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Abano Terme
Porto Tolle
MontegrottoTerme
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Badia Polesine
Oderzo
Villorba
Cittadella
RoncadeEraclea
Noale
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Piove diSacco
Cerea
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San Micheleal Tagliamento
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Sommacampagna
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MontecchioMaggiore
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SanGiovanniLupatoto
Mogliano Veneto
MiranoSpinea
SanBonifacio
Peschieradel Garda
Pale diSan Martino
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0 10 20 30 km
1 cm = 12,5 km
Scopri la
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StoriaStoriaalle pagine 4 - 5
alle pagine 10 - 15
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PopolazionePopolazione
Scopri laCultura localeCultura localeCultura localealle pagine 16 - 27
TerritorioTerritorioalle pagine 6 - 9
Scopri il
Il nome della regione deriva da quello di unapopolazione provenientedall’Europa centrale, che si stanziò nella zonanell’XI sec. a.C.: i VENETI.
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Belluno
Treviso
VicenzaVerona
PadovaRovigo
Venezia
La regione in numeri
SUPERFICIE18 399 km2
POPOLAZIONE4 773 554 abitantiPROVINCEVenezia (VE): 836 596 abitantiBelluno (BL): 212 365 abitantiPadova (PD): 897 999 abitantiRovigo (RO): 244 894 abitantiTreviso (TV): 857 359 abitantiVerona (VR): 880 230 abitantiVicenza (VI): 844 111 abitantiFIUMI PRINCIPALIPo: 652 km
Adige: 410 kmPiave: 220 kmBrenta: 174 kmTagliamento: 172 kmBacchiglione: 119 kmLivenza: 115 kmSile: 95 kmMONTI PRINCIPALIMarmolada: 3 343 mLe Tofane: 3 243 mSella: 3 152 mTre Cime di Lavaredo: 2 998 mPale di San Martino: 2 982 m
Osserva la posizione del Veneto rispetto alle
altre regioni d’Italia.
Scopri on-lineScopri on-lineScopri on-lineLE ATTRAZIONI DELLA TUA REGIONECercale nelle prossime pagine vicino a questo simbolo!
PreistoriaGià nel II millennio a.C. genti di origine celtica diederoorigine alla civiltà delle terramare, con i caratteristicivillaggi su palafitte. Durante l’Età del ferro, tra l’XI e ilX secolo a.C., giunsero nelle regioni del Nord-est iVeneti e assimilarono gli Euganei, che abitavano inquelle zone. I Veneti erano allevatori di cavalli e artigia-ni del bronzo. Grazie al commercio di ambra e di manu-fatti in bronzo, raggiunsero un notevole sviluppo. I primiimportanti centri urbani furono Este e Padova.
Età anticaA partire dal 200 a.C. i Veneti vennero in contatto coni Romani, che iniziavano a espandersi in questaregione. I Romani diedero un notevole impulso al l’e -co nomia e al commercio. Realizzarono la prima im -portante rete stradale con la Via Postumia, che collegava il Veneto alla Liguria. Nacquero nuovi centriurbani e si svilupparono quelli già esistenti. Nel 49 a.C. Roma concesse ai Veneti la cittadinanzaromana.
Medioevo (476-1492 d.C.)Nel II secolo dopo Cristo le invasioni barbariche diGoti, Unni e Marcomanni posero fine al lungo periododi prosperità e di pace e provocarono la fuga degli abi-tanti del Veneto. Intorno al 568 i Longobardi occupa-rono buona parte della terraferma e i Bizantini lezone insulari e lagunari. Tra le isole di Torcello e Rialtonel V sec. sorse il primo nucleo della città di Venezia.
La storiaLa storiaLa storia
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• A Padova e a Este i Venetiproducevano grandi recipienti incisi a sbalzo, chiamati situle, che venivano inviati in Grecia e Medio Oriente.
Medioevo (476-1492 d.C.)
Con l’arrivo di Carlo Magno il Veneto passò dalla dominazione longobarda a quellacarolingia e la terraferma fu divisa in contee. All’inizio dell’anno 1000 nelle città dellaterraferma si affermarono le Signorie. Venezia diventò, invece, una potenteRepubblica marinara.
Età moderna (1492-1789)A partire dal XVII sec. iniziò la crisi della Repubblica diVenezia. Il Veneto, occupato dai Francesi, nel 1797 fuceduto all’Austria. Nel 1815 il Congresso di Vienna stabi-lì la nascita del Lombardo-Veneto, sotto il dominio degliAsburgo.
Età contemporaneaNel 1866, il Veneto entrò a far parte del Regnod’Italia. Nella seconda metà del Novecento raggiunseun notevole sviluppo economico e sociale, ponendo finead anni di povertà ed emigrazione.
Con compagni e insegnante aggiorna la linea del tempo
scrivendo quali sono gli episodi più significativi accaduti
in Veneto negli ultimi anni.
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Oggi
Le Alpi Carniche, le Dolomiti e il massiccio dellaMarmolada occupano la parte più settentrionale dellaregione. Nelle Dolomiti spiccano le vette del Sella, deLe Tofane, delle Tre Cime di Lavaredo e delle Paledi San Martino. L’unico vero ghiacciaio si trova sulmassiccio della Marmolada.Le Prealpi Venete occupano l’arco centro-occidentaledella regione, sono interrotte da massicci e altopiani esono incise da strette valli. Vi si trovano il Monte Grap -pa e l’Altopiano dei Sette Comuni, il più vasto tragli altopiani prealpini. Le Prealpi Venete si protendono verso la pianura con i Monti Bericie i Colli Euganei, zone collinari intorno ai 600 metri che hanno origini vulcaniche.
• Pale di San Martino
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Il paesaggioIl paesaggioIl paesaggio
In montagna
Abbazia sui Colli Euganei
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29%montagna
56%pianura 15%
collina
29%montagna
56%pianura 15%
collina
La maggior parte del territorio veneto è occupato dalla pianura. Tuttavia il paesaggio è molto vario.
In Veneto si trovano quattro ambienti naturalidiversi: le zone montuose delle Alpi Car ni -che, delle Dolomiti e delle Prealpi Venete; lazona collinare dei Monti Berici e dei ColliEuganei; l’area della Pianura padano-veneta e, infine, l’area lagunare.
