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Wolfgang Amadeus Mozart Grande Messa in do minore K 427 per soli, coro e orchestra Lode dei popoli 2 giugno 2018 ore 21 Basilica di Sant’Eustorgio Piazza Sant’Eustorgio, Milano Roberta Pozzer, soprano Nadia Engheben, soprano Antonio Murgo, tenore Gabriele Sagona, basso Coro MusicaInCanto Coro Choralia Coro InCantiamo Orchestra Sinfonica Milano Classica Direttore Michele Brescia

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Wolfgang AmadeusMozartGrande Messain do minore K 427per soli, coro e orchestra

Lode dei popoli

2 giugno 2018ore 21

Basilica di Sant’EustorgioPiazza Sant’Eustorgio, Milano

Roberta Pozzer, sopranoNadia Engheben, sopranoAntonio Murgo, tenoreGabriele Sagona, bassoCoro MusicaInCantoCoro ChoraliaCoro InCantiamoOrchestra Sinfonica Milano ClassicaDirettore Michele Brescia

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Caro e gentile pubblico,siamo arrivati all’ultimo appuntamento di questa quarta stagione “Segnidi Bellezza”.È tradizione ormai, chiudere il ciclo musicale con il concerto dal titolo “Lodedei popoli”, che vuole esprimere pienamente l’espressione corale di ringraziamento alla “Bellezza”, che abbiamo avuto modo di vivere anche quest’anno con grande intensità. Abbiamo visitato la “Bellezza” e la “Bellezza” ha visitato noi. L’uomo diventa ciò che contempla. È una frase che è diventata un mio riferimento, che orienta i pensieri e le azioni. Abbiamo visto e sentito la bellezza attraverso i grandi capolavori che abbiamo proposto, ne siamo diventati testimoni e portatori. All’intenzione di portare l’arte a quanta più gente possibile, è legata fortemente la missione di rendere migliore il mondo in cui viviamo. Si pensa che sia poco anche solo rivolgere al prossimo uno sguardo nutrito di bellezza. Ma la bellezza parte proprio da quel poco, da come viviamo la nostra vita quotidiana, da come ci rivolgiamo alle persone vicine.La “Bellezza”, una volta conosciuta, non si può ignorare, non si può far fintadi niente. Così non ci si può sottrarre dall’esserne testimoni e dal dare, ognuno nella propria modalità e come può, il proprio contributo affinché sia conosciuta sempre di più.Concludiamo così il ciclo di concerti con la grande messa K 427, uno dei pochi brani che Mozart compose senza alcuna commissione, una scelta espressiva liberae personale. Vogliamo unirci a Mozart in questa scelta e ricordare che la libertà è un dono grandissimo che sta alla base dell’amore. “Segni di Bellezza” vi ringrazia per la vostra partecipazione e vi dà appuntamento alla quinta stagione nel 2019.

Michele BresciaDirettore artistico

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I due massimi capolavori di Wolfgang Amadeus Mozart nell’ambito della musica sacra, la Messa in do minore K. 427 (K. 417 a) e il Requiem in re minoreK. 626, rimasero entrambi incompiuti. Fu la morte a fermare per sempre la mano di Mozart mentre vergava il Lacrimosa del Requiem, mentre l’incompiutezza della Messa deve essere attribuita a cause meno tragiche. Mozart aveva infatti iniziato a comporla per una sua autonoma decisione, uscendo per una volta dal sistema della committenza che regolava la produzione musicale dell’epoca; ma i tempi non erano maturi perché un musicista potesse liberamente dedicare il suo tempo a una composizione priva d’una precisa destinazione e quindi la Messa in do minore fu messa da parte a favore di lavori più urgenti. Invece Mozart non lasciò mai a metà le musiche sacre connesse ai suoi impegni salisburghesi. Non dipendere per una volta da una precisa committenza permise però a Mozart di concepire liberamente questa Messa su una scala più ampia e complessa, mentre fino allora aveva dovuto ottemperare alle imposizioni del suo “padrone”, il principe-arcivescovodi Salisburgo, che dalla musica sacra pretendeva semplicità e brevità.

