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Bortolami – Di Molfetta s.r.l.

VARIANTE PARZIALE 14 AL P.R.G.C. VIGENTE APPROVATO CON D.G.R. N. 62-2471 DEL 27/07/2011

PROGETTO PRELIMINARE

RELAZIONE GEOLOGICA DI DETTAGLIO PER LE AREE DI NUOVO INSEDIAMENTO ELABORATO G8.3

COMUNE DI RIVALTA DI TORINO Giugno 2019

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revis. n. data oggetto revisione 00 21/06/19 prima emissione.

I N D I C E

1.  PREMESSA ............................................................................................................................. 2 

2.  ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI AREALI PROPOSTI IN VARIANTE .......... 4 

VILLAGGIO AURORA - AREA S1 – B112 ................................................................................ 5 

VILLAGGIO AURORA - AREA S2 – B2.98, B2.99, S22 S23 ..................................................... 7 

VILLAGGIO AURORA - AREA BC11 – B2.97 e S1 .................................................................. 9 

TETTI PERENO - AREA E4 – B9.31 ........................................................................................ 11 

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1. PREMESSA

Nell’ambito della II^ Variante Generale al P.R.G.C., il Comune di Rivalta di Torino è stato

dichiarato adeguato al PAI con D.G.R. n. n. 62-2471 del 27 luglio 2011, pubblicata sul

B.U.R. n. 31 del 04/08/2011.

Con D.G.R. n. 8-2588 del 14 dicembre 2015, la Regione Piemonte, per la parte di territorio

di propria competenza, ha approvato il PGRA, che tuttavia non interessa le aree in oggetto.

Alla luce della nuova normativa sismica (D.G.R. n. 4-3084 del 12 dicembre 2011,

D.G.R. n. 7-3340 del 3 febbraio 2012, D.G.R. n. 64-7417 del 7 aprile 2014 e D.G.R.

n. 65-7656 del 21 maggio 2014), nell’ambito della Variante Strutturale n. 7, è stato

effettuare uno studio di Microzonazione Sismica (MS) di livello 1. Tale studio ha

ottenuto parere favorevole dal Settore Prevenzione Territoriale del Rischio

Geologico della Regione Piemonte (pervenuto al Comune tramite PEC il 22/06/15,

prot. n. 14923/64).

In particolare, la presente Variante al PRGC ha l’obiettivo di apportare puntuali modifiche

alle previsioni di piano, determinate da richieste avanzate da privati cittadini che

l’Amministrazione Comunale ha ritenuto fossero in linea con i principi di Piano. Gli

interventi in oggetto si localizzano sia a nord, che a sud del Torrente Sangone, che nella

frazione Pasta e includono interventi di valorizzazione del patrimonio comunale.

Per alcune delle suddette aree (n. 4 aree), in cui sono previsti interventi di completamento,

collocate in parte nel Villaggio Aurora (nord Sangone) e in parte in Tetti Pereno (Sud

Sangone), sono state predisposte, così come indicato dalla Circ. P.G.R. n. 7/LAP e

successiva N.T.E./99, delle schede monografiche contenenti l’analisi dettagliata degli areali

di nuovo impianto, in considerazione delle indicazioni fornite dagli elaborati geologici e

sismici disponibili. Gli estratti cartografici della carta di sintesi sono stati elaborati

utilizzando le tavole G9 e G10 approvate e alla scala 1:5'000, relative alla sovrapposizione

della carta di sintesi della pericolosità geomorfologica con le zone normative di PRGC.

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Di seguito vengono pertanto descritte in dettaglio le aree S1 - B112 (Villaggio Aurora), S2 -

B2.98, B2.99, S22 e S23 (Villaggio Aurora), BC11 - B2.97 e S21 (Villaggio Aurora) e E4 -

B9.31 (Tetti Pereno), tenendo conto dei contenuti del punto 3.2.7 della Circolare

n. 16/URE del 18/07/1989.

