1 claudia chellini i dintorni dell’arte 2012/2013 fatta l’italia, facciamo gli italiani! fra...

44
1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione dell Percorsi di costruzione dell identità identità

Upload: alonso-dolce

Post on 02-May-2015

221 views

Category:

Documents


2 download

TRANSCRIPT

Page 1: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

1Claudia Chellini

I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013Fatta l’Italia, facciamo gli italiani!

Fra letteratura autoriale e popolare.Fra letteratura autoriale e popolare.Percorsi di costruzione dellPercorsi di costruzione dell’’identitàidentità

Page 2: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

2

4. Uno sguardo sulla letteratura 4. Uno sguardo sulla letteratura

italiana dallitaliana dall’’Unità dUnità d’’ItaliaItalia

al Primo Novecentoal Primo Novecento

PARTE 2PARTE 2

Page 3: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Il Novecento fino alla Prima Guerra Mondiale

Avanguardie storiche

CrepuscolarismoGuido Gozzano (1883-1916)

Futurismo

Aldo Palazzeschi (1885-1974)

Leonardo (1903-1907)

Il Regno (1903-1906)

Lacerba (1913-1915)La Voce (1908-1916)

Hermes (1904)

La riviste

Filippo Tommaso Marinetti (1876-1944)

Page 4: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

4

Il Il ““malesseremalessere”” di inizio Novecento di inizio Novecento

Page 5: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Il “malessere” di inizio Novecento

Nei cervelli e nelle coscienze regna una straordinaria confusione … Crollate le vecchie norme, non ancora sorte e ben stabilite le nuove, è naturale che il concetto della relatività di ogni cosa si sia talmente allargato in noi, da farci quasi del tutto perdere l’estimativa. Il campo è libero da ogni supposizione. L’intelletto ha acquistato una straordinaria mobilità. Nessuno più riesce a stabilirsi un punto di vista fermo e incrollabile. I termini astratti han perduto il loro valore, mancando la comune intesa che li rendeva comprensibili,. Non mai, credo, la vita nostra, eticamente ed esteticamente, fu più disgregata … Da ciò, a parere mio, deriva per la massima parte il nostro malessere intellettuale.

Luigi Pirandello, Arte e coscienza d’oggi, 1893

Page 6: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Le posizioni degli intellettuali italiani

Futuristi: tendono a risolvere la crisi storica e intellettuale in un frenetico attivismo, nell’esaltazione incondizionata della civiltà industriale, nella celebrazione della macchina e della velocità.

Crepuscolari: cercano una soluzione alla crisi fuggendo dalla città e tentando di tornare alla semplicità, all’innocenza, agli affetti sani della vita di campagna.

Esponenti del “nuovo romanzo”: si impegnano in una inquieta e tormentosa analisi della malattia dell’uomo moderno, condannando la società contemporanea come corrosiva e impietosa. I loro personaggi sono incapaci di agire, di darsi una consistenza, tesi a smontare e riraccontare la loro storia frantumata.

Page 7: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

7

Le rivisteLe riviste

Page 8: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Le riviste al centro del dibattito culturale

Leonardo (1903-1907)

Il Regno (1903-1906)

Hermes (1904)

La Voce (1908-1916)

Lacerba (1913-1915)

Le riviste diventano adesso lo strumento privilegiato per far conoscere e circolare idee e proposte emergenti dalla realtà nazionale e internazionale.

Page 9: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Leonardo (1903-1907)

È fondata da Giovanni Papini, vi collabora Giuseppe Prezzolini, si pone contro

positivismo, erudizione, arte verista, metodo storico, materialismo, varietà borghesi e

collettivisti della democrazia.

È influenzata dall’estetismo dannunziano e dalla filosofia tedesca.

Con la sua volontà di rinnovamento, cerca di aprire le porte della cultura italiana alle correnti più vive della filosofia dell'epoca (ad es. l’intuizionismo francese, Friedrich Nietzsche e le esigenze religiose appena nate).

Page 10: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Il Regno (1903-1906)- È antisocialista, antigiolittiana, antidemocratica.

- Vuole al potere un élite borghese che si liberi del Parlamento.

- Esalta il culto della nazione, l’espansione coloniale, la guerra come lezione di energia.

