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Ufficio stampa Rassegna stampa giovedì 22 marzo 2012 Pagina 1 di 154

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Ufficio stampa

Rassegna stampagiovedì 22 marzo 2012

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Il Resto del Carlino Ravenna

Corriere Romagna Ravenna

INDICE

Prima Pagina22/03/12 Prima pagina 7

In attesa del maxi blitz come a Cortina «Clima teso, ma non siamo preoccupati»22/03/12 Cronaca, Economia e Territorio 8

E ora tutti chiamano il 117 Lo scontrino? Uno su due non lo fa22/03/12 Cronaca, Economia e Territorio 9

Consultorio di via Pola Ingresso ‘vietato’ agli adulti22/03/12 Sanità e Politiche sociali 10

Il mediatore prende piede, già decisi 32 casi22/03/12 Politica 12

Si alzò e disse: «Basta parlare di me»22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 14

‘Ottolenghi’, si volta pagina. E in meglio22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 16

Fondali, il progetto presentato al nuovo presidente Di Marco22/03/12 Politica 17

Spiagge all’asta, pronti a dare battaglia22/03/12 Economia e Territorio 18

Il nuovo comitato cittadino presenta i suoi progetti22/03/12 Cronaca 19

Interrogazioni a pioggia sulla giunta22/03/12 Politica 20

Studenti a scuola di ambiente22/03/12 Ambiente 21

Davide Reviati al liceo Nervi22/03/12 Sanità e Politiche sociali 22

Catena umana di giovani e studenti contro il razzismo22/03/12 Sanità e Politiche sociali 23

In un libro la storia di Teresa Mattei22/03/12 Sanità e Politiche sociali 24

Sono stanca di farmi rubare la bici alla stazione22/03/12 Cronaca 25

Ex zuccherificio, lavori in regola22/03/12 Politica, Ambiente 26

La piazzetta che verrà22/03/12 Edilizia e Infrastrutture 27

Marina e alcol Ordinanza esagerata22/03/12 Politica 28

Corteo per Rossella nel giorno del suo compleanno22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 29

Quei pallini erano inoffensivi22/03/12 Cronaca 30

Quel palo della luce sta per cadere22/03/12 Cronaca 31

‘Le perle’ darà lavoro a 350 persone22/03/12 Economia e Territorio 32

È qui la spiaggia wi-fi più lunga L’ultimo regalo per i cento anni22/03/12 Politica 34

Percorso di orientamento all’impresa cooperativa22/03/12 Economia e Territorio 35

Per gli agricoltori è tempo di assicurare le coltivazioni dai rischi atmosferici22/03/12 Agricoltura, Economia e Territorio 36

Vino, consumi nazionali in pericolo La causa? La lunga crisi economica22/03/12 Agricoltura, Economia e Territorio 37

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La Voce di Romagna Ravenna

Prima Pagina22/03/12 Prima pagina 38

Una riforma che monetizza la dignità umana22/03/12 Economia e Territorio, Lavoro 39

Scontrini fiscali, irregolarità nel 54% dei negozi controllati22/03/12 Cronaca, Economia e Territorio 41

In crescita l’interesse per la mediazione22/03/12 Politica 42

Cinque falchetti salvati dai tecnici dell’Enel22/03/12 Ambiente 43

Gilotta sogna un giudice per la famiglia22/03/12 Politica 44

Offerta per Seaser prima dell’estate22/03/12 Economia e Territorio 45

Spiagge, il futuro in un telegramma22/03/12 Economia e Territorio 46

«Il ministro Gnudi favorevole alla gara»22/03/12 Economia e Territorio 47

Zona camper: si cambia e si paga22/03/12 Edilizia e Infrastrutture 48

Inaugurata la biblioteca Ottolenghi a Marina di Ravenna22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 50

La fiaccolata in ricordo delle vittime della mafia22/03/12 Cronaca 51

Nuova sede del Consultorio per il disagio giovanile22/03/12 Sanità e Politiche sociali 52

Siamo tutte d’un sentimento22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 53

Mediazione: in un anno più di 200 aari iscritti22/03/12 Politica 55

Prima Pagina22/03/12 Prima pagina 56

Uomo delle favole, indistruttibile22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 57

Una lotta alle Tenebre22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 59

Tradizioni La bellezza della vita evocata nei disegni per le stampe romagnole22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 61

Spot in tv L’ottimismo e il grande amico Gianni Successo e tormentoni22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 62

L’Ulisse di campagna: un artista a tutto tondo22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 63

Omaggi Dopo di lui, tutto facile22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 65

Il mondo non ha bontà”: le parole ultime22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 66

Novità Ogni celebrazione è lecita. Lista22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 67

Caro amico, ti reincarnerai in un calabrone svolazzante22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 68

IL MIELE DELLA POESIA22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 69

L’ultima polemica sul premio Guidarello22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 70

Casadio: “Riferimento culturale e intellettuale per il Novecento”22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 71

“Un maestro d’arte e di pensiero”22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 72

Più di mille disegni per un poster per la pace22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Sanità e Politiche sociali 73

Brevi22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 74

Cinque falchetti salvati dall’alta tensione dai tecnici Enel: ora hanno un nuovo nido22/03/12 Ambiente 75

E’ caccia grossa ai furbetti dello scontrino: +54% di violazioni22/03/12 Cronaca, Economia e Territorio 76

Contributo a favore di Linea Rosa22/03/12 Economia e Territorio 77

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Corriere della Sera

Il Giornale

Il Resto del Carlino

Spiagge: investimenti bloccati22/03/12 Economia e Territorio 78

Brevi22/03/12 Cronaca 79

Ora è uffciale: oltre mille matricole22/03/12 Istruzione 80

Fondali, Di Marco accelera “Bando per la fase uno entro l’estate”22/03/12 Economia e Territorio 81

In breve22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Sanità e Politiche sociali 82

Sanità Nuova sede per il consultorio giovani In via Pola risposta ai bisogni degli adolescenti22/03/12 Sanità e Politiche sociali 83

Universitari pro Ravenna22/03/12 Istruzione, Sanità e Politiche sociali 84

Cna La ripresa economica si tinge sempre più di rosa22/03/12 Economia e Territorio 85

ASSEMBLEA PUBBLICA A MARINA IL PROGRAMMA DELL’ESTATE E I PROBLEMI DEL PAESE22/03/12 Politica 86

Inaugurata la biblioteca ‘Ada Ottolenghi’22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 87

“Palo della luce a rischio crollo qualcuno intervenga in fretta”22/03/12 Cronaca 88

Brevi di cultura22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 89

Questa sera debutta il nuovo comitato cittadino22/03/12 Politica 90

Giardini Speyer Una catena umana contro il razzismo22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Sanità e Politiche sociali 91

Apre il Centro visite Cubo Magico Bevanella22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli, Ambiente 92

Le imprese familiari? In Italia il 90%22/03/12 Economia e Territorio 93

La movida in spiaggia non si tocca”22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 94

Centenario A Milano sbarca il progetto “Galileo wi-fi”22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 95

L'agitazione delle anime22/03/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 96

La aprità del '93 con il settore privato e la deroga (necessaria)22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 97

Il governo: nessuna modifica per gli statali22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 98

Nel settore pubblico retribuzioni salite dello 0.2%22/03/12 Pubblica Amministrazione 100

Lavoro, tasse e Imu Le 10 proposte leghiste22/03/12 Politica Nazionale 101

I timori dei leader: Così non reggiamo E qualcuno pensa alla piazza con la Cgil22/03/12 Lavoro 102

Il pd chiede modifiche a Monti D'Alema: testo pericoloso e confuso22/03/12 Lavoro 103

Accordo positivo Non fermiamoci solo all'articolo 1822/03/12 Lavoro 104

Liberalizzazioni, sì alla fiducia restano due nodi22/03/12 Economia Nazionale 105

Eccellenze e disastri, ecco la classifica degli ospedali22/03/12 Sanità e Politiche sociali 106

vernazza, napolitano commosso Riformare la protezione Civile22/03/12 Sanità e Politiche sociali 108

Licenziamenti, tremano anche gli statali22/03/12 Pubblica Amministrazione 109

Guerra sull’articolo 18. Statali esclusi dalla riforma22/03/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 111

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Il Sole 24 Ore

Italia Oggi

La Padania

La Repubblica

«Troppe crepe, dovremo vendere le case»22/03/12 Edilizia e Infrastrutture, Ambiente 112

CASA: Imu più pesante per chi vive in affitto dalle coop22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 114

Su art. 18 e tempo determinato spunta la mediazione Pd-Pdl22/03/12 Lavoro 115

CASA: Il futuro dei territori22/03/12 Pubblica Amministrazione 116

CONCORRENZA, Sì ALLA FIDUCIA MA GIA' SI LAVORA AI CORRETTIVI22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 117

Riscritto il calendario per i servizi pubblici22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 119

Quel motore nelle città creative22/03/12 Turismo, Cultura, Spettacoli 120

L’Italia degli ospedali ancora da decifrare22/03/12 Sanità e Politiche sociali 121

Per i rifiuti dellaCampania export soltanto se condiviso22/03/12 Ambiente 122

Acqua, sulle tariffe competenze in coabitazione22/03/12 Pubblica Amministrazione 123

Derivati Milano, sì al dissequestro22/03/12 Pubblica Amministrazione 124

LE MILLE EFFICIENZE DEGLI OSPEDALI22/03/12 Pubblica Amministrazione, Sanità e Politiche sociali 125

Statali, i salari scendono sotto l’inflazione22/03/12 Pubblica Amministrazione 126

Statali a rischio licenziamento22/03/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 127

Contro il governo arruolati anche gli extracomunitari22/03/12 Lavoro 128

Mutui per tutti anche senza conto22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 129

Tappola Imu sulle case storiche22/03/12 Pubblica Amministrazione 130

Su seconde case Imu salata22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 131

Sulla nomina dei revisori locali non decide più la politica22/03/12 Pubblica Amministrazione 132

Nuovo catasto, fisco a due facce22/03/12 Pubblica Amministrazione 133

Rifiuti: trasferimento solo se c'è il consenso22/03/12 Ambiente 134

Legge o decreto l’ultima battaglia22/03/12 Economia Nazionale 135

LA RIFORMA DEL GATTOPARDO22/03/12 Economia Nazionale 137

“Monti non può dirci prendere o lasciare”22/03/12 Economia Nazionale 139

Battaglia a Strasburgo sulla concussione22/03/12 Politica Nazionale 140

Liberalizzazioni, il governo incassa la fiducia22/03/12 Pubblica Amministrazione, Economia Nazionale 141

Tra passeggiate, orti e cavalli la parco-terapia che fa guarire22/03/12 Ambiente 143

Acqua, giornata anti-sprechi “Bevete quella del rubinetto”22/03/12 Ambiente 145

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La Stampa UN VICOLO CIECO PER IL PARTITO DI BERSANI22/03/12 Lavoro, Politica Nazionale 146

Napolitano: “La riforma non è solo l’articolo 18”22/03/12 Lavoro 148

“No a una riforma all’americana”22/03/12 Lavoro 149

Sugli statali Bonanni avvisa: per noi non si toccano22/03/12 Lavoro, Pubblica Amministrazione 150

Buoni&Cattivi: la prima pagella degli ospedali22/03/12 Sanità e Politiche sociali 151

PROSSIME SFIDE SERVIZI E CRESCITA22/03/12 Economia Nazionale, Politica Nazionale 153

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Giovedì 22 marzo 2012

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Redazione: via Salara 40, 48100 Ravenna Tel. 0544 249611 Fax 0544 39019 Ed Pubblicità: S.P.C. Ravanna L.E. s'Unenti, 60 Tel. 0544 278065/ Fax 0544 270457

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Un negozio su due non lo rilascia e la Finanza è subissata di segnalazioni Sereni à Alle pagine 2-3

Giustizia civile, la mediazione prende piede

A pagine 5

Serata di danza

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LA DISCOTECA

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

ARIA DI CRISI, NON SI TRANSIGE PIÙ SEMPRE PIÙ STRETTA LA PRESSIONE DELLA FINANZA CONTRO I FURBETTI

IL BLITS OELLE mnge

FESTA DELLA DONNA: CONTROLLI A TAPPETO DI SERA NEI LOCALI

SCOPERTO

SMASCHERATA NEI GIORNI SCORSI IN UN RISTORANTE UNA RICEVUTA TAROCCATA

NEL MIRINO IL TAKE UN TAKE-AWAY LUGHESE HA EMESSO 46 SCONTRINI MA TUTTI TAROCCATI

MLANO MARflIIMA MA77ONI: «A I I IVITÀ STRU I I URATE, RINTRACCIABILI»

In attesa del mai blitz come a Cortina «Clima teso, ma non siamo preoccupati» MILANO Marittima è pronta, la Pasqua è vicina e non c'è dubbio che nel giro di un paio di settima- ne la macchina del turismo sarò ben oliata e pronta a ripartire,

Franco Mozzoni, patron del ri- storante al Caminetto, lei pen- so che dopo i blitz di località vip come Cortina ora la finars- za posso concentrare lo pro- pria attenzione su Milano Ma- rittimo? E, nel caso, che cosa potrebbe trovare?

«Credo che questo sia possibile, ma anche che si debbano forse preoccupare di più i piccoli, chi ha aziende a conduzione familia-re e magari va a fare la spesa, si perde lo scontrino, insomma, i

piccoli. Le aziende più grandi, co-me la mia e altre, sono più struttu-rate, hanno consulenti e hanno una attività da tempo del tutto tracciabile. Poi l'errore può capita-re, la svista, però direi che i gran-di si sono adeguati tutti alle nor-

me vigenti. Inoltre gran parte del-le entrate è con carta di credito e gran parte delle uscite, gli acqui-sti, i fornitori, i dipendenti, rien-trano negli studi di settore».

Avverte un clima teso? «Non credo che Milano Maritti-ma sia diversa dalle altre località. Certo, c'è un clima teso fra gli ope-ratori, poi ci sono le chiacchiere. Si dice che la finanza sia andata a Riccione, a Cesenatico. E le chiac-chiere si ingigantiscono Magari c'è stato un controllo e alla fine della serata i controlli sono diven-tati cento. Insomma, c'è un clima strano, ma non diverso dal soli-to».

Letizia Maganani

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

E ora tutti chi ano il 117 Lo scontrino? Uno su due non lo fa La Finanza: «li vento è cambiato, urbeiii 4 non sono più tollerati» IL 117 È OGNI GIORNO sempre più incan-descente. Alla centrale operativa della Guar-dia di Finanza di Ravenna quei telefono — istituito per le segnalazioni dei cittadini alle Fiamme Gialle — da quando sono iniziati e reclainizzati. i `blitz' dell'Agenzia delle Entra-te e dei finanzieri nelle località dei 'vip' e so-prattutto da quando i cittadini sono costretti a stringere e di molto la cinghia, non smette di squillare. Insomma, come sottolinea il coman-do delle Fiamme Gialle di via Alberoni in una nota, «adesso il vento è cambiato e contro i fur-beni dello scontrino l'atteggiamento è diver-so». Così il personale della Guardia di finanza, fra 'pronto intervento' a seguito di telefonata e

controlli mirati ha rilevato oltre il 54% di vio-lazioni, facendo registrare, in particolare nell'ultimo mese, una percentuale di irregola-rità doppia rispetto allo stesso periodo del 2011.

NELLA CASISTICA rilevata c'è la negozian-te che non rilascia lo scontrino perché — è la singolare giustificazione data — «non conver-rebbe in quanto la merce è in saldo»; c'è l'idraulico che non rilascia mai il documento fiscale poiché (secondo lui) è tenuto a farlo «so-lo a richiesta» del cheti te; e ci sono la discote-ca che emette lo scontrino per un importo 20 volte inferiore a quello incassato e il bazar, la

pizzeria o il take away che al posto dello scon-trino rilasciano la stampa di una semplice cal-colatrice, Quadro di un fenomeno che il Co-mando provinciale della Finanza definisce «grave e diffuso» posto che su un centinaio di controlli, «oltre la metà dei negozi esaminati è stato colto in fallo dopo aver venduto merce senza battere il regolare documento fiscale». Le chiamate al numero di pubblica utilità "117" sono quasi triplicate, le segnalazioni anonime (che non vengono tenute in conside-razione) sono in calo, mentre sono in forte au-mento i cittadini che non hanno paura di se-gnalare, nei modi dovuti, le situazioni irregola-ri,

Ombrelloni e lettini: «Estate con la ricevuta in mano»

SCONTRINI, ricevute. Claudia Alanni di Confcommercio a chi spetta cosa? «Tra le categorie di prodotti ad uso più fre-quente sono esclusi dall'emissione dello scontrino i tabacchi, i valori bollati e altri generi di monopoli; poi i giornali e periodi-ci, i carburanti e lubrificanti . Sono alcuni esempi».

La differenza tra scontrini e ricevute? «Innanzitutto la ricevuta deve essere fisca-le, ossia registrata su un bollettino numera-to, a norma di legge, che preveda appunto prenumenazione, dati dell'esercizio, im-

porto, data. Lo scontrino viene emesso dal registratore di cassa».

E 6 fattura? «Ha lo stesso valore, ma in più vengono in-seriti anche i dati del cliente».

I bagnini fino a settembre erano tenu-ti a segnare su appositi registri lettini e ombrelloni. Questa invece sarà un'estate di scontrini in spiaggia?

«Da settembre vige l'obbligo anche per let- tini e ombrelloni, Ma i dettagli sono anco- ra in fase di chiarimento».

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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i CWTROLL NEL 2011 SONO STATI VISITATI 2060 GIOVANI, IN PREVALENZA RAGAZZE

effi SI RWOLGE IN PROVINCIA CI SONO 21 MILA GIOVANI DAI 14 Al 20 ANNI

Consultorio di via Pola Ingresso 'vietato' agli adulti

Ieri l'inaugurazione. Ecco come inziona IN PROVINCIA ci sono 21mila giovani dai 14 ai 20 anni, il 5,4 del-la popolazione totale. A loro si ri-volge il nuovo consultorio che ie-ri è stato inaugurato in via Pola. ií un genere di servizio spiega Simonetta Ferretti, responsabile dei consultori dell'Ausl — avvia-to nei primi anni '90 e da allora siamo venuti in contatto con 25mila ragazzi. L'affluenza è in continuo aumento: nel 2009 si è rivolto a noi il 9 per cento del Ma-le dei giovani, nel 2010 1'11 per cento. L'anno scorso abbiamo vi-sto 2060 giovani, in prevalenza ra-gazze». Di questi 418 erano stra-nieri. «Le giovani straniere os-serva Serenella Campricoli, refe-rente per i consultori giovani —vengono quasi solo per essere se-guite in gravidanza o per. un'inter-ruzione di gravidanza. E difficile che accedano nell'ottica della pre-venzione». La prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e la contrac- cezione rappresentano le richie-

ste più comuni. «Rispetto al passa-to — prosegue Serenella Campri-coli — c'è il desiderio di affronta-re la questione della contraccezio-ne con più responsabilità, prima quindi di avere rapporti sessuali. Ma c'è anche un fenomeno in au-mento molto preoccupante. E in aumento la richiesta di contracce-zione del giorno dopo in contesti.

I MEDICI Sono presenti un "ostetrica, un ginecologa e uno psicologo

non chiari. Quella di molte adole-scenti è una sessualità esibita ma non consapevole. E spesso la ri-chiesta di contraccezione nascon-de altro».

NELLA struttura sono presenti un'ostetrica, un ginecologo e uno psicologo, perché, sottolinea Sere-

nella Camprincoli «non sempre chi arriva da noi ha le idee chiare. Magari chiedono la 'pillola del giorno dopo'. Poi, se trovano qual-cuno con cui parlare nel modo giusto, si affrontano problemati-che più ampie, significative».

LA STRUTTURA di via Pola sa-rà aperta il martedì e il giovedì dalle 14 alle 18, e un terzo pome-riggio su appuntamento. Avrà ac-cesso gratuito e garantirà privacy assoluta, visto che la nuova sede ha un ingresso autonomo. Il servi-zio ha avviato una collaborazione con il. Comune, con gli operatori del Sert, della Salute mentale e dei Centri per i disturbi alimenta-ri, perché sempre più sono neces-sarie. azioni condivise di preven-zione. E poi c'è il fenomeno delle sostanze, soprattutto l'alcol, sem-pre più diffuse tra i giovani. Per questo l'obiettivo è di mettere in

atto, in sinergia con il Sert, un'atti-vità di informazione e allerta.

a.c.

L,STa.:W3TA L'ANDROLOGO: «LE MALA i I 1E SONO DIFFUSE»

«Non solo ragazze, anche i maschietti vanno seguiti» LA PROMOZIONE della salute sessuale e riprodut-tiva dei ragazzi è uno dei nuovi obiettivi che i consul-tori giovani si pongono. Salvatore Arnone è a ndrolo-ero dell'Ausl.

Arnone, qual è la situazione delle patologie an-drologiche?

«Ultimamente questo genere di patologie ha sicura-mente subito un aumento».

A cosa è dovuto questo fenomeno? «Oggi un adolescente quando smette di essere segui-to dal pediatra è abbandonato a se stesso. Inoltre, non essendoci più la visita di leva, è venuto a manca-re uno screening assai utile».

Può spiegarsi meglio? «Capita spesso che uomini di. 40 anni si rivolgano al medico perché non riescono ad avere figli. Allora scopriamo che il loro problema è legato ad un distur-bo che, individuato in età adolescenziale, avrebbe po-tuto essere tranquillamente risolto».

Quante visite avete effettuato finora in consul-torio?

«Abbiamo un giorno al mese di visite nei tre ospeda-li della provincia e, da novembre, abbiamo esamina-to un centinaio di ragazzi. Purtroppo il 40 per cento presenta malattie andrologiche. Tra le più diffuse c'è il varicocele».

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LE RICHIESTE L'ALLARME

Rappresenta, una dett richieste più gettonate da parte di ragazzi e ragazze che decidono di avvalersi

del servizio del consultorio

\ e n' Spesso la loro è una essuatita esibita ma non nsapevote e la hiíesta di ntraccezione nasconde re problematiche

La prevenzione a quelle a trasmissione sessuale

è una delle cause più diffuse che portano i più ; giovani a chiedere aiuto

al consultorio

Sono sempre più diffuse, in particolare l'alcol. Per questo è partita una olLaborazione tra

cultori e operatori ert

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Sono pochissime, ne nostra provincia, quett

che coinvolgono ragazze minorenni, Tra quelle

seguite dai consultori s ne contano 1 o 2 all'anno

sultorio diventa che un luogo dove

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

IL TAGLIO DEL NASTRO Tanti i giovani invitati, che hanno anche ['Alato (Foro

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Il tempo medio di decisione dell'organismo di Mediazione presso il tribunale è di 40 giorni

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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UNA PROCEDURA OUULIGATORV. Da un anno a questa parte, prima di avviare una causa civile occorre avviare la procedura obbligatoria di mediazione che ha tempi molte brevi. Se non si giunge a un accordo, si avvia la causa davanti al giudice

11 mediatore prende piede, già decisi 32 casi La figura è nata un anno a: in 12 mesi iscritti 226 procedimenti. Il N:h/zelo? Positivo LA MEDIAZIONE obbligatoria in materia civile compie un anno e proprio pochi giorni fa ha visto am-pliarsi il settore di intervento con la materia della circolazione strada-le e delle liti condominiali, A Ra-venna due sono gli organismi di mediazione, quello dell'Ordine de-gli avvocati, presso il tribunale, e quello della Camera di Commer-do.

AL 29 FEBBRAIO i procedimenti iscritti erano 226 e in questo ulti-mo scorcio dì mese sono aumentati di altri venti. Solo una percentuale dei procedimenti iscritti imbocca la strada della mediazione vera e propria. Perchè questo accada, in-fatti, è necessario che entrambe le parti si presentino. Allora vediamo che dei 226 procedimenti iscritti al 29 •febbraio, il numero di quelli già definiti è di 180, ma solo in 56 casi comunque c'è stata l'adesione delle parti. E di questi, 32 sono stati già definiti con conciliazione. «Un ca-so è stato chiuso addirittura in set-te giorni, comunque la durata ine-dia è di una quarantina di giorni» ha detto il segretario dell'Ordine Sergio Go nelli nel corso di una con-ferenza stampa, aperta dal presiden-te Ermanno Cicognani (foto picco-la in alto), svoltasi proprio per illu-strare il primo anno di attività dell'organismo in cui operano 97 avvocati. La mediazione, ricordia-

significativo.

DEI 226 procedimenti, nel 68,89 °io' dei casi non c'è stata adesione della parte. Per i casi in cui l'adesione c'è stata, nel 57,14% dei casi è stato rag-giunto l'accordo. Ciò significa che non ci sarà causa civile, non ci sarà lavoro per i giudici che potranno così occuparsi delle cause in corso e soprattutto c'è soddisfazione per i soggetti interessati ottenuta in bre-vissimo tempo contro la durata di anni delle cause. E soprattutto si tratta di un risultato raggiunto con le parti che si sono fronteggiate amichevolmente, hanno parlato, hanno affrontato l'argomento sotto molteplici punti di vista, perchè questa dovrebbe essere la filosofia della mediazione che non è solo 'conciliazione'. Dei 226 procedi-menti, il 12,55% ha riguardato i di.-ritti reali, 111.62% i contratti assi-curativi, il 10.23 le locazioni, il 9.76 la responsabilità medica, il 7.90 i contratti bancari, il 6.97 le SUCCCS-sion i. La percentuale di adesione è stata del 17.85 per i contratti banca-ri, del 14.28% per la responsabilità medica, il 10.71% per successioni ereditarie, diritti reali, .mediazioni volontarie. La concilizaione è inter-venuta nel 21.87 % dei casi di re-sponsabilità medica, 18.75 per i contratti bancari, il 12.50 per le lo-cazioni, il 9.37 per i diritti reali,

Carlo Raggi

molo, è il percorso obbligato per chi, ritenendosi leso in un diritto, vuole citare in giudizio la contro-parte. «Peraltro un accordo non è mai traumatico, non è mai una solu-zione imposta, sia pure secondo di-ritto, da un giudice» ha sottolinea-to Gonelli. Se non c'è adesione e non si trova l'accordo, allora si va

dal giudice. Al nostro organismo di mediazione —ha evidenziato l'avvocato Cicognani — si colloca, per numero di affari trattati, ai pri-mi posti nella regione dopo gli orga-nismi delle Camere di Commercio di Bologna, Ferrara, Piacenza e Mo-dena e primo assoluto fra gli organi-smi istituiti dagli altri ordini ffiren-

si». Che è il risultato, peraltro, dell'elevato standard di qualità pro-fessionale del foro ravennate. Se la mediazione è una strada obbligata, un primo elemento che fa testo per apprezzare la qualità del servizio of-ferto è la capacità di definizione del-la procedura indipendentemente dall'esito: e il dato di 180 su 226 è Pagina 12 di 154

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Ravenna la rìm.inaliià appare e

46 a Ravenna, a 140 a E n

mal- esiste

punte che un

, come avvocato non avverta, a

punto, -riudice risolverà t9 17a rispetto

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e Forlì: ci

quel e poiché

• momento sono procedimenti relativi a 202 dete- il contenz ioso

cui

momento'non logi. assume la causa per la decisi o- a Ferrara, Infine ha detto che se sa-

ne al momento in cui depoà-ita la sen- rianno sopp„resse le sezioni di Faenza tenva può passare anche un anno, al- e Lugo istituirà la figura dei giudice lora sarebbe tutto più semplice se le della famiglia.

pam coneiliassero. E su questo fronte che vorrei lavorare»,

C3Le)117/1. ha oi detto che nel 2011 qnumero fel4, sentenze , civili pubblicate è salito a 1600 coluro le 1012 del 2010 ha aggiunto che da 4 anni a smessa parte seno diminuito le .7 nuove cause civili, che .7 tribunal e di Ravenna é secondo in roionè dietro a , Ferrara quanto a risiiitan che

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";''.\''DZN"Z C\sZ,17..k: «CONC LIARE ANCHE DAVANTI AI GIUD CI» In «Europa funziona già da tempo» ALLA CONFERENZA stampa è intervenuto anche il presidente del tribunale Bruno Gilotta (foto), «Quello della mediazione è un istim-to che a livello europee è molto diffii-so. Basti pensare che in Norvegia il

40% delle controversie civili si risol-vono attraverso questa procedura. Non mi sorprende il risultato conse- auito dall'organismo dell'avvocatu- , re iacinnate e devo due ,..1u anche l'omologo organismo della Camera di Commercio si dà molto da fare. Ciò che invece non fiimsiona è la Me-diazione endoprocessuak, cioè quel-la che potrebbe scostare una volta conclusa l'istruttoria della causa

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se perchè é dai più sconosciuta. Non

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-3 MORTO A 92 ANNI IL POETA l TONINO GUERRA. A SINISTRA,

' CON CIAMPI A RAVENNA

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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Si alzò e disse: «Basta parlare di me» Walter Della Monica propose per Guerra la cittadinanza onoraria di Ravenna

di lodi nei suoi confronti».

Poi cosa accadde? «Improvvisamente scattò in piedi e urlò 'Basta parlare di me, con tutte le personalità intellettuali che sono presenti qui oggi. Basta con questi elogi'. Mi incuriosì e

mi impressionò. Da allora diven-tammo amici».

Guerra è stato anche tra i giu- rati del Premio Guidarello.

«E stato uno dei più longevi. Ri- cordo che era sempre molto scru- poloso, serio. E poi è venuto tante

volte da noi al centro a presentare i suoi libri. Riempiva la sala fino a farla scoppiare».

Quando vi siete visti l'ultima volta?

«Circa un anno fa. Andai io a tro-varlo a casa sua a Pennabilli».

Annamaria Corrado

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«Con noi aveva un legame rpeclale» ‹<.E' ANCHE grazie alla sua arte se la Rornaona si è aper- _ , ta al mondo. Con i-al:lena:a-ti, che lo hanno sempre se-

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Claudio Casadio . <<il suo sguardo gener

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WALTER della Monica, anima del Centro relazioni culturali, ha conosciuto Tonino Guerra nel 1973. Ed è stato sempre lui, trent'anni dopo, a proporre che l'artista fosse insignito della citta-dinanza onoraria di Ravenna

Della Monica, cosa ricorda di quel primo incontro?

«Fu a Santarcangelo. Ero andato ad un convegno dedicato alla poe-sia dialettale, un tributo a Tonino Guerra. Lui era lì, silenzioso, ad ascoltare quegli interventi pieni

'arrlcchg'

,§eK.AGG 'LA SPIAGGIA AMA IL LIBRO' GLI DEDICHERÀ UNA SERATA

A Cervia ha lasciato un gioiello di fontana A CERVIA Tonino Guer-ra era di casa. Così di casa che tutti o quasi lo salutava-no in dialetto e dandogli del tu. Alla città di Cervia il poeta ha dedicato il 'Tap-peto volante', la fontana-statua realizzata dal mosai-cista Marco Bravura, che si vede solo andandola a cer-care, di fronte al magazzi-no Darsena, lato Milano Marittima. E un tappeto di mosaico sospeso sull'acqua e rappresenta i cumuli di sale di quell'antica Cervia dei mucchi di oro bianco che ancora è l'identità più grande della città. E Tonino ha lasciato scritto su una pietra, indelebile, 'Questo tappeto deve ri-cordare i mucchi di sale e i canneti che un tempo riempivano di poesia

questi luoghi'. Seguono la firma e la data: 1997. Era sindaco Massi-mo Medri allora e proprio a lui Tonino Guerra ha dato alcuni dei suoi consigli. Da uno di quei pen-sieri è nata la Casa delle Farfalle, nel 2002, alla cui inaugurazione il poeta ha commosso tutti recitan-do una delle sue poesie forse più

note, quella dove dice di es- sere stato felice tante volte, ma una in particolare, quando, uscendo dal lager, ha visto una farfalla, senza la voglia di mangiarla. Era ospite fisso di Tonino Batani e di 'Cervia, la spiag- gia ama il libro', che ora pensa di dedicargli una se- rata-memoria. Lo ricorda- no sindaco Zoffoli, come lo ricordano gli albergatori, a cui il maestro aveva inse-

gnato a rendere più belle le pro- prie case. A loro aveva consigliato opere di artigiani e di design, ori- ginali, per riempire di bellezza i luoghi della vacanza, che doveva- no diventare anche luoghi dell'anima e del pensiero.

Letizia Magnani

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press unE il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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I PRIMI APPUNTAMENTI

All'inaugurazione sono legati alcuni eventi aperti naturalmente a tutti, Stasera atte 21 le scrittore Eratdo Batdini parte dei suol romanzL

Sabato mattina spazio ai bambini e atta narrazione di brani tratti da "I gatto con gli stivali' e da R soldatino di piombo'

razìe al votontani Nati per Leggere'

C1AK IN taglio del nastro del sindaco, alla sua destra il prefetto, a sinistra Guido Ottolenghi (Foto Zani)

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INCANTATI Prime letture per bambini nella nuo ede della biblioteca 'Chrolenghi . , si ,dta ines,he

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SONO i VOLUMI IN DOTAZIONE ALLOTTOLENGHL NEL 2011 I NEO-ISCRITTI SONO STATI 284

Ottolenghi', si volta pagina. E in meglio Inaugurata la nuova sede della biblioteca di Macina, nel nuovo Centro multiservizi NUOVA SEDE per la biblioteca `Ada Ottolenghi' di Marina di Ra-venna che si trova ora al secondo piano del nuovo Centro multiser-vizi di piazzale Marinai d'Italia, al cui interno vi sono anche ana-grafe, Cup, Pro Loco, lat, polizia municipale, uffici comunali de-centrati, Ausl e un auditorium. Al taglio del nastro c'era anche Guido Ottolenghi presidente dell'associazione industriali di Ra-

per conversare di musica e di pro-tagonisti della scena internaziona-le con Christopher A ngiolini, di-rettore artistico di Bronson Pro-duzioni, il secondo offrirà l'oppor-tunità di vedere e provare i nuovi servizi digitali messi a disposizio-ne dalla Rete Bibliotecaria di Ro-magna imparando a scaricare mu-sica legalmente e gratuitamente dalla piattaforma Mediali-braryonline.

Roberta Bezzi

venna, in rappresentanza della fa-miglia a cui si devono opere a be-neficio della comunità della locali-tà, fra cui la scuola materna Stata-

le Fondata nel 1997, la biblioteca aveva prima sede nella vecchia scuola elementare ora demolita. Fino al 2008, è stata gestita dall'Ufficio Decentramento, do-podiché con l'abolizione delle cir-coscrizioni, è entrata a far parte del sistema bibliotecario urbano del Comune ed è quindi sotto

l'egida dell'Istituzione Biblioteca Classense. «In origine la bibliote-ca era dedicata ai bambini e alla multiculturalita — ricorda la re-sponsabile Nicoletta Bacco Poi negli anni, si è allargata acqui-sendo nuove sezioni rivolte anche a un pubblico adulto. Durante l'anno, molto importante è l'attivi-tà dei lettori volontari che coinvol-gono i bambini in diverse attività, mentre in estate è attivo da anni il Bibliobus che si sposta lungo i

principali lidi ravennati, per offri-re un servizio a chi sta trascorren-do una vacanza sulle nostre spiag-ge. In particolare, è previsto un piccolo riconoscimento per alcu-ni affezionati turisti che sono di-ventati lettori volontari». Stasera alle 21, lo scrittore Eral do Baldini parlerà dei suoi romanzi. Il pomeriggio di domani sarà inve-ce dedicato agli adolescenti con due appuntamenti nel segno della musica: il primo sarà l'occasione

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PORTO DOPPIO FACCIA A FACCIA DELL'AUTORITÀ

Fondali, il progetto presentato al nuovo presidente Di Marco Prima i terminalisti, poi la Camera di commercio I TERMINALISTI del porto hanno illustrato al nuovo presi-dente dell'Autorità portuale, Gal-lian.o Dì Marco, il progetto preli-minare di approfondimento dei fondali realizzato da Sapir Engi-neering. L'incontro, organizzato da Confindustria Ravenna, si è te-nuto presso la sede dell'associazio-ne alla presenza del presidente Guido Ottolenghi, della responsa-bile del Gruppo Porto, Anna Man-tice, e di oltre 30 imprenditori in rappresentanza delle principali aziende del settore.

«LO SCALO è un motore fonda-mentale per il tessuto produttivo locale ha ricordato Ottolenghi nel saluto di apertura — e di con-seguenza il suo mantenimento e approfondimento sono vitali per l'economia di tutto il territorio». «L'associazione ha finanziato il progetto preliminare da cedere all'Autorità Portuale quale contri-buto per accelerare i lavori di ap-profondimento dei fondali —ha spiegalo il direttore generale di Sa-pir Engineering, Leonello Sciac-ca — nell'auspicio che serva a otte-

PARTNER Di Marco (porto) e Bassi (Camera di commercio)

nere il giusto riconoscimento del porto di Ravenna, attraverso i ft-nanziamenti statali che stiamo aspettando da anni. Senza questa condizione, anche gli investimen-ti dei privati segnano il passo». Di Marco ha confermato quale priori-tà quella del reperimen lo delle ri-sorse necessarie. In un incontro svoltosi in Camera di commercio tra il presidente e il vice presidente Gianfranco Bessi

e Natalino Gigante, il segretario generale Paola Morigi e il nuovo presidente dell'Autorità portuale, Galliano Di Marco si è invece par-lato soprattutto di Terminal pas-seggeri e Cittadella della nautica.

«SIAMO consapevoli — hanno rilevato Bessi e Gigante — di do-ver dare una risposta ad alcune problematiche che interessano Porlo Corsini, alla luce del veloce e consistente aumento dei passeg-geri. Penso alla viabilità e all'infra-strutturazione dell'area adiacente il terminal. Il 2012 è un anno favo-revole per affrontare queste situa-zioni, perché avremo un minor ar-rivo di navi passeggeri. Ma vanno create le condizioni, attraverso una stretta collaborazione tra En-ti e Istituzioni, affinché certe si-tuazioni dì disagio siano superate per il 2013, quando i croceristi. previsti saranno oltre 300 mila». Un altro tenia affrontato è stato quello della Cittadella della Nauti-ca: «Ci aspettiamo molto da que-sto progetto — ha detto Bessi — anche in termini occupazionali e di sviluppo tecnologico».

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Fdaii, il proPuto pre,Latu .11,10, 0 1,1 1e,I.IIC DI

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NEVIO L L SALIMBEN1

Bisogna assumersi una responsabiLità e chiedere aL governo di intervenire per La deroga della direttiva

TUR§SMO Nevo Salirnbeni

3AGWM LA CNA SULLA BOLKESTEIN

«Spiagge all'asta ,

pronti a dare battaglia» «BISOGNA assumersi una responsabilità e chiedere al governo di intervenire per chiedere la deroga della direttiva Bolkestein». Queste le parole pronunciate ieri da Nevio Salimbeni, responsabile provinciale Cna turismo e commercio. La nonna, approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell'unione europea nel 2006 ed entrata in vigore in Italia nel 2010, colpirà più di 3000 stabilimenti balneari in tutta la regione, oltre 400 solo nel territorio di Ravenna e provincia, che nel 2015 vedranno scadere le concessioni di utilizzo del suolo demaniale. Le problematiche sono essenzialmente due: le imprese non possono proseguire In questa situazione di stallo, senza sapere se possono investire sul rilancio e la ristrutturazione delle strutture, bisogna inoltre considerare che, per la maggior parte, si tratta di piccole imprese familiari che hanno impegnato tutti i loro risparmi nell'acquisto e nel mantenimento del proprio stabilimento. In secondo luogo i balneari temono uno scenario in cui, le future aste, saranno aggiudicate esclusivamente da coloro che propongono più soldi, grandi multinazionali o colossi alberghieri. La Cna insieme ai sindacati di settore e alle associazioni di categoria si sono ufficialmente impegnate per chiedere la deroga della 'direttiva servizi', affinché si possano tutelare le imprese già presenti sulle superfici pubbliche. «Siamo pronti a scendere in campo» ha ribadito Salimbeni che chiede anche al sindaco Matteucci, e al presidente della provinclaCasadlo, di partecipare attivamente alla manifestazione in programma tra il 16 e il 18 aprile a Roma.

Alessandro Cicognani

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SAN PiTW N ZSCOL

Il nuovo comitato cittadino presenta

i suoi progetti OGGI, alle 20.30, nella sede dell'ufficio decentrato di San Pie-tro in Vincoli la prima assemblea pubblica del neo eletto comitato cittadino, alla quale parteciperà l'assessore al decentramento Va-lentina Morigi. Del comitato cit-tadino fanno pane nove compo-nenti tra i quali Elvia Minghetti, presidente, Giovanni Assirefii, vi-cepresidente, Erica Casadei, segre-taria, Cristina Palazzi, tesoriere. «Il nuovo comitato cittadino, sca-turito dalle elezioni del 14 e 15 gennaio scorsi, è composto da per-sone molto motivate, in prevalen-za giovani tra i 25 e i 40 anni, che sono certa sapranno operare profi-cuamente a favore della comuni-tà», il saluto della Moorigi. Nell'assemblea di domani saran-no presentante iniziative messe in campo nell'arco di appena un mese e mezzo come una gara di ca-ni da tartufo nei giardini pubblici (15 aprile) e la 'Serata bambini e anziani' (17 luglio), mentre il 7 ot-tobre sarà la volta di 'Un giorno in divisa', giornata dedicata al te-ma della sicurezza.

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ZN Ak,'L‘s:

Interrogazion a pioggia Lilla giunta

ALLE 1530 si riunisce il consiglio comunale.

apertura gli asses sori inpetenti rispondono

ad alcune interrogazioni d ci consigliere Paolo'

Guerra (Lega Nord) sul pagamento delle acque prelevate dai fiumi, di Mn auzio Bueei ((Pd» sulla situazione del Ravenna calcio, di Alvam Anelsì (1,pR) su lidi d' ebície

ranldet. te e di i

I i (1,.pR) sui posteggiatori abusivi.

All'ordirle del giorno anche una modifica al regolamento d'uso della sala Pier Paolo D'Att°rre eedella sa, saletta di yicolo d

ani, una L Ariani, per dare

attuazione alla rìqualifieazíone della Corte delle Antiche Carceri,

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press LinE 22/03/2012

il Resto del Carlino Ravenna

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DIE Davide Reviati al liceo Nervi

DOMANI alle 11.30 al liceo artistico Nervi avrà luogo un incontro con il fumettista Da-vide Reviati e sarà presentato il Graphic Novel 'Morire di sonno' pubblicalo da Coconi-no Press e che racconta la sta-gione dell'adolescenza di un ragazzo nel quartiere popola-re realizzato dall'Eni nell'in-sediamento dell'Anic. 'Morti di sonno' è già stato tradotto in Francia e Spagna,

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LA G'ORNATA

Catena umana dì giovani e studenti contro il razzismo

IERI mattina, nell'ambito del-la Settimana contro il razzi-smo, nell'area dei giardini Speyer, giovani e studenti han-no formato una catena umana per ricordare la strage di Shar-pevilie in Sudafrica, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparò uc-cidendo 69 cittadini neri in protesta contro l'apartheid.

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ÀNA In un libro la storia di Teresa Mattei

ALLA galleria Ninapi, in via Pascoli, domani alle 1730 ver-rà presentato il libro 'lacosti-niente' storia della partigiana Teresa Mattei di Patrizia Pa-cini. TI libro contiene intervi-ste a Oscar Luigi Scalfaro e a Vale rio Onida, già presidente della Corte Costituzionale. L'iniziativa è organizzata da Libertagiustizia, Costituzio-ne-difendila e dall'associazio-ne Femminile Maschile Plu-rale.

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il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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il Resto del Carlino 22/03/2012 Ravenna

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tuno rilevare che le prescrizioni temporanee di tutela indiretta ----- che non consentono allo sta-to attuale la costruzione di edifi-ci nell'ambito di una porzione dell'area dell'ex zuccherificio e che diventeranno definitive sol- ,

tanto laddove confermate dal roí3v l'eerdniammennot dea? ina 1Du sì irse' az i ,ce)Ih3 ce

Regionale dei Beni Culturali ----- non impediscono in alcun mo-do la rinatun3lizzazior3e dell'area. Risulta, pertanto, del tutto evidente come le notizie apparse sulla stampa negli ult

mi giorni siano il frutto di una campagna denigratoria volta a screditare l'operato di Erida-nia, la quale, consapevole di agi-re nel rispetto delle regole, si ri-serva dì tutelare le proprie ra-

ioni e la propria immagine nel-e sedi competenti.

Gruppo Industriale Maceiferri

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No ravennati di ANDREA DEGID1

La pi etta che verrà LA PIAZZA del Popolo è il cuore della cit-tà ed è lo snodo principale per accedere a tut-te le zone più belle sia dal punto di vista ar-chitettonico e artistico sia dal punto di vista commerciale. Via Cavour, via Diaz, via Cui-roli, via Ricci e tutte le altre che ruotano at-torno alla piazza sono una grande e affasci-nante vetrina in cui si specchiano Ravenna e i suoi numerosi visitatori. Da qualche an-no una parte dei portici sono occupati da un cantiere che dovrebbe mettere in comunica-zione piazza del Popolo con la piazzetta del-le poste. Ci sfugge il valore di questa opera-zione che si annuncia costosa se si conside-ra lo squallore degli edifici che ospita, peg-giorato da tutti gli orpelli della tecnologia moderna del condizionamento termico e delle telecomunicazioni. Quale sarà l'effetto di questa apertura? Se resterà un buco deser-to proietterà la sua ombra su piazza del Po-polo peggiorandone il contesto, se sarà tal-mente abbellita da renderla interessante e frequentata toglierà passeggio alla via Cairo-li e alle altre strade del centro. A quali costi? A parte quelli sostenuti per aprire il collega-mento fra le due piazze se ne dovranno so-stenere ben altri per rendere decoroso e

guardabile il retro dei palazzi. Non baster: di certo una pennellata di vernice. Irrecupe. rabile quello delle Poste, un edificio già brutto nella sua facciata dì piazza Garibaldi Forse le risorse che si spenderanno si pote vano impiegare per una causa migliore.

Cado Zingaretti Ravennadoman

libello Crd soldi è che ognuno ha un'idea perso-nalissima di come sarebbe giusto spenderli. Spe-cie quando non sono i suoi. Comunque ogni pro-getto si può discutere, ci mancherebbe altro, mc francamente l'attuale look della piazzetta ini pa re desolante. La riqualificazione di quell'angok è essenziale. E piacczdentz, lo vogliamo o nc un po' riammodernare il salotto del nostro centri storico?

andrea,degidilearlino.nel

1 Iati-ere (max 15 righe) vanno indirizzate n:

il Resto del Carlino via Sa1ara, 40 - 48100 RAVENNA

teL 0544 249611 - fax 0544 39019 @

[email protected]

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S','U.3VZSTO

Marina e alcol Ordinanza esagerata

IN MOLTI si stanno chieden-do perché di misure così op-pressive nei confronti dei giova-ni da parte del sindaco, per quanto concerne il tema alcolici nella zona di Marina di Raven-na. Limitare l'abuso di sostanze alcoliche, onde evitare situazio-ni pericolose e sgradevoli, e giu-sto. Ma limitare in questo modo anche l'uso stesso in una locali-tà marittima meta non solo di tu-rismo da parte dei ravennati fa tornare un po' alla mente il proi-bizionismo americano. Se al sindaco preme tanto la tu-tela dei giovani e dell'ambiente dall'alcol perché piuttosto non si occupa del vergognoso stato in cui piazza AnUa Garibaldi (da-vanti al liceo classico) si presen-ta agli occhi di studenti e passan-ti più volte al mese? Ed è solo un esempio che a nostro parere crea più disagi di un ragazzo che si muove da un bagno all'al- tro con una birra in mano negli happy hour.

CARO SINDACO, non ci te-Manto ad essere etichettati come «quelli dello sballo» ma si ri-schia di essere multati per avere in mano una birra mentre si cammina per gli stradini di Ma- rina, quando i vagabondi citta-dini davanti alle nostre scuola sono ormai accampati da mesi, a tutte le ore e per giunta ubria- chi. Siamo a conoscenza dei lo- ro disagi ma dobbiamo forse ignorare che anche loro in un qualche modo «infrangono la sua legge»? La polizia è stata più volte allenata a riguardo, ma i risultati non si sono ancora visti. In più non crede così di in-centivare il consumo di alcool clandestinamente?

Francesco Ventrella Filippo Landi

Giovane Italia Ravenna

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OGG

Corteo per Rossella nel giorno

del suo compleanno OGGI è il compleanno di Rossel-la Urru; una data che coincide an-che con i cinque mesi dal seque-stro in Algeria, avvenuto il 22 ot-tobre scorso, della giovane colla-boratrice umanitaria, di cui alcu-ni giorni fa si era sperato nella li-berazione, poi smentita. Come il giorno 22 di un mese fa le assesso-re e le consigliere del Comune rin-novano l'invito a incontrarsi oggi alle 14.45 in piazza del Popolo «aspettando il ritorno di Rossella con sempre maggiore trepidazio-ne — commenta l'assessora Gio-vanna P iaia Contiamo i giorni che mettiamo alle spalle nella spe-ranza siano gli ultimi di questa lunga attesa». All'appuntamento hanno dato la propria adesione i docenti della ficolta di Conserva-zione Beni Culturali di Ravenna, che Rossella aveva frequentato conseguendo la laurea in Coopera-zione internazionale e discuten-do una tesi sulle popolazioni Sahrawi, prima di collaborare due anni col Comune di Raven-na.

