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Studio Valutazione di incidenza su Progetto per la realizzazione di una recinzione elettrificata e realizzazione di cartellonistica ai fini dell’educazione naturalistica
Studio tecnico Geom. DI SANTO Carmine via Segheria Palombara, 35/b tel. 0973-577900 email [email protected]
PREMESSA • A seguito dell’incarico ricevuto dal Sig. FERRAZZANO Nicola nato a Latronico (PZ) il
31/05/1966 ed ivi residente al vico VI Provinciale frazione Agromonte Magnano n.2 int. 2, codice
fiscale FRRNCL66E31E474Z, quale rappresentante legale dell’azienda agricola denominata
“Fattoria biologica del Pollino-Piccola Cooperativa Agricola a r.l.”, con sede alla contrada
Masonaro n°1 nel comune di Episcopia (PZ), ad indirizzo cerealicolo-zootecnico, il sottoscritto
Geom. Di Santo Carmine, iscritto all'Albo dei Geometri e dei Geometri laureati della Provincia
di Potenza al n. 3079, redige la presente Valutazione di Incidenza a corredo della domanda di
partecipazione al Bando Misura 216 Azione 3 –Sostegno agli investimenti non produttivi terreni
agricoli, Programma di Sviluppo Rurale Basilicata 2007/2013.
La valutazione di incidenza (V.I.) è un procedimento di carattere preventivo introdotto dall’ art. 6 -
comma 3 della direttiva “Habitat” 92/43/CEE, con lo scopo di salvaguardare l’integrità dei siti di
particolare valenza naturalistico-ambientale proposti per la rete ecologica europea denominata
Natura 2000. La V.I. si esplica attraverso l’esame delle interferenze di piani e/o progetti non
direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie per cui essi sono stati
individuati, ma in grado di condizionare eventualmente l’equilibrio ambientale.
In ambito nazionale la valutazione d’incidenza viene disciplinata dall’art. 6 del D.P.R. 12 marzo
2003 n. 120 (G.U. n. 124 del 30 maggio 2003), che ha sostituito l’art. 5 del D.P.R. 8 settembre 1997
n. 357, il quale trasferiva nella normativa italiana i parametri 3 e 4 della direttiva “Habitat”.
In base all’art. 6 - comma 1 del nuovo D.P.R. 120/2003, nella pianificazione e programmazione
territoriale si deve tenere conto della valenza naturalistico-ambientale dei proposti siti di importanza
comunitaria (pSIC) e delle zone di protezione speciale (ZPS). Si tratta di un principio di carattere
generale tendente ad evitare che vengano approvati strumenti di gestione territoriale in conflitto con
le esigenze di conservazione degli habitat e delle specie di interesse comunitario.
Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che vanno sottoposti a valutazione di incidenza tutti i piani
territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani agricoli, faunistico-venatori e le loro varianti.
Lo studio per la valutazione di incidenza deve essere redatto secondo gli indici dell’allegato “G” al
DPR 357/97, il quale prevede che lo studio per la valutazione d’incidenza debba contenere :
• Una descrizione del piano o del progetto che faccia riferimento, in particolare, alla tipologia
delle azioni e/o delle opere, alla dimensione, alla complementarietà con altri piani e/o progetti,
all’uso delle risorse naturali, alla produzione di rifiuti, all’inquinamento e al disturbo
ambientale, al rischio d’incidenza per quanto riguarda le sostanze e le tecnologie utilizzate;
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• Un’analisi delle interferenze del piano o progetto col sistema ambientale di riferimento, che
tenga in considerazione le componenti biotiche, abiotiche e le connessioni ecologiche;
nell’analisi delle interferenze occorre prendere in considerazione la qualità, la capacità di
rigenerazione delle risorse naturali e le capacità di carico dell'ambiente.
Per gli atti di pianificazione territoriale di rilevanza regionale, interregionale, provinciale e
comunale, lo studio per la valutazione di incidenza viene presentato alle regioni e alle province
autonome competenti (D.P.R. 120/2003, art. 6 comma 2).
