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EDITORIALEMeglio piccoli,poveri Pronto Soccorsoo cure primarie per tutti? M. Nejrotti LA TRIbunAFnomceo: il nuovo triennio prende forma N. Ferraro

vIvERE LA DEOnTOLOgIARuolo e funzioni del ComitatoEtico Interaziendale M. Boccaletti

IL DEDALOLotta all’aIdS, tBC e malaria: una sfida vinta a metà dal “fondo globale”per mancanza di finanziamenti N. Ferraro...troppi parti cesarei e pochi responsabili della qualità P. Pinna Pintor

LO STETOScOpIOa quando il rispetto del lavoro? R. Falcetta

chI fA cOSAanche un blog per il progetto “M’ami” N. Ferraro“Extra-titoli in barriera” N. Ferraro

cuLTuRAanatomia, fisiognomica, arte di Leonardoalla Reggia di Venaria E. PellicciottaLa XII edizione di “Musica e Medicina” a Biella RtM

è TEmpO DI vIvEREIl Bisturi Rosso R. Lalario

LE nOSTRE RADIcIMal d’africa G.M. FerrarisI salassi e i medici canavesani G. Maggi

In LIbRERIA

I SERvIzI DELL’ORDInE

cOngRESSI

pIAnETA SOLIDARIETàAssociAzioni

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SOmmARIO direzione, Redazione, amministrazioneVia Caboto 35-10129 torino 011 58151.11 r.a.Fax 011 505323e-mail: [email protected] internet: www.omceo.to.it

presidenteamedeo Biancovice presidenteGuido GIUStEttO SegretarioIvana GaRIONETesoriereGuido REGIS

consiglieridomenico BERtEROtiziana BORSattIEmilio CHIOdORiccardo dELLaVaLLEEzio GHIGOanna Rita LEONCaVaLLOElsa MaRGaRIaaldo MOZZONERenato tURRaRoberto VENESIaRosella ZERBIPatrizia BIaNCUCCI (Odontoiatra)Gianluigi d’aGOStINO (Odontoiatra)Bartolomeo GRIFFa (Odontoiatra)

commissione OdontoiatriGianluigi d’aGOStINO PresidentePatrizia BIaNCUCCIClaudio BRUCCOBartolomeo GRIFFaPaolo ROSatO

Revisori dei contiRiccardo FaLCEtta PresidenteCarlo FRaNCOangelica SaLVadORIVincenzo MaCRI’ Supplente

TORInO mEDIcADirettore amedeo BiancoDirettore responsabileMario NejrotticaporedattoreNicola Ferraro

autorizzazione del tribunale di torino n. 793 del 12-01-1953

pubblicitàSgI Srl Via Pomaro 3-10136 torino 011 359908 / 3290702Fax 011 3290679e-mail: [email protected] - www.sgi.to.it

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StampaLa terra Promessa OnlusNOVaRa

Redatto il 10/03/2012

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anno XXIII - numero 3mARzO 2012

La Rivista è inviata a tutti gli iscritti all’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Torino e provincia e a tutti i Consiglieri degli Ordini d’Italia.

Il caos al Pronto Soccorso è figlio di un’organizzazione sanitaria ospeda-locentrica e per giunta penalizzata dalla diminuzione dei posti letto.Prendersela coi lavoratori della sanità vuol dire trasformarli incapri espiatori

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unA nuOvA E InnOvATIvA InIzIATIvA DI fORmAzIOnE SuL RISchIO cLInIcO

in collaborazione con il

pResenTa il coRso ecM/FaD

Il corso, dedicato a tutti i medici e odontoiatri riguarda l'audit clinico. Il corso, che eroga 12 crediti ecM, è del tutto gratuito.

Questo numero speciale “QUADERNI ECM/FAD de LA PROFESSIONE N. 2/2011” contiene il materiale didattico del corso.

Il modulo QUESTIONARIO CORSO FAD–AUDIT CLINICO che si trova nelle pagine successive, dev'esse-re compilato in ogni sua parte, in modo chiaro e in stampatello maiuscolo, nelle sezioni anagrafica, risposte (annerendo la casella o inserendo una X sulla risposta corretta per ogni domanda) e questio-nario di gradimento. Rispondendo correttamente ad almeno l’80% delle domande, otterrà 12 crediti ecM.

Il modulo compilato, dovrà essere spedito esclusivamente via fax al n. 011/0200106.

Per verificare successivamente l'esito del corso Lei potrà telefonare al n. 06/6841121 (centralino auto-matico) oppure visualizzare il risultato sul portale www.fnomceo.it trascorsi 5 giorni lavorativi dall'in-vio del modulo.

Richieda altre copie del numero speciale per i Suoi colleghi (massimo 3 copie), utilizzando la cedola allegata e inserendo nell’apposita casella il quantitativo delle copie che desidera oppure inviti i Suoi colleghi a contattare direttamente la Federazione nazionale ordini dei Medici chirurghi e gli odon-toiatri al n. 06/6841121 (centralino automatico – 16 linee s.p.) Costo di una chiamata nazionale, da rete fissa e mobile, in base alla propria tariffa contrattuale

identificando:• il proprio numero di iscrizione all’Albo Professionale• il cap postale (distrettuale) della provincia al cui Ordine si è iscritti.

La C.G. Edizioni Medico Scientifiche di Torino, partner FNOMCeO per queste iniziative, spedirà gratui-tamente al Suo indirizzo la/e copia/e richiesta/e.

Il servizio di HELP DESK, erogato da

c.G. edizioni Medico scientifiche srlVia candido Viberti, 7 - 10141 Torino - italia

è attivo dal lunedì al Venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.00Telefono 011/0203250 - Fax 011/0200106 - e-mail: [email protected]

Editoriale

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AvvISO ImpORTAnTE

Come già ripetutamente comunicato su “torino Medica”, il d.L. 185 del 29.11.2008, convertito nella legge del 28 gennaio 2009, finalizzato a favorire la diffusione delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni, ha istituito l’obbligo, attualmente senza sanzioni per inadempienza, per i professionisti iscritti ad un albo, di attivare una ca-sella di Posta Elettronica Certificata (PEC).Si ricorda agli iscritti che continua ad essere in corso di validità il contratto, firmato dal Presidente, dott. amedeo Bianco, con Postecom S.p.a., uno dei due gestori nazionali coi quali la FNOMCeO ha stipulato un’apposita con-venzione, che gratuitamente prevede per ogni medico l’attribuzione, previa attivazione, di un indirizzo di casella di Posta Elettronica Certificata per una durata biennale.Gli iscritti all’albo in data anteriore al 26.4.2010, che ancora non hanno provveduto ad attivare la propria casella PEC e che intendono avvalersi della convenzione siglata dall’Ordine, possono o recarsi presso gli uffici di Via S. Caboto 35 (orario di apertura: da lunedì a venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.15 e dalle ore 14.00 alle ore 17.45) muniti di documento d’identità per ritirare brevi manu il kit di attivazione o fare richiesta scritta da inviare via e-mail (indirizzo di posta elettronica: [email protected]) o da trasmettere via fax (ad uno dei seguenti numeri: 011-505323 / 011-7432113 / 011-7433783 / 011-7433780), allegando la fotocopia recto-verso del documento d’identità ed indicando l’indirizzo presso il quale si intende che venga recapitato il kit di attivazione.Gli iscritti all’albo in data posteriore al 26.4.2010, invece, a seguito di un cambiamento delle modalità di conces-sione del servizio erogato dall’ente gestore il servizio della Posta Elettronica Certificata, che attribuisce non più all’iscritto bensì all’Ordine l’onere della procedura di attivazione della casella PEC, dovranno mettersi in contatto con gli uffici dell’Ordine (ad uno dei seguenti numeri: 011-5815108 / 011-5815111, digitando 1 dopo il messaggio registrato) per fissare un appuntamento con il personale amministrativo che alla presenza dell’interessato provve-derà direttamente all’attivazione della casella di Posta Elettronica Certificata.

Il Segretario dott.ssa Ivana Garione

7 marzo 12

marzo 12 8

mEgLIO pIccOLI,pOvERI pROnTOSOccORSO O cuRE pRImARIE pER TuTTI?

Editoriale

L’articolo di Nerina dirindin e di Gavino Maciocco, pubblicato su quotidianosanità.it il 5 febbraio scorso (http://www.quotidianosa-nita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=7300) ci dà lo spunto per ragionare dei tagli in Sanità e della riorganizzazione del nostro sistema sanitario universalistico nazionale, uno dei migliori del mon-do: i tagli stanno avvenendo ormai da alcuni anni in maniera più o meno subdola a livello nazionale e regionale e con l’ultimo Governo di Centro-destra avevano preso una preoccupante accelerazione.Questa filosofia che ha lo scopo di ridurre le spese del SSN, una delle voci più importanti della spesa pubblica, si inserisce in un contesto culturale più vasto.

gran bretagna e Stati uniti: due visioni antitetiche. Quale SSn in Italia?Bene hanno fatto gli autori a rimarcare le differenze tra la cultura anglosassone e più in generale europea e quella nordamericana. È vero che il solidarismo e l’universalismo sono le caratteristiche distintive del welfare nato, di sicuro non con questo nome per primo in Gran Bretagna, mentre il sistema negli Stati Uniti si caratterizza per una sanità essenzialmente privatistica per i più ricchi e assistenzialistica per i più poveri, integrata semmai dalla beneficienza volontaria. La crisi economica, cruda realtà venuta allo scoperto in questi ultimi mesi, potenzia e avvalora anche da noi, la tesi che lo Stato e il sistema pubblico in genere sono spreconi e parassiti, mentre il privato è più efficiente ed efficace. Inoltre, si fa sempre più strada l’idea, ancora più pericolosa e in passato appena sussurrata, che in Italia chi usufruisce dei servizi socio assistenziali, almeno in parte è un parassita e un approfittatore, mentre chi si paga le spese sanitarie è un uomo di valore, quasi fosse uno status symbol sociale.Questo ragionamento è contrario alle nostre radici culturali, per non citare quelle meno per-tinenti in questa discussione, ma altrettanto forti nel nostro popolo e cioè quelle religiose, mentre è molto più vicino all’etica calvinista, che vede la ricchezza come l’espressione del favore divino e la povertà come l’espiazione di una colpa.Ora credo che la riorganizzazione del SSN e la revisione dei LEa, annunciata dal ministro Balduzzi come imminente, non debba sfruttare, magari con l’appoggio dei media, questa filosofia, ma debba dedicarsi ad una riflessione più profonda, che da un lato non snaturi un sistema di assistenza universalistico e solidale e dall’altro stimoli e usi il contributo di tutti gli operatori sanitari per promuovere e favorire una crescita culturale della popolazione gene-rale.

Tendere alla massima appropriatezza delle prestazioni: difficoltà e prospettiveLa materia su cui lavorare e su cui chiamare alla corresponsabilità gli operatori sanitari, tutti insieme come ingranaggi indispensabili di un unico macchinario, è l’appropriatezza delle prestazioni. territorio e ospedale debbono lavorare insieme ad un unico obiettivo: ottenere il massimo dei risultati con gli strumenti clinici, strumentali e terapeutici più adatti al singolo intervento. tre grandi difficoltà possono inceppare questo processo virtuoso: l’individualismo acritico professionale, che si erge sull’altare dell’arte medica e sulla assoluta libertà di decisione del medico singolo; lo scontro tra i pregiudizi di differenti settori professionali, che pensano di definirsi esclusivamente con l’antagonismo reciproco e per l’uso o il non uso della tecnologia; e infine l’ignoranza sanitaria della popolazione, utile debolezza per alimentare ad arte false paure, falsi bisogni e false aspettative sanitarie, da soddisfare poi con superflui o ripetitivi percorsi diagnostico terapeutici ad alto costo e conseguente alto rendimento.

marzo 129

Editoriale

Occorre coinvolgere i professionisti e motivarli ad essere veramente parte di un sistema, non votato ad un risparmio di spesa miope e autolesionista, ma diretto verso la piena appropriatezza delle proprie prestazioni.

Sviluppo della sanità territoriale e nostalgie ospedalocentricheLa politica, le organizzazioni sociali e i cittadini stessi riconoscono alle cure primarie il ruolo fondamentale nella ge-stione della salute della popolazione nella sua interezza, salvo poi depotenziarle, demotivarle e criticarle in un’ottica culturale caparbiamente ospedalocentrica, che immagina come necessaria esclusivamente la cura di patologie acute o pseudo acute, dimenticando la gestione quotidiana di malattia e salute, il drammatico impatto sociale delle pato-logie croniche e il peso socialmente quasi insopportabile della gestione dei grandi anziani.anche importanti sindacati come la CGIL si sono di recente cimentati in valutazioni sul sistema delle cure, individuan-do in quelle primarie e territoriali la vera base per un investimento in sanità che miri al miglioramento della salute di popolazione e che sia anche strumento di sviluppo sociale e argine alla disoccupazione.Questo documento, però, così come, per fare degli altri esempi, il Piano Sanitario Regionale del Piemonte, debole e approssimativo strumento di riorganizzazione sanitaria, ed alcune affermazioni del ministro Balduzzi a proposito della stesura del Patto per la Salute, danno la misura della confusione che esiste nelle organizzazioni e nei decisori privi di esperienza professionale specifica sulla possibilità concreta di dare una soluzione ai bisogni di salute della popolazione. Essi debbono essere soddisfatti prima di tutto sul territorio, con una organizzazione che non “scimmiotti” inutilmen-te un modello ospedaliero trasferito nelle cure primarie, ma ne costruisca uno totalmente originale, che rispetti le sostanziali differenze che esistono tra sanità ospedaliera e territoriale. Questo modello può sostenere prospettive e raggiungere obiettivi di breve, medio e lungo termine. Può, infatti, gestire la cura delle patologie acute di lieve e moderata gravità e urgenza; può organizzare controllo e cura delle ormai drammaticamente diffuse patologie croniche; può organizzare la prevenzione delle malattie prevenibili, insie-

me ad una concreta attività di promozione ed educazione alla salute.È inutile disseminare il territo-rio di piccoli e mal attrezzati centri di “prima cura H24” con l’ottica perdente di scari-care i PS dei grandi ospedali, drammaticamente simboleg-giati in questo periodo dal più importante ospedale d’Euro-pa, il Policlinico Umberto I di Roma e dal suo caos organiz-zativo irreversibile. È dannoso perpetuare l’idea che nelle nostre città e paesi si aggirino malati senza spe-ranza che si accalcano alle porte di “ospedali della mi-sericordia”, che accolgono in lazzaretti di manzoniana memoria, “poveracci” senza altra speranza di assistenza, come in uno scenario di pe-renne stato di guerra.La popolazione ha un sempre crescente bisogno di essere presa in cura in maniera capil-lare, semplice ed amichevole. Le grandi urgenze sono tutta un’altra cosa e soprattutto ri-

spetto alla massa dei bisogni sanitari sono molto poche e debbono avvalersi di un’organizzazione adeguata, di ospe-dali ad alta tecnologia con operatori di indiscutibile livello specialistico che abbiano tempo per occuparsene, senza essere distratti e assillati da mille e mille prestazioni improprie.

marzo 12 10

Editoriale

Le caratteristiche di una moderna organizzazione territoriale delle cure primarieÈ pur vero che è necessario avere una rete sanitaria territoriale che preveda soluzioni H24 per la gestione dell’urgenza territoriale e una presenza più dilatata nel tempo per la diagnostica e terapia di elezione e per il controllo nel tempo di patologie a decorso acuto e subacuto. Così come è assolutamente intuibile da chiunque sia in buona fede che solo una buona organizzazione sanitaria sul territorio può raggiungere le masse sempre crescenti di pazienti affetti da patologie croniche che debbono essere prevenute qualora possibile e curate in prossimità rispetto ai luoghi dove i cittadini vivono.Una rete organizzata di medici di base (medici di famiglia e pediatri) in gruppo può risolvere il problema della ge-stione della domanda di salute diurna, sia in elezione sia in emergenza, qualora supportati da figure organizzative e infermieristiche. La stessa rete di centri associati può fornire la più efficiente ed efficace risposta a moltissime patologie croniche. Può migliorare l’assistenza domiciliare e residenziale di tutte quelle situazioni che non necessitino di interventi ad alta tecnologia in ambiente ospedaliero. Ed è ancora in grado di impostare campagne di prevenzione e promozione della salute.La creazione poi di centri di maggiore organizzazione e complessità può coprire i bisogni di aree d più vaste senza offrire nuovamente inutili, piccoli Pronto Soccorso, ma consulenze specialistiche, diagnostica strumentale e di labora-torio di primo livello, cure riabilitative, assistenza infermieristica, servizi di salute mentale e per le tossicodipendenze, servizi sociali e amministrativi, sempre sotto il coordinamento operativo dei medici delle cure primarie.In questi luoghi può avere sede l’attività di urgenza, emergenza territoriale, con i dovuti collegamenti con i diparti-menti di Emergenza e accettazione ospedalieri da un lato e il contatto sempre più stretto dei medici della Continuità assistenziale con la medicina delle Cure Primarie dall’altro. In questo modo si inaugureranno simbiosi costruttive tra i due settori, che avvicinerebbero in modo utile e vantaggioso medici dell’urgenza territoriale ai cittadini, anche non nel frangente acuto.

Differenze salutariUna rete organizzata in questo modo differisce grandemente dalla struttura del lavoro ospedaliero per le sue pre-cipue caratteristiche di vicinanza alla popolazione nel suo complesso di sani e malati. Essa favorisce grandemente l’accesso alle cure e alle pratiche di prevenzione ed educazione sanitaria, abbattendo quelle diseguaglianze che negli ultimi due, tre anni sono divenute intollerabili.L’organizzazione delle Cure Primarie, totalmente avulsa dal modello ospedaliero, che deve trovare il suo sviluppo ed equilibrio su piani ben diversi di qualità, risorse, tecnologia e specializzazione degli operatori, può tentare la grande sfida della rivoluzione culturale della popolazione nei confronti sia della promozione della salute, sia dell’ottimizza-zione dell’uso del sistema sanitario.I cittadini, lo dicono tutti i sondaggi, desiderano poter avere risposte da un sistema di cure primarie, che abbia con il singolo un rapporto il più personale ed umano possibile e che si assuma la responsabilità diretta della presa in carico delle situazioni di propria competenza e della gestione del percorso attraverso le tappe successive e necessarie di secondo livello. Inoltre, una figura sanitaria di coordinamento autorevole, disponibile e presente potrà ottenere i migliori risultati di gestione delle risorse, governando in modo equilibrato la domanda e bloccando con consapevolezza un’offerta che troppo spesso è autoreferenziale e autoalimentata, arrivando a colloquiare alla pari con le aziende nella program-mazione dei servizi.Quindi, in questi mesi di grandi difficoltà e di scelte fondamentali, a volte dolorose per il nostro Paese, è importante che i decisori e le organizzazioni dei cittadini ascoltino, senza pregiudizi, le voci e le proposte dei professionisti della sanità, per costruire insieme le soluzioni più appropriate ed equilibrate dal punto di vista qualitativo ed economico per la salute di tutti i cittadini.

mario nejrotti

11 marzo 12

fnOmcEO:IL nuOvO TRIEnnIO pREnDE fORmA

La tribuna

Un Consiglio Nazionale di grande unità e di pas-saggio di consegne: questo il commento costante raccolto al termine dei lavori dell’assemblea ple-naria della FNOM, tenuta il 18 febbraio scorso a Roma. Con la presenza di 102 presidenti (su 106: forse un record…), tra cui quasi il 20% di neo-eletti (anche qui la cifra è altissima) la Federazione degli Ordini ha dato il via al suo nuovo triennio di rappresentanza e l’ha fatto con una relazione di amedeo Bianco, presidente uscente ed ormai uf-ficialmente “ricandidato”, che in oltre un’ora di intervento e 13 cartelle, ha fissato i punti chiave, recenti e futuri, dell’azione ordinistica nel nostro Paese. Nella sua esposizione (pubblicata integral-mente sul Portale www.fnomceo.it), Bianco ha esordito salutando i 19 nuovi presidenti OMCeO e i 24 nuovi presidenti CaO ed ha ricordato che l’oc-casione aveva una “duplice valenza: rendiconta-re un triennio di attività federativa e proporsi come laboratorio aperto e libero dove espli-citare i progetti e i candidati per il governo fnOmceO del prossimo triennio”. L’intervento, vastissimo, ha toccato i temi del Patto della Salute, del contenimento ragionieristico dei costi richiesto dalle Regioni, delle difficoltà sempre crescenti dei modelli e dei sistemi di assistenza primaria di tutto l’Occidente, delle difficoltà di difendere una professione attaccata sia dai pazienti sempre meno fidelizzati che dalle visioni stretta-mente economicistiche. “guardando il futuro”, ha sottolineato bianco, “vi confesso una mia convinzione: da noi dovrebbe partire un’iniziativa che ha un obiettivo ampio: iniziativa che prova a contribuire a ridisegno di una sanità sostenibile, non solo dal punto di vista finanziario, ma etico, civile e medico. Dovrebbe es-sere un’azione che punta al coinvolgimento di personaggi, culture, relazioni che ci spingono a non essere chiusi al nostro interno”. “possiamo essere il seme di un iniziativa”, ha continuato bianco, “finalizzata ad un nuovo patto civile, sociale, tecnico e professionale tra sanità e paese. La proposta che voglio avanzare è questa: lavoriamo intorno ad un manifesto per il medico, per la medicina, per la sanità del prossimo de-cennio”. Proposta accolta – senza retoriche - con emozione ed attenzione estrema da tutta la platea dei presidenti.Bianco ha speso parole anche per l’accesso alle tecnologie (“che devono essere accessibili equamente”) per la riforma dei modelli organizzativi dei sistemi della sanità territoriale (“siamo fermi al 1992: vogliamo fare una riflessione ed estenderla a tutti gli attori disponibili?”), per la presenza in Europa (“siamo insediati in tutte le principali associazioni europee in ragione di una sapiente politica di alleanze”); ha anche approfondito il tema grande della formazione post-laurea e dell’ECM (“gli Ordini sono ormai centrali e forse presto dovremo dare sugge-rimenti in ordine al principio sanzione-premio”), il settore delle medicine complementari (“dove dobbiamo tornare al più presto”) e della previdenza Enpam, dove il presidente FNOM ha proposto un ravvicinato momento di confronto già nel mese di marzo, visti i temi messi attualmente sul tavolo dal ministro Fornero (età pensionabile, ruolino del patrimonio...). al termine della sua relazione, Bianco ha confermato la sua candidatura alla presidenza FNOM per il prossimo triennio: “mi avete testimoniato in tanti un vasto consenso all’operato mio e di questo comitato centrale. mi ripropongo quindi con tutta la squadra, salvo accogliere nella sua composizione in modo convinto l’esito delle elezioni di napoli e Roma, nel segno della continuità di persone e progetti di cui siete in grado di valutare l’efficacia e la competenza”.

