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Natale Liturgico e Rinascita Personale Il 29 novembre siamo ripartiti con un nuovo anno liturgico. Quattro settimane di preparazione alla solennità del Nata- le. La parola di Dio attraverso le voci dei profeti ci invita alla speranza: c’è biso- gno di un liberatore, schiavi come sia- mo del denaro, del lavoro, del piacere, del sesso, dello sport, delle paure, delle mode, della nostra presunta autosuffi- cienza. Dio ci è vicino: quanti richiami, quante grazie, quanta misericordia! Ep- pure… va male la politica, la finanza, l’agricoltura, l’industria, la giustizia, la famiglia, sta male il suolo… La Chiesa, forte della parola di Gesù, presenta a tutte le persone di buona volontà la dottrina sociale, animata dall’amore e dall’impegno di formare comunità autentiche, a partire dai va- lori della vita, della persona e della fa- miglia. Cristo nasce; vuole rinascere in ciascu- no. Si è presentato bambino, un essere impotente, bisognoso di tutto; come lievito, come sale, come luce, come medico, come via, verità e vita, come modello, come pane, come amico. È l’unico Salvatore, il vero Liberatore. L’augurio, allora, sostenuto da pro- fonda speranza, che ognuno in que- sto Natale riesca a fare una simpatica esperienza personale con il Dio della vita e della gioia. Buon Natale e Buon Anno Nuovo! don Dino Nuovo Consiglio Pastorale p. 2 Proposte per il 2010 p. 5 Azzano - Toronto p. 6 Nel ricordo dei Sacerdoti defunti p. 8 Corpus Domini p. 9 Cresima p. 10 Campi scuola Parrocchiali p. 12 Doveroso chiarimento p. 15 Circolo Oratorio Don Bosco p. 16 Sagra degli Gnocchi p. 18 ACR e Scout “vacanze di branco” p. 20 Gruppo Sportivo Condor p. 22 Corale comunale Azzanese p. 23 Festa degli Anniversari p. 24 Con i più piccoli... p. 25 Quella chiamata imprevedibile p. 26 Classe 1949 p. 27 Capitello di Zuiano p. 28 Pellegrinag. al Santuario di Motta p. 29 Borse di studio p. 29 Accogl., incontro, assist. anziani p. 30 Da Estella a Estella p. 32 Insegnamento della Relig. Cattolica p. 32 L’angolo degli artigiani p. 34 Ricordando... e Anniv. di matrim. p. 35 ecimo dal campanile di zzano Via Don Bosco, 12 - 33082 Azzano Decimo (Pn) - Tel. 0434.631053 Bollettino Parrocchiale di Azzano Decimo (Pn) Italia Dicembre 2009 Progettazione e stampa Tip. Mascherin snc - Cusano di Zoppola (PN)

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Natale Liturgicoe Rinascita Personale

Il 29 novembre siamo ripartiti con un nuovo anno liturgico. Quattro settimane di preparazione alla solennità del Nata-le. La parola di Dio attraverso le voci dei profeti ci invita alla speranza: c’è biso-gno di un liberatore, schiavi come sia-mo del denaro, del lavoro, del piacere, del sesso, dello sport, delle paure, delle mode, della nostra presunta autosuffi -cienza. Dio ci è vicino: quanti richiami, quante grazie, quanta misericordia! Ep-pure… va male la politica, la fi nanza, l’agricoltura, l’industria, la giustizia, la famiglia, sta male il suolo…

La Chiesa, forte della parola di Gesù, presenta a tutte le persone di buona volontà la dottrina sociale, animata dall’amore e dall’impegno di formare comunità autentiche, a partire dai va-lori della vita, della persona e della fa-miglia.

Cristo nasce; vuole rinascere in ciascu-no. Si è presentato bambino, un essere impotente, bisognoso di tutto; come lievito, come sale, come luce, come medico, come via, verità e vita, come modello, come pane, come amico. È l’unico Salvatore, il vero Liberatore.

L’augurio, allora, sostenuto da pro-fonda speranza, che ognuno in que-sto Natale riesca a fare una simpatica esperienza personale con il Dio della vita e della gioia.

Buon Natale e Buon Anno Nuovo!

don Dino

Nuovo Consiglio Pastorale p. 2

Proposte per il 2010 p. 5

Azzano - Toronto p. 6

Nel ricordo dei Sacerdoti defunti p. 8

Corpus Domini p. 9

Cresima p. 10

Campi scuola Parrocchiali p. 12

Doveroso chiarimento p. 15

Circolo Oratorio Don Bosco p. 16

Sagra degli Gnocchi p. 18

ACR e Scout “vacanze di branco” p. 20

Gruppo Sportivo Condor p. 22

Corale comunale Azzanese p. 23

Festa degli Anniversari p. 24

Con i più piccoli... p. 25

Quella chiamata imprevedibile p. 26

Classe 1949 p. 27

Capitello di Zuiano p. 28

Pellegrinag. al Santuario di Motta p. 29

Borse di studio p. 29

Accogl., incontro, assist. anziani p. 30

Da Estella a Estella p. 32

Insegnamento della Relig. Cattolica p. 32

L’angolo degli artigiani p. 34

Ricordando... e Anniv. di matrim. p. 35

ecimodal campanile di

zzanoVia Don Bosco, 12 - 33082 Azzano Decimo (Pn) - Tel. 0434.631053

Bollettino Parrocchialedi Azzano Decimo (Pn) ItaliaDicembre 2009

Progettazione e stampa Tip. Mascherin snc - Cusano di Zoppola (PN)

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L’elezione dei membri del nuovo Consi-glio Pastorale era stata annunciata già a fi ne settembre da uno striscione che campeggia-va sulla facciata del campanile antistante la strada. Un richiamo che si imponeva per le di-mensioni di rilievo della scritta colorata e che sottolineava l’importanza dell’annuncio: nella parrocchia di Azzano Decimo ci si preparava a eleggere, il 14 e il 15 novembre, il nuovo Con-siglio Pastorale. Anche il vescovo mons. Ovidio Poletto, in occasione della sua presenza in parrocchia per l’amministrazione della Cresi-ma, era stato colpito dalla singolare forma del messaggio, che aveva vivamente elogiato.

È evidente che l’annuncio interessava a tutto campo la comunità cristiana e che la sua importanza doveva essere colta da tutti: tanto che se non era possibile proclamarlo dai tetti, secondo l’indicazione del Vange-lo, almeno veniva “lanciato” dalla possente struttura della torre campanaria. Imbattibile per altezza ma anche simbolo amichevole per il suo signifi cativo accompagnamento e per la sua presenza nella storia di questa par-rocchia: che già costruendo il proprio cam-panile, con gli enormi sacrifi ci imposti dalla situazione degli anni 1920, aveva dimostrato una esemplare coesione. Almeno quanta ne veniva richiesta alla nostra comunità parroc-chiale, nel recente novembre 2009, chiamata a eleggere i propri rappresentanti nel nuovo Consiglio Pastorale. L’annuncio proclamato a caratteri cubitali non rappresentava che l’eco dell’invito e delle motivazioni espressi di do-menica in domenica dai nostri due sacerdoti, don Dino e don Gianfranco. Ai quali appunto il nuovo organismo si sarebbe affi ancato nella promozione e realizzazione delle attività della parrocchia. Con don Gianfranco, coordina-tore di tutte le attività di sensibilizzazione e di preparazione all’evento delle elezioni, aveva collaborato una effi ciente commissione (alla quale va un pensiero grato) che si è fatta cari-co dell’organizzazione e di tutti gli aspetti con-creti che accompagnano un avvenimento di totale respiro comunitario: a partire dall’invito scritto, recapitato a tutte le famiglie, di metter-si in sintonia con l’avvenimento e di esprimere eventuali candidature. E i candidati, oltre una trentina, che rappresentavano le dieci zone pastorali in cui era stata suddivisa la parroc-chia, sono stati presentati in nome e in foto su

È stato eletto a metà novembre il Nuovo Consiglio Pastorale

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Sabato 14 e domenica 15 novembre la nostra comunità ha avuto modo di esprimere il proprio parere riguardo la composizione del Nuovo Consiglio Pastorale attraverso la votazione espressa in riferimento alle 10 zone territoriali in cui è stata suddivisa la nostra parrocchia. I vo-tanti totali sono stati 597.

Tale nuova modalità di coinvolgimento dell’intera comunità cristiana, non vuole essere solo mera esecuzione di quanto espresso nello statuto del Consiglio stesso, quanto perché il Consi-glio deve da una parte rappresentare l’immagine della fraternità e della comunione dell’intera comunità parrocchiale di cui è espressione in tutte le sue componenti, e dall’altra deve costitu-ire lo strumento della decisione comune e dell’operatività pastorale, dove il ministero della pre-sidenza, proprio del Parroco, e la corresponsabilità di tutti i fedeli devono trovare la loro sintesi.

I nomi sottoelencati, espressione dei gruppi o delle associazioni o della volontà dei votanti e quindi della comunità, devono dunque avere la coscienza che ciò che saranno chiamati a fare e a rifl ettere deve essere valutato secondo l’ottica del bene per la comunità e dovrà dunque superare ed andare oltre alle simpatie, alle parentele o ai gruppi o associazioni di pro-venienza o che rappresentano.

Ci sembra che le votazioni abbiano creato e garantito un giusto equilibrio tra gli originari del posto e gli arrivati qui in seguito, tra i giovani e i maturi, tra gli uomini e le donne.

Dopo questa lunga presentazione il Consiglio Pastorale risulta composto da membri di diritto quali:don Dino Pavan in qualità di parroco arciprete, e che per statuto ne è il presidente;don Gianfranco Furlan in qualità di vicario parrocchiale;don Galiano Lenardon in qualità di presbitero residente con incarico pastorale;una Suora rappresentante della comunità di vita consacrata operante in parrocchia.

un cartellone esposto all’interno della chie-sa arcipretale. Come pure sono stati esposti i nomi dei rappresentanti dei 14 gruppi operanti in parrocchia, i quali fanno attualmente parte di diritto del nuovo Consiglio. La commissione ha lavorato alacremente fi no agli ultimi adem-pimenti, compresa la diffusione di un fascicolo con tutte le indicazioni pratiche per le moda-lità di voto. Si è votato il sabato pomeriggio del 14 novembre e nella successiva giornata

Componenti del Nuovo Consiglio Pastorale

Gli eletti sono:

di domenica per esprimere i componenti del nuovo Consiglio Pastorale. Ai neoeletti espri-miamo anche da queste righe un duplice pensiero: di gratitudine per aver accettato di essere direttamente coinvolti nella pastorale della parrocchia; di profi cuo lavoro, sostenuto dalla consapevolezza di stare offrendo un ser-vizio e una testimonianza di impegno cristiano alla comunità.

Flavia Sacilotto

BIDOGGIA VALERIO51 ANNI - Resid.

in Viale Primo Maggio

FACCA FRANCAin MILANESE - 51 anniResid. in Piazza Libertà

Elettimaggioranza voti

ListaGiovani ANDREA DEL BEL BELLUZ

24 anni - Resid. in Via Cesena Rivatte

PAVAN MANUELA 22 anni

Resid. in Viale Trieste

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A.G.E.S.C.I. - Scout:BELLUZ CRISTINA

in BABUIN - Anni 36

MAGAROTTO ANGELO51 anni - Resid. in Via

Pradat Candie

Coro S. Pietro:VISENTIN GIUSEPPE

Anni 68

Lettori-Ministri Straordinari:RAGOGNA FRANCESCO

Anni 47

Azione Cattolica:RAGOGNA MARIA

Anni 27

FREGONESE RENZO55 anni - Resid. in Via

Pradat Candie

Gruppo “San Padre Pio”:BASSANI LUIGINA

in MASCARIN

S. Vincenzo De Paoli:MASCARIN DONATA

in MAURUTTO - Anni 66

Catechisti:VENUTI SANDRA

in PASQUINI - Anni 60

PAVAN NEVIO Resid. in VialeRimembranze

Nominati direttamentedal Parroco

Membri eletti come rappresentanti degli Operatori Pastorali

Gruppo “Virgilio Liut”:BARRESI FRANCESCA

Anni 48

S. Mat. “B.V. del Rosario”:QUELLERBA ANDREA

Anni 44

Circolo Noi “Don Bosco”:LOVISA SARA

Anni 26

Gruppo della Carità:RAMBALDINI ANDREA

Anni 31

Volontari Parrocchiali:DEL BEL BELLUZ MARIO

Anni 53

Coro Immacolata:DEL RIZZO ARIANNA

Anni 29

Gruppo Famiglie:RAMBALDINI PATRIZIAin RAGOGNA - Anni 44

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zzano ecimo

ZONA 1: BEMBOBORGO FACCACAPO DI SOTTO

ZONA 6: FRATTE ZONA 7: PONTE LUMA ZONA 8: PRADAT ZONA 9: RIMEMBRANZE ZONA 10: SANTA CROCE

ZONA 2: CENTRO ZONA 3: CESENAZONA 4: COLLE

SACCON - ZUIANOZONA 5:

EUROPA UNITA

BARIVIERA PAOLO(Agostino) - 66 anni

Resid. in Via Borgo Facca

BATTISTELLA MARIO 63 anni

Resid. in Via Fratte

INNOCENTE ROBERTO 48 anni - Resid.

in Via Maestri del Lavoro

MERCANTE ELISA in TONDATO - 62 anni

Resid. in Via Divisione Julia

COLIN ROSANNA in Santin58 anni - Resid. in Via

Cesena Rivatte

MIOTTO PAOLO 40 anni - Resid.

in Via Pradat Morosini

GASPARDIS MARIASERENA - 57 anni

Resid. in Via Saccon

CANCIAN ANNAin ACCORDI - 49 anniResid. in via Dei Salici

PAOLO PRESTA 45 anni - Resid.

in Via Martiri della Libertà

BUSO PIETRO60 anni - Resid. in

Via Santa Croce

1. Lettura del Vangelo di Luca;2. Migliorare ed intensifi care le relazioni personali;3. Vicinanza affettuosa agli anziani, malati e disabili;4. Occasioni di incontro con gli immigrati;5. Valorizzare la S. Messa e la Confessione.

