01 natale 2017 - antica abbaziale di sant'apollinare · buon natale. buon…..tutto a tutti...
TRANSCRIPT
NATALE 2017
s.apollinare piedicastello
Notiziario Parrocchiale …esce quando riesce…
CARISSIMI,sono stato invitatoabuttar giùdue righeperquestoNotiziariodiNatale. La cosa,comebensapete,disolitononmiriescedifficile;cominciocon“Carissimi”…epoigiùegiù.Solochequestavolta,dopo35“Natali”celebraticonvoi,èdiverso:nonperchéabbiasmesso di considerarvi carissimi, ma per il motivo che, dopo un bel tratto dicamminofattoinsieme(forseunpo’troppolungodapartemia…),lamiastradaoradivergedallevostre.
Tutti necessari. Nessuno insostituibile.
don Piero
Nonmisonoancorapresoiltempoperrispolverarericordi,volti,nomiedeventichehanno riempito di storia questa seconda metà della mia vita trascorsa aPiedicastello;nonsonemmenoselofarò,dalmomentochelacosapuzzaunpo’diconsuntivo,esisachequandosientranellaterzaetàsitendefacilmenteadesserepocoobiettivi.Megliolasciarealtempoeallecircostanzeilcompitodifarriaffiorareor questo or quello. Anche perché viviamo in un’epoca che predilige i colpid’acceleratorealle sostenelle zonediparcheggio:bilancievalutazioni sipotrannoanchefare,maaffidandolipoiallasabbiaoalvento,anzichéinciderlisullapietra.
Ciò non toglie, tuttavia, che quella che abbiamo fatto è stata comunqueun’esperienzadivita;inciòcheinsiemeabbiamocercatodirealizzarec’eravita,nonsolochiacchiere:vitaabbiamodato(ognunosecondolasuaindole)evitaabbiamoricevuto,nelsensodiattenzioni,collaborazione,saggezzaemoltoaltroancora.Neho beneficiato più io da parte di tutti voi che ognuno di voi da parte mia. E,credetelo,nonèunasviolinata,maundatodifatto.
Nonostante la mia natura (un po’… ursina), a mio modo ho cercato dicontraccambiarequelbene chemiè stato voluto,per cui l’espressione “carissimi”nonèmaistatasolounmodoconvenzionaleperiniziareunaletteraounmessaggio.
Ma proprio perché carissimi, so riconoscere i limiti di quello che posso dare e lanecessitàchealtrisubentrialmioposto.Iohopotutocondividereconvoiqualcosaditipicamentemio;chimisuccede,haqualcos’altroditipicamentesuodaoffrirvi.Inunprimotempoèumanoe inevitabile fareconfronti,macon l’andardel tempoèaltrettantonaturale superarequesta logicaeprendereattodel fattoche, seèpurverochetuttisiamonecessari,nessunoperòèinsostituibile.
Pernoipreti,propriocomepervoi,gliannipassano…esenonmoriamogiovani,daadulticheeravamodiventiamovecchi.
Ma per noi, come per voi, vi è qualcuno che non invecchia: quel Dio, nel qualecrediamo,rimanesempregiovane.Conlui,lerughepotrannosegnareinostrovolti,manondeturparelenostreanime.
ConquestacertezzavisalutotutticoncordialeaffettoeviauguroancoraunavoltaBuonNatale.
Buon…..Tutto a TuttiE’permeunabellaoccasionequesta,nelmioinizio
contuttivoicomeParroco,perpoterviraggiungere
con il mio più sentito grazie per l’accoglienza e
disponibilitàricevutadatutti.Viringraziodavverodi
cuoretutti.Mièstatopoianchechiestodiscrivere
un pensiero per l’occasione delle feste ormai
prossime e vi propongo poche righe sperando di
nontediarenessuno(naturalmenteognunoèlibero
disaltareapièpariquantohoscritto),secosìfosse
chiedoscusainanticipo.
AppenaarrivaunParroconuovo,laprimacosachecisichiede,naturalmentedopo
tuttelevariecuriositàsullasuapersonaelesueprediche,cosafarà?Checambierà
adesso?ComefaremoconunParrocoincomunioneconaltreParrocchie?