marzo 12 12

La tribuna

AmEDEO bIAncO A TuTTO cAmpO Su TuTTI I mEDIAFine febbraio 2012 bollente per la sanità italiana: dalle liberalizzazioni ai fatti dell’Umberto I, molti sono stati gli argo-menti alla ribalta mediatica. E, su tutti, è intervenuto il presidente della Fnomceo, amedeo Bianco.La notizia che campeggia su tutte le prime pagine è la vicenda del pronto soccorso del Policlinico Umberto I di Roma. dopo la sospensione dei due dirigenti del dipartimento di emergenza e accettazione, il direttore prof. Claudio Mo-dini, e il coordinatore dell’area medica dea prof. Giuliano Bertazzoni, il presidente della Fnomceo, amedeo Bianco, ha voluto affidare alcune dichiarazioni ad un comunicato stampa, molto ripreso dagli organi di comunicazione isti-tuzionale. “Meno muscoli, più responsabilità” titolavano infatti ieri ansa, adnkronos e Quotidiano sanità, commentando quello che Bianco definisce un “disastro annunciato”, la cui responsabilità non va fatta ricadere tout court sul penultimo anello debole della catena (le vittime ultime, ovviamente, restano i pazienti) ma va attribuita alle criticità e contraddi-zioni di tutto il sistema delle cure e dell’assistenza.Oltre alla stessa adnkronos, che ha approfondito l’argomento con un’intervista “dal vivo” al presidente, a cura di Raffaella ammirati, anche Il Corriere della Sera aveva aperto, mercoledì 22, una sua inchiesta con le affermazioni di Bianco: “anche la migliore cura, se prestata in un contesto allo sbando, viene spesso considerata sbagliata”.Concetto ribadito anche in un’intervista radiofonica a Radio Company, la radio leader del Nord Est ma che trasmette su tutto il territorio nazionale, che ha sentito ieri a lungo il presidente sulla situazione dei dea in Italia, sulle cause del collasso del sistema e sulle ripercussioni sul rapporto medici-pazienti.E non è questo l’unico argomento sul quale la Fnomceo, per bocca del suo Presidente, ha espresso la sua opinione. I medici hanno infatti monitorato attentamente anche la normativa che istituisce l’obbligo per i professionisti di presentare un preventivo che includa anche gli estremi della polizza assicurativa. Caduta nel testo in approvazione al Parlamento la norma che rendeva obbligatorio il preventivo per i professionisti, rimane in piedi il problema delle polizze per assicurare il i rischi professionali.“Il problema è urgentissimo” denunciava un paio di giorni fa Bianco all’ansa. Le assicurazioni sempre più spesso “rifiutano di assicurare i medici o disdicono le polizze anche in mancanza di incidenti”. Bianco auspicava dunque “un intervento delle istituzioni”, a partire dal ministro della Salute, “per calmierare la materia e rasserenare il clima”.Richiesta esaudita: l’ansa di ieri annuncia l’arrivo di un “calmiere per l’assicurazione dei medici”. allo studio del Go-verno c’è infatti un emendamento al decreto semplificazioni che stabilisce che entro 12 mesi dall’entrata in vigore “i contenuti e le procedure inerenti ai contratti assicurativi per i rischi derivanti dall’esercizio professionale vengano disciplinati” – sentita anche la Fnomceo -tenendo conto di nuovi criteri tra i quali l’obbligo per le compagnie di assi-curare i medici che lo richiedano e disdetta della polizza subordinata a responsabilità accertata.d’altra parte, già nell’intervista nella quale Bianco aveva dichiarato il suo programma elettorale, rilanciata su adnkro-nos, il presidente della Fnomceo aveva espresso il desiderio e l’intento di ridefinire con il ministro Balduzzi e con il Parlamento, gli Ordini del futuro. Ordini che si occuperanno sempre più di formazione. L’Ufficio Stampa della FNOMCeO ha accompagnato Bianco negli studi di doctor’s Life, il nuovo canale Sky tutto dedicato ai medici, dove ha registrato una puntata proprio su questo tema, insieme a Maria Linetti, responsabile Ecm del ministero della Salute e a rappresentanti di Farmindustria e di Federcongressi.

ufficio Stampa fnomceonicola ferraro

marzo 12 14

RuOLO E funzIOnI DEL cOmITATO ETIcO InTERAzIEnDALE

Vivere la deontologia

Lunedì 5 dicembre a “Molinette Incontra” si è svolto un corso indetto dal Comitato etico interaziendale con l’o-biettivo specifico di informare il personale dell’azienda su ruolo, funzioni e attività del Comitato stesso, alla luce della indicazioni normative e etico deontologiche. Ha aperto i lavori il presidente, Alessandro pileri, il quale si è rifatto all’antico concetto di etica nella cura e nell’as-sistenza dei pazienti, risalente al V secolo avanti Cristo “quando Ippocrate – ha detto - considerato il primo me-dico nella storia dell’umanità, dall’isola di Kos cominciò ad impartire ai suoi discepoli l’insegnamento fondamen-tale di tutte le professioni sanitarie: mettere al centro di tutto, il malato”. Principio da cui discende la duplice “mission” del personale sanitario, “Prolungare la vita

umana e ri-durne le soffe-renze”, e che riecheggia nel celebre princi-pio sostenuto duemila anni dopo da Ema-nuele Kant: ”L’uomo deve essere sempre un fine, mai un mezzo”.

Questi fondamentali imperativi etici - ha detto Pileri - non sono un semplice retaggio storico o anticaglie del passato perché stando alla recente dichiarazione di Hel-sinki “l’interesse e il benessere delle persone coinvolte nelle ricerche cliniche devono prevalere sull’interesse della scienza e della società”. dopo aver accennato all’eccezionale progresso scientifico e tecnologico verifi-catosi negli ultimi anni, secondo cui è vero quanto verifi-cabile, riproducibile intersoggettivo ed oggettivo e quin-di universale, Pileri ha deplorato che in campo sanitario “si propagandino e diffondano spesso idee e terapie co-siddette alternative, senza una chiara evidenza di reale efficacia. Si rischia di non curare adeguatamente e quin-di di non guarire malati altrimenti guaribili” rifacendosi espressamente ad un drammatico periodo di molti anni fa “in cui molti pazienti allora affetti da malattie tumo-rali guaribili, come leucemie linfomi, furono ingannati dalla cosiddetta cura di Bella e persero la vita”. (Mentre chiudiamo questo numero della rivista le agenzie batto-no un dispaccio per informare che un magistrato di Bari ha intimato ad un asl pugliese di eseguire ad un malato di cancro la “terapia di Bella” ndr).al termine il professor Pileri ha acconsentito a risponde-re ad alcune domande riferentesi al suo intervento.

Il principio etico vale quindi anche per i medicinali, vaccini e dispositivi medici?Nell’esercizio delle attività sanitarie compito primario degli Enti ed organi regolatori è garantire “safety and effectiveness”, cioè sicurezza ed efficacia nell’impiego. Vista la rapidità di sviluppo della scienza biomedica do-vremo sempre più garantire che l’innovazione scientifica “from bench to bed” (dal laboratorio al letto del malato) si traduca in evidenze corrette clinico sperimentali che si tradurranno a loro volta in “buona pratica clinica”.

Altrimenti?altrimenti ripiomberemmo in quella “giungla terapeu-tica” così definita dal farmacologo americano Louis Goodman grazie alla quale negli anni 30 un elisir di sulfanilamide mescolata con dietilenglicole, immesso in commercio nel tennessee senza analisi tossicologica pre-liminare provocò centinaia di morti per tossicità renale tubulare.

vi sono altri esempi altrettanto gravi?Quello del talidomide in Europa. Inibendo la neo angio-genesi, ne derivarono migliaia di neonati affetti soprat-tutto da focomelia, ossia mancato sviluppo delle ossa

Il talidomide provocògravi malformazioni nei neonati

Il prof. alessandro Pileri

marzo 1215

Vivere la deontologia

lunghe, in particolare delle braccia (con conseguen-te mancanza parziale o totale di uno o più arti ndr). da allora ogni applicazione clinica di qualsiasi nuovo farmaco deve essere tassativamente preceduta da un’approfondita analisi tossicologica , condotta su embrioni sperimentali animali.

nella sua relazione lei ha accennato al “dilemma bioetico degli studi clinici randomizzati”. che si-gnifica?Basati sul concetto di “equipoise” (bilanciamento, equilibrio…) indicano il confronto tra un braccio te-rapeutico standard ed uno terapeutico investigativo e rappresentano la quota più rilevante ed innovati-va della nostra attività di controllo come Comitato Etico. definiti dal filosofo Viano come “moralmente necessari, ma necessariamente immorali” dobbiamo cercare di ridurne l’“immoralità necessaria”, fino ad annullarla.

come? Oltre ad una approfondita prevalutazione clinico scientifica ed etica del protocollo randomizzato è indispensabile un monitoraggio accurato ed indipen-dente, eseguito da esperti esterni ai sanitari che ge-stiscono la sperimentazione. tale monitoraggio è pre-visto per tutti gli studi sponsorizzati, cioè promossi o supportati da Enti esterni (ossia quasi sempre aziende farmaceutiche), ma il nostro Comitato etico, d’accor-do con la direzione Sanitaria, lo ha esteso anche agli studi intra-aziendali, non sponsorizzati e “no profit”.

Quanto è importante tale monitoraggio?Per dare un’idea, se nel corso di uno studio rando-mizzato tra due opzioni terapeutiche si rileva che un braccio è meno efficace, lo studio va immediatamen-te sospeso e si può arrivare al “crossover”, cioè al trasferimento dei pazienti nel braccio più efficace.

Quali le caratteristiche specifiche del personale che conduce la sperimentazione?Un’estrema serietà di impegno ed un assoluto rigo-re metodologico, per non arrivare a conclusioni su-perficiali o erronee, a terapie inefficaci o addirittura dannose.

Esempio?Impiego di farmaci antiaritmici, responsabili di arresto cardiaco per fibrillazione ventricolare, farmaci anti-depressivi in età infantile o adolescenziale capaci di indurre a fantasie suicide, uso prolungato di estrogeni in donne in età postmenopausale, nel presupposto erroneo dell’assenza di rischi tumorali mammari e di un’efficace prevenzione di malattie cardiovascolari.

marzo 12 16

Vivere la deontologia

nella sua relazione lei ha parlato anche di “magic bullet”, ossia di pallottola magica. che significa?Nel 2011 ricorrono i cent’anni della prima pubblicazione scientifica nella storia della Medicina, quando Paul Ehr-lich diede il via alla terapia medica con sostanze chimi-che (la cosiddetta chemioterapia) utilizzando il Salvarsan 606 nella cura della sifilide e penfigo. “Magic bullet” fu dunque il nome che poeticamente ed entusiasticamente egli attribuì a quel farmaco. Ma la vera pallottola magica a mio giudizio è quella che nel caso di un tumore, va a colpire solo le cellule tumorali senza incidere su quelle sane. anche nel caso di malattie infettive sono “magi-che” le pallottole (farmaci) che colpiscono selettivamen-te gli agenti batterici o virali.

Qualcuno le chiama anche “farmaci intelligenti”?Si, perché grazie alla conoscenze genetico molecolari ed immunologiche di cui oggi dispone, la medicina può av-valersi di terapie specifiche antitarget. Ecco perché quei farmaci sono “ intelligenti”

massimo boccaletti

Paul Ehrlich, l’inventore del Magic Bullet

Zanzariere contro la malaria

marzo 1217

LOTTA ALL’AIDS, Tbc E mALARIA: unA SfIDA vInTA A mETà DAL “fOnDO gLObA-LE” pER mAncAnzA DI fInAnzIAmEnTI

Il dedalo

I numeri del fondo globaleNegli ultimi dieci anni, il Fondo è diventato il principale strumento di lotta contro aIdS, tubercolosi e malaria e ha fondamentalmente modificato la capacità della co-munità internazionale di combattere queste tre pande-mie. Nel 2002 la terapia antiretrovirale era praticamente inesistente nei paesi a risorse limitate; dopo sei anni,

negli stessi paesi 7 milioni di persone ne potevano bene-ficiare, di cui la metà grazie al Fondo Globale. Nel corso di questi anni il Fondo ha fornito il trattamento antitu-bercolare a quasi 9 milioni di persone e ha distribuito oltre 200 milioni di zanzariere impregnate di insetticida per la prevenzione della malaria.

Il 28 gennaio il mondo celebra il 10° anniversario della creazione del Fondo Globale per la Lotta contro l’AIDS, la tubercolosi e malaria. Dieci anni fa, il futuro della lotta contro queste tre pandemie era sconfortan-te e una diagnosi di AIDS era una sentenza di morte per chi viveva nei paesi poveri. Per rispondere a questa drammatica emergenza, venne costituito il “Fondo Globale”, una partnership unica tra paesi ricchi, paesi

poveri, società civile e set-tore privato. Si stima che ogni mese, 100.000 vite vengano ancora salvate gra-zie al Fondo. Eppure, è un triste compleanno: con la scusa della crisi economi-ca, molti paesi donatori tra cui l’Italia, hanno tagliato i finanziamenti al Fondo Glo-bale, proprio ora che nuove scoperte scientifiche offrono opportunità di prevenzione e cura dell’AIDS prima im-pensabili.L’Italia, pur avendo svolto un ruolo di primo piano nel lancio del Fondo Globale in occasione del Vertice G8 del 2001 a Genova, ha smesso di sostenere il Fondo ancor prima che la crisi mordesse:

non ha ancora versato le quote promesse al Fondo Globale per il 2009 e il 2010, pari a 130 milioni di € ciascuna e non ha assunto alcun impegno finanziario per gli anni successivi. Se si considera che il nostro Pa-ese a partire dagli anni Duemila ha erogato l’80% circa dei propri fondi per la lotta contro l’AIDS nei paesi poveri attraverso il Fondo Globale, si deduce che il disimpegno nei confronti del Fondo ha praticamente azzerato il contributo italiano alla lotta globale contro la pandemia. Per questo, “il nuovo Governo – sot-tolinea l’Osservatorio italiano sull’azione globale contro l’AIDS - ha davanti a sé una grande opportunità per riacquistare quella credibilità a cui tanto tiene a livello internazionale: rinnovare l’impegno dell’Italia nei confronti della lotta contro l’AIDS”.

Zanzariere contro la malaria

marzo 12 18

Il dedalo

La struttura Nato come organizzazione di emergenza strutturata per intervenire “verticalmente” ed in modo esclusivo sul-le tre malattie, il Fondo Globale si sta trasformando in modo da focalizzarsi più strategicamente su interventi a elevato impatto a favore delle popolazioni vulnerabili e con ricadute positive sui fragili sistemi sanitari dei paesi più poveri.

Le scoperte scientificheLa ricerca potrebbe dare un’accelerazione ai risultati rag-giunti finora dal Fondo Globale: è stato dimostrato che i farmaci antiretrovirali rivestono un ruolo strategico per la prevenzione del contagio, oltre che, naturalmente, per la cura dell’infezione. Se usati all’inizio dell’infezione da HIV infatti, assicurano una protezione vicina al 100 per cento contro la trasmissione del virus in coppie ete-rosessuali in cui uno soltanto dei partner è infettato dal virus. Gli studi hanno dimostrato anche che il trattamen-to anticipato riduce dell’84% la possibilità di contrarre la tubercolosi, che è la causa principale di morte delle persone con l’HIV. Naturalmente, curare precocemente le persone sieropositive richiede più risorse.

futuro incertoProprio ora che potremmo sperare di sconfiggere queste tre gravi malattie entro la prossima generazione e che la scienza ci chiede di investire di più, i donatori non rispettano le promesse e riducono il sostegno finanzia-rio al Fondo Globale, costringendolo a cancellare l’avvio di nuovi programmi di lotta contro aIdS, tubercolosi e malaria per i prossimi due anni e a sbattere la porta in faccia a nuovi pazienti. Una condanna a morte per mi-lioni di persone che non hanno ancora accesso alle cure salvavita nei paesi poveri.La realtà difficile del Fondo Globale non è per noi torine-si un’eco distante della politica internazionale che ci arri-va come cronaca dall’estero attraverso i giornali, la radio e la tV. La ragione è che il CCM (Comitato di Collabora-zione Medica), un’associazione molto attiva nel campo della cooperazione internazionale medico-sanitaria che ha sede a torino in Via Cirè 32/E (tel. 011.6602793), è parte integrante dell’Osservatorio Italiano sull’azione Globale contro l’aIdS. L’Osservatorio, nato nel 2002, è una rete di 18 ONG italiane e internazionali impegnate nella lotta contro l’aIdS e contro la povertà con oltre 80 progetti in più di 30 Paesi. L’Osservatorio ha l’insostitui-bile compito di creare un servizio di confronto, informa-zione, analisi, monitoraggio in rete per gli interventi di lotta contro l’aIdS nei Paesi in via di sviluppo e si propo-ne di creare un canale comune per l’azione politica pro-mossa dalle ONG su temi relativi a diritti umani, scelte politiche, posizioni istituzionali, politiche sanitarie.

nicola ferrarofilippo ciardi

(ufficio stampa ccm)

marzo 1219

Il dedalo

TROppI pARTI cESAREI E pOchIRESpOnSAbILI DELLA QuALITà

Leggo sistematicamente su “Quotidiano Sanità.it” gli interessanti e tempestivi aggiornamenti sulle vicende, sulle evoluzioni ed innovazioni delle normative in sanità.Sul numero del 10 Febbraio dal titolo “Parti cesarei. Se ne fanno troppi.” Il ministro Balduzzi invita i Nas in tutta Italia a verifiche su abusi.da più decenni sono responsabile della gestione di una struttura sanitaria privata indipendente (non finanziata dal SSN), nata come ginecologica nel 1904 ed in cui, da più di un secolo è tuttora attivo un reparto di ostetricia e gi-necologia; il problema della numerosità dei tagli cesarei (meglio parti cesarei) è sempre stato oggetto di studio e di azione, ai fini del loro contenimento, per quanto consentito dai rapporti non gerarchici con i ginecologi frequentatori.Nei periodici scambi di informazione con l’azienda Ospedaliera universitaria alla quale la Clinica “offre loro spazi” per la libera professione, ho potuto confrontare la frequenza di cesarei nel settore pubblico, in quello del reparto pensionanti dell’azienda ed in quello della Clinica privata, come si rileva dalla tabella allegata.

aNNO 2010 aSO SaNt’aNNa CLINICa PINNa PINtOR

SSN, % CESaREI PRIVatI, % CESaREI % CESaREI

33,8 56,33 83,82

Nei reparti ospedalieri ed universitari dell’azienda sono stati effettuati cesarei nel 33,8%, nel reparto pensionanti della stessa azienda 56,33% e nella clinica privata di cui sono responsabile 83,82%.Ci siamo domandati, senza aver potuto dare una risposta scientificamente valida del perché di queste differenze, nella stessa area geografica con gli stessi professionisti e più o meno le stesse tariffe.La remunerazione differente per cesarei (2.500 Euro) e per parti vaginali (1.800 Euro), come specificato nell’articolo citato vale con poche differenze sia per il sistema pubblico (pagamento in base ai dRG) sia per quello privato basato sulle tariffe assicurative.La variabile tariffaria per indurre ai cesarei, pertanto, è un elemento indiscusso.Non è, tuttavia, l’unica, come per altro specificato nell’articolo, maggiore sicurezza per il medico per evitare i traumi del parto naturale (anche se con il cesareo vi sono altri tipi di rischio per le partorienti ed il neonato), libertà di deci-dere giorno ed ora del parto.Per quanto riguarda le strutture private che si avvalgono di professionisti ospedalieri ed universitari, il cesareo inoltre è preferito per evitare l’impegno richiesto per l’assistenza al travaglio e la necessità, a questo scopo, di dover occa-sionalmente abbandonare l’ospedale quando si è di turno.Questa variabile può spiegare la differenza tra numero di cesarei nel reparto pensionanti all’interno dell’Ospedale (56,33%) dove il ginecologo può garantire facilmente la sua presenza in caso di necessità per affiancare l’assistenza dell’ostetrica trovandosi già all’interno dell’ospedale; molto meno disponibile per l’assistenza al travaglio al di fuori delle mura.Nelle linee guida recentemente aggiornate dell’ISS (1), non figurano certamente come indicazione al cesareo né la differenza di remunerazione, ci mancherebbe! Né la difficoltà per assistere il travaglio fuori dell’ospedale.

nAS o responsabili della qualità?a cosa altro dunque potrebbe essere imputabile, quale abuso, la grande differenza fra Nord e Sud?Se, come è noto (2), l’epidemiologia non può spiegare in generale le differenze del numero di prestazioni specialisti-che di qualsiasi tipo nelle diverse aree geografiche di piccole dimensioni, tanto meno può spiegare quindi la preva-lenza di cesarei.Lascia perplessi, tuttavia, il fatto di dover ricorrere ai Carabinieri per verificare l’appropriatezza delle indicazioni.