La zona pianeggiante occupa più della metà della regione. La Pianura padano-veneta è distinta in alta pianura, costitui-ta da materiale ghiaioso e permeabile, e bassa pianura, for-mata da terreni più argillosi e impermeabili.È attraversata da numerosi fiumi, che la rendono fertile e tal-volta la inondando con le loro piene. Primo fra tutti è il Po, chesegna il confine meridionale della regione e sfocia nel l’Adri a -
tico. L’unico grande fiumecom pletamente veneto è ilPiave. Vi sono poi l’Adige, ilse condo fiume italiano per lunghezza, il Brenta, il Ta glia -men to, il Bacchiglione, il Livenza e il Sile.
I laghi del Veneto sono di origine glaciale e hanno per lopiù piccole dimensioni. Fa eccezione il Lago di Garda,che è il più grande d’Italia ed è compreso fra Trentino,Lombardia e Veneto. Sono molto suggestivi anche i laghialpini, come quello di Misurina sotto le Tre Cime diLavaredo e quello di Pieve di Cadore.
Le coste sono caratterizzate dalla presenza di numeroselagune, in cui le acque creano un’area separata dal mare da canali naturali e isolette. La piùvasta è la Laguna veneta.
Si distinguono diversi tipi di clima. A nord il clima è alpino, con abbondanti nevica-te invernali. Nel resto dell’entroterra il clima è continentale, con estati afose einverni freddi e umidi in pianura. Sulla costa il clima è temperato grazie all’azionedel mare, che assicura temperature invernali più miti ed estati ventilate.
Il climaIl climaIl clima
In pianura
Lago di Misurina
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Veduta di Verona con l’Adige
L’abete rosso è conosciuto da tutti perché allieta le case duran-te le feste natalizie, quando viene addobbato di luci e colori. Sitratta di una conifera tipica delle montagne alpine, che può arri-vare ai trecento anni di età e ai 50 metri di altezza!
Sulle Prealpi si trovano soprattutto latifo-glie: fino a 900 metri predominano il castagno nelle zone ombrose e la quer-cia in quelle più asciutte. Fino ai 1500 metricresce il faggio. Nelle fasce alpine cresco-no l’abete rosso, il larice e il pino sil-vestre; più in alto, il pino cembro equello mugo. Nelle zone alpine vivonocamosci, cervi, caprioli, daini, mar-tore, marmotte, ermellini e lepri. Da qualche anno sono tornate le
linci (foto a destra). Tra gli uccelli ci sono le aquile reali (foto a sini-stra), i gufi reali, i galli cedroni e la pernice bianca. Nella zonaalpina sono presenti numerosi rettili: marassi, vipere comuni e delcorno. I pascoli alpini sono ricchi di fiori rari, tra cui il giglio rosso el’anemone.
In passato il territorio veneto era quasi completamente coperto da boschi e in prossimitàdelle spiagge crescevano vaste pinete. L’alta pianura era un’ampia brughiera, mentre suirilievi alpini predominavano specie di fiori sopravvissuti ai freddi glaciali. Dopo il Mille, iltaglio massiccio degli alberi ridusse la superficie dei boschi e lasciò numerose aree palu-dose. Il Veneto continua, però, ad avere una flora e una fauna molto varie.
La floraLa floraLa florae la faunae la faunae la faunaIl Veneto ospita numerose specie di piante e animali, diverse fra loro a seconda dell’ambiente in cui vivono.
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il V
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Su Prealpi e Alpi
Lungo le coste e i laghi è diffusa la macchia mediterranea, carat-terizzata da eriche, corbezzoli e ginepri. Spettacolare è la fauna chepopola la Laguna veneta e il delta del Po: fra gli uccelli migratori tro-viamo germani reali (nella foto a destra), aironi, cigni realie oche selvatiche, fra i rapaci falchi e poiane. Nelle zone paludose vivela vipera palustre. Fra i pesci tipici del delta del Po c’è l’anguilla.Vicino ai fiumi vive la lontra. Nei laghi nuotano cavedani, tinche e lucci.I torrenti ospitano numerose trote. Sul Lago di Garda crescono gli olmie si trova una varietà rara di gabbiano: il gabbiano reale o argentato.
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Un animale solitarioUn animale solitario
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Un animale solitario
Per scoprire le bellezze naturali del Veneto, puoi effettua-re gite ed escursioni nei suoi numerosi e stupendi parchinaturali. Nel Parco Nazionale delle DolomitiBellunesi, per esempio, ammirerai cervi, gufi reali eaquile. Nel Parco Naturale Regionale della Lessiniapotrai andare alla ricerca di fossili. Questo territorio 50milioni di anni fa, infatti, era sommerso dal mare.
• Scopri le bellezze del Parco regionale dei Colli Euganei, del Parco regionale del Sile, del Parco regionale delle Dolomiti d’Ampezzo, del Parco regionale del delta del Po
e di tutti gli altri parchi naturali del Veneto sul sito:
www.parchiveneto.it
A passeggio nei parchiA passeggio nei parchiA passeggio nei parchi
Le isole di Venezia
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Vicino a coste, fiumi e laghi
La lontra è un mammifero appartenente alla famiglia deimustelidi, che assomiglia alla puzzola e alla donnola, ma hala coda folta e i piedi palmati. È un animale notturno, che digiorno passa la maggior parte del tempo nella sua tana, trale radici degli alberi o in cavità vicino al fiume. Si nutre di
pesci, piccoli roditori e anfibi che caccia grazie alla sua abilità dinuotatrice. Un tempo era diffusa in quasi tutta l’Europa, invece oggi
è a rischio di estinzione: in Italia si trova in pochissime regioni.
Le cittàLe cittàLe città
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Venezia è una città unica, poiché si sviluppa su un arci-pelago di 120 isolette, separate da canali, nelle acque della
Laguna Veneta. È divisa in seiparti, dette sestieri: SanMarco, Castello, Cannaregio,San Polo, Santa Croce eDorsoduro. Conserva nume-rosi monumenti, fra i quali laBasilica di San Marco, ilPalazzo Ducale, i palazzicome la Ca’ d’Oro lungo ilCanal Grande, la Basilica di Santa Maria Gloriosae la Basilica dei SS. Giovanni e Paolo.
