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57 Alcuni interruttori orari digitali vengono costruiti per usi specifici, come ad esempio i modelli usati per le campane scolastiche o aziendali (dette badenie); ancor più comples- si sono quelli adoperati per i rintocchi delle campane nelle chiese. Questi apparecchi sono dei veri e propri computer in grado di memorizzare anche brani musicali da far Interruttori orari speciali eseguire alle campane mediante servomeccanismi motorizzati. Per avere la massima precisione, gli interruttori orari più recenti di questo tipo hanno la parte orologio sincronizzata con appositi segnali radio provenienti da emittenti dedicate a questo scopo. Schema per l’alimentazione a 24V di badenie in un edificio scolastico pilotate da orologio digitale a programmazione settimanale. E’ stato interpo- sto tra l’uscita dell’orologio e le badenie un relè monostabile a modulo Din con adeguata portata Schema funzionale 230V~ 24V~ A B La miniaturizzazione della componentistica permette di disporre di interruttori orari digitali anche nelle modularità delle serie Programmatori in modularità civile civili. Sono più noti come programmatori ma impiego e collegamenti non cambiano rispetto ai modelli in modularità DIN del contatto. Nel circuito sono inoltre stati inseriti un interruttore (A) per escludere il funzionamento delle campane (durante le vacanze) ed un pulsante (B) per il suono manuale che deve poter essere attivato anche ad interruttore (A) aperto. Esempio di programmatore della serie Living International (art.L4470) visto frontalmente e sul retro. Si noti il significato delle lettere che identificano i morsetti di collegamento: L/N = alimentazione di rete (linea e neutro) C = morsetto comune del contatto di uscita in scambio NO = contatto normalmente aperto NC = contato normalmente chiuso NO L N 230V~ C NC al carico 15 tipica badenia per edifici scolastici

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Alcuni interruttori orari digitali vengonocostruiti per usi specifici, come ad esempio imodelli usati per le campane scolastiche oaziendali (dette badenie); ancor più comples-si sono quelli adoperati per i rintocchi dellecampane nelle chiese. Questi apparecchisono dei veri e propri computer in grado dimemorizzare anche brani musicali da far

Interruttori orari specialieseguire alle campane medianteservomeccanismi motorizzati. Per avere lamassima precisione, gli interruttori orari piùrecenti di questo tipo hanno la parte orologiosincronizzata con appositi segnali radioprovenienti da emittenti dedicate a questoscopo.

Schema per l’alimentazione a 24V di badenie inun edificio scolastico pilotate da orologio digitalea programmazione settimanale. E’ stato interpo-sto tra l’uscita dell’orologio e le badenie un relèmonostabile a modulo Din con adeguata portata

Schema funzionale

230V~24V~

A B

La miniaturizzazione della componentisticapermette di disporre di interruttori oraridigitali anche nelle modularità delle serie

Programmatori in modularità civilecivili. Sono più noti come programmatori maimpiego e collegamenti non cambianorispetto ai modelli in modularità DIN

del contatto. Nel circuito sono inoltre stati inseritiun interruttore (A) per escludere il funzionamentodelle campane (durante le vacanze) ed unpulsante (B) per il suono manuale che deve poteressere attivato anche ad interruttore (A) aperto.

Esempio di programmatore della serie Living International (art.L4470) visto frontalmente e sulretro. Si noti il significato delle lettere che identificano i morsetti di collegamento:L/N = alimentazione di rete (linea e neutro)C = morsetto comune del contatto di uscita in scambioNO = contatto normalmente apertoNC = contato normalmente chiuso

NO L N

230V~

CNC

al carico

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tipica badenia per edifici scolastici

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Temporizzatori per impieghi civili

Il controllo del tempo nell’impiantistica hadiverse applicazioni; ad esempio, itemporizzatori sono dispositivi in grado dicausare un evento mediante commutazionedi contatti, trascorso un certo tempo daquando viene loro inviato l’impulso di co-mando. Gli apparecchi di qualche anno fa, ditipo elettromeccanico, sono ormai statipraticamente soppiantati da quelli elettronici,più piccoli e con una notevole flessibilitàd’uso a cominciare dall’ampia possibilità diregolazione del “ritardo”. In ambito civile iltemporizzatore più noto è quello per lucescale, con esso è possibile far spegnereautomaticamente le luci nel vano scale dopoun tempo regolabile da alcuni secondi aduna decina di minuti. Questa funzione gli faassumere la denominazione ditemporizzatore ritardato alla diseccitazione.

Temporizzatore per luce scale

selettoretemporizzazione

Per funzionare, il temporizzatore luce scalenecessita di un comando ad impulso dibrevissima durata proveniente da uno o piùpulsanti di tipo NO. A questo punto il circuitoelettronico interno si autoalimenta dalla reteper il tempo prefissato; al temporizzatoredeve quindi essere fornita l’alimentazione a230V per mezzo degli appositi morsetti. E’importante notare questa caratteristica difunzionamento dovuta al circuito elettronico:normalmente la rete a 230V non viene usatadal temporizzatore, solo quando si premeuno dei pulsanti di comando il dispositivo sieccita, chiude il contatto che alimenta lelampade, lo mantiene chiuso per il tempoimpostato, trascorso il quale ritorna allo

Sequenza funzionamento temporizzatore luce scale

stato di riposo. Se durante latemporizzazione si preme un pulsante dicomando, la temporizzazione riparte dazero. Alcuni temporizzatori per luce scaleincorporano una funzione chiamata “preavvi-so di spegnimento” che ha lo scopo diridurre gradualmente la luminosità dellelampade segnalando l’imminente fine dellatemporizzazione. In pratica viene allungata latemporizzazione impostata di qualchedecina di secondi durante i quali si ha unabbassamento progressivo della luminositàin modo da permettere all’utente non ancoragiunto a destinazione, di premere unoqualsiasi dei pulsanti di comando e riavviarela temporizzazione.

temporizzatore luce scale in modularità DINart. F25/230

������������������

circuitoelettronico

circuitoelettronico

pulsanti dicomando

temporizzatoreluce scale

lampadecomandate

pulsanti dicomando

temporizzatoreluce scale

lampadecomandate

pulsanti dicomando

temporizzatoreluce scale

lampadecomandate

1°) situazione di riposo 2°) eccitazione 3°) temporizzazione

4°) riposoTrascorso il tempo di temporizzazione si ripristina automaticamente la situazione di riposo.

commutatori lampadetemporizzate o sempreaccese

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Schema funzionale

Circuito con collegamento a 3 fili. E’ definito in questo modo perchésono sufficienti 3 conduttori per le connessioni periferiche (un “comu-ne”, un “pulsanti”, un “lampade”).

Nella pratica impiantistica era usuale utilizza-re con i temporizzatori di tipoelettromeccanico il collegamento detto “a trefili” rispetto al più razionale “quattro fili”. Nelprimo caso, per risparmiare un conduttore,si miscelavano tra loro il circuito di comandoe quello delle lampade; nel secondo caso

invece i due circuiti restavano separati. Neitemporizzatori elettronici tipo l’art. F25/230un apposito selettore li predispone perinserirli in circuiti a 3 o 4 fili permettendo lasostituzione di apparecchi obsoleti negliimpianti esistenti senza intervento sulcablaggio originale.

16

A2 P

A1 4

A2 P

A1 4

L

N

1 L 1 L 1 L

Schema di collegamento

temporizzatore luce scale F25230 pulsanti Living international

Schema funzionale

Circuito con collegamento a 4 fili. Permette l’utilizzo di tutti i tipi ditemporizzatori luce scale vecchi e nuovi presenti sul mercato; si tengainfatti presente che non tutti possono essere inseriti in circuiti a 3 fili.