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STUZ CONSEGNATA AL PM LA CONSULENZA TECNICA SULLO SPARO CONTRO UN'AUTO

«Quei I i erano inoffensivi» All'agricoltore 47erme Roberto Fantini revocati gli arresti domiciliari QUEL COLPO sparato contro la pane posteriore della Panda, da quella distanza (70-100 metri) e con quei pallini, «non poteva ave-re alcun effetto lesivo sulle perso-ne». Ne consegue che la pesantissi-ma ipotesi di tentato omicidio che ha fatto finire a suo tempo in carcere l'agricoltore 47enne Ro-berto Fantini, residente a Bastia, è destinata ad essere stracciata per essere sostituita da quelle di sparo in luogo pubblico e danneggia-mento. A stabilire la inoffensività dell'azione che peraltro già ap-pariva molto probabile fin dal pri-mo momento — è stato il mare-sciallo Marco Ricci, consulente tecnico del pm il quale nei giorni scorsi ha depositato i risultati de-gli accertamenti_ Sulla base dei

quali il pm Isabella Cavallari in autonomia ha chiesto e ottenuto dal gip la attenuazione ulteriore della misura cautelare a carico di Fantini che dal 16 gennaio si tro-vava agli arresti domiciliari dopo aver trascorso più di venticinque giorni addirittura in carcere. A Fantini è stata ora applicata la mi-sura dell'obbligo di firma presso i carabinieri,

IL DIFENSORE di Fantini, l'av-vocato Luca Berger, non si accon-tenta e ha chiesto al gip la revoca totale della misura cautelare pro-prio perchè, nella prospettiva del venir meno dell'ipotesi di reato che la legittima, ovvero il tentato omicidio, essa non ha alcuna ra-gion d'essere. Quando l'accusa sa-

rà riformulata, le ipotesi di reato saranno di sparo in luogo pubbli-co (che è una contravvenzione), e di danneggiamento che comporte-rà una pena a pochi mesi, assog-gettabile alla sospensione condi-

1M 11T.,4Z1ONE L'ipotesi di tentato omicidio cadrà e l'uomo sarà accusato di spari e danneggiamento

zionale (Fantini è incensurato): uno scenario che rende assoluta-niente ingiustificata l'attuale mi-sura cautelare.

L'EPISODIO avvenne la sera del 20 dicembre davanti all'abitazio-

ne di Fantini, in via Bastia. L'uo-mo, ossessionato dai ladri, vide un'auto compiere una inversione di marcia davanti all'ingresso del-la sua abitazione; così scese sull'aia con il suo fucile calibro 12 e, senza raggiungere la strada, spa-rò un colpo di fucile (la cartuccia era carica a pallini un po' grossi, per la caccia alle oche) all'indiriz-zo dell'auto che si stava allonta-nando. Quando qualche panino raggiunse il lunotto posteriore e lo mandò in frantumi, la vettura era a una distanza di 70-100 me-tri. A quel punto e dopo l'impatto contro il vetro, l'effetto lesivo dei pallini era — secondo la consulen-za tecnica — annullato. Sull'auto c'erano due bambini, il padre e la zia.

Carlo Raggi

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da'un ttiorno o x). Alcuni te stimoni dichiarano d' a r ' sto cadere a pochi meni di di stanza da loro pezzi di cemento della parte alta del lampione.

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'Le perle' darà lavoro a 350 persone Ma sui tempi del nuovo centro commerciale non c'è certezza

L'INAUGURAZIONE del cen-tro commerciale 'Le perle lifesty-le potrebbe slittare alla pri-mavera del 2013. La possibilità che il centro apra per Natale, pa-re, è emersa da un incontro fra Promos srl — azienda promotrice del progetto — e le banche finan-ziatrici: il tasso di occupazione de-gli spazi commerciali è stato infat-ti giudicato ancora troppo basso (anche se l'azienda assicura che la tabella di marcia finora è stata am-piamente rispettata). Non è del tutto corretto chiamare 'outlet' il centro come è stato fatto in passa-to: Pro mos nei mesi scorsi aveva chiarito che l'intenzione era di ospitare negozi di fascia di prezzo

elevata e che avrebbero venduto senza sconti. A quanto è dato sapere, meno del-la metà dei 125 spazi riservati alle attività commerciali è stata finora assegnata (fra i marchi presenti dovrebbero esserci fra gli altri Na-papiri, Euronics, Tommy Hilfi-ger e, sembra un grosso marchio di elettronica e telefonia). Se non si riuscisse a completare il quadro entro l'autunno — come era stato inizialmente previsto — sarebbe probabilmente azzardato aprire la struttura di via Bisaura 'a mezzo servizio', con le festività natalizie ormai alle porte. E quindi possibi-le che tutto venga rimandato a marzo o aprile del prossimo anno. Nulla di certo, comunque.

IL NODO GLi spazi venduti o affittati sarebbero meno delta metà di quelli disponibili

A BREVE sarà fissato un incon-tro con l'amministrazione comu-nale proprio per chiarire i tempi di apertura, e soprattutto gli aspet-ti occupazionali, nell'ottica della ricollocazione di parte delle lavo-ratrici dell'ex Ornsa: delle attuali 237, 140 sono quelle destinate a es-sere assunte dal mobilificio Atl, che rileverà lo stabilimento di via Pana. Chi resterà fuori dovrà tro-vare una nuova collocazione, e il

nuovo outlet potrebbe essere una possibilità: c'era infatti. un accor-do per dare la priorità, nei collo-qui, agli ex dipendenti Oinsa.

AL MOMENTO si parla di 350 assunzioni complessive — in pas-sato si era parlato di 450 — di cui però solo 150 a tempo pieno (e a tempo indeterminato). Questi po-sti sarebbero riservati a figure con esperienza specifica, in particola-re capi-commesse che dovrebbe-ro assumere ruoli di una certa re-sponsabilità: difficile che possano aggiudicarsi le ex operaie del calzi-ficio, che hanno una storia profes-sionale diversa. I restanti 200 po-sti, d'altro canto, saranno part ti-

me (solo per tre giorni a settima-na, probabilmente nel weekend), e quindi non è detto che siano ap-petibili per molte delle cassinte- <=rate Omsa. «L'incontro non è - • stato ancora fissato — fa sapere l'assessore al Commercio Germa-no Savorani — ma dovrebbe te-nersi la prossima settimana. All'azienda chiederemo certezze sulle assunzioni: finora si è solo discusso, adesso serve un passo formale, una firma su un foglio di carta. Una volta stabilita quanti la-voratori. entreranno, i tempi tutto sommato sono una questione se-condaria». Promos non ha voluto rilasciare commenti sui tempi di apertura.

Francesco Monti

PRO E CONTRO

Assunzioni S i par a di 350 posti, dì cui

però solo 15 a tempo indeterminato, gli altri i

part time. C'è un accordo per cui gli ex dipendenti

Omsa avranno priorità noi colloqui

Timori

Le associazioni i del commercio avevano

espresso preoccupazione i per rapertura del centro

'Le perle' prima dì Natale e in concomitanza <

con iL varo del, piano sosta

LA SCHEDA

numeri Gli spazi per negozi sono 125 distribuiti su circa 26.800 metri quadrati. Secondo i calcoli sono 170mila le persone che possono raggiungere iL centro in 10 minuti d'auto

IL progetto La Promos, che realizzando iL complesso ha precisato che «non sarà un outlet, perché i negozi ospitati dalla struttura venderanno a prezzo pieno»

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E qui la spiaggia wi-fi più lunga L'ultimo regalo per i cento anni

Ecco Galileo, progetto che mette in rete 9 chilometri di costa cervese

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SI TROVA a Cervia la più rete Wi-Fi della riviera adriatica. All'Urban center di Milano è sta- to presentato il progetto Galileo, che mette in rete i 9 chilometri di spiaggia cervese. Un'iniziativa compresa nel programma del Cen- tenario di Milano Marittima, inaugurato nella città meneghina. La creazione della più estesa rete Wi-Fi della costa è il frutto della collaborazione tra Acantho, Coo- perativa Bagnini, Gruppo Hera e Comune.

I TURISTI possono cosi naviga- re in interna senza fili e gratuita-

ente, oltretutto ad altissima ve- locità, La Wi-Ei zone è stata rea- lizzata attraverso 80 Hot Spot, po-sizionati negli stabilimenti bal- neari, collegati alla rete a fibra otti- ca Acantho tramite i cavidotti dell'illuminazione pubblica. Il

presidente della Cooperativa Dalino Piraccini, ha illu-

strato ai presenti il funzionamen-to del sistema, partendo dai risul-tati dell'anno 2011. Durante la scorsa estate, infatti, questa inno-vazione ha ottenuto una media di 2.349 navigatori al mese. Sono sta-te effettuate 9.396 registrazioni, con 66.844 ore di servizio erogate ed una durata media dei collega-menti pari a 24 minuti. In totale sono state distribuite 11.284 card.

IL PROGETTO esordisce con 700 utenti in più rispetto alle aspettative iniziali. Per accedere al web è molto semplice: basta se-lezionare la rete Galileo nel pro-prio dispositivo (pc, sma rtpho ne, iPad...), e digitare il codice di ac-cesso. «Un aspetto che rende sen-za dubbio unico, a livello naziona-le, questo progetto — afferma il

sindaco Roberto Zoffolí , è la forte collaborazione che si è in-staurata fra pubblico e privato, volta al perseguimento di un uni-co obiettivo: qualificare ulterior-mente l'offerta turistica locale. In questo modo oggi Cervia si trova

SMERMS «à il risultato della forte collaborazione tra pubblico e privato a favore del turismo»

ad essere una città fortemente in-frastrutturata». «Dedichiamo la rete a fibre ottiche più lunga della riviera al Centenario — aggiunge il presidente della cooperativa Ba-gnini Danilo Piraccini —, Abbia-mo fatto di. tutto perché venisse completata, proprio in occasione dei festeggiamenti dedicati al se-

colo di Milano Marittima. Per l'occasione, oggi presenteremo un'edizione speciale della Wifi-card, che consente l'accesso a Gali-leo. Nel logo compare, appunto, il simbolo del Centenario con l'ispi-ratore della città giardino, Giusep-pe Palanti».

«NEGLI ultimi anni, le esigenze dei turisti si sono modificate note-volmente— osserva Roberto "slan-ciai, direttore generale Acantho

, i tempi sono cambiati e la ne-cessità di poter leggere sempre le proprie mail o di poter 'sfogliare' on line i giornali di ogni parte del mondo è diventata irrinunciabile.

ste sono alcune delle conside-razioni che ci hanno guidato, pen-sand.o alle caratteristiche di que-sto progetto, che avrà molte altre applicazioni».

ON LENE La scorsa estate l'innovazione ha fatto registrare 2349 navigazioni

al mese; nel tondo, il sindaco Roberto Zoffoli

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011a»rdit~:~0~0190014e : CONFC'ens%kAlIVE

Percorso i orientarnent o a Il:impresa cooperativa

PARTE il 4 aprile alle 17,30 a Faenza, presso la Bi-1)lioteca Zucchini di via ca -

stellani-

25 il Per-corso di orìentanieiito all'impresa cooperativa, organizzato dalla l',"blidaziolie Dalle Fab-briche in collaborazione con Contboc)perative Ikaven-ria, Il cielo di incontri, comple-tamente gratuito, è dedica-to a chiunque voglia appro-fondire le tematiche della cooperazione, rimi Per-corso di apprendimento degli strumenti necessari per co-struire un'impresa incentra-ta sulle persone, sulle idee e su rapporti dì fiducia. Il corso, che si con c 18/1

ider, ài!

aggio, prevede incon tr- ni i divisi in 3 macro-aree perché si fa impresa coope- rtettr(-ivtt? Come si ftt impresa cooperativa? Come si gesti

tiri ..-

sce 'lini)rett cooperati va? I partecipanti potranno

rt reltzioaisì con dirigenti cooperative del teiTitorio, Per (iS i:l 4 a riversi basta inviare, erro Prile'l"propria

candidatura all'indirizzo t: jnfovfòndazionedallefabh riche.coop oppure telefona re al numero 0546/26084 , numero , Per 'tifo \vwve,foticlaziorte- , - - dttllelttl3briche,coop

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TARiFRi CONFCOOPERATIVE HA RINNOVATO LA VANTAGGIOSA CONVENZIONE CON VH ITALIA PER GRANDINE E MULTIRISCHIO

Per gli agricoltori è tempo di assicurare le coltivazioni dai rischi atmosferici E' TEMPO, per gli agricoltori, di assicurare le coltivazioni dai ri-schi atmosferici. Troppo spesso gli eventi atmosferici possono in-terferire sull'andamento della sta-gione agricola, con grandinate e altri fenomeni, compromettendo in taluni casi il risultato finale. Confcooperative Ravenna - dato il grande interesse suscitato nella scorsa campagna - ha rinnovato la vantaggiosa convenzione con VII Italia per l'assicurazione grandi-ne e pluririschio: gli agricoltori soci avranno tempo sino a giugno per decidere qual è il prodotto più adatto presso le agenzie Assicofia

e Saf srl.

«INOLTRE fino al 15 aprile - spiega Giovanni Pausini, respon-sabile di Fedagri provinciale - po-trà essere rivista la propria coper-tura gelo in base alle stime di pro-duzione: se dovessero essere mi-nori di quanto immaginato la co-pertura potrà essere ridotta. Un altro beneficio riguarda la va-lutazione del danno: la franchigia "vento forte" si ridurrà con l'au-mentare del danno».

LA CONVENZIONE prevede anche riduzioni tariffarie e fran-

chigie decrescenti: «Gli sconti ar-rivano fino all'8% - conclude il re-sponsabile -. Per quanto riguarda la formula assicurativa è prevista una franchigia del 20% o 30% de-crescente per danni che superano tali percentuali sino all'azzera-mento per danni pari o superiori al 60%».

QUESTE tariffe agevolate sono riservate ai soci agricoltori che conferiscono in cooperative ade-renti a Confcooperative Ravenna. Per informazioni: 0544 33860 (Saf srl) e 0546 621641 (Assico-fra).

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CAVI RO PER IL DIRE I I ORE DAGNINO IN CRESCITA ANCHE LA CONTRAFFAZIONE

Vino, consumi nazionali in pencolo La causa? La lunga crisi econo ca

IL CALO di volumi della ven-demmia 2011 ha contribuito ad un rialzo del prezzo delle uve por-tandole ad un valore che rende giustizia ai viticoltori penalizzati da anni di prezzi non irem unerati-vi. Resta però l'incertezza di come potranno reagire i consumatori di fronte ad aumenti che oscillano fra il 10% e il 20%: «Il rischio è che si assista ad un ulteriore forte calo dei consumi pro-capite - spie-ga Sergio I)agn ino, direttore gene-rale di Caviro. Nel 2008, dopo un rialzo dei prezzi di minor entità, si ebbe un calo del 10% non ree u-perato negli anni successivi». Il consumo di vino in Italia, giù pe-nalizzato dal ricambio generazio-nale (i giovani non sono abituati a pasteggiare con il vino), dalla mo-difica degli stili di vita e dalla pa-tente a punti, è esposto anche all'incognita della crisi economica che potrebbe portare alla disaffe-zione dal prodotto penalizzando un settore importantissimo per l'economia regionale. Luci ed ombre del settore vino italiano. «L'andamento attuale dei prezzi ha innescato il fenomeno della contraffazione da parte di aziende che lucrano sui rialzi della mate-ria ptima anche a costo di tradire

il rapporto con clienti e consuma-- tori - sottolinea il direttore genera-- le. Tale fenomeno è ovviamente più massiccio su prodotti ad alto valore aggiunto, che hanno benefi-dato dei taglio con vini bianchi da tavola pur essendo vietato dai disciplinari delle rispettive deno-minazioni. L'Italia importa dalla Spagna 2 milioni di ettolitri di vi-

no che non trovano il corrispetti-vo nei prodotti presenti sugli scaf-fali della Gdo e nemmeno in vini da tavola che, se tagliati con vino di origine comunitaria, dovrebbe-, ro dichiararlo. Dal che si presume che la maggior parte di vino spa-gnolo sia stato immesso sul merca-to italiano sotto tnentite spoglie magari denominato con alcune

delle nostre più importanti DOC». L'export può in parte com.- pensare il calo dei consumi nazio-nali «ma è importante continua Dagnino - che ciò avvenga con prodotti all'altezza dal punto divi-sta qualitativo e di posizionamen-to prezzo: se il vino italiano finis-se sui giornali a causa dell'indivi-duazione di prodotti contraffatti il danno di immagine sarebbe gra-vissimo». L'andamento della spesa delle famiglie. il quadro macroeconmnico italia-no indica una tendenza al deterio-ramento. «Le famiglie cercano di difendere il potere di acquisto sce-gliendo prodotti in promozione o cambiando abitudini alimentari - spiega il direttore. Inoltre i recen-ti aumenti di carburante e di altre spese obbligatorie aggraveranno questa tendenza. Poiché la previ-sione più probabile per il 2012 è quella di uno scenario recessivo (che si verifichera qualora il PIL italiano si presenti in calo e vi sia un ulteriore deprezzamento dell'euro e tensione sui prezzi, co-me si è verificato durante il 2011) si registreranno volumi in contra-zione e prezzi ancora in tensione e

conclude Sergio Dagnino le promozioni rimarranno il soste-gno primario per i volumi».

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Italia Navigando: acquisto di Seaser

entro l'estate • SERVIZIO a pagina 12

orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola euro 1,20

Anno XX / N. 81

REDAZIONE E PUBBLICITÀ: VIA DEGASPER1,5 RAVENNA-TEL: 0544-218262 FAX: 054133793. SPEDIZIONE IN EU.- D.L. 353103 (GONNE IN L.27;02101i ART. 1 COMMA1 -DCB FORLE ALTRE SEDI: RIMINI (0541-3541111, FORLÌ (054335520), CESENA I0547-611900i, FAENZA-LUGO (0546-23125. IMOLA (0542-287801, RSM (0519-995147)- PAVENNÚCORPIEREROMAGNAIT- IN ABBINAMENTO GON LA STAMPA

GIOVEDÌ 22 MARZO 2012

N

33 51 A gei n a ima'nunitineri negativi g èin

crescita I sardi Cada die

ISlatTla's e Cis

zurzeraz=ziranrearaturzrzn

L'ANNUNCIO. «Alle 8.30 nella casa di Tonino Guerra è IL MCOPIE30. Tantissimi i messaggi di cordoglio. Guerra entrato il silenzio». Così la moglie Lora e il figlio Andrea era «ovunque riconosciuto per la personale impronta crea-ieri mattina hanno annunciato il decesso del grande poeta e riva e l'intenso impegno civile» ha detto Napolitano. sceneggiatore. •SERVIZI da pagina 3 a pagina 8

«Sosta a pagamento

per i camper» • SERVIZIO a pagina 13

press LIETE 22/03/2012 C tIrMillt Mt • orriere

di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

LUGO. Terribile incidente ieri sera

Scontro moto-bici Muore 44enne

grave un 17enne LUGO. Un 94enne di Lugo è mor-

to ieri in un incidente scontrando-si in bici con una moto, condotta da un 17enne ferito gravemente.

• SERVIZIO a pagina 19

Lavoro, il giudice Riverso: «Riforma al ribasso»

RAVENNA. Il giudice Riverso: «Con la riforma del mercato del la-voro siamo di fronte ad un gravis-simo arretramento dei diritti».

• SERVIZIO a pagina 9

Chiusura sedi distaccate, «Un giudice per la famiglia»

RAVENNA. Il presidente del tribuna-le di Ravenna Bruno Gilotta: «Un giu-dice per la famiglia in caso di chiusura delle sedi distaccate».

• SERVIZIO a pagina 11

Imola, il Comune censirà le attività storiche del centro

IMOLA. Un censimento per valorizzare le attività storiche del centro, quelle che sono in vita da almeno 40 anni.

• SERVIZIO a pagina 24

I lavoratori della Cnh nell'aula del Consiglio

IMOLA. Ieri ha assistito al consiglio comunale una delega-zione di lavoratori della Cnh.

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C :21httiblUe orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

«Una riforma he monetizza

a dignità umana»

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.Una riforma hemouenzza

a dignità umana»

press LIETE 22/03/2012

A colloquio col giudice Riverso su art. 18 e mercato del lavoro

RAVENNA. Crolla il "to-tem" dell'articolo 18. Ha resistito dal 1970 ad oggi, ma il governo di Mario Monti promette, in attesa del passaggio parlamen-tare, di far cadere questo tabù. Con la messa in pen-sione dell'articolo 18 cede uno dei pilastri della legi-slazione giuslavoristica i-taliana; è come togliere un muro portante da un palazzo. Fatto salvo l'ob-bligo di reintegro del la-voratore per motivi di-scriminatori, nei licen-ziamenti per motivi disci-plinari soggettivi tocche-rà al giudice decidere se applicare la reintegra o l'indennizzo. E nei licen-ziamenti per motivi eco-nomici oggettivi scatterà solo l'indennizzo. Dun-que "manutenzione" dell'art. 18 o "manomis-sione"? La riforma, defi-nita "epocale", rischia di "sacrificare" la Cgil, mi-nando la cosiddetta pace sociale e gli equilibri in-terni di alcuni partiti po-litici, in particolare il Pd. Per capirne più da vicino gli effetti, ci siamo rivolti a chi opera direttamente sul campo, il giudice del lavoro del tribunale di Ravenna Roberto River-so.

Se non ci saranno so-stanziali cambiamenti nel passaggio parla-mentare quale destino attende i lavoratori?

«Siamo di fronte ad un gravissimo arretramento dei diritti. L'articolo 18 ha a che fare con la com-plessità del paese Italia. L'articolo 18 rende più ve-ro il concetto di democra-zia nei luoghi di lavoro, rende più democratica la

vita nelle imprese. Senza questa norma i lavoratori rischiano di trasformarsi in sudditi. Già oggi, dove non è possibile applicar-la, i lavoratori hanno paura di farsi contropar-te e rinunciano ai loro di-ritti».

Qual è l'aspetto che teme di più di questa ri-forma?

«Il governo Monti sta a-prendo un varco pericolo-sissimo in favore dei li-cenziamenti; i nuovi sce-nari presuppongono un ampliamento dell'area di illegalità. Quando si apre un varco, il datore di la-voro lo può sfruttare. Ci si può buttare a capofitto, aspettare l'occasione ido-nea e sbarazzarsi del la-voratore scomodo. Intro-ducendo il licenziamento per motivi economici, i datori hanno gioco facile per trovare una motiva-zione alle loro scelte».

Giudice Riverso, il Governo dice che co-munque il lavoratore sarà tutelato dai licen-

ziamenti discriminato-ri?

«I licenziamenti discri-minatori non si sono mai visti, nel senso che sono sempre stati mascherati sotto altre forme. Il dato-re trova sempre un moti-vo da paravento e senza articolo 18 la difesa del la-voratore sarà drammati-camente più debole».

Il testo prevede risar-cimenti economici in caso di licenziamento. E' la strada giusta?

«Il principio è che si po-trà fare passare qualsiasi cosa col semplice distur-bo della corresponsione di un'indennità. Il risul-tato sarà che i lavoratori

licenziati per motivi eco-nomici non affronteran-no mai il rischio di per-dere la causa e si accon-tenteranno di una som-metta. Assisteremo ad u-na monetizzazione della dignità della persona. Il lavoro avrà un prezzo ben determinato».

I fautori di questa ri-forma dicono che ha il grande pregio di esten-dere i diritti a coloro che ne erano privi. Cosa ne pensa?

«Siamo di fronte ad una grandissima mistificazio-ne che è stata sostenuta anche da importanti quo-tidiani e giornalisti a cui ho scritto proprio in que-sti giorni. Non c'è alcuna estensione delle tutele ai lavoratori nelle aziende al di sotto dei 15 dipen-denti. La legge 108 del 90, all'articolo 3, dice già che il licenziamento discri-minatorio è tutelato in tutte le aziende, anche le più piccole. Di questo rò nessuno se ne accor- to. Volte sapere la mo-

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C 21Miliiffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

.Unaritorma hemouenzza

a dignità umana»

press LIETE 22/03/2012

tivazione? Perchè in que-ste aziende i lavoratori sono talmente poco tute-lati che non impugnano mai di fronte alla legge le decisioni dei datori di la-voro. Il messaggio del Go-verno per cui si è tolto ai tutelati per dare qualcosa ai precari è sbagliato e fuorviante. Questa rifor-ma è tutta al ribasso».

Il ministro Fornero ha posto comunque dei paletti per la stabilizza-zione dei lavoratori precari. Non si tratta di un passo in avanti?

«Qui c'è un altro grande inganno; già oggi, attra-verso un decreto legge in-trodotto anni fa dal gover-no Prodi, è previsto che dopo 36 mesi di contratto a tempo determinato il rinnovo sia con un con-tratto a tempo indetermi-nato. Quindi non c'è alcu-na estensione, la tutela in questione è già acquista da anni; siamo di fronte a un messaggio ingannato-re che i cittadini italiani non meritano».

Posto che la riforma Fornero non dia la ri-sposta giusta, di che co-sa avrebbe bisogno il mercato del lavoro ita-liano?

«Innanzitutto nel no-stro paese c'è un proble-ma di legalità. La priorità sarebbe ampliare l'arti-colo 18 a tutti i lavoratori che oggi ne sono esclusi. Occorre rendere più velo-ci i processi e bisogna a-bolire le figure più peri-colose dei contratti cosid-detti atipici. Oggi in Italia ce ne sono di 46 tipologie e anche ultimamente si era sollevato il problema di u-na diversa disciplina. Questa riforma non af-fronta però minimamen-te il problema; anzi i pre-cari si ritroveranno anco-ra più deboli, e scommet-to che alla fine il previsto aumento dei contributi peserà sui lavoratori per-ché non hanno alcun peso contrattuale».

Il ruolo dei giudici sa-rà più difficile quando la nuova riforma entre-rà in vigore?

«E' in atto una trasfor-mazione genetica della fi-gura del giudice. E' sem-pre meno organo di ga-ranzia ed è sempre più chiamato a compiti di me-diazione e di gestione del-le liti. Ma fare il giudice non significa questo; il suo compito è applicare la legge e non la ricerca di una mediazione al ribas-so tra le parti. Il giudice rischia sempre di più di divenire un pacificatore. Tutto questo è molto pe-ricoloso e a rimetterci sa-ranno ancora una volta i lavoratori».

re.ec.

E' falso dire che ci sarà estensione delle tutele. Tutta la riforma è al ribasso. Il Paese ha problemi di legalità

Siamo di fronte a un gravissimo arretramento dei diritti. Più facile sbarazzarsi dei lavoratori scomodi

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C :21Mit'ffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

press LIETE 22/03/2012

Scontrini fiscali, irregolarità nel 54% dei negozi controllati

RAVENNA. Le ragioni sono le più disparate. La negoziante che lo fa perché «non le converrebbe perché la merce è in saldo», l'idraulico secondo cui a richiederlo «deve essere il cliente». Qualcuno in-vece lo rilascia, anche se per importi decisamente inferiori a quanto incassato o consegnando la stam-pa di una semplice calcolatrice.

Indipendente dai motivi, resta il dato di fatto: se-condo quanto appurato dalla Guardia di finanza di Ravenna, che ha controllato centinaia di negozi, oltre la metà degli esercenti ispezionati (il 54%) non emette scontrini o ricevute fiscali. Una percentuale di irregolarità che nell'ultimo mese è doppia ri-spetto a quella dello stesso periodo del 2011. Ma secondo quanto spiega una nota delle Fiamme gial-le, «il vento sembra essere cambiato e contro i fur-betti l'atteggiamento è diverso. Si moltiplicano in-fatti le segnalazioni contro l'evasione, come dimo-strano le telefonate al 117, quasi triplicate. In forte aumento i cittadini che evidenziano le situazioni irregolari».

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Concesso il sequestro per mezzo milione

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C Itt.tiitffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

Ermanno Cicognani

press LIETE 22/03/2012

Sono 268 i procedimenti iscritti da quando l'istituto è nato. Aumentati i campi in cui il ricorso è obbligatorio

In crescita l'interesse per la mediazione Gonelli: «Cresce il ricorso facoltativo». Cicognani: «L'avvocatura ravennate ha colto l'idea»

RAVENNA. Un anno fa, il 23 marzo per la precisione, fu iscritto il primo procedimento. Da allora, il ricorso all'organismo di mediazione istitui-to presso il tribunale di Ravenna ha preso sempre più piede: 172 i casi af-frontati nel 2011, 75 quelli nei primi due mesi di quest'anno cui si aggiun-gono gli altri 21 dall'inizio del mese.

Cifre che testimoniano come l'istituto - obbliga-torio per controversie in materia di diritti reali, successioni, locazioni, comodato, patti di fami-glia, affitto di aziende, responsabilità medica, diffamazione a mezzo stampa, contratti assicu-rativi, bancari e finan-ziari e da pochi giorni

anche per liti condomi-niali e risarcimento dan-ni derivanti dalla circo-lazione di veicoli e na-tanti - sia sempre più ap-prezzato. Tanto che un procedimento su cinque riguarda materie per le quali il ricorso alla me-diazione non è previsto come vincolante. Un in-teresse crescente dovu-to, come ha rimarcato il segretario dell'organi-smo, Sergio Gonelli, che ha evidenziato come «il ricorso alla mediazione sia obbligatorio ma la conciliazione facoltati-va», a diversi aspetti: in primis «perché consente la definizione della lite

in tempi brevi» e anche perché «la soluzione a cui si giunge, basandosi su un accordo, non è traumatica per le parti che non subiscono la de-cisione ma la concorda-no». Osteggiato all'inizio da alcune categorie pro-fessionali e in attesa del pronunciamento sulla costituzionalità, il ricor-so al nuovo istituto è in evoluzione. «L'iniziale ritrosia dei legali è pian piano venuta meno - ha ribadito il presidente dell'Ordine degli avvo-cati, Ermanno Cicogna-ni - ma devo riconoscere che l'avvocatura raven-nate è stata tra le più

pronte a investire tempo e risorse in questa idea e i dati ci confortano». D'altronde, la ratio di fondo è quella di ridurre gli arretrati e rendere più celere la durata dei processi tentando di rag-giungere un compromes-so prima di andare in causa. «In questo modo -puntualizza Gonelli - si evitano non uno ma più processi, considerando anche gli appelli e gli e-ventuali ricorsi in cassa-zione».

Soddisfatto dell'anda-mento anche il presiden-te del palazzo di giustizia di Ravenna Bruno Gilot-ta, secondo cui «il tribu-nale è "sponsor" dell'ini-ziativa, perché ragiona nella stessa lingua. Che gli avvocati di Ravenna abbiano risposto positi-vamente era negli auspi-ci e la cosa non mi ha stu-pito. Si tratta infatti di un istituto nuovo per l'I-talia ma ben radicato all'estero; basti pensare che in Norvegia il 40% delle controversie si de-finisce attraverso la me-diazione. Quello che an-cora non funziona è la mediazione endoproces-suale (ovvero nell'ambi-to di un processo già av-viato, ndr), ancora sco-nosciuta ai più». (gi.ro.)

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C :21Miiiiffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

I pulcini

salvati

press LIETE 22/03/2012

Cinque falchetti salvati dai tecnici dell'Enel RAVENNA. Durante un

recente intervento per l'apertura di un seziona-tore di media tensione in un palo nelle campagne a nord di Ravenna, alcuni tecnici dell'Enel avevano trovato un nido con cin-que pulcini di greppio, piccoli rapaci ora migrati

verso altre latitudini. Do-po aver realizzato una nuova e più confortevole casetta salvandoli dal pe-ricolo di una scarica elet-trica, il personale è torna-to successivamente a ve-rificare la situazione, tro-vando i falchetti cresciu-ti.

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Concesso il sequestro per mezzo milione

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C Ittglarriffi e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

press LIETE 22/03/2012

Gilotta sogna un giudice per la famiglia Il presidente del tribunale lo istituirebbe in caso di chiusura delle sedi distaccate

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RAVENNA. L'occasio-ne per tracciare un bi-lancio dell'attività di mediazione ad un anno dalla sua istituzione (le cui esperienze e prospet-tive saranno al centro di un convegno in pro-gramma il 31 marzo prossimo), ha offerto lo spunto al presidente del tribunale Bruno Gilotta per tracciare un quadro

della situazione della giustizia a Ravenna. Quadro che, a suo avvi-so, evidenzia un «au-mento della produttività interna frutto di una di-versa organizzazione del lavoro» come testi-monia anche il numero quasi raddoppiato delle sentenze pubblicate, passate dal migliaio del 2010 alle 1.600 dell'anno

scorso. Per attività il tri-bunale di Ravenna è se-condo solo a quello di Ferrara, supremazia che Gilotta ricollega al fatto che nel palazzo di giustizia estense non ci sono stati molti ricambi di personale, non ci so-no sedi distaccate men-tre esistono ambiti di specializzazione attual-mente non presenti a

Ravenna. «Ma se doves-sero essere eliminate le sedi distaccate anche del Ravennate - ha pre-

cisato - la mia intenzio-ne è quella di istituire una specializzazione per la famiglia».

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C IrliMitiffl e orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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Il porto turistico di Marinara

press LIETE 22/03/2012

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Offerta per Seaser prima dell'estate Dopo le preoccupazioni di Di Marco di Andrea Alberizia

parla il presidente di Italia Navigando RAVENNA. Un incontro tra Galliano Di Marco, neo presidente dell'Autorità portuale, e Ernesto Abaterusso, presidente di Italia Navigando che guida l'associazione di imprese al timone nella ge-stione di Marinara dall'inizio del 2012. All'ordine del giorno ci

sarà il futuro del porto turistico a Marina di Ra-venna. Il faccia a faccia potrebbe esserci già all'i-nizio di aprile. Come con-ferma Abaterusso, ex de-putato Ds, che ha richie-sto l'incontro. «Stiamo organizzando la cosa per discutere delle prospetti-ve future - spiega al tele-fono -. Ho letto le parole di Di Marco nella confe-renza di presentazione e le sue preoccupazioni, per il ruolo che ricopre, sono legittime. Ma posso assicurare che stiamo fa-cendo tutto il possibile per il rilan-cio e la ri-qualifica-zione della struttura». Nel corso della confe-renza stam-pa di pre-sentazione il nuovo nu-mero uno di via Antico Squero ha riservato po-chi fronzoli per il capito-lo Marinara definendola una cattedrale nel deser-to e sottolineando la ne-cessità di verificare la te-nuta finanziaria della so-cietà (Seaser) che detiene la concessione demania-le - rilasciata proprio da Ap - con il 72,5 percento in mano alla curatela fal-limentare della coop edi-le Cmr. «In questo mo-mento la concessione è in mano a Seaser. Nel con-tratto che abbiamo stipu-lato per la gestione della parte a mare e a terra è previsto che entro il 30 settembre venga forma-lizzata la proposta di ac-quisto di tutto il pacchet-

to azionario. Attendiamo l'approvazione del bilan-cio e del piano industria-le per fare questa offerta. Non è escluso che arrivi prima dell'estate». Le perplessità di Di Marco coinvolgevano, indiret-tamente anche Italia Na-vigando. La società è in-fatti parte del gruppo In-vitalia, l'ex Sviluppo Ita-lia controllata intera-mente dal ministero dell'Economia: sulla ef-fettiva disponibilità eco-nomica di Invitalia i dub-bi del dirigente di Ap so-prattutto di fronte a un porto turistico con 1.100

posti barca da riempire in un mo-mento di crisi diffu-sa. Parole pronuncia-re con co-gnizione di causa: in passato in-fatti Di Marco si è

interessato alle marine turistiche italiane come consulente di investito-ri.

«Conosciamo bene la crisi che viviamo - com-menta Abaterusso - sia in generale che nel settore nautico. Ci siamo battuti molto con il Governo Monti per evitare l'intro-duzione della tassa di sta-zionamento per le barche che avrebbe messo in dif-ficoltà i nostri porti. Il nostro progetto va esatta-mente nella direzione che auspica Autorità portuale: rilancio e ri-qualificazione di una struttura che poggia su una concessione dema-niale. Io sono fiducioso

che ce la faremo perché il nostro compito non è so-lo quello di prendere atto dei problemi del settore ma anche quello di trova-re soluzioni ai proble-mi».

Ernesto Abaterusso,

presidente di Italia

Navigando

Abaterusso, presidente di Italia Navigando: «Stiamo

facendo tutto il possibile per il

rilancio e la riqualificazione della

struttura»

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C Itt.tiftiffie orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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Concessioni demaniali, preoccupazioni per i bagnini

press LinE 22/03/2012

Spiagge, il futuro in un telegramma Gli operatori chiedono un tavolo tecnico, manifestazione a Roma in aprile

RAVENNA. Il futuro degli stabilimenti bal-neari è stato il tema della riunione organizzata ie-ri dalla Cna provinciale. Sul tavolo della discus-sione la direttiva Bolke-stein ma anche le ordi-nanze dei sindaci.

Partendo dalla pre-messa che il modello di sistema turistico dei lidi rappresenta «un unicum nel territorio continen-tale», i bagnini chiedono alle autorità locali di scendere in campo per chiedere una deroga del-la direttiva Bolkestein, in vista della manifesta-zione in programma a Roma in una data da de-finirsi tra il 15 e 18 apri-le.

A rischio, nel caso la direttiva servizi non do-vesse essere fermata, le 3.600 imprese dell'Emi-lia-Romagna, di cui 400 tra i lidi di Ravenna e Cervia. «Imprese che -come ha sottolineato il presidente nazionale C-na Balneatori - ogni an-no investono qualcosa come 10/12.000 euro per rinnovamenti e miglio-rie delle strutture e che si potrebbero trovare a dover continuare a paga-re i mutui pur senza es-sere in attività. Il siste-ma balneare dell'Adria-

tico, basato su piccole e medie imprese a caratte-re familiare rivolte ad un turismo familiare, si è sempre basato su un ef-ficiente equilibrio tra privato e pubblico. Se non saranno presi prov-vedimenti queste impre-se rischiano di andare all'asta».

I bagnini hanno sotto-lineato la necessità di un intervento incisivo da parte del Governo, an-che in virtù del sostegno già dimostrato da Regio-ni, Comuni e sindacati del settore. «Le conces-sioni demaniali ora oc-

cupano solo un quinto delle coste italiane, non riusciamo a capire le ra-gioni di questa scelta, dal momento che le nuo-ve concessioni potranno essere fatte sul resto del territorio», ha aggiunto Tomei. In un telegram-ma inviato unitariamen-te ai ministri per gli Af-fari Europei e per gli Af-fari Regionali, Enzo Moavero Milanesi e Pie-ro Gnudi, i sindacati Bal-neari chiedono che "ven-ga convocato al più pre-sto il tavolo tecnico di confronto con lo Stato e le Regioni, finalizzato al-

la ricerca di una legge quadro volta a restituire certezze e futuro agli im-prenditori del settore".

Il responsabile provin-ciale Cna Turismo e Commercio Nevio Sa-limbeni ha ricordato che in provincia di Ravenna l'88 % delle presenze ven-gono dal turismo del ma-re e che nell'agosto del 2011 il settore ha visto, in controtendenza rispetto ad altre aree, un aumen-to del numero degli occu-pati, in particolare nell'ambito del bar/ri-storazione. In attesa di conoscere il contenuto dell'ordinanza cervese, in uscita nei prossimi giorni, Salimbeni ha lan-ciato un appello a Mat-teucci, Zoffoli e Casadio perché si uniscano ai ba-gnini nella manifesta-zione nazionale. «Il turi-smo romagnolo non ha possibilità di continuare senza certezze - ha di-chiarato Salimbeni Sull'incognita ancora a-perta delle capienze de-gli stabilimenti è inter-venuto il responsabile C-na Ravenna Mario Pe-trosino che ha dichiara-to: «Speriamo che la que-stione sia gestita con il buonsenso di tutti, non si può "ingabbiare" la gente».

Pagina 12 Crona. Raverna

Offfc perSeaserprimadell'estate

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C :21Mit'ffi • orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

press LIETE 22/03/2012

CERVIA. Il governo fa marcia in-dietro, e sostiene l'evidenza pub-blica, facendo infuriare i bagnini. Nella riunione del 23 febbraio scor-so, infatti, i ministri Piero Gnudi ed Enzo Moavero si erano pronun-ciati nel senso di una deroga alla Bolkestein. E sembrava questa la causa, che avrebbero perorato presso la Ue.

«Siamo ancora in attesa di una risposta - afferma il presidente re-gionale Sib Giancarlo Cappelli -, però il ministro Gnudi ha antici-pato una linea che non rispecchia quanto detto lo scorso febbraio. In-nanzitutto dice che occorre conti-

LA

«Il ministro Gnudi favorevole alla gara»

nuare ad investire: ma cosa abbia-mo fatto, noi, per anni? Oppure, per farlo, intende affidarsi alle multinazionali? Nella stessa inter-vista, rilasciata in questi giorni su Rai Radio uno, si è espresso poi a favore del bando pubblico, sulle concessioni demaniali. Ma a que-sto punto, chi partecipa alla gare come fa ad investire, se il suo de-stino sarà sempre legato all'asta? Noi lo abbiamo fatto, quando c'era

la certezza sul futuro, ma ora non si è più sicuri di niente. In un pro-tocollo d'intesa tra governo e sin-dacato di categoria, da diversi an-ni era oltretutto previsto anche un aumento del canone demaniale, che andava dal 100% al 200%; ma non fu applicato, quindi non è nemmeno una questione economi-ca. Noi però non molliamo, ed oggi a Roma decideremo quali iniziati-ve di protesta mettere in campo. Non siamo degli abusivi, e meri-tiamo dal Governo più rispetto. Se deve difendere l'Europa, deve però anche tutelare le aziende italia-ne».

Pagina 12 Crona. Raverna

Offfc perSeaserprimadell'estate

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C :211Mit'ffle orriere di Ravenna Faenza-Lugo e Imola

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Zona camper: si cambia e si paga

press LIETE 22/03/2012

Piazza della Resistenza. Dopo l'approvazione del bilancio l'assessore Corsini annuncia la nuova regolamentazione del parcheggio

Zona camper: si cambia e si paga Successo del mercato contadino, ma serve un'ordinanza per regolare la sosta

RAVENNA. Molte le novità attese dopo l'approvazio-ne del bilancio comunale, fra queste anche la riqua-lificazione di piazza della Resistenza, segnata dalla compresenza di più funzioni e di una sosta anomala che si vorrebbe a servizio dei residenti e dei turisti.

«Approvato il bilancio -assicura l'assessore al traffico Andrea Corsini -metteremo mano al pri-mo stralcio della riquali-ficazione di piazza della Resistenza. Prima di tut-to agiremo sulla regola-mentazione della sosta nell'area camper, og-gi caratte-rizzata dalla presenza continuativa e impropria di mezzi che di fatto penalizzano il turi-smo dei camperisti in vi-sita in città. La sosta di-verrà a pagamento pro-prio per favorire una ve-ra turnazione».

Di fatto oggi l'area ri-servata ai camper è gra-tuita e priva di segnaleti-ca che vincoli la sosta a scadenze temporali, una situazione che ha trasfor-mato l'area attrezzata in un parcheggio ad uso del medesimo e ristretto nu-mero di possessori di vei-coli, minando il decoro della piazza a due passi dalle mura.

All'annosa questione della sosta camper si ag-giunge, due volte la setti-mana, il lunedì e giovedì pomeriggio, l'apprezzata esperienza del mercato contadino, voluta dall'amministrazione co-

munale e dalle associa-zioni di categoria. Pro-prio la fiducia accordata dai cittadini a questo tipo di mercato produce in-convenienti al momento non sanabili.

Le 27 bancarelle auto-rizzate con relativi po-steggi occupano una par-te della piazza, sulla qua-le è presente anche una zona pullman. Nelle ore del mercato i posti riser-vati alla sosta per gli ac-quirenti diminuiscono drasticamente, sull'adia-cente via Trincea delle Frasche il divieto di fer-mata permanente (su me-tà tratto) viene ignorato e le multe fioccano, mentre il carro attrezzi funziona per coloro che dimentica-no l'auto in sosta nella zo-na riservata al mercato e gli autisti dei pullman la-mentano la presenza sgradita di auto nella loro area. Una situazione no-ta, ma dal Comando della polizia municipale fanno sapere che in mancanza di ordinanze specifiche che prevedano una diver-sa regolamentazione del-

la sosta per le giornate di mercato non ci sono solu-zioni al problema.

Una serie di ordinanze potrebbe quindi rendere più sereno l'accesso al mercato contadino che l'assessore all'artigiana-to Massimo Cameliani de-finisce una sperimenta-zione felice da migliorare con una serie di interven-ti per rendere più grade-voli le bancarelle.

«Siamo giunti alla terza edizione e la nostra inten-zione è quella di confer-mare il sito del mercato. La polizia municipale controlla il rispetto del di-sciplinare, un documento che garantisce le produ-zioni e la vendita a chilo-metro O. Un'esperienza che si affianca a Madra, manifestazione che si tie-ne l'ultima domenica del mese in centro storico».

Sono 27 i posteggi previsti per la vendita dei prodotti coltivati nel territorio provinciale

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Zona camper: si cambia e si paga

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Inaugurata la biblioteca Ottolenghi a Marina di Ravenna MARINA DI RAVENNA. Inaugurata ieri la nuova biblioteca "Ada Ottolenghi" di

Marina di Ravenna. I locali, al secondo piano del nuovo edificio in piazzale Marinai d'Italia, si estendono su una superficie di 323 metri quadrati. Il costo totale del pro-getto supera i 450mila euro. La biblioteca è stata dedicata alla famiglia Ottolenghi.

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La fiaccolata in ricordo delle vittime della mafia RAVENNA. Si è svolta ieri pomerig-

gio lungo le vie della città la fiaccolata in ricordo delle vittime della mafia organizzata dal Gruppo dello Zucche-

rificio. Il corteo, con molti giovani, ha sfilato da piazza Baracca a piazza del Popolo in un sesseguirsi di musica, immagini e letture. (foto Fiorentini).

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Pagina 14 Crona. Raverna

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Nuova sede del Consultorio per disagio giovanile

Nel 2011, sono 2060 i ragazzi che hanno usufruito dei servizi

RAVENNA. Sono circa 2.060 i giovani - in preva-lenza femmine - passati ne-gli uffici del Consultorio dell'Ausl nel 2011. Dal 1992, data della sua istitu-zione, sono stati in tutto circa 25 mila. In città sono 21 mila i ragazzi fra i 14 e i 20 anni e rappresentano il 5,4% della popolazione. Ie-ri pomeriggio, alla presen-za del sindaco Fabrizio Matteucci e del direttore generale dell'Ausl, Tizia-no Carradori, è stata inau-gurata la nuova sede del Consultorio giovani in via Pola 15. L'inaugurazione della nuova sede - ha pun-tualizzato l'Ausl - «con lo stesso stile di "prossimi-tà" e di "non connotazio-ne" segna un'importante svolta verso una risposta sistemica ai nuovi biso-gni», nell'ottica di «tratta-re con i giovani altri temi, quali quello dell'uso delle sostanze, delle sofferenze psicologiche più impor-tanti» allargando la sua collaborazione alle istitu-zioni scolastiche e alle di-verse «agenzie educative pubbliche e private». Nel corso della conferenza stampa che ieri mattina ha preceduto l'inaugurazio-ne, e che si è tenuta alla sa-la riunioni "Blu" dell'Ausl in Largo Chartres, Alberto Minardi, direttore del di-stretto di Ravenna, ha evi-

denziato che i problemi di cui maggiormente soffro-no i giovani che ricorrono al all'aiuto del consultorio attengono alla sessualità, ai disturbi dell'alimenta-zione, dal gambling (la di-pendenza da giochi) a va-rie tipologie di disagio psi-chico. In particolare, lega-ti all'universo femminile molto frequentemente

quelli legati alla contrac-cezione, alle gravidanze, ai casi legati alla loro in-terruzione volontaria: tut-tavia, pochissime sono le gravidanze di minorenni («seguiamo 2 o 3 casi»), mentre più complesso è il fenomeno delle giovani donne immigrate - condi-zionate anche dalla loro cultura d'appartenenza -

in stato di gravidanza fra i 18 e i 20 anni (mentre è più raro che le ragazze e i ra-gazzi di origine straniera ricorrano al consultorio in un'ottica di prevenzione). «Da qualche mese abbia-mo iniziato a dedicare par-ticolare attenzione alla promozione della salute sessuale e riproduttiva dei ragazzi maschi che, con l'abolizione della visita per la leva militare, hanno perso uno screening assai utile», sottolinea l'Ausl. «Il 40% dei ragazzi che si rivolge a noi presenta pa-

tologie andrologiche», ha dichiarato ieri l'andrologo Salvatore Arnone, che col-labora con il Consultorio: problemi che, se trascura-ti, condizioneranno la fer-tilità e l'attività sessuale.

Saranno inoltre svolte a-zioni sempre più incisive in collaborazione con i co-

Sert, della Salute mentale, dei Centri per i disturbi a-limentari: l'obiettivo è quello di contrastare i di-sagi psichici, fronteggian-doli e utilizzando più com-petenze prima che si svi-luppino patologie più complesse. Mirco Dadich, il giovane artista che ha vinto il bando RigenerAr-te, ha realizzato alcune o-pere per il consultorio. «Faremo un concorso per le scuole superiori, per creare pannelli in stile writing. A tappe, svilup-peremo iniziative perché siano i giovani a scegliere il nome e il logo del con-sultorio», ha affermato Raffaella Sutter, dirigente dell'Ufficio politiche gio-vanili del Comune. Verrà incrementata inoltre una collaborazione con alcune realtà (servizio comunale di Educativa di strada, re-te studenti, i giovani che hanno partecipato Focus group, interviste di grup-po basate sulla discussio-ne fra i partecipanti, Ge-nerazione in movimento, gruppo di 30 ragazzi di o-rigine straniera che si ri-trova alla Casa delle cultu-re, centro Quake in via E-raclea). «Creeremo inoltre una pagina su Informagio-vani come interfaccia sui problemi dei ragazzi, in collaborazione con l'Au-sl».

