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Nico Fidenco: i miei primi 50 anni Fescennino d’oro per Luca De Filippo Antico Caffè Greco di Via dei Condotti

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Nico Fidenco:

i miei primi50 anni

Fescenninod’oro per

Luca De Filippo

AnticoCaffè Greco

di Via deiCondotti

2 Campo de’ fiori

Editoriale:Volersi bene per voler bene.......................3L’intervista:Nico Fidenco.........................................4-5Notti d’Oriente...................................6-7Curriculum vitae:Susy Abati................................................8Un “Fescennino d’oro”..........................9I Remigini............................................11Roma che se n’è andata:Antico Caffè Greco.............................12-13Nuovo codice della strada..................14Suonare Suonare:Jule Potter.........................................16-17Ecologia e ambiente:Di chi è questo pianeta?.........................18Cinema News:Shrek e vissero felici e contenti...............19Una “Fabrica” di ricordi:Il cuore sull’albero..................................20Il Bio Postural Test ............................23Le guide di Campo de’ fiori:Valentano...............................................24

Come eravamo:Soprannomi: aò qui nun se finisce più....25Le storie di Max:Don Backy..............................................26Ass. Artistica IVNA:La crisalide e l’arte..................................28L’auto ibrida è già una realtà ...........29Il santo più amato da papaRatzinger.............................................30Il Fumetto:WE3 - Nuovo organismo ibrido................31Che cos’è il relativismo?....................32Il primo congresso di lavoratori dellaterra del Lazio e della Sabina ............33Civitonici Illustri: Mario Franci...........................................34Cosa resta di un’estatete?..................35Il mondo del Jazz:Duke Ellington........................................36L’angolo Bon TonLa lista nozze.........................................37Lombalgia e lombosciatalgia..............38“La Cappelletta”: un campeggio a

cinque stelle!.......................................39Essenze di Corchiano..........................41Il giornalino eco-bimbi..................42-43Al teatro Tenda per solidarietà ..........44Bassano Romano dalle origini............44Nel cuore ............................................44Cinquant’anni di strani rimbalzi aCivita Castellana ................................45Roncio d’oro 2010, XVII edizione......45Oroscopo..............................................46Andosilla ancora sul filo del rasoio....47Convegno Internazionale di Studi sullaCattedrale Cosmatesca.......................47Agenda ...........................................48-49Messaggi.........................................50-51I nostri amici ......................................52Roma com’era.....................................53Album dei ricordi.........54-55-56-57-58-59Annunci gratuiti ............................60-61Selezione Offerte Immobiliari.......62-63

In copertina: veduta del Lago di Bolsena (VT)

SOMMARIOSOMMARIO

Campo de’ fiori OGNI MESE E’: INTERVISTE IN ESCLUSIVA A PROTAGONISTI DEL MONDODELLA CULTURA, DELLO SPORT E DELLO SPETTACOLO, VECCHIE STORIE E PERSONAGGI DELLANOSTRA TERRA, EVENTI E MANIFESTAZIONI DI ATTUALITA’, UN TUFFO NEL PASSATO CON L’AL-BUM DEI RICORDI E MOLTO ALTRO ANCORA...L’ESTRANEITA’ DALLA POLITICA E LA RICERCA APPASSIONATA DEI CONTENUTI NE DECRETANOIL SUCCESSOCampo de’ fiori PUOI TROVARLO PRESSO TUTTI I NOSTRI SPONSOR ED IN TANTE ALTRE

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Campo de’ fiori 3

Volersi bene per voler beneSono giorni e giorni che cerco risposte allemie domande, soluzioni ai miei problemi, mastasera sento di essere vicino alla verità edallora mi attarderò per fissarla su questotaccuino.Mi ero imposto all’inizio dell’estate di tirareun bilancio per capire il motivo di questo miostato di insofferenza, di confusione, di sfidu-cia verso la vita.Avevo già riconosciuto buona parte deimotivi che, man mano, avevano contribuitoa far precipitare questo stato di cose e sel’ansia è l’effetto, devo cercarne la causa,risalire all’origine dei problemi.

La vita non è una prova generale: è l’unica possibilità che ci vienedata per lasciar traccia del nostro passaggio terreno, e, spesso, laviviamo male!Sempre divisi fra il lavoro e la famiglia, abbiamo pochissimo tempoper noi, ed ancor peggio, non riusciamo più a gestirlo!Ci assumiamo troppe responsabilità che ci obbligano ad assolvere ogni impegno, e spesso si arriva all’esasperazioneper non potersi più sottrarre ad un carico insostenibile. Non riuscire mai a dire di no, permettere agli altri di contare sempre e troppo su di noi, ci rendono schiavi di noi stessi!Attribuirsi responsabilità anche se nonimposte, ma solo perché riteniamo chegli altri se lo aspettino e dire sempre di sì a tutti, è patologico!Ma quando poi non riusciremo più a far fronte alle richieste sempre crescenti, nessuno ci perdonerà !Allora bisogna incominciare a vivere in positivo, prendersi cura di se stessi, sforzarsi di separare l’impegno dal piacere, di vivere la propria vita e non esserne dominati.

di Sandro Anselmi

Riprendiamoci i nostri sogni!

Campo de’ fiori4

Nico Fidenco: I miei primi cinquant’anniUna raccolta dei suoi migliori pezzi che non puù mancare nella collezione

degli amanti dei mitici anni ‘60 e non solo!

Ha mantenuto intatta quella classe equell’eleganza innata che lo hannosempre contraddistinto, e che sonostate, insieme alla sua voce flautata,le qualità che più lo hanno fattoapprezzare. Nico Fidenco, un verogentiluomo, pacato come quella can-zone che più lo ha reso noto, e che inquell’estate del lontano 1961, e inmolte altre estati successive, feceballare tanti lenti e nascere tantiamori: Legata ad un granello di sab-bia. Ma di molti altri grandi successi,sia prima che dopo, è stata costella-ta la sua lunghissima carriera.

Domenico Colarossi è il suo veronome. Come è nato, invece, ilnome d’arte?Nico è il diminutivo del mio nome dibattesimo, mentre il cognomeFidenco mi fu assegnato dalla SIAEperché suonava bene e non assomi-gliava a nessun altro.Finito il liceo avrebbe voluto intra-prendere la carriera universitaria einvece cosa è successo?In effetti la mia passione più grande era lamedicina. Mi interessava molto la chirur-gia, tanto che andavo ad assistere agliinterventi in sala operatoria. Nello stessotempo ero, però , affascinato dal cinemae, facendo quasi un affronto alla miaestrema timidezza, mi presentai per unprovino al Centro Sperimentale diCinematografia. Fui esaminato daRossellini, ma non seppi rispondere a nes-suna delle sue domande e me ne usciidicendogli che se fossi diventato registraavrei voluto esprimere le mie idee senzafarmi influenzare da ciò che avevo potutostudiare riguardo ai registi precedenti.Rossellini rimase colpito e dopo pochi gior-ni mi arrivò il telegramma con il quale miveniva comunicata l’ammissione.Ed è proprio nel cinema che mosseanche i suoi primi passi da cantante.Esatto. Avevo iniziato anche a frequentareil locale Quo Vadis, sull’Appia Antica, dovemi ritrovavo con altri giovani cantanti del-l’epoca, suonando la chitarra che mi avevalasciato un mio amico partito per il serviziomilitare, e a comporre qualche pezzo.Migliacci li ritenne buoni e mi consigliò diandare alla RCA, che era sempre in cercadi nuovi talenti, nel frattempo mi disse chealla Titanus stavano cercando una voceper la colonna sonora di un film. Mi pre-sentai e la mia interpretazione di What asky piacque di più rispetto a quelle di Little

Tony, già piuttosto famoso, e di KikoFusco, figlio del maestro che tra l’altroaveva composto il brano. Rimasi felice-mente meravigliato! Il pezzo ebbe un suc-cesso inaspettato,tanto che la RCA, dopopochi giorni dall’uscitadel film I delfini, cheinvece non fu moltoapprezzato dal pubbli-co, mi chiamò perinciderne un 45 giri sulcui lato B mettemmola versione italiana delpezzo (Su nel cielo,ndr).

Così diventò famoso. Come fu l’im-patto con il pubblico?Be’, ero sbalordito perché non ero prepa-rato e ricordo che andai in un night,l’Angolo di Roma, si chiamava, a ViaVeneto, per sgrezzarmi un po’, cantare conil pubblico e prenderci confidenza. Ero conil complesso “I pinguini”, il cui chitarrista

era Pippo Franco. Ma poi lasciai perché sifaceva vita da night ed io, invece, ero abi-tuato ad andare a letto presto.Cosa successe dopo?Incisi numerosi altri brani per film impor-tanti. Ma la RCA avrebbe voluto anche chesfruttassi il mio successo partecipando aSanremo con il brano Legata ad un gra-nello di sabbia. Capimmo, però , che eraun brano troppo debole in confronto aquelli degli altri cantanti del momento,tutti con una voce prepotente, comeModugno, e rinunciammo. Ma l’RCA pun-tava molto su quel brano e seguendo unpo’ la mia filosofia di creare una colonnasonora per l’estate, proprio in un momen-to in cui il mercato discografico era fermoe si viveva solo dei successi del’invernofino all’autunno successivo, lanciammo ilbrano che vendette un milione e trecento-mila copie. Un avvenimento straordinarioin Italia, anche perché non esistevanotutti quei giradischi e la RCA, così , inven-tò il bauletto, un giradischi portatile, etutti i juke-box suonavano il pezzo in con-tinuazione.

Nel ’67, però , poi, partecipò effetti-vamente a Sanremo?Fu Micocci che mi spinse. Io non ero con-vinto anche perché ero molto timido e nonmi piaceva apparire in tv. Alla fine andam-mo da Gianni Ravera, l’organizzatore diallora, che, come si usava all’epoca, mifece ascoltare diversi brani tra quelli chelui stesso aveva selezionato per la gara. Ione scelsi uno, ma tutti mi consigliarono dipresentarmi in coppia con Cher, che inquel periodo stava spopolando con il branoBang bang, interpretando il brano Mapiano (per non svegliarti). A posteriori lascelta si rivelò sbagliata, non solo perché

Sopra: Nico Fidenco al Cantagiro.Al lato: Nico Fidenco e James Fonda

di Ermelinda Benedetti

Campo de’ fiori 5

“asociale”, anche perché hosempre sostenuto che lalibertà di associazione è unacosa errata dato che chi siassocia lo fa sempre controqualcun altro, sono rimastofuori da questo funziona-mento.Cosa pensa del mondodella musica oggi?E’ diventato un disastro acausa della grande quantitàdi prodotto che viene immesso sul merca-to. Spesso mi capita di accendere la radioe sentire un bel pezzo, che poi, però , nonriesco a sentire mai più. Penso che gli ulti-mi cantanti possono essere consideratiVenditti, Baglioni, la Bertè che è morta....Oggi urlano tutti, ma la vita di un cantan-te è legata più ad una canzone che allavoce, anche se bellissima. Il brano è fon-damentale.C ‘è qualcosa che si rammarica dinon aver fatto?Mi rammarico di no aver fatto sentiremolte altre cose da me realizzate. Anchequando vado nelle trasmissioni televisive,mandano sempre in onda il brano Legataad un granello di sabbia, come se avessisolo quello. Devo quasi ricattarli: o mi fatecantare qualche altro mio pezzo o me nerimango a casa. Il problema è l’ascolto.Facendo Legata ad un granello di sabbia, ilpicco sale. Certo, per me è un’ossessione,

ma per la genteche ascolta no.L’incubo è tuttomio!Sicuramente neavrà avutetante. Ma lasua soddisfa-zione più gran-de, qual èstata?Quella più grandeed emozionanteè stata sentire,per la prima

volta, al cinema Adriano, la canzone Whata sky interpreta da me durante la proie-zione del film. Poi ci sono state emozioniminori, come il confronto con il pubblico,anche estero. Il Brasile è il paese che piùho frequentato perché mi ci trovo benissi-mo. Lì si lavora proprio con una grandeorchestra, all’americana, ed i brasilianisono come noi.Come è stata invece l’esperienza conI Superquattro, 1984-1994?Abbiamo fatto tantissima televisione e mispiace proprio che in questi “dadada” dioggi, non ripropongano mai cose fatte danoi. Anche quella è stata un’esperienzanata per caso, nella piazza di Macerata.Jimmy Fontana aveva offerto ai macerate-si uno spettacolo convocando noi exdell’RCA, e da quella serata improvvisata ènata l’idea di creare uno spettacolo, ripro-ponendo i nostri pezzi migliori. Tra tutti,però , oltre a me e Jimmy hanno voluto farparte del gruppo solo Meccia e Del Turco.

il pezzo, molto simile a Legata ad un gra-nello di sabbia, in quel contesto si dimo-strò debole, ma anche perché Cher nonriuscì ad impararlo e durante l’esibizione ilmarito, Bono, le suggeriva da sotto il palcole parole. I giornalisti se ne accorsero, iofu trascinato in questa bufera e fummo eli-minati subito. E fu, poi, l’anno in cui sisparò Tenco.Ecco, a proposito, lei lo conosceva ecosa pensa di quel fatto?Lo avevo incontrato qualche volta, ma nonci avevo mai parlato. Seppi la notizia l’in-domani mattina e rimasi sbalordito. Che sisia sparato mi sembra tanto strano, certo,lui era un introverso e può darsi che quel-la storia con Dalidà fu la goccia che fecetraboccare il vaso. Scrisse questa lettera incui disse di essere rimasto deluso peressere stato sconfitto da una canzonecome quella di Orietta Berti. Io non mi sui-ciderei per una cosa del genere, però cisono persone talmente impregnate delleproprie passioni e del proprio lavoro chepuò anche darsi lo facciano. C’è stata,poi, una grande negligenza da parte degliinquirenti, che spostarono più volte ilcadavere. Purtroppo non c’erano ancoragli strumenti investigativi che ci sono oggie il caso è rimasto praticamente irrisolto.Ricordo che, a causa della somiglianza trail mio cognome e quello di Tenco, telefo-narono a mia sorella dicendole che mi eroammazzato. Al che mia sorella, serafica,rispose che, cono-scendomi, non ciavrebbe credutoneanche se mi aves-se visto.Che cos’è cherimpiange di queimitici anni ’60?Rimpiango il sistematravolgente della miacarriera, il fatto cheio in realtà non vole-vo fare il cantante, cisono stato spinto acalci e mi è piaciuto!Poi, rimpiango il modo diverso in cui silavorava. Prima, infatti, si aveva comepunto di riferimento il direttore artisticodella propria casa discografia. Io avevoMicoccia, che lo era per la RCA. Mi appog-giavo a lui, essendo inesperto di questomondo, ed allora ascoltavamo i pezzi insie-me fino a portarli alla versione definitiva,da spingere sul mercato, precedentemen-te analizzato. La RCA faceva ascoltare ilbrano ai suoi giovani dipendenti, che com-pilavano delle schede con il proprio giudi-zio, fornendo indicazioni importanti chefacevano intuire il grado di successo cheavrebbe avuto il pezzo. Successivamentele case discografiche hanno iniziato a fon-dersi, è scomparsa la figura del direttoreartistico, e sono diventate delle semplicidistributrici. Non c’è più un rapporto dicollaborazione e, caduto questo punto diriferimento, mi sono sentito un po’ con lespalle scoperte. Sono entrati in funzione igruppi di produzione e siccome io sono un

Ci siamo sciolti peresigenze personali,però siamo rimastiin ottimi rapporti.Sarebbe pronto arifarlo?Io sì , sarei assolu-tamente pronto aricominciare, per-ché era uno spetta-colo che funziona eoltretutto si faticava

di meno, dividendo il tempo dello spetta-colo in quattro, che non è un dettaglio tra-scurabile, vista l’età che avanza (dice sor-ridendo). Poi il successo è quadruplicato.C’è qualcuno a cui sente di dover diregrazie per il suo successo?Sicuramente a Migliacci, che mi ha scoper-to ed ha creduto in quella mia “rusticità ”.Poi al mio amico Alberto Durante che miha molto aiutato con le colonne sonore deifilm ed al mio arrangiatore GiacomoDell’Orso, con il quale collaboro da qua-rantacinque anni.Oggi, invece, a cosa si sta dedicando?Ho appena finito di realizzare un cofanettointitolato “I miei primi cinquant’anni”. E’formato da ben sei cd, di cui due raccol-gono alcune mie musiche di film (ne hocomposte in tutto ottanta), uno contiene ibrani che io ho interpretato per il cinema,un altro canzoni dei cartoni animati sem-pre da me composte (Arnold,Fantasupermega, Don Chack Castoro…) gliultimi due, tutti brani scritti ed interpretatida me. Era un progetto a cui stavo lavo-rando da circa un anno ed ora lo sto pro-muovendo. Ho in mente anche di tirarefuori dal cassetto un inedito che tratta unargomento un po’ delicato: l’aborto. Mivenne l’ispirazione guardando un serviziodedicato a questa pratica che ritengo disu-mana ed ora vorrei proporlo alla Polverini,visto la campagna antiaborto che sta por-tando avanti. Tengo ancora concerti in giro per piazze eteatri, purché non siano troppo lontani dacasa mia!

L’intervista è “degenerata” in una chiac-chierata confidenziale in cui Nico si èanche divertito a darmi consigli sulla pre-parazione di marmellate, che spesso sidiletta a fare in casa, insieme ai sughi edalla pasta. Ma la cosa più bella è questosenso di serenità che è riuscito a trasmet-termi già dal primo incontro.

I Superquattro

Ermelinda Benedetti e Nico Fidenco

Campo de’ fiori6

Notti d’Oriente alla corte del Salento

Come avviene da diversi anni al

ritorno delle vacanze, il vostroreporter vi racconta questo

mese di una serata meravigliosa passata inun villaggio turistico della Puglia. “Nottid’Oriente” è un vero e proprio show pre-sentato da alcuni animatori dell’ agenzia“Star Animation” capeggiati da GiorgioMascullo. Già lo scorso anno vi avevo parlato dellaregione preferita dal sottoscritto per levacanze e quest’anno le varie indagininazionali hanno riportato, effettivamente,che la Puglia è stata la regione più visita-ta dagli italiani. Non a caso sono tornatosul luogo ma quest’anno sono stato ancorpiù incuriosito dall’animazione: questiragazzi, molti dei quali autodidatti, chelavorano soltanto nei mesi estivi ma chedanno tutto di loro. Incontro Giorgio Mascullo, 29 anni di Bari,sul bordo della piscina di oltre 1.000 mqdove la notte prima aveva magistralmenteinterpretato e diretto “Notti d’Oriente”,serata di giochi di fuoco e fachirismo cheaveva entusiasmato i piccoli e grandi ospi-ti del villaggio. Giorgio da tre anni, dopotanta gavetta, è capo animatore ed oltre

alla Puglia ha girato Calabria e Basilicata.La passione del fuoco gli è venuta quasidieci anni fa e un po’ da autodidatta e unpo’ studiando l’ha trasmessa ai suoi colla-boratori. Uno spettacolo straordinario e pericolosodove l’intera squadra si è cimentata inesercizi con fiaccole, spade e cerchi info-cati, per non parlare della coreografia a

bordo piscina e finire, poi, nella danza nel-l’acqua, il tutto accompagnato da unacolonna sonora dal tipico sapore orientale. Nessuno dei giovani interpreti si è rispar-miato, dai mangiatori di fuoco alle balleri-ne e ai tuffatori nel cerchio di fuocohanno dato il meglio di sè , dal rotearedelle lampade alle passeggiate sui vetri.Insieme al capo animazione si sono esibiti

Campo de’ fiori 7di grandi e piccini. Insomma, un plauso a tutti i ragazzi chel’estate svolgono un lavoro che potrebbeessere anche divertimento ma che, sefatto bene, è molto, molto faticoso. Ma,grazie a loro, tanta gente passa settimanedi riposo divertendosi.

Sandro Alessi

ripetono ogni 15 giorni.

A completare lo staff del villaggio i duebagnini Gianni e Daniele ormai da annicoppia indissolubile del posto e beniamini

Rosa, Mattia, Deborah (unica donna agettarsi nel cerchio infocato), Serena,Rebecca, Sara (ballerina ed insegnantedi danza del ventre e caraibici), Barbara,Roberto, Antonio, Jacopo, Federica,Licia e Paola tutti molto giovani e bravis-simi. Giorgio ci ha descritto come possa esserecomplicato cercare di gestire tutte questeteste pensanti e caratterialmente diverse euna volta coordinate, insieme gestire glioltre 400 ospiti. Va tenuto presente che laroutine delle serate e lo stesso menù si

Sandro Alessi e i giovani interpreti dello spettacolo Notti d’Oriente

Anche i bagnini Gianni eDaniele, tra un salvataggioe l’altro, si rilassano sotto ilsole estivo della Puglia

sfogliando Campo de’ fiori!