La metodologia procedurale proposta nella guida della Commissione è un percorso di analisi e
valutazioni progressive che si compone di quattro fasi principali:
• FASE 1: verifica (screening) – processo che identifica la possibile incidenza significativa di
un piano o un progetto su un sito della Rete Natura 2000;
• FASE 2: valutazione – analisi dell’incidenza del piano o del progetto sull’integrità del sito;
• FASE 3: analisi di soluzioni alternative – individuazione ed analisi di eventuali soluzioni
alternative per raggiungere gli obiettivi del progetto o del piano, evitando incidenze negative
sull’integrità del sito;
• FASE 4: definizione di misure di compensazione – individuazione di azioni, anche
preventive, in grado di bilanciare le incidenze previste, nei casi in cui non esistano soluzioni
alternative o le ipotesi proponibili presentino comunque aspetti con incidenza negativa, ma
per motivi imperativi di rilevante interesse pubblico sia necessario che il progetto o il piano
venga comunque realizzato.
Occorre sottolineare che i passaggi successivi tra le varie fasi non sono obbligatori, sono invece
consequenziali alle informazioni ed ai risultati ottenuti; infatti se le conclusioni alla fine della fase
di verifica indicano chiaramente che non ci potranno essere effetti con incidenza significativa sul
sito, non occorre procedere alla fase successiva.
In ragione delle considerazioni sopra esposte, dopo aver descritto il progetto che il committente,
Ferrazzano Nicola, ha fatto predisporre per realizzare una recinzione elettrificata su terreni agricoli
e realizzazione di cartellonistica ai fini dell’educazione naturalistica, si procederà alla descrizione
specifica delle possibili azioni di disturbo sulla fauna e sulla flora che potrebbero verificarsi in fase
di realizzazione.
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• DATI GENERALI DELL’AZIENDA
L’azienda in oggetto è ubicata in agro di Episcopia (PZ), il centro aziendale è ubicato in località
Masonaro, con l’ordinamento tecnico economico cerealicolo-zootecnico.
L’intera azienda ricade nel Parco Nazionale del Pollino .
Il centro aziendale è ubicato ad un altezza di circa 535 m s.l.m.
I terreni sono perlopiù asciutti, l’approvvigionamento idrico è garantito dalla presenza di acqua
sorgiva; la fertilità dei terreni nel complesso risulta essere buona.
Il clima è quello caratteristico delle aree interne della Regione Basilicata: caldo arido nel periodo
estivo, le precipitazioni sono frequenti nel periodo invernale, come pure frequenti sono i temporali
estivi. L’area interessata dall’intervento ricade all’interno dell’attuale perimetrazione del Parco
Nazionale del Pollino - Zona 2 - (D.P.R. 15 nov. 1993) ed è classificata come zona C2 (
Emergenze Geologiche e zone instabili - ZI ) e zona C3 ( Paesaggi di rilevante interesse - RI )
nella tavola del P.T.C. del Pollino (L.R. n. 3/90). Area ZPS (Codice sito IT9210275, Tipo: F,
nome del sito: Massiccio del Monte Pollino e Monte Alpi- Long. 16.065411 - Lat. 40.062498).
• PROGRAMMA DI INVESTIMENTO
Intervento: Strutture per la prevenzione dei danni causati da lupi e cinghiali alle attività produttive agro-pastorali - Recinzioni elettrificate per i danni da predazione da lupo.
L’investimento che si vuol realizzare prevede la realizzazione di una recinzione elettrificata a
contorno dei terreni di proprietà al fine di prevenire i danni all’attività agro-pastorale, causati dalla
fauna selvatica (predazione da lupo). I terreni da recintare sono così dislocati:
Lotto 1. In Agro di Episcopia alla località Masonaro ha 3,13 con uno sviluppo in
perimetro di ml 1.500,00;
Lotto 2. In Agro di Episcopia alla località Masonaro di ha 0,57 con uno sviluppo in
perimetro di ml 390,00;
Lotto 3. In Agro di Episcopia alla località Masonaro ha 0,53 con uno sviluppo in
perimetro di ml 360,00;
Lotto 4. In Agro di Episcopia alla località Masonaro ha 0,20 con uno sviluppo in
perimetro di ml 300,00;
Lotto 5. In Agro di Episcopia alla località Masonaro ha 0,25 con uno sviluppo in
perimetro di ml 225,00;
AREA TOTALE INTERVENTO HA 4,68
PER UNO SVILUPPO TOTALE DI RECINZIONE DI MT 2.775,00
La recinzione di che trattasi é del tipo elettrica costituita da una serie di 6 ordini in poliestere con
anima conduttore di acciaio 1,2 mm di diametro disposti orizzontalmente e distanti 20 cm fra loro
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per le prime 4 file da terra e di circa 30 cm per le successive, fino ad un’altezza di circa 1.40/2.00
mt a seconda della pendenza del terreno, ammorsati tramite isolatori a pali di legno di castagno.
