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Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo. © Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione CORSO DI FORMAZIONE PER OSSERVATORI NAZIONALI GUIDA FORMATIVA ALLA CAMPAGNA DI PESCA DEL TONNO ROSSO Formazione, Monitoraggio, Sviluppo, Ricerca Paolo PIGNALOSA e Francesco LOMBARDO Amministratore delegato, Coordinatore Operativo OCEANIS Srl, Ercolano (NA). Consulente Scientifico OCEANIS Srl, Ercolano (NA), Italia e Referente Malta. EDIZIONE

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Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo.© Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione

CORSO DI FORMAZIONE PER OSSERVATORI NAZIONALI

GUIDA FORMATIVA ALLA CAMPAGNA DI PESCA DEL TONNO ROSSO

Formazione, Monitoraggio, Sviluppo, Ricerca

Paolo PIGNALOSA e Francesco LOMBARDO

Amministratore delegato, Coordinatore Operativo OCEANIS Srl, Ercolano (NA). Consulente Scientifico OCEANIS Srl, Ercolano (NA), Italia e Referente Malta.

I° EDIZIONE

Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo.© Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione

INDICE

1. BIOLOGIA ED ECOLOGICA DEL TONNO ROSSO

2. ASPETTI GIURIDICO-LEGISLATIVI

3. SISTEMI DI PESCA DEL TONNO ROSSO

3.1. Reti a circuizione (Purse Seine)

3.2. Trappole tradizionali (TRAP)

3.3. Palangari (Long Line)

4. FORMAZIONE BIO-SCIENTIFICA DEGLI OSSERVATORI

5. ATTIVITÀ DI PESCA

5.1. Ricerca e cattura

5.2. Trasporto (TUG)

5.3. Messa in gabbia (Caging)

5.4. Rilascio di tonni in eccesso

5.5. Marcatura

5.6. Mattanza

5.7. Riprese video-subacquee

6. CONCLUSIONE...................................................................................................................

7. PROSPETTIVE FUTURE.........................................................................................................

8. RINGRAZIAMENTI.............................................................................................................

9. BIBLIOGRAFIA....................................................................................................................

Allegati: Racc 14 – 04

Best Pratcties

Disposizioni Applicative

Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo.© Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione

1. BIOLOGIA ED ECOLOGICA DEL TONNO ROSSO

Il tonno rosso (Thunnus thynnus, Linnaeus 1758) o Atlantic Bluefin tuna (BFT) è il più grande tra le

specie della famiglia degli Scombridi oltre ad essere uno dei più grandi predatori dell’ecosistema pelagico

(figura 1). Ha un corpo allungato, fusiforme e rotondo, con gli occhi piccoli rispetto alle sue dimensioni,

un’unica fila di piccoli denti conici e corte pinne pettorali. Ha due pinne dorsali e la seconda (di colore

bruno rossastro) è più alta della prima (di colore bluastro o giallo). Le pinnule sono gialle e il peduncolo

caudale centrale è nero negli adulti e semitrasparente negli esemplari giovani. La colorazione è blu scuro,

tendente al nero sul dorso e nella zona superiore, argentea sui fianchi (figura 1).

a

b

c

d

e

f

g

h

Figura 1. Elenco delle 8 specie di tonno e relativa distribuzione geografica: a) Thunnus thynnus, Linnaeus 1758;

b) T. orientalis, Temminck & Schlegel 1844; c) T. obesus, Lowe 1839; d) T. maccoyii, Castelnau, 1872; e) T.

albacares, Bonnaterre, 1788; f) T. tonggol, Bleeker, 1851; g) T. alalunga, Bonnaterre 1788; h) T. atlanticus,

Lesson 1831.

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Tutte le specie di Thunnidae, con particolare riferimento al BFT, possiedono adattamenti morfo-

fisiologici altamente specializzati e un imponente sistema di termoregolazione molto evoluto che gli

consentono di sfruttare un ampio range di habitat pelagici, dalle acque tropicali a quelle sub-artiche

dell’oceano Atlantico. Sono appunto pesci a sangue caldo, ossia possono scaldare la loro muscolatura a

una temperatura più alta di quella dell’acqua in cui nuotano, e questo rappresenta un grande vantaggio

sulle loro prede (Carey and Teal, 1969). La specie presenta così un’ampia distribuzione spaziale

nell'oceano Atlantico (figura 1).

Il BFT è una specie altamente migratoria e sono state ampiamente documentate traversate trans-atlantiche

(Block et al. 2005, Fromentin and Powers 2005, Rooker et al. 2008). Queste migrazioni tra le zone di

riproduzione e quelle di alimentazione dipendono soprattutto dall’età e dalla taglia dell’animale:

migrazioni di pesci adulti verso le zone di riproduzione nel Mediterraneo e il loro ritorno all’oceano per

l’alimentazione sono note fin dai tempi di Aristotele (384-322 D.C.).

Questa eccezionale capacità migratoria è dovuta a una straordinaria muscolatura che permette al BFT di

nuotare fino a 80km/h, con un indubbio vantaggio su tutti gli altri pesci. Per i biologi marini il tonno è il

simbolo dell’idrodinamicità per eccellenza. In particolare, i BFT riescono ad attraversare in branco

l’oceano Atlantico, dal Massachusetts (USA) al Mar Mediterraneo (EU), senza soste, grazie alla loro

potenza e imponenza. Non è un caso che la parola "tonno" provenga dal greco e significa "correre". Il

tonno è un primatista di velocità ma anche di resistenza. Il continuo movimento gli premette un'efficiente

ossigenazione, ma purtroppo non può fermarsi altrimenti soffocherebbe.

Il tonno rosso è una specie molto longeva; può vivere per più di 30 anni (Neilson & Campana, 2007) e

raggiunge la maturità sessuale tra i 5-8 anni.

Si nutre di pesci, cefalopodi, piccoli crostacei e krill (Ortiz de Zárate & Cort, 1986).

Ai fini della gestione delle risorse, la popolazione del Nord Atlantico è divisa in due stock: uno dell’ovest

e uno dell’est che comprende quello del Mediterraneo. C’è un mescolamento dei due stock con variazioni

nel corso dell’anno (ICCAT, 2010). La linea di demarcazione tra gli stock corre lungo il meridiano 45ºW

dell’emisfero settentrionale (figura 2).

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Distribuzione del tonno rosso

Rotte migratorie

Zone di riproduzione

Differenziazione dello stock

Figura 2. Distribuzione spaziale del tonno rosso (area in blu) e principali rotte migratorie (frecce nere) sono state

dedotte sia da dati di pesca storici e attuali che da informazioni ottenute da tag elettronici e tradizionali. La linea

rossa verticale tratteggiata rappresenta la delimitazione dello stock nelle due unità correnti di gestione

dell’ICCAT. I siti di riproduzione (aree gialle) sono localizzate nel mar Mediterraneo e nel Golfo del Messico

(Fromentin and Powers 2005).

La separazione dello stock orientale da quello occidentale si basa principalmente sull’esistenza di due

zone di riproduzione, una nel Golfo del Messico e l’altra nel mar Mediterraneo (nelle acque delle isole

Baleari, nel Tirreno e nel Mediterraneo centrale ed orientale).

In Giappone il BFT del Mediterraneo è la varietà più apprezzata, per il colore estremamente acceso della

carne ed il maggior contenuto di grasso della stessa. Le sue caratteristiche lo rendono davvero unico

rispetto ai suoi consimili, come il tonno pinna gialla. Le specie di tonni variano da taglie di 50 cm fino al

gigante, appunto il BFT, che arriva a superare i 3m e per 675kg di peso (Cort, 1991; Restrepo et al. 2009).

Nonostante le enormi dimensioni, la sua carne sanguigna è la più gustosa. È chiaro come, cacciandolo, si

uniscono due obiettivi: un notevole quantitativo di carne ad ogni capo abbattuto e la prelibatezza del

prodotto.

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2. ASPETTI GIURIDICO-LEGISLATIVI

Il tonno rosso è ormai da anni in grave pericolo di estinzione e la sua scomparsa dai nostri mari

risulterebbe devastante per l'ecosistema e per l’economia; per questo rappresenta la principale specie di

competenza della Commissione Internazionale per la Conservazione dei Tonnidi dell'Atlantico (ICCAT)

ed è attualmente l'unica specie ad essere oggetto di un piano pluriennale di ricostituzione dello stock

naturale, dal 2007 al 2022, con una probabilità di recupero della biomassa riproduttiva di almeno il 60%

nel 2022.