Illuminati dall’insegnamento di Gesù (1), rinnovati dal Sacramento della Confessione e fortifi cati dell’Eucarestia (5), il nostro rapporto con gli altri (2, 3, 4) ci distinguerà come veri discepoli e amici di Cristo: “Conosceranno che siete miei discepoli se vi amerete gli uni gli altri”. Tutto questo in sintonia con il programma pastorale del Vescovo: “Io mando voi: vita nuova e profezia cristiana”.

è bene...• Entrando in Chiesa la prima attenzione sia al tabernacolo, dove è riposta l’Eucarestia,

Gesù che si è fatto pane vivo; poi ci si può rivolgere alla Madonna e ai Santi;• In Chiesa tenere un comportamento dignitoso: parlare a voce alta disturba e indispone;• Durante la settimana, poiché le occasioni non mancano, entrare in Chiesa per rifl ettere e

fare compagnia a Colui che è venuto ad abitare tra noi;• Terminata la Messa funebre, non fermarsi sul sagrato per scambiarsi le condoglianze, ma

procedere subito verso il cimitero;• Avvertire i sacerdoti se in casa ci sono malati, anziani che normalmente non escono: una

visita fa sempre piacere.

Proposte per ilduemiladieci

Membri eletti come rappresentanti dI zona

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zzano ecimo

Venerdì 18 settembre la delegazione azzanese di buon mattino è partita per il Canada. La ri-correnza del 50° anniversario di fondazione del Club Ricreativo Azzanese di Toronto meritava una partecipazione attiva. Una ventina di persone con il sindaco, assessori, il parroco, parenti…

L’accoglienza è stata calorosissima, constatata soprattutto il sabato sera nella grande strut-tura della Famee Furlane. Una mostra di pittura e scultura ben disposta e con numerose opere è stata di aperitivo alla grande cena di gala: circa 500 persone. I discorsi di circostanza hanno evidenziato il coraggio, l’intraprendenza, la solidarietà, l’inserimento e l’onore che hanno con-traddistinto gli azzanesi in Canada. Frank Brunetta, il presidente emerito, e Nilo Del Bel, attuale presidente del club, nella prefazione del libro presentato per la circostanza: “Mezzo secolo della nostra vita”, scrivono: “E’ un momento solenne per celebrare l’impegno di uomini e don-ne che hanno saputo rimanere uniti nel nome delle comuni origini, superando diffi coltà di ogni genere e mantenendo viva la fi amma dell’amicizia e della stima tra loro. Ci ha tenuti insieme la missione della nostra associazione: promuovere l’amicizia e l’unità tra i soci, aiutare coloro

che hanno bisogno del nostro sostegno e della nostra solidarietà, collaborare con le Istituzioni per l’amicizia tra Canada e Italia, due Stati in prima linea nella difesa dei

valori della persona. Oggi possiamo dire con grande soddisfazione che, in mezzo secolo di vita, il Club Ricreativo Azzanese si è distinto per la qualità di questo

suo impegno”.Altro appuntamento importante la domenica nella Chiesa di San Pietro (dove si venera la statua della Ma-

donna di Castelmonte), per la Messa Solenne, ce-lebrata da don Dino, don Vitaliano Papais, don

Mosè Gasparini e dal parroco locale, in collega-mento con Radio Maria Canada. Nel pomerig-

AZZANO - TORONTO

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zzano ecimo

Ode al Muratore

Che vitacce!Come una quercia antica,Il muratore passa la sua vita.

Sobbalza, lavora, stringe i denti,Costruendo con passioni ardenti.

La malta, il mattone, il sasso e il blocco,Diventano aggeggi di fatiche e da ritocco.

Quando lavoro non ha più,Si gira, impreca e guarda giù.

Son fatti d’energie, d’ansie e di sprechi,Perché, nessuno pensa di costruire con gli specchi?

Troppo leggeri sarebbero i vetri,Il blocco pesa, ma tiene duro,La cazzuola è grande, ma solido viene il muro!

Porta la malta! Si grida al manovale,M’occorre lo scafo, lo scherzo qui non vale.

Il muro si dovrà fi nire,Che bene o male, il padrone si farà sentire.

Che vitacce!Dalle scottature di luglio ai geloni di dicembre,Mille volte al giorno s’abbassan le orecchie.

Le schiene si piegano, le braccia s’allungano,Le mani, i polsi, le ginocchia,Mio Dio, come brucia il sole di luglio!

Chissà domani cosa farà,Il tempo minaccia, forse pioverà.

Ma come la quercia antica lui tien duro,Esposto ai capricci del tempo, pensa solo al muro!

Cosi, così a gennaio s’arriva,Fa freddo, s’invecchia e vien la nostalgia.

Senza lavoro, s’aspetta e spera,Chi lo sa, forse verrà un’altra primavera.

Tutto questo, amici cari e realtà.Per questo noi diremo:Povero muratore, cosa fai in Canadà.

Renzo Andreatta Dicembre 1982

P O E S I A

gio alcuni hanno visitato le famose cascate del Niagara. Don Dino, accompagnato da Francesco e Teresa, la famiglia ospitante, e da Celso e Olinda Del Rizzo, ha preferito recarsi in pellegrinaggio a Midland nel San-tuario dei Martiri gesuiti Canadesi, uccisi nel 1949, i pionieri della fede in Canada.

Il lunedì al pranzo offerto dal Sig. Joe Zentil, sempre cordiale ed interessato ad Azzano Decimo, gli abbiamo ricordato la sua benemerenza alla sua terra.

Il viaggio ha voluto esprimere anche vi-cinanza, stima e grande riconoscenza per tanta generosità espressa in passato per le opere parrocchiali; da ultimo il dono della quarta campana che rende più armonioso il concerto.

Anche da queste pagine il saluto cor-dialissimo a tutti gli azzanesi di Toronto, del Canada e di ogni parte del mondo. Siamo ritornati con nuove esperienze e tanta tan-ta gioia. Grazie.

don Dino

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Nei primi giorni di ottobre abbiamo ri-cordato, nei rispettivi anniversari della scom-parsa, don Raffaello Martin, il vescovo mons. Mario Peressin e don Heider al quale abbiamo espresso un pensiero affettuoso e grato per quasi tre decenni di servizio ministeriale che ha prestato nella nostra parrocchia. A tutti loro, che vivono nella luce del Signore, un ri-cordo nella preghiera.

Domenica 4 ottobre abbiamo ricordato don Raffaello Martin a due anni dalla scom-parsa. Ma la sua presenza è sempre viva nel pensiero di tutta la comunità che lo ha ricor-dato durante la liturgia eucaristica delle 18.30. Una celebrazione solenne in cui don Raffaello è stato partecipe alla festa, ricca di tanti av-venimenti: il mandato ai catechisti con l’inizio dell’anno catechistico, la processione con la statua della Madonna del Rosario, il ricordo di San Francesco.

Mentre si rinnovava nella celebrazione del Mistero Eucaristico l’ora della morte e della ri-surrezione del Signore alle quali don Raffaello è stato intensamente associato, gli abbiamo ripetuto le espressioni di gratitudine che un membro del consiglio pastorale gli aveva ri-volto al momento dell’ultimo saluto: “Deside-riamo dirti grazie dal più profondo del cuore per averci donato con totalità di dedizione e di servizio dieci anni della tua vita e del tuo sacerdozio. Grazie per aver condiviso tutte le vicende della tua gente. Dalla luce senza tramonto in cui sei stato accolto continua a camminare con noi e a indicarci la via dell’adesione al Signore Gesù con la nostra testimonianza cristiana”.

Domenica 11 ottobre, durante la celebra-zione eucaristica delle 11, la comunità azza-nese ha ricordato mons. Mario Peressin a dieci anni dalla sua scomparsa. Il 14 ottobre del ‘99 aveva dato a mons. Mario l’ultimo saluto: egli aveva desiderato ritornare per l’estremo ripo-so nel paese natale. In quella mesta occasio-ne veniva spontaneo ricordare il tripudio di festa e di partecipazione che la gente di Az-zano aveva espresso al proprio illustre concit-tadino in occasione della sua consacrazione

Nel ricordo di Don HeiderDon Raffaelloe Mons. Mario Peressin

episcopale avvenuta nel paese d’origine il 29 giugno del 1983. Don Mario, così lui vole-va essere chiamato dagli azzanesi, aveva percorso un importante cammino di nunzio apostolico in molte parti del mondo. Il suo lungo servizio alla Chiesa si era poi conclu-so con un quindicennio di ministero episco-pale a L’Aquila.

Mons. Peressin riposa ora per sempre vi-cino alla sua gente che ricorda con gratitu-dine e affetto questo sacerdote e vescovo che ha servito intensamente la Chiesa del Signore.

Flavia Sacilotto

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Una Comunità in festa per il Corpus Domini

Secondo la consuetudine del passato, anche quest’anno è stata cele-brata nella nostra parrocchia la solennità del Corpus Domini di giovedì, lo scorso 11 giugno. In una intensa serata di incontro e di preghiera, il

popolo in festa con innumerevoli bambini e ragazzi, accompagnati dai genitori, ha affollato la chiesa arcipretale per un corale omaggio di adorazione all’Eucaristia. Incontenibile la gioia dei giovanissimi, che, sia pure con toni un po’ esuberanti, ha creato durante la processio-ne che è seguita alla liturgia eucaristica un clima di festosa solenni-tà condivisa. Erano felici i bambini che avevano portato cesti colmi di petali di fi ori di spargerli sulla via, lungo il percorso della proces-sione con il Ss.mo Sacramento. Allo sguardo di chi li osservava, non senza commosso stupore, la marea dei piccoli che precedevano il sacerdote con l’ostensorio rappresentava una preghiera vivente, un’espressione di fede spontanea e lieta, quale da tempo non passa-va in esempio e benedizione sulle nostre strade. La grande partecipazio-ne dei bambini e ragazzi era collegata con la chiusura dell’anno catechisti-co, che i sacerdoti con i catechisti avevano fi ssato proprio per la sera dedicata al Corpo e Sangue del Signore. Una scelta molto opportuna che ha richiamato intorno all’Eucaristia intere famiglie in esemplare unità di fede e di preghiera.

Dopo la celebrazione, i gruppi di catechismo sono stati invitati in oratorio per concludere la serata in dolcezza con un gelato offerto dalla parrocchia.

Flavia Sacilotto

Sbrat

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Il 17 ottobre si è svolta la Cresima di alcuni giovani di Az-zano Decimo. Alla cerimonia delle 16.00 erano presenti 55 cresimandi accompagnati dai loro padrini e madrine e dalle loro famiglie. La cerimonia è stata presieduta dal Vescovo Mons. Ovidio Poletto, hanno concelebrato don Dino, don Gianfranco e don Alessandro.

Noi ragazzi eravamo molto emozionati e agitati nel com-piere questo grande passo, ma allo stesso tempo eravamo tranquilli perché don Gianfranco e le catechiste Paola ed Elena, ci avevano preparato a dovere. Quali emozioni ho provato? Bhe: tristezza perché il percorso del catechismo si concludeva e contentezza perché un altro si apriva. Mi han-no fatto rifl ettere le parole del Vescovo, il quale ha incitato noi ragazzi a muoverci nella comunità e a costruirci un futu-ro. Penso che la Cresima, oltre a essere un Sacramento cri-stiano, sia anche il momento in cui decidiamo di prenderci alcune responsabilità.

Verso le 17.30 si è conclusa la celebrazione e tutti noi gio-vani ci siamo ricongiunti con i nostri parenti per continuare i festeggiamenti.

Un grande ringraziamento, da parte di tutti i cresimandi, va a don Gianfranco e alle catechiste Paola ed Elena.

Marco Vitali

La nostra Cresima,la nostra festa

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Dopo un anno di preparazione al grande evento, il giorno 24 ottobre, noi cresimandi, di prima superiore, in quella data 54, abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, accompagnati dai nostri padrini e madrine. Questo dono ci è stato trasmesso, dal Vescovo Ovidio Poletto, per mezzo della Preghiera d’invocazione allo Spirito su di noi e con l’unzione della fronte con l’olio profu-mato del Crisma. Il Vescovo ha poi detto personalmente a ciascuno di noi alcune parole di incoraggiamento e rifl essione che ci serviranno nella vita; insegnamenti sentiti come importanti e sinceri. Questo gesto è stato preceduto da un’omelia che come tema centrale aveva noi giovani, le strade della vita che intraprenderemo e l’importanza che riveste la parte interiore, spirituale, in ognuno di noi.

La cerimonia, animata dal coro Giovanile Immacolata, è stata molto bella, anche perché la chiesa era davvero piena di persone e si sentiva circolare nell’aria il calore, l’affetto e la fede di ogni credente , creando quell’atmosfera particolare e profonda che dovrebbe esserci sempre.

Al termine, prima di recarsi nei diversi ristoranti per continuare la festa, ci è stato regalato, dalla parrocchia, un vangelo per continuare a conoscere e interessarsi a Gesù e alle sue opere, una coroncina del rosario, per la devozione a Maria, e gli appuntamenti tra cui un’uscita a Cu-gnan del percorso Post cresima per continuare ad alimentare quel fuoco che ci è stato donato e per creare gruppo nella comunità. La festa per quattro famiglie è continuata in oratorio con la cena comunitaria, dove era stato allestito il locale seminterrato -sala compleanni- come un ristorante, io e la mia famiglia abbiamo partecipato all’iniziativa, fatta per tempo a tutti i cresi-mandi, che, grazie a persone generose, impegnate per la buona riuscita della cena, è risultata, a tutti, davvero una bella esperienza che io consiglio di riproporre. Vorrei ringraziare, don Gian-franco che ci ha seguiti per tutto quest’anno di preparazione e che ci ha portati alla cresima sicuri di ciò che avremmo ricevuto, poi le catechiste Paola ed Elena e tutti coloro che in questi anni ci hanno preparato il cuore, l’anima e soprattutto che ci hanno aiutato a crescere e a po-ter ricevere quel fuoco, il fuoco della fede, che cercheremo sempre di far ardere dentro noi.