Fondando questa rivista abbiamo un solo scopo: di essere una voce fra tutti coloro i quali si dolgono e si sdegnano per la viltà della presente ora nazionale. […] Una voce dunque contro la viltà del presente. E prima di tutto

contro quella dell’ignobile socialismo […] E una voce altrsì per vituperare quelli che mostrano di far tutto per essere

vinti. Per vituperare la borghesia italiana che regge e governa […] che si ostina a intenerirsi ogni giorno di più

per le dottrine della libertà e dell’internazionalismo.

Page 11: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Hermes (1904)"Qualcuno si maraviglierà leggendo che per noi è aristocratica quell'ARTE, nella quale la forma sia espressiva ed intimamente connaturata al contenuto.

È dunque aristocratica l'arte; e l'epiteto sembrerebbe ozioso, se non fosse oggi proprio un'esigua minoranza, una vera aristocrazia quella che riconosce il valore espressivo dell'arte e non ostenta un ebete disprezzo per la FORMA […]

Siamo, diranno, PAGANI e DANNUNZIANI. E sì: noi amiamo ed ammiriamo Gabriele D'Annunzio più di ogni altro nostro poeta moderno, morto o vivo che sia, e da lui ci partiamo nella nostra arte.

Siamo DISCEPOLI del D'Annunzio, come il D'Annunzio fu discepolo del Carducci e il Carducci del Foscolo e del Monti. Ma se dannunziano significa scimmia del D'Annunzio disprezziamo l'ingiuria, e passiamo oltre.

Gabriele D'Annunzio è per noi un grande MAESTRO, non un allevatore di fringuelli ammaestrati".

Page 12: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La Voce (1908-1916)

Quattro sono le fasi della sua vita

1908-1911

1912-1913

1914

1914-1916

Page 13: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La Voce (1908-1916)1908-1911Direttore è Giuseppe Prezzolini. Vi collaborano:Gaetano Salvemini, socialista “dissidente”Benedetto Croce e Giovanni Gentile, Giovanni Amendola, liberaleScipio Slataper, Clemente Rebora, Piero Jahier, Giovanni Boine, Camillo Sbarbaro, giovani scrittori e poetiGiovanni Papini e Ardengo SofficiLuigi Einaudi, economista

L’impegno della rivista nasce è diretto ad un profondo rinnovamento spirituale e istituzionale, per determinare una nuova cultura e una nuova figura di intellettuale, che non deve vivere come se fosse immerso solo nella sua arte, cioè separato dal mondo.

Page 14: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La Voce (1908-1916)

Denunciare e combattere i giudizi leggeri e avventati senza possibilità di discussione, la ciarlataneria di artisti deficienti e di pensatori senza reni, la mondanità chiacchierina e femminile che trasporta le abitudini dei salotti e delle alcove nelle questioni d’arte e di pensiero, il lucro e il mestiere dei fabbricanti di letteratura, la vuota formulistica che risolve automaticamente ogni problema, l’egoismo ben pasciuto che vuole la rendita annua e l’anima immortale, la paura di ogni mutamento e di ogni scossa sociale… Già ci proponiamo di tener dietro a certi movimenti sociali ce si complicano di ideologie, come il modernismo e il sindacalismo; di informare, senza troppa smania di novità, di quel che di meglio si fa all’estero; di proporre riforme e miglioramenti alle biblioteche pubbliche; di occuparci della crisi morale delle università italiane; di segnare le opere di lettura e di commentare la viltà della vita contemporanea.

Page 15: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La Voce (1908-1916)

1912-1913È direttore Giovanni Papini e la rivista assume un deciso orientamento letterario, abbandonando il rapporto tra letteratura e vita nazionale che aveva improntato la prima fase della rivista.Appaiono numerosi articoli su esperienze letterarie fondamentali di altri paesi.

La Voce aprirà le sue colonne come finora non aveva mai fatto, alla creazione artistica dei suoi

collaboratori. Essa pubblicherà non soltanto novelle, racconti, versi, non soltanto disegni

originali e riproduzioni di quadri e di sculture, ma ogni forma di lirica, dal diario al frammento, dallo

schizzo all'impressione. Purché ci sia VITA.