L'ICCAT è un’organizzazione intergovernativa di pesca responsabile impegnata nel mantenimento di

livelli sostenibili degli stock naturali di BFT, impoveriti continuamente dalla pesca professionale e sempre

più tecnologica. Tale Commissione è attualmente costituita da 47 Parti Contraenti, Parti, Entità o Entità di

pesca non contraenti Collaborative (CPC) e l’Unione Europea, in quanto CPC dell’ICCAT, svolge un

ruolo di primo piano nel raggiungimento di tale importantissimo traguardo ed è pertanto soggetta

all’obbligo internazionale di garantire che le disposizioni della Raccomandazione adottata siano

effettivamente applicate e rispettate. Questo obbligo internazionale, secondo la norma dell’art. 216, par. 2,

del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea (TFUE), si applica anche agli Stati Membri e a

norma dell’art. 4, par. 3, del Trattato sull’Unione Europea (TUE), sancisce per l’Italia l’obbligo di

conformarsi alle disposizioni della Raccomandazione ICCAT vigente e di adottare le misure necessarie

alla sua applicazione.

Per la campagna di pesca 2015 è stata adottata ed applicata la Raccomandazione ICCAT 14-04 (Rec. 14-

04) che modifica il piano pluriennale di ricostituzione del tonno rosso delle precedenti Raccomandazioni.

In attesa dei risultati della prossima valutazione completa e delle possibili raccomandazioni ordinate dal

SCRS basate sull’esercizio della valutazione della strategia di gestione (MSE), l’obiettivo della gestione

considerando che nei prossimi due anni è quello di mantenere le catture sotto il livello delle stime più

precauzionali dell’RMS, il che porterebbe a raggiungere questo obiettivo del RMS nei tre anni successivi.

Seguendo la consulenza scientifica più aggiornata del SCRS e fino a quando non si disponga dei risultati

della prossima valutazione degli stock, la stima quantitativa del RMS è di 23.256 t. Questa stima

quantitativa sarà rivista tenendo conto dei risultati della valutazione degli stock del 2016

I totali ammissibili di catture (TAC) si stabiliranno nel seguente modo:

16.142 tons per il 2015, 19.296 tons per il 2016 e 23.155 per il 2017 in conformità del seguente schema di

assegnazione:

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CPC Quota 2015 (t) Quota 2016 (t) Quota 2017 (t) %Albania 39,65 47,40 56,91 0,2506266Algeria 169,81 202,48 243,70 1,0733333Cina 45,09 53,90 64,71 0,2850125Egitto 79,20 94,67 113,67 0,5006266Unione Europea 9.372,92 11.203,54 13.451,36 59,2435090Islanda 36,57 43,71 52,48 0,2311278Giappone 1.3456,44 1.608,21 1.930,88 8,5041103Corea 95,08 113,66 136,46 0,6010025Libia 1.107,06 1.323,28 1.588,77 6,9973935Marocco 1.500,01 1.792,98 2.152,71 9,4811529Norvegia 36,57 43,71 52,48 0,2311278Siria 39,65 47,40 56,91 0,2506266Tunisia 1.247,97 1.491,71 1.791,00 7,8880702Turchia 657,23 785,59 943,21 4,1541604Taipei Cinese 48,76 58,28 69,97 0,3081704TOTALE 15.821 18.911 22.705 100

Nel 2014 la pesca del tonno rosso nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo da parte di grandi palangari

pelagici di cattura di oltre 24m è stata consentita nel periodo dal 1 gennaio al 31 maggio con l'eccezione

della zona delimitata da Ovest di 10°W e Nord del 42ºN, dove detta la pesca è stata permessa dal 1 agosto

fino al 31 gennaio. La pesca con reti da circuizione è invece autorizzata nel periodo dal 26 maggio al 24

giugno.

L'ICCAT richiede che ogni CPC nell'Atlantico orientale e nel Mediterraneo adotti tutte le misure

necessarie alla sostenibilità del tonno rosso in relazione allo sforzo di pesca della propria flotta, ed

istituisca quote individuali per i propri pescherecci di catturare di lunghezza superiore a 24m, inclusi

nell'elenco di cui al paragrafo 57a della Rec. 12-03. Inoltre le CPC devono prevedere misure necessarie

per vietare la cattura, la detenzione a bordo, il trasbordo, il trasferimento, lo sbarco, il trasporto, lo

stoccaggio, la vendita, l’esposizione o l’offerta alla vendita del tonno rosso di peso inferiore a 30 kg o con

una lunghezza alla forcella inferiore a 115cm (figura 3).

Figura 3. Nave militare francese in concessione all'ICCAT impegnata nella supervisione e controllo delle attività

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di pesca del tonno rosso nel Mar Mediterraneo orientale.

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a b

c d e

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3. SISTEMI DI PESCA DEL TONNO ROSSO

L’evoluzione della pesca del tonno rosso nell’Atlantico settentrionale ha attraversato diverse fasi negli

ultimi 70 anni (ICCAT, 2010). La più rilevante è stata lo sviluppo, negli anni '60, della tecnica di pesca

giapponese detta palangaro o longline e della pesca con reti a circuizione in occidente, oltre al crollo della

pesca con il metodo delle trappole nello stretto di Gibilterra e nel Mediterraneo negli anni '70. In quel

periodo è iniziata nel Mediterraneo la pesca con le reti a circuizione.

Negli anni '80 la pesca con le reti a circuizione è scomparsa nel Nord Europa (Nøttestad & Graham,

2004). Dagli anni '90 è invece aumentata nel Mediterraneo occidentale e orientale (Libia e Turchia),

insieme alla longline giapponese nell’Atlantico centrale e orientale. Tuttavia, i sistemi di pesca

maggiormente utilizzati nel Mediterraneo sono: la circuizione, il palangaro e le tonnare fisse o TRAP.

2.1. Reti a circuizione (PS).

Le reti a circuizione o Purse Seine (PS) per la cattura del tonno rosso sono utilizzate da grandi

imbarcazioni (fino a 42m di lunghezza), denominate tonnare con reti a circuizione (o tonnare volanti). Le

imbarcazioni inoltre devo essere dotate di speciali apparecchiature tecnologiche (figura 4) che gli

consentono una sicura navigazione e individuazione dei banchi di pesce.

Figura 4. Strumentazioni di bordo per la pesca del tonno rosso. a) Cartometro digitale, b) ComNav, c)

Ecoscandaglio, d) Ecoscandaglio, e) Radar.

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L’attrezzatura delle reti a circuizione è composta da una rete di grandi dimensioni che accerchia il banco di tonni ed è chiusa sul fondo per intrappolare i pesci (figura 5). La rete misura circa 2km in lunghezza e 250m in profondità. Le dimensioni della maglia delle tonnare volanti utilizzate nel Mediterraneo raggiungono i 20cm nel corpo e nella parte inferiore della rete, fino a diminuire a circa 12cm nella parte centrale. La base superiore della rete viene armata con una lima munita di galleggianti e la base inferiore con una lima munita di piombi, su cui sono sistemati degli anelli in ferro, in modo che la rete possa essere chiusa.

Figura 5. a) Rete a circuizione durante l'operazione di armamento dell'imbarcazione; b) rappresentazione

schematica di una cala a circuizione.

2.2. Trappole tradizionali (TRAP).

Le tradizionali trappole per la cattura del tonno, conosciute come almadraba in spagnolo, tonnara in

italiano e madrague in francese, costituiscono una tecnica di pesca per catturare i tonni migranti antica di

millenni (figura 6). Si tratta di un sistema di grandi reti che intercetta i banchi e i piccoli gruppi di tonni

lungo le coste e li intrappola. Lo schema generale della tonnara consiste in una lunga parete verticale di

reti (in realtà si tratta un insieme di reti) posta perpendicolarmente alla costa per intercettare i pesci e

incanalarli nella trappola vera e propria, composta da un labirinto di camere.