Il capoluogo
La densità demografica della regione, con 259 abitanti per km2, è superiore alla media nazionale, che è di 196. La popolazione è ben distribuita, in numerosi centri dimedie dimensioni.
VeneziaPadova
Treviso
Belluno
VeronaVicenza
Rovigo
meno di 25
da 26 a 100
da 101 a 200
da 201 a 500
da 501 a 1000
più di 1000
Abitanti per km2
La laguna di Venezia è cosparsa di moltissime isole di diverse dimensioni, alcunedelle quali disabitate. La più grande è l’isola della Giudecca, che nel Cinquecentoospitava palazzi e monasteri. Sull’isola di San Giorgio Maggiore sorge un gran-de monastero di origine benedettina. L’isola di Palestrina è popolata soprattuttoda pescatori. Murano è famosa per l’artigianato del vetro e Burano per l’arte delricamo. Torcello, che è in una posizione strategica per le comunicazioni con la ter-raferma, a causa del terreno paludoso oggi è molto meno popolata che in passato.
Le isole di VeneziaLe isole di Venezia
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Le isole di Venezia
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Scala Contarini del Bovolo*
*In dialetto veneziano bovolo significa: «chiocciola».
Palazzo Ducale
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Il Veneto è la quinta regione italiana per densità demografica.
In tutta Italia si parla di vie, corsi, viali e piazze, qui di calli,fondamenta e campielli. Nelle altre città si usano auto etram, qui gondole e vaporetti…La calle è una strada lunga e stretta. Le piazze, con l’uni-ca eccezione di piazza San Marco, sono campi, cam-pielli o piscine, perché un tempo i veneziani vi andava-no a nuotare. La fondamenta è una strada che costeg-gia un canale e serve appun-to da fondamenta per gli edi-fici che vi sorgono. I canalisono attraversati da più diquattrocento ponti di pie-tra e fino al secolo scorsoerano quasi tutti privi di
parapetto. Il più famoso è il Ponte dei Sospiri, che untempo univa la sede del Tribunale alle prigioni; si chiamaquindi così perché i prigionieri lo attraversavano legati concatene ai piedi e ai polsi, sospirando mentre guardavano lalaguna per l’ultima volta. Il ponte più antico della città è ilPonte di Rialto, che attraversa il Canal Grande.
Ponte di Rialto
In gondola a Venezia
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Ponte dei Sospiri
In piazza San Marco a Veneziasorge la splendida Basilica di SanMarco. La facciata è decorata damarmi e mosaici. È sormontatada cinque cupole che ricordano lechiese orientali, perché Veneziaebbe molti contatti commerciali conl’Oriente. L’interno è sfavillante dimosaici con il fondo d’oro.
Sorge sul fiume Bacchiglione. Fu un centroromano, che venne poi saccheggiato dai barbari erifiorì sotto il dominio dei Franchi. La città ha unafiorente economia, ma è anche la sede di un’anticauniversità e conserva importanti monumenti,come la Basilica di Sant’Antonio, la Basilica diSanta Giustina e la Cappella degli Scrovegni.
il V
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Sorge su un’altura formata dalla confluenza del torrenteArdo con il Piave ed è circondata da catene montuose,che la incorniciano con verdissimi panorami. Fu un inse-diamento degli antichi Veneti, poi divenne un centroromano. Come molte altre città della regione, fu piùvolte saccheggiata dai barbari. I suoi principali monu-menti antichi sorgono intorno alla piazza del Duomo erievocano la sua appartenenza alla Repubblica di Venezia.La sua economia è molto sviluppata.
Padova
RovigoÈ situata fra il Po e l’Adige nel territorio del Pole -si ne. Anche se non ha conosciuto i lussi delle altrecittà venete, conserva interessanti monumenti eopere d’arte. Nel tempo la sua economia indu-striale, agricola e commerciale si è ben sviluppata.
Belluno
Palazzo del Municipio
• Piazza Vittorio Emanuele II12
Le cittàLe cittàLe città
• La Cappella degli Scrovegni fu affrescata daGiotto con un ciclo di affreschi, che rappresentanoin modo molto realistico le storie di Cristo e dellaVergine Maria.
Quando nel Cinquecento si cominciarono a bonificare le terre paludose a nord di Venezia, numerosi ricchi aristocratici fecero edificare su questi terreni le loro villedi campagna. Molte sono opera dell’architetto padovano Andrea Palladio, checostruì anche la Chiesa del Redentore sull’isola della Giudecca.
Lungo le rive del BrentaLungo le rive del Brenta
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Lungo le rive del Brenta
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• Piazza dei Signori
Vicenza
TrevisoSorge alla confluenza fra il Sile ed altri corsi d’acqua,per questo è percorsa da numerosi canali. Le muradel Cinquecento racchiudono il centro storico ricco dimonumenti religiosi e palazzi porticati, con il suo reti-colo di piazze e stradine medievali. È un importantecentro agricolo, ma negli ultimi anni ha conosciutoanche un buon sviluppo industriale.
VeronaSorge ai piedi dei Monti Lessini ed è attraversatadall’Adige. Fu la capitale di Ostrogoti prima e Longobardipoi. In seguito divenne un libero Comune, che più tardi fusottomesso al dominio di Venezia. Conserva bellissimipalazzi e chiese, di epoche diverse; ma il suo monumentopiù noto è l’Arena, un grande anfiteatro di epoca romana.È la seconda città del Veneto per importanza economica. Ilsuo sviluppo industriale e commerciale è dovuto in granparte alla posizione centrale rispetto alle vie di comuni-cazione tra l’Italia settentrionale e l’Europa.
