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Deliberazione n. 10/2016/SCBOLZ/PRSS REPUBBLICA ITALIANA la CORTE DEI CONTI in Sezione di controllo per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol Sede di Bolzano composta dai magistrati: Josef Hermann RÖSSLER Presidente Marcovalerio POZZATO Consigliere Alessandro PALLAORO Consigliere Nella Camera di consiglio in data 12 dicembre 2016; VISTO l’art. 100, c. 2, della Costituzione; VISTO l’art. 79, c. 3, del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 di approvazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol; VISTO l’art. 6, c. 3-ter, del d.P.R. 15 luglio 1988, n. 305, e successive modifiche ed integrazioni, concernente norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per l’istituzione delle sezioni di controllo della Corte dei conti di Trento e di Bolzano; VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d.12 luglio 1934, n. 1214; VISTA la l. 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e di controllo della Corte dei conti; VISTA la l. 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3; VISTO l’art. 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006); VISTO l’art. 1, commi 3 e 7, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213; VISTO il regolamento (n.14/2000) per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e successive modifiche e integrazioni; VISTA la deliberazione n. 1/2016/INPR del 21 gennaio 2016 della Sezione di controllo della Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol, con sede a Bolzano, che ha definito il programma di controllo per l’anno 2016; 1

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Page 1:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

Deliberazione n. 10/2016/SCBOLZ/PRSS

REPUBBLICA ITALIANA

laCORTE DEI CONTI

inSezione di controllo per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol

Sede di Bolzano

composta dai magistrati:

Josef Hermann RÖSSLER PresidenteMarcovalerio POZZATO ConsigliereAlessandro PALLAORO Consigliere

Nella Camera di consiglio in data 12 dicembre 2016;VISTO l’art. 100, c. 2, della Costituzione;VISTO l’art. 79, c. 3, del d.P.R. 31 agosto 1972, n. 670 di approvazione dello Statuto

speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol;VISTO l’art. 6, c. 3-ter, del d.P.R. 15 luglio 1988, n. 305, e successive modifiche ed

integrazioni, concernente norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol per l’istituzione delle sezioni di controllo della Corte dei conti di Trento e di Bolzano;

VISTO il Testo Unico delle leggi sulla Corte dei conti, approvato con r.d.12 luglio 1934, n. 1214;

VISTA la l. 14 gennaio 1994, n. 20, recante disposizioni in materia di giurisdizione e di controllo della Corte dei conti;

VISTA la l. 5 giugno 2003, n. 131, recante disposizioni per l’adeguamento dell’ordinamento della Repubblica alla l. cost. 18 ottobre 2001, n. 3;

VISTO l’art. 1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266 (legge finanziaria per il 2006);

VISTO l’art. 1, commi 3 e 7, del d.l. 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012, n. 213;

VISTO il regolamento (n.14/2000) per l’organizzazione delle funzioni di controllo della Corte dei conti, deliberato dalle Sezioni Riunite della Corte dei conti in data 16 giugno 2000 e successive modifiche e integrazioni;

VISTA la deliberazione n. 1/2016/INPR del 21 gennaio 2016 della Sezione di controllo della Regione Trentino-Alto Adige/ Südtirol, con sede a Bolzano, che ha definito il programma di controllo per l’anno 2016;

VISTA la deliberazione n. 20/2016 della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti, che approva le linee guida per l’attuazione dell’articolo 1, comma 170, della legge n. 266/2005 relativamente al bilancio di esercizio 2015;

PRESA VISIONE della relazione inoltrata dal Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda Sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano in data 8 settembre 2016 (prot. n. 777) e 11 ottobre 2016 (prot. 800);

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Page 2:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

VISTE le deduzioni in data 29 novembre 2016 del Collegio dei revisori dei conti, nonché le note del Direttore generale dell’Azienda sanitaria (prot. 129260/16) e della Provincia autonoma di Bolzano (Ufficio Economia Sanitaria) in data 7 dicembre 2016;

VISTO il decreto n. 7/2016 del 12 dicembre 2016 con il quale il Presidente della Sezione di controllo di Bolzano ha convocato il Collegio per la data odierna;

SENTITI i Magistrati relatori;

PREMESSO CHE- la citata l. n. 266/2005 prevede l’adozione da parte delle Sezioni di controllo della Corte

dei conti di specifiche pronunce nelle ipotesi di constatate “gravi irregolarità”, fenomeno che appare rilevante, tra l’altro, “… se si tratta di violazioni alla normativa vincolistica statale inerente a questioni strettamente finanziarie e contabili, suscettibili di pregiudicare l’equilibrio di bilancio e di recare conseguenze tali da non consentire all’Ente di concorrere alla realizzazione degli obiettivi generali della finanza pubblica…” (del. della Sezione delle autonomie n. 18/2013);

- l’art. 1, c. 3, del d.l. n. 174/2012, convertito dalla l. n. 213/2012, ha previsto l’esame da parte delle Sezioni regionali di controllo della Corte dei conti dei bilanci preventivi e dei rendiconti consuntivi degli enti che compongono il Servizio sanitario nazionale, “con le modalità e secondo le procedure di cui all’art.1, commi 166 e seguenti, della legge 23 dicembre 2005, n. 266, per la verifica del rispetto degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento dall’art.119, sesto comma, della Costituzione, della sostenibilità dell’indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare, anche in prospettiva, gli equilibri economico-finanziari degli enti”;

- nel caso di accertamento da parte delle sezioni regionali di controllo di “…squilibri economico-finanziari, della mancata copertura di spese, della violazione di norme finalizzate a garantire la regolarità della gestione finanziaria”, o del mancato rispetto degli obiettivi posti con il patto di stabilità l’art. 1, c. 7, del d.l. n. 174/2012, convertito dalla l. n. 213/2012, prevede l’obbligo da parte degli Enti di adottare, entro sessanta giorni dalla comunicazione del deposito della pronuncia di accertamento, i provvedimenti idonei a rimuovere le irregolarità e a ripristinare gli equilibri di bilancio;

- si può considerare suscettibile di segnalazione all’Azienda sanitaria e alla Provincia autonoma di Bolzano ogni forma di irregolarità contabile anche non grave o meri sintomi di precarietà, al fine di promuovere le opportune misure correttive dei comportamenti di gestione, fermo restando che l’assenza di uno specifico rilievo su elementi non esaminati non costituisce di per sé valutazione positiva;

- l’art. 30 della l. 30 ottobre 2014, n. 161, relativa all’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione europea, ha disposto il rafforzamento delle funzioni di controllo attribuite alla Corte dei conti dagli articoli 100 e 103 della Costituzione, stabilendo che siano gli organi di controllo interno e di revisione contabile delle pubbliche amministrazioni i destinatari delle metodologie e delle linee guida emanate dalla Corte dei conti nell’esercizio delle funzioni di controllo;

- la Corte costituzionale, con sentenza n. 60/2013, ha affermato che il controllo affidato alla Corte dei conti “... si pone su un piano distinto da quello ascrivibile alle funzioni di controllo e vigilanza sulla gestione amministrativa spettanti alla Provincia autonoma di Bolzano…” e che il suddetto controllo della Corte dei conti sulla gestione economico-finanziaria non ”...preclude in alcun modo l’istituzione di ulteriori controlli riconducibili all’amministrazione provinciale ai sensi di quanto previsto dall’art. 79, terzo comma, del D.P.R. n. 670 del 1972…”, ponendosi le funzioni di controllo, rispettivamente affidate alla Corte dei conti e alla Provincia, “...su piani distinti, seppur concorrenti nella verifica delle condizioni di tenuta del sistema economico-finanziario nazionale”;

- il Patto per la salute 2014/2016, siglato in Conferenza Stato-Regioni in data 20 luglio 2014, ha previsto di far decorrere nella provincia di Bolzano l’operatività delle disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili, previste dal Titolo II del decreto legislativo n. 118/2011 e successive modifiche, dal 1° gennaio 2017;

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- con l’art. 23, c. 4, della l.p. 23 dicembre 2014, n. 11, come aggiunto dall’art. 9, c. 2, della l.p. 25 settembre 2015, n. 11 e sostituito dall’art. 3, c. 1, della l.p. 23 dicembre 2015, n. 18 sono state recepite le disposizioni di cui al Titolo II del citato decreto legislativo n. 118/2011, e successive modifiche e integrazioni, ai sensi del c. 4-octies dell’art. 79 dello Statuto d’autonomia, come inserito dalla lett. e), p. 4, dell’art. 1, c. 407, della l. 23 dicembre 2014, n. 190, con effetto dal 1° gennaio 2017 per la sola Azienda sanitaria;

- a decorrere dal 1° gennaio 2014 è stato introdotto il nuovo piano dei conti in recepimento della predetta disciplina contabile (del. n. 1593/2013 della Giunta provinciale) ed operato il relativo raccordo con gli schemi di bilancio ai sensi del decreto del Ministero della salute 20 marzo 2013 (direttive di contabilità generale prot. 607128 dell’11.11.2013, prot. 143062 del 28.2.2014, prot. 636080 del 13.11.2014, prot. 119726 del 27.2.2015 e prot. 153647 del 13.3.2015);

- non è stata istituita, ai sensi dell’art. 3 della l.p. 23 dicembre 2015, n. 18 e dell’art. 19 del citato d.lgs. n. 118/2011, la “gestione sanitaria accentrata” con il compito di gestire la quota del finanziamento sanitario di spettanza diretta provinciale.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

In sede di esame del questionario trasmesso dal Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano relativo al bilancio di esercizio 2015, redatto ai sensi dell’art.1, c. 170, della l. 23 dicembre 2005, n. 266, come integrato dall’art. 1, commi n. 3 e 7, del d.l. del 10 ottobre 2012, n. 174, convertito dalla l. 7 dicembre 2012 n. 213 è emerso, in particolare, quanto segue.