Schema di collegamento

temporizzatore luce scale F25230 pulsanti Living international

A2 P

A1 4

A2 P

A1 4

LN

1 L 1 L 1 L

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Temporizzatori per impieghi civili

Esistono versioni di temporizzatori per gliimpieghi più disparati; in campo civile, unadelle applicazioni più ricorrenti riguardal’alimentazione del motore dell’aspiratore neibagni. In alcune costruzioni del settoreterziario, quali alberghi, cliniche, scuole,centri commerciali ma a volte anche innormali appartamenti, i bagni vengonocollocati in prossimità di corridoi centrali. Neconsegue che sono “ciechi”, cioè senzafinestre e il ricambio d’aria è garantito da unaspiratore elettrico (obbligatorio per legge)

Temporizzatore per bagnoLa persona che entra, azionando l’interrutto-re della luce, avvia anche l’aspiratore che,elettricamente, può essere quindi comanda-to dall’interruttore della lampada. Però,all’uscita, lo spegnimento della luce è causadell’arresto anche dell’aspiratore, mentresarebbe auspicabile che il suo funzionamen-to proseguisse ancora per qualche minuto.Per soddisfare questa esigenza si puòalimentare il motore dell’aspiratore tramite untemporizzatore “ritardato alla diseccitazione”.

Il temporizzatore F16D/230N soddisfal’esigenza di alimentazione dell’aspiratore nelbagno in quanto, come si può rilevare dalgrafico di funzionamento, il contatto di uscitasi chiude contemporaneamente all’interruttoree si apre in ritardo rispetto all’apertura dell’in-terruttore. Il temporizzatore è riarmabile, cioè,in caso venisse riaccesa la luce durante latemporizzazione, quest’ultima verrebbesospesa e il contatto di uscita resterebbechiuso; in pratica il ciclo di funzionamentoriprenderebbe da capo.

Grafico di funzionamento del temporizzatore F16D/230N inserito nel circuito per ilbagno sotto schematizzato. Si può notare che la temporizzazione inizia quandol’interruttore di comando della luce viene aperto e cessa dopo il tempo T impostatodall’utente sul temporizzatore stesso.

ONOFF

ONOFF

T

Schema funzionale Segno grafico

������������������

� ��

� ��

� �

posizioneinterruttore luce

contatto di uscitadel temporizzatore

temporizzatore ritardatoalla diseccitazione

aspiratorecircuito lucebagno

contatto dichiusura ritardatoall’apertura

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Schema di collegamento

A2

Y118

LN

16 15

1 L

A1

Il temporizzatore F16D/230N è di tipo elettronico e, come iltemporizzatore luce scale, necessita di essere alimentato diretta-mente con la tensione di rete; un altro morsetto è destinato al“comando” ed infine l’ultimo è relativo al contatto interno. Perestenderne ulteriormente le possibilità di impiego, il temporizzatoreè dotato di un contatto in scambio che, nel nostro caso, è utilizzatotra i morsetti 15 e 18, cioè nella condizione di normalmente aperto.

Segno grafico

Temporizzatore a doppia funzione

Il temporizzatore della serie Living internationalL4461 offre il vantaggio della modularità nelleserie civili e la possibilità di essere usato cometemporizzatore per luce scale o per comando dielettroventilatore del bagno.La temporizzazione parte quando un contatto

esterno (vedere schema) si apre, indipendente-mente dal tempo in cui è rimasto chiuso. Ciòsignifica che è possibile utilizzare un pulsante perottenere l’impiego come temporizzatore lucescale, oppure un interruttore per pilotare unventilatore bagno.

P NO C L N P NO C L N

temporizzatoreF16D/230N

interruttore LivingInternational L4001

lucebagno

aspiratore

16

temporizzatore L4461

contatto inscambio ritardatoall’apertura

impiego del temporizzatoreL4461 per luce scale

impiego del temporizzatoreL4461 per bagno

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Interruttori crepuscolari

In elettronica vengono spesso usatidispositivi sensibili alla luce, in grado cioè, dimodificare alcune loro caratteristiche infunzione della luminosità che li colpisce.E’ il caso ad esempio delle fotoresistenzeche cambiano il valore in ohm in formainversamente proporzione alla luce che leraggiunge. Mediante un circuito amplificatore

Dispositivi sensibili alla luceè possibile far chiudere il contatto di un relèquando la soglia luminosa scende sotto uncerto livello ed aprirlo nel caso opposto; inquesto modo si realizza un comando auto-matico per l’illuminazione stradale, delgiardino, di un’area industriale, di unavetrina, ecc.

Principio di funzionamento di un interruttore crepuscolare

Nella fotoresistenza circola una corrente debolissima che varia a seguito del variare del valore inohm (maggiore o minore luminosità che colpisce la fotoresistenza). Questa corrente “pilota” unamplificatore elettronico in grado di alimentare la bobina di un relè monostabile. La soglialuminosa di intervento dell’interruttore crepuscolare è solitamente regolabile mediante uncacciavite che agisce su un reostato (potenziometro) facente parte del circuito dell’amplificatore.Gli interruttori crepuscolari sono normalmente caratterizzati da un ritardo di alcuni secondi perimpedire che lampi, od il passaggio di auto con luci accese facciano intervenire intempestiva-mente il dispositivo.

Schema funzionale

2 4

3

Segno grafico

Interruttore crepuscolare con grado diprotezione IP54 (installazione all’apertodirettamente esposto alle intemperie). Ilcoperchio “fumè” consente il passaggio dellaluce. Articolo 3709 = alimentazione 230V

Lo schema è relativo al comando automatico di due lampade. Nel circuito è stato inserito un commuta-tore ad un contatto (1NO) a 3 posizioni con zero centrale. Lo scopo di questo dispositivo è quello dipoter comandare le lampade con le seguenti modalità:lampade sempre spentelampade comandate dall’interruttore crepuscolarelampade sempre accese

fotoresistenza

fotoresistore

alimentatore amplificatore relèmonostabile

lampadecomandate

L

N

L

N

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Schema di collegamento

L

N

3

4234

12

Questo schema di collegamento è relativo allo schema funzionalevisto nella pagina precedente. Nel circuito è inserito il commutato-re a zero centrale.

Commutatore a zero centrale della serieBtdin art. F61/20C. E’ predisposto perl’installazione in centralini con guida DIN35

crepuscolare art. 3709 commutatore art. F61/20C

Sono disponibili anche interruttori crepusco-lari con cellula fotosensibile separata. Ilcuore del dispositivo è contenuto in unapparecchio a modulo Din e quindi facilmen-te installabile nei centralini con guida Din 35,mentre la sonda esterna è inserita in uncontenitore con elevato grado di protezione

Interruttori crepuscolari con sonda separatadagli agenti atmosferici (IP55). Il vantaggio diquesti apparecchi, rispetto ai monoblocco, èdovuto al fatto che sono sufficienti solo dueconduttori per raggiungere la sonda esternae tutti gli altri collegamenti, comunquecomplessi, vengono effettuati agevolmenteall’interno del centralino.

Schema funzionale

sondaesterna

modulo dicontrollo

lampadacomandata

Questo schema è il più semplice adottabile:prevede il comando automatico di unalampada. Sul modulo di controllo si effettuala regolazione elettronica della soglia diintervento, mentre la sonda esterna è dotatadi un diaframma meccanico di chiusuragraduale della finestra per effettuare unaeventuale regolazione grossolana.

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regolazione elettronicadella soglia luminosadi intervento finestra passaggio luce

interruttore crepuscolare

modulo di controllo

regolazione diaframmadella finestra

sonda esterna

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Interruttori crepuscolari

L’abbinamento di un interruttore crepuscola-re con un interruttore orario permette dicomandare una vetrina, una insegna lumino-sa in funzione della luce ambiente e dispecifici orari desiderati. Infatti il sistema fa siche la vetrina o l’insegna siano accesi solonelle fasce orarie stabilite e se la stagionedetermina una situazione di buio. Il crepu-

Abbinamento interruttore crepuscolare/interruttore orarioscolare adatta progressivamente il tutto allemodifiche di luce stagionali. Nello schemaseguente si è voluto pilotare una insegnaluminosa che si desidera accendere nelleseguenti fasce orarie, da impostare sull’inter-ruttore orario:- dalle 06 alle 10.00- dalle 16 alle 23.00

Schema funzionale

Nell’impianto rappresentato si è utilizzato uninterruttore crepuscolare con sonda separa-ta ed un interruttore orario di tipoelettromeccanico. L’insegna luminosa è ditipo fluorescente a catodo freddo e necessi-ta quindi di un trasformatore elevatore, pertale ragione la relativa alimentazione è stataottenuta mediante interposizione di un relèmonostabile (contattore) a 2 contatti tipoNO. In questo modo si ha una maggiorsicurezza generale ma soprattutto si hanno adisposizione due contatti da 20A in grado disopportare gli “archi” di apertura e chiusuracausati dal trasformatore elevatore. A partireda una portata dei contatti di 20A, i relèmonostabili assumono la denominazione dicontattore (dispositivo che ha dei contatti) danon confondere con il contatore (singola T)che è lo strumento di misura dell’energiaelettrica installato dalla società fornitrice.Naturalmente la sonda esterna dell’interrut-tore crepuscolare va posizionata lontanadall’insegna luminosa, altrimenti si instaure-rebbe un fenomeno a catena, pericoloso perle apparecchiature, che viene definito“pendolamento” In pratica, quando diventabuio il crepuscolare fa accendere l’insegna

ma se la luce di quest’ultima colpisce lasonda lo stesso crepuscolare spegnel’insegna ed il fenomeno ricomincia da capocon ripetizione ciclica che, oltre al malfunzionamento dell’insieme, porta alladistruzione di qualche apparato.