L’esecuzione dell’opera comporterà le seguenti lavorazioni e forniture:
1. Pulizia del tracciato mediante estirpazione della vegetazione cespugliosa esistente,
allontanamento ed ammucchiamento del materiale di risulta nelle aree non interessate dalla
lavorazione, al fine di evitare scarichi a terra, per tutta la lunghezza del recinto ed una
larghezza di 40/50 cm, eseguito con mezzo meccanico dove possibile o a mano nei punti non
raggiungibile;
2. Fornitura di pali di castagno di essenza forte del diametro minimo in testa di cm 6/8, lunghi
2.00/2.50 mt, leggermente bruciati o trattati con carbolineum alla base nella parte da interrare
fino alla profondità di 40 - 50 cm;
3. Messa in opera di pali di castagno con l’utilizzo di battipalo azionato a motore per i tratti
raggiungibili da mezzi meccanici o con l’utilizzo di battipalo azionato a mano nei punti non
raggiungibili, posti ad una distanza interassiale di circa 5,00 mt da interrare fino alla
profondità di 40 - 50 cm, compresa la doppia controventatura ogni 40.00 mt circa e negli
angoli e compreso i tiranti necessari. L’andamento irregolare del terreno comporta in alcuni
punti una diminuzione nella distanza interassiale dei pali di castagno al fine di mantenere
costante la distanza da terra del conduttore elettrico;
4. Fornitura e posa in opera di 6 isolatori a vite per ogni palo di castagno distanti 20 cm fra loro
per i primi 4 da terra e di circa 30 cm per i successivi;
5. Fornitura e posa in opera di filo per recinti elettrici in poliestere con anima conduttore di
acciaio 1,2 mm diam avente le seguenti caratteristiche: accoppiato di monofili
acciaio/poliestere ognuno da 0.28 mm con un fattore finale di elasticità pari a cm 10/metro al
fine di limitare rotture alla carica di animali selvatici;
6. Fornitura e posa in opera di apparecchio elettrificatore, capacità massima di 6 km di filo o 10
km di filo;
7. Fornitura e posa in opera di segnali di pericolo di dim. 200x100 mm di colore giallo
“ATTENZIONE RECINTO ELETTRIFICATO” in plastica, posti ogni 20 mt in punti ben
visibili;
8. Fornitura e posa in opera di cancelli per recinzione elettrificata , kit completo di maniglia con
manico isolato, corda estendibile fino a 5 mt ed isolatori a vite a doppio anello rinforzato;
9. Collaudo finale con la messa in funzione del recinto, rilascio di tutte le dichiarazione di
conformità e garanzie sui materiali utilizzati.
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Intervento: Realizzazione Cartellonistica ai fini dell'educazione naturalistica e staccionate di
protezione
L’obiettivo è quello di valorizzare il già presente percorso che, con partenza dalla strada comunale
Masonaro, percorre i terreni aziendali per circa 350 mt collegando il caseificio aziendale con la
stalla ed i pascoli. Il percorso già presente è di per sé in ottimo stato in quanto rappresenta il
collegamento che tutti i giorni l’agricoltore percorre per arrivare ai manufatti aziendali nonché ai
pascoli, quello che manca è invece una cartellonistica tematica, che si è pensato di inserire in questo
progetto. La cartellonistica direzionale sarà posizionata ai due incroci con la strada Comunale
Masonaro che determinano l’inizio e la fine del percorso mentre altri due cartelli tematici in
prossimità del caseificio e della stalla al fine di illustrare il processo di trasformazione del latte e
descrivere gli animali presenti in azienda. In alcuni punti del tracciato sarà installata una staccionata
di protezione a croce di Sant’Andrea per la sicurezza degli avventori.
Di seguito si riporta dettagliatamente la cartellonistica da utilizzare e la staccionata da realizzare.
− Fornitura e posa in opera di cartellonistica direzionale formata da due montanti in legno di
castagno di altezza fuori terra circa 2.20 mt e sez. 0.12 x 0.12, con targa in legno di castagno di dimensioni 1.00 x 1.20
− Fornitura e posa in opera di cartellonistica tematica formata da un montante in legno di castagno di altezza fuori terra circa 1.90 mt e sez. 0.10 x 0.10, con targa in legno di castagno di dimensioni 0.80 x 1.00
− Fornitura e realizzazione di staccionata a croce di Sant'Andrea in pali di castagno
decorticati, costituita da piantoni del diametro di 10 - 12 cm. posti ad interasse di 1,5 m., per una altezza fuori terra di 1 m., con trattamento della parte appuntita interrata, pali in diagonale del diametro 8 - 10 cm. Intervento comprensivo di ogni onere, attrezzo ed attrezzatura necessaria effettuato con materiale fornito a piè d'opera dell'impresa.