1 Ministero della Salute, ISS. taglio cesareo: una scelta appropriata e consapevole. Linea Guida 22. Gennaio 2012 http://www.snlg-iss.it/cms/files/LG_Cesareo_finaleL.pdf

2 Morosini P et alt. Variabilità nei Servizi Sanitari in Italia. Centro Scientifico Editore 2004

marzo 12 20

Il dedalo

tale verifica sarebbe compito del Responsabile della Qualità di ciascuna amministrazione ospedaliera, dove presente.a meno che non sussista un’ipotesi di reato, ma è un reato non rispettare le linee guida? Per qualsiasi motivo? Per fare più soldi. Quante taC costose ed anche dannose vengono effettuate per “medicina difensiva” ed anche quanti altri interventi chirurgici inappropriati per lo stesso motivo?Le società di assicurazioni individuali non mandano i carabinieri ma se hanno il sospetto che vi siano abusi, e ciò è implicito nella meticolosa loro revisione, non pagano le prestazioni o ricusano le polizze.Non sarebbe più semplice, in casi manifestamente inappropriati, non pagare e limitare l’uso dei Nas, come per altro già avviene, a truffe conclamate e morti sospette?Le difficoltà della adozione delle linee guida sono state analizzate negli studi sulla efficacia delle diverse strategie di intervento (3)(4) ed è stato dimostrato che le sanzioni sono poco efficaci. L’invio dei Nas parte dal presupposto che le “lezioni” (sanzioni) siano efficaci per farle rispettare.Se l’associazione fra numero di cesarei e l’incentivo economico appare ovvio e non richiede una analisi statistica multi-variata, meno ovvia è l’utilità di una strategia repressiva per la soluzione di un problema o di tanti altri che affliggono la Sanità italiana con le ben note differenze Nord-Sud, come rilevato anche da altri indicatori nello studio in corso (5).

prof. plinio pinna pintor

3 Lomas J et alt. Opinion Leaders vs audit and Feedback to Implement Practice Guidelines. delivery after Previous Cesarean Sec-tion. JaMa, May 1 1991 – 265(17): 2202-2207

4 Leape L.L. transparency and Public Reporting are Essential for a Safe Health Care System, the Commonwealth Fund, March 2010. http://www.commonwealthfund.org/~/media/Files/Publications/Perspectives%20on%20Health%20Reform%20Brief/2010/Mar/transparency%20and%20Public%20Reporting/1381_Leape_transparency_public_reporting_Perspectives_brief.pdf

5 Maragò E, Conti L, arriva la valutazione nazionale degli esiti delle cure, Intervista al Prof. Carlo Perucci. Quotidiano Sanità 25 Maggio 2011 http://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=489

marzo 12 22

A QuAnDO IL RISpETTO DEL LAvORO?

Stetoscopio

Facciamo una riflessione storica sul lavoro: fino a non molti anni fa parlare di lavoro significava parlare, so-stanzialmente, di lavoro manifatturiero. La fabbrica era il centro della vita economica e sociale. In quel posto si scontravano (si chiamava lotta di classe, non a caso) gli interessi dei cosiddetti “produttori”. da una parte quella che allora si definiva “classe operaia”, dall’altra i datori di lavoro, o meglio, come si diceva allora “il padronato”.da un certo momento in avanti le cose sono cambiate: la produzione di merci ha cominciato a delocalizzarsi. Il capitale, libero dalle “catene” dell’accordo di bretton Wood1, è andato a cercare i posti nel mondo dove im-mense praterie di braccia costituivano serbatoi pratica-mente inesauribili di “forza lavoro a bassissimo costo”.Peccato che, invece di cercare di estendere i diritti ma-turati da decenni di lotte dei lavoratori del cosiddetto

1 La conferenza di Bretton Woods si tenne dal 1º al 22 luglio 1944 nell’omonima località nei pressi di Carroll (New Ham-pshire), per stabilire le regole delle relazioni commerciali e finanzia-rie tra i principali paesi industrializzati del mondo. Gli accordi erano un sistema di regole e procedure per regolare la politica monetaria internazionale. Le caratteristiche principali di Bretton Woods erano due; la prima, l’obbligo per ogni paese di adottare una politica monetaria tesa a stabilizzare il tasso di cambio ad un valore fisso rispetto al dollaro, che veniva così eletto a valuta principale, con-sentendo solo delle lievi oscillazioni delle altre valute; la seconda, il compito di equilibrare gli squilibri causati dai pagamenti inter-nazionali, assegnato al Fondo Monetario Internazionale (o FMI). Fino all’inizio degli anni ‘70, il sistema fu efficace nel controllare i conflitti economici e nel realizzare gli obiettivi comuni degli stati, sempre con le stesse immutate condizioni che l’avevano generato. Nel dicembre del 1971 il Gruppo dei dieci firmò l’accordo Smithso-nian agreement, che mise fine agli accordi di Bretton Woods, sva-lutando il dollaro e dando inizio alla fluttuazione dei cambi. È da notare che le istituzioni create a Bretton Woods sopravvissero alla caduta del gold standard, pur rivedendo i propri obiettivi. Il Fondo Monetario Internazionale e la Banca mondiale sono ancora oggi in attività, mentre il Gatt fu sostituito nel 1995 dal WtO (World trade Organization - Organizzazione mondiale del commercio).

“Occidente Industrializzato” ai nuovi lavoratori cinesi, vietnamiti, malesi e via dicendo, si sia verificato il pro-cesso opposto, cioè si sia ridotto il salario ed i diritti dei lavoratori dell’Occidente.In Italia, poi, questo fenomeno ha raggiunto livelli paros-sistici. In buona sostanza si è pensato di inseguire i cinesi sul costo del lavoro. Una follia in termini. Come già ricordato su queste pagine, si è verificata una radicale modificazione strutturale del lavoro (ma lo stesso si può dire della vita nel suo complesso) il quale ha subìto negli ultimi anni una radicale ristruttu-razione che ha interessato la composizione della forza lavoro e la tipologia della contrattualistica.Siamo passati, quantomeno alle nostre latitudini, da una preminenza di lavoro manifatturiero con prevalenza di contratti a tempo indeterminato ad una prevalenza di lavoro che, in termini ampi, definiremo immateriale, relazionale e informazionale con un drastico aumen-to, in particolare nelle fasce giovanili (anche se mi pare improbabile definire i quarantenni “età giovanile”), di contratti di lavoro a tempo determinato in nome di una malintesa “flessibilità”, che si risolve, invece, troppo frequentemente in vera e propria precarietà del rap-porto di lavoro e, conseguentemente, della vita stessa. Ricordandoci, sempre e comunque, che, a fronte della richiesta di arrivare a settantanni per coloro che lavorano “garantiti”, la disoccupazione giovanile è elevatissima (il 31% dei giovani tra i 24 ed i 29 anni è inattivo, cioè non studia e non lavora!).

ci sembra indispensabile un’inversione di tenden-za su due versanti: • il rispetto della dignità del lavoro e, quindi, delle

persone che lavorano per vivere e che non hanno intenzione di vivere come schiavi per lavorare; que-sto vuol dire dare stabilità ai rapporti di lavoro e re-tribuirli in maniera decorosa. Vuol dire, in un’epoca in cui i nuovi lavori sono sostanzialmente lavori di relazione (67% di lavoratori nei servizi, 25% nell’in-dustria manifatturiera), valorizzare meriti e compe-tenze uscendo dalla trappola delle appartenenze. In buona sostanza tra due persone, una acclarata-mente imbecille e l’altra competente e meritevole si dEVE scegliere la seconda. I modi ci sono. Basta volerlo. E’ questione, come si suol dire, di volontà politica. Peccato che la classe dirigente politica in questi ultimi ventanni sia stata selezionata favoren-do troppo frequentemente la prima fattispecie. Ed i risultati si vedono, eccome si vedono.

• Creare lavoro: il sistema della “deregulation” ha fa-vorito la creazione di ricchezza (la finanza che crea denaro con il denaro, meccanismo infernale che ci ha condotti alla crisi attuale), distribuendola, peral-

marzo 1223

Stetoscopio

tro, in maniera iniqua ed insensata, aumentando le disuguaglianze, ma non ha favorito la creazione di lavori dignitosi. Questo è avvenuto per il fatto che si sono applicate le regole economiche (non discuto qui se giuste o ingiuste) dell’industria manifatturiera direttamente ai nuovi lavori. tra-sponendo questo fenomeno nella sanità, che è il mondo al quale appartengono i lettori di que-ste riflessioni, ci troviamo di fronte, alla ricerca di “produttività” manifatturiera all’interno di un reparto ospedaliero: più prestazioni fornisco con meno personale e più sono “produttivo”. Risulta-to: gli operatori sanitari “scoppiano” a tutti i livelli. Il recente tentativo effettuato dall’attuale giunta regionale di centro destra in Piemonte andava ap-punto in questa direzione: separare i “produtto-ri” di prestazioni sanitarie, cioè gli ospedali, dai consumatori delle stesse, cioè “il territorio”. Ora, tutti sappiamo che la sanità debba essere gestita con criteri di efficienza, efficacia ed appropriatez-za, ma tutti dobbiamo avere chiaro che sono al-tra cosa rispetto alla produttività intesa in senso manifatturiero. E’ altrettanto chiaro che questi tre obiettivi si perseguono regolando la domanda e NON liberalizzando l’offerta di prestazioni sanita-rie. Ed ecco spiegata, al di là delle buone intenzio-ni, la leggera preoccupazione che suscita la nomi-na all’assessorato alla Sanità di un noto manager manifatturiero (proveniente da una grossa indu-stria metalmeccanica sita nel torinese) che non fa mistero di “non capire nulla di sanità”.

conclusioni

1. In questi ultimi trentanni abbiamo assistito ad un disastroso revival del liberismo capitalista selvag-gio e senza regole che non attenessero la massi-mizzazione del profitto per i padroni delle ferriere (leggi multinazionali).

2. abbiamo anche capito che il modello di sviluppo liberista, che prevede, come presupposto, una crescita infinita e afinalistica è un modello che, in natura, si addice alle masse tumorali, le quali cre-scono fino ad uccidere l’ospite.

3. Si deve procedere, pena un elevato rischio di estin-zione, a riequilibrare il rapporto tra capitale e la-voro diminuendo drasticamente le pretese assurde del primo e ridando dignità (leggi stabilità e cor-retta remunerazione) al secondo.

4. …e dobbiamo farlo, scusate l’ironia beffarda, per-ché siamo professionisti che “teniamo molto alla salute delle persone e di quel piccolo granello di sabbia che vaga nell’Universo, meglio noto con il nome di Pianeta terra”. Meditate gente, meditate.

Riccardo falcettaSpecialista in Medicina del lavoro

marzo 12 24

AnchE un bLOgpER IL pROgETTO “m’AmI”

Chi fa cosa

“M’ami – il luogo delle mamme”, il progetto curato dall’Epidemiologia ed Educazione Sanitaria dell’asl to1 (grazie al contributo della Compagnia di San Paolo) in collaborazione con le Circoscrizioni 1 e 9, ha aperto un blog, uno spazio in Internet dedicato allo scambio di esperienze e di opinioni su un tema definito e condiviso: www.mamiluogodellemamme.it Questa iniziativa si può anche definire come la pubbli-cazione un diario virtuale in Rete: offrirà alle mamme, destinatarie del progetto, una maggiore interazione e le coinvolgerà attivamente nelle attività realizzate e propo-ste. Verranno pubblicati testi, foto o qualsiasi altro ma-teriale possa essere ritenuto interessante. “M’ami” coinvolge i Consultori Familiari e Pediatrici e i Pediatri di libera scelta dell’asl e offre alle donne che hanno appena avuto un bimbo uno spazio in cui con-frontarsi, trovare informazioni, creare legami e fare rete con la comunità. Si possono conoscere altre mamme, parlare con loro, scambiare idee ed esperienze, riflet-tere sulla maternità. Possono partecipare mamme con un bambino tra 0 e 6 mesi, alla prima o alle successive esperienze di maternità, che abitano nelle Circoscrizioni 1 o 9. al primo gruppo, già attivo nella Circoscrizione 1, hanno aderito una decina di donne. I temi e le attività degli incontri sono stati proposti dalle mamme stesse che, guidate dai loro dubbi e dalla loro esperienza, hanno af-frontato di volta in volta i tanti aspetti dell’impegnativo e meraviglioso percorso di essere genitore. Gli incontri si tengono nella Circoscrizione 1 (Laboratori In…, corso Galileo Ferraris 16) e nella Circoscrizione 9 (CH4 Sporting Club, via trofarello 10). La data del primo incontro viene comunicata al momento dell’iscrizione. al M’ami le mamme possono portare i loro figli e trovare uno spazio in cui poter allattare, scaldare pappe e cam-biare il proprio bambino.Per informazioni e iscrizioni alle iniziative inviare una mail a: [email protected]

nicola ferraroLaura De bortoli

ufficio Stampa Asl TO 1

marzo 1225

“EXTRA-TITOLI In bARRIERA”

Chi fa cosa

Il titolo, molto musicale, identifi-ca un progetto sociale gestito dal Comune di torino per valorizzare le competenze professionali dei cittadini stranieri presenti in città. L’iniziativa è stata avviata a feb-braio 2012 nell’ambito dell’asse di intervento economico-occupa-zionale del “Programma Urban”.Col nuovo servizio, attraverso la valorizzazione delle competenze lavorative individuali, si pensa di accrescere l’integrazione dei cit-tadini stranieri nel tessuto sociale della città offrendo un supporto per affrontare le procedure neces-sarie a un’integrazione professio-nale adeguata alle competenze e ai titoli di studio conseguiti in patria.In particolare il servizio offre con-sulenza, accompagnamento e orientamento nel completamento di percorsi volti a riconoscere in Italia il proprio titolo di studio o professionale, al fine anche di proseguire gli studi vedendo riconosciuto il proprio curriculum forma-tivo per consentire un inserimento nel settore professio-nale di competenza.

I beneficiari del servizio “Extra-Titoli in barriera” sono:• i cittadini provenienti da paesi comunitari di ultima

annessione (Romania e Bulgaria dal 2007) e non comunitari

• in età da lavoro, occupati e non• in possesso di un titolo di studio superiore o univer-

sitario e/o professionale • residenti sul territorio del comune di torino.

Il servizio supporta i beneficiari nel completamen-to di percorsi volti a: • riconoscere in Italia il proprio titolo di studio o pro-

fessionale; • proseguire gli studi vedendo riconosciuto il proprio

curriculum formativo in termini di• crediti formativi o di possibilità di accesso a percorsi

scolastici, accademici o di formazione• professionale; • consentire un inserimento nel settore professionale

di competenza, laddove non sia possibile o sia trop-po oneroso in termini di spesa e/o di tempo un rico-noscimento formale del titolo di studio o dell’abilita-

zione professionale, orientando e accompagnando i beneficiari ad un inserimento in percorsi di formazione-istruzione-accade-mici (ove possibile con riconosci-mento crediti) utili per recupera-re la propria professionalità e/o per adeguarla al nuovo contesto, favorendo un adeguamento e/o un riconoscimento informale delle competenze professionali di cui sono in possesso.

Extra-Titoli offre quindi una attività di: • consulenza sulle possibilità di far riconoscere il proprio titolo di studio in Italia e/o utilizzarlo per accedere a percorsi formativi; • accompagnamento, quando necessario, nel superamento di ostacoli e difficoltà connessi a tali percorsi, mediante l’attiva-

zione di contatti diretti con gli uffici consolari e/o le amministrazioni scolastiche o ministeriali coinvolte, e le commissioni didattiche delle scuole ove si pre-senti necessario un rientro in formazione;

• orientamento dei beneficiari verso le reti di aiuto del territorio che possano supportarlo durante il lungo iter collegato a questi percorsi.

Extra-titoli in barriera opera attraverso uno spor-tello aperto al pubblico presso la sede del Comitato Urban Barriera di Milano, in Corso Palermo 122, nei se-guenti orari:mercoledì 14.00 – 18.00; venerdì 9.00 – 13.00 telefono 011.4420995Per prenotazione appuntamenti:334 6705869 370 1122901 (lunedì-venerdì, ore 9.00-18.00) o via mail all’indirizzo [email protected]

nicola ferraro“Torino plurale”Comune di Torino

Divisione Suolo Pubblico, Arredo Urbano, Innovazione e Integrazione,

Settore Rigenerazione Urbana e Integrazione

marzo 12 26

AnATOmIA, fISIOgnOmIcA, ARTE DILEOnARDO ALLA REggIA DI vEnARIA

Cultura

EcLETTISmO LEOnARDEScOLeonardo studiò a più riprese, e in tempi diversi, l’ana-tomia umana, affiancando alla parte descrittiva studi di fisiologia, di embriologia, di meccanica, di patologia (del sistema cardio-circolatorio) e di fisiognomica. Le tavole anatomiche descrittive da lui disegnate sono radical-mente diverse da quelle fin allora prodotte dagli speciali-sti. Sono illustrazioni quasi perfette, quelle riguardanti le ossa, soprattutto il cranio, e i muscoli. direi che potreb-bero bene essere utilizzate dagli studenti dei nostri gior-ni. In esse ritroviamo lo scienziato, che con cura e abilità ha saputo analizzare il corpo umano, e l’artista che con stupefacente talento ha riprodotto le varie sezioni osteo-muscolari come oggetti a tre dimensioni, e secondo tre angolature, frontale, posteriore, laterale (Keele K., 1979, pag. 17). Leonardo, forte delle sua inimitabile abilità, riteneva che la rappresentazione anatomica fosse più efficace e completa della dissezione diretta; il primato delle sue immagini gli danno ragione, perché la perfe-zione delle forme, dei loro rapporti nello spazio sono in grado di sostituire la visione diretta (Laurenza d., 2009, pag.131). Non basta. Nel Manoscritto anatomico “a” vengono illustrati i movimenti dell’apparato scheletrico e le conseguenti variazioni dei rapporti proporzionali de-gli arti. Nessun artista-scienziato prima di lui aveva colto l’importanza del dinamismo del corpo umano (Kemp M., 1981, pag.122); investigò, teorizzò, disegnò con varie figure i movimenti, gli equilibri contrapposti del nostro corpo, in posizione eretta, seduta, inchinata… Introdusse, inoltre, una ipotesi accattivante circa una “forza”, o “virtù spirituale”, o “potenza invisibile”…:

una forza che crea il movimento e il mutamento, ed è responsabile della vita stessa. Straordinariamente porta-to a fare ricerca scientifica e a porre intuizioni originali, poiché proveniva da una Firenze invasa da letterati ne-oplatonici, dai quali era stato osteggiato in quanto non esperto di nozioni “classiche” (si definiva “omo sanza lettere”). Egli ricevette però dall’ambiente fiorentino il senso di un arcano mondo spirituale che muove la natu-ra (Marinoni a., 1987, pag.16). La forza che crea moto e vita è “materiale” e “spirituale”. La prima è quella che muove i corpi (moto muscolare > microcosmo, e moto dei pianeti > macrocosmo); la seconda è quella della mente (COdICE atLaNtICO Foglio 543 verso). Questa forza è detta anche “virtù”, o “senso comune”, o anche “anima” che, secondo la tradizione aristotelica e medie-vale, è divisa in:1) “anima organica, vegetativa (facoltà di generare e crescere); 2) sensitiva (facoltà di percepire il mondo esterno con i 5 sensi; 3) intellettiva, quella neoplatonica, quella del giudizio e delle facoltà spirituali elevate (Laurenza d., 2001, pagg.13-17).

gLI STuDI AnATOmIcI DI LEOnARDO A mILAnOdurante gli studi anatomici fatti a Milano, disegna una serie di crani umani con una precisione fotografica che sconcerta. Illustra per la prima volta il seno mascellare; poi, le tre fosse craniche, i vasi, i denti e il seno frontale: una delle sue principali scoperte anatomiche (Keele K., Roberts J.,1979, pag.47). Va alla ricerca geometrica del

Il visitatore della Mostra che si sta svolgendo presso la Reggia di Venaria, dedicata al “Genio e al Mito” di Leonardo da Vinci, ha l’opportunità unica di osservare da vicino un disegno ormai entrato nell’Olimpo della ritrattistica mondiale, l’“Autoritratto”, e la perfetta riproduzione virtuale del famosissimo “Cenacolo” conservato in Santa Maria delle Grazie, a Milano. Questi capolavori danno lo spunto per ripercorrere il profondo e innovativo studio scientifico-artistico di Leonardo. Nel 1400, a Firenze, tutti i grandi pittori si esercitavano a studiare dal vivo i muscoli dell’uomo; alcuni praticavano dissezioni anatomiche per fina-lità artistiche. Pollaiolo lascia disegni anatomici di muscoli e movimenti degli arti; Leon Battista Alberti e Ghiberti raccomandavano agli artisti di conoscere l’anatomia umana (Laurenza D., 2009, pag.18). Mi-chelangelo eseguì dissezioni e tradusse le sue conoscenze nelle opere pittoriche e scultoree secondo una sua “maniera” di eccezionale incisività. Leonardo realizzò più di trenta dissezioni e, secondo il suo metodo di conoscenza pluridisciplinare, approfondì lo studio in direzione non solo artistica, bensì anche scientifica, fisiologica, meccanica, psicologica (Laurenza D., 2005, pag. 17). Nel Rinascimento, la Medicina e l’Anato-mia erano intese non come “scienze”, ma come “filosofia naturale”, che comprendeva anche la ricerca della causa prima del movimento, dell’anima, dei principi vitali.