0 I

24

68

10 12 14

161

8202224

Impostazione oraria da effettuare sull’inter-ruttore orario giornaliero F66GR/3 perrispettare le richieste dell’utente.

interruttoreorarioF66GR/3

modulo dicontrollo

sondaesterna

relé monostabile(contattore) con2 contatti NOFC2A2/230

insegna luminosa fluorescente a catodofreddo con trasformatore elevatore

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Schema di collegamento

Schema di collegamento

A2A1

2 4

1 3

NL

M~

A1 A2

3 4 5

230V~

A1 A2

4 5

7 8

NL

1 4 2U1 U2

M

0 I

24

68

10 12 14

161

8202224

A2A1

2 4

1 3

N L

Questo schema evidenzia i collegamenti da effettuare per ottenere l’impianto rappresentato nella pagina precedente.

Analogo risultato a quanto precedentemente descritto si sarebbe ottenuto impiegando l’interruttore crepuscolare art. F11/8P,anch’esso del tipo con sonda separata, che nel modulo di controllo incorpora un interruttore orario digitale a programmazio-ne giornaliero/settimanale. Con questo apparecchio ogni giorno della settimana può essere oggetto di una programmazionedifferente, questa funzione è solitamente apprezzata per diversificare soprattutto il fine settimana. Inoltre il dispositivo aggior-na automaticamente l’ora legale.

Lo schema risulta semplificato rispetto al precedente ed anche i moduli DIN occupati sono inferiori; si è mantenutal’interfaccia contattore per le medesime ragioni enunciate prima. Tra queste considerazioni non può mancare una valutazio-ne economica, questa soluzione è più costosa della precedente ma offre una funzionalità ed una flessibilità di impiegomaggiori. Nello schema, accanto al crepuscolare F11/8P è disegnata la funzione dei morsetti. Anche nella figura delcontattore, sono evidenziati gli schemi di collegamento interni.

interruttore crepuscolareF11/1P

interruttore orariogiornaliero F66GR/3

contattoreFC2A2/230

17

interruttore crepuscolare F11/8P

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Segno grafico

Segnalatori luminosi

Raggruppando più fotorelè in unadelle placche multiposto facenti partedella serie Magic è possibile costitui-re un centralino per chiamate da aulescoalstiche, camere di albergo, ecc.Per attirare l’attenzione della personache presenzia la postazione incorridoio o in portineria quando è inarrivo una nuova chiamata, siimpiega una suoneria che vaazionata con un contatto indipenden-te dei pulsanti di chiamata. I pulsantidevono quindi essere del tipo NO,come ad esempio l’art. 5053.

I componenti sensibili alla luce come lefotoresistenze, di cui si è parlato nelle pagineprecedenti a proposito di interruttori crepu-scolari, possono essere utilizzate per variimpieghi come, ad esempio, la realizzazionedi fotorelè. Il fotorelè è un dispositivo disegnalazione luminosa che occupa unmodulo Magic; all’interno è contenuta una

Fotorelélampadina a 24V collegata in serie ad unafotoresistenza che fisicamente è postadavanti alla lampadina stessa. Il valore inohm della fotoresistenza è molto elevato enon consente il passaggio di una correntesufficiente a provocare l’accensione dellalampadina.

Schema funzionale

Premendo il pulsante 1 lafotoresistenza viene “shuntata”(cortocircuitata) e la lampadina siaccende illuminando fortemente lafotoresistenza che diminuiscedrasticamente il proprio valore epremette la circolazione di unacorrente in grado di mantenere accesala lampada. I due fenomeni siconcatenano creando una sorta di“autoalimentazione” della lampada; lospegnimento è possibile con unpulsante (A = annullamento) di tipo NCinserito in serie nel circuito. Il frontaledel dispositivo è trasparente/opaco epuò essere completato con l’inseri-mento di una pellicola incisa checostituisce il messaggio che si deside-ra illuminare.

230V~ 24V~

fotoresistenza

fotoreléarticolo 5325

pellicolanumerata

frontale dichiusurasemitrasparente

lampada

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Schema funzionale

Premendo i pulsanti 1, 2, ecc.., si illumina la corrispondente lampada che rimane accesa perchéautoalimentata dalla relativa fotoresistenza; il tempo di funzionamento della suoneria dipende invece dalladurata dell’azionamento sul pulsante. All’arrivo di una successiva chiamata si accende anche la nuova lampadainteressata e si ha un nuovo squillo. Il pulsante di annullamento (A) azzera completamente la situazione.Volendo si potrebbe inserire un pulsante di annullamento per ogni lampada (in serie a ciascuna di esse) e fareannullamenti singoli identificandoli con 1,2,.., ma questa situazione non ha una utilità pratica e non si realizzamai. Il tratteggio dei conduttori significa che lo schema può continuare con altri fotorelè con collegamentoanalogo a quello rappresentato.

18

230V~ 24V~

� �

� �

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Schema di collegamento

Nello schema l’art. 5325 è il fotorelè, l’art. 5053 è il pulsante con due contatti normal-mente aperti (2NO), l’art. 5005/1N è il pulsante di annullamento delle chiamate (uncontatto normalmente chiuso 1NC) e l’art. 5042N è la suoneria.

��

� �

� �

� �

5053 5053 5053

5325 5325 5325 5005/1N 5024N

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Segnalatori luminosi

I quadretti luminosi per segnalazione hannosubìto nel corso degli anni numerose innova-zioni. Oltre che realizzabili mediante fotorelè,come visto nelle pagine precedenti, sonodisponibili già assemblati in versioneelettromeccanica od elettronica. Si rinvia adun altro fascicolo la trattazione della segnala-

Quadretti luminosi numericizione elettronica che consente funzionicomplesse e indicazioni “alfanumeriche”,cioè costituite non solo da numeri ma ancheda lettere per dar luogo a vere e proprieparole. In questa fase ci occupiamo deiquadretti elettromeccanici che basano il lorofunzionamento su relè, diodi e lampadine.

Quadretto di segnalazione numericoelettromeccanico che individua la chiamatamediante l’illuminazione di numeri. Il quadret-to, predisposto per 4 chiamate, è completo discatola di installazione a doppio uso incasso/parete.

Cuore del quadretto luminoso è un particola-re relè detto “polarizzato” per il tipo dicostruzione che prevede al suo internol’àncora vincolata ad una calamita. Comenoto dall’elettrotecnica, se si invia in unabobina una corrente continua, si ottiene uncampo magnetico con polarità che dipende

dalla polarità della corrente che lo attraversa.Sfruttando opportunamente questa caratte-ristica, a seconda del senso di circolazionedella corrente, si ottiene una attrazione ouna repulsione dell’àncora alla quale èovviamente agganciato un contatto che siapre o si chiude.

Schema funzionale

Circuito di comando di un numero del quadretto luminoso con relè polarizzato bistabile; l’alimen-tazione è in corrente alternata a 24V che viene “raddrizzata” e quindi resa unidirezionale da undiodo. I diodi sono due, uno in serie al pulsante che determina l’accensione della lampada el’altro, con polarità rovesciata, in serie al pulsante di spegnimento (annullamento). Si noti chebasta un impulso per cambiare lo stato del contatto che rimane in tale posizione fino al giungeredi un altro impulso che però deve avere polarità opposta.