Fu fondata dagli antichi Veneti, divenne poi un centro romano.Subì numerose invasioni barbariche e fu occupata daLongobardi e Franchi. Divenne libero Comune e infine fuassoggettata a Venezia. Conserva magnifici palazzi delQuattrocento e del Cinquecento, oltre alla Basilica e al TeatroOlimpico. È un importante centro industriale e commerciale,ma è famosa soprattutto per l’industria tessile e l’artigianatoorafo. Teatro Olimpico 13
• A pochi chilometri da Verona, potete visitare il Parco delle Cascate di Molina. Dopo aver ammirato le meravigliose cascate, a Molina potrete respirare la magica
atmosfera di un piccolo borgo medievale.
www.cascatemolina.it
Recentemente l’agricoltura si è specializzata e moder-nizzata. Sono diffuse le coltivazioni di cereali (soprat-tutto mais e soia), barbabietole da zucchero e frut-ta. Il Veneto detiene il primato italiano nella produzionedi uva da vino. I vini veneti (Soave, Bardolino,Prosecco, Cabernet, Valpolicella)sono esportati in tutto ilmondo, come pure la
Negli ultimi decenni la regione ha avuto un notevole sviluppo.
Negli anni Cinquanta molti abitanti sono emigratiper le condizioni economiche sfavorevoli. A par-tire dagli anni Sessanta, il Veneto è diventatouna delle regioni più avanzate d’Italia e ha oggiun reddito pro capite superiore alla media nazio-nale. Dà lavoro a molti immigrati provenienti dalsud Italia e dai Paesi extracomunitari. 38,8%
secondario38,8%secondario
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Agricoltura
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economicheeconomicheeconomicheLe attivitàLe attivitàLe attività
Semi di soia
L’industria, con piccole e medie imprese spesso a conduzio-ne familiare, fornisce circa il 36% del reddito della regione.
Nell’entroterra di Venezia sonoconcentrate le industrie si -de rur giche, meccaniche enavali. Tra le attività artigiana-li più famose, c’è la lavorazio-ne del vetro a Murano e quel-la dei merletti a Burano. NelVeronese si lavora la pietrarosa, a Padova ci sono specialisti del restauro, nelBellunese si producono giocattoli in legno. A Venezia si creano carte marmorizzate, masche-re per il Carnevale e le famose gondole.
Fino a dieci anni fa, l’allevamento costituiva un punto di forzanell’economia della regione, mentre oggi si è registrato uncalo, soprattutto in quello dei suini. Il primato spetta ai bovi-ni presenti sia in pianura, grazie all’abbondante produzione diforaggi, sia nelle zone delle Prealpi. È diffuso anche il polla-me. Importante nelle zone costiere è la pesca.Caratteristiche sono le colture acquatiche di anguille ecozze nella Laguna veneta.
AllevamentoAllevamentoAllevamento
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Il Veneto è la regione italiana in cui è più sviluppato il turismo. Il centro storico di Venezia e le isole più note della lagunarichiamano turisti in ogni mese dell’anno, così come le altre città d’arte, le località marine come Jesolo (Venezia), quelle montane come Cortina d’Ampezzo (Belluno) e quelletermali come Abano Terme (Padova).Il sistema di comunicazioni è abbastanza sviluppato. Efficiente èanche la rete ferroviaria. Il traffico marittimo trova il suocentro nel porto di Venezia-Porto Marghera. Importante è inoltreil trasporto aereo nei tre aeroporti internazionali (Venezia,Verona e Treviso).
Turismo e comunicazioniTurismo e comunicazioniTurismo e comunicazioniI Industria e artigianatoI
Industria e artigianatoIndustria e artigianatoIndustria e artigianato
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folklore
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A Venezia ci sono regate in ogni periodo dell’anno.Particolare è quella dell’Epifania, con i partecipanti vestitida Befana. La più famosa è, però, la regata storica, chesi svolge a settembre. Comprende gare per diverse cate-gorie di imbarcazioni e si apre con una sfilata di barche epersonaggi in costume che rievocano l’arrivo a Veneziadella regina di Cipro nel 1489.
Le regete della lagunaLe regete della lagunaLe regate della laguna
S
In maschera a VeneziaIn maschera a VeneziaIn maschera a Venezia
Regata storica
Dal 7 gennaio al martedì grasso, a Venezia si festeggiail celebre Carnevale. In questo periodo la città è inva-sa da persone in maschera e turisti che provengono daogni parte del mondo. Ci sono balli, antichi giochi, concer-ti, feste per adulti e bambini. Il Carnevale di Venezia ebbeil suo periodo di massimo splendore nel Settecento, perpoi scomparire con l’arrivo di Napoleone. La festa venneriproposta una ventina d’anni fa. Una maschera che pro-babilmente è nata a Venezia è Pantalone, un vecchiomercante un po’ tiranno. Arlecchino, che molti considera-no veneziano, pare invece originario di Bergamo.
Ogni popolo nel corso dei secoli ha sviluppato abitudini e costumi caratteristici che hannoinfluenzato il suo modo di parlare, la sua cucina, i suoi canti e le sue feste. Il folklore èl’insieme delle tradizioni popolari (proverbi, canzoni, musiche, ninnenanne, abitudini ali-mentari...) e delle loro manifestazioni. Lo studio del folklore passa attraverso libri, dischi,spettacoli, sagre paesane e musei etnografici, ma anche attraverso ricerche «sul campo».Così, gli studiosi del folklore raggiungono i paesi più isolati per raccogliere testimonianze,per farsi raccontare dagli anziani storie e leggende locali o per partecipare alle feste pae-sane che si svolgono ancora con gli stessi rituali di molti secoli fa.
Il Veneto attira numerosi turisti grazie alle iniziative culturali e folkloristiche.
Il venerdì gnocolarIl venerdì gnocolarIl venerdì gnocolar
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Scacco matto!Scacco matto!Scacco matto!
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Il secondo fine settimana di settembre degli anni pari, aMarostica si tiene una spettacolare partita a scacchi conpedine «viventi». Si tratta di persone reali, in costume, chesi muovono all’interno di una scacchiera disegnata sullapavimentazione della piazza davanti al castello inferiore. Lafesta ha origine da un episodio del 1454. Due signori desi-deravano in sposa la stessa donna, Lionora, che era la figliadel castellano di Marostica. Decisero, quindi, di confrontarsiin un duello mortale. Il padre della fanciulla, per evitare spar-gimenti di sangue, propose ai due signori di giocare una par-tita a scacchi sul lastricato del castello. Durante la rievocazione, alla fine della partitail vincitore viene raggiunto da Lionora e i due fanno il giro della piazza.