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All'approfondimento storico il volume unisce l'ascolto dei canti dell'epoca raccolti in un cd

Siamo tutte d'un sentimento Il coro delle mondine di Medicina tra passato e presente

RAVENNA. Siamo tutte d'un sentimento. Il coro delle mondine di Medicina tra passato e presente è il titolo del bel libro che Cristina Ghirardini e Susanna Venturi hanno realizzato dopo un lungo lavoro di ricerca e che verrà presentato da Franco Masotti (diretto-re artistico del Ravenna Festival) e Giuseppe Bel-losi (autorevole studioso di tradizioni popolari) og-gi alla Sala Corelli del tea-tro Alighieri (ore 17). Del progetto, che all'appro-fondimento storico uni-sce l'ascolto dei canti del-le mondine raccolti in un cd, ci parla però in speci-fico una delle autrici, Su-sanna Venturi.

Com'è nato il suo in-teresse per le mondine e quanto è la ricerca sua e di Cristina Ghirardini? «Con Cristina abbiamo a-scoltato per la prima vol-ta le mondine di Medici-na nel 2005, per caso: sta-vano cantando al museo Guatelli di Collecchio, un luogo simbolo della de-moantropologia italiana, in provincia di Parma. Subito ci hanno colpito, per la "verità" che emer-geva dalle loro voci. Ma la ricerca vera e propria è i-niziata solo due anni do-po, quando il gruppo, die-

tro nostra segnalazione, è stato invitato a partecipa-re alla Notte della Taran-ta che "Ravenna Festi-val" ha organizzato sotto la guida di Ambrogio Spa-ragna a Palazzo San Gia-como a Russi. È da quel momento che abbiamo i-niziato a registrare i loro canti, a intervistarle, e a documentare i loro con-certi: in particolare quelli che da allora hanno tenu-to per tre anni consecuti-vi il primo maggio all'Au-ditorium di Roma (alla sa-la Sinopoli sono state ap-plaudite da un pubblico di oltre 2.000 persone), in-vitate proprio da Spara-gna, che da subito ne ha colto la straordinaria im-mediatezza».

Cosa l'ha colpita, mu-sicalmente, di questi canti?

«Certamente ascoltare un coro di mondine non era per noi una novità as-soluta: sia io che Cristina abbiamo alle spalle studi di etnomusicologia e già avevamo incrociato quei

repertori e quello stile che, tra l'altro, negli anni Settanta ha conosciuto un periodo di grande po-polarità grazie al diffuso movimento di folk revi-val. Ma nonostante il coro sia nato proprio in quel periodo, in loro niente fa-ceva pensare a quell'idea un po' trita di fenomeno "fuori tempo" e infarcito

di retorica che si avverte nelle musiche rivisitate in quegli anni. I loro canti erano tutto meno che re-torici e il loro modo di cantare, rigorosamente senza alcuna direzione e senza cercare in alcun modo di nobilitare o mi-gliorare l'intonazione, proprio come era in ri-saia, lasciava capire che i

loro non erano semplici canti, ma la somma di e-sperienze e di vite che an-davano indagate e rac-contate».

Il loro repertorio po-trà continuare a essere tramandato?

«A Medicina, in quella bassa bolognese che si al-lunga verso la Romagna, le risaie sono state di-smesse a metà degli anni Sessanta. Le donne che compongono il coro, tran-ne un paio di casi, hanno tutte lavorato in risaia e lì hanno appreso un reper-torio che dalla metà dell'Ottocento fino ad al-lora è stato tramandato o-ralmente di generazione in generazione, model-landosi nel tempo ai cam-biamenti delle condizioni lavorative e della società. Per questo in questi canti si intrecciano la durezza del lavoro e le lotte per la conquista di un futuro migliore; gli entusiasmi che attraversarono il mo-vimento cooperativo e la resistenza contro ogni au-

toritarismo, in primo luo-go quello fascista; le ri-vendicazioni per l'ugua-glianza sociale, per la li-bertà e la pace, e la co-scienza dell'importanza del ruolo della donna nel-la costruzione di una "nuova" società. Un re-pertorio che certo non sa-rà più trasmesso con le stesse modalità, ma che va documentato e "salva-guardato" proprio perché costituisce un tassello im-portante di storia del No-vecento e dell'identità della terra che l'ha pro-dotto».

Questo lavoro, a livel-lo personale, spiritual-mente e a livello di pura scoperta "scientifica", che cosa le ha dato?

«Lavorare alla storia del coro e al suo reperto-rio, ci ha portate a inda-gare le singole biografie delle donne, intrecciate alle vicende storico-poli-tiche di quel territorio, ed è stata proprio la frequen-tazione di queste donne, il rapporto di fiducia e di a-micizia che si è venuto a creare con loro che ha la-sciato il segno più profon-do: leggere la storia attra-verso la voce e le emozio-ni di chi l'ha vissuta». Partecipa alla presenta-zione il Coro delle mondi-ne di Medicina.

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Il libro di Cristina Ghirardini e Susanna Venturi sarà presentato oggi alla Sala Corelli dell' Alighieri

Venturi: «I loro non erano semplici RAVENNA canti, ma la somma di esperienze e vite

che andavano indagate e raccontate» LLkaw &L. &L.

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AVVOCATI Soddisfatto il presidente dell'Ordine Plauso pure da quello del Tribunale. "Se sospensione sedi distaccate, faccio un giudice della Famiglia"

Mediazione: in un anno più di 200 affari iscritti O

ltre 200 affari trattati per una percentuale di procedimenti defi-niti che sfiora 1'80%.

In occasione del suo primo com-pleanno, l'organismo di media-zione presso il tribunale stila un primo bilancio. "L'iniziale ritrosia dell'avvocatura su questo nuovo strumento - dice Ermanno Cico-gnani, presidente dell'Ordine - è pian piano venuta meno. E i dati ora ci confortano". Del resto l'or-ganismo ravennate, che ora può contare su 97 mediatori, si col-loca in regione al quinto posto per numero di affari iscritti, pre-ceduto dai soli organi omologhi istituiti nelle camere di Com-mercio di Bologna, Ferrara, Pia-cenza e Modena. "Il nostro pri-mo riscritto - ricorda Sergio Go-nelli, segretario dell'organismo -lo abbiamo avuto il 23 marzo 2011. Il procedimento fu definito in 26 giorni con una conciliazio-ne", atto questo "volontario al contrario della mediazione". Lo stesso sottolinea che "con l'ac-cordo tra le parti, si giunge a so-luzioni in breve senza intervento del giudice. In un caso anche in soli 7 giorni, sebbene la media sia di 40-50". Con il nuovo stru-mento, "non si evita solo un pro-cesso, ma più processi: almeno due, considerato l'eventuale ap-

pello". Una curiosità: nei casi del-le adesioni e delle conciliazioni, a fare la parte del leone sono i contratti bancari e le responsa-bilità mediche. "Il tribunale è u-no dei più accesi sostenitori di questo strumento" sottolinea Bruno Gilotta, presidente del Tri-bunale. Sull'attività in generale, Gilotta rimarca il fatto che le sentenze pubblicate siano pas-

sate in un anno da un migliaio a circa 1.600, "meritodeglia stru-menti informatici e i una miglior organizzazione del lavoro". Un aumento di produttività che col-loca Ravenna nel distretto "subi-to dopo Ferrara". Nota dolente, la carenza d'organico che impe-disce taluni scelte. "Se ci fosse sospensione sedi distaccate, farei un giudice della Famiglia".

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Mediazione: in un anno pii] di 200 affari iscritti

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Gironzalon... Vagano, vagano, vagano!" - Monologo di Giudizio, le "manine" sono i pappi del pioppo.

"Mio nonno fava i mat-toni, mio babbo fava i mattoni, fazzo i matto-ni anche me', ma la ca-sa mia n'dov'è?" - Calzinazz

Lugo Nuova tragedia sulla San Vitale

Secondo dramma in 24 ore Moto contro bici: muore un uomo di 43 anni, gravissimo un 17enne A pagina 32

Ravenna Processo

Morì alla festa, amici verso il rinvio a giudizio A pagina 23

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GIOVEDÌ

L22. MARZO 2012

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ANNO XV

ALL'IlI TmR. iro

Spiaggia: Cna preoccupata

Il tema è sempre lo stesso: la spada di Damocle della direttiva Bolkenstein conti-nua a preoccupare i ba-gnini. Dal 2015, se nulla cambierà, le concessioni balneari finiranno all'asta. Cna Balneatori alla pre-senza del presidente na-zionale Cristiano Tomei ha lanciato l'ennesimo allar-me. A pagina 25

La mediazione è un successo

Oltre 200 affari trattati per una percentuale di proce-dimenti definiti che sfiora 1'80%. In occasione del suo primo compleanno, l'orga-nismo di mediazione ;pres-so il tribunale stila un pri-mo bilancio. "L'iniziale ri-trosia dell'avvocatura su questo nuovo strumento -dice Ermanno Cicog nani, presidente dell'Ordine - è pian piano venuta meno. E i dati ora ci confortano". A pagina 24

Furto all'asilo di Faenza

A Faenza non si ferma la spaventosa ondata di furti che sconvolge città e din-torni. Ladri ovunque, di giorno e di notte, e furti particolarmente odiosi. Dopo quello ai danni dei disabili dell'Ariffass, l'altra notte è toccato ai bimbi il furto è stato messo a se-gno in un asilo cittadino. A pagina 31

Baby ladri Sono 2 croati

A Imola alcuni agenti in borghese della squadra di Polizia giudiziaria hanno notato due ragazzi che dalla stazione ferroviaria stavano dirigendosi verso il centro della città. Si trat-tava di una 18enne e di un ragazzino di 13 anni, di na-zionalità croata non in re-gola con il permesso di soggiorno e senza fissa di-mora, muniti di cacciaviti e lamelle per furti con scas-so. Sono stati denunciati. A pagina 35

Da Afflarcord "Ma dov'è che sono? Mi sembra di non stare in nessun posto. Mo se la morte è cosi... non è mica un bel lavoro. Sparito tutto: la gente, gli alberi, gli uccellini per aria, il vino. Tè cui!" - Il nonno di Titta.

TERREMERSE FILIPPI (PDL)

"Errani spieghi tutto" "Il presidente Vanno Errani ha il dovere di presentarsi in As-semblea legislativa a esporre ai cinadini quanto accaduto in merito alla vicenda Terr-emerse e riferire sulle accuse di falso ideologico che la Procura di -Bologna gli contesta". La ri-chiesta arriva dal consigliere regionale del Pd I Fabio Filippi, che contesta alla Lega Nord di non essere mai intervenuta sull'argomento se non negli ultimi giorni.

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Uomo delle flivole, indistruttibile

TONINO GUERRA 1920-2012

Uomo delle favole, indistruttibile Aveva provato a convincere la gente che la poesia non è soltanto quella che si legge nei libri, ma è la misura del nostro sguardo, la rivelazione del creato, il suo rispetto

e l'aspettavamo. L'età, la malattia non lascia- vano presagire altre stagioni fiorite. Eppure che Tonino se ne sia andato resta poco cre-

dibile. Come se da un momento all'al- tro fossero spariti i mandorli dal suo giardino di Pennabilli che all'inizio di ogni primavera circondavano la casa di una nuvola di petali bianchi. Guer- ra ci ha abituato, un po' per volta, a considerarlo eterno, indistruttibile, come l'uomo delle favole che appare quando lo evochi. Lui stesso ha con- tributo con astuzia e sapienza a co- struire questa leggenda, scegliendo per la sua lunga e felice vecchiaia una cornice da presepio, una residenza in cima a un cucuzzolo, in bilico tra Marche e Romagna, dove bisognava arrampicarsi per raggiungere il saggio della montagna. Poi con un tocco e- sotico, una pennellata di colore simile alle sue figurine naif, si è messo ac- canto una moglie russa, Lora; che non è Lara del dottor Zivago soltanto per un piccolo scarto, giusto il cambio di una vocale. La loro storia d'amore

non essendo meno romantica, inizia-ta per un incontro casuale al Festival di Mosca in occasione della presenta-zione di "Professione Reporter" di Mi-chelangelo Antonioni. Qualche tempo dopo il poeta si era ammalato: un tu-more benigno al cervello che premeva sotto la scatola cranica, lo aveva fatto girovagare senza più memoria per le strade della Capitale. S'erano messi di mezzo Fellini e Giovanni Berlinguer con le loro conoscenze, Tonino era stato trasferito in Russia in tutta fretta con un Tupolev, e consegnato nelle mani di Alexander Konovalov, il più grande neurochirurgo del mondo. Era stato operato in tempo, salvato, e re-stituito alla vita per molti decenni. Un miracolo! Guerra, che ostentava di es-sere una coscienza laica, non dico materialista ma quantomeno poco in-cline alla credulità dei prodigi, dopo quel brutto inciampo si era attrezzato con la minuscola icona di San Serafin, un santo minore sul tipo di quel San Gancillo di Dino Buzzati, disoccupato perché i devoti si erano dimenticati di lui a non gli rivolgevano più le suppli-che. A San Serafin aveva affidato i suoi giorni: «Era un piccolo santo, anche mezzo gobbo, parlava con gli orsi e dava loro il miele; mi chiedo se non sia più lui ad aver bisogno di me, ma la notte mi tiene compagnia». L'umile santo contadino vegliava sorridente dal comodino, era l'amico buono dell'Aldilà, che al momento giusto viene a raccogliere l'anima e a guidar-la lungo i sentieri celesti. Dal suo eremo di Pennabilli, dopo a-ver lasciato Roma e rinunciato a rientrare stabilmente a Santarcange-lo, Guerra ha distribuito poesia a pro-fusione, con gesti ampi, da provvido seminatore. Non soltanto quale au-tore di versi indimenticabili, che non ha mai smesso di costruire, giungen-do perfino a riscrivere da capo l'Odis-

sea, una bella sfida!, ma donando so-stanza poetica alle invisibili molecole dell'intera valle, all'aria, ai sassi, agli alberi, ai corsi d'acqua. Aveva provato a convincere la gente che la poesia non è soltanto quella che si legge nei libri, ma è la misura del nostro sguar-do, la rivelazione del creato, e il suo rispetto. Anzi, senza la poesia, il mon-do non esisterebbe affatto, perché è il Verbo, come affermano le scritture, che "in principio" crea esseri e oggetti donando loro un nome. Così Tonino aveva insegnato a utilizzare la poesia anche come un medicamento, una profilassi contro la bruttura che ci cir-conda. Utilizzando tra le prime pre-scrizioni taumaturgiche il vaccino della memoria. E aveva recuperato "il giardino dei frutti perduti", un orto di rari alberi da frutta scomparsi ormai dalle campagne, e quindi dalla vista e dal gusto degli uomini. La sua idea a-veva ottenuto un divampante succes-so; venivano da tutta Italia a visitare il giardino incantato, scoprendo che la cancellazione dei frutti stava ad an-nunciare una sciagura non meno gra-ve delle pagine strappate via da un di-

zionario. Vale a dire un'umanità a ri-schio di ripiombare allo stadio pri-mordiale, quando era impossibile e-sprimersi a causa della mancanza di parole, nessuno sapendo in che modo chiamare l'amore, i fiori, i colori, il so-le e la luna. Sarebbe ritornato il buio della mente, uno spettro da contra-stare ad ogni costo, con ogni mezzo, senza mai stancarsi di intrecciare con dita leggerissime visioni, suoni, paro-le, e voci del passato. Questo era il messaggio che la poesia di Tonino Guerra riversava nella Valmarecchia, a onde circolari che si propagavano rapidamente all'intero Paese. Biso-gnava imparare da capo a guardare il mondo attorno a noi, con diversa at-tenzione e carità, con altro rispetto, respingendo ogni abuso, ogni stupro insensato. A difesa non soltanto del paesaggio, ma delle acque, dei sassi dei fiumi, del vento, dell'opera del-l'uomo quando essa era ancora in ar-monia con l'ambiente, e non lo detur-pava con forme e materiali in spregio alla cultura del luogo. Grazie a lui la convinzione che sia possibile salvare il creato iniziando

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Uomo delle tiwole, indistruttibile — •-•

con il preservarne la bellezza, in tutte le possibili espressioni, è diventata per molti il contrafforte di una resi-stenza pacifica e poetica, la trincea da contrapporre all'invasione della nuo-va barbarie. Tonino era il guru di que-sto movimento non proclamato, spontaneo, e pertanto ideale per e-spandersi a piacimento, incontrolla-bile. Le sue proposte volavano nell'e-tere, sulla bocca di tutti, sempre con-trocorrente. Al posto dei treni a gran-de velocità vagheggiava trenini lentis-simi che risalissero la costa romagno-la spiaggia dopo spiaggia, restituendo ai suoi passeggeri quel sentimento di gioia confusa, indecifrabile, che si provava da bambini, d'estate, quando venivamo condotti al mare. Immagi-nava scompartimenti allegri, ricolmi di figure, di poesie, di piccole opere d'arte che destassero la curiosità di chi viaggiava, raddoppiando il piacere degli occhi già stupefatti dallo spetta-colo che scorreva oltre i finestrini. Il venerabile poeta ogni giorno partori-va un'idea nuova, quasi sempre sot-tilmente inebriante, geniale, rivolta al recupero sistematico di una vita mi-gliore di quella a cui ci siamo malin-conicamente rassegnati. Aveva lancia-to per esempio il progetto più estroso e originale per celebrare degnamente Federico Fellini: affidare ogni anno la commemorazione a un grande regista di una nazione straniera, la Spagna, la Francia, gli Stati Uniti, il Brasile, l'India, il Giappone; e recuperare in quel modo anche tutte le testimo-nianze che nel tempo si erano sedi-mentate in quel Paese. Una strategia per ricollocare l'Italia, e Rimini, al centro del mondo, sulle ali dell'artista più importante della nostra epoca. Inseguiva l'armonia perduta e conta-giava affettuosamente chi andava a trovarlo, o già lo frequentava. Il film di Fellini "Prova d'orchestra" a cui a-veva collaborato, era appunto la pro-fezia sul disastro che ci attende se o-gni orchestrale pretende di suonare per proprio conto, senza più accorda-re tra loro gli strumenti sotto la guida di un direttore dritto sul podio. E quella gigantesca sfera di acciaio che al momento del massimo furore ico-noclasta dei professori d'orchestra ab-

batte la parete dell'oratorio riducen-dolo a un ammasso di polvere e ma-cerie, era stata, diceva, una sua intui-zione. Però me lo confidava abbas-sando la voce, con il bisbiglio di un'antifona. E si riprometteva di mo-strarmi un appunto che aveva a suo tempo inviato a Federico, un disegni-no con quella trovata. Come le sor-genti del Nilo anche le fonti della poe-sia sono spesso sfuggenti, irraggiun-gibili, al contrario dei suoi benefici ef-fetti: nei peggiori anni di piombo quel film miracoloso aveva saputo donare al pubblico il nepente per una rifles-sione ineludibile e galvanizzante. Così come era avvenuto sei anni prima con "Amarcord", l'opera dell'identità e della memoria, che aveva fatto co-noscere Rimini in tutto il mondo, e a-veva conquistato il Premio Oscar. «Abbiamo bisogno di incontrare il mistero, i misteri sono i luoghi del-l'anima». Ripeteva Tonino nelle riu-nioni pubbliche; proponendo, ina-scoltato, le sue dolci, risananti utopie; per esempio che la domenica mattina nella sua Sant'Arcangelo venisse dif-fusa musica classica dal balcone del Comune, e una formazione di stru-mentisti virtuosi eseguissero temi im-mortali per deliziare il passeggio delle famiglie, accarezzarne lo spirito, le o-recchie e l'esistenza. Al centro del suo universo poetico era ormai sbocciata una predicazione laica e francescana insieme, in grado di trasmettere uni-versalmente la religione dell'esistenza . Per questo «la bellezza che salverà il mondo», in cui credeva il principe Mi-skin ne "L'idiota" di Dostoevskij, era diventato anche il suo orizzonte. Sono andato a recuperare un piccolo regalo di Tonino, un libretto senza nome che mi diede non so quanti an-ni fa: poche pagine di dieci centimetri per dieci, scritte a mano e trattenute con uno spago; contiene brevissimi versi, lampeggianti, su ogni mese dell'anno. Marzo è ricordato così: «i fiori dei mandorli per le api affamate». Marzo è il tuo mese Tonino, della tua nascita e della tua scomparsa; e per fortuna le api affamate dei tuoi fiori comporranno intorno a te uno scia-me sempre più grande. Gianfranco Angelucci

Aveva lanciato il progetto più estroso e originale per celebrare degnamente l'amico fraterno Federico Fellini

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Un visionario, un mistico, un condottiero Ritratto del poeta che ha sfidato con furia l'orrore Facendo della Romagna l'Isola Che Non C'è

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Ha fine, varrà per Toni- no ciò che vale per Pier Paolo. La più grande o- pera di Pasolini sono i suoi film; le più belle poesie di Guerra sono le

sue sceneggiature. Quando Cinecittà era Hollywood e scritturava i più im- portanti artisti del Paese: in quella gassosa landa dei sogni s'incontrano Pier Paolo e Tonino. L'alchimista che unisce gli elementi, almeno simboli- camente, è Fellini: a caccia di poeti, nel 1957 il Maestro chiede aiuto al Poeta per "Le notti di Cabifia". Nel 1960, per il film di Gianni Puccini, "Il carro armato dell'8 settembre", Guerra stende il soggetto, Pasolini collabora alla sceneggiatura. Ma l'incontro, più profondo, c'è già stato. Con impeto selvaggio e furente fame, Pier Paolo Pasolini a trent'anni, nel 1952 (frizio- ni, bizzarrie del tempo: Pier Paolo sembra cristallizzato nel tempo miti- co dei Giganti, Guerra è sempre e co- munque un giovinetto, Peter Pan a ro- vescio, l'uomo che ha fatto della pro- pria vecchiaia un ululato di giovinez- za; eppure, Tonino è più vecchio di due anni), pubblica per l'editore Guanda l'antologia epocale "Poesia dialettale del Novecento" (poi ristam- pata da Einaudi, ora, scornati voi, in- trovabile se non vagando per banca- relle). In questo campionario di bestie imbalsamate, in cui furoreggiano i morti, nella sezione "Emilia e Roma- gna" sono messi in recinto per la squadra romagnola in due: Aldo Spal-

licci e "Antonio" Guerra. Pier Paolo a-veva capito già tutto, Guerra è l'unico capace, per destino lirico, «di intonare col necessario rigore quella rappre-sentazione di una Romagna disereda-ta, di povera gente dalle passioni re-presse e mortificate, in cui la poesia trova le ragioni più urgenti». In sintesi: Guerra è il rustico Dante di Romagna, è l'uomo che dal nulla ha tirato fuori la partitura, è l'inventore della musica, ha fondato le sette note senza le quali nessun romagnolo può suonare. Co-me i re mitici che dal niente cavarono la legge, come Mosè che consegna i comandamenti ai suoi: ora potete an-che trasgredire, chiosare, filosofeggia-re, ma i fondamenti sono questi. La affannosa (inutile?) ricerca dei maestri. A Pasolini pare che la lingua di Guerra sia «di diretta provenienza montaliana», Carlo Bo ravvisa «un cli-ma di origine pascoliana, del Pascoli più bello e fulminato di Myricae», Pier Vincenzo Mengaldo parla di «un rea-lismo fra crepuscolare e populista, ti-picamente romagnolo, lo stesso da cui ha preso le mosse un Pagliarani e in cui insiste il Fellini memoriale». Sulla necessità di questa poesia cruda, di fiondati deliri, d'intrepide magie, c'è il sigillo biografico («In prigione ho cominciato a scrivere delle poesie in dialetto per tenere compagnia a dei contadini romagnoli che erano con me nel campo di concentramento di Troisdorf»), ma anche l'ansia di un uomo che vede la fine del suo mon-

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do, si eleva a sentinella contro i cer-beri del progresso, pronto a combat-tere, fiero di vivere in ere così oscure, affondate. La poesia di Guerra non in-dulge nel tempo che fu con voluttuo-so ozio, indaga il presente, scannan-dolo. Ed egli pare il centurione che nel momento di riposo, sulla spiaggia, ri-costruisce il paese natio con una manciata di conchiglie. Davvero la poesia diviene, pure, «un rifugio dalle tempeste della storia, raffigurato con l'accorante nostalgia dell'esiliato o del reduce» (Franco Brevini). Attenzione alla semplicità di Guerra, alla poesia capace di «raggiungere un'essenzialità espressiva assoluta, ri-ducendo al minimo o addirittura az-zerando l'aggettivazione» (Stefano Giovanardi): è un busto di Giacometti, è un coltello, è il grido purissimo di un bimbo. Forse è anche un'adunata alle armi, al nominare con correttez-za definitiva le cose, prima che spa-riscano per sempre. Amato Tonino, speciale Omero di Romagna (non è perciò vero che il libro più bello, in-tenso, eterno è l'Odissea rifatta, ripe-tuta e riscritta in romagnolo, edita da Bracciali nel 2007, con Tonino «accan-to al fuoco a parlare con Ulisse», come ha scritto il superfan Roberto Rover-si?). La svolta nel bizzoso volo poetico. Rizzoli, 1972: la raccolta complessiva "I bu" ha «l'autorevolissimo avallo» di Gianfranco Contini (che è quello che scopre Pasolini tramite le "Poesie a

Casarsa"). Da allora Guerra è diviniz-zato: Pasolini lo ha fatto semidio, Contini lo scaglia all'Olimpo. Non c'è antologia di pregio in cui non sia cen-sito Guerra. L'eternità poetica è assi-curata, nonostante gli intellettuali fa-voriscano alle sue aspre rusticità, la limpidezza di Raffaello Baldini. Li comprendo, e voglio chiudere con vi-brante provocazione: Guerra è stato un grande poeta, non ha scritto gran-di poesie. La letteratura, in fondo, è laterale rispetto allo sguardo, alla grandezza degli occhi, al frinire dei muscoli. Guerra ha realizzato il suo mondo poetico, lo ha fatto sentire (nei versi croccanti), vedere (nelle pellicole fantasmagoriche), toccare (nelle poe-tiche sculture, nelle viscerali invenzio-ni). Di Pennabilli ha fatto un luogo di venerazione e di pellegrinaggio (mu-seo vivente, ora c'è da staccare il bi-glietto per penetrare nei penetrali del borgo), da Santarcangelo, terra men-tale prima che reale, forziere di sogni prima che di casette in mattoni, ha e-stratto un formidabile Paese dei Ba-locchi poetici, l'Isola Che Non C'è e in cui tutti vorremmo morire. L'ultima volta che l'ho visto — che è stata an-che la prima — una manciata di mesi fa, in un cristallino principio d'otto-bre, capii che l'ottimismo di Guerra non esisteva. Tonino scagliava impro-peri contro la lordura che è l'uomo. Il bene-bello-giusto era incuneato in u-na terra lontana, inaccessibile perfino a Dio. Perfino "Amarcord" non è che lo specchio contorto e già corrotto di quel mondo bellissimo. Un visionario, un mistico, un condottiero, Guerra. Ebbi impressa l'immagine di Yoda, il maestro dei ledi, così piccolo e solido, quasi insignificante, al cui cospetto s'infrange il muscolare Regno delle Tenebre. Davide Brullo

Come la sceneggiatura di un film Diventerà il Santo dei Poeti. Breve bio di un titano pop Come la sceneggiatura di un film. To-nino Guerra muore il giorno in cui comincia la primavera, in cui l'Une-sco celebra la Giornata Mondiale del-la Poesia. Tonino diverrà il Beato dei poeti. «Sono nato a Santarcangelo di Romagna nel 1920. Un'infanzia con le strade di terra battuta e le siepi con piccoli uccelli»: come la racconta lui, la vita sua, è tutta un'altra storia (lo svelate qui: www. tonin oguerra. or g) Il resto è la storia di un uomo che ha

scelto di pubblicare ostinatamente la propria opera poetica in direzione rurale, con l'amico Maggioli. l'opera in prosa, invece, la trovate per Bom-piani: il recentissimo Polvere di sole e La valle del Kamasutra (2010). Su-prema la sua attività da sceneggiato-re, che conta 120 film, 4 con Federico Fellini (con Amarcord vince l'Oscar nel 1974) e 12 con Michelangelo An-tonioni. Tre David di Donatello per la miglior sceneggiatura (l'ultimo con

Kaos dei fratelli Taviani, nel 1985), un David alla carriera nel 2010. Con L'e-ternità e un giorno di Anghelopoulos ottiene la Palma d'oro a Cannes. Spo-sato con Lora, ha subito nel 2006 la perdita della figlia Costanza: il figlio Andrea è un grande compositore per il cinema e la tivù. Pop e retro, otti-mista (forse) e arrabbiato, Cavaliere della Repubblica nel 2002, Tonino è sempre lui, «lasciate che bussi ad una porta vecchia che dà chissà dove».

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ARTE E ARTIGIANI

Tradizioni La bellezza della vita evocata nei disegni per le stampe romagnole I fiori della vita, le farfalle, le donne, le bambole. Immagini poetiche che stampate e dipinte a mano diventano magiche e suggestive. Tendaggi, tovaglie, grembiuli e strofinacci, og-getti di uso quotidiano scoprono una nuova creatività. Guer-ra ha collaborato con numerosi artigiani della Romagna, realizzando motivi unici, fra cui quelli per la stamperia Mar-chi di Santarcangelo e per l'Antica Stamperia Pascucci di Gambettola. "Collaboravamo da oltre 12 anni - racconta Ric-cardo Pascucci - i suoi disegni sono diventati parte delle stampe romagnole, sono immagini semplici che assumono un significato grande. Grazie a Guerra la nostra tradizione è conosciuta nel mondo, proponeva la nostra terra ovunque. I ricordi sono tantissimi, Tonino pensava sempre in grande, diceva di guardare più in là. Il nostro lavoro è stato nutrito dalla sua arte, abbiamo sperimentato in bottega lavorazioni differenti, la sua fantasia ci ha stimolati, è una grande perdi-ta, ma il maestro è nelle nostre anime". La sua attività artistica si esprime perfettamente a Pennabil-li, che può vantare tantissime opere, fra cui l'Orto dei frutti dimenticati e il Giardino dei Pensieri. Un amore con il paese scoccato negli anni Ottanta, complice l'amicizia nata con Giannini, presidente dell'Associazione Pennabilli Antiquaria-to. "Non c'era volta che il poeta non fosse attento a Penan-billi e alla Valmarecchia - afferma Giuseppe Giannini, figlio di Gianfranco - era un uomo altruista, un artista a 360°, di-ceva le cose in modo nudo e crudo, da romagnolo, ma ha reso questa terra un punto di luce. Era molto generoso, ad esempio quando c'è stato il nevone, pur non stando bene, ha regalato al comune una sua stampa con dedica così che ne fossero donate delle copie ai volontari. E' solo un episo-dio, ma significativo della sua attenzione verso gli altri".

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LE PUBBLICITÀ

Spot in tv L'ottimismo e il grande amico Gianni Successo e tormentoni Tonino Guerra, l'amico Gianni (Gianfranco Giannini) e l'ottimi-smo. Bastano questi ingredienti a far tornare subito alla me-moria la frase "Gianni, l'ottimismo è il profumo della vita!", della famosa pubblicità tv per Unieuro. Non un'invenzione ma un assaggio di vita quotidiana, Giuseppe, il figlio di Gian-ni, racconta infatti che Tonino si rivolegeva sempre così al padre, suo grande amico. La creatività di Guerra ha ispirato anche altri personaggi del-la tv, fra cui Fabio De Luigi, pro nipote del Maestro, che ha ri-preso in forma di tormentone la frase sull'ottimismo nello sketch de L'ingener Cane, dove parla al telefono con l'amico Gianni e si dichiara ottimista. Attaccato per questa sua contaminazione con gli spot, Guer- ra rispose che anche i più grandi registi si sono cimentati in

questo campo senza nul-la togliere al loro talento e sul perché farlo, con molta schiettezza af-fermò "per i suld". Il poeta fu anche testimo-niai per il Sangiovese di Romagna, incarico asse-gnatogli dall'Enoteca re-gionale dell'Emilia Ro-magna e per l'azienda Riello. Recentemente la collaborazione con il bir-rificio Amarcord per cui ha creato una particolare etichetta per la riserva speciale del prodotto. E il marchio Eataly, che riu-nisce eccellenti aziende enogastronomiche, ha o-maggiato 1'8 marzo le donne con alcune frasi di Tonino dedicate alla fi-gura femminile.

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L'Ulisse di campagna: un artista a tutto tondo TONINO GUERRA 1920-2012 Invitato a Parigi per presentare il suo libro di poesie rispose in modo fiero ai critici e difese il dialetto, considerato una lingua a tutti gli effetti. I colleghi e amici Nevio Casadio e Flavio Nicolini ne ricordano la grandezza cinematografica

E' una telefonata che non arriva a fare più rumore dello squillo del telefono. Spesso quando si perde una persona ca-ra, con cui si condividono gesti semplici ma rassicuranti della forza di un'amici-zia, sono le piccoli abitudini che fanno affiorare la nostalgia. Quando andava in onda un filmato o un intervento Tonino Guerra chiamava subito l'amico Nevio Casadio per dirgli "Siamo andati bene, vero?". Ed è proprio la voce del poeta ad essersi spenta ieri mattina nella sua casa di Santarcangelo: "Non posso ancora crederci che Tonino non ci sia più, ieri è andata in onda su Rai Tre L'Ulisse di campagna, il nostro film documentario, un'intervista sulla sua vita e la sua arte, realizzato nel 2010 in occasione dei suoi 90 anni, ho pensato subito alle nostre te-lefonate. Ci sentivamo, non serviva neanche dire chi fossimo, si iniziava su-bito a parlare, le ultime chiacchierate so-no state un mese fa, era sempre attento e premuroso". In vent'anni di conoscen-za e amicizia un grande insegnamento che Casadio custodisce di Guerra è quel-lo di far riscoprire alle persone il mistero di un semplice filo d'erba, questa la sua grandezza, il suo mondo, filtrato attra-verso le emozioni. "Definire Tonino uno sceneggiatore è riduttivo - afferma Ca-sadio - era un grande poeta, un artista a tutto tondo, e i grandi registi con cui ha lavorato hanno raccontato la vita e le e-

mozioni grazie alla sua visione della realtà. E' stato un uomo generoso, la sua Romagna l'ha sempre ricordata, è stato molto celebrato dalla sua terra ma spes-so sottovalutato, confinato nel regiona-lismo, quando invece la sua arte non co-nosce confini". Una personalità fra le più significative della cultura contemporanea, oltre 120 film, produzioni narrative, installazioni e creazioni in tutte le discipline, Guerra è stato anche premiato nel 2010 da Hol-lywood con il premio degli sceneggiatori Jean Renoir Award per la sua carriera con la seguente motivazione: "Uno scrittore internazionale che ha migliorato la let-teratura delle immagini animate". Nono-stante il successo riconosciuto in Italia e all'estero, il poeta non si dimenticò mai di mettere in valigia frammenti della sua Romagna, che ha portata in giro per il mondo, in Russia certamente, ma anche Oltralpe e nel 1995 fu ospite anche di Paolo Fabbri, allora direttore dell'Istituto culturale italiano a Parigi. Guerra pre-sentò il suo libro di poesie tradotto in francese. "Parteciparono alla giornata molti ospiti soprattutto per la sua repu-tazione in ambito cinematografico - rac-conta Fabbri - devo dire che i critici stor-sero un po' il naso per le poesie tradotte dal dialetto, considerato solo dei conta-dini, questo è tipico francese, ma Guerra rispose in modo molto fiero e disse che

per lui il dialetto era una lingua a tutti gli effetti e che si esprimeva in tutte e due le lingue. Di Guerra ricordo inoltre il Si-gillo Magnum conferito dall'Università di Bologna e purtroppo una proposto non accettata. Quando ho creato il co-mitato scientifico per la Fondazione Fel-lini volevo che lui fosse il presidente, però non accettò, glielo chiese anche Stefano Vitali, stava quasi per accettare, ma alla fine rinunciò, era troppo stanco". A ricordare il maestro anche l'autore santarcangiolese Flavio Nicolini, classe 1924, che lavorò con lui nel film Il deser-to rosso di Antonioni e nella pellicola di Baldi Saul e Sansore: "E' stato uno degli sceneggiatori più importanti del cinema, per Antonioni fu un punto di riferimento fondamentale. Tonino era bravo in tutto, faceva sorridere, sapeva far piangere ed era in grado di costruire un copione con maestria rara. Credo si possa dire che i film che portano la sua firma sono veri capolavori. Ha dato un grande contribu-to al cinema, era uno dei miei migliori a-mici, certo a volte aveva un carattere dif-ficile, ma io forse peggio di lui, mi man-cherà tantissimo". Un sentire comune che affonda le radici nei cuori di chi l'ha conosciuto personal-mente, ma anche nelle persone che lo hanno amato attraverso i suoi film, i suoi disegni e le sue poesie.

Una Colasanto

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Nelle foto, in senso orario: Tonino Guerra in una pubblicità per UniEuro; a passeggio fra i luoghi di Pennabilli. Tre immagini, tratte dai film di cui ha scritto la sceneggiatura, dall'alto: una bellissima Monica Vitti ne L'avventura di Michelangelo Antonioni; Blow up di Antonioni, nell'immagine la celebre scena del servizio fotografico con la modella Veruschka; Matrimonio all'italiana di Vittorio De Sica, con Marcello Mastroianni e Sophia Loren. A sinistra Tonino crea i suoi disegni all'interno dell'Antica Stamperia Pascucci di Gambettola

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L'INIZIATORE

Omaggi Dopo di lui, tutto facile «È stato il Guinizzelli della poe-sia romagnola, un iniziatore. È quello che ha dato l'idea, ha da-to il là alla lirica in santarcangio-lese. Dopo di lui, tutto è stato più facile»: così il cesenate Gian-franco Lauretano, poeta di staz-za, animatore della cultura ro-magnola. Il giudizio coincide con quello del critico Daniele Piccini, che insieme a Nicola Crocetti (e-ditore principe dei poeti, una sorta di "archivio" vivente della poesia italiana) dedicò a Guerra la copertina del numero 236 di "Poesia", del marzo 2009. «Guerra parla di una comunità di paese di rudi e candidi. A poco a poco riesce a far emergere, al di sotto della rappresentazione realistica, la vena memoriale e fabulosa di una Romagna arcai-ca, che prenderà voce nella sce-neggiatura-capolavoro scritta a quattro mani con Fellini, "Amar-cord"». Davvero, «è il roccioso i-niziatore di una lingua poetica».

Il Cavallino del poeta-artista

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"Il mondo non ha bontà": le paroleultine

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• Tonino Guerra seduto su di un masso, nel punto di affluenza del Senatello nel Marecchia, 2010, di Gigi Matte' Gentili

"Il mondo non ha bontà": le parole ultime TONINO GUERRA 1920-2012 li ricordo struggente di Gianni Fucci. E l'erede, Annalisa Teodorani. Finisce l'Era dei Titani

Quelli su di Santarcangelo sono un po' dei Titani. E forse ora, davvero, il re-gno dei Giganti, dei santi sapienti è fi-nito. «E' vèc Ulisse ad campagna», "il vecchio Ulisse di campagna", come lo ha battezzato Gianni Fucci in una limpida poesia per i suoi 90 anni è an-dato. Oltre le Colonne d'Ercole, verso Itaca, se è vero che ogni morte è un ri-torno. «Vagando nell'aria, canta:/ la pioggia è una musica lucente,/ il ven-to ha i mille violini della sua Roma-gna». Fucci ha la voce spaccata dal dolore. «Hultimo colloquio con lui l'ho avuto il giorno del suo compleanno. Mi ha detto una cosa che mi ha lascia-to allibito: il mondo non ha bontà. Me l'ha ripetuto due volte, mettendomi in testa il concetto. Che affermazione dura e drammatica. Ho pensato che forse Tonino stava vivendo un mo-mento di sconforto, che forse il chias-so della festa lo aveva infastidito, no-nostante l'avesse voluta e desiderata proprio lui. Soltanto più tardi, ripen-sando a quelle parole, ho capito che si riferiva al disinteresse generale che c'è per chi soffre, al disinteresse nei ri-guardi del dolore umano, del dolore in genere, deluso, devastato per la cat-tiveria che prevale su tutte le cose». Testamento supremo, frasi lapidarie, che rimandano all'orrore, orrore con cui il Kurtz di Cuore di tenebra, la creatura ambigua e splendida di Jo-seph Conrad (che in Apocalypse Now ha il viso assoluto di Mar-lon Brando) prende congedo dal mondo, dall'uomo.

Gianni Fucci, clas-se 1928, nato in Francia, ma santar-cangiolese dall'infanzia (ha narrato la sua vita, un'«epica familiare in dialetto santarcangiolese», in Rumanz, IlVi-colo, 2011), ha fatto parte insieme a Nino Pedretti, a Raffaello Baldini e a Guerra del fatale "E' circal de giudei-

zei". Se Tonino era l'Ulisse, Raffaello è stato Achille, Nino è Aiace, Gianni il commovente Patroclo. «Dal momento dell'esordio di Guerra e di Pasolini, il modo di fare poesia, in dialetto e in lingua italiana, è cambiato completa-mente. Grazie a Tonino è accaduta u-na rivoluzione nel modo di poetare.

Grazie a lui, a questo grandissimo amico, sono diventato poeta: mi sono innamorato di questa nostra lin-gua così piccola, ma capace di dire cose e-

normi, di parlare al mondo». Dopo il Titano, la nuova ancella del-

la poesia santarcangiolese. Annalisa Teodorani ha 50 anni in meno di Fuc-ci, ma è, liricamente, l'ultima inter-prete degli eroici romagnoli. Dialettale per scelta elettiva, Il Ponte Vecchio ha

raccolto la sua opera (ad esempio, Sò-ta la guàza, del 2010). Le chiedo una memoria, che riporto nella sua fra-grante autenticità: «caro Davide, le e-mozioni in questo giorno si affastel-lano, Ti chiedo solo di non dare trop-po risalto alle mie parole. Io non sono che una umile fruitrice della sua poe-sia e una persona che ha avuto il grande privilegio di incontrarlo. Toni-no Guerra è una sorta di Re Mida che trasforma ogni cosa su cui lo sguardo si posa in poesia. La sua opera e il suo messaggio hanno un valore universa-le, sono un patrimonio dell'umanità. Ci insegna ad amare la vita e la natu-ra. Ci insegna che la poesia, a comin-ciare da quella in dialetto, è alla por-tata di tutti. Non so se ho detto bene, credo che tante parole siano super-flue, un abbraccio». La sincerità non è superflua, ma poetica. (D.B.)

"E' vèc Ul isse ad campàgna ", il Re Mida dell a poesia

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EDITORI

Novità Ogni celebrazione è lecita. Lista Marisa Zattini, capostipite della società culturale "Il Vicolo", è stata una spon-sor del Guerra artista. A lui ha dedicato la mostra "90x90", documentata in "Graphie" (n.49) e ha stampato, lo scorso anno, il mirabile poemetto Cantèda ad "Priamo" (Il Vicolo, 2011), dacché «To-nino è l'Omero della ci-viltà contadina» (Elsa Mo-rante). Sarà pubblico a breve il n.57 di "Graphie" che onora i 92 anni di Guerra. L'editore Pazzini ci avvisa, invece, che «stiamo preparando una monografia dedicata a Tonino Guerra. Ne tratte-ranno Gualtiero De Santi e Rita Giannini». Per l'edi-tore Raffaelli, «Guerra ha avuto una vita colma di cose felici. Di lui ci resta l'opera, e non è poco. Gli aspetti più pittoreschi a lui legati, vedremo come reggeranno al tempo».

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"Il mondo non ha bontà": le paroleultine

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t re, Per Antoni scriverà an la fine del m

IL RICORDO DALLA PROPOSTA DI TRASMETTERE LA SINFONIA DI UN TEMPORALE, A QUELLA DI IMBARCARE I MAGNACCIA. UN CORIACEO DAL CUORE DI PAN DI SPAGNA

Caro amico, ti reincarnerai in un calabrone svolazzante «Che cosa vorrei fare a Rimini d'estate? Ve lo spiego subito. Immaginate una giornata calda, sulla spiag-gia, le undici della mattina, siamo in luglio. Quei poveri bagnanti hanno un caldo da morire. Sudano, sudano, e stanno mezzo addormentati. Ecco, io vorrei radunare tutti gli altoparlanti della Riviera e dirgli: per favore per mezz'ora trasmettete un tem-porale. È la più grande musica che possa esserci! Guardate che il fresco non abita soltanto fuori, abita nel nostro cervello: tutti sentirebbero il fresco che hanno vissuto, un'armonia liquida». Questo è To-nino Guerra. Il Tonino che conosco, che vivo ogni gior-no. Il Tonino dell'iperbole, che mi sveglia al mattino alle sei per leggermi una nuova poesia, che gioca con la de-bolezza umana, la anaboliz-za, tritura, mastica, e la sputa fuori su un foglio bianco, sot-to forma di disegno o di pro-sa. Lo conosco, Tonino, da u-na vita. Ma se dovessi descri-verlo come si usa (per carat-tere, cultura, personalità) non saprei da dove cominciare. Però, di un paio di cose sono abbastanza sicuro. Lui sem-bra avere una corazza fuori, ma dentro è un pan di Spagna. Tonino è coriaceo e non ha perso (beato lui) la tenerezza: è romagnolo fino in fondo, ha sussunto da questa terra ogni linfa, al punto da trasformarsi in corteccia. Ma se la rein-carnazione esiste, diventerà un ciliegio, con i frutti agro dolci e teneri, e il legno durissimo. Per ogni cosa ha una ricetta "artistica": come quando suggerì di caricare tutte le battone e i magnaccia su una nave per spostarli dal lungomare. «Sono come la

sabbia nelle vostre mutande», affermò rivolto alla platea. Ma Tonino, cosa dici? Pensai tra me. Poi mi resi conto che non si poteva zittirlo, pena il rischio di una vendetta verbale peggiore delle mutande, già buon viatico verso qualche turpitudine.

«In Tonino Guerra l'uomo alimenta il poeta e quest'ultimo sorregge l'uomo. Ecco perché egli continuerà a scrivere mettendoci il corpo e l'anima, finché vivrà, e forse anche...», scriveva senza con- cludere una decina di anni fa l'amico e concittadino Michelangelo Antoniani. Aveva ragione. «1 grandi

godimenti sono quelli che si provano succhiando dagli al- tri la meraviglia che esplode», profetizzò una volta ad un sindaco. Vedete come è fatto: parla di esplosione di grandi godimenti per dire ad un am- ministratore che nel suo cer- vello «entri il ronzio degli in- setti». Gode delle pulsazioni della natura e scrive poesie, editti, fabbrica sculture, trac- cia sentieri e organizza giar- dini, parchi immaginari, mo- numenti. Dunque, chi è To- nino Guerra? Ho capito che egli (prima di diventare cilie- gio) è la reincarnazione di un

insetto. Sono arrivato al punto: Tonino è un cala- brone. Vive tra i fiori della Val Marecchia, sugge il nettare dalla gente, svolazza tra i sassi di Pennabilli, Santarcangelo e Verucchio lasciando qua e là un segno del suo passaggio. Punge, maledettamente, quando lo stuzzichi. Continuerà a pungere per sempre. Meno male, perché senza il suo dolce "ve- leno" dell'anima saremmo tutti più poveri.

Gerardo Filiberto Dasi

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"Il mondo non ha bontà": le paroleultine ,„, „. „

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IL MIELE DELLA POESIA

Credevamo che fosse eterno La prima cosa che ricordo di Tonino Guerra è "Il miele", il poema del 1982. Una prolun-gata metafora della morte della campagna, con le sue alienazioni, i matti che ritor-nano, i gesti fissi, che si incol-lano come ragnatele su un muro, gesti simili ai moti invi-sibili delle radici, perenni co-me l'alternarsi delle stagioni, sempre medesimi, come lo stare alla finestra a guardare il pezzo di terra chiuso dalla siepe, o accarezzare l'erba ra-da. Tutto è continuità immo-bile della durata: la strada lunga, i bachi immersi nel le-targo, i soli fermi. È il tempo del poema: l'antichità e l'in-fanzia, dove gli oggetti non stanno dentro le parole, ma sono le parole. Di colpo, in quell'eccesso di metafisico che cova segreto, tutto preci-pita. Presente dall'inizio, e-splode la morte. Il miele si scioglie in una elegia del tempo perduto: «Duv'èl al fòi vardi». Si spengono i due fra-telli, ultimi testimoni. Il miele assaporato sulla lama del col-tello di cui parla il poema, non è solo metafora della vi-ta, ma della poesia: di miele, è la parola dei poeti, che scorre liquida. In quel miele aveva voluto immergersi To-nino Guerra, e lo riversava

come un'ape. Abbiamo pen-sato tutti che quel miele du-rasse in eterno, lo mantenes-se immune dalla trasforma-zione e dalla morte. Ci conso-lava sapere che la sua prote-zione conservasse nello stes-so liquido gli alberi, le pietre, le campagne delle nostre val-late, come una garanzia di fe-licità ancora sperata, una continuità dell'antico che si-gnifica la nostra stessa so-pravvivenza. Sapevamo che lui se ne stava lì, come un vecchio nume, qualcosa di tutelare e incorruttibile, un miele che solo a poco a poco, lentissimamente, sarebbe di-ventato ambra. Dodici anni fa, per l'ottantesimo anniver-sario, gli avevo dedicato un messaggio scherzoso, dove veniva ricordata la sua parte-cipazione in piazza, con altri poeti, in sostegno del teatro Galli.Letterina d'amicizia per Tonino Guerra nel giorno del suo compleanno «Caro, ado-rabile Tonino,/ che potresti essere/ anche venerabile,/ in questo scoccare d'anni./ Ho pensato e ripensato/ a un dono./ Chi suggeriva una far-falla / che nutre in eterno./ Chi una camicia rosa che co-sta/ tre miliardi./ lo pensavo a libri magici,/ a pitture che impongono/ l'arresto del tempo,/ a un gioiello/ vitto-rioso della morte». Rosita Copioli

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"Il mondo non ha bontà": le paroleultime

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Tonino Guerra in visita ad una mostra a Ravenna

L'ultima polemica sul premio Guidarello TONINO GUERRA 1920 - 2012 Dal Deserto Rosso alla

cittadinanza onoraria, 40 anni di rapporti con Ravenna

N el 2003 era diventa-to cittadino onora-rio di Ravenna. Tre anni dopo aveva

sbattuto la porta del premio Guidarello, il riconoscimento giornalistico che quell'anno cambiava conduzione. Bruno Vespa al posto di Sergio Zavoli e tutta la giuria del "vecchio" Guidarello che si dimetteva: Tonino Guerra ne faceva parte insieme a Claudio Marabini, Uber Dondini e Vanni Balle-strazzi.

