vietnam,cambogia e laos2

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Vietnam Superficie: 331.129 Km² Abitanti: 79.939.000 Densità: 241 ab/Km² Capitale: Ha Noi Paesi confinanti: Cina a NORD Laos e Cambogia a OVEST Lingua: Vietnamita (ufficiale), Cinese, Francese, Inglese Religione: Buddismo Taoismo Cristiana Forma di governo: repubblica socialista

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Page 1: Vietnam,cambogia e laos2

VietnamSuperficie:  331.129 Km²Abitanti:  79.939.000Densità:  241 ab/Km²Capitale:  Ha NoiPaesi confinanti:  Cina a NORDLaos e Cambogia a OVESTLingua:  Vietnamita (ufficiale), Cinese, Francese, IngleseReligione:  Buddismo Taoismo CristianaForma di governo: repubblica socialista

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Economia: settore primario Il Vietnam rimane uno dei paesi più poveri al mondo. Il settore principale dell’economia vietnamita è l’agricoltura che riesce a

garantire l’autosufficienza alimentare. Nel 2004 impiegava il 58% della forza lavoro e forniva il 20,4% (2006) del PIL. Nel 1989 il governo ha abbandonato il controllo del settore, che a metà degli anni Novanta ha prodotto ingenti quantità di riso, di cui il Vietnam è il terzo esportatore al mondo dopo la Thailandia e gli Stati Uniti. Il Vietnam è anche il secondo produttore mondiale di caffé dopo il Brasile. Altri prodotti importanti sono zucchero, palma da olio, canna da zucchero, patate dolci, caucciù, ananas, ortaggi, frutta e manioca.

Redditizio è anche l’allevamento di suini, bovini e animali da cortile. Molto importante il settore della pesca, è uno degli esportatori principali di

crostacei. La maggior parte del pescato proviene dal Mar Cinese meridionale, mentre in alcune lagune dell’interno sono stati sviluppati allevamenti di pesci d’acqua dolce.

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Economia: settore secondario Petrolio e carbone sono le principali risorse del paese. I maggiori impianti industriali, concentrati nel Nord del paese, sono

stati quasi completamente ripristinati dopo le devastazioni causate dal conflitto, ma la produzione non ha raggiunto i livelli pianificati. Nel 2004 il comparto industriale occupava il 17% della forza lavoro e forniva il 41,6% (2006) del PIL. Importanti industrie sono presenti nei settori della carta, del cemento, del tessile, dei prodotti per l’alimentazione, della chimica e dei fertilizzanti. I settori della siderurgia e metallurgia, insieme all’elettronica stanno diventando sempre più importanti.

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Economia: settore terziario I principali prodotti di esportazione sono riso, petrolio,

carbone, capi di abbigliamento, calzature, ceramiche, pietre preziose e seta. Le importazioni principali consistono in combustibili minerali, trattori, fertilizzanti e mezzi di trasporto. Il commercio estero si svolge principalmente con Giappone, Hong Kong, Filippine, Singapore, Francia e Germania. Per promuovere la crescita economica del paese, il governo ha incoraggiato fin dal 1987 gli investimenti stranieri per ricostruire un modesto grado di sviluppo economico.

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Storia

Schieramenti     Vietnam del Sud     Stati Uniti     Australia     Nuova Zelanda     Thailandia     Corea del Sud     Regno del Laos

    Vietnam del Nord     Viet Cong     Repubblica Popolare Cinese     Unione Sovietica     Corea del Nord

1954: conferenza di Ginevra La penisola indocinese viene

divisa in tre Stati indipendenti: Laos, Cambogia e Vietnam. Il Vietnam fu diviso a sua volta in due:

Vietnam del nord nel quale vi era una repubblica socialista filosovietica

Vietnam del sud con un regime filoccidentale, appoggiato dagli americani

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Nel 1961 si scatenò una guerra tra i due schieramenti. Tale guerra si combatté in Vietnam ma anche in Cambogia e nel Laos. Uscì vincitore il nord nel 30 aprile 1975.

Dopo la guerra si proclamò la repubblica democratica del Vietnam, che riunificava il paese.

La ripresa fu lenta e difficile e venne guidata dal regime socialista

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La moneta In seguito alla riunificazione del paese, la piastre, moneta

corrente del Sud, è stata abolita.

L’unità monetaria attuale è il nuovo dong.

• La piastre fu introdotta per aumentare le stabilità monetaria nelle colonie e rimase in vigore

fino al 1945.