A Verona, nel giorno di venerdì grasso, si svolge la festa degli gnocchi (per que-sto viene detto: «venerdì gnocolar»), che secondo la tradizione avrebbe origine da unepisodio accaduto nel 1531. In quell’anno si verificò una grave carestia e gli abitantidel quartiere più povero di Verona si ribellarono. Per calmare la rivolta, i cittadini ric-chi distribuirono grano e farina. Uno di questi cittadini, Tommaso Davico, fece poiinserire nel suo testamento l’indicazione di distribuire gratuitamente ogni anno, inoccasione del Carnevale, pane, vino, burro farina e formaggio agli abitanti di SanZeno. Con il tempo, il Carnevale di San Zeno divenne un’occasione di festa e si allar-gò a tutti i quartieri della città.
Marostica
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Tutti al cinemaTutti al cinemaTutti al cinema
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Ogni anno in settembre, aVenezia si svolge laMostra Internazionaledel Cinema. Il concorsoospita film, attori e registidi tutte le nazioni. I miglio-ri sono premiati con ilLeone d’Oro.
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Il folkloreIl folkloreIl folkloreIl folkloreil
Ven
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C’ era una volta un pescatore cosìpovero da non riuscire a sfamarei suoi figli. Un giorno pescò un
granchio così grosso che non bastavanodue occhi per vederlo tutto. Decise diandare a venderlo al re in modo da avere isoldi per comprare un po’ di polenta. Il renon lo voleva, ma la figlia del re supplicò ilpadre di comprarlo e metterlo nellapeschiera. Il re la accontentò.La principessa andava tutti i giorni a vedereil granchio: aveva imparato tutto delle sueabitudini e sapeva che da mezzogiorno alletre il granchio spariva. Un giorno, mentrestava come al solito vicino alla peschiera, sisentì chiamare da un povero che passavanella stradina lì sotto. Gli buttò un sacchet-to di monete d’oro, ma il vagabondo non fulesto a prenderle e caddero nel fosso. Ilvagabondo s’immerse nell’acqua per cer-carle e, siccome il fosso comunicava con lapeschiera, a forza di nuotare sbucò nellavasca. Si trovò in una gran sala sotterraneatappezzata di tendaggi. A mezzogiorno inpunto nella sala comparve una fata sedutasulla schiena di un granchio. La fata toccòcon la bacchetta magica la schiena delgranchio e ne uscì un bellissimo giovane.
I due mangiarono, poi la fata toccò di nuovoil giovane con la sua bacchetta e questitornò granchio. Quando i due sparirono, ilvagabondo uscì da dietro i tendaggi e, nuo-tando sott’acqua, andò a sbucare nellapeschiera e raccontò alla principessa cosaaveva visto. La principessa chiese al vaga-bondo di accompagnarla il giorno dopo inquella sala. Così fecero e a mezzogiorno inpunto il prodigio si ripeté.
UNA FIABA VENEZIANA
A metà del Novecento, un grande scrittore,
Italo Calvino, raccolse in un volume le fiabe popolari delle varie regioni d’Italia.
Quella che riportiamo veniva raccontata
a Venezia.
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Alla principessa il giovane piacque tantoche s’innamorò di lui. E, vedendo che vici-no a lei c’era la scorza vuota del granchio, cisi cacciò dentro senza farsi vedere da nes-suno. Quando il giovane tornò nella scorzadel granchio, ci trovò la principessa e lechiese sottovoce: – Cos’hai fatto? Se la fatase ne accorge ci fa morire tutti e due!– Ma io voglio liberarti dall’incantesimo.Cosa devo fare?– È impossibile. Ci vorrebbe una ragazzapronta a morire per me.– Sono io quella ragazza!Allora il principe, perché quel bel ragazzo eraun principe, le disse: – Se proprio vuoi libe-rarmi devi andare su uno scoglio in riva almare e suonare e cantare. La fata va mattaper la musica: uscirà dal mare per ascoltartie dirà: «Suona bella giovane, mi piacetanto». E tu dirai: «Sì che suono, basta chelei mi dia quel fiore che ha in testa».Quando avrai quel fiore, io sarò libero.La principessa uscì dalla scorza del gran-chio, nuotò sino in superficie, trovò il vaga-bondo e lo ricompensò. Poi andò da suopadre e gli affermò che voleva prenderelezioni di musica e di canto. Anche quellavolta il re la accontentò.Dopo aver imparato, la principessa andò acantare e a suonare il violino in riva almare. Appena ebbe cominciato, dalla ondeapparve la fata che le disse:– Come suoni bene! Suona, che mi piacetanto!
– Sì che suono! – rispose la principessa. – Basta che lei mi regali quel fiore che portain testa perché io vado matta per i fiori.– Glielo darò se è capace di andarlo a pren-dere dove lo butto.– E io ci andrò – e si mise a suonare e acantare. Poi, quando ebbe finito, disse:– E ora me lo dia.– Eccolo – disse la fata, e lo buttò in marepiù lontano che poteva.La principessa si tuffò e si mise a nuotare,ma il fiore era distante. Stava già per esse-re travolta, quando un’onda glielo portòproprio tra le mani. In quel momento sentìuna voce sotto di lei: – Mi hai ridato la vitae sarai la mia sposa.Il giorno successivo, il bellissimo principeraccontò al re tutta la storia e chiese la mano della principessa. Il re ci restòun po’ male per essere stato tenutoall’oscuro di tutto, ma poi diede il consenso e fece celebrarele nozze.
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Venesiani gran signori, padovani gran dotori, visentini magna gati, veronesi tuti mati, trevisan pan e tripe, rovigoti baco e pipe.Veneziani gran signori, padovani gran dottori, vicentini mangia gatti, veronesi tutti matti, trevigiani pane e trippa, rodigini tabacco e pipa.Il proverbio raccoglie con ironia il giudizio che ciascun abitante del Veneto dava dei propri conterranei.
Chi xè al coperto quando piove, xè ben mato se el se move.Chi è al coperto quando piove, è ben matto se si muove.
In tutta Italia, i proverbi e le canzoni dialettalisono molto numerosi.
Si dice che i proverbi siano la sapienza dei popoli; infatti dietro queste brevi frasi sinascondono sempre un insegnamento o un invito alla riflessione.