230V~ 24V~

pulsante dichiamata

relèpolarizzato

pulsante diannullamento

lampada

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18Nel circuito viene inserito anche un ronzatoreche ha la funzione di attirare l’attenzioneverso il quadretto all’arrivo di una chiamata.Per rendere compatibile il funzionamentodella suoneria con il resto del circuito,evitando la dispendiosa soluzione di pulsanti

di comando doppi, si impiega un relèmonostabile in corrente continua che vieneconnesso mediante un diodo in modo daottenere il suono solo in caso di azione suipulsanti di chiamata per una durata pari altempo di pressione sul tasto.

Schema funzionale

Circuito con due lampade e la suoneria. I pulsanti annullano le singole chiamate e si azionano premendo lo schermoopalino illuminato (vedere immagine sottostante). Nel quadretto ci sono altri due stadi identici alla “chiamata 1” perarrivare alle 4 chiamate del centralino in esame. Nella realtà il circuito comprende anche altri diodi e morsetti diconnessione per permettere l’impiego di un pulsante di annullamento generale e la “ripetizione” delle chiamate suun altro visore, esteticamente identico al centralino e quindi con quattro numeri luminosi, ma che elettricamentecontiene solo delle lampade in parallelo a quelle del centralino stesso.

chiamata n° 1

230V~ 24V~

� �

� �

chiamata n° 2 relé monostabileper ronzatore

Interno del quadretto con individuazione dei componenti fondamentali. Premendodirettamente su un singolo schermo opalino illuminato, si agisce su un pulsante internoche annulla quella specifica chiamata.

ronzatore

lampadina schermata per inviare il fascioluminoso solo sul numero interessato

relè polarizzato bistabile

pulsante internoper annullamento

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R

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Interruttori a raggi infrarossi passivi

I corpi caldi esistenti in natura emettonoradiazioni con lunghezza d’onda nel campodell’infrarosso. Anche il corpo umano equello degli animali hanno questa caratteri-stica che, nell’impiantistica, viene sfruttataper realizzare degli interruttori di presenza adintervento automatico. Cuore di questidispositivi è un rivelatore ottico molto sensi-bile, in grado di attivarsi quando è colpitodalle radiazioni infrarosse emesse da uncorpo in movimento. Questa condizione èpeculiare, infatti, il rivelatore rimane insensibi-le sia ad oggetti in movimento non caldi, siaad oggetti caldi ma fermi. Vengono denomi-

Dispositivi sensibili ai corpi caldi in movimentonati interruttori ad infrarossi passivi in quantonon emettono alcun raggio ma subisconoquelli causati dal corpo in movimento. Perfar giungere correttamente i raggi infrarossial rivelatore si utilizzano delle finestrellesemitrasparenti dotate di una particolarelente a settori e ad alta concentrazione,detta lente di Fresnel. Elettricamente ilrivelatore fa capo ad un circuito elettronicoche ne amplifica il debole segnale fino arenderlo idoneo a pilotare un rele’ di uscitacon il quale è possibile far accendere unalampada, attivare un utilizzatore, ecc.

interruttore ad infrarossi passivi della serieIdrobox (apparecchi protetti da agentiatmosferici con installazione a parete)

interruttore ad infrarossi passivi da incassodella serie Living International

Gli interruttori ad infrarossi passivi possonoessere utilizzati in ambienti di passaggiocome ad esempio corridoi, ingressi e similiper far accendere automaticamente una luceal transito di persone. Occorre prestareattenzione al corretto posizionamento deldispositivo per fare in modo che la personapassi correttamente entro il raggio di azione;per facilitarne l’orientamento alcuni di questiapparecchi, destinati ad ambienti ampi o aconfigurazione particolare, hanno la testaorientabile. Proprio perché adatti a rilevare ilpassaggio di persone od anche automobili(con motore a scoppio e quindi “calde”) gliinterruttori ad infrarossi passivi sonotemporizzati: l’utilizzatore viene acceso alpassaggio della persona e spento automati-camente dopo un certo tempo regolabile.Inoltre, normalmente si desidera che lalampada si accenda solo nelle ore notturne equindi questi dispositivi sono anche equi-paggiati con la funzione “crepuscolare”anch’essa a soglia regolabile.

La massima efficienza degli interruttori a raggiinfrarossi passivi si ha nell’attraversamentolongitudinale del suo campo di azione.

OK

lente di Fresnel

ritardospegnimento

regolazionecrepuscolare

sensore sogliacrepuscolare

lente diFresnel

regolazionecrepuscolare

regolazione ritardospegnimento

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19Schema funzionale

Schema funzionale e di collegamentodell’interruttore a raggi infrarossipassivi L4432 della serie Livinginternational. Il dispositivo consentel’eventuale connessione di pulsanti peril comando manuale; premendo uno diquesti pulsanti la lampada si accendeper il tempo impostato. A volte gliinterruttori ad infrarossi vengonodefiniti “IR”, dall’inglese Infrared Ray.

circuitoelettronicoP

N C

L NO

N

L

1 L 1 LP NO C L N

NO

NO

eventuali pulsanti percomando manuale

interruttoreIR passivi

lampadacomandata

Schema di collegamento

Per l’eventuale comandomanuale possono essereutilizzati i normali pulsanti tipoNO come quelli della serie LivingInternational art. L4005.

eventuali pulsanti percomando manuale

interruttoreIR passivi

lampadacomandata

Gli interruttori a IR passivi nondevono avere ostacoli davantialla lente altrimenti non possonoessere raggiunti dai raggiemessi da corpi in transito;anche fonti di calore vicinealterano o addirittura impedisco-no il rilevamento. Il campo diazione può essere aumentatoinstallando più apparecchi inpunti diversi con le uscite inparallelo. Essendo apparecchi“passivi” non ci sono problemise le zone di rilevamento siaccavallano.

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R

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Sistemi di comando a raggi infrarossi

I telecomandi a raggi infrarossi sono ormaidivenuti di uso comune, tra i tanti, certamen-te il più conosciuto ed utilizzato è quello peril televisore. Anche nell’impiantistica sonostati introdotti sistemi di questo tipo chesono costituiti da un telecomando portatile eda un ricevitore posto ad incasso nel muroche svolge la funzione di “attuatore”. Lefrequenze di lavoro dei vari sistemi sonodiversificate tra loro in modo da renderepossibile l’utilizzo contemporaneo di più

Telecomandi e ricevitori da incassotelecomandi nello stesso ambiente, senzainterferenze. La mancanza di connessionielettriche porta a due vantaggi significativi:1) la comodità di un comando mobile a

distanza2) la sicurezza dal punto di vista elettrico.Ciò rende questi sistemi particolarmenteidonei ad ambienti nei quali si desidera uncomfort elevato oppure ove vi siano personedisabili.

Il sistema di comando a raggi infrarossi BTicino è costituito da: telecomando, ricevitore ad 1canale, ricevitore a 2 canali e ricevitore dimmer. Nell’immagine: telecomando e ricevitore ad 1canale della serie Living International idoneo a pilotare una lampada (funzione interruttore ON/OFF).

Schema funzionale

circuitoelettronico

P

LLo schema evidenzia la semplicitàcircuitale di collegamento del ricevitoreart. L4412 con funzione dimmer. Acompletamento dell’impianto èpossibile pilotare la lampada anchemediante normali pulsanti di tipo NO.Sia su questi pulsanti che su quello deltelecomando, una breve pressione sultasto determina l’accensione della luceed un successivo tocco provoca lospegnimento. La regolazione dellaluminosità si effettua mantenendo lapressione per un tempo prolungato.

eventuali pulsanti percomando manuale

ricevitore IRcon funzionedimmer L4412

lampadacomandata

zona ricezioneraggi infrarossi

led difunzionamento

comandomanuale locale

zona emissioneraggi infrarossi

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19Schema di collegamento

N

L

PL1 L 1 L

eventuali pulsanti percomando manuale

ricevitore IRad un canaleL4412

lampadacomandata

ricevitore IRcon funzionedimmer L4412

Qualora si desiderasse alimentare unutilizzatore mediante un ricevitore confunzione interruttore si impiega l’art. L4425.E’ inoltre disponibile l’art. L4426 per ilcomando di tapparelle motorizzate; inquesto caso ci sono due morsetti di uscitacorrispondenti alla salita o alla discesa dellaserranda. Sul telecomando si dovrannoutilizzare due tasti per inviare i rispettivicomandi. Per abbinare i tasti alla funzionedesiderata, sui ricevitori sono presenti deimicrointerruttori a slitta (in inglesedipswitch) che devono essere opportuna-mente impostati. sono accessibili aspor-tando il copritasto di comando.