• Nel 1946 fu introdotto il dong del Vietnam del Nord e nel 1953 fu introdotto il dong del Vietnam del Sud. La moneta fu unificata il 3 maggio del 1978

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Curiosità

C'è chi le bandiere le sventola e chi invece preferisce indossarle. Gli Hmong, una popolazione che vive tra le montagne di Vietnam, Laos, Thailandia e Birmania (Myanmar), fanno parte di questo secondo gruppo: la loro provenienza infatti, si indovina facilmente dagli abiti che sfoggiano. Anche se tutte le stoffe sono realizzate con la tecnica del Paj ntaub - un tradizionale ricamo a motivi geometrici - disegni e colori utilizzati indicano le diverse origini geografiche di ciascuno. Gli "Hmong dei Fiori", diffusi nel Vietnam del nord, sono per esempio conosciuti per il loro abbigliamento a tinte accese (verde, rosa, blu) che li rende simili a fiori viventi.

• Nella foto, scambi di tessuti al mercato di Can Cau, tra le montagne del Vietnam.

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I tre saggi del vietnam È la simbologia più importante e diffusa nelle case cinesi e

vietnamite, poiché essi integrano PROSPERITÀ, FELICITA' e LONGEVITÀ.Sono altresì simboli “imprescindibili” nella dimora, secondo il Feng Shui o il Duong Co.PHUC , che talvolta porta in braccio un bambino, è la divinità di primo rango, simbolo della ricchezza. Il bambino simbolizza auspicio di buona salute, prosperità e speranza per presente e futuro.LOC è la divinità che auspica fortuna e prosperità. Di solito è di taglia leggermente più grande degli altri due e deve essere sistemato al centro. Lo si riconosce anche dall’oggetto dorato (ru yi) che tiene fra le mani.THO è la divinità relativa alla salute e alla longevità. Lo si riconosce dal capo più grosso e dalla pesca che tiene tra le mani. La pesca fiorisce soltanto ogni tremila anni ed è simbolo dell’immortalità.

Secondo il Feng Shui o Duong Co, i tre saggi si debbono sistemare su di un mobile o uno scaffale rialzato (al di sopra del livello degli occhi) in segno di rispetto. Si raccomanda altresì di sistemarli nella sala da pranzo o nella sala di ricevimento degli ospiti. È preferibile evitare di posizionarli nelle toilette, nelle camere da letto o in cucina.

I tre saggi spesso sono di ceramica colorata, oppure in ebano

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Tradizione dei nomi in Vietnam Un vietnamita distinto aveva a sua disposizione cinque nomi. Un vietnamita volgare

si accontentava del primo e del quarto. Ecco il loro dettaglio: 1 - Il nome del clan (cognome)

Il numero dei clan non ha mai superato i 300. Ne delta del Fiume Rosso non vi sono più di 202 clan. NGUYEN è portato dal 54% delle famiglie. L’85% delle famiglie portano i 12 seguenti cognomi: Nguyen – Trán – Lê – Pham – Vu – Ngò - Do - Hòang – Dao – Dang - Duong e Dinh.

2 - Il post-nome familiareequivalente al nostro nome di battesimo, ricorda, per le donne, dei nomi di fiori, alberi, o uccelli o cose preziose (es. Crisantemo – Ostrica perlifera – Fenice); per gli uomini nomi di virtù astratte (es. Talento - Autunno). In entrambe i casi si può fare riferimento a delle caratteristiche personali.

3 - Il nome aggiuntoper separare il nome del clan (cognome) dal nome di battesimo.In origine, thi, caratteristico nome aggiunto alle femmine, era un augurio di discendenza numerosa, e van, caratteristico nome maschile, un augurio di successi ai concorsi letterari.Thi è pressoché obbligatorio per tutti i nomi femminili. Tra i nomi maschili si ha una più grande scelta: van, ngoc, xuan, lien etc.4 - Il post nome letterario.E scelto attraverso dei caratteri cinesi con un significato laudativo, che traduce il più fedelmente il nome di battesimo: Esempio: Bao-Thu = albero prezioso.

5 - Lo pseudonimoè composto da due caratteri cinesi che ricordano una virtù o un nome di luogo.

Il nome personale postumo è composto da due caratteri cinesi che riassumo le qualità o i difetti. E il solo che sia pronunciato nelle invocazioni ai defunti.

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CambogiaSuperficie:  181.963 Km²Abitanti:  12.492.000Densità:  69 ab/Km²Capitale:  Phnom Penh Paesi confinanti: Thailandia a NORD e OVESTLaos a NORDVietnam a SUD ed ESTLingua: Khmer (ufficiale), FranceseReligione: Buddhista theravada 95%Forma di governo: Monarchia costituzionale

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Economia: settore primario

Il 70% della popolazione attiva trova occupazione nel settore agricolo, che produce prevalentemente riso (coltura che occupa circa l’80% delle terre arabili) e caucciù. Discreta è inoltre la produzione di mais, manioca, fagioli di soia, sesamo, canna da zucchero, banane, tabacco e noci di cocco. Ogni contadino dispone di un appezzamento di terreno per produrre quanto basta per sé e per la sua famiglia. Le considerevoli difficoltà di collegamento all’interno del paese fanno sì che venga sfruttata solo una piccola percentuale del potenziale offerto dalle estese, che coprono il 59,2% del territorio cambogiano.