ProverbiProverbiProverbie canzonie canzonie canzoni
Leggi alcuni proverbi e modi di dire tipicidel Veneto per scoprire il loro significato.
A dir busie ocore bona memoriaPer dire le bugie occorre una buona memoria.Per ricordarsi quelle già dette e non farsi scoprire!
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Le canzoni dialettali del Veneto accompagnavano il duro lavoro dei campi e i momen-ti di gioia (matrimoni, feste religiose…). Alcune parlano del lavoro, altre invece raccon-tano la difficile vita degli emigranti che erano costretti ad abbandonare la propriaterra per trovare lavoro e sfuggire alla povertà. Numerose sono anche le ninnenanne e le canzoni d’amore.
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La biondina in gondoletaLa biondina in gondoletaLa biondina in gondoleta
La biondina in godoletal’altra sera g’ho menà:dal piacer la poverettala s’ha in bota indormenzà.La dormiva in su sto brazo,mi ogni tanto la svegliava,ma la barca che ninavala tornava a indormenzar.Gera in cielo, meza scontafra le nuvole, la luna,gera in calma la laguna,gera il vento bonazà.Una sola baveselasventolava i so’ cavelie faceva che dei velisconto el sen non fusse più.Contemplando fisso fissole fateze del mio ben,quel viseto cusì slisso,quela boca e quel bel sen,me sentiva drento in petouna smania, un missiamento,una spezie de contentoche non so come spiegar!M’ho stufà un po’, finalmente,de sto tanto so dormire g’ho fato da insolente.No m’ho avuto da pentir,perché, oh Dio, che bele cosseche g’ho dito, che g’ho fato!No, mai più tanto beatoai mii zorni non son stà!
La biondina nella gondolettaho portato l’altra sera:per il piacere la poverettasi è addormentata di colpo.Lei dormiva su questo braccio,io ogni tanto la svegliavo,ma la barca che dondolavala faceva riaddormentare.C’era in cielo, mezza nascostatra le nuvole, la luna,la laguna era calma,il vento era leggero.Soltanto un lieve soffio di ventofaceva muovere i suoi capellie faceva in modo che il pettonon fosse più nascosto dai veli.Contemplando fissamentele fattezze del mio bene,quel visetto così liscio,quella bocca e quel bel seno,io sentivo dentro il pettoun desiderio, un turbamento,una specie di contentezzache non so come spiegare!Alla fine mi sono un po’ stufatodi tutto questo suo dormiree così mi sono comportato da maleducato.Non ho avuto da pentirmene,perché, oh Dio, che belle coseche ho detto, che ho fatto!No, nei miei giorni non sonomai stato più beato di così.
La canzone che ti proponiamo è originaria di Venezia. È stata scrittanell’Ot tocento e veniva cantata dai gondolieri mentre erano impegnatinel loro lavoro.
La canzone dialettale
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La polenta fu introdotta nella regione con la col-tivazione del mais, proveniente dall’America. Neesistono numerose varianti: con il riso, con il latte,con il vino rosso… Se cotta con fagioli e patate si chiama infasolà; quella con cipolle e salsicce prende il nome di el smacafàm.Il riso è il protagonista della specialità risi e bisi (riso e piselli); il risotto si prepara in moltimodi: al tajo (con parti di anguilla e gamberi), alla sbirraglia (con pezzi di pollo), ai funghi.
Il merluzzo essiccato sotto sale prende il nome di baccalà ed è chiamato anche stocca-fisso, un termine che significa «pesce bastone». Il baccalà si presenta, infatti, come unbastone indurito dal molto sale usato per conservarlo. Si serve preparato come una cremadelicata e gustosa da mangiare con l’aperitivo oppure come antipasto, primo o secondo.Il baccalà alla veneziana è un piatto molto gustoso preparato con aglio, olio e prezze-molo. A Vicenza il baccalà si mangia accompagnato dalla polenta.
L’alimentazione veneta è dominata da quattroelementi principali: la polenta,il riso, i fagioli e il baccalà.
In cucinaIn cucinaIn cucina
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Il mais fu importato in Europa dopo lascoperta dell’America avvenutanel 1492. Nel corso degli anni lasua coltivazione si diffuse anchein Italia e con la farina di maisnacque la polenta.Nel 1432 una nave veneziana nau-fragò vicino alle coste della Nor -ve gia; al ritorno in patria i marinaiportarono con sé una scorta di mer-luzzo sotto sale. Da quel momento quelpesce divenne un alimento della cucina veneta.
Dall’America Dall’America e dalla Norvegia e dalla Norvegia
P
Dall’America e dalla Norvegia
P
Tipicamente natalizio è il pandoro, un dolce verone-se alto, soffice, leggerissimo e spolverato con zuc-chero a velo. La crema fritta allaveneziana è un dolce prepa-rato con una crema diuova, che una voltafredda si taglia a
rombi e si frigge. Ibaicoli sono i famosi
biscotti veneziani da intingerenel vino bianco o nello zabaione.
Golosità!Golosità!Golosità!
e
e
Dalle montagne arrivano numerosi formaggi,come l’Asia go, il Montasio Dop, la Caciotta diAsiago, il Grana Padano, il Provolone Val pa -da na, il Ta leg gio. Nella piana trevigiana si produ-ce il radicchio rosso, un ingrediente fondamen-tale per il risotto alla trevigiana, che si cucinaanche fritto, al forno o in insalata. Il Veneto produce nu merosi vini bianchi e rossi: il Re cio to, il Prosecco di Cone glia no-Val -dob bia dene, il Ve spaio la, il Tor co la to.
e da
Prodotti tipiciProdotti tipici
D e da
Prodotti tipici
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Antichi lecca-leccaAntichi lecca-leccaAntichi lecca-lecca
G
e da
e da
I golosessi sono spiedini di legno sui quali si infilzano fichi e albicocche secchi, mezzenoci e altro, che vengono poi immersi nello zucchero caramellato e lasciati asciuga-re e raffreddare. Sono una versione antica dei lecca-lecca.
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La Basilica di Vicenza è un edificio moltosingolare. Non si tratta infatti di una chiesa,ma della trasformazione dell’antico ecadente Palazzo della Regione in un monu-mento grandioso. L’architetto che progettòquesta bellissima opera del Cinquecento èAndrea Palladio. Egli amava l’arte degliantichi Romani, da cui riprese l’uso dellecolonne che, come vedi, ornano i due pianidella Basilica. Il tetto, invece, sembra lacarena di una nave rovesciata.