Alice Pezzutti

Ci è stato trasmesso un dono da coltivare

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Novanta ragazzi delle elementari e di prima media con quaranta animatori, sessanta adolescenti di ter-

za media e delle superiori con una decina di ani-matori, tre gruppi scout in tre periodi diversi e un

gruppo Acr hanno partecipato con don Gian-franco Furlan nel corso della recente estate ai campi estivi in varie località montane. L’im-magine di variegata composizione dei grup-pi dei nostri ragazzi è condensata dall’ani-matrice Sara Cappelletto nella suggestiva denominazione di mappamondo: una ric-chezza multiforme di persone che hanno realizzato, per lo spazio di una settimana, la

novità di un mondo pulsante di vita, di mille irripetibili momenti condivisi. “Dopo qualche

giorno di rodaggio per tutti nella nuova realtà - racconta Sara, animatrice dei più grandi - si è

fatta progressivamente strada, in un crescendo di emozioni, la sorpresa per ciò che i ragazzi sapevano

esprimere: una ricchezza interiore traboccante. Cer-tamente si sono sentiti accolti e amati e ciascuno ha espres-

so il meglio di sé. Sessanta ragazzi (III media e superiori), sono tornati a casa contenti e con una grande carica. E altrettanto noi animatori: tutti strafelici, incredibil-mente sorpresi per ciò che i nostri adolescenti hanno espresso e per la consapevolezza che l’incontro con Gesù, il centro del nostro percorso, si è realizzato nell’impegno e nella gioia di piccoli passi. Don Gianfranco è stato una grande guida nella sua capacità di sintonizzarsi con i ragazzi usando un linguaggio molto effi cace e coinvolgente”. Per lui - sono parole sue - “si è trattato di un’estate molto intensa ma rinfrancante, ricca di esperienze comuni che riscaldano il cuore. Grande gioia e grandi risate, ma tanto impegno costruttivo da parte di tutti, in parti-colare degli splendidi animatori”. Sara Lovisa, pure lei animatrice dei grandi, è convinta che l’esperienza molto bella, coinvolgente da entrambe le parti, sia stata favorita dall’accurata e intensa preparazione: la settimana era stata costruita passo dopo passo con impegno faticoso ma, alla fi ne, di grande soddisfazione per tutti. “Il campo: un’esperienza riuscita, un’occasione anche per conoscere don Gianfranco, eccezionale nella capacità di coinvolgere i ragazzi e di farsi coinvolgere”.

Flavia Sacilotto

Un mappamondo di ragazzi ai Campi Scuola Parro

cchiali

oc

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Era da un po’ che avevo in programma di partecipa-

re a un campo scuola organizzato dalla parrocchia come animatrice e questo mio desiderio è stato esaudito. Ho partecipato insieme ad altri ragazzi ad un corso di prepara-zione organizzato da don Gianfranco. Durante il corso abbiamo stu-diato lo sviluppo del bambino secondo Piajet e Freud e in seguito abbia-mo preparato delle attività ludiche aventi un’ambientazione ed uno scopo comuni. Tutto molto affascinante, interessante e coinvolgente, ma come metterlo in pratica? Penso che tutti noi animatori ci siamo trovati nel panico quando abbiamo visto arrivare una moltitudine di novantun bambini tutti animati dalla stessa vitalità e voglia di divertirsi. Inizialmente abbiamo avuto un po’ di diffi coltà nel proporre ed animare le attività precedentemente stabilite ma, una volta abituati, ci siamo dati da fare conoscendo piano piano ciascun bambino, le rispettive esigenze e peculiarità caratteriali. Abbiamo quindi condiviso con essi una splendida settimana ricca di emozioni e avventure. Particolarmente interessante è stata la giornata della camminata la quale, anche malgrado le molteplici peripezie è stata fonte di felicità ed ha consentito ai bambini di conoscersi e sostenersi l’un l’altro nel momento del bisogno e della diffi coltà. Ripeterei miliardi di volte tale esperienza poiché da essa ho appreso molto e sono riuscita a far emergere la mia personalità. Marta Covre

Pensieri di un’animatrice

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Anche quest’anno si è svolto “Il torneo dell’amicizia” giunto ormai al decimo anniversario. La diversità rispetto al passato sta nel fatto che non ha avuto luogo, come per le altre edizioni, nel nostro oratorio, bensì negli impianti sportivi di Corva. La decisione di spostarsi in altra sede, presa dagli organizzatori della manifestazione, e non imposta dall’oratorio, (inteso come diret-tivo e sacerdoti), è giunta dopo un intenso periodo di trattative nel quale più volte promotori e referente dell’oratorio si sono confrontati sulle modalità di organizzazione e di gestione del torneo.

Tre gli argomenti nei quali il rapporto Oratorio – Organizzatori ha trovato punti di vista diversi, punti che dovevano necessariamente essere dipanati per un doveroso chiarimento di ruolo, proprietà e rispetto della linea educativa che l’oratorio si è proposto. Partendo dal presupposto che il nostro oratorio vuole avere una identità specifi ca sua propria e che per questo non deve essere considerato come un “barattolo” nel quale si inseriscono ogni genere di attività o dove ognuno butta quello che vuole e ne trae tutti i benefi ci per se, ci siamo impegnati in questo anno di attività nel dare delle linee generali per poter coordinare nel modo più semplice le varie attività che nell’oratorio stesso operano cercando di creare un “Nuovo stile” per poter usufruire dell’oratorio e di tutti i suoi spazi con correttezza, responsabilità, gratitudine e senso di comunità.

Un doveroso chiarimento

Questi dunque i punti:

1. Essendo l’oratorio bene comune del-la comunità cattolica e proprietà della par-rocchia la responsabilità civile, penale e della gestione è, e rimarrà sempre dei sacerdoti. L’utilizzo degli spazi per vari eventi, da parte di associazioni che in oratorio o fuori, o solo in maniera saltuaria operano in esso non pos-sono agire senza previa autorizzazione, anche scritta, e senza aver prima spiegato, coinvolto e sentito il parere dei sacerdoti o loro delegati sulle proposte da farsi e la loro gestione.

2. Legato al punto spiegato sopra affer-miamo che l’oratorio non può essere conside-rato, dunque, una struttura che solo perché esiste si concede a tutti senza riserve. Il suo primo ruolo, infatti, è quello di evangelizzare, poi di educare e solo in terza linea di aggre-gare. Chi viene in Oratorio dunque non può fare solo per se, ma collabora anche fi nan-ziariamente al bene della struttura e alla sua impostazione cattolica e comunitaria. Non è dunque in linea di massima accettabile che si arrivi ad occupare spazi dell’oratorio da par-te di gruppi o associazioni con tutto già fatto, progettato e impostato senza pensare che il proprietario e il responsabile della struttura ne abbia voce in capitolo. È dunque ovvio che i sacerdoti, o loro delegati, possano mettere dei vincoli o paletti nelle proposte fatte arri-

vando anche all’esclusione qualora i criteri o le richieste non siano rispettate e ad esse non ci si voglia adeguare. Non è, infatti, corretto dare per scontato che le proposte vadano accettate così come previste.

3. Nell’oratorio sussiste un’associazione che per statuto e regolamento ha stretti lega-mi con la parrocchia. Tale associazione oltre al ruolo di organizzare eventi, ha già il compito esclusivo, attraverso il bar del circolo e la cu-cina attrezzatissima dell’oratorio di distribuire bevande e strutturare punti ristoro. È da speci-fi care che il guadagno dell’associazione vie-ne reinvestito obbligatoriamente e totalmente solo all’interno dell’oratorio; è quindi mezzo di sostegno alle spese. Non si crede dunque cor-retto che chi usufruisce dell’oratorio provveda da se stesso con gazzebi propri o con il mero utilizzo della struttura a vendere cibo e bevan-de per guadagnarne l’intero incasso.Dopo queste dovute linee di principio, ripor-tiamo di seguito la successione degli eventi lasciando a voi la valutazione, sapendo che questo articolo, come credo sia ovvio pensa-re, è stato scritto per poter dare modo alla co-munità di sapere come sono andate realmen-te le cose dato che in queste settimane che sono succedute al torneo, se ne sono sentite di tutti i colori e alcune anche molto gravi. Ci

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riserviamo da ogni superfl uo commento ma ci vogliamo limitare a dare una fotografi a del-la situazione e di come si è arrivati a questa “rottura”. Il primo approccio da parte degli or-ganizzatori è stato quello di comunicare che si sarebbe svolto come ogni anno il “torneo dell’amicizia” utilizzando alcuni campi e degli spogliatoi. La risposta data fu affermativa e si ravvisava di mettersi direttamente d’accordo con il gruppo sportivo “Condor”, attualmen-te utilizzatore degli spazi richiesti. Accanto al torneo ci sarebbe stato poi un punto ristoro di bevande per l’autofi nanziamento e si lascia-va alla parrocchia con l’associazione “NOI – oratorio don Bosco” il compito di occuparsi di tutto ciò che riguardava l’aspetto ristorativo degli atleti. L’amministrazione economica era quindi degli organizzatori del torneo che avrebbero poi rifuso l’oratorio “una tantum” tramite offerta.

Rispetto quanto detto nei tre punti sopra elencati tale proposta non po-teva essere accolta e abbiamo cer-cato una giusta mediazione per po-ter defi nire un accordo che potesse andare bene per entrambe le parti. Nel frattempo la parrocchia veniva a sapere che la sera stessa del torneo era stato prenotato un gruppo mu-sicale (Fronte del Vasco) per tenere un concerto nel piazzale dell’Ora-torio dal costo di circa 2000 euro (e se piove?). Ricordiamo che l’idea degli organizzatori è che il torneo si fa e serve in oratorio per creare aggregazione e per sostenere la struttura. Es-sendo questo dunque lo scopo dichiarato e partendo dal presupposto che si vuole essere di aiuto all’oratorio e che non vi sono proble-mi economici nell’organizzazione del torneo, visto che le iscrizioni coprivano il costo dei premi e la BCC sponsorizzava la magliette, la proposta “prendere o lasciare” dell’oratorio, consisteva nel creare un’unica contabilità tra il torneo vero e proprio e la parte “mangerec-cia” gestita dall’oratorio. Dopo aver pagato tutte le spese (SIAE, concerto, arbitri, premi, documentazione, cibi e bevande etc.) suddi-videre gli utili in questo modo: il 70% sarebbe andato al “NOI - Oratorio don Bosco” che per altro aveva in aggiunta le spese di corrente, gas, acqua e sistemazioni campi (quindi nel 70% c’erano ulteriori spese da calcolare) e il

rimanente 30% (netto) sarebbe spettato all’or-ganizzazione del torneo.

Chiaramente, essendo stato trasferito il tor-neo, la proposta non è stata accettata.

Quello che più ci ha colpito è stata la man-canza di fi ducia nei confronti della parrocchia e del circolo: il nostro interesse non era di certo economico, quanto collaborativo, ossia tener fede alle linee prese che cercano partecipa-zione, condivisione e rispetto per l’ambiente in cui si vive. Ci sembra pertanto che si possa dire che forse non è tutto amore ciò che lucci-ca verso il nostro oratorio.

Il Consiglio dell’oratorio

All’interno della nostra parrocchia, circa un anno fa, si è costituita l’associazione Circo-lo/Oratorio Don Bosco. L’istituzione di questa nuova realtà si è resa necessaria in seguito alla riapertura dell’oratorio dopo i lavori di ristruttu-razione e sulla base della volontà dimostrata da alcune persone di rendersi disponibili per organizzare e proporre attività che riportino questa struttura ad essere luogo di incontro e attività per giovani e adulti. Il Circolo/Orato-rio Don Bosco è affi liato a NOI, Associazione Nazionale di Oratori e Circoli Ecclesiali, che è una più ampia associazione nazionale a sua

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volta organizzata in comitati provinciali. NOI è un’associazione di promozione sociale, iscritta al registro nazionale, ha personalità giuridica, è riconosciuta come ente assistenziale dal Mi-nistero degli Interni e come tale gode di tutti i diritti che la legislazione riconosce a queste associazioni: possibilità di stipulare convenzioni con enti pubblici, deroghe e agevolazioni fi -scali, diritto ad essere ammessi al fi nanziamen-to del cinque per mille. Ogni circolo e oratorio che si affi lia gode di una rete di relazioni con gli altri circoli/oratori, di strumenti per organiz-zare attività come il Grest, di copertura assi-curativa, di riconoscimenti ministeriali dell’as-sociazione nazionale che ricadono sui singoli circoli/oratori (es. la possibilità di apertura di un bar all’interno del circolo).

Si è ritenuto opportuno portare anche nella nostra parrocchia la realtà dell’associazione NOI in quanto offre innanzitutto la possibili-tà di tessere legami con gli altri oratori, utile allo scambio e all’arricchimento reciproco, e il sostegno per l’organizzazione e l’animazio-ne di eventi e attività. In questo primo anno di attività il Circolo/Oratorio Don Bosco si è oc-cupato prevalentemente di avviare la gestio-ne del bar del circolo che si trova all’interno dell’Oratorio. Per potervi accedere è neces-sario possedere la tessera NOI che si può fa-cilmente richiedere allo stesso bar del circo-lo, compilando un apposito modulo. Tramite questa tessera ciascuno diventa socio del Cir-colo/Oratorio Don Bosco e dell’associazione NOI, può quindi accedere al bar del circolo e usufruire delle agevolazioni che l’associazione nazionale propone, come riduzioni sul bigliet-to d’entrata di parchi giochi. La tessera NOI: si rinnova ogni anno al costo di 6 euro per i maggiorenni e 5 euro per i minorenni, mani-festa il pieno sostegno al nostro oratorio e alle sue iniziative.

Le attività che il Circolo/Oratorio propone per l’anno 2009/2010 sono:• Un evento culturale riguardante la vita di Don Milani; • Tutti i mercoledì sera a partire dal mese di ot-tobre al bar del circolo serata di tornei di ping pong e calcetto balilla fi no alle 23;• Martedì 15 dicembre “Cena degli auguri” per tutte le associazioni/gruppi della parroc-chia;• 6 gennaio la Casera;• Festa di carnevale per bambini, con data da stabilire.

