire la conquista di conoscenze Motivare ad acquisire e sviluppare competenze Insegnare… ad imparare Imparare a gestire il tempo Stare insieme in una attività Conoscere meglio il figlio, aggiornarsi sulla crescita e sui
suoi progressi Rendersi conto dell'andamento scolastico complessivo
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Rapporto equilibrato
Può essere raggiunto con:Può essere raggiunto con:
un atteggiamento di sostegno e di attesa, libero da esiti prefigurati e da pretese pressanti
totale disponibilità, presenza fisica, rassicurazioni e incoraggiamenti, dimostrando stima nei suoi confronti
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Atteggiamenti educativi…
AUTOREVOLEZZA
RECIPROCITA’
INTENZIONALITA’
INCORAGGIAMENTO
Accettare il cambiamento econcordare le regole
Interagire tra persone arricchendosi nello scambio
Ascoltare, riflettere ed agire con coerenza educativa
Valutare le risorse positive
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In particolare è necessario…
……creare condizioni favorevoli di tempo e di luogocreare condizioni favorevoli di tempo e di luogo: : non è automatico → accompagnare il figlio nella gestione del tempo e dello spazio
… …favorire la permanenza di un comportamento:favorire la permanenza di un comportamento: non è automatico → accompagnare la trasformazione da ESPERIENZA a ROUTINE – CONSUETUDINE
L’importanza del contesto sociale
I rapporti tra coniugi e tra genitori e figli risentono non solamente delle dinamiche interne ai diversi tipi di famiglie ma anche
del contesto socioculturale a cui appartengono delle possibilità di conciliare lavoro e impegni familiari del livello di comprensione da parte della RETE nei confronti
delle situazioni evolutive dell’ appartenenza a gruppi sociali di sostegno nei momenti
critici ( auto mutuo aiuto) della possibilità di ricorrere ad aiuti di specialisti per affrontare
le situazioni presenti prevenendo possibili crisi future ( psicoterapia, farmaci, sostegni familiari o individuali…)
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Memoranda
1.1. La motivazione, l’interesse, la La motivazione, l’interesse, la partecipazione, l’impegno si partecipazione, l’impegno si costruiscono nelle relazioni:costruiscono nelle relazioni:
dare del tempo ai figli curare la qualità del rapporto comunicare e ascoltare
2. Vanno testimoniate:2. Vanno testimoniate: nella convivenza familiare
nel modo di lavorare nell'affrontare l'ambiente
esterno e gli eventi della vita
3.3. Vanno verificate e favorite Vanno verificate e favorite tra coetanei, tra famiglie:tra coetanei, tra famiglie: io e gli altri
4. 4. Non vanno sganciate da Non vanno sganciate da come si è o da come si vuol come si è o da come si vuol diventare:diventare:
qual è il mio progetto personale di vita
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I figli (Khalil Gibran)
I vostri figli non sono vostri figli. Sono figli e figlie del desiderio ardente che la Vita ha per se stessa. Essi vengono per mezzo di voi, ma non da voi. E benché siano con voi, non vi appartengono.
Potete sforzarvi di essere come loro: non cercate però di renderli come voi. La vita, infatti, non torna indietro né indugia sul passato.
Voi siete gli archi dai quali i vostri figli come frecce viventi son lanciati. L’arciere vede il bersaglio sul sentiero dell’infinito e vi piega con la sua potenza perché le sue frecce volino veloci e lontane.
Lasciatevi piegare con gioia
dalla mano dell’Arciere; poiché come egli ama la freccia che vola così ama pure l’arco che è ben saldo”.
In bocca al lupo e buon lavoro!
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