Behiononholarispostaatuttequestedomandecomehogiàdettoinpiùoccasioni
non possiedo neanche un piano pastorale già preconfezionato e pronto.
Costruiremoilpiùpossibileassiemetenendocontodiciòchegiàesisteeanche,che
nonpossiamopiùpensarci comeunasolaComunità,maappunto inCOMUNIONE
con lealtree ciò che si fao si decide inunavadirettamentea influenzareanche
tuttelealtre!Maquestonondevevenirlettocome“eccoadessoperdiamotutto,ci
cancellano come Parrocchia e via dicendo”, ma è una grande opportunità che il
Signorecidaperaprirciaglialtriecosìdiventareancorapiùcomunitàcristianache
cercadiseguireGesùCristo,perchéciòcheciaccomunaèGesùCristoenoncosao
noncosafacciamo.
Questo è un tempo di Grazia perché ci permette di rimettere al centro ciò che
veramenteèimportanteemagarichiederciilperchédelleiniziativechefacciamo.
Noiviviamononincambiamentodiepoca,mainunaEpocaNuova,comepiùvolte
ha detto papa Francesco. Cristo, la Sua Parola questo è ciò che ci rende davvero
liberiedasensoalnostroessereealnostrofare.
Conmec’èanchedonFrancescogiovaneeaitantesacerdotecheciaiutacontutte
lesuedoti,chesonomolte,soprattuttoconiragazzieigiovani;malesorpresenon
finiscono poiché per circa due anni ci aiuterà anche don Riccardo sacerdote di
Milano impegnato a Trento per studi e quando e comepuò fa vita comunitaria e
pastoralenellenostreComunità.
Oranonmidilungoaltrimentidiventonoiosoebarboso,permettetemidiaugurarvi
unBuonNataleeunNuovoAnnopienodisoddisfazioniegioie!
Ilvostroparroco
donMauroLeonardelli
Intervista a don MauroIltrattoprincipaledelsuocarattere? Qualesiailtrattoprincipaledelmiocaratterenonloso,perchéogni giornoè
unascopertaanchepermeperciò...avoilasentenza!
Ilsuoprincipaledifetto? Difetti moltissimi, bevo troppi caffè, ogni tantomi dimentico le cose, a volte
sono un po’ perso, corro troppo in auto e in moto; il più evidente è che
sicuramentenonsocantare…
Ilsuosognodifelicità? A dire il vero homolti sogni, quello di felicità è difficile,mame lo tengo nel
cuore.
Ilsuorimpianto? Sicuramentedinonaverstudiatodipiùquandopotevoedinonesserriuscitoa
manteneredeirapportiamicalichecoltemposisonodissolti.
L’incontrochelehacambiatolavita? Contantissimepersone,soprattuttoconunapersonachepurtroppooranonc’è
più;
Sognoricorrente? Sognoricorrenteèquellodicamminareliberoperlemontagne.
Lamateriascolasticapreferita? A dire il vero materia preferita a scuola è un problema perché non ero un
grandissimostudente,comunquemipiacevalastoria.
Viaggiopreferito? Mipiaceviaggiaremanonhounametapreferita:preferiscoscoprirepostinuovi
elasciarmiguidaredaessi.
Cittàpreferita? Nonamomoltolecittàperciònonnehodipreferite…
Ilpiattopreferito? Sono una buona forchetta emi lascio tentare damolti piatti, forse il purè di
patateèquellochepreferisco.
Ilsuoprimoricordo? Mammamia!Iricordisonomoltissimi,nonsopropriodirequalesiailprimo.
L’ultimavoltachehapianto?Questononsidice!...Manontantotempofa.
Libropreferitodisempre?Sicuramente"IlPiccoloPrincipe".
Lacanzonechefischiapiùspessosottoladoccia? Amo i Nomadi, soprattutto il periodo di Augusto Daolio; la canzone preferita
sicuramenteè“Lavitacheseduce”.
Senonavessefattoilmestierechehafatto?Pensocheavreifattoilmaestroelementareol’operaio.
Ilregalopiùbellocheabbiamairicevuto? Unbaciodaunapersona,chenonmisareimaiaspettato.