Per ulteriori informazioni su NOI associa-zione è possibile consultare il sito www.no-iassociazione.it e il sito del comitato regio-nale www.noiveneto.it. Il nostro Oratorio è un luogo troppo bello per lasciarlo vuoto, il Circolo/Oratorio Don Bosco è la testimo-nianza dell’impegno perché ciò non av-venga.

Il Consiglio Direttivo

Il bar delCircolo/Oratorio Don Boscoha i seguenti orari

Lunedì: dalle ore 14.00 alle ore 20.00Martedì: dalle ore 14.00 alle ore 20.00Mercoledì: dalle ore 16.00 alle ore 23.00Giovedì: dalle ore 14.00 alle ore 20.00Venerdì: dalle ore 14.00 alle ore 20.00Sabato: dalle ore 14.00 alle ore 20.00Domenica: dalle ore 08.30 alle ore 12.30

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Per il terzo anno consecutivo, il secondo weekend di luglio, si è svolta nel nostro Ora-torio la Sagra degli Gnocchi. Diventata or-mai uno degli appuntamenti più attesi d’ini-zio estate, la Sagra degli Gnocchi anche quest’anno si è confermata un evento sentito e apprezzato dalla nostra comunità, sia in ter-mini di partecipazione alle varie serate sia in termini di concreto aiuto all’organizzazione e alla realizzazione della sagra stessa. Uno staff composto da più di un centinaio di persone si è impegnato nella gestione della cucina, che oltre ai diversi tipi di gnocchi si sta ampliando sempre più nel proporre altre gustose pietan-ze, nel chiosco per la distribuzione delle be-vande, nella gestione dei vari spettacoli mu-sicali, nell’organizzazione del torneo di calcio “i cinque gnocchi” che da sempre accompa-gna la sagra e a cui hanno partecipato sedici squadre, senza dimenticare tutti i camerieri e cameriere che numerosissimi facevano la spo-la tra cucina e tavoli e ovviamente chi, già da gennaio, iniziava a pianifi care la sagra pren-dendo contatti con fornitori e gruppi musicali. Ciò che tutti avranno potuto sicuramente no-tare è che l’età media dei collaboratori è mol-to bassa, infatti, la Sagra degli Gnocchi vede la partecipazione di una gran quantità di gio-vani della nostra parrocchia. La maggior par-te dei camerieri sono ragazzi e ragazze delle scuole medie-superiori che erano appena ri-entrati dai campeggi, il chiosco era comple-tamente affi dato ai giovani e anche in cuci-na, affi ancati dal prezioso aiuto di mamme e papà sicuramente più esperti e da chi di sagre ne ha già una lunga esperienza (gli amici del Bembo), si sono impegnati nella preparazione dei vari piatti. La prima sera si è aperta con la musica rockettara dei Wojtyla Express e Co-dice Litfi ba, per continuare la seconda serata con Andrea Cia e la sua band che, proprio in occasione della sagra, concludeva un im-pegnativo tour di solidarietà, il sabato è stato all’insegna dell’entusiasmante musica degli Highway 4, per concludere con il travolgente dinamismo degli Absolute 5. Inoltre la dome-nica nel tardo pomeriggio si è svolta una di-mostrazione di soft air e in concomitanza con i festeggiamenti all’interno dell’oratorio è stata allestita una mostra sulla storia di Azzano De-cimo.

Sagra degli GNOCCHI Ciò che è importante sottolineare è che durante i giorni della sagra il nostro oratorio si riempie di vita, di gioventù, di entusiasmo, di voglia di fare e la stanchezza che si ha a fi ne di ogni serata passa in secondo piano quando si prova la gioia di lavorare in un clima di unione e collaborazione tra grandi e piccoli, provenienti e non dai vari gruppi parrocchiali, nell’intento comune di vivere e far vivere il nostro Oratorio.

Lo staff organizzativo

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Torneo i 5 gnocchi

Anche quest’anno in occasione della ”Sa-gra dei gnocchi” è stato riproposto il torneo di calcetto a cinque. Sedici squadre hanno preso parte a questa fortunata edizione,vinta per la terza volta consecutiva dalla squadra di Pra-maggiore “Amici di Pier”.Il crescente livello ge-nerale e il richiamo della manifestazione uniti al riscontro positivo dei partecipanti,vanno ol-tre le aspettative del giovane gruppo organiz-zatore che forte della riuscita dell’evento,sarà lieto di riproporlo. Uno speciale ringraziamento spetta agli sponsor che hanno reso possibile il torneo “I cinque gnocchi” ed ricchi premi in particolare BCC e Calcio Vero, alle squadre, al capo cannoniere e al miglior portiere.

Riccardo

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A partire da novembre 2008, la domenica sera in oratorio si riunisce il gruppo dell’ACG: Azione Cattolica Ragazzi, un gruppo di adolescenti di terza e quarta superiore; da quest’anno l’esperienza ha fatto la doppietta con la prossima apertura di un secondo gruppo, di prima e seconda. Gli obiettivi di tale iniziativa sono quelli di coinvolgere ragazzi adolescenti in attività che permettano loro di rifl ettere ad un livello un po’ meno superfi ciale di quello che viene proposto abitualmente da falsi educatori quali la televisione e i messaggi pubblicitari, su temi che toccano da vicino i nostri ragazzi. Oltre alla rifl essione e al dialogo, l’idea è anche quella di “passare all’azione”, per far sì che i bei discorsi non restino solo tra le mura dell’oratorio ma possano essere vissuti nella quotidianità della famiglia, della scuola, dell’impegno sociale e in futuro anche professionale. Perché proprio Azione Cattolica e non semplice gruppo spontaneo giovanile? Perché abbiamo reputato importante avvicinare i nostri ragazzi ad una realtà forte e viva all’interno della diocesi (come in tutta Italia), perché sperimentino sulla loro pelle che essere un giovane cattolico attivo è una realtà condivisa da moltissimi altri coetanei. Apparte-nere ad un’associazione che lavora a livello diocesano dà inoltre l’opportunità di partecipare a momenti di formazione e condivisione quali incontri mensili in seminario, campi di orientamento e formazione, e scuole di base per futuri educatori. Lo scopo del gruppo vuole inoltre guardare al futuro; infatti, il seme sparso nel 2008 proviene in parte anche dall’esperienza dell’ACR dei primi del 2000, composta da bambine delle elementari ora cresciute e diventate “affezionate” dell’azione cattolica. Questo seme era stato pazientemente custodito al calduccio, in attesa di trovare quel terreno più fertile che ora c’è e che va coltivato con perseveranza ed entusiasmo. La speranza è quella di poter generare futuri educatori che nei prossimi anni offrano a loro volta ai più piccoli la possibilità dell’esperienza di Azione Cattolica.

Maria Ragogna Presidente Azione Cattolica Parrocchiale

AC: un seme custodito al caldo pronto a germogliare

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Nel misterioso magnifi co “Bosco Vecchio”, di Passo S.Osvaldo – Cimolais, i 46 lupetti del branco del “Fiore Rosso”, assieme ad Akela, Bagheera, Fratel Bigio, Oo, Moor, Rama e il mitico Baloo hanno vissuto le loro annuali Va-canze di Branco. La splendida favola di Dino Buzzati “Il segreto del Bosco Vecchio”, (con tutti i suoi personaggi: il Colonnello Procolo, Benvenuto suo nipote, i Geni degli Alberi, il Vento Matteo, la Gazza, Vettore il maggiordo-mo, il Lago, la Montagna, gli Icneumoni) ha preso vita per una settimana (5 – 12 luglio) nel-la Casa Alpina, ma soprattutto nel bosco che la circonda, nel Parco delle Dolomiti Friulane, nella val Mesazzo, facendo giocare, pregare e conoscere la Natura, le sue componenti, i suoi misteri, i suoi fenomeni.

La lotta tra il Bene – Benvenuto - il buon gra-cile e indifeso nipote di Procolo, e il Male - il Colonnello Procolo che per avidità e sete di denaro vuole eliminare il nipote e distrugge-re un bosco secolare, assieme agli elemen-ti della Natura, ha rapito e coinvolto i bam-bini (dagli 8 ai 12 anni) in una serie di giochi ed attività; grazie al favore del Signore, il bel tempo ci ha accompagnato durante tutta la settimana,e i giochi proposti sono stati motivo di sfi da con se stessi e tra le varie Sestiglie del branco, che si sono anche affrontate in una sfi da artistica: ”Concorso Crea col Bosco”e “Il Minibosco”(qui i bambini si sono divertiti a fare dell’ ”arte” usando gli strumenti della natura),e in una di abilità atletiche: “Le Olim-piadi”. Sfi dando la fatica, le intemperie, il buio, i piccoli incidenti e la nostalgia di casa, il Bene, alla fi ne, con il contributo di tutti, ha trionfato sul Male e perfi no il perfi do Procolo si è conver-tito: l’amore per la Natura ha salvato gli alberi, il Bosco Vecchio e tutti gli animali che vivono in esso e ha fatto anche rinascere il rapporto affettuoso zio – nipote. Anche i Lupetti hanno sperimentato direttamente il contatto con la natura e i suoi abitanti, nell’osservazione dei ghiri, nostri co-inquilini negli spazi della casa alpina, e durante le attività organizzate presso il Parco Naturale di Cimolais, dove abbiamo potuto camminare tra cerbiatti, stambecchi e camosci e sperimentare l’arte del casaro. Oltre ad aver giocato, i nostri Lupetti hanno anche percorso molta strada (e non solo sim-bolica!), stancante ma molto bella è stata la passeggiata fi no a Casera Ditta.

Le VDB (vacanze di branco) del branco del “FIORE ROSSO”

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I n perfetto stile scout, che ormai contraddistingue non solo i Lupetti, gli Scout, ma anche le loro famiglie, al diverti-mento si è aggiunta anche una particolare attenzione a contenere i costi e a evitare gli sprechi. Un grazie particolare va alle super cuoche Ivana, Margherita, Lia e Cristina che ci hanno regalato la loro arte culinaria e ci hanno fatto apprezzare e gustare il buon cibo che Dio ci regala quotidianamente.

Accompagnati per mano dal nostro gran-de Baloo (don Gianfranco) abbiamo potu-to gioire nel pregare insieme e ringraziare Dio per essere parte della Natura.

Dopo la meritata pausa estiva, le attività per l’anno 2009-2010, sono già riprese regolarmente; il Bran-co rimane molto numeroso, ma nonostante tutto, continua ad accogliere nuovi amici (a ma-lincuore, un numero limitato), e a giocare tutti i sabati presso l’ora-torio Don Bosco della nostra Par-rocchia, dalle 14.30 alle 16.30.

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Sabato 5 settembre e’ iniziata uffi cial-mente l’attività sportiva 2009-2010 del Grup-po Sportivo Condor. Atleti, Tecnici, Dirigenti e genitori si sono ritrovati nell’area sportiva dell’ Oratorio Don Bosco, per una breve ce-rimonia di apertura; numerosa la presenza dei mini-atleti già pronti a ricevere il mate-riale tecnico per i primi allenamenti. Nel suo intervento il neopresidente del Condor, Al-berto Tondato ha sottolineato il valore del lavoro di gruppo che, da oltre 45 anni , si è continuamente rinnovato per adeguarsi al variare delle esigenze del mondo spor-tivo giovanile. Quest’anno sarà un’annata particolarmente impegnativa a causa de-gli imminenti lavori di costruzione dei nuo-vi spogliatoi a servizio di tutti i rettangoli di gioco. “Era un’opera molto attesa dal Con-dor”, ha sottolineato il vice-presidente Re-nato Favretto, “e per quest’anno dovrem-mo chiedere un po’ di sacrifi ci agli atleti e ai loro genitori”. Il vice-presidente ha pre-sentato anche la carta dei valori e dei di-ritti del bambino che verrà consegnata ad ogni atleta per meglio interpretare e capire i veri valori dello sport-giovanile.

La stagione si presenta come sempre impegnativa anche dal punto di vista tec-nico, il direttore sportivo Manuel Piccinin ha rilevato il numero degli iscritti: oltre 100 ragazzi dai 5 ai 12 anni suddivisi in 3 cate-gorie: primi calci, pulcini, esordienti; per un totale di 9 squadre, numeri che conferma-no l’ottimo lavoro svolto in questi anni dalla scuola calcio Condor.

I dirigenti hanno ringraziato sentitamen-te i tecnici per il loro impegno settimanale, che garantisce una preparazione graduale

Partita la stagione,a tutto CONDOR

del bambino attraverso le attività motorie di base per i più piccoli fi no all’ apprendimento dei fondamentali tecnici propri del calcio per i più grandi.

Alla cerimonia non poteva mancare il par-roco don Dino Pavan; nel suo saluto ha rimar-cato il ruolo che il gruppo sportivo Condor svolge all’interno dell’Oratorio, non solo sport ma anche aggregazione e condivisione di va-lori dall’amicizia al rispetto del prossimo.

Don Dino ha poi confermato gli sforzi che la parrocchia sta affrontando, soprattutto nella ristrutturazione delle strutture parrocchiali, tra queste la costruzione dei nuovi spogliatoi i cui lavori, salvo problemi burocratici, dovrebbero partire tra qualche mese.

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Corale COMUNALE AZZANESE

Dopo la consueta pausa estiva è ricominciata anche la nostra attività di studio e prepa-razione del canto corale; per i mesi di settembre e ottobre, infatti, erano già previsti diversi ap-puntamenti.

Domenica 20 settembre abbiamo eseguito l’animazione della Santa Messa nella Chiesa par-rocchiale di Camolli, nell’ambito della manifestazione “Cori in festa”, che viene organizzata ogni due anni dall’USCI di Pordenone. Durante tutta la giornata, numerosi cori hanno animato la città di Sacile e alcuni paesi vicini con concerti nei teatri, nelle chiese, nelle piazze e animan-do le S. Messe del mattino.

Sabato 26 settembre abbiamo partecipato ad una rassegna corale a scopo benefi co nella chiesa di Settimo di Cinto Caomaggiore, mentre il giorno successivo abbiamo animato la Santa Messa per tutti i volontari delle diverse associazioni di Azzano Decimo, in occasione della mani-festazione “Associazzano 2009”.