La pesca nelle acque interne è fondamentale per la sopravvivenza e costituisce la base dell’alimentazione. Si pescano soprattutto di carpe, pesci persici e sperlani.

La Cambogia è quindi un Paese povero, almeno secondo i criteri occidentali, ma certo non in miseria.

Molto proviene anche dall'allevamento. Il governo sta tentando di modernizzare il settore agricolo, al fine di fornire alla popolazione riso, mais, verdura e carne. A causa della minaccia delle mine antiuomo, vaste zone di territorio non possono venire coltivate

Il settore primario contribuisce alla formazione del PIL per il 34,2%.

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Economia: settore secondario e terziario

Settore secondario L’unica risorsa mineraria è il sale e poche sono le industrie moderne (montaggio di

autoveicoli, impianti chimici e tessili, una raffineria, produzione di pneumatici, di carta e di cemento).

La Cambogia dispone inoltre di grandi potenziali di energia idroelettrica, ma la guerra e i continui contrasti interni hanno impedito lo sviluppo anche di questo settore. Infatti, la maggior parte dell’elettricità prodotta nel paese (il 55,5%) proviene da centrali alimentate a combustibile

Settore terziario I movimenti di merci avvengono soprattutto tramite il fiume il cui delta però si trova

interamente in territorio vietnamita, precludendo alla Cambogia l'accesso a una parte dei commerci via mare. Le principali esportazioni sono costituite da caucciù, soia, mais, sesamo, pesce, vestiario. Al fine di bloccare il commercio di legname pregiato, dal primo Gennaio 2002 è in vigore una legge che proibisce il taglio degli alberi in tutto il territorio.

Il turismo potrebbe diventare in futuro una fonte di ricchezza. Le strutture per l'accoglienza stanno aumentando a vista d'occhio. I mercati, chiusi e distrutti durante il regime di Pol Pot, stanno adesso riaprendo e il commercio di prodotti artigianali (stoffe, argenti, legno) sta conoscendo un nuovo impulso.

La Cambogia importa purtroppo molto dai Paesi confinanti, soprattutto dalla Thailandia, spendendo forse più di quanto possa permettersi.

• La moneta: Il riel

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Storia

Dal quindicesimo al diciannovesimo secolo ci fu un continuo declino e una continua perdita di territori. Un breve periodo di prosperità ci fu durante il sedicesimo secolo poiché il re, favorì il commercio con altre parti dell'Asia. In questo periodo, per la prima volta, arrivarono gli avventurieri e i missionari portoghesi e spagnoli. Ma la conquista da parte dei Thai della nuova capitale a Lovek nel 1594 segnò un calo nelle fortune del paese e la Cambogia divenne una pedina nelle mani delle contese dei suoi belligeranti vicini, il Vietnam e il Siam.

La Cambogia perse alcuni dei suoi più ricchi territori e l'accesso al mare. Queste invasioni continuarono anche nella prima metà del diciannovesimo secolo perché il Vietnam era determinato ad assorbire i territori dei Khmer e forzare i suoi abitanti ad accettare la sua cultura. Tali politiche imperialistiche provocarono una continua diffidenza nei confronti dei loro vicini orientali che sfociarono in violenti confronti dopo che i Khmer rossi presero il potere.

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LaosSuperficie:  236.800 Km²Abitanti:  5.636.000Densità:  24 ab/Km² Capitale:  Vientiane Paesi confinanti: Thailandia e Myanmar ad OVEST Cina a NORD Vietnam ad EST Cambogia a SUDLingua: Lao (ufficiale), Francese, Inglese, ThaiReligione: Buddhista 50%Animista 50%Forma di governo:  Repubblica democratica popolare

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Economia: settore primario

Ben l’80% della popolazione del Laos si dedica all’agricoltura (riso, grano, patate dolci, caffé, tabacco), alla pesca e alla caccia.