L’ultima (la cosiddetta “camera della morte”) è provvista di un fondo mobile che, quando viene sollevato,

raggruppa i pesci in uno spazio ristretto, in modo da essere facilmente catturati e uccisi. Questo semplice

labirinto funziona perché i tonni non vedono via d’uscita dalla camera centrale e quindi rimangono

intrappolati.

Il sistema di reti è collegato alla terra ferma, è ancorato sul fondo ed è tenuto perpendicolare alla

superficie del mare attraverso una fila di galleggianti. Le maglie delle rete sono fitte quanto basta perché

il tonno non rimanga impigliato. La lunga rete di incanalamento può essere disposta in modo tale da

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intercettare i tonni che provengono dall’una o l’altra direzione. Ad esempio, la trappola di Barbate

(Spagna), vicina allo Stretto di Gibilterra, viene posizionata inizialmente in modo da intercettare i pesci in

fase pre-riproduttiva che entrano nel Mediterraneo, in seguito per intercettare i tonni in fase post-

riproduttiva che escono dal Mediterraneo (De Metrio et al., 2002; de la Serna et al., 2004). Altre trappole,

come quella di Carloforte (Sardegna, Italia), catturano solamente i tonni nel loro percorso migratorio pre-

riproduttivo (Corriero et al., 2003 e 2005).

Figura 6. Storico disegno schematico di una TRAP.

2.3. Palangari (LL).

Il palamito o palangaro o palangrese è un attrezzo di pesca professionale o sportiva costituito da una

lunga lenza di grosso diametro (madre) con inseriti ad intervalli regolari spezzoni di lenza più sottile

(braccioli) portanti ognuno un amo (figura 7). A intervalli regolari sulla madre sono inoltre inseriti dei

cavetti portanti dei galleggianti che permettono il posizionamento dell'attrezzo alla corretta profondità di

pesca. Ai due estremi della madre sono fissate due cime portanti un galleggiante con bandiera (e/o

riflettore radar) che permette la facile localizzazione dell'attrezzo.

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Figura 7. Esempio schematico di un palamito

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4. FORMAZIONE BIO-SCIENTIFICA DEGLI OSSERVATORI

Secondo il par. 90 della Rec.14 - 04, ogni CPC deve avviare una rigorosa attività di controllo e

monitoraggio con l’ausilio di Osservatori Regionali e Nazionali ICCAT, garantendo una copertura di

Osservatori ICCAT di almeno:

-il 20% della flotta attiva per la pesca di pelagici a traino (oltre 15m)

-il 20% della flotta attiva per la pesca con palangaro (oltre 15m)

-il 20% di tonnare con esca viva attive (oltre 15m)

Deve essere inoltre garantita la copertura del 100% di Osservatori su:

- tutti i pescherecci a circuizione autorizzati alla pesca del tonno rosso

- sui rimorchiatori (TUG) dal momento successivo alla cattura fino alle farm

- durante tutti i trasferimenti di tonno rosso dai pescherecci a circuizione ai TUG

- durante tutti i trasferimenti di tonno rosso dalle tonnare fisse alle gabbie di trasporto

- durante tutte le attività di caging nelle farm

- durante tutte le operazioni di mattanza nelle farm e nelle tonnare fisse

Dunque, tutte le imbarcazioni sprovviste di un Osservatore ICCAT a bordo non sono autorizzate a pescare

o operare in attività di pesca del tonno rosso, così come la sua assenza da una attività di trasferimento,

sbarco o mattanza ne impedisce l'esecuzione.

A tal proposito, la società OCEANIS Srl è stata incaricata sin dalla campagna di pesca 2012 e per gli anni

successivi della gestione ed attuazione del Programma di Osservazione Nazionale. Sono stati pertanto

formati ed istruiti giovani già professionalmente qualificati come Allievi Ufficiali di coperta, Gente di

Mare, Biologi, etc, su essenziali competenze e conoscenze quali gli aspetti giuridico-normativi delle

Raccomandazioni ICCAT e le misure di conservazione e gestione delle risorse biologiche quali il tonno

rosso, la biologia ed etologia delle specie ittiche con particolare riferimento al tonno rosso, tecniche di

analisi biometriche (lunghezza alla forca, peso), riconoscimento e approvazione delle attrezzature e delle

tecniche di pesca (figura 8 ).

Figura 8. Immagine di una giornata formativa tenuta dal, da sinistra, Dott. J.P. Silva (COFREPECHE), Com.te

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Giovannone (Mipaaf) e Cap P. Pignalosa (OCEANIS Srl)

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In particolare, i doveri così come i principali compiti degli Osservatori sono:

a) Monitorare l’applicazione della Rec. 14-04 da parte della nave da pesca e della tonnara

fissa

b) Registrare e comunicare l’attività di pesca, che comprende, tra l'altro:

- il volume della cattura, incluse le catture fortuite e il loro destino (figura 9)

- l'area di cattura (latitudine, longitudine)

- la misura dello sforzo di pesca (numero di lenze, ami, etc...)

- la data di cattura

c) Osservare e stimare le catture e verificarne i dati inseriti nel giornale di pesca

d) Avvistare e prendere nota di ogni natante che potrebbe svolgere attività di pesca in violazione

alle misure di conservazione dell'ICCAT.

Figura 9. Esemplare di tartaruga marina (Caretta caretta) catturata fortuitamente durante una operazione di

pesca a circuizione; l'esemplare è stato recuperato e liberato successivamente.

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16Rilievi dati biologici (morfo-fisiologici, sessaggio, raccolta campioni gonadici): finalità ed operatività.

Dai rilievi biometrici eseguiti, provenienti dalle attività svolte dagli osservatori presso le tonnare fisse e i

palangari, riportati in tabella 2, è stata eseguita una analisi di correlazione delle misure di lunghezza alla

forca (FL) e quelle del peso intero (RWT), traendone una composizione per taglia ed una curva di

correlazione (figura 10).

Figura 10. Composizione per taglia Curva di correlazione lunghezza alla forca (FL) - peso intero (RWT) di tonni rossi

(OCEANIS Srl, 2013).

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L’approfondimento delle strategie riproduttive e della stima della fecondità sono due aspetti

estremamente importanti per studiare la biologia e la dinamica di popolazione delle specie di pesci;

· la determinazione della taglia della prima maturità sessuale,

· i rapporti quantitativi fra femmine e maschi (sex-ratio),

· la fecondità potenziale dello stock riproduttivamente maturo/attivo,

· la durata della stagione riproduttiva,

· l’individuazione del momento del giorno in cui avviene l’evento di deposizione,

· la frazione di uova prodotte,

sono informazioni che permettono di implementare le conoscenze rispetto allo stato demografico di uno

stock con la conseguente possibilità di sviluppare dei piani su base scientifica per una gestione sostenibile

della risorsa.

La taglia e la conoscenza del ciclo riproduttivo nei pesci sono, perciò, dei parametri chiave per valutare

correttamente la fecondità a livello di popolazione. Nelle popolazioni fortemente sfruttate, i pesci di

grande taglia verranno eliminati più rapidamente in quanto esposti alla mortalità da pesca per taglia-

selettiva (Trippel, 1999). In questa condizione, la fecondità della popolazione non solo diminuisce come

conseguenza della riduzione dell’abbondanza dei pesci in grado di deporre, ma anche a causa della

riduzione della taglia media della popolazione.

Dai tonni resi disponibili, immediatamente dopo la morte, vengono prelevati una porzione posteriore,

anteriore e mediale di tessuto ovarico di circa 5 cm di lunghezza, i campioni immediatamente congelati,

successivamente verranno poi fissati per 48 ore in liquido di Bouin e disidratati in etanolo,

successivamente diafanizzati in xilene e quindi inclusi in paraffina. Tutti i prelievi di gonade vengono

sottoposti ad analisi istologiche e stereologiche. Sezioni di circa 5 μm saranno poi colorate in

ematossilina-eosina. (figura 11).

L’analisi morfologica e le fotografie delle sezioni vengono effettuate al microscopio equipaggiato con una

macchina fotografica digitale.