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Cultura

punto cranico in cui si riteneva che si trovasse il “senso comune”, il punto di convergenza degli stimoli sensoriali e delle capacità intellettive superiori. Lo indica pressap-poco nella fossa pituitaria. Questa fase di studi è detta “encefalo- centrica”. Si allargano le sue indagini. Si ren-de conto che la morfologia ossea del cranio influisce sul-la morfologia del volto e della testa. E riesce a costruire su un determinato cranio il volto di un personaggio (v. il disegno fatto per uno studio dell’apostolo Simone, nella figura 1; la morfologia cranica è perfettamente coinci-dente con il cranio della figura 2).

LA fISIOgnOmIcASi entra così nel campo della Fisiognomica, materia di cui molto si interessò l’artista, e che considerò parte integrante della ricerca anatomica e artistica. Più volte scrive di voler trattare la “filosomia”, o fisiognomica: è la disciplina para-scientifica che studia il carattere di base,

psicologico e morale, a partire dall’aspetto esteriore del volto (Centini M., 1999, pag.15). I “segni de’volti mo-strano in parte la natura degli uomini”, dice Leonardo nel “trattato della pittura” (1996, § 288): le linee che dividono la bocca dalle guance sono accentuate nei tipi allegri, sorridenti; sono lievi in chi è molto pensieroso e meditabondo; coloro che hanno la fronte protrusa e rile-vata in zona sopra nasale, come avviene nel leone, ani-male aggressivo, sono iracondi e battaglieri; quelli che hanno linee frontali accentuate sono lamentosi (depres-si); quelli che hanno la fronte piatta e declinante sono timidi. E così via. Inoltre, in relazione a questa “com-plessione” o temperamento di fondo, ognuno reagisce con “moti” personali delle mani, del corpo, e del volto, sottoposti a stimoli ed inaspettate situazioni esterne. Lo studio del “pathos”, ovvero della reazione emotiva davanti a fatti improvvisi è detta “Patognomica” (Lau-renza d., 1999, pag.27). La fisiognomica studia il ca-rattere permanente, la patognomica studia le reazioni emotive istantanee.Leonardo dà grande importanza alla morfologia cranica e riesce a ricostruire a partire dal cranio (“dall’interno”) un volto e un carattere (Ibid., pag.26), come già visto nelle immagini 1 e 2.

LO STuDIO DEL cuORECirca 18 anni dopo gli studi delle ossa, specie dei crani, e la relativa teoria encefalo-centrica, gli studi vinciani si indirizzano sul cuore; poi, sul sangue, che trasporta il ca-lore (principio termodinamico) e gli spiriti vitali ( principio “pneumatico”: in termini attuali l’ossigeno che presiede al metabolismo cellulare e fornisce energia). analizzando il cuore, riconosce che è un muscolo (ne scopre anche i muscoli papillari che fanno muovere le valvole cardiache) e mutando in parte la sua teoria, ipotizza che in esso sia situata l’anima “organica” (Laurenza d., 2001, pag.50), principio di vita, e che il sangue trasporti il “calor natu-rale” e gli “spiriti” pneumatici vitali. Si tratta dell’altra teoria, detta “cardio-centrica”, secondo la quale la vita e i temperamenti degli uomini sono anche connessi a questi principi: la quantità e la qualità dei capelli, le un-ghie, i peli, il colorito del volto, dipendono dall’afflusso del sangue. Un temperamento collerico comporta ipe-rafflusso di sangue, aumento del colore della pelle e del viso, aumento della quantità dei capelli, che sono anche molto mossi e ricci.al contrario, il pallore, i capelli fluenti e dolcemente ab-bandonati sul collo, sono indice di timidezza. Nel tem-peramento intellettuale, saggio, equilibrato avverrebbe un aumento degli spiriti vitali, donde la definizione di “spiritoso”. In alcuni disegni, troviamo abbinate le figure dell’iracondo e aggressivo con quella del timido.

LA mOSTRA ALLA REggIA DI vEnARIA Portiamoci alla Reggia di Venaria e proviamo a verificare come il genio vinciano abbia saputo far tesoro delle sue ricerche anatomiche-psicologiche e le abbia concretizza-

Figura 1

Figura 2

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Cultura

to nei suoi lavori.Il magnifico e famoso “autoritratto” a sanguigna mo-stra un uomo canuto sulla sommità della testa, ma con capelli laterali lunghi, fluenti e dolcemente ondulati, che scendono fino al livello della barba, anch’essa lunga e tenuta con cura. L’ovale del volto è armonico, legger-mente prominente la zona sopraccigliare, il naso piega-to all’ingiù, la bocca atteggiata a serietà, un po’imbron-ciata. L’immagine nasconde il carattere tranquillo di un uomo anziano e saggio; un intellettuale pensieroso, con la mente occupata a seguire un suo programma di vita e di ricerca. Lo definirei un carattere “coraggioso” (per la prominenza della fronte e l’imbronciatura), ma corag-gioso nei suoi progetti di conoscenza (e non di guerra!). È coraggioso, ma al contempo un “timido”, per i capelli ordinati, mollemente ondulati. Nell’autoritratto, Leonar-do ha (inconsciamente?) proposto la sua reale “com-plessione” psico-somatica.

IL “cEnAcOLO” Rappresenta il momento, durante l’ultima cena, in cui Cristo annuncia che tra gli apostoli c’è un traditore. Im-mediata è la reazione dei dodici. Ognuno, dotato di un proprio carattere, corrispondente alla morfologia del volto (fisiognomica), reagisce in modo consono al suo carattere (patognomonica) con un gioco psicologico complesso basato sulla meraviglia, la paura,l’incredulità. Sembra che, in questo capolavoro Leonar-do si sia trasformato in scenografo-regista-psicologo-anatomo-fisiognomico. La scena (“teatrale”) si anima all’improvviso. È un susseguirsi e concatenarsi di voci, di gesti, soprattutto con le mani e col volto: i “moti delle parti del volto…sono molti…” e pigliano, oltre “ il vol-to, le mani e tutta la persona”, dinanzi ad “accidenti” improvvisi (“trattato di pittura”, 1996, § 281). L’evento scenico si articola sul dinamismo degli apostoli sconvolti, divisi in gruppi di tre; mentre Cristo resta immobile al centro della scena, inserito in un triangolo, simbolo della divinità, e con le mani rivolte verso il vino e il pane, che saranno trasformati in Eucarestia (antoccia L., Chastel a., et al., 2000, pag.46).Le emozioni momentanee emergono nei vari tipi e l’artista-regista le dipinge con mirabile perfezione psi-cologica, anatomica e fisiognomica. descriviamo le più interessanti. alla sinistra di Gesù, per chi guarda, ecco Giovanni, con un volto regolare, fronte piatta, occhi chiusi, bocca atteggiata ad un accenno di sorriso; mor-fologicamente si tratta di un carattere timido, tranquillo, conciliante; i capelli sono lisci, ben tenuti, divisi da una riga centrale, il colore del viso è pallido; anche secondo la teoria degli spiriti vitali e del calor, è confermato l’at-teggiamento benevolo e di serenità, per la certezza di essere incolpevole. Pietro gli è accanto e, poggiando la sua mano sulla spal-la, lo interroga. La conformazione cranica di Pietro è so-vrapponibile ad un cranio con fronte prominente in sede sopraccigliare, zigomi sporgenti.

Nella figura 3 è riportato il cranio corrispondente alla testa di Pietro (studio preparatorio, della figura 4). La stessa testa è nel Cenacolo; il naso scende in basso quasi adunco; il colorito è acceso sulle guance e pallido sulle labbra; il volto è preoccupato e quasi incollerito. Si tratta della reazione di un carattere tendente all’iracondia e all’impazienza. La conferma è data dall’altra mano, che mantiene stretto un coltello e lo protende dietro le spalle

di Giuda in modo significativo. a conferma del suo ca-rattere impulsivo, di lì a poco, colpirà un servo venuto ad arrestare il Maestro. Giuda resta seduto al suo posto; il cranio mostra una forte prominenza sopranasale, il naso è molto adunco, i capelli e la barba appaiono ispidi; continua a tener-si stretta la borsa dei soldi ricevuti per il tradimento. Il colore del volto è rosso-scuro; l’aria è sospettosa e tri-stemente impaurita; traspare il senso di colpa, ma non

Figura 3

Figura 4

marzo 12

Cultura

il pentimento: non a caso egli continua a negare il suo tradimento e a salvaguardare il prezzo della sua colpa. dunque quello di Giuda è un temperamento aggressivo, impaziente, falso, che reagisce con finzione mal nasco-sta alla contingenza del momento.Sulla destra di chi guarda, all’estremità del tavolo, è in-teressante Simone (già nominato sopra), di cui abbiamo un disegno preparatorio conservato alla Biblioteca Reale di Windsor. ancora una volta, Leonardo ricostruisce la testa a partire dall’interno, dalla morfologia del cranio conservato a Windsor (RL 19058r): ugualissimi gli archi della zona frontale, parieto-occipitale. Prominenza so-praorbitaria accentuata. Zigomi sporgenti. Il cranio è ri-vestito da muscoli e da cute-mucose che costituiscono la morfologia di un naso adunco e di mento prominente. Interessante è la rappresentazione dell’arteria tempora-le. Il tutto permette di fare una diagnosi di temperamen-to animoso, sanguigno. E in effetti Simone discute ani-matamente con taddeo, muovendo entrambe le mani. Il Cenacolo, analizzato con mentalità medica, conferma la grandezza e l’“universalità” del genio di Leonardo da Vinci, l’immensa e approfondita mole di lavoro multidi-sciplinare a cui si sottopose, impreziosita e immortalata da una maestria e da un talento pittorico unici.

Ermete pellicciotta

BIBLIOGRaFIa

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LaURENZa d.: “ Il teatro delle passioni” in “Leonar-do. Il cenacolo”, a cura di Pedretti E., art dossier, Giunti Grup-po Editoriale, Firenze, 1999

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LaURENZa d.: “Leonardo. L’anatomia”, art dossier, Giunti Ed. Spa, Firenze, 2009

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LEONaRdO da VINCI: “Il Codice atlantico”, tomo II,Giunti Industrie Grafiche,, Prato, 2000

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Si è conclusa a febbraio la XII rassegna “Musica e me-dicina”, dedicata ai profili medici di grandi compositori, appuntamento ormai consolidato che si tiene presso l’o-spedale di Biella. domenica 19 febbraio la rassegna ha ospitato il violoncellista Sergio Patria, accompagnato al pianoforte da Elena Ballario, musicista valente con nu-merosi concerti all’attivo in Italia e all’estero. Ospi-te straordinario anche l’attore Ugo Pagliai che ha letto brani del carteggio nato da un’amicizia che ci sembra strana oggi ma che, alla fine dell’Otto-cento, non faceva di sicuro notizia: quella tra il grande chirurgo theodor Billroth e il compositore tardo-romantico Johannes Brahms Nella Germania ottocentesca (come in Mitteleuropa e segnatamen-te nell’Impero austroungarico) la musica era par-te integrante della formazione culturale; avvocati, medici, notai… erano perfettamente in grado di suonare uno strumento, leggere uno spartito e in qualche caso addirittura scriverlo. L’abbinata pro-fessionale medico-musicista all’epoca non era cer-tamente una rarità.Il connubio tra musica e medicina è stato intro-dotto dalla conferenza-concerto “Musica e chi-rurgia, storia di un’amicizia finita troppo presto”. attraverso l’esposizione di alberto azioni, responsabile della Struttura Semplice Gastroenterologia ed Endosco-pia digestiva, il pubblico presente ha potuto scoprire la grande amicizia nata tra theodor Billroth, musicologo e scienziato medico, ma molto più noto come inventore della tecnica chirurgica che porta il suo nome ed è in uso ancor oggi, ed il compositore Johannes Brahms. Conosciutisi a Zurigo nel 1865, la loro amicizia si pro-trasse per oltre un ventennio, fino alla morte, nel 1894, del grande chirurgo, inventore della resezione gastrica con ricostruzione funzionale del canale alimentare in un’unica seduta operatoria. dall’amicizia nacque, come si usava spesso in quell’epoca, un lungo carteggio che tratteggia il rapporto tra due personalità unite da un legame profondo nonostante le reciproche diversità: come evidenziato dal libro “Caro Johannes!”. Edito in Italia nel 1964, rivisitato nel 1997 a cura dal musicologo Enzo Rostagno, l’opera comprende le lettere con il reso-conto di serate musicali, nel corso delle quali avveniva in forma privata l’esecuzione di alcuni dei maggiori capola-vori brahmsiani oggetto di un’analisi critico-musicologi-ca attenta e puntuale da parte di Billroth. a sua volta il chirurgo suonava, in maniera amatoriale evoluta, la viola con cui spesso eseguiva in anteprima, alla presenza del maestro, opere appena composte. Un sodalizio che non si limitò alla comune passione per la musica, come si può

rilevare dai racconti di progetti e ricordi di viaggi, molti dei quali trascorsi in Italia, fino alla descrizione delle pic-cole incombenze quotidiane. Nel 1897 anche Brahms muore a Vienna. Un’epoca cul-turale votata all’entusiasmo dionisiaco finisce e inizia quella del tormento, del dubbio, della riflessione ostina-

ta e pessimista che è il passaggio necessario tra Roman-ticismo e contemporaneità: il decandentismo. Brahms muore e cede idealmente a Gustav Malher la bacchetta di direttore dell’Opera di Vienna. E non soltanto quel-la: Malher, dalla morte di Brahms alla sua, avvenuta nel 1911, rappresenta il punto di svolta verso la dodecafo-nia, la musica atonale, la modernità di oggi.

RTm

LA XII EDIzIOnE DI“muSIcA E mEDIcInA” A bIELLA

Cultura

Ugo Pagliai ospite della XII rassegna Musica e medicina a Biella

Il libro che riporta il carteggio traBillroth e Brahms

è tempo di vivereIl bisturi rosso

A cura di Roberto Lalario

Prima segnalazione da una mia recente vacanza fiorentina: se vi capi-ta di passare da quelle parti ecco il suggerimento per una ottima osteria:“Osteria di Santo Spirito” nell’omonima piazza oltr’arno.ambiente molto accogliente intelligentemente e piacevolmente arredato, se la stagione è calda dotato anche di bella collocazione di tavoli all’esterno.accoglienza amichevole ed estrema gentilezza e piacevolezza del personale ai tavoli, disponibile ad apprezzati suggerimenti.Le specialità “vere” del posto ci sono tutte, ottimamente preparate e servite. a tenervi compagnia in attesa dei primi piatti l’ottimo e immancabile pane “sciocco” con una fantastica salsa di olive nere sapientemente piccante.Io ho provato i crostini al cinghiale (maremmani dOC), la ribollita (divinamente semplice ma sempre appagante) e Sua Maestà la Fiorentina (GRaNdE GRaNdE GRaNdE per dirla con Mina!). lo so che a Firenze ve la fanno tutti, ma io l’ho provata in una decina di posti e qui mi è piaciuta di più! a terminare ci sono i cantuccini col vin santo (e benedetto!) I chianti ci son tutti come gli altri vini toscani, io ho preso un Pep-poli e mi ha messo di umore splendido!Il menù si completa con molti altri piatti tipici, dai crostini al pomo-doro alla trippa e molto altro anche non tipico.

Rapporto qualità/prezzo ottimo: 40 € vino e fiorentina compresi!

Ristorante“Osteria di Santo Spirito”

Piazza di Santo Spirito 16tel. 0552382383

Chiuso il sabato.

“Osteria di Santo Spirito” Firenze PER PROVARLO

A pRAnzO nELLE ALTRE DuE cApITALI ITALIAnECari colleghi, benvenuti nel 2012.Prima che i Maya e la crisi ci annientino magari facciamo in tempo a gustarci qualche buon piatto!Vorrei iniziare l’anno omaggiando le altre due “capitali italiane” oltre alla nostra amata torino: firenze e Roma.Così chiudiamo in maniera succulenta i festeggiamenti per l’Unità d’Italia 150.

è tempo di vivere

Ed eccoci alla capitale attuale in cui per ragioni professionali mi reco con una certa frequenza.Voglio stupirvi con una segnalazione “non tipica” in quanto non si riferisce alla cu-cina regionale.In realtà premetto una segnalazione “critica”: avevo preparato la recensione assai fa-vorevole del ristorante “PaGaROMa” in quartiere Prati, in cui avevo splendidamente mangiato a ottobre, ma aHINOI! Ha cambiato gestione prima di Natale precipitando assai in basso! Quindi proprio all’inizio di quest’anno, memore della mia passione per la Sicilia ho fatto Bingo provando il ristorante “Isole di Sicilia”, a trastevere, che fa parte della catena “Sicilia in bocca”.Grande cucina, bellissimo ambiente tutto decorato con cera-miche di Caltagirone, (come pure in stile siculo sono le stovi-glie!) e simpatica accoglienza.Io ho cominciato con un giro di panelle caldissime e succu-lente (tipiche del palermitano sono praticamente delle pic-cole “farinate” realizzate con farina di ceci) poi vale la pena di ordinare (non sempre c’è in menù) il gran guazzetto di crostacei, caldo e spettacolare! (astice, gamberoni, vongole e cozze con un sughetto da urlo). I primi sono tutti scritti in “siciliano” e sono tutti fantastici.Io ho provato le linguine “du mammellone” con cernia e pomodorino di Pachino.Per secondo potete scegliere il pesce direttamente dall’espo-sizione e poi ve lo cucinano in maniera suiblime. Io ho provato l’orata alla palermitana ed era fantastica. Ot-timo anche il tonno affumicato ripieno di fichi e pistacchi.Come dessert, imperdibili cannoli siciliani e cassata oppure il “biancomangiare” per chi ama la cannella.La cantina è fornitissima, io stravedo per lo zibibbo vinificato “secco” ma c’è proprio da sbizzarrirsi!

Non è un menù economico, ovviamente, dato il pesce subli-me ma si resta nei 60€ se non esagerate col vino.

“Isole di Sicilia” Roma PER PROVARLO

Il bisturi rosso

Ristorante Isole di Sicilia

Via Garibaldi 68/69tel. 06.58334212

Chiuso il lunedì

aperto la sera e venerdi-sabato-domenica a pranzo

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marzo 12 34

mAL D’AfRIcA

Recita un canto africano: “ma quante orecchie sono necessarie ad un uomo per sentire gli altri piangere?”

Le nostre radici

Era un mattino del marzo 1970. La nostra auto (una 1500 Fiat “coloniale”) vibrava come un malarico sotto attacco, percorrendo la pista sterrata e “corrugata.”Ci lasciavamo alle spalle due anni di lavoro e il nuovo Ospedale di Tosamaganga (Tanzania), dedicato alla Città di Torino. Un sogno diventato realtà grazie alla collaborazione tra Missioni Consolata, (Padre G. Rigamonti), i volontari di Mani Tese, e l’Assessorato all’istruzione del Comune di Torino (Dr.V. Lucci).Pochi giorni prima Julius Nyerere, Presidente e Padre della indipendenza del Tanzania aveva inaugurato il nuovo Ospedale. Ricordavo le sue parole: “…di solito aiuti del genere sono effettuati dai governi…ma un governo è una cosa aerea, impalpabile; un governo non si vede, non ha corpo, non ha sangue, non ha cuore, ed il suo dare o prestare è freddo. Ma in questo caso il dono viene da giovani che si sono impegnati per altri uomini… e questo mi dà una grande gioia…”. Mentre ripensavo a queste parole mi domandavo perché anch’io mi fossi trovato in questo angolo d’Africa (che non avrei più rivisto). Mi ritornò alla memoria un lontanissimo episodio.

LA pRImA vOLTA In AfRIcAMio padre, medico militare, allora in servizio all’Ospeda-le di Bolzano, appena rientrato in casa, disse a mia ma-dre: “Mi hanno proposto il trasferimento all’Ospedale di addis abeba, cosa ne pensi?” Mi colpì la pronta risposta della mamma: “Che bellezza!” Per me fu l’inizio di una avventura straordinaria. Frequentavo il ginnasio e mi re-cavo a scuola a cavallo, tra colline e boschi di eucaliptus. Purtroppo arrivò la guerra, e il nostro fragile Impero, cir-condato dal nemico, crollò, malgrado la disperata resi-stenza dei nostri soldati, nazionali e coloniali.