L'agricoltura è la principale attività economica del paese, è di tipo stagionale, fortemente dipendente dal clima. La coltivazione più importante è quella del riso (2,66 milioni di tonnellate nel 2006), che non è tuttavia sufficiente a coprire il fabbisogno nazionale. Un’altra grossa fonte di reddito agricolo è rappresentata dalla coltivazione dell’oppio, alla quale però il Laos sta rinunciando a causa delle pressioni internazionali, in particolare delle Nazioni Unite. Da qualche decennio si producono anche manioca, patate, mais, ananas, tabacco, cotone, caffè, agrumi e cardamomo. Gli attrezzi per il lavoro e per le manifatture non sono meccanizzati: si usa ancora l’aratro tirato da bufali, il telaio e simili. Di grande importanza è la silvicoltura che, nel 2006, ha fornito 6,1 milioni di m³ di legname, tra cui il teak, legno pregiato che cresce nelle regioni settentrionali del paese e che viene esportato soprattutto in Cina e Giappone. Oltre al teak, i boschi del Laos forniscono il benzoino, usato nella fabbricazione dei profumi, e la gommalacca, utilizzata per la fabbricazione di vernici.

Economicamente rilevante è il settore dell’allevamento, soprattutto di suini, bufali, bovini, oltre che di animali da cortile, elefanti e cavalli.

Anche la pesca contribuisce in buona misura all’economia del paese e, con 107.800 tonnellate di pescato nel 2005, copre il fabbisogno interno

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Economia:settore secondario e terziario Il settore dell’industria e quello del turismo occupano insieme solo il 20%

della popolazione, quindi non hanno avuto un grande sviluppo.

Settore secondario Per quanto riguarda l’attività estrattiva, sono stati scoperti numerosi

giacimenti minerari e ricerche geologiche hanno rilevato la presenza di riserve di carbone, stagno, ferro, piombo, zinco e pietre preziose.

Attualmente il settore è attivo solamente nell’estrazione di gesso idrato, stagno e salgemma. Le attività industriali riguardano principalmente la lavorazione e raffinazione dello stagno, la lavorazione del legno, la brillatura del riso, la produzione di materiali da costruzione, di sigarette, di abbigliamento e di altri beni di largo consumo. Il comparto industriale fornisce il 32,5% del PIL e impiega il 4% della forza lavoro.

Settore terziario La mancanza di ferrovie e la carenza di strade (la rete stradale copre

soltanto 31.210 km), costituiscono un ostacolo allo sviluppo commerciale del Laos. I collegamenti interni vengono assicurati principalmente dal trasporto fluviale sul Mekong e dal trasporto aereo.

• La moneta: Il kip

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Fin dal 1986, il Laos ha intrapreso un'importante riforma economica (new Economic Mechanism) con la quale ha dato l'avvio a una politica di riconversione del sistema economico da uno di tipo centralizzato e pianificato a uno prevalentemente orientato al mercato.

Il governo si è posto l'obbiettivo di: massimizzare l'uso delle risorse naturali; promuovere l'investimento estero sia nella produzione di energia

idroelettrica sia nel campo dell'agricoltura e delle foreste; ridurre le importazioni mediante un'intensificazione della produzione

di beni di consumo (abiti e beni per famiglie); infine, di promuovere un'agricoltura che tenga conto della domanda

interna e, sopratutto, straniera (con la conseguente creazione di una sovrapproduzione agricola che consenta l'esportazione).

Ancora oggi, il Laos rimane uno dei paesi più poveri del mondo

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Storia: la dominazione francese

Il dominio coloniale francese ebbe inizio nella seconda metà del XIX secolo. I francesi riuscirono a controllare l’intero Laos sottraendo anche le zone che appartenevano ai siamesi.

Durante la seconda guerra mondiale il movimento nazionalista Lao Issarak (“Laos libero”) formò un governo indipendente, subito rovesciato dai francesi che rioccuparono la regione nel 1946 dichiarando il Laos monarchia costituzionale sotto la dinastia di Luang Prabang. La Costituzione venne promulgata l’11 maggio 1947 e nel 1949 il Laos divenne uno stato autonomo nell’ambito dell’Unione francese. Un gruppo di dissidenti, alleati dei guerriglieri comunisti vietminh, invase il Laos nell’aprile 1953 e diede inizio alla guerriglia antifrancese del Pathet Lao (“Terra dei Lao”) contro il regime di Luang Prabang, assicurandosi il controllo di gran parte del territorio. In base agli accordi di Ginevra del 1954, il Laos divenne indipendente e le truppe francesi lasciarono il paese.

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Storia: la guerra civile

Nel 1957, il primo ministro raggiunse un accordo con il leader del Pathet Lao per far entrare questo movimento nella coalizione governativa. A questa soluzione si oppose una formazione di destra che nell’agosto 1958 formò un nuovo governo; gli sviluppi di questo conflitto causarono l’esplosione della guerra civile.

le forze del Pathet Lao godettero dell’appoggio dell’URSS, mentre gli Stati Uniti continuarono a sostenere il regime di destra di Luang Prabang. La guerra civile si concluse con la vittoria del Pathet Lao.