La cerimonia che portò Guerra ad essere cittadino o-norario avvenne il 2 luglio del 2003, in un gremito Teatro A-lighieri, dopo una seduta straordinaria del consiglio co-munale. Un'intera serata al ci-nema Astoria fu poi dedicata al poeta nell'ambito del Ra-venna Festival. Guerra ricevet-te da Riccardo Muti il primo premio Ravenna Festival, che ricordava Federico Fellini. La cerimonia di premiazione era avvenuta al termine di una se-rata interamente dedicata all'artista santarcagiolese. Lo spettacolo era stato ideato e condotto dallo stesso poeta ed erano state proiettate di due rarissime pellicole, "Long jor-ney" e "Il Leone dalla barba bianca", film di animazione tratti da disegni di Federico Fellini, entrambi con la regia di Andrej Krjanoskij. Il Festival aveva proposto un particolare omaggio affidato alla creati-vità di Micha van Hoecke e il suo Ensemble che con "Ap-punti per un balletto" aveva dato forma al racconto di Guerra 'La danza immobile' letto dalla voce recitante di Chiara Muti.

Negli anni successivi Guerra era stato spesso a Ravenna.

Del resto il suo nome è legato a quello della città anche per un capolavoro del cinema di cui lui stesso fu autore: Deser-to Rosso di Michelangelo An-tonioni, datato 1964. Fu girato in una Ravenna agli albori dell'industrializzazione, "disu-manizzata", e aveva come pro-tagonista una splendida Mo-nica Vitti che impersonava Giuliana, moglie di un diri-gente industriale depressa e tormentata.

Tonino Guerra si vedeva spesso a Ravenna. Nel 2005 partecipò all'inaugurazione di Ceramica e Mosaici. L'anno dopo ci fu però il caso Guida-rello. Il premio, nato 41 anni fa e sostenuto da Confindu-stria, cambiava pelle nel 2006.

Come detto, fu chiamato Ve-spa a presiedere la giuria e a condurlo. Una decisione che fece scalpore e che causò un'incrinatura - e forse qual-cosa di più - nel rapporto con le Istituzioni. Matteucci era sindaco da qualche mese e l'irritazione di Palazzo Merlato per la decisione era forte. Ma la "crisi", superata solo negli anni successivi, non era solo istituzionale: la giuria, che a-veva in Guerra il personaggio più noto al grande pubblico, decise di abbandonare la ma-nifestazione insieme agli altri componenti. Un atto che non era solo polemica ma un sim-bolo del passaggio di due mo-di diversi di fare cultura e spettacolo.

L'OPERA INCOMPLETA

Anni di attesa Tra le opere ispirate da Guerra anche l'"Uovo" di Marina di Ra-venna, monumento realizzato da Luigi Berardi ma mai terminato e oggetto di vandalismo. Fu inizia-to nel 2000 ma ora l'opera è in pieno degrado. Forse ora, dopo le parole di cordoglio,qualcuno riuscirà a sanare questa ferita.

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L'ultima polemica sul premio

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PROVINCIA

Casadio: "Riferimento culturale e intellettuale per il Novecento" RAVENNA Il presidente della Provincia, Claudio Casadio, appresa la no-tizia della scomparsa di Tonino Guerra, ha espresso in un messaggio alla famiglia le più sentite condoglianze: "Partecipo con commozione al cor-doglio del mondo culturale e al dolore della famiglia, per la scomparsa di Tonino Guerra, apprezzato scrittore e poeta, intimamente legato alla terra di Romagna, che la sua arte trasformava in terra d'elezione dei sen-timenti e delle passioni umane. Scrittore di non comune sensibilità e ta-lento, Guerra ha rappresentato un significativo riferimento intellettuale e creativo nel panorama letterario del Novecento. Il suo sguardo generoso e aperto alla comprensione degli uomini e degli avvenimenti costituisce tuttora una preziosa lezione dalla quale trarre ispirazione e suggerimenti". Guerra viene ricordato anche da Mario Mazzotti e Miro Fiammenghi, consiglieri regionali del Pd: "Lo ricordiamo con il suo sguardo puntuale e critico e con la sua creatività ed energia, intento a ricordarci sempre che è nella memoria e nelle radici che si trovano le ragioni del futuro".

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I timarlemica sul premio

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LE REAZIONI

"Un maestro d'arte e di pensiero" La scomparsa di Tonino Guerra tocca anche gli abitanti di Ra-venna, di cui era cittadino ono-rario. Il cordoglio della comuni-ta' lo esprime il sindaco, Fabri-zio Matteucci. "Tonino Guerra e' stato un grande poeta e una personalita' significativa della cultura italiana. E' stato un mae-stro d'arte e di pensiero: le sue poesie ci hanno trasmesso emo-zioni, ci hanno fatto commuove-re e riflettere- scrive Matteucci in un comunicato-. E' grazie an-che alla sua arte se la Romagna si è aperta al mondo. Con i ra-vennati, che lo hanno sempre seguito con grande affetto, ave-va un legame molto speciale: siamo stati felici e orgogliosi di poterlo annoverare fra i cittadini onorari di Ravenna. Non lo di-menticheremo mai". Il sindaco di Cervia, Roberto Zoffoli, esprime il suo cordoglio per la morte del poeta roma-gnolo: "Tonino ha lasciato un vuoto incolmabile per Cervia e per la Romagna. E' per tutti un momento doloroso e a nome personale, della Giunta e dell'in-tera città di Cervia ci stringiamo ai suoi cari, condividendo la sof-ferenza ed esprimendo un profondo cordoglio. Come una delle tante dissolven-ze dei sui film, la sua vita è sfu-mata senza uno strappo istanta-neo, ma con un passaggio deli-cato, graduale, che ricorda il vo-lo di una delle sue colorate far-falle che svaniscono nel cielo, o il dileguarsi nell'azzurro dei sui magici tappeti sospesi, di cui u-no è ancora a Cervia nel piazza-le dei Salinari, immobile nel suo volo. Tonino continuerà a rega-larci un mondo nuovo e fertile, ricco di vita interiore, pulsante come la natura che crea meravi-glie e bellezza, quella bellezza salvifica, a lui tanto cara, che serve a placare gli affanni del tempo e a sentire il respiro della giovinezza". Pagina 15

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timarlemica sul premio

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Più di mille disegni per un posteri,er

Più di mille disegni per un poster per la pace INIZIATIVA LIONS Al Rasi

premiati gli studenti ravennati

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' stata festa grande sa- bato scorso al Teatro Rasi. Sul palco, oltre

alle autorevoli auto- rità "Lionistiche" è salito il sin-daco Fabrizio Matteucci, tutti uniti per premiare l'impegno dei tanti ragazzi e delle tante scuole ravennati che anche quest'anno hanno partecipato al concorso "Un poster per la pace" indetto da Lions Clubs International e organizzato da Lions Dante Alighieri e Raven-na Host. Ancora una volta le istituzioni scolastiche ravennati attraver-so dirigenti,docenti e soprat-tutto i ragazzi, che sono i veri attori di questa narrazione, hanno risposto con entusia-smo e numerosi: I.C. Mezzano, I.C. Montanari, I.C. Marina di Ra, I.C. S. Biagio, S.M. Damia-no-Novello, Ghiselli, Ricci-Mu-ratori, Ist. Tavelli realizzando ben 1.030 poster di grande o-riginalità artistica. La partecipazione al concorso è cresciuta costantemente di

S Partecipazione al concorso in aumento

anno in anno a testimonianza che l'incoraggiamento ai gio-vani ad esprimere i propri sen-timenti in modo creativo e vi-sivo è stato compreso e con-diviso dal mondo educativo e ha favorito e consolidato un e-vento che ormai coinvolge tut-ta la città. La pace è un tema estrema- mente caro sia ai Lions sia al mondo educativo da diffon-

dere e sviluppare costante-mente, perchè senza pace non ci può essere nessuna promes-sa per il futuro e la storia ce lo insegna puntualmente. Gli e-laborati dei ragazzi, attraverso associazioni mentali e simbo-liche, ci lanciano messaggi di ottimismo, speranza, auspica-no il rispetto per il diverso, la solidarietà, la difesa, il deside-rio e il grande sogno della pa-ce. Tutto ciò in antitesi con la so-cietà attuale nella quale siamo profondamente immersi, ca-ratterizzata spesso da "consu-merizzazione" delle relazioni e forti contraddittorietà. L'appuntamento è per il pros-simo anno in cui ricorre il 25° anniversario del concorso in-ternazionale e sarà un'occasio-ne per un'altra grande festa "giocale"! La pace non è un sogno: può diventare realtà, ma per custo-dirla bisogna esser capaci di sognare. (N. Mandela)

Caterina Lacchini

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Tutti a lezione di Biodiversità "Il valore della diversità in natura" questo è il titolo del progetto finanziato da Delta 2000 e realizzato in collabo-razione con i Comuni e gli Uffici Scolastici Provinciali di Ferrara e Ravenna che verrà presentato questa mattina alle 11 all'Aula Magna dell'ICS "Mario Montanari" in via A-quileia a Ravenna. Il proget-to, che parte dalla necessità di favorire la conoscenza del territorio e il senso di appar-tenenza e rispetto per la na-tura nelle popolazioni locali promuovendo la valorizza-zione delle eccellenze am-bientali e la loro tutela coin-volge 100 classi delle scuole primarie e secondarie di pri-mo grado delle province di Ferrara e Ravenna; a scuola le aule che di solito ospitato i ragazzi si stanno trasfor-mando virtualmente in "aule verdi" dove i ragazzi, guidati

dagli esperti di didattica ambientale della Cooperati-va Atlantide, osservano e comprendono l'ambiente at-traverso il lavoro pratico e la sperimentazione diretta.

Morti di sonno al Liceo Nervi

Domani, alle 11.30, nell'aula magna del Liceo Artistico Nervi Via Tombesi dall'Ova 14, in-contro con il fumettista Da-vide Reviati, autore di "Morti di Sonno" pubblicato da Co-conino Press. La Graphic No-vel racconta la stagione dell'adolescenza di un ra-gazzo nel quartiere popolare costruito dal Eni intorno agli stabilimenti Anic. Il periodo raccontato è quello tra gli anni 70 e 80, Koper il prota-gonista racconta della sua infanzia "bruciata" dalla cre-scita, dal mondo degli adulti e dal lavoro rappresentato proprio dalla fabbrica.

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Pin di mille disegni per un poster per

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Morto &mia festa In 7 verso il processo

NELLE CAMPAGNE

Cinque falchetti salvati dall'alta tensione dai tecnici Enel: ora hanno un nuovo nido RAVENNA Disavventura a lieto fine per una famiglia di cinque falchetti, ora migrati verso nuove latitudini, al centro di un salvataggio su una linea di media tensio-ne eseguita dai tecnici Enel Distribuzione che si trova-vano in quell'area per eseguire un lavoro di manuten-zione ordinaria sulla linea elettrica. Il lavoro program-mato, che consisteva nell'apertura di un sezionatore di media tensione collocato nel palo, è stato opportuna-mente interrotto nella fase del sopralluogo quando la squadra dei tecnici ha individuato la presenza di un

nido posto in testa al palo all'interno del quale pi- golavo cinque pulcini delle specie Gheppio, pic- coli rapaci che nidificano e vivono nelle zone boschive ma cacciano in aperta campagna. Il salvataggio ha consentito la messa in sicurez- za dei 5 falchetti ai quali gli uomini di Enel han- no realizzato una nuova casetta costruendo una piattaforma nido di legno su cui hanno riposi- zionato il nido con i pulcini collocandola poi a

metà del palo per scongiurare il pericolo di scariche elettriche.

Il successo dell'operazione è stato tangibi-le. I tecnici, ritornati sul luogo dopo due settimane dal salvataggio, hanno consta-tato con soddisfazione che i falchetti si trovavano all'interno del nido in ottima forma. I cinque pulcini di gheppio salvati dai tecnici Enel

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E' caccia grossa ai furbetti dello scontrino: +54% di violazioni FIAMME GIALLE Percentuale d'irregolarità doppia rispetto a stesso periodo 2011 E si moltiplicano le segnalazioni dei cittadini al 117 contro l'evasione

C'è la negoziante che non rilascia razione) sono in calo, mentre è lo scontrino perché "non le con- in forte aumento il numero di verrebbe in quanto la merce è in 4 cittadini che non ha paura di se- saldo"; l'idraulico che non rila- gnalare, nei modi dovuti, le situa- scia mai il documento fiscale zioni irregolari. Questo ha porta- poiché (secondo lui) è tenuto a to a un'impennata dell'efficacia farlo "solo a richiesta" del cliente; delle segnalazioni. la discoteca che emette lo scon- Nel bilancio delle Fiamme trino per un importo 20 volte in- Gialle, che hanno affiancato le al- feriore a quello incassato ed il i tre forze di polizia nell'attività di bazar che al posto dello scontri- controllo del territorio, troviamo no rilascia la stampa di una sem- anche 8.900 controlli sulle auto, plice calcolatrice. Un quadro di 10.288 persone idetificate e 143 un fenomeno grave e diffuso verbali per infrazioni varie. Tra i quello delineato dai militari della sanzionati spiccano 59 soggetti guardia di Finanza, che alla cac- Guardia di Finanza: stretta sui che avevano omesso di comuni- cia dei furbetti della ricevuta o furbetti dello scontrino care il rinvenimento delle patenti dello scontrino, in centinaia di precedentemente denunciate controlli, hanno rilevato oltre il si legge in una nota - e contro i come smarrite; 10 patenti ritirate 54% di violazioni, facendo regi- furbetti l'atteggiamento è diver- perché scadute, sospese o non strare, in particolare nell'ultimo so. Si moltiplicano infatti le se- convertite; 9 automobilisti fer-mese, una percentuale di irrego- gnalazioni contro l'evasione ma mati per l'usoo del telefonino larità doppia rispetto allo stesso aumentano anche quelle sullo senza auricolari; 7 mezzi sotto-periodo dell'anno 2011. In altre spaccio di stupefacenti e sulle posti a fermo amministrativo per parole oltre la metà dei negozi e- violazioni di ogni genere. Le mancanza di copertura assicura-saminati, è stato colto in fallo do- chiamate al numero di pubblica tiva; 4 soggetti fermati mentre po avere venduto merce senza utilità 117 sono quasi triplicate, circolavano a bordo delle loro battere il regolare documento fi- le segnalazioni anonime (che autovetture che erano state sot-scale. Il vento però è cambiato - non vengono tenute in conside- toposte a fermo amministrativo.

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CNA

Contributo a favore di Linea Rosa RAVENNA Ieri mattina, nel corso di una breve cerimonia, la Cna provin-ciale di Ravenna e Cna Impresa Donna hanno devoluto un contributo all'Associazione "Linea Rosa". Erano presenti la presidente di Linea Rosa, Alessandra Bagnara; l'as-sessore alle Pari Oppor-tunità Giovanna Piaia; la presidente del Comitato per l'Imprenditoria Fem-minile della Camera di Commercio, Marisa Sa-vorelli; il direttore della Cna, Natalino Gigante, la presidente, la vicepresi-dente e la responsabile di Cna Impresa Donna, rispettivamente Simo-netta Zalambani, Miriam Collinelli e Daniela To-schi. Al contributo della Cna si è aggiunto quello della ditta Delta srl, di cui è ti-tolare Miriam Collinelli.

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"Spiagge: investimenti bloccati" L'ALLARME La Cna: "Se non cambia la

Bolkenstein salta il settore balneare"

Il tema è sempre lo stesso, ma il tempo si è ristretto di un altro anno rispetto alla già calda discussione del

2011: la spada di Damocle della direttiva Bolkenstein continua a preoccupare i bagnini. Dal 2015, se nulla cambierà, le con-cessioni balneari finiranno al-l'asta. Cna Balneatori, riunita ieri alla presenza del presidente nazionale Cristiano Tomei, ha lanciato l'ennesimo allarme: se l'Europa non concede una pro-roga all'Italia il sistema turistico balneare rischia l'immobilità e molti imprenditori perderanno gli investimenti fatti finora. La questione è stata più volte ri-portata all'attenzione dei par-lamentari: in sostanza l'Europa aveva aperto due procedure di infrazione per l'Italia perché le concessioni balneari vengono rinnovate automaticamente e non con una gara, come vor-rebbe la ormai famigerata diret-tiva. Ora le due procedure sono chiuse ma solo perché lo Stato ha previsto le aste per il 2015. Una prospettiva che ha gettato i gestori nell'incertezza: che far-sene di un bagno senza conces-sione? Perché investire se non si sa cosa succederà fra tre an-ni? "Le compravendite sono ferme, gli investimenti pure -spiega Nevio Salimbeni, re-sponsabile provinciale del Tu-rismo e del Commercio di Cna -. Solo a Cervia negli ultimi anni c'è stato un movimento conti-nuo di compravendite, il 50 per cento degli stabilimenti è pas-sato di mano. Ora tutto è bloc-

Petrosino sulle capienze "Mi auguro ci sia buon senso nei controlli"

cato". Il Piano dell'arenile che il Comune di Ravenna ha da po-co licenziato è, di fatto, inutiliz-zato: nessuno investe in nuovo strutture. Tomei aggiunge che i

pericoli sono essenzialmente due: "L'arrivo di grandi fondi stranieri di investimento oppu-re la possibilità di utilizzare le attività per riciclaggio di denaro sporco". Pericoli praticamente inesistenti con la piccola im-presa locale balneare di cui è costellata la Romagna: 3.600 stabilimenti (400 in provincia, 40 dei quali aderenti in Cna) che ogni anno "solo con le ma-nutenzioni ordinarie investono dai dieci ai quindicimila euro" per questo c'è preoccupazione anche per l'indotto artigianale. "I nostri europarlamentari non hanno versato una riga di in-chiostro nel 2007 per salvaguar-dare la spiaggia italiana - con-tinua Tomei - e ora noi preten-diamo che il governo chieda u-na deroga. Gli olandesi hanno ottenuto quella sui tulipani, i francesi quella sul fonneggio. In Italia solo un quinto della costa

Elisa Muratori (Cna E. Romagna), Nevio Salimbeni (Cna provinciale) e Cristiano Tornei (Cna nazionale)

è in concessione, gli altri quat-tro quinti sono liberi. Si faccia la gara su quelli e si salvaguar-dino le imprese attuali". Anche perché si potrebbe aprire una spirale infinita di ricorsi. "Ab-biamo bisogno — continua Sa-limbeni — che le istituzioni ci sostengano in pieno: per que-sto invitiamo i sindaci di Ra-venna e Cervia a partecipare al-la manifestazione nazionale u-nitaria che si terrà a Roma a metà aprile". I nodi locali riguardano anche un altro tema importante: la questione delle capienze. Se per avere mille persone servono dieci toilette, quale impresa sarà disposta ad investire con l'incertezza della Bolkenstein? Mario Petrosino, responsabile comunale di Cna, per ora si li-mita ad augurarsi che i controlli della prossima estate "siano ge-stiti con buon senso". Per quan-to riguarda l'ordinanza sulle fe-ste, Salimbeni e Petrosino pro-muovono la linea di Matteucci. "A livello locale ogni comunità si gestisce come meglio crede. A Cesenatico hanno deciso di non normare le feste, a Cervia pare ci sia una maggiore chiu-sura. Mi sembra giusto: meglio lasciare la regolamentazione delle feste ad una sana concer-tazione tra enti locali e associa-zioni di categoria".

Alessandro Montanari

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"Spiagge iavestimenti bloccati"

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Colazione con iPad al Data Trade DataTrade in occasione della presentazione del nuovo iPad invita tutta la cittadinanza a vedere l'ultimo tablet firmato Apple. Do-mani nel punto vendita ravennate di via Corrado Ricci 16 a partire dalle 8 (dalle 7.45 sarà offerta la colazione) tutti i presenti potranno, vedere, toccare il nuovo iPad.

"Buoni lavoro" in vendita anche negli uffici postali In tutti gli uffici postali della provincia di Ravenna è ora possibile acquistare e ri-scuotere i buoni lavoro. I cosiddetti vou-cher sono uno strumento innovativo che facilita la prestazione regolare di lavora-tori impegnati per un periodo di tempo li-mitato (lavoro occasionale e accessorio).

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"Spiagge: lin eslinienli

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Mille nuove teste all'Università: traguardo importante per il Polo

Ora è ufficiale: oltre mille matricole

Ora è ufficiale: oltre mille matricole UNIVERSITÀ In attesa di incontrare le

imprese, il polo supera il traguardo

Oltre mille nuovi iscrit-ti. Il dato delle matri-cole ravennati supera la quota psicologica

delle quattro cifre. "I dati defini-tivi delle immatricolazioni alle facoltà universitarie ravennati -spiega infatti il vicesindaco Giannantonio Mingozzi - ci dan-no un totale di 1.020 nuovi iscrit-ti su un complesso di 3.600 stu-denti". Le maggiori percentuali di cre-scita si registrano a Giurispru-denza (250 immatricolazioni pa-ri a un più 14,2 per cento sul pre-cedente anno accademico), Beni culturali (264 immatricolazioni, pari a un più 12,8 per cento), In-fermieristica (149 immatricola-zioni pari a un più 9,6 per cen-to); cresce anche Ingegneria (199 matricole, pari a un più 1 per cento); stabili Scienze ambien-tali (135 matricole) e Chimica in-dustriale (23). Rispetto al dato totale di ateneo, che cresce del 3,6 per cento, Ravenna incre-menta del 7 per cento. "Una conferma che il rapporto tra lau-reati e possibilità occupazionali a Ravenna è buono e favorisce attenzione e nuovi iscritti. Ma l'elemento più importante che voglio sottolineare è legato agli ultimi dati relativi alle iscrizioni alle scuole superiori. Nonostante il calo del 7,7 per cento ai licei e l'incremento di iscritti agli istituti tecnici e professionali, gli stu-denti ravennati, conseguito il di-ploma, scelgono comunque l'u-

niversità in percentuale crescen-te; delle 1.020 matricole oltre 600 sono infatti residenti nella pro-vincia di Ravenna". Queste con-siderazioni il vicesindaco le riba-dirà domani mattina in apertura del convegno nazionale che la facoltà di Giurisprudenza ha promosso sul diritto penale al centro congressi di largo Firenze. Il 29 marzo invece nella sede

della facoltà di Giurisprudenza ci sarà l'incontro con quindici imprese, tra le quali Techno, Me-dingegneria, Arpa, Tozzi, Astra, Cassa di Risparmio e Banca Po-polare, sul tema 'Lavoro cerca u-niversità. Le aziende si presen-teranno, illustrando in un'ora le loro caratteristiche principali, a studenti e laureati, che potranno a loro volta porre domande.

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RAVENNA

Onl è ull iciale: oltre mille matricole

PORTO IL NEO PRESIDENTE AP HA INCONTRATO CONFINDUSTRIA E TERMINALISTI POI LA SECONDA TAPPA IN CAMERA DI COMMERCIO DEDICATA AL SETTORE CROCIERE

Fondali, ~arco accelera `Bando per la fase uno entro l'estate"

L 'approfondi- mento dei fon-dali si conferma la priorità per il

nuovo presidente del-l'Autorità portuale Gal-liano Di Marco. Ieri il numero uno di Ap ha in-contrato i terminalisti nella sede di Confindu-stria ricordando che "l'obiettivo è iniziare al più presto l'iter proce-durale e progettuale per i bandi di gara: "Speria-mo di poter indire già prima dell'estate il ban-do della fase uno, anche attraverso un mutuo no-stro e la vendita di asset

che stiamo già vagliando - ha affermato Di Marco - da parte nostra l'impe-gno è totale". La dedizio-ne al progetto è confer-mata da Confindustria, perché "lo scalo è un motore fondamentale per il tessuto produttivo locale - ha spiegato il presidente Guido Otto-lenghi nel saluto di aper-tura -, e di conseguenza il suo mantenimento e approfondimento sono vitali per l'economia di tutto il territorio". Suc-cessivamente il presi-dente Ap ha fatto visita anche ai vertici della Ca-

mera di Commercio. Il tema dello sviluppo del traffico croceristico è stato al centro del dialo-go: "Siamo consapevoli -ha rilevato il vicepresi-dente dell'ente camerale Natalino Gigante (diret-tore della società di ge-stione del Terminal di

Porto Corsini) - di dover dare una risposta ad al-cune problematiche che interessano la località, penso alla viabilità e al-l'infrastrutturazione dell'area adiacente il ter-minal, problemi da su-perare attraverso una stretta collaborazione tra Enti e Istituzioni".

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RAVENNA

ka è ulliciale: oltre mille malticole

IN BREVE

Nuovo sit in per Rossella Quest'oggi ricorre il com-pleanno di Rossella Urru; una data che coincide an-che con i cinque mesi dal suo sequestro in Algeria, avvenuto il 22 ottobre scorso. L'attenzione sul ca-so è sempre alta, così co-me la speranza del suo ri-lascio. Come un mese fa le assessore e le consigliere del Comune rinnovano l'invito a incontrarsi oggi alle 14.45 in Piazza del Po-polo. All'appuntamento hanno già dato la propria adesione i docenti della Facoltà di Conservazione Beni Culturali Università di Bologna a Ravenna.

"Ma la piazzetta delle Poste serve?"

Se lo chiede in una nota Carlo Zingaretti di Raven-naDomani "Piazza del Po-polo è il cuore della città ed è lo snodo principale per accedere a tutte le zo-ne più belle della città - af-ferma Zingaretti. Da qual-che anno una parte dei portici sono occupati da un cantiere che dovrebbe mettere in comunicazione Piazza del Popolo con la piazzetta delle poste. Ci sfugge il valore di questa operazione che si annun-cia costosa se si considera lo squallore degli edifici che ospita. Quale sarà l'ef-fetto di questa apertura? Se resterà un buco deser-to proietterà la sua ombra su Piazza del Popolo peg-giorandone il contesto, se sarà talmente abbellita da renderla interessante e frequentata toglierà pas-seggio alla via Cairoli e al-le altre strade del centro".

Le uova di Enpa pro randagi

Sono disponibili, all'ufficio Enpa di Ravenna (tel.: 0544/36944) uova e cam-pane pasquali di cioccola-to. Il loro acquisto consen-tirà di raccogliere fondi da destinare alla cura ed al mantenimento degli ani-mali randagi.

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RAVENNA

Onl è ull iciale: oltre mille matricole

Sanità Nuova sede per il consultorio giovani In via Pola risposta ai bisogni degli adolescenti RAVENNA Il sindaco Fabrizio Matteucci ha partecipato ieri pomeriggio al taglio del nastro della nuova sede del Consultorio Giovani di via Pola. "Questo servizio —commenta Matteucci - è una realtà con-solidata nel nostro territorio — essendo at-tivo da più di vent'anni nel territorio della nostra Ausl. La sua veste rinnovata porterà il Consultorio Giovani ad occuparsi in mo-do ancora più approfondito dei temi del disagio psicologico, del consumo di so-stanze, della salute sessuale, fornendo ri-sposte più adeguate ai bisogni dei giovani e garantendo un aiuto ancora più prezioso per chi si trova a dovere affrontare il deli-cato percorso dell'adolescenza. Il Comune di Ravenna è impegnato in prima persona su questo versante in collaborazione con

le altre istituzioni, l'Ausl, le associazioni di volontariato e il mondo della scuola. Il Consultorio Giovani è certamente una parte importante di quelle azioni che il pubblico mette in campo per prevenire e contrastare anche quella cultura dello sballo che mina la salute fisica e psicolo-gica dei nostri ragazzi". Il consultorio gio-vani è uno spazio per i ragazzi e le ragazze dai 14 ai 20 anni, dove sono disponibili di-versi specialisti - ginecologo, ostetrica, psi-cologo, assistente sociale - che possono affrontare i problemi relativi a sessualità e contraccezione, rapporti di coppia e re-lazioni con coetanei o con adulti, difficoltà o disturbi sessuali, Aids o altre malattie a trasmissione sessuale. Il servizio è gratuito ed è tutelato l'anonimato.

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ka è ulliciale: oltre mille 77r malticole

SOLIDARIETÀ

Universitari pro Ravenna RAVENNA "I love Ra", questo è il nome dell'evento in program-ma domani sera al Bbk di Punta Marina. Promosso da Asur (As-sociazione universitari raven-nati) patrocinato dal Comune di Ravenna e subito supportato da Bbk e Santafè Touchè, quello di domani sarà un evento inso-lito per il locale infatti tutto il ri-cavato andrà a favore dei gioca-tori, allenatore e giovanili del Ravenna calcio. Il nome è stato scelto da Asur per trasmettere il significato della serata "..non certo quello di appoggiare quel-lo che ha portato a questa si-tuazione ma supportare i colori della città nei momenti bui e contribuire a reperire fondi a favore dei giocatori, allenatore e giovanili del Ravenna calcio.." spiega l'associazione. La serata si svolgerà come una delle soli-te serate, l'unica variazione nel programma sarà l'asta di ma-glie di alcuni giocatori delle più importanti squadre della serie A che si svolgerà durante la ce-na.Un evento che si fonda sulla fusione di più forze, dall'allena-tore giallorosso Rodolfo Gior-getti, al titolare del Bbk Alessan-dro Zangaglia fino ad Asur e al-lo staff che già opera nel settore del divertimento notturno Sil-ver, dove tutti apporteranno il contributo in modo gratuito e benefico. La cena inizierà alle 20.30 e il contributo richiesto per partecipare sarà di 20 euro accompagnata dai mix musicali del noto dj Pietro Zini durante la quale avverrà l'asta di maglie. Per qualsiasi informazione e prenotazione 349 366.05.28

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Cna La ripresa economica si tinge sempre più di rosa

Convegno sull'imprenditoria femminile

RAVENNA Cna Impresa Donna dell'Emilia Romagna e di Ravenna hanno dedicato un convegno al valore ag-giunto che imprenditrici possono portare alla qualità delle imprese. "Proprio una ricerca realizzata tramite il Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio di Ravenna — ha ricordato ieri Simonetta Zalambani, presidente di CNA Impresa Donna Ravenna aprendo il convegno "Ricominciare a crescere, un'im-presa da donne" svoltosi alla sede provinciale dell'as-sociazione - ha confermato come le imprese femminili ottengano risultati migliori di quelle non femminili in generale e, in particolare su valore aggiunto, fatturato e risultato ante imposte". Nel periodo 2004-2009 il fat-turato delle imprese femminili aumenta del 3,4% men-tre quelle delle imprese non femminili cala dell'1,4%; il valore cresce del 7,4% per le imprese femminili e solo della metà per quelle non femminili (3,4%.). Le donne al lavoro e in impresa sono, dunque, brave e affidabili: sono non solo un valore, ma una necessità. Valorizzare le donne conviene al Paese. Come incrementare dun-que l'occupazione femminile? All'interrogativo ha ten-tato di rispondere l'economista Fiorella Kostoris che, da tempo, sostiene come gli interventi e le politiche debbano concentrarsi "sull'aumento dell'occupazione femminile piuttosto che sugli aspetti della conciliazione dei tempi di cura e tempi di lavoro". Ecco perchè, "oltre alla precarietà, è necessario rimuovere le discrimina-zioni di genere negli accessi e nelle carriere".

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Onlè ull iciale: oltre mille matricole

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ASSEMBLEA PUBBLICA A MARINA IL PROGRAMMA DELL'ESTATE E I PROBLEMI DEL PAESE

Martedi 27 marzo, nella sala riunioni del nuovo centro civico in Piazzale Ma-rinai d'Italia, 20 a Marina di Ravenna, si terrà un'assemblea pubblica tra ammi-nistrazione e cittadini. All'assemblea, che inizia alle 20.30, prenderanno par-te: il sindaco Fabrizio Matteucci, l'as-sessore Turismo, Traffico, Commercio Andrea Corsini, l'assessore all'Urbani-stica, Edilizia Gabrio Maraldi e l'asses-sore all'Ambiente, Sport Guido Guer-rieri. In programma ci sono la presen-tazione del programma della Pro Loco per l'estate 2012 e le problematiche del paese. L'assemblea è aperta a tutti i cittadini.

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'Classiari' i 100 custodi delle tradizioni

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MARINA

Inaugurata la biblioteca `Ada Ottolenghi' Taglio del nastro ieri pomerig-gio per la nuova sede della bi-blioteca 'Ada Ottolenghi', rica-vata all'interno dell'edificio di Marina di Ravenna in piazzale marinai d'Italia. Il programma di iniziative legate all'inaugura-zione prosegue con un incontro pubblico con lo scrittore Eraldo Baldini in programma questa sera alle 21.

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'Classiari' i 100 custodi delle tradizioni

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SEGNALAZIONE DA MEZZANO

"Palo della luce a rischio crollo qualcuno intervenga in fretta" "Nonostante le diverse segnalazioni riguardo la situazione del palo della luce frontestante il bar dei Lovi a Mezzano, ancora nessuna autorità ha mosso un dito", spiega Loren-zo Ferri (Pdl). "Alcuni testimoni dichiarano di aver visto cadere pezzi di cemento della parte alta del lampione.

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Classiari i 100 custodi delle tradizioni

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Ravenna Conferenza pubblica "Il diritto tra natura e ragione " Questa sera alle 20.45, presso la Sala "Don Giovanni Min-zoni" del Seminario Arcivescovile di Ravenna, si terrà la conferenza, tenuta da Padre Giovanni Cavalcoli, "Il Diritto tra natura e ragione. Riflessioni sul discorso di Benedetto XVI al Parlamento Tedesco". L'iniziativa è organizzata dall'Unione Giuristi Cattolici Italiani, Sezione di Ravenna.

Piangipane Live al Socjale il Bermuda Acoustic Trio Domani sera, per i concerti del Socjale di Piangipane, è il turno di un trio affermato anche in Europa nato da alcuni componenti del gruppo di Pierangelo Bertoli. Sul palco, dalle 21, saliranno i Bermuda Acoustic Trio. La formazione è composta da Giorgio Buttazzo, chitarra e voce, Gabriele Monti, chitarra e voce, Andrea Alessi al basso elettrico.

Lido Adriano Al Cisim danza dalla Sardegna Domani sera, alle 21, al Cisim di Lido Adria-no Cada Die Teatro presenta lo spettacolo "Laribiancos", show nato dalle suggestioni delle opere dello scrittore sardo Francesco Masala. A seguire interventi musicali di giovani rapper della scena sarda.

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Classiari i 100 custodi delle tradizioni

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uesta. sera debutta il nuovo comitato cittadino SAN PIETRO IN VINCOLI "Pronti ad ascoltare tutti i residenti" Già pronto un fitto calendario di iniziative

uesta sera, alle 20.30, è in pro-gramma nella se-de dell'ufficio de-

centr i San Pietro in Vin-coli la prima assemblea pubblica del neo eletto co-mitato cittadino, alla quale parteciperà l'assessore al Decentramento Valentina Morigi.

Del comitato cittadino fanno parte nove compo-nenti tra i quali Elvia Min-ghetti, presidente, Giovanni Assirelli, vicepresidente, Eri-ca Casadei, segretaria, Cristi-na Palazzi, tesoriere. "Sono molto contenta — dichiara l'assessore Morigi — di pren-dere parte a questo debutto. Il nuovo comitato cittadino, scaturito dalle elezioni del 14 e 15 gennaio scorsi, è composto da persone molto motivate, in prevalenza gio-

vani tra i 25 e i 40 anni, che sono certa sapranno operare proficuamente a favore della comunità. Anche se nella prima tornata elettorale non si era raggiunto un numero sufficiente di candidati, alla seconda la partecipazione è stata molto buona. Hanno concorso 13 candidati, per nove componenti eleggibili. Già nell'assemblea di questa sera saranno presentante al-cune iniziative molto belle, messe in campo nell'arco di appena un mese e mezzo e che rientrano nell'accordo quadro di compartecipazio-ne tra Comune e comitato cittadino che la giunta ha approvato proprio martedì scorso".

Pronta al debutto pubbli-co anche la neo presidente Elvia Minghetti: "Questa sera ci presentiamo ai nostri con-

cittadini, la nostra priorità -afferma - è ascoltare il citta-dino, essere il suo punto di riferimento".

Il calendario di eventi messo a punto finora preve-de per il 15 aprile una gara di cani da tartufo, arricchita da lotteria e iniziative di ani-mazione, nei giardini pub-blici e nella piastra adiacen-te, stessa sede nella quale si svolgerà, il 17 luglio, la "Se-rata bambini e anziani". Il 7 ottobre sarà la volta di "Un giorno in divisa", giornata dedicata al tema della sicu-rezza, con il coinvolgimento delle forze dell'ordine e dei vigili del fuoco, nella piazza Foro Boario, mentre 1'8 di-cembre ci sarà la festa del-l'accensione dell'albero di Natale, con il coinvolgimen-to delle scuole del territorio, nei giardini pubblici.

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SETTIMANA CONTRO IL NAIS MO

Il messaggio del sindaco "I bimbi nati in Italia sono italiani" "Anche Ravenna, come le altre città italiane - afferma il Sindaco Matteucci in una nota - sarà coinvolta in una serie di iniziative per dire di no al razzismo. Lo scopo di tutto questo è chiaro: porre all'attenzione dei cittadini il tema del riconoscimento dei diritti inviolabili delle persone, di quell'uguaglianza dei cittadini davanti alla legge 'senza di-stinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opi-nioni politiche, di condizioni personali e sociali' che è uno dei principi fondanti della nostra Costituzione. Ritengo particolarmente importante il coinvolgimento in queste i-niziative delle scuole e del mondo dello sport: perché i giovani sono testimoniai importanti in questa battaglia per contrastare pregiudizi e luoghi comuni che creano terreno fertile per i razzismi. Anche in questa occasione riconfer-mo che sarebbe giusto riconoscere che tutti i bambini nati in Italia sono italiani. Il mio augurio è che il Parlamento ap-provi una legge che vada in questa direzione".

La catena umana contro il razzismo e la fiaccolata contro le ma

Giardini Speyer Una catena umana contro il razzismo

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Studenti e cittadini ma-nifestano contro il raz-zismo e in ricordo del-le vittime della mafia.

In occasione della giornata Mondiale Contro il Razzismo, anniversario della strage di Sharpeville in Sud Africa, dove il 21 marzo 1960 la polizia sparò sui manifestanti ucci-dendo 69 cittadini neri in pro-testa contro il regime dell'a-partheid - ieri mattina si è svolta una manifestazione nell'area verde dei Giardini Speyer e della Basilica di S.Giovanni. Qui studenti, im-migrati, docenti e tanti citta-dini hanno formato una cate-na umana, un gesto dal forte valore simbolico con un alto impatto comunicativo contro tutti i razzismi. Hanno parte-cipato giovani, studenti, do-centi del Liceo artistico, Iti, Callegari, Olivetti, Classico, rappresentanti di comunità straniere e tanti cittadini, tutti con indosso la maglietta con la scritta "No ai Razzismi". Sempre ieri, ma a partire dalle 18, in occasione della Giorna-ta nazionale in ricordo delle vittime di mafia, Ravenna ha ospitato un eterogeneo corteo (al quale ha preso parte anche il sindaco Matteucci) che ha

IL TORNEO

Un calcio al razzismo Nell'ambito della Settima-na contro il razzismo il Comune organizza "Un calcio al razzismo", h' tor-neo multietnico di calcio a 11 che si terrà il 22, 23 e 25 marzo al campo spor-tivo Endas M. Monti in via Gulli. Il Torneo multietnico nasce dall'idea di costrui-re un momento sportivo veramente funzionale al-l'integrazione, alla condi-visione e alla conoscenza tra vecchi e nuovi cittadi-ni residenti nel territorio ravennate tenendo pre-sente che lo sport, e spe-cialmente il calcio, è un veicolo che unisce e che favorisce le relazioni u-mane e la convivenza so-ciale del territorio. Il tor-neo multietnico si svilup-perà nell'arco di 3 giorna-te. In particolare, que-st'oggi, a partire dalle 19.15 si incontreranno le formazioni di Noi giallo-rossi - ex calciatori del Ravenna calcio e la rap-presentativa dell'Albania. Domani, sempre alla stes-sa ora si affronteranno le rappresentative della Tu-nisia e del Senegal; a se-guire, alle 20.15 circa, si incontreranno le forma-zioni del Comune di Ra-venna e del Progetto SPRAR (progetto di ac-coglienza gestito dal Co-mune che ospita richie-denti asilo e rifugiati). Domenica 25 marzo, alle 10 ultima partita di quali-ficazione tra la Romania e la Nigeria. Poi, dalle 14, si disputeranno le semifinali e la finale del torneo.

MANIFESTAZIONI Nella mattinata di ieri il gesto simbolico di studenti, docenti, cittadini e immigrati In serata fiaccolata in memoria delle vittime della mafia

Giardini Speyer Una catena umana contro il razzismo

permesso a tutti i partecipanti di stringersi insieme nel ricor-do di chi è caduto vittima du-rante la sua battaglia contro le associazioni criminali. La fiac-colata, partita alle 18 da Piaz-za Baracca si è conclusa in Piazza del Popolo in un susse-guirsi di musica, immagini e letture che hanno aiutato a comprendere meglio ciò che è

accaduto e fare così in modo - si legge in una nota del Gruppo dello Zuccherificio, che ha organizzato l'evento -che tutto ciò non si ripeta. L'intero percorso è stato ac-compagnato dal fuoco delle fiaccole, donate al punto di in-contro, che hanno permesso "di illuminare i passi dei par-tecipanti verso la giustizia".

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FOSSO GHIAIA VIA A PRIMAVERA SLOW E GREEN DAYS EVENTI IN PINETA E AL PARCO PRIMO MAGGIO

Apre il Centro visite Cubo Magico Bevanella Sabato 24 marzo alle 11, all'interno della giornata inaugurale della Primavera Slow e dei Green Days che si svolge nella pineta di Classe-Parco Primo Maggio a Fosso Ghiaia, verrà inaugurato ufficialmente il Centro Visite Cubo Magico Bevanella. Si tratta di un nuovo impor-tantissimo punto strategico nel Delta del Po. La Bevanella rappresenta infatti il baricentro di un sistema che comprende aree di eccezionale suggestione e valenza ambientale (Ortazzo, Ortazzino, foce del Beva-no). Il centro visite sorge all'interno del fabbricato che fungeva da casa di guardia dell'impianto "Idrovora Bevanella" in fondo a via Ca-nale Pergani, traversa di via dei Lombardi a Fosso Ghiaia. Nei mesi scorsi si sono realizzati i lavori di ristrutturazione dell'edificio, al fine di permetterne l'apertura. Il Centro Visite è una struttura accogliente e funzionale, circondata da una bella area verde vicinissima alla storica Pineta di Classe e al fiume Bevano. All'interno della struttura trova sede il Cubo Magico: un museo interattivo che, attraverso tecnologie multimediali, porterà il visitatore in suoli formati da sabbie e dune, verso la conoscenza dell'evoluzione geologica del territorio e verso l'apprendimento del funzionamento dell'Idrovora stessa. Inoltre, il nuovo percorso ciclopedonale tra la Pineta di Classe e la Bevanella, che andrà ad "allacciarsi" con i percorsi già esistenti, sarà una nuova importante via ciclopedonale che collegherà Ravenna con Cervia.

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Le imprese familiari? In Italia 90% CONVEGNO "Generano 1'80% del Pil e il 75% dell'occupazione". Il delicato momento del cambio generazionale

Come affrontare e gestire, nelle imprese familiari, il delicato momento del ri-cambio generazionale?

Quali le strategie e le possibili solu-zioni? E' stato questo il tema al centro del convegno organizzato da Banca di Romagna in collaborazione con The European House/Ambrosetti, Gruppo Piccola Industria - c'era il presidente Paolo Zama (nella foto) e Giovani Imprenditori di Confindustria Ravenna.

"Il passaggio di testimone in azien-da è un tema difficile e va ponderato - ha detto Francesco Pinoni, direttore Banca di Romagna -. Si può affrontare il cambiamento grazie ai valori della coesione sociale e della forza di ap-partenenza che caratterizzano il no-stro sistema produttivo".

Sono all'incirca 1'80-90% le imprese italiane di natura familiare, e questa tipologia di aziende genera 1'80% del Pil e il 75% dell'occupazione nel Pae-se."Nelle imprese familiari - ha spie-gato Luca Petoletti, partner di The Eu-ropean House/Ambrosetti e respon-sabile dell'area 'Famiglia-Impresa' - si trovano a dover convivere due ambiti che vanno in direzioni opposte. Da un lato la famiglia che è il luogo degli affetti, della protezione e della solida-rietà e quindi dell'uguaglianza, dal-l'altro l'impresa, sede del rischio, della competizione, della meritocrazia, in una parola delle differenze".

La coesistenza diventa più difficile con il trascorrere del tempo che fa e-mergere criticità crescenti per l'au-mento del numero dei membri della famiglia, il diluirsi dei legami di san-gue, i mutati atteggiamenti nei con-fronti dell'azienda e l'entrata in gioco

In Banca di Romagna molti imprenditori all'incontro con Francesco Pinoni, Paolo Zama e Luca Petoletti

di nuovi bisogni ed aspettative. "Le imprese familiari che adottano

soluzioni concrete in tema di gover-nance familiare ed aziendale hanno performance e solidità superiori - ha aggiunto Petoletti -. Non c'è uno stan-dard nella gestione del cambio gene-razionale, ma va seguita la logica dell'abito su misura, evitando errori frequenti come il non rispettare le vo-cazioni e le competenze, o il forzare i membri della famiglia a occupare ruoli rilevanti in azienda".

Se le criticità vengono risolte, l'im-presa familiare è un modello vincen-te.

"Il problema - ha concluso Petoletti - non è soltanto la successione, ma l'ottimizzazione della convivenza e la preparazione della continuità. Servo-no condizioni chiare per l'ingresso e la carriera dei familiari. E' necessario preparare nel tempo un insieme di re-gole, conoscenze, competenze, criteri e modalità di funzionamento che vanno resi espliciti in modo che pos-sano diventare abitudine per tutti i membri della famiglia. Le soluzioni devono essere flessibili e aggiornabili tempestivamente davanti ai cambia-menti nelle dinamiche familiari ed a-ziendali".

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"La movida in spiaggia non si tocca" ASCOM VS SALIMBEN I Entro il 27 marzo le categorie dovranno presentare il loro parere sul nuovo regolamento

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N on è passata inosservata la proposta di Nevio Salim-beni di Cna Turismo sulla possibilità di aprire la

spiaggia una sera alla settimana per gli stabilimenti balneari. Il tema riapre una ferita -evidentemente ancora aperta -per la città, ma in-tanto l'ammini-strazione comu-nale ha richiesto il parare alle asso-ciazioni di categoria per la modifica dell'ordinanza sulla tutela dell'inqui-namento acustico in spiaggia. Così entro martedì 27 marzo le associa-zioni dovranno presentare il loro pa-rere, per poi riconvocare il tavolo di concertazione nei mimi giorni di a-

prile. Di fatto la proposta del regolamento degli orari di apertura dei pubblici e-sercizi e degli stabilimenti balneari riprende in linea di massima il testo dello scorso anno, unica novità è l'a-pertura della cucina in spiaggia fino alle 21, mentre sono confermate le sei serate di apertura del periodo e-stivo. Ascom in una lettera al consi-glio direttivo scrive: "Tutti i parteci-panti al tavolo di concertazione han-no ribadito che simili questioni sono di esclusiva competenza dei livelli amministrativi locali e non possono essere decise dal Governo centrale". Poi nella missiva si fa riferimento alla proposta dell'ex assessore al turismo Salimbeni:"Registriamo con stupore e disappunto le dichiarazioni del re-sponsabile provinciale Cna Turismo, Nevio Salimbeni, il quale propone un'ulteriore apertura degli stabili-menti, ovvero una serata infrasetti-manale a scelta dal lunedì al giovedì. Ora, tale proposta estemporanea, e-stranea al dialogo costruttivo in cor-so fra l'amministrazione e le associa-zioni cervesi, ci lascia molto perplessi sia per il metodo che per il contenu-to, che è fra l'altro tecnicamente non

accoglibile da parte dell'amministra-zione poichè l'ordinanza, in tal caso, dovrebbe prevedere l'apertura con-tinuativa di tutte le serate". Insomma una proposta, quella di Sa-limbeni, che sembra non essere stata

recepita di buon grado da Ascom, ma anche dal-l'amministrazio - ne comunale che, nel tavolo di con-certazione era rappresentata

dall'assessore Michele de Pascale e Luca Coffari. Inoltre nella bozza del regolamento il tavolo di concertazio-ne sta cercando di lavorare per inse-rire e, in questo modo, regolamenta-re, la figura del vocalist in spiaggia.

Anna Budini

Rimangono sei serate e le cucine dei bagni potranno restare aperte fino alle 21

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"La movidai,nspiaggiarnoni,tocca7

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CERVIA "La moli& in spia la non si tocca"

Centenario A Milano sbarca il progetto "Galileo wi-fi" CERVIA Si è svolta martedì all'Urban Center di Milano, la presentazione del progetto "Galileo", che mette in rete i 9 chilometri di spiaggia cervese. L'ini-ziativa faceva parte del programma del Centenario di Milano Marittima, inaugurato nella città meneghina. La più estesa rete wi-fi della riviera adria-tica è frutto della collaborazione tra Acantho, Cooperativa bagnini, Hera e Comune. La wi-fi zone è stata realiz-zata attraverso 80 hot spot, posizionati negli stabilimenti balneari, collegati alla rete a fibra ottica Acantho tramite i cavidotti dell'illuminazione pubblica. Il presidente della Cooperativa, Danilo Piraccini, ha illustrato ai presenti il funzionamento del sistema, partendo dai risultati dell'anno 2011. Durante la scorsa estate, infatti, questa inno-vazione ha ottenuto una media di 2.349 navigatori al mese. Sono state effettuate 9.396 registrazioni, con 66.844 ore di servizio erogate ed una durata media dei collegamenti pari a 24 minuti. In totale sono state distri-buite 11.284 card. Il progetto esordisce con 700 utenti in più rispetto alle a-spettative iniziali. "Dedichiamo la rete a fibre ottiche più lunga della riviera al Centenario - spiega Piraccini - Ab-biamo fatto di tutto perché venisse completata, proprio in occasione dei festeggiamenti dedicati al secolo di Milano Marittima".

