ZERO IL ROBOTZERO IL ROBOT

ALDO NOVE MARIA F. TASSIALDO NOVE MARIA F. TASSI

Il vero mondo dei robot ci potete scommettere vive su una pagina che c’è al confine del meraviglioso libro dell’universo squadernato dal tempo.E non è né di qua né di là, non si può dire.Di là c’è il nulla.In mezzo il mondo dei robot.

I robot lo sanno I robot lo sanno che noi non li che noi non li vediamo, ma ogni vediamo, ma ogni tanto nei sogni dei tanto nei sogni dei bambini che hanno bambini che hanno la febbre appare la febbre appare qualcosa di loro, e qualcosa di loro, e tutti quei qualcosa tutti quei qualcosa messi insieme ci messi insieme ci permettono di permettono di ricostruire ricostruire qualcosa del loro qualcosa del loro modo di abitare, e modo di abitare, e quello che gli piace quello che gli piace fare….fare….

Sicuramente alla periferia Sicuramente alla periferia dell’universo è più facile giocare.dell’universo è più facile giocare.Perché alla periferia dell’universo Perché alla periferia dell’universo non si sa neppure che c’è l’universo non si sa neppure che c’è l’universo davvero!davvero!E’ tutto dubbio, lì, è così.E’ tutto dubbio, lì, è così.

E quindi non c’è niente di serio, E quindi non c’è niente di serio, e tutto è libertà e può essere e tutto è libertà e può essere inventato perchènon è ancora inventato perchènon è ancora duro come la realtà che c’è sulla duro come la realtà che c’è sulla Terra, ad esempio.Terra, ad esempio.

Ma anche sulla Terra che è così duraMa anche sulla Terra che è così duraCi sono le periferie dell’uomo e ci sta Ci sono le periferie dell’uomo e ci sta chi non smette mai di giocare.chi non smette mai di giocare.

Una di queste periferie è quella dei Una di queste periferie è quella dei bambini, l’altra è quella degli bambini, l’altra è quella degli anziani…anziani…

In un’altra parte dell’universo, prima che la nostra storia cominciasse, c’era Zero il robot.Zero era un robot e era più uguale a tutti gli altri robot indistintamente, e per questo di lui non si vedeva niente.

Zero era il primo Zero era il primo robot di tutti e era robot di tutti e era trasparente, e trasparente, e sempre arrabbiato sempre arrabbiato perché ogni volta perché ogni volta che si specchiava che si specchiava non vedeva se non vedeva se stesso, ma solo tutti stesso, ma solo tutti gli altri robot da lui gli altri robot da lui inventati con tutti i inventati con tutti i nomi prestati nomi prestati dall’universo ancora dall’universo ancora in formazione.in formazione.

Perché, a quei Perché, a quei tempi, Zero era tempi, Zero era l’unico robot che l’unico robot che esisteva, e i esisteva, e i robot che robot che vedeva nel suo vedeva nel suo specchio erano specchio erano le invenzioni di le invenzioni di quelli che quelli che sarebbero stati i sarebbero stati i robot quando robot quando l’universo l’universo avrebbe avuto avrebbe avuto una forma. una forma.

Zero inventava un robot dietro l’altro con la memoria del futuro che doveva arrivare!

Ad esempio Zero Ad esempio Zero inventava:inventava:

Radar RobotRadar Robot……

con un’antenna con un’antenna nell’orecchio destro. nell’orecchio destro.

Quella era l’antenna di Quella era l’antenna di Radar Robot attraverso la Radar Robot attraverso la quale il rumore dell’inizioquale il rumore dell’inizio

dell’universo veniva dell’universo veniva captato e venduto a captato e venduto a

Karlheinz StockausenKarlheinz Stockausen per i suoi dischi.per i suoi dischi.

Questo si chiamava Questo si chiamava Poeta RobotPoeta RobotAveva la testa Aveva la testa verdeverdeUna radio transistor Una radio transistor in pancia e , subito in pancia e , subito sotto, il simbolo sotto, il simbolo dell’atomo.dell’atomo.Sotto ancora aveva Sotto ancora aveva una stampante da una stampante da cui ogni due ore cui ogni due ore usciva un foglio.usciva un foglio.