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2. ANALISI DI DETTAGLIO DEGLI AREALI PROPOSTI IN

VARIANTE

Questa fase dell’indagine prevede, così come indicato sulla Circ. P.G.R. n. 7/LAP, l’analisi

dettagliata delle aree denominate S1 - B112 (Villaggio Aurora), S2 - B2.98, B2.99, S22 e S23

(Villaggio Aurora), BC11 - B2.97 e S21 (Villaggio Aurora) e E4 - B9.31 (Tetti Pereno),

indicate sulle tavole di piano, in considerazione delle indicazioni fornite dagli elaborati

geologici e simici.

Sono pertanto state realizzate schede riferite alle singole aree dove vengono descritti lo

stato di fatto, la caratterizzazione tecnica, la pericolosità geomorfologica e le prescrizioni

normative che ne derivano.

Per ogni areale è stata evidenziata la perimetrazione sulla carta di sintesi della pericolosità

geomorfologica e dell’idoneità all’utilizzazione urbanistica alla scala 1:5.000.

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VILLAGGIO AURORA - AREA S1 – B112

Carta di sintesi (scala 1:5.000)

Stato di fatto Localizzazione: l’area è ubicata nel contesto del Villaggio Aurora, ad ovest di Via Rivoli, in un contesto già urbanizzato. In particolare, l’Amministrazione Comunale ha ritenuto utile valorizzare il lotto in proprietà, rendendolo edificabile per residenze private l’attuale area a servizi (S1), con destinazione a parcheggi pubblici, in una posizione residuale difficile da gestire e mantenere.

Quota: 320.0 m s.l.m. (media).

Uso del suolo: l’area attualmente risulta sgombera da edifici e parzialmente pavimentata nella porzione centrale, con una copertura a parto e/o piantumata sul perimetro.

Caratterizzazione tecnica

Geologia: I materiali che caratterizzano suolo e sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali mindeliani, sabbioso-ghiaiosi, con paleosuolo rossastro, molto argillificato (tipico ferretto), di potenza massima di 5-6 metri, formanti un alto terrazzo ondulato. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geomeccanico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.

Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia sub-pianeggiante e debolmente degradante verso sud-est; non risulta caratterizzata da fenomeni di dissesto.

Idrogeologia: Depositi ghiaioso-sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda; la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie.

Acclività: l’area si presenta sub-pianeggiante e sopraelevata rispetto alla viabilità circostante; rispetto alla quale si raccorda con modeste scarpate in terra, sistemate a verde.

Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva

Classe I

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dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40-50 m circa da una successione ghiaioso-sabbiosa e sabbioso-ghiaiosa, caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza massima di 5-6 m circa. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 2).

Pericolosità geomorfologica

Classe di pericolosità geomorfologica: ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14-01-08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17-01-18) deve accertare l'eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.

L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.

Prescrizioni normative

Per la classe I l'utilizzazione urbanistica è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche. Il progettista dovrà attuare tutte le verifiche necessarie ad evidenziare eventuali pericolosità alla scala locale ottemperando a quanto previsto dalla normativa vigente, adottando le eventuali soluzioni tecniche atte a superare le limitazioni. Nel corso dell’indagine geologico-tecnica approfondita andrà anche verificata la profondità della falda e la sua oscillazione stagionale, in modo da normare l’eventuale realizzazione di interrati.

Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.

Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.

Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.

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VILLAGGIO AURORA - AREA S2 – B2.98, B2.99, S22 S23

Carta di sintesi (scala 1:5.000)

Stato di fatto Localizzazione: l’area è ubicata nel contesto del Villaggio Aurora, ad ovest di Via Rivoli e a nord di Viale Aurora, in un contesto già urbanizzato. In particolare, l’attuale area risulta a destinazione “verde a parco e giardini di quartiere” non attuata, sia per le notevoli spese necessarie per attrezzare un’area di tale ampiezza sia perché non è emerso dai residenti di Villaggio Aurora il fabbisogno di aree comuni. Nell’ambito della Variante se ne propone la trasformazione a destinazione residenziale, valorizzando una proprietà comunale. La Variante prevede due nuovi SUE a destinazione residenziale (B2.98 e B2.99), con doppio accesso carraio a nord-ovest e ad est, oltre ad un accesso pedonale pubblico in proseguo di Via Domodossola. Il SUE a nord dovrà occuparsi della risistemazione dell’area carrabile a nord, con la realizzazione di una nuova rotatoria, mentre entrambi i SUE dovranno realizzare due nuove aree a servizi con destinazione a parcheggio, in attestamento delle rispettive fondiarie (S22 e S23).