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AJ E LIBERALI NEL CI N FROSINISTRA

I:AGIT‘ZIONE DELLE ANIME

CHI I I SALVATI I I

raccoglie quello che si è seminato. Per ra-

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anche convinzioni antiche di una parte della sua dirigenza ---- sul tenia della riforma del-la legislazione del lavoro il Pd ha lasciato convivere al suo interno posizioni molto diverse, l'anima di i)amiano e l'anima di Ichino, per ricor-darne gli esponenti più noti. Come l'asino di Buridano, tra queste anime non ha mai de-riso e le ha lasciate polemiz-zare al suo interno. Quando è stato al governo ha sempre evitato di porre il tema sul tappeto nei suoi aspetti più. ostici. Quando al governo era Berlusconi, questi si è ben guardato dall'affrontare il problema: in altre faccen-de affaccendato, egli ha se-guito la sua ben nota strate-gia di galleggiamento e quie-to vivere. Ad affrontare i:i to-ro per le corna c'è voluto Monti, e ora. il Pd è nei guai.

Questo è un brutto mo-mento per fare da» riforma della legislazione del lavoro. Ciò che veramente incide sul-le condizioni di benessere dei lavoratori quelli che già sono occupati e quelli che vogliono entrare nel mercato — sono i livelli e la dinamica dell'occupazione, della domanda di lavoro: quando questi sono sostenu-ti, ci saranno assunzioni rtla'S-sicee, licenziamenti scarsi, e i licenziati in un'azienda tro-veranno facilmente lavoro in un'altra: l'articolo r8 interes-sa allora a ben pochi. Le cose stanno in modo diverso quando l'occupazione è scar-sa e la domanda di lavoro è fiacca, se non addirittura in regresso. È la situazione at-Male e temo che sarà desti-nata a durale per molto tem-po, perché una ripresa eco-nomica non è in vista. fil que-sta situazione ciò che influi-sce sul benessere dei lavora-tori sono le garanzie dì soste-gno del reddito nei caso non si trovasse o si perdesse il la-voro: è questo che interessa, assai più dell'articolo 18. Qui però ci si scontra con il se-

condo motivo che rende il momento poco adatto alla ri-forma: la scarsità di risorse fi-nanziarie disponibili per un ridisegno robusto degli am-mortizzatori sociali.

Mai momenti per riforma-re spesso non si scelgono, si verificano, e bisogna coglier-li al volo. Di una riforma che aggiornasse la nostra obsole-ta disciplina avevamo un grande bisogno: non solo perché ce la chiedono l'Euro-pa e i mercati, ma per le ini-quità e gli ostacoli allo svilup-po che essa contiene. cen-trodestra e il centrosinistra che abbiamo conosciuto non l'avrebbero mai fatta e, se ri-manessero gli stessi, mai la farebbero in futuro: bene hanno dunque fatto Monti e Potrero a proporla. La rifor-ma è solo abbozzata. Alcune misure mi convincono, alte meno. Oltretutto non si trat-ta di un testo definitivo ed è probabile (anzi, sperabile) che il Parlamento lo discuta a fondo e dunque alcune mi-sure vengano riformulate. E qui, forse, il Pd può recupera-re in externis quella credibi-lità che le sue incertezze han-no sinora appannato. Può far-lo, però, solo se l'asino di Bu-ridano decide a quàle muc-chio di fieno rivolgersi, se a quello riformista o a quello della conservazione sindaca-. le: concentrarsi sull'articolo 1.8 e definire la sua riforma come «pericolosa e confa- sa», come ha fatto D'Alema, non è un buon segno. Così come non lo è avanzare l'ar-gomento della sacralità della concertazione. La concerta-zione all'italiana è stata una fase della nostra storia recen-te, motivata da circostanze eccezionali e ci voleva un go-verno frutto anch'esso dr cir-costanze eccezionali per riba-dire un principio costituzio-nale ovvio: che il governo ascolta e discute con i rap-presentanti degli interessi ---- e questo governo ha ascol-tato e discusso —, ma poi propone al Periamento un te-sto legislativo. E il Parlamen-to decide.

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Le sentenze La Cassazione

La parità dei '93 con il settore privato e la deroga (necessaria)

ROMA Alcune sentenze della Cassazione hanno sancito la piena applicabilità dell'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori ai dipendenti pubblici, a cominciare dagli statali.

Sono decisioni che hanno specificato addirittura le casistiche per quanto riguarda il risarcimento del danno subito dal lavoratore e hanno stabilito in alcuni casi il reintegro degli impiegati. Queste decisioni adesso rischiano di trasformarsi in un boomerang per i lavoratori statali perché costituiscono una giurisprudenza dei supremi giudici difficile da bypassare circa. l'applicabilità dell'articolo 18 (e quindi anche delle sue successive modifiche) nel comparto pubblico. Naturalmente, le decisioni della Cassazione non sono altro che una conseguenza dei

cambiamenti avvenuti via via nella natura giuridica del rapporto di lavoro tra lo Stato e i suoi dipendenti. Un tempo regolato dal diritto amministrativo e quindi tutelato dalla relativa giurisdizione fatta di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato. E poi trasformatosi, ma sono passati già vent'anni(nel 19.93) in un contratto di tipo del tutto privato. Una trasformazione «codificata» nel Testo unico sulla Pubblica amministrazione del 2001 che ha integralmente recepito al suo interno la legge 300 del 1970, cioè lo Statuto dei lavoratori, compreso l'articolo 18. Di qui la valutazione (li un inevitabile impatto delle modifiche volute dal governo Monti, anche sui pubblici dipendenti. Per evitare l'applicazione delle modifiche relative ai licenziamenti individuali per motivi. economici e disciplinari sarà necessario quanto meno scrivere una nuova norma

che «tenga conto della specificità del lavoro nella pubblica amministrazione», affermavano ieri al dipartimento diretto da Filippo Patroni Gtiffi. Sarà insomma necessaria una deroga esplicita, anche perché nessuno può contestare che oltre alle aziende e industrie private se c'è un settore del Paese che ha bisogno di ristrutturazioni è proprio il settore pubblico. Se i sindacati imporranno una deroga per gli statali, però, quella norma difficilmente eviterà di incorrere in una sospetta illegittimità in base al principio di uguaglianza tra i cittadini sancito dall'articolo 3 della Costituzione. Anzi, quella deroga potrebbe vanificare le nuove modifiche facendole saltare del tutto anche per i dipendenti privati.

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Il governo: nessuna modifica per gli statali Giallo sulla riforma dei licenziamenti nel pubblico, poi Fornero chiarisce. Più vicina la delega

ROMA — «Sì». «Forse». Alla fine «no». Al termine di una giornata in altalena, il ministe-ro del Lavoro, guidato da Elsa Fornero, ha sciolto i dubbi cir-ca l'applicazione delle modifi-che all'articolo 1.8 contenute nella riforma del mercato del lavoro: «Non riguarderanno gli statali», ha precisato. «Non a caso al tavolo non partecipa il ministro della Funzione pub-blica, Patroni Griffi»,

La prima risposta alla do-manda se le nuove norme sui licenziamenti individuali sen-za giusta causa e senza giustifi-cato motivo fossero applicabili anche ai dipendenti pubblici (cioè a statali, dipendenti di en-ti locali, in tutto tre milioni e quattrocento mila lavoratori, pari al 5,7% della popolazio-ne), è venuta dal dipartimento della Funzione pubblica, Ed è stata un «sì». Ufficiosa la moti-vazione; anche ai dipendenti

dello Stato si applica lo Statuto dei lavoratori e, dunque, le sue modifiche. Una valutazione ba-sata sulla natura privatistica del rapporto di lavoro (stabili-ta nel 1993) e soprattutto sul fatto che il Testo unico sulla. Pubblica amministrazione del 2ooi ha integralmente recepi-to la legge 300 del i 970, cioè lo Statuto dei lavoratori, compre-so l'articolo 18.

Prima ancora che questa te-si emergesse, la sola ipotesi di un'estensione delle novità sul-l'articolo 18 ai pubblici dipen-denti aveva scatenato un puti-ferio. Sia pure con accenni di-versi, tutti e tre i leader sinda-cali di Cgil, Cisl e Uil avevano escluso tale possibilità. «La ri-forma dell'articolo 18 non po-trà essere applicata al settore pubblico», aveva detto la segre-taria generale della CgiL Susan-na Camusso. «L'articolo 18 non è facilmente estendibile ai

lavoratori del pubblico impie-go», aveva dichiarato, da parte sua, il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti. «Se il go-verno ha deciso di cambiarla o di innovarla — aveva aggiunto ---- noi non ne sappiamo nulla. Non siamo stati informati né

in forma scritta né in forma orale».

Imbarazzato («Non mi risul-ta»), il leader della Cisl, Raffae-le Bonanni, tra i più impegnati nella mediazione con il gover-no, ma la cui base di iscritti è in gran parte proprio nel pub-

blico impiego. A Bonanni sem-brava di «ricordare Che la For-nero disse all'inizio di questa storia che il pubblico impiego non era coinvolto». Solo a que-sto punto, nel tardo pomerig-gio, il dicastero retto da Filip-po Patroni Griffi ha diramato

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una precisazione per dire che l'effetto sugli statali sarebbe stato valutato solo dopo la messa a punto definitiva della. modifica della norma sui licen-ziamenti economici individua-li. Una dichiarazione che non ha fatto altro che accrescere l'ansia dei sindacati, almeno fi-no alla precisazione di Fornero che ha escluso l'applicabilità delle norme al pubblico impie-go. Anche se resta il dubbio che tale esclusione debba esse-re esplicitata nel testo.

Ma non è questo l'unico no-do da sciogliere nella riforma. C'è infatti la scelta della forma dell'intervento: decreto legge o legge delega. Mai infatti co-me in questo caso la forma è sostanza, con un coinvolgi-mento più o meno ampio del Parlamento nella decisione. Sta prendendo sempre più cor-po l'ipotesi di ricorrere a un provvedimento unico, attraver-so un disegno di legge di dele-ga che amplierebbe quella già

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aperta dal ministro Trernonti sugli ammortizzatori sociali, in modo da estenderla a tutte le altre modifiche: articolo 18 compreso. Un pacchetto così complesso potrebbe però non essere pronto entro domani, 'ul-timo giorno utile prima della partenza del premier per la Ci-na. Quanto ai contenuti sono ancora in gioco la cassa inte-grazione per le piccole impre-se, la transizione per la mobili-tà e la flessibilità in entrata. Mentre è ormai sicuro che per le imprese sotto i 15 dipenden-ti le norme non cambiano: re-sta invariata la nullità dei licen-ziamenti discriminatori con la disposizione del reintegro da parte del giudice del lavoro. Negli altri casi, se il licenzia-- mento é illegittimo, il datore di lavoro sceglie tra reintegro e indennizzo, ma di sole 1.5 mensilità.

M.Antonletta Calabrò twitter4rnaria_mcalubro

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Prende quota l'ipotesi che la riforma del mercato del lavoro venga approvata con un disegno di legge delega. Da questo dipenderà anche il coinvolgimento delle Camere

Non era chiaro se la riforma riguardasse anche il settore pubblico. Alla fine della giornata il ministro Elsa Fornero ha chiarito, escludendo l'ipotesi

Llpotesi delega

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Domani dovrebbe essere l'ultimo giorno utile per chiudere la partita della riforma prima del viaggio del premier, Mario Monti, in Cina

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A questo punto resta da soppesare la posizione del Pd in Parlamento dopo che la Cgil ha mostrato di voler combattere contro la riforma

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Linizladva

Lavoro, tasse e Im Le 10 proposte legiste

MILANO La campagna elettorale per le amministrative, per la Lega, coinciderà con una campagna per la. raccolta di firme. Ieri mattina una delegazione del Carroccio guidata da Umberto Bossi ha depositato in Cassazione dieci proposte di legge di iniziativa popolare, che si aggiungono a quella già depositata sulla riforma delle pensioni. Nel dettaglio, le proposte saranno illustrate la settimana prossima, ma i titoli sono già noti. Separazione tra credito produttivo e attività finanziaria speculativa, Tfr in busta paga, abolizione del sostituto d'imposta, autonomia finanziaria di Comuni, delle Province e Regioni (stop alla tesoreria unica), attribuzione dell'Imu ai Comuni escludendo la prima casa, no ai soggiorni obbligati fuori dalle Regioni di provenienza, tutela. della sovranità popolare, trasformazione in senso federale dello Stato, federalismo fiscale portuale, interventi a favore dell'agricoltura.

RIPRODUZIOIE P:SER

Carroccio Umberto Bossi, 70 anni, leader della Lega ed ex ministro delle Riforme

Pagina 8 Cullima offerta

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Dietro le quinte I veltroniani alla Fornero: «Siamo con te», Binc i: «No, con i lavoratori»

ROMA .----. «Così non reggiamo»: è pre-occupato, il segretario del Pd. E sospetto-so. Non ha capito a che gioco stia giocan-do il governo: «Vogliono lo scalpo del -- l'articolo 18 per mettere all'angolo la Cgil? O siamo noi l'obiettivo?».

Già, i vertici del Partito democratico temono di essere loro stessi il bersaglio di questa operazione. Sono convinti che si stia puntando a neutralizzare il Pd e a consegnarlo alla logica della grande coa-lizione chiudendogli ogni spazio di agibilità politica. Per questa ragione Massimo D'Alema usa parole dure, per questo motivo Rosy Bindi non esclude che il partito possa scendere in piazza con la Cgil: «Noi siamo sempre al fianco dei lavoratori».

La verità è che il Pd rischia di spaccar-si: ieri, alla Camera, metà gruppo era. contrario alla riforma. E tra questi anche parlamentari moderati, come i «france-schiniani» Antonello Giacomelli. e Save-rio Garofani. Del resto lo stesso capo-gruppo Dario Franceschini è più che per-plesso nei confronti di questa riforma. Non è sicuramente il caso di Veltroni. Il suo plenipotenziario Walter Vermi, in Transatlantico, ieri pomeriggio ha accol-to con queste parole il ministro Fornero: «Noi siamo con te». E nemmeno la mino-ranza dei Modern i o il responsabile del Welfare Beppe Fioroni e il vicesegretario Enrico Letta hanno dei problemi su que-sta riforma. Ma il resto del partito è in subbuglio.

Al telefono con Mario Monti, Bersani ha insistito su una modifica dell'articolo 18: se i motivi economici dei licenzia-. menti sono fraudolenti il lavoratore può rivolgersi al giudice che deciderà per

Ex premier Massimo D'Alerna, 62 anni

reintegro o .l'indennizzo. In cambio il Pd offriva al presidente del Consiglio la pos-sibilità di blindare il testo, anche con un decreto. Ma il governo ancora ieri sera non si spostava di un millimetro. Anzi. Il ministro Fornero ha cercato di convin-cere i deputati del Pd. Prima impietosen-doli: «Lo vedete che ha fatto Diliberto? Ha abbracciato una donna con una ma-glietta su cui campeggiava la scritta: For-neroal cimitero». Poi cercando di farli ragionare su un altro aspetto: «Non do-vete focalizzarvi sull'articolo 18, dovete pubblicizzare tutte le cose che vanno be-ne anche a voi e su cui invece il centrode-stra è contrario».

Se l'ipotesi del ritocco della norma. che modifica l'articolo 18 è impossibile, come pare, al Pd resta solo un'altra linea Maginot su cui assestarsi. Ossia quella

di rinviare i nodi di questa riforma del mercato del lavoro a una legge delega, in modo da mandare per le lunghe tutta la vicenda ed evitare di andare alle ele-zioni con un provvedimento impopola-re. Anche perché i sondaggi, dopo che si è aperto il caso dell'articolo 18, non so-no poi così favorevoli. Infatti il 6o per cento degli elettori del Partito democrati-co è contrario a questa modifica. Bersa-ni, quindi, è sulle spine: «Non posso con-cludere la mia vita dando la monetizza-zione del lavoro, per me è una cosa in-concepibile». E di nuovo, in serata, pri-ma di andare a Porta a Porta, nella men-te del segretario si affollavano i sospetti: «A che gioco sta giocando il governo? Ci vogliono dividere? Vogliono che rompia-mo con la Cgil e con le forze alla nostra sinistra? Io stimo Monti, e lo giudico una persona perbene, ma il presidente del Consiglio ci deve dare una dimostra-zione del fatto che da parte dell'esecuti-vo non ci sono retropensieri».

Non è una situazione facile, quella del segretario del Partito democratico. An-che perché all'interno del Pd comincia-no a levarsi le critiche per come il leader ha gestito questa trattativa: «Prima ave-va dato il via libera nel corso del vertice con gli altri segretari, poi ha fatto retro-marcia». E qualche veltroniano mette in discussione un altro aspetto di questa vi-cenda: «Il segretario l'ha fatta troppo fa-cile e ci ha fatto pensare che Susanna Ca -- musso avrebbe detto di sì». Ed effettiva-mente Bersani una decina di giorni fa era riuscito a convincere la segretaria della Cgil ad addivenire a più miti consi-gli. Poi una consultazione interna con le Camere del Lavoro, i sindacati più forti (pensionati, scuola, ecc.) aveva fatto re-gistrare la svolta di Camusso. I «no» alla riforma dell'articolo 18 erano la maggio-ranza, troppi per non prenderli in consi-derazione. Bersani a quel punto ha spera-to in Monti. Non c'è stato niente da fare. E ora al leader del Pd non resta che dire ai fedelissimi: «Non posso essere io il se - gmtario che cancella la concertazione ed emargina la Cgil».

Maria Teresa Meli cr, !RIPRODUZIONE RSERVATA

I timori dei leader «Così non reggiamo» 1-1 1, qualcuno pensa alla piazza con la C

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D'AIenw: b2s ,A3 pericoh>so e confuso

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Il Pd chiede modifiche a Monti D'Alema: testo pericoloso e confuso Bersani: non si può dire prendere o lasciare. Elettori in rivolta sul web

ROMA «Attenzione, Mon- tinon può dire al Pd di prende-re o lasciare. Non si può fare_ Non lo ha mai fatto e io credo che non lo farà».

Alle nove e trenta della sera, in diretta da Porta a Porta, un Pier Luigi Bersani bellicoso co-me mai prima scandisce il suo ultimatum sull'articolo 18. Il leader del Pd chiede al governo di «correggere» il testo guar-dando al modello tedesco e quando Bruno Vespa gli doman-da se i democratici voteranno contro, qualora il premier do-vesse tirare dritto, il segretario gioca il tutto per tutto: «Mi so-no spiegato? Prendere o lascia-re no, noi non ci stiamo. Votere-mo quando saremo convinti».

E il finale di una giornata te-sissima, scandita dal rullar dei tamburi degli elettori che sul web riversano paura e rabbia e vogliono che Bersani stacchi «la spina» al governo. E lui., da-gli schermi di Rair, prova a pla-care la base: «La pancia deve es-sere tranquilla. Siamo gente so-lida noi, non accetteremo che venga ribaltato il rapporto di forza tra lavoro e impresa». Al tramonto, rompendo il riserbo degli ultimi tempi, al Tg3 Massi-mo D'Alema aveva spostato il suo peso dalla parte della Cgil. Il presidente del Copasir defini-

sce il testo della ritòmìa «peri-coloso e confuso» e chiede che sia «migliorato in Parlamento». E quando Bianca Berlinguer ri-corda all'ex premier che il vice-segretario Enrico Letta e Beppe Fioroni hanno già dato il via li-bera, ID'Alema li ammonisce: «Ai dirigenti del mio partito, specie in passaggi delicati e im-portanti come questo, consiglie-rei maggiore cautela nel rilascia-re dichiarazioni». E altissimo il livello di tensione nel Pd, la for-za di maggioranza che più subi-sce, sulla sua pelle, la forza d'ur-to della rivoluzione in arrivo.

A Montecitorio si votano le li-beralizzazioni, ma si parla di li-cenziamenti. E più d'uno, tra i deputati del Pd, confessa che non riuscirà a «ingoiare il ro-spo». Bersani sa che il partito può spaccarsi in Aula con con-seguenze imprevedibili, ha la-- sciato trapelare irritazione per il metodo di Monti e sfoga (qua-si) pubblicamente la sua delu-sione. Parla in Transatlantico

Tendone li segretario: non morirò dando il via libera alla monetizzazione del lavoro È inconcepibile

con i'ex ministro Cesare Damia-no e non si cura dei cronisti che lo ascoltano: «Non morirò dan-do il via libera alla monetizza-zione del lavoro! Per me è una roba inconcepibile». Il conflitto tra l'ala sinistra che guarda alla Cgil e quella moderata e riformi-sta, più sensibile alle sirene del governo dei tecnici, appare dif-ficilmente sanabile. I deputa-ti-operai Lucia Codureili e Anto-nio Boccuzzi annunciano il loro no e il senatore Vincenzo Vita sprona a schierarsi con la Cgil, «costi quel che costi».

Che accadrebbe se il Pd finis-se per dividersi al momento del voto? C'è chi dice che quel gior-no segnerebbe il fallimento del partito ed è per questo che Ber-sani e D'Alerna alzano i toni. D'altronde senza il sostegno del Pd l'esecutivo andrebbe a casa e Rosy Bindi lo dice senza con-cessioni alla diplomazia: «Que-sto governo può andare avanti se rispetta la dignità di tutte le forze che lo sostengono». E quando la Cgil scenderà in piaz-za, è pronta alle barricate la Bin-di, il Pd sarà «al fianco dei lavo-ratori».

il pressing della base è fortis-simo, la pagina Facebook di Ber-sani è zeppa di appelli alla rottu-ra: «Non votate questa vergo-gna!», «Via da questo gover-

scutere». Da Vespa, poi, Bersani ha parlato anche di Viale Mazzi-ni: «Se non si fa la riforma della Rai e vanno avanti io non ci sto comunque».

Nella partita sul lavoro, den-tro il Pd anche le tecnicalità so-no importanti, ma è il merito a disegnare le squadre in campo. Pietro !chino, il senatore che te-orizza la flexicurity, sostiene che Monti abbia attinto al mate-riale programmatico del partito

e sferza i compagni: «Vivere questo progetto di riforma co-me una medicina amara e indi-gesta, da ingerire col naso tap-pato, a me sembra molto fuori luogo». Sul fronte opposto Ste-fano Fassina. chiede che non sia posta la fiducia, per non «esa-sperare ulteriormente il rappor-to con un partito importante che lo sostiene»,

Monlca Guerzoni .1 ■ RODUZIONE RSERVATA

no»... E il segretario, pur con-vinto che la riforma contenga «delle cose buone che vanno preservate», è costretto a forza-re nella speranza di ottenere qualche modifica in extremis: «L'accordo? Se di accordo si. può parlare...». E poiché per il segretario un decreto legge «non esiste in natura». Dario Franceschini chiede che si pro-ceda «con un disegno di legge perché il Parlamento possa di- Pagina 10

I si alla ficagt, ,

due liedi

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Et§tico Letta

«Accordo positivo Non feriamoci m solo all'articolo 18» ROMA Enrico Letta, ti Pd è contrarlo al decreto, giusto? «Non so cosa farà il governo, ma questa è una vicenda in cui il Parlamento non può essere esautorato. Sarebbe un grave errore: non si tratta di un mero passaggio formale». quanto pesa per il Pd il no della Cgil? «E un no che pesa molto, soprattutto per i toni in cui è stato espresso. Avrà conseguenze nella discussione politica». Nel partito c'è chi, come Stefano Fassina, dice che il governo non ha cercato l'accordo. «Non condivido questa impostazione. E un testo che è il frutto di due mesi di serrato negoziato: non si può dire che sia il frutto di un'imposizione. Al go per cento è un accordo molto positivo e condivisibile. Lì c'è il cuore del nostro programma e c'è anche quello che noi non siamo riusciti a fare in questi anni». quanto al restante io per cento? «Il passaggio critico è sull'articolo i8. Due parti su tre funzionano: quelle che riguardano i licenziamenti

discriminatori e disciplinari. E invece da correggere il vero punto debole, quello dei licenziamenti economici. Li bisogna applicare in toto il modello tedesco. L'idea di fondo è che se la procedura di conciliazione individua una sfasatura tra motivi che vengono addotti e la realtà, possa essere prevista

l'alternativa tra reintegro e indennizzo, in modo da evitare un abuso di questa norma. Penso che Monti, Pd, Pdl e 'ferzo polo possano convenire sul fatto che non sarebbe un cedimento, ma buon senso. Comunque noi dobbiamo valorizzare quel 90 per cento positivo. Come ha detto Napolitano, non fermiamoci solo sull'articolo 18». Si aggraverà la tensione sociale? »Rispetto a questo rischio il governo ha una sola strada: quella di varare dei provvedimenti che gli italiani percepiscano come un miglioramento delle loro condizioni di vita, Non bastano lo spauracchio dell'aumento dello spread o del rischio Grecia per andare avanti, Bisogna dare delle

risposte al Paese che soffre e bisogna favorire l'occupazione giovanile, perché i sessantenni possono anche fare dei sacrifici se sanno che serviranno per i loro figli e nipoti». Ma il Pd non può dire di no al governo. Esatto? «Mettiamola così; noi non possiamo dire di no al governo, ma il governo non può permettersi il nostro no. Ciò detto, io credo che l'approdo finale del Pd non possa che essere il "sì" a questa operazione. Ma è evidente che un sostegno obtorto collo avrà conseguenze sul futuro». ll Pd si dividerà? «Siamo a un passaggio cruciale per il Pd, perché siamo di fronte a scelte riformiste che dobbiamo fare senza il fantasma di Berlusconi davanti, e quindi valgono i nostri sì e i nostri 11.0».

Ci sarà chi voterà in dissenso? «Senz'altro sarà un passaggio faticoso, ma non dimentichiamo che finora il Pd in ogni fiducia non ha mai perso voti, al contrario del Pdl, e io mi auguro che sia così anche in questo caso». D'Ailearta la invita a una maggiore prudenza. «Mah, è forse la prima volta che mi capita: di solito vengo spinto a minor saggezza e maggiore imprudenza...».

M. T. M. C RIPRODUZ , COE PISERVATA.

L'appello

Pagina 10 Pd intxlifiel

D'AlemA: perit

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Camera governo perde 9 voti, Testo per cancellare la norma azzera commissioni

ROMA Rispetto all'ulti- ma prova, giusto una setti-mana fa sul decreto ambien-te, il governo perde nove vo-ti a favore e vede crescere di una ventina di deputati la pattuglia degli astenuti. Ma, nonostante il clima da am-mutinamento che si respira in Transatlantico nel primo pomeriggio, alla fine la fidu-cia sul decreto legge per le li-beralizzazioni passa alla Ca-mera con 449 sì, 79 no e 2g astenuti. Non è il punto più basso nella storia del gover-no Monti, visto che sul decre-to svuota carceri i sì erano stati ancora meno: 420. Ma è ancora una piccola erosione nel consenso all'esecutivo dei professori. Anche stavol-ta i segnali più chiari del ma-lumore arrivano dal Pdl con sei no, 23 astenuti e 19 assen-ti tra i quali Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti. Mentre nel Pd (nessun no e solo cin-que assenze) non ci sono sta-ti contraccolpi ufficiali dopo il gelo sulla riforma del lavo-ro. Stasera il voto finale che trasformerà il decreto in leg-ge, appena due giorni prima della scadenza dei termini per la conversione. Ma se il risultato appare ormai scon-tato, restano da chiarire due punti.

Il primo è il nodo delle banche, con l'ordine del giorno presentato dalla mag-gioranza che impegna il go-verno a intervenire «in tem-pi rapidi» per cancellare la norma che azzera le commis-sioni sui prestiti e aveva por-- tato alle dimissioni dei verti-ci dell'Abi, l'associazione del-le banche. Per sostenere la causa proprio ieri il presi-dente, Giuseppe Mussari, ha incontrato la Lega, l'Italia dei valori e il viceministro al-l'Economia Vittorio Grilli.

L'ipotesi più accreditata sembra un decreto legge da approvare assieme alla pub-blicazione in Gazzetta uffi-ciale del provvedimento sul-le liberalizzazioni. Un modo per evitare di applicare an-che per un solo giorno l'arti-colo contestato.

Il secondo nodo è la coper-tura di cinque norme del de-creto, e in particolare quella sulla permuta degli immobi-li della pubblica amministra-zione, della quale anche la commissione Bilancio aveva chiesto la soppressione an-che se con una condizione non vincolante. Toccherà for-se allo stesso Grilli o al mini-stro per i Rapporti con il Par-lamento, Piero Giard.a, forni-re le spiegazioni invocate l'al-tro giorno in Aula da Lega e Italia dei valori. Una protesta sterilizzata con la questione di fiducia, che aveva portato il presidente della Camera, Gianfranco Fini, ad accusare il governo di «insensibilità», e con l'intervento successivo di Giorgio N apolitano che aveva chiesto dei chiarimen-

ti e che il 29 incontrerà i rap-presentanti della Lega. La te-si del governo potrebbe esse-- re che si tratta solo di un pro-b ierna tecnico. E questo per-ché la copertura per la per-muta non poteva essere quantificata in anticipo, vi-sto che le pubbliche ammini-strazioni non devono ma possono cedere gli immobi-li, e quindi sarebbe impossi-bile stimare adesso l'eventua-le costo dell'operazione.

Quello delle coperture, pe-rò, rischia di diventare il tal-

lone d'Achille dei pro -vvedimenti del governo. C'è un nuovo caso al Senato, sul decre-to per le semplifi-cazioni fiscali. Il vi-cepresidente della commissione Fi-nanze, Adriano Musi (I3d), dice che il problema ri-guarda. l'Irap e in particolare la «pro-cedura per il rim-borso della quota riferita al costo del lavoro». In ef-fetti i tecnici del servizio Bilancio hanno scritto che, così come é for-mulata, la «dispo-

sizione non appare suscetti-bile di escludere in maniera certa eventuali nuovi o mag-giori oneri».

Proprio durante i lavori su questo decreto il sottosegre-tario all'Economia, Vieri Ce-nani, ha detto che la «possi-bilità di anticipare una mano-vra anticongiunturale sarà certamente affrontata dal go-verno nel prosieguo della di-scussione». Una risposta al-l'appello del presidente della commissione Finanze Mario Baldassarri ('l'erro polo) che gli aveva chiesto di «anticipa-re gli elementi di una mano-vra di sostegno all'economia. reale» con un intervento «non oltre le prossime setti-mane». La soluzione potreb-be essere un'accelerazione su alcune parti della delega fi-scale, attesa per venerdì in Consiglio dei ministri. E in quel caso trovare i soldi per la copertura sarebbe un pro-blema non solo tecnico ma tutto politico,

Lorenzo Salvia isalvia@corriere, it

RIPRODUZIONE RiSERVAIA

Liberalizzazioni, sì alla fiducia Restano due nodi Aperti i casi banche e copertura

12 voti di fiducia

per il governo Monti da quando iniziato il suo n'andato: le prime due risalgono al 17 e 18 novembre 2011, con il record di 281 sì al Senato e 556 alla Camera. L'ultima, ieri, con 449 sì (foto sopra)

9 voti persi

rispetto all'ultima fiducia, il 14 marzo alla Camera, quando il dell ambiente passò con 458 sì, 80 no e 6 astenuti. Ieri 6 no e 23 astensioni sono venute dal Pcil, tra le cui file si contavano anche 19 assenti

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Rapporto Analizzate e schede di dimissioni di 1.475 aziende sanitarie. Interventi al cuore: a Ravenna, Firenze e Avellino i centri più virtuosi

Eccellenze e sastri, ecco a classifica degli ospedali Frattura del femore? Meglio 't Varese. A Palermo record di ricover' i)er gastroenterite

ROMA — In Campania le cli-niche private dichiarano che un numero straordinario dì ne-onati, il 20% contro una media nazionale del 6%, si presenta-no all'appuntamento con la na-scita in posizione fetale sba.- gliata, cioè coni piedi. Così giustificano il troppo frequen-te ricorso ai tagli cesarei, spe-cialità napoletana.

Palermo vanta invece il re-cord di ricoveri per gastroente-rite pediatrica, tipici imbarazzi intestinali dell'infanzia, che ri-chiederebbe soltanto semplici cure domestiche. Il territorio è sguarnito così per banali emer-genze si corre in ospedale, An-cora. Nel Lazio funzionano la bellezza di 26 centri di colici-stectomia endoscopica, con al-trettanti primari. 11 più gran-de, l'Umberto I di Roma, pro-duce 95 interventi l'anno, gli altri arrivano a poche unità. Costi quadrupli in una regione con un deficit miliardario.

Spulciare il «Rapporto sulla valutazione degli esiti», reso accessibile a certe categorie di professionisti d..al ministero della Salute che lo ha finanzia-to, significa anche poter conta-re le mille pecche di una sani-tà fatta di eccellenze e disastri. Non è questo l'obiettivo princi-pale del rapporto consultabile sul web. Regioni, Asi e società. scientifiche possono trarne materia di confronto oltre che stimoli per risalire la china e riorganizzare le attività in per-dita.

Arriverà un catalogo più semplice peri cittadini. Pagi-ne Gialle dove ciascuno potrà verificare al rendimento delle strutture e scegliere con la gui-da del medico dove operarsi.

L'epidemiologo Carlo Perucci che ha curato l'opera presso l'Agenzia per i servizi sanitari Agenas diretta da Fulvio Moi-rano raccomanda di non parla-re «di classifiche, graduatorie e giudizi. E' uno strumento di valutazione a supporto di pro-grammi clinici e organizzativi per il miglioramento, l'effica-cia e l'equità del servizio sani-tario». L'ultima versione pub-blicata su internet riguarda il 2010. Analizzate le schede di dimissione dei malati di 1.475 aziende. Le prestazioni sanita-rie prese come indicatori sono 46. Artroscopia del ginocchio, chirurgia oncologica del pol-mone, tagli cesarei, sostituzio-ne di valvole e hypass.

Si scopre ad esempio che per quanto riguarda l'angiopla-stica entro i8 ore d.all'infarto la situazione è drammatica-mente variabile. A Ravenna, Fi-renze-Careggi, Avellino -Mo-scati (tre citazioni tra tante re-altà virtuose) un paziente ha buone probabilità di essere operato nei tempi. Ad. Aversi, Macerata o Catania serve iiirtu-na perché solo dai 2 ai 5 su i.no non subiscono ritardi. Se proprio ci si deve fratturare il femore è meglio scivolare a Va-rese, dove quasi sempre entro due giorni entri in camera ope-ratoria, che a Frosinone dove l'attesa nel 95% dei casi è più lunga.

Ricoveri impropri per dura-

ta? All'Humanitas per una coli-cistectomia laparoscopica il ri-covero inferiore a 4 giorni è la normalità, in molti centri del Sud un'eccezione. Moirano sicuro che il sistema degli esiti online porterà un migliora.-mento: «I direttori generali che producono dati negativi dovranno per forza tentare il recupero. E anche peri medici sarà uno stimolo». In Usa e in Gran Bretagna la pubblicazio-ne delle performance è una re-altà. consolidata. In Italia il prossimo passo sarà quello di valutare anche l'attività dei chirurghi.

Margherita De Bac [email protected]

n RIPPODUZ:ONE RISERVATA

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di ADRIANA RAZZI

en vengano le valutazioni delle performance .1.3 degli ospedali italiani: aiutano gli operatori a organizzare meglio i servizi e ti cittadino (quando saranno rese pubbliche ai più) a scegliere il centro migliore. Ma le «classifiche» vanno sempre prese con le pinze. Due esempi. Un'attesa troppo lunga per un'ang,ioplastica dopo un infarto (oltre le 48 ore) potrebbe non dipendere solo dall'ospedale, ma anche da. un ritardato ricovero (un familiare che minimizza i sintomi del paziente, per esempio, un medico di base che non si trova: così i tempi si

allungano). Secondo. Se un buon centro, mettiamo di cardiochirurgia o di neurochirurgia rivela una mortalità che riguardai pazienti operati, un pochino più elevata rispetto a un altro buon centro, non è detto che il primo sia peggiore del secondo: può semplicemente voler dire che il primo accetta anche i casi più difficili, quelli con la mortalità più elevata, e abbassa così la sua media di successi. E anche questo il rischio delle classifiche: evitare certi interventi difficili per mantenere alti i punteggi.

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Ecco alcuni esempi di ospedali virtuosi centri sotto la media stabilita dal ministero della Salute. Dati in %

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Cinque Terre Dopo l'alluvione in Liguria cell'ottobre scorso. Gabrielli: risorse limitate

Vemazza, Napolitano co osso «Rifoi tare la Protezione Civile» «La vostra speranza è per me una grande responsabili

VERNAZZA (La Spezia) Nella penombra della chiesa romanica di Santa Margherita. d.'Antiochirt, a Vernazza, da-vanti ai sindaci delle Cinque Terre e della vai di Vara, della Toscana e della Sicilia, i territo-ri devastati dalle alluvioni del-lo scorso autunno, il presid.en-e si è commosso.

Sì era fermato ad ascoltare le richieste di aiuto di vecchi pe-

scatori e di giovani commer-cianti, aveva registrato le «amare parole» (così le ha de-finite) del capo della Protezio-ne Civile Gabrielli sulla scarsi-- tà, per non dire mancanza, di risorse economiche, e alla fine ha sentito il peso di una situa-zione difficilissima. Ai sindaci che lo hanno ringraziato per la sua vicinanza Napolitano ha risposto: «Voi mi avete det-to che riponete in me sperali-

za, ma quella che per voi è una grande speranza per me è una grande responsabilità». Su queste parole la voce del presidente si è rotta in un sin-ghiozzo di commozione. Lacri-me arrivate dopo le parole sul-le «risorse limitate», sulla ne-cessità di non far gravare il de-bito pubblico «sulle spalle del-le nuove generazioni» ma an-che sull'urgenza di definire le priorità della politica e fra que-ste la difesa del territorio e la prevenzione, «In Italia si vedo-no troppe immagini come quella del disastro provocato

dall'alluvione nelle Cinque Terre» ha aggiunto. E ancora: «Bisogna rimettere mano alla Protezione Civile per consen-tirle di operare con maggiore efficacia. Mi tolgo il cappello davanti allo Stato che intervie-ne nell'emergenza e alla soli-darietà ma quello che ci man-ca è lo Stato dell'ordinaria am-ministrazione, quello che di-stribuisce le risorse e che ga-rantisce l'attuazione di leggi e impegni. Questo è lo Stato che ci serve».

Il presidente ha parlato alla platea del convegno svolto a

Vemazza su prevenzione e dis-sesto idrogeologico. Ed è stata una prima giornata dì prima-vera assolata quella che l'ha ac - colto nel borgo rimasto semi sepolto dal fango nell'alluvio-ne del 25 ottobre. Vemazza og-gi è rinata grazie al lavoro in-

La rineedta li paese che ha rimosso quattro metri di fango in pochi mesi. «Questa è l'Italia che mi piace»

Fra la gente

Un abitante di Vernazza saluta calorosamente il presidente Giorgio Napolítano in visita, ieri, nel borgo ligure di Vernazza. «Presidente salvaci tu» è stato lo slogan scandito dalla Folla che l'ha accolto (foto Ansa)

cessante degli abitanti, della Protezione civile e dei volonta-ri. Quattro metri di fango e de-triti rimossi in cinque mesi, tanto che il presidente ha avu-to parole non comuni di elo-gio per il sindaco Enzo Resa--sco («Questa è l'Italia che mi piace vedere»).

Napolitano è arrivato a 'Ver-nazza in treno, da La Spezia, con il regionale «Visi aldo» viaggiando in seconda classe, accompagnato dal presidente delle Ferrovie Mauro Moretti. E stata una visita all'insegna dell'understatement: dopo un pranzo nella trattoria del Gam-bero Rosso ha riposato in una delle stanze dell'affittacamere Franca Maria, al terzo piano di un'antica casa di pescatori con le finestre che affacciano sulla piazzetta del borgo. La si-gnora Franca Maria ha solo due stanze, Napolitano ha la-sciato la più grande alla sua scorta e si è accontentato d.i una cameretta.

Le immaginì

Un uomo osserva le foto di Vernazza nel fango dopo l'alluvione di cinque mesi fa. Le immagini fanno yarte della giornata di lavoro sulla prevenzione ambientale e la tutela del territorio (LaPresse)

Fra le molte testimonianze di affetto che il presidente ha ricevuto c'è stata anche quel-la del parroco di Vernazza, don Giovanni, polacco, che ha da poco ricevuto la cittadinan-za italiana e ha preparato per il presidente una bottiglia di vodka.

Lasciata Vernazza, dove la furia dell'acqua di ottobre fe-ce tre morti, Napolitano ha vi-sitato in serata Borghetto Va-ra, dove invece l'alluvione ha fatto sette vittime e liiCale013,- bili danni (la raccolta del Cor-riere e de La7 «Un aiuto subi-to» ha stanziato per il ripristi-no delle fognature 400 mila euro). Qui il presidente ha ri-cevuto simbolicamente in do-- no la prima pietra della nuova scuola, il primo piccolo passo verso la rinascita.

Erika Dellacasa RiPRODU Zi01.1E RiSERVATA

Pagina 33 V ernazza, 1\ pohlano conuno ,so Aiformaw aProtosion. ,

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Licenziamenti, tremano anche gli statali

Roma Più che un annuncio, una smagliatura che ha rivelato la con-fusione nel governo sulla strada da prendere sul pubblico impiego. Le nuove regole per la «flessibilità in uscita», alias modifiche all'articolo 18 che renderanno più facili i licen-ziamenti, saranno in qualche mo-do allargate agli statali. La notizia, proveniente dal ministero della Funzione pubblica, è uscita ieri mattina ed è stata seguita da una se-rie di smentite, in principio di fonte sindacale. Prima Luigi Angeletti: «Nella pubblica amministrazione -ha spiegato il leader della Uil - tut-to viene regolato per legge: i salari, i regolamenti, la disciplina». Quin-di, semmai servirebbero nuove leg-gi. Poi il leader Cisl Raffaele Bonan-ni: «All'inizio del confronto - ha ri-velato - la Fornero ci ha detto che il pubblico impiego non era coinvol-to». E anche Susanna Camusso, se-gretario generale della Cgil: «La ri-formanon potrà essere applicata al pubblico impiego».

Poco dopo è arriva la precisazio-ne dello stesso ministero della Fun-zione pubblica guidato da Filippo Patroni Griffi: «Solo all'esito della definizione del testo che riguarda la riforma del mercato del lavoro si potranno prendere in considera-zione gli effetti che essa potrebbe avere sul settore pubblico». Se risa-ranno effetti, cioè se la riforma toc-cherà anche le norme che regolano ilpubblico impiego, il governo «va-luterà se ricorra l'esigenza di nor-me che tengano conto delle pecu-liarità del lavoro pubblico». Poi in serata l'ennesima marcia indietro del governo. «Le modifiche all'arti-colo 18 contenute nella riforma del mercato del lavoro non riguarde-ranno gli statali», fanno sapere dal ministero del Lavoro precisando che «non a caso al tavolo non parte-cipai' ministro dellaFunzione Pub-blica, Patroni Griffi».

In sostanza, la partita è rinviata, anche perché sul lavoro pubblico

c'è un tavolo che ha titolo a interve-nire, a differenza di quello dimarte-dì, dove lo Stato aveva il ruolo di re-golatore e non di datore di lavoro. Partita delicatissima perché il pub-blico impiego è geloso della pro-pria autonomia (e dei privilegi). E se in mattinata era difficile che que -stavolta gli statali rimanessero im-

muni dalle nuove norme, ora la «ri-voluzione» sembra ancora unavol-ta rimandata, nonostante resti l'in-vito pressante delle istituzioni in-ternazionali a superare i dualismi del mercato del lavoro italiano. E tra i tanti, c'è anche quello tra lavo-ro pubblico e quello privato.

Per quanto riguarda la riforma,

ancora non c' è un testo ufficiale del governo. Le quattro pagine mostra-te dal ministro del Lavoro Elsa For-nero alle parti sono una sintesi del-lafilosofia che animerà il provvedi-mento (probabilmente un decreto legislativo) che sarà reso noto oggi all'ultimo vertice tra Fornero e le parti sociali.

I tecnici del dicastero ieri hanno lavorato a tutto il testo, ma non al-l'articolo 18 che, come ha precisato martedì Monti, è un capitolo chiu-so.

I nodi da sciogliere riguardano per il momento gli ammortizzatori

sociali Saranno universali, ha an-nunciato il governo. E questo signi-fica che - nonostante le pressioni delle piccole aziende di Rete impre-se - riguarderanno anche artigiani, commercianti e professionisti. Al-lo studio ieri erano forme difiessibi-lità, per riconoscere le specificità di ogni settore. In sostanza si cerca di studiare ammortizzatori ad hoc. E anche contribuzioni diverse a se-condadelgrado di utilizzo dei sussi-di.

Aggiustamenti in vista anche sui contratti a termine. La rigidità nei contrattiatipicièuno deipunti criti-ci. Il governo nonvuole rinunciare, ma è disposto a dare qualcosa in cambio alle imprese. Potrebbero, ad esempio, scomparire le causali dei contratti a termine, che sono previste anche dalla normativa at-tuale. Per contro, potrebbe essere ridotta la durata massima rispetto agli attuali 36 mesi.

A considerare chiusa la partita per l'articolo 18 è solo il governo. Nemmeno i sindacati che martedì hanno dato un via libera dí massi-ma alpiano Fomero escludono mo-dffiche, che potrebbero arrivare in Parlamento (quasi inevitabile -spiegavano ieri - viste le fibrillazio-ni nella maggioranza). Ma quelle chepossono realisticamenteentra-re nel testo sono marginali. Ad esempio, nel caso di licenziamenti economici, per i quali è previsto so-lo l'indennizzo, i sindacati chiedo-no una procedura che coinvolga le Rsu, cioè le rappresentanze sinda-calidelle aziende. Sui licenziamen-ti economici, i sindacati vorrebbe-ro anche che si lasciasse qualche possibilità al reintegro. E questa è anche l'obiettivo di parte del Pd. L'ultima trincea prima che il vec-chio articolo 18 dello Statuto sia de-finitivamente archiviato.

Licenziamenti, tremano anche gli statali

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011T MA DALL'ARTICOLO

La Cgil d'angolosi aggrappa allo sciopero

La Funzione pubblica: «Nuovo articolo 18 esteso a tutti». Ma in serata il ministero del Lavoro smentisce: è giallo Antonio Signorini

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Licenziamenti, tremano anche gli statali

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La egji d'angolosi aggrappa allo sciopero

ARTICO

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SODDISFAZIONE premier Mario Monti e il ministro Elsa Fornero (Ama)

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LAVORO SCATTA L'INDENNIZZO AL POSTO DEL REINTEGRO IN CASO DI NON GIUSTIFICATO MOTIVO ECONOMICO. LICENZIAMENTI INDIVIDUALI PIÙ FACILI

Guerra sull'articolo 18. Statali esclusi dalla tifo a Giallo sull'applicabilità delle nuove nonne nel pubblico. Poi una nota del Welfare smentisce il ministro Patroni Grifi

Le tappe La trattativa va avanti

da due mesi IL primo incontro

tra governo e parti sodali risate al 23

gennaio. Ora si aspetta di vedere se ci sarà un decreto oppure

una Legge detega

Le scadenze Cassa integranone,

transizione per La mobilità. ftessibiRà in entrata: sono i nodi

da sciogliere nel tavoto convocato per oggi

I testi andranno nessi a punto entro domani

Sacrifici chiesti anche atte imprese sulla flessibilità in entrata Scoraggiati e più costosi i contratti a tempo determinato. Cambiano anche gli ammortizzatori

Matteo Palo ROMA

re che continuassero odiose forme di para-sfruttamento per i giovani che provano a entrare.

ARTICOLO 18 Partiamo dal passaggio più contro-verso. L'idea del governo, che non piace alla Cgil, è andare verso il re-integro nel posto di lavoro nel solo caso dei licenziamenti discrimina-tori. Per quelli economici, invece, si prevede un indennizzo fino a 27 mensilità di retribuzione; mentre nei licenziamenti disciplinari, con-siderati dal giudice ingiustificati, sarà possibile per il magistrato de-cidere tra il reintegro e l'indenniz-

zo economico, con il pagamento al lavoratore ingiustamente licenzia-to di una somma compresa tra le 15 e le 27 mensilità. A tutto questo si aggiunge la que-stione degli statali, emersa ieri. A loro, storicamente, non si applica la norma sul reintegro. Una nota del dipartimento della Funzione pubblica, però, in un primo mo-mento ha sostenuto che le modifi-che in arrivo si estenderanno non solo al settore privato, ma anche a quello pubblico. Perché entrambi

fanno capo allo statuto dei lavora-tori. I.In'estern azione che ha scate-nato le reazioni dei sindacati, Cgil

e Cisl in testa. In serata il chiari-

mento: le modifiche all'art.18 con «non riguarderanno gli statali». Lo fanno sapere dal ministero del Lavoro precisando che «non a ca-so al tavolo non partecipa il mini-stro della Funzione Pubblica, Pa-troni Griffi».