I. Risultanze ed equilibri del bilancio d’esercizio 2015L’anno 2015 vede l’avvio a livello progettuale dell’improcrastinabile processo di riforma strutturale del servizio sanitario provinciale, definito con del. n. 171/2015 della Giunta provinciale e finalizzato a contrastare la dinamica espansiva della spesa sanitaria, mantenendo inalterato il livello quali-quantitativo dei servizi offerti. L’esercizio finanziario 2015 è stato ancora caratterizzato da peculiarità gestionali ed operative determinate sia dalla sottostima del livello di finanziamento provinciale programmato (per effetto della manovra locale di spending review di cui all’art. 11 della l.p. n. 22/2012, come modificato dall’art. 16 della l.p. n. 9/2013), ritenuto dall’Azienda inadeguato per il fabbisogno finanziario effettivo aziendale, sia dall’avvicendamento del Direttore generale dell’Azienda (del. n. 354/2015 della Giunta provinciale), con effetto dal 15 giugno 2015.L’ Azienda con iniziale delibera del Direttore generale n. 268 del 30 dicembre 2014 ha, infatti, approvato, come nello scorso esercizio il bilancio economico preventivo in situazione di disequilibrio economico-finanziario (sottolineando il sottofinanziamento), iscrivendo una perdita presunta pari a 37,2 milioni di euro, non coperta dal riporto degli utili pregressi; detta delibera è stata annullata dalla Giunta provinciale nella seduta del 3 febbraio 2015 per mancato raggiungimento del pareggio di bilancio. Solo in seguito al finanziamento aggiuntivo per 38,4 milioni di euro deliberato dalla Giunta provinciale nella seduta del 14 aprile 2015, il bilancio è stato riproposto con delibera approvativa del Direttore generale n. 105 del 12 giugno 2015 (oltre il termine assegnato del 31 maggio 2015) in situazione di pareggio. Tuttavia il Collegio dei revisori (cfr. verbale n.6/2015) ha evidenziato come “…la mancata previsione di componenti straordinarie negative, unitamente all’assenza di accantonamenti per rischi, potrebbe di fatto costituire una sottostima della componente straordinaria negativa, che potrebbe, anche sulla base dei dati storici, portare in perdita il bilancio di previsione che, allo stato attuale, espone un risultato in pareggio”. Dal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “…per garantire un bilancio in pareggio anche per i prossimi anni, senza che annualmente debbano essere messi a disposizione sempre crescenti mezzi finanziari da parte della Provincia, vengano adottati i provvedimenti strutturali approvati dalla Provincia nell’ambito della riforma sanitaria e amministrativa, naturalmente dopo che questa abbia creato il relativo quadro normativo”. La

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Giunta provinciale ha approvato il bilancio economico preventivo nella seduta dell’11 agosto 2015. Questa Corte rileva, al proposito, il vizio del procedimento di approvazione del bilancio di previsione, consistente nella mancata allegazione della relazione dei revisori dei conti (acquisita solo in data successiva). In tale contesto va inoltre sottolineato che tale mancanza costituisce una grave irregolarità contabile (cfr. principi di revisione internazionali ISA – International Standards on Auditing n. 200, 210, 800 predisposti dallo IAASB – International Auditing and Assurance Standards Board). Il bilancio di esercizio 2015 (composto dal conto economico, dallo stato patrimoniale e dalla nota integrativa comprensiva del rendiconto finanziario, nonché, dalla relazione sulla gestione del Direttore generale e dalla relazione del Collegio dei revisori dei conti) risulta approvato con delibera del Direttore generale n. 139 del 10 maggio 2016. La Giunta provinciale ha approvato il documento contabile, corredato dal parere positivo con rilievi del Collegio dei revisori dei conti, nella seduta del 14 giugno 2016. L’Azienda è stata invitata ad ottemperare entro il 2016 alle osservazioni contenute nel parere di regolarità tecnico-contabile redatto dalla Ripartizione Sanità, che ha rilasciato un giudizio positivo ad eccezione delle poste di bilancio relative al fondo TFR ed ai fondi rischi e relativi accantonamenti. Va tenuto conto al riguardo degli obiettivi perseguiti nel “Percorso attuativo di certificabilità dei bilanci” (PAC), approvato con del. n. 213/2016 della Giunta provinciale, le cui azioni da realizzare da parte dell’Azienda entro il 2016 riguardano, in particolare, la rilevazione di magazzino, la gestione dei crediti, la quantificazione del fondo TFR e la rilevazione del fondo rischi e oneri. E’ da sottolineare che la relativa procedura ad evidenza pubblica per l’affidamento del servizio triennale di affiancamento ed assistenza, ai fini del raggiungimento dei necessari requisiti per la certificazione di bilancio, è stata avviata in data 2 giugno 2016.Questa Corte segnala nuovamente il ritardo nell’approvazione del bilancio in violazione all’art. 9 della legge provinciale n. 14/2001; ciò configura, secondo giurisprudenza consolidata della Corte dei conti (cfr. ex plurimis del. della Sezione di controllo di Bolzano n. 2/2013/PRSS del 17 aprile 2013), un’irregolarità contabile suscettibile di arrecare pregiudizio al buon andamento dell’azione amministrativa.Il bilancio risulta redatto secondo le regole civilistiche (art. 2423 e ss. del codice civile), in conformità alla direttiva contabile emanata dalla Provincia in data 30 marzo 2016. Come stabilito dalla l.p. n. 14/2001, modificata con l. p. n. 3/2011, il bilancio, espone un utile di esercizio di 19,6 milioni di euro, che viene riportato a nuovo. Il Collegio dei revisori dei conti ha espresso nel verbale n. 6/2016 un giudizio positivo con rilievo sul bilancio, riscontrando “rilevanti problematiche rispetto all’entità del fondo TFR ed agli accantonamenti effettuati”. L’Organo di controllo ha ritenuto corretto il bilancio nel suo complesso, non essendo compromessi l’attendibilità e la capacità informativa dello stesso (non sono stati rilevati specifici rischi per il mantenimento del suo equilibrio). La Giunta provinciale, in sede di approvazione del bilancio, ha disposto che l’Azienda, con proposta da formulare entro il 31 ottobre 2016, destini una parte rilevante dell’utile conseguito a parziale copertura del fondo di dotazione negativo (salvo che dal Ministero non venga emanata specifica casistica applicativa). L’importo è stato individuato in 9,8 milioni di euro con del. del Direttore generale n. 282 del 16 agosto 2016, sottoposta al controllo preventivo di legittimità ai sensi dell’art. 23 della l.p. n. 7/2001 (seduta della Giunta provinciale del 20 settembre 2016). L’Ufficio economia sanitaria della Ripartizione sanità, nel rilasciare in data 15 settembre 2016 parere positivo al parziale utilizzo della riserva utili, ha invitato l’Azienda ad effettuare la valutazione straordinaria delle poste di patrimonio netto, al fine di consentire la correzione degli errori di valutazione delle poste di bilancio iscritte in sede di passaggio alla contabilità economico patrimoniale, come richiesto anche da questa Corte nella del. n. 3/2016. Di tale verifica straordinaria l’Azienda dà conto in nota integrativa al bilancio, informando che “sta approntando una verifica straordinaria delle singole poste di capitale netto per operare eventuali riclassificazioni e rettifiche nel bilancio 2016”. Il conto economico, che illustra la consistenza quantitativa e la composizione qualitativa del reddito d’esercizio aggregando l’insieme dei costi e dei ricavi, mostra un trend in netto miglioramento rispetto al precedente esercizio, registrando un risultato economico d’esercizio positivo, pesantemente influenzato dalla componente straordinaria.Anche il reddito operativo (differenza tra il valore e i costi della produzione della produzione), mostra un risultato positivo per 40,6 milioni di euro (il saldo migliora di 32,2 milioni di euro

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rispetto al 2014), riconducibile all’incremento dei finanziamenti provinciali. Il valore della produzione, pari a 1.218,4 milioni di euro (1.194,8 nel 2014) si incrementa di 23,6 milioni di euro. Le componenti reddituali tipiche evidenziano in particolare un significativo aumento nei contributi in conto esercizio (1.101,1 milioni di euro; 1.053,5 milioni di euro nel 2014) per 47,6 milioni di euro erogati dalla Provincia (a carattere indistinto e vincolato), che incidono per il 90,3% sul valore della produzione (88% nel 2014) ed una riduzione dei ricavi per prestazioni sanitarie e sociosanitarie a rilevanza sanitaria (56,5 milioni di euro), solo marginalmente compensati dalla maggiore compartecipazione alla spesa per prestazioni sanitarie, che passa da 19,3 milioni di euro nel 2014 a 19,5 milioni. La quota contributi in conto capitale imputata all’esercizio ammonta a 21,4 milioni di euro. Per quanto concerne la mobilità sanitaria extra-provinciale e internazionale si registra a livello aziendale un saldo attivo di 8,1 milioni di euro (11 milioni di euro nel 2014), specie per il contributo positivo del Comprensorio di Brunico (6,7 milioni di euro); il Comprensorio di Merano presenta per converso un conto negativo con un cosiddetto indice di fuga superiore a quello di attrazione per ricoveri ospedalieri e per prestazioni non di ricovero. E’ invece, come per il passato esercizio, di 20 milioni di euro il saldo negativo per prestazioni fatturate direttamente in regime di ricovero (17,1 milioni) e non (2,9 milioni), prevalentemente con strutture austriache (sulla base delle apposite convenzioni stipulate ai sensi dell’art. 7 del d.P.R. 26 gennaio 1980, n. 197), al fine di assicurare l’assistenza sanitaria ai pazienti altoatesini, nel rispetto delle caratteristiche etnico-linguistiche. Risultano in aumento, da 17.962 a 20.238, le prestazioni erogate in regime di intramoenia. I proventi ammontano a 2,7 milioni di euro (2,1 nel 2014) e consentono di coprire integralmente le quote retrocesse al personale per 1,8 milioni di euro e gli altri costi stimati in 647.074 euro, come rilevati in contabilità analitica. Al riguardo va rilevato che l’incremento, pari al 30,9%, è da imputare prioritariamente ad una più puntuale e corretta contabilizzazione delle poste. Con riguardo alle verifiche effettuate il Collegio dei revisori ha confermato che, analogamente allo scorso esercizio, “..in assenza di attività libero-professionale intramoenia allargata non sono di conseguenza previsti specifici controlli” e che “ Sono invece effettuati controlli periodici, di carattere generale in relazione all’andamento dei tempi di attesa per le prestazioni monitorate con particolare riferimento alle visite specialistiche ambulatoriali , nonché verifiche per l’attività svolta in regime ambulatoriale o di ricovero in ordine all’appropriatezza anche presso strutture private qualora sia richiesto rimborso a regime indiretto”. Sul lato dei costi di produzione, per 1.177,8 milioni di euro (1.186,4 nel 2014; 1.168 nel 2013) si registra una lieve riduzione dello 0,7% rispetto al 2014, che tuttavia riflette andamenti differenziati delle componenti di spesa. In particolare, si riscontra l’incremento dell’incidenza del costo del personale sul costo di produzione (principale voce di spesa del bilancio economico), che passa dal 48,7% nel 2014 al 49,6% nel 2015, per complessivi 585,3 milioni (577,8 milioni nel 2014), da collegare principalmente ai maggiori accantonamenti contabilizzati per il trattamento di fine rapporto e alla più ampia utilizzazione di personale con contratto a tempo determinato (875,82 unità con una spesa per retribuzioni che passa da 34,8 milioni di euro a 36,7 milioni di euro). Si evidenzia, infatti, un minor utilizzo di personale flessibile con contratti co.co.co (da 24 contratti a 18, dei quali 13 riferiti al ruolo sanitario, con oneri che si riducono da 2 a 1,3 milioni di euro), e per incarichi libero professionali, di studio, ricerca e consulenza (da 633 a 570 contratti con oneri che passano da 29,5 milioni di euro a 27,4). Sempre sul lato delle informazioni finanziarie, i dati acquisiti in termini di competenza economica dal sistema conoscitivo del personale dipendente dalle pubbliche amministrazioni (SICO) della Ragioneria generale dello Stato mostrano, in controtendenza con l’andamento decrescente della spesa del personale registrato a livello nazionale (- 0,83%- Rapporto 2015 sul coordinamento sulla finanza pubblica approvato con delibera n. 8/2015 della Corte dei conti- Sezioni riunite in sede di controllo) la lieve crescita: a) della spesa per retribuzioni lorde al personale, che ammonta nel 2015 a 378,2 milioni di euro ( 378 ml nel 2014 cfr. tabella n. 1- conti annuali rilevazione titolo V del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165); b) del costo del lavoro, che sale a 648,5 milioni di euro ( 646,5 ml nel 2012, 628,2 ml nel 2013, 634,2 ml nel 2014). Si rilevano, in particolare, maggiori contributi a carico dell’amministrazione per fondi di previdenza complementare. Anche dalla lettura del questionario emerge una crescita del costo delle prestazioni di lavoro disallineata rispetto al tendenziale andamento della spesa a livello nazionale; tale voce cresce da 607,3 milioni nel 2009 a 648,5 milioni nel 2015. L’analisi dei dati finanziari inviati al sistema operativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) secondo il criterio di cassa evidenzia, invece, un trend decrescente dei pagamenti per il personale nel