Campo de’ fiori8

CURRICULUM VITAESusy Abat i

Al rientro dalle vacanze, abbiamo sceltodi parlarvi di Susy Abati, attrice emodella romana di 25 anni, che con isuoi occhi azzurri ci ricorda il colore delmare che da poco abbiamo lasciato.Giovanissima, a 14 anni inizia a parte-cipare ai primi concorsi di bellezza vin-cendo numerosi premi ed a 18 anniarriva il primo lavoro importante comemodella per una cartellonistica di oro-logi famosi. Nel 2000 viene eletta MissGiubileo e le sue foto arrivano aCarlo Verdone che la chiama a reci-tare nel suo film “C’era un cinese in

coma” e nello stesso anno partecipa aSarabanda con Enrico Papi. Continuanole offerte di servizi fotografici in Italia edall’estero da parte di grandi fotograficome Oliviero, Rocchi, Marocco fin-chè viene scelta come modella per rea-lizzare due calendari nel 2004 e nel 2008e sempre nel 2004 arriva seconda nelconcorso Miss Intimo di RiccardoModesti. Dopo aver frequentato le scuo-le di portamento di Mary Models eTalents a Roma, si avvicina alla recita-zione seguendo gli insegnamenti diBeatrice Bracco e Michele Cavallo enel 2006 fa il suo esordio recitando nell’“Orlando Furioso” al Teatro Pariolidiretta dallo stesso Cavallo. Tra il 2006 edil 2009 la vediamo realizzare tante coper-tine per riviste fotografiche(Fotografare, Reflex, Fotografia), diautomobili (Elaborare, Special) e dispettacolo (Vip, Ostia Inn, Viviroma).Nel 2008 viene eletta Miss Top Model

Solidarietà dopo aver partecipato anumerose sfilate per beneficienza. Daricordare tra le molteplici attività un bel-lissimo video musicale da protagonistadel Festival Rai con la canzone intitolata

“Vanessa” di Gianluca Melchiorri.Apriamo il cassetto dei sogni di Susy ela stessa ci confida i suoi sogni piùgrandi : lavorare nel mondo dell’altamoda di Milano ed interpretare un filmad Hollywood. Te lo auguriamo contutto il cuore dolcissima Susy e tiaspettiamo per una copertina suCampo de’ Fiori al ritorno dall’America…

Dall’album delle vacanze 2010 dei nostri lettoriDall’album delle vacanze 2010 dei nostri lettori

Katia Ricci, cogliendo il nostro suggerimento lanciato tramite Facebook, ci ha inviato una foto

della vacanza a Paestum con il marito Vincenzo ei loro piccoli Davide e Greta!

Vi invitiamo ad inviarci le foto dei vostri momentipiù belli, per rendere partecipi tutti gli amici di

Campo de’ fiori della vostra gioia!Continuate ad inviarci anche le foto per i vostri

auguri speciali e per l’amatissima rubrica Album dei ricordi!!!!

Campo de’ fiori 9

Un “Fescennino d’oro” per Luca De Filippo ed un refettorio per i bambini congolesi

Nicola Piovani premia l’attore napoletano, figlio del grande Peppino.

Sul palco anche l’Ensamble di Mazzocchetti e la cantante romana Tosca

Fiore all’occhiello dell’estate corchianese siconferma per l’undicesimo anno consecu-tivo l’evento artistico, culturale e musicale“Fescennino d’oro”, come ben sappiamo,strettamente legato alla solidarietà . Laserata si è aperta subito con una buonanotizia: è stato raggiunto il budget neces-sario all’acquisto dell’autoambulanza a dis-posizione deglia abitanti del paese, comeha annunciato l’avv. Renato Fratini, presi-dente dell’Associazione “Gli Angeli diLorenzo”, che, fondata poco più di unanno fa, in seguito alla tragica scomparsadel piccolo Lorenzo Barzellotti, si è fattapromotrice di questa importante iniziati-va. Il ricavato delle offerte raccolto duran-te la serata, invece, è destinato, quest’an-no, alla realizzazione di un refettorio per ibambini di strada della Repubblica delCongo, che si andrà ad aggiungere alleopere già costruite negli anni precedentigrazie alla collaborazione dell’AssociazioneArnies no profit con l’Associazione Kakasu.In questa splendida serata d’Agosto nonpoteva mancare, seppur in modo moltodiscreto, un ricordo alla giovane MariaChiara Segato, presidente dell’associazio-ne Arnies, scomparsa prematuramente lo

scorso Dicembre.Non voglio sem-brare presuntuo-sa, ma propriomentre lamamma, sulpalco, leggevadelle splendideparole di solida-rietà e umanità ,guardando versoil cielo, ho vistouna stella caden-te attraversare ilmanto blu.Davvero unastrana coinciden-za che mi ha col-pito molto; sperodi non esserestata l’unica adavvistarla!Sul palco si sono susseguiti ospiti d’ecce-zione che hanno dato il meglio di sé .Vincenzo Mazzocchetti e la sua Ensemblemusicale si sono scatenati nel loro repor-torio ed hanno tenuto viva l’attenzione ditutto il pubblico. Un plauso all’intero grup-

po, ma in parti-colare al mae-stro che ha tra-smesso tutta lasua passionalitàanche attraver-so le espressionidel volto ed imovimenti delcorpo, oltre alsuono della suaf i s a r m o n i c a ,magistralmentesuonata. Si èaggiunta, poi,una vecchia, maassai gradita,conoscenza del

Fescennino, Tosca, premiata nel 2006, matornata ad ammaliare tutti con la suastraordinaria voce. Incantevole il trio Maz-zochetti, Tosca, Piovani, quest’ultimo alsuo inseparabile pianoforte. Tutto questoè stato preludio al tanto atteso momentod’’ingresso del premiato: Luca De Filippo,che in omaggio al padre, ha recitatonumerose poesie scritte da Edoardo in dia-letto napoletano. La carta vincente di questo premio-spetta-colo, credo sia proprio il fatto di mescola-re insieme tanta ottima musica e spettaco-lo, come non si è abituati a vedere moltofacilmente dalle nostre parti, e la consape-volezza di poter aiutare chi non ha vera-mente nulla in confronto a noi. Anche sesiamo lontani ed impegnati nei tanti pro-blemi della nostra vita quotidiana, possia-mo sostenere chi in prima persona, ancheper conto nostro, si reca lì , ad aiutare!

Ermelinda Benedetti

Ve li ricordate? Quandole vacanze duravano tremesi, il primo ottobre sitornava tutti a scuola. E dato che il primo otto-bre è S. Remigio, i bam-bini che iniziavano adandare a scuola li chia-mavano “remigini”. Tutti uguali, orgogliosidel grembiulino blu (mabianco per le bambine) edel grosso fiocco biancoche li faceva sentire“grandi”, si stringevanoattorno alle maestre,

pronti ad iniziare un viaggio scolastico chesarebbe durato molti anni.Ed i genitori, mentre cercavano di madareindietro le lacrimone di commozione,ripassavano mentalmente il contenutodella sobria cartella di similpelle marrone:sussidiario, libro di lettura, quaderni arighe ed a quadretti, gomme, matite,pastelli e panino con la marmellata per laricreazione.Cosa è cambia-to? Tutto e nulla:la scuola oggiricomincia a set-tembre (ciaociao, SanRemigio!), ilgrembiulino cherendeva tuttiuguali è statosostituito dalcompletino firma-to, la cartella èdiventata unozainetto trollercoloratissimo e

Campo de’ fiori 11

Paolo BalzamoResponsabileFormazioneed InformazioneCentri Ottici Lisi & Bartolomeiwww.lisi- barto-lomei.com

griffatissimo, al posto dipane e marmellata c’è lamerendina confezionatavista inTV, ed al posto delgiornaletto c’è il fedelissi-mo videogioco.Ma anche la massima curanel preparare lo zainettonon basta. Dobbiamo assicurarci cheanche il fisico sia adeguatoe funzionale agli sforzi dellascuola, e così come faccia-mo fare una visita pediatri-ca propedeutica, è altret-tanto importante far fareun controllo delle capacità visive, proprioin vista di un periodo di sempre maggiorimpegno visivo. Nella mia, ahimé , sintroppo lunga esperienza, posso serena-mente affermare di non aver mai visto unbambino con problemi di resa scolasticache non avessse anche problemi visivi,anche se a volte (raramente) ho riscontra-to il contrario. In questi lunghi anni hoanche visto tanti bambini ed adoloscenti

con scarsi risul-tati scolasticiche grazie adun sempliceocchialino “dariposo” hannonotevolmentee prontamentemigliorato ilrendimentoUn bambinocon problemi divista che stu-dia,che fa unosforzo visivoanche solo a

leggere, è come un corridore con unozaino pesante sulle spalle: se vogliamoche i nostri figli non siano svantaggiatinella corsa scolastica, assicuriamoci chenon abbiano problemi visivi. Per la nostra sicurezza, e per il bene deinostri figli, basta davvero poco: una tele-fonata ai nostri centri, una visita, gratuita,di pochi minuti, e magari avremo la soddi-sfazione di sentirci dire “Tutto a posto!”I nostri bambini stanno diventando grandie sono pronti ad imparare tante cose… Manon è che forse siamo noi a non esserepronti? Noi genitori non vediamo l´ ora divederli crescere ma in fondo non è cosìfacile come sembra.In bocca al lupo piccolini! Da parte nostrafaremo del nostro meglio per spianarvi lastrada. Nel vostro zainetto, oltre alla cola-zione ed ai quaderni, non mancheranno gliocchiali per aiutarvi a studiare meglio!

Hasta la vista!

I Remigini

I “remigini” di Fabrica di Roma

Campo de’ fiori12

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi

Ricciarelli meglio conosciuto comeBeppino della Mammana, lo dice al cardi-nale Gama che ridendo chiarisce cheBeppino in realtà è un famoso castrato,dopodiché glielo presenta raccontando l’e-quivoco in cui Casanova è caduto.

Nel corso degli anni l’Antico Caffè Greco,è frequentato da importanti personalità e

uomini illustri come:Carlo Goldoni,Richard Wagner,Franz Listz, ArthurSchopenhauer, LordByron, GabrieleD’Annunzio, MassimoD’Azeglio, Luigi diBaviera, Buffalo Bill,e, in tempi piùrecenti, EnnioFlaiano, RenatoGuttuso, Giorgio DeChirico, AldoPalazzeschi, Cesare

Pascarella, Orson Welles, JohannWolfgang Goethe, Trilussa, i quali amava-no trascorrervi molte ore impegnati indotte conversazioni.

Si racconta un aneddoto riguardante unfamoso cliente occasionale, tale HenryBeyle, più noto con lo pseudonimo diStendhal, il quale varcò la sogliadell’Antico Caffè Greco alla ricerca di unsuo sosia. Qualche giorno prima, infatti, inquel di Terni, era stato scambiato per il pit-tore francese Stefano Forby che per alcu-ni mesi aveva dimorato in quella città perdipingere, da diversi punti di vista, lafamosa cascata e, quindi, trattato congrandissima cortesia; Stendhal aveva cer-cato di chiarire l’equivoco, ma non vi erariuscito tanto era la somiglianza. Giunto aRoma lo scrittore aveva saputo che il suososia era un frequentatore dell’AnticoCaffè Greco e vi si era recato, curioso di

alla quale fu dato appunto il nome diAcqua Vergine.

I primi anni di vita del Caffè del Greco nonpossono definirsi propriamente felici, il suofondatore, dopo averlo tenuto parecchianni, ricavandone modesti utili, decide dicederlo a tale Carnesecchi, il quale, dopoavere speso molto e guadagnato poco, locede ad un certo Salvioni che conferisce allocale un nuovo aspetto ricoprendolo dipitture e arredandolo con nuovi mobili.Tuttavia, pur così rinnovato e abbellito,nei primi anni della nuova gestione, ilCaffè tira avanti stentatamente, ma ilSalvioni, non solo non pensa di cederlo,ma lo arricchisce di nuove stanze e altrepitture; va ricordato come durante il bloc-co continentale imposto da Napoleone,mentre gli altri locali servivano ai clientisurrogati del caffè , tenuto conto dellapenuria di quello vero, Salvioni riuscìegualmente a vendere ai suoi avventoricaffé genuino, sia pur riducendo lacapienza dellatazza.

Il vento cam-bia e il locale,confortato daun semprec r e s c e n t enumero di fre-quentazioni,cresce moltobene. Sultrono di Pietrosi succedonomolti pontefi-ci, spariscono dalla scena numerosi re eimperatori, a Roma chiudono altri storicicaffè , ma il Caffè Greco procede sicurosenza mai più incontrare ostacoli sul suoglorioso cammino. Con ogni probabilità , laprima descrizione del Caffè Greco è quel-la fatta da Giacomo Casanova, giovaneabate al servizio del cardinale Acquavivache, trovandosi a passeggiare per laStrada Condotta, come si chiamava all’e-poca la via, fu chiamato dal cardinaleGama che, seduto ad un tavolo del Caffècon altri abati, lo invitò a fare loro com-pagnia.Egli descrive il Caffè di Strada Condottacome un luogo frequentato da una “elettaradunanza” di: maldicenti, ruffiani, castra-ti e abati che qui si intrattengono perscambiarsi storie e racconti ben lontanidall’austerità consona al loro abito; inquella occasione Casanova scambia peruna donna vestita da uomo Giuseppe

Siamo nel 1760, aRoma regna il vene-ziano Clemente XIII,Carlo Rezzonico,1758 - 1769 e, pro-prio nel corso di quel-l’anno, un greco resi-dente in Via deiCondotti, come atte-stano le pagine di unvecchio registro dellaParrocchia di San

Lorenzo in Lucina, che risponde al nome diNicola della Maddalena e che esercita ilmestiere di caffettiere, fonda il CaffèGreco; un documento dell’epoca riporta ilprimo nome di questo locale, ossia: Caffèdel Greco, con insegna riproducente lafigura di un greco.Prima ancora di soffermarci su questo sto-rico locale, è opportuno qualche brevecenno sull’altrettanto storica strada che loospita; l’odierna Via dei Condotti corri-sponde ad un tratto dell’antica ViaTrinitatis, aperta nella prima metà del cin-quecento durante il pontificato di PaoloIII, Alessandro Farnese, 1534 - 1549 eproseguita durante il pontificato di GiulioIII, Giovanni Maria Ciocchi del Monte,1550 - 1555, la via, così denominata conriferimento alla Trinità dei Monti alla qualeconduceva, comprendeva Via dellaFontanella Borghese e Via del Clementino,ma ancora prima di assumere tale nome lastrada doveva certamente far parte di quelcomplesso viario che dalla villa di Luculloscendeva verso la zona più bassa diCampo Marzio, ossia verso i famosi HortiLuculliani. Via Trinitatis assunse l’attuale nome quan-do Gregorio XIII, Ugo Boncompagni, 1572- 1585, fece passare nel suo sottosuolo lecondutture dell’acquedotto dell’AcquaVergine; secondo un’antica leggenda,invece, il termine deriverebbe dal latinoDucti, ossia Guidati, Condotti, con chiaroriferimento ai soldati di Agrippa che nel 19a.C., essendo assetati, furono Condotti dauna fanciulla fino alla sorgente dell’acqua,

di Riccardo Consoli

Antico Caffè Greco Storico locale in Via dei Condotti

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cuno chiedeva qual cosa facesse egli maiper rovinarsi cosi, gli rispondevano convoce accorata: S’è dato ai liquori. E sog-giungevano: li beve come noi beviamol’acqua. Proprio vero! Poiché la bottigliadel famoso liquore bianco fabbricato coinò ccioli delle ciliegie, conteneva soltantoacqua pura.In conclusione egli beveva bicchierini diacqua, gli altri li pagavano come se fosse-ro pieni di liquore e il cameriere, che sape-va tutto, portava il danaro al suo padrone;fu così che il bravo giovanotto si fece, èvero, la fama di un indurito ubriacone, mapagò il suo debito fino all’ultimo centesi-mo … “Osserva sempre Pascarella: “ … l’avvento-re del Caffè Greco si differenzia dai fre-quentatori degli altri caffè per il conto incui tiene la negra infusione arabica, poi-ché , mentre generalmente codesta infu-sione si suol berla per digerire il desinareche s’è mangiato, nella Bottega di ViaCondotti invece la si beve sovente perdigerire il pranzo che non si mangerà … “.

In fondo al locale una del tutto inaspetta-ta sala rossa con pareti damascate a cui,da anni, fa da guardia la statua di unfauno, è in questa sala che si riunisconoAssociazioni Culturali o si ricevono ospiti diriguardo, quì una biblioteca dove si pos-sono consultare documenti e libri riguar-danti la storia dell’Antico Caffè Greco cheè , da molto tempo, ritrovo di intellettuali,ogni primo mercoledì del mese, infatti, visi riunisce il Gruppo dei Romanisti, anticocenacolo di studiosi e accademici cultoridella città di Roma; dall’ormai lontano1940 ogni anno, in occasione del Nataledell’Urbe, i loro lavori sono raccolti in unvolume dal titolo: Strenna dei Romanisti.

Greco sarebbe divenuto papa.Il già ricordato Cesare Pascarella, chedefiniva l’Antico Caffè Greco: la Bottega diVia Condotti, era un assiduo frequentatoree a questo Caffè egli ha dedicato moltepagine; il poeta ci ricorda, per esempio,Nunzio e Salvatore, due camerieri abba-stanza vecchi, ma che venivano chiamati “idue giovani”; questi, in forza della lorolunga militanza, avevano acquisito unacerta tal quale filosofia non priva di unacerta dose di pessimismo bonario che liportava a prendere il mondo come viene el’avventore come Dio lo manda.

Scrive Pascarella: “ … mi torna a menteuna graziosa storiella, un giovanotto, assi-duo frequentatore del Caffè , oltre all’avermolto ingegno, aveva, cosa del tutto natu-rale, un picciol debito col padrone delnegozio e, cosa ancora più naturale, code-sto debito non lo pagava mai; rebus sicstantibus il suo nome rimaneva, purtrop-po, vergato col nero inchiostro in un vilescartafaccio ove erano annotati i nomi dicoloro che dovevano denaro alla Bottega.Il giovanotto ogni giorno giuocava or conquesto or con quello qualche partita ascacchi e, abilissimo com’era, vincevaquasi sempre la posta, ossia il prezzo diuna tazza di caffè ; una volta i suoi amici

furono sorpresidi sentirglichiedere alc a m e r i e r e ,invece dell’abi-tuale tazzanera, un bic-chierino di unliquore biancofabbricato coinò ccioli delleciliege. Nonpigli il caffè ?Gli chiesero.

No, rispose il giovanotto, vuotando in fret-ta il bicchierino. No, il caffè m’urta troppoi nervi; la risposta era persuasiva, gli amicinon gli domandarono più nulla e lui segui-tò ad annaffiare le sue vittorie con l’infer-nale mistura. Non gli domandarono piùnulla, ma ogni volta che veniva pronuncia-to il suo nome, non sapevano trattenersidall’esclamare: Che peccato! Buono,bravo, giovane. Rovinarsi cosi! E se qual-

incontrarlo, il vederlo però gli aveva pro-vocato una grande delusione poiché , sem-bra, che il pittore fosse molto brutto. Anche coloro che si trovano di passaggio ovivono a Roma per un periodo più o menolungo, non possono non visitare questostorico locale, da quì sono passati: re,regine, maraja, scrittori, poeti, composito-ri, attori, cantanti, persino indiani o cow-boy, provenienti da tutto il mondo, visita-tori più o meno assidui di questo Caffè edelle sue piccole ma uniche stanze, ricchedi opere d’arte, foto e oggetti che testimo-niano il loro passaggio. In buona sostanza entrare nell’AnticoCaffè Greco equivale a fare un viaggio neltempo, i piccoli tavolini ricoperti di marmo,uno diverso dall’altro, appaiono come fos-sero occupati da personaggi di altri tempi,magari intenti a scrivere un racconto o unapoesia o a leggere un libro in attesa che glivenga servito il caffè , sempre uguale eservito nelle medesime tazzine da came-rieri rigorosamente in frac, la sensazione èquella che ci potremmo trovare in unaqualsiasi epoca da quell’ormai lontanissi-mo anno 1760.Sembrerebbe che su uno di questi tavoliniNikolaj Vasil’evic’ Gogol’ abbia scritto granparte della sua opera: Anime Morte e aglistessi tavolini sedeva spesso ArthurSchopenhauer che portava sempre con séun barboncino bian-co di nome Atma -Anima del mondoche, un giornorischiò di essereaggredito da ungruppo di pittoritedeschi per avereinsultato laGermania che perlui era la nazionepiù stupida dellaterra alla qualericonosceva, comeunica superiorità ,quella di poter farea meno della religione. Tra gli autografi,disegni, le fotografie e le lettere conserva-ti nel Caffè Greco esiste una lettera anoni-ma datata 1910 scritta dal Conte LudovicoPecci, nipote di Leone XIII, VincenzoGioacchino Pecci, 1878 - 1903, nella qualesi fa riferimento al fatto che, da giovane, ilfuturo pontefice era stato un assiduo fre-quentatore del locale dove aveva cono-sciuto Franz Listz, è per tale motivo che,secondo una leggenda, se un cardinale sifosse seduto ad un tavolino del Caffè

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NUOVO CODICE DELLA STRADA: STRETTA DI VITE SU ALCOL E DROGA

NORME STRINGENTI ANCHE PER NEOPATENTATI E MICROCARNel pieno della cani-cola agostana èentrato in vigore ilnuovo Codice dellaStrada.Periodo decisamenteinfelice per far sì chevi fosse la dovutaattenzione da partedei cittadini, che, si

sa, durante il periodo estivo sono piùavvezzi a leggere giornali di gossip che avedere un telegiornale.Eppure le modifiche al Codice sono diver-se (circa un 1/3 degli articoli hanno subitomutamenti) e di non poco conto.Il nuovo Codice è particolarmente severonei confronti di chi fa uso di droghe ealcol; i neopatentati dovranno sostenereobbligatoriamente un test antidroga ed èstato portato a zero il tasso alcolemico peri conducenti al di sotto dei 21 anni, per i

patentati da meno di tre e per iconducenti con patente C, D, E.Come dire: nemmeno un gocciodi alcol nel sangue.Tutti gli esercizi pubblici dovran-no dotarsi di etilometri ed appo-siti locali di sosta per consentireai clienti che si mettono allaguida di verificare il proprio tasso alcole-mico, mentre potrà essere licenziato pergiusta causa dall’azienda il dipendente chesubisce la sospensione della patente pro-fessionale perchè sorpreso a guidare instato di ebbrezza o sotto l’effetto disostanze stupefacenti.Altre norme strin-genti sono quelleche riguardano lemicrocar. Al riguar-do, è stata intro-dotta l’obbligato-rietà delle cinturedi sicurezza perguidatore e pas-seggero e previste multe salate per chitrucca i motori e per il meccanico cheeffettua tali modifiche.Un’altra novità riguarda le notifiche dellemulte non immediatamente contestate alcontravventore; se prima il termine era di150 giorni, con la nuova legge questedovranno essere notificate entro 90 giorni,termine elevato a 100 nel caso in cui lamulta debba essere notificata anche

all’obbligato in solido.Il guidatore ai tempi del nuovo Codicedella Strada dovrà porre maggiore atten-zione ai pedoni: si passa, infatti, dai 5 agli8 punti di decurtazione per chi non rispet-ta gli attraversamenti sulle strisce senzadimenticare i 5 punti in meno per chi non

agevola il passaggio di ambu-lanze e polizia.Vi sono poi i divieti di sommini-strazione di bevande alcolicheper locali ed autogrill in deter-minate fasce orarie, i controllibiennali per il rinnovo dellapatente agli ultraottantenni, lapossibilità di rateazione delle

multe superiori ai 200 euro e molto altro. Vi invito pertanto a prendere visione ditutte le novità del Codice della Strada, chequi - per ragionidi spazio - nonsono state ripor-tate: il riferimen-to normativo è lalegge 120/2010.