La Messa in do minore non obbediva dunque a una committenza, ma fu concepita da Mozart come un’offerta votiva per il superamento delle difficoltà che si frapponevano al suo matrimonio e allo stesso tempo come un dono all’amata Konstanze. In una lettera inviata al padre da Vienna il 4 gennaio 1783, il ventisettenne Wolfgang rivela di aver fatto “una promessa nel [suo] cuore” e che “la migliore prova di questa promessa è la partitura d’una Messa che ancora aspetta d’essere completata”. Da questa stessa lettera si deduce che fin dall’inizio Mozart pensava di far eseguire la sua Messa a Salisburgo. Effettivamente la prima volta che si recò da Vienna a Salisburgo dopo il suo matrimonio portò con sé la partiturae continuò a lavorarvi, ma il giorno previsto per l’esecuzione, il 26 ottobre 1783,la Messa era ancora incompiuta e probabilmente venne integrata con pezzi di altre messe di Mozart.

Grande Messa in do minore K 427

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Il giorno dopo il compositore ripartì per Vienna e non avrebbe più visto la sua città natale, né avrebbe più portato a termine questa Messa, di cui aveva scritto per intero il Kyrie, il Gloria e il Sanctus-Benedictus, mentre il Credo era interrotto all’lncarnatus est e per di più era lacunoso nell’orchestrazione e l’Agnus Dei mancava totalmente. Due anni dopo, a Vienna, avrebbe riutilizzato il Kyriee il Gloria nell’oratorio Davide penitente K. 469.

Nonostante l’incompiutezza, la Messa in do minore è la più vasta, complessae impegnativa composizione sacra di Mozart. Come Bach nella Messa in si minore e Beethoven nella Missa solemnis, anche Mozart riprende qui gli stili della musica sacra delle epoche precedenti, quasi a voler ancorare saldamente la sua Messaalla tradizione. Attinge a Bach e Händel, da lui scoperti e studiati proprioin quegli anni, e anche agli italiani, come Caldara, Porpora e Pergolesi, scrivendo una “personale summa theologica del sacro in musica, i cui principi vengono desunti da una sterminata eredità artistica dagli orizzonti europei, sviluppata più in estensione geografica che in profondità storica, non rimontando oltre i limiti del XVIII secolo, il solo che il compositore ritenesse attingibile e spiritualmente frequentabile”.

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Wolfgang Amadeus MozartGrande Messa in do minore K 427per soli, coro e orchestra1. Kyrie - Andante moderato

2. Gloria - Allegro vivacea. Laudamus Te - Allegro apertob. Gratias - Adagioc. Domine - Allegro moderatod. Qui tollis - Largoe. Quoniam - Allegrof. Jesu Christe - Adagio g. Cum sancto spiritu - Allegro

3. Credo - Allegro maestosoa. Et incarnatus est - Andante

4. Sanctus - Largoa. Osanna - Allegro comodo

5. Benedictus - Allegro comodoa. Osanna - Allegro comodo

Roberta Pozzer, sopranoNadia Engheben, sopranoAntonio Murgo, tenoreGabriele Sagona, basso

Coro MusicaInCantoCoro ChoraliaCoro InCantiamo

Orchestra Sinfonica Milano ClassicaDirettore Michele Brescia

Programma

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Madonna assunta in cielo dipinta da Vincenzo Foppa nella lunetta occidentale della cappella Portinari entro il 1468.La Vergine circondata da angeli musicanti in vesti variopinte è sospesa nel cielial di sopra di un paesaggio verdeggiante. In basso ai due lati gli apostoli assistono alla scena.

Si ringrazia la dottoressa Emanuela Daff ra storica dell’arteper la sua cordiale partecipazione.