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triennio 2013/2015 coerente con quello nazionale, esponendo una contrazione nel 2015 del 3,9% rispetto al 2014, da 587,9 a 564,8 milioni di euro. In tema di personale le misure di contenimento adottate a livello provinciale sono il risultato delle politiche contenute nell’art. 13 della l.p. n. 15/2010, e si sono sostanziate: a) nel blocco della contrattazione collettiva per il quadriennio 2010-2013 (per l’adeguamento degli stipendi all’inflazione e per l’aumento del trattamento accessorio), prorogato fino al 31 dicembre 2015 dall’art. 6 della l.p. n. 11/2014; b) nella riduzione della consistenza organica del personale stipendiato della Provincia in misura non inferiore al 3% nel quinquennio 2011/2015, che dovrà essere completata entro il 2016 ai sensi dell’art. 5 della l.p. n. 18/2015. La circolare del Direttore generale della Provincia n. 7/2011 ne ha esteso l’applicazione all’Azienda sanitaria, limitatamente al solo personale amministrativo. Al 31.12.2015 la riduzione è stata di 23,25 unità a tempo pieno, con una dotazione organica aziendale complessiva che si conferma in 8069,70 posti, cui si aggiungono 28,50 posti ad esaurimento, istituiti soprattutto per l’assunzione di disabili (assunti tramite chiamata diretta), in ottemperanza al progetto “Plus +35”. In applicazione dell’art. 10 della l.p. n. 22/2012, ai fini del raggiungimento dell’obiettivo di riduzione del personale, è stato disposto il blocco delle assunzioni (secondo le modalità operative di cui alla circ. del Direttore generale della Provincia n. 1/2013) e concordato un risparmio di spesa derivante dalla riduzione dei compensi e dei fondi per lavoro straordinario, ridimensionati a decorrere dall’anno 2014 nella misura non inferiore del 30% dei fondi impiegati nell’esercizio 2012, come previsto dalla d. g.p. n. 1301/2013. A livello nazionale, ai fini dell’efficientamento del settore, rilevano le misure di cui all’art. 1, c. 541 e segg., della l. n. 208/2015, necessarie a fronteggiare il fabbisogno di personale, nel rispetto delle disposizioni in materia di articolazione dell’orario di lavoro di cui all’art. 14 della l. n. 30 ottobre 2014, n. 161, ivi compresi l’eventuale ricorso a forme di lavoro flessibile e l’attivazione di procedure concorsuali straordinarie (solo in caso di criticità e nel rispetto delle vigenti disposizioni di legge sul contenimento della spesa). Il Ministero della salute con circolare del 25 febbraio 2016 ha fornito le indicazioni operative per la definizione del previsto “piano concernente il fabbisogno di personale”, correlato anche alla riorganizzazione della rete ospedaliera e di emergenza, ai sensi del reg. di cui al d.m. n. 70/2015. Tali disposizioni (commi da 541 a 544) risultano peraltro impugnate dalla Provincia dinanzi alla Corte costituzionale per ritenute violazioni delle competenze riconosciute dalle norme di attuazione statutarie (ricorso n. 10/2016). La Giunta provinciale, per far fronte alle esigenze assunzionali emerse, ha comunque autorizzato l’ampliamento della pianta organica aziendale con del. n. 1553/2015 e del. n. 452/2016. L’aggregato beni e servizi per complessivi 538 milioni di euro (525,2 ml nel 2014) incide per il 45,6% sui costi di produzione (44,3% nel 2014), con un notevole incremento dei beni sanitari per l’acquisto di farmaci innovativi destinati alla cura dell’epatite C ed oncologici. Risparmi si registrano per l’acquisto dei prodotti alimentari, materiali di pulizia e di convivenza, tessili e vestiario, cancelleria, carburanti e lubrificanti, gas metano e gasolio. Crescono i costi per il servizio di elisoccorso, lievitati da 4 a 7 milioni di euro (del. n. 692/2016 della Giunta provinciale) per effetto delle nuove tariffe applicate dalla INAER Aviation Italia S.p.A., attuale affidataria del servizio di salvataggio aereo in regime di prorogatio del contratto precedente che, per soddisfare le prescrizioni dell’UE, ha messo a disposizione due nuovi elicotteri presso le basi di elisoccorso (HEMS) di Bolzano e Bressanone (autorizzazione dell’Assessore alla Sanità con lettera prot. n. 606107 del 29 ottobre 2014). E’ opportuno evidenziare che l’affidamento della gestione del servizio di elisoccorso è delegata all’associazione “Heli Flugrettung Sὒdtirol – Elisoccorso Alto Adige” fino al 31.12.2016 (del. n. 1570/2014 della Giunta provinciale), nelle more della stipula del nuovo contratto di appalto del servizio di elisoccorso, in pendenza di contenzioso (cfr. del. Corte conti- Sezione controllo sede di Bolzano n. 2/2013; sentenze TAR di Bolzano n. 309/2012 e Cons. di Stato, sez. VI n. 6048/2014). Il Collegio osserva al riguardo che una tempestiva indizione della gara prima della scadenza dell’affidamento avrebbe consentito di gestire il procedimento ed il contenzioso, limitando od evitando il fenomeno di prorogatio. Il Collegio dei revisori ha evidenziato che non risultano rescissi contratti a seguito di rinegoziazioni infruttuose, ai sensi dell’art. 15, c. 13 lett. b) del d. l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012. Permangono 15 contratti di acquisto di beni e servizi con valori superiori di oltre il 20% ai corrispondenti prezzi di riferimento per un valore complessivo di 28 milioni di euro, dei quali 25,5 milioni si riferiscono alla gara d’appalto del servizio di pulizie espletata dal Comprensorio di Bolzano. In relazione ai 13 contratti (per un importo complessivo pari a 2,06 milioni di euro) riguardanti l’acquisto di farmaci e soluzioni infusionali, specifiche analisi di

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Page 7:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