Page 16: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La Voce (1908-1916)

1914Torna direttore Prezzolini e i temi principali tornano ad essere la cultura e la politica. Il clima è cambiato e «La Voce», pur restando un giornale libero, prende posizione e sceglie l'interventismo.

1914-1916Diretta da Giuseppe De Robertis, la rivista diventa un periodico esclusivamente letterario, lontano dalle inquadrature storiche che cercano i rapporti esistenti tra l'artista e il momento storico.Si punta esclusivamente sul fatto artistico utilizzando un metodo critico che si concentra quasi esclusivamente sulla parola e sulla concezione di una poesia pura.

Page 17: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Lacerba (1913-1915)

Chi non riconosce agli uomini di ingegno, agli inseguitori, agli artisti il pieno diritto di contraddirsi da un giorno all'altro non è degno di guardarti.

Tutto è nulla, nel mondo, tranne il genio.

Le nazioni vadano in sfacelo ma crepino di dolore i popoli se ciò è necessario perché un uomo creatore viva e vinca.

Le religioni, le morali, le leggi hanno la sola scusa nella fiacchezza e canaglieria degli uomini e nel loro desidero di star più tranquilli e di conservare alla meglio i loro aggruppamenti. Ma c'è un piano superiore - dell'uomo solo, intelligente e spregiudicato - in cui tutto è permesso e tutto è legittimo. Che lo spirito almeno sia libero!

1

Page 18: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Lacerba (1913-1915)Di serietà e di buon senso si fa oggi un tal spreco nel mondo, che noi siamo costretti a farne una rigorosa economia. […]

Noi siamo inclini a stimare il bozzetto più della composizione, il frammento più della statua, l'aforisma più del trattato, il genio mancato e disgraziato ai grand'uomini olimpici e perfetti venerati dai professori.

Queste pagine non hanno affatto lo scopo né di far piacere, né d'istruire, né di risolvere con ponderanza le più gravi questioni del mondo.

Sarà questo un foglio stonato, urtante, spiacevole e personale.

Sarà uno sfogo per nostro beneficio e per quelli che non sono del tutto rimbecilliti dagli odierni idealismi, riformismi, umanitarismi, cristianismi e moralismi.

2

Page 19: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

19

Le Le ““Avanguardie storicheAvanguardie storiche””

Page 20: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Le “Avanguardie storiche”FuturismoFuturismo, Cubismo, Espressionismo,

Dadaismo, Surrealismo, CrepuscolarismoCrepuscolarismo

Tentano di demolire il passato nelle sue forme e nelle sue istituzioni e progettano un nuovo mondo, con un atteggiamento di rivolta che spesso assume i toni dello scherno e del cinismo.

Dietro le bizzarrie, le stravaganze, le eccentricità c’è un sentimento tragico dell’esistenza, un disagio e una profonda inquietudine, il sentirsi rifiutato dalla società e di farsi per questo “eccentrico” rispetto ad essa.

D ’altra parte, con il loro ossessivo desiderio di cercare nuove forme di espressione, le avanguardie storiche spazzarono via i tradizionali modi del fare artistico in tutti i settori della cultura: arti figurative, poesia, teatro, cinema, musica.

Page 21: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Avanguardie del ’900

Avanguardia e società di massaCosa significa Avanguardia?

Il termine deriva dal lessico militare, dal quale passò a metà dell’800 in ambito letterario per indicare quegli scrittori che si proponevano come educatori del “popolo”, democratici e progressisti. Con l’affermazione dei partiti di massa, fu usato per definire i gruppi politici ai quali era demandata la guida delle masse. All’iniziativa di tali “avanguardie” politiche si deve l’avvio dei processi rivoluzionari, secondo l’ideologia marxista-leninista.Nei primi decenni del ’900, si parla di avanguardie artistiche e letterarie per definire gruppi e movimenti che si propongono di rompere con la tradizione passata per sperimentare nuovi percorsi estetici.

Quale rapporto esiste tra le avanguardie e l’industria culturale?

Con lo sviluppo dell’industria culturale, diviene possibile e facile la riproduzione dell’opera d’arte. Anche i prodotti del lavoro intellettuale e artistico cominciano ad avere un mercato ampio e di conseguenza si trasformano in merce. Di fronte a tale situazione gli intellettuali da un lato cercano di esaltare l’aspetto esclusivo e creativo delle loro opere; dall’altro, sono attratti dai processi che obbediscono ai meccanismi della produzione capitalistica.