Schema funzionale

Lo schema funzionale a lato impiegail ricevitore a due canali art. L4426adatto alla alimentazione di unmotore di tapparelle. Le due usciteC1 e C2 corrispondono ai due sensidi rotazione del motore per far salireo scendere la tapparella.

eventuali pulsanti percomando manuale

ricevitore IR adue canali pertapparelle L4426

motore condue sensi dirotazione

circuitoelettronico

P1

L

N

P2

C1

C2

C1=

C2=

microinterruttori perabbinamento funzionidel ricevitore ai tastidel telecomando

copritastoasportato

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R

74

La temperatura nell’impiantistica

Come noto i materiali metallici si dilatano piùo meno sensibilmente se sottoposti adincremento della temperatura. L’entità delladilatazione dipende dal tipo di materiale,ogni materiale è infatti caratterizzato da unproprio “coefficiente di dilatazione”. Se siprendono due lamine con diversocoefficiente e le si vincolano tra loro median-te saldatura, o processo analogo, si ottiene

Lamine bimetallicheun “bimetallo”. Questo componente, seriscaldato, si deformerà in funzione dellatemperatura raggiunta perché la lamina abasso coefficiente tenderà ad avere unadilatazione limitata, mentre l’altra si allunghe-rà di più con il risultato rappresentato neldisegno. Al calare della temperatura ilbimetallo ritornerà nella condizione iniziale.

A

B

A

B

A

B

bimetallo a riposo alla temperaturaambiente. la lamina A ha un bassocoefficiente di dilatazione, mentre laB ha un coefficiente alto

bimetallo sottoposto ad unmoderato incremento di tempera-tura: deformazione contenuta

bimetallo sottoposto ad unatemperatura elevata: deformazionemolto accentuata

La proprietà del bimetallo di deformarsi e ritornarealla situazione di partenza a seconda dellatemperatura, viene sfruttata nell’impiantistica perrealizzare diversi semplici ed economici meccani-smi che possono essere suddivisi in due tipifondamentali:- dispositivi dipendenti dalla temperatura causata

Tra i dispositivi dipendenti dal valore di correntetransitante in un circuito, molto importante è il relètermico degli interruttori automaticimagnetotermici o dei salvamotori. La suafunzione è quella di intervenire al di sopra di undeterminato valore di corrente (corrente nominale)

per proteggere le linee o i motori dai sovraccari-chi. La corrente transitante riscalda il bimetalloche si piega in un tempo tanto più breve quantopiù è alta la corrente e raggiunge un meccanismoche fa aprire automaticamente l’interruttore.

Segno grafico

interruttore automaticomagnetotermicomodulare 1P serie Btdin

bimetallo(protezione dai sovraccarichi)

da una corrente elettrica- dispositivi dipendenti dalla temperatura ambiente.Va però subito detto che, spesso, molteapparecchiature in passato realizzate conbimetalli, vengono ora sostituite da dispositivielettronici in grado di offrire elevata precisione euna notevole serie di prestazioni accessorie.

particolare interno di interruttore automaticomagnetotermico con evidenziato il bimetalloa protezione dei sovraccarichi

contattomobile

contattofisso

bobina magnetica(protezione daicortocircuiti)

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20

R

A titolo di esempio si riporta un’altra applica-zione con un bimetallo riscaldato da unacorrente. Si tratta di una sempliceintermittenza natalizia; in questo caso ilriscaldamento è indiretto tramite una resi-stenza (R) posta in serie alle lampadine. Laridotta corrente che percorre il circuito non èin grado di provocare la piena accensionedelle lampadine ma, quando il bimetallo si

piega a sufficienza, “cortocircuita” la resi-stenza (R) e provoca l’illuminazione nominaledelle lampade. Però la resistenza, non piùpercorsa da corrente, cessa di riscaldare ilbimetallo che, raffreddandosi, apre il contat-to e il ciclo riprende dall’inizio. Anche le“frecce” tradizionali delle automobili funzio-nano in maniera analoga alla intermittenzanatalizia.

intermittenza elettromeccanicaa bimetallo

Questo tipo di intermittenza, molto economi-ca, è normalmente posta in un contenitoreportatile spina/presa. Durante il funziona-mento è spesso causa di disturbi radio-televisivi; per ovviare a questo inconvenienteed avere cicli di funzionamento rigorosi siricorre ad intermittenze di tipo elettronico.

Intermittenza elettronica per tre catenarie e grafico con relativo ciclo di funzionamento. In questo caso il circuito èrealizzato con dispositivi semiconduttori che provvedono mediante “interruttori elettronici” alla accensione dellelampade. Mancando la resistenza di riscaldamento R non c’è dispersione di energia all’interno del dispositivo salvo leridottissime perdite che anche i componenti elettronici hanno.

1 2 3 4 5 6 7 1 2

Segno grafico

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R

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Termostati e cronotermostati

I bimetalli, visti nelle pagine precedenti,vengono spesso impiegati come protezionedi apparecchiature quando la temperatura difunzionamento raggiunge valori troppoelevati. Si ritrovano bimetalli nelle stufetteelettriche, negli asciugacapelli ed altri appa-

Termostati a bimetallorecchi similari; in questi dispositivi di bassocosto il bimetallo può essere direttamenteattraversato dalla corrente del circuito esvolgere la funzione di interruttore di sicurez-za con ripristino automatico (al calare dellatemperatura).

Lo schema di collegamento di un bimetallo disicurezza per apparecchi riscaldanti, in versioneeconomica, è molto semplice in quanto è postodirettamente in serie alla resistenza. Importanteè la posizione ove viene collocato nell’apparec-chiatura al fine di ottimizzarne il funzionamentoed evitare interventi intempestivi.

Nel caso di uno scaldacqua elettrico ènecessario disporre di un sensore in gradodi alimentare la resistenza fino alraggiungimento della temperatura di eserci-zio desiderata che si imposta su una mano-pola graduata solitamente circolare. Allostesso modo deve far ripartire l’alimentazio-

ne quando la temperatura dell’acqua inizia ascendere. Il dispositivo che si utilizza prendeil nome di termostato e, nella versioneelettromeccanica, ha come componenteprincipale un bimetallo. La manopola varia ilpunto di intercettazione meccanica delcontatto che alimenta il carico.

Con lo stesso principio vengono realizzatitermostati bimetallici adatti al controllo dellatemperatura ambiente. Costruttivamentesono costituiti da un involucro con delleferitoie per consentire al bimetallo di essereimmerso nell’ambiente; la manopola diregolazione riporta una scala che va dai 10

ai 30 gradi. Il bimetallo agisce su un contattoON/OFF che comanda il bruciatore dellacaldaia. E’ fondamentale scegliere bene illocale e la posizione di installazione deltermostato affinché la rilevazione di tempera-tura sia significativa per tutta l’abitazione.

Tipico termostato ambiente a bimetallo. Nonnecessita di alimentazione elettrica per il suofunzionamento per cui può essere connessosolo con i due conduttori facenti capo alcontatto interno. Per avere sotto controlloanche nell’appartamento lo stato della caldaia,in alcuni modelli, sulla custodia sono presentidue spie: bruciatore in funzione e bruciatore inblocco. Queste spie sono totalmente indipen-denti dalla funzione di termostato e necessita-no di conduttori specifici provenienti dalcircuito della caldaia.

Segno grafico

Θ

feritoie di aerazione

manopola diregolazione

spie di funziona-mento caldaia

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21Le caldaie sono normalmente dotate di duetermostati che controllano la temperaturadell’acqua: uno è di servizio ed ha la mano-pola di regolazione, l’altro, inaccessibile, è diemergenza ed è tarato su un valore prossi-mo all’ebollizione. L’utente può far funzionarela caldaia agendo sul termostato incorporato(che arresterà il bruciatore in funzione dellatemperatura dell’acqua in circolazione),oppure, se desidera un controllo più accura-to della temperatura dei locali, deve poterdisporre di un termostato ambiente.

Il collegamento del termostato ambiente allacaldaia deve essere effettuato nel rispettodelle indicazioni fornite dal costruttore dellacaldaia stessa, ma nella maggioranza deicasi va posto in serie ai due termostati dicaldaia. Per fare ciò sono disponibili duemorsetti cortocircuitati da un ponticello cheva tolto. Per evitare interferenze funzionali iltermostato regolabile di caldaia va posto suvalori di temperatura alta; in pratica anche lasua funzione si trasforma in emergenza.