mercato hanno comunque confermato la congruità dei prezzi praticati. Un contratto per circa 0,45 milioni di euro concerne l’acquisto di materiale di guardaroba, categoria merceologica ricomprendente tipologie di prodotto che sono risultate “parzialmente diverse dalla descrizione sommaria prevista per i prezzi di riferimento” (cfr. nota dell’Azienda del 13 ottobre 2016). Anche per il 2015 l’Organo di revisione ha dato conto che non vi sono stati acquisti di beni e servizi al di fuori delle convenzioni e per importi superiori ai prezzi di riferimento. E’ inoltre proseguita l’attività di aggregazione degli acquisti a livello aziendale, nonché di adesione alle convenzioni Consip S.p.A. ed a quelle attivate dalla stazione unica appaltante provinciale (Agenzia provinciale per i procedimenti e la vigilanza in materia di contratti pubblici di lavori, servizi e forniture). La strategia del crescente ricorso alla centrale unica di acquisto quale soggetto aggregatore è prevista nella del. n. 25/2016 della Giunta provinciale, in ragione delle categorie merceologiche definite nell’apposito d.p.c.m. ai sensi dell’art. 9, c. 3 del d.l. n. 66/2014, convertito dalla l. n. 89/2014. La l. n. 208/2015 stabilisce l’obbligo di avvalersi, in via esclusiva, della centrale provinciale di committenza (in caso di indisponibilità di centrali di committenza iscritte in uno specifico elenco di soggetti aggregatori), ovvero della Consip S.p.A. Anche in ordine all’art. 1, commi 505, 510, 516, 548 e 549, della l. n. 208/2015 risulta sollevata dalla Provincia questione di legittimità costituzionale.Cresce complessivamente il costo dell’assistenza farmaceutica (121,8 ml) nelle due componenti dell’assistenza territoriale (79,5 ml) ed ospedaliera (42,3 ml), pur mantenendosi nel tetto del 14,85% rispetto al livello di finanziamento programmato, come previsto dall’art. 15, commi 3 e 4, del d.l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012. Non risultano attributi all’Azienda specifici obiettivi settoriali sulla base della scheda di valutazione bilanciata - metodica della Balanced Scorecard (BSC) per l’anno 2015 (del. n.894/2015 della Giunta provinciale). Sul fronte dell’assistenza farmaceutica sono state apportate con l’art. 6, della l.p. n. 10/2016 modifiche alla l.p. n. 16/2012, in materia di distribuzione all’ingrosso di farmaci, contabilizzazione delle ricette ed erogazione e prescrizione di prestazioni sanitarie aggiuntive. Con riguardo al potenziamento delle misure di controllo dell’appropriatezza prescrittiva dei medici dipendenti del servizio sanitario provinciale o convenzionati, l’Azienda ha riferito di aver formulato vari obiettivi per l’anno 2016 (revisione centri prescrittori, aumento quota delle dosi definite giornaliere di somatropina biosimilare e della prescrizione di molecole non coperte da brevetto, elaborazione linee indirizzo per farmaci ad alto costo e per l’uso di farmaci biologici). In relazione ai controlli sistematici di qualità e appropriatezza clinica e organizzativa delle prestazioni erogate dalle strutture private accreditate, il Collegio dei revisori ha confermato che anche nell’esercizio 2015 le stesse sono state monitorate in ordine ai volumi erogati e che, con specifico riferimento all’attività di ricovero in regime convenzionato e a rimborso indiretto, sono stati effettuati controlli di appropriatezza clinica, organizzativa (in particolare per i ricoveri ordinari, diurni medici e chirurgici potenzialmente non appropriati) e di codifica delle relative schede di dimissione.L’Organo di revisione ha riferito anche che l’Azienda ha effettuato il riscontro di qualità e di appropriatezza delle prestazioni erogate dagli operatori privati accreditati, inclusi i controlli di congruità tra le cartelle cliniche e le corrispondenti schede di dimissione ospedaliera. I controlli analitici casuali e sulle prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza (relazione NuVAs 2015), hanno riguardato ciascun soggetto erogatore pubblico e privato, secondo i parametri identificati dall’art. 2 del decreto del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali 10 dicembre 2009 (Intesa Stato-Regioni del 29 ottobre 2009), adottato in attuazione dell’art. 79, c. 1-septies, del d.l. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni dalla l. 6 agosto 2008, n. 133. Tali parametri prevedono controlli di almeno il 2,5% del totale dei ricoveri complessivi erogati dalla Provincia e, per ogni soggetto erogatore di almeno il 10% delle cartelle cliniche e della totalità delle prestazioni ad alto rischio di inappropriatezza. Nello specifico, tali obiettivi non risultano assicurati dagli Ospedali pubblici (Bressanone 9,4%, Brunico 8,6% Silandro 8% San Candido 9,6%) ad esclusione dell’Ospedale di Bolzano (11,7%), Merano (16,1%), Vipiteno (10,9%). L’Azienda sanitaria ha partecipato al processo di revisione della spesa per il 2015 nei termini previsti dalla d. g.p. n. 1569/2014, che, nel rimandare la determinazione degli ulteriori obiettivi di contenimento (cfr. del. n. 2016/2012, n. 406/2013 e n. 8/2014 della Giunta provinciale) in concomitanza alla riforma della sanità altoatesina (il progetto del piano sanitario provinciale 2016/2020 è stato approvato con del. n. 689/2016 della Giunta provinciale), ha disposto che L’Azienda provveda a mettere in atto da subito qualsiasi intervento utile alla riduzione dei costi di gestione complessivi. Va tenuto conto che l’ art. 79 dello Statuto speciale, fermo restando il coordinamento della finanza pubblica da parte dello Stato, attribuisce alla Provincia il compito

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di provvedere per sé e per gli enti del sistema territoriale integrato di relativa competenza “alle finalità di coordinamento della finanza contenute in specifiche disposizioni legislative dello Stato, adeguando, ai sensi dell’articolo 2 del decreto legislativo 16 marzo 1992, n. 266, la propria legislazione ai principi costituenti limiti ai sensi degli articoli 4 o 5, nelle materie individuate dallo Statuto, adottando, conseguentemente, autonome misure di razionalizzazione e contenimento della spesa” (crf. del. n. 626/2016 della Giunta provinciale). Non hanno conseguentemente trovato applicazione diretta le disposizioni statali concernenti la rinegoziazione dei contratti in essere per l’acquisto di beni e servizi (art. 15 del d.l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012 e art. 9-ter del d.l. n. 78/2015, convertito dalla l. n. 125/2015). Le azioni di razionalizzazione poste in essere dall’Azienda sanitaria per le finalità di recupero dell’efficienza gestionale e dell’ economicità hanno riguardato in particolare i settori degli acquisti di beni non sanitari, medicina di base, farmaceutica, dell’assistenza integrativa, dell’ospedaliera convenzionata, rimborsi assegni e contributi sanitari, consulenze e collaborazioni sanitarie, altri servizi sanitari, la formazione, le manutenzioni che hanno registrato una riduzione dei costi rispetto all’anno precedente, mentre altre componenti di spesa hanno inciso maggiormente sul fabbisogno sanitario segnando una crescita (acquisti beni sanitari, assistenza specialistica ambulatoriale, assistenza riabilitativa, assistenza protesica, prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale, trasporto sanitario, prestazioni socio-sanitarie, i servizi non sanitati, consulenze e collaborazioni non sanitarie). Risultano inoltre ridotti i canoni di locazione passiva di immobili nella misura di circa il 15% di quanto corrisposto, in applicazione dell’art. 4 della l.p. 26 settembre 2014, n. 7. Si segnala una riduzione di spesa complessiva per consulenze, collaborazioni, interinale e altre prestazioni di lavoro pari al 6,3% corrispondente a 152.268 euro in valore assoluto rispetto all’esercizio finanziario 2014. Per l’anno 2015 il legislatore statale ha stabilito il limite del 75% della spesa 2014 (art. 1, c. 5, del d.l. 31 agosto 2013, n. 101, convertito dalla l. n. 125/2013). Nella relazione sulla gestione allegata al bilancio si legge che è stata perseguita “una politica di recupero di risorse attraverso l’eliminazione degli sprechi ed il perseguimento di più elevati livelli di efficienza, il tutto non disgiunto dal mantenimento, anzi dal miglioramento, della qualità delle prestazioni erogate”. Questa Corte rileva come in termini di riduzione dei costi l’apporto dell’Azienda è risultato ancora limitato nell’ottica di evitare una contrazione dei livelli essenziali di assistenza sul territorio. La gestione finanziaria (differenza tra proventi e oneri finanziari) presenta un saldo negativo di 44.797,25 euro, in netto miglioramento rispetto all’esercizio precedente (61.956,91 euro nel 2014) e dimostra un significativo scostamento dalle previsioni (+88,7%). Diminuiscono in particolare gli interessi passivi sul conto del tesoriere/cassiere, che passano da 65.514,92 euro a 53.753,06 euro. Non risultano corrisposti interessi moratori per ritardato pagamento verso i fornitori. Gli interessi attivi, derivanti essenzialmente dal recupero crediti, aumentano a 10.476,71 euro.La gestione straordinaria (differenza tra proventi e oneri straordinari) chiude con un saldo positivo pari a 14,4 milioni di euro (27,2 ml nel 2014) che si discosta considerevolmente dalle previsioni di bilancio (1,3 ml). I proventi straordinari per 19,6 milioni di euro riflettono sopravvenienze attive per 13,4 milioni di euro, insussistenze attive per 6,2 milioni di euro, donazioni e lasciti per 17.222 euro. Risultano imputati a conto economico con valore sostanziale di sopravvenienza attiva straordinaria in particolare il recupero delle ferie non godute dell’anno 2013 per 1,9 milioni di euro, i contributi a destinazione vincolata per arretrati e rinnovi degli accordi con i medici convenzionati con il servizio sanitario provinciale per 2,1 milioni di euro, la riduzione del fondo rischi per la sopravvenuta risoluzione di contenziosi per 1,8 milioni di euro, la rilevazione di scorte di magazzino nei reparti e servizi per quantità precedentemente omesse pari a 5,1 milioni di euro. Fra la voce di bilancio delle insussistenze del passivo figura la cancellazione di fondi del personale (5,9 milioni di euro), con particolare riferimento all’abbattimento delle ore accumulate derivanti dal plusorario.In ordine al trattamento contabile dei fondi eccedenti rispetto agli accantonamenti operati, va sottolineato che i principi contabili collocano tra le sopravvenienze ordinarie tutte quelle relative a correzioni di valori stimati che non derivino da errori (Organismo Italiano di Contabilità-OIC, principio contabile nazionale n. 12 –documenti interpretativi n. 1, 29 e 31). Si osserva al riguardo come le stime vadano eseguite nei limiti della ragionevolezza e attendibilità, tenuto in debito conto che la discrezionalità tecnica affidata al redattore del