dell’Avv. IlariaBecchetti

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di Carlo Cattani

L’estate è trascorsa ma il mio umore“serfeggia” ancora sulle onde dei ricordi dimomenti di vero relax appena trascorsi :incontri , letture ,conoscenza di posti nuovi, famiglia “ben stretta”, hanno tutti contri-buito alla ricarica delle mie pile e sonopronto per rientrare nell’arena della quo-tidianità ……AAARRGH ! Salgo in soffit-ta e accendo il lume : lo scrittoio di tek“svedish style” anni ’60 è rimasto apertodall’ultima volta e un dito di polvere lo ha“truccato” per il tempo della mia assenza; stesa sulla ribaltina una cartellina folta diappunti e fotografie è già pronta per farmisalpare verso una nuova rotta : SantaCruz ,poco a sud di SanFrancisco……California , ovviamente !Tuttavia , avverto che manca qualcosa abordo ……ma si , un filo di musica e l’or-meggio potrà essere mollato : le atmo-sfere decisamente jazz di Joni Mitchell conl’album “Mingus” del ’79, possono anda-re ! Dunque, dal carteggio estraggo un’in-tervista , non proprio recente , realizzataintrattenendo Mr. Jule Potter , “mago”Statunitense nella costruzione di sistemidi amplificazione ed effetti, al servizio delleesigenze sonore di chitarristi e bassistidiversamente sparsi nel mondo . B I D I B I B O D I B I B U …..ugh ugharff stronk sdeng ….Jule è tra noi !Carlo: ciao Jule come stai ?Jule: bene ,è una bella serata dalle mieparti : ti rispondo dalla cima di una mon-t a g n a !Carlo:bene , allora godremo di un belpanorama sulla tua attività !…senti Jule,cosa ti ha spinto ad intraprendere l’attivi-tà di costruttore di apparati e sistemi diamplificazione musicali ? Jule: a casa mia ,ti parlo di quando ero unragazzo,c’era sempre poggiato sul tavolodella cucina o nel soggiorno ,un progettodi un qualche apparato elettronico e tutto

era riconducibile a mio padre che lavora-va per una compagnia internazionale nelsettore delle comunicazioni militari.Ricordo come papà riuscì a costruire untrasmettitore della potenza di 50 watt chegli permise di raggiungere posti lontanis-simi intorno al mondo …..questa era la miacasa e con quell’ambientino,butta unocchio oggi e buttalo domani …tutta quel-la “circuitazione” è diventata pane quoti-diano ! Quando giunse l’ora di prestare ilservizio militare, dopo averle,inutilmente,tentate tutte per evitarlo , sono statoarruolato nella U.S.Navy e avviato ad uncorso di addestramento avanzato di elet-tronica dedicata agli aerei ;dopo un peri-odo di formazione ……ancora studio edaddestramento pratico per apprendere ilfunzionamento di nuovi sistemi di comu-nicazione che sarebbero stati impiegatinella guerra del Vietnam…..alla fine diquesto ciclo di esperienze mi sono ritrova-to ad essere responsabile tecnico nelprimo dispiegamento di un sistema televi-sivo a raggi infrarossi installato sul bom-bardiere del tipo A6C anche detto“Intruder” . Svolsi tutte le mie attività tec-niche per la Marina a bordo di portaerei .E ‘ stata un’esperienza pazzesca e rumor-osa ma anche di grande valore sotto ilprofilo dell’apprendimento tecnico e nonsolo ! Addirittura ,per un certo periodosono stato responsabile del controllo finalesui sistemi elettronici degli aerei in decollo(nda:”final avionics check”) per l’effet-tuazione di missioni di guerra in Vietnam…..immaginate un’aereo ancora con lacabina aperta ,già pronto sulla catapultadi lancio della portaerei , i motori a manet-ta ed io ,su di un’ala, ad urlare verso ilpilota e il navigatore ,dovendo decidere inpochi istanti se quell’aereo sarebbe statoin grado di compiere in modo sicuro la suamissione e rientrare ......pollice su per “okal decollo” …pollice verso “arresto aldecollo” ….le decisioni ancora oggi miperseguitano! Era,comunque,una situ-azione dove ognuno si fidava delle compe-tenze dell’altro! Dopo il servizio in Marinasono stato per diversi anni nel settoreinformatico ma mi chiedevo insistente-mente se ci fosse stato qualcosa di piùgratificante da poter fare nella vita ….inquel periodo mia figlia cantava in unaapprezzata Punk band tutta al femminile,

le “Peach Envy”,una denominazionederivata dalla stor-piatura del concettodi “Penis Envy” diFreudiana memoria…..la loro amplifi-cazione suonava inmodo orribile e fulì che iniziai a prog-ettare e costruireamplificatori …..perdivertimento ! Holasciato il mio lavoronel settore dell’in-formatica senzagaranzie sul futuroe ho iniziato acostruire artigianal-mente amplificatoriper chitarra . Carlo: come vengono realizzate le appa-recchiature di amplificazione ?Jule: i miei apparati li costruisco tutti amano… col vecchio sistema “point-to-point”. Tempo fa mi è capitato di aiutareun amico alle prese con un amplificatoreper chitarra italiano, un Davoli : bello ilmobile e bella la costruzione interna ….èstato un piacere sbirciare tra i circuiti everificare le soluzioni adottate da tecnici digran talento nella realizzazione di quella“macchina per fare musica” . Costruisco amano anche la parte esterna dei mieiamplificatori che portano il marchio“JuleAmps” . Lavorare il legno è parago-nabile a una relazione : se c’è dedizione epazienza realizzi un’opera ben fatta ,diver-samente ,la fretta porta a pessimi risultati. Sono abile nel lavorare il legno mainizialmente mi sono servito dell’aiuto dibravi falegnami;da tempo ,tuttavia,costruisco tutto da me. Mio nonno era unfalegname e mi piace pensare che sarebbestato orgoglioso del mio lavoro .Moltotempo dopo la scomparsa di mio nonno ,mi è stato detto che era molto bravo asuonare la chitarra con la tecnica del fin-ger picking . Non ho mai avuto modo disentirlo suonare . Forse sto seguendo lesue orme in quanto ad abilità artigiana euso della chitarra . Per me, il piacere delmio lavoro deriva dal sapere che personecreative, persone entusiaste del lorolavoro nella musica , applichino le miesoluzioni tecniche per espandere la loroarte : si, questo significa molto per me!

Carlo:deduco ,quindi, che non hai unafabbrica dedicata alla produzione in seriedei tuoi impianti

Jule a bordo della portaereiEnterprise durante la guerra

del Vietnam

Alcune delle 'creazioni' di Jule "

Jule Potter Il fabricante di suoni

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Carlo:come testi i tuoi amplificatori :utiliz-zi musicisti dai quali ottieni sensazioni esuggerimenti ?Jule: I saggi preliminari li effettuo per-sonalmente nel mio laboratorio . Poi hodegli amici musicisti nella zona che invitoin laboratorio per ulteriori tests. Ad alcunimusicisti che ritengo di gran di talentoaffido degli ampli per il loro uso profes-sionale dal vivo e in studio …alcuni testsrichiedono molto tempo per essere com-pletati e le modifiche , i miglioramentisono basati fondamentalmente sui lorofeedback . Carlo:I tuoi ampli sono rivolti ad un parti-colare genere musicale ? Jule: No , non definisco le caratteristichetecniche per il loro impiego in un genere.Sono le decisioni dei miei clienti , di comevogliono utilizzare il mio impianto , cheorientano gli interventi tecnici utili adottenere il suono ideale per loro ….quando non riesco ad incontrare diretta-mente un mio cliente, gli richiedo materi-ale sonoro per capire cosa vuole ottenere……la mia missione è quella di costruiregli apparati con tecnologia “vintage”,come ho già detto prima riferendomifortemente a quanto mirabilmente espres-so dalla tecnologia elettronica nel peri-odo d’oro 1930-1940 .Carlo:quanti amplificatori realizzi in unanno ?Jule: ma, guarda …ne ho realizzatidiverse centinaia negli ultimi 5 anni manon solo come “JULIEAMPS” Carlo: ti rechi ai concerti ? Jule:spesso ma per lavoro …seguo da die-tro il palco,con fili e cacciaviti in mano leperformance di alcuni clienti e risolvo iproblemi che sopravvengono al loroimpianto ….. sono nervoso e critico ….. Ilmio orecchio è teso . Sono in grado dicapire se c’è un cavo difettoso, unospeaker consumato ….i miei ampli non mihanno mai tradito sul palco… ma è unmio incubo ….mi rilasso solo durante leprove in studio ma mai durante esibizionilive.Carlo:per chiudere, un concerto memora-

bile vissuto da spettatore ?Jule:un concerto dei Pink Floyd nellaCalifornia del Sud durante il tour di“Animals” …. ero seduto davanti aglispeakers che erano alti come palazzi.Durante la performance è esploso undirigibile fatto a forma di maiale rosa.Come poteva non divertirti ? Official site :www.juleamps.com

Jule: “Praxis” è un termine derivato dalGreco antico : l’ho utilizzato nel significatodi “attuazione, attraverso lo strumento ,dell’intuizione musicale ” ….. “Sweet Sue”era il nome di una carissima amica difamiglia di origine sudafricana ,un’animameravigliosa !L’ampli “Brenda K. “ prendeil nome da una professoressa delle “supe-riori” che avevo in una scuola Americanadi Asmara in Eritrea. ;a quel tempo ero unpo’ indisciplinato ma Miss Brenda ebbegran pazienza e gentilezza attirando lamia attenzione :resta un gran bel ricordoper me ! Carlo:dalle tue parole mi sembra di capi-re che hai girato non poco ……Jule: Sono nato negli USA ma ho vissutoa Panama ,ad Atene e ho trascorso unlungo periodo dell’ adolescenza ad Asmarain Etiopia . Ad Asmara ero abbastanzabravo a parlare in Italiano. Mi ricordo l’as-colto di Radio Cairo e la prima auto che hoguidato era una vecchia Balilla ! Hotrascorso i miei primi 18 anni fuori degliStati Uniti e questa “esposizione inter-nazionale” ha formato i miei interessimusicali.;mi piace ampiamente la musica esono particolarmente affezionato ai ritmidel Nord Africa e al Fado Portoghese ,ilmio genere preferito….per me AmaliaRodrigues vive ancora…apprezzo CristinaBranco ….e che dire dell’heavy metal cheè sempre nelle mie orecchie ? Ascolto iKraftwerk e sono tornato al funk , GeorgeClinton in testa …adoravo Patsy Cline,avrei fatto pazzie per lei ! Mi piacciono i tedeschi Ramstein ! Carlo:sai suonare la chitarra ? Jule: non sono un buon suonatore dichitarra elettrica ….mi piace e riescomeglio con l’acustica, in particolare con la“Delta Blues Acoustic Resonator” ….me lacavo anche con la “12 corde” . Ma quelloche ho di spiccato è la capacità di “sen-tire bene” … La mia prima chitarra l’hoacquistata nel ’69 per 10 dollari pressoSears :era una ”large body acousticwestern” e la portai in Viet Nam e inaltri luoghi dove andai con la Marina :quella chitarra ha girato il mondo.Quando son tornato a casa , l’ho vendu-ta per 25 dollari …vorrei non averlo maifatto ! Carlo:tornando al Vietnam , per quantotempo sei stato in combattimento nelVietnam e cosa ascoltavi sulla portaerei,la famosa “Enterprise” ? Jule: ho trascorso due “turni di combatti-mento” , per un totale di un anno emezzo….. si ascoltavano i CredenceClearwater, The Doors, Blood Sweat &Tears, Steppenwolf, i Beatles naturalmen-te , Rolling Stones, War, Temptations.….avevamo a disposizione dei dischi nellearee dedicate al tempo libero ……...ma lamusica la sentivamo anche nei bar delleFilippine ,di Singapore,Giappone,HongKong,Australia dove scendevamo perchèalla “fonda” nelle acque antistanti ed eraspesso suonata da bands locali che sidimostravano molto abili tecnicamente erapide nel “coverizzare” i brani famosi odel momento dei grandi gruppi !

Jule: già ,non ho alcun interesse ad unaproduzione di serie delle apparecchiature“JULEAMPS” . In molti mi hanno propos-to,nel tempo, idee e denaro peraumentare la produzione dei miei amplifi-catori e ridurne i tempi di fabbricazionema ,per me,è più importante il rapportoche si stabilisce con i miei clienti ;ne honegli Stati Uniti,in Europa….naturalmentein Italia : gran parte di questa clientela laconosco bene ! Quanta più fiducia ripon-gono in me,nelle mie soluzioni, più sonostimolato ad offrire e sviluppare per loro,perché mi sento parte di ciò che fanno….e’ una sensazione fantastica lavorareper questi clienti sparsi in tutto il mondo ,con i quali ,poi, si diventa amici : è cometornare il bambino che sono stato ,cresci-uto in posti diversi e dal diverso fascino.Costruisco solo amplificatori a valvole econ il mio marchio svilupperò sempreapparecchiature valvolari : sono semprealla ricerca di libri di elettronica pubblicatinel periodo 1930-1940, una decade cherappresenta il momento più alto dellaricerca nel settore delle valvole …lavorifantastici … il mio libro più usato è unacopia del 1939 di “Advanced Electronics”del MIT University” . Oltre all’attività dicostruttore con il mio marchio“JULIEAMPS” , mi dedico alle modifiche diimpianti costruiti da altri come è stato ,adesempio, il “Crate Amp” ,che già apprez-zavo come strumento, di Joe Satriani . Nelpassato ho affiancato la produzione con ilmio marchio a quella per altre società piùnote (Star Amps-Demeter Amps per esem-pio) ,un lavoro ,quest’ultimo ,che mi haconsentito di ottenere una maggioredisponibilità economica per lo sviluppo delmio marchio .Carlo:per chi hai realizzato il tuo primoamplificatore ?Jule:Il primo amplificatore fu un “PRAXIS“ (nda: uno dei modelli della JuleAmps)da 100 watt costruito per il noto blue-sman Lucky Peterson che lo utilizzò ,perla prima volta dal vivo, in occasione di unasua partecipazione ad un’edizione del“Telluride Blues Festival” in Colorado, davanti ad una platea di 7.000 persone. Ero presente quel giorno con lui sul palco, in un cantuccio ,in piedi durante tutta lasua esibizione e restai teso per tutto iltempo . Durante l’esibizione Lucky giròfrequentemente lo sguardo verso di mesorridendo soddisfatto per la resa del suoampli …e questo per me fu una grandesoddisfazione ed emozione !Carlo: C’è un’artista particolarmente“famoso” che usa uno dei tuoi sistemi diamplificazione ?Jule: c’è un chitarrista molto conosciutodi cui non faccio il nome che è sponsoriz-zato da un’altra azienda costruttrice disistemi di amplificazione: i marchi sonoapposti da questa azienda ma l’inter-no…….”quello che suona” ……….è di miaconcezione e ciò mi gratifica ! Carlo: Da cosa hai derivato le denomina-zioni dei modelli di amplificatori che com-mercializzi come ad esempio “Praxis”,”Sweet Sue” etc ?

Jule 'in action" nel suo laboratorio

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Ecologia e Ambiente

A questa domandacredo che nessunoè in grado di dareuna risposta, il pia-neta Terra è sicura-mente condiviso datante forme di vita,non certo solo dal-l’uomo che ha fattoin questi ultimidecenni danni irre-parabili, come se

avesse il diritto di farne ciò che vuole.Non è così , la voglia irrefrenabile di tra-sformare l’economia come unica disciplinadi vita, ha scardinato per sempre quei pila-stri sostegno di un equilibrio naturale edurevole. Non è un caso se la crisi econo-mica mondiale sta creando anche specula-zioni finanziare su derrate alimentari,creando cosi un altro “derivato”, parolaquesta beffarda e che a volte crea soltan-to morte e sofferenza di intere popolazio-ni. Alla fine del 2006 il prezzo delle derra-te alimentari iniziò a salire vertiginosa-mente; nell’arco di un anno il prezzo delriso schizzò verso l’alto del 320%, quellodel mais del 90%, infine quello del fru-mento dell’80%, in questa esplosione glo-bale ben 200 milapersone soprattuttobambini non ce l’han-no più fatta a procu-rarsi il cibo. Poiall’improvviso nellaprimavera del 2008 iprezzi regredirono

tornando al loro livello precedente, orami chiedo: chi c’era dietro a questeforme speculative? Questa è la finanzabuona che insegue il bene comune?Ripeto la domanda: di chi è questoPianeta? A questo tipo di domande furonodate risposte più assurde, è vero cheeffettivamente la produzione mondiale delfrumento per esempio in quel momentoera cresciuta, ma certamente non a causadi una cresciuta domanda. Fu anche ipo-tizzato che le crescenti classi borghesi diCina e India, stavano facendo salire ladomanda, poi in seguito fu dimostrato chein quel periodo la domanda in quei Paesiera addirittura scesa dl 3%. Dando cosìprova che dietro a queste strategie sinascondeva ben altro. Negli anni ‘90 furo-no esercitate forti pressioni, di colpo alcu-ni contratti furono trasformati in “derivati”che potevano essere comperati e vendutifra “commercianti” che non avevano nullaa che vedere con l’agricoltura, e nascevacosì un mercato di speculazioni sul cibo.

Così ebbe ini-zio la fame: ilprezzo deglialimenti erastabilito dallaspeculaz ionef i n a n z i a r i apiuttosto che

dal cibo vero, quello prodotto daicontadini, questo tipo di speculatorinon avevano certo interesse al granoo a qualunque altro genere, lo pos-sedevano unicamente per inflaziona-

re il prezzo e venderlo. Questa è la realtàdi un certo tipo di finanza mondiale, chemette al primo posto il profitto e all’ultimole migliaia di bocche da sfamare quotidia-namente. Le società così dette civili stan-no a guardare, molti politici siedono immo-bili, gli stessi contadini si trovano scippatidel loro stesso lavoro in cambio di misericompensi, tutto questo in un contesto glo-bale dove tutti si sentono impotenti diagire. I più ricchi speculatori mondialihanno puntato sull’aumento della carestiaed hanno vinto, hanno tratto alti guada-gni, mentre la vera economia basata sullamanodopera, sul sudore si è sempre piùdispersa e svalutata. Se non regolamentia-mo i mercati è solo questione di tempo epoi la cosa si ripeterà sempre più acuta eincisiva: quante persone ucciderà la pros-sima volta questo tipo di finanza? Mi auguro di cuore che la gente onesta ditante nazioni sviluppate, inizi a gridare piùforte di tanti lobbisti mondiali convinti cheil mondo è solo il loro, che la gente pren-da coscienza che il cibo è un diritto pertutti gli esseri umani al di là del loro credopolitico, religioso e condizione sociale.

di GiovanniFrancola

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CINEMA NEWSSHREK E VISSERO FELICI E CONTENTI

Shrek Forever After.USA, 2010. Regia:Mike Mitchell; inter-preti (voci): MikeMyers, Cameron Diaz,Eddie Murphy,Antonio Banderas,Julie Andrews, JustinTimberlake, MayaRudolph, Jon Hamm,Amy Sedaris, Eric

Idle; sceneggiatura: Josh Klausner; dis-tribuzione: UIP; durata: 1 h e 33 minu-ti. L’orco Shrek attraversa la fatidica crisi dimezza età , tanto da non accorgersi “diquanto il mondo sia meraviglioso”, comedirebbero in coro Domenico Modugno e iNegroamaro. La strana creatura verdastradelle fiabe pian piano inizia a convincersiche sia tutta colpa della moglie Fiona e deisuoi tre bebè , se non è più il mostro diuna volta. Così , la vita famigliare gli vaincredibilmente stretta giorno dopo giorno.Ma, cosa sarebbe disposto a barattare purdi rivivere, anche per lo spazio di sole ven-tiquattro ore, lo stesso vibrante genere diemozioni di un tempo? Stringere senzasaperlo un patto con il diavolo - ops con ilmago Tremotino - condurrà Shrek in unviaggio senza ritorno, lungo una sorta dilimbo dove nessuno dei suoi amici ha curadel suo ricordo Sarà una vera e propriamission impossible convincere Fiona, ilsomaro Ciuchino e il Gatto con gli stivalidella sua esistenza, dato che costorodichiarano di non aver mai sentito pronun-ciare prima di allora il nome di quest’orcoestremamente disorientato. In questadimensione parallela del classico “C’erauna volta”, Fiona rappresenta il cuoreimpavido e guerriero del regno di MoltoMolto Lontano, Ciuchino è un mulo par-lante al servizio delle fattucchiere e il Gattodal pelo rossiccio, pur conservando la voce

di Maria CristinaCaponi

sensuale di AntonioBanderas, ha messo sudecisamente qualchechilo di troppo.In epoca di rinascimen-to virtuale come quellain cui stiamo vivendo,pure la creatura orribilepartorita dallaDreamWorks si sincro-nizza perfettamentesulla modalità 3D. Infondo, non si tratta diuna notizia sensaziona-le, anzi. E allora provia-mo a concentrarci sullastoria che “incapsula”la pellicola stessa. Glisceneggiatori JoshKlausner e DarrenLemke hanno pensato bene di fareun salto in videoteca al fine di met-tere in moto i loro meccanismi cele-brali. E cosa hanno trovato nelloscaffale dedicato al miglior cinemasentimentale di tutti i tempi, sia diquelli passati sia di quelli a venire? Unclassico di Frank Capra come Lavita è meravigliosa con JamesStewart, programmato per lo piùalla vigilia di Natale. Ma il filmdistribuito dalla UniversalPictures, che uscirà non il 25dicembre bensì nel canicolare25 agosto, miscela buoni sen-timenti a tanta irriverenza,come la saga di Shrek ci haormai abituato sin dal suodebutto risalente a noveanni fa. Naturalmente la certezzadel lieto fine è garantita eresa ovvia da un titolo che più esplicitonon si può , in linea con la conclusione dipressoché tutte le favole. Tuttavia, qual-

che urto al granitico pilastro dell’happyend non avrebbe certo nuociuto al climaxgenerale del film. Nel primo week end USA, Shrek e visserofelici e contenti si è confermato il solitocampione d’incassi al botteghino, racimo-lando la cifra record di 71.250.000 dollari.Puntualmente, il successo si ripeterà daqui a poco in Italia come nel resto del pia-neta. La pellicola diretta da Mike Mitchelldovrebbe essere il capitolo finale dellaquadrilogia, quello che segna la parola“fine” a una delle migliori saghe d’anima-zione dell’ultimo decennio. Staremo avedere.