Poiché cantare in un coro signifi ca soprattutto essere e sentirsi parte di un gruppo, abbiamo organizzato anche quest’anno una giornata da trascorrere insieme; domenica 11 ottobre ab-biamo così partecipato ad una gita a Grado e all’isola di Barbana, dove abbiamo animato la Santa Messa nel Santuario.

È stata una giornata davvero piacevole, un’occasione per condividere una bella esperienza e per conoscere un luogo suggestivo e di grande devozione.

Nella serata di sabato 17 ottobre, infi ne, abbiamo animato la Santa Messa nella Cattedrale di Concordia Sagittaria, eseguendo la “Missa Brevis KV65” di W. A. Mozart e l’“Halleluja” di G. F. Haendel.

Questi primi appuntamenti ci hanno impegnato e ci hanno dato soddisfazione, ma ora la nostra attenzione è rivolta alla preparazione del repertorio natalizio per i “Concerti di Natale”, che si terranno sabato 19 dicembre nella Chiesa di Azzano Decimo e domenica 20 dicembre nella Chiesa di Praturlone di Fiume Veneto.

Il repertorio sarà composto da brani della tradizione natalizia, che da sempre riescono a tra-smettere con semplici melodie la gioia e la letizia del Santo Natale.

Vi invitiamo a partecipare a questi appuntamenti sperando che, attraverso la musica, noi tutti possiamo trovare un momento di pace e serenità ed uno spunto di rifl essione sul signifi cato del Natale, nonostante i tanti falsi richiami che questo periodo dell’anno porta con sé.

Cogliamo questa occasione per porgere a tutti voi i nostri migliori auguri, e per rinnovare a tutti l’invito a provare l’esperienza del canto corale. Le prove si tengono il martedì e il venerdì presso la Chiesa di Azzano Decimo. Buon Natale a tutti!

Martina

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FESTA degli Anniversari

Domenica 18 ottobre 2009 la Comunità di Azzano Decimo, su iniziativa del Gruppo Famiglia, si è stretta attorno a quanti hanno celebrato nel corrente anno l’anniversario del 10°- 25°- 40°- 50°- 60° di matrimonio. Le coppie che si sono riunite introno all’altare del Signore erano ben cinquantadue. La messa è stata presieduta da Don Gianfran-co che si è rivolto ai presenti con parole di incoraggiamento e di grazia per il cam-mino percorso insieme. Alla celebrazione hanno partecipato due coppie che hanno festeggiato sessant’anni di vita matrimonia-le; un bell’esempio per tutta la comunità azzanese di fedeltà e impegno. Durante la celebrazione, le coppie festeggiate han-no ricevuto un dono a ricordo della Santa Messa, raffi gurante la nostra Madonna del Rosario. Dopo la consueta foto ricordo, la festa è poi proseguita in oratorio, dove al-cune signore appartenenti al Gruppo Fa-miglia hanno preparato il pranzo, semplice ma molto gradito, a cui si sono uniti anche le nostre suore rosarie e Don Dino. Prima del saluto fi nale, è stata organizzata anche una ricca lotteria animata dai ragazzi. L’augurio che c’è stato rivolto è quello di continuare con questa iniziativa , affi nché la comunità frequenti maggiormente la nostra chiesa e l’oratorio oltre che passare delle ore di-vertendosi. Il Gruppo famiglia quest’anno festeggia il suo ventesimo anniversario, e siamo nati per volere di Monsignor Cado-re; siamo un gruppo aperto ad accogliere altre coppie di sposi per crescere e cammi-nare insieme per il bene di questa comuni-tà; i nostri incontri sono mensili e siamo gui-dati da Don Dino.

Gruppo famiglia

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Pronti, partenza, via! 3 semplici parole che i bam-bini adorano per mettere

alla prova le loro capa-cità di esperti corrido-ri. Ma dietro l’avvio di un intero anno scola-

stico, non c’è solo un pronti…via; c’è un pensiero molto

profondo, condi-viso tra tutti coloro

che hanno a cuore la crescita fi sica, cogni-

tiva, psicologica e mo-rale dei bambini. E così

insegnanti, genitori, suore, parroci, personale vario, volontari

e consiglieri dell’amministrazione della scuola dell’infanzia “B.V. del Rosario” anche quest’an-no si sono confrontati in varie occasioni e a vario titolo per far iniziare al meglio il percor-so formativo dei 159 bambini iscritti. E così le attività aggiuntive, comprese nel costo della retta mensile, quali psicomotricità (secondo il metodo di B. Aucouturier) per tutti e musica e inglese per medi e grandi, sono iniziate e possono avvalersi oltre che di personale spe-cializzato, anche di spazi adeguati quali una palestra capiente e ben attrezzata, un’aula per musica e una per inglese. Ma è soprattut-to nella quotidianità e nelle attività proposte dalle insegnanti che traspare l’attenzione ai bisogni dei bambini, l’osservazione attenta ai loro interessi e la cura nell’organizzazione di

Pronti, partenza, via!

iniziative che mirano al benessere dei bimbi che vengono affi dati alla nostra struttura.

Con i più piccoli quindi si è dato molto spazio alla fase di accoglienza per aiutarli nel distacco con i genitori e si sono privile-giate perciò tutte quelle attività di routine (il ritrovarsi in cerchio per raccontarsi, la pre-ghiera, la merenda, l’uso dei servizi, i giochi, le canzoncine, il pranzo) che tanta parte hanno nella rassicurazione dei bambini.

I medi e grandi invece, più aperti alla scoperta del mondo esterno, hanno potu-to già vivere il contatto con la natura fa-cendo una visita al parco di Villa Varda a Brugnera, dimostrando nell’occasione le loro qualità di attenti osservatori e vivaci scopritori. Rispondendo a tutti i loro perché, è stato possibile pensare ad un percorso di-dattico che sviluppi a più livelli lo stupore e il piacere di far parte di un mondo creato per l’umanità e di attivarsi perché questo mondo possa essere salvaguardato.

Con l’entusiasmo che ci viene dai sorrisi, dalle parole e dal vissuto dei tanti bimbi che ci circondano, noi insegnanti vorremmo approfi ttare di questo spazio per ringraziare tutti coloro (genitori, volontari, amministra-tori) che si prodigano, ognuno con le pro-prie competenze e disponibilità, affi nché questa scuola possa continuare ad assolve-re al proprio ruolo educativo nel rispetto dei valori cristiani e morali che sono alla base di ogni scelta pedagogico- didattica.

Le insegnanti

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La mamma aveva invocato a lungo per lui il dono del ritorno alla fede, alla pratica cristia-na. Poi l’invito inatteso per un pellegrinaggio a Fatima: a chiedere a un’altra Madre il dono della conversione del fi glio. Federico Santin, affermato ingegnere, con una buona sistema-zione lavorativa, ignorava l’assillo interiore di mamma Orfea. La vita scorreva per lui serena, nella realizzazione gratifi cante e nelle attese di ogni giorno, illuminate anche da una presen-za femminile con la quale era facile disegna-re progetti da condividere per il domani. Poi all’improvviso lo scenario del quotidiano era mutato: la grave malattia del padre e la nuo-va situazione affettiva avevano creato nella vita di Federico una condizione segnata dall’in-quietudine e dall’incertezza. La mamma coglieva quello smarrimento e lo accompagnava con assidue invocazioni allo Spirito “Luce dei cuori”. E un giorno colse al volo il momento opportuno per suggerire al fi glio un incontro con un religioso della Comunità Missionaria di Villaregia. Forse fi n da quel primo dialogo si era profi lata una svolta radicale nella vita del ragazzo. Alla mam-ma non restava che rimanere in silenzio e attendere. Intanto lui stava vivendo le tappe di un discernimento lungo e sofferto. Fino al momento in cui confi dò inaspettatamente: “Vado a fare l’ultima partita di calcetto”. La mamma aveva capito; aveva compreso che quel fi glio non le apparteneva più, mentre constatava con gratitudine che la decisione radicale per un nuovo orientamento di vita era stata presa proprio il 13 maggio, anniversario della prima apparizione della Vergine a Fatima.

Era ormai certa la scelta di Federico per un’esperienza di vita totalmente nuova: a 32 anni una chiamata forte cambiava radicalmente il corso dei suoi giovani anni che la Grazia ave-va afferrato nella prospettiva di un orizzonte di totale donazione a Dio e ai più poveri. Prima di lasciare tutti e tutto, Federico aveva desiderato attendere la nascita di Francesco, il terzo nipotino, fi glio del fratello gemello Marco. Dopo l’anno di formazione a Villaregia la successiva partenza per la missione del Brasile, a Belo Horizonte, località Betania, dove la comunità opera da 24 anni nella realtà drammatica e sconvolgente delle favelas. Oltre l’Oceano e oltre l’equa-tore, in un mondo che non è immaginabile fi no a quando gli occhi non vedono. E proprio per conoscere la realtà nella quale Federico sta spendendo la propria vita tra la dedizione agli ultimi e gli studi di teologia, mamma Orfea ha programmato una permanenza di due mesi nella missione della Comunità. Per il lungo viaggio carico di attese si sono uniti a lei Silvana e Giovanni Loisotto con le fi gliolette Irene e Marta. Un tuffo in un mondo di povertà estrema, dove forse non manca il cibo, ma tutto ciò che conferisce dignità e valore alla vita. La diffusa e pesante promi-scuità delle favelas, lo sfruttamento dei minori avviati al furto e alla prostituzione, la gravidanza di giovanissime mamme bambine, lo sfacelo delle famiglie, la mancanza di istruzione, voluta deliberatamente dalle autorità, e di valori di riferimento, la diffusione della droga, il richiamo fascinoso e risucchiante del mito occidentale diffuso dalla tv installata in tutte le catapecchie, gli stipendi irrisori (150-200 euro)... tutto contribuisce a dilatare una povertà che si connota come abbandono e desolazione. In questa devastazione si inseriscono le sette, spesso pseudo cristia-ne, che, fra magia e satanismo, mietono “vittime” tra i poveri, le persone di colore e i giovani, soprattutto per spillare loro denaro e per carpire la loro buona fede. Questo è il mondo in cui Federico sta vivendo oggi un’esperienza coinvolgente che lo appassiona fi no a fargli afferma-re: ”Mi sono innamorato dei poveri”. E ora si sta innamorando anche della vita di comunità nella quale tra impegno di studio e appello dei poveri (soprattutto i giovani) sta facendo dono della propria giovinezza e della propria vita.

Flavia Sacilotto

Quella chiamata imprevedibile, e ora tra gli ultimi in Brasile

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Dati ufficiali forniti dal Comune di Azzano Decimo

Il 20 settembre noi sessantenni del comune di Azzano Decimo abbiamo festeggiato questo traguardo con una gita culturale a Bolzano, dove abbiamo visitato il museo archeologico dove si può ammirare la mummia “OTZI”.

Dopo un buon pranzo alla più antica birreria “PAULANER” abbiamo visitato la città, la chiesa dei Domenicani, il Duomo, e l’intera città, passando così una bellissima giornata tra ricordi or-mai lontani, ma sempre bellissimi.

Pietro Buso

CLASSE 1949

Capoluogodi cui in loc. Cesenadi cui in loc. Le FratteCorvaFagnigolaTiezzototali

Residenti e famiglie al 31.12.2008

Percent. stranieri presenti 10,43%

Capoluogodi cui in loc. Cesenadi cui in loc. Le FratteCorvaFagnigolaTiezzototali

famiglie3.5751791957093941.2965.974

famiglie32288262597470

maschi4.4522222808925571.6647.565

maschi57011114347181841

femmine4.6152372549215231.6837.742

femmine51812123545158756

totali9.0674595341.8131.0803.34715.307

totali1.088232378923391.597

%%12,00% 5,01% 4,31% 4,30% 8,52%10,13%

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Non volge più la facciata anteriore alla strada il piccolo e antico oratorio di Via Zuia-no: collocato un tempo sul frontestrada nella zona confi nante con la provinciale Saccon, oggi non solo è nascosto in parte dalla vege-tazione che lo circonda, ma alla strada volge la posteriore: la sede stradale, avendo neces-sità di essere allargata, alcuni anni fa è stata appunto spostata sul retro del piccolo edifi cio, tanto da creare per il capitello il nuovo orien-tamento rispetto a chi transita in quella zona.

Qualcuno ricorda che in vista dell’allarga-mento della strada, era stato programma-to il suo abbattimento, ma su iniziativa di un professionista azzanese una forte opposizione ha impedito l’inqualifi cabile intervento demo-litorio. Le condizioni attuali del sacello sono estremamente precarie. Probabilmente il tet-to lascia fi ltrare l’acqua piovana, oppure sale dal terreno una notevole umidità (lo confer-merebbero le diffuse muffe sulle pareti ester-ne) per cui tanta parte degli affreschi che un tempo coprivano tutte le pareti è andata per-duta. A chi lo visita, si confi gura come un forte appello la necessità di un intervento urgente per salvare il salvabile di un’opera tanto an-tica, edifi cata certamente per profondi e pe-culiari motivi di fede, che ci sono attualmente sconosciuti. I vecchi raccontavano, sulla scia di notizie tramandate oralmente, che l’anti-co oratorio rappresentava un punto di sosta e di preghiera per i pellegrini diretti a Roma o a Santiago de Compostela. Forse dopo aver trascorso la notte presso il rifugio per viandanti gestito da religiosi nei pressi della suggestiva e vicina chiesetta di Santa Lucia in Colle.

In un un decreto rilasciato alcuni anni fa dal Ministero per i Beni Culturali e Ambienta-li al proprietario, Conte Guecello di Porcia, si legge: “(...) il piccolo e antico oratorio ha in-teresse particolarmente importante in quanto cappella privata (...), probabilmente del se-colo XVII, con tetto a due falde, cornicione e dentelli al piano di gronda, semplice porta di accesso ad arco a tutto sesto con cancellet-to in ringhiera di ferro battuto. All’interno af-freschi di fattura rurale e di scuola sanvitese, raffi guranti Gesù sulla croce, Maria col Bimbo ed altri santi. Pertanto il piccolo e antico ora-torio è dichiarato di interesse particolarmente importante ed è quindi sottoposto a tutte le disposizioni contenute nella legge del 1 giu-

Capitello di ZUIANO

gno 1939, n. 1089, sulla tutela delle cose di interesse artistico e storico.