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bilancio consente di classificare taluni proventi e oneri come componenti ordinari e non ordinari, incidendo inevitabilmente sulla formazione del reddito netto nelle sue componenti di reddito derivante dalla gestione operativa. Va tuttavia rilevato che importanti modifiche nella struttura del conto economico risultano introdotte, con effetto dal 2016, in applicazione del d.lgs. n. 139/2015.Gli oneri straordinari, pari a 5,1 milioni di euro, rappresentano minusvalenze per alienazioni ordinarie di beni immobili per 79.893 euro, insussistenze passive per 223.565 euro, oneri da cause civili ed oneri processuali per 161.833 euro e sopravvenienze passive per 4,7 milioni di euro. Tale ultima voce comprende gli arretrati per 1,6 milioni di euro corrisposti ai medici convenzionati con il servizio sanitario provinciale per il periodo dal 1° luglio 2009 al 31 dicembre 2014, a titolo di adeguamento dell’inflazione nella misura dello 0,6%. Secondo gli accordi provinciali per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale e pediatri di libera scelta sottoscritti rispettivamente in data 11 dicembre 2007 e 15 settembre 2008 “A decorrere dal 1° gennaio 2008 e dopo la scadenza del contratto, fino al suo rinnovo, tutte le voci relative al trattamento economico– ad eccezione di quelle relative all’assistenza domiciliare integrata, assistenza domiciliare programmata ed alle visite occasionali sono aumentate con le decorrenze e secondo le misure previste nel contratto collettivo di comparto per gli aumenti della retribuzione base per il personale sanitario medico-veterinario nel servizio sanitario provinciale inserito nella fascia funzionale A.” L’accordo transitorio per il biennio 2008/2010 per il comparto dell’area medica è stato approvato con del. della Giunta provinciale n. 1185 del 13 ottobre 2015 ed ha previsto l’adeguamento dell’inflazione dal 1° luglio 2009 e l’erogazione dell’indennità di vacanza contrattuale dal 1° aprile 2010. Va considerato che le misure per la vacanza contrattuale (che trova fondamento nell’art. 9, commi 17 e 24, del d.l. 31 maggio 2010, n. 78), avrebbero dovuto trovare applicazione anche al personale convenzionato, ai sensi dell’art. 16, c. 2, del d.l. 6 luglio 2011, n. 98, come interpretato dall’art. 15, c. 25, del d.l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012 e d.P.R. n. 122/2013. Va peraltro rilevato che con del. della Giunta provinciale n. 538 del 13 maggio 2014 è stato disdetto il citato accordo provinciale del 2007, regolante la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, in attuazione della sentenza della Cass. n. 67 del 7 gennaio 2014. Il nuovo accordo, approvato con del. della Giunta provinciale n. 891 del 28 luglio 2015 (modifiche ed integrazioni sono state apportate con del. n. 853/2016 della Giunta provinciale) è integrativo del contratto nazionale del 29 luglio 2009 e 8 luglio 2010 e trova applicazione dal giorno della sua pubblicazione (fatte salve specifiche decorrenze espressamente indicate per taluni istituti). Il Collegio dei revisori, nel sottolineare la rilevanza degli importi iscritti nelle sopravvenienze relativi a ricavi e costi di competenza di esercizi precedenti contabilizzati nel 2015, ha ribadito l’evidenza di “…problematiche di raccordo fra documenti di trasporto e fatture di acquisto e, più generalmente, di ricezione delle fatture da parte de fornitori, che incidono necessariamente sulla corretta rilevazione di costi in base al principio di competenza”; inoltre, con riferimento alla presenza tra i ricavi dei ticket ha sollevato incertezze circa la tempestività dell’azione di incasso da parte dell’Azienda.Anche per il 2015 lo stato patrimoniale, riclassificato secondo il criterio finanziario, mostra una struttura dell’attivo (718 ml) orientata verso la componente fissa. Il peso delle immobilizzazioni (455 ml) è pari al 63% dell’attivo e si mantiene ai livelli del 2014. L’Azienda ha provveduto alla sterilizzazione degli ammortamenti, ovvero all’annullamento dell’effetto sul conto economico dell’ammortamento dei cespiti finanziati da contributi in conto capitale, per i beni acquisiti con contributi in conto capitale dalla Provincia o con forme di finanziamento ed essi assimilate (donazioni a titolo oneroso e gratuito, riserva utili da reinvestire) per complessivi 21,3 milioni di euro. Risultano applicate le aliquote di ammortamento contenute nell’all. 3) del d.lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni. Sono state acquistate immobilizzazioni con contributi in conto esercizio (di modesta entità) per 28.897,41 euro, totalmente stornati dalla gestione corrente in deroga al regime transitorio di cui all’art. 1, c. 36, della l. n. 228/2012, che ne aveva previsto per il 2015 la percentuale di ammortamento del 80%.Le immobilizzazioni immateriali, che a partire dall’esercizio 2014 includono i consistenti costi sostenuti per ristrutturazione, manutenzione straordinaria e spese incrementative su beni terzi (in prevalenza su immobili di proprietà della Provincia), ammontano a 263,2 milioni di euro, mentre, di converso, le immobilizzazioni materiali, costituite solo da beni mobili, si riducono a 36,4 milioni di euro. Nei conti d’ordine sono valorizzati i beni immobili di proprietà della Provincia concessi in comodato d’uso all’Azienda ed utilizzati ai fini istituzionali per 955 milioni

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Page 10:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

di euro. Il Collegio dei revisori ha dichiarato nel questionario fornito alla Corte dei conti che sono stati effettuati controlli a campione per accertare l’esistenza fisica dei principali beni materiali e che sono stati dichiarati fuori uso ed eliminati dalle immobilizzazioni beni per 67.990 euro.Si rileva nell’attivo immobilizzato una crescita dei crediti a medio-lungo termine verso la Provincia per finanziamenti per investimenti, esposti al presumibile valore di realizzo. Si sottolinea che detti crediti, contabilmente appostati fino all’esercizio finanziario 2013 secondo la classificazione per destinazione nell’attivo circolante, ammontano a 139,4 milioni di euro, di cui 43,6 milioni risalgono ad annualità anteriori all’anno 2011 (31%). Tenuto conto dell’ammontare e della vetustà dei residui, si rappresenta l’importanza di una loro accurata revisione. Al riguardo l’Amministrazione ha comunicato che sono state effettuate, anche per il 2015, la ricognizione e la riconciliazione contabile delle posizioni creditorie verso la Provincia (come da relazione dell’Ufficio economia sanitaria del 23 giugno 2016).E’ rimasta invariata la partecipazione societaria nella SAIM-Sűdtirol Alto Adige Informatica Medica s.r.l., iscritta al valore di sottoscrizione in ragione del 51% del capitale sociale pari a 102.000,00 euro. Tale valore della partecipazione, al costo effettivo, corrisponde sostanzialmente alla valutazione secondo il metodo del patrimonio netto. La società è inserita nella banca dati del Dipartimento del Tesoro (ai sensi dell’art. 17, c.4 del d.l. n. 90/2014, convertito dalla l. n. 114/2014) e l’Organo di revisione ha provveduto al controllo della coerenza delle informazioni con quelle rilevabili dalla documentazione oggetto di verifica. La società ha chiuso il conto economico 2015 con un utile netto di 2.731 euro ed un patrimonio netto di 197.745 euro (195.015 euro nel 2014). I trasferimenti dall’Azienda sanitaria a fronte del rapporto contrattuale ammontano a 679.527 euro. La società contribuisce all’informatizzazione dell’Azienda sulla base del capitolato prestazionale predisposto in sede di attivazione del partenariato pubblico-privato. Ad integrazione del contratto di servizio in essere, risulta approvato con delibera del Direttore generale n. 287 del 16 agosto 2016 il documento “SAIM 2.0 capitolato tecnico” quale progetto di variante per l’acquisto di beni e servizi informatici e per la configurazione, la diffusione, la gestione operativa e la manutenzione di nuove componenti applicative ed infrastrutturali del sistema informativo integrato aziendale. L’Azienda ha destinato all’uopo il 25% dei fondi provinciali dedicati al nuovo piano strategico aziendale delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione per il triennio 2016/2018 (30 milioni di euro). Tale documento programmatico, approvato con delibera del Direttore generale dell’Azienda n. 82 del 13 aprile 2016, individua la SAIM S.r.l quale soggetto legittimato alla realizzazione della cartella clinica integrata aziendale, considerata l’evoluzione della originaria cartella clinica ospedaliera, sulla base delle risultanze emergenti da una “profonda analisi per esaminarne la fattibilità tecnica, nonché la convenienza economica rispetto alle altre soluzioni possibili” (valutazione comparativa Osservatorio NETICS). In data 6 maggio 2016 risulta depositato al Registro delle imprese il nuovo statuto adeguato al limite inderogabile massimo di 3 membri imposto dall’art. 4, c. 4, del d.l. n. 95/2012 come modificato dall’ art.16 del d.l. n. 90/2014, convertito dalla l. n. 114/2014 per i consigli di amministrazione societari. Successivamente è stato emanato il d. lgs. 19 agosto 2016, n. 175 (testo unico in materia di società a partecipazione pubblica) che ha disposto il riordino della disciplina in materia di partecipazioni societarie. Riguardo all’applicazione delle disposizioni in materia di inconferibilità e di incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico, la delibera n. 58/2013 dell’Autorità nazionale anticorruzione ha chiarito i dubbi interpretativi relativi al settore sanitario. In particolare l’art.1 del d.lgs. n. 39/2013 prevede l’incompatibilità della carica di presidente della società controllata titolare di deleghe gestionali dirette e di amministratore delegato (del. ANAC n. 47 del 27 giugno 2013). In riferimento, non risulta pubblicato sul sito aziendale (la società non dispone di sito istituzionale) la prescritta dichiarazione di assenza di cause di insussistenza o incompatibilità ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 39/2013. Rimane sostanzialmente invariata l’incidenza del capitale circolante lordo sull’attivo (258,3 milioni) da ricollegare al maggior peso assunto dalle disponibilità liquide, incrementate a 50,2 milioni di euro. Le rimanenze (37,8 milioni), valutate con il metodo del costo d’acquisto medio ponderato, registrano il notevole incremento delle scorte sanitarie per la completa rilevazione delle rimanenze dei reparti gestiti manualmente, la cui sottovalutazione, in conseguenza al criterio