Figura 11

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5. ATTIVITÀ DI PESCA

5.1. Ricerca e pesca.

Le imbarcazioni inseguono i banchi di pesce che nuotano relativamente vicino alla superficie del mare

(nella zona sopra il termoclino), sia in mare aperto che in zone costiere, mirando ai banchi che si trovano

a una profondità di 60-70m fino a un massimo di 300m. Le tonnare con reti a circuizione di norma son

tecnologicamente equipaggiate allo scopo di identificare la taglia dei pesci nel banco avvistato in modo da

sostenere una pesca quanto più mirata e selettiva.

Attualmente, le reti a circuizione possono catturare BFT di oltre 30kg di peso, eccetto nel mar Adriatico,

dove pesci più piccoli possono essere catturati solo dalla flotta croata.

Quando viene avvistato un banco (figura 12), il peschereccio si posiziona su un lato del banco stesso,

dopodiché viene calato in mare lo skiff, una piccola imbarcazione molto potente agganciata ad

un’estremità della tonnara. Quindi il natante accerchia il banco alla massima velocità. Una volta terminato

l’accerchiamento (5-10 min), l’estremità della rete agganciata allo skiff è trasferita a bordo della tonnara e

le due estremità del cavo vengono tirate il più rapidamente possibile per chiudere la rete inferiormente.

Nel caso di grandi tonnare volanti, sono necessari circa 15-20 min per effettuare l'operazione di chiusura

della rete e circa un’ora per l'espletamento di tutta l'operazione di pesca.

Figura 12. Avvistamento di un banco di tonni rossi nel Mar Mediterraneo orientale, SW di Malta.

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Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo.© Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione

5.2. Rimorchiatori (TUG).

Al termine di ciascuna operazione di pesca conclusa positivamente, il pesce viene trasferito in gabbie

galleggianti (figura 13) le quali saranno trainate da apposite imbarcazioni dotate di potenti motori (figura

14) verso un impianto di ingrasso (farm), ossia uno stabilimento riconosciuto per l'ingrasso dei tonni rossi

Figura 13. Gabbia utilizzata per il trasporto/rimorchio di tonnidi vivi dalla posizione di cattura fino all'impianto

di ingrasso (farm).

Figura 14. Immagine di un tipico rimorchiatore (TUG) utilizzato per il trasporto di tonni rossi vivi, per mezzo di gabbie

galleggianti.

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5.3. Caging.

Una volta arrivati presso la farm, il tonno trasportato tramite la gabbia galleggiante dovrà essere trasferito

in una nuova gabbia ospitante vuota (Figura 15).

Prima di qualsiasi operazione di messa in gabbia (caging), la CPC di bandiera della nave di cattura o

tonnara fissa (Italia), sarà informata dalle Autorità competenti dello Stato della farm (Malta)

dell'operazione di caging e del numero di esemplari catturati dalle navi. La CPC della farm si assicurerà

che venga realizzata una registrazione video delle attività di trasferimento dalle gabbie alla farm mediante

l’uso di sistemi stereoscopici (SC). Dovrà essere realizzata una registrazione video per ogni operazione di

caging in conformità con le procedure stabilite nell’Allegato 9 della Rec. 14 - 04. Nei casi in cui vi sia

una differenza di oltre il 10% in numero rispetto ai quantitativi di tonno rosso riportati sui Bluefin tuna

Catch Documents (BCDs), tra la stima dell’Osservatore Regionale ICCAT e quella del gestore della farm,

la CPC della farm avvierà un'indagine in collaborazione con lo Stato di bandiera della nave di cattura e/o

tonnara fissa. Nell’ambito dell'indagine, è possibile utilizzare tutte le informazioni a disposizione, ivi

comprese le risultanze del programma di riprese stereoscopiche di cui al par.88 della Rec. 14 - 04.

Sulla base dei risultati delle valutazioni stereoscopiche effettuate ed ufficialmente trasmesse

dall’Amministrazione Maltese a quella Italiana, avvalendosi di sistemi di telecamere stereoscopiche o

tecniche alternative, inizieranno così studi pilota per migliorare la stima del numero e del peso medio dei

pesci in ciascuna operazione di caging e nello specifico. Tali differenze sono risultate scarsamente

significative per la quasi totalità delle catture italiane in questione.

Figura 15. Immagine della gabbie da traino vicina ad gabbia della farm pronte per il trasferimento dei tonni

rossi.

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5.4. Rilascio dei tonni in eccesso

A conclusione delle indagini in questione, a seguito di operazioni di messa in gabbia, l'Autorità di

bandiera responsabile della nave di cattura, ai sensi dell'art. 24, par. 8, del Reg. CE n. 302/2009, come

modificato dal Reg. UE n. 500/2012, in conformità al par. 86 della precedente Rec. ICCAT 10-04, e

relativamente ai par. 87 e 88 della vigente Rec. ICCAT 14 - 04, provvede, laddove necessario, ad emettere

un relativo ordine di rilascio (ALLEGATO 3) per il numero e/o il peso in eccesso. Le predette operazioni

di rilascio, al fine di verificarne l’esatta conformità secondo le disposizioni giuridiche vigenti, sono

presenziate da personale ispettivo dell'Amministrazione Italiana, debitamente supportato dal personale

tecnico-scientifico della società Italiana OCEANIS Srl, di comprovata e qualificata esperienza nel settore,

5.5. Marcatura.

La marcatura convenzionale, elettronica e genetica dei tonni rossi, su vasta scala, è un'importante attività

scientifica volta a migliorare la comprensione dei processi biologici ed ecologici dei tonnidi,

determinarne l'habitat e le rotte migratorie nonché lo stato e il potenziale riproduttivo. Informazioni

utilissime per condurre ricerche sul mescolamento, la struttura delle popolazioni e i processi ecologici

come i rapporti predatore-preda.

Queste operazioni di marcatura saranno utili a sviluppare metodi per stimare la taglia dei pesci catturati,

elaborare accurati indici di cattura per le flotte di pesca con reti a circuizione nel Mediterraneo, e

condurre campionamenti biologici di pesci morti sbarcati (gonadi, fegato, otoliti, spine dorsali, ecc.) per

future analisi istologiche, biologiche e genetiche.

A tale scopo, innanzitutto è necessario catturare e successivamente marcare un grande numero di

esemplari. I BFT possono essere catturati usando varie tecniche ma principalmente con reti a circuizione,

trappole, longline, lenza a canna e lenza a traina. Tuttavia, alcuni metodi di pesca non sono adatti per la

marcatura dei tonni, poiché lasciano i pesci in condizioni fisiche tali da non poter sopravvivere dopo la

marcatura. Di conseguenza, le procedure di cattura devono essere rapide e innocue per i pesci e devono

inoltre poter fornire grandi quantità di pesci marcati. I BFT catturati con la longline, un’attrezzatura

passiva, passano troppo tempo agganciati all’amo e lo stress subito per liberarsi prima di essere tirati a

bordo per la marcatura ne riduce le possibilità di sopravvivenza. Inoltre si catturano pochi esemplari alla

volta.

Entrambi i metodi sono inadeguati per programmi di marcatura su vasta scala.

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Gli altri metodi di pesca come le reti a circuizione e le TRAP sembrano soddisfare le esigenze della

marcatura, in quanto gli esemplari di tonno posso essere marcati con facilità all'interno della gabbia

stessa, in particolare marcando proprio gli esemplari di BFT dichiarati in eccesso ed oggetto di successivo

rilascio.

La società OCEANIS Srl, sfruttando le sopramenzionate operazioni di rilascio effettuate dalle farm

maltesi, ha provveduto a realizzare ed attuare un programma di marcatura dei BFT dichiarati in eccesso e

oggetto di rilascio (figura 16). Ai tonni rilasciati è stata applicata un'etichetta (tag) del tipo "spaghetto"

così che la stessa, quando recuperata, permetterà di ottenere informazioni sui loro movimenti, sulle

migrazioni, sulla crescita, sulla taglia della popolazione, sulla mortalità, sul comportamento e sugli effetti

e l’impatto della pesca sulla loro struttura di popolazione.

Figura 16. Immagine di una operazione di marcatura di tonni rossi ricavata da un frame della videoripresa

durante le registrazioni stereoscopiche.

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5.5.1. Marcatura convenzionale

La marcatura convenzionale viene eseguita con delle marche convenzionali conosciute con il nome di

"dart tags" o "spaghetti" (figura 17).

Figura 17. Tag di tipo spaghetto.

Queste marche sono semplici, economiche e facili da inserire nel pesce.