Come reagiscono i gruppi di avanguardia alla massificazione in atto nel ’900?

La reazione delle avanguardie contrasta con forza i gusti dominanti nella massa anonima, proponendo – spesso in modo velleitario – nuovi valori che si distaccano dai non-valori della vita e del lavoro delle masse alienate. La storia delle avanguardie è una serie di provocazioni che minano la tradizione e il gusto prevalente, scardinando le strutture della percezione artistica e la stessa ricezione del pubblico-massa.

Perché quella delle avanguardie può dirsi una “fuga in avanti”?

Per scongiurare la mercificazione della produzione culturale, le avanguardie arrivano al punto di proclamare la rottura di ogni canale comunicativo. Dichiarare la “m orte dell’arte” non serve però a evitare che anche questa estrema forma di contestazione sia neutralizzata dal mercato, che assorbe la provocazione delle avanguardie. Tuttavia, ad esse va il merito di aver dato voce a nuovi soggetti artistici e intellettuali che scoprono aree nuove dell’esperienza interiore (sogno, istinto, inconscio) e di quella esteriore (leggi fisiche, materia, fenomeni naturali).

Page 22: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

22

Il CrepuscolarismoIl Crepuscolarismo

Page 23: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

CrepuscolarismoIl termine “Crepuscolarismo” fu coniato da Giuseppe Antonio Borgese per identificare il tramonto della “gloriosa poesia” italiana:

Si direbbe che dopo le Laudi e i Poemetti la poesia italiana si sia spenta. Si spegne, infatti,

ma in un mite e lunghissimo crepuscolo.

Il Crepuscolarismo è un clima culturale, un modo di atteggiarsi di fronte alla realtà e alla letteratura che esprime una raffinata nostalgia per un mondo perduto per sempre.Accomuna un gruppo di poeti che hanno in comune il riferimento alla lirica europea e il rifiuto della letteratura dannunziana.

Page 24: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Guido Gozzano (1883-1916)Torinese, proveniente da una famiglia dell’alta borghesia, studia legge .Nel 1897 pubblica La via de rifugio.Del 1911 sono I Colloqui.Nel 1912 si aggrava la sua tisi e, nella speranza della guarigione, intraprende un viaggio in Oriente, dalla quale nascono le prose Verso la cuna del mondo.

Montale lo definisce come il primo poeta del Novecento che riuscisse […] ad

attraversare D’Annunzio per approdare ad un territorio suo.

Page 25: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La signorina Felicita ovvero la Felicità[…]

III.Sei quasi brutta, priva di lusinganelle tue vesti quasi campagnole,ma la tua faccia buona e casalinga,ma i bei capelli di color di sole,attorti in minutissime trecciuole,ti fanno un tipo di beltà fiamminga...

E rivedo la tua bocca vermigliacosì larga nel ridere e nel bere,e il volto quadro, senza sopracciglia,tutto sparso d’efelidi leggieree gli occhi fermi, l’iridi sincereazzurre d’un azzurro di stoviglia...

[…]

VIOh! questa vita sterile, di sogno!Meglio la vita ruvida concretadel buon mercante inteso alla moneta,meglio andare sferzati dal bisogno,ma vivere di vita! Io mi vergogno,sì, mi vergogno d’essere un poeta!

Tu non fai versi. Tagli le camicieper tuo padre. Hai fatta la secondaclasse, t’han detto che la Terra è tonda,ma tu non credi... E non mediti Nietzsche...Mi piaci. Mi faresti più feliced’un’intellettuale gemebonda...

Tu ignori questo male che s’apprendein noi. Tu vivi i tuoi giorni modesti,tutta beata nelle tue faccende.Mi piace. Penso che leggendo questimiei versi tuoi, non mi comprenderesti,ed a me piace chi non mi comprende.

Ed io non voglio più essere io!Non più l’esteta gelido, il sofista,ma vivere nel tuo borgo natio,ma vivere alla piccola conquistamercanteggiando placido, in obliocome tuo padre, come il farmacista...

Ed io non voglio più essere io!