Tutte le più belle Tutte le più belle storie del mondo storie del mondo che ancora non che ancora non

esisteva volevano esisteva volevano nascere come fiori nascere come fiori da urlo dentro un da urlo dentro un

Robot che si Robot che si chiamavachiamava

Libraio RobotLibraio Robot

E fuori da E fuori da Libraio robotLibraio robotEra pieno diEra pieno di Il piccolo Il piccolo Principe e Principe e era pieno di era pieno di Pinocchio e Pinocchio e DonDonChisciotte Chisciotte come una come una pioggia pioggia batticuori batticuori scritti volano scritti volano nel cosmo.nel cosmo.

Ma tutti questi robot Zero Ma tutti questi robot Zero non sapeva dove metterli e non sapeva dove metterli e così li teneva sospesi in così li teneva sospesi in una nuvola di stelle…una nuvola di stelle…

……Dove anche lui viveva Dove anche lui viveva fra forze gravitazionalifra forze gravitazionali

Zero capiva che Zero capiva che tutto quel mondo tutto quel mondo da lui inventato da lui inventato mancava di mancava di qualcosa e ne parlò qualcosa e ne parlò con il Dalai Lama con il Dalai Lama Robot, che era il Robot, che era il più saggio di tutti i più saggio di tutti i robot che aveva robot che aveva inventato.inventato.

Zero chiese al Dalai Lama Zero chiese al Dalai Lama che cosa fosse che cosa fosse la vitala vita e il e il dalai Lama gli disse che dalai Lama gli disse che era una cosa che una volta era una cosa che una volta che cominciava diventava che cominciava diventava esagerata…esagerata…

E piena di altre E piena di altre cose, senza mai cose, senza mai smettere, con smettere, con una fantasia una fantasia infinita, e così infinita, e così continuava da continuava da sola a produrre sola a produrre forme e civiltà.forme e civiltà.

Zero non capiva Zero non capiva ma si fidava del ma si fidava del Dalai Lama RobotDalai Lama Robot

Disse a Zero di chiamare Poeta RobotChe in quel momento si trovava nella costellazione della Giraffa…

E gli disse di iniziare a E gli disse di iniziare a scrivere una storia…scrivere una storia…

Tutti i Robot Tutti i Robot applaudivano applaudivano fortissimo alla fortissimo alla storia che ormai storia che ormai Poeta Robot non Poeta Robot non smetteva più di smetteva più di scrivere.scrivere.Una storia che Una storia che sembrava sembrava un’avventura.un’avventura.E che più usciva E che più usciva dalla pancia, che dalla pancia, che però era una però era una stampante, di stampante, di Poeta Robot, più Poeta Robot, più sembrava vera.sembrava vera.

Zero si guardò nello Zero si guardò nello specchio ricurvo della specchio ricurvo della luce riflessa di una stella luce riflessa di una stella e si vide coloratissimo, e e si vide coloratissimo, e invece di essere invece di essere trasparente ogni volta trasparente ogni volta cambiava colore, e le cambiava colore, e le volte erano tantissime e volte erano tantissime e infinite, le volte del cielo infinite, le volte del cielo e le volte del tempo, e e le volte del tempo, e dentro lui tutto dentro lui tutto incessantemente si incessantemente si trasformava.trasformava.

E di cosa parla? – si E di cosa parla? – si Intromise Radar robot.Intromise Radar robot.-Dell’inizio della vita!--Dell’inizio della vita!--Gli disse Dalai Lama Gli disse Dalai Lama RobotRobotcon un sorriso.con un sorriso.

Allora gli altri robot Allora gli altri robot cominciarono a cominciarono a ballare…ballare…

……e il mondo dei e il mondo dei robotrobotEra lontano, ma Era lontano, ma così infinitamente così infinitamente vicino se un vicino se un bambino lo riesce bambino lo riesce a sognare o lo a sognare o lo sogna chiunque è sogna chiunque è capace di capace di immaginareimmaginarel’infinita danza l’infinita danza dell’universo…dell’universo…