Mio padre fu internato in Kenia, io e la mamma, di-chiarati “displaced persons” (profughi) dopo una lunga trafila nei campi di concentramento, fummo rimpatriati, con l’imbarco a Berbera sulle “navi bianche”inviate dal nostro Governo, (Vulcania e Saturnia). Fu una lunga na-vigazione attorno all’africa, con le scialuppe di salvatag-gio calate a livello dei ponti, nel timore che i sottomarini inglesi non rispettassero (come era già avvenuto nel cor-so della guerra) le vistose croci rosse dipinte sui fianchi delle navi. Sostammo per rifornimento a Port Elisabeth, in Sud africa, ed a Las Palmas, (Isole Canarie,Spagna).

da sinistra:un ambulatorio periferico;un piccolo paziente in braccio e sullo sfondo un enigmatico masai avvolto nella chuka;uno dei sette labbri leporini operati a Meru;il complesso scolastico di Morijo/Porò, a 1500 metri di altezza, e 500 km da Nairobi, frequentato da 400 alunni;un aula (primary School(, bambini finalmente felici!

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Le nostre radici

L’ultima sosta a Gibilterra trascorse insonne per i conti-nui boati delle bombe di profondità lanciate in mare per impedire il passaggio dei nostri sottomarini. Finalmente lo sbarco a Napoli; venne a riceverci la duchessa d’ao-sta, vestita a lutto, al nostro rispettoso saluto rispose con questa frase: “Sono soltanto una povera vedova”.

DI nuOvO In AfRIcANon voglio ricordare i duri anni di guerra e di guerra civile che travolsero tutti noi. Quando, giovane medi-co, mi si offrì l’opportunità di tornare in africa e di col-laborare alla costruzione di un ospedale, accettai con entusiasmo. Per il progetto copiai quello di un ospedale coloniale inglese. Più complesso fu elaborare gli elenchi del materiale sanitario necessario al suo funzionamento, e in questo mi avvalsi della consulenza di molti colleghi dell’Ospedale Mauriziano. Le risorse economiche furo-no, in gran parte, reperite dai giovani volontari di “Mani tese” che in tutta Italia raccolsero carta e stracci, mentre altri si recavano in tanzania per partecipare, al fianco dei lavoratori africani, ai lavori di costruzione. Quando tut-to il materiale fu imbarcato con destinazione Mombasa, l’Economo delle Missioni della Consolata mi chiese se ero disponibile a recarmi in tanzania. Risposi come, tanti anni prima, la mia mamma: “Che bellezza!”Questa fu la mia prima “missione” africana. La seconda fu in occasione di un’inchiesta sugli Ospedali missionari del Nord Kenia, avviata con lo scopo di verifi-care le possibilità di collaborazione con la comunità me-dica piemontese. In realtà la presenza dei nostri medici in africa, si può dire accompagni quella dei missionari sin dagli inizi, che risalgono ai primi anni del 1900.durante questo “safari” avvenne un episodio che amo ricordare.

IL SEnSO DELLA vITA TROvATO A mERuavevamo visitato l’Ospedale di Meru, nella regione omonima, verde e fertile, situata a nord-est del monte Kenia, che prende il nome dalla etnia che la occupa. Nel tardo pomeriggio, era con me il chirurgo plastico Miche-le Bocca, (un caro compagno scomparso alcuni anni fa) vediamo un ragazzo di circa 12 anni, affetto da “labbro leporino” . accetta di essere operato e l’intervento ha buon esito. Il mattino seguente, dovevamo raggiunge-re un altro Ospedale, ma, davanti alla veranda del no-stro bungalow, trovammo ad aspettarci, tenendosi per mano, seri e silenziosi, con grandi occhi sgranati, sette “labbri leporini”. Li abbiamo operati tutti, e quando, esausti, (ma non avremmo accettato nessun aiuto) sia-mo andati a dormire, le stelle ci sembravano più vicine.

DI nuOvO In KEnIAOrmai pensionato,la mia terza “missione” africana, è stata, grazie a una generosa donazione della FaNd (Fe-derazione delle associazioni diabetici) in memoria del suo storico Presidente dott. R. Lombardi, la costruzio-ne di una Primary School in Kenia, a circa 500 Km a nord di Nairobi. La regione è occupata dalle etnie Sam-buru, turkana e Pokot, seminomadi, dedite soprattutto alla pastorizia e spesso in conflitto per la contesa delle scarse risorse del territorio. La scuola doveva anche rap-presentare, riunendo i giovani di etnie diverse, un forte elemento di coesione e di pace. Oggi la scuola è frequentata da più di 400 ragazze e ragazzi. Ma questa è un’altra storia…

giovanni maria ferraris

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I SALASSI E I mEDIcI cAnAvESAnI

Le nostre radici

Il Canavese è un triangolo di Piemonte a Nord di torino, situato tra le valli di Lanzo e il Biellese, che confina con la Valle di aosta, dalla quale lo separa la catena del Gran Paradiso.

un pO’ DI STORIAVerso il 500 a.C. arrivarono in Canavese i Salassi, popo-lazione di stirpe celtica. a Sud del Po vi erano le tribù dei Liguri e ad Est, nell’odierno biellese, stanziavano Celti chiamati Ictimuli. I Salassi di pianura erano pastori ed agricoltori e tessevano la lana delle loro pecore; quelli di montagna sapevano scavare, fondere e fucinare il rame, il piombo e il ferro della miniera di Brosso in Val Chiusel-la; inoltre raccoglievano le pagliuzze d’oro nelle acque dell’Orco e dei ruscelli della Bessa, la zona piemontese sulla serra morenica tra Ivrea e Biella. “Can-hawe” signi-ficava “rifugio presso l’acqua” e forse da quella parola derivò il nome della regione Canavese e del villaggio di Canava, vicino al guado sull’Orco di Rivarotta ora scom-parso.I Romani erano attestati a Piacenza, ove erano giunti fin dal terzo secolo a.C., risalendo il Po dall’adriatico e nei porti di Genova e Savona dove erano giunti per mare da Pisa verso il 190 a.C.Pochi anni dopo Spurio Postumio albino iniziò la costru-zione della via Postumia per collegare il Mar Ligure con Piacenza, passando per augusta Bagiennorum (Beneva-gienna), alba, Hasta (asti) e dertona (tortona). La via era tutta a Sud del Po, che rappresentava il confine oltre il quale vi erano le tribù celtiche della Gallia transpadana.Nel 143 a.C. il console Claudio Pulcro decise di fare una puntata a Nord del Po, ma male gliene incolse, perché fu gravemente sconfitto dai Salassi. Claudio Pulcro ci mise tre anni a rimettere in sesto le sue legioni decimate e nel 140 a.C. ripassò il fiume: questa volta ottenne una vittoria campale, ma i Salassi si sganciarono in tempo e si rifugiarono sui monti e nelle valli, dove i Romani non osarono addentrarsi. Riportò quindi una vittoria parzia-le, tanto che il Senato gli negò il trionfo. Soltanto nel 100 a.C. i Romani decisero di fondare un avamposto fortificato nella terra dei Salassi; Eporedia (Ivrea), situa-ta su un’acropoli rocciosa vicino alla dora, all’imbocco della Valle d’aosta, dove il fiume era superabile con un breve ponte ben difendibile, che ancor oggi, pur dopo diversi rifacimenti, conserva le spalle in lastre di marmo poste dagli architetti romani.Quando cinquant’anni più tardi Giulio Cesare dovette passare di lì per portare le sue legioni nell’attuale Fran-cia, preferì pagare un tributo ai Salassi appostati sui monti, affinché le sue truppe non fossero attaccate e depredate.I Salassi continuarono a taglieggiare coloro che doveva-

no servirsi dei valichi alpini, malgrado i tentativi infrut-tuosi di antistio Vetere nel 35 a.C. e di Messala Corvino nel 34 a.C. per assoggettarli o farseli alleati.Bisognò attendere che augusto, divenuto padrone dell’impero, decidesse nel 25 a.C. di farla finita con i Sa-lassi, per assicurarsi una volta per tutte il transito sicuro dei passi alpini. Inviò pertanto terenzio Marrone Murena con un forte esercito che finalmente sbaragliò i Salassi e fondò augusta Pretoria (aosta) nel sito ove aveva po-sto il suo accampamento. Fu così che dopo 120 anni di resistenza e di battaglie, i Salassi furono annientati, uccisi in combattimento o venduti all’asta come schiavi, comprese le donne e i bambini. Il territorio di pianura fu centuriato e suddiviso tra i legionari romani: in quei tempi i vincitori avevano metodi spicci.

cAnAvESAnI vOLITIvI, InDuSTRIOSI E SpESSO… mEDIcINon so quanti geni si siano tramandati dai Salassi ai Ca-navesani, i quali nei secoli hanno dato esempi di gente volitiva e industriosa. dagli spazzacamini ai costruttori edili, dai calderai e fucinatori agli scalpellini, molti cana-vesani andarono in giro per il mondo in cerca di fortu-na. da Carlo Botta a Ettore Perrone di San Martino, da Luigi Palma di Cesnola a Costantino Nigra, da Camillo Olivetti al...ministro Elsa Fornero, tanti canavesani han-no mostrato doti combattive, abilità di comportamento, genialità e idee nuove.Per rimanere al campo medico recente, che mi è più congeniale, ricordo l’origine canavesana di Enrico Cio-catto, Vittor aldo Fasano, angelo actis-dato,Vittorio Vercellino, Paolo tappero, Sandro Riccio e del sottoscrit-to, che negli ultimi decenni sono stati professori nel cor-so di laurea di Medicina dell’Università di torino. Inoltre i canavesani Renzo Castagna, Pier Mario Cappa, Luigi Bianchetti, Giorgio Rivara, Luigi tos, Pietro Rastel-Bogin, Virgilio aimone, Giuseppe Piancino, Giuseppe Chiadò-Piat , Patrizia Presbitero e Felice debernardi sono o sono stati primari in ospedali torinesi.Infine sono canavesani Mauro Salizzoni, Paolo Cavallo-Perin e augusto tempia, attualmente docenti nella Fa-coltà medica torinese. Credo che tutti questi medici (e chiedo venia per tutti quelli che posso aver dimenticato) abbiano lavorato duramente, con la stessa determina-zione e tenacia....degli antichi Salassi!Per questo sono orgoglioso della mia origine canave-sana.

giuliano maggi

marzo 12 38

Silvio GalvagnoSORAYA, TuRO, ShARO...

STORIE DI guERRA E IngIuSTIzIAEditore Primalpe

Pagg 120 € 16,00

In libreria

Un libro che è innanzitutto una testimonianza: la voce di un medico che passa dall’altra parte, oltre la barriera che a volte divide professionista e pazien-te. ad un’età in cui la vita forse assume una fisionomia più fluida, ma anche più malleabile, l’autore di questo libro si scopre improvvisamente malato. Un cancro del colon-retto che arriva d’improvviso, come un animale feroce che per anni si è nascosto, è sfuggito all’attenzione, ha saputo mimetizzarsi ad arte e d’un balzo ha attentato alla vita di chi, per un tempo troppo lungo, lo ha ignorato. a 65 anni Giuseppe Perrotta cambia la sua identità: da medico a malato, da una prospettiva di libertà ad una di dipendenza forzata da una terapia, da un “sussidio di vita” a cui ci si aggrappa. Per tale ragione questo libro è una lucida e appassionata confessione di fallibilità del medico, della sua vulnerabilità e del tramonto di quell’illusione che a volte infuoca il professionista verso la percezione di una presunta immortalità. Questo

testo è anche la confessione pubblica di un errore medico: quello di non aver saputo prendersi “cura di sé”, di non aver seguito le raccomandazioni fatte ad altri, le regole di prevenzione o di diagnostica precoce delle forme di cancro prevenibili o diagnosticabili in fase preclinica. Proprio come il cancro del colon-retto. La narrazione di Perrotta non conosce strategie di seduzione del lettore, con espedienti di tipo editoriali fatti per coinvol-gere il lettore, nonostante il tema proposto, la struttura autobiografica, il fascino subdolo di un’esperienza di malattia. tuttavia l’autore non si maschera con il linguaggio e affonda nella sua storia senza difese e senza armi retoriche. ammette errori, dubbi e paure; sentimenti e bisogni tra cui la spinta verso una trascendenza che può sostenere e rasserenare. E non dimentica di ammettere l’importanza e l’efficacia, in termini terapeutici, dei sentimenti e degli affetti in un’espe-rienza di patologia che ha la capacità di annientarti. Ma si va avanti nella vita, con la percezione di un’appartenenza prima ignorata.

Rosa Revellino

Il libro è anche distribuito dalla Segreteria del ccm (comitato col-laborazione medica) telefonando allo 011-6602793 o inviando una mail a: [email protected]

definire questo libro un testo illustrato è forse riduttivo o decisa-mente fuori luogo. Si tratta di storie al limite, di uomini, donne e bambini dimenticati, anche dai mass media e dai servizi di approfondimento che su questo tema sembrano indulgere troppo in sentimentalismi di maniera; accanto alle storie narrate ci sono infatti le immagini di bambini sofferen-

ti ma con gli occhi pieni di vita, di donne che raccontano un’africa sconosciuta ma forte e orgogliosa. Sono immagini che documentano le ferite della povertà e della guerra: colpisce però, con un senso quasi di imbarazzo per il lettore, la bellezza estetica di queste fotografie, bellissime nella loro drammatica espressione di sofferenza; fotografie che si aprono

Giuseppe PerrottavIvERE SOTTO IL SEgnO DEL cAncRO

Falco EditorePagg. 138 € 12,00

marzo 1239

In libreria

sulla pagina come un appello alla consapevolezza di chi legge. L’autore, Silvio Galvagno, chirurgo ortopedico, vicepresi-dente del CCM, da più di quarant’anni promuove progetti di cooperazione sanitaria in africa e attività di sensibilizzazione sul diritto alla salute. Come si legge nella prefazione, a cura di Marilena Bertini, presidente del CCM, le storie raccontate non sono sempre positive, anche se mantengono sempre forte la dignità della vita; nella mente e nel cuore di un medico, scrive Marilena Bertini, si radicano infatti più facilmente gli insuccessi che i traguardi raggiunti. Ma Silvio Galvagno, pur ereditando questa condizione psicologica che è professionale e umana, cerca di forzare il destino di questi “dimenticati” ed anzi li restituisce alla Storia raccontandone la vita e il dolore. Il libro di Galvagno è come un manuale dei diritti umani per immagini e le sue storie iniziano tutte come in un romanzo di avventura. I personaggi però sono reali e le loro vicen-de accadono, nonostante tutto, nonostante la colpevole indifferenza in cui sono immerse: Guyatu è una donna che arriva dall’Etiopia, confine con il Sud Sudan, per far visita al marito, ricoverato al Sololo Hospital per tubercolosi...Così inizia una delle tante storie che si possono leggere in questo libro, il cui formato quadrotto, maneggevole, ben strut-turato e molto curato nella sua veste grafica, è testimonianza di una cura editoriale ormai d’appannaggio non esclusivo dei grandi editori commerciali.

Ro. Rev.

È uscito il quinto numero di Studi tanatologici, la rivista curata dalla Fon-dazione ariodante Fabretti di torino, la prima pubblicazione in Italia di tanatologia, cioè dedicata alle ricerca e allo studio sulla morte, sulla sua complessità e sui valori simbolici e affettivi di cui si carica. La rivista ospita saggi in tre lingue, italiano, fran-cese e inglese. dopo un periodo di assenza questa prestigiosa rivista, che vanta un comitato scien-tifico di primo ordine, si riaffaccia sul panorama editoriale con molte novità, ma soprattutto con una ricchezza tematica che è fondamentale per una conoscenza più lucida della nostra vita e del nostro modo o possibilità di morire. Il testo è accompagnato inoltre da un glossario e da una approfondita bibliografia. In questo numero vengono proposti saggi molto diversi, dall’interdizione linguistica

in ambito luttuoso, alle Medical Humanities, al Counselling, al tema della morte nell’infanzia...La particolarità di questa rivista, a parte l’eleganza grafica e la cura editoriale con cui viene confezionata, è senz’altro da cercare nell’alto profilo scientifico in cui si muove. Il direttore di “Studi tanatologici”, Marina Sozzi, direttore scientifico della Fondazione, che è da anni impegnata nello svi-luppo di questa istituzione culturale anche in ambito socio-sanitario, ha restituito una dimensione ancora più articolata e variegata alla pubblicazione che diventa oggi uno strumento prezioso di studio e di ricerca.

Nicola Ferraro

STuDI TAnATOLOgIcIFondazione ariodante Fabretti

Pagg 265 € 20,00

marzo 12 40

I servizi dell’ordine

SUL WEB LE OFFERTE E LE RICHIESTE DI LAVORO!

Le rubriche dei medici disponibili alle sostituzioni in Medicina Generale e delle offerte/richieste di lavoro o di col-laborazione professionale, che trovavate prima dei programmi dei convegni, sono scaricabili ora dal sito Internet dell’Ordine all’indirizzo www.omceo.to.it > area Servizi > Occasioni di lavoro.Gli spazi Internet dell’Ordine hanno conosciuto nell’ultimo anno un vero boom di accessi; questo dato lusinghiero ci permette realmente di diversificare sempre meglio questo mezzo di comunicazione dalla rivista torino Medica rendendolo, ad esempio uno strumento più agevole, tempestivo ed efficace nella comunicazione dell’attualità e nella pubblicazione delle rubriche di servizio. Nell’imminente futuro ci saranno sicuramente altre novità che comunicheremo tempestivamente.

La Redazione di torino Medica (RtM)

COMUNICAZIONE DI CAMBIO INDIRIZZO…alcuni iscritti comunicano alla redazione di torino Medica il cambio di indirizzo per continuare a ricevere la rivista.Si chiarisce che la procedura corretta per la segnalazione all’Ordine di un cambio di residenza o di indirizzo prevede obbligatoriamente la segnalazione alla Segreteria amministrativa. Sempre alla Segreteria amministrativa vanno se-gnalati gli eventuali disguidi di spedizione di torino Medica.Si prega pertanto di contattare questa struttura operativa al numero di telefono 011.5815108 o all’indirizzo e-mail: [email protected]

La Redazione di torino Medica (RtM)

LA FEDER.S.P.EV PER GLI ISCRITTI ALL’OMCeO DI TORINO

La “Federazione Sanitari Pensionati e Vedove” si occupa della risoluzione dei problemi economico-sociali dei medici, farmacisti, veterinari che godono di una pensione e dei loro famigliari.Per maggiori informazioni o per accedere ai servizi dell’Ente, si può telefonare alla signora teresa Gariglio, 333/8440475, Presidente provinciale dell’Ente, o al dott. Giorgio Cappitelli, 348/6703250, Presidente regionale.

La redazione

marzo 1241

Congressi

nORmE EDITORIALI DA SEguIRE pER LA pubbLIcAzIOnE DI pROgRAmmI

DI cOnvEgnI Su TORInO mEDIcA

dal prossimo numero la redazione di torino Medica pubblicherà soltanto i programmi che rispetteranno le seguenti norme editoriali.