Guido Gozzano, I Colloqui

Page 26: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Totò Merùmeni[…]

IITotò ha venticinque anni, tempra sdegnosa,molta cultura e gusto in opere d’inchiostro,scarso cervello, scarsa morale, spaventosachiaroveggenza: è il vero figlio del tempo nostro.

Non ricco, giunta l’ora di «vender parolette»(il suo Petrarca!…) e farsi baratto o gazzettiere,Totò scelse l’esilio. E in libertà rifletteai suoi trascorsi che sarà bello tacere.

Non è cattivo. Manda soccorso di denaroal povero, all’amico un cesto di primizie;non è cattivo. A lui ricorre lo scolaropel tema, l’emigrante per le commendatizie.

Gelido, consapevole di sé e dei suoi torti,non è cattivo. È il buono che derideva il Nietzsche«… in verità derido l’inetto che si dicebuono, perché non ha l’ugne abbastanza forti…».

Dopo lo studio grave, scende in giardino, giocacoi suoi dolci compagni sul’erba che l’invita;i suoi compagni sono: una ghiandaia rôca,un micio, una bertuccia che ha nome Makakita…

[…]

VCosì Totò Merùmeni, dopo tristi vicende,Quasi è felice. Alterna l’indagine e la rima.Chiuso in se stesso, medita, s’accresce, esplora, intendeLa vita dello Spirito che non intese prima.

Perché la voce è poca, e l’arte predilettaImmensa, perché il Tempo – mentre ch’io parlo! – va,Totò opra in disparte, sorride, e meglio aspetta.E vive. Un giorno è nato. Un giorno morirà.

Guido Gozzano, I Colloqui

Page 27: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

I temiAbbandono della tematica eroica a cui il Crepuscolarismo contrappone un mondo di piccole cose, di dimessa quotidianità.

Alla mondanità delle città, delle ville, dei salotti alto-borghesi luccicanti, i crepuscolari contrappongono gli orti, i giardini, i conventi, le chiesette, i cimiteri di campagna, le stazioncine di provincia, il salotto buono piccolo-borghese.

Di contro alle donne fatali e raffinate, propongono le signore che scelgon le paste nelle confetterie, la cuoca diciottenne, le fantesche.

La volontà di potenza si rovescia in un diffuso senso di malinconia e di nostalgia, di volontà di morte, di stanchezza di vivere, di estraneità dimessa, di disadattamento esistenziale. Il poeta non aspira più ad essere guida e interprete delle esigenze della nazione, adesso chiede solo che lo si lasci sognare (Gozzano) o divertire (Palazzeschi) o morire (Corazzini).

Page 28: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Lo stile

Alla poesia dal tono magniloquente, oratorio, alto, i crepuscolari oppongono un tono dimesso, quotidiano, colloquiale, con un periodare volutamente lineare, discorsivo, prosaicizzato e un lessico comune, impoetico, preso dalla lingua d’uso, dai tecnicismo vari, dal dialetto.

Alla ricerca degli effetti musicali, sofisticati, fonosimbolici, contrappongono un casto uso della parola, della filastrocca, della ripetizione. La parola tende a essere solo indicatore di oggetti, senza creare attorno a sé echi musicali o simbolici.

Le rime vengono usate non in funzione di elevazione musicale, ma in funzione ironica e dissacratoria, con l’accostamento di parole di livello stilistico diverso: divino/intestino, malinconia/radioscopia, fuggitivi/legumi improduttivi.

Page 29: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

L ’ironia

La sua polemica è rivolta non solo alla tradizione letteraria, ma investe anche i temi della sua propria poesia e se stesso come poeta.

Gli strumenti di questa polemica sono l’ironia, l’atteggiamento critico. Gli oggetti tipici della tematica crepuscolare (vasellame, ceste, mobili, materassi) sono consapevolmente e lucidamente definiti ciarpame / reietto, così caro alla mia Musa!

Il costante atteggiamento autoironico consente al poeta di prendere le distanze e non identificarsi con l’oggetto della sua rappresentazione, che a volte colloca lontano nel tempo e nello spazio, a volte non prende sul serio.

Page 30: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Lo stile

Il contrasto creato dall’ironia, fra un mondo di cose evocate e ripudiate, amate e derise, è reso nel linguaggio con l’uso frequente dell’aggettivo antitetico: buone cose di pessimo gusto, dolci bruttissimi versi.