Intervista a don FrancescoIltrattoprincipaledelsuocarattere? Direilaserenità.Ilsuoprincipaledifetto? Sonounpo'troppoesigenteallevolte,siaconmestessocheconglialtri.Ilsuosognodifelicità? Tornare in Bolivia per un tempo abbastanza lungo, per poterla visitare con
calma(sononatoinBolivia).Ilsuorimpianto? Peroranonneho...L’incontrochelehacambiatolavita? Non mi viene in mente un incontro particolare, sicuramente i rettori del
seminario che ho avuto, don Renato e don Tiziano, sono stati due incontrimoltoincisiviesignificativi.
Sognoricorrente? Nonmeliricordoquasimaipurtroppo:ognitantohosognatodifumareperò!Lamateriascolasticapreferita? Spagnolo.Viaggiopreferito? InBolivia,l'annoscorso,quandocisonorimastoduemesipressounmissionario
trentino.Cittàpreferita? Roma:ècaoticaeaffascinante.Ilpiattopreferito? Cenesonoparecchi:lelasagneperòsuperanodipocolapizza.Ilsuoprimoricordo? Quandoavevo5anniehovistonevicare.L’ultimavoltachehapianto?Laseraprimadell'ordinazione,cheerail24giugno.Libropreferitodisempre?IlSignoredeglianelli:l'holetto2volteinteroecredoun'altraapezzi. Lacanzonechefischiapiùspessosottoladoccia? Nessunainparticolare,quellachecapitaSenonavessefattoilmestierechehafatto?Avreifattol'educatore,cheeraanziillavorocheperunannohofatto,primadi
cominciareilseminario.Ilregalopiùbellocheabbiamairicevuto? Lastolachemihannoregalatoimieiamici:èfattadivariestriscecolorate,ead
ognicolorecorrispondeunodiloro.
Una storia millenariaCos'è una “Parrocchia”? Il Codice di diritto canonico la definisce come unadeterminatacomunitàdifedelilacuicurapastoraleèaffidataadunproprioparroco.Hailsuocentronellacelebrazionedell'Eucaristiadomenicaleesvolgetuttaunaseriedi compiti: la catechesi dei ragazzi, la formazione di giovani e adulti, la pastoraledella carità, delle famiglie, degli anziani e dei malati, il coordinamento e lapromozionedeigruppi,delleassociazioniedeimovimentipresenti inparrocchiaemolti altri.Haancheun ruolo "anagrafico": atti dibattesimo,di confermazione,dimatrimonioedimortesonoconservatineisuoiarchivi.La storia della parrocchia di Sant’Apollinare èmovimentata, fatta di alti e bassi, etanto antica da affondare nelle nebbie del tempo. Secondo l'autorevole storicodell'arteNiccolòRasmo,lachiesadiSant'Apollinareavrebbeavutounruolodicentropastorale“abimmemorabili”.In realtànonpossiamoaffermare che la "Parrocchiadi Sant'Apollinare" inizi con ilprimo luogo di culto sorto a Piedicastello, quella cappelletta dotata di fontebattesimale, addossata all’antico muro teodoriciano risalente al sesto o settimosecolo.Nonèneppurepossibiledatarlaallachiesaromanicadell’annomille,suicuirestisialzal’attualecampanile,benchésiaragionevolepensarecheentrambiquestiedificifungesserogiàdacentropastoralepergliabitantideiterritoricircostanti.Certo è però che nel 12° secolo, quando la chiesa di Sant’Apollinare, “con le suecappelleepertinenze”,divieneproprietàdeiBenedettinidisanLorenzo,questisonotenuti ad assicurare la presenzadi un sacerdoteo di unmonacoper la cura delleanime.Magarinoneraancorapossibiledefinirlocome“parroco”malafunzionechesvolgeva vi si avvicinava molto. Le antichissime origini di parrocchia vengonoconfermate da un documento del 1245 nel quale si afferma “quod ecclesia S.Apollinarisestplebs…”nellaquale“celebratbaptisterium”e“habetsubsecapellasscilicet illam de Romagnano et Ravina”. Purtroppo, dal 1425, con la fine delmonasterobenedettinoormaidisabitatoeinrovina(delqualerimanevasololacasadell’abate,attualecanonica),Sant’Apollinareeisuoivastipossedimenti,daEgnafinoal Garda, finiscono alla Prepositura; e con i beni materiali passa al preposito delCapitolo della Cattedrale anche il titolo di parroco di Sant’Apollinare. Da allora lacura d’anime è affidata a sacerdoti “vicari” fino al 1967, quando