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Una “Fabrica” di ricordiUna “Fabrica” di ricordiPersonaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma

A settembre, ai mieitempi, si godevano gliultimi giorni di vacanzeprima dell’inizio di unnuovo anno scolasticoche, allora, era il primodi ottobre. Le feste padronali deipaesi circostanti pre-cedevano le nostre

che, ultime, chiudevano il ciclo. SanMatteo cade il 21 settembre e la fine deisuoi festeggiamenti coincideva all’incircacon l’apertura delle scuole. L’estate regalava svago e divertimento efaceva nascere nuove amicizie e rinsaldarequelle già esistenti. Tanti amici romaniche, da sempre, villeggiavano a Fabrica,integravano le nostre comitive e noi aspet-tavamo l’estate per imparare da loro leultime frasi e battute alla moda, che ripro-ponevamo, poi, in un romanesco spurio ebuffo. I nostri amici avevano spesso sorel-le e cugine che, immancabilmente diven-tavano il nostro oggetto del desiderio.Esse facevano invidia alle nostre compae-sane che ogni estate dovevano subire l’on-ta di essere trascurate e messe da parte.D’altronde se è vero che l’erba del vicinoè sempre più verde, noi le vedevamo più

belle ed attraenti, anche se… Naturalmente i nostri amori eranoessenzialmente platonici, fatti spessodi sguardi e null’altro, però era belloilludersi che, magari, nascosto den-tro al cuore, ci fosse stato dell’altro.Quanta romanticheria, quantorispetto e qual puro sentimentomuovevano queste prime dimostra-zioni d’amore, di quell’amore primoe irripetibile che faceva venire i bri-vidi e battere forte forte il cuore! Si usava, allora, scalfire i cuori sullacorteccia dei tronchi d’albero, trafit-ti da una freccia e con le inizialiall’interno. Serviva un coltellino, mabastava anche un chiodo per realiz-zare quei graffiti d’autore, in tuttasolitudine, con la speranza che l’a-mata li avesse poi letti.Poteva, però , succedere che l’ini-ziale della ragazza più contesa appa-risse su più cuori ed allora eranoscazzottate per reclamarne l’ “apparte-nenza”. Oggi, invece, si serrano i luc-chetti dell’amore ah….. beata innocenza!Arrivava poi la fine del mese e l’ora dei tri-sti saluti, ed allora avremmo tanto volutoche quei cuori incisi negli alberi avesseroresistito per sempre al tempo ed alle

intemperie, a ricordare, oggi, quei vecchi,piccoli, grandi amori.

di Sandro Anselmi

Il cuore sull ’albero

Il “Bio Postural Test”La postura si cura

La postura è , in senso generico, il mante-nimento dell’equilibrio nei confronti dellagravità e delle informazioni che il nostrocorpo riceve dall’ambiente esterno. Una corretta postura corrisponde ad unidoneo allineamento scheletrico che nongeneri tensioni muscolari e quindi sovrac-carichi articolari. La postura è la risultante di tutte le infor-mazioni somato – sensoriali esterno e pro-priocettive che riceviamo dall’ambiente cir-costante, pertanto è fondamentale avernecura.

È importante una corretta postura

Certamente si, poiché ci consente di svol-gere le nostre funzioni con il minor dis-pendio energetico. Le informazioni che contribuiscono a man-tenere una corretta postura provengonoda afferenze visive, uditive, vestibolari,occlusali, linguali e dalla pianta del piede.Un disturbo ad uno solo di questo livellicrea disturbi a tutto il corpo. Da un’attenta analisi del paziente ci sipuò rendere conto dell’eventuale livello dialterazione del sistema posturale e intra-prendere la giusta straregia terapeutica,

attraverso trattamenti mirati (quali adesempio riequilibrio del piede con ortesiplantari, fisioterapia, bite posturali ecc.).

Come si studia la posturaAttraverso un’indagine clinica strumentaleatta ad individuare il livello d’alterazionedel sistema posturale. Questo tipo d’indagine, denominata BioPostural Test, consiste nel valutare global-mente le anomalie posturali del pazientediagnosticando la situazione attuale e l’e-ventuale progetto terapeutico totale.

Con quali esami si controlla la postura

Il Bio Postural Test è supportato da unaserie d’indagini biometriche digitali dia-gnostiche e non invasive, quali l’esamedell’appoggio plantare (test barapodo-metrico), l’esame del corpo (test morfo-logico), l’esame dell’equilibrio (test sta-bilometrico), i cui dati permettono allospecialista di monitorare l’esatta situazionedel paziente. I dati provenienti dall’esamebiometrico sono allegati alla cartella BioPosturale per documentare in manierachiara e dettagliata, al paziente, le carat-teristiche delle alterazioni.

Richiedi oggi stesso il Bio Postural Test

perché prevenire è meglioche soffrire

Un mal di schiena che persiste nonostan-te le cure o un dolore al ginocchio chenon ci permette di camminare bene puòdipendere da problemi ai denti.Una rotazione verso l’esterno del piededurante il cammino può essere origina-ta da un problema visivo. Ecco perché se è a tutti noto che peravere sotto controllo il proprio stato di

salute è importante sottoporsi periodica-mente ad un Check-Up diagnostico, oggidiventa fondamentale effettuare un BioPostural Test.

Per maggiori informazioni o appuntamenti:

Centro Ortopedico Flaminio

Tel. 0761.517744Cell. 339.1816523

Dott. Daniele Cervoni Laureato in Tecniche Ortopediche

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Le guide di Campo de’ fiori... continu dal numero 72

Concludiamo il viaggionello splendido borgolaziale di Valentanodando uno sguardoalle feste popolari chelo animano durantetutto l’anno, per lo piùlegate alla tradizionereligiosa.FESTA DI SANT’AN-TONIO ABATE Il 17

Gennaio Valentano celebra la festa di S.Antonio Abate presso la Chiesa di S. Croceove l’immagine del Santo è dipinta su diuna grande tela dedicata alla Madonna deiSette Dolori. All’alba i deputati della festaaccendono, nei pressi della Chiesa, il cuiportale viene addobbato con un festone diverde (alloro, bosso) su cui sono appesidei mandarini, un grande falò (‘l foco deSant’Antogno). La benedizione degli ani-mali avviene durante la Messa della matti-na nel corso della qualeviene benedetta anchela pagnottina deSant’Antogno poi distri-buita ai presenti. Al ter-mine salcicce in grandequantità , arrostite, ven-gono fatte omaggio aipresenti. È purtropposcomparsa dalla festa laCorsa del gallinaccio con asini. Poiché sidoveva staccare il collo ad un gallinaccioappeso ad una corda, la tradizione è statainterrotta per rispettare le regole della pro-tezione degli animali.CARNEVALE Oltre ai consueti balli neilocali attrezzati, nelle giornate del giovedìgrasso e del martedì (ultimo giorno dellafesta), mascherate, spesso accompagnateda carri allegorici, sfilano per le vie dellacittadina. PROCESSIONE DEL CRISTO MORTONella serata del Venerdì Santo, le stradedel paese, illuminate da miriade di lampa-de e luci, sono percorse dalla “via Crucis”cui partecipa la popolazione intera, oltrecento figuranti che rappresentano i varimomenti del rito: l’ultima cena, il proces-so, la via crucis, la crocifissione. Tanti

ragazzi ostentano vari simboli e croci. Viprendono parte la Confraternita dellaMisericordia e quella delle Donnedell’Addolorata che accompagnano la baradel Cristo Morto e la statua della MadonnaAddolorata.FESTA A VILLE FONTANE Gli abitantidella frazione offrono lupini ai presenti,con il tradizionale gioco dell’albero dellacuccagna.FIERA DEL CEDRO Le cronache narranodi una fiera annuale, rinomata per“bestiame vaccino, cavallino, e somarino,non che per le merci che i mercanti tra-sportano a vendere”, istituita da GabrieleFrancesco, Pierluigi e Pierbertoldo Farnesecon proprio editto del 1° Maggio 1461,ogni terza domenica dello stesso mese. Lafiera aveva la durata di ben 7 giorni, attor-no alla terza Domenica di Maggio, dappri-ma per la festa della Beata Vergine vene-rata nella Chiesa di San Giovanni, e piùtardi abbinata alla festa della Madonnadella Salute.

INFIORATA DEL CORPUSDOMINI Un lunghissimo ecoloratissimo tappeto di fiorie polveri, preparati nei giorniprecedenti, si snoda per levie del paese, in attesa dellasolenne processione.LA TIRATURA DEL SOLCODRITTO Ogni anno, il giornodi Ferragosto, il mondo con-

tadini festeggia la ricorrenza dellaMadonna Assunta in cielo, come festa delringraziamento per l’annata agraria. AllaMadonna vengono offerti, come in unsacrificio di primizie, fragranti biscotti egrappoli d’uva (il pane e il vino), con unacerimonia semplice e significativa: al rullard’un tamburo ornato con un biscotto, siforma una pic-cola processio-ne che partedalla dimora deideputati o si-gnori della festae procede versola chiesa par-rocchiale dovesi conserva l’ar-tistica statua

lignea della Madonna Assunta che, secon-do la tradizione, si crede scolpita nel tron-co di un albero di ciliegio appositamentetagliato nelle terre di Valentano. All’albadella vigilia di Ferragosto, dalle “coste”verso il Piano di Valentano, si inizia la tira-tura del solco. Da tempo è con un tratto-re che viene tirato il Solco, ma la devozio-ne è la stessa di quando a tirare l’aratroc’erano i buoi. Nei giorni precedenti sonostate messe le “biffe”, utilizzate per con-trollare la giusta direzione durante la tira-tura del solco. Poi si percorrono le vie delPaese, col tamburello e il “biscotto alcu’...”, per annunciare che il solco è dritto,sicuramente di buon auspicio anche per lasuccessiva annata agraria. La sera, pro-cessione solen-ne in onore dellaM a d o n n aAssunta in Cielo. FESTA DI SANG I U S T I N OGrande è ladevozione versoil Santo compa-trono e il rispetto per le sue reliquie, por-tate in processione nella domenica dopoFerragosto. Concerti e spettacoli musicali,tombole e spettacolo pirotecnico caratte-rizzano i festeggiamenti.

CURIOSITA’: Valentano è stato il setcinematografico di due grandi film delregista Mario Monicelli, Il medico e lo stre-gone del 1957 e L’armata Brancaleone del1962.Originario di Valentano è , inoltre, il gran-de matematico Ruffini, ivi nato il 22Settembre 1765. Divenne professore dimatematica a Modena nel 1787 ad appena22 anni e rettore dell’università della stes-sa città nel 1814, dove morì nel 1822 .Viene ricordato per esse-re stato il primo a com-piere studi ed effettuaredimostrazioni sulla teoriadei gruppi e sull’impossi-bilità di risolvere leequazioni di quintogrado con i radicali.

di ErmelindaBenedetti

Valentano

Ormai mi accorgo chesto rischiando davverogrosso, immerso in que-sto straordinario mondodei soprannomi “civitoni-ci”. Continuo a racco-glierne ogni giorno, chimi incontra me ne sparaa decine, io me liappunto su di un pezzodi carta, a volte nontrovo il coraggio di dire

che già li conosco, ma ancora non li hoelencati. Addirittura sono costretto a fareuna cernita, scegliendo i più conosciuti, etralasciando quelli delle ultimissime gene-razioni, che, come ho già detto sono ormairari. Capirete che facendo cos, ho saltatotutti gli schemi che mi ero prefisso all’ini-zio di questa avventura, quando volevosuddividerli, dargli un ordine specifico eperché no, metterli in rima, ma non mi èstato possibile, allora debbo continuareancora “alla rinfusa”, come vengono, ven-gono, mischiando epoche e generazioni.

Allora, via tutto d’un fiato:

Misdea, l’Arancio, ‘o Spugnolo,Tattulo, ‘o Nozzo, Commissario,Cacabucie, Bellezzaccia, ‘o Iorlo,‘Ndruia, Scaccino, ‘o Grancio,Ciappaia, Veleno, Occhi de vetro,Baffi de ferro, Leppa, ‘o Billo,

25Campo de’ fiori

Come eravamo

di Alessandro Soli

Singapore, Brodo, Sicchio, Pepe,Sbrinze, Stabilocco, Scheggia, Panza,Piponne, Bistecca, ‘a Faina, ‘o Bruttode Peri, Tretrè , ‘a Puccia,Peppecasca, Spiccacallare, Furmine,‘o Bello de notte, ‘o Gancio,Culosecco, Peppe de scuc-chia, ‘o Facocchio, Schizzo,o’ Cerro, ‘a Negusa, ‘oCamello, ‘a Micia,Fregagalline, Canna,Strozzapolli, ‘o Scenziato, ‘oCavallo, ‘o Gobbo,Piricchiolo, Ciscaio, Zamba,‘o Picchio, ‘o Berzajere, ‘oTordo, Rumba, Jumbo,Porvere, ‘o Peloso, ‘o Peraro,‘o Becchino, Mircoletto,Pulenta, Penna, Pellecchia,‘o Ciorro, Merullo, Mogaste,Cimichillo, Baiocco, ‘a Locca,Pecora mocciolosa, Osso,Gerbi, Pepparello, Pluto,Fregolino, Schiccheretta,Paja, Pozzo, Sciuttatrosce, ‘oBommò lo, Slimme, ‘o Becio,‘a Nottola, Rimorchio,Pà mpina, ‘o Due a denara…Tombola!!!!

Già perché questa volta sono90 che aggiunti ai 183 fin quielencati fanno 273, “A Sà aivoja ancora a mette”. Come

avrete notato, stavolta non ho evidenziatonessun personaggio, per dar più spazio ainomi, comunque l’articolo è corredato daquesta bella foto inizio anni ‘50 dovevediamo un giovanissimo Franco Meloni(Tattulo) insieme agli amici.

Soprannomi : Aò qui nun se finisce più !

Civita Castellana anni ‘50 Franco Meloni (Tattulo)primo a destra.

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Le storie di

Max

Sono contento discivere della meravi-gliosa carriera arti-stica di Aldo (DonBacky) perchè ,conoscendolo, hoavuto modo diapprezzarlo piena-mente come artista,uomo ed amico.

Forse non tutti lo ricorderanno ai suoiesordi con l’originale nome di Agaton,quando, giovanissimo, si esibiva nei localitoscani, essendo originario di Santa Crocesull’Arno. Tutti, invece, lo ricordiamo con ilnome che lo ha reso famoso: Don Backy,anche se il suo vero nome è Aldo Caponi.Fu lui stesso a creare il “mito di Agaton” esuscitare grande curiosità nei confronti diquesto cantante ancora sconosciuto algrande pubblico. Inviò , infatti, anonima-mente una lettera a Mario Riva, condutto-re del famosissimo settimanale musicale Ilmusichiere, in cui chiedeva notizie di que-sto giovane talentodel rock’n roll, moltoapprezzato inToscana. Riva inviòi suoi giornalisti adindagare e il pezzo,che venne pubblica-to riscosse un dis-creto successo tra ilettori. Agaton,però , non era il tipoda rimanere con lemani in mano edinsieme ai ragazzidel suo gruppomusicale decise diautofinanziarsi perincidere un primoquarantacinque giri.Si appoggiarono ad

una delle tante etichette libere che pullu-lavano tra la fine degli anni ‘50 e gli inizidel ‘60. Il gruppo avrebbe dovuto cantareun pezzo di Buddy Holly, già inciso anchedal cantante inglese Colin Hicks, ma insala di registrazione vennero loro propostialtri due brani, totalmente sconosciuti:

Solo con te eVolo lontano,che dovetteroimparare inpoch i s s imotempo. Il quaranta-cinque girinon vennemai distribui-to, così , l’an-no successi-vo, nel 1961,Agaton ripro-va, con unanuova eti-chetta, laR a i n b o wRecords econ un nuovo

gruppo, I due pirati. I due brani incisierano molto diversi tra di loro: Non arros-sire, resa famosa dal suo autore GiorgioGaber e Bill Haley Rock, un pezzo scrittodal chitarrista del gruppo e dedicato, comedice il titolo stesso, ad uno dei pilastri delrock’n roll, Bill Haley. Il giovane Caponiallora non si ferma, e solo qualche mesedopo è pronto ad autofinanziarsi nuova-mente per incidere un terzo quarantacin-que giri, presentandosi con il nome com-posto di Kleiner Agaton. Il nuovo discoconteneva i brani Mi manchi tu e La sto-ria di Frankie Ballan, composto sul ritmotipicamente western ed ispirato ad unastoria veramente accaduta ad un suoamico, Franco, che scappò dal suo paesi-no con una ragazza, suscitando grandescalpore. Agaton lo promosse inviandoload alcune case discografiche, tra cui laneonata Clan di Adriano Celentano. Il“molleggiato” rimase colpito da La storia diFrankie Ballan e propose ad Aldo di firma-re un contratto con la sua casa discografi-ca. Iniziò così la sua scalata verso il suc-cesso.

continua sul prossimo nimero...

di Sandro Anselmi

Don BackyEsordì con il nome di Agaton, poi fu scritturato dal Clan di Celentano

Campo de’ fiori la rivista più letta ed amata!!!

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Associazione Artistica Ivna

La crisalide e l’arteSentirsi crisalide inuno stato di palesematurità permette adEmanuela Natili di tra-sformare la sua arte inun percorso di vita.La sua è un’arte chescaturisce dallo statod’animo, essa, infatti,non intende proporresoltanto la realtà cosìcome appare, ma siprefigge di fare del-

l’arte un tutt’uno con la propria esistenza,intersecando sensazioni, emozioni edanche il suo modo di vivere. L’interiorità èquella che conta veramente nell’evoluzio-ne pittorica di Emanuela, che inizia adipingere e a disegnare con l’obiettivo dimigliorare la realizzazione delle opereunendo l’osservazione della realtà , la suaabilità nel creare e il suo costante slancioin una ricerca personale che trova sfogonell’esternazione dei valori che risiedonodentro di lei. Tutto il suo mondo pittoricoè suscettibile della sua inclinazione natu-rale, del temperamento personale, nondettati, entrambi, dal vezzo capricciosomomentaneo ed improvviso, ma dalloslancio lirico che da sempre l’accompagnaunitamente ad una peculiare osservazionedel mondo circostante, che la induce dap-prima a dipingere in bianco e in nero o concolori più spenti : situazione questa chesviluppa in lei la voglia di trasmettere qual-cosa che va al di là del colore e dell’im-magine, appagando chiaramente il suodesiderio di esprimere sempre ciò che hadentro, ciò che sente, ciò che pensa, ciòche vive interiormente…anche quando lostato di malessere prevale in alcunimomenti. Tra i soggetti, il tramonto è tra ipiù significativi e i più affascinanti insiemeal mare che sente come se fosse parte dise stessa. Le dà un senso di tranquillità ,di gioia, ma anche d’infinito. Emanueladipingendo con questa ispirazione vorreb-be far parte dell’infinito per sentirsi comeuna goccia del mare…

L’emozione che Emanuela trae dal crearel’opera la sostiene e la incoraggia a con-tinuare, anche se nei momenti particolar-mente tristi il quadro rimane incompleto,come privo dell’alimento primo, il suoslancio vitale, per poi essere completatoquando le nuvole passano e lasciano l’a-nimo sgombro da crucci e da preoccupa-zioni.Quell’immagine creata su supporto hacome modello l’esperienza, ha comeguida spirituale la vita. In alcuni quadri emerge il sentimento difanciulla, dibambina, cheormai adulta,non vorrebbesmettere maidi sognare,pur conti-nuando a cre-scere. Questoconflitto nontraccia, però ,un confine trail sogno e la realtà in quanto perEmanuela essere adulti significa assapora-re la vita in tutti i suoi aspetti continuandoanche a sognare, facendo vivere “IlFanciullino” pascoliano. La voce interioredà vita all‘Arte, nella quale dunque il lin-guaggio cercherà di esprimere, con stru-menti come traslazioni, somiglianze, este-tica e fenomeni sensoriali, un mondo chesi lascia afferrare dall’intuizione e non dalragionamento, dalla percezione e non sol-tanto dalla conoscenza. L’arte, secondoEmanuela Natili, non deve proporsi unoscopo etico o pedagogico; tuttavia ellaafferma: “l’arte, in quanto tale, senzadisegno, di getto, mai dal vero assoluto,ha una suprema utilità di sviluppo moralee sociale ed è trionfanteintimamente…“Libertà ” è il titolo di unasua opera in cui una barca al tramontova… Il periodo in cui si trova a Cefalù èper lei il periodo dai colori accesi, che fun-gono da momento evolutivo per la sua pit-tura in quanto, dall’uso della matita, passaal colore di getto, dando formaalle nuvole a cuore esteticamenteappaganti, a immagini sacre diprofondo valore religioso e di fedeche ispirano la sua musa, già finda bambina. Gesù Misericordiosoè un esempio di esplosione difasci di vivace colore che simboli-camente rappresenta la brillan-tezza e la luminosità del suocammino di affidamento al