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Page 11:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

di contabilizzazione adottato, era stata oggetto nel tempo di rilievi da parte dell’Organo di revisione e di questa Corte. La rettifica della posta, operata per 5,1 milioni di euro, è riflessa nel conto economico e classificata come componente straordinario del risultato d’esercizio (sopravvenienza attiva – documento interpretativo del principio contabile n.12) Rispetto al 2014 si rileva un aumento complessivo delle rimanenze di magazzino per 10,3 milioni di euro, di cui 5,2 costituiscono la variazione positiva delle rimanenze di beni sanitari e non sanitari portata a riduzione dei costi di produzione. In ordine a tale esposizione in conto economico, il Collegio dei revisori ha evidenziato che “non pare possibile determinare con precisione quale parte dell’aumento del magazzino sia da attribuirsi ad un effettivo aumento delle rimanenze e quale sia invece effetto dei nuovi più ampi criteri di rilevazione”. Ha peraltro osservato che “qualora in luogo di rilevare le maggiori rimanenze finali si fosse proceduto a correggere le rimanenze iniziali, trattandosi di errori dello stato patrimoniale iniziale la rettifica della posta patrimoniale avrebbe potuto essere rilevata in apposito prospetto, contenuto nella relazione sulla gestione allegata al rendiconto, il cui saldo avrebbe costituito una rettifica del patrimonio netto senza influenzare il risultato d’esercizio”. In ogni caso l’Azienda ha confermato al predetto Collegio la correttezza degli importi delle rimanenze. Il percorso attuativo di certificabilità dell’Azienda riporta i seguenti obiettivi settoriali per il 2016: a) dimostrazione dell’effettiva esistenza fisica delle scorte; b) individuazione dei movimenti in entrata ed in uscita e il momento effettivo di trasferimento del titolo di proprietà delle scorte; c) rilevazione degli aspetti generali e contabili delle scorte garantendo un adeguato livello di correlazione tra i due sistemi; d) definizione dei ruoli e responsabilità connessi al processo di rilevazione inventariale delle scorte (magazzini – reparti/servizi terzi) al 31 dicembre di ogni anno. Osserva questa Corte che, dalla sua costituzione, l’Azienda ha proceduto alla rilevazione di operazioni di natura straordinaria per effetto della contabilizzazione ex novo delle giacenze nei reparti non inventariati, adottando, con effetto dal 2008, un criterio contabile di inventariazione aziendale, secondo le regole generali in uso ai fini fiscali (circolare Ministero finanze n. 40 del 26 novembre 1981), in deroga al principio di continuità d’applicazione dei criteri di valutazione. Erano in sostanza escluse dal perimetro delle registrazioni di magazzino categorie di beni di valore trascurabile, in quanto eccessivamente onerose. Data l’importanza delle scritturazioni di magazzino ai fini gestionali, l’Azienda è stata ripetutamente sollecitata anche da questa Corte ad introdurre un sistema di rilevazione completo ed affidabile. Relativamente al trattamento contabile va rilevato che l’OIC n. 29 ritiene che l’imputazione al conto economico dell’esercizio in corso tra i componenti straordinari, sia la soluzione più consona per imputare gli effetti reddituali conseguenti ai mutamenti nei principi contabili adottati (il cambiamento del principio contabile rappresentato da una o più variazione rispetto ai principi contabili adottati nel precedente esercizio, ivi inclusi i criteri, le procedure ed i metodi di applicazione che stabiliscono i criteri di individuazione dei fatti da registrare, le modalità di contabilizzazione degli eventi di gestione, i criteri di valutazione e quelli di esposizione in bilancio). Va tenuto conto altresì che nel contesto normativo italiano non risulta ancora applicabile il trattamento contabile adottato in ambito internazionale, che consente di registrare gli effetti del cambiamento dei criteri contabili sia rettificando il patrimonio netto iniziale (preferito), sia facendo ricadere tali effetti sulla determinazione degli utili o delle perdite dell’esercizio in cui il cambiamento si è verificato (Principio internazionale n. 8 dello IASC Inter-Agency Standing Committee).Si riducono sensibilmente i crediti verso la Provincia per contributi in conto esercizio da versare (122,4 milioni), mentre sono in progressivo incremento (da 15,7 a 16,3 milioni) i crediti verso privati. Il Collegio dei revisori dei conti ha nuovamente raccomandato una maggiore incisività nelle politiche di recupero crediti e sollecitato il perfezionamento della procedura unificata di recupero di detti crediti, in ragione dell’entità delle perdite sugli stessi che hanno assunto valori rilevanti (il valore nominale dei crediti verso privati per l’anno 2011 e precedenti è pari a 6,2 milioni di euro) ribadendo la necessità di interventi sul piano organizzativo. L’accantonamento nel fondo svalutazione crediti, per il quale l’Amministrazione è chiamata a fornire una maggiore chiarezza e completezza informativa (movimentazioni fondi gestiti in forma aggregata) è stato pari a 836.147,08 euro. L’Azienda ha sottolineato in nota integrativa al bilancio che “nell’anno 2015 è stata unificata la procedura per l’emissione di solleciti ed atti di costituzione in mora e che è stata intensificata l’attività di relativo invio”. Per il recupero dei crediti stragiudiziali all’estero è stata indetta una nuova procedura aperta per l’affidamento del servizio triennale con del. n. 364/2016 del Direttore generale. Il Collegio dei revisori ha verificato l’esistenza e l’ammontare dei crediti attraverso la circolarizzazione degli stessi ed ha

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Page 12:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

conseguentemente ritenuto congruo l’accantonamento effettuato nell’apposito fondo svalutazione crediti (pari a 8,2 ml al 31.12.2015) sulla base di formule applicate all’aging del credito rispetto all’attuale efficacia delle procedure di recupero. Si evidenzia che non sono stati ritenuti suscettibili di svalutazione i crediti vantati nei confronti della Provincia e degli Enti provinciali. Nel PAC, con riguardo al 2016, è previsto l’obiettivo settoriale di “valutare i crediti e ricavi, tenendo conto di tutti i fatti che possono influire sul valore degli stessi, quali ad esempio: il rischio di inesigibilità e l’eventualità di rettifiche”. In questo contesto, in ossequio al principio contabile OIC n.15 è inserita l’attività di monitoraggio del fondo svalutazione crediti, al fine di valutarne la congruità. Nella struttura del passivo aumenta il patrimonio netto (367,7 ml) per la crescita dei contributi in conto capitale erogati dalla Provincia (353,6 ml). Il patrimonio netto accoglie il risultato netto positivo dell’esercizio per 19,6 milioni di euro, destinato ad incrementare la riserva utili portati a nuovo.Il valore del fondo di dotazione permane negativo per 62,5 milioni di euro. A parziale copertura della posta, in assenza di specifiche istruzioni impartite dal Ministero, è stato disposto con delibera del Direttore generale n. 282/2015 lo storno dalla riserva utili portati a nuovo dell’importo di 9,8 milioni di euro. Nelle passività consolidate si incrementano, in particolare, i debiti per trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato (103,4 ml), che, a parere dell’Organo di revisione, si confermano ancora, in carenza di elementi probativi sufficienti e appropriati per l’espressione di un compiuto giudizio, una delle aree critiche del bilancio. L’Azienda dichiara di aver “controllato e rettificato l’intero database utilizzato per il calcolo della buonuscita”, come richiesto anche da questa Corte, provvedendo per il 2015 alla contabilizzazione dell’importo di 11,9 milioni di euro (+96% rispetto al 2014), quale componente ordinaria del costo del personale. Le critiche avanzate anche dalla Ripartizione sanità concernono la mancata rilevazione della componente straordinaria, in relazione alla correzione di errori piuttosto che di aggiornamento della stima originaria, secondo le indicazioni contenute nel principio contabile dell’OIC n. 29. Tali osservazioni sono, a parere di questa Corte, pienamente condivisibili, non essendoci alcun elemento di incertezza nell’ammontare del TFR calcolato a norma dell’art. 2120 del codice civile. Con riguardo alla situazione debitoria complessiva (235,7 ml), si incrementano i debiti verso la Provincia (37,5 ml) essenzialmente per rimborso di anticipi sulle buonuscite ai sensi dell’art. 4 della l.p. n. 10/95. Aumentano altresì i debiti verso fornitori (84,6 milioni di euro), in particolare per la contabilizzazione delle fatture da ricevere delle farmacie convenzionate prima ricomprese nei debiti v/altri (56,7 ml), nonché i debiti tributari (24,6 ml) per l’applicazione del cosiddetto split payment o scissione dei pagamenti per l’I.V.A., ai sensi dell’art. 1, c. 629 lett. b) della l. n. 190/2014. I debiti verso l’Istituto Tesoriere passano da 44.280 euro a 97.151 in relazione alla maggiore onerosità derivante dal contratto di affidamento dei servizi bancari concluso per il periodo 2015/2019. Il Collegio dei revisori ha dichiarato di aver verificato l’esistenza e l’entità dei debiti attraverso la circolarizzazione degli stessi, riscontrando la presenza di debiti contestati per i quali suggerisce di procedere ad una puntuale ricognizione, al fine di rilevare lo stato delle posizioni ancora in essere e l’eventuale confluenza in fondo rischi. Ha inoltre raccomandato “un miglioramento delle procedure di raccordo fra i documenti di trasporto e le fatture anche al fine di una più corretta rilevazione dei costi di competenza”. Con riguardo alla mancata esposizione in bilancio anche per il 2015 dei debiti per ferie non godute, si evidenzia che in materia è intervenuta la sentenza n. 95/2016 della Corte cost., in relazione all’art. 5, c. 8, del d.l. n. 95/2012, convertito dalla l. n. 135/2012, chiarendo che “ il dato testuale è coerente con le finalità della disciplina restrittiva, che si prefigge di reprimere il ricorso incontrollato alla monetizzazione delle ferie non godute”. Si legge in nota integrativa al bilancio che non sussistono contenziosi, pignoramenti o situazioni simili per ritardati o mancati pagamenti dovuti. Risulta, inoltre, attestato il rispetto della disposizione normativa di cui all’art. 1 del d.lgs. 9 novembre 2012, n. 192, di modifica del d.lgs. 9 ottobre 2002, n. 231, che, nel recepire la direttiva UE n. 2011/7, ha fissato anche per le aziende sanitarie il termine di 60 giorni per disporre i pagamenti nelle transazioni commerciali. Tutto ciò è confermato nel prospetto attestante il tempo medio dei pagamenti effettuati allegato al bilancio, ai sensi dell’art. 41 del d.l. n. 66/2014, convertito dalla l. n. 89/2014, che espone un indicatore annuale di tempestività dei pagamenti, definito in termini di ritardo medio