Frequente il contrasto fra lessico banale, quotidiano, sciatto tipico del crepuscolarismo (stoviglie, biciclette, rotaie del tram, ecc.) e un lessico aulico (peplo, rabescare, cornucopia, ecc.).

La rima è spesso usata contrapponendo parole di diverso livello linguistico e con funzione di dissacrante ironia: divino/intestino.

Page 31: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

31

Il FuturismoIl Futurismo

Page 32: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Il movimento futurista

Il Futurismo nasce ufficialmente il 20 febbraio 1909 a Parigi, quando sulle colonne del Figaro appare il Manifesto del Futurismo a firma di Filippo Tommaso Marinetti.Seguono Manifesto tecnico della letteratura futurista (1912) e Distruzione della sintassi – Immaginazione senza fili – Parole in libertà (1913).

Al movimento, accompagnato da fenomeni del gusto e della moda, aderiscono scrittori e artisti di varia natura:

poeti (Aldo Palazzeschi)scrittori (Giuseppe Papini, Ardengo Soffici)pittori (Umberto Boccioni, Carlo Carrà, Giacomo Balla)scrittori di teatromusicisti

Page 33: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Il movimento futurista

Per mettere in pratica il loro programma, i futuristi cercarono anche un canale di comunicazione più diretto e immediato con il pubblico:

riviste («Poesia» e «Lacerba»)conferenze, opere musicali serate futuriste

I futuristi si fanno sostenitori del nuovo, esaltandone alcuni aspetti vistosi, come la velocità, la simultaneità, l’automobile e aprono la via all’esaltazione, spesso indiscriminata, della civiltà industriale e urbana.

Page 34: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Futurismo

È un movimento di avanguardia che ha risonanza europea.

Esprime il bisogno di vivere globalmente e totalmente la contemporaneità, con una carica dirompente e iconoclasta verso il passato, con un atteggiamento polemico e provocatorio:

Vuole programmaticamente dare una risposta al passatismo della tradizione, coinvolgendo la totalità degli aspetti della cultura e dell’arte.

Vuole porsi come modo di sentire e di vivere, sintonizzandosi con le espressioni tipiche della vita moderna nelle sue manifestazioni più vistose: tecnica, industria, macchina, velocità, pubblicità, città.

Page 35: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Tommaso Filippo Marinetti, Zang Tumb Tumb, 1914, poemetto ispirato all’assedio di Adrianopoli durante la guerra bulgaro-turca

Page 36: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La rivoluzione formale

Sul piano tecnico-formale il Futurismo incide profondamente linguisticamente e letterariamente:

- distruzione della sintassi, della punteggiatura, dell’aggettivo (qualificativo), dell’avverbio, della letteratura dell’io, del ‘come’, ‘quale’, ‘simile a’:

uomo-torpediniera e non ‘uomo simile a una torpediniera’

- recupero e uso dell’onomatopea, dell’analogia, del verbo all’infinito, del verso libero, delle parole in libertà, dello sperimentalismo grafico.

Page 37: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

37

1.1. Bisogna distruggere la sintassiBisogna distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso, come nascono.

2. Si deve usare il verbo all'infinitoverbo all'infinito

3. Si deve abolire l'aggettivoabolire l'aggettivo, perché il sostantivo nudo conservi il suo colore essenziale. evitare l’aspetto meditativo

4. Si deve abolire l'avverbioabolire l'avverbio

5.5. Ogni sostantivo deve avere il suo doppioOgni sostantivo deve avere il suo doppio analogiaanalogia

Page 38: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

38

6.6. AbolireAbolire anche la punteggiaturala punteggiatura… Per accentuare certi movimenti e indicare le loro direzioni, s'impiegheranno segni della matematica: + - x : = > <, e i segni musicali. espressione della continuità

7.7. Superamento dellSuperamento dell’’ analogia analogia immediataimmediata

8.8. Non vi sono categorie d'immagini Non vi sono categorie d'immagini (ovvero non c’è necessaria unità di (ovvero non c’è necessaria unità di campo semantico)campo semantico)