Trascendente. L’allegria, ladedizione appassionata nonvengono a mancare nellerealizzazioni dei paesaggilocali, dai rossi colori lucenti,e ci appaiono presenti anchenei volti degli angioletti dalleespressioni birichine,ammiccanti, dalle quali affio-rano i sentimenti. L’abilità di

Emanuela Natili risiede anche nella elabo-razione di piccoli oggetti, quali collanedipinte, prodotte con sassi dalle forme piùvarie. Pittrice, appassionata di canto, di musica,miniaturista, autodidatta si nutre di realeamalgamato all’immaginario, non illusorio,anelando al concreto e non all’apparente:con l’ essereartista intendecomun i c a r enon il ready-made, l’ogget-to di serie,non il ready-to-use, il pron-to per l’uso,ma il reagenteatto a mutarela tristezza inentusiasmo, ilbuio in luce, ildolore ingioia.

della Prof.ssaMaria CristinaBigarelli

Emanuela Natili

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L’ auto ibrida L’ auto ibrida è già una realtàè già una realtà

(Prima parte)

Tutti sappiamo che laprima automobile furealizzata più o menonegli ultimi anni delXIX secolo. Il motore ascoppio ha fatto e faancora da padrone nelprodurre la forzamotrice utilizzata permettere in movimento

questa importante ed insostituibile mac-china (chiamata a giusta ragione automo-bile da noi italiani e dai popoli neo latini)che ha cambiato radicalmente la vita del-l’uomo. Prima della nascita dell’auto, l’uomo hautilizzato solo la forza motrice prodotta daanimali; questo modo di produrre movi-mento per mezzi di trasporto è statoimpiegato, non si conosce con precisione,forse per varie decine di migliaia d’anni. L’auto, così come noi la conosciamo, èstrettamente legata all’estrazione delpetrolio dal quale derivano i vari carburan-ti necessari ad alimentare il motore ascoppio.Dopo solo circa 120 anni di utilizzo di que-sto nuovo mezzo di locomozione (periodorelativamente breve se paragonato a quel-lo precedente del carro trainato da anima-li) ci si è resi conto che ( oltre ad esserenocive le emissioni nell’atmosfera dei gasdi scarico prodotti dal funzionamento diquesti motori ) l’estrazione del petrolio nonpuò durare per sempre! Semplicementeperché i giacimenti sono entità esauribili!I geologi ritengono che il petrolio, estrattoabitualmente con le quantità attuali,potrebbe completamente terminare allafine di questo secolo.E’ ovvio che l’ideale, sarebbe di sostituire ilmotore a scoppio con quello elettrico conassociata batteria ricaricabile.In questo caso vi sarebbero emissionizero da parte delle auto.E’ da tenere anche presenteche, anche se si sono fattipassi da gigante nella realiz-zazione di batterie sempre

più efficienti,siamo ancoraben lontani dalr a g g i u n g e r el’autonomia dip e r c o r r e n z ach i l ome t r i c ache può assi-curare un pienodi benzina!C’è poi un’altraconsiderazione;dove prendiamo l’energia elettrica perricaricare le batterie? Ovviamente dalla rete elettrica pubblicache comunque, almeno in Italia, utilizzaper circa l’80% centrali termoelettrichealimentate da carburanti derivati dalpetrolio!Se la produzione di energia da immetterenella rete elettrica, rimanesse come attual-mente, legata al petrolio (anche se ilmotore a scoppio delle auto, venisse adessere sostituito da quello elettrico a bat-teria) i giacimenti petroliferi attuali,potrebbero fornire carburante per qualcheanno in più, in realtà si rimanda solo piùin là il problema dell’esaurimento!Si potrebbe risolvere il tutto con le centra-li nucleari, le quali non emettono gas discarico in atmosfera ma purtroppo, esseproducono scorie nocive alla vita dell’uo-mo.A mio parere,la soluzio-ne futu-ra sarà

quella di utilizzare centrali nucleari non afissione ma a fusione nucleare. Con questatecnica le scorie si ridurrebbero dell’80%.Purtroppo per adesso non esiste una tec-nologia affidabile e dai costi accettabili,per poter realizzare centrali a fusionenucleare.Allora che fare??? Con la situazione sopradescritta, non rimane altro che cercare diridurre le emissioni in atmosfera dei moto-ri a scoppio delle auto.L’auto che utilizza forza motrice a bassaemissione nell’atmosfera è stata già rea-lizzata e si chiama auto ibrida; l’industriaautomobilistica giapponese è attualmentela più sviluppata nella produzione di que-ste auto; essa le produce e le commercia-lizza regolarmente fin dal 1997!Ovviamente, l’auto ibrida è solo una solu-zione momentanea che le tecnologieattuali la rendono immediatamente appli-cabile, ma il futuro meno prossimo sarà ,con molta probabilità , la forza motriceprodotta dal motore ad idrogeno checomunque , tramite un generatore di cor-rente, alimenterà una batteria, la qualefornirà energia ad un semplice motoreelettrico a corrente continua che trasmet-terà questa forza alle ruote dell’auto.Quando si parla di tecnologia è d’obbligodire sempre “…… con molta probabili-tà……” perché essa si sviluppa, moltospesso nel futuro, con soluzioni imprevedi-bili nel presente, anche dagli stessi addet-ti ai lavori.

……..continua nel prossimo numero……..

di Arnaldo [email protected]

... continua dal numero 72

Il Sommo Pontefice etutta quella veneran-da assemblea feceroplauso alle apologiedei dottori regolari; eil libro di Guglielmonel quale gli esami-natori avevano di piùtrovate molte propo-sizioni false, scanda-lose, erronee e appo-

ste alle massime dei Santi ed alla pietà ,venne condannato. Per risarcire in modopiù splendido l’onere così ingiustamenteoltraggiato dei due Ordini Religiosi e perrendere più solenne l sentenza della con-danna, essa venne pronunziata pubblica-mente nella cattedrale di Anagni in formadi bolla il giorno 5 diOttobre di quell’anno 1256,e il libri fu dato alle fiammealla presenza del Papa stes-so, con ordine a chiunquene ritenesse una copia digettarla nel fuoco nel ter-mine di otto giorni sotto lapena di scomunica e conproibizione a chicchessia dileggerlo od approvarne edifenderne in qualsiasimodo le dottrine. I deputa-ti dell’Università essendostati obbligati a sottomet-tersi alla pontificia condan-na, tutti, ad eccezione diGuglielmo, il quale ostinatoperdurò nei suoi errori finoalla morte, promisero con giuramento allapresenza di due cardinali e di altri testimo-ni, di obbedire alla bolla del 14 Agosto del-l’antecedente anno; di ricevere ella lorosocietà e nel corpo dell’Università i dome-nicani e i francescani, e nominatamente,Bonaventura e Tommaso d’Aquino; di nonprocurare e né tampoco di permettereche la scuola di Parigi si sciogliesse o fossetrasportata altrove senza la licenza delPapa; di ritrattare quanto nel libro con-

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Chi è San Bonaventura da Bagnoregio

IL SANTO PIU’ AMATO DA PAPA RATZINGERLa polemica sugli ordini mendicanti

di Secondiano Zeroli

dannato era stato scritto contro gli Ordinimendicanti, col dichiarare o predicare pub-blicamente come nella corte di Roma, cosìa Parigi, che la professione di povertàabbracciata per amore di Gesù Cristo èuna professione di salute e di perfezione;che i religiosi, i quali l’hanno abbracciata,possono vivere di limosine, senza darsi allavoro delle mani, quantunque sani dicorpo, specialmente se siano addetti allostudio ed alla predicazione; che i dueOrdini di S. Domenico e S. Francesco sonobuoni ed approvati dalla Chiesa, il cheIddio ha comprovato coi miracoli dei Santidi amendue gli Ordini suddetti, già cano-nizzati dalla santa Sede Apostolica. Questepromesse furono fatte pubblicamente daideputati dell’Università parigina nel palaz-zo del Papa in Anagni il giorno 23 Ottobredi quell’anno, diciotto giorni dopo uscita la

condanna dello scrit-to di Guglielmo.A parte l’enfasi ed uncerto tenore trionfali-stico il pezzo di P.Anton-Maria daVicenza, ci permettedi vedere nei suoitermini di limpidacronologia, i fatti suc-cedutisi in quel lassodi tempo e di consta-tare, in un giudiziosintetico sull’insieme,come l’avvenimentostesso segni unatappa fondamentalenella storia evoluzio-nistica degli ordini

mendicanti e lasci tutte le premesse perulteriori e sempre più interessanti pro-gressi. Giornalisticamente parlando sipotrebbe affermare che in quell’anno

(1257), conil rientro nelcorpo acca-demico diBonaventurae diTo m m a s od’Aquino, lacontestazio-ne degli stu-denti e deip r o f e s s o r is o v ve r s i v iera stataschiacciata.L’ a u t o r i t àpapale fecesentire tuttoil suo peso etutta la suagagliardi culturale, sottoponendo alle sueregole tutti quanti ne avevano derogato. Enon basta: il 23 Ottobre dello stesso anno,Bonaventura e Tommaso d’Aquino, pren-dono le insegne dottorali dell’Universitàparigina. Non è una semplice vittoria: èun vero e proprio trionfo dei frati minori! Il 2 febbraio 1257 Bonaventura viene cla-morosamente nominato settimo successo-re di S. Francesco, dopo che il sesto,Giovanni da Parma, a causa delle sue sim-patie per il movimento dell’abate calabrese Gioacchino d Fiore, è costretto dal Papaa dimettersi. La notizia dell’avvenutanomina raggiunge Bonaventura a Parigi,che probabilmente non rimane tropposcioccato dal messaggio ricevuto. E’ ormaiforgiato da tante dure battaglie da affron-tare difficoltà e contrasti di ogni genere.Tommaso D’Aquino

Bonaventura da Bagnoregio

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“Il Fumetto”LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA

WE3 – NUOVO ORGANISMO IBRIDOdi Grant Morrison e Frank Quitely – edito da Magic Press, volume unico

Un piccolo grandecapolavoro. Un fumettoche regge tranquilla-mente più letture, eogni volta ci si scoprequalcosa di nuovo.Un’opera commoventeche punta il dito controla violenza sugli anima-li, miscelando sapientepsicologia all’azionecon qualche siparietto

comico per sdrammatizzare l’intrecciodella storia. Tavole mute si alternano atavole piene di battute, in un perfettoequilibrio dinamico. Sceneggiatore e dise-gnatore, in uno speciale stato di grazia,creano una bomba che esplode nel cuoredei lettori. Riporto la sinossi scritta sulfumetto: “All’interno di un centro di unsegretissimo centro di ricerca dell’U.S. AirForce sta avendo luogo la rivoluzionecibernetica. Tramite l’utilizzo di animalidomestici come cavie, gli scienziati hannocreato una nuova classe di cyborg, creatu-re in parte organiche, in parte tecnologiaavanzata, che combatteranno le guerredel domani.Punta di diamante del proget-to è un trio di prototipi, denominati NOI3(WE3), un cane, un gatto e un coniglio cheformano una vera e propria squadra d’as-

salto al cui interno ogni Organismo svol-ge mansioni specifiche. Con un sistemanervoso artificialmente sviluppato edotati dello stato dell’arte della tecnolo-gia militare, NOI3 è l’evoluzione dell’ar-ma intelligente, programmabile mainarrestabile, autonoma ma leale.Essendo prototipi, però , questi orga-nismi sono solo dei test, da smantel-lare al termine delle prove. Il proble-ma è che tra gli istinti che gli scien-ziati hanno loro potenziato c’èanche l’istinto di sopravvivenza, unistinto primario che nessuno avevapreso in considerazione. E gli ani-mali di NOI3 scappano, in unmondo che li spaventa, ma chenon è in grado di fermarli, unmondo che non riconosconocome sicuro, come “casa”.” Giùil cappello per un’opera cheaccontenta tutti, anche per chivuole “solo” l’intrattenimentoda un fumetto.

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di Daniele Vessella

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Grazie a Dio il suc-cessore di GiovanniPaolo è BenedettoXVI. Dopo il papa checi ha indicato lanecessità di scrivereuna filosofia di porta-ta autenticamentemetafisica (Fides etratio) ed ha delineatoi caratteri da consi-derare nell’ambito diuna nuova antropolo-

gia (Persona ed atto), interviene il papache richiama sulla condizione attuale delmondo, sui rischi del relativismo e delnichilismo, e sulla necessità di superarli.Meravigliosa continuità ! I due compitiinfatti, sono tra loro connessi e reciprocamente informati. La scrittura di una nuovafilosofia, connessa alla quale debba esser-vi necessariamente una visione teoricaorganica dell’essere uomo, presupponela chiarificazione dei termini in questioneche connotano la condizione nella qualesi trova oggi l’umanità .

Per poter spiegare adeguatamenteche cos’è il relativismo occorrerebbescrivere almeno un libro. Risalire allecause, considerare gli errori e deli-neare la prospettiva per uscirne.Nell’ambito di un articolo è moltodifficile. Ma si possono daredi sicuro gli elementi salien-ti, specialmente nel tentati-vo di mettere a disposizio-ne di molti l’argomento.Relativo è il contrario diassoluto. Il relativista è , quindi, coluiche nega l’assoluto. O,almeno, colui che pensache il giudizio umano nonpossa cogliere l’assoluto.Per costui vale l’idea cheogni espressione linguisti-ca, ogni giudizio, ne vale unaltro: si tratta di prospetti-ve, punti di vista, opinioni. In un altro miorecente articolo, ho voluto spiegare comeciò sia stato possibile(Campo dè fiori,giu/09). Ho spiegato come la filosofia, adesempio, per sua stessa natura, è da sem-pre impegnata a combattere le opinioniper affermare la verità . Il fatto è , che negliultimi secoli, la filosofia è venuta meno aquesto suo compito, lasciandosi infiltrareda non filosofie che sono riuscite ad affer-marsi nel suo stesso ambito come fosserofilosofia. Ecco perché è diventato difficile lottare,per così dire, dall’interno, contro il relati-

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del Prof. MassimoMarsicola

vismo. Sembra di sostenere cose dell’altromondo ed invece si tratta di far vederecose addirittura banali. Quelle non filosofiesi sono poi insinuate in ambito scientifico ein ambito pedagogico, negando per princi-pio, l’idea che si possa apprendere edinsegnare il vero. Tant’è che il dibattitosulla verità è ripartito sulla base delloscarso seguito che hanno avuto il neoposi-tivismo da un lato e l’incalzante entusia-smo per l’ermeneutica dall’altro. E’ la menzogna che prevale sulla verità .Poiché non si può essere certi di nulla, silascia che proprio questo nulla invada,contamini e soffochi lo spirito. Più ancora:

è la parte - quella espressa attra-verso il giudizio - che

preten-

de diessere ricono-sciuta come untutto. Che il relativi-smo sia unerrore lo dimo-stra il fatto checontiene unparadosso pro-prio in quelloche afferma.

“Tutto è relativo”. Questa è l’espressione che si sente risuo-nare in giro, utilizzata a livello di sensocomune, mutuata impropriamente dallateoria della Relatività di Einstein. Infatti,farebbero notare i logici, se io dico che“tutto è relativo”, sto dicendo che la miastessa affermazione è relativa. E se è rela-tiva non può essere vera. Se io dico “laverità non esiste”, smentisco me stesso,perché sto considerando non vero ciò checonsidero esser vero. Il relativista vuolesostenerlo. O, si può altrettanto dire, che chi sostie-

ne ciò che non vede essere contradditto-rio è un relativista. Non lo sostiene inquanto vero. Vuole sostenerlo. Il suo è unmero esercizio. Magari per sostenere unpensiero divergente, facendosi inconsape-volmente e impropriamente termine dia-lettico. Il punto è che senza la verità non sidovrebbe profferire parola, e men chemeno, giudizio. Si ricordi la lezione diWittegenstein: “su ciò di cui non è possi-bile parlare è meglio tacere”. Se non cifosse la verità , lo dico amichevolmente aGianni Vattimo, non ci sarebbe neppure lamenzogna. E lui mi consentirà che, in talcaso, il parlare e il giudicare non servireb-be a niente. Nemmeno al tentativo di voler correggere un certo tipo di politica. La verità esiste; è prima di ogni cosa, ed

ogni cosa scaturisce daessa. La verità è piùgrande di ogni umanogiudizio e più grandeanche di tutti gli umanigiudizi messi insieme.

Il relativismo si èavvitato al nichilismo equesti due ismi costitui-scono una pericolosissi-ma miscela che attanagliaspecialmente i giovani,togliendo loro la speranza eimpedendo di guardare alfuturo. Occorre superare tutto ciòconsiderando che la cono-scenza della verità deve tor-nare ad essere un impegno

per ciascuno. Occorre ritirarsi dalle coseeffimere e ritagliarsi spazi per pensare. Inmaniera autentica, suggerirebbe (persino)Heidegger. Solo così ciascuno potrà da sestesso vedere e considerare la differenzache c’è tra la parte e il tutto e non piùscambiarle tra loro come se nulla fosse.Cercare la verità con cuore sincero è lacondizione necessaria ma non ancora suf-ficiente per poterla trovare. Oggi sentiamo l’oppressione di una molte-plicità di opinioni inconcludenti. E se cisentiamo oppressi vuol dire che non siamoliberi. Persino in democrazia. In democrazia infatti, l’oppressore nonsempre si può individuare con una perso-na, spesso è una categoria, fosse pure ilpensiero dominante. Ed è tanto più oppri-mente e fastidioso quanto più è lontanodalla verità , che sempre serve l’uomo emai lo asserve. La ricerca della verità ècondizione per trovarla. Una volta trovatasi è liberi. Liberi persino di rinnegarla; maliberi.

Che cos’è il relativismo?

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IL PRIMO CONGRESSO DEI LAVORATORI DELLA TERRA DEL LAZIO E DELLA SABINA

... Continua dalnumero 72

La seduta delPrimo Congressodei Lavoratori delLazio fu riapertaalle 10,12 e venneeletto l’ufficio dip r e s i d e n z a :P res iden te -Co l i i

Luigi della Camera del Lavoro di Roma,Vice-Presidente -Crucianelli, agricoltore diAnguillara Sabazia, Segretari-Prof.Bonanni Attilio, prof. Flamini Angelo, dott.Stagni Emilio. Il Presidente diede letturadell’ordine del giorno: 1° punto-Sui diritticivici, relatore Avv. Pozzi; 2°-Organizzazione delle leghe, relatore Colli;3°-Contratto agrario, Arbitrato agrario,relatore Avv. Pozzi; 4°-Propaganda emezzi per assicurare il trionfo dei lavorato-ri, relatore Colantoni e Colli. ViclefoColantoni nel dichiarare aperto il congres-so si scusò per l’assenza del segretariodella Camera del Lavoro Romolo Sabatinie degli altri membri della Commissioneesecutiva, trattenuti a Roma per lo scio-pero generale indetto in tutta Italia insegno di protesta ai continui eccidi di lavo-ratori. Anche l’avvocato Pozzi scusò l’as-senza del suo collega Volpi perché tratte-nuto per lo sciopero di Magliano Sabino,che nel 1904 fu al centro di scioperi con-tadini di risonanza nazionale che per 54giorni abbandonarono i campi ed in parteil bestiame, per poi invadere le terre. Losciopero nasceva dai contrasti fra i pro-prietari e la classe contadina, per mancan-za di lavoro. I contadini trascorrevano granparte dell’anno ad ingegnarsi per cercaredi sbarcare il lunario, sul modo di rubaresenza essere visti, perciò chiedevano dimodificare i patti per migliorare le lorocondizioni di vita. Scesero in piazza conl’intenzione di occupare i terreni dei pro-prietari, ma questi ultimi, forti della prote-zione delle autorità , resistettero, perchénon intendevano consegnare le terre tenu-te al pascolo, in quanto l’allevamento ren-deva di più, piuttosto che assegnarle ai

coloni e ai braccian-ti. Parteciparonoanche le donne. Siera infatti costituitaa Magliano unalega di oltre trecen-to contadine,chedurante lo scioperosfidarono i militari acavallo gettandocenere negli occhidegli animali. LaMarca di Faleriapropose un voto dibiasimo al consi-gliere provinciale Cencelli, per aver tenta-to d’ingaggiare durante lo sciopero diMagliano dei crumiri e per essere uno deiproprietari piu duri e irragionevoli, la pro-posta venne accettata e approvata all’una-nimità . Gerolamo Crestoni fece la propo-sta di una colletta a favore degli sciope-ranti e furono raccolte L.30. Si passòquindi al primo punto relazionato dall’avv.Pozzi che parlò dei diritti civici incomin-ciando dal rescritto pontificio del dicembre1849 emanato da Pio IX, il quale discipli-nava esclusivamente l’abolizione della ser-vitù di pascolare, vendere erbe e fidare,lasciando inalterato il regime della seminae del legnatico. Il rescritto rimase in vigo-re fino alla emanazione delle leggi (1888)abolitive adottate dallo Stato italiano per leprovince ex pontificie; leggi che manten-nero il principio dello scorporo totale deifondi da affrancare, mediante l’ imposizio-ne di un canone a favore del proprietario.Gli articoli di questa legge erano ingiusti enon davano nessuna garanzia ai contadi-ni,infatti le perizie fatte dagli agrimensori,che erano corrotti dai proprietari, faceva-no figurare per metà la quantità di terre-no affrancata riducendo ai minimi terminila quantità destinata ai lavoratori. Lalegge del 1894 sui domini collettivi stabili-va che nelle provincie degli ex Stati ponti-fici, i contadini potevano riunirsi in asso-ciazioni per amministrare i diritti collettivi ele rendite tratte dalle servitù affrancate,per quanto queste erano ridotte a poco oniente e venivano assorbite da spese e

tasse, dovevano quindi essere sciolte affi-dando al Comune la tutela dei diritti popo-lari. L’avv.Pozzi concluse che tali leggidovevano essere abrogate e tutti i docu-menti affidati allo studio dell’ufficio di con-sulenza della Camera del Lavoro,la qualeaveva ottenuto delle vittorie per i contadi-ni di Faleria, Formello, Calcata,Collevecchio, Nazzano, Corchiano, FaraSabina, perché venissero elencati e coor-dinati allo scopo di veder risolta la que-stione dei diritti civici. Alle 12,45 la sedutavenne sospesa per un’ ora, e nella sedutapomeridiana venne discusso il secondopunto: l’organizzazione delle leghe, relato-re Colli. Viste le agitazioni dei contadini delLazio e della Sabina urgeva stabilire unorario di lavoro estivo e invernale, il sala-rio per gli uomini e le donne, i contratti dilavoro, i patti colonici, l’assicurazione sugliinfortuni e sul bestiame, un comitato arbi-trale comunale che esaminasse le contro-versie e che assicurasse l’esecuzione deipatti e dei contratti. L’elezione del comita-to arbitrale spettava alle leghe costituite inogni comune d’accordo con i proprietaridel luogo, doveva essere composto dasette membri, tre dei quali eletti dai lavo-ratori e tre dai proprietari, un settimo scel-to al di fuori dai proprietari e dai lavorato-ri che doveva ricoprire la carica di presi-dente. Era necessario quindi che ogniComune avesse la sua lega costituita fra icontadini.