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Page 13:  · Web viewDal canto suo il Direttore generale, nella relazione al bilancio di previsione, ha sottolineato la necessità che “… per garantire un bilancio in pareggio anche per

di pagamento ponderato in base all’importo delle fatture, in osservanza degli artt. 9 e 10 del d.p.c.m. del 22 settembre 2014, pari a -6,08 giorni. Per quanto concerne i fondi rischi ed oneri (11,3 milioni), che comprendono i fondi per imposte anche differite, i fondi rischi per cause civili e oneri processuali e per contenzioso personale dipendente, le quote inutilizzate per contributi ed altri fondi oneri e spese, non risulta effettuata nell’esercizio in parola dalla Provincia la verifica dello stato dei rischi aziendali e dell’adeguatezza degli accantonamenti, in quanto le disposizioni di cui al d.lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni (art. 29, lett. g), del d.lgs. n. 118/2011) trovano applicazione a decorrere dal 2017 . Anche per questo motivo il Collegio dei revisori ha puntualizzato che “…non è nelle condizioni di attestare l’avvenuto rispetto delle condizioni per procedere all’iscrizione dei fondi rischi ed oneri ed al relativo utilizzo”. Una verifica di congruità è stata effettuata con riguardo agli accantonamenti connessi ai contenziosi legali, onde attestarne la conformità al nuovo principio contabile OIC n. 31. I Revisori hanno riscontrato nel complesso una sovrastima del fondo e richiamato l’Azienda in ordine alla procedura di determinazione dei relativi rischi, constatando “la non aderenza dei criteri adottati dall’Azienda per gli accantonamenti ai principi contabili” e il fatto che detti criteri Aziendali non appaiono comunque applicati conformemente”. Va rilevato che, ai fini della corretta rappresentazione contabile, nell’ambito degli indirizzi programmatori 2016 di cui alla del. n. 1019/2015 della Giunta provinciale, è stato assegnato l’obiettivo di mappatura delle tipologie di rischio aziendale attraverso un piano di rilevazione rischi, con definizione delle modalità implementative e prima valorizzazione del rischio. Anche il PAC prevede per il 2016 il riesame dei fondi iscritti e la predisposizione, formalizzazione e applicazione di una procedura di gestione e monitoraggio dei rischi. La Corte dei conti sottolinea la necessità di procedere alla fine di ciascun esercizio al puntuale riesame e aggiornamento delle stime sulla base dell’evolversi delle situazioni di rischio, onde verificarne la corretta misurazione, i cui effetti sono da rilevare nel conto economico di regola come componenti ordinarie, ai fini di una rappresentazioni veritiera e corretta del bilancio.Con particolare riferimento agli accantonamenti per 2,6 milioni di euro ricompresi nella voce “altri fondi per oneri e spese” per rimborsi alle case di riposo e di cura per personale infermieristico e di riabilitazione (fino al 2014 precedentemente calcolati per cassa e non per competenza), sui quali il Collegio dei revisori si era impegnato a vigilare, l’Azienda è stata sollecitata ad acquisire i dati definitivi dei costi, non ancora pervenuti. Risultano, inoltre, accantonamenti per 587.864,41 euro che afferiscono alla gestione di fondi speciali, secondo modalità in precedenza disciplinate dalla disciolta Azienda sanitaria di Bolzano per mezzo di specifico regolamento, che ha trovato finora applicazione grazie all’atto organizzativo provvisorio aziendale di cui alla delibera del Direttore generale n. 14/2007. Il fondo, alimentato per l’80% da entrate derivanti da sperimentazioni cliniche risulta posto a disposizione dei responsabili delle strutture semplici e complesse del Comprensorio di Bolzano per spese di funzionamento, in conto capitale e per la formazione. Come già osservato da questa Corte, “nel quadro dello sviluppo della ricerca, l’utilizzo di strumenti di coinvolgimento e motivazione dei professionisti sanitari verso la sperimentazione clinica parrebbe elemento strategico per identificare nuove linee di innovazione clinica, tali da comportare vantaggi economici che, nell’attuale situazione di carenza di mezzi finanziari, dovrebbero rappresentare un punto di attenzione per l’integrazione del budgeting nel perseguimento delle finalità aziendali”. Si ribadisce altresì l’indispensabilità di una celere e definitiva conclusione del procedimento di adozione dell’atto aziendale.Il rendiconto finanziario consuntivo viene reso secondo lo schema previsto dal d. lgs. n. 118/2011 e successive modificazioni ed integrazioni ed offre una descrizione della dinamica finanziaria suddivisa nelle tre macroaree gestionali, ovvero le operazioni afferenti alla gestione reddituale, l’attività di investimenti e l’attività di finanziamento, secondo la metodologia indiretta. Il flusso di cassa complessivo di gestione è pari a 39,5 milioni di euro e corrisponde alla variazione annua di liquidità intervenuta nel corso dell’esercizio quale somma algebrica dei flussi finanziari delle suddette classi di attività. Tale risultato è l’effetto combinato del flusso di cassa positivo per 60 milioni di euro generato dalla gestione reddituale e del flusso finanziario derivante dall’attività di finanziamento per 16,5 milioni di euro (principalmente per l’erogazione di contributi in conto capitale da parte della Provincia), mentre la gestione degli investimenti evidenzia un valore negativo per 36,9 milioni di euro, determinato da impiego di liquidità per l’esecuzione del piano di investimenti 2015. La variazione positiva della gestione reddituale è

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da ascriversi al flusso di capitale circolante netto generato dalla gestione corrente per 27,9 milioni di euro (costi e ricavi non monetari) e dal saldo delle variazioni dei crediti, debiti, rimanenze, ratei e risconti pari a 32 milioni di euro dovuto a maggiore riduzione dei crediti rispetto a quella dei debiti. L’analisi dell’andamento gestionale mostra in definitiva come l’equilibrio economico raggiunto sia fortemente influenzato dalla dimensione dei finanziamenti provinciali, ovvero da flussi monetari quantitativamente e temporalmente adeguati. Tale variabile determina la funzionalità economica duratura aziendale, la cui prospettiva di costanza richiede una migliore programmazione di medio lungo termine nell’allocazione delle risorse ed un processo di rinnovamento aziendale, ponendosi in necessaria interrelazione l’equilibrio finanziario con l’economicità delle decisioni assunte sia a livello strategico che operativo. In questo quadro risulta confermata la capacità tendenziale dell’Azienda di mantenersi in condizione di equilibrio generale, riuscendo a far fronte agli investimenti in attivo fisso con il capitale permanente (equilibrio strutturale), ed inoltre non presentando problemi di solvibilità. Rispetto all’esercizio precedente risulta infatti una migliorata capacità di adempiere agli impegni finanziari di breve periodo (equilibrio finanziario nel breve periodo), riuscendo a coprire le passività a breve termine tramite le liquidità immediate e differite, a prescindere dall’utilizzo delle risorse di magazzino. L’incidenza percentuale degli oneri finanziari si è mantenuta conseguentemente a valori prossimi allo zero, nonostante la crescita del tasso di interesse da corrispondere, a seguito della rinegoziazione del contratto con l’istituto bancario tesoriere. In merito alle politiche di investimento, bisogna considerare che il grado di rinnovo del patrimonio aziendale scende al 5,01% (quale rapporto tra totale investimenti in immobilizzazioni materiali e immateriali e stock delle immobilizzazioni lorde), con un grado di vetustà delle immobilizzazioni appena inferiore al 50%. In particolare scende al 3,98 % (5,19 nel 2014) il grado di rinnovo delle immobilizzazioni materiali, mentre il tasso di obsolescenza di impianti e macchinari e attrezzature sanitarie passa da 12,36% nel 2014 a 12,21% nel 2015.

II. Patto di stabilità Nell’ambito della funzione di coordinamento della finanza locale, ai sensi dell’art. 79, c. 3, dello Statuto d’autonomia, la Provincia ha provveduto a definire nei confronti dell’Azienda (ente appartenente al sistema territoriale integrato di propria competenza), l’entità finanziaria del contributo per il perseguimento degli obiettivi di finanza pubblica, anche con riguardo all’esercizio finanziario 2015.Il relativo patto di stabilità, stipulato tra il Presidente della Provincia e il Direttore generale dell’Azienda, è stato formalizzato solo in data 9 ottobre 2015 ed ha previsto, quale obiettivo il raggiungimento del pareggio di bilancio, come previsto dal conto economico preventivo 2015. Si è, altresì, stabilito che eventuali minori ricavi rispetto a quelli previsti, indipendenti dalla volontà dell’ente così come maggiori costi derivanti esclusivamente da modifiche normative, da sentenze, dall’applicazione di diverse modalità di contabilizzazione, non rilevano ai fini del calcolo del saldo a consuntivo, fermo restando che l’Azienda è comunque tenuta a illustrare gli scostamenti più significativi nelle voci della gestione caratteristica e di quella straordinaria.In questo quadro, non risultano impartiti ulteriori obiettivi sanitari rispetto a quelli fissati con la BSC (metodica Balanced Scorecard) nella delibera della Giunta provinciale n. 894 del 28 luglio 2015. L’adozione del provvedimento in un momento molto avanzato della annuale gestione (ottobre), parrebbe connesso anche allo squilibrio tra risorse finanziarie disponibili e fabbisogno reale stimato; va sottolineato che l’Ente ha approvato il bilancio preventivo (in pareggio), solo in data 12 giugno 2015.L’attestazione circa il raggiungimento dell’obiettivo convenuto in sede di patto, è stata resa, analogamente agli esercizi precedenti, dal Direttore generale (in allegato al bilancio d’esercizio).La relazione finale (redatta nell’aprile 2016) conferma il raggiungimento di un risultato positivo complessivo per 19,6 ml, miglioramento da ricondursi alla gestione ordinaria per 5,4 ml e a benefici connessi alle componenti straordinarie per 14,4 ml (+13,1 ml rispetto al dato previsionale).

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L’Organismo di valutazione della Provincia, nell’ambito dei compiti di controllo ad esso affidati, in attuazione e per le finalità di cui all’art. 79 dello Statuto di autonomia, ha formalmente attestato alla scrivente Corte “…il pieno rispetto del patto di stabilità 2015” (nota dell’Organismo dell’11 ottobre 2016 prot.62).La richiamata nota fa seguito a precedenti (prot. 59 del 4 ottobre 2016 e 60 del 6 ottobre 2016), nelle quali l’Organismo aveva evidenziato, tra l’altro, anche come dalle verifiche effettuate sono emersi “… maggiori costi di produzione per acquisti di prestazioni sanitarie, per assistenza specialistica ambulatoriale, così come per assistenza protesica, per prestazioni di psichiatria residenziale e semiresidenziale, per prestazioni di trasporto sanitario, compartecipazione al personale per attività libero-professionale e per l’acquisto di prestazioni non sanitarie (consulenze, collaborazioni, interinale, altre prestazioni di lavoro non sanitario)…”e che “…dalle ulteriori spiegazioni fornite, circa le cause e le motivazioni del superamento di quanto preventivato e previsto dal patto di stabilità in oggetto non sono emersi elementi che hanno permesso di ricondurre tali costi aggiuntivi esclusivamente a modifiche normative/sentenze o all’applicazione di diverse modalità di contabilizzazione…”.