Le marche convenzionali si usano di norma nei programmi di marcatura su larga scala, come nel caso del

presente programma di marcatura dei tonni. In realtà, l’esigenza di utilizzare un gran numero di marche

convenzionali deriva dalla necessità di ottenere un numero sufficiente di marche recuperate per

convalidare le attuali definizioni dello status degli stock per le popolazioni di tonni rossi nell’Atlantico e

nel Mediterraneo e per stimare i parametri di mortalità (naturale e correlata alla pesca). L’utilizzo di un

grande numero di marche convenzionali è giustificato anche dalla bassa percentuale delle marche che

attualmente vengono recuperate.

Poiché lo scopo di questo tipo di marcatura è marcare migliaia di tonni, ne deriva che devono essere

soddisfatti due requisiti:

a) catturare molti esemplari in un tempo relativamente breve

b) marcarli in modo rapido ed efficace

Un aspetto importante è il tasso di sopravvivenza dei pesci dopo le operazioni di marcatura. Di conseguenza, le procedure di cattura, manipolazione, marcatura e rilascio devono essere il più rapide possibile, allo scopo di ridurre lo stress e provocare il minimo danno alla salute dei pesci.

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5.5.2. Marcatura con marche archivio

Recentemente sono state sviluppate tecnologie di marcatura, dette "marca e rilascia", e oggi vengono

utilizzati nuovi dispositivi elettronici. La marche archivio (figura 18) sono piccoli registratori di dati e

parametri che registrano date, orari, profondità a cui il pesce nuota, temperature dell’acqua e del corpo del

pesce e l’intensità di luce; quest’ultima viene utilizzata per calcolare la posizione giornaliera stimata

dell’animale marcato in base al momento del giorno (alba o tramonto) e all’angolo del sole. Tuttavia, per

ottenere stime affidabili della latitudine, di norma è necessario anche il dato della temperatura della

superficie dell’acqua, che può essere registrato dalla marca e quindi comparato con i dati rilevanti ottenuti

dal satellite.

Le marche archivio possono essere applicate esternamente o internamente e devono essere recuperate per

scaricare i dati in esse contenuti. Sono utilizzate principalmente per specie per le quali è molto probabile

la ricattura, compresi pesci, uccelli marini, tartarughe marine e mammiferi marini. Le marche archivio

possono registrare dati ogni pochi secondi per un massimo di 10 anni, in base alla frequenza di

campionamento delle marche e alla durata delle batterie, e fornire informazioni sul tasso di mortalità, sui

movimenti oceanici, sulle correnti che i pesci prediligono e sulla temperatura e limpidezza dell’acqua

preferite. Questi dati forniranno nuove informazioni su alcuni aspetti della biologia degli animali marini:

per esempio, sono state utilizzate per seguire le migrazioni di ritorno dei tonni atlantici giovani dalla Baia

di Biscay (Goñi et al., 2009) e dei giovani tonni rossi del sud dalla Great Australian Bight all’oceano

Indiano (Willis et al., 2009). Nel secondo caso, i dati rilevati riguardano anche gli schemi di immersione

ed eventi legati all’alimentazione (segnalati da una brusca caduta della temperatura corporea quando il

cibo e l’acqua fredda penetrano nello stomaco). Le marche archivio hanno inoltre rivelato migrazioni

trans-oceaniche di tonni rossi adulti tra le zone di riproduzione nel Golfo del Messico e nel Mediterraneo

e le zone di alimentazione al largo delle coste statunitensi ed europee, fino all’Islanda (Block, et al., 2001,

2005).

Figura 18. Marca archivio elettronica.

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5.5.3. Marcatura pop-up

In aggiunta alle marche archivio, e come loro evoluzione, è stata sviluppata una tecnologia di marca e

rilascia più sofisticata, i trasmettitori satellitari PAT (Pop-up Archival Transmitting).

Questi dispositivi sono formati da due parti: un apparato elettronico attivo collegato mediante un

monofilo di 16-20cm in fluorocarbon (123kg) al dispositivo di impianto che è dotato di una freccetta

metallica o di plastica (figura 19).

Figura 19. Marca PAT.

Le marche PAT si applicano esternamente e sono preimpostate per staccarsi dal corpo del pesce, risalire in

superficie e radiotrasmettere una sintesi dei dati attraverso la rete satellitare Argos. Questa rete raccoglie i

dati ambientali, li elabora e li divulga, disponendo di un canale dedicato alla telemetria dell’ambiente

naturale.

È stato dimostrato che utilizzando le freccette in nylon si hanno tempi di ritenzione molto maggiori (5x) e

sedi di inserimento più pulite (nessuna ulcera o ferita aperta) rispetto alle freccette metalliche (Musyl,

inedito, risultati). Probabilmente, una delle cause più comuni di distacco delle marche è il continuo

movimento della freccetta nella carne, che infiamma il tessuto circostante provocando un’infezione

secondaria. Con il tempo, i tessuti circostanti si necrotizzano e la freccetta si decompone. Per ridurre o

attenuare queste forze distruttrici, a metà del cavo di collegamento si applica un anello girevole per

ridurre la torsione e la rotazione.

Le marche PAT disponibili in commercio variano per dimensioni, forma, assemblaggio e, soprattutto, per

performance (potenza di memoria, durata, potenza di trasmissione, tecnologia satellitare, modalità di

funzionamento, resistenza alla profondità, e così via), oltre che per il prezzo e i costi della connessione

satellitare e per il recupero e l’elaborazione dei dati.

Mediante la tecnologia di localizzazione GPS, questi dispositivi PAT raccolgono dati per elaborare informazioni sui tassi di mortalità, sui movimenti oceanici, sulle correnti che i pesci prediligono e sulla temperatura e limpidezza dell’acqua preferite. Forniscono, dunque, uno strumento per la raccolta di

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importanti dati indipendenti dalla pesca e sono state impiegate su animali quali tonni, pesci spada, halibut,

anguille e tartarughe marine.

Nonostante le marche PAT siano ovviamente l’opzione più costosa, esse rimangono di gran lunga la scelta

migliore per la raccolta di informazioni rilevanti sulla biologia degli animali marini e fornire nuove

informazioni su alcuni dei pesci pelagici meno conosciuti degli oceani.

Questo tipo di marca è già stato utilizzato sui tonni rossi (Block et al., 2001 e 2005; Lutcavage et al.,

1999; De Metrio et al., 2002, 2004 e 2005) e ha ripetutamente dimostrato di essere uno strumento

eccezionale per migliorare la comprensione dei modelli migratori nei pesci. Tuttavia, alcuni aspetti della

struttura della popolazione e delle migrazioni dei tonni rossi (ad esempio la fedeltà alle zone di

riproduzione) necessitano di ulteriori indagini.

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Figura 20. Manifesto divulgative delle ricompense ICCAT per le marche di tonno rosso recuperate e consegnate.

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….. estratto da: Report 2013 attività Oceanis srl……….

ATTIVITA’ SPERIMENTALE DI MARCATURA DI ESEMPLARI DI TONNO ROSSO MEDIANTE IMPIEGO DI APPLICATORE

ORIGINALE (SMAT) E RILEVAMENTO BIOMETRICO MEDIANTE UN SISTEMA SINCRONIZZATO DI VIDEORIPRESE SUBACQUEE

MEDITERRANEO MERIDIONALE CANALE DI MALTA - FISH AND FISH LTD MALTA – OCEANIS SRL

Cap. Paolo PIGNALOSA ,Dott. Jean Pier SILVA

Rapporto Attività 2013

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PREMESSA

L’idea della sperimentazione trae origine dall’intuizione della OCEANIS srl che coordinando ed

integrando tra loro diversi eventi venutisi a verificare durante la campagna 2013 di pesca del tonno rosso

nel mediterraneo, è riuscita in un brevissimo tempo, sfruttando la propria agilità operativa e competenza

specifica di settore, a progettare e realizzare un piano di marcatura di tonni in procinto di essere rilasciati

in mare aperto.