continua sul prossimo numero…

di Francesca Pelinga

“Quarto Stato”. Pellizza, 1898-1901

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Il rinvenimento, dopo assidue ricerche diarchivio, di due importanti volumi storicisu Civita Castellana – “Faleri”, Roma 1891e “Faleri” 2^ ediz., Milano 1906 – scrittidallo storico cittadino Mario FRANCI,permettono oggi di definire con estremachiarezza la figura di questo singolare epoliedrico studioso, letterato e archeologodilettante, di cui rimangono oggi scarseinformazioni archiviali e documentarie.La prima testimonianza risale al Dicembre1890, quando l’allora amministrazionecomunale cittadina post-unitaria, finanziacon lire 180,00 la pubblicazione dellaprima edizione del libro “Faleri”, edito dallacasa editrice Forzani di Roma.Nel Settembre 1888, come risulta dai car-teggi archiviali, dona al Museo Etrusco diVilla Giulia numerosi reperti archeologici,iscrizioni-statue-monete, rinvenute dall’au-tore negli scavi da lui condotti nella zonadelle Colonnette.Sempre l’archivio del museo romano, ciinforma che condusse altre campagne discavo nella zona del Vignale e delloScasato.Sul finire dell’800, pubblica la prima eunica importante monografia sul pittorecivitonico “Giorgio Giuliani”, allievo delGuido Reni e pittore di buon livello, di cuirimangono pochi dipinti.Il Franci, Dal 1884 al 1887, è maestronelle scuole cittadine, allora ospitate inalcuni locali posti al piano terreno delpalazzo comunale.Nel 1906 si trasferisce a Pavia comedocente di lettere nelle regie scuole tecni-che della città lombarda, dove continua lasua attività di studioso pubblicando nume-rose opere letterarie incentrate sulla storiadell’arte e la letteratura.Il 20 Novembre 1901, tiene a Rieti unaimportante conferenza per il compleannodella regina madre di casa Savoia, succes-sivamente pubblicata dalla casa editriceFaraoni di Roma nel 1902.Nel Settembre 1885 sempre in Roma conla casa editrice Forzani, da alle stampe l’o-pera letteraria in versi “XX Settembre

MDCCCXCV”, che riscuote un notevole suc-cesso di pubblico.Ritorniamo alle due opere rinvenute eoggetto del nostro articolo.L’opera “Faleri”, 1^ e 2^ edizione, è com-posta da tredici capitoli dove in versi èdescritta la storia antica di CivitaCastellana e interessanti risultano i para-grafi dedicati alla conquista di CivitaCastellana da parte dei Romani nel 241A.C. e la descrizione della zona del tempiodi Giunone.Ma dove chiaramente emerge il talentostorico e descrittivo del Franci, sono lenote storiche e scientifiche a corredo deltesto, dove troviamo notizie inedite sull’e-voluzione urbana ed architettonica delnostro centro.Nell’edizione del 1906, seppur rimaneimmutata la scansione dei capitoli, le notesono ulteriormente ampliate e dense dinuove e ulteriori notizie storiche.Mario Franci, la cui figura è oggi oggettodi indagini specifiche, dimostra ancora unavolta di come nel tempo la città sia statacaratterizzata da un numero sempre cre-scente di valenti studiosi locali, ma la novi-

tà metodologica introdotta è quella diaver posto come base dell’indagine storicail valore della testimonianza data dal docu-mento archiviale e dall’indagine archeolo-gica nella fase di ricostruzione degli inse-diamenti antichi.Studiare le opere del Franci significa risco-prire aspetti dimenticati della vita delnostro centro sul finire dell’800, di cui oggiabbiamo poche opere documentarie.Mario Franci nasce a Civita Castellana nel1861 e muore a Pavia nel 1928.

CIVITONICI ILLUSTRI:

MARIO FRANCIdi Enea Cisbani

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Cosa resta di un’estate?Le prime giornate meno calde, il ritornoagli impegni di lavoro, il ricordo dellevacanze…e l’estate è già un ricordo.Spesso mi sono trovata a pensare che leagende dovrebbero iniziare a settembre,così come i calendari, alla stregua deidiari di scuola: perché si ricomincia a pro-grammare il lavoro, si è ripostati e pieni dienergia, perché in fin dei conti per me asettembre inizia il nuovo anno lavorativo,non a gennaio.

Nonostante ciò mi piace portarmi die-tro qualcosa che ricordi l’estate evista la mia pelle non è certo l’ab-bronzatura. Porto barattoli di mar-mellata, pomodori imbottigliati con ilprofumo di basilico, conserve di frut-ta. Una su tutte la considero versati-le e piacevole,indispensabile perpreparare i tortelli di zucca, buonacon i formaggi stagionati e perfettasul bollito di carne: la mostarda dipere, di cui uso la ricetta del libro“Le ricette regionali italiniane” diAnna Gosetti della Salda.

di Giulia Mancini

Mostarda di pere2 kg di pere crassana acerbe800 gr di zucchero semolatoessenza di senape naturale

Sbucciare le pere e affettarrle in spicchi sottili; porlein una ciotola coperte con lo zucchero e lasciarmacerare un giorno. Quindi raccogliere il liqui-

do che si sarà formato e portarlo a bollore; versarlo caldo sulle pere; ripetere questo pas-saggio per 3 giorni di seguito. Il quarto giornocuocere le pere e il liquido insieme per quantopiù tempo (anche 10 ore se possibile). Lasciar

freddare e pesare il composto ottenuto;aggiungere 6 gocce di essenza di senape ogni

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...continua dal numero 72

Duke Ellington è il primo adare un significato socialealla sua musica, così laLiberia, il primo Stato dellanuova Africa, in occasionedella sua indipendenza, glicommissiona una Suite;nasce la: Liberian Suite allaquale fanno seguito altrilavori di grande respirocome: The drum is thewoman, Such sweet thun-der dedicata a Shakespeareo come: Scala she toopretty to be blue, scritta inomaggio al grande Teatrolirico milanese, disco inciso con la collabo-razione di alcuni dei professori della gran-de orchestra sinfonica scaligera e, infine:My people, un affresco dal quale esce niti-do il volto del popolo negro americano edel suo lungo travaglio razziale.

Duke Ellington costituisce una orchestrapraticamente stabile, nonostante l’inevita-bile succedersi di musicisti, che durerà pertrent’anni ed è per questa orchestra e peri suoi componenti che scrive le musiche;pertanto, sono pagine di musica dettate,di volta in volta, dalla sensibilità e dallecapacità , di questo o quel musicista e dalsuo strumento.

Nascono così temi per il clarinetto diBarney Bigard, per il contralto di JohnnyHodges, per il baritono di Harry Carney,per il trombone di Louis Brown, per latromba di Rex Stewart o per quella di RayNance e per la batteria di Gene Krupa, chedanno alla musica un senso corale nuovo,

una coerenza inedita, una continuità chenessun altro nel Jazz è mai riuscito adavere e che consente a questo grandemusicista di colore di mantenersi nelleposizioni di testa di ogni classifica, anchequando viene posto a confronto con inuovi musicisti ai quali, del resto, ha sem-pre avuto qualcosa da insegnare.

La sua lunga permanenza al Cotton Clubcon il suo ricco e bianco pubblico, la par-tecipazione a più di trenta films il primodei quali fu: Check and Double Check del1930, l’assunzione di grandi solisti comeBarney Bigard, Johnny Hodges, HarryCarney e molti altri come loro, l’esecuzio-ne di composizioni musicali che rappresen-tarono esattamente ciò che desideravanogli impresari e, naturalmente, il pubblico,indicano con molta chiarezza come DukeEllington considerasse valido ogni mezzoper raggiungere il proprio scopo, dimo-strandosi, in tal modo, più americano cheafro americano.

Proprio in virtù di queste suenotevoli qualità di compositore,per il colore e il senso del suoSound Duke Ellington è uno deipochi artisti della tradizioneJazzistica capace di inserirsiautorevolmente nel filone dellagrande musica.

Scrive Wilfrid Metters:“ … i motivi di Duke Ellingtonsono più vicini a Gershwin e aCole Porter … “ “ … egli era un suonatore diFolk - Blues … “ “ … il fraseggio più cantabile eil suono più dolce del suo stru-

mento avevano più affinità con il mondodi Gershwin … “

Scrive Billy Strayhorn:“ … Duke Ellington miscelò le qualità per-sonali offerte da ciascun musicista perprodurre il c.d. effetto Ellington … “

“ … tale effetto toccherà musicisti e ascol-tatori finchè Ellington ci sarà … “.

A distanza di anni dalla sua scomparsaqueste parole rappresentano il miglior epi-taffio per il musicista e l’uomo,ma al di ladi quello che Billy Strayhorn definisceeffetto Duke Ellington, anche se parteessenziale di quel grande affresco che hanome Jazz, egli deve essere consideratosolo e soltanto a se stante, infatti si collo-ca tra i pochi grandissimi personaggi nonsolo del Jazz, ma della musica di tutti itempi.

di Riccardo Consoli

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L’angolo del Bon TonL’angolo del Bon TonAgli inizi del ‘900 dauna lungimirante intui-zione di un commessodi un negozio di por-cellane degli StatiUniti, nasce la ListaNozze.Arriverà nel NostroPaese, però , solo agliinizi del 1970.

Considerata all’epoca poco elegante, poi-ché gli sposi chiedevano ai propri ospiti undono di cui conoscevano il prezzo invece diaccettare un qualsiasi presente, stilarlaoggi è divenuta una idea molto pratica ecomunemente usata.Quando compilarla?La Lista Nozze verrà compilata dagli sposialmeno 2 mesi prima dell’invio delle parte-cipazioni.Se i futuri coniugi abitano in due città dif-ferenti, verranno compilate 2 differentiListe Nozze, per poter così permettere atutti i parenti e gli amici della coppia dipotervi accedere nella propria città .Quali negozi scegliere?Largo spazio alle esigenze della coppia chestabilirà i regali da ricevere in base ai pro-pri bisogni (se eventualmente prima delmatrimonio si sia convissuto, i regalisaranno sicuramente diversi dachi “mette su casa” per laprima volta).Tornando ai negozi dascegliere si potrà spa-ziare dal negozio dielettrodomestici aquello dei casalinghi,dal negozio di arreda-menti alle gallerie d’ar-te, dalle librerie alle cri-stallerie, fino ad arrivareanche alle gioiellerie e le agenzieviaggi.L’importante è spaziare nella più vastagamma di prezzi possibile, in modo dapoter garantire a tutti gli invitati alle Nozze(e non), che decidano di aderire alla Lista,di avere la possibilità di donare oggettidesiderati dagli sposi.Cosa importantissima da non fare, anche

se spesso viene consigliata dai vari puntivendita, e severamente vietata dal Galateoè quella di mettere all’interno delle parte-cipazioni il biglietto da visita del negoziodove è stata compilata la Lista, le infor-mazioni riguardanti la sede scelta verran-no fornite dai genitori dei futuri sposi.Gli invitati, a loro volta, appena acquistatoil regalo per gli sposi, lo accompagneran-no con un biglietto di auguri che conse-gneranno al negozio che poiprovvederà a consegnarloinsieme al dono.Dove far consegnare i rega-li?I futuri sposi possono sceglierevarie modalità di consegna deiloro regali:se i regali verranno consegnativolta per volta, saranno portatia casa della sposa;se si decide di farseli consegnare tutti ilgiorno dopo le Nozze, i regali sarannorecapitati a casa della sposa o dello sposo;se si sceglie la consegna direttamente alritorno dal viaggio di Nozze, il luogo saràevidentemente la casa coniugale.Da ricordare che i regali ricevuti son tuttiuguali come importanza e che è conside-rata quindi di cattivo gusto l’usanza di

esporre accanto al dono il bigliettinocol nome di chi lo ha regalato, si

eviteranno così inutili e umi-lianti confronti tra gli invitati.Agenzia viaggi per laLista NozzeSempre più spesso i futurisposi amano farsi donare ilviaggio di Nozze (questo

capita anche per gli anniver-sari di Nozze) da parenti e

amici, in questo caso il costo com-plessivo del viaggio verrà suddiviso tra

gli invitati, semmai non si raggiungesse lacifra completa la differenza verrà aggiun-ta dalla coppia.Mai però imporre, come spesso capita,agli invitati di partecipare a questo regalo,ognuno deve sentirsi libero di donare ciòche vuole, anche un piccolo e modestodono, fatto con il cuore, è importante e

prezioso.Aiutare gli altriSe si decide di non stilare una lista Nozze,gli sposi potranno fare richiesta agli invita-ti di depositare il loro regalo in denaro inun conto corrente aperto proprio per l’oc-casione; i soldi raccolti verranno poi dona-ti dai coniugi ad associazioni benefiche,enti specializzati in ricerche per malattierare, associazioni che si occupano di mino-

ri con difficoltà , ospedali…. Regali in denaroSe si deciderà di chiederecome regalo del denaro, ilGalateo impone il dovere direndere noto (tramite bigliet-to di ringraziamento) a chi hadonato, l’uso che è statofatto dei soldi regalati appun-to alla coppia.

Prima di salutarci, credo sia una idea cari-na per i futuri sposi, lasciare una sorta dipiccolo suggerimento per stilare una ListaNozze in base alle varie categorie di acces-sori che potrebbero servire nella nuovacasa:- accessori per la colazione;- accessori per la tavola di tutti i giorni;- utensili e piccoli utensili per la cucina;- accessori per il servizio bar;- ceramiche e porcellane per la “tavolaimportante”;- piccoli e grandi elettrodomestici;- video e hi-fi;- oggettistica d’arredamento;- oggetti da tavola in acciaio e argento;- servizio di posate “importante”;- cristalli datavola;- pelletteria;- valigeria;- gioielleria.

Fonte: vari sitiinternet specia-lizzati in orga-nizzazioni dimatrimoni.

di Letizia Chilelli

La Lista Nozze

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Il non invidiabileprimato di malattiadel secolo che ècausa del maggiornumero di giornatedi lavoro perse è ilmal di schiena, lalombalgia.Ma per-ché l’uomo e nonaltri animali soffredi lombalgia?Anzitutto perché

camminiamo su 2 gambe? La nostraevoluzione da quadrupedi a bipedicon conseguente postura eretta hasovraccaricato la colonna lombare edha complicato i problemi dovuti a vizidi posizione. Inoltre passiamo oredavanti al computer fin da bambini,non camminiamo più, siamo spessoin sovrappeso, insicuri, pieni di ansiee contratti; usiamo troppo l’auto escarpe con tacchi improponibili, pra-tichiamo attività fisica saltuaria eincontrollata, sediamo su sedie ina-datte; il risultato: i nostri muscolinon sono tonici e “non ci reggono inpiedi”.La colonna vertebrale è forma-ta da ossa grossolanamente cilindri-che sovrapposte, articolate una sul-l’altra con l’interposizione di una pic-cola struttura sferica ( nucleo polpo-so) che come un cuscinetto a sferaconsente loro il movimento e stabiliz-zata da legamenti e muscoli.Essanon solo ha il compito di sorreggereil tronco ma alloggia e protegge ilmidollo spinale che dalla base delcranio scende sino all’inizio dellaregione lombare lasciando emergere

tramite appositi spazi i nervi che daesso emergono. Il dolore che originadalla regione lombare può essereprodotto da diverse cause. Uno sfor-zo eccessivo o una caduta che pro-duca un trauma distorsivo – contusi-vo o altresì patologie cronico dege-nerative (artrosi) possono evocaredolore causato dall’interessamentosia dell’apparato capsulo-legamento-so vertebrale che dallo stiramentodella muscolatura . La risposta del-l’organismo al dolore è una contrat-tura della muscolatura lombare cheaumenta la sensazione dolorosaaccompagnandola a una marcata dif-ficoltà nel movimento del tronco. LaTerapiaconsiste essenzialmentenello scarico della colonna durante lafase acuta (riposo) associato a tera-pia farmacologica sotto controllomedico. Ad episodio acuto risolto, èutile eseguire fisioterapia, terapiafisica e programmare una adeguataattività fisica al fine di prevenire ulte-riori episodi. Qualora il nucleo polpo-so, per patologie degenerative opost-traumatiche, si sposti dalla suasede anatomica spingendosi verso ilmidollo e le radici nervose che daesso nascono si verifica un ernia deldisco. Tale evenienza assai dolorosasi caratterizza dall’interessamentodel nervo sciatico compresso dall’er-nia. Il dolore interessa non solo laregione lombare, ma si irradia aduna o ad entrambe le gambe renden-

do penoso ogni movimento ed impe-dendo il riposo notturno. Tale patolo-gia se non trova rapida soluzione conil riposo, la terapia farmacologica e lafisioterapia necessita di terapia chi-rurgica non solo per alleviare il dolo-re ma anche per evitare danni irre-versibili causati dalla compressioneerniaria sul nervo.

LOMBALGIA E LOMBOSCIATALGIA:Patologie dolorose e invalidanti che purtroppo almeno una volta nella vita

colpiscono la maggior parte delle persone….

del Dottor Patrizio Lazzarini, fiosioterapista

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Nel cinquantenario dell’apertura

“La Cappelleta”: un campeggio a cinque stelle!“Pallido e grasso fanno ricco, mentre ilpovero è magro ed abbronzato”. Per seco-li questo è stato il “clichè ” che ha spopo-lato nel mondo intero ed è solo alla finedel 1800 che le cose cominciano lenta-mente a cambiare. Sono per primi gliinglesi che si concedono il lusso di oziarein estate sulla riviera ligure, soprattutto aBordighera, che Edmondo De Amicis nonavrà difficoltà a ribattezzarla “la cittàparadiso degli inglesi”. Poi, chiaramentecon gli anni, emergono posti incantevoli,come la vicina Portofino ed in Toscana,Forte dei Marmi. A Venezia, intanto, eranato (nel 1857) forse il primo stabilimentobalneare italiano, almeno così come lo siintende oggi, mentre Capri, con il russoMaxim Gorky, comincia a farsi apprezzareal livello internazionale. Solo molto piùtardi si scoprirono i laghi e se ne compre-sero tutte le peculiarità che li facevanodiversi dalle stazioni marine. Il lago, sidisse, è più tranquillo del mare, è menostressante, è più adatto alle persone ner-vose, a quelle più ansiose ed in cerca di

un’atmosfera piùrilassante. AncheBolsena non èvoluta mancareall’appuntamentocon questa inedi-ta e grandeo p p o r t u n i t à ,anche se soltan-to negli anniCinquanta hacominciato adarsi una struttu-ra ricettiva adat-ta alle nuove esi-

genze. E tra i primi, a fare impresa turisti-ca, è da annoverarsi il campeggio “LaCappelleta”, che, Giuseppe Stella apre uffi-cialmente nel Maggio del 1960. Il campingè situato al km 116,500 della SS. Cassia esono proprio gli inglesi ed i tedeschi, redu-ci dall’aver assistito alle gare delleOlimpiadi romane, i primi clienti a fre-quentare lo splendido parco che si adagia

sulle tranquille e limpidis-sime acque del lago.Attirati da una cucinasana e prelibata e daun’ospitalità genuina ecollaborativa, anche gliolandesi si affiancheran-no ad inglesi e tedeschi,così che il campeggiodiventerà un luogo quasiad esclusivo svago deituristi nord-europei. Benpresto, infatti, il camping“La Cappelletta” si riem-pie di roulottes, scono-sciute ai campeggiatoriitaliani che utilizzano sol-tanto tende canadesi.Anche nell’abbigliamento si notano sensi-bili differenze perché sono soltanto ledonne del Nord Europa, ad indossare iprimi, strabilianti, bikini!

La “grande assente”degli anni ’60 era l’e-nergia elettrica e per le piazzole venivanousate le acetilene con il carburo, per fortu-na presto sostituite con i più funzionali“camping-gaz”. Con l’energia elettrica ilcamping diventa sempre più accoglienteed anche gli italiani, con romani e fiorenti-ni in testa, cominciano ad innamorarsi diquesto splendido lembo di terra posto sulpiù vasto lago italiano di origine vulcanica.