Arte e museiArte e museiArte e musei
L’Arena di Verona è un antico anfiteatroromano che fu costruito nella prima metàdel I secolo d.C. circa. Poteva contenerepiù di 22 000 spettatori. Gli anfiteatri eranoi luoghi utilizzati per i giochi e gli spettacolidi lotta tra gladiatori e belve. Oggi l’Arena èil centro di ritrovo per gli amanti della musi-ca lirica, nei mesi estivi è utilizzata per rap-presentare grandiosi spettacoli e ospitacompagnie di danza internazionali, richia-mando turisti da tutto il mondo.
Il Veneto è ricco di testimonianze del passato:antichi palazzi, resti di edifici romani, basiliche e abbazie con splendidi affreschi…
PALAZZO DEI RETTORI
Belluno
PIAZZA DEI SIGNORITreviso
BASILICA
DI SAN MARCO
Venezia
BASILICA DI SANT’ANTONIO
Padova
ARENAVerona
BASILICA
Vicenza
Osserva sulla carta dove sono collocati alcuni tra i principali monumenti
del Veneto.
Descrivi qui sotto il monumento
che hai ricostruito.
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Ritaglia i pezzi del puzzle e scopri qual è il terzo monumento raffigurato.
• Museo Archeologico al Teatro romanoVerona - Regaste Redentore, 2
• Galleria dell’AccademiaVenezia - Campo della CaritàDorsoduro, 1050www.gallerieaccademia.org
• Galleria internazionale d’Artemoderna «Ca’ Pesaro»Venezia - Santa Croce, 2076
• Collezione «P. Guggenheim»Venezia - Palazzo Venier dei LeoniDorsoduro, 701www.guggenheim-venice.it
• Museo CorrerVenezia - San Marco, 52
• Museo VetrarioMurano - Fondamenta Giustinian 8
• Musei civici agli Eremitani e Cappella degli ScrovegniPadova - Piazza Eremitani, 8
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A spassoA spassoper i museiper i musei
A spassoper i musei
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Secondo gli antichi Greci,
le Muse erano le divinità che proteggevano le arti,la poesia e le scienze.
Museo vuol dire «luogo sacro alle Muse».
Ci sono musei di vario tipo: quelli che rac-colgono scoperte scientifiche, quelli chericostruiscono l’ambiente in cui vivono glianimali, quelli dedicati alle tradizioni popo-lari, al teatro, al cinema… A seconda deltipo, hanno nomi diversi: per esempio, lepinacoteche conservano i dipinti e i museiarcheologici raccolgono testimonianze eoggetti antichi.
Molto spesso i musei espongono talmentetanti reperti che è quasi impossibile osser-vare tutto. Quindi, quando si va a visitare unmuseo è meglio prepararsi prima, consul-tando un catalogo per scegliere cosa ciinteressa di più.Molti musei propongono esperienze dilaboratorio, che permettono di sperimenta-re, giocare o realizzare piccole opere d’arte.
Arte e museiArte e museiArte e musei
Questo quadro s’intitola L’imperodelle luci ed è un po’ misterioso.L’ha dipinto René Magrittee fa parte della Collezione «P.Guggenheim», che si trova aVenezia. Rappresenta una casa di sera,con le finestre illuminate e unlampione acceso in giardino: mail cielo non è notturno, anzi è ilbel cielo azzurro di una giornataluminosa! Allora è giorno onotte? Magritte voleva propriomettere in imbarazzo chi guar-dava i suoi quadri e far rifletteresul fatto che non sempre lecose sono come appaiono.
Prova a colorare il quadro, cercando di dare l’effetto
notte nel giardino e l’effetto giorno nel cielo, poi
vai a vedere l’originale. 27
Questo dipinto di Giorgione, un grande pittoreveneto del Cinquecento, è intitolato La tempestaed è conservato alle Gallerie dell’Accademia aVenezia. È un quadro piuttosto misterioso. Non sisa chi siano i personaggi. Il cielo è cupo e sta perarrivare un temporale, annunciato dal fulmine, macome mai le figure sono tranquille e non corrono aripararsi?
Murano da sempre è famosa per la lavorazionedei vetri artistici. Il suo Museo Vetrario ne ospi-ta un’importantissima collezione.La Coppa nuziale Barovier èdel 1470 circa ed è un’opera moltopreziosa per la raffinatezza dellalavorazione.
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GiochiGiochi
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Questo gioco consiste nel disporre unaparola data in verticale e utilizzare ogni let-
tera di questa come iniziale di un’al-tra parola. Ti diamo unesempio qui a lato.
Potete giocare anche a squa-dre. Componete un acrosticoper una provincia del Venetoa vostra scelta. Vince chiforma l’acrostico piùbuffo…
Sai risolvere un rebus? Sostituisci ai dise-gni le parole che rappresentano e scopriraiun mezzo di trasporto tipico di Venezia! I numeri tra parentesi ti indicano da quantelettere è formata ogni parola.
Quali parole, che si riferiscono al Veneto, sinascondono in questi anagrammi? Dovraiscoprirlo provando a cambiare l’ordine dellelettere come nell’esempio.
Dividetevi a squadre. Vincerà la squadra chescoprirà in meno tempo le parole nascoste.
UN BELLO | CIELI O LAGUNE |OGGI A CHI | RIVESTO | LODI MITO |MENA IL GATTO | E RANA |
In quale città del Veneto si trova la Cappelladegli Scrovegni, affrescata da Giotto?Completa il cruciverba e troverai la rispostanella colonna evidenziata.
1. Il famoso teatro di Vicenza.
2. Località termale vicino a Padova.
3. Il lago al confine tra Veneto e Lombardia.
4. Città conosciuta per la sua Arena.
5. Provincia del Veneto che si trova nelPolesine.
6. Cittadina al centro del più alto altopianodella regione.
L’acrostico
Il rebus
Gli anagrammi
Il cruciverba
BURANOBURANOURBANOURBANO
N
1
2
3
4
5
6
VENEZ
enitesclusivamenteuotando.mergenzaattere:
InondazioneA cquatica!