Θ

termostatocaldaiadi emergenza

termostatocaldaiadi servizio

ponticello da elimina-re per collegamentotermostato ambiente

termostatoambiente

termostatoambiente

Segno grafico

La morsettiera di una caldaia è situata suuna scheda elettronica e riporta, non solo imorsetti per il collegamento del termostatoesterno, ma anche altri morsetti per connes-sioni ausiliarie come ad esempio sonde

esterne o controlli remoti dedicati, tuttidispositivi elettronici opzionali. Inoltre vengo-no normalmente indicate le connessioniinterne dei componenti principali (pompe,bruciatore, ecc).

A = candelette di accensioneB = bobina modulante gasC = termocoppia fiammaD = displayE = eventuale sonda NTC esternaF = flussostato pompaM = pressostato fumiP = pompa acquaR = eventuale controllo remotoS = sonda NTC sicurezzaT = sonda NTC acqua caldaTA = eventuale termostato ambienteV = aspiratore fumi

Esempio di scheda elettronica di caldaia a metano. Internamente nelle caldaie moderne i termostati a bimetallo sonosostituiti da sonde elettroniche, denominate NTC, in grado di rilevare con notevole precisione i valori di temperatura.

Θ

schedadiaccensione

schedaelettronicaprincipale

Θ

AC

D

TA

R E

V

P

T

M

S

F

B

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R

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Termostati e cronotermostati

I termostati elettronici controllano la tempe-ratura ambiente per mezzo di un sensoreelettronico incorporato che pilota un relè diuscita. Per il loro funzionamento necessitanodi alimentazione a 230V e, ovviamente, non

Termostati a elettronicisono dotati di alimentazione di emergenza inquanto se manca la tensione di rete, lacaldaia e tutti i suoi accessori non possonofunzionare.

230V~

L N

NC NO C

Segno grafico

termostato elettronico con uscita a relèmediante un contatto di tipo NO/NC (art.L4441). Questo contatto, libero da tensione,usato nella parte NO (morsetti NO/NC)svolge le stesse funzioni di quello dei termo-stati a bimetallo: si chiude quando la tempe-ratura va al di sotto del valore impostatosulla manopola frontale dell’apparecchio.

Il contatto NC serve per poter usare iltermostato nel controllo della temperatura diambienti climatizzati con apparecchiatureidrauliche a doppia funzione caldo/freddo,come ad esempio i gruppi fan-coil. Inmaniera semplificata si può dire che questidispositivi dispongono di un radiatoreidraulico nel quale viene fatto circolareliquido caldo in inverno e liquido freddo inestate. Un elettroventilatore provvede a far

attraversare il radiatore da aria che si riscal-da o si raffredda, a seconda della stagione,e poi viene diffusa nell’ambiente. Questa è latipica situazione delle camere di albergodove si desidera consentire all’ospite lapersonalizzazione della temperatura. Per farciò si equipaggia ogni camera di un termo-stato che comanda l’elettroventilatore delfan-coil tenendo presente che in estate ilventilatore deve intervenire quando latemperatura sale oltre il valore impostato sultermostato, mentre la situazione si rovesciain inverno. Occorre quindi utilizzare entrambii contatti del termostato e portarli ad undeviatore esterno “estate/inverno” (che puòessere posizionato in un punto non accessi-bile all’ospite in quanto va manovrato solo alcambio di stagione).

230V~

NC NO C

230V~L N

estate

inverno

manopola perimpostazionetemperatura

spie di funzionamento

gruppo fan-coil

alla caldaiaΘ

termostatocon contattoin scambio(simbolo noncodificato)

deviatore L5003

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Alcuni termostati hanno il deviatore (spessodefinito commutatore) estate/inverno incor-porato ed accessibile dal fronte. Il relè hauna sola uscita che modifica la sua funzione

a seconda della posizione del commutatore.Questi termostati possono essere usati nellestesse funzioni del precedente.

230V~

L N

NO

Il cronotermostato elettronico è un apparec-chio che incorpora due funzioni: quella ditermostato e quella di interruttore orariosettimanale. Elettricamente il risultato diqueste due funzioni può essere immaginatocome derivante da due contatti posti in seriee collegati alla caldaia dopo aver asportato ilponticello visto nelle pagine precedenti.Affinchè la caldaia possa funzionare devonoverificarsi due condizioni: 1) la temperatura èbassa (al di sotto di quella impostata) 2) ci sitrova all’interno delle fasce orarie fissate. Laprogrammazione è specifica per ogniapparecchio in quanto anche i valori ditemperatura si impostano in forma digitale,

Cronotermostati a elettronicicioè inserendo delle cifre e quindi manca lamanopola meccanica di regolazione. Laparte “interruttore orario” consente di averecicli di funzionamento diversificati a secondadel giorno della settimana con intervalliminimi di un minuto. E’ solitamente possibilescegliere dei programmi standard giàpreimpostati, oppure crearne di nuovi; unampio display permette di visualizzare levarie funzioni. I cronotermostati necessitanodi alimentazione che può provenire dalla reteoppure da pile, in ogni caso dispongono diuna alimentazione di emergenza che serveper mantenere in funzione la parte orologio.

termostato con commutatoreestate/inverno incorporato ed unicocontatto in uscita. (art. L4442)

NC C NO L N

230V~

Cronotermostato elettronico con funzioni tradizionali multiple art, L4448. L’uscita con contatto inscambio consente di usarlo in impianti di riscaldamento e di condizionamento. Sono disponibilianche cronotermostati più complessi con possibilità di teleattivazione mediante telefono. Questiimpianti rientrano nella automazione della casa “domotica” e richiedono una serie diapparecchiature in grado di dialogare tra loro. Apposite interfacce permettono di controllare lostato dell’impianto dall’esterno mediante telefono o internet.

21

commutatoreestate/inverno

gruppi fan-coil

display

sensore ditemperatura

pulsanti diprogrammazione

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R

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Rivelatori di gas

I moderni apparecchi domestici funzionanti agas (caldaie, stufe, ecc) sono dotati didispositivi atti a rendere minima la probabilitàdi una fuga di gas; inoltre l’installazione deveessere effettuata secondo rigide prescrizioninormative che riguardano soprattutto ilricambio di aria dell’ambiente. A questi fini, iprincipali provvedimenti per le piccolecaldaie da riscaldamento per appartamento,sono due:A) la camera di combustione “stagna”,B) due tubazioni distinte, una per l’aspirazio-ne dall’esterno dell’aria, l’altra per lo scaricodei fumi.Nonostante ciò, è importante poter disporredi un sistema di allarme che si attivi automa-ticamente in caso di fuga di gas. I rivelatorielettronici di gas, comunemente usati nelleabitazioni, svolgono questa funzione basan-dosi su un semiconduttore che modifica lapropria conducibilità in presenza di gas.Affinché la sonda possa funzionare corretta-mente deve essere mantenuta calda da unapposito riscaldatore incorporato; questa

Termostati a elettronicicaratteristica ha tre conseguenze: 1) dall’ini-zio della alimentazione il dispositivo necessi-ta di un minuto circa di preriscaldamentoprima di essere attivo, 2) il degrado delleprestazioni della sonda costringe a sostituireil rivelatore ogni cinque anni, 3) non è possi-bile inserire una batteria di emergenza equindi, in mancanza della tensione di rete, ildispositivo non funziona più.

Si deve tener presente che, in un ambiente,il pericolo di esplosione si concretizzaquando la concentrazione di un gas nell’ariasupera una determinata soglia; per esseresicuri di non avere pericoli, sono stati fissatidei limiti al di sotto di tale soglia che vengo-no definiti Limiti Inferiori di Esplosività. Il LIEper il metano è del 5% e per il GPL (gas in

bombola) è del 2,1%; i rivelatori devonointervenire prima del raggiungimento diquesti valori. Affinché i rivelatori sianoselettivi e correttamente tarati per il tipo digas che devono rilevare, BTicino ha realizza-to due apparecchi destinati rispettivamenteall’impiego con gas metano oppure conGPL.