Gli eventi a cui si fa riferimento sono riconducibili fondamentalmente:

alla necessità di effettuare dei rilasci di tonni catturati (quota Italia) nel corso della campagna di pesca

2013 disposti e concordati dalle autorità Maltesi ed Italiane;

alla presenza di tonni confinati in gabbia di allevamento;

alla disponibilità della Farm di Malta Fish and Fish LTD ad aderire al piano mettendo a disposizione

quanto necessario in termini di personale ed attrezzature;

alla concomitante previsione della presenza di personale ed osservatori OCEANIS srl, quale parte

interessata per l’amministrazione italiana alla fase del rilascio;

alla preesistente attività di formazione ed informazione dei propri osservatori, specificamente riferita ai

piani di marcatura posti in essere da ICCAT, che OCEANIS srl ha svolto nell’espletamento dell’incarico

istituzionale del programma nazionale di osservazione per la campagna di pesca del tonno rosso 2013;

ai rapporti di collaborazione già in essere tra OCEANIS srl e COFREPECHE S.A. e la disponibilità di

quest’ultima a collaborare alle operazioni sia con un supporto tecnico che finanziario.

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La società Oceanis s.r.l. è stata autorizzata ufficialmente all’effettuazione del programma sperimentale di

marcatura dall’ICCAT per tramite il responsabile del programma di marcatura dott. Di Natale Antonio,

ricevendo le marche numerate del tipo ST-DART2 da utilizzare nelle operazioni di marcatura.

Completa è stata la disponibilità della autorità italiane e quelle Maltesi ad appoggiare l’iniziativa senza

aggravio di costi per alcuno di essi se non per la Oceanis srl che volontariamente, poiché già coinvolta

direttamente ed ufficialmente, per incarico del Ministero per le Politiche Agricole e Forestali, Direzione

Generale della Pesca e dell’Acquacoltura, per la realizzazione del programma nazionale tecnico-

scientifico di osservazione per la campagna di pesca del tonno rosso 2013, ha messo a disposizione

risorse economiche, uomini ed attrezzature.

L’Oceanis srl, con figure professionali afferenti alla società, costituite da personale scientifico e personale

tecnico, ed attrezzature, sotto la Guida e Responsabilità Operativa del Cap. Pignalosa Paolo ha messo a

punto un piano operativo specifico nell’intento di effettuare la marcatura, le riprese degli stessi con

sistemi avanzati di videoriprese subacquee tridimensionali e sincronizzate e la determinazione dei dati

biometrici dei tonni in procinto di essere rilasciati in acque libere.

Il programma di marcatura è stato attuato presso la Farm di Malta Fish and Fish LTD su tonni catturati

(quota Italia) nel corso della campagna di pesca 2013 e confinati in gabbia di allevamento e per i quali le

autorità Maltesi e quelle Italiane ne avevano concordato il rilascio a seguito di verifica di eccedenza del

quantitativo di pesca.

La farm ha aderito a titolo gratuito al programma mettendo a disposizione mezzi e personale ed al

contempo .

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ATTIVITA’ DI PREPARAZIONE

In fase progettuale generale si è tenuto conto delle procedure di inserzione delle marche ai tonni previste

dal Tagging Manual dell’ICCAT/GBYP, si è ritenuto necessario però nelle fasi preparatorie alla missione

a Malta ipotizzare e testare differenti soluzioni per il sistema di marcatura, ciò per giungere poi al sistema

ritenuto ottimale e denominato dalla nostra compagine SMAT (Sistema di Marcatura per l’Applicazione

dei Tag).

In fase operativa è stato poi verificato sperimentalmente che le procedure indicate richiedevano

l’applicazione di alcune varianti alle attrezzature suggerite nonché il perfezionamento delle modalità di

riprese e documentazione foto-video subacquee con le tecniche cinematografiche cosiddette del “campo e

controcampo”. Dai risultati conseguiti (marcatura effettuata con successo, nessun esemplare ferito o

morto, nessuna marca sprecata, puntuale documentazione filmata e fotografica di ciascun evento di

marcatura), i correttivi proposti ed impiegati si sono poi rivelati necessari e vincenti.

Il protocollo di marcatura impiegato per le operazione di inserzione delle marche viene di seguito

descritto con l’indicazione delle attrezzature e le competenze professionali impiegate.

Di seguito si riportano in foto le sequenziali fasi di ideazione, progettazione e sperimentazione che hanno

permesso di mettere a punto il sistema e le relative attrezzature impiegate successivamente con successo

nelle operazioni di marcatura eseguite nella Farm a Malta.

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ATTREZZATURE IMPIEGATE E FASI PREPARATORIE

Costruzione SMAT, soluzioni alternative ipotizzabili,

Sperimentazione e collaudo attrezzature, analisi digitali videoriprese

Fucile oleopneumatico armato con sistema SMAT e corredato da supporto e videocamere per riprese vista operatore di marcatura

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Sistema combinato di video camere subacquee per le riprese in campo largo

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La missione ha avuto inizio il 13 settembre 2013 con partenza aerea da Roma per Malta e successivo

trasferimento via mare all’impianto di Fish and Fish LTD (David e Xavier Azzopardi) di attrezzature e

tecnici Oceanis srl.

Le operazioni di marcatura hanno inizio il 14 settembre 2013, precedute da tutte le fasi necessarie per la

preparazione delle attrezzature da impiegare.

Il gruppo è operativo dalle 10.00, le operazioni di posa in acqua della rete di sbarramento hanno inizio

alle ore 11,30 e si concludono alle ore 12,30; lo spazio utile a disposizione dei tonni viene ridotto di poco

più della metà del diametro della gabbia (circa 45 metri), i tonni possono muoversi liberamente

utilizzando una colonna d’acqua di circa 28 metri, in due punti vengono posizionati due palloni di

sollevamento che ergono il fondo della rete fino a circa 18 metri.

Alle ore 12,40, previo trasferimento del gruppo Oceanis sulla gabbia con altra imbarcazione, le operazioni

di marcatura hanno inizio in condizioni meteo-marine buone, mare calmo e trasparenza dell’acqua entro i

limiti tali da consentire videoriprese adeguate.

In gabbia si immergono solo due operatori, con il compito di effettuare le marcature e le videoriprese in

campo stretto e l’operatore master per le videoriprese in campo largo, i tonni apparivano tranquilli e tutti

in buono stato di salute.

Scelta tipologia di spaghetti (versione grande), scelta materiale di marcatura (puntali grande corto),

verifica pressione fucile, accensione telecamere sul fucile (n. 2 GOPRO), telecamere operatore (n. 2

GOPRO, n. 1 telecamera professionale) per riprese d’ambiente e sincronizzazione e taratura video

camere, sono le principali operazioni che precedono la marcatura vera e propria che limitatamente alle

operazioni in acqua ha durata di poco meno di 50 minuti.

Trattandosi di attività sperimentale si è ritenuto che verificatane la fattibilità ed ottenuto sufficienti

informazioni non si rendeva necessario proseguire ulteriormente, peraltro dalla Rosaria

Tuna,imbarcazione madre e di appoggio alla Farm, ci chiedono di sospendere le operazioni di marcatura

per esigenze delle maestranze considerato il giorno prefestivo, e quindi le operazioni vengono

definitivamente sospese e si rientra a terra.

Si ripristina l’intero spazio utile della gabbia previa rimozione della rete di sbarramento.

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15 Settembre 2013

Imbarco su Rosaria Tuna e trasferimento su farm ore 10.00, esplorazione nella gabbia di stoccaggio dei

tonni per verificare stato di salute generale dei tonni ed in particolare per l’osservazione dei quattro

esemplari di tonno marcati. Nessun problema riscontrato, nessuna perdita.

Controllo attrezzature.

Si da inizio alle operazioni di marcatura alle ore 11.00 che procedono senza alcuna difficoltà e dopo aver

marcato ulteriori 11 esemplari si decide la conclusione delle operazioni alle ore 13.30.

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In Tabella si riportano i principali dati di marcatura, con le valutazioni stimate di peso individuale dei

tonni marcati.