IL dOCUMENtO dEVE ESSERE RIGOROSaMENtE IN FORMatO WORd E CONtENERE LE INFORMaZIONI ESSENZIaLI PER ORIENtaRE IL LEttORE NELLa SCEL-ta dI SEGUIRE O MENO L’EVENtO:•DATAELUOGODELCOVEGNO•SEGRETERIASCIENTIFICAOSEGRETERIAAMMI-NIStRatIVa CON UN RECaPItO tELEFONICO E UN INdIRIZZO E-MaIL•MODALITÀDIISCRIZIONE•NONINDICARECOSTI

Si pregano inoltre gli inserzionisti, in caso di conve-gni più articolati con tabelle o con più interventi di relatori, di ordinare in modo chiaro le informazioni e le corrispondenze tra relatore, titolo e orario dell’in-tervento

La redazione di torino Medica

www.fadinmed.it

SIcuREzzA DEI pAzIEnTI E OpERATORI cORSO fAD

Ha preso il via il nuovo Corso Fad sulla Sicurezza dei pa-zienti e degli operatori, terzo step del Corso sul Governo Clinico promosso da FNOMCeO, Ministero della Salute e IPaSVI. Pubblichiamo in allegato il relativo manuale di for-mazione rilasciato dal Ministero.Come di consueto anche questo corso - che assegna 15 crediti ECM - viene proposto inizialmente in modalità web (www.fadinmed.it), tuttavia nei mesi successivi potrà es-sere seguito anche su apposito Manuale (da richiedere alla FNOMCeO con procedura telefonica automatizzata al n. 06.6841121) – che conterrà il test di valutazione da inviare in per fax. Sarà possibile, in seguito, partecipare ad eventi residenziali organizzati sulla stessa tematica dai vari Ordini provinciali.“La sicurezza dei pazienti è uno dei fattori determinanti la qualità delle cure e pertanto è uno degli obiettivi prioritari che il Servizio Sanitario Nazionale si pone – ha detto Luigi Conte, Responsabile del Settore ECM della Federazione degli Ordini – Lo sviluppo di interventi efficaci è stretta-mente correlato alla comprensione delle criticità dell’or-ganizzazione e dei limiti individuali e richiede una cultura diffusa che consenta di superare le barriere per l’attua-zione di misure organizzative e comportamentali volte a promuovere l’analisi degli eventi avversi, a raccogliere gli insegnamenti che da questi possono derivare e a favorire

marzo 12 42

Congressi

gli atti utili per prevenirli”.“La sicurezza dei pazienti, quindi, si colloca nella prospet-tiva di un complesso miglioramento della qualità e poiché dipende dalle interazioni delle molteplici componenti che agiscono nel sistema, deve essere affrontata attraverso l’a-dozione di pratiche di “Governo clinico” che consentano di porre al centro della gestione dei servizi sanitari i biso-gni dei cittadini, valorizzando nel contempo il ruolo e la responsabilità di tutte le figure professionali che operano in sanità”.Un parte del Corso è dedicata anche alla sicurezza dei professionisti e dei luoghi di lavoro nella consapevolezza del ruolo fondamentale che in questo processo riveste il benessere organizzativo, relazionale e lavorativo di tutti gli operatori sanitari. “Rafforzare le competenze degli operatori – ha aggiunto Conte – è infatti un valore essenziale e uno strumento in-dispensabile per assicurare l’erogazione di cure efficaci e sicure in un ambiente lavorativo sereno, motivante e stimo-lante, ed è per questo che oltre per i sanitari il corso può rappresentare un momento di riflessione anche per le Re-gioni, le Province autonome e le aziende, alle quali spetta il compito di sviluppare programmi ulteriori di formazione nella logica del miglioramento della qualità e della sicurez-za delle cure”.a conclusione del corso l’operatore sanitario dovrà essere in grado di:• Riconoscere le motivazioni, anche etiche, per l’impe-

gno nei confronti della prevenzione e della gestione del rischio clinico nella pratica professionale quotidia-na

• applicare una metodologia appropriata nella propria pratica professionale per :

– identificare i rischi clinici ed i relativi determinanti nella specifico contesto professionale e prevenirli – scegliere ed applicare interventi per la gestione

degli eventi avversi e delle relative conseguenze che, tengano conto del rapporto costo/beneficio – concorrere alla adozione di soluzioni per la pre-

venzione• Identificare le funzioni connesse al rischio per le di-

verse figure professionali e le relative responsabilità ed adottare coerenti comportamenti a livello individuale e nella organizzazione

• Istruire i pazienti, i familiari, i volontari e gli operato-ri per la identificazione dei rischi, la prevenzione, la protezione dagli stessi, nonché la gestione dei danni e delle relative conseguenze

• Fornire strumenti per la valutazione del benessere or-ganizzativo e lavorativo degli ambienti di lavoro , per la corretta gestione delle risorse umane, per la coerente valorizzazione delle professionalità, per la prevenzione ed il trattamento delle criticità derivanti dallo specifico ambito sanitario

accedere a FadInMed è semplice. Chi ha già frequentato i precedenti corsi (RCa e audit clinico) può utilizzare lo stes-so PIN. Coloro i quali accedono per la prima volta ai corsi Fad della FNOMCeO devono necessariamente transitare dal sito della Federazione (www.fnomceo.it), dove si verrà riconosciuti e dal quale si arriverà direttamente alla scheda di registrazione sulla piattaforma tecnologica. Compilata la

scheda, si riceveranno direttamente alla propria e-mail le password per entrare nel programma. da questo momen-to in poi si potrà accedere direttamente alla piattaforma (www.fadinmed.it) senza più passare dal sito della Federa-zione. Una volta entrati (dopo aver inserito la propria pas-sword) basta cliccare su “vai ai corsi” per svolgere l’attività formativa.terminato il corso si avrà la conferma del superamento di-rettamente dalla piattaforma. Ciascun professionista potrà quindi scaricare e stampare il proprio attestato con i relativi crediti, che risulterà firmato dal presidente del proprio Or-dine provinciale.Non è previsto un termine entro il quale concludere il per-corso. L’unica scadenza è quella relativa al periodo di va-lidità online che è di un anno (entro il 6 febbraio 2013) pertanto dovrà essere concluso).In caso di esito negativo si può di nuovo accedere al corso in qualunque momento senza alcun bisogno di re-iscrizione.

Torino, giovedì 22 marzo 2012

Sala cervino gruppo LARc poliambulatori corso venezia, 10

I mEzzI DI cOnTRASTO In DIAgnOSTIcA pER ImmAgInI

ATTuALITà RADIOLOgIchE E cLInIchE

Registrazione Partecipanti ore 19.30Orario tassativo inizio conferenza ore 20.00

Saluto di benvenutoCorrado GIORGI, direttore diagnostica per Immagini Grup-po LaRC Poliambulatori

IntroduzioneCarlo alberto CaMEttI, direttore dipartimento diagnosti-ca per Immagini aSL tO2 torinoGiacomo Paolo VaUdaNO, direttore Struttura Complessa di Neuroradiologia aSL tO2 torino

RelatoriOre 20.00 Roberto MaRaNGONI dirigente Medico I livello Radiologia Ospedale San Giovan-ni Bosco torino “IL punTO DI vISTA DEL RADIOLOgO “

Ore 21.00 Giacomo QUattROCCHIOdirigente Medico I livello divisione Nefrologia e dialisi Ospedale San Giovanni Bosco torino “IL punTO DI vISTA DEL cLInIcO”

Ore 22.00 Carlo alberto CaMEttI, Giacomo Paolo VaU-daNO, Roberto MaRaNGONI, Giacomo QUatROCCHIO Massimo MaSSIMELLISpecialista in Medicina Legale e delle assicurazionialessandro aLaSIa, avvocato CivilistaManuela BELLINI, avvocato Penalista “taVOLa ROtONda“

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Congressi

Ore 23.00: “COMPILaZIONE dEL QUEStIONaRIO dI aP-PRENdIMENtO”

Informazioni:Segreteria Organizzativa LaRC SPatel. 011.24.86.216 Fax 011.47.85.146e-mail: [email protected]

Torino, aprile-settembre

centro musicoterapia benenzon Italia cooperativa Sociale Isoinsieme via piazzi, 41

DAnzATERApIA“LO SpAzIO mETAfORA DEL TEmpO”

FORMaZIONE NEL MOdELLO BENENZON Formazione con il Prof. Rolando O. Benenzon

mercoledì 25 aprile 2012 giornata di SUPERVISIONE

giovedì 26 e venerdì 27 aprile 2012 SEMINaRIO dI FORMaZIONE

29 e 30 settembre 2012I LIVELLO dI MUSICOtERaPIa dIdattICa tenuto da Prof. Manfredi Cinzia e da dott. Messaglia Roberto

iscrizioni: Ricordiamo che l’iscrizione ai Seminari viene ratificata unicamente con l’invio della scheda iscrizione e del rela-tivo bonifico come da informative le lettere informative sul sito www.centrobenenzon.itPer informazioni [email protected] tel 011/5682285- fax 011/0200353

Informazioni: tel 011/568.22.85 - fax 011/0200353 -cell. +393312005263 [email protected]

Torino, 12-14 Aprile 2012

centro congressi Lingotto via nizza, 280

L’hIgh TEch cOmE SuppORTO ALLA RIcERcA,ALLA DIDATTIcA ED ALLA cLInIcA

In ODOnTOSTOmATOLOgIA

19° CONGRESSO NaZIONaLE dEL COLLEGIO dEI dO-CENtI dI OdONtOIatRIa

comitato promotoreCollegio dei Referenti del Collegio dei docenti di Odon-toiatria

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Congressi

comitato scientificoGiunta didattica del Collegio dei docenti di OdontoiatriaIn collaborazione con:la Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Lau-rea Magistrale in Odontoiatria e Protesi dentariala Conferenza Permanente dei Presidenti dei Corsi di Lau-rea in Igiene dentalela Conferenza Permanente dei direttori delle Scuole di Spe-cializzazione in Ortognatodonzia e Chirurgia Orale

comitato organizzatore localeCorso di Laurea Magistrale in Odontoiatria e Protesi den-taria, torino

pROgRAmmA pRELImInARE

gIOvEDÌ 12 ApRILE 2012Ore 17.00 InaugurazioneMuseo dell’Automobile di Torino

vEnERDÌ 13 ApRILE 2012SESSIOnE pLEnARIA: EvIDEncE bASED E hIgh TEch cOmE guIDA AL pIAnO DI TRATTAmEnTOpRImA pARTEModeratori: a. Barlattani, E. Berutti, a. Polimeni, M. Marti-gnoni09.00 - 09.45 Endodonzia. Il piano di trattamento endo-dontico - G. CaNtatORE 09.45 - 10.30 Parodontologia. denti gravemente compro-messi: è possibile cambiarne la prognosi - P. CORtELLINI10.30 - 11.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: S. Carossa, M. Ferrari, E. Gherlone, M. Zilli 11.00 - 11.45 Conservativa. Il risparmio di tessuto biologi-co nel trattamento conservativo degli elementi dentali - a. MONaRI 11.45 - 12.30 Implantologia. La definizione del piano di trattamento implanto-protesico: affidabilità delle metodi-che digitali - E. ROMEO12.30 - 13.15 Protesi. Orientamenti terapeutici in protesi fissa: il contributo dell’evidenza scientifica M. FUZZI

SESSIOnE pARALLELA I: WhITE AnD pInK ESThETIcSpRImA pARTEModeratori: a. Putignano, M. aimetti, E. Cotti, a. Pilloni14.00 - 14.45 Conservativa. approccio biomimetico per una moderna odontoiatria conservativa - F. MaNGaNI14.45 - 15.30 Parodontologia. Chirurgia mucogengivale cosmetica: come migliorare l’estetica di denti ed impianti - a. FONZaR15.30 - 16.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: F. Bassi, S. Caputi, G. Favia, F. Santoro 16.00 - 16.45 Implantologia. Ottimizzare il risultato esteti-co funzionale in implanto-protesi attraverso la chirurgia dei tessuti molli - a. E. BIaNCHI16.45 - 17.30 Protesi Metal-free: non solo zirconia. Consi-derazioni cliniche e sperimentali - F. ZaRONE

17.30-18.30 aSSEMBLEa dEL COLLEGIO dEI dOCENtI dI OdONtOIatRIa

SESSIOnE pARALLELA II: hIgh TEch E DIDATTIcA pROfESSIOnALIzzAnTE: DALLA pREcLInIcA ALLA cLInIcApRImA pARTEModeratori: M. Bosco, G. Gallina, G. Laino, G. Gassino14.00 - 14.30 Conservativa - S. GRaNdINI14.30 - 15.00 Endodonzia - d. PaSQUaLINI15.00 - 15.30 Chirurgia - S. d’aMatO15.30 - 16.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: a. Carrassi, a. d’addona, R. Scotti, G. Schie-rano 16.00 - 16.30 Parodonto - F. GRaZIaNI16.30 - 17.00 Protesi e impianto - C. MONaCO17.00 - 17.30 Ortognatodonzia - M.F. SFONdRINI

SESSIOnE pARALLELA III: ODOnTOIATRIA pEDIATRI-cA: nuOvE pOSSIbILITA’ TERApEuTIchE nELL’InTER-cETTAmEnTO DELLE III cLASSI In ETA’ EvOLuTIvA Relatore unico: L. FRaNCHIpRImA pARTEModeratori: P. Cozza, G. Marzo, P. defabianis

14.00 - 14.15 IntroduzioneNuove conoscenze sulla crescita delle III Classidiagnosi differenziale tra pseudo III Classi e III Classi sche-letriche14.15 - 15.30 Protocollo ortopedico di espansione e protra-zione del mascellare superioreGestione clinica delle fasi di trattamento e di contenzioneStabilità della correzione al termine della crescita (ad un intervallo medio di 7 anni dalla fine della terapia or-topedica)Fattori per incrementare il successo della terapiatiming ottimale per la terapia ortopedica delle III Classi15.30 - 16.00 BreakSEcOnDA pARTEModeratori: E. Barbato, G. Giuliana, L. Strohmenger16.00 - 17.30 Identificazione dei casi favorevoli e sfavorevoli per la terapia ortopedicaPrevisione dei risultati della terapia ortopedicaIl valore predittivo della morfologia craniofacciale individualeCosa fare nei casi a prognosi sfavorevole?Nuovi approcci ortopedici alla III ClasseProtrazione del mascellare con miniplacche ed elastici di III Classe (protocollo de Clerck)Protocollo di espansione e contrazione alternate prima del-la protrazione del mascellare(protocollo Liou modificato)17.30 Confronto tra terapie ortopediche innovative e tera-pia ortopedica classica con espansore rapido e maschera facciale

marzo 1245

Congressi

SESSIOnE pARALLELA Iv: IgIEnISTIpRImA pARTEModeratori: F. Modica, G.M. Nardi, S. Bresciano14.00 - 14.15 apertura - M. a. BOLdI Presidente Nazionale aIdI (associazione Igienisti dentali Italiani)14.15 - 15.00 Effetto antalgico e biostimolante della luce laser: il ruolo dell’Igienista dentale - a. BENEdICENtI 15.00 - 15.30 test Microbiologici e Genetici: Quali applica-zioni nella pratica clinica? - S. SPaRaBOMBE 15.30 - 16.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: I. Casula, P. La Bruna, M. Castellaro16.00 - 16.45 Il ruolo dell’Igienista dentale in Patologia Orale - F. aNGIERO, R. CRIPPa16.45 - 17.30 Innovazioni tecnologiche nella prevenzione orale - C. MaZZa, N. Satta

SESSIOnE pARALLELA v: ORTODOnzIA E chIRuRgIA mAXILLO fAccIALEpRImA pARTEModeratori: G. Cordasco, G. Iannetti, P.F. Nocini 14.00 - 15.00 L’analisi tridimensionale dei tessuti molli fac-ciali in chirurgia ortognatica G. FERRONatO, R. PEREtta15.00 - 16.00 diagnosi differenziale e trattamento delle asimmetrie da ipersviluppo emimandibolare a. SILVEStRI16.00 - 16.30 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: C. debernardi, R. Martina, M.F. Chiapasco16.30 - 17.30 Gestione 3d dei FILE dICOM in Ortognato-donzia – G. FaRRONatO17.30 - 18.30 Previsioni, possibilità, riserve in chirurgia or-tognatodontica – P. BRaCCO, F. RaMIERI

SAbATO 14 ApRILE 2012

SESSIOnE pARALLELA I: L’hIgh TEch DALLA RIcERcA ALLA cLInIcApRImA pARTEModeratori: U. Covani, L. Ottolenghi, M. Procaccini, F. Scar-paro 09.00 - 09.30 Conservativa. Evidenze della ricerca vs appli-cazione clinica: adesione smalto-dentinale L. BRESCHI 09.30 - 10.00 Endodonzia. Passato, presente e futuro della rigenerazione in endodonzia - S. RENGO10.00 - 10.30 Radiologia. La CBCt: qualità vs applicazioni cliniche – S.d. BIaNCHI10.30 - 11.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: d. Cicciu, M. Bonanini, S. Matarasso, R.L. Weinstein11.00 - 11.30 Chirurgia. Il razionale chirurgico, scientifico e clinico della Chirurgia Ossea Piezoelettrica t. VERCELLOttI11.30 - 12.00 Parodontologia. Impatto delle nuove acquisi-

marzo 12 46

Congressi

46

zioni in campo genetico sulla diagnosi e trattamento delle malattie parodontali - L. tROMBELLI12.00 - 12.30 Implantoprotesi. Immediate loaded bridge: a biomechanical approach - S. CaROSSa, P.PERa12.30 - 13.30 Parodontologia. Innovations in periodontal engineering: Bringing advances to the clinic.Le innovazioni della ingegneria parodontale nella pratica clinica - W. GIaNNOBILE09.00 - 11.00 taVOLa ROtONda: COLLEGIO dOCENtI, aIO, aNdI, aISO, CaO

SESSIOnE pARALLELA II: ORTODOnzIApRImA pARTEModeratori: C. Chimenti, V. Piras, a. Caprioglio09.00 - 10.00 Complesso naso-mascellare: crescita post-natale, sviluppo e anomalie - S. KYRKaNIdES10.00 - 11.00 L’uso delle miniviti ortodontiche per l’otti-mizzazione del trattamento. Nuove soluzioni C. LUZI11.00 - 11.30 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: F. Festa, RM Leonardi, M. Manuelli11.30 - 12.30 trattamento mini-invasivo delle malforma-zioni cranio facciali - L. GENItORI12.30 - 13.00 tecniche di accelerazione del movimento or-todontico - a. CHatOO13.00 - 13.30 discussione

SESSIOnE pARALLELA III: chIRuRgIApRImA pARTEModeratori: M. Gabriele, G. Laino, U. Romeo09.00 - 09.30 tecniche di biopsia e rimozione ambulatoria-le di neoformazioni - S. GaNdOLFO09.30 - 10.00 Procedure di rigenerazione ossea a minima invasività - R. aBUNdO10.00 - 10.30 Chirurgia guidata: moda o necessità? - R. ROdRIGUEZ10.30 - 11.00 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: E. Bertelli, C. Mortellaro, G. Perfetti 11.00 - 11.30 Micro e macro estetica in implantologia - G. SaMMaRtINO11.30 - 12.00 Gli impianti a carico immediato post-estratti-vi e valutazione clinica dei siti infetti a. FORaBOSCO12.00 - 12.30 attuali orientamenti nella chirurgia laser dei tessuti molli del cavo orale - U. ROMEO

SESSIOnE pARALLELA Iv: pATOLOgIA ORALEpRImA pARTEModeratori: R. di Lenarda, L. Lo Muzio, a. Majorana09.00 - 09.15 SIPMO: impegno scientifico e culturale verso le patologie severe ed emergenti - G. CaMPISI09.15 - 09.45 La terapia fotodinamica in oncologia orale - M. PENtENERO09.45 - 10.15 Il dolore cronico in medicina orale M. MIGNO-GNa10.15 - 10.45 Le patologie non neoplastiche delle ghiando-le salivari - G. COLELLa11.45 - 11.45 Break

SEcOnDA pARTEModeratori: R. Serpico, G. Campisi, M. Giuliani10.45 - 11.15 La gestione del paziente con seconde mani-festazioni tumorali: un aiuto dalla biologia molecolare - L. MONtEBUGNOLI11.30 - 12.00 attualità e prospettive dei biomarker nella diagnosi precoce del cancro orale - PG. aRdUINO12.00 - 12.30 Infezione da HPV e cavo orale - a. CaRRaSSI12.30 - 13.00 Il laser nella gestione delle lesioni potenzial-mente maligne - P. VESCOVI

Segreteria scientificaVia assietta, 14 – 10128 torino - Italytel. +39 011 2446911 – 17 Fax. +39 011 2446950E-mail: [email protected] Website: www.congressiefiere.com

Torino, 13 e 14 aprile 2012

presso centro Incontri della Regione piemonte corso Stati uniti, 23 Torino

mALATTIA DI pARKInSOn E QuALITà DELLA vITA

venerdì 13/4:LA RIAbILITAzIOnE cOmE pREvEnzIOnE E cOnTEnI-mEnTO DELLA DISAbILITA’ nELLA mALATTIA DI pAR-KInSOnOre 9.00 Introduzione al Convegno e Saluti Ore 9.30: disturbi non motori nella Malattia di Parkinson. Ore 9.40 I principali disturbi non motori nella Malattia di Parkinson (disturbi del sonno, fatica, dolori, variazioni di peso, scialorrea, disfagia, stipsi,…)Ore 10.05 disturbi cognitivi/comportamentali nella Malat-tia di Parkinson Ore 10.30 terapia dei sintomi non motori10.50 Coffee Break

Ore 11.15: La riabilitazione e la malattia di Parkinson Ore11.30 Le attività riabilitative per il Malato di Parkinson secondo l’aSL Ore 11.50 La prevenzione e cura della disfagia nel Malato di ParkinsonOre 12.10 Panorama delle attività riabilitative a cura dell’associazione: con interventi su:-Il sostegno psicologico -L’attività fisica adattata -Il Progetto accanto -La musica e la danza come terapia Ore 12.50 Conclusioni 13.00 Light Lunch

14.30 Programmi Riabilitativi Specialistici nella Malattia di Parkinson 14.35 La riabilitazione funzionale/motivazionale per malati di Parkinson al San Camillo e programmi di follow-up14.55 Il percorso riabilitativo per malati di Parkinson all’IRCCS Istituto auxologico Italiano di Piancavallo 15.15 La riabilitazione psichiatrica per malati di Parkinson 15.35 La riabilitazione del Paziente Parkinsoniano

marzo 1247

Congressi

15.55 Verso un futuro di telemedicina e teleriabilitazione 16.30 Coffee Break

16.50 alcune proposte a Sanità e Welfare: Una nuova figura nell’assistenza Sanitaria Regionale: l’in-fermiere del Parkinson (testimonianza)Un Centro Parkinson Regionale in Piemonte tavola Rotonda 18.30 termine prima sessione

Sabato 14/4:ore 9.00- 13.00 IL RuOLO DEL cAREgIvER nELLA mA-LATTIA DI pARKInSOn9.00 Introduzione: Il Caregiver nel Progetto INSIEME 9.30 Il Caregiver nel Progetto RING 9.45 Compiti e problematiche quotidiane del Caregiver 10.15 Gli aiuti al Caregiver nell’assistenza e nel trasporto del malato 10.30 I diritti/doveri del Caregiver 10.50 Coffee Break11.15 L’assistenza neurologica territoriale e domiciliare per i malati di Parkinson in Piemonte11.30 L’assistenza domiciliare nella SLa a torino: un model-lo replicabile per le sindromi parkinsoniane avanzate? 11.50 Una proposta di programma integrato di sostegno al Caregiver del Malato di Parkinson 12.15 domande e risposte13.00 Chiusura del convegno

pER uLTERIORI InfORmAzIOnI E IScRIzIOnE:associazione amici Parkinsoniani Piemonte (aaPP)Via Cimabue, 2 - 10137 torino mail : [email protected] e Fax: 011.3119392N° Verde: 800884422 (dalle 15.00 alle 18.00)