Per installare correttamente un rivelatoreoccorre tenere presente la natura del gasinteressato. Il metano è più leggero dell’ariae quindi l’apparecchio va posizionato in alto,mentre al contrario, il GPL è più pesante equindi il rivelatore va posto in prossimità del

suolo. Nelle figure è indicata anche unadistanza minima/massima dal centro dipericolo che va rispettata per evitare inter-venti intempestivi (vicinanza a vapori di cibi)o eccessiva insensibilità (apparecchio troppolontano dalla fuga di gas).

Bticino METANO

max 8m

min 1m

20 - 40 cmmax 8m

min 1m

Bticino GPL

20 - 40 cm

posizione di installazione per rivelatoredi gas metano

posizione di installazione per rivelatoredi gas GPL

ledalimentazione corretta

Rivelatore di gas metano

ledapparecchio guasto

led + suono= allarme gas

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L4525/12NO

230V~

12V~

L 4520

L 4511/12

Schema funzionale

La sola installazione del rivelatore di gas daincasso è semplice in quanto è sufficientealimentarlo a 12V; per ottenere la tensioneridotta si deve utilizzare un trasformatore (èdisponibile uno specifico trasformatore daincasso). In caso di fuga di gas si avrebbe unallarme ottico/acustico.

E’ però possibile realizzare un sistema che,oltre a generare l’allarme, blocchi automati-camente il gas. Richiede l’impiego diun’interfaccia, denominata ripetitore disegnale che, tramite i contatti del propriorelè di uscita, piloti una elettrovalvola.

L’elettrovalvola è un “rubinetto elettrico” chepuò essere equipaggiata con un motoreelettrico per ottenere gradualità nell’apertura enella chiusura, oppure può essere governatada una bobina se trattasi di elettrovalvola deltipo “tutto o niente”, cioè totalmente aperta ochiusa. Nei sistemi di arresto per fuga di gas siutilizzano elettrovalvole con bobina, quellaimpiegata nel sistema BTicino per usi domesti-ci è una elettrovalvola normalmente aperta(lascia passare il gas senza bisogno di esserealimentata elettricamente). Al ricevimento di unimpulso elettrico, la bobina provoca la chiusuradel passaggio del gas; il ripristino èvolutamente manuale mediante azionamento diun pistoncino meccanico incorporatonell’elettrovalvola stessa.

���� ���

� � �

��

��

��

L 4520

A - +

230Va.c. 12V a.c.

L 4511/12

L 4541

A - +

L 4512/12

NC NOC

L4525/12NO

UNI - CIG DI SICUREZZACONFORME NORME

LEGGE 6 DICEMBRE

1971

NUMERO 10

83

22

principio di connessione deivari dispositivi per realizzare ilsistema di rivelazione gas conarresto automatico della fugamediante elettrovalvola

Schema di collegamento

La configurazione completa BTicino rivelatore di gas + ripetitore disegnale + elettrovalvola + trasformatore di alimentazione ha ottenuto ilmarchio IMQ - UNI - CIG

rivelatoredi gas

ripetitoredi segnale

bobinaelettrovalvola

raccordo diuscita gas

bobina

coperchio

raccordo diingresso gas

Elettrovalvola ON-OFF per gas

elettrovalvola gas

ripetitore disegnale

rivelatore di gastrasformatore L4541oppure F91/12E

pistoncino perripristino manuale

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R

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Prese d’antenna TV

Un impianto di antenna TV è costituitodall’insieme delle antenne riceventi, dalcentralino di amplificazione, dalla rete didistribuzione e dalle prese d’utente. Ladistribuzione può essere monoutente con unnumero limitato di prese (da 2 a 5) o centra-lizzata per servire più appartamenti. Comel’energia elettrica, anche i segnali televisividevono essere distribuiti con due conduttori,ma la loro debolissima intensità e l’altafrequenza che li caratterizza rende necessa-

Distribuzione dei segnali televisivirio l’utilizzo di un particolare tipo di cavochiamato coassiale. Il nome deriva dal fattoche è costituito da un conduttore centralerivestito da una spessa guaina isolante sullaquale è depositata una rete (calza) di rameavente lo scopo di offrire immunità dai campimagnetici esterni. Tutti i morsetti di connes-sione delle antenne, dei centralini e delleprese TV sono predisposti per questo tipo dicavo.

Segno grafico

La progettazione e la realizzazione degliimpianti di antenna richiede conoscenzespecialistiche, ma anche gli installatori diimpianti elettrici ne sono coinvolti in quantol’impianto TV è integrato esteticamentenell’installazione elettrica. Per tale motivo leaziende produttrici di materiale elettricooffrono anche le prese TV con modularità ed

estetica delle loro linee civili. Per ragioni disicurezza la norme prevedono che la distri-buzione TV rimanga separata dalla distribu-zione elettrica; nella maggior parte dei casiquesta prescrizione è soddisfatta predispo-nendo apposite tubazioni e scatole daincasso indipendenti equipaggiate con lesole prese TV.

Negli ultimi anni le tecniche installative TV hanno subito notevoli trasformazioni per l’avvento delle trasmissioni satellitari.Nell’immagine di sinistra lo schema di principio di un impianto in una abitazione singola, mentre in quella di destra è riportatolo schema di distribuzione in un condominio.

antennaterrestre

TV

presa TV serie LivingInternational

retro presa TV cavo coassiale TV

sede percavo coassiale

conduttorecentrale

guaina isolante

calza in rame

rivestimentoisolanteesterno

parabolasatellitare

antennaterrestre

parabolasatellitare

centralino

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Rete di distribuzione in derivazione

23

TV

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TV

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TV

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TV

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TV

TV

TV

TV

TV

partitore

derivatore

presed’utentederivate

parabola antenna

resistenza dichiusura 75‰

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TV

TV

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TV

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TV

TV

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TV

TV

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TV

TV

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TV

TV

TV

TV

TV

TV 1

5

6

10

parabola antenna

partitore partitore

centralino

resistenza dichiusura 75‰

resistenza dichiusura 75‰

max5 prese

max5 prese

presed’utentepassanti

TV

TV

TV

TV

TV

TV

&�'()�*

La distribuzione dei segnali TV può essererealizzata in due configurazioni tipiche:distribuzione in derivazione o distribuzione incascata. La prima è assimilabileconcettualmente ad un collegamento delleprese in parallelo, mentre nel secondo casol’assimilazione è con un collegamento tiposerie. La scelta di uno o dell’altro sistemadipende dalla struttura dell’edificio (possibili-tà o meno di realizzare più linee) lunghezzadei cavi e tipo di componenti specificiutilizzati. Ad esempio: un impianto

monoutente sarà realizzato in derivazione,mentre in un complesso con molti apparta-menti risulta conveniente anche economica-mente adottare una distribuzione in cascata.Analogamente al tipo di distribuzione,esistono due tipi di prese TV d’utente,costruttivamente diverse:- prese di derivazione (derivate)- prese passantiLe prime vengono usate nelle reti derivate,mentre le seconde negli impianti in cascata.

Negli impianti di distribuzione televisivi vengono introdotte grandezze che non si riscontrano nelladistribuzione elettrica come l’impedenza caratteristica del cavo (75ohm) e la resistenza di chiusu-ra terminale di bilanciamento da inserire in fondo alla linea. La comprensione di questi elementirichiede l’approfondimento della tecnologia alla base dei segnali TV.

Rete di distribuzione in cascata (passante)

Presa derivata Presa passante

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R

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Diffusione sonora

Fino a pochi anni fa agli impianti elettrici civiliveniva richiesta la normale funzionalità diilluminazione ed alimentazione degli elettro-domestici. Oggi è sempre più frequentel’integrazione delle funzioni base con installa-zioni ausiliarie aventi lo scopo di aumentare ilgrado di comfort della abitazione. E’ il caso,ad esempio, dei sistemi di diffusione sonorache, diffondendo il programma nelle variestanze, consentono all’utente di seguire ilsottofondo musicale preferito, senza interru-zioni. Esistono vari tipi di configurazioni di

Sistema di sonorizzazione della casaquesti sistemi, la fondamentale è costituitada un alimentatore, un dispositivo di ingres-so del segnale audio e, per ogni ambientesonorizzato, un amplificatore localeregolabile ed il diffusore (altoparlante). Inambiente domestico l’impianto può esserecostituito dalla configurazione base integratada un sintonizzatore radio in modo da poterscegliere l’ascolto di un programma radio,oppure di una fonte esterna come l’impiantoHI-FI.