CONTRATTI Passando ai contratti, quello a tem-po indeterminato sarà «dominan-te», con il rafforzamento dell'ap-prendistato per l'ingresso nel mer-cato del lavoro. Mentre ci sarà un aggravio della contribuzione (+1,49/(i) per i contratti a termine, ad esclusione di quelli stagionali o sostitutivi: andrà a sostenere il

nuovo sussidio di disoccupazione. Per i contratti a termine, inoltre, non saranno possibili proroghe ol-tre i 36 mesi. Tutte le forme atipi-che saranno fortemente disincenti-vate. Per le partite Iva si prevede una presunzione di rapporto su-bordinato se la collaborazione du-ra da oltre sei mesi e il lavoratore trae oltre il 75% del suo reddito da un solo committente. Per i part ti-me viene istituito l'obbligo di co-municare tutte le variazioni di ora-rio, per evitare abusi. Infine, ven-gono vietati gli stage gratuiti e vie-ne creata una tagliola contro la pra-tica delle dimissioni in bianco.

AMMORTIZZATORI Sul fronte degli ammortizzatori, la novità è l'Assicurazione sociale per l'impiego, che andrà piena-mente a regime nel 2017. Il nuovo strumento sarà universale, sostitui-rà l'attuale indennità di disoccupa-zione in tutte le sue forme, durerà 12 mesi (18 per gli aver 55) e do-vrebbe valere il 75% della retribu-zione lorda fino a 1.150 curo, e il 25% per la quota superiore a que-sta cifra, con un tetto di 1.119 curo lordi per il sussidio. Si ridurrà do-po i primi sei mesi. Sarà quindi più alta dell'indennità attuale che al suo massimo raggiunge il 60% della retribuzione lorda.

AMMORTIZZATORI sociali, con-tratti, articolo 18. La filosofia della riforma del mercato del lavoro si basa tutta su questi tre pilastri. Ed è su questi architravi che il gover-

no lavorerà oggi pomeriggio per mettere nero su bianco i dettagli di un cambiamento che si annun-cia come epocale. Le questioni principali, però, sono in gran par-te note. E danno il senso di un pac-chetto che, da una parte toglie ai la-voratori, soprattutto sul fronte dei licenziamenti ma, dall'altra, chie-de un prezzo anche alle imprese, principalmente quando si parla di contratti. La flessibilità in entrata, infatti, viene molto ridotta. Come ha spiegato il ministro Fornero serviva a rendere meno blindato nel suo complesso il mercato del la-voro, ma nello stesso tempo a evita-

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«Troppe crepe, dovremo vendere le case» Ri »li, la rabbia degli abitanti colpiti dalla frana vicino alla Variante di valico

DANNI

APasq„ai, 18e6camnnpi;:„ destra, Laura

mostra sua

abitazione, nella sua

come, qui

Scararnuezzst. ara.

Stetan: madre dì unabimba di 6 anni: a sua è l'ultima

famiglia Ripoli

o retta

calasciare la propria casa

Enrico Sorbetti BOLOGNA

AVEVA vent'anni, Laura Pasqui, quando è arrivata a Ripoli. Se lo ricorda perfettamente quel gior-no: «Era il 20 marzo del 1946». La guerra era finita da poco. Ora che di anni ne ha 86, la signora Laura vede passare un altro fronte, quel-lo della Variante di valico dell'Al, che forse la costringerà a lasciare l'abitazione di via Santa Maria Maddalena in cui vive ininterrot-tamente da 66 anni. E' rimasta so-la e per lei 400 metri quadri sono troppi, nonostante la forma invi-diabile.

«IO HO CELLE crepe nei muri maestri», spiega, mostrando i se-gni ben visibili in cantina. «Que-sta fessura — aggiunge — arriva

fino al piano di sopra, nel bagno. Ho sentito in televisione che pa-gheranno i danni, o compreranno le case. lobo intenzione di vende-re. ormai per me questa casa è an-che troppo grande, mi accontente-rei di un appartamento ma questa non gliela posso mica dare per niente».

LAURA PASQUI vive sulla 'linea gotica' del tunnel Vai di Sambro. Quasi tutte le otto abitazioni già evacuate si trovano lungo la stessa strada e attorno alla sua casa fiori-scono puntelli e recinzioni da can-tiere. Di fronte c'è la chiesa del pa-ese. Quella dove, l'altra mattina, il parroco don Marco Baroncini ha negato l'ingresso a due ingegneri

dei vigili del fuoco intervenuti per un sopralluogo sui danni. Li ha respinti perché fanno parte ta-volo tecnico sulla frana costituito in Prefettura. Un episodio rispet-to al quale il vertice di piazza Roo-

REOCCUPATI «La notte sento spesso degli scricchloth: posso essere tranciullto?»

sevelt ha reagito duramente. Il sa- cerdote è piuttosto sorpreso: «Io non ho respinto il prefetto, del quale ho sempre avuto stima spiega . Nell'occasione in cui l'ho incontrato gli ho detto che

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press LinE 22/03/2012 il Resto del Carlino

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non ritenevo adeguato quel tavo-lo. La mia non è stata una scelta sul piano personale ma formale. Semmai mi chiedo perché il cor-po dei vigili del fuoco non si sia posto il problema di partecipare al tavolo con un soggetto che ha un contenzioso civile con i resi-denti. Il problema del conflitto d'interessi dovevo sollevarlo io?».

IL 'SOGGETTO a cui si riferisce il parroco è Autostrade. I residenti non si fidano del collegio dei tec-nici e delle loro rassicurazioni: «Basta confrontare i loro docu-menti con la relazione dei geologi della Regione e poi farsi questa do-manda: come mai c'è una diversi-tà tanto evidente?».

L'ultima relazione del servizio ge-ologico regionale, in effetti, non è per nulla rassicurante.

SECONDO i firmatari il versante si muove ancora, anche dove gli scavi del tunnel sono passati un anno fa, e la velocità è aumentata dopo le nevicate di febbraio. En-zo Scaramuzza abita alcune centi-naia di metri più a Nord, verso Bo-logna e l'imbocco del tunnel, nel-la zona dei primi sgomberi. Dei tre fabbricati che compongono il suo caseggiato, quello in cui vive lui è l'unico non ancora evacuato: «Ogni tanto viene qualcuno a fare un giro — racconta —. Guarda-no, non scrivono niente e vanno via, Le nostre case non valgono più niente. Io la notte sento degli scricchiolii, Devo stare tranquil-lo? Ma secondo voi se la casa che è a dieci metri viene giù, la mia re-sta su?».

Autostrade rassicura: «L'A I è sotto controllo»

PILONI Gennarino

Tozzi, condirettore

generale sviluppo

Rete di Autostrade

«E' TUTTO sotto controllo, tutto pre-visto: i piloni sono sostanzialmente fermi». Parola di Gennarino Tozzi, condirettore generale sviluppo rete di Autostrade, in merito al possibile coinvolgimento nella frana di un via-dotto dell'Al sopra Ripoli. Tozzi ha assicurato che «non c'è assolutamente rischio per nessuno», perché «siamo nell'ambito di errori di misurazione». «C'è una leggera accelerazione del mo-vimento, legato al finto che è caduto un metro e mezzo di neve sopra quella massa». Ma, ha concluso Tozzi, «stia-mo parlando di velocità modestissima e nella norma».

prefetto: «i parroco deve fidarsi dei tecnici»

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press unE 22/03/2012 il Resto del Carlino

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Casa 24_TR

press unE 22/03/2012

IL PUNTO

Imu pesante per chi vive «in affitto» dalle coop Paola Dezza

E Dal decreto Salva-Italia che ha resuscitato l'Ici sulla prima casa, oggi imu, spunta l'ennesima sor-presa negàtiva: l'applicazione del-l'imposta alle cooperative a pro prietà indivisa e mista.

Le 4imila famiglie italiane ap-partenenti alle fasce più deboli del-la popolazione, che vivono "in affit-to" in una casa di cooperativa, so-rio ora parificate ai proprietari di una seconda casa e rischiano di pa-gare un'Imu del 7,6 per mille.

Lo denunciano Legacoop Abitan-ti, Associazione generale coopera-tive italiane e Confcooperative, che ne tutelano gli interessi, calco-lando un aggravio di 65o euro l'an-no per famiglia. Nel 2007, ultimo anno di applicazione dell'Ici, ogni famiglia pagava 47 euro.

Si dirà che è un problema di nic-chia ma, ciò nonostante, rivela le storture del sistema. «La norma - lamenta Luciano Caffini, presiden-te di Legacoop Abitanti - interesse-rà i progetti di housing sociale che le cooperative stanno per realizza-re sul territorio». Progetti che an-drebbero invece sostenuti.

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ponteH, Si lavora a uno «scambio» e si punta ad avviare l'iter al Senato dove ci sono Treu e Ichino

ROMA

Nel Pd si sta già lavorando agli emendamenti su cui il parti-to di Bersani darà battaglia. Maga-ri cercando la sponda di tutti e an-che della Lega di Umberto Bossi che ieri si è unito al «no» sulla mo-difica all'articolo i8. Strane allean-ze potrebbero crearsi in Parla-mento. O anche mediazioni poli-tiche nell'ambito della stessa maggioranza che regge il Gover-no Monti. Questa è la strada che alcuni pontieri del Pd e del Pdl stanno esplorando. Innanzitutto il fronte "democratico" appare concentrato su tre modifiche, co-me spiega Stefano Fassina: «L'in-troduzione del modello tedesco - opzione tra reintegro e inden-nizzo - per i licenziamenti indivi-duali economici; l'estensione de-gli ammortizzatori per i precari; le politiche attive per l'impiego o il reimpiego».

Bene, questa piattaforma po-trebbe incrociare anche il Pdl an-che se fino a ieri il partito di Ange-lino Alfano cercava di trarre il massimo beneficio politico dai "costi" che invece sta pagando

Bersani. La mediazione la spiega Giuliano Cazzola, deputato Pdl bolognese, "esperto" di questio-ni previdenziali e di lavoro. «Cer-cherò di convincere il mio parti-to ad appoggiare la proposta del Pd sul modello tedesco per l'arti-colo i8 e, in cambio, cercare il lo-ro appoggio per cambiare le nor-me sulla flessibilità in ingresso -a partire dal contratto a tempo determinato - che rischiano di danneggiare le imprese soprat-tutto le piccole». Insomma, il tra-de off tra le due forze principali che sostengono il Governo po-trebbe essere proprio quello di ammorbidire la norma sui licen-ziamenti in cambio di rivedere la "penalizzazione" sull'uso del tempo determinato o delle parti-te Iva. Nelle prossime ore si di-scuterà la proposta-Cazzola an-che se, alla prima riunione di ieri del Pd, il problema dei contratti d'ingresso si è posto.

Da Stefano Fassina arriva un piccolo spiraglio ma con una pre-messa di principio: «Non ci può essere uno scambio tra la preca-rietà dei giovani e l'articolo i8

che non è causa di precarietà. Detto questo, nella nostra riunio-ne è emersa tutta la problematici-tà delle nuove norme sul contrat-to a tempo determinato e di co-me vi possa essere una "migrazio-ne" da questa formula verso altre più precarie».Ilpunto è anche da dove comincerà l'iter legislativo del provvedimento: dalla Came-ra o dal Senato? La differenza c'è visto che alla commissione Lavo-ro di Palazzo Madama ci sono Ti-ziano Treu e Pietro Ichino, avam-posti "riformisti" del Pd, mentre alla Camera capofila dei deputati Pd è Cesare Damiano, ex mini-stro, che ha contrastato le propo-ste-Ichino con una sua proposta insieme a Marianna Madia. «Se la riforma partisse dal Senato -suggerisce Cazzola - avrebbe più possibilità di una mediazio-ne: i deputati Pd alla commissio-ne Lavoro mi sembrano molto le-gati alla Cgil. So che mi do la zap-pa sui piedi visto che sono alla Ca-mera, ma credo ne gioverebbe il risultato finale».

Li. P. O RIPRODUZIONE RISERVATA

Giuliano Cazzola, deputato del Pdl, punta a convincere il suo partito «ad appoggiare la proposta del Pd sul modello tedesco per l'articolo 18 e, in cambio, cercare Moro appoggio per cambiare le norme sulla flessibilità in ingresso»

ANSA

Tiziano Treu, insieme a Pietro Ichino, è membro della commissione Lavoro al Senato. La presenza dei due riformisti del Pd renderebbe la mediazione più semplice: bisognerà però vedere da dove partirà l'iter del provvedimento

Su art. 1 8 e tempo determinato spunta la mediazione Pd-Pdl

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Casa 24,_

press unE 22/03/2012

Il futuro dei territori in uno slalom di sigle

Pgt, Psu, Puc: la giungla di nomi e normative crea incertezze e illeciti superabili solo con una nuova legge nazionale

Michela Finizio

E Un'Italia pre -unitaria, sotto il profilo urbanistico. Esistono alme-no una decina di nomi diversi, dalla Lombardia alla Sicilia, per definire lo strumento comunale che regola lo sviluppo del territorio. Pgt, Prg, Psu, Puc, Prgc, Pug, Prc, Psc: a se-conda del campanile cambia la sigla utilizzata. Per orientarsi tra i docu-menti che governano l'urbanistica locale è necessario conoscere tanti linguaggi diversi quanti quelli scel-ti dalle leggi regionali di riferimen-to. E dietro queste complessità si an-nidano problemi di competenza, inefficienze e illeciti: soltanto nel Nord Italia, secondo un'elaborazio-ne di Legambiente su dati delle For-ze dell'ordine, sono 7.139 le infrazio-ni accertate nel ciclo del cemento dal 2006 al 2010.

UNA NUOVA LEGGE NAZIONALE Ecco perché ha riscosso subito lar-ghi consensi la proposta di una nuo-va legge urbanistica nazionale, di cui si è fatto promotore il ministro per i Beni culturali, Lorenzo Orna-ghi, intervenuto la settimana scorsa in commissione Territorio e Ambien-te

del Senato per illustrare gli indiriz-

zi del Governo in tema di tutela del paesaggio. «La normativa nazionale (legge n. 1.1.50 del 1942, ndr) è ormai obsoleta - ha detto il ministro - e do-vrà essere rinnovata affrontando re-altà complesse e diversificate». Obiettivo: contenere il consumo di suolo e rinnovare le città.

I professionisti del settore plaudo-

no all'idea che il dicastero si faccia promotore di una nuova legge qua-dro, augurandosi che prima di tutto venga fatta chiarezza sulla termino-logia. Attualmente chi lavora nell'edilizia si muove in una giungla di nomi, dietro cui si nascondono di-somogeneità nei contenuti e conse-guenti problemi di trasparenza. «È il caso che si cominci a riportare ordi-ne nel settore, quanto meno dal pun-to di vista linguistico - afferma Giu-seppe De Luca, segretario generale dell'Istituto nazionale di urbanisti-ca -. Il vero problema oggi è legato alla difficoltà di leggere i piani urba-nistici comunali. I tecnici devono sa-persi muovere con regole differenti in base a dove lavorano. E figuriamo-ci i cittadini».

L!ACCESSO AI DOCUMENTI La normativa per il governo del ter-ritorio si articola su più livelli, ma l'abbandono progressivo di una di-sciplina generale di riferimento ha conferito un ruolo portante alla pia-nificazione di livello comunale. Re-perire i piani urbanistici degli enti locali è abbastanza facile, compren-derli quasi impossibile. Alcune leg-

gi regionali, come quella della To-scana (la 69 del 2007), favoriscono la partecipazione attiva fin dalle fa-si iniziali, altre un po' meno. Uno de-gli ultimi piani approvati, quello del Comune di Savona (Puc vigente dal 1.5 febbraio 2012), si può scaricare dal sito internet (sezione Urbanisti-ca ed Edilizia privata) con tutti gli allegati, dalla descrizione fondativa all'elenca tavole. Al Pgt di Brescia viene dedicato persino un banner nella home page: cliccando su "Con te cambia Brescia" si arriva a una pa-gina dedicata, con il link al testo adottato e alle osservazioni dei citta-dini (rilievi e istanze presentati pri-ma dell'approvazione, come previ-sto dall'iter). Dall'Emilia Romagna alla Sardegna, inoltre, le Regioni - a cui alla fine vengono trasmessi i do-cumenti adottati - raccolgono onli-ne la mappa degli strumenti vigenti e i riferimenti della loro pubblicazio-ne sui bollettini regionali.

Ciascun ente promuove campa-gne informative sui contenuti del piano urbanistico: opuscoli, questio-nari, forum, anche telematici, e di-battiti in sedi come Urban Center o Case della città. Le tecniche di divul-gazione sono tante, ma non sconfig-gono incertezze e oscurità: «I testi so-no comprensibili solo agli addetti ai lavori - afferma Gabriele Pasqui, a capo del dipartimento di Architettu-ra e pianificazione del Politecnico di Milano - e poi vengono continua-mente messi in discussione dai pia-ni attuativi e da quelli atipici». Va-rianti, programmi integrati di inter-vento, programmi di riqualificazio-ne urbana e società di trasformazio-ne seguono iter in deroga, amplian-do i margini di incertezza e le variabi-li in campo.

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Pagina 6 MERUVE0 TliNDENZli

li futuro dei territori in uno slalom di sigle

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Concorrenza, sì alla fiducia Ma già si lavora ai correttivi In Aula il Governo chiarisce sulle coperture - Fronda nel Pdl

Marco Rogari ROMA

Oggi il decreto liberalizza-zioni otterrà il disco verde defi-nitivo della Camera. Un via libe-ra che sarà preceduto dai chiari-menti del Governo sul nodo co-perture e dall'ok a un ordine del giorno congiunto di Pdl, Pd e Terzo polo che impegna lo stes-so Esecutivo a intervenire per sancire il dietrofront sull'azze-ramento delle commissioni sul-le linee di credito. I ritocchi so-no già in fase di preparazione, anche se solo al Consiglio dei ministri di domani sarà deciso lo strumento legislativo da uti-lizzare: in pole position resta un emendamento al decreto fi-scale, mentre continuano ad es-sere poco gettonati un decreto correttivo ad hoc e un Ddl "blin-dato". La lunga e a tratti affanno-sa partita sulle liberalizzazioni si sta dunque per chiudere, pur non senza nuove tensioni e con qualche mal di pancia nel Pdl evidenziato al momento del vo-to di fiducia (la dodicesima po-sta dal Governo Monti). Com-plessivamente i sì sono stati 449, i no 79 e gli astenuti 29.

L'asticella dei voti garantiti dalla maggioranza al Governo Monti si è insomma abbassata ri-spetto alle precedenti blindatu-re. Dal Pdl sono arrivati 6 voti contrari (Maurizio Bianconi, Vi-viana Beccalos si, Gianni Mancu-so, Alessandra Mussolini, Mau-ro Pili, Carlo Noia) e 23 astensio-ni, a cominciare dal gruppo libe-rai di Antonio Martino e Guido Crosetto. Altri 19 deputati del Pdl sono risultati assenti, tra cui Silvio Berlusconi e Giulio Tre-monti. Tra gli astenuti anche di-versi avvocati che militano nelle file del Pdl, da Roberto C assinel-li a Maurizio Paniz, per protesta-re «contro il metodo adottato

dal Governo Monti». Una prote-sta che ha però diviso il partito: altri avvocati, come Ignazio La Russa e Donato Bruno, pur mo-strandosi solidali con i colleghi hanno dato il loro sì convinto al-la fiducia.

Tensioni politiche a parte, la giornata di ieri si è sviluppata at-torno ai due nodi ancora irrisol-ti: banche e coperture. In quest'ultimo caso a Montecito-rio si attendeva una risposta im-mediata del Tesoro, che però non è arrivata, dopo i dubbi espressi dalla Ragioneria gene-rale dello Stato su cinque misu-re del testo, prime fra tutte quel-le sulla possibilità di permuta degli immobili delle pubbliche amministrazioni e sull'incre-mento di 4o unità per l'organi-co dell'Authority per l'energia. Un atteggiamento, quello dell'Esecutivo, subito stigma-tizzato dal presidente della Ca-mera, Gianfranco Fini, e su cui cui sarebbe scattata lavigilanza del Quirinale. Ieri sono circola-re voci su possibili accorgimen-ti con un nuovo provvedimen-to proprio per dare certezza al-le coperture, che sono però su-bito cadute nel vuoto.

Il Governo avrebbe scelto la via del chiarimento in Aula. Un chiarimento che dovrebbe arri-vare oggi, probabilmente per voce del ministro per i Rapporti con il Parlamento, Piero Ciar-da, prima del voto sugli ordini del giorno. Ma l'opposizione giudica insufficiente questo percorso. Tanto è vero che Le-ga e Idv si sono rivolti diretta-mente al capo dello Stato. Ilpar-tito di Antonio Di Pietro ha in-viato una lettera a Giorgio Na-politano, perché a suo giudizio verrebbe violata la norma costi-tuzionale per la quale ogni leg-ge deve avere una copertura. Il

Beni demaniali Tra le 5 norme introdotte nel

DL durante il primo passaggio a l Senato e contestate dalla Ragioneria generale dello Stato per mancanza di copertura spicca la permuta di beni da parte dello Stato nel caso siano ceduti in affitto alla Pubblica amministrazione

Debiti della Pa Dalla possibilità per la Pa di

sa lda re i debiti attraverso la compensazione la Rgs teme che possa derivare «un impatto negativo sulla finanza pubblica

Piani aeroportuali Lo stesso problema viene

riscontrato problema per le deroghe alla normativa vigente per i piani di sviluppo aeroportuali ritenuti tra le infrastrutture di carattere strategico

Concessioni aeroportuali I dubbi della Rgs hanno

investito anche la norma in cui si prevede che il gestore individua «un modello tariffario tra quelli proposti dall'Autorità e determina, sulla base di questo e previa consultazione degli utenti, l'ammontare dei diritti aeroportua li»

Organico dell'Authority Nel mirino della Rgs è entrato

anche l'incremento di 40 posti per l'organico dell'Autorità per l'energia elettrica dovuto a [l'attribuzione delle competenze nel settore idrico: aumento che «risulterebbe ingiustificato» e consisterebbe in una «duplicazione»

Carroccio ha ottenuto un incon-tro tra sette giorni con il presi-dente della Repubblica.

Sul fronte dell'impasse relati-vo all'azzeramento delle com-missioni sulle linee di credito (si veda altro articolo a p aga3) il Go-verno attende che la maggioran-za faccia, attraverso l'ordine del giorno che dovrebbe esser vota-to oggi, marcia indietro rispetto alle modifiche approvate al Se-nato per poi spianare la strada ai correttivi. Che non dovrebbero comunque arrivare via decreto.

In ogni caso l'Esecutivo non nega la sua soddisfazione per aver ormai portato a casa un'importante riforma struttu-rale destinata a incidere nei rap-porti economici del Paese con effetti diretti, seppure non im-mediati, sulla crescita. Il prov-vedimento dovrebbe garantire una vita più facile alle imprese, assicurare una maggiore diffu-sione delle farmacie sul territo-rio e anche dei taxi, ma solo se lo decideranno i Comuni, e au-mentare la concorrenza sui ver-santi delle professioni (con lo stop alle tariffe minime e l'in-cremento degli organici dei no-tai) e dell'energia, attraverso la separazione (anche per gli stoc-caggi) di Eni da Snam.

Il testo che sta per ottenere l'ok della Camera, prevede la na-scita entro il 31 maggio della nuo-va Autorità dei trasporti, avvia il pagamento con titoli di Stato di una trance di 4,7 miliardi di cre-diti vantati dalle imprese nei confronti della Pa e introduce fi-no a tutto il 2014 la Tesoreria uni-ca nazionale anche per gli enti territoriali. Viene rafforzata la class action e scattano pacchetti di misure in chiave concorrenza su assicurazioni, banche e anche per i benzinai.

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Concorrenz,shifiafi \ta F,iiisilarrf,aim!

press LITE 22/03/2012 Il Sole 2gillym

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La mappa delle liberalizzazioni MAGOFCG NEMICA MAGO ECO NOMICA

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I Comuni, possono aumentare le licenze sulla base del parere non vin °tante della nuova autorità dei trasporti che potrà comunque ricorrere allar

Una farmacia ogni 3300 abitanti: previsti 5mila nuovi esercizi.I farmaci “delistati” dalla fascia C acquistatili in parafarmacia. Si ai monodose.

I gestori degli impianti che sono anche proprietari potranno scegliere produttore. Niente commissioni per chi paga con bancomat fino a 100 euro

La separazione tra Eni e narn dovrà avvenire entro settembre2013 per favorire gli . , .

i investimenti e tagliare i costi nelsettore del gas

MAGO ECO NO MICA IMAGOECO NO MICA FOTCGRAM MA FOTCG RAM MA

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Sano abrogate le tariffe fisse nelle professioni regolate da un

, ordine ma per la liquidazione da parte di un giudice è prevista una fasetransrtoria

Previsti 500 notai in più con l'aumento della pianta organica. Dal2015 ci sarà un concorso annuo. Per chiudere un'ipoteca non servirà più il notaio

Regioni ed enti locali devono trasferire alla tesorieria statale tutte le giacenze di cassa. Il versamento deve avvenire in due tranche

Per i pensionati con un assegno inferiore a 1.500 euro al mese le banchedovranno assicurare la gratu ità di spese e gestione dei conti correnti

Per le pubbliche amministrazioni sarà possibile salda rei debiti compensandoli con eventuali crediti vantati nei confronti del cliente

Nascono20 tribunali con il compito dì semplificare i rapporti tra la giutizia e le aziende, come nel caso delle l i t i liti tra soci

I giovani sotto 35 anni potranno costituire una società in forma semplificata (capita le sociale da 1 a 10mila euro),Il notaio sarà gratis

Nei servizi pubblici locali l'obiettivo è aumentare la concorrenza con l'obbligo di gara per le attività che valgono oltre i 200rnila euro annui

\ Nasce la banca dati anagrafe testimoni ''e la banca dati anagrafe danneggiati, che consentiranno di ridurrei prezzi dell'Rc auto. Sconti per chi installa scatola nera sull'auto

Annullate tutte le commissioni bancarie sui prestiti. Banche obbligate a so

t toporre

a rl ucirl ie te 2preventivi di 2 gruppi assicurativi per le polizze , vita legate ai mutui

Per evitare l'evasione fiscale e la fuga all'estero delle imbarcazioni, la tassa sugli yacht diventa un'imposta sulla detenzione reale della barca e non sullo stazionari -lento

La Chiesa dovrà pagare l'Imu (exIci) anche sugli immobili in cui si fanno attività non esclusivamente commerciali per la frazione dove l'attività è profit

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T,grítor .% Limiti più rigidi ma scadenze più ampie

Riscritto il calendario per i servizi pubblici Gianni Trovati MILANO

::::::::: La prima scadenza nell'en-nesimo ridisegno della rifor-ma dei servizi pubblici locali portata dalla legge di conver-sione del decreto liberalizza-zioni è decisamente ravvicina-ta e cruciale ma, per ovvie ra-gioni di calendario, è a rischio sforamento. Si tratta del 31 marzo prossimo, quando il mi-nistero per gli Affari regionali dovrebbe licenziare il decreto che fissa le regole per la delibe-ra quadro con cui gli entilocali verificano «la realizzabilità di una gestione concorrenziale dei servizi pubblici locali di ri-levanza economica» e, per il resto, limitano l'attribuzione di diritti di esclusiva ai soli ca-si in cui l'iniziativa privata siri-vela inadeguata.

Si tratta di uno dei cardini della riforma, oggetto di un ti-ra e molla infinito che dal 2008 a oggi ha riscritto più volte le regole, e ora arriva alla prova dell'attuazione. Sulle strate-gie degli enti locali e sulla deli-bera-quadro che le ufficializ-za dovrà vigilare l'Antitrust, ma con un potere tutt'altro che illimitato: il parere del Ga-rante della concorrenza sarà obbligatorio solo per gli enti territoriali con più di tomila abitanti, e comunque nemme-no per loro sarà vincolante.

Il Ministero guidato da Pie-ro Gnudi è chiamato entro la stessa data ad altri due passag-gi importanti: se sulle regole perla delibera-quadro sono co-minciate a circolare le bozze (si veda Il Sole 24 Ore del 13 e

19 marzo), è da costruire la di-sciplina per la pubblicità obbli-gatoria dei dati su qualità del servizio, prezzo medio per utente e investimenti. Stessa situazione, con un grado di complessità ancora più alto, per le regole necessarie ad as-soggettare al Patto di stabilità interno le società in house: la normativa lo prevede dal 2008, ma la differente natura dei bilanci ha fmora impedito di applicare alla contabilità economica delle aziende i vin-coli che imbrigliano la contabi-

IL MIMO Il primo appuntamento è a131 marzo con le regole per la delibera con cui si «giustifica» l'attribuzione di diritti di esclusiva

lità finanziaria degli enti pro-prietari. Per assoggettare al Patto anche le aziende speciali e le istituzioni, con l'eccezione di quelle che operano nei servi-zi socio-assistenziali, educati-vi, culturali e nelle farmacie, c'è invece tempo fmo al 30 otto-bre prossimo. A scattare subi-to, invece, dovrebbero essere le limitazioni a spesa di perso-nale, assunzioni, incarichi di consulenza e acquisti di beni e servizi, che dovranno seguire le stesse regole applicate a Co-muni e Province come già pre-visto per le società in house. Anche su tutta questa partita, però, pesano nodi applicativi non facili da risolvere.

Per il resto, la revisione del-la riforma operata con il nuovo testo offre un mix di regole più stringenti e scadenze più diste-se. Il tetto di valore del servizio oltre il quale sarà precluso il ri-corso all'in house scende da 9oomila a 2oomila euro annui, ma la tagliola che dal 31 marzo avrebbe dovuto far decadere gli attuali affidamenti sopra-so-glia rimarrà bloccata sino a fi-ne anno. Non solo. Anche que-sta data di scadenza può essere dribblata dalle gestioni che si integrano fino ad abbracciare l'intero ambito territoriale: a chi ce la fa, le nuove regole ga-rantiscono tre anni aggiuntivi di sopravvivenza. Tempi sup-plementari anche per gli affida-menti a società miste il cui so-cio privato sia stato scelto sen-za il ricorso alla gara a doppio oggetto, quindi fuori dalla nor-mativa Ue: dovevano chiudere i battenti al 3o giugno, e invece potranno continuare a opera-re fino al 31 marzo 2013.

L'arrivo al traguardo delle nuove regole fa poi partire la macchina della definizione dei bacini territoriali omogenei che le Regioni dovranno indivi-duare entro il 3o giugno per l'organizzazione dei servizi (a rete, come ha precisato il Sena-to) di rilevanza economica. I bacini potranno anche avere dimensioni diverse da quelle provinciali, ma in questo caso dovranno motivare la scelta sulla base di criteri di «diffe-renziazione territoriale» e «so-stenib ilità socio-economica».

gianni trovati@ilsole24ore com

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ti

La Costituente Sul Sole 24 Ore Domenica del 19 febbraio

è stato presentato il Manifesto «Per una costituente della cultura».

I cinque punti IL Manifesto si articola in cinque punti:

una costituente per la cultura; strategie di lungo periodo; cooperazionetra i ministeri; l'arte a scuola e la cultura scientifica; valorizzazione del merito, collaborazione pu bblico-privato, sgravi ed equità fiscale.

COSTITUENTE PER LA CULTURA

Aderisci al Manifesto del Sole 24 Ore e scrivi a

L'associazione Giorgio Ambrosoli sottoscrive le finalita del Manifesto

Quale presidente della Associazione Civile Giorgio Ambrosoli di Milano desidero aderire al Manifesto per la Cultura presentato dal Sole 24 Ore lo scorso 19 febbraio. Le finalità del Manifesto coincidono con quelle che, su tematiche più limitate, l'Associazione si prefigge.

Umberto Ambrosoli Presidente Associazione Civile

Giorgio Ambrosoli

fb SUL SOLE 24 ORE DOMENICA DEL 25 MARZO

Lo stato di salute delle città, anche attraverso

IL MANIFESTO DEL SOLE

uel motore nelle città creative Cultura e sviluppo con l'impegno di una rinnovata classe dirigente di Maurizio Carta

nelle città che il binomio cultu- ra e sviluppo - messo bene in evidenza dal manifesto del Sole

Ore - può trovare una straor-dinaria occasione di attivazione e un campo concreto per dimostrare la sua efficacia. La città, che è oggi la forma prevalente dell'abitare (1'80% in Euro-pa), assume sempre più il ruolo di mo-tore dello sviluppo, propulsore dell'evoluzione e del dinamismo delle comunità, innovatrice di stili di vita.

N umerose analisi ci hanno mostra-to che le città contemporanee sono potenti attrattrici della "classe crea-tiva" che ne alimenta la rigenerazio-

PROSPETHVA Riattivare i contesti urbani trasformando centri storici e aree industriali dismesse in nuovi cluster innovativi con tutti i capitali dei territori

ne e la competitività. Tuttavia, non possiamo accontentarci di attrarre creatività, ma abbiamo l'obbligo di individuare i fattori che le permetta-no di diventare componente struttu-rale, alimento di cultura, generatrice di economie e creatrice di nuova cit-tà e non semplice attrattrice di risor-se intellettuali.

La "città creativa" è icona della con-temporaneità e retorica ricorrente per disegnare visioni, definire politi-che e guidare progetti e sono sempre più numerose le città che mirano a do-tarsi di cultura' hub in grado di ren-derle maggiormente attrattive e dina-miche, e quindi piùvivibili: la compe-tizione per diventare Capitale euro-pea della Cultura lo dimostra. Ma nell'attuale crisi, i flussi finanziari che hanno alimentato la rigenerazio-ne urbana nell'ultimo quindicennio non sono più disponibili in maniera

indiscriminata, ma seguiranno logi-che selettive.

La rigenerazione delle città non è più facile mercato delle plusvalenze finanziarie, ma la "città creativa" do-vrà essere essa stessa motore di svi-luppo sostenibile, come ci indica l'Agenda Europa 2020. Le città che in-vestono in cultura dovranno integra-re il dominio dei beni collettivi con quello dei capitali privati, offrendo un campo di sperimentazione anche a ll'innovazione delle procedure urba-nistiche, più strategiche e negoziate e meno settoriali e conformative.

Da una urbanistica "subprime" orientata al consumo di suolo e all'erosione delle qualità ambientali dobbiamo passare a una città fondata sul riciclo e su politiche urbane ali-mentate dall'identità e dall'innova-zione culturale. Del resto siamo cir-condati da nazioni che investono in-genti risorse sulla cultura e la cono-scenza per vincere la competizione globale: noi investiamo solo il 2,4% del Prodotto interno lordo in cono-scenza, la Francia ne investe il 4,4% e gli Usa il 6,6 per cento.

Il recente rapporto City 600 del McKinsey Global Institute sulle città che più contribuiscono alla crescita del Pil globale, mostra l'emergere di un fenomeno interessante: le 23 mega-lopoli produrranno solo il 10% della crescita globale, mentre il 50% della propulsione sarà prodotto dalle 577 città medie che si alimentano della lo-ro cultura e creatività e non della pu-ra attrazione di popolazione.

Secondo il Better Life Index elabo-rato dall'Ocse, nei prossimi vent'anni i settori dominanti dell'economia non saranno le automobili, le navi o l'acciaio, ma l'industria del benesse-re, di cui la cultura è fattore determi-nante. Un impegno indifferibile per governanti e gestori, pianificatori e progettisti, promotori e comunicato ri , imprenditori e investitori sarà quello di creare città che siano luoghi desiderabili dove vivere, lavorare,

formarsi e conoscere, luoghi produtti-vi ed attrattivi per gli investimenti. Non più città debil drivert- basate sul-la spesa pubblica -, ma sempre più cre-ative and smart oriented -basate sulla co-opetition tra pubblico e privato, su un nuovo patto sociale.

In tale scenario diventa necessario riconoscere quali siano gli "agenti di creatività" nella generazione di valo-re - e quindi di sviluppo - a partire dai capitaliterritoriali, culturali, sociali e relazionali, riattivando il rapporto tra creatività, capitale sociale e capi-talismo manifatturiero.

Non basta più agire sui motori di sviluppo, ma dobbiamo mettere a punto un'efficace cinghia di trasmis-sione che ne distribuisca gli effetti. Le aree di trasformazione urbana - aree industriali dismesse, infrastrut-ture in disuso, vuoti urbani, c entri sto-rici - devono diventare "cluster crea-tivi" capaci di attivare la necessaria filiera tra iniziative economiche, so-ciali e infrastrutturali per realizzare progetti innovatori, implementa ti all'interno di strategie di sviluppo fondate sulla economia della cultura.

La nuova e indispensabile agenda urbana europea- sulla quale sta lavo-rando il ministro per la Coesione ter-ritoriale Fabrizio Barca - dovrà esse-re in grado di "ri-attivare la città" at-traverso strategie, politiche e proget-ti multiscalari che sappiano interagi-re moltiplicando gli effetti e produ-cendo dinamismo, innovazione e tra-sforma zione urbana. FI nell'attuale ri-cerca di concrete politiche di impul-so per uscire dalla crisi, utilizzare lo swingpower della città creativa signi-fica attivare quel valore aggiunto ca-pace di attivare il quintuplicatore di investimento potenziale in modo che produca un effetto di accelerazione in grado di farla agire come una glo-bal cultura! growth ma chine.

Maurizio Carta è professore ordinario

di Urbanistica all'Università di Palermo

[email protected]

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press LITE 22/03/2012 Il Sole 2gillym

L'Italia degli ospedali ancora da decifrare OPERAZIONE TRASPARENZA NELLA SANITÀ

, ospedale (Marsala) che solo nell'i% dei casi opera la frattura del femore in 48 ore e quello (Genova) che interviene subito nel 94% dei ricoveri. Chi del parto

cesareo (Sicilia) ha fatto una missione collezionando il 90,7% di questi più costosi interventi e chi (Milano) usa il bisturi alla nascita solo nel 4% delle situazioni. E chi ha il record di mortalità per infarto a 3o giorni dal ricovero (Lazio) col 28% di casi contro il 4% di chi (Umbria) ha performance più beni-gne. «Non sono classifiche», ha precisato ieri il ministero del-la Salute presentando gli esiti di cura relativi a 45 prestazioni e ricoveri di 1.475 ospedali pubblici e privati accreditati.

Dati da prendere con le molle, certo. Perché ancora impre-cisi, a volte per puri errori materiali in sede locale. Ma anche perché i dati, talvolta, possono essere stati truccati dagli am-ministratori: vuoi per nascondere cattive performance, vuoi per lucrare più fondi pubblici. La foto scattata mostra intanto la solita Italia della salute a ventuno velocità con il Sud in co-da, ma anche un'Italia a marce diverse all'interno delle stesse regioni. Un puzzle ancora oscuro, che l'operazione trasparen-za in ospedale potrebbe svelare. Perché ci curino bene e subi-to dappertutto. E perché si sprechi meno.

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.Ambienb. Approvata la legge di conversione

Per i rifiuti della Campania export soltanto se condiviso Paola Ficco

Il DlAmbiente è legge.Ilte-sto del provvedimento, dopo una spola tra i due rami del Par-lamento, è stato approvato defi-nitivamente ieri dall'aula del Se-nato mediante un Ddl di conver-sione del decreto 2/2012 recan-te «Misure straordinarie e ur-genti in materia ambientale».

Il testo finale corrisponde a quello già emendato dalla Ca-mera; pertanto andrà in Gaz-zetta Ufficiale privo di tutte le modifiche che, in prima lettu-ra, il Senato aveva introdotto su numerosi fronti della gestio-ne dei rifiuti, da tempo in atte-sa di correttivi.

Ai temi originali del Dl 2/2012 è stata aggiunta la moda-lità per l'attribuzione della ca-ratteristica di pericolo «ecotos-sico» (H14) ai rifiuti. In attesa del decreto ministeriale, i crite-ri per l'ecotossicità (H14) dei ri-fiuti sono mutuati dalle norme sul trasporto di merci pericolo-se su strada (Adr 2011, classe 9 -materie pericolose per l'am-biente acquatico M6-M7). In pratica, la soglia di concentra-zione per attribuire l'H14 passa da 0,25% a 2,5%; quindi, molti ri-fiuti tornano ad essere «non pe-ricolosi» come prima della ri-forma del Dlgs 205/2010.

I temi che hanno giustificato l'adozione del Dl, invece, resta-no gli stessi: emergenza rifiuti in Campania, messa al bando dei sacchetti di plastica nonbio-degradabili e materiali di ripor-to. Tuttavia dall'iter di approva-zione escono molto diversi ri-spetto alla proposta del Gover-no. Per la Campania, i Commis-sari straordinari individuano ed espropriano le aree per in-stallare gli impianti per l'orga-

nico che saranno ubicati nelle aree di pertinenza degli impian-ti di trattamento, tritovagliatu-ra e imballaggio (Stir) regiona-li o in aree confinanti. La Via terrà luogo dell'Aia. Per riceve-re i rifiuti campani, fino al 31 di-cembre 2013, gli impianti di comp ostaggio nazionali posso-no aumentare la capacità ricet-tiva e di trattamento autorizza-ta fino all'8 per cento. Lo smalti-mento in altre regioni dei rifiu-ti non pericolosi avviene me-diante intesa tra la Campania e la singola regione interessata inbase al principio di «leale col-laborazione».

Per prevenire altre emergen-ze in altre regioni il ministero dell'Ambiente predispone e presenta alle Camere, entro il

Il contenuto

RIFIUTI CAMPANIA I r i fiut i campani no

n pericolosi potrannoessere smaltiti' i n altre e re

Intesa intesa traa p

l Campania

d e la a de

regione rifiuti destinataria

I SHOPPER «BIO» Gli shopper in plastica non biodegradabile saranno al bando dal 31 dicembre 2012. Sanzioni con decorrenza dal 31 dicembre 2013

I MATERIALI RIPORTO

I materiali di riporto anche se assimilati al la matrice suolo, di fatto, restano rifiuti. Sarà

reto cessa" un D inisteriale

31 dicembre di ogni anno, una relazione con i dati relativi alla gestione dei rifiuti, alla dotazio-ne impiantistica e ai risultati ot-tenuti. Inoltre individua le si-tuazioni critiche e le misure per fronteggiarle. Entro il 31 di-cembre 2012 l'Ambiente adotta un Dm che, coinvolgendo an-che il Parlamento e previa noti-fica alla Ue, può individuare al-tre caratteristiche per la com-mercializzazione dei sacchetti di plastica non biodegradabili, per l'informazione ai consuma-tori e prevedendo forme di pro-mozione della riconversione degli impianti produttivi esi-stenti. Il termine a decorrere dal quale scatta il divieto di commercializzare dei sacchi non biodegradabili (cioè non conformi alla norma Uni En 134322002) è prorogato fino all'adozione di tale Dm. Fissato infine lo spessore di quelli riuti-lizzabili: sacchi realizzati con polimeri diversi ma riutilizzabi-li con "maniglia esterna" e spes-sore superiore a 200 micron (per uso alimentare) e amo mi-cron (altri usi) oppure con spes-sore superiore a 100 e 6o mi-cron (a seconda dell'uso). Le sanzioni per la commercializza-zione di sacchi non conformi (da 2.500 a 25.000 euro) scatte-ranno da131 dicembre 2013.1 ma-teriali di riporto, fermi restan-do gli oneri di bonifica, sono esclusi dalla nozione di rifiuto e assimilati alla matrice suolo, tuttavia la loro effettiva gestio-ne come non rifiuti viene rimes-sa al futuro Dm sulle terre e roc-ce di scavo, anche se sono reim-piegati nel sito dal quale sono stati escavati. Quindi, una nor-ma fondamentalmente inutile.

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kÚ La bozza di Dm

Acqua, sulle tariffe competenze in coabitazione Gianni Trovati MILANO

Non c'è pace per il servi-zio idrico. La prima bozza di Dpcm che assegna all'Authori-typer l'energia i compiti di pre-disposizione del metodo tariffa-rio e di approvazione delle tarif-fe proposte dai gestori, finita nei giorni scorsi sui tavoli del Governo, accende un braccio di ferro tra ministero e Autori-tà, e lascia in mezzo al guado le aziende che gestiscono il servi-zio. Oggetto del contendere è la divisione dei poteri delineata dal Dpcm, che chiede all'Autho-rity di «definire le componenti di costo», «predisporre il meto-do tariffario» e «approvare le tariffe», ma mantiene in capo al Ministero la definizione dei cri-teri per i calcoli dei costi e per la loro copertura e il compito di «verificare la corretta redazio-ne dei piani d'ambito».

L'Authority, a quanto risulta al Sole 24 Ore, ha già indirizzato al ministero un "parere" per-plesso su questa coabitazione nei compiti di vigilanza, men-tre è atteso l'intervento sul te-ma anche da parte degli enti ter-ritoriali, che stanno studiando proposte di emendamenti al te-sto. Critiche arrivano poi dalle aziende, alle prese con le incer-tezze di un lungo periodo transi-torio condito dall'abolizione del vecchio comitato di vigilan-za, che il decreto «Salva-Italia» ha deciso di sostituire con l'Au-torità. «La procedura è barocca -riflette Adolfo Spaziani, diret-tore generale di federutility - e crea una duplicazione di sogget-ti che rischia di complicare i processi decisionali». I temi da decidere sono cruciali, dopo che il referendum ha cancellato la vecchia disciplina tariffaria e ha prodotto anche un conten-

zioso importante fra soggetti gestori e associazioni di consu-matori. «Per chiarire il quadro serve un soggetto in grado di de-cidere, secondo modalità chia-re come già accade proprio nell'energia e nel gas».

Un quadro, questo, conside-rato essenziale in un settore che secondo le ultime stime ne-cessita di investimenti per 2 mi-liardi all'anno, e vede l'impe-gno pubblico mantenersi al di sotto del o% di questa cifra.

La partita, insomma, rima-ne aperta, mentre nel frattem-po i compiti di vigilanza e ap-

IO SNODO Nel testo finito sui tavoli del Governo si prevede una divisione fra ministero e Autorità nella definizione di costi e piani d'ambito

provazione delle tariffe vengo-no mantenuti ad interim dal Ministero sulla base di un pa-rere fornito a fine anno (si ve-da II Sole 24 Ore del 23 dicem-bre) proprio per evitare il vuo-to gestionale.

Con il decreto sulle liberaliz-zazioni, che sarà approvato og-gi in via definitiva dalla Came-ra, arrivano all'Authority le do-tazioni extra per svolgere i nuo-vi compiti: si tratta di un incre-mento di 4o unità nell'organico e di un finanziamento aggiunti-vo fino all'i per mille dei ricavi annuali degli esercenti. Dal mo-mento che in Italia vengono fat-turati ogni anno tra i 6 e i 7 mi-liardi di metri cubi, a un prezzo medio che si aggira intorno a i euro, si potrebbe trattare di una dote da 6-7 milioni all'anno.

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Sara Monaci MILANO

L'accordo sui derivati tra Co-mune di Milano e le banche sta per diventare operativo. Dopo più di un mese dall'annuncio fat-to dai vertici di Palazzo Marino, ora i nodi sono sul punto di esse-re sciolti. Due i fatti che hanno se-gnato la svolta: un incontro avve-nuto nella notte tra il 20 e il 21 mar-zo a Londra tra il direttore genera-le del Comune, Davide Corrito-re, e le 4 banche coinvolte - Ubs,

VERTICE M LONDRA Nella notte fra il 20 e il 21 marzo incontro fra il direttore generale Davide Corritore e gli istituti coinvolti per definire gli ultimi accordi

Deutsche Bank, Jp Morgan e De-pfa Bank - e la decisione di ieri del giudice di Milano, Oscar Ma-gi, che sta seguendo la vicenda sotto il profilo penale e civile, di dissequestrare i io8 milioni requi-siti alle banche un anno e mezzo fin sequestro era stato deciso co-me forma di cautela per le presun-te commissioni occulte sugli swap, di cui gli istituti di credito erano stati accusati dalla procura milanese. Gli accordi tra le parti

fin qui sottoscritti dovrebbero a questo punto diventare operativi nel giro di poche ore.

I punti più significativi dell'in-tesa sono sostanzialmente quel-li già annunciati a febbraio: la chiusura dei derivati sul tasso di interesse (un Irs con opzione col-lar) e il passaggio da un tasso va-riabile ad un tasso fisso intorno al 4%; 453 milioni di mark to market che le banche daranno al Comune di Milano, di cui 413 mi-lioni reinvestiti di Btp ventenna-li e conti deposito (tenuti blocca-ti in banca a garanzia dei deriva-ti ancora in essere, i Cds), e i re-stanti 4o milioni versati subito nelle casse comunali; 62,7 milio-ni di costi di hedging e funding che Palazzo Marino pagherà a sua volta alle banche.

Nell'ultimo incontro è stata un po' modificata la composizione del mark to market, cioè la per-centuale di Btp e di conti deposi-to (il rapporto di cui si era inizial-mente parlato era due terzi di Btp e un terzo di depositi). Questi gli accordi sotto il profilo tecnico.

In più altri due elementi giuri-dici di non poco conto: il Comu-ne di Milano si impegna a ritira-re la causa civile (si era costitui-to parte civile nel 2010, durante il mandato di Letizia Moratti), potendo contare così su un van-taggio finanziario immediato de-

rivante dall'accordo; i 4 istituti di credito, da parte loro, vedran-no ridurre l'impatto di un pro-cesso che potrebbe inasprire i lo-ro rapporti con le Pubbliche am-ministrazioni italiane, evitando anche il rischio di dover restitui-re i costi impliciti.

Infine, l'amministrazione co-munale può anche sbloccare que-gli 8o milioni che erano stati mes-si a garanzia di tutti i derivati, e ricevere dai Btp 13-14 milioni di rendimento all'anno.

Una delle condizioni che ha permesso lo sblocco dell'intesa è appunto il dissequestro. L'istan-za è stata richiesta ieri mattina dalle 4 banche durante l'udienza in tribunale a Milano.I1 Comune, con il suo dg Corritore, ha quindi aderito alla richiesta, mentre il procuratore aggiunto Alfredo Ro-bledo, titolare dell'inchiesta, non si è opposto all'accoglimento. Poi nel pomeriggio il giudice Ma-gi ha sciolto la riserva e concesso il dissequestro dei io8 milioni, che possono tornare nella dispo-nibilità delle banche.