Assunzione di Maria

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Si è diplomata brillantemente con il M° D. Gatti al Conservatorio di Mantova; si è poi perfezionata con il direttore d’orchestra M° F. M. Martini e con artisti di fama internazionale, partecipando ai Corsi: “Musicariva” e “Performance” di Riva del Garda tenuti dal soprano M. Sighele; “Ver-di Opera Studio”della Fondazione Verdi Festival (Parma) tenuto dal soprano R. Scotto; “Progetto Teatro 2003” di Gonzaga tenuto dal tenore W. Matteuzzi. È stata vincitrice ai concorsi: “I. Vol-tolini” (Mantova); Concorso di Lignano Sabbia-doro; “Cascinalirica” (Cascina); “R. Zandonai” (Riva del Garda); Concorso “Città di Brescia”. Dal 1996 si esibisce in concerti che spaziano dal-la lirica alla musica antica, sacra e da camera, ri-scuotendo successi in importanti teatri italiani ed esteri (fra cui il Teatro Colón di Buenos Aires, il teatro Donizetti di Bergamo e il teatro Comunale di Bologna); debutta anche nei seguenti ruoli so-listici: Carmina Burana di C. Orff (Teatro Sociale e Teatro Bibiena di Mantova; inaugurazione del Teatro Sociale di Trento); Messa da Requiem di G. Verdi; Petite Messe Solennelle, Stabat Mater di G. Rossini; Cantate n. 51 e 199, Magnificat di J. S. Bach; Gloria, Laudate pueri, Magnificat e Dixit Dominus di A. Vivaldi; Requiem, Messa in Do K 427, Vespro Solenne del Confessore di W. A. Mo-zart; Nelsonmesse di J. Haydn, Deutsches Requiem op. 45 di J. Brahms; Dixit Dominus e Messiah di G. F. Haendel; Gilda nel Rigoletto; Violetta ne La traviata; Leonora ne Il trovatore; Abigaille ne Il Nabucco di G. Verdi; Aida ne Aida di G. Verdi; Marina in Malombra di M. E. Bossi. Si è esibita a fianco di artisti quali: William Matteuzzi, Leo Nucci, Enrico Iori, Pal Németh, Peter Neumann, Umberto Benedetti Michelangeli, Filippo Maria Bressan, Marco Faelli, Jonathan Webb. È stata docente di Canto Lirico all’Istituto Musicale “A. Vivaldi” di Bolzano, e alla Scuola Musicale “I Minipolifonici” di Trento. Ha inciso dal vivo Ein Deutsches Requiem di J. Brahms; Paride ed Elena di C. W. Gluck; Venetian composers in guatemala e bolivia cantate di B. Galuppi, G. Facco e A. G. Pampani; Il trovatore, Rigoletto, La traviata e Aida di G.Verdi.

Inizia giovanissima lo studio del canto col M° Ma-rio Tononi e nel 1993 si diploma brillantemente presso il conservatorio di Brescia sotto la guida della professoressa Ida Bormida. Segue corsi di perfezionamento tecnico vocale con diversi insegnanti, tra i quali Nigel Rogers, per la musica antica, e nel 1995 in Finlandia ri-scuote consensi di pubblico e critica per l’inter-preatazione dello Jephte di Carissimi. Lavora, sia in qualità di solista che di corista, con importanti ensemble vocali italiani di fama inter-nazionale. Nel 1998 entra a far parte del Coro del Teatro alla Scala di Milano dove tutt’oggi svolge la sua principale attività di cantante. Forte di repertori che spaziano dalla musica anti-ca a quella contemporanea, si è contraddistinta in diverse interpretazioni solistiche, tra queste spic-cano sicuramente: Sinfona n° 9 di L. V. Beetho-ven, Messa di Natale di R. Hazon, Requiem, di R. Hazon eseguito in prima assoluta a S. Remo sotto la guida del giovanissimo M° Daniele Rustioni,Naufragus di Maurizio Boriolo eseguito in prima assoluta con l’orchestra Carlo Coccia di Novara. Nel dicembre 2008 è stata interprete principale nell’opera Shylok di Aldo Finzi eseguita in prima mondiale al teatro Dal Verme di Milano. Nel corso della sua carriera ha collaborato con le più importanti formazioni tra le quali le Or-chestre del Teatro alla Scala, della RAI di Torino, Mahler Chamber Orchestra, Arturo Toscanini di Parma, Arturo Benedetti Michelangeli, Orchestra da Camera di Mantova sotto la guida di grandi direttori come Riccardo Muti, Claudio Abbado, Riccardo Chailly, Jeffrey Tate, Valery Gergiev, Daniel Harding, Daniel Baremboim, Gustavo Dudamel per citarne alcuni.