Torino, sabato 14 aprile 2012

museo nazionale dell’Automobile corso unità d’Italia, 40

SInTOmI DIffIcILI: AcufEnI E vERTIgInI

coordinamento Scientifico: dottor Fabio BeatriceOre 8,30 RegistrazioneOre 8,45 apertura lavori Ore 9,00 “acufeni e vertigini: linguaggio della psiche?” Silvia dello RussoOre 9,30 Lezione magistrale: “ La vertigine” Roberto alberaOre 10,00 Lezione Magistrale:”Attualità diagnostiche”Georges dumasOre 10,30 Break

Moderatore: Salvatore Singarelli

discussant: Fulvio VicoOre 10,30 La diagnosi di I livello: Sebastiano BucoloOre 10,45 La diagnosi di II livello: Fernando GervasioOre 11,00 News in tema di terapia: Fabio Beatrice

ore 11,15 tavola Rotonda:“I diversi punti di osserva-zione: cosa succede ”Moderatore: Giancarlo Pecorari discussant: Paolo CanziMMG ( Marzio Uberti) , Medico di P.S.(Fabrizia Navone ), Specialista ambulatoriale ( Flavio Perottino), Specialista Ospedaliero (Paolo tavormina, Silvia Ponzo)Specialista Ospedaliero ( Edoardo Paganelli)

Ore 11,45 tavola Rotonda:”Ipotesi di percorso dia-gnostico terapeutico: chi fa, cosa”Moderatore : Enrica amasio discussant: Riccardo dosdegani Proposte: Libero tubino, alberto Montemagno, Ettore Passet, Vittorio Fornaseri

Ore 12,15 Lezione magistrale: Francesco Pia, Paolo aluf-fi “La terapia intratimpanica negli acufeni e vertigi-ni: tra speranze ed illusioni “ Ore 12,45 Break

Ore 14,00 Lezione Magistrale: “gli acufeni“ Carlo Giordano, Giancarlo PecorariModeratore: Paolo Pisani discussant: Mauro MagnanoOre 14,30 La diagnosi di I livello : Paolo MarcatoOre 14,45 La diagnosi di II livello: Vittorio FerreroOre 15,00 News in tema di terapia: Fabio Beatrice

Ore 15,15 tavola Rotonda: “I diversi punti di osserva-zione: cosa succede ”Moderatore: Guido Bongioannini discussant: Guglielmo dagnaMMG ( Marzio Uberti), Medico di P.S. (Fabrizia Navone ), Specialista ambulatoriale ( Fernando Muià), Specialista Ospedaliero ( Valerio di Fortunato, Fabrizio Colombani)

Ore 15,45 tavola Rotonda: “Ipotesi di percorsodiagnostico terapeutico: chi fa, cosa”Moderatore : Francesco Piadiscussant : Raffaele Vitiello Proposte: andrea Cavalot , alessandro Farri, Salvatore Ragusa Raffaele Sorrentino

Ore 16,15 ConclusioniOre 16,30 test ECM

SEGREtERIa ORGaNIZZatIVaOCM Comunicazioni, Via Vespucci 69 10129 torinotel. 011.591076/5183389

marzo 12 48

Congressi

Torino, sabato 14 aprile 2012

politecnico di Torino – sala consiglio di facoltà corso Duca degli Abruzzi 24

IncEnERImEnTO DEI RIfIuTI E SALuTEInternational Society Doctors for

the environment - giornata di studio

programma- h 9.00 accoglienza dei partecipanti- h 9.30 Introduzione della giornata – dr Marco Calgaro - ISdE Novara

I SESSIOnE ( chairman: ing. M. Zucchetti )- h 9.45 Ing. Giusi di Bartolo - tRM S.p.a. torino “ termovalorizzatore del Gerbido - tecnologie finalizzate all’abbattimento e al controllo degli inquinanti “- h 10.15 Ing. Massimo Cerani - “ ambiente Brescia “ - Brescia “I rischi dell’incenerimento rifiuti alla lucedell’esperienza di Brescia: alternative possibili “- h 10.45 discussione

II SESSIOnE ( chairman: ing. a. tartaglia )- h 11.30 prof Benedetto terracini – Centro per la Preven-zione Oncologica, dipartimento di ScienzeBiomediche e Oncologia Umana, Università di torino“ Studi sugli effetti degli inceneritori di rifiuti sullasalute “- h 12.00 dr Ernesto Burgio - Pediatra, Presidente ISdE Scientific Office“ Inceneritori e rischi per la salute : i meccanismimolecolari “

- h 12.30 discussione

- h 13.00 Conclusioni

Informazioni:associazione Medici per l’ambiente – ISdE Italiaaffiliata all’International Society of doctors for the Envi-ronmentVia della Fioraia, 17/19 – 52100 arezzotel. 0575/22256 Fax. 0575/28676email: [email protected] http://www.isde.it

Torino, 16 Aprile 2012

fISIO&LAb centro medico di Riabilitazione funzionale e Sviluppo motorio corso Agnelli, 109/E

TRATTAmEnTI chIRuRgIcI, cOnSERvATIvI E SOSTITuTIvI nELL’AncA E nEL gInOcchIO

ciclo di incontri fISIO&LAb - corso Ecm

coordinatore scientifico dr. Elvio novarese

La patologia dell’anca che può aver beneficio dalla chirur-gia conservativa proposta dal Prof. Ganz e da quella artro-scopica, sta raccogliendo molteplici consensi; e’ però anco-ra di difficile diagnosi e indicazione per i risultati prospettici a medio termine. Nuove protesi che permettono maggior conservazione del tessuto muscolare ed osseo hanno già conquistato una gran parte di mercato ma attendono ancora un follow-up a lungo termine. Stiamo assistendo ad un ritorno a terapie chirurgiche con-servative supportate da mezzi di sintesi moderni e da mate-riali sostitutivi di preparazione laboratoristica. La chirurgia protesica del ginocchio può ad oggi avvalersi di metodiche che diminuiscono i danni sui tessuti ed accelera-no i tempi chirurgici e riabilitativi.

programma:

150 15.00 Registrazione dei partecipanti15.15 terapia chirurgica conservativa dell’anca : dalla dia-gnosi al trattamentodel giovane coxalgico151 - a. Masse’15.30 La riabilitazione - S. dal Fior 15.40 Protesi corte con vie d’ accesso mini- invasive per conservare i muscoli e l’osso - E. Novarese15.55 Protesi standard con vie d’accesso mini invasive, da dimenticare? - F. Castoldi16.05 La riabilitazione - a. Gaffuri 16.15 Chirurgia conservativa nel quadro degenerativo del ginocchio - d. Comba 16.30 La riabilitazione - M. Morello 16.40 Novità nella Protesi di Ginocchio - M. Fiammengo16.55 La riabilitazione - R. d’anna17. 05 Quale sport con la protesi? - M. Chiavola17.15 dibattito con i partecipanti al corso17.30 Workshop Riabilitazione (in palestra e piscina divisi in gruppi, su quattropostazioni )-152 R. Peretti, M.Morello.18.30 test ECM e chiusura dei lavori

informazioni generali:L’incontro fa parte di un ciclo di 4 corsi FISIO&LaB. Informazioni e programma dei 4 corsi sul sito www.ilmelo-granoservizi.com

Ecm:corso accreditato per MMG, Medici della Sport, Fisia-tri, Laureati in Scienze Motorie, Fisioterapisti.Iscrizione on line sul sito www.ilmelogranoservizi.com

Il Melograno Servizi Via Pigafetta 36

marzo 1249

Congressi

torino 011 50 57 30 fax: 011 590940 [email protected]

Torino, 17-20 Aprile 2012

Dipartimento di Ortopedia e Traumatologia via zuretti n. 29

chIRuRgIA DEI TRAumI DEL pIEDE E DELLA cAvIgLIA

III corso teorico pratico

martedì 17 aprile14.30 Registrazione dei partecipanti 14.45 Presentazione del corso - Prof. P. Rossi 15.00 I SESSIONE tEORICa - LESIONI tRaUMatICHE dI CaVIGLIa Moderatori - W. daghino, t. Benigno •Lesionidelpilonetibiale-W.Daghino•Lesionimalleolari-G.Vasario•Lacerazionitendined’Achille-T.Benigno•Trattamentodegliesiti-R.Cerlondiscussione interattiva al termine di ogni lezioneCoffee breakESERCItaZIONI PRatICHEPILONE tIBIaLE - osteosintesi interna PILONE tIBIaLE - fissazione esterna FRattURE MaLLEOLaRI - osteosintesi interna tENORRaFIa aCHILLEa -mini-invasiva 18.00 Presentazione dei casi clinici della seduta operatoria successiva 19.00 Chiusura dei lavori

mercoledì 18 aprile 8.00 SEdUta OPERatORIa e discussione casi clinici 13.30 Lunch15.00 II SESSIONE tEORICa - LESIONI tRaUMatICHE dEL REtROPIEdE - Moderatori - L. Milano, G. Vasario •Lesionidell’astragalo-W.Daghino•Lesionidelcalcagno-G.Vasario•Trattamentodegliesiti–L.Milanodiscussione interattiva al termine di ogni lezioneCoffee breakESERCItaZIONI PRatICHE aStRaGaLO - osteosintesi interna CaLCaGNO - fissazione esterna CaLCaGNO - osteosintesi interna 18,00 Presentazione dei casi clinici della seduta operatoria successiva 19.00 Chiusura dei lavori

giovedì 19 aprile 08.00 SEdUta OPERatORIa e discussione casi clinici 13.30 Lunch15,00 III SESSIONE tEORICa LESIONI tRaUMatICHE dI MESOPIEdE E aVaMPIEdE Moderatori - W. daghino, G. Vasario•Lesionitarsali-G.Vasario•LesionidellaLisfranc-W.Daghino•Lesionedeimetatarsaliedellefalangi-T.Benigno

discussione interattiva al termine di ogni lezione. ESERCItaZIONI PRatICHE OSSa MEtataRSaLI E FaLaNGI osteosintesi interna Coffee break17,30 IV SESSIONE tEORICa - PECULIaRIta’ IN tRaUMa-tOLOGIa dI PIEdE E CaVIGLIa Moderatori - B. Battiston, t. Benigno •Lesionicomplesse,perditedisostanza-B.Battiston•Problemidellacuteedellepartimolli-M.Navissano•ProfilassiantiTVPintraumatologiadipiedeecavigliaD.decaroli 19.00 Chiusura dei lavori

venerdì 20 aprile08,00 discussione interattiva di casi clinici proposti dai do-centi e dai corsisti 11,00 test ECM 12,00 Chiusura del corsoCon il Patrocinio SIOt e SICP

Segreteria scientificadr. W. daghino, dr. B. Battiston – aO CtO M. adelaide

Segreteria organizzativaIL MELOGRaNO SERVIZItel. 011505730 – fax 011590940www.ilmelogranoservizi.com

Torino, 18-21 Aprile 2012

centro congressi LIngOTTO via nizza 280 -10126 Torino

puLmOnARY ADvAncES 2012

3° congresso nazionale AImAR Approccio multidisciplinarealla medicina Respiratoria

7th InTERnATIOnAL cOnfEREncE on management & Rehabilitation of chronic

Respiratory failure

Il Congresso Pulmonary advances 2012, costituito da due principali eventi scientifici, la “7th International Conferen-ce” e il “3° Congresso Nazionale aIMaR”, affronterà tut-te le tematiche più importanti della Medicina Respiratoria, con un particolare riguardo ai temi che vedono coinvolte le maggiori discipline su tematiche borderline con altre specialità, per dare un respiro ancora più interdisciplinare all’evento e offrire la miglior qualità di informazione e ag-giornamento nella lotta e nella prevenzione delle malattie respiratorie croniche.I temi più ampiamente dibattuti e controversi saranno presentati da Opinion Leader nazionali e internazionali di indiscussa preparazione scientifica e saranno affrontati in sessioni altamente interattive, al fine di contribuire a defini-re nel modo migliore quel ruolo sia scientifico che politico-organizzativo che compete alla Medicina Respiratoria in ac-

marzo 12 50

Congressi

cordo con i più attuali trend epidemiologici delle principali patologie.Iscrizione:Il programma, le modalità di iscrizione e abstract form per le comunicazioni orali spontanee sono scaricabili dal sito www.congressoaimar2012.it Sabrina Visco Gilardi, dynamicom srlVia S. Gregorio, 12 - 20124 Milanoufficio +39 02 89693773 fax +39 02 201176web www.dynamicommunications.it

Torino, 20 - 21 aprile

centro congressi Regionale cso Stati uniti 23

“pSIchIATRIA EuROpEA A cOnfROnTO”

L’IScRIzIOnE è gRATuITA InvIAnDO unA mAIL A: [email protected]

VENERdI’ 20 aPRILE9.00 presentazione del convegno Presidente ORPEa-CLINEa Jean Claude Marian amm. delegato ORPEa –CLINEa Italia Roberto tribunodirettore Operativo Clinea e Orpea Italia José Parrella

9.15 Saluto ai partecipanti Governatore Regione Piemonte Roberto Cota assessore alla Sanità Regione Piemonte Paolo MonferinoVicario del Vescovo di torino Mons.Guido Fiammino Presidente aRIS Italia Fratel Mario Bonora

9.45. L’etica nel trattamento dei disturbi mentalitavola rotonda. Conduttore :Giampiero amandola“Il malato psichico: uno di noi. Per un’ etica attenta alla persona.” Marco Brunetti “Etica e responsabilità Professionale “Eugenio aguglia “Quale Etica nell’intervento psichiatrico in carcere” anto-nio Pellegrino

11.15 percorsi terapeutici in EuropaConduttore :Giampiero amandola11.15 I trattamenti non farmacologici in psichiatria Patrick Lemoine (Francia) 11.45 doppia diagnosi percorsi diagnostici e terapeutici in UK alessia Ciani (Inghilterrra)12.15 Percorsi terapeutici per i disturbi psichiatrici gravi Filippo Bogetto (Italia)12.45 Organizzazione dei servizi di psicogeriatria in Spagna M. Sanchèz Pèrez

13.15 Discussione13.30 Pausa pranzo

14.30 modelli Organizzativi e percorsi formativi in EuropaConduttori: : Enrico Zanalda –Ezio Ghigo14.30 “L’approccio integrato come modello di intervento

clinico e di formazione specialistica”Carlo Mandelli (Sviz-zera)15.00 “La terapia elettroconvulsivante in francia e Italia: storia e attualità” Massimo Lai (Francia)15.30 Percorsi formativi del modello italiano per la salute mentale Piermaria Furlan (Italia)16.00 Le relazioni fra dipendenze e disturbi psichiatrici: conseguenze terapeutiche.L’esperienza del Polo addictologies e Psychiatrie dell’Ospe-dale Bichat-Louis Mourier a Parigi. Jean adès -Laura Bonora (Francia)16.30 Integrazione Pubblico privato nel trattamento dei di-sturbi del comportamento alimentare Loriana Murciano - Secondo Fassino 17.00 discussione17.45 Fine lavori della giornata

SaBatO 21 aPRILE 8.30 apertura lavori

9.00 Lettura magistrale: “ psichiatria infantile ed eto-logia dei primati “ Salvatore Ferrara (Francia).

10.00. Il futuro dei trattamenti Conduttori: Paolo Campisi /Roberto FerruaL‘avvenire della Psichiatria in Francia: verso un modello di cure integrate P. Cléry-Melin 10.30 “Utilizzo della realtà virtuale nel trattamento dei di-sturbi d’ansia” Charles Pull

11.30 TAvOLA ROTOnDAIntegrazione pubblico - privato: la Mission dei Reparti di Psichiatria e delle Case di Cura Neuropsichiatriche Piemon-tesiConduttori: Paolo Campisi /Roberto Ferrua“Le urgenze psichiatriche e i trattamenti in difetto di con-senso: nuove espressioni e nuove risposte “ Rocco Picci L’assistenza Psichiatrica in Piemonte: verso un’integrazione Pubblico-Privato - Francisco d’agata Cosa chiedono i dipartimenti di salute mentale alle case di cura neuropsichiatriche Roberto Ferrua Il parere del medico di famiglia F. aricò

13.00 discussione

Ivrea, 21 Aprile 2012

polo formativo universitario – via montenavale

Incontro S.O.T.O.p. primaveracorso Ecm

“cOL SEnnO DI pOI”

Presidente dr. Paolo GHIGGIO, direttore SOC Ortopedia e traumatologia, aO Ivrea-Courgnè (tO)

tutti nella nostra vita lavorativa, lunga o breve che sia, ci

marzo 1253

Congressi

dell’Università di torinoF.I.S.a. - Federazione Italiana delle Società di agopunturaF.I.a.M.O. - Federazione Italiana associazioni Medici Ome-opatiS.I.R.a.a. - Società Italiana Riflessoterapia, agopuntura, auricoloterapiaS.I.M.O. - Società Italiana di Medicina Omeopatica

presidente: Piero Ettore QuiricoSegreteria scientifica:dott.ri G.B. allais, G. Lupi, a. MagnettiSegreteria organizzativa:Centro Studi terapie Naturali e Fisiche tel. 011.304.28.57; fax 011.304.56.23sito web: www.agopuntura.to.it - e-mail: [email protected]

programma dei lavoriOre 08,30 Registrazione

Ore 09,00 – Sessione I - Introduzione ai lavoriProspettive legislative per le MnC - amedeo Bianco;agopuntura e MnC: stato attuale ed obiettivi futuri - Carlo Maria Giovanardi;Possibilità e prospettive di integrazione delle MnC nelle strutture ospedaliere - Emilio Iodice

Ore 10,00 - Sessione II - Parte I - agopuntura e MnC nelle cefaleeModeratori: C. Benedetto, a. MagnettiL’agopuntura nelle patologie del capo e degli organi di sen-soPiero Ettore QuiricoL’agopuntura nella terapie delle cefalee: evidenze cliniche -Giovanni Battista allais;DiscussioneBreak

Ore 11,15 - Sessione II - Parte II - agopuntura e MnC nelle cefaleeModeratori: G. B. allais, P. E. QuiricoL’Omeopatia nella terapia dell’emicrania - alberto Magnet-ti;L’esperienza del centro “Fior di Prugna” nella terapia delle patologie del capo - Sonia Baccetti;L’agopuntura auricolare nel trattamento dell’attacco emi-cranico - Marco Romoli;L’utilizzo dei fitopreparati nella terapia della cefalea -Paola Brusa, Mario Giaccone;Effetti dell’agopuntura cranica sul SNC: uno studio condot-to con la metodica RMN funzionale 3t - Romeo Zanardi;Discussione

Ore 13,15: Pausa pranzo

Ore 14,30 - Sessione III - agopuntura e MnC nel tratta-mento delle vertigini e dei disturbi dell’orecchioModeratori: G. Lupi, a. ChiantarettoUtilizzo del Ginko-biloba nelle sindromi vertiginose - Giovanni d’andrea;L’Omeopatia nel trattamento dei disturbi dell’orecchio -

Elio Rossi;L’agopuntura nel trattamento delle vertigini dell’anziano -Mara Simoncini;approccio osteopatico alle sindromi vertiginose -Fulvio Mautino;approccio antroposofico alla terapia delle vertigini -Paolo GaratiDiscussione Ore 16,10: BreakOre 16,25 Sessione Iv - agopuntura e MnC nel tratta-mento dei disturbi del naso, degli occhi e dell’atMModeratori: F. Mautino, M. Simoncini

L’agopuntura nel bruxismo: ezipatogenesi e terapia - Giuseppe Lupi; L’impiego della Medicina ayurvedica nelle riniti e nella sinu-site - alberto Chiantaretto;Sedazione e prevenzione delle complicanze in chirurgia oculistica tramite agopuntura - Patrizia Betti;L’Omeopatia nel trattamento dell’oculorinite allergica nel bambino - Luisella Zanino;L’agopuntura nel trattamento delle patologie dell’occhio -annie Cometto;DiscussioneOre 18,00: Chiusura dei lavori

La registrazione e la partecipazione al convegno sono gratuiteper l’iscrizione si prega di contattare la segreteria or-ganizzativa telefonicamente o via e-mail

RELATORI E mODERATORI:

dott. Giovanni Battista allaisResponsabile Servizio di agopuntura in Ginecologia ed Ostetricia, Università di torino - Presidente S.I.R.a.a.dott.ssa Sonia BaccettiResponsabile Centro Fior di Prugna, U.F.M. Medicine Com-plementari e non Convenzionali, aSL Firenzedott.ssa Patrizia BettiaO Niguarda Ca’ Granda, dipartimento dei trapianti, S.C. anestesia e Rianimazione, amb. agopunturaProf.ssa Chiara Benedettodirettore dipartimento discipline Ginecologiche ed Ostetri-che, Università di torinodott. amedeo Bianco Presidente FNOMCEO, Presidente dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia di torinoProf.ssa Paola Brusadocente di tecnologia, Socioeconomia e Legislazione Far-maceutiche, Facoltà di Farmacia, Università di torinodott. alberto ChiantarettoResponsabile scientifico Centro Studi ayurvedico abhaya-dana, torinodott.ssa annie ComettoU.B. Oculistica Ospedale Parini, aostadott. Paolo GaratiSocietà Italiana di Medicina antroposofica, torinodott. Mario GiacconePresidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di to-rinodott. Carlo Maria Giovanardi

marzo 12 54

Congressi

Presidente FISa, Federazione Italiana Società agopuntura - direttore Scuola agopuntura aMaB, Bolognadott. Emilio IodiceComm. aOU San Giovanni Battista-Molinette e aO CtO - Maria adelaide, torinodott. Giuseppe Lupidocente Scuola agopuntura CStNF, torinodott. alberto Magnettidirettore didattico Istituto Omiopatico Italiano 1883, to-rinodott. Fulvio MautinoCoordinatore servizio riabilitazione presso clinica Pinna Pin-tor, torinodott. Piero Ettore QuiricoPresidente a.M.I.a.R., direttore Scuola agopuntura CStNF, torino - Segretario Nazionale FISadott. Marco RomoliVice-presidente S.I.R.a.a.dott. Elio RossiResponsabile Centro di Riferimento Regionale per l’Omeo-patia, aSL 2 Lucca

dott.ssa Mara Simoncinidirettore SC Cure domiciliari e Geriatria territoriale aSL tO1, torinodott. Romeo ZanardiSOC di Neuroradiogia, aOUSMM, Udine - aMaB, Bolognadott.ssa Luisella ZaninoResp. Scient. Scuola Superiore di Omeopatia SMB Italia