Data Id Tag Stima

peso(*)

(kg)

Orario inizio-

fine

Tipo

Applicat

ore

Riprese

foto+video

14/09/2013 BYP073001 80-90 12.50-13.02 SMAT SI

14/09/2013 BYP073002 80-90 13.08-13.15 SMAT SI

14/09/2013 BYP073003 130-140 13.20-13.26 SMAT SI

14/09/2013 BYP073004 150-160 13.32-13.38 SMAT SI

15/09/2013 BYP073005 160-170 11.01-11.16 SMAT SI

15/09/2013 BYP073006 200-210 11.22-11.25 SMAT SI

15/09/2013 BYP073007 150-160 11.27-11.30 SMAT SI

15/09/2013 BYP073008 200-210 11.35-11.37 SMAT SI

15/09/2013 BYP073009 160-170 11.41-11.43 SMAT SI

15/09/2013 BYP073010 140-150 11.53-11.58 SMAT SI

15/09/2013 BYP073011 170-180 12.03-12.06 SMAT SI

15/09/2013 BYP073012 120-130 12.10-12.12 SMAT SI

15/09/2013 BYP073013 70-80 12.15.12.18 SMAT SI

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15/09/2013 073014 80-90 12.23-12.27 SMAT SI

15/09/2013 073015 70-80 12.30-12.35 SMAT SI

(*)Valore ottenuto attraverso le analisi comparative di:

osservazioni soggettive degli operatori coinvolti tutti esperti di tali procedure

valutazioni dedotte dalla documentazione foto-video stereoscopica.

Marca a spaghetto inserita nella porzione postero-caudale

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Di seguito si riportano frames sincronizzati relativi alle diverse angolature di ripresa effettuate nel corso

delle operazioni di marcatura.

Fase di avvicinamento

Fase di puntamento ed individuazione soggetto da marcare

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Fase di sparo ed inserzione tag

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Individuazione di marche inserite

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Tale dispensa è destinata unicamente ai fini della formazione e non ha alcun valore normativo.© Tutti i diritti di riproduzione sono riservati ad Oceanis S.r.l. E’ vietata la riproduzione di ogni sua parte senza la preventiva autorizzazione

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16 settembre 2013

Sotto la sorveglianza dei rappresentanti delle autorità Maltesi ed Italiane si è proceduto al rilascio in

acque libere dei tonni marcati e non marcati.

Nel corso di tali operazioni sono state effettuate video riprese subacquee.

CONCLUSIONI

Tutte le fasi che hanno consentito il raggiungimento degli obiettivi prefissati, grazie alla tenacia ed alla

competenza di ciascuna componente coinvolta, sono state brillantemente portate a compimento.

L’inserimento puntuale della marca, grazie al sistema regolabile SMAT; per ogni colpo indirizzato verso i

tonni, nessun animale ferito in parti vitali, i tonni appena marcati che rientrano in gruppo senza problemi,

ritenzione della marca ed alcuna perdita della stessa (fattore importante nell’evenienza dell’uso di marche

elettroniche), la possibilità di tenere in osservazione per un determinato tempo gli animali marcati prima

del rilascio, la rapidità delle operazioni, il relativo basso costo delle stesse, possono essere i principali

risultati raggiunti.

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Il relativo modesto numero di esemplari che in questa specifica operazione sono stati marcati, non è

dovuto a difficoltà operative particolari (a tal proposito si invita a porre attenzione sulla tabella delle

marcature che riporta i tempi assoluti di esecuzione deducibili dalle riprese), ma è stata una precisa scelta

operativa del responsabile scientifico che ha dato priorità alla rigorosità operativa proprio per definire i

protocolli ipotizzati; non ultimo si rammenta che l’intera missione è stata effettuata con l’accettazione di

incarico volontario e con un budget finanziario limitato alle risorse di OCEANIS srl e la sponsorizzazione

di COFREPECHE S.A.

Lo scopo della sperimentazione posta in essere era principalmente quello di mettere a punto una serie di

tecniche che potessero garantire la formalizzazione di protocolli consolidati tali da poter garantire in

futuro attività similari in circostanze analoghe con una certezza dell’esito; ciò riteniamo sia stato ottenuto.

OCEANIS srl

Amministratore Delegato e Coordinatore Operativo

Cap. Paolo PIGNALOSA

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5.6. Mattanza.

La mattanza del tonno rosso rappresenta la fase conclusiva di tutta la campagna di pesca, rappresenta

quindi l'uccisione dell'animale (figura 21) ai fini della vendita commerciale per consumo umano,

soprattutto per i mercati giapponesi che ne richiedono in grande quantità per consumarlo prevalentemente

crudo.

Figura 21. Fase precedente la mattanza del tonno rosso.

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a b

c

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5.7. Riprese video-subacquee.

Secondo i menzionati par. 87 e 88 della Rec. 14 - 04, tutte le operazioni riguardanti i trasferimenti di

tonno rosso, sia durante le fasi di caging sia durante e eventuali rilasci per esubero, devono essere

documentati da sistemi stereoscopici.

AQ1 Systems (figura 22) è la tecnologia stereoscopica adottata dall'Amministrazione Maltese durante la

campagna di pesca del tonno rosso 2013.

Figura 22. AQ1 Systems: a) telecamera stereoscopica, b) trasformatore e connettore; c) computer su cui

visualizzare in tempo reale e registrare il passaggio dei tonni.

In via preliminare, è opportuno far notare che il sistema di rilevazione stereoscopica non costituisce uno

strumento in grado di stabilire con precisione assoluta il quantitativo (numero e/o peso medio) di BFT

oggetto di operazioni di caging, quanto, piuttosto, una tecnica che consente di determinare con maggiore

precisione la quantità di BFT presente in gabbia rispetto alle stime effettuate in fase di cattura e riportate

sui BCDs. Tale definizione trova pieno conforto nel contenuto dispositivo della Decisione n.2013/432/UE

del 13 agosto 2013 (ALLEGATO 4), pubblicata sulla G.U.U.E. n.L 219/33 del 15 agosto 2013, con la

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quale la Commissione ha modificato la precedente Decisione n.2011/207/UE che istituisce un programma

specifico di controllo e ispezione relativo alla ricostituzione del tonno rosso nell’Atlantico Orientale e nel

Mediterraneo.

In altri termini, per quanto le esperienze maturate negli ultimi anni, consentano di riconoscere alle

rilevazioni stereoscopiche un maggior grado di precisione, esse rimangono, pur sempre, delle stime e,

pertanto, come riconosciuto dall’SCRS (ALLEGATO 5), non possono considerarsi esenti da margini di

errore che dipendono da fattori e/o parametri di varia natura. In particolare, dalle relazioni tecniche

(ALLEGATO 6) prodotte da OCEANIS Srl, sono emersi i seguenti elementi critici:

- il software usato per la conversione della FL in RWT non considera le dimensioni (10x6m) della porta

di passaggio tra le due gabbie e quindi non ha punti di riferimento ben definiti;

- la stima della FL, effettuata sul monitor, è strettamente correlata alla sensibilità manuale dell’operatore,

per cui il semplice ed involontario spostamento del cursore del mouse, anche di pochi millimetri, può

determinare notevoli scostamenti di peso (circa +/- 20-30kg), soprattutto per la misurazione di quegli

esemplari filmati ad una distanza superiore a 6m;

- l’errore di misurazione della FL, oltre 6m, è indefinibilmente proporzionale alla distanza dell’operatore

subacqueo dall’esemplare più lontano (15m);

- nella fase di analisi video, oltre la parte centrale della schermata del monitor, si accentua notevolmente

la distorsione dell’immagine dell’esemplare, attraverso il cosiddetto fenomeno dell'allungamento;

- le ulteriori operazioni di sampling, effettuate all’interno della gabbia ricevente, pur riducendo

l’incidenza dei fattori precedenti (la distanza di ripresa è notevolmente ridotta), soffrono, in ogni caso, del

rischio di misurare più volte lo stesso gruppo di esemplari.

Recentemente è stato proposto un sistema di misurazione subacquea tridimensionale a mezzo scansione

da immagini (ClusterTUNA) che possa integrare o sostituire i sistemi standard di misurazione

ClusterTUNA prevede un hardware, composto da una struttura rigida di supporto a tre videocamere

subacquee ad alta risoluzione (due delle quali riprendono la scena) e disposte in modo tale da garantire la

complanarità dell’obiettivo ed il parallelismo tra gli assi principali, e un software per la produzione di

gruppi di elementi poligonali (di seguito denominati cluster) per il primo processamento delle

informazioni.