A rendere più completa la bellezza delsoggiorno, una natura davvero incontami-nata e la possibilità di fare brevi, quantoentusiasmanti escursioni , nella vicinissimaCivita di Bagnoregio, isola lunare aggrap-pata su di un colle tufaceo, o nellamedioevale Orvieto con il suo incantevoleDuomo. Ma è soprattutto l’affabilità e lacortesia dei proprietari del Campeggio afare la differenza e a rendere unico il sog-giorno. Con questi ingredienti, alla finedello scorso mese, una grande festa èstata organizzata dalla signora Stella e daicongiunti Grazia, Maria, Franco e Piero:cinque stelle appunto, che giustificano il

titolo del pezzo! Alcuni clienti storici sisono alternati al microfono e, man manoche la festa prendeva sempre più brio,sembrava che l’Europa si fosse dataappuntamento in questo angolo scintillan-te di luce e di fiori e che gli idiomi che siudivano, volessero ricordarci che nel diver-tirci e ne sorridere siamo tutti figli d’unastessa Madre.

Inglese, francese, olandese, tedescosoprattutto, ma anche spagnolo, romeno,portoghese e, naturalmente, italiano siscontravano e si fondevano, si urtavano esi univano nei balli e negli scherzi, nei brin-disi e nei sorrisi. Era la festa d’una piccolacomunità che si ritroverà ogni anno nellecento piazzole del camping “LaCappelleta”, sulle rive del lago di Bolsena.

Secondiano Zeroli

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“Essenze di Corchiano”Una nuova fragranza da donna tutta per te! Solo presso la Profumeria del Corso di Simona Nardone!

Un souvenir del tutto originale è statoideato per i turisti che trascorrono qual-che giorno di riposo a Corchiano, ma èideale anche per gli abitanti del paesestesso e per coloro che amano le buonefragranze: Essenze di Corchiano, unprofumo da donna, dolce ed elegante. Adavere questa stravagante idea è stataSimona Nardone, titolare, da molti anni,della “Profumeria del Corso”, nel cuoredel paese. In seno all’iniziativa del centrocommerciale naturale “Il vallo”, infatti,Simona, vista la sua attività , ha volutocreare un prodotto unico e personalizza-to, che la caratterizzasse e la distingues-se. “Ho scelto le essenze che più mi pia-cevano e che ritenevo più appropriate,poi la confezione ed il nome”, dice soddi-sfatta Smona, “ed ora vorrei realizzarneanche uno da uomo”. Il profumo è stato ufficialmente presen-tato la sera della notte bianca, promossocon dei campioncini che hanno subitoconquistato diversi clienti e sta già

riscuotendo molti consensi.Essenze di Corchiano è , inoltre,affiancato da un’esclusiva linea dicreme per il corpo, che compren-de latte detergente viso, cremaantirughe e contorno occhi,crema mani, crema anticellulite equant’altro è necessario per pren-dersi cura della propria persona inmodo sano e speciale.Essenze di Corchiano è un regaloadatto a tutte le donne: allamamma, alla nonna, alla sorella,ad una amica, alle quali vuoi farmantenere vivo un legame o vuoiregale una parte delle tue radici.Un regalo unico e stravagante,che ti contraddistingue ed ognivolta che lo si indossa è in gradodi suscitare ricordi ed emozionidel tutto intimi. Essenze di Corchiano è la tuaessenza!

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Inserto speciale di Campo de’ fiori dedicato ai più piccoli (Anno 2010 – N. 4)Coordinatore del progetto: Giovanni Francola.Responsabile del gruppo: Stefania Tabacchini.Gruppo di lavoro: Teresa Noviello, Patrizia Caprioli, Elisa Ermini, Marcello Ernoni.Grafica: Monia Tamburi.

Il mondo sicuro di Alice

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L’ANGOLO DEL PROF a cura di Patrizia Caprioli

Mini spazio dedicato a siti, portali, risorse in rete (gratis!), da poter usufruire come supporto didattico per gli insegnanti interessati a dare sempre nuovi input ai loro piccoli studenti.

Dienneti: http://www.dienneti.it/risorse. htm. Su Dienneti il meglio in rete per l’educazione e la didattica: materiali e strumenti di qualità

selezionati e organizzati in una rassegna vasta, aggiornata e di libero accesso al servizio dell’educazione e della scuola, per la didattica, la ricerca, l’informazione, lo studio,

lo svago e l’intrattenimento educativo.

Le brioches de zi’ TeresaLe brioches de zi’ TeresaIngredienti per la pasta400 gr di farina150 gr di zucchero200 gr di burro4 uovaun pizzico di saleScorza grattugiata di un limone1 bustina di vanillina1 bustina di lievito

10 gr di zucchero a velo per decorarePREPARAZIONE Disponete sulla spianatoia la farina setacciata con il lievi-to. Fate la fontana ed immettetevi lo zucchero, il burro ammorbidito e taglia-

to a pezzetti, i tuorli, il sale, la scorza del limone e la vanillina. Impastate rapidamente lavorando la pasta il minimo indi-spensabile per renderla liscia ed omogenea. Fate con essa una palla e mettetela a riposare in frigorifero per circa 30minuti, avvolta in una pellicola trasparente. In un tegame fate intiepidire il latte, versatevi il semolino, il sale e rime-stando fate cuocere per circa 15 muniti a fuoco moderato. Incorporatevi i pinoli, lo zucchero, il burro ammorbidito, leuova e la vanillina. Con il mattarello stendete la pasta a sfoglia spessa circa mezzo centimetro e con essa rivestite l’in-terno di uno stampo per crostate imburrato ed infarinato. Versate il ripieno intiepidito e con la pasta restante decora-te con delle striscioline. Cuocete in forno a 180° per circa 55 minuti. Aggiungete poi lo zucchero a velo.

Ingredienti per il ripienoMezzo Lt di latte100 gr di semolino65 gr di zucchero50 gr di pinoli10 gr di burro2 uova1 bustina di vanillinaUn pizzico di sale

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Fabrica di Roma 3 Ottobre 2010

Al Teatro Tenda per la solidarietàTutti sappiamo cosa è l’AIRC (Associazione ItalianaRicerca sul Cancro) per cui ritengo non parlare delle atti-vità di questa benefica ed insostituibile organizzazione disolidarietà , il cui fine ultimo è debellare definitivamenteil male del secolo, anzi dei secoli. La ricerca è fondamentale per combattere il cancro; essaconsente anche la realizzazione di sistemi tecnologici didiagnostica sempre più sofisticati i quali vanno a scrutarenell’infinitamente piccolo le cellule che compongono ilnostro corpo. Tutto questo impegna la sanità pubblica in un grandesforzo sociale ed economico, che forse non sarebbe soste-nibile senza l’aiuto di associazioni di solidarietà qualel’AIRC.Ebbene, anche a Fabrica di Roma vi sono cittadini impe-gnati nell’AIRC che, donando il loro tempo libero alla col-lettività , consentono di raccogliere fondi interamentedevoluti a questa associazione.Tali cittadini, organizzano tutti gli anni al Teatro Tenda diFabrica spettacoli di beneficenza il cui introito è totalmente devoluto all’AIRC. Anche quest’anno, Domenica 03 ottobre alle ore 18.00 è previsto uno spettacolo, sempre al Teatro Tenda. E’ ovvio che tutti ci auguriamo una grande affluenza di pubblico. Più risorse vi saranno per la ricerca e più veloce sarà il camminoverso la sconfitta totale del cancro.

Arnaldo Ricci

Fabrica di Roma. Teatro Tenda - Settembre 2009.Spettacolo della compagnia teatrale “I Guitti” di Sutri

Bassano Romano dalle originiDettagliata cronistoria a cura di Cleto Tuderti

In occasione dei suoi cinquanta anni di sacerdozio, ricorsi lo scorso anno, don Cleto Tuderti havoluto fare un omaggio a Bassano Romano, paese che lo ospita ormai da diverso tempo,nel con-vento dei padri Benedettini-Silvestrini. In “Bassano Sacra” il sacerdote, appassionato di storia, èriuscito a ricostruire il passato del borgo a partire dal’anno Mille, o poco prima, in base alle testi-monianze scritte che è riuscito a recuperare scavando negli archivi ecclesiastici e civili di tutto ilviterbese. Una cronistoria assai dettagliata, che parte delle controverse origini del nome per ana-lizzare, poi, i lunghi secoli e concludersi con una attenta descrizione delle chiese presenti sul ter-ritorio, corredata di numerosissime foto. Gli avvenimenti ed i protagonisti della storia di Bassanosi intrecciano con quelli di molti altri paesi della zona, rendendola assaiinteressante. Una parola di riguardo è stata dedicata, alla fine del volu-metto di 128 pagine, al Cristo Risorto, simile al Cristo Portacroce diMichelangelo ed attribuito proprio al medesimo scultore seicentesco,conservato nel Convento di San Vincenzo.

Don Cleto, che non è alla sua prima pubblicazione, si augura che il suolavoro possa suscitare l’interesse di qualche giovane, che raccogliendoquesto suo tributo possa approfondire le ricerche della ricca storia diBassano Romano.

E.B.

Nel cuoreAl mio caro nonno

A sette mesi dalla tua scomparsa, volevo dirti che sei e sarai per sempre una persona speciale nel mio cuore. Sono sicura che ovunque tu sia mi

stai guardando e proteggendo.Ti voglio bene nonno Antonio.

Leila Morelli

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Copertina del libro scritto da Ugo Baldi

Il libro del giornalista Ugo Baldi per gli amanti del rugby

50 anni di strani ribalzi a Civita CastellanaFesteggiamenti l’11 Settembre al campo in Via dei Marinai,

intitolato a Carlo Angeletti

In occasione del cinquantenario dalla fon-dazione della formazione Amatori RugbyCivita Castellana, il comitato promotoresi è impegnato ad organizzare grandifesteggiamenti degni di tale ricorrenza. Lamanifestazione, patrocinata dal Comune diCivita Castellana, dalla provincia diViterbo, dal Fir e dal Coni, si terrà sabato11 Settembre, presso il campo da rugby divia Marinai d’Italia, dove, alle ore 15.00, siaffronteranno le formazioni Olddi Civita Castellana e Viterbo,sotto lo sguardo attento di tantiappassionati e di giornalistiesperti che seguono la nazionaleitaliana di rugby. Seguirà loscontro amichevole tra l’under18 e 15, in serie C, che segna ildebutto stagionale delle duesquadre. Alle ore 18.00, verràscoperta la targa in ceramica conla quale il campo verrà ufficial-mente intitolato a CarloAngeletti, giocatore del rugbyCivita Castellana, prematura-mente scomparso. Saranno pre-senti i parenti dell’atleta, le auto-rità civili, militari e religiose, rap-presentanti della Federazione

Italiana Rugby, gli ex compagni di squa-dra e tutti coloro che, pur non avendoindossato la maglia insieme a lui, lohanno amato e sostenuto. A seguire, lapresentazione del libro 50 anni di stranirimbalzi a Civita Castellana, del giornalistaUgo Baldi. Chiuderà l’evento il terzo tempo, offertodalla società sportiva civitonico in colla-borazione con sponsor locali.

Giugno 1962. Torneo studentesco, squadra di rugby diCivita Castellana. II° classificata (perse in finale per 15 a16 con la formazione di Viterbo). In piedi da sx. Radanix,

Angeletti, Farina, Lanzi. In basso da sx: Conti, Nobili,Milazzo, Profili.

Centro Ricerche e Studi Ronciglione - Premio Letterario Nazionale

RONCIO D’ORO 2010 XVII edizione

Nella magnifica cornice dell’Arena di S. Andrea, presenti numerose autorità , gremita di pubblico, sabato 28 agosto sono stati conse-gnati i premi ai vincitori del Premio Letterario Nazionale Roncio d’Oro.Ha presentato Francesco Laurenti, mentre le opere premiatesono state sapientemente lette dagli attori Laura Sperati, Leonora Piacenti, Stefano Piacenti e Mario Palozzi.Vincitori della sez. C Italiano giovani- Menzione speciale a Francesco Minelli – Ronciglione (VT), per la poesia “Al mio primo vero amore”.- Menzione speciale a Giulia Rosati (Roma), per la poesia “Ho sentito”- Roncio d’argento a Matteo Ferretti – Ronciglione (VT), per la poesia “Giocando con il pensiero”.- Roncio d’oro: per unanime decisione della Giuria non è stato assegnatoVincitori della sez. B italiano adulti

- Menzione speciale a Bruna Regina – Ronciglione (VT), per la poesia “Il paese di Alice.- Menzione speciale a Marco Managò – Roma, per la poesia “Le nostre mani”. - Menzione speciale a Tommaso Torsello – Vetralla (VT), per il racconto “Vorrei dirti ti amo”- Per il premio AVIS è stata scelta la poesia “La corsa per la vita”.di Roberto Lippi - Capranica- Roncio d’argento ex aequo: a Tiziana Mainero – Scurcola Marsicana (AQ), per la poesia “Rimorsi.- Roncio d’argento ex aequo: a Vittorio Scatizza – Roma, per il racconto “La torta al cioccolato” .- Roncio d’oro ex aequo: a Fulvia Marconi – Ancona, per la poesia “Un cesto di more e di fiori”.- Roncio d’oro ex aequo: a Gualdo Anselmi - Fabbrica di Roma (VT), per il racconto “Il campo delle fornaci”.Proclamazione dei vincitori della sez. A dialetto adulti- Menzione speciale a Quinto Chiricozzi – Ronciglione (VT), per la poesia “La funtana”.- Roncio d’argento: a Anna Sodini – Ronciglione (VT), per il racconto “Che bella ‘nvenziò ‘a radio e ‘a televisiò ”.- Roncio d’oro: a Peppino Lo Russo – Ronciglione (VT), per la poesia “Simo l’urtimi” .

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LEONE E’ tempo di ricom-pensa per il lavoro svolto eper la paziente attesa. Ifrutti autunnali sono prontiper essere colti e condivisi.Hai molte risorse e tante

opportunità Dovrai scegliere quello cheveramente ha valore per te e manifestarlo.

VERGINE Gli astri hannoin serbo per te un com-pleanno speciale. Ognisituazione sarà nuova edinesplorata. Ora hai biso-gno di mettere radici e

creare un’immagine di te che rispecchi latua bellezza, la serenità e la pace che haisaputo coltivare quando tutti erano assen-ti.

BILANCIA Torna l’armo-nia. L’estate è stata intensa,ricca di momenti illuminantie di esperienze che ti hannospaventato. Con l’autunnoritroverai la quiete interiore.

Nulla però sarà come prima ed è giustocosì . Fate attenzione a chi vi sta intorno,dategli la giusta attenzione.

SCORPIONE Settembre tioffre vivacità e successo.Non sarà facile sottrarti agliocchi del mondo o evitarerelazioni che soddisfano iltuo desiderio di conoscere,

di capire e soprattutto di vivere in primapersona le esperienze. L’unico divieto èquello di cadere negli abissi emotivi. Untempo divertente, facile, solare!

ARIETE Avrai la volontà diportare avanti i progettiche durante l’estate haimesso a fuoco. Le espe-rienze che farai rafforze-ranno la fiducia in te stes-

so, prosegui tranquillo e sii disponibile acostruire una relazione sentimentale o unlavoro diverso. Anche l’amicizia prenderàquota riportandoti il sorriso.

TORO Sarai insolitamentesocievole. La forza interio-re che senti nasce dall’aversvolto bene i tuoi impegnied ora puoi guardare l’oriz-

zonte e tracciare una mappa del percorsoda compiere. Le stelle sono in sinergì acon te e ti offrono efficienza e praticità .

GEMELLI Dopo tantedelusioni, rallentamenti emomenti di solitudine, staiincominciando a vedereuna nuova realtà . I pianetiti stanno regalando contat-

ti, idee, incontri e risultati. Ora Ë il tempodell’azione. Sii pronto a cogliere le oppor-tunità e dai il meglio di te.

CANCRO Il mese iniziacon un’energia frizzante.La tua mente è sveglia, latua immaginazione è velo-ce nel cogliere le sfumatu-

re delle idee e soprattutto i timori sarannoun ricordo lontano. Avrai una grande abili-tà di comunicare con naturalezza. Saraisorpreso per l’ironia e la verità che riusci-rai a dire senza sentirti sbagliato.

SAGITTARIO Ci sonoscelte di vita o di lavoroche hai rimandato perriflettere. Hai molte idee, ituoi progetti sono validi ed

ambiziosi e sei pronto per un salto creati-vo. Metti a fuoco l’obiettivo che vuoi rag-giungere ma non forzare l’azione, lasciache siano gli eventi ad indicarti la strada.

CAPRICORNO E’ unmese di buoni risultati invari ambiti. Le stelle ti sug-geriscono di fermarti dalleattività e guardare nel tuocuore senza paura, nè giu-

dizio, nè vergogna. Hai bisogno di farepace, prima con te stesso e poi con unapersona che ami.

ACQUARIO Ci sono pro-getti che ti porteranno aviaggiare, organizzare ocreare. L’unica ombra chepotresti sentire è l’esigen-za di dare alle tue relazioni

maggiore profondità . Sarai in contatto connuove persone, ma trova un po’ di tempoanche per chi veramente conta per te.

PESCI Fino alla metà delmese ti sentirai immerso inquestioni sociali e forsespetterà a te il compito diportare accordo. Gli astri ti

chiedono non solo di trovare soluzioni, maanche di proporre il tuo punto di vista. Latua conquista più preziosa degli ultimimesi e forse anni, è stata quella di met-terti in gioco e di rischiare.

Oroscopo di Settembreby Cosmo

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Una brutta notizia ha sconvolto l’estatedegli abitanti di Civita Castellana ed inrealtà di tutti gli abitanti dei paesi limitro-fi, che hanno nell’Ospedale civitonico ungrande punto di riferimento. La notiziadella chiusura dei reparti di ostetricia eginecologia e di quello di oncologia, tral’altro molto ben funzionanti, ha suscitatosgomento e molta indignazione. La popo-lazione si è da subito mossa contro ladecisione del presidente della RegioneLazio, Renata Polverini, la quale, però ,sembra non aver voluto rispondere a nes-suno dei messaggi inviatile in tutte leforme. Proprio il Primo Settembre le sonostate spedite le ben 6.000 firme raccoltedurante il mese di Agosto. Ha preso parte

alla petizione anche il Vescovo RomanoRossi, che ha voluto sostenere la causacon la propria firma. Intanto, in attesa diun dietrofront della governatrice, il repar-to di ginecologia ha riaperto dopo i lavoridi ristrutturazione della sala operatoria.Purtroppo a volte la mera logica dei contie del denaro, non guarda in faccia nean-che la salute dei cittadini! L’Ospedale diCivita Castellana ha un vastissimo bacinod’utenza e sarebbe un peccato perderenumerosi posti letto indispensabili. La spe-ranza è che la Polverini ascolti le vociaccorate del popolo e si ravveda, dirottan-do, magari, i tagli, senz’altro necessari,visto il periodo di crisi che da tempo stia-mo affrontando, su qualche altro settore

dov’ è sicuramente possibile, senza dan-neggiare nessuno, soprattutto i più biso-gnosi. Anzi, la sanità pubblica andrebbesempre sostenuta, perché la salute è lacosa più importante che abbiamo!

Andosilla  ancora  sul  filo  del  rasoioContinua  la  protesta  dei  cittadini.  Spedite  6.000  firme,  

ma  la  Polverini  non  risponde

CONVEGNO INTERNAZIONALE DI STUDI SULLA CATTEDRALECOSMATESCA DI CIVITA CASTELLANA

18-19 Settembre 2010 - Sala Conferenze della Curia Vescovile

L’anno 2010 è stato scelto dalla Diocesi e dal Comune di Civita Castellana, quale “Anno dei Cosmati”. Dopo una seriedi iniziative messe in atto dal Comune e dalla Curia di Civita Castellana durante i mesi già trascorsi, il 18 e 19 settem-

bre prossimi è previsto l’appuntamento di maggior lustro e importanza. Presso la Sala Conferenze della Curia Vescovile in PiazzaMatteotti, si terrà , infatti, il Convegno Internazionale di Studi sulla Cattedrale. Per due giorni alcuni tra i maggiori studiosi - italiani estranieri - di religione, architettura e arte medievale, rinascimentale e barocca, insieme a docenti ed esperti di restauro, esporranno leloro relazioni sull’insigne fabbrica civitonica. Presieduto dal Prof. Paolo Portoghesi, il convegno vedrà la partecipazione, in veste di rela-tori e presidenti di sessione, di Enrico Bassan, Corrado Bozzoni, Claudio Canonici, Maurizio Caperna, Renzo Chiovelli, Peter CorneliusClaussen, Luca Creti, Dario Del Bufalo, Tommaso di Carpegna Falconieri, Angela Dressen, Daniela Esposito, Donatella Fiorani, FrancescoGandolfo, Manuela Gianandrea, Dale Kinney, Massimo Miglio, Giorgio Ortolani, Patrizio Pensabene, Francesco Paolo Fiore, Giorgia Pollio,Giuseppe Simonetta, Gianfranco Spagnesi, Claudio Varagnoli. Il convegno, per l’importanza internazionale che riveste, ha ottenuto l’AltoPatrocinio del Presidente della Repubblica, della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Segreteria di Stato Vaticano e dellaConferenza Episcopale Italiana. Oltre ai numerosi patrocini da parte di Università italiane ed estere, e a quello della Regione Lazio,della Provincia di Viterbo e del Ministero per i beni Culturali e Ambientali, il convegno gode del sostegno di numerosi sponsor. Sul sitowww.cosmaticivita2010.it saranno disponibili gli abstract e i curricula dei relatori, insieme all’ordine degli interventi del convegno.