Adesso il prossimo passo sarà il ritiro, da parte del Comune, del-la costituzione di parte civile nel processo, che andrà avanti solo sotto il profilo penale, ma che probabilmente non avrà più lo stesso impatto.

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Enfi k'ocA. Ora più vicino l'accordo fra il Comune e Deutsche Bank, Ubs, Depfa e Jp Morgan

Derivati Milano, sì al dissequestro Il giudice accoglie l'istanza sui 108 milioni requisiti a quattro istituti

L'operazione I derivati sottoscritti dal Comune di Milano dal 2005 a12007 avevano come sottostante un'obbligazione da 1,68 miliardi. Si tratta di Irs con opzione collare Cds

Costi impliciti Secondo la procura di Milano le banche avrebbero compiuto una truffa aggravata ai danni del Comunefacendo pagare commissioni occulte per 100 milioni

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Il Sole/ /,1

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Sanit Il ministero della Salute ha reso disponibili 45 indicatori su prestazioni e ricoveri di 1.475 strutture

Le mille efficiente degli ospedali Dalle classifiche emergono livelli di servizio a macchia di leopardo

La graduatoria del ministero

Paolo Del Bufalo Roberto Turno ROMA

Mortalità per infarto o per scompenso cardiaco a 30 giorni dal ricovero, decessi per ictus a un mese dall'ingresso in ospeda-le, frattura del femore operata entro 48 ore, percentuale di par-ti ce sarei, tempi d'attesa per ri-comporre la frattura di tibia e perone.I1 Governo lancia l'ope-razione trasparenza in ospeda-le. Quasi sul modello britann i-co. Per informare i cittadini e, in-tanto, stimolare gli amministra-tori a migliorarsi, a far bench-mark. A risalire classifiche di cattiva sanità - al Sud, ma non solo - ma anche a confermare le eccellenze che pure l'Italia del-la salute possiede.

Con la consegna della pas-sword d'accesso ad Asl e ospeda-li, e da ieri ai giornalisti, il mini-stero della Salute ha messo a di-sposizione i dati di 45 indicatori di prestazioni e ricoveri ospeda-

-

lieri (il 40% di tutta l'assistenza ospedaliera) di 1.475 ospedali pubblici e privati accredi tad. Da-ti da raffinare e da prendere con cautela, è l'avvertenza dell'Age-nas (Agenzia per i servizi sanita-ri regionali), che ha curato il «Programma nazionale esiti» in

1.1 .111. ARM

La mortalità a 30 giorni per infarto del miocardio varia dal 28% del S. Giovanni

di Tivoli al 4,1% di Città di Castello

base ai risultati ospedalieri nel 2010 censiti sulla base delle sche de di dimissione ospedaliera. «Non diamo pagelle, nessuna stelletta», hanno precisato Ful-vio 'Voi rano (direttore Agenas) e Carlo Perucci (direttore scien-tifico del programma). Anche perché i dati possono essere fal-

laci. Vuoi per errori di codifica o di procedure mal eseguite. Ma anche per comportamenti poco commendevoli degli ammini-stratori: chi trucca i dati magari per lucrare più finanziamenti. Un caso per tutti: i parti cesarei in Campania, dopo una delibera del 2007 che ammetteva il rim-borso maggiorato in caso di «po-sizione anomala del feto». Caso che infatti in C ampania spopolò.

Le "classifiche" ci consegna-no intanto la solita Italia della sa-lute a mille velocità, anche all'in-terno delle regioni.I risultati del-le schede di dimissione sono sta-ti corretti scientificamente dall'Agenas con un esito di ri-schio che però deve fare i conti anche con un indice di «signifi-catività statistica» sopra il quale il dato finale per ciascuna presta-zio ne di ogni ospedale ha meno valore. Ecco così le "classifi-che" — alcune delle quali presen-tiamo in questa pagina - da noi rielaborate, che tengono conto

dei risultati più "sicuri". Le performance che mostra-

no i32 indicatori delle prestazio-ni (altri 13 riguardano l'ospeda-lizzazione e non misurano le per-formance, ma l'efficienza delle cure) sono estremamente diver-sificate. Per infarto acuto del miocardio la mortalità aio gior-ni va dal 28,32% dell'ospedale S. Giovanni Evangelista di Tivoli in provincia di Roma al 4,11% dell'ospedale di Città di Castello su una media italiana del 10,95 i. Ma l'Agenas ricorda che non sempre i casi "migliori" sono ne-cessariamente veritieri: un dato molto basso può essere legato a un'errata diagnosi.

Meno distanti i risultati della mortalità a 30 giorni dopo un bypass aortocoronarico.Alla ca-sa di cura Montevergine, (Avelli-no) il rischio è dell'8,22% mentre all'ospedale Mazzini di Teramo dello 0,2./o contro una media na-zionale del 2,78T o. Va molto ma-le la mortalità p er ictus al Civita-

castellana (Viterbo) dove dopo 3o giorni dal ricovero muore ol-tre il 351 di pazienti contro l'in% del «Veris delli Ponti» di Lecce. Enorme la differenza per le fratture di femore operate en-tro 48 ore: dal 93,87%. del Villa Scassi a Genova (dato fortemen-te in dubbio) all'i,o2% del San Biagio di Marsala. Queste le clas-sifiche corrette scientificamen-te. Nel confronto tra grandi strutture con grandi volumi di prestazioni, a prescindere dalla correzione finale, in cima per l'infarto ci sarebbe l'Umbrto I di Torino e in coda l'Umberto I di Roma. Per la mortalità dopo in-tervento di bypass il Niguarda sarebbe in testa, per la frattura di femore operata in 48 ore in co-da ci sarebbe il Policlinico di Ve-rona e in cima l'Oliveto Citra di Palermo.Insomma, il solito puz-zle dell'Italia delle cure.

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Tutte le classifiche degli ospedali

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PRIMI I PRIMI

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•-) Ospedale 5, Francesco Oliveto Cifra (Sa lerno) CA M PANIA

; Ospedale di Brurtico Brunico (Bolzano) ALTO ADIG E

GLI ULTIMI

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Osp. di Civita Castet ana Civita Castellana (Viterbo) LAZIO

• Pres. Osp. N.S. di Bonaria San Gavino Monreale (Vs) SARDEGNA

Pad. ospedatiera De Lents sclita(Vicenza) VENETO

Ospedale Città di Castello I Città Di Castello (Perugia)

UMBRIA

Ospedale Martini -<Torino

PIEMONTE

Ospedale C. G. Mezzani Ascoli Piceno MARCHE

GLI

Osp. S. Gi vanni Evangelis Tivolì (Roma) LAZIO

Ospedale di Montebettuna Montebelluna (Treviso) VENETO

Pres. Osp. A. Ca • Campobasso

MOLISE

Ospedale Teramo ABRUZZO

050, W itnitit Trieste

z Osp. Univi. di

EM I LIA ROM

Casa di cura Montevergine Mercogliano(Avellino) CAMPANIA

Ospedale San Carlo Potenza BASI LICATA

• AL O. S.Anna e S.Sebast. Caserta CAMPANIA

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Mazzini

Pagina 49

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Il Sole12

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• .\\\\\\\\\\\\\\\ MRAPPORMARAM.:

Statali; i salari scendono sotto PfriflaióneH.

Le retribuzioni dei dipendenti Pubblici continuano a perdere terreno. Ne l 2011, ha evidenziato ieri l'Aran, sono

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netto peggioramento, con un incremento del solo 0,2% (corrispondente alla sola indennità di vacanza contrattuale), Nello stesso periodo l'industria ha fatto segnare un +2,5% nel 2011 e Un + 2,7% nel 2010. I numeri sulle retribuzioni, hanno spiegato il presidente dell'Aran, Sergio Gasparrini, «riflettono ampiamente il contesto blocchi e vincoli che caratterizza la fase attuale del pubblico impiego»,

E la situazione non migliora se si analizzano le retribuzioni di fatto, Vale a dire: tutta la retribuzione comprese le componenti accessorie definite nella contrattazione di secondo livello, Tale retribuzione infatti ha fatto segnare nel 2010 e nel 2009, per la Pa, sulla base dei dati Istat di contabilità nazionale, un aumento rispettivamente dell'1,7% e de111,6% a fronte di un + 3,6% e di un +2,8% dell'industria e del +1% e + 2,1% dei servizi

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Incubo art. 18 per 3,5 milioni di dipendenti pubblici. Cgil, Cisl e Uil: intervenga il parlamento

Statali a rischio licenziamento Patroni Griffi prende tempo, la Fornero tira il freno a mano DI ALESSANDRA RICCIARDI

I l garibaldino Renato Bu-netta non ha osato nemme-no proporlo durante il suo mandato di ministro della

funzione pubblica. Il governo di Mario Monti rischia ora di ri-uscirci: i dipendenti pubblici, al pari dei privati, potranno essere licenziati più facilmente in caso di crisi grazie al riformato articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Il ministro della funzione pubbli-ca, Filippo Patroni Griffi, ieri è stato il primo a dire che sì, le nuove regole si applicano anche al pubblico, salvo poi fare una quasi smentita, invitando tutti ad attendere il provvedimento prima di valutare l'applicazione ai pubblici. Un comunicato che ha provato a gettare acqua sul fuoco delle polemiche che subito sono divampate e che hanno rischiato di far saltare del tutto il consenso alla riforma anche da parte di Cisl e Uil. Tanto che dal ministero del lavoro intervenivano in serata per assicurare che la riforma non si applicherà agli statali, «Patroni Grilli non partecipa neanche alle trattative». I tecnici di Elsa For-

nero erano nel frattempo al lavo-ro sull'articolato per disinnescare la mina I travet italiani sono un esercito, circa 3,5 milioni di di-pendenti a tempo indeterminato che in questi anni di recessione, in cui le aziende hanno licenziato a più non posso, hanno avuto il privilegio del posto fisso garanti-to. A differenza dei colleghi della Grecia, per esempio. Per i sinda-cati l'estensione dell'articolo 18 al settore pubblico è inaccettabile: riguarda una platea di lavoratori molto ampia, in cui è facile invo-care la tutela di diritti costituzio-nali, come quello alla libertà di insegnamento e all'imparzialità della pubblica amministrazione, a garanzia dell'intoccabilità del posto; e sarebbe difficile anche per un sindacato moderato spie-gare ai lavoratori privati che è giusto licenziarli più facilmente mentre gli statali no, loro restano intoccabili. I leader di Uil e Cisl, Luigi Angeletti e Raffaele Bo-narmi, hanno detto chiaramente ieri al governo che l'articolo 18 nel pubblico è impensabile, in questo all'unisono con la segretaria del-la Cgil, Susanna Camusso. Ma dov'è il rischio? L'articolo 51 del

decreto legislativo 165/2001, che disciplina il rapporto di lavoro dei dipendenti pubblici, precisa che «la legge 20 maggio 1970, n. 300 (ovvero lo Statuto dei lavoratori che contiene l'articolo 18 sull'in-giusto licenziamento modificato dalla Fornero, ndr), e le successi-ve modificazioni e integrazioni, si applica alle pubbliche ammi-nistrazioni a prescindere dal nu-mero dei dipendenti». Il verbale sulla riforma del mercato del lavoro dispone appunto la modi-

fica dell'articolo 18 dello Statuto. E non reca nessuna deroga per i dipendenti pubblici. Se anche il provvedimento, decreto legge o legge delega, non recherà nes-suna eccezione espressa, dunque anche ai pubblici si applicheranno le regole dei privati. Conseguen-za considerata naturale da più di un giuslavorista giacché il lavoro pubblico è stato privatizzato. I sindacali puntano a sventare ogni rischio già nel testo del governo e comunque terranno alta l'atten-

zione sul parlamento. «L'artico-lo 18 non è mai stato applicato per il pubblico impiego e non è facilmente applicabile perché la natura giuridica dei contrat-ti è diversa», ragiona Angeletti. «Abbiamo ancora due-tre gior-ni di tempo per modificare e migliorare il testo perché non è definito», aggiunge Bonanni, «vediamo comunque di buon oc-chio eventuali cambiamenti se ci sono falle molto grosse nei testi che usciranno» Il parlamento sarà il prossimo campo di bat-taglia e non solo per le istanze dei sindacati ma anche per il destino del partito democratico. Dario Franceschini, capo-gruppo pd alla camera a e tra i rappresentanti dell'area mode-rata, ieri invitava Monti a ripen-sarci e a fare sintesi tra le diverse posizioni sindacali, senza dunque escludere la Cgil. Se questa è la posizione dei moderati, vuol dire che nel Pd la preoccupazione per la tenuta interna è forte, ragiona-vano nel Pdl. Che ha problemi di partito, certo, ma sull'articolo 18 è messo meno peggio dei colleghi di maggioranza.

--o Riproduzione riservata—E

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Statali a rischio licenziamento

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ItaliaOggi

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Rabbia e tensione per le riforme. I servizi lanciano l'allarme

Contro il governo arruolati anche gli extracomunitari

DI EMILIO GIOVENTÙ

intelligence ne è certa. Contro le inizia- tive ' anti-crisi e le riforme proposte dal Governo nelle piazze saranno ribolliran- no di rabbia e di tensioni. E la riforma

del lavoro potrebbe essere lo spunto per rimettere in moto la strategia del dissenso. Non male se si pensa che l'allarme non è di queste ore, ma è con-tenuto nella relazione sulla politica dell'informa-zione per la sicurezza presentata dal presidente del consiglio dei ministri, Mario Monti, al senato lo scorso febbraio.

Testo corposo nel quale a un certo punto spunta uno scenario che i servizi, coordinati da Gianni De Gennaro, direttore del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurez-za, invitano a non trascurare. Si legge, infatti, testuale, che «l'attenzione delle componenti antagoniste» sarà «rivolta alle situazioni di disagio vissute so-prattutto dalle fasce sociali più deboli e dai soggetti emergenti dello sfruttamento salariale. Tra di essi i lavoratori extracomunita-ri, considerati un potenziale bacino di riferimento da indirizzare verso forme di protesta organizzata anche in sinergia con le maestranze italiane». Insom-ma, immigrati, disoccupati, pre-cari potrebbero amalgamarsi in un cocktail esplo-

sivo. L'allarme c'è ed è questo: «Secondo gli elementi raccolti, l'aggravarsi della crisi economica e le mi- sure adottate per fronteggiarla a livello nazionale e internazionale sono ritenute dal circuito antagoni- sta una favorevole opportunità per riproporre sche- mi movimèntisti tesi a catalizzare e radicalizzare il disagio sociale». «Ulteriori sinergie», avverte la relazione dei servizi di intelligence, «tra le diver- se anime dell'antagonismo nazionale potrebbero svilupparsi in relazione ai provvedimenti assunti o prospettati per fronteggiare la crisi e rilanciare l'economia». Quale migliore occasione potrebbero essere gli sfogatoi di piazza contro la riforma del lavoro e la quasi abolizione dell'articolo 18? Del resto, ricordano gli 007 italiani che nel 2011 «la protesta si è indirizzata anche» e proprio «con- tro l'esecutivo in carica, ritenuto espressione dei

«poteri forti» e latore di «imposizioni» prove- nienti dall'Unione europea». La preoccupazio- ne che sa di antico visto che risale addirit- tura allo scorso agosto e ha quasi il sapore profetico l'allarme lanciato dal dipartimento della pubblica sicurezza, diretto da Antonio

Manganelli, che richiamava l'attenzione dei questori di tutta Italia sulla «centralità del

loro ruolo» che «è di tutta evidenza, anche in prospettiva futura per il sus-

seguirsi di diversificati eventi e manifestazioni che richie- deranno un impiego sempre più professionale dei reparti organici per fronteggiare, in maniera adeguata, le varie emergenze». Insomma, era un allerta a tenersi pronti per un autunno che promet- te di essere caldo sul fronte dell'ordine pubblico. ----oRtproduzzone riservata

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onim d rtnehr od, ralnere

press unE 22/03/2012

ItaliaOggi

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LIBERALIZZAZIONI/ Vía libera della Camera. Irrisolto il nodo delle commissioni sugli affidi

Mutui per tutti anche senza conto Non serve più aprire il cic nella banca dove si fa domanda

Pagina a cura DI MATTEO RIGAMONTI

er aprire un mutuo non arà più necessario ave-

re un conto corrente nella banca dove lo si richiede.

Mentre per i vecchi mutui saldati prima delle «lenzuolate» di Bersa-ni, non bisogna andare dal notaio per estinguere l'ipoteca. È quanto prevede il decreto liberalizzazioni (dl n. 1/2012) che ieri ha ottenuto la fiducia alla Camera e che ora è pronto per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Il prov-vedimento, che consiste in 119 articoli ed è stato approvato con 449 sì e 79 no (29 gli astenuti), non presenta modifiche rispetto a quello licenziato in precedenza dal Senato.

Tra le principali novità (si veda tabella a lato) ci sono l'introdu-zione del rating di legalità per le imprese e del tribunale per le im-prese. Introdotta poi la possibilità per i pensionati con assegno fino a 1.500 euro di aprire un conto gratis e la cancellazione delle commissioni per il pagamento della benzina tramite carta fino a un valore di 100 euro. Il decre-to prevede anche un contributo di solidarietà, pari allo 0,08 per mille del fatturato, per le società di capitale con ricavi totali oltre i 50 mln di euro al fine di sostenere le funzioni dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Il contributo servirà anche a in-crementare di 20 posti l'organico dell'Authority. Tra le disposizio-ni sulle polizze anche quella per cui gli agenti dovranno offrire ai clienti informazioni sulle offerte di almeno tre diverse compagnie.

Due i nodi ancora da sciogliere. Il primo riguarda la cancellazione delle commissioni bancarie sugli affidi, decisa con una modifica in-trodotta in Senato. Modifica che aveva provocato le dimissioni dei vertici Abi e che il governo si è detto disponibile a rivedere sola-mente su sollecitazione esplicita del Parlamento. Da qui l'ordine del giorno di Pd, Pdl e Terzo Polo affinché il governo si impegni a limitare la norma alle banche che non aderiscono ai protocolli di trasparenza. Il secondo nodo da sciogliere consiste invece nei rilievi della Ragioneria dello sta-to sulla mancanza di coperture per alcune norme contenute del decreto. O Rzpn9duzlone riservata-11

LE PRINCIPALI NOVITÀ CONTENUTE NEL DECRETO SERVIZI PUBBLICI LOCALI

BANCHE

Conto corrente gratis per i pensionati che hanno un assegno fino a 1.500 euro. Annullate tutte le commissioni bancarie sul prestiti anche in caso di sconfinamento in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido. Non sarà più necessario aprire un conto corrente nella banca dove si richiede Il mutuo; le banche erogatrici avranno l'obbligo di proporre due polizze di differenti assicurazioni non ricondu-cibili alle banche, agli istituti di credito e agli intermediari finanziari stessi. Prevista anche la libertà per il cliente dl scegliere sul mercato la polizza sulla vita più conveniente. Stop alle commissioni per il pagamento del carburante tramite carta fino a 100 euro. Vietati gli Incroci personali tra gruppi bancari concorrenti, cioè la co-presenza di un individuo In due o più Consigli dl Amministrazione.

IPOTECA VECCHI MUTUI

Per i vecchi mutui, saldati prima delle liberalizzazioni di Bersanl, non sarà più necessario andare dal notaio per estinguere l'ipoteca.

PROFESSIONISTI Saltano le tariffe minime peri professionisti con l'eccezione del caso in cui il compenso sia riconosciuto da un giudice. Abolito Il preventivo in forma scritta, sostituito dall'obbligo di un preventivo di massima e viene tolta anche la possibile sanzione disciplinare. I tirocinanti avranno un rimborso a forfait dopo sei mesi di pratica.

VE Chi non rispetta le norme contro le clausole vessatorie nei contratti stipulati dal professionisti con i clienti pagherà da 2 mila a 50 mila euro di multa.

iCOR NOTAI Obbligo a nominare i notai entro un anno dal bando dei prossimi concorsi relativi all'anno in corso, al 2013, al 2014 e dal 2015.

AIO O

LE SRI UNDER 3 EN

giovani sotto i 35 anni che vorranno dare vita a una Sri potranno farlo usufruendo della gratuità delle spese notarili con capitale iniziale tra 1 euro e 10 mila euro. Vietata la cessione delle quote a soci che non abbiano il requisito dell'età.

20 I TRIBUNALI DELLE IIVIPR Saranno 20 i tribunali delle imprese su tutto il territo-rio. Dodici le sezioni specializzate esistenti alle quali si aggiungeranno altre 8. Avranno sede nel capoluogo di regione. La Lombardia ne avrà du , a Milano e a Brescia. Per la Valle d'Aosta sarà competa te Torino.

CONTRIBUTO SOCI CAPITALE AD ANTrfFIU Le società di capitale con ricavi totali oltre i 50 mln di euro dovranno versare lo 0,08 per mille dei fatturato per sostenere le funzioni dell'Autorità Garante della Concorrenza e del mercato. Il contributo servirà anche a Incrementare di 20 posti l'organico dell'Authority.

Obbligatorie le gare per l'affidamento di servizi oltre i duecentomila euro.

IMU PER LA CHIESA E IL NON PROFIT

Abrogazione immediata delle norme che prevedono l'esen-zione per gli immobili dove l'attività non commerciale non sia esclusiva ma solo prevalente. La norma interessa tutte le associazioni non profit, ivi compresa la Chiesa.

Una farmacia ogni 3.300 abitanti. Per mantenere l'obiettivo del governo di aprire circa 4.800 farmacie nuove. I concorsi per l'apertura delle nuove farmacie non prevederanno «quote riservate». Dal prossimo anno si potranno comprare in farmacia confezioni monodose. Sarà l'Alfa entro il 31 dicembre a dover rivedere le «mo-dalità di confezionamento dei farmaci». Le parafarmacie potranno vendere prodotti galenici e veterinari, mentre non potranno vendere farmaci dl fascia C.

Rimane ai sindaci il potere di decidere li numero di li cenze dei taxi, con II preventivo parere dell'Autorità per I trasporti. Permane la possibilità per la stessa Autorità dl appellarsi al Tar del Lazio nel caso In cui I comuni non recepiscano le direttive.

STOP ESCLUSIVA BENZINAI Per i benzinai cade il diritto esclusiva e sarà possibile l'aggregazione tra gestori di Impianti per l'acquisto all'In-grosso di carburante.

DOTTI AGRICOLI I termini per il pagamento dei prodotti agricoli e alimenta-ri scatteranno dall'ultimo giorno del mese di ricevimento della fattura.

La separazione tra Eni e Snam dovrà avvenire entro settembre 2013.

E

RFI

Entro il 30 giugnó 2013-"Autorità per i trasporti dovrà trasmettere una relazirffie al Governo e al Parlamento »sull'efficienza dei diver# gradi di separazione tra Pim- presa che gestisce l'infrastruttura e l'impresa ferrovia-ria.

2ATTI AZIENDALI PER FERROVIE

I trattamenti dl lavoro saranno definiti dalla contrattazio-ne collettiva svolta dalle organizzazioni più rappresen-tative a livello nazionale e non si farà più riferimento a contratti collettivi nazionali di settore.

E CIVILE

Esclusa la gestione del grandi eventi dalle competenze della Protezione Civile.

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Ntittui per tutti mute senza conio

press LITE 22/03/2012

ItaliaOggi

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Trappola lUlUl sul le case s miche

È l'allarme lanciato da Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell'Asdi

Trappola Imu sulle case storiche Con lo stop alle agevolazioni Ici si rischia l'abbandono

DI VALERIO STROPPA

La nuova Imu sui beni im-mobiliari vincolati mette a repentaglio la conserva-zione del patrimonio arti-

stico e architettonico del Paese. Se dovesse essere confermato lo stop alle agevolazioni previste in passato per l'Ici, i proprietari di castelli, ville nobiliari e palazzi di interesse storico rischiano di dover fronteggiare un aggravio economico che renderebbe più difficile il mantenimento e la va-lorizzazione dei «tesori» che cu-stodiscono. A lanciare l'allarme è Moroello Diaz della Vittoria Pallavicini, presidente dell'Asso-ciazione dimore storiche italia-ne, che rappresenta circa 5 mila proprietà, tra cui buona parte di quelle private. «Quello che dispia-ce è che non ci venga riconosciuto l'impegno economico enormemen-te gravoso nel mantenere tali beni», spiega a ItaliaOggi, «ma anzi molti considerano le agevo-lazioni come inique e non come un trattamento differenziato riserva-to a beni più meritevoli di tutela rispetto agli altri».

Nelle scorse settimane il Coda-

cons aveva inviato una diffida a governo, Entrate e Gdf invitando le amministrazioni a un maggior rigore nelle verifiche fiscali sul-le dimore storiche (specie quelle destinate ad attività lucrative), ritenendo che dalle agevolazio-ni tributarie derivasse un man-cato gettito per l'erario di circa un miliardo di euro (ItaliaOggi del 23/2/2012). Numeri smen-titi dall'Adsi. Come emerge dal rapporto sulle fax expenditures curato dal tavolo di lavoro coordi-nato dall'attuale sottosegretario al Mef, Vieri Ceriani, «l'erosione dovuta al reddito degli immobi-li vincolati è di soli 22 milioni di euro», rileva Diaz della Vittoria Pallavicini, «una cifra che nel bi-lancio statale appare esigua, ma che nella pratica è strumentale ad incentivare ed aiutare i proprie-tari nella tutela di un patrimonio che distingue l'Italia dal resto del mondo».

Per quanto attiene all'Imu, nel dl 201/20111a disciplina Ici (dlgs 504/92) viene richiamata solo parzialmente, anche per quanto riguarda l'abrogazione di alcune agevolazioni preesistenti. Si pone quindi il dubbio se gli sgravi in

materia di beni vincolati siano o meno rimasti in vigore. Secondo Confedilizia la risposta sarebbe affermativa, in quanto il beneficio non è espressamente cancellato come invece altre disposizioni.

Laddove tuttavia ciò non 've-nisse confermato, il rincaro per i proprietari sarebbe rilevante. «Cumulando la rivalutazione del 60% prevista per gli immobili or-dinari al venir meno dell'esenzio-

ne, si arriverebbe anche al 600%», sottolinea il presidente, «il solo castello Odescalchì di Bracciano, per esempio, passerebbe da 15 mila a 90 mila euro di Imu. Trat-tare i beni vincolati alla stregua di un qualsiasi fabbricato sarebbe sbagliato sotto molteplici punti di vista. Le dimore storiche possie-dono per la loro natura dimensio-ni maggiori e meno razionali degli edifici moderni, spesso senza che a ciò corrisponda un maggior va-lore di mercato».

Insomma, gettito sì, ma anche deterioramento del patrimonio Culturale. «È innegabile che molti beni vincolati siano suscettibili di produrre reddito», prosegue Diaz della Vittoria Pallavicini, «quello che però molti dimenticano è che tale patrimonio occupa le grandi città per il 5-10%. Palazzi, ville e castelli sono distribuiti su tutto il territorio, anche nei più sperduti paesini o in mezzo ai monti, in Calabria come in Abruzzo come in Valle d'Aosta. E sono quasi tut-ti di medie e grandi dimensioni, spesso con parchi e giardini (ana-logamente oggetto di vincolo). La maggior parte presenta costi al-tissimi ma è privo di reddito. Sen-

za agevolazioni ciò comporterà un sicuro abbandono e conseguente distruzione».

Resta però il tema che, come tutte le agevolazioni, la normati-va del passato presta il fianco a possibili abusi. «È probabile che vi sia qualche immobile di dubbio pregio che è stato vincolato per pagare meno tasse, magari gra-zie a conoscenze o amicizie, ma si tratta senz'altro di casi sporadici. Colpire migliaia di situazioni per punire pochi "furbi" non appare una soluzione equanime», chiosa il presidente. Quello che accomuna i proprietari delle dimore storiche sono invece gli oneri di gestione. «Da un lato lo Stato, nel momento dell'apposizione del vincolo, im-pedisce la libera disponibilità del bene, addirittura arrivando a pre-vedere l'arresto anche per ipotesi modeste di violazioni e mancate comunicazioni alla Sovrintenden-za, nonché l'esproprio», conclude Diaz della Vittoria Pallavicini. «Dall'altro lato, lo stesso Stato in materia di imposizione potrebbe rendere il bene vincolato assolu-tamente uguale a qualsiasi altro immobile». Riproduzione riservata—$

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ItaliaOggi

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Pagina 26 Stop alle cartelle criptiche

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ItaliaOggi

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Sulla nomina dei revisori locali non decide più la politka

Massima trasparenza sul procedimento di scelta del revisore legale degli enti locali. Infatti, il relativo elenco, articolato su base regionale, deve essere reso pubblico attraverso un'apposita sezione sulla home page del sito internet del ministero dell'interno. Lo stesso Viminale, poi, è obbligato a rendere nota, con avviso da pubblicarsi sulla Gazzetta Ufficiale, la data di effettivo avvio del nuovo procedimento per la scelta dei revisori in scadenza di incarico. È quanto si ricava dalla lettura del decreto Nlinintento 15.2.2012 (si veda Ita-liaOggi del 17 marzo scorso), che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 20 marzo, in merito alle disposizioni previste dalla manovra di Ferragosto 2011. Un procedimento del tutto rivoluzionario, che, di fatto, sottrae all'organo politico la scelta dei nominativi che devono comporre il collegio dei revisori dei conti (ovvero il revisore unico). Criteri di trasparenza, innanzitutto. Dopo la verifica dei presupposti, diversi in base alla fascia demografica di apparte-nenza dell'ente locali, il Dm in esame dispone che ogni elenco, uno per ogni articolazione regionale, deve necessariamente riportare, per ciascun revisore in ordine rigorosamente alfabetico, i dati anagrafici, la residenza e la data ed il numero di iscrizione nel registro dei revisori legali o all'Ordine dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Della composizione degli elenchi, come detto, se ne dovrà dare la massima pubblicità. Infatti, si dovranno pubblicare sul sito www.internoit, dipartimento per gli affari interni e territoriali, con effetti di pubblicità legale ai sensi dell'articolo 32 della legge n.6912009.

Trasparenza anche nel procedimento di effettivo avvio del nuovo procedimen-to di scelta, mediante estrazione a sorte. Come si ricorderà, il procedimento di scelta avviene «pescando» con modalità «random» i nominativi dagli elenchi, attraverso un procedimento telematico che si svolgerà presso la sede di ogni 7. prefettura. L'articolo 5 del dm precisa che, una volta completata la fase di -formazione dell'elenco, il Vnninale dovrà pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale (oltre che sulle proprie pagine internet), da quando saranno avviate le nuove procedure. Gli enti locali, poi, sono tenuti a dare comunicazione della scadenza dell'incarico del proprio organo di revisione alla Prefettura della provincia di appartenenza «con almeno 15 giorni di anticipo nel primo mese di effettivo avvio del nuovo procedimento di scelta» e, successivamente, almeno due mesi prima della scadenza stessa. Sarà poi cura di ogni Prefettura, rendere noto agli enti locali il giorno in cui si procederà alla scelta dei revisori. Di tutto il procedimento di estrazione verrà redatto apposito verbale e comunicato all'ente locale affinché provveda alla nomina del collegio o del revisore legale scelto. Infine, l'articolo 6 del Dm precisa che, in caso di composizione collegiale dell'organo di revisione, le funzioni di presidente sono svolte dal revisore che, in carriera, ha ricoperto il maggior numero di incarichi di revisore presso enti locali e, in caso di ulteriore parità, sarà data preferenza alla maggiore dimensione demografica degli enti in cui si è ricoperto l'incarico.

Antonio G. Paladino

Pagina 28 Nuovo ea boa.. fio.° a due facce

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ItaliaOggi

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DELEGA FISCALE/ Per gli immobili a destinazione ordinaria conta la zona, per le imprese la stima

Nuovo catasto, fisco a due facce Rendite in base al mercato, aliquote ridotte sulle compravendite

DI SERGIO TROVATO

R evisione delle rendite ca-tastali e riduzione delle aliquote per evitare ag-gravi fiscali per i contri-

buenti. Sono alcuni degli obiettivi che si propone il legislatore con la riforma del catasto contenuta nell'articolo 2 della delega per il riordino del sistema fiscale.

L'articolo 2 del disegno di legge contiene i principi di re-visione del catasto fabbricati, per ave-, 3 maggiori informazio-ni reddituali e patrimoniali e raggiungere migliori livelli di efficienza e equità nel settore immobiliare. In questa opera-zione sono coinvolti i comuni, che per gli immobili siti sul loro territorio possono dare un con-tributo per determinarne il va-lore patrimoniale e la rendita.

Il riordino del sistema con-sentirà in futuro di correggere le sperequazioni insite nelle at-tuali rendite che emergono an-cor di più in seguito all'emana-zione del decreto «Salva Italia» (dl 201/2011), il cui articolo 13 ha previsto un aumento consi-stente e generalizzato e che già

da quest'anno comportano un aumento delle pressione fiscale con l'introduzione anticipata, in via sperimentale, della nuova imposta locale (Imu).

Per quantificare il valore delle unità immobiliari censite al Ca-tasto fabbricati devono esse-re osservati alcuni principi e criteri direttivi. In particola-re, occorre fare riferimento al valore di mercato dei fabbri-cati e alle sue continue evo-luzioni in un arco temporale triennale, tenendo conto dei vari ambiti territoriali e delle destinazioni d'uso degli im-mobili ordinarie e speciali.

Il disegno di riforma si propone di fissare criteri di stima e parametri diversi per le unità immobiliari a destinazione ordinaria e per quelli a destinazione specia-le, che hanno un carattere prevalentemente strumen-tale (immobili delle imprese). Per i primi va dato risalto alla localizzazione degli immobili e alle loro caratteristiche edilizie e deve essere utilizzato come pa-rametro la superficie o non più il vano. Infatti, la norma prevede

che debba essere preso a base il metro quadrato come «unità di consistenza». Per gli immobili a destinazione speciale, invece, il processo estimativo si dovrà fon-dare sulla stima diretta.

Qualora non sia possibile fare

riferimento al valore di mercato, va utilizzato il criterio del costo per gli immobili strumentali o quello reddituale, se la redditivi-tà costituisce l'aspetto prevalen-te. In questo processo di riforma è di fondamentale importanza

la collaborazione tra Agenzia del territorio, comuni e ordini professionali.

Per evitare che dalla revisione delle rendite derivi un aumento del carico fiscale, la norma im- pone di fissare una riduzione

delle aliquote, in particolar modo per le imposte che gravano sui trasferimenti immobiliari.

Al fine di tutelare il contribuente, poi, il disegno di riforma prevede che è necessario fare ricorso a adeguati strumenti di comunicazio- ne per porta-

re a conoscenza degli intestata- ri catastali le nuove rendite, in aggiunta alla notifica mediante affissione all'albo pretorio. Si prevede anche una deroga alle disposizioni che regolano oggi il procedimento di notifica , dei

provvedimenti attributivi o mo-dificativi della rendita catasta-le disciplinato dall'articolo 74 della legge 342/2000. Questa norma stabilisce che le rendi-te debbano essere notificate al possessore dell'immobile, se lo stesso è un soggetto diverso dall'intestatario della partita catastale, prima di procedere all'emanazione degli avvisi di accertamento dell'imposta.

La notifica al possessore dell'immobile, nella qualità di soggetto passivo, assume rile-vanza in ordine alla legittimi-tà dell'atto emanato dall'ente impositore.

Anche il ministero delle finan-ze (circolare n. 4/FL del 13 marzo 2001) ha posto in rilievo che qua-lora non vi sia coincidenza tra i due soggetti occorre comunque garantire il diritto di difesa di colui che ha il possesso del bene, in quanto è l'unico legittimato a impugnare la rendita catastale. L'efficacia del provvedimento ca-tastale, dunque, è legata all'avve-nuta notificazione e solo da quel momento decorre il termine per proporre ricorso.

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press unE 22/03/2012

ItaliaOggi

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press unE 22/03/2012 laPADANIA

AMVOCeMiWal

Monnezza campana, la Lega la spunta

Rifiuti: trasferimento solo se c'è il consenso

La Campania potrà tra-sferire i suoi rifiuti in altre regioni. Ma solo se c'è il consenso della regione in-teressata. E' una vittoria della Lega Nord che vede accolta una sua storica battaglia all'interno del decreto ambientale ap-provato in via definitiva ie-ri dal Senato con 211 sì, 29 no e 32 astensioni.

Questo però non vuol dire che il Carroccio ha accolto con favore il prov-vedimento che reitera, in-sieme con altre norme, ancora una volta misure che riguardano l'emergen-

za dei rifiuti napoletani. Certo in Lombardia e Ve-neto non arriverà nemme-no un sacchetto d'immon-dizia se le Regioni non vor-ranno ma il problema ge-nerale resta perché non è pensabile continuare ad affrontare, dopo vent'an-ni, la questione dei rifiuti campani. Misura cardine del decreto è comunque quella che prevede il pa-rere vincolante delle re-gioni alle quali la Cam-pania chiede di poter tra-sferire l'immondizia che non riesce a smaltire. Un passo in avanti importan-te rispetto alla versione originale del provvedi-mento che disponeva uni-camente il parere della Conferenza delle Regioni senza tener in nessun conto l'opinione della Re-gione interessata.

«Dopo vent'anni siamo e dobbiamo essere stanchi di trovarci ancora a par-lare dei problemi di una singola città. Dopo ven-

Carini - sottolinea Gian-paolo Vallardi - forse è arrivato anche il momento che queste persone impa-rino a gestirsi i rifiuti a casa loro, senza che si continui a perdere tempo utile in questa sede per risolvere tali problemi».

Secondo il senatore del-la Lega, che in Aula ha annunciato il voto d'astensione del gruppo, il provvedimento «è l'enne-simo tentativo di dare una giustificazione ai tanti mi-lioni di euro che in questi anni sono stati sperperati per cercare di risolvere i

problemi di una città che forse non vuole assoluta-mente risolverli». «Infatti, finché continueremo a fi-nanziare quella città, fin-ché continueremo a pren-dere i suoi rifiuti e a por-tarli in altre Regioni, fm-ché continueremo a por-tare quei rifiuti in altri Sta-ti, la situazione - sostiene Vallardi - non si risolverà». Unico strumento di difesa è aver dato alle regioni il potere di veto: «Per questo - conclude Vallardi - serve il nulla osta delle altre re-gioni per accogliere i rifiuti che prioritariamente de-vono essere smaltiti nelle regioni limitrofe alla Cam-pania». Accolti anche dieci ordini del giorno della Le-ga che vanno dalla sbu-rocratizzazione delle pra-tiche che riguardano lo smaltimento dei rifiuti agricolu allo snellimento delle procedure per favo-rire la raccolta differen-ziata in Campania.

Iv.Gar.

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

Legge o decreto l'ultima battaglia

FRANCESCO BEI GOFFREDO DE MARCHIS

L5 HO detto, la rifar-

ma non si cambia. Siamo sempre

sotto esame sui mercati. Non possiamo mandare segnali di debolezza». Nel giorno del ver-bale d'intesa sul mercato del la-voro, Mario Monti non torna in-dietro. Malgrado il pressing del Pd, che minaccia di togliere il so-stegno al governo. Malgrado la mobilitazione della Cgil. E le per-plessità di Giorgio Napolitano.

SEGUE A PAGINA 4

Premier tentato dal decreto e nel Pd cresce il gelo "Mario troppo tecnocrate" Il leader democraticofrena le divisioni

(segue dalla prima pagina)

FRANCESCO BEI GOFFREDO DE MARCIO

S I VEDRANNO questa sera nello studio alla Vetrata, il premier e il capo dello Sta-

to, al termine degli incontri tra governo e sindacati. In quel fac-cia a faccia Monti e Napolitano scioglieranno il nodo che sta te-nendo in fibrillazione il Partito democratico e l'intero Parla-mento: sull'articolo 18 il Profes-sore intende davvero andare avanti per decreto? il Pdl lo sta pressando in ogni modo. Cic-chino ieri ha provato a convin-cerlo di persona, salendo ai ban-chi del governo durante la seduta sul decreto liberalizzazioni. «Fa-re un disegno di legge — osserva La Russa —significa non voler fa-re niente, L'unica è il decreto». Nel Pd, ovviamente, la pensano all'opposto e insistono per una legge delega. Per avere il tempo di far crescere un movimento con-tro la riforma sui licenziamenti, per portare l'esecutivo sulla stra-da di una modifica. Mentre Casi-ni suggerisce salomonicamente al capo del governo di infilare in un decreto solo la parte della riforma su cui si è registrato l'ac-cordo di tutti, lasciando il resto a una legge delega. Dalla scelta di Monti e Napolitario dipende l'at-teggiamento futuro del Pd. Il de-creto sarebbe la sfida finale, ca-pace di far saltare il banco e forse

anche il governo. Ma quale che sia il treno pre-

scelto se un Accelerato o un Frecciarossa— quel che è certo è che, almeno sui contenuti, il Pro-fessore non farà sconti: «Abbia-mo raggiunto una soluzione equilibrata — ha spiegato ieri a Montecitorio — e non sarebbe giusto modificarla anche per ri-spetto a quanti l'hanno condiVi-sa». Un riferimento al comporta-mento "collaborativo" tenuto da Bonanni e dagli altri interlocuto-ri, che resterebbero spiazzati se il «no» della Camusso portasse og-gi il governo a rivedere l'intesa appena sottoscritta.

Del resto il giudizio del pre-mier sui segretario della Cgil ri-flette in queste ore una certa do-se di delusione maturata nel cor-so della trattativa. «Sono stato io

—ha confidato long. a un amico — a suggerire che nessuno fir-massel'accordo, proprio pernon farrisaltare più del dovuto l'isola-mento della Cgil. E invece la Ca-musso si è messa da sola in un an-golo», Alla leader di Corso d'Italia il premiar rimprovera anche un a certa dose di ambiguità, impu-tandole di aver raccontato al Pd di essere aperta a un'intesa, «mentre in realtà noi abbiamo avuto una sensazione diversa fin dall'inizio».

Saranno giorni di scontro. E il Pd, seppure diviso e in difficoltà con una sua componente impor-tante favorevole all'intesa di Pa-lazzo Chigi, farà la sua parte. Con l'obiettivo di difendere un mo-dello sociale diverso, i lavoratori, ma anche se stesso da un inevita-bile scissione se in aula si votasse

la riforma com'è stata presentata da Elsa Fornero. Nei capannelli dei democratici alla Camera Monti viene dipinto come «un tecnocrate che ha i suoi punti di riferimento solo nei mercati. Al-tro che Parlamento!». Parole du-

re che accusano il premier di «cercare lo strappo. Perché se il sindacato si ribella e scende in pi=aluipuò dire all'Europa che ha fatto una rifonna vera». E que-sto il clima che si respira negli ambienti. vicini al segretario Ber-sani. Ma prima delle recrimina-zioni viene la ricucitura dentro il partito e il tentativo di far cam-biare idea all'esecutivo. Dario Franceschini ha avuto un collo-quio con Elsa Fomero, «Il reinte-gro per i licenziamenti economi-ci? Non è un giudice che deve de-cidere quando un'azienda si tro-va in difficoltà», èilmuro opposto dal ministro. Bersani ha tenuto i contatti con Camusso, Bonanni, Angeletti, Casini. E Monti, natu-ralmente, Con il quale si è lamen-tato per la versione offerta dal go-verno sul vertice di maggioranza.

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press unE 22/03/2012

la Repubblica «Sai bene che quella sera tuffi ab-biamo spinto per un'intesa com-plessiva delle parti sociali».

Da qui al voto parlamentare il Parfito democratico ballerà mol-tissimo, flrischio di una spacca-tura esiste, eccome. Bersani lo sa e cerca alleanze. Ne ha discusso con WalterVeln- oni, leader dei fi-lo-Monti del Pd. E l'ex segretario condivide l' idea della modifica in senso tedesco. «il Parlamento potrà e dovrà migliorare quel te-sto», dice Veltroni. «Un emenda-mento dovranno pur esaminar-lo. Per i tassisti lo hanno fatta», osserva Tiziano Treu, Ma c'è un partito nei partito che vuole tira-re dritto. Fioroni, Gentiloni, Let-ta, 'chino sono perii s anche sen-za modifiche. Aprendo una frat-tura difficile da comporre.

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Pagina 1 kne.nssuvevacnar

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

LA RIFORMA DEL GATTOPARDO

TITO BOERI PIETRO GARIBALDI

A RIFORMA del lavoro che si va delineando ha due pregi e molti difetti. Il pri-

mo pregio è nel metodo. Sanci-sce, almeno sulla carta, la fine del diritto di veto delle parti sociali, che è cosa diversa dalla concer-tazione. Il lungo negoziato si concluderà senza firma delle parti so ciali ma con un verb ale in cui si annotano le differenti po si-zioni. E poi il governo procederà comunque. Staremo a vedere se il Parlamento permetterà all'e-secutivo di intervenire senza il consenso delle parti sociali.

SEGUE A PAGINA43

LA RIFORMA DEL GATTOP TITO BOERI E PIETRO GARIBALDI

(segue dalla prima pagina)

embra, infatti, che si proce- derà non per decreto—come sin qui previsto nei caso di accordo—ma per legge dele-

ga e sappiamo quanto lungo, tortuo-so e spesso inconcludente sia il pro-cesso di attuazione delle leggi dele-ga. Ad ogni modo la novità è impor-tante e positiva: le parti sociali non possono porre il veto su materie di portata così generale.

Il secondo pregio è nell'ampiez-za della riforma, i problemi da af-frontare erano quattro 1) l'entrata nel mercato del lavoro 2) la cosid-detta"flessibilitàinuscita" 3) ilrior-dino degli ammortizzatori sociali e 4) il dualismo fra lavoratori precari elavoratoriassunticonic ontratti di lavoro a tempo indeterminato. La riforma indubbiamente affronta tutti questi temi.

Purtroppo questa ampiezza av-viene a scapito della profondità e si ha come l'impressione di un inter-vento voluto dal Principe di Salina, "affinché tutto cambi perché nulla cambi", per accontentare gli inve-stitori esteri con il tab ilinfranto del-l'articolo 18 e l'opposizione ricer-cata della Cgil (segnale delfatto che "è una riforma vera"), ma volendo di :fatto conservare lo status quo. Vediamo perché, iniziando dalla flessibilità in uscita, dall'articolo 18.

La riforma dell'articolo 18nonri-duce l' incertezza per le imprese dal partecipare alla roulette russa dei licenziamento. La nuova norma —stando a quanto dichiarato dal mi-nistro Fornero e ai testi circolati si-no ad oggi -- lascia in vigore noi ne esistente tra licenziamento giuridi-camente legittimo e illegittimo, ma apre un nuovo fronte che sin qui non c'era: quello della distinzione fra licenziamenti economici indi-viduali e lic enziamenti dis ciplinari. Fino ad oggi il lavoratore licenziato in maniera era illegittima non av eva in-teresse a chiedere di far valere la di-stinzione fra licenziamento disci-plinare e licenziamento economi-co. Con la nuova riforma questa di-stinzione diventa cruciale. Col li-cenziamento disciplinare, infatti, il lavoratore è maggiormente com-pensato e, giudice permettendo, può essere :reintegrato. 1.a distin-zione fra licenziamento economi-co e disciplinare è nella pratica molto labile. Chi è davvero in grad o di stabilire se un lavoratore è poco produttivo perché lavora male (li-cenziamento disciplinare) o per-ché inserito in un'unità in crisi in cui non p uò "dare di più" (licenzia-mento economico)? In verità tutte e due le ragioni sono sempre vere,

altrimentif azienda nonlo avrebbe licenziato. Per questo il contenzio-so inevitabilmente finirà per ri-guardare anche la qualifica, econo-mica o disciplinare, del licenzia-mento.

Insomma, con la riforma si tra-sferisce un potere enorme ai giudi-ci che, d'ora in p oi, dovranno pren-dere le seguenti decisioni. Se il li-cenziamento è legittimo o illegitti-mo. Nei caso in cuifosse illegittimo, se è discriminatorio onondiscrirni-natorio. Nel caso in cui non sia le-gittimo e non discriminatorio, se il licenziamento è economico o di-sciplinare, Nel caso in cui il licen-ziamento sia disciplinare, se si deve imporre la reintegrazione o solo il risarcimento del lavoratore.

Si aumenta così l'incertezza dei procedimento e molto probabil-mente la sua lunghezza. Chiguada-gnerà veramente da questa riforma non saranno nè le imprese, nè i la-voratori, bensì gli avvocati specia-lizzati in cause di lavoro,

Sugli ammortizzatoris ocialinon c'è allargamento nella platea dei potenziali beneficiari, estesa dalla riforma ai soli apprendisti e artisti-dipendenti, meno di 250.000 per-sone in tutto. I lavoratori a progetto e iprecari continueranno ad essere esclusi dagli ammortizzatori. Non c'è neanche il promesso riordino

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press unE 22/03/2012

la Repubblica degli strumenti esistenti. Non verrà abolitala cassa integrazione straor-dinaria, né di fatto verrà soppressa la cassa integrazione in deroga, de-stinata. a trasformarsi in un ampio numero di fondi di solidarietà, pre-sumibilmente uno per settore pro-duttivo. Non viene abolito il sussi-dio di disoccupazione a requisiti ri-dotti e l'indennità speciale per i la-voratori agricoli e nell'edilizia, che servono oggi per lo pili a integrare i salari di chi già lavora, piutto sto che ad aiutare chi ha perso il lavoro e ne si:a cercando un altro. La recessio-ne non è comunque il momento migliore per avviare queste rifor-me. Si rischia, infatti, di far decolla-re nuovi strumenti che sono strut-turalmente in passivo e che richie-deranno, ben oltre la recessione e la "paccata di soldi" data oggi, trasfe-rimenti dalla fiscalità generale.

La riforma ridurrà in p an:e le dif-ferenze tra lavori p recati e non. I la - vori precari costeranno di più in termini di contributi, sia nel caso di contratti a tempo determinato che di lavori a progetto. Questa avviene aumentando il cuneo fiscale, la dif-ferenza tra costo del lavoro pagato dalle imprese e reddito netto p erc e-pito dal lavoratore. Nel caso di un vero riordino degli ammortizzato-ri, l'aumento dei contributi sareb-be potuto apparire ai lavoratori co-me un premio assicurativo piutto-sto che una tassa. Così il legame fra contributi e prestazioni sarà tutt'altro che evidente.