un decretoarcivescovilesanciscelaseparazioneufficialedellaparrocchiadiSant’ApollinaredallaPreposituradelCapitolodellaCattedrale.Secoliesecolidivicende,quasiunmillenniodistoriadiunpastoreedelsuogregge:ungreggea tratti florido,altremoltomeno.Lastoriadel rione lovedepassaredabucolico borgo agricolo a terra di confine fra campagna e città, dalla qualePiedicastellononsièmaiconsiderataisolatamasemprebendistinta.Ilborgoèstatorifugiodeimiserabiliedeireietti,addirittura lazzarettodurante l'epidemiadipestedel1630,darioneoperosodizatterieri,pescatori,contadinielavandaieèdivenutoquartiereoperaio,doveil lavoroavevailcoloregrigiodellapolveredicementocheuscivacon il fumodallealteciminiere.Una lungastoria, cheha formatouna forte
componente identitaria di quartiere, fatta di tratti caratterizzanti comel’indipendenza,l’autonomia,l’orgoglio.Oggi,unnuovoeventodasegnarenellememoriestorichedelrione:Sant'Apollinareentraafarpartedell'UnitàPastoraleTrentoNord, insiemealleparrocchiediCristoRe,Solteri,VelaeMadonnadellaPace.Nulla di particolarmente drammatico, semplicemente il numero dei preti è incostante calo e non consente più di garantire a ciascuna parrocchia il proprio"esclusivo"pastore.Tuttaviaènecessarioprendereattodelsegnodeitempi:ifedelisono sempremenonumerosi, i laici disposti a farsi carico di qualche incombenzapastoralesemprepiùrari,lafacilitàdispostamentorendeilconfinedelleparrocchiemolto più labile, spesso legato più a fattori di affezione che di competenzastrettamenteterritoriale.Eppureperilquartiereèunasvoltaepocale:superareilproprioisolamento,anchefisico, segnato dall’Adige che lo separa dal resto della città. È quindi tempo per i“pedecasteloti” di dare vita ad una profonda revisione delmodo di pensare: è ilmomento di varcare i ponti e unire le forze a quelle degli altri, per coordinare almegliolavitapastorale,maancheaffinchéivarigruppiabbianoinumeriperviverepienamentelaloromissione.L’obiettivo a lungo termine è l’integrazione delle varie comunità ma sempre nelrispettodellasoggettivitàdiogniparrocchia,conlepropriestorieetradizioni.Senzaprevaricazionimavalorizzandolerisorsediognunapergiungereinfineacamminareinsieme.
PIEDICASTELLO - SANT’APOLLINARE
CRISTO RE
CAMPO TRENTINO - MADONNA DELLA PACE
RONCAFORT - SANT’ANNA
VELA - SS COSMA E DAMIANO
SOLTERI - S. SISINIO MARTIRIO ALESSANDRO
Il sacramento della Confermazione Sabato 4 novembre, durante la Messa prefestiva, nella nostra Chiesa, è statoconferitoairagazzipiùgrandiilsacramentodellaCresima.AssiemealVescovodonLauro, hanno concelebrato il nostro parroco don Mauro, don Francesco, padreFrancesco (un frate francescano cugino di uno dei cresimandi) e don Piero che ètornato per salutare i ragazzi e prendere parte a questa celebrazione che cadevanelladatapresceltaper festeggiare l’anniversariodelladedicazionedellaChiesadiSant’Apollinare.Lacelebrazioneè stata solenneepartecipata,animatadal coroedaiventi ragazziche,dopoivariincontrielevarieesperienzefattesoprattuttonelcorsodell’ultimoanno,hannoportatoatermineilloropercorsodicatechesi.Oltreagliusualiincontri,infatti, negli ultimimesi hannopartecipato ad un ritiro sulDoss Trento assieme adon Francesco e hanno aderito ad un progetto di solidarietà per i profughi e lefamiglieindifficoltà:èstataorganizzataunaseratadurantelaqualeèstatoinvitatounprofugosiriano,cheharaccontatoairagazzieallelorofamiglielasuaesperienzadiarrivoinItaliaeledifficoltàchehaincontrato.In questi anni sono stati accompagnati nel loro percorso dalle catechiste Rosy,Claudia, Nadia e Irene, che al termine della celebrazione hanno ringraziato esalutatoconaffettoilororagazzi,nellasperanzacheorapossanocontinuarequantocominciatoassieme.AnchenoiauguriamolorodiproseguireconserenitàecostanzanelloropercorsodiFede.