Da l settembre del 2008 il capitello è di proprietà del Comune; il quale ha acqui-stato lo spicchio di terreno (un piccolo re-siduo “sopravvissuto” alla costruzione della nuova strada) sul quale sorge l’opera ar-chitettonica stessa, con l’intendimento di provvedere ai necessari restauri. L’assesso-re Gino Mascarin spiega che questo bene artistico è molto più antico di quanto risul-ti dal decreto sopra citato. Un funzionario della Sovrintendenza, invitato dal Comune di Azzano Decimo a fare un sopralluogo per una valutazione circa il periodo di edi-fi cazione dell’opera e sulla qualità dei di-pinti ancora esistenti, ha espresso stupore e meraviglia di fronte alla bellezza degli affre-schi, da lui valutati come opera di notevole fattura, risalente al 1400 – 1500. Qualcuno aveva suggerito di staccarli e di trasferirli in un museo per salvarli da ulteriore degrado. Il sovrintendente si è decisamente opposto a questa proposta, asserendo che la con-servazione e il restauro sono da attuare in loco. Ora il Comune inoltrerà le opportune domande alla Sovrintendenza, quindi pro-cederà ai necessari interventi secondo le modalità suggerite. E’ auspicio di tutti che il “salvataggio” si possa realizzare entro il più breve tempo possibile, per evitare che altre parti degli affreschi residui vadano irrime-diabilmente perdute.

Flavia Sacilotto

La chiesetta che ha sostituito nella pratica religiosa il vecchio capitello

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La singolare esperienza consoli-data ormai da qualche anno, si è ripetuta martedì 18 agosto, ben 80 persone in bicicletta sono partite alle 6.30 del mattino dalla chiesa di Azzano per recarsi in pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Mot-ta di Livenza; altre persone ci hanno atteso in santuario arrivate con altri mezzi. I partecipanti di varie età, da piccoli a grandi si sono ritrovati per questo appuntamento, che con gioia ci ha visti arrivare ai piedi di Maria per renderle omaggio e esprimerle la nostra preghiera e le nostre suppliche. Don Gianfranco, anch’egli in testa con la propria bicicletta, ha celebrato per tutti la Santa Messa. Durante la celebrazione, all’omelia ha profuso parole di incoraggiamento e di esortazione, af-fi nché la fede di ognuno si rafforzi e possa portare frutti nella comunità. Dopo la celebrazione nel chiostro del convento le brave donne della nostra San Vincenzo hanno offerto un rinfresco per prepararci alla strada del ritorno.

Mario Del Bel Belluz

Pellegrinaggio alSANTUARIO DI MOTTAin biciclettamartedì 18 agosto 2009

L’amministrazione comunale ha sempre dichiarato di voler intraprendere ini-ziative a ricordo di don Raffaello, parroco morto prematuramente. - Il Consiglio Comunale, nella seduta del 06/10/2009, ha approvato un ordine del giorno che istituisce a partire dal presente anno scolastico delle Borse di Studio per gli alunni delle scuole di ogni ordine e grado poste sul nostro territorio, in collaborazione con le Parrocchie ed altri Istituti ed organizzazioni.- L’iniziativa dell’amministrazio-ne è aperta alla collaborazione di terzi poiché molti enti, cittadini e giovani riuniti in gruppi e non, hanno manifestato questo desiderio comune. Le borse di studio saranno attribuite per permettere ai capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, di proseguire nel percorso degli studi.- Naturalmente, tutti gli studenti hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di raz-za, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Un Comitato permanente, allo scopo di mantenere viva la memoria del com-pianto e benemerito don Raffaello, disciplinerà la propria azione attraverso un regolamento per il conferimento delle borse di studio.

Rendere onore al sacerdote che si è donato per i giovani e prodigato per la crescita morale, culturale e religiosa dei nostri ragazzi, è una cosa affettuosa e grata.

Fregonese Renzo

Borse di studio in memoria di Don Raffaello

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Alle otto del mattino nonno Tita, ben cu-rato nella persona, con l’astuccio degli oc-chiali e una rivista tra le mani, è in attesa del pulmino che, con qualche altro coetaneo di questa zona del paese, lo porterà al Centro sociale gestito dal Comune di Azzano Deci-mo. Se non fosse per la fastidiosa perdita di buona parte dell’udito, compensata parzial-mente dall’apparecchio acustico, questo sim-patico anziano potrebbe essere considerato pressochè autosuffi ciente. Ma la fi glia con la quale vive non si sente di lasciarlo solo in casa per l’intera giornata, mentre lei è al lavoro. Così – dice – la possibilità di affi darlo al per-sonale del Centro diurno, che si prende cura di lui fi no alle 17.00 e lo riaccompagna poi fi n sulla porta di casa, costituisce un motivo di as-soluta tranquillità. Questo servizio di assistenza agli anziani sembra fatto a misura delle sue esigenze. Tita è uno degli ospiti più arzilli tra i 22 attualmente presenti al Centro. Quasi tut-ti gli altri richiedono un notevole impegno da parte delle assistenti (tre persone e...mezza, come spiega l’assistente sociale responsabile Rita Furlan) data l’entità dei loro problemi fi sici e psichici. Le cure e le attenzioni del personale sono fi nalizzate a mantenere e valorizzare le abilità residue con attività quotidiane calibra-te sulle condizioni individuali.

Il programma elaborato da Rita Furlan con i suoi collaboratori, già agli inizi, una ventina di anni fa, poneva lo slogan di “luogo della vita – di vita” che evidenziava il signifi cato e il valore di questa istituzione da considerare al centro di una rete di relazioni con la comunità locale: a partire dai più piccoli del Nido, alle scuole, alle associazioni, alle istituzioni religiose e civili, a tutte le espressioni della vita paesana. Con questa realtà globale e stimolante si sono rela-zionati in questi anni gli ospiti del Centro diurno, ai quali deve essere riconosciuto pieno diritto di cittadinanza – come asserisce Rita -; sem-

CENTRO DIURNO e CENTRO SOCIALEaccoglienza e incontro per anziani

mai, con qualche “privilegio” supplementare dovuto alla loro condizione di debolezza e di fragilità. Dalla relazione con le scolaresche e con altre realtà locali e dal contributo dei 23 volontari sono scaturiti progetti straordinari che rappresentano pagine di vita e di creatività: a riprova del patrimonio di cultura e valori che i nostri anziani sanno esprimere e partecipare ai più giovani, che si accostano con lieto e af-fettuoso stupore al mondo dei nonni, a volte come se si trattasse di un’esperienza fanta-scientifi ca alla rovescia. Il sostegno agli anziani si dilata in attenzione alla famiglia, che spesso deve farsi carico di cure costanti e onerose e gestire rapporti faticosi con la diffi cile stagione dell’anzianità. Si vorrebbe dilatare il servizio, ora attivo dal lunedì al venerdì, fi no al sabato, proprio per lasciare un respiro alle famiglie nel fi ne settimana.

Il Centro sociale rappresenta per alcuni aspetti una dilatazione del Centro diurno. Una settantina di anziani si incontrano per l’intero pomeriggio due volte alla settimana nelle sedi di Tiezzo e di Azzano Decimo. Il servizio è total-mente gratuito, compreso il trasporto che solo in qualche caso è effettuato dalle famiglie. Ci sono i fedelissimi, le presenze storiche che testi-moniano il gradimento dell’iniziativa. Fra attivi-tà ricreative e culturali i pomeriggi fl uiscono ve-locemente, con grande soddisfazione di tutti.

Flavia Sacilotto

BURELLA MARIA Laureata in Scienze dell’Architettura a Udine il 6/11/09FREGONESE CHETI Dottore in Scienze dell’Architettura con 110 e lode Univ. di TriestePAVAN ELEONORA Laureata in Tecniche di Laboratorio Biomedico il 30/10/09SANTAROSSA CHIARA Laureata in Lettere Classiche a Udine con 110 e lode

NEOLaureati

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Da quasi trent’anni Anna Pegoraro Pascotto si prende cura degli anziani della famiglia d’origine e di quella del marito. Era una giovane sposa poco più che ventenne quando si con-fi gurarono le prime necessità di assistenza per i nonni di entrambe le famiglie. La sua risposta fu immediata, come avviene quando la generosità scaturisce da un cuore che non prende tempo per fare calcoli o per rifl ettere sul proprio tornaconto. “Con la piccola Laura in braccio, andavo da una famiglia all’altra per rendermi conto delle situazioni e dei bisogni degli anziani nonni. La mia bambina ha dovuto responsabilizzarsi molto presto. Era appena grandicella quando le affi davo le chiavi di casa e la lasciavo sola per alcune ore dovendo occuparmi dell’assistenza dei nostri anziani in ospedale. Successivamente mi sono presa cura dei suoceri e dei genitori: tutti insieme fanno nove persone che, negli anni, ho seguito con grande disponibilità e affetto. Ora mi restano soltanto la mamma e la suocera; agli altri sono stata vicina anche nell’ora estre-ma, fi no al momento di chiudere loro gli occhi”. Un racconto sobrio che racchiude trent’anni di dedizione e di servizio: impossibile entrare nella concretezza di una quotidianità in cui non è mai mancato l’appello della sofferenza dell’uno o dell’altro familiare. Fino alla malattia del marito, ora risolta, e alla grave malattia della stessa Anna, forse provocata anche dallo stress. Ora che la salute è ritornata, lei continua a pensare alle proprie care che hanno bisogno della sua presenza e delle sue cure. Lo conferma con molta gratitudine la suocera Bruna, collegata senza interruzione all’ossigeno, che può contare costantemente sulla nuora, pronta sempre ad accorrere e a intervenire. “Nessuno me lo ha imposto – conclude Anna - è stata una mia scelta che ho fatto molto volentieri, per la quale non ho rimpianti. E’ infatti comprensibile come io ab-bia dovuto rinunciare a feste e a vacanze fi no a trascurare a volte anche la mia famiglia”.

“Le donne sono le principali protagoniste dell’assistenza familiare agli anziani e agli ammalati (e sono in maggioranza le nuore) – afferma l’assistente sociale Rita Furlan -. Quando lavorano, alcune ricorrono ai Centri diurni. Poi si fanno carico di tutte le necessità dei loro vecchi, spesso anche trascurando se stesse. Talvolta sono avanzate negli anni e stanche le stesse donne che assistono i genitori e i suoceri, sempre più longevi. Chissà se la nuovissima generazione avrà in futuro gli stessi valori e gli stessi atteggiamenti nei confronti dei propri anziani”.

“Le donne sono più sensibili, più attente e delicate degli uomini. Sono dotate di un tasto sup-plementare: la loro specifi cità femminile, per cui molte di loro assistono gli anziani con straordina-ria dedizione” - osserva il parroco don Dino Pavan, che conosce la situazione di tante famiglie.

Per Sonia, responsabile della San Vincenzo parrocchiale, “le donne sono in prima linea nella cura degli anziani e delle persone in diffi coltà. Lavorano e riescono a prendersi cura dei genitori e dei suoceri, spesso trascurando se stesse e rinunciando al legittimo riposo e al necessario sva-go. L’intenso impegno di molte di loro è un’autentica via di santità”.

Flavia Sacilotto

In famiglia è per lo più al femminile l’assistenza alle persone anziane

Preghiere del Nonno Luigi

Me pogno chi non so se rivo al dì rivamo o no vivamoTre cose domandai:Confession, Comunion e olio Santo.Te racomando a te,o Spirito Santo,l’anima miala dai a San Giovanniche el divaolnon me inganine de dì ne de notnianca sul punt de la mort.

P R E G H I E R A

O beata Vergine Madonna dei miracoliNon o mai intesoche ricorrendo alla vostra protezionenoi siamo stati abbandonati.Anch’io con tale confi denzaricorro a voi, o Vergine.E con le lacrime agli occhimi prostro ai vostri piedi a domandare pietà.Vi prego o madre di Gesùdi accogliere benignala mia vocee di esaudirmi.Così sia

Non importa chi tu siauomo o donna, vecchio o fanciullo,soldato, studente o commerciante.Non importa quale siail tuo credo politico o religioso.Se ti chiedono qual è la cosa più importante per l’umanità, rispondi:prima, dopo e sempreLA PACE!

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I cento anni di nonna Estella Comisso, compiuti lo scorso 9 aprile, hanno ricevuto una splendi-da luce di festa augurale dall’arrivo, il 30 agosto, della prima tenera trisnipotina, fi glia della pro-nipote Elizia Rivera. Anche per l’atteso fi orellino di fi ne estate è stato cercato il nome tra le stelle: pure lei Estella come la trisnonna. Quale nome più indovinato per la benvenuta e festeggiatissima neonata, sbocciata alla vita nel mese della stelle cadenti, di quello della nonna tris, ancora lu-cidissima nella sua longevità e desiderosa di seguire la crescita della piccolina, che ha potuto stringere tra le braccia?

La vita molto intensa della super nonna, nata a Trieste, è stata segnata dalle pesanti vicende di due guerre, con tutto il carico di lutti, dolori e ristrettezze di quegli anni drammatici. Le diffi col-tà l’hanno temprata, l’attesa di tempi nuovi e di nuove mete l’ha sostenuta fortifi candola nella speranza e nel desiderio di continuare con ottimismo a fare esperienza del dono della vita: che lei, in cento anni di storia personale, ha accolto sempre in pienezza.

Da Estella Comisso a Estella Lamola. Ora la storia di speranza e di luce continua a pro-lungarsi per la piccolissima, protagonista del-la quinta generazione, alla quale auguriamo anche da queste righe di camminare sulla scia luminosa della lunga vita della trisnonna. Unendoci anche a nonna Serena Gaspardis che, traboccante di incontenibile gioia per l’arrivo della sua Estellina, le desidera una lun-ga vita, colma dell’amore e della generosità che nonna Estella ha saputo riversare su tutti. Possa crescere sana, “in Sapienza e Grazia” come il piccolo Gesù.