Quota: 319.5 m s.l.m. (media).

Uso del suolo: l’area risulta attualmente a prato, con alcune porzioni occupate da vegetazione arborea ed arbustiva, sgombera da edifici.

Caratterizzazione tecnica

Geologia: I materiali che caratterizzano suolo e sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi glaciali mindelliani, sabbioso-ghiaiosi, con paleosuolo rossastro completamente argillificato (tipico ferretto), di potenza massima di 5-6 metri. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geomeccanico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.

Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso est, sud-est e delimitata da una modesta scarpata rispetto agli edifici presenti nella porzione sud e sud-occidentale. L’area non risulta caratterizzata da fenomeni di dissesto.

Classe I

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Idrogeologia: Depositi glaciali a granulometria molto eterogenea, in abbondante matrice limoso-argillosa, a scarsa permeabilità; possono contenere modeste falde idriche di carattere locale.

Acclività: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso est, sud-est e delimitata da una modesta scarpata rispetto agli edifici presenti nella porzione sud e sud-occidentale.

Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40-50 m circa da una miscela di ciottoli, ghiaie, sabbie e argille (depositi glaciali), caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza massima di 5-6 m circa. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 3).

Pericolosità geomorfologica

Classe di pericolosità geomorfologica: ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14-01-08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17-01-18) deve accertare l'eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.

L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.

Prescrizioni normative

Per la classe I l'utilizzazione urbanistica è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche. Il progettista dovrà attuare tutte le verifiche necessarie ad evidenziare eventuali pericolosità alla scala locale ottemperando a quanto previsto dalla normativa vigente, adottando le eventuali soluzioni tecniche atte a superare le limitazioni. Nel corso dell’indagine geologico-tecnica approfondita andrà anche verificata la presenza di falde locali e la profondità della falda principale e le oscillazioni stagionali, in modo da normare l’eventuale realizzazione di interrati.

Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.

Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.

Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.

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VILLAGGIO AURORA - AREA BC11 – B2.97 e S1

Carta di sintesi (scala 1:5.000)

Stato di fatto Localizzazione: l’area è ubicata nel contesto del Villaggio Aurora, a nord di Viale Aurora e ad est di Via Pragelato, in un contesto già urbanizzato. In particolare, l’attuale area ad oggi ricadente in zona BC1 “Parte del territorio per l’edilizia economica e popolare”, su richiesta del proprietario, viene ricondotta alla zona urbanistica B2.9, soggetta ad interventi di trasformazione, condizionati dalla realizzazione di infrastrutture, di verde pubblico e di opere di sistemazione viaria. La Variante, pertanto individua un nuovo SUE, (B2.97) volto alla cessione di una porzione di strada pubblica e alla creazione di una nuova area a servizi (S21).

Quota: 324.0 m s.l.m. (media).

Uso del suolo: l’area attualmente risulta in parte pavimentata (porzione nord-occidentale) e in parte a prato, con ridotta vegetazione arborea ed arbustiva (porzione sud-orientale). Non ci sono edifici; la porzione nord-occidentale è parzialmente occupata da materiali edili e da alcune tettoie.

Caratterizzazione tecnica

Geologia: I materiali che caratterizzano suolo e sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi glaciali mindelliani, sabbioso-ghiaiosi, con paleosuolo rossastro completamente argillificato (tipico ferretto), di potenza massima di 5-6 metri. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geomeccanico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.

Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia sub-pianeggiante e debolmente degradante verso sud-est; non risulta caratterizzata da fenomeni di dissesto.

Idrogeologia: Depositi glaciali a granulometria molto eterogenea, in abbondante matrice limoso-argillosa, a scarsa permeabilità; possono contenere modeste falde idriche di carattere locale.