«Non fare nulla di male non basta, perché Dio non è un controllore in cerca dibigliettinontimbrati».LohadettoilPapanell'omeliadellamessainoccasionedellaGiornatamondialedeipoveri.Una giornata di festa con i poveri, tutta dedicata a loro, dal Vaticano al resto delmondo. Papa Francesco ha celebrato la prima Giornata Mondiale dei Poveri cheaveva istituito esattamente un anno fa, a conclusione del Giubileo dellaMisericordia. Le sue parole sono state un nuovo appello a non cadere nella"indifferenza", a "non girarsi dall'altra parte" e neanche a "sdegnarsi di fronte almalesenzafarenulla".Perchénonbastaessereinregola,"nonfarenulladimale","Diononèuncontrollore incercadibigliettinon timbrati"mamisurerà inbaseaquanto ciascuno è capace di dare agli altri. E allora i poveri sono per tutti unaoccasione di conversione, "sono il nostro passaporto per il paradiso". Queste leparolepronunciateinunabasilicavaticanapiena:settemilalepersonepresentiallamessa,lamaggiorpartedellequalipoveri,migranti,senzacasa,personeindifficoltà.E accanto a loro i tanti volontari che, anche lontano dai fari mediatici di questagiornata,ognigiornoprestanoilloroservizioaccantoachièindifficoltà.
Giornata dei poveri. Il Papa: “Non fare nulla di male non basta”
Poi il pranzo in un'Aula Paolo VI completamente trasformata per l’occasione. Tavoli tondi apparecchiati in maniera elegante ma sobria e un menù firmato dallo chef Sergio Dussin. Quando entra il Papa è un tripudio di entusiasmo: chi lo abbraccia, chi lo bacia, chi chiede di farsi una foto con lui.
L'omissione è "il grande peccato nei confronti dei poveri. Qui assume un nomepreciso:indifferenza",avevadettoilPapanell'omeliadellamessainbasilica."Èdire: 'Nonmi riguarda,nonèaffarmio,ècolpadellasocietà'.Ègirarsidall'altrapartequandoilfratelloènelbisogno,ècambiarecanaleappenaunaquestioneseriaci infastidisce,èanchesdegnarsidi frontealmalesenzafarnulla.Dio,però,noncichiederà se avremo avuto giusto sdegno, ma se avremo fatto del bene". I poverihannounpostospecialenelcuorediDio:"Questifratellipiùpiccoli,daluiprediletti,sono - ha detto ancora Francesco - l'affamato e l'ammalato, il forestiero e ilcarcerato, il povero e l'abbandonato, il sofferente senza aiuto e il bisognososcartato".Eallora"questa-sottolineailPapa-èlaverafortezza:nonpugnichiusiebraccia conserte,mamani operose e tese verso i poveri, verso la carne ferita delSignore".
trattodalquotidianoAvvenirelunedì20novembre2017
Due chiacchere con Rita e Diego UnavitaaserviziodellaComunità
nella Parrocchia di S. Maria in Rovereto. Così è iniziato il mio impegno come
animatrice nella catechesi per adolescenti e ragazzi, segretaria della Parrocchia,
aiutonellepuliziedellachiesaepuntodiriferimentoperibisognosi.Almiofianco
erasemprepresenteDiego,disponibilepertuttelenecessitàtecnicheincanonicae
all’oratorio.ConLuiabbiamoorganizzatovaricampeggiestiviefuproprioconl’aiuto
dell’impresa del papà di Don Sergio cheDiego riuscì a ristrutturare lamalga del
Vallon inVald’Algonecheperanniè statadata inusoallaParrocchia.Nel1981è
arrivatoDonPieroeancheconluiècontinuatounbelrapportodicollaborazionee
amicizia.UnodeisuoiprimieimportantiprogettisonostateleComunitàEcclesialidi
Basechemihannovistaanimatriceperunaventinadianni.