Roberta Pozzer, soprano Nadia Engheben, soprano

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Nato a Milano, inizia gli studi musicali nella clas-se di fagotto e canto al Conservatorio “G. Verdi” di Milano presso il quale ha partecipato a nume-rosi seminari di perfezionamento tra cui: “Musi-ca vocale francese”, “Musica barocca” e “Musica contemporanea”.Negli anni successivi ha svolto la sua attività ar-tistica presso alcune istituzioni lombarde fra le quali l’As.Li.Co.Dal 2003 lavora come artista del coro presso il Te-atro alla Scala, e dal 2007 ne fa parte stabilmente.Dal 2005 fa parte come tenore primo del sestetto Italian Harmonists cinque voci e un pianoforte.Dotato di una buona padronanza della tecnica vocale e di capacità interpretativa è pronto per ruoli di rilievo, belcantista, particolarmente por-tato per ruoli rossiniani e mozartiani, come dimo-strano gli ampi consensi raccolti durante le sue esibizioni in diversi teatri.Nel 2014 è risultato primo in due audizioni a se-guito delle quali ha rivestito il ruolo del Conte di Almaviva ne Il Barbiere di Siviglia di Rossini e Don Ramiro nella Cenerentola di Rossini.Ha inoltre ottenuto lusinghieri commenti da par-te del Maestro Alberto Zedda in un’audizione a Pesaro.

Gabriele Sagona ha iniziato lo studio del canto con il padre Vincenzo per poi proseguire il perfe-zionamento con il mezzosoprano Biancamaria Ca-soni. Ha debuttato nell’Amore Ingegnoso (Barone) di Simone Mayr al Teatro Donizetti di Bergamo nel 2010. Ha successivamente cantato in molti teatri d’opera italiani, tra i quali: Teatro alla Sca-la di Milano in Bohème (Colline), Andrea Chenier (Roucher), Carmen (Zuniga), Fanciulla del west (Ashby), Madama Butterfly (Commissario impe-riale); Teatro Regio di Torino in Bohème (Colline), Nozze di Figaro (Conte), Andrea Chenier (Rou-cher), Tosca (Angelotti), Gianni Schicchi (Simone); Maggio Musicale Fiorentino in Lucia di Lammer-moor (Raimondo), Barbiere di Siviglia (Don Basi-lio); Teatro San Carlo di Napoli in Falstaff (Pisto-la), Andrea Chenier (Roucher), Requiem di Mozart; Teatro Filarmonico di Verona in Nozze di Figaro (Figaro), Gazza Ladra (Podestà); Teatro Carlo Feli-ce di Genova in Barbiere di Siviglia, Elisir d’amore (Dulcamara), Bohème; Teatro Bellini di Catania in Turco in Italia nel ruolo del protagonista e in Don Giovanni (Leporello).All’estero: Carnegie Hall di York, Harry’s Theatre di Chicago, Toronto, in Guglielmo Tell di Rossini (Gessler); Royal Opera House di Muscat in Oman in Rigoletto (Monterone); Astana Opera House in Falstaff; Hong Kong Cultural Center in Traviata (Grenvil); Konzerthaus di Vienna per Spatzenmesse di Mozart.Ha lavorato con direttori d’orchestra quali: Ric-cardo Chailly, Zubin Mehta, Nello Santi, Roberto Abbado, Andrea Battistoni, Gianluigi Gelmetti, Gianandrea Noseda, Evelino Pidò, Renato Palum-bo, Donato Renzetti, Massimo Zanetti; e registi quali: Lamberto Pugelli, Robert Carsen, Mario Martone, Daniele Abbado, Filippo Crivelli, Emma Dante, Ettore Scola, Damiano Michieletto, Loren-zo Mariani, Jean-Louis Grinda, Stefano Poda.Svolge un’intensa attività concertistica che lo ha visto esibirsi con il Teatro Verdi di Trieste in Stabat Mater di Rossini diretto da Gelmetti al Festival di Ljublijana, Aquileia e Sarajevo, nonchè nella Nona sinfonia di Beethoven. Ha inciso Amore Ingegnoso di Mayr, Maria de Rudenz di Donizetti e Il Ratto del Serraglio di Mozart per Bongiovanni.