Torino, venerdì 4 maggio 2012

Sala Infernotti San giovanni Antica Sede - SgAS - via S. massimo 24

cORSO Ecm L’EvOLuzIOnE DELLA DIAgnOSTIcA DI KRAS nEL cARcInOmA DEL cOLOn-RETTO nELLA

REgIOnE pIEmOnTE

Con il patrocinio di Regione Piemonte, Università degli Stu-di di torino, Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di torino e Provincia, SIaPEC Società Italiana di anatomia Patologica e Citologia diagnostica

pROgRAmmA

13.00 Welcome coffee

13.30 Introduzione al corsoClemente Claudio – taraglio Stefano

Sessione: aggiornamento e OverviewModeratori: Sapino anna e Papotti Mauro

13.45 Progetto Rete Oncologica piemontese nella patolo-gia colorettalebertetto Oscar

14.15 Evoluzione della chirurgia del tumore primario co-

lorettalemorino mario – Arezzo Alberto

14.45 Evoluzione della chirurgia delle metastasi epaticheFerrero alessandro

15.15 Evoluzione della diagnosi del tumore colorettale cassoni paola

15.45 Ruolo centrale dell’anatomia patologica tra ricerca e pratica clinicaInghirami giorgio

16.15 Screening del kRaS in Piemontecomandone Alessandro

16.45 discussione interattiva

Sessione: problematiche tecniche e amministrativeModeratori: Risio Mauro e Boldorini Renzo

17.45 Le metodiche per la determinazione del kRaS in Pie-monteFrancia di Celle Paola 18.15 Problematiche a confronto: centri accreditati e tarif-fario regionaledelegati SIaPEC regionali: Lombardia crivelli filippoLiguria Anselmi LucaPiemonte Taraglio Stefano

19.00 discussione interattiva

20.00 – 20.30 ConclusioniSapino Anna – clemente claudio – Taraglio Stefano

Torino, sabato 5 maggio 2012

centro congressi “molinette Incontra” – Aula “A. Do-gliotti”, c.so bramante 88

XXX cOnvEgnO AnnuALESTuDIO ED AggIORnAmEnTO Su pSORIASI

ED ALTRE mALATTIEDERmATOLOgIchE cROnIchE

Associazione nazionale “Gli amici per la Pelle” aNaP Onlusa sostegno dei malati di: Psoriasi, Vitiligine ed altre patolo-gie cutanee cronichepresidente: Prof.ssa Maria Grazia BERNENGO

8.30 Introduzione lavori Presidente aNaP alberto Oliva e saluti delle autorità8.50 Introduzione lavori Presidente Convegno

I Sessione Scientifica9.00 dott. S. Cicchelli:“Psoriasi: stato dell’arte in tema di

marzo 1255

Congressi

etiologia, epidemiologia e terapia”9.15 dott. P. Broganelli:“attualità e futuro della terapia della Psoriasi”9.30 dott. E. Fusaro:“artrite Psoriasica: attualità e futuro dell’etiologia, epidemiologia e terapia”9.45 dott. R. Carignola: “Malattie rare con aspetti derma-tologici: il Lupus”10.00 30’ di discussione e domande sulla sessione scien-tifica

II Sessione pratica

10.30: “disagio emozionale e Psoriasi”: dott. F. Colonna 10.45 discussione11.00 “Presentazione di un esempio di attività riabilitativa a valenza educativo-preventiva nell’artrite” - dott. R. Odoni / Sig.ra S. Borraccino 11.15 discussione11.30 “Quali scelte alimentari in presenza di Psoriasi “ - dott.ssa a. allasia 11.45 discussione12.00 “Guida pratica alle medicazioni con focus sui ben-daggi occlusivi e sul ruolo dei presidi ed indumenti antisfregamento ed antiaderenti” - IP a. Nieddu 12.15 discussione

12.30 CHIUSURa LaVORI

cuneo, 5 - 6 maggio 2012

Salone Rappresentanza Ospedale S. croce, via m. coppino, 26

LEgA ITALIAnA cOnTRO L’EpILESSIASEzIOnE pIEmOnTE E vALLE D’AOSTA

RIunIOnE AnnuALE

8,30 Iscrizione partecipanti 8.45 apertura del convegno dr. ambrogiodr.ssa Montalenti

9.00 Introduzione dr.ssa briatore9.10-10.10 Encefaliti immuno-mediate Prof.ssa Granata

10.10-10.20 DiscussioneComunicazioni sul temaModeratori: Prof. Benna/Prof Cantello 10.20-10.40 Inquadramento diagnostico, elettrofisiologico e diagnosi differenziale della sindrome di Rasmussen Prof. Capizzi10,40-11.00 Encefalite da ab.anti-NMda: un caso clinico dr. Imperiale11.00-11.20 Stato di male ed encefalopatia di Hashimoto dr. Gagliano

Discussione 11.30-11,45 Coffee break

11.45-12,30 Chirurgia dell’epilessia: perché parlarne? dr. Cardinale

12.30-12.40 Discussione 12,40-13.20 assemblea dei Soci 13,00-14,00 lunch14,00-14.10 Comunicazioni libereModeratori: dr. asteggiano/dr. Gusmaroli 14,10-14.25 Epilessia focale, diabete e tiroidite autoimmu-ne: una base patogenetica comune? dr.ssa Briatore14,25-14.40 Sindrome di takotsubo indotta da crisi epilet-tiche: descrizione di due casi dr.ssa Montalenti14.40-14.55 Stato di male superrefrattario dopo endoarte-riectomia carotidea dr.ssa Leombruni14.55-15.10 Le epilessie generalizzate idiopatiche farmaco-resistenti: esistono? Prof. Benna15.10-15.25 Uso del Loop-recorder nella diagnosi differen-ziale tra sincopi ed epilessia dr. Iorfida15.25-15-40 La stimolazione vagale: esperienze in Piemon-te dr. La Notte15.40-15.55 Crisi parziali “dissociative” in cavernoma dell’amigdala dr. de Mattei15.55-16.10 Epilessie generalizzate fotosensibili: anomala inibizione corticale visiva dr. Strigaro16.10-16.25 trattamento degli stati di male refrattari con lacosamide dr. Magistrelli16.25-16.40 Stato di male epilettico. Esperienza del tratta-mento con lacosamide. dr. Montano16.40-16-55 Pattern bioelettrico di una encefalopatia ipo-calcemica. dr. Sullo16.55-17.10 tecniche di registrazione prolungata in Pedia-tria e tIN tnfp Gallone17.10-17,30 Discussione 17,30-18.00 Questionario ECM LEGa ItaLIaNa CONtRO L’EPILESSIa Sezione Piemonte e Valle d’aosta - Riunione annuale Cuneo, 5 maggio 2012 – Salone Rappresentanza Ospedale S. CroceVia M. Coppino, 26 – 12100 CUNEO

Organizzatore: dr. Luca aMBROGIO direttore S.C. Neuro-logia a.O, S. CROCE e CaRLE, CuneoSegreteria Scientifica: dr.ssa E. Briatore, Cuneo, dr.ssa E. Montalenti, torino, tNFP G.Pellegrino, Cuneo tel 0171 64.1335- 64.1440 – Fax 0171 64.1365 .Coordinatore LICE Piemonte e Valle d’aosta. dr.ssa Elisa MONtaLENtI torino

Segreteria organizzativa:piera cian – c.so F. turati, 70 10134 torino tel 011 318.04.65 – 335 [email protected]

Crediti ECM per, NEUROLOGIa, NEUROPSICHIatRIaINFaNtILE, NEUROCHIRURGIa, NEURORadIOLOGIa,tECNICI NEUROFISIOPatOLOGIa.

marzo 12 56

Congressi

Torino, Sabato 5 e Domenica 6 maggio 2012

hOLIDAY Inn, piazza massaua 21

Seminari SLI - Area EcmpRObLEmI EnDOcRInO-gInEcOLOgIcI nELLE

ADOLEScEnTI

OBIEttIVO dEL CORSO: nella particolare situazione en-docrinologica dell’adolescenza, le problematiche d’ordine endocrino-ginecologico, quali ad esempio i differenti tipi di amenorrea e anche l’impiego delle terapie ormonali, pre-sentano peculiarità che debbono essere oggetto di atten-zione e aggiornamento.

RELatORI: Prof.ssa Vincenza BRUNI (FI), Prof. Carlo CaM-PaGNOLI (tO), dott.ssa Metella dEI (FI), dott.ssa Silvia EI-NaUdI, dott.ssa Maria Rosa GIOLItO (tO), e Prof.ssa anna PELOSO (tO)RESPONSaBILI SCIENtIFICI: Prof.ssa Vincenza (BRUNI) e Prof. Carlo CaMPaGNOLI

prima giornata – ore 9:00 - 18:00

9,00 – 10,00 Le amenorree: generalità su eziopatogenesi e diagnostica differenziale (CaMPaGNOLI)10,00 – 11,00 Problemi endocrinologici: ipofisi, tiroide, sur-rene (EINaUdI)11,00 – 12,00 Lo sviluppo puberale (BRUNI)12,00 – 13,00 La pubertà precoce e la pubertà tardiva (BRUNI)14,00 – 15,00 I deficit ovarici primari (CaMPaGNOLI)15,00 – 15,45 La sindrome dell’ovaio policistico (BRUNI)15,45 – 16,30 La scelta del progestinico: il razionale (CaM-PaGNOLI)16,30 – 17,15 La contraccezione ormonale: linee guida del-la Regione Piemonte (GIOLItO)17,15 – 18,00 La contraccezione ormonale nelle adolescen-ti (BRUNI)

Seconda giornata– ore 9:00 - 12:30

09,00 – 10,00 L’anoressia nervosa nell’adolescente: quadro endocrino-ginecologico e conseguenze (dEI)10,00 – 11,00 dall’amenorrea da sottopeso alla diagnosi precoce di anoressia (PELOSO)11,00 – 12,30 test finale di verifica dell’apprendimento e Conclusioni (BRUNI E CaMPaGNOLI)

modalità di iscrizione:L’iscrizione può essere fatta via mail o via fax scaricando la scheda di iscrizione dal sito internet www.sliformazione.it / seminari ECM inviandola mezzo fax al n° 0117776212 o mezzo mail [email protected]

Segreteria scientifica e Segreteria organizzativaENtE dI FORMaZIONE PROFESSIONaLE S.L.I.Via Giacomo Medici 40 10143 torino tel. 0117509495 Fax. 0117776212www.silifondazione.it

milano - sabato 12 e domenica 13 maggio 2012

nh mILAnO TOuRIng via ugo Iginio Tarchetti, 2

SEmInARI SLI - AREA EcmLA mEnOpAuSA

OBIEttIVO dEL CORSO: è fornire un’informazione aggior-nata e indipendente su come affrontare i problemi che pos-sono conseguire alla menopausa, soprattutto se prematura o relativamente precoce; un argomento straordinariamente ricco di novità e puntualizzazioni.

RELatORI: dott.ssa Chiara aBBa’ (tO), dott. Francesco BER-NaSCONI (MI), prof. Carlo CaMPaGNOLI (tO), dott. Sergio ORtOLaNI (MI) e dott.ssa Patrizia PaSaNINI (MI)

RESPONSaBILE SCIENtIFICO: Prof. Carlo CaMPaGNOLI

prima giornata – ore 9:00 - 18:00

9.00 – 9.45: La transizione alla menopausa; aspetti ormo-nali e clinici. (CaMPaGNOLI)9.45 – 10.45: I progestinici nella fase di transizione alla me-nopausa (CaMPaGNOLI)10.45 – 11.45: La sindrome climaterica e le problematiche post – menopausali (CaMPaGNOLI)11.45 – 13.00: Le differenti forme di incontinenza urinaria: diagnostica e impostazioni terapeutiche (BERNaSCONI)14.00 – 15.15 : Le varie forme di terapia ormonale “ sosti-tutiva”: i differenti tipi di estrogeni e i diversi progestinici; il tibolone. (CaMPaGNOLI) 15.15 – 16.30: I fallimenti ovarici prematuri ( “premature ovarian failure”, POF): diagnostica e impostazioni terapeu-tiche. (CaMPaGNOLI)15.30 – 18.00 : L’osteoporosi: individuazione, diagnostica differenziale, impiego dei farmaci specifici (ORtOLaNI)

Seconda giornata – ore 9:00 - 17:00

9.00 – 10.15 : “Lo stile di vita” (alimentazione appropriata e attività fisica) per contrastare le problematiche post-me-nopausali e ridurre i rischi tumorali (PaSaNINI)10.15 – 10.45 : terapie non ormonali per i disturbi generali o locali da carenza estrogenica (CaMPaGNOLI) 10.45 – 12.00 : Integratori: omega 3, fitoestrogeni, calcio, vitamina d, ecc. (aBBa’)12.00 – 13.00 : Rapporto benefici/rischi delle terapie ormo-nali “sostitutive”: dati dai trials randomizzati e dagli studi osservazionali (CaMPaGNOLI)14.00 – 16.00 : Le terapie ormonali (estrogeni, progestini-ci, androgeni, tibolone): quando, come, per quanto tempo (CaMPaGNOLI)16.00 – 17.00 test di apprendimento e successiva discus-sione generale. (CaMPaGNOLI)

modalità di iscrizione:L’iscrizione può essere fatta via mail o via fax scaricando

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Congressi

la scheda di iscrizione dal sito internet www.slifor-mazione.it / seminari ECM inviandola mezzo fax al n° 0117776212 o mezzo mail [email protected]

Segreteria scientifica e Segreteria organizzativaENtE dI FORMaZIONE PROFESSIONaLE S.L.I.Via Giacomo Medici 4010143 torino tel. 0117509495 Fax. 0117776212www.silifondazione.it

Torino- dal 23 al 26 maggio 2012

centro congressi Lingotto/padiglione 5, via nizza, 294

24° cOngRESSO nAzIOnALEDELLA SOcIETà ITALIAnA DI DIAbETOLOgIA (SID)

Per quattro giornate i Soci SId e tutti i professionisti che si occupano di diabete e di altre malattie del metabo-lismo avranno l’opportunità di discutere, in una sede prestigiosa ed efficiente, tutti i problemi della persona affetta da diabete, affrontando gli aspetti scientifici, cli-nici e gestionali rilevanti per la prevenzione, la diagnosi e la cura di questa complessa patologia e delle sue temibili complicanze.Il Comitato Scientifico è da tempo impegnato nella pre-parazione di un programma scientifico di altissimo livello per l’importanza dei temi e per la competenza e l’auto-revolezza dei relatori; l’obiettivo che il Consiglio direttivo si è dato è quello di costruire, attorno a un programma scientifico in grado di soddisfare le esigenze culturali di clinici e ricercatori, un’utile e piacevole occasione di in-contro per tutti i diabetologi italiani.Invito, pertanto, tutti i soci e tutti i colleghi che opera-no in ambito diabetologico ad essere a torino per il 24° Congresso Nazionale della SId: insieme costruiremo un evento memorabile che lascerà certamente il segno nella nostra vita professionale.

LA SOcIETA’ ITALIAnA DI DIAbETOLOgIA

PRESIdENtE Gabriele RICCaRdI (Napoli)

PRESIdENtE ELEttO Stefano dEL PRatO (Pisa)

CONSIGLIERIMarco Giorgio BaRONI (Cagliari)Riccardo BONadONNa (Verona)alberto BRUNO (torino)Francesco dOtta (Siena)Paolo FORNENGO (torino)Lucia FRIttItta (Catania)andrea GIaCCaRI (Roma)annunziata LaPOLLa (Padova)domenico MaNNINO (Reggio Calabria)Giuseppe PUGLIESE (Roma)Roberto tREVISaN (Bergamo)

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Congressi

tESORIERE Salvatore CaPUtO (Roma)

SEGREtaRIO Rosalba GIaCCO (Napoli)

COMItatO SCIENtIFICOFrancesco dOtta (Siena) CoordinatoreRiccardo BONadONNa (Verona)Coordinatore elettoCarmine FaNELLI (Perugia)Maria Letizia HRIBaL (Catanzaro)Frida LEONEttI (Roma)Livio LUZI (Milano)Edoardo MaNNUCCI (Firenze)agata RaBUaZZO (Catania)Luigi UCCIOLI (Roma)

COMItatO CONGRESSIPaolo FORNENGO (torino) CoordinatoreRiccardo BONadONNa (Verona)Brunella CaPaLdO (Napoli)Salvatore CaPUtO (Roma)Francesco dOtta (Siena)Simona FRONtONI (Roma)Roberto tREVISaN (Bergamo)

SEGREtERIa SIdSocietà Italiana di diabetologiaVia Pisa, 21 - 00162 Romatel. 06 44240967 – Fax 06 [email protected] - www.siditalia.it

PROGRaMMa SCIENtIFICO - POSSIBILI tEMI• Diabeteedosso• Florabattericaintestinale,obesitàediabete• Genetica,Farmacogeneticaediabete• Ormonigastro-entero-pancreaticiediabete• Daitrialscliniciaglistandarddicura• Fegato,tessutoadiposoediabete• Vasculopatianeldiabete:traprevenzioneeterapia• Sistema immunitarionella patogenesi di diabete tipo 1 e tipo 2• Infiammazioneecomplicanzedeldiabete• Stili di vita e ambiente nella predisposizione al diabete • “POLIS”ediabete• Diabeteegravidanza• Terapiasostitutivadellabetacellula• Fattoridicrescita,diabeteecancro• Funzioneedisfunzionedelpancreasendocrino• Nuoveacquisizioninelladiagnosieterapia della retinopatia e della neuropatia• Diabeteerene• Approcci terapeutici innovativi nel diabete tipo 1 e tipo 2 • Indicatoridicontrolloglicemico• Diabeteesistemanervosocentrale

SEgRETERIA ORgAnIzzATIvAI&C srl (logo) Via andrea Costa, 202/6 – 40134 Bolognatel. 051 6144004 – Fax 051 6142772www.iec-srl.it - [email protected]: [email protected]

Torino- 24-25-26 maggio 2012

unione Industriale via fanti 17

3RD InTERnATIOnAL cOnfEREncE On cLInIcAL nEOnATOLOgY

giovedì 24 maggioTime slot - chair - speaker9 – 12.30 - E. Mastretta - N. Conneman-4-16.30 - E. Mastretta - N. Conneman-17- 17.30 - Opening Ceremony - d.Farina, P. Manzoni17.35 -18.00 - Lecture - the year in review -a. FaNaROFF18.00 – 19.45 - G.Lista, E. Baraldi chair the special session: From neonatal to infant lung18.00-18.25 - Lecture 2Hypoxemic episodes in the ventilator dependent infant: why and what to do? -E. BaNCaLaRI18.25-18.50 - Lecture 3Gentle Ventilation: the new evidence from SUPPORt, COIN, VON, CURPaP, and Neocosur trials-W. CaRLO18.50-19.15-Lecture 4What is BPd in 2012 and what will BPd become -a. JOBE19.15-19.45-Questions & answers from the audience19.45-Welcome Cocktail and “merenda sinoira”

venerdì 25 maggioTime slot - session -chair - speaker - discussant8.45 – 9.25-What is RdS in 2012?-a. Fanaroff-a. Jobe-V. Carnielli9.25-10.05-Nosocomial RSV outbreaks: what to do? -P. Manzoni-L. Bont-N. Vain10.05 -10.35-Break10.35-11.15-Evidence based medicine: when do the results of a clinical trial become standard of care?-E. Bancalari-a. Fanaroff-W. Carlo11.15-11.55-does intravenous immunoglobulin have a role in the NICU? -G. Corsello-W. tarnow-Mordi-G. Chirico11.55 -12.40-Neonates with congenital cardiopathies: the opportunities related to team working-X. Carbonell-Garcia-Guereta-M. Lanari*12.40 -13.30-Lunch13.30 -14.00-aBStRaCt SESSION- presentation of the 2 best submitted abstractsChairs: Buonocore G, Biban P, agosti M14.00 – 14.10-Neonatal Fungal Session : designing a com-prehensive antifungal strategy in the NICU - a consensus panel 14.10 – 14.30-Role of prophylaxis--d. Kaufman-Q & a 10 mins14.40 – 15.00-When to treat?--d. Benjamin-Q & a 10 mins15.10 – 15.30-Right choices for right treatments--P. Man-zoni-Q & a 10 mins15.40 – 16.00-all Panelists - Panel discussion and final con-sensus 16.00-16.30-Break16.30 – 17.10-Neonatology in the emerging countries: the strategies and health-economics challenges related to pre-