III. Indebitamento Il Collegio dei revisori ha attestato di avere svolto le prescritte verifiche circa il rispetto dell’art. 119, c. 6, della Costituzione, con riferimento al ricorso all’indebitamento solo per le spese di investimento.Non risultano, con riferimento all’esercizio in esame, nuove esposizioni debitorie per il finanziamento degli investimenti, per operazioni di gestione attiva del debito e tramite contratti di partenariato pubblico-privato.Per completezza si sottolinea che in data 11 aprile 2016 (del. del Direttore generale n. 74 dell’11 aprile 2016), risulta approvato (a seguito di gara e al fine della costituzione di una società mista pubblico-privata, finalizzata alla gestione di apposito complesso produttivo a Vadena (BZ) per il lavaggio e la gestione della biancheria dell’Azienda, nonché dell’abbigliamento di lavoro dei relativi dipendenti), lo statuto della società Wabes Srl/GmbH (iscritta nel Registro imprese della Camera di Commercio, industria, artigianato e agricoltura di Bolzano in data 22 aprile 2016) e il relativo contratto di affitto del complesso produttivo. L’Azienda ha, altresì, trasmesso la delibera del Direttore generale n. 83 del 13 aprile 2016 che prende atto dell’avvenuta costituzione, dell’avvenuta stipulazione del contratto d’affitto e del relativo contratto di servizio e che evidenzia anche il riconoscimento al socio privato di un diritto particolare (“…nomina di un procuratore speciale, al quale spetti la gestione operativa della lavanderia; i rispettivi poteri dovranno essere stabiliti all’unanimità tra gli amministratori in carica)”.Giova ricordare che l’art.24 del d.lgs. n. 175/2016 (testo unico in materia di società a partecipazione pubblica), in vigore dal 23 settembre 2016, prevede l’effettuazione da parte delle pubbliche amministrazioni, con provvedimento motivato, di una ricognizione (straordinaria) di tutte le partecipazioni possedute, con individuazione di quelle che dovranno essere alienate, per effetto delle nuove norme di legge, e con precisi obblighi di comunicazione del relativo esito anche alla Magistratura contabile ( anche in caso negativo).Anche nel 2015 vi sono state tensioni sul fronte della liquidità e, al fine di mitigare lo sfasamento temporale tra flussi di spesa e di entrata, l’Azienda ha dovuto fare ricorso ad anticipazioni di cassa con l’Istituto tesoriere (per 37 giorni ed un importo medio di 3,9 milioni di euro). Illustra in argomento la relazione di gestione che ciò è da riconnettersi, anche nell’esercizio in parola, ai ritardati trasferimenti da parte della Provincia, con particolare riferimento alle assegnazioni vincolate e per investimenti. Va peraltro evidenziato che secondo l’Azienda “L’attuale prassi ad assegnare nell’ambito dei finanziamenti indistinti lascia ben sperare per il 2016, un positivo sviluppo della liquidità dell’Azienda”. L’anticipazione di cassa, prevista nel limite massimo di 60 ml, è in linea con il limite annuo di cui all’art. 16, c. 3, della l. p. n. 14/2001 pari a un dodicesimo dell’ammontare dei ricavi inerenti al valore della produzione (CE preventivo 2015). L’Azienda ha provveduto ad allegare al bilancio d’esercizio i prospetti delle entrate e delle uscite dei dati del Sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) e delle disponibilità liquide, di cui al d. del Ministero dell’Economia e delle finanze del 23 dicembre 2009, evidenziandone la concordanza con le scritture contabili.

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A fine esercizio i debiti verso l’Istituto Tesoriere registrano un incremento rispetto all’esercizio precedente (da 44.280 euro a 97.151 euro) dovuto essenzialmente alla maggiore onerosità del contratto di affidamento dei servizi bancari concluso per il periodo 2015/2019, ed in particolare a sopraggiunti costi per il servizio di trasporto valori (ammontanti ad un totale annuo di 80.000 euro) precedentemente svolto a titolo gratuito.Con riferimento all’obbligo di cui all’art. 7, c. 4-bis, del d. l. n .35/2013, convertito dalla l. n. 64/2013, L’Azienda ha dichiarato che non sussisto debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31 dicembre 2015 e non estinti per somme dovute per somministrazioni, forniture e appalti e per obbligazioni relative a prestazioni professionali.

IV. Controlli interniRelativamente alle verifiche concernenti il funzionamento dei controlli interni va premesso che il Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda ha attestato di non aver riscontrato gravi irregolarità nell’ambito del controllo amministrativo-contabile e ha fatto presente che i fatti gestionali aziendali sono rilevati secondo i princìpi previsti dall’art. 2423-bis del codice civile. Dai controlli interni concernenti la redazione del bilancio, tuttavia, sono emerse carenze in relazione al processo di informazione finanziaria (verbale n. 6/2016), processo che ha come finalità specifiche quelle di assicurare l’attendibilità, l’accuratezza, l’affidabilità e la tempestività dell’informativa stessa. In particolare, sono emersi ritardi (della Direzione aziendale) nella messa a disposizione delle informazioni, nonché errori che il sistema di controllo interno non è stato in grado di prevenire, individuare e correggere in modo tempestivo, a manifestazione di difficoltà dei responsabili della governance nella supervisione e redazione di bilancio.Il Collegio dei revisori ha conseguentemente evidenziato come “…l’apparato amministrativo, frammentato territorialmente sui quattro comprensori con procedure ed usi spesso diversi, programmi software non uniformi o non uniformemente implementati e gerarchie talvolta non funzionali, genera farraginosità amministrative che incidono pesantemente sulla formazione del bilancio e sulla sua tempistica”. Sul punto si rappresenta che lo sviluppo del sistema di controllo interno e di contabilità analitica dell’Azienda risulta ora inserito negli indirizzi programmatori attribuiti all’Azienda per l’esercizio finanziario 2016 (del. n. 1019/2015 della Giunta provinciale), nonchè nel “Percorso Attuativo di Certificabilità dei bilanci” (del. n. 213/2016 della Giunta provinciale).Circa l’annuale valutazione dei risultati aziendali conseguiti (compresa quella del Direttore generale), la stessa è stata demandata anche nell’esercizio in parola all’Assessore competente, che si è espresso positivamente in merito ai seguenti aspetti: 1) valutazione dei risultati aziendali conseguiti con riferimento ai due Direttori generali succedutisi nella gestione; 2) raggiungimento dei cinque macro-obiettivi fissati mediante Balanced Scorecard (BSC). In particolare, la performance complessiva aziendale, rimane definita nelle tre dimensioni del rispetto degli obiettivi fissati mediante BSC, delle modalità di conseguimento degli obiettivi complessivi e nel mantenimento del rapporto fiduciario ed è risultata, per le gestioni dei due Direttori generali che si sono succeduti nell’esercizio in esame, equivalente alla media del 100%, che corrisponde ad una percentuale di premio nella misura del 100% (note aziendali dell’8/9/2016 e del 20/9/2016).Si segnala, infine, che i controlli, anche di natura collaborativa, funzionali all’attività di vigilanza sul raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica previsti dall’art. 79, commi 3 e 4, dello Statuto d’autonomia e dall’art. 24 della l.p. 23 aprile 1992, n. 10 e successive modifiche, permangono affidati all’Organismo di valutazione della Provincia (collocato presso il Consiglio provinciale), organismo che opera in base ad un programma di lavoro annuale, secondo quanto previsto anche nelle deliberazioni della Giunta provinciale n. 600/2015 e 626/2016 (Individuazione degli enti e delle modalità per l’esercizio del coordinamento finanziario).

P.Q.M.la Corte dei conti, Sezione regionale di controllo per la Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol, Sede Bolzano, alla luce di quanto esposto in parte motiva, sulla base

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dell’esame del questionario compilato dal Collegio dei revisori dei conti in riferimento al bilancio d’esercizio 2015 dell’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano e della successiva attività istruttoria

ACCERTA1. il carattere contingente dell’equilibrio economico, essendo necessario creare le

condizioni strutturali per bilanciare risorse disponibili e fabbisogno crescente;2. il limitato contributo, sul lato della spesa, al contenimento dei saldi di finanza pubblica;3. la sussistenza di crediti verso la Provincia autonoma di Bolzano per investimenti

effettuati in esercizi risalenti nel tempo;4. la scarsa performance nel recupero dei crediti verso privati;5. la permanenza di criticità nella rilevazione e nella valutazione degli accantonamenti del

trattamento di fine rapporto e dei fondi rischi e oneri;6. il permanere di carenze nel sistema di controllo interno, con particolare riguardo alla

predisposizione dei documenti di bilancio;

INVITAl’Azienda sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano e la Provincia autonoma di Bolzano (ente finanziatore, controllore e vigilante), per i profili di rispettiva competenza:1. ad adottare i bilanci nel rispetto dei termini e delle prescrizioni di legge;2. a recuperare le condizioni di equilibrio economico nel quadro dell’implementazione del

nuovo Piano sanitario provinciale 2016/2020 approvato con delibera della Giunta provinciale n.1331 del 29 novembre 2016;

3. a proseguire nelle iniziative atte a definire le cospicue posizioni creditorie verso la Provincia;4. ad attivare misure di accelerazione del recupero dei crediti verso privati; 5. a superare le criticità nel calcolo del trattamento di fine rapporto del personale dipendente;6. a porre attenzione alle passività potenziali in corretta applicazione dei principi contabili; 7. a rispettare il piano d’azione e le tempistiche contenute nel percorso attuativo di

certificabilità dei bilanci ai fini di una maggiore attendibilità dei dati contabili e delle informazioni di bilancio, nonché del funzionamento del sistema di controllo interno;

Copia della presente deliberazione sarà trasmessa al Presidente del Consiglio Provinciale della Provincia autonoma di Bolzano, al Presidente della Provincia autonoma di Bolzano, all’Organismo di valutazione, al Direttore generale e al Collegio dei revisori dei conti dell’Azienda Sanitaria della Provincia autonoma di Bolzano.Ai sensi dell’art. 31 del d.lgs. 14 marzo 2013, n. 33 la presente pronuncia sarà pubblicata sul sito internet dell’Amministrazione.

Così deliberato in Bolzano, nella Camera di consiglio in data 12 dicembre 2016.

IL PRESIDENTEf.to Josef Hermann Rössler

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I relatorif.to Marcovalerio Pozzato

f.to Alessandro Pallaoro

Depositata in Segreteria il giorno 14 dicembre 2016

Il DIRIGENTEf.to Peter Werth

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