Antonio Murgo, tenore Gabriele Sagona, basso

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Nel 2018 l’Orchestra da Camera di Milano Clas-sica festeggia i venticinque anni dalla fondazio-ne, avvenuta nel 1993: un traguardo importante per una formazione che mira a conservare le pre-ziose e versatili esperienze passate e a rinnovarsi per divenire un punto di riferimento sempre più importante per un vasto pubblico, dagli habitués di lunga data ai più giovani. Il luogo in cui i suoni di Milano Classica prendono vita è fra i più suggestivi di Milano: la mitica Palazzina Liberty, uno scrigno che fu già teatro negli anni sessanta delle geniali sperimentazioni di Dario Fo e che vanta un’acustica ideale per questo tipo di formazione. L’architettura elegante e le fini decorazioni sono perfette per ospitare quel Sette-cento, anche milanese, che fin dall’inizio è stato fra i cardini del repertorio dell’Orchestra. Sotto la direzione artistica di Michele Fedrigotti, nuova linfa è stata data in termini di qualità e numero degli appuntamenti, grazie anche all’apertura verso il mondo dei giovani talenti e dei nuovi interpreti. Senza però rinunciare ai musicisti già molto noti al grande pubblico: la stagione 2017/18, dedicata alla “Milano fantastica”, annovera nomi come Pierre Hantaï, Sergio Azzolini, Luisa Prandina, Bruno Canino, Monica Bacelli, Gemma Bertagnolli, Vanni Moretto, Alessandro Commellato e Gianluca Littera. Ensemble giovani, ma con un percorso già importante alle spalle, sono il Quartetto Indaco e le Cameriste Ambrosiane, che possono essere considerati come artisti “in residence”, capaci di dare una nuova impronta e un’identità sonora nuova all’Orchestra e alla Stagione. Conservando la vocazione originaria di forma-zione in equilibrio fra grande repertorio, affron-tato con un occhio di riguardo alle prassi stori-che, e riscoperta di preziose rarità, l’Orchestra di Milano Classica intende sperimentare anche nuove forme di comunicazione del patrimonio musicale classico, dalla conversazione-concerto al coinvolgimento degli artisti in progetti sinestetici e video.Milano Classica si è esibita come orchestraospite in alcune delle più prestigiose sale italiane

e straniere (Svizzera, Germania, Austria, Belgio, Slovenia, Spagna, Turchia, USA), collaborando con direttori e solisti di fama internazionale. Ha suonato nel Festival di Ankara, Festival di Lu-biana, Festival delle Fiandre, Eté Mosan, Fanfare Festival (Louisiana), per lo Schubert Club (St. Paul, Minnesota), per Vassar College (State of New York), l’Oratorio del Gonfalone (Roma) e altre Istituzioni. Molti i compositori che hanno scritto appositamente per l’Orchestra e numerose le incisioni (Dynamic, Tactus,Vermeer Classics, La Bottega Discantica) premiate dalla critica specializzata.Alla vocazione da camera di Milano Classica se ne aggiunge una più prettamente sinfonica affidata alla bacchetta del M° Michele Brescia.