La vostra casa è sempre stata aperta e accogliente, come avete realizzatoquesto desiderio di mettervi a disposizione di chi era bisognoso di affetto esostegno? Abbiamo accolto in casa, via via negli anni, cinque ragazzi in difficoltà,
sempre in contatto con le Assistenti Sociali, senza chiedere interventi economici
dall’EntePubblico.E’ statoun lungoperiodo intensoper impegno edisponibilità,
ma ricco di soddisfazioni. Grazie a ciò siamo diventati “nonni”, abbiamo
accompagnatoall’altareuna“nipote”eorasiamoperfino“bisnonni”. Diegoèstato
responsabile della mensa dei Frati Cappuccini per gli immigrati ed è tutt’ora in
servizioattivoecollaboriamoancheconlaCaritasDiocesana.
Sonopassatimoltianniesieteancorain“trincea”? Ora,chenonpossiamopiùdisporredellanostrapienaenergia,continuiamo
conlostessostiledivita:fiduciainDioenelprossimochecerchiamodiaiutare in
moltimodi,conl’ascolto,ilconsiglio,ladisponibilitàpertuttoepertutti.
Da tutta la parrocchia un sentito ringraziamento per il vostro continuo edisinteressatoimpegno.
In cheannoseiarrivataconDiegoaPiedicastello?Siamoarrivatinellontano1966dal
rionediCristoReesubitocisiamo
messialserviziodellaComunità. Il
parroco era don Renzo e ci siamo
inseritineipiccoligruppidiascolto
del la Parola d i Dio, da lu i
organizzati.DonLionelloèarrivato
nel1971eavevacomecappellano
quelDonSergio cheoraèDecano
Due chiacchiere con Cesira Abram
Classe 35 nasce a Ronzone da mamma Ziller e papà Abram, famiglia che da
generazionièsoprannominata“iPapi”,eabita inquellacasacosìgrande,chiamata
Vaticano,dovestalleecantinerichiamanolecatacombe.Èunabambinacheviveil
paese, gioca a campana, a nascondino e ama saltare sul fieno in soffitta stando
attentaanonfarsiscoprire.Epoic'èilmesedimaggio,dopoilrosariosirimanein
piazzaagiocarema,guairientraretardio...
Arriva un'altra telefonata, è la figlia Franca che è arrivata a destinazione; sono
premurosieattenti i sui figlie leiècontentadiaverlivicini:nehoavuti4midice,
unoèmortocheaveva3mesi,lochiamol'angioletto.
A16annivaaPadovacomebabysitterdaunafamigliacheinestatefaunmesedi
vacanzaadArenzanoeunoaMolveno,lìconosceràilfuturomarito.Viaggiodinozze
a Parigi, il padre per autorizzare la figliaminorenne passa da un ufficio all'altro a
metterefirmetant'ècheaduncertopuntoesclama“parcheasposarmesiami!”,
macolpassaporto...altriguai:qualcheannofadovevaandareinTerraSanta,arrivati
all'aeroportoscoprediaverpresoquellodelmarito:terroreallostatopuro,sangue
inacqua,gambechefangiacomogiacomo...mentrestarientrandoaTrentolafiglia
Carla le trova un volo da Bergamo per il giorno dopo. A tutto oggi Cesira non sa
spiegarsicomeabbiaavuto la forzaperaffrontareunacosadelgenere, leicheper
colpa del cognome viene interrogata neanche fosse una terrorista, sia prima di
partiredaBergamocheinIsraeletant'èchedonPieroaduncertopunto,ledisse:-
Adesso Cesira noi nem e te lassen chi. Scherzava sicuramente il Don perché non
avrebbemailasciatoalMossadunacollaboratricediquestocalibro.
Èungioiapotersialzarealmattinoe ringraziare ilSignoremanonsempreè facile
anzi,avolteèpropriodifficilepregare-maperpregarecisonoglialtri–mihadetto
don Piero-gli ammalati devono pensare a curarsi-. L'esperienza vissuta in questo
periodosegnatodallamalattia“stabruttabestia”me lohaconfermato;hosentito
fortelavicinanzaelapreghiera“deimeparrocchiani”cheringrazioeaDiopiacendo
torneròprestoatrovare.