In assenza di un salario minimo, nel caso dilavorat ori a progetto e al-tri lavoratori parasubordinati, maggiore carico contri butivo potrà. facilmente essere:fatto pagare al di-pendente sotto forma di salari più bassi. I lavoratori parasubordinati

stanno già ricevendo lettere dai da-tori di lavorano in cui si annuncia-no riduzioni del loro compenso nel caso di riforme che aggravino i co-sti delle imprese.

Ilmeccanismo di entrata princi-pale sarà quello dell'apprendista-to. E un contratto che offre poche protezioni durante il periodo for-'nativo, perché può essere interrot-to al termine del p erio do di appren-distato senza alcun indennizzo, Inoltre si applica soltanto ai giova-n. fi io a 29 am nnentre oggi p il, del 50 per cento dei lavoratori precari ha più di 35 anni. Inoltre le parti so-ciali si aspettano un alleggerimen-to fiscaleperr apprendistato. Quel-lo di aver aperto il portafoglio è sta-to forse il maggiore errore negozia-

le fatto del governo, poiché non è servito nemmeno a "comprare" il consenso delle parti sociali, E avrà effetti negativi sul deficit di bilan-cio.

In conclusione, gli interventi sul dualismo possono peggiorare la condizione dei lavoratori duali e aggravano i costi delle imprese sen-za offrire una vera e propria nuova modalità contrattuale in ingresso. Tutto questo rischia di ridurre for-temente la domanda di lavoro, La vera sconfitta e il vero paradosso sarebbe proprio quello, che l:gran-de riforma non solo cambi tutto per non cambiare nulla, ma addirittura riduca il numero dei lavoratori oc-cupati.

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"Menti non può ditti prendere o ,sciare"

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

"Monti non può dirci prendere o lasciare" Bersani: no alla riforma all'americana. D Alema: testo pericoloso e confiso

GIOVANNA CASADIO

ROMA----Non si possono lascia-re le cose così come Monti e For-nero vorrebbero. Cgil o meno, è nel merito dell'articolo 18 che Bersani avverte di non accettare ultimatum dal governo. La rifor-ma del lavoro «non va bene, va corretta in Parlamento; il Pd si prenderà la briga e la responsabi-lità di trovare la strada per cam-biare, per andare avanti, non in-dietro».

A Monti l'ha già detto per te-lefono, martedì sera, dopo l'in-contro con le parti sociali. E ieri è giornata di colloqui tra i leader democratici, di una riunione-fiu-me del forum lavoro del partito dove sono presenti tutti, da Da-mimo a Fassina, Treu, Ichino, Boccia. Il Pd - dove passa una fa-glia profonda che divide i "gau-chisti" dai liberai-riformisti -mette a fuoco la linea. Mentre su web si scatena la protesta dei mi-litanti, Il segretario, in tv a Porta a porta, parla di «momento delica-tissimo, in cui ci vogliono parole

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chiare». Butta sul tavolo tutto il peso di un partito che non è di «agir:-pro;, ma di governo», eper-ciò esclude che Monti possa dire al Pd "prendere o lasciare". L'e-ventualità che la riforma non cambi e il Pd si trovi nell'impasse di dovere scegliere tra lealtà al go-verno e non-voto, non è presa in considerazione, Però il Pdl vor-rebbe proprio questo, che nulla venga cambiato: «Si è trovato un buon punto di equilibrio sui qua-le non si deve arretrare in Parla-mento». Sono le parole diAlfano. Se il Pdl ha avuto potere di inter-dizione su giustizia e Rai, non passerà sul lavoro. La fibrillazio-

ne nella maggioranza cresce. «Non morirò, monetizzando il

lavoro», è lo sfogo del segretario del Pd in Transatlantico, conver-sando con l'ex ministro del Lavo-ro, Damiano. Non significa che l'articolo 18 torna a essere tabù. Ma che le regole del mercato del lavoro vanno aggiustate «alla te-desca non all'americana», Con il giudice che decide in ultima is t anz a, mantenendo la coesione sociale. «Noi ci tiriamo fuori dai guai quando abbiamo ragionato tutti insieme, e faccio un appello alle forze politiche, agli impren-ditori», rincara Bersani. Oggi la proposta Fornero sull'articolo 18

«spostairapportidiforza; metteil cittadino-lavoratorei ❑ condizio-ni di debolezza, Con la formula- Zion e scelta dal governo nessuno ti dirà mai "ti licenzio perché sei gay, ebreo, sei lavativo" ma solo per motivi economici». Difende la Camusso: «Non è vero che la Cgil è stata ferma». Né «si può adottare la linea dura per convin-cere i mercati».

Poco prima, al. Tg3 è D'Atema a non mediare e a definire il testo sull'articolo 18 «confuso e peric,o-loso». Di fatto le imprese hanno mani lib ere.D'Alema ne ha anche per Enrico Letta e Beppe Fioroni: il vice segretario e il leader popo-

lare avevano detto che la riforma del lavoro andrà votata, comun-que. «Consiglierei ai dirigenti del mio partito, specie in passaggi delicati e importanti come que-sto, maggiore cautela nei rilascia-re dichiarazioni». Sono ore diffi-cili. Di Pietro annuncia il «Viet-nam parlamentare . Sulla pagina facebook di Bersani si scatena la protesta: «Ti Pd dica no o stacchila spina a Monti».1.1segetario ricor-da di essere rimasto fedele a B er-linguer e agli ideali di gioventù e che a Monti il mandato era di tro-vare l'accordo. E sul richiamo di N ap olitano: «Non siamo discoli».

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

Battaglia a Strasburgo sulla concussione L'Europa: cambiate il reato. L'Italia: no, danne eremmo le inchieste

LIANA MILELLA

ROMA — È battaglia a Strasbur-go sulla concussione. Si riunisce il Greco, il gruppo distati della Ue che operano un costante mani-t oraggio sugli strumenti operati-vi elegislatiù di ognisingolo pae-se membro per contrastare la corruzione. Per una lunga ses-sione, la delegazione italiana si batte per evitare che la risoluzio-ne finale contenga i sette punti che figurano nella bozza iniziale. ira questi c'è anche l'invito a «verificare l'applicazione prati-ca dei reato di concussione al fi-ne di accertare il suo potenziale uso improprio in rapporto a quello di corruzione». Si saprà solo nei prossimi giorni come andrà a finire, quando il rappor-to sarà reso pubblico nella sua versione definitiva rispetto al di-battito che si è chiuso nella not-te.

Il capo della delegazione, l'ex

pm palermitano Roberto Pisci-tello, che da novembre 201.1 ha lasciato viaArenula e il gabinetto del ministro per passare alla Di-rezione delle carceri nel delicato settore del trattamento dei dete-nuti e dell'applicazione dei 4 1 , ha speso più di un inter-vento per far capire ai suoi inter-locutori che l'importanza strate-gica del reato di concussione in Italia negli ultimi 290 anni, nella stagione di Mani pulite, e il fatto che il nostro paese si sta dando da fare per adeguare e rafforzare i suoi strumenti legislativi contro la corruzione. A partire dalla convenzione di Strasburgo del '99, ancora :non ratificata in Ita-lia, anche se giusto la settimana scorsa al Senato si è fatto un im-portante passo avanti. La ratifica ha superato un ramo del Parla-mento e si avvia verso il secondo. L'invito «a procedere rapida-mente alla ratifica della conven-zione» figura proprio al primo

punto nella bozza del Greco. Ma è sulla concussione — te-

ma caldo in Italia per via del pro-cesso Ruby e dell'imputazione per questo reato contestata a Berlusconi a causa della telefo-nata in questura per liberare la ragazza del 27 maggio 2010 che c 'è stato un esame approfon-

Negli ultimi vent'anni, da quando sono esplose le Tangen-top oli, è stato agevole privilegia-re, dal punto di vista invesfigati-vo, la concussione. Una scelta strategica nelle inchieste per-ché, se si decide che ;impersona è vittima del pubblico ufficiale, allora quel soggetto dovrà ri-

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spondere al magistrato e sarà ob - bligato a dire la verità. Svelando, com'è avvenuto, altri retroscena della vicenda. Sff as b urgo conte-sta quest'impostazione, in quanto rischia di far passare il c oncus so come vittima, non im-putabile e da assolvere, e ci chie-

de di verificarne l' uso. L'Italia re-plica che una corretta gestione della norma non necessita di modifiche perché consente di punire tutte le condotte senza penalizzare a priori il soggetto eventualmente costretto dal pubblico ufficiale a versare il de-naro,

Altri due suggerimenti del Greco — inserire nel codice la corruzione privata e il traffico di influenze — faranno parte del pacchetto del Guardasigilli Pao-la Severino. È ancora da vedere come sarà affrontata la questio-ne della prescrizione, su cui il Greco sollecita un monitoraggio per verificare «quanti procedi-menti per corruzione si estin-guono». Il consiglio è di allungar-la. Un ultimo punto interessan-te, eliminare il via libera del mi-nistro della Giustizia italiano per i delitti di corruzione commessi all'estero.

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dito. Il ragionamento italiano è questo: il reato di concussione punisce in Italia il pubblico uffi-ciale che prende l'iniziativa e co-stringe, o induce, un suo interlo-cutore a versargli denaro o un'al-tra utilità. La corruzione invece punisce entrambi., sia il pubblico ufficiale che il suo interlocutore.

Baita Sn asburgo 5ulla concussione

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la Repubblica

Liberalizzazioni, il governo incassa la fiducia Mai sì scendono a 449. Odg della ma:: oranzaper chiedere il decreto salva-banche

ALBERTO EVARGENIO

ROMA — Il governo incassa la fi-ducia sulle liberalizzazioni, la do-dicesima dal suo insediamento. La strada per il decreto ora è spia-nata, anche se il premier Monti deve prendere atto che nel voto di ieriil suo esecutivo ha registra to il secondo peggior risultato alla Ca-mera. Il testo passa con 449 voti. Una maggioranza pur sempre ampia (la linea di galleggiamento è 316) ma migliore solo di quella incassata ai primi di febbraio sul-lo "svuotacarceri" (420) e annilu-ce dai 556 voti ottenuti il 18 no-vembre, giorno dell'insediamen- to. Pesano le polemiche sulla riforma del lavoro, il peso delle lobby su molti parlamentari e il malcontento per l'ennesima fi-ducia.

Mentre Parlamento e partiti sono nel caosperla riforma della-voro, non mancano le polemiche nemmeno sulle liberalizzazioni che comunque oggi dovrebbero ottenere il via libera finale. Resta aperto il nodo sulle coperture: cinque articoli, inseriti al Senato, non sono finanziati e ieri il gover-no non ha dato spiegazioni in au-la (potrebbe farlo oggi) nonostan-te martedì fosse intervenuto an-che il Capo dello Stato per chiede-re chiarezza. Risulta che Monti e il vicerninistro Grilli siano al lavoro

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per tappare il buco e permettere, entro il fine settimana, al presi-dente della Repubblica difirmare il testo.

Intanto si analizzano numeri e defezioni a Montecitorio. Quelle più numerose sono del Pdl, con sei "no" e 23 astenuti guidati dal plotone dei :tnalpancisti di Anto-nio Martino e Guido Crosetto. Mentre in aula c'erano Monti e la Fornero, al momento del voto erano assenti Berlusconi e Tre-monti e altri 17 pidiellini. Sono in-vece 5 i democratici assenti ingiu-stificati. Ovvio il "no" di Italia dei Valori e Lega, all'opposizione del governo Monti, Mentre gli uomi-ni di Di Pietro scrivono a N apoli-ta no chiedendogli di vigilare sul-la mancata copertura del decreto, i leghisti ottengono udienza al Colle per il 29 marzo lamentando il via libera alla fiducia nonostan-te il buco di bilancio. Da registra-re il rimbrotto di Fini a Cicchitto: mentre il capogruppo pdl sta par-lando con Monti seduto ai banchi del governo, il presidente della Camera lo invita a «consentire al premier di ascoltare gli interven-ti» dei deputati. E Cicchitto torna al suo posto.

Si lavora anche sulle commis-sioni bancarie annullate dal de-creto. Dopo averlo votato ai Sena-to, i gruppi della maggioranza (Pdl, Pd, Terzo Polo) ci ripensano e scrivono un ordine del giorno (sarà votato oggi) nei quale chie-dono al governo di cambiare la norma con un decreto (soppri-merla ora significherebbe riman-dare il testo a Palazzo Madama e non approvarlo prima della sua scadenza). Apprezza l'Associa-zione delle banche (Abi), che si muove anche in prima persona. Così in mattinata il presidente

Mussari va dal viceministro Grilli per chiedere ai governo di inter-venire preventivando un danno al sistema del credito da I 0 miliar-che sottolineando che se la norma entrasse in vigore anche per un solo giorno creerebbe un caos di ricorsi legali. La pensa diversa-mente l'idv Lannutti per il quale «la maggioranza tutela le banche a danno dei cittadini», Il governo dovrebbe decidere sul da farsi, ovvero se approvare un decreto per neutralizzare l'articolo, nel Consiglio dei ministri di domani.

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Liberalizazioni, il governo incassala fiducia.

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

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IMU CHIESA L'imposta scatta su immobili ecclesiastici o su oro frazioni dove sia svolta un'attività commerciale

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RC AUTO Gli automobilisti senza incidenti beneficeranno di una riduzione automatica del premio assicurativo

TAXI La competenza per concedere nuove licenze resta ai Comuni, ma c'è il parere del Garante

ENI-SNAM Tempi certi per la loro separazione. Entro maggio, il decreto dei governo per stabilire i criteri

BANCHE La maggioranza presenta un ordine del giorno perché si ripristinino le commissioni sulle linee di credito

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press unE 22/03/2012

la Repubblica

Tra passeggiate, orti e cavalli la parco-terapia che fa * e

ANTONIO CIANCIULLO

er molti anni l'Umbria i è pre seri am come il

«cuore verde dell'Ita- lia» e il turismo l'ha premiata. Ora la Re-

gione rilancia alzando l' asticella dell'obiettivo: nonpiù solo scar-poni e binocolo ma anche per-corsi per ritrovare l'equilibrio interiore, per raggiungere uno stato di benessere psicologie o, una «mente verde». La proposta è stata battezzata «parco tera-pia» e partirà da un esperimento pilota sul Monte Subasio dove ci sono luoghi, ad esempio l'ere-mo di San Francesco, in cui la spiritualità è di casa.

L'idea ---- spiega Paolo Papa, responsabile delle aree protette ombre — è mitizzare ~serie di casali appena ristrutturati per fornire servizi alle istituzioni e alle comunità che lavorano con chi haun disagio nel corpo o nel-l'animo. Lunghe passeggiate per ritrovare il contatto con la natura, piccoli orti per coltivare un rapporto stabile con le sta-gioni e con la manualità, giardi-ni dei semplici per riallenare i sensi partendo dall'olfatto, ip-poterapia: sono le opzioni che verranno offerte a bambini auti-s tici e a malati di Alzheimer, c. schizofrenici e a depressi,

Un obiettivo troppo ambi-zioso? «No, a patto di mirare be nel:azione terapeutica: nonba-sta mettere il malato davanti a un cavallo e dirgli di farsi un gi-ro di pista», spiega Roberto Marchesini, docente di Scienza del comportamento animale e

presidente della Scuola d'interazione uomo ani-mali, «Bisogna creare progetti su misura per aumentare il benessere dei

Uauz' Pa'jzHmanIeWO

dR dkne.s.Mento

Pon-C;z:

singoli pazienti. Ad esempio un ossessivo, afflitto dalla coazio-ne a ripetere pensieri e schemi di azione, può trovare sollievo se viene proiettato in. una di-mensione estetico sensoriale. E un bambino autistico, che al contrario di quanto spesso si crede non è affatto distaccato dal mondo ma estremamente sensibile, può rilassarsi e allar-gare il suo orizzonte se incorag-giato dal contatto con le piante e i sentieri natura».

Anche Roberto Benotti, l'e-sperto chiamato a organizzare la «p arco te rapia», conferma la p os-sibilità di ottenere buoni. risultati con i malati di Alzheimer: in un progetto pilota a Varese, grazie ad attività di giardinaggio si sono avuti miglioramenti dell'umore e della memoria. E la psichiatra Stefania Cerino aggiunge che tre armi di esperimenti condotti dal Dipartimento riabilitazione equestre della Federazione ita-liana sport equestri sono stati pubblicatipochimesifasugliiin-/tali dell'istituto superiore di sa-nità: )30 pazienti conproblemi di

schizofrenia che hanno pratica-to l'ipp °terapia hanno potuto fa-re a meno dei ricoveri nelle case di cura a cui si erano sottoposti inelperiodo precedente,

Casi di successo che non sono limitati all'Italia. Nalini Nadkar-ni, docente di Environmental Studies all'Evergreen State Col-

lege di Washington, ha dedicato una parte del suo ultimo libro (Tra la terra e ii cielo) alle perfor-mance terapeutiche che si pos-sono raggiungere attraverso il contattoconlanatura,Nellarela-zione che terrà a giugno Firenze, dove riceverà il p remi° il onito del Giardino promosso dalla

Fondazione Parchi Monumen- Bardini e Peyron e dedicato

quest'anno al «potere degli albe-ri», Nadkarni ricorda uno studio pubblicato sii Science da Roger Uirich, docente di psicologia comportamentale presso la Texas AgiM University, sugli ef-fetti terapeutici prodotti dalla

vista del verde. Nella ricerca si esamina la velocità di recupero post operatorio di un gruppo di pazienti dalle cui finestre si ve-devano alberi: è risultata netta-mente superiore a quella di un gruppo di malati dalle cui stanze si scorgeva solo cemento.

R , PRODUZiONE RiSERVATA

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Curare un piccolo appezzamenti di terra •

permette a persone con problemi di ,-7A7:Z.,7gr9:3; e di di aumentare 1 benessere: crescita dell'adostime, micilloramento della conc,:,:ntraione, stoliuMne della memoria e abilità rranJa

in italia ci seno circa 150 Centri i' debilitazione

... equestre affiliati alla Federazione italiana sport eq uesti i.

Negli ultimi anni si sc.)no moltiplicate le esperienze terapeutiche basate sul rapporto tra le persone con disagio mentale e gli animali,

Si praticano ppoterapia

(oer disabilita 11.9k:te e psichiche gravi) e il voit,ngie teRapeutic ,..) (per disabilità psichiche medie evi(

E' una tecnica che si rivolge in particolare : . : Coprono a ohi soffre di stati di ansia una superficie di 1.3 milioni e di depressione. di ettari

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Il c.nù .M:o Ggat;;V:: .:11:: : : : ::: ,~:U:' L'insieme delle aree con piante officnal :::;1;1;11111111:::::::::::::::::::: ,.. " prOtetle 13 SLiDerato - -.2,‘;',:•,,,,,Z0..

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press unE 22/03/2012

la Repubblica L'esperimento pilota in Umbria vicino all'eremo di San Francesco per bimbi autistici e malati di Alzheimer Nei primi test si sono già avuti miglioramenti dell'umore e della memoria grazie alle attività di giardinaggio

FAEYER L' "orto senza bua" è il progetto di ortoterapia del Meyer per stimolare la guarigione dei bambini. Nell'ospedale c'è un parco di 72rnila metri quadri

PLEMMIRIO L'area marina protetta del Flemmirio (Siracusa) ha un percorso per non vedenti e disabili. Con un istruttore seguono una fune a 12m. di profondità

TEXAS Roger Uirich, docente alla Texas A&M University, ha studiato gli effetti prodotti dalla vista del verde, pubblicando i risultati su Science

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k, ai cavalli pinete lag

press unE 22/03/2012

la Repubblica

Tre miliardi di persone nel mondo non hanno servizi igienici sicuri

Acqua, giornata arati sprechi "Bevete quella del rubinetto"

ggi è la Giornata mondiale dell'acqua e il bilancio idrico resta allarmante come dimostrano i numeri resi noti. al World. water forum di. Marsiglia.

lin miliardo di persone non ha accesso all'ac- qua potabile (e utilizza meno di 20 litri al gior-

no).Altri 3 miliardi di persone non hanno acqua sufficiente enonpossono disporre diser- viziigienicisicuri.La situazio- ne più grave è quella dell'Afri- ca sub sahariana, dove il pro- blema dell'accesso all'acqua potabile riguarda oltre il 40 per cento della popolazione.

In Italia, paese in cui le ven-dite di acqua minerale rag-

giungono un picco mondiale, oggi è l'occasio- ne per un rilancio dell'acqua pubblica. Sul sito di Federutility, la federazione che riunisce le aziende del gas, dell'energia e dell'acqua, è ap- parsa I 'etichetta dell'acqua del rubinetto: città per città vengono pubblicate le caratteristiche chimico fisiche dell'acqua che arriva nelle no- stre case. Un passo avanti per ridare fiducia ai cittadini e diminuire gli sprechi che in alcune aree arrivano al 50 per cento di quello che vie- ne trasportato negli acquedotti.

RiPRODUZiONE RiSERVATA

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press unE 22/03/2012 LA STAMPA

UN VICOLO CIECO PER IL PARTITO

DI BERSANI FEDERICO GEREMECCA

9 immagine aèb quella

Ma stavolta è diffici- le non ricorrervi, vi- sto che il Pd sembra

davvero esser entrato nel suo vicolo cieco. Un vicolo in fondo al quale c'è la presa d'atto del-l'impossibilità di proseguire (e quindi una marcia indietro, che vorrebbe dire aumentare la di-stanza dal governo di Monti) oppure l'ennesima, rischiosa fa-tica per scavalcare il muro che chiude il vicolo e proseguire nel cammino avviato (e quindi un sì alla riforma dell'articolo 18 e la conferma, senza scosse, di un sostegno pieno al governo dei tecnici e dei professori).

CONTINUAA PAGINA 5

Il segretario nell'angolo si sente raggirato da. Monti

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press unE 22/03/2012 LA STAMPA

SEGUE DALLA PRIMA PAGINA

Ci sarebbe, certo, una terza ipotesi: aspetta-re, con pazienza, che il muro cada da solo. E cioè sperare in una mo-

difica in Parlamento della riforma in questione, o addirittura augu-rarsi che finisca su un binario morto, così che se ne riparli tra mesi. Ma su entrambe le ipotesi, ieri si trovavano pochissimi diri-genti Pd disposti a scommettere anche solo un euro.

E le cose, dunque, stavolta so-no messe così: cioè male. La base in rivolta di fronte alla sola ipote-si che il Pd possa dire sì alla rifor-ma proposta da Monti; la Cgil che comincia ad accatastare mattoni per le sue barricate; il Pdl pronto

SCAVALCATI A SINISTRA Vendola e Di Pietro alzano i toni per lucrare consensi e voti alle amministrative

LLAZIONE Il partito si spacca a metà

mettendo così a rischio la stessa tenuta del governo

ad ostacolare in Parlamento qua-lunque modifica che alleggerisca i guai del Pd; Vendola e Di Pietro che alzano i toni per rubare voti e lucrare consensi; e il partito - infi-ne - spaccato a metà, come una mela: e di fronte a tutto ciò - a questo possibile disastro in dive-nire - Bersani che è settimane che non fa più battute, non smacchia giaguari e viene descritto come furioso, letteralmente furioso. Pensa e ripensa alla scelta dell'au-tunno scorso: invece che filare a vincere le elezioni, sostegno a Monti per salvare l'Italia. E l'Ita-lia sembra salvata: solo che ades-so chi salva il Pd?

Il segretario, stavolta, si sente raggirato da Monti. Nella discus-sa cena a palazzo Chigi - con il pre-mier, Alfano e Casini - l'accordo raggiunto prevedeva che il gover-no non avrebbe proceduto alla ri-forma in assenza di una intesa con le parti sociali: perché si sono cambiate le parti in tavola? Non solo. La sensazione crescente (confermata da sondaggi secondo i quali sta calando vertiginosa-

mente il numero di elettori di cen-trosinistra che considera il governo Monti vicino alla sua parte politica) è che l'esecutivo stia «picchiando» più di qua che di là, facendo pagare un prezzo politicamente alto so-prattutto al Pd, che infatti fibrilla: cosa assai pericolosa per la tenuta dello stesso governo. E allora per-ché scelte così? Ma soprattutto: che fare, adesso che il governo ha deciso la via da battere?

Interrogativi insidiosi. A compli-care i quali c'è la situazione in cui versa il partito, con una opposizio-ne interna che non perde occasione per partire all'attacco del segreta-rio su una linea che da un paio di mesi si è fatta assai velenosa: la vici-nanza (o la lontananza) del Pd dal governo di Mario Monti. E' una li-nea che non solo postula il sì prati-

camente a quasi qualunque provve-dimento arrivi dal governo, ma che si spinge addirittura a ipotizzare per la campagna elettorale della primavera 2013 (e per il dopo voto) un ruolo «importante» per lo stesso Monti: a tutto discapito della candi-

S O IM (3 Gli elettori del centrosinistra

vedono il governo sempre più lontano dalla loro parte politica

datura a premier di Bersani, che pa-reva scontata fino a pochi mesi fa. Così stando le cose, ogni discussio-ne - anche quella avviata intorno al-la riforma dell'articolo 18 - finisce per risentire di questa impostazio-ne: e il clima si fa pesante e veleno-so sempre di più.

Bersani è furioso, dicevamo. Ma Rosi Bindi non è da meno. In conci-liaboli privati non fa mistero di con-siderare Monti «un uomo natural-mente di destra, come si sta veden-do» e di giudicare la riforma dell'ar-ticolo 18 una sorta di seguito alla ri-forma delle pensioni: «Gli industria-li hanno accettato di tenere al lavo-ro la gente fino a 67 anni - si sfoga-va ieri con dei parlamentari amici -sapendo che con la modifica dell'ar-ticolo 18, se necessario, avrebbe po-tuto licenziarla...». Nega che la spaccatura nel Pd sia quella classi-ca tra ex Ds ed ex della Margherita: e dice, anzi, di non poterne più «di ex comunisti pentiti trasformatisi in ultrà liberisti...». Ha ragione? Certo è che come lei la pensano an-che esponenti della minoranza in-terna: Sergio Cofferati, per esem-

pio, che in difesa dell'articolo 18 e dei diritti, portò a Roma milioni di lavoratori. Oggi il suo giudizio è net-to: «Voterei sicuramente no a que-sta proposta di riforma. E stavolta mi sento vicino a Pier Luigi, e ne ca-pisco la sofferenza».

Tace, per ora, Walter Veltroni -la cui opinione è molto attesa - il più deciso nel sostenere che il Pd non può allontanarsi da Monti, re-galandolo al centrodestra. Tace, per ora, ma ai suoi fa sapere: «Ci siamo presentati a questo appunta-mento senza una proposta. Quando Ichino ha avanzato la sua, è stato massacrato da Fassina e compagni e trattato come un traditore. Pecca-to, adesso, che gli stessi che lo han-no lapidato debbano fare i conti con una proposta che a loro sem-brerà di certo peggiore...».

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press unE 22/03/2012 LA STAMPA

Napolitano: "La riforma non è solo l'articolo 18"

Il Capo dello Stato: "Vediamo il testo e poi aspettiamo il Parlamento"

C erto, «la riforma complessiva , del mercato del lavoro non può essere identificata con il

solo articolo 18». Certo, «per dare un giudizio occorre attendere la riunio-ne che dovrà definire il quadro com-plessivo della riforma». Certo, Gior-gio Napolitano si augura «attenzione e misura da parte di tutti», si tratta del resto di scelte delicatissime e cru-ciali per la vita del Paese, scelte da cui dipende l'attività produttiva, e dunque la tanto invocata crescita.

Il Capo dello Stato attende di ve-dere il testo definitivo del provvedi-mento con il quale il governo si pre-senterà al Parlamento, testo che do-vrebbe vedere la luce proprio oggi, nell'atteso ultimo incontro del pre-mier Monti e del ministro Fornero con le parti sociali.

Ma intanto, questa è la domanda che gli rivolgono i giornalisti mentre si appresta ad entrare nella straordi-naria piccola chiesa del 1201 che gli abitanti di Vernazza, nelle Cinque Terre, hanno di propria forza restitui-to alla bellezza dopo lo scempio dell' alluvione, il cerchio sulla riforma del mercato del lavoro non è chiuso. E non è chiuso nemmeno sull'articolo 18, se in Parlamento si riterrà di ap-porre modifiche. Il Parlamento, che «si esprimerà dopo che il governo avrà dato forma legislativa ai provve-dimenti». E in queste ultime parole emerge una differenza con quanto aveva assicurato Mario Monti, coram populo, solo ventiquattr'ore prima, di-cendo che quella forma (definita da Monti «giuridica» e non «legislativa») sarebbe stata decisa con il presidente della Repubblica, indicando un incon-tro imminente.

Non è così, invece. Sarà il governo

a decidere. «Si trovi la soluzione miglio-re, la più razionale, al fine di consentire il maggior dialogo possibile», è la so-stanza del ragiona- re di Napolitano. Ma di certo il ridise- Il presidente Si commuove gno del mercato del lavoro non presenta quando parla della «grande requisiti d'urgenza responsabilità» che ha tali da poter ricorre- re a un decreto, e data la materia men che meno è immaginabile l'aggiunta di un'eventuale apposizione di fiducia, un

le di Monti, «l'articolo 18 è un capitolo chiuso», di cercare per via parlamenta-re e politica quel consenso cui non si è giunti per via di trattativa con le parti sociali. E trattativa derubricata a pura interlocuzione.

In tutto questo, Napolitano esprime con l'indicazione della via ancora aper-ta del percorso istituzionale del provve-dimento un invito alla «pacatezza» che non può che essere rivolto alla Cgil, nel-la giornata dei proclami di guerra.

Non è dato sapere se, dopo il collo-quio che pare ci sia stato lo scorso lune-dì, il presidente abbia fatto risentire la sua voce a Susanna Camusso. Ma di cer-to Napolitano è profondamente provato dal difficile guado in cui è il Paese. E cor-so a rendere omaggio a Vernazza, le cui secolari pietre ancora trasudano della violenza naturale di cinque mesi fa, per rendere merito a dei cittadini che si so-no rimessi in piedi da soli, e che per que-sto sono esempio per tutta la nazione. Davanti a loro ha tenuto un applauditis-simo discorso nel quale ha ricordato quanto occorra profondersi nella tutela del nostro territorio, quanto anche que-sto dipenda dal peso del debito pubblico e «dalla continuità di scelte che metta-no il Paese al riparo e che non possono essere interrotte con un cambio di go-verno». Piaccia o non piaccia, «il debito pubblico è un macigno, abbiamo risorse limitate, e dobbiamo capirlo tutti». Ma «quella che per voi è una grande speran-za, per me è una grande responsabili-tà». Un peso che sente così profonda-mente da sciogliersi in lacrime quasi gridando quella parola: responsabilità.

combinato disposto che magari non di- spiacerebbe al premier. Perché ovvia- mente, se «il Parlamento si deve espri-

mere», meglio un dise- gno di legge con dele- ga. È come se il presi- dente della Repubbli- ca indicasse al gover- no la via maestra per cercare nelle forze po-

litiche, con un settore - il Pd - della stes- sa maggioranza che sostiene l'esecuti- vo violentemente scosso da quelle paro-

U-'; LACRIME

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"No a una riforma all'americana" Bersani attacca: "Ci sono cose buone, ma così l'articolo 18 non va. In Parlamento si correggerà"

FRANCESCA SCHIANCHI ROMA

Dalla revisione dell'articolo 18 così come elaborata dal gover-no «è venuta fuori una cosa che non condivido, perché è all'americana», non alla tede-sca. E il governo «non può dir-ci prendere o lasciare. Non mi aspetto che Monti lo fac-cia, è chiaro che noi votiamo quando siamo convinti, biso-gna ragionare con noi». Per tutta la giornata l'irritazione del segretario del Pd Pier Lui-gi Bersani trapela da mezze frasi («l'accordo? Se di accor-

do si può parlare») o da sfoghi carpiti in Transatlantico («se devo concludere la vita con la monetizzazione del lavoro, per me è una roba inconcepibile»). Un'irritazione che viene chiara-mente esplicitata a sera, quan-do, ospite di «Porta a porta», il segretario indica chiaramente i paletti dei democratici sulla ri-forma del lavoro. Ci sono cose buone (di cui rivendica il meri-to come proposte Pd), ma altre da correggere in Parlamento, a partire dalla modifica prevista dell'articolo 18. E, l'esecutivo è avvertito, «mi rifiuto di crede-

re che di questa cosa non si pos-sa discutere».

«Non accetteremo che ven-ga ribaltato il rapporto di forze tra lavoratori e impresa», assi-

Il presidente Monti non può dire a un partito come il nostro

«prendere o lasciare»

cura il leader democratico, la «pancia» che teme il «tradi-mento» del Pd «stia tranquilla: siamo gente solida, sul tema

del lavoro non siamo distratti». La settimana scorsa, nel verti-ce tra il premier Monti e i se-gretari «ABC» della maggio-ranza che lo sostengono, «a me sembrava ci fosse stata conver-genza su due questioni», spie-ga visibilmente infastidito, il mandato a lavorare per trova-re un accordo e l'orientamento della riforma verso un modello tedesco. Invece, l'intesa con la Cgil non è stata trovata e la di-rezione vira verso un modello americano, «non era questa l'ispirazione di quell'incontro». No, in particolare, alla distin-

zione tra licenziamenti discipli-nari ed economici: «Nessuno ti dirà che ti licenzio perché sei gay o nero. Inventeranno un motivo economico». Altra bac-chettata al governo: «Amerei che dopo Salva Italia e il Cresci Itala, dal mese prossimo partis-se il Lavoro Italia».

Ancora, per discutere della riforma, «non esiste in natura» di ricorrere a un decreto leg-ge, «è una materia delicatissi-ma e requisiti di urgenza non ci sono»: punto, questo del me-todo attraverso cui discutere, su cui tutto il Pd converge, dal-

l'ala più filo Monti a quella più «sinistra», pur attraversate da sensibilità molto diverse, da Enrico Letta che trova la pro-posta del governo positiva al 90% a chi, come la Bindi, avver-te che «questo governo può an-dare avanti se rispetta la digni-tà di tutte le forze che lo so-stengono».

«Faccio appello alle altre forze politiche perché si tenga-no aperti margini per arrivare in Parlamento a un punto ragio-nevole», dice Bersani. «I diritti del lavoro, modernizzati fin che si vuole, siano in piedi».

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e Raffaele Bonanni è seccato , per il rinvio della conferenza K. stampa di Susanna Camusso non lo dà a vedere. Non in modo evi-dente, almeno. Ma di sicuro non ha accolto con gioia la notizia che il suo appuntamento convocato in mattina-ta ha finito per sovrapporsi con quel-lo della Cgil deciso qualche ora dopo per il protrarsi dei lavori dei vertici di corso d'Italia.

Trasforma l'incontro in un brie-fing molto breve e in piedi, e cerca di evitare deliberatamente ogni accen-no alla Cgil. Alla fine, però, quello che pensa lo si capisce comunque molto bene. Sull'articolo 18 spiega di avere «il timore che si faccia più politica che sindacato» e aggiunge che «la concertazione non è un pranzo di ga-la, mira a risolvere un problema. Con-certazione vuol dire anche assumersi delle responsabilità, ma taluni le re-sponsabilità non se le vogliono pren-dere né con il governo Monti, né con Berlusconi e neanche se le sono prese con il governo Prodi».

Il giudizio di Bonanni sulla tratta-tiva è positivo. Oltre all'articolo 18 punto dolente è di sicuro l'eventuale estensione al pubblico impiego. «Alt'

inizio della trattativa sull'articolo 18 Fornero disse che il pubblico impiego non era coinvolto. Non mi risulta che abbia cambiato idea». Se dovesse averla cambiata la Cisl sarebbe con-traria, avverte Bonanni.

Bonanni però tie-ne a ricordare che so-no stati fatti grandi «passi avanti» e il me-rito è di sindacati co-me la Cisl. In ogni ca-so ancora non è detta l'ultima parola. Sull'articolo 18 si è arri-vati ad «un compromesso che può esse-re ancora migliorato. Se le forze politi-che sono così preoccupate intervenga-no, se il Parlamento ci dà una mano ben venga», spiega. «Noi abbiamo fatto tutto quello che era possibile» e in ogni

caso il testo è ancora aperto e fino alla fine della settimana «lavoreremo per migliorarlo». In realtà la palla ora pas- sa al Parlamento. Lo sa bene Bonanni e lo sa anche Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, come Bonanni schie-

rato su posizioni più morbide nei confron- ti del governo. La strategia da seguire sarà di tipo lobbysti- co, un po' quello che hanno fatto le ban-

che. «Ora il nostro interlocutore diven- ta il Parlamento e le pressioni nei suoi confronti devono essere molto forti. La strada più efficace - spiega - è quella di intervenire sui gruppi parlamentari. Non riteniamo che siano ostili alle no- stre proposte», ma si dovrà poi vedere

otrebbe essere contro tutte le mafie. O magari contro

tutte le intolleranze. Contro tutte le prevaricazioni, contro tutte le discriminazioni, contro ogni forma di violenza, contro la fame nel mondo, contro i mercanti di morte... Ma anche contro la vivisezione, contro il consumo di fumo, contro quello di alcolici, contro gli eccessi alimentari, contro lo spreco d'acqua, contro i disboscamenti, conto la cementificazione. (Si sta cercando il pretesto per proporre un minuto di silenzio di Giorgio Napolitano).

in concreto. Deciso il no invece allo sciopero proclamato dalla Cgil. «Fare sciopero contro il Parlamento» chie-dendo nel contempo alle stesse Came-re delle modifiche, con una «minaccia preventiva è un suicidio», avverte. «In linea di principio non esclude nulla» ma «solo nel disperato caso in cui si re-gistrasse una indisponibilità a prende-re in considerazione le nostre richie-ste, anche lì si tratterà di valutare le forme di pressione più incisive».

Identica la posizione dell'Ugl. Gio-vanni Centrella, segretario generale, ri-corda: «Il governo è appoggiato da una maggioranza larga, che può ancora inci-dere sulla riforma. Ove la politica non riuscisse a limare quei sacrifici, decide-remo dopo un approfondito confronto quale posizione assumere».

Sugli statali Bonanni avvisa: per noi non si toccano

LA UPLEA Di "'ELETTI «Ora l'interlocutore

la Camera, lì faremo forti pressioni per delle modifiche»

DI MATTIA FELTRI NINNNNNN~N. N

I sindacati Raffaele Bonanni

e Luigi Angeletti, segretari

di Cisl e Uil

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Cgil: la partita non è chiusa

Sud ,ranili Iknuuuti avvii, prr noi 111111,i

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Buoni&Cattivi: la prima pagella

degli ospedali Operazione trasparenza del ministero

Bocciato il Sud, Centro-Nord con luci e ombre

Sperare di ridurre per tempo una frat-tura al femore sen-za rischiare di re-stare invalidi per il

resto dei giorni è un'utopia nel 70% degli ospedali italia-ni. Ma se a Brescia, al Macchi di Varese o all'Ospedale Oli-veto Citra di Salerno nella quasi totalità dei casi si inter-viene entro le 48 ore, limite considerato ottimale per evi-tare invalidità, non è così al Policlinico di Verona o a Fro-sinone, dove si interviene per tempo solo nel 5% dei casi.

E la sanità mostra di anda-re a due marce anche quando si osservano altri indicatori, come il ricorso ai parti cesa-rei o la mortalità a 30 giorni dopo un infarto o un bypass. Al ministero della Salute mettono le mani avanti, av-vertendo che non sono pagel-le. Ma a dare di fatto i voti agli ospedali d'Italia con un'ine-dita operazione di trasparen-za sono proprio loro. O me-glio, l'Agenas, l'Agenzia per i servizi sanitari regionali che

DUE VELOCITA' Dai bypass coronarici ai parti cesarei, realtà

molto diverse tra loro

LE REG:ON1

Ora toccherà a loro cercare di rimediare coni casi più difficili

ha messo a punto una banca dati on-line, per ora consulta-bile solo da addetti ai lavori e media, domani, in una versio-ne semplificata, anche a por-tata di mano degli assistiti. Un lavoro immane, che ha consentito di fare le pulci a quasi 1500 strutture pubbli-che e private convenzionate, con l'obiettivo dichiarato dal ministro Renato Balduzzi di eliminare inefficienze e spre-chi. Certo, «sono dati da uti-lizzare con cautela», mette in chiaro il direttore scientifico del «Programma nazionale esiti», Carlo Perucci. I dati per essere confrontabili si devono riferire a strutture con un significativo numero di prestazioni erogate e biso-gna considerare altre varia-bili. Quello che gli esperti del-l'Agenas hanno fatto per «La Stampa», stilando la lista de-gli ospedali più e meno effi-cienti per le prestazioni più rilevanti. E quello che emer-ge è il quadro di una sanità di serie A e una di B. Magari an-che all'interno di una stessa regione. Salvo poi guardare i grandi numeri che rivelano quel che si sa già: al Sud si ar-ranca, mentre nel Centro-Nord (Lazio escluso) la me-dia è più che accettabile. Ma

non ovunque. Prendiamo l'in-farto miocardico acuto. Al-l'Umberto I di Torino la morta-lità a 30 giorni è sotto la media nazionale con il 3,8% dei casi e così a Legnano (3,9%). Ma al Policlicnico Umberto I di Ro-ma la soglia schizza al 22%. E non va molto meglio al Loreto-mare (Napoli) dove lampeggia un 21% di decessi.

A due velocità contrapposte si va anche quando per il bypass aortocoronarico. Al Ni-guarda di Milano non si sono registrati decessi a 30 giorni e sotto 1'1% sono anche l'Ospe-dale di Trieste, il Sant'Orsola di Bologna, il Sant'Andrea di Roma. Ma per questo tipo di intervento forse è meglio non ricoverarsi alla Casa di Cura Montevergine di Avellino o al San Carlo di Potenza, dove la mortalità raggiunge picchi dell'8 per cento contro una media di poco superiore al 2.

Poi c'è il boom dei parti ce-sarei, spesso non necessari. Qui la parte del leone la fa la Campania. Ma a dimostrazio-ne che la mappa dell'efficienza sanitaria è comunque a mac-chia di leopardo, proprio in Campania, a Castellammare di

Stabia, si fa solo il 4,4% di cesa-rei al primo parto, contro il 77% dell'ospedale di Alatri nel Lazio o il 72% di ricorsi al bi-sturi alla Casa di Cura Sana-trix di Napoli. Percentuali da brividi spiccano anche leggen-

do la lista dei peggiori nella ri-duzione delle fratture al femo-re. I parametri internazionali dicono che negli anziani si de-ve intervenire entro 2 giorni, ma all'Ospedale di Caserta questo avviene solo nel 3% dei

casi (quando ci sono ospedali come l'Oliveto Citra di Salerno che centrano l'obiettivo nel 93 volte su 100). Un'altalena im-pazzita che spetterà ora so-prattutto alle Regioni regolare sui ritmi più sicuri.

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la prima pagella degli ospedali

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:CM:kR.7.0

(mortalità a 30 giorni) I MIGLIORI

1 Umberto/ di Torino (3,8%) 2. Ospedale dì Legnano (3,9%) 3. Ospedale di Foligno (4,8%) 4. Ascoli Piceno (4,3%) 5. Cervello di Palermo (4,5%) I PEGGIORI

1 Pol. Umberto I Roma (22%) Loretomare Napoli (21%) Sassari (20%)

4. San Martino Genova (16,5%) 5, Osp, Civile Verona (16,5%)

I MIGLIORI

1. Ospedale Oliveto 2. Poliambulanza

(91%) Osp. Macchi di Varese (88%) Ospedale Versilia (84%)

5. Schio (83%) I PEGGIORI

1. Policlinico di Verona (5%) 2. Ospedale dì Frosinone (5%) 3. Riuniti di Foggia (3,5%) 4. Ospedale Caserta (3%) 5 S. Antonio Abate Trapani (3%)

\I

Cifra (93%) Brescia

3. 4.

9YPASSIORTZ)COROAtARK,0

mortalità a 30 giorni) I MIGLIORI

1. Niguarda Milano (0%) 2. Trieste (0,6%) 3. Sant'Orsola Bologna (0,6%) 4. Sant'And rea Roma (0,7%) 5. Casa di cura Città di Lecce

(0,9%) I PEGGIORI

1 Casa di cura Montevergine Avellino (8,2%)

2. San Carlo Potenza (8%) 3. San Martino Genova (6,8%) 4. Casa di cura Città di Alessan-

dria (5,9%) 5. Ospedali Fazi Lecce (5 7%)

entro 48 ore)

M;• SA: PMM A PAM'O

(percentuale su totale parti) I MIGLIORI

1. Castellammare Stabia (4,4%) 2. Ospedale Treviso (5,7%) 3. Casa di cura per il Bambino di

Monza (7,6%) 4. Ospedale Buzzi Milano (9,6%) 5. Ospedale Valdinievole Pescia

(9,7%) I PEGGIORI

1. OspedaleAlatri (77%) 2. Casa di Cura Sanatrix Napoli

(72%) 3. Ospedale Piemonte di Messi-

na (71%) 4. Pol. Umberto I Roma (53%) 5. San Martino di Genova (51°/o)

FONTE: ELABORAZIONE DELL'AGENZIA

PERI SERVIZI SANITARI REGIONALI SU

DATI PROGRAMMA NAZIONALE ESITI

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degli ospedali

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WALTER PASSERINI

Non sappiamo se le prossime 24-48 ore serviranno a recu-perare l'unanimità dei con-sensi sulla riforma del lavo-ro. Vista l'aria che tira, le 16

ore di sciopero indette dalla Cgil e il Viet-nam parlamentare minacciato dall'Idv fanno optare per il no. E' un peccato ma ci sta, in questo nuovo modello di relazio-ni industriali, dove il governo gioca legit-timamente la sua «golden share», la facol-tà di decidere, pur dopo ampia consulta-zione, rimandando al Parlamento l'onere della ratifica.

La riforma sin qui prodotta si articola in tre tronconi e introduce importanti in-novazioni. Contratti, ammortizzatori e articolo 18 ne sono i principali contenuti, che per essere efficaci devono però pog-giare su due imprescindibili condizioni: la presenza di adeguati servizi all'impie-go e un'agenda che metta al centro la priorità della crescita. La politica, che in questi anni ha sempre abdicato, riuscirà a dare esecutività all'intero progetto ri-formatore? Sui contratti flessibili qual-che delusione è legittima. L'accoppiata Monti-Fornero si era presentata con lo slogan del disboscamento della flessibili-tà cattiva e per la riduzione delle troppe formule contrattuali. Il risultato è che tutte le forme esistenti, che si sono pre-state ad abusi, restano sostanzialmente indenni. Correzioni importanti su partite Iva e contratti a progetto vanno valoriz-zate, ma il deterrente dell'aumento dei contributi su alcune di esse rischia di di-rottare le imprese verso altri fattori di convenienza.

Importante l'affermazione di princi-pio del contratto a tempo indeterminato come un contratto, se non unico, almeno dominante, mentre il dispiegamento de-gli effetti dell'apprendistato dipenderà in buona sostanza dalle regioni, la maggio-ranza delle quali è in colpevole ritardo e non farà fronte ai dispositivi del Testo unico di novembre entro la data stabilita del 25 aprile. La vera novità è però la ri-forma degli ammortizzatori sociali che, pur prendendosi qualche anno di gesta-zione (2017), introduce un netto cambio

di culture e di modalità verso politiche at-tive del lavoro. Anche qui l'efficacia di-penderà dall'ammontare delle risorse di-sponibili, per ora insufficienti, e dalla ef-fettiva capacità dei servizi all'impiego di trovare in tempi rapidi un nuovo lavoro a chi l'ha perduto.

Un'operazione difficile in un Paese do-ve prevale il fai da te e chi perde il lavoro deve spesso contare sulle proprie forze, mentre la disoccupazione di lunga dura-ta (12-24 mesi) cresce esponenzialmente. In attesa del Vietnam promesso da Di Pietro, ci bastano le crociate che fanno capolino sull'articolo 18. Opposti poteri di veto hanno partorito una formula basa-ta su una tripartizione del licenziamento davvero bizantina. Distinguere a scalare tre tipi di tutela dal licenziamento illegit-timo può essere caso di scuola ma poco applicabile nella viva realtà delle relazio-ni di lavoro. Sarebbe stato meglio, oltre a prevedere il reintegro assoluto per i li-cenziamenti discriminatori, come si è fat-to e come è già previsto da altre norme, introdurre il ricorso al giudice, come ar-bitro e decisore unico, sentiti i sindacati,

sia nei licenziamenti disciplinari sia nei li-cenziamenti economici. La distinzione ri-schia di aumentare il contenzioso. La so-la indennità senza appello, per quanto co-spicua, per i licenziamenti economici è uno stigma che si presta a qualche so-spetto. Debole è la motivazione della Cgil sulla funzione di deterrente dell'articolo 18 contro la voglia di licenziare. Non sap-piamo se nell'ipotesi di lasciare al giudice la scelta tra reintegro e indennità anche nei recessi economici la Cgil si sarebbe al-lineata, ma ormai rullano i tamburi, si af-filano le armi. Una nuova crociata è al-l'orizzonte tra apocalittici e apologeti. Non se ne sentiva la mancanza. Ora inve-ce è tempo di creare nuovo lavoro, di raf-forzare i servizi all'impiego e di condivi-dere un'agenda per la crescita e lo svilup-po. Lo chiedono i giovani, le donne, i di-soccupati. Contratti, ammortizzatori e articolo 18 non creeranno da soli nuovi posti. Né si creerà nuova occupazione se per trovare lavoro continueranno a pre-valere raccomandazioni, parenti, amici o il bricolage, anziché dei moderni e più professionali servizi all'impiego.

PROSSIMFJ SFIDE

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Illustrazione di Dariush Radpour

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