Orchestra Milano Classica

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Diplomato in flauto con il massimo dei voti presso il Conservatorio G. Verdi segue i corsi di fagotto, violoncello, canto lirico e composi-zione. Ventenne si accosta anche alla direzione d’orchestra formandosi con Emilio Pomarico e Aldo Ceccato. L’esperienza come direttore d’orchestra comincia dal repertorio operistico. Nel 1998 debutta con Don Giovanni di Mozart per il Comune di Milano presso Villa Bernocchi e per l’Accademia Musicale di Premeno (VB) dove incontra il soprano Luciana Serra. Con quest’ultima inizia un’intensa collaborazione che lo vedrà impegnato nelle Nozze di Figaro per Teatro Piccinni di Bari, Il Flauto Magico per il Teatro Coccia di Novara, Così fan tutte, con il baritono Nicola Ulivieri, e in diversi progetti didattici dedicati ai giovani interpreti.Nel 2004 è assistente di Arnold Bosman al Tea-tro Petruzzelli di Bari per l’allestimento di Nozze di Figaro. L’anno seguente dirige il Ratto del Ser-raglio di Mozart e Pierino e il lupo di Prokofiev entrambe con la partecipazione straordinaria di Andrea Brambilla (Zuzzurro).Inaugura la stagione 2006/07 del Teatro di Orbassano (TO) con Musica sull’acqua e Musiche per i reali fuochi d’artificio di Handel. Esegue il Concerto l’Imperatore di Beethoven con la piani-sta Marlena Maychekovitz, la Sinfonia Jupiter e il Concerto K 299 di Mozart per flauto, arpa e or-chestra con Luisa Prandina e Raffaele Trevisani.Il 2009 si apre con Fabrizio Von Arx, Rober-to Prosseda e il Doppio concerto per violino, pianoforte e orchestra di Mendelssohn. Con il pianista Cristiano Burato, il Concerto n.1 di Chopin e la Sinfonia n.1 di Beethoven calca il podio dell’Aula Magna dell’Università statale di Milano. Nel Dicembre 2010 è invitato a “Che Tempo Che Fa”, la trasmissione di Fabio Fazio in onda in diretta in prima serata su RAI 3. Lì dirige l’orchestra per l’esibizione in cui Sting ripropone i suoi più grandi successi.Nel 2011 dirige il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Chaikovsky ancora in collaborazione con Cristiano Burato e la Sinfonia Italiana di Mendelssohn presso il Teatro Coccia di Novara e

l’Università Statale di Milano. A dicembre dello stesso anno dirige Rapsodia in Blue e la grande musica da film americana. Molti i concerti e i gala sinfonico-operistici con solisti quali Franco Maggio Ormezowsky, Yehezekel Yerushalmi, Leonel Morales, Linda Campanella, Patrizia Ci-gna e Roberta Mameli. Dirige nel 2013, presso il Teatro Arcimboldi di Milano, i balletti Lago dei Cigni e Schiaccianoci con il corpo di ballo di Stati di San Pietroburgo. A marzo 2014 ha colla-borato con Uto Ughi per il concerto dei vent’an-ni dell’Orchestra Coccia di Novara e nel 2015 collabora con il violinista Francesco De Angelis per l’esecuzione Concerto in re maggiore per vio-lino e orchestra op.61 di Ludwig van Beethoven a San Gaudenzio, Novara. Nello stesso anno è nata “Segni di Bellezza” una stagione musicale di cui Michele Brescia è ideatore, direttore artistico e direttore d’orchestra. Negli eventi della stagione, arrivata ormai alla quarta edizione, attualmen-te in corso, si sono esibiti diversi solisti come Cristiano Burato, Marinella Pennicchi, Marzia Castellini, Enrico Ivilia e cori come Ars Cantica Choir di Marci Berrini e Anzolim de la Tor. Ultimo impegno di rilievo, la direzione della Pa-tetica di Chaikovsky in San Gaudenzio a Novara il 31 gennaio 2017. Michele Brescia si occupa anche di musica sacra. Ha diretto negli anni di-verse formazioni corali con le quali ha affrontato importanti pagine del repertorio: Grande Messa K 427 e Requiem di Mozart, Requiem di Faurè, Magnificat di Bach. La Petite Messe Solenelle di Rossini, lo ha portato in tournée in Austria e Ungheria assieme al coro dell’Università Statale Bicocca di Milano. Attualmente è il direttore del coro liturgico della Basilica di Sant’Eustor-gio, del coro polifonico MusicaInCanto e di Choralia. Da quindici anni affianca all’attività artistica quella didattica. Insegna flauto, musica d’insieme, esercitazioni corali ed orchestrali in diverse scuole di musica, accademie e licei di Milano e provincia. Ha realizzato trascrizioni e arrangiamenti del repertorio operistico per studenti delle scuole primarie e secondarie.