Flavia Sacilotto

Da Estella a Estella: cento anni cinque generazioni di donne

Insegnamento della Religione Cattolica

In questi mesi famiglie e studenti stanno facendo le loro scelte circa il futuro scolastico e circa l’insegnamento della religione cattolica.

La parrocchia vuole sentirsi presente e vicina alle famiglie per offrire una informazione e un orientamento che aiutino a compiere delle decisioni consapevoli e valide.

L’Insegnamento della Religione Cattolica in quanto disciplina scolastica è offerta dalla scuo-la della Repubblica a tutti, credenti e praticanti come anche non credenti e non praticanti, appartenenti alla religione cristiana come anche alle altre religioni: frequentare l’IRC signifi ca conoscere la religione più diffusa nel paese in cui si vive.

La tendenza in atto nella nostra Diocesi circa la scelta di avvalersi o meno è abbastanza favorevole. Esiste però un passaggio delicato che riguarda i ragazzi di terza media, che stanno operando la scelta per le superiori mentre spesso frequentano i gruppi di preparazione alla cre-sima: talora gli abbandoni sono consistenti.

Ci permettiamo di segnalare alcune motivazioni alla scelta dell’INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA, che possono fornire a tutte le famiglie un valido aiuto per una rifl essione approfon-dita e seria.

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• l’INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA è a servizio della crescita integrale dei ragazzi, della ricerca della loro identità (vocazione), della loro vita di relazione, delle loro scelte valoriali;• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA aiuta la persona a scoprire il bene e a crescere nella responsabilità, a ricercare il confronto e a raffi nare il senso critico, ad attingere dai doni del passato per meglio comprendere il presente e proiettarsi consapevolmente verso il futuro;• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA fa rifl ettere sul senso unitario della vita e con-sente di guardare con fi ducia verso un’esistenza che si sviluppa in prospettiva progettuale;• l’INSEGNAMENTO RELIGIONE CATTOLICA ha il compito di far emergere dalle varie culture e dai vari sistemi di signifi cato quegli elementi che rifl ettono per la loro fedeltà l’indole ragionevole dell’uomo e della sua dignità irriducibile;• l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA cerca di offrire una sintesi fra fede e cultura, tra Vangelo e storia, tra i bisogni degli alunni e le loro aspirazioni profonde.

Spesso l’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA è l’unico faro guida nei rapporti con gli altri ragazzi e con il mondo degli adulti: occasione di dialogo vero, fra coetanei e con una persona adulta disponibile. I giovani hanno sempre più rapporti virtuali e sempre meno rapporti faccia a faccia. Tutto ciò si svolge nel rispetto delle scelte libere di coscienza e di fede di cia-scuno.

Riportiamo di seguito le statistiche dell’osservatorio religioso triveneto circa la frequentazione dell’ora di religione e ciò che accade nelle “altre” proposte per chi decide di non avvalersene.

Spesso la disaffezione nelle scuole superiori nasce non dal rifi uto della religione, quanto dalla libertà autogestita che le scuole lasciano agli studenti non frequentanti.

...dal Messaggero Veneto - 26 novembre 2009PROBLEMA - Mancano ancora autentici progetti per i non cattoliciÈ l’ora del “nulla” per il 41,9 per cento degli studenti del Pordenonese e Trivene-to: dice no alla religione cattolica, fa lo zainetto ed esce da scuola una volta a settimana. Nelle scuole tricolori la quota sale al 47,5 per cento. Nell’annata 2008-2009 la quota di minoranza del 9,2 per cento nelle superiori ha riempito l’oradel “nulla”, con attività didattiche. È il dato-choc che affiora dall’ultimo report dell’Osservatorio religioso Triveneto, capace di monitorare i “disertori” della religione nelle aule statali: di fatto, senza alternativa formativa. Pubbli-cato con qualche mese di ritardo, testimonia la buona tenuta della tradizione cattolica: sui banchi del Pordenonese il record è nella primaria, con il 91,9 per cento di scolari avvalentesi. Quelli “alternativi” sono in leggera crescita nei nu-meri globali: 12,1 per cento di “evasori” e nel 2007-2008 erano l’11,8. Flessione leggera, nell’ultimo triennio. Nel 2006-2007 non si faceva trovare all’appello dell’insegnante cattolico, l’11,1 per cento. Il censimento nella macro-regione pastorale del Triveneto assorbe nei confini le aule del Pordenonese, divise tra la diocesi Pordenone-Concordia e Vittorio Veneto (Sacile, Brugnera, e dintorni). Pordenone e Triveneto mettono a segno l’87,9 per cento di studenti all’appello nelle ore di cattolicità. L’emorragia progressiva nelle superiori è stata tampo-nata: 80,7 all’appello nel 2008-2009, come nell’anno precedente. Nel Trivene-to - è il dettaglio dell’indagine 2008-2009 dell’Osservatorio socio-religioso - il totale degli alunni non avvalentesi dell’ora di religione è pari al 12,1 per cento. A livello nazionale, la rilevazione sale al 91 per cento degli avvalentesi nelle scuole statali. L’estesa regione pastorale Triveneta rappresenta le defezioni più basse fra quelle rilevate a Nord: in Emilia, Lombardia, Piemonte, Liguria si avva-le dell’ora di religione l’84 per cento. I dati disarticolati nelle aule del Nordest: calo record dell’1,3 per cento nella scuola dell’infanzia rispetto all’annata pre-cedente 2007-2008 (88,6 per cento gli avvalentesi nel 2008-2009). La promaria flette lo 0,2 per cento (91,9) e la secondaria di primo grado conferma i dati 2007-2008 (89,8 avvalentesi). Quote con l’80,7 di percentuale nelle superiori dell’area pastorale triveneta. Il 21,5 per cento degli studenti non fa religione negli istituti professionali del Pordenonese. Nei tecnici è alternativo il 20 per cento e nei licei l’opzione religione risale all’82,2 per cento. Numeri al crocevia dell’identità dei docenti cattolici: gli irc sono sacerdoti al 6,9 per cento, laiche pari al 51,9 per cento che battono i colleghi, fermi al 38,6 per cento.

Chiara Benotti

Monitoraggio degli studenti av-valentisi dell’ora di religione cat-tolica nel Pordenonese e nel Tri-veneto

Ordiniscolatici

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Alunniavvalentisi

88,6

11,4(+1,3

dell’annata ‘07/’08)

10,2(senza

variazioni)e di questiil 17,8% esce da scuola

19,3(senza

variazioni)e di questiil 51,7% esce da scuola

81(+0,3)91,9

89,8

80,7

87,9 12,1 (+0,3)TOTALI

Alunni nonavvalentisi

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L’artigianato in provincia di Pordenone pesa per un terzo del tessuto imprenditoriale, il 31,05% contro una media nazionale del 28,65%. È un comparto multiforme presente anche ad Azzano e nei comuni contermini, che spazia dall’alimentare alla meccanica, dall’artistico alla gomma-plastica, dai servizi alle imprese a quelli alla persona, dai trasporti al legno, par-ticolarmente presente in questo territorio. E in tutti questi settori si è abbattuta, ormai da un anno, la crisi.Ogni settore è stato colpito in modo diverso, a seconda del tipo di attività, delle peculiarità della singola impresa, della sua capitalizzazio-ne, della sua esposizione ai mercati internazio-nali. È intuibile che legno, meccanica, chimica, gomma-plastica, sono i comparti specializzati nella subfornitura che più stanno patendo la congiuntura negativa. Ma anche chi opera nei trasporto ha risentito gravemente della si-tuazione, al pari dell’edilizia che, in frenata da tempo, oggi rischia il fermo. Come chi opera nei servizi o a contatto con il mercato interno, registra la contrazione dei consumi e degli in-vestimenti del settore privato. Di fronte ad una contrazione così forte di ordini e consumi, il ruolo di un’associazione come Confartigianato Por-denone, che è l’organizzazione di rappresen-tanza maggiormente signifi cativa sul territorio, come Confartigianato lo è a livello nazionale, è particolarmente importante. Sia a livello sin-dacale, per le azioni di lobby positiva che può mettere in campo per invitare le istituzioni a so-stenere le imprese, sia a livello di servizi, dato che può mettere in campo esperti e consulenti che si affi ancano all’imprenditore nel valutare le condizioni del mercato, i prodotti, la situazio-ne economico-fi nanziaria, sia per i processi di internazionalizzazione che possono riguardare microsettori del comparto artigiano, pensiamo ad esempio ai mobili in legno, al mosaico, al vetro o la ceramica di pregio, i tappeti, ecc. Confartigianato Pordenone si è spesa molto anche con gli istituti di credito, defi nendo con-venzioni a condizioni particolarmente interes-santi per le imprese artigiane, strumenti ai quali possono accedere le aziende in fase di start up o costituite da non meno di due anni, alle quali vengono messe a disposizione consulenze per la redazione di business pian ed anche linee di credito, e attraverso Confi dimpresa Fvg, il con-sorzio garanzia fi di per il comparto artigiano, siglato nuove convenzioni per mettere a dispo-sizione delle imprese risorse fi nanziarie.

Per un set-tore come questo, che da lavoro a oltre 20 mila addetti in pro-vincia, la tenuta dell’occupazio-ne è un elemento cruciale. Nell’artigia-nato da sempre il dipen-dente è molto di più di un “numero”, non è mai solo una ruota di un ingranaggio nelle linee di montaggio. È spesso un collega, più che un sottoposto. Per più di una ragione, dal ri-conoscimento delle capacità professionali ai rapporti umani, nell’artigianale licenziare non è facile. Anche se a volte è inevitabile. Eppu-re davanti a una crisi di portata mondiale, la maggioranza delle imprese ha scelto di tenere duro, grazie anche agli ammortizzatori socia-li in deroga e agli strumenti di sostegno mes-si a disposizione dall’Ebiart, l’ente bilaterale artigiano, che hanno consentito di garantire un “paracadute” ai dipendenti e dì evitare i licenziamenti. In attesa della tanto auspica-ta ripresa che, purtroppo, tarda ad arrivare. Guardando al futuro, credo che non ci resti alternativa all’innovazione. Una parola mol-to di moda in questi ultimi anni, e che para-dossalmente nell’artigianato è sempre stata presente: è dall’artigianato che l’industria ha preso spunto, e di cioè che era unico, ha crea-to copie. Pregevoli, a volte, funzionali, spesso, ma pur sempre copie, II pane migliore rimane quello artigianale, i prodotti alimentari d’ec-cellenza rimangono quelli artigianali, i mobili più pregiati sono quelli intagliati a mano, il mo-nile esclusivo è quello forgiato dall’orafo, e gli esempi potrebbero continuare, lo credo che ci sarà sempre spazio per Partigianato fi nché esisteranno persone capaci di riconoscere il valore dell’unico e del bello. E credo che sem-pre di più il mercato di riferimento per l’artigia-no sia un mercato di nicchia, dove l’esperien-za, l’abilità, la capacità vengono riconosciute e premiate. E in fondo questa è la ricetta che illustri economisti indicano all’industria italiana, ovvero al tessuto produttivo di un Paese che non può più usare l’infl azione come elemento competitivo e dove il costo del lavoro è tra i più elevati d’Europa.

Maurizio ProsdocimoResponsabile della zona di Azzano Decimo

L’angolo degli artigiani

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Prima fi la in basso da sinistra: 1 Bidinot Daniela, 2 Favalessa Ma-risa, 3 Sovran Luigina, 4 Pizzinato Gloria, 5 Pascot Maria Grazia, 6 Cal Gianfranca, 7 Ugozzi Alida, 8 Guerra Antonia.Seconda fi la: 1 Longo Rina, 2 Sforzin Mirella, 3 …………, 4 Fac-ca Franca, 5 Pigat Piera, 6 Belluz Daniela, 7 Zadro Cinzia, 8 Lovisa Rita, 9 Del Bianco Mariangela, 10 Pascot Annalisa.Terza fi la: 1 Veneruz Nilla, 2 …………, 3 Campagna Ro-berta, 4 Del Bel Belluz Eliana, 5 Del Bel Belluz Nadia, 6 Pellarin Emanuela, 7 Tesolin Luigina, 8 Pischiutta Giovanna, 9 Del Rizzo Elena, 10 Sellan Tiziana.In alto i due Cappellani: a sini-stra Don Luigi Cozzarin a destra Don Antonio Pivetta.Don Antonio Piv

Ricordando

Azione Cattolica Giovani Uomini 1930

Prima Comunione del 9 giugno1963

I nostri più cari auguri a...