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AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

FESTEGGIAMENTI PATRONALI DEI SS. MARCIANO E GIOVANNI 201011 Settembre Sabato

Ore 17.00 Viale E. Minio - Campo Sportivo Cerimonia Intitolazione della struttura all’atleta “Carlo Angeletti”ore 17,00 Piazza Matteotti – Curia Vescovile Iniziativa di promozione alla lettura “Libri liberi”

ore 21,30 Piazza Matteotti - Concerto Sale fino al rock Finale12 Settembre Domenica

Ore 16,00 Forte Sangallo Fossato nord - Palio degli Anelli a cura dell’ Ass.ne Civita CavalliOre 19,00 Piazza Matteotti - Premiazione vincitori Palio degli AnelliOre 21,30 Piazza Matteotti - Intrattenimento musicale “Io canto”

13 Settembre Lunedi’ore 18,00 Piazza del Duomo – Chiesa Cattedrale - Triduo di preparazione Santo Rosario meditato

ore 18,30 Santa MessaOre 21,30 Piazza Matteotti - Spettacolo teatrale MEDLEY a cura della Ass.Culturale “La Bottega delle Chiacchiere”

14 Settembre Martedi’ore 18,00 Piazza Duomo – Chiesa Cattedrale - Triduo di preparazione - Santo Rosario meditato

ore 18,30 Santa Messa Ore 21,30 Piazza Matteotti - Spettacolo Musicale . A volte ritornano “Gruppi locali”

15 Settembre Mercoledi’Ore 18,00 Piazza Duomo- Chiesa Cattedrale - Vespri Solenni

ore 18,30 Santa Messa ore 21.30 Piazza Matteotti - Cabaret – “I Nunseponnoguarda” Roma Napoli e rock’n’ roll

16 Settembre GiovedìOre 5,00 – 9,30 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - celebrazione continuata di Sante Messe

ore 12,00 Piazza Duomo –Chiesa Cattedrale - Santa Messa Presieduta da Sua Eccellenza Monsignor Romano Rossiore 19,30 Piazza Duomo Chiesa Cattedrale - Santa Messa

ore 20,15 Piazza Duomo Chiesa Cattedrale - Solenne Processione con le Reliquie dei SS. PatroniPiazza Matteotti Bengalata

17 Settembre Venerdi’Grandiosa Fiera di Merci e Bestiame (intera giornata)

Ore 21,30 Piazza Matteotti - Tribute Band – Omaggio a Lucio Battisti a cura dell’Associazione “Innocenti Evasioni”18 Settembre Sabato

Piazza Matteotti Curia Vescovile - Dalle ore 9,30 alle ore 18,00 Convegno Internazionale sui CosmatiOre 21,30 Piazza Matteotti

ENRICO RUGGERI in Concerto19 Settembre Domenica

Piazza Matteotti - Curia Vescovile - Dalle ore 9,30 alle ore 18,00 Convegno Internazionale sui CosmatiOre 10,00 Piazza Matteotti - Partenza . Gara Podistica – “3° Trofeo dei Falisci a cura dell’A.S.D. Alto Lazio

Ore 12,00 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - Santa Messa Presieduta da Sua Eccellenza Mons. Romano RossiOre 18,30 Piazza Duomo - Chiesa Cattedrale - Concerto Cosmati a cura dell’Ass.ne Musicale “Muzio Clementi”

ore 19,00 Centro Storico – Esibizione Artisti di strada e Street Bandore 22,00 Piazza Matteotti - Tombola a cura dell’Associazione Una mano al tuo Ospedale Onlus di € 2.000,00, così suddivisa €

250,00 cinquina, € 1.500,00 tombola , € 250,00 tombolino ore 23,30 Via Belvedere Falerii Veteres - Spettacolo Pirotecnico Realizzato dalla Ditta Fireworks di Colonnelli Primo di Nepi

INOLTRE2 al 10 Settembre - Loc. Catalano - Circolo Tennis “ DAVIS 76” Torneo Open 2010 “Santi Marciano e Giovanni”

11 – 19 Settembre ore 17,00 Piazza Matteotti (angolo via XII settembre) - Mostra di pittura a cura del C.S.E. Rosa Merlini Frezza

ore 17,00 Via Garibaldi,35 Galleria Halesus - Mostra di pittura “ i Colori del Deserto” di Angela ConsoliVia del Forte – Giardino pubblico Baden Powell - “Osteria di Rosina” , Manifestazione enogastronomica dell’ASD Junior Volley Via del Forte e Piazza Martiri Fosse Ardeatine -“Le vie dell’arte e dei mestieri” mostra di arte artigianato e di prodotti locali acura della Pro Loco di Civita Castellana per tutta la durata delle Festività dalle ore 17,00 tutti i giorni la domenica dalle ore 10,00

16 – 18 Settembre -Gara di pesca a cura dell’Associazione Sportiva Pesca Club Parco dei Fiori. - Via Nepesina - 11 , 12e 17 settembre ore 14,00 18 settembre ore 7.30

ore 17,00 Corso B. Buozzi - Sala Pablo Neruda - Esposizione di manufatti e prodotti artistici del Centro Diurno. Ore 17,00 Piazza Matteotti –Centro Sociale Anziani Piazza Matteotti - Mostra collettiva di pittura organizzata dal C.I.F.

Centro Italiano Femminile in collaborazione con il Centro Anziani di piazza Matteotti

Civita Castellana

49Campo de’ fiori

AGENDATutti gli appuntamenti più importanti

Domenica 26 settembre 2010 – ore 18

XX Festivaldella

CanzoneRomana

Un’idea di LINOFABRIZI

Con la partecipazio-ne straordinaria diLANDO FIORINI,LUCIANO ROSSI,

LA SCHOLA CANTORUM,GIORGIO ONORATO

E ALTRI OSPITI...e il balletto della CRAZY GANGPresentano LORETTA ROSSI STUART

e FRANCESCO VERGOVICHTesti di Silvestro Longo

Coreografie di Marco e StefanoStopponi

P.zza Gentile da Fabriano 17, Romawww.festivaldellacanzoneromana.com

Ancora una volta il Teatro Olimpico di Roma,una dellemigliori sale acustichedella capitale, ospiteràla finalissima delFestival dellaCanzone Romana,giunto quest’anno allasua ventesima edizione.

Patrocinato dalla Regione Lazio , dal Comune di RomaAssessorato alle Politiche Culturali e dellaComunicazione e voluto fortemente da Lino Fabrizi ideato-re e presidente dell’Associazione Culturale Roman Millennium,organizzatrice della manifestazione, il Festival percorre la tra-dizione musicale romana attraverso interpreti famosi e nuoveleve, offrendo una serata dedicata all’antologia della canzone edei concorsi che si sono svolti dal 1800 ai nostri giorni. Il castdella manifestazione è composto da alcuni fra i più significati-vi esponenti della musica tradizionale romana. Tra questi,Lando Fiorini ospite d’onore.

Biglietti: Interi € 30 Poltronissima, € 25 Poltrona - € 20 Balconata -Ridotti € 25 - € 20 - €15

Per Informazioni: Teatro Olimpico tel. 06/3265991Prenotazioni e convenzioni: tel 06 3225044 – 328 4112014 - 349

5563371Ufficio Stampa: Elisabetta Castiglioni

06 3225044 -328 4112014 - [email protected]

FESTEGGIAMENTI IN ONOREDI MARIA SS. DELLE GRAZIE

11 Settembre SabatoOre 8.00 – Donazione di sangue presso il Centro

trasfusionale (Sez. A.V.I.S.)ore 10,30 – S. Messa presso la casa di riposo

“Maria Cappelli”ore 12,00 – Apertura dei festeggiamenti con fragoroso sparo di bombeore 16,00 – Parco “Demostene Carosi” – Giochi popolari per bambini

offerti da “Gli amici di Roberto”ore 19,00 – Parco “Demostene Carosi” – Partenza per l’escursione

notturna dei bambini all’oasi del WWF e cena fredda.ore 21,30 – Parco “Demostene Carosi” – Concerto della banda musica-

le “G. Verdi” di Corchiano, diretta dal Maestro Andrea Mazzasette.12 Settembre Domenica

Ore 8.00 – Donazione di sangue presso il Centro trasfusionale (Sez. A.V.I.S.)

ore 8,00 – S. Messa nella chiesa di Santa Maria del Rosarioore 11,00 – P.zza del Bersagliere - S. Messa solenne per il

25° anniversario della Sezione A.V.I.S.ore 12,00 – P.zza del Bersagliere – Inaugurazione del Monumento“L’albero della vita”, dedicato ai donatori di ieri, oggi e di sempre.

ore 17,00 – La banda musicale “LA FOLCLORISTICA BAND” diBettolle (SI) percorrerà le vie del paese.

ore 17,30 – Chiesa di San Biagio – Recita del Santo Rosario e S. Messa.

ore 20,00 – P.zza del Bersagliere - Esibizione serale della banda musi-cale “LA FOLCLORISTICA BAND” di Bettolle (SI)

ore 21,00 – P.zza del Bersagliere – Innalzamento di un globo aerostatico dell’A.V.I.S.

ore 21,30 – P.zza del Bersagliere - Tombola di €1.500,00, suddivisa in€ 250,00 1° e “2° cinquina, € 1.000,00 tombola.

13 Settembre Lunedìore 8,00 – S. Messa nella chiesa di Santa Maria del Rosario

ore 16,30 – PELLIGRINAGGIO A PIEDI con l’immagine di S. Mariadelle Grazie e Santa Messa.

Ore 21,00 - P.zza del Bersagliere - Spettacolo musicale con SIMONA QUARANTA E LA SUA BAND.

14 Settembre MartedìOre 8,00 – S. Messa nella chiesa di Santa Maria del Rosario

ore 17,00 Piazzale antistante la Caserma dei Carabinieri – la “Fanfaradel 4° Rgt Carabinieri a Cavallo”, interverrà in occasione del 15° anni-

versario dell’apposizione del monumento alla “Virgo Fidelis”.ore 17,30 – Chiesa di San Biagio – Recita del Santo Rosario e S. Messa

Ore 21,30 – P.zza del Bersagliere – IVANA SPAGNA in concerto15 Settembre Mercoledì

Ore 8,00 – S. Messa nella chiesa di Santa Maria del RosarioOre 11,00 – Chiesa S. Maria delle Grazie – S. Messa solenne celebrata

da S. E. Monsignor Romano Rossiore 17,30 - Chiesa di San Biagio – Recita del Santo Rosario e S.

Messa.ore 18.00 – P.zza del Bersagliere- - Spuntino offerto dal Comitato con

musica dal vivo.ore 18.30 – P.zza Aversa – Presentazione della Squadra di calcio “ASF

Virtus Corchiano”ore 21,00 – P.zza IV Novembre – Spettacolo musicale e di cabaret con

il gruppo “I tre quattro” di Caprarola. Al termine estrazione della lotteria.

ore 23.00 – GRANDIOSO SPETTACOLO PIROTECNICO eseguitodalla ditta Poleggi di Canepina, presso la Circonvallazione in direzione

Vignanello.

Corchiano

La Redazione di Campo de’ fiori si associa agli auguri

Un augurio speciale ad EmmaPisani di Corchiano che è

venuta alla luce il 17 Luglioper la gioia di papà

Salvatore e di mamma Elisa,con tanto amore.

Tanti auguri a Emma Pisaniche il 17 Agosto ha compiutoil suo primo mese di vita dainonni, i bisnonni, gli zii ed icuginetti! Tanti bacioni da

tutti noi….

Ciao sono Alice e il1°Settembre ho com-

piuto il mio primomese di vita.....

Mamma Sara e papàGianluca augurano allaloro piccola un mondo

di felicità

Tanti auguri allanostra piccola Leilache ha compiuto 3

anni il 3 settembre.Auguroni da mammaMonia e papà Carlo.Sei la nostra vita!!!!!

Tantissimi auguri aCristian che compie 8

anni l’1 Settembre,dalla tua mamma che ti

vuole un mondo dibene… Sei sempre ilmio piccolo bambino!

Tanti auguri anche dai nonni Antoniettae Luigi e dal bisnonno Umberto.

Congratulazioni allaneo dottoressa

FedericaBacchiocchi per la

sua laurea inScienze della

Comunicazione, dallamamma, le sorelle e i nonni

Tanti auguri aMarta che hacompiuto 2anni il 22Luglio e aFlavio che

compirà 2 anniil 19 Settembre,da Lilla, Tonino eRita Del Bianco

Tanti auguria Jessica eValentinoche il 1°

Agosto sisono uniti inmatrimonio

dai genitori eparenti tutti.

Il 16 Agosto siamotutti riuniti per

festeggiare i tuoiprimi 50 anni.

Tantissimi auguri aMarco Valeriani dallamamma, dalla moglie,

dai figli Serena, Mirkoe Luca, dal suocero e

dalla sorella.

Tanti auguri a

Mirko cheil 19

Settembrecompie 3 anni,dalla

mamma, il papà

ed i fratellino Christian

Per mamma epapà è arrivato

un belmaschietto!!! Il suo nome è.....Tiziano, il

suo peso.....Kg2.5, segni particolari....SUPER!!!

Tantissimi auguri dai nonni e dagli zii

Buon compleanno alla piccola Aurora Patriarca che il13 settembre compie 5 anni. Auguri dai genitori Carloe Patrizia, dal fratello Damiano, dai nonni dagli zii e

dai cugini Fede e Ale. AUGURI PICCOLA PESTE!!!!!!!!

Campo de’ fiori 51

Carbognano. Gita per il sessantesimo anno aGradara. 1. Franco, 2.Sandro, 3. Italia,

4. Saura, 5. Sandra, 6. Roberta, 7. Celeste, 8. Sandro, 9. Mirella, 10. Lorena, 11. Fabio,

12. Serafino.

1 23 4

5

6

7

8

9

10

1112 Tanti vivissimi auguri di

buon compleanno ad ARESPISTOLA, che il 10 ago-sto ha compiuto ben 6

anni! Nella notte di SanLorenzo, 6 anni fa non

poteva nascere unamigliore stella nella

nostra famiglia! Si associano agli auguri

tutti gli atleti della A.S.D.YAMA ARASHI G.P JUDO DI CIVITA CASTEL-

LANA, oltre alla tua famiglia al Completo!

I migliori auguri a CristinaMei e Andrea Pagliaroli

che il 3 luglio si sono unitiin matrimonio, dal fratello

Mario i genitori Carlo eCatia, i cugini, gli zii e

i nonni.Tanti auguri di buon

compleanno alla signoraIvana La Pucci che il 2

Settembre ha compiuto glianni, dai parenti, gli amici

e la redazione di Campo de’ fiori.

CARTOLINA DI ABBONAMENTO ANNUALESI desidero abbonarmi a : Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00

I miei datiNome___ ____ __________________________________ Cognome________________________________________________

data di nascita_______________ __________Città________________________________________________________Prov._______

Via_______________________________________________________________Telefono____________________________________

Desidero regalare l’abbonamento a: Campo de’ fiori (12 numeri) a € 25,00Il regalo è per:Nome_______________________________Cognome_________________________________________________________________

data dinascita___________________________Città______________________________________________________Prov.________

effettuerò il pagamento con c/c postale n. 42315580 intestato alla Associazione Accademia Internazionale D’Italia - P.zadella Liberazione n. 2 - Civita Castellana

Data______________Firma__________________________________Autorizzo il trattamento dei miei dati personali secondo quanto disposto dalla legge n. 675 del 31.12.1996 in materia di“Tutela dei dati personali”. Titolare del trattamento dei dati è Campo de’ fiori - P.za della Liberazione,2 - 01033 Civita

Castellana (VT)

Data______________Firma__________________________________Per abbonarti puoi spedire questa cartolina a Campo de’ fiori - P.za della Liberazione, 2 - 01033 CivitaCastellana (VT) o puoi trasmetterla per fax allo 0761 . 513117

SOSTENETE CAMPO DE’ FIORI CON IL NOSTRO ABBONAMENTO

Tantissimi auguri dibuon compleaano a

Michele Bonamin checompie 12 anni il 28

Settembre, dallamamma, il papà,Giancarlo, Sonia,

Aldo, tutti i parenti ,gli amici e

la redazione di Campo de’ fiori.

Campo de’ fiori52

Gigi e Whisky,sono vittime del-l’intolleranza edell’ignoranza

dell’essereumano.

Da luglio, sonorinchiusi in un

box!!!!! La padrona, li ha

abbandonati... Ma l’Associazione si è occu-pata di loro portandogli acqua, cibo e com-pagnia.Ora si trovano in pensione a nostrespese per non farli rinchiudere in un canile.Aiutateci come potete, cerchiamo un’ado-

zione veloce per questi due cucciolotti.POSTE PAY 4023600578572465 INTESTATA

A LUCIA FINOCCHI.GRAZIEEEEEEEEEEE . Tel. 3391123663

Non dimentichiamoci di DOLCE la beniaminamascotte di CivitaCastella, che dopo 1 anno di

“carcere” cerca ancora casa!!!!! Tel. 3391123663

Nello è ancora con noi alla ricerca di una fami-glia. E’ il classico cane da compagnia come neconosciamo tanti nel viterbese. E’ un canetrovato senza collare e senza microchip.

Avrà si e no 5 anni, buonissimo anche congli altri cani, sopporta bene i gatti, va al

guinzaglio ed è in perfetta salute.

Tel. 3391123663.

Mi chiamoLULU’,

sono giova-ne, ho

appena 3anni. Hoqualcosa

del dalmatanel mio DNA. Mi hanno presa da cuccio-la, sono cresciuta in casa, dormivo nellettone... Poi un anno fa il mio padroneè venuto a mancare e per me sono ini-ziati i guai… Fuori da lettone, fuori dalla

casa, fuori da tutto... Mesi fa la miapadrona ha traslocato .. dove non sisa…. E si è dimenticata di me. Vorrei

una casa e degli umani da amare. Sonoin provincia di Viterbo, ma pur di farmi

felice mi portano ovunque. Sono sterilizzata e chippata, e di taglia

medio-piccola. Tel. 3391123663.

Tel. 3391123663

Io sono De Niro e cerco casa. La mia famigliasi deve trasferire lontano e non mi può portarecon se.... simil border collie di 7 anni, taglia

medio/grande, castrato. Molto affettuoso, intelli-gente e giocherellone. Abituato a vivere in cam-pagna insieme ad altri cani e anche gatti, madeve essere lasciato libero, non a catena. Ama

la compagnia delle persone.Tel. 3338259320

Ultima iniziativa dell’ Associazione per tutto il mese di settembreattraverso Facebook dove troverete la nostra pagina.

Il ns amico Roberto RE possessore di molti libri li vende attraverso il web.Attenzione: il ricavato delle vendite verrà girato ogni settimana

all’Associazione. Questa raccolta servirà per coprire le spese della pensionedei nostri 10 cani con le relative cure veterinarie necessarie, il manteni-

mento ( crocchette) di questi nostri pelosi...Vi invitiamo per questo alla let-tura! Contattate direttamente Roberto Re su Fb per eventuali acquisti

specificando che si tratta della nostra causa. Grazie.http://www.comprovendolibri.it/vendeanche.asp?userid=robertore2002

L’unico mezzo per combattere il randagismo

è la STERILIZZAZIONE!!!

Campo de’ fiori 53

Roma com’era

Roma.

Aprile 1962.

Giorgio De Chirico, un distinto signore, g

ià compassatonegli anni, apasseggio peruna tranquilla

Piazza di Spagna,non ancora invasa

dai turisti,ma con le sueimmancabili ecaratteristiche

carrozzelle.

Campo de’ fiori54

Album dei ricordi

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Alfredo Germani con gli amici, anno 1945. Ezio Cipriani e Vera Magnanti. Anno1940

Civitonici in gita agli scavi di Pompei. Anno 1970. Foto della Sig.ra Maria Augusta Sansonetti

Campo de’ fiori

55Campo de’ fiori

Album dei ricordi

“Foto a puntate” - Questa foto viene pubblicata a sezioni per poter evidenziare i volti delle tante persone che in essa compaiono.Vi proponiamo la terza ed ultima parte.

Civita Catellana - anni ‘50. Piazza Duomo. Ffoto della Sig. Vera Baldassi

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Fabrica di Roma - Primi anni ‘70 - Nozze d’oro 1. Maria Angeletti e 2. Alessandro Iannoni, 3. Sandro Anselmi, 4. Andrea Iannoni, 5. Tito

Mascarucci, 6. Mauro Anselmi, 7. Luciano Mascarucci, 8. Sandra Iannoni.

Fabrica di Roma - Primi anni ‘60 - Urania Meschinelli e Mario Iannoni.

Album dei ricordi

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Fabrica di Roma - Primi anni ‘50 Da sinistra Ersilia Iannoni, ..., Assunta Alessi.

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Fabrica di Roma - Anni ‘50 Vera Iannoni e Bruno Mascarucci Viaggio di nozze a Roma 24.02.1963. Alberto Proietti e Linda Romanelli.

Album dei ricordi

Fine anni ‘60. Sandro Anselmi (Max) vicino ad una scritta lasciatadai suoi fan a Caprarola.

Primi anni ‘80. Sandro Anselmi, in vacanza insieme ai suoi figli,Cecila e Fedeerico.

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Campo de’ fiori58

Campo de’ fiori

Corchiano. Anni ‘60.Colazione all’asilo

dopo aver ricevuto laPrima Comunione.

Da sx: Luciano D’Angelo, Morena Mechelli,

Tarquinio..., Marfisa Fiorentini,

..., Carlo Ridolfi,Franco Ortenzi.

Corchiano. Anno 1958. Scuola di Piazza “Padella” (P.zza Garibaldi). Classe I° elementare. Fila in alto, da sx: Annamaria Benedetti, AssuntaBonamin, Lina Ortenzi, Carla De Angelis, Agata Carosi. Fila centrale, da sx: Carla Achilli,, Patrizia..., Annamaria Piergentili, ...,

Mirella Pesaresi. Fila in basso, da sx: Gugliemina Achille, Lucia Capitoni, Maria Siria Cermentini, Amelia Leoniddi.

Campo de’ fiori

Album dei ricordi

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Faleria. 1950. Scuola elementare. Foto della Sig.ra

Mafia Meconi (prima in alto a sx sopra

la suora).

Campo de’ fiori

Campo de’ fiori

Album dei ricordi

Carbognano. Anno 1930. Classe quinta elementare.

Campo de’ fiori60

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