Classe I

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Acclività: l’area si presenta sub-pianeggiante e sopraelevata rispetto alla viabilità circostante; rispetto alla quale si raccorda con modeste scarpate in terra, sistemate a verde.

Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40-50 m circa da una miscela di ciottoli, ghiaie, sabbie e argille (depositi glaciali), caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza massima di 5-6 m circa. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 3).

Pericolosità geomorfologica

Classe di pericolosità geomorfologica: ricade nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14-01-08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17-01-18) deve accertare l'eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.

L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei corsi d’acqua e dei pozzi idropotabili.

Prescrizioni normative

Per la classe I l'utilizzazione urbanistica è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e sismiche. Il progettista dovrà attuare tutte le verifiche necessarie ad evidenziare eventuali pericolosità alla scala locale ottemperando a quanto previsto dalla normativa vigente, adottando le eventuali soluzioni tecniche atte a superare le limitazioni. Nel corso dell’indagine geologico-tecnica approfondita andrà anche verificata la profondità della falda e la sua oscillazione stagionale, in modo da normare l’eventuale realizzazione di interrati.

Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.

Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.

Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.

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TETTI PERENO - AREA E4 – B9.31

Carta di sintesi (scala 1:5.000)

Stato di fatto Localizzazione: l’area è ubicata in zona Tetti Pereno, a nord-ovest di Via Tetti Pereno, in un contesto già parzialmente urbanizzato. In particolare, l’attuale area risulta in area agricola E4 “Parte di pianura estensiva cerealicola”; l’Amministrazione Comunale, in considerazione del fatto che ad oggi il lotto risulta intercluso e non più destinato all’attività agricola, ritiene di accogliere la richiesta della proprietà di un cambio di destinazione verso quella residenziale (B9.31), assumendo i parametri della limitrofa area B9.3, che acquisisce il pedice 2.

Quota: 276.5 m s.l.m. (media).

Uso del suolo: L’area ad oggi risulta in parte utilizzata come area di cantiere dell’intervento “Villaggio Leyda” di strada Tetti Pereno.

Caratterizzazione tecnica

Geologia: I materiali che caratterizzano suolo e sottosuolo di questa zona sono costituiti da depositi fluviali e fluvioglaciali rissiani, sabbioso-ghiaiosi, con paleosuolo rosso-bruno argillificato (spessore variabile, fino ad un massimo di tre metri), sospesi sui depositi alluvionali antichi, medio-recenti ed attuali. Il paleosuolo, come dato generale, ha un comportamento scadente dal punto di vista geomeccanico, per cui se ne consiglia l’asportazione in fase di realizzazione delle fondazioni.

Geomorfologia e dissesto: l’area è caratterizzata da una morfologia degradante verso sud-est e non risulta caratterizzata da fenomeni di dissesto.

Idrogeologia: Depositi ghiaioso-sabbiosi ad elevata permeabilità con falda idrica a superficie libera profonda; la presenza di un paleosuolo argilloso in superficie può generare problemi di difficoltà di drenaggio superficiale e garantisce una protezione naturale ai fenomeni d'inquinamento trasmessi dalla superficie. Tale protezione si riduce localmente, lungo i corsi d'acqua per asportazione e seguente erosione del paleosuolo.

Classe I

Page 13: 00 21/06/19 prima emissione. - Rivalta di Torino · PROGETTO PRELIMINARE RELAZIONE GEOLOGICA DI DETTAGLIO PER LE AREE DI NUOVO INSEDIAMENTO ELABORATO G8.3 COMUNE DI RIVALTA DI TORINO

Bortolami – Di Molfetta s.r.l.

VARIANTE PARZIALE 14 AL P.R.G.C. VIGENTE APPROVATO CON D.G.R. N. 62-2471 DEL 27/07/2011

PROGETTO PRELIMINARE

RELAZIONE GEOLOGICA DI DETTAGLIO PER LE AREE DI NUOVO INSEDIAMENTO ELABORATO G8.3

COMUNE DI RIVALTA DI TORINO Giugno 2019

C:\Users\Utente\Box\BS_Lavori\19001BS-Comune-RivaltaDiTorino\2-Pr\Documenti\19001BS-PR-Schede di dettaglio G8.3_00.docx

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Acclività: l’area è caratterizzata da una morfologia sub-pianeggiante degradante verso sud-est.