Unpostoinparrocchiaperlei,figliadeiPapinatae
vissutanelVaticano,eradovuto.
Non parlo di nepotismo o affari economici tipici
dellaChiesadeltempopassatomadiCesira,quella
signora che si èmessa a disposizione per portare
una parola a malati e anziani ed ha accettato di
essere “intervistata” pur domandandomi “Ma
perché proprio io? È da un anno che non faccio
niente”
Edeccomiacasasua, squilla il telefono,èAndrea
suo figlio,quando sa che lamammaprepara certi
piatti, trippe alla parmigiana in questo caso, si
invitaacena.
Caro don Pierodalla notizia della tua partenza hai ascoltato tanti discorsi, pieni di attestazioni distima,lamentazioniperiltuotrasferimento,riepiloghidituttoquellochesonostatiituoi trentasei anni a Sant’Apollinare. Ora ti tocca anche questo, da parte del tuocomitatodiredazionemapercontodituttalacomunità.
È stato lungo il tratto di strada che abbiamo percorso con te: un camminoimpegnativoed intenso,avolteanche faticosoperché, se il rionee i suoiabitantisono noti per il carattere sanguigno e anarchico è vero che anche tu, quanto apersonalità“importante”nonscherzi. Intantotempononsonomancatedifficoltà,incomprensioni, periodi di stanca. Ma altrettanti sono stati i momenti diriconciliazione,dichiarimento,didesideriocomunedifare.
Leiniziativechelaparrocchiahavistoinquestidecennisonotalietantechenonènemmenoilcasodiprovareafarneunelenco.Possiamoperòdireconcertezzacheilcamminoincuicihaiaccompagnatoèstatounpercorsodicrescitapersonaleperognunoecollettivoper lacomunità,unpercorsonelquale tu sei stato laburberaguida, attenta, tollerante, comprensiva: accoglientenei confrontidi tutti, ciascunonellasuadiversità.
Caro don Piero,la storia di una comunità è fatta di ritmi, è segnata da fatti che accadono nellaquotidianità,cosesempliciecomplicatecomelavitadiognunodinoi. Intrentaseiannitantaacquaèpassatasottoilnostroponte,tantavitapertuttinoi:quotidianitàmaancheeventiunici,irripetibili,chelascianounsegnoprofondo.Lanascitadiunfiglio, il matrimonio, la perdita di una persona cara. Ricordi preziosi, speciali, deiqualifaisempreparteanchetu.Gioieedolori,cheimmancabilmentesiintreccianoconlavitadiunsacerdotecheditutticondivideimomentifelici,asciugalelacrimee raccoglie le confidenze.Quanto ascolto ci hai riservato, col tuo orecchio un po'sordomachehasempresentitobenissimotuttoquellocheciascunodinoivolevaaffidarti.
Caro don Piero,Inutilenegare, per il rioneèunduro colpo. Trentasei anni nella stessaparrocchiagenerano un legame forte, fatto di impegno, condivisione, solidarietà, complicità,amicizia,affetto.Cimancheranno le tue prediche che smuovono le coscienze, la tua attenzione alrito,cheharesosempreprezioseedemozionantilesolennitàcristiane.Perfortunanoncimancheràlatuapresenzaruvidaeautentica,vistocherimaniadabitarequifranoi,nellatuacanonica.
Grazie don Piero,peraveresserestatopartediquestacomunitàepercontinuareadesserlo.