Azionando le videocamere sincronicamente si procede ad acquisire la scena; in tal modo si producono

sequenze di coppie di immagini stereoscopiche, opportunamente calibrate, che il software, processa allo

scopo di individuare, mediate algoritmi opportunamente integrati, aree cromatiche univocamente

riconoscibili all’interno delle stereo coppie e di generare, per mezzo dei principi della triangolazione

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ottica, modelli esemplificativi dei pesci riconducibili a riferimenti geometrico-dimensionali degli stessi

(cluster).

6. CONCLUSIONE

In seguito alle suddette operazioni di rilascio sono state sollevate alcune criticità sulla tecnica

stereoscopica AQ1 Systems adottata dall'Amministrazione Maltese, riscontrabili riguardo ai parametri

tecnici del software, con particolare riferimento alla formula di conversione Lunghezza-Peso medio (FL-

RWT) utilizzata. In effetti, il richiamato par. 88 della Rec. 14 - 04 non stabilisce alcuno standard minimo

ne sulla metodologia impiegata ne sul predetto algoritmo di conversione FL-RWT.

La mancanza di un protocollo comune è emersa in ambito UE, nella misura in cui gli Stati Membri

maggiormente interessati alla vicenda (Malta e Spagna) hanno utilizzato metodologie di rilevazione

stereoscopica completamente differenti tanto in termini di approccio operativo quanto in termini di

conversione FL-RWT.

In tale ottica, l'SCRS, nel contesto dell’ultimo Report 2013 (ALLEGATO 7), ha sottolineato la necessità

di procedere ad un’analisi comparativa delle varie metodologie utilizzate, al fine di determinare la natura

e l’ampiezza (magnitude) degli errori connessi ai criteri di misurazione della FL, quanto come l’ulteriore

necessità di definire, a decorrere dal 2014, un processo di armonizzazione e standardizzazione delle

procedure in questione.

Tali differenze sono chiaramente venute fuori nel corso dell’incontro tenutosi a Bruxelles, in data 18

Luglio 2013, al termine del quale, la Commissione ha ammesso che l'Amministrazione Maltese

producesse i risultati delle proprie rilevazioni stereoscopiche anche sulla base del medesimo algoritmo di

conversione Lunghezza-Peso adottato dalle Autorità Spagnole (ALLEGATO 8).

Le Autorità Maltesi hanno così proceduto alla riformulazione di tutti i rapporti stereoscopici fino a quel

momento prodotti con riguardo alle catture italiane conferite nei loro impianti di ingrasso, ottenendo dei

risultati completamente diversi rispetto a quelli inizialmente comunicati.

Infine, considerando il fattore di ingrasso (40-50%, SCRS) si è concluso con il rilascio di BFT dagli

impianti di ingrasso Maltesi (Mare Blu, Fish and Fish, AJD)

In termini giuridici, infatti, il citato par. 88 della Rec. ICCAT 14 - 04, si limita a stabilire l’obbligo di

utilizzare tale tecnica di videoripresa al 100% delle operazioni di caging, senza, tuttavia, definirne, in

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maniera dettagliata, le modalità ed i parametri d’impiego e, soprattutto, i criteri di valutazione dei dati da

essa derivanti. Tale situazione ha determinato notevoli differenze applicative della tecnica in questione

(soprattutto con riguardo ai parametri impiegati per la definizione del peso medio) che, generando

incertezza sulla coerenza e standardizzazione dei risultati ottenuti, non consentono una serena emissione

di eventuali ordini di rilascio. Nella sostanza, la richiamata carenza di legittimazione trova fondamento

non solo nella mancata trasposizione comunitaria della disposizione internazionale, ma anche (e

probabilmente soprattutto) nella mancata omologazione e/o certificazione di un sistema di verifica

(tecnica stereoscopica) attraverso cui incidere in maniera significa (ordini di rilascio) su di un’attività

economica privata.

Il personale italiano (ispettori ministeriali e osservatori) presente durante le predette operazioni di caging

ed alle conseguenti valutazioni congiunte dei dati stereoscopici ha avuto modo di evidenziare le seguenti

criticità:

- eccessiva distanza (circa 10m) dell’operatore subacqueo rispetto al centro della porta di passaggio, con

conseguente incremento (per difetto o per eccesso) del margine di errore per il calcolo della lunghezza

alla forca;

- notevole dipendenza dalla sensibilità manuale dell’operatore nel calcolare su monitor del computer la

predetta lunghezza alla forca, soprattutto per gli esemplari che passano più lontano dal punto di ripresa

(da un range di 1-2mm, possono scaturire anche differenze di 20-30kg);

- i fattori di conversione (lunghezza-peso), messi a sistema, non sembrano in linea con i più recenti

parametri stabiliti dall’SCRS.

In definitiva, le problematiche sopra descritte dimostrano chiaramente come le rilevazioni stereoscopiche

siano passibili di un complesso ventaglio di errori che influenzano significativamente i risultati ottenuti,

motivo per cui occorre urgentemente determinare e standardizzare una metodologia procedurale e

analitica da includere nella Raccomandazione ICCAT per la prossima campagna di pesca.

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7. PROSPETTIVE FUTURE

Alla luce delle criticità tecnico-giuridiche sopra evidenziate, fermo restando la già accennata necessità di

attendere gli esiti di tutte le operazioni di messa in gabbia, onde potere verificare eventuali possibili

procedure di compensazione (tanto in numero e/o in peso medio), si auspica di potere percorrere il

seguente approccio per la successiva campagna di pesca del tonno rosso.

Laddove le risultanze complessive del sistema stereoscopico evidenzino un surplus del numero, si

procederà all’emissione del relativo ordine di rilascio;

Laddove, invece, il numero dovesse risultare uguale o inferiore a quello stimato in fase di cattura,

con un peso medio superiore, si potrebbero adottare due soluzioni alternative: o non si emette

alcun ordine di rilascio, oppure, se proprio di deve emettere un simile ordine, allora occorre

trovare un giusto compromesso (tra tutte le parti interessate) che potrebbe essere quello di

effettuare una media aritmetica del peso medio stimato alla cattura e quello stimato con il sistema

stereoscopico, in modo da determinare il quantitativo (numero di esemplari) da rilasciare in base a

quest'ultimo parametro. D’altronde, la responsabilità dell’indagine, così come del medesimo

ordine di rilascio, ricadono sullo Stato di bandiera della nave da cattura che, nella sua legittima

autonomia, può anche determinare delle risultanze diverse da quelle che sono emerse dal sistema

stereoscopico.L’ordine di rilascio sarà, in ogni caso, emesso con atto formale controfirmato per

accettazione da parte dell’operatore interessato.

Inoltre, approfittando degli ordini di rilascio degli esuberi di tonno rosso, si propone di avviare un

notevole programma di marcatura dei tonni oggetto di rilascio, riducendo in questo modo, gli ingenti costi

da sostenere per la realizzazione di un programma di marcatura.

La società OCEANIS Srl, si presenta dunque come squadra operativa presente nelle farm maltesi pronta

ad avviare e realizzare un tal programma allo scopo di marcare un notevole numero di esemplari di BFT

con il minor costo esecutivo, gestionale e logistico.

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8. RINGRAZIAMENTI

Si ringraziano distintamente per l'impegno e gli sforzi, nonché per il professionale entusiasmo operativo, i

seguenti organizzatori, collaboratori e finanziatori:

- Cap. P. Pignalosa, ideatore e coordinatore del progetto di marcatura nonché amministratore delegato di

OCEANIS Srl;

- Dott. A. Desiderio, videoriprese subacquee, OCEANIS Srl;

- C. Pignalosa, logistica, OCEANIS Srl;

- Dott. J.P. Silva, direttore generale delegato di COFREPECHE ed E. Jarry, coordinatore del programma

di osservazione della medesima società, supporto finanziario alle operazioni di marcatura;

- Prof. A. Di Natale, referente RCRS dell'ICCAT e fornitura/invio dei tag;

- Amministrazione italiana nelle persone del direttore generale della Pesca Dott. E. Gatto, il Com.te V.

Giovannone, il Dott. F. Conte ed il M.llo A. Lanza, collaboratori del progetto;

- Fish and Fish Ltd, farm maltese per (aver messo a disposizione l'impianto) la disponibilità dimostrata

all'esecuzione delle operazioni di taggatura durante le fasi di rilascio di BFT.

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