Il sistema BTicino raffigurato è ad incasso, inestetica Living International e quindi perfetta-mente integrato con il resto dell’impiantoelettrico. I punti di ascolto sono costituitidalla coppia diffusore da incasso ed amplifi-catore sul quale si regola il volume e si

provvede alla teleaccensione del sistema.Per esigenze particolari, è possibile inserirenel sistema dei moduli microfonici adatti allasorveglianza acustica nelle camere deibambini.

sintonizzatore radio amplificatore locale diffusore sonoroalimentatore

amplificatore locale diffusore sonoro preamplificatore per ingresso HI-FI diffusore sonoro

amplificatore locale

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24In ambiente terziario, gli impianti di diffusionesonora possono essere utilizzati in uffici,negozi, ambulatori medici e simili. In questicasi l’ascolto di musica viene integrato conaltre funzioni inserendo, ad esempio nell’im-pianto un modulo microfonico. Con esso lasegretaria può inviare messaggi di servizio odi ricerca di persone. Negli alberghi si puòrealizzare un sistema indipendente per ognicamera predisponendo uno specificosintonizzatore radio dotato di funzionesveglia che, all’ora impostata, diffondenell’ambiente il programma radiofonicomemorizzato.In qualsiasi momento dellagiornata è comunque possibile attivare ilsintonizzatore.

Schema di collegamento

Lo schema di collegamento rappresentato è relativo all’impianto ipotizzato nell’appartamento della pagina a lato; sonopreviste due sorgenti sonore commutabili, il sintonizzatore radio e l’Hi-Fi. I collegamenti sono specifici per gli apparecchiBTicino; in questi sistemi ogni costruttore adotta un suo protocollo di connessione che va seguito secondo le specificheistruzioni.

S

L+C -

A

-A

NO

+ -

C

R SL+ +-

230V~

PREAMPLIFICATOREart.L4481

ALIMENTATOREart. E45/24DC

+

RELE'art. L4499

+

L N

CCHS1S2L+-

L4753

AGLI ALTRI DIFFUSORI

FONTE SONORA

CHS+ -

SINTONIZZATOREart.L4492

+

AMPLIFICATORELOCALEart. L4485

DIFFUSOREart. N4958art. 4958

PULSANTEart. L4005

DEVIATOREart. L4003

C

CHS1C*S2L+-

tastoattivazione

tasto regolazionevolume

Amplificatore locale

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R

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Lampade di emergenza

Sono disponibili torce in grado di accendersiautonomamente in caso di black-out, cioè diinterruzione improvvisa della alimentazione direte. Sono molto utili in ambito residenzialeper evitare gli evidenti disagi derivanti dalbuio improvviso e sono obbligatorie inambienti di tipo terziario con presenza dilavoratori o pubblico. Queste torce incorpo-rano un circuito elettronico ed una batteriaricaricabile normalmente collegata in “tam-pone”, cioè sempre mantenuta in carica;l’elettronica provvede a ridurre la tensione da

Lampade autonome ricaricabili230V a quella della batteria dopo averlaconvertita da alternata in continua. E’sempre l’elettronica che provoca l’accensio-ne della lampada al mancare della tensioneed a spegnerla al ripristino della alimentazio-ne. Per le unità abitative esistono piccoletorce autonome da incasso, integrate con leserie civili, che hanno la possibilità di estra-zione per un uso portatile, oppure ci sonotorce esterne da tavolo o parete; entrambele versioni devono essere connesse alla retecontinuativamente per la ricarica.

torcia autonoma da incasso estraibileLiving international

torcia autonoma esterna con base di ricaricaed alimentatore dotato di spina da 10A

Questa lampada autonoma per il residenzia-le non è estraibile ma ha prestazioni tali dapoterla classificare lampada di emergenzasecondo le prescrizioni normative riservatead apparecchi per impieghi nel settoreterziario.

Le lampade autonome finora viste nonnecessitano di particolari accorgimenti dicollegamento in quanto sono semplicementedotate di due conduttori o della spina daconnettere alla rete. Sul frontale dispongono

di commutatori per escluderne volontaria-mente l’intervento ed evitare la scarica dellabatteria in caso di messa fuori tensionedell’impianto per manutenzione.

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25Negli ambienti del terziario dove si svolgonoattività di lavoro dipendente oppure c’è lapresenza di pubblico, è obbligatoria l’instal-lazione di apparecchi per l’illuminazione diemergenza. Le loro caratteristiche sonodefinite da normative specifiche e l’installa-zione deve essere idonea a garantire unaefficace segnalazione delle vie di fuga edevitare situazioni di panico conseguenti albuio imprevisto. Possono essere realizzatiimpianti con batteria centralizzata e lampade

periferiche, oppure punti autonomi di illumi-nazione con singole lampade. Si suddivido-no in due categorie:- apparecchi ad illuminazione non perma-nente (si accendono solo in caso di mancan-za di rete)- apparecchi ad illuminazione permanente(sono sempre accesi in quanto posti incorridoi ciechi o situazioni similari. In man-canza di rete interviene la batteria interna)

Lampada di emergenza per ambienti terziari.Questi apparecchi sono dotati di autodiagnosii cui risultati sono visualizzati da un led postosul frontale.

Con un modulo di controllo remoto si puòottenere la centralizzazione di più funzioni acominciare dall’esclusione del funzionamen-to in emergenza delle lampade in caso di

interruzione volontaria della alimentazionefino alla esecuzione a distanza dei testi diefficienza.

S.A.+ T - I + S.A.+ T - I +

+ BATT. -220 - 230V~

+ OUT 2 -+ OUT 1 -

ONOFF

Comandoremoto

Linea rete

Modulo dicontrollo

ART.3416

230V~

P = pulsante di prova

P P

Lampade di emergenza

Modulo elettronico di controllo a distanza delle lampade di emergenza e circuito di inserzione. Il tipo di collegamento èimposto dalla circuitistica elettronica.

Modulo di controllo

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Impianto base in una unità abitativa

Nelle due pagine seguenti è riportato unesempio di appartamento con rappresentatigli arredi (prima tavola) e la disposizione degliapparecchi costituenti l’impianto elettrico(seconda tavola). L’impianto previsto ècostituito da componenti tradizionali (inter-ruttori, deviatori, ecc) con l’integrazione dipochi dispositivi elettronici come un dimmer,il cronotermostato od il rivelatore di gas. Ladotazione è minima, al di sotto di questoequipaggiamento, l’installazione risulterebbeinaccettabile considerando le moderneesigenze di un utente medio. Viceversasarebbe auspicabile l’integrazione con altridispositivi in grado di aumentare il comfort ola comodità d’uso a cominciare da un

aumento dei punti di prelievo dell’energia(prese) per arrivare ad un aumento dei puntiluce regolabili con dimmer e fino apredisposizioni quali l’automazione ditapparelle. Il tutto realizzato con componentitradizionali, ma va citata la possibilità diricorrere ad automazioni domotiche di cuinon si è parlato in questa trattazione. In ognicaso è bene prevedere delle tubazioni vuoteda dedicare ad impianti futuri, primo fra tutti,un sistema antintrusione. I progetti inplanimetria degli impianti elettrici civili posso-no essere sviluppati mediante PC utilizzandospecifici software come ad esempio“TIPLAN” di BTicino.

Tabella riepilogativa delle dotazioni minime previste per l’unità abitativa con la planimetriarappresentata nelle pagine successive:

ingresso: 1 pulsante fuori porta con ronzatore interno1 posto interno citofonico collegato al posto esterno sul portone del condominio1 quadretto elettrico con il Salvavita e gli altri interruttori magnetotermici divisionali3 punti luce (luce n°1) comandati mediante relè da 5 pulsanti1 lampada di emergenza2 prese bipasso1 presa Schuko1 ripetitore allarme gas

cucina: 1 punto luce a soffitto (luce n°10) comandato da rispettivo interruttore1 punto luce a parete (luce n°11) comandato da rispettivo interruttore1 rivelatore di gas1 interruttore con spia per comando luce su terrazzo (luce n°12)5 prese bipasso2 prese Schuko1 presa TV1 presa telefonica

esempio di schermata di un “modulo disegno” in fase di elaborazione con il software TIPLAN.