Preparazione al NATALE e FESTIVITA’ NATALIZIEDOMENICA24DICEMBREIVDOMENICADIAVVENTOORE8RONCAFORTORE9.30S.APOLLINAREORE10MADONNADELLAPACEORE10.30CRISTOREORE11SANTIMARTIRI(SOLTERI)DOMENICA24DICEMBRENOTTEDINATALEORE20.00VEGLIAES.MESSADELLANOTTEDINATALEAVELAORE21.30S.MESSADELLANOTTEAISANTIMARTIRI(SOLTERI)ORE22VEGLIAE22.30S.MESSADELLANOTTEAS.APOLLINAREORE22.30S.MESSADELLANOTTEACRISTOREORE24S.MESSADELLANOTTEAMADONNADELLAPACELUNEDI’25DICEMBRENATALEORE8RONCAFORTORE9.30S.APOLLINAREORE10MADONNADELLAPACEORE10VELAORE10.30CRISTOREORE11SANTIMARTIRI(SOLTERI)ORE17.30CRISTOREORE19SANMASSIMILIANOKOLBE(CENTOCHIAVI)MARTEDI’26DICEMBRESANTOSTEFANOORE10CRISTOREORE9.30SANTIMARTIRI(SOLTERI)ORE20.15S.APOLLINAREDOMENICA7GENNAIOORE15,00AISOLTERIincontroperlefamigliechehannocelebratoibattesiminel2017
Confessioni per i ragazzi della Catechesi SOLTERI: MERCOLEDI’13dicembreore17PERIRAGAZZIDELLEELEMENTARI MERCOLEDI’13dicembreore18PERIRAGAZZIDELLEMEDIE
CRISTORE: GIOVEDI’14dicembreore16.30PERIRAGAZZIDELLEELEMENTARI GIOVEDI’14dicembreore18PERIRAGAZIDELLEMEDIE
VELA: VENERDI’15dicembreore17PERTUTTIIRAGAZZIDELLACATECHESI
S.APOLLINARE: SABATO16dicembreore16PERTUTTIIRAGAZZIDELLACATECHESI
http:/www.santapollinare.tn.it
Preparazione al NATALE e FESTIVITA’ NATALIZIEChiesa Sant’Apollinare Lunedì 18 ore 15,00 S. Messa per gli anziani (salone S. benedetto)Martedì 19 ore 20.15 S. Messa (Salone S. Benedetto)Giovedì 22 ore 16,00 S. Messa (Salone S. Benedetto)Sabato 23 ore 15,00 - 17,00 Confessioni;Sabato 23 ore 17.30 S. Messa prefestiva (chiesa)Domenica 24 ore 9.30 S. Messa (chiesa)Domenica 24 ore 17.00 preghiera e canti con i bambini della catechesi Domenica 24 ore 22,00 Veglia - ore 22.30 S. Messa della Notte Lunedì 25 ore 9.30 S. Messa (chiesa) Martedì 26 ore 20.15 S. Messa (chiesa) Domenica 31 ore 9.30 S. Messa e canto del Te Deum di ringraziamentoLunedì 1 ore 9.30 S. Messa (chiesa) Venerdì 5 ore 17.30 S. messa prefestiva (chiesa)Sabato 6 ore 9.30 S. Messa (chiesa) Sabato 6 ore 14.30 celebrazione per le famiglie giovani e benedizione
dei bambini piccoli,Domenica 7 ore 9.30 alla S. Messa Celebrazione Battesimale;
S.APOLLINARE - PIEDICASTELLO: notiziario della Parrocchia di Sant’Apollinare - Trento - Dicembre 2017 Comitato di redazione:
don Piero Rattin, Franca Franceschini, Gianfranco Bernardinatti, Giovanni Plotegher, Giuliana Bassi, Eva Gasperetti
Redazione: 38122 TRENTO - Piazzetta Sant’Apollinare, 3 tel. e fax 0461/235625 e-mail: [email protected] - sito internet: http://www.santapollinare.tn.it
Confessioni individuali nelle varie chiese MERCOLEDI'20dicembreore20inDUOMOcelebrazionecomunitariadellaPenitenzaconpossibilitàdelleconfessionipresiedutadall’arcivescovomons.LauroTisi
VENERDI’ 22dicembreore9.30-22e17.30-20aCRISTOREVENERDI’ 22dicembreore9-11e17.30-20SANTIMARTIRI(SOLTERI)SABATO 23dicembreore8.30-10aRONCAFORTSABATO 23dicembreore9.30-11e15-18ACRSITORESABATO 23dicembreore9.30-11SANMASSIMILIANOKOLBE(CENTOCHIAVI)SABATO 23dicembreore10-11.30aMADONNADELLAPACESABATO 23dicembreore15-17aS.APOLLINAREDOMENICA 24dicembreore15-17aCRSITOREDOMENICA 24dicembreore15-17SANTIMARTIRI(SOLTERI)