Modello di sottosuolo ed effetti sismici attesi al suolo: il modello del sottosuolo deriva dalle indagini geognostiche analizzate in prospettiva sismica ed è costituito per 40-50 m circa da una miscela di ghiaie-sabbiose e sabbie-ghiaiose da consistenti a molto consistenti (depositi fluviali e fluvioglaciali), caratterizzata in superficie da depositi a granulometria fine di potenza media di 2,5 m circa. Seguono in profondità alternanze di livelli ghiaioso-sabbiosi e livelli limoso-argillosi, il cui spessore raggiunge almeno i 50 m. Nella Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (Livello 1), redatta ai sensi degli ICMS, l’area rientra in zone stabili suscettibile di amplificazioni locali (Zona 1).

Pericolosità geomorfologica

Classe di pericolosità geomorfologica: ricade prevalentemente nella classe I “Sono consentiti interventi sia pubblici sia privati. Lo studio geologico e geotecnico richiesto dal DM 14-01-08 (n.d.r. ad oggi sostituito dal DM 17-01-18) deve accertare l'eventuale presenza a scala locale di elementi di pericolosità geologica, nonché individuare le eventuali soluzioni tecniche di mitigazione che devono essere esplicitate in ambito di progetto esecutivo”.

L’area risulta esterna alle fasce di rispetto dei pozzi idropotabili, ma è lambita da un corso d’acqua artificiale (Bealera Duranza), che scorre lungo il perimetro sud-occidentale. Lungo il corso d’acqua andrà garantita una fascia di rispetto di assoluta inedificabilità, di ampiezza pari a 10 m (art. 96, lettera f del RD n. 523 del 25/07/1904) dal piede esterno del rilevato di contenimento ove esistente, oppure dal ciglio esterno della sponda, o dall’asse del manufatto per i tratti intubati. Tale fascia appartiene alla classe IIIa “Aree inedificate in cui è preclusa ogni nuova edificazione. Per gli edifici isolati eventualmente presenti sono possibili interventi di manutenzione, ristrutturazione, risanamento e adeguamento igienico-funzionale. In tali aree ricadono ambiti collinari ad acclività medio-elevata, aree di pianura esterne alla fascia B del PAI, fasce di rispetto delle scarpate e dei corsi d'acqua secondari.”

La Variante prevede la realizzazione di una nuova viabilità che si affaccia su via Enrico Mattei e che per permettere l’accesso alla nuova area edificabile B9.3 dovrà attraversare la Bealera Duranza. Il progetto dell’attraversamento andrà approvato dagli Enti competenti.

Prescrizioni normative

Per la classe I l'utilizzazione urbanistica è comunque subordinata all'esecuzione di uno studio geomorfologico, geologico, geotecnico e simico ispirato al D.M. 17/01/18, supportato da specifiche indagini geognostiche e simiche. Il progettista dovrà attuare tutte le verifiche necessarie ad evidenziare eventuali pericolosità alla scala locale ottemperando a quanto previsto dalla normativa vigente, adottando le eventuali soluzioni tecniche atte a superare le limitazioni. Nel corso dell’indagine geologico-tecnica approfondita andrà anche verificata la profondità della falda e la sua oscillazione stagionale, in modo da normare l’eventuale realizzazione di interrati.

Le soluzioni tecniche individuate andranno esplicitate attraverso un progetto esecutivo.

Gli eventuali interventi di salvaguardia che si rendessero necessari, non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all'edificabilità.

Andrà garantita una fascia di rispetto di assoluta inedificabilità, di ampiezza pari a 10 m lungo il corso d’acqua che costeggia l’area sul lato nord-est e gli eventuali progetti relativi ad opere di attraversamento del canale andranno approvati dagli Enti competenti.

Per completezza si rimanda alle Tavv. G7 e G9, oltre che alle norme contenute nell’Elab. G1.