Page 39: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

39

9. … bisogna dare la catena delle analogiecatena delle analogie …10. … bisogna orchestrare le immagini disponendole

secondo un maximum di disordinemaximum di disordine.. dinamismo della realtà che irrompe con dinamismo della realtà che irrompe con violenzaviolenza

11. Distruggere nella letteratura l'Distruggere nella letteratura l'««ioio»,», cioè tutta la psicologia. “abolizione” dell’uomo  a favore della materia       

Page 40: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

40

Bisogna introdurre nella letteratura tre elementi Bisogna introdurre nella letteratura tre elementi che furono finora trascurati:che furono finora trascurati:

         1. il rumoreil rumore (manifestazione del dinamismo degli oggetti);

         2. il pesoil peso (facoltà di volo degli oggetti);         3. l'odorel'odore (facoltà di sparpagliamento degli oggetti)

SINESTESIA SINESTESIA portata agli portata agli estremiestremi

Page 41: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Aldo Palazzeschi (1885-1974)

Pseudonimo di Aldo Giurlani.La sua produzione abbraccia un arco vastissimo toccando esperienze lontane fra loro.

Periodo crepuscolare: I cavalli bianchi (1905), Lanterna (1907), Poemi (1909)

Periodo futurista: L’incendiario (1910), il romanzo Il codice di Perelà (1911), il manifesto Il Controdolore (1914).

La prima guerra mondiale chiude tutto un periodo della produzione di Palazzeschi.

Del 1934 è il romanzo Sorelle Materassi, del 1948 I fratelli Cuccoli.

Page 42: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

La fontana malata

Clof, clop, cloch,cloffete,cloppete,clocchette,chchch...È giù,nel cortile,la poverafontanamalata;che spasimo!Sentirlatossire.Tossisce,tossisce,un pocosi tace...di nuovo.Tossisce. Mia poverafontana, il male

che haiil cuoremi preme.Si tace,non gettapiù nulla.Si tace,non s'oderumoredi sortache forse...che forsesia morta?OrroreAh! No.Rieccola,Ancoratossisce,Clof, clop, cloch,cloffete,cloppete, chchch...La tisil'uccide.

Dio santo,quel suoeternotossiremi famorire,un pocova bene,ma tanto...Che lagno!Ma Habel!Vittoria!Andate,correte, chiudetela fonte,mi uccidequel suoeterno tossire! Andate,mettetequalcosaper farla

finire,magari...magarimorire.Madonna!Gesù!Non più!Non più.Mia poverafontana,col maleche hai,finiscivedrai,che uccidime pure.Clof, clop, cloch,cloffete,cloppete,clocchete,chchch...

Aldo Palazzeschi, Poemi

Page 43: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Aldo Palazzeschi (1885-1974)

Letterato dalla personalità originale, Palazzeschi sfugge a una precisa identificazione con un movimento.

Nella prima produzione poetica ritorna il mondo caro ai crepuscolaricrepuscolari, ma il poeta toglie a quei temi la tenerezza e la malinconia, per sostituirvi la vocazione al riso. La funzione del poeta, ridotto a un saltimbanco dell’anima, viene ribaltata nel grottesco e nel ridicolo e il poetare non è altro che un divertimento.

Del futurismofuturismo Palazzeschi rifiuta l’esaltazione della velocità e della macchina, la celebrazione della guerra sola igiene del mondo.Accoglie invece lo sperimentalismo delle onomatopee, delle immagini e delle parole in libertà, l’avversione al romanticismo sentimentale, all’estetismo. La sua produzione è tutta intrisa del tono ironico e burlesco.

Page 44: 1 Claudia Chellini I DINTORNI DELL’ARTE 2012/2013 Fatta l’Italia, facciamo gli italiani! Fra letteratura autoriale e popolare. Percorsi di costruzione

Aldo Palazzeschi (1885-1974)

Bisogna abituarsi a ridere di tutto quello di cui abitualmente si piange… l’uomo non può essere

considerato seriamente che quando ride… Bisogna educare al riso i nostri figli, al riso smodato, più

insolente, al coraggio di ridere rumorosamente… Sviluppare […] quell’istinto utile e sano che ci fa ridere di un uomo che cade per terra e lasciarlo rialzare da sé comunicandogli la nostra allegria.