Michele Brescia

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La Fondazione si pone l’obiettivo di posizionare l’Italia nel mondo attraversola definizione e la comunicazione della sua Identità Competitiva, rappresentatada quella caratteristica unica e posizionante che è la bellezza.La missione della Fondazione è valorizzare tale bellezza, nella sua accezionepiù ampia, trasformando il suo straordinario potenziale in una risorsa strategicadi sviluppo economico e sociale.Per ottenere questo risultato essa si propone come una Piattaforma Progettuale Aperta. Un soggetto che aggrega le Istituzioni della società civile che già operano nella direzione della valorizzazione del nostro patrimonio e raccoglie intorno al suo progetto la migliore Imprenditoria del Paese. Questo in vista della realizzazionedi progetti interdisciplinari, a sostegno dell’Identità Competitiva del Paese e in grado di generare la partecipazione e il coinvolgimento a diversi livelli di Imprese, Istituzioni, Mercati Esteri e Cittadini.In quest’ottica, per il terzo anno consecutivo, la Fondazione patrocina l’iniziativa musicale “Segni di Bellezza”, profondamente convinta dell’importanza di riaccendere l’interesse del pubblico e soprattutto dei più giovani verso questa straordinaria forma d’arte, che rappresenta senza dubbio una delle espressioni più eccellenti della nostra cultura e del patrimonio identitario del nostro Paese.Il dotarsi di una identità condivisa, in cui gli italiani possano riconoscersi e con la quale il Paese possa orgogliosamente rappresentarsi e competere nello scenario internazionale, permette infatti ai destini individuali di fondersi in un destino collettivo, del quale ciascuno può e deve sentirsi un protagonista.

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È possibile sostenere il progetto “Segni di Bellezza” effettuando una donazione.Segni di Bellezza ha scelto di lasciare l’ingresso libero ai concerti riservando però posti ai soci in un settore dedicato. Attraverso la vostra libera donazione avrete la possibilità di avere un vero e proprio abbonamento, non per essere certi di riuscire ad entrare in Basilica, ma per sostenere in maniera concreta l’iniziativa. È l’impegno di tante persone accomunate dal desiderio di portare la bellezza nel mondo anche in questi tempi difficili in cui può prevalere la tentazione di tagliare su tutto ciò che sembra superfluo, ma che rende l’uomo più bello.

Come effettuare la donazione:il versamento può essere effettuato tramite bonifico bancario a: Banca Prossima, Milanointestato a: Associazione ChoraliaIBAN IT45 P033 5901 6001 0000 0133 714 inserendo come causale il proprio nome e cognome e contributo all’Associazione Choralia per il progetto “Segni di Bellezza”.

Contatti:

[email protected]: Michele Bresciawww.orchestramilanoclassica.itfacebook.com/milanoclassica

Con il contributo di:

Segni di Bellezzavi dà appuntamentoalla stagione 2019