(2,7)
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Traforo delM. Bianco
Colle delMonginevro
Passo delSempione
Traforo delFréjus
Colle delMoncenisio
Colle di Tenda
Passodello Stelvio
Passo del Brennero
Passo delTonale
Passodei Giovi
Colle diCadibona Passo
dell’AbetonePasso
della Futa
Passodella Cisa
I
Ischia
Isole Egadi
I s o l e E o l i e
Arc i p
el a
go
To s c a n o
Pantelleria
VerrèsCourmayeur
Alba
Marostica
Murano
Chioggia
Asiago
Burano
Brunico
Riva delGarda Aquileia
S. Danieledel Friuli
Comacchio
PortofinoFaenza
Volterra
S. Benedettodel Tronto
Fabriano
Orvieto
Gubbio
Todi
Assisi
Narni
Foligno
Tarquinia
Cassino
CerveteriCivitavecchia
Marino
Fiuggi
Gaeta
Cocullo Termoli
Jesi
Pietrabbondante
Amalfi
ErcolanoPompei
PaestumSorrento
GiffoniAlberobello
Otranto
ViesteManfredonia
S. Mariadi Leuca
Gioia delColle
Melfi
Maratea
Metaponto
Eraclea
Gioia Tauro
Sibari
Tropea
LocriVillaS. Giovanni
Soverato
Cefalù
Taormina
Mazaradel Vallo
Marsala
Noto
Augusta
Bomarzo
Alghero
Barùmini
PortoTorres
Orosei
Cortinad’Ampezzo Tolmezzo
Palmanova
Riace
Arbatax
Latina
Frosinone
TeramoPescara
Chieti
Isernia
CasertaAvellino
Salerno
Benevento
Foggia
Asti
Cuneo
Vercelli
Biella
Alessandria
Novara
Verbania
LeccoBergamo
Brescia
Pavia Cremona
Varese
Lodi
Como
Mantova
Sondrio
Belluno
Padova
Rovigo
Treviso
VeronaVicenza
Bolzano
Gorizia
Pordenone
Udine
Imperia
SavonaLa Spezia
Rimini
Ferrara
Ravenna
Forlì
Modena
ReggioEmiliaParma
Piacenza
Cesena
Prato
Massa
Lucca
Pistoia
PisaLivorno Arezzo
Siena
CarraraPesaro
Macerata
Urbino
Fermo
Monza
Grosseto
AscoliPiceno
Terni
Viterbo Rieti
Nuoro
Oristano
Sassari
Carbonia
Iglesias
TempioPausania Olbia
Sanluri
TortolíLanusei
Taranto
Brindisi
Lecce
Andria
BarlettaTrani
Matera
Cosenza
Reggiodi Calabria
Vibo Valentia
Trapani
Messina
Caltanissetta
Agrigento
EnnaCatania
Siracusa
Ragusa
Crotone
AOSTA
TORINO
MILANOVENEZIA
TRENTO
TRIESTE
GENOVA
BOLOGNA
FIRENZEANCONA
PERUGIA
ROMA
L’AQUILA
CAGLIARI
CAMPOBASSO
NAPOLI
BARI
POTENZA
CATANZARO
PALERMO
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Scala 1 : 7 000 000
0 50 100 150 Km
viaggio!InInviaggio!
Principali vie di comunicazione stradali
Nelle prossime pagine ti proponiamo un itinerario nei luoghi caratteristici della tua regionee di alcune di quelle confinanti: colora in rosso sulla carta dell’Italia che trovi in questa pagi-na le strade percorse.
A Riva del Gardain agosto accade una… Notte di fiaba.Il paese si riempie di personaggi incostume che recitanouna fiaba ogni annodiversa.
Il Parco nazionale dello Stelvioè il parco più esteso dell’arcoalpino. Qui si
possono incontrarecamosci, stambecchi, marmotte, ermellini e molte specie di uccelli, fra cui l’aquila reale, simbolo del parco.
Bolzano è il capoluogodel Südtirol, con le suecaratteristiche case e il tradizionale mercato di Natale.
Passo delBrennero
Cortid’Amp
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Bolzano
Riva delGarda
Verona
Vicenza
Rovigo
Asiago
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viaggio!InInviaggio!
A spasso per Veneto e...Questo viaggio ti propone un breve itinerario fra alcune delle localitàpiù note, caratteristiche o curiose della tua regione e di alcune diquelle confinanti. Altre mete interessanti potrai scoprirle tu, con lacuriosità di un vero viaggiatore, e proporle ai tuoi compagni.
La prima tappa in Friuli-Venezia Giulia è Palmanova, cittadellafortificata a forma di stella a nove punte.
In Veneto si visitano le località della Lagunaveneta.
Murano, famosa per la lavorazione del vetro.
Burano, dove un tempo le donne ricamavano pizzi e merletti sedute davanti a case variopinte.
Venezia, costruita su 120 isole collegate da più di 400 ponti. I suoi palazzi sono sostenuti da enormi tronchi conficcati nel fondo della laguna.
Secondo un sondaggio Trieste è una delle cittàitaliane in cui si vive meglio: gli abitanti apprezzano il lungomare, la vicinanza alle montagne e la ricchezza di storia e cultura.
naezzo
Tolmezzo
S. Danieledel Friuli
UdinePordenone
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Palmanova
AquileiaIsonzo
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Livenza
Gorizia
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Treviso
Burano
Murano
Chioggia
Piave
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Aquileia fu unantico portoromano, orainterrato. Oltrealle rovine romanesi può ammirareuna splendida basilica eretta dai primi cristiani (IV sec. d.C.).
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Si parte! Leggi le didascalie e segui con ordine la numerazione delle diverse «tappe», in Veneto, Friuli-Venezia Giulia
e Trentino-Alto Adige, poi colora in rosso, sul disegno qui sotto e sulla carta a p. 29, le strade da percorrere.
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ililVenetoVeneto ilVeneto
• Scrivi il nome del capoluogo di regione e dei capoluoghi di provincia.• Individua ed evidenzia il Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi.• Distingui e denomina alcuni elementi geografici: i monti e i laghi principali, il fiume Adige.