50° di matrimonioMARGHERITA e DELFINO

DEL BIANCO 22.08.09

50° di matrimonioDE LUCCA BENITO

e CAMAROTTO ANNA MARIA 25.07.09

60° di matrimonioBATTISTON ILDE e BETTI LUIGI

18.05.09

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Pro ChiesaN.N. 300, fam. in mem. di Hofer Rodolfo 150, sposi Mameli Giovanni e Nardin Antonella 150, N.N. 50, N.N. 10, N.N. 30, fi lgli in mem. Masca-rin Malvina Santin 200, Sebastiano e Maria Rita 150, Andrea Salvi 100, fam. Chiarot in mem. Vin-cenzo 50, Belluz Daniele 50, Mattia 20, N.N. 5, fam. Longo in mem. Aldo 150, N.N. 20, N.N. 15, N.N. 50, Facca Vanessa 20, fam. in mem. Luc-chetta Irene 150, fam. Daneluzzo per battesi-mo Caterina 50, Elsa in mem. Willi 40, N.N. 100, Manias Aldo 40, N.N. 50, sposi Monticco Ovidio e Rossi Maria Lisa 50, Laghi Valentina 50, Buset Celso 300, amici della radio di Giorgio Piccinin in mem. Maria Anzanello 80, N.N. 100, nipoti di Maria Corona pinzin 100, sposi Annalisa Va-leri e Gianluca Cossarini 150, N.N. 20, N.N. 40, N.N. 10, N.N. 15, fi gli in mem. Bellomo Assunta 100, N.N. 15, N.N. 20, fam. scherzi in mem. Gio-vanni 100, sposi Trevisan marc e Cemeri Car-men 100, nel 50° di De Luca Benito e Anna 50, fam. in mem. Sarri Santa 100, Peschiutta sErgio e Mauro in mem. Teresa 100, in mem. Evelina e Antonio Muzzin 50, fam. di saccon 52, mo-glie e fi gli in mem. Buttignol Egidio 200, fam. Populin in mem. Giovanni 100, fi gli in mem. De Vecchi Stella 300, N.N. 150, N.N. 100, nel 50° Delfi no e Margherita del Bianco 50, fi gli Trava-nut in mem. Bottos Clementina 50, N.N. 50, val-vasori Ilario e Loretta 15, fam. in mem. segat Ramorina 200, Vilma in mem. Buset Danilo 50, in mem. Azzano Ines 200, N.N. battesimo 100, fam. Bortolus Francescon 300, moglie e fi gli in mem. Aldo Pilot 250, fam. Burella Francesco in mem. Roman Amalia 20, N.N. 20, fam. Belluz in mem. Marcuzzi Aurelia 50, fam. in mem. San-te Gasparet 300, sposi Eva e Santo 100, sposi Luca e Giulia 100, in mem. Garbin Teresa 40, fam. Trevisan andre per battesimo Giulia 50, in mem. Mio Gino 50, Zampese Anna 70, nipoti in mem. Dina Mascarin 50, N.N. 25, N.N. 20, N.N. 10, N.N. 100, N.N. 50, fam. in mem. Luigi Mez-zarobba 100, N.N. 100, Alessia e fam. 50, N.N. 150, Francesco e Teresa 50, Club Azzanese di Toronto doll. 1300, sposi Trevisiol Ermes e Ca-polo Cristina 100, N.N.20, Melanj Pilognoni 50, Ceolin Maria in mem. Maitan Elda 50, N.N. 100, fam. Tolfo e Piccinin in mem. Ostan Nerina 100, N.N. 30, N.N. 20, N.N. 20, Valeriati Enrico Elia e fi gli in mem. Sante Gasparet doll. 50, fam. in mem. Taiariol Sergio 30, N.N. 50, N.N. 30, N.N. 30, N.N. 25, N.N. 100, Francesca Piva Antonia

Offerte...

e genitori 100, N.N: 50, Cinzia Michieli 50, N.N. 30, in mem. Eugenia Poracin 70, nel 50° Santin Mario e Regina 50, fam. Mascherin 25, Scodel-ler Martina 50, N.N. 100, N.N. 30, fam. Battiston 100, Miolo Gioele 100, N.N. 30, classe 1939 100, gruppo coppie sposi 313, N.N. 30, Rosa Bortolo e Anna 30, fam. in mem. Lovisa Vincenzo 100, N.N. 50, in mem. Tonello e Torresan 10, fam. in mem. Renata Bet in Favalessa 200, N.N. 30, N.N. 30, N.N. 20, N.N. 10, N.N. 80, Da Val Ange-la 200, Eurospar 100, fam. Covre e Zaghet in mem. Covre Anancleto 40, Tesolin Adriano snc 125,10, Mercante Daniele 50, N.N. 500.

Pro BollettinoN.N: 50, N.N: 30, N.N. 10, Basso Tranquillo e Gio-vanna doll. 70, Burella Aldo e Giovanna 50, Pe-schiutta Vincenzo e lina doll. 100, Sala Giusep-pe doll. 160, N.N. doll. 50, Breda Enrico doll. 50, Tonus Giovanni doll. 100, Palù Bruno doll. 100, N.N. 20, N.N. 20, N.N. 30, Barbesin Ida doll. 50, Samperisi Iole 30, don Mario Del Rizzo 20.

Pro OratorioTaglio e Cucito 100, Ricamo 130, Marcuz Rina 30, N.N. 50, nipoti in mem. Roman Amalia 100, Disnà S. Martin 1060, Associazzano 150, Comu-ne 950, GSC Cesena 100.

Pro Nuovo OrganoZentil Joe Group of Companies (Toronto) 5000 euro.

Pro Scuola MaternaCicloambientiamoci 500, classe 1946 50, fam. in mem. Facca Maria 200, organizzatori cam-pagna amica 400, N.N. 70, N.N. 20, N.N. 40, Pel-larin Maria 200, fam. Manias 170, N.N. 80, N.N. 125, N.N. 100, i parenti in mem. di Santin Clau-dio 110, la famiglia in mem. di Bariviera Tarcisio 1000, la famiglia in mem. di Moretti Giuseppe 300, N.N. 10, bar commercio 200, Boz Franco e Pavan Sonia 560, i nipoti in mem. di Roman Amalia 100, banca di credito pordenonese 1000, N.N. 100, N.N. 50, i genitori dei bambini della scuola materna in occasione di iniziative varie 926, persone buone 330, Lazzari Alfonso e Stival Tharim 80, la famiglia in mem. di Picco-lo Assunta 70, fam. Tesolin 20, N.N. 650.

Pro BoliviaFesta di fi ne maggio a Cesena Rivatte 1100.

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Facca Vanessa di Giuseppe e di Pilosio Laura, nata a Pordenone il 1/11/08, bat. il 7/06/09;Marson Angela di Paolo e di Lipska Edyta, nata a San Vito al tagliamento il 15/07/08, bat. il 7/06/09; Salvi Andrea di Francesco e di Marcon Paola, nato a Oderzo il 6/12/08, bat. il 7/06/09; Daneluzzo Caterina di Mirco e di Cara-tozzolo Tiziana, nata a Portogruaro il 24/01/09, bat. il 21/06/09; Miot Enrico di Paolo e di Vaz-zoler Cristina, nato a Pordenone il 3/10/08, bat. il 21/06/09; Perissinotto Giulia di Dino e di Par-pinel Susanna, nata a Pordenone il 23/01/09, bat. il 21/06/09; Belluz Daniele di Stefano e di Pitton Chiara, nato a San Vito al Tagliamento il 1/04/09, bat. il 27/06/09; Bonassina Mattia di Marcello e di Sassaro Mara, nato a Pordenone il 24/12/08, bat. il 27/06/09; Monticco Giulia di Filippo e di Leanza Lina, nata a Pordenone il 27/05/08, bat. il 27/06/09; Castelletto Gabriel di Fabio e di Puzzoli Lara, nato a Trieste il 6/04/09, bat. il 5/07/09; Laghi Valentina di Massimo e di Moro Cheti, nata a san Vito al Tagliamento il 27/01/09, bat. il 12/07/09; Cudazzo Gabriele di Luciano e di Le Mura Patrizia, nato a San Vito al Tagliamento il 28/06/09, bat. il 19/07/09; Spadotto Veronica di Emanuele e di De Mar-chi Silvia, nata a Pordenone il 24/05/09, bat. il 26/07/09; Doimo Giovanni di Roberto e di Pe-rin Elena, nato a Pordenone il 25/05/09, bat. il 23/08/09; Carmona Selene di Ramon e di Isola Lina Francesca, nata a Pordenone il 8/05/09, bat. il 12/09/09; Trevisan Giulia di Andrea e di Salamon Michela, nata a Pordenone il 6/02/09, bat. il 12/09/09; Zampese Anna di Lorenzo e di Palin Angela, nata a Pordenone il 3/05/09, bat. il 12/09/09; Bunello Noemi Maria di Andrea e di Mascarin Monica Valeria, nata a San Vito al Tagliamento il 17/06/09, bat. il 13/09/09; De Lo-renzi Aurora di Mauro e di Giacomin Stefania, nata a San Vito al Tagliamento il 14/03/09, bat. il 13/09/09; Anodal Alessia di Davide e di Belluz Roberta Laura, nata a Trieste il 8/04/09, bat. il 20/09/09; Zovatto Anna di Sergio e di Bariviera Ester, nata a Trieste il 7/07/09, bat. il 20/09/09;Mascarin Fabio di Francesco e di Battistella Doriana, nato a Pordenone il 30/03/09, bat. il 27/09/09; Melis Alessandro di Andrea e di Amato Antonia, nato a San Vito al Tagliamen-to il 11/03/09, bat. il 27/09/09; Pignoloni Me-lany di Davide e di Costantin Mihela, nata a Pordenone il 15/07/09, bat. il 27/09/09; Furlan Emma Lucrezia di Massimo e di Da Rin Puppel

Monticco Ovidio e Rossi Maria Lisa il 19/06/09;Mameli Giovanni e Nardin Antonella il 20/06/09; Cossarini Gianluca e Valeri Annalisa il 11/07/09;Ayala Sebastiano e Follari Maria Rita il 12/07/09; Trevisa Marc e Cemeri Carmela il 26/07/09; Si-doti Santo e Piovesanel Eva il 5/09/09; Tolusso Luca e Moro Giulia il 5/09/09; Trevisiol Ermes e Capolo Cristina il 26/09/09.

Hofer Rodolfo, marito di Bertola Iole, morto il 5/06/09, di anni 91; Anzanello Maria, vedova di Piccinin bruno, morta il 7/06/09, di anni 78;Chiarot Vincenzo, marito di Rugosi Onelia, morto il 13/06/09, di anni 87; Bellomo Assunta, vedova di Valvasori Luigi, morta il 06/09, di anni 82; Mascarin Malvina, vedova di Santin Silvio, morta il 21/06/09, di anni 89; Lucchetta Irene, vedova di Steffan Nello, morta il 30/06/09, di anni 87; Ceolin Ugo, vedovo di Zanin Alice, morto il 5/07/09, di anni 85; Pinzin Maria Coro-na, vedova di Sovra Felice, morta il 12/07/09, di anni 89; Paolon Adamo, morto il 07/09, di anni 40; Sarri Santa, vedova di Furlan Pietro, morta il 21/07/09, di anni 87; Scherzi Giovanni, vedo-vo di dalla Pozza Assunta, morto il 21/07/09, di anni 84; Rama Teresina, moglie di Peschiutta Sergio Angelo, morta il 21/07/09, di anni 57; Buttignol Egidio, marito di Zanardo Giovanna, morto il 27/07/09, di anni 83; Populin Giovanni,

Battesimi *(salvo errori ed ommissioni)

Matrimoni *

Morti *

Motto Patrizia, nata a Pordenone il 30/12/08, bat. il 4/10/09; Piva Francesca Antonia di Iva-no e di Reginato Barbara, nata a Pordenone il 30/05/08, bat. il 4/10/09; Miòlo Gioele di Fulvio Giorgio e di Battistella Claudia, nato a Porde-none il 24/07/09, bat. il 11/10/09; Panighello Andrea di Marcello e di Miron Mihaela, nato a Pordenone il 5/07/09, bat. il 11/10/09; Sco-deller Martina di Oscar e di Tarelli Elena, nata a Portogruaro il 13/01/09, bat. il 24/10/09; Bat-tiston Pietro di Devid e di Ruffi ni Eliana, nato a Pordenone il 1/04/09, bat. il 25/10/09. Fedrigo Claudio di Mauro e di Dugani Flumian Maida, nato a Pordenone il 27/01/09, bat. il 22/11/09;Mercante Daniele di Andrea e di Buttignol Maura, nato a Pordenone il 16/07/09, bat. il 22/11/09.

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Pinese Giuseppina in Veneruz

Buso Dina

Populin Giovanni

Veneruz Eugenio

Buso Enrico

Marson Angela

Del Ben Bruno

Buso Vittorio

Burella Antonio

Tesolin Giuseppe

Buso Vivian Cristina

Del Rizzo Evelina in Burella

Tesolin Dario

Covre Anacleto

Garbin Teresa

Ci hanno lasciato....

vedovo di Marson Angela, morto il 27/07/09, di anni 88; De Vecchi Stella, vedova di Ballardin Antonio, morta il 29/07/09, di anni 84; Bottos Clementina, vedova di Travanut Silvio, morta il 3/08/09, di anni 98; Segat Ramorina, vedova di Zanella Dino, morta il 16/08/09, di anni 78; Az-zano Ines, vedova di Del Bel Belluz Lino, morta il 19/08/09, di anni 90; Bortolus Antonia, vedova di Francescon Mario, morta il 23/08/09, di anni 86; Marcuzzi Aurelia, moglie di Belluz Egidio, morta il 23/08/09, di anni 82; Pilot Aldo, marito di Frattolin Vanna Maria, morto il 23/08/09, di anni 70; Garbin Teresa Rosa, vedova di Ram-baldini Giovanni, morta il 24/08/09, di anni 96;Roman Amalia, vedova di Diana Vittorio, mor-ta il 26/08/09, di anni 96; Gasparet Sante, mari-to di Maset Rosina, morto il 2/09/09, di anni 74; Mascarin Dina, nubile, morta il 5/09/09, di anni 64; Gasparet Livia, vedova di Gregoris Danilo,

morta il 18/09/09, di anni 93; Ostan Nerina, ve-dova di Tolfo Emilio, morta il 25/09/09, di anni 86; Michieli Cinzia, morta il 28/09/09, di mesi 1;Poracin Eugenia, moglie di Piovesana, morta il 11/10/09, di anni 61; Lovisa Vincenzo, marito di Durofi l Carissima, morto il 26/10/09, di anni 89;Fantin Ettore, marito di Ragogna Augusta, mor-to il 6/11/09, di anni 85; Da Val Angela, vedova di Belluz Mario, morta il 7/11/09, di anni 84; To-netto Agordino, vedovo di Pasqualato Ame-lia, morto il 10/11/09, di anni 90; Lovisa Luigia, vedova di Santin Angelo, morta il 11/11/09, di anni 92; Bevilaqua Antonia Adriana, vedova di Barbesin Massimo, morta il 14/11/09, di anni 73; Facca Maria, vedova di Mascarin Ivo, morta il 14/11/09, di anni 95; Del Bel Belluz Tranquilla, vedova di Scian Giuseppe, morta il 16/11/09, di anni 85; Bertolo Luigia, vedova di Chiarot Giuseppe, morta il 18/11/09, di anni 92.

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Gasparet Sante Hofer Rodolfo Moretti Remigio Bariviera Tarcisio Del Bel Belluz Narciso

MUSICALSAN FRANCESCO

03.10.09

Messadell’IMPEGNOd

LOURDES - 12-15 giugno ‘09

TURCHIA - Ottobre 2009

Salita al MONTE PRAMAGGIORE

Salitaal MONTELA MARIANA

GRUPPO DEL ROSARIO di Via Albera