Finalità del progetto Le motivazioni a sostegno dell’intervento riguardano essenzialmente la sostenibilità e la
coesistenza delle attività antropiche di tipo agricolo con la fauna selvatica presente nel sito. La coesistenza dell’attività agricolo con la fauna selvatica è di fondamentale importanza perché entrambi fanno parte di un sistema il cui equilibrio e di difficile mantenimento. L’eccessivo protezionismo di uno dei due componenti porterebbe all’inevitabile scomparsa dell’altro. La fauna è una componente importante dell’ecosistema ma anche le attività agro-pastorali ecosostenibili non sono da meno. La cessazione di tali attività porterebbe da un lato alla riduzione della capacità portante dell’ambiente con risvolti negativi sulle dinamiche di crescita delle popolazioni faunistiche dall’altro all’abbandono di territori marginali la cui valorizzazione è insita nelle suddette attività. L’abbandono di tali territori comporterebbe la cessazione del controllo degli stessi con tutti i risvolti negativi riguardanti le problematiche legate agli incendi ed a fenomeni illeciti quali discariche
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abusive, taglio di rapina ecc. che sovente si manifestano nei territori abbandonati e privi di controllo.
COMPLEMENTARIETÀ CON ALTRE NORME DI TUTELA E DI SALVAGUARDIA AMBIENTALE
• Vincolo idrogeologico: Il vincolo idrogeologico è stato imposto dalla legge 30/12/1923 n. 3267
ed è diretto a difendere la stabilità del terreno e ad evitare la denudazione ed il turbamento del buon regime delle acque superficiali. Questo vincolo interessa tutta la superficie di intervento.
• Vincolo Paesaggistico: Il vincolo paesistico è stato imposto dalla legge del 29/6/1939 n. 1497 e successive modificazioni e dal DPR 15/11/93 istitutivo del Parco Nazionale del Pollino il cui territorio rientra per intero.
CARATTERISTICHE DEL SITO: MASSICCIO DEL MONTE POLLINO E MONTE ALPI Il sito corrisponde al territorio lucano compreso nel Parco Nazionale del Pollino corrispondente all’IBA IT101. La superficie dell’area è pari a 89.719 ettari. La descrizione che segue è tratta dal Decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare “Rete Natura 2000. Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZSC) e a Zone di Protezione Speciale (ZPS)” . Tale decreto è stato approvato in sede di Conferenza Stato-Regioni il 20 settembre 2007 e contiene le tipologie di aree ZPS rappresentate sul territorio nazionale. Analizzando tali tipologie riteniamo di individuare come rappresentative del territorio in esame le seguenti aree:
“ambienti forestali delle montagne mediterranee” “corridoi di migrazione” “valichi montani, isole e penisole rilevanti per la migrazione dei passeriformi e di altre specie ornitiche”.
AMBIENTI FORESTALI DELLE MONTAGNE MEDITERRANEE Specie ornitiche caratteristiche Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus); Nibbio bruno (Milvus migrans);Nibbio reale (Milvus milvus); Astore di Sardegna (Accipiter gentilis arrigonii) (non presente sul massiccio del Pollino); Picchio nero (Dryocopus martius);Picchio rosso mezzano (Dendrocopus medius); Picchio dorsobianco (Dendrocopus leucotus);Balia dal collare (Ficedula albicollis). Descrizione generale della tipologia. Tipologia che raggruppa le aree propriamente forestali dell’Italia peninsulare e delle isole maggiori. Si tratta per lo più di faggete e querceti concentrati lungo la dorsale appenninica e in altre zone montuose. Sono stati inclusi in questa tipologia anche siti collinari di bassa quota caratterizzati da boschi con caratteristiche, problematiche gestionali e specie ornitiche similari. Sono invece state escluse da questa tipologia le pinete costiere e le leccete mediterranee, che si è ritenuto opportuno includere nella tipologia “ambienti misti mediterranei”, dato che tali ambienti non ospitano di norma specie di uccelli legate in modo stretto ed univoco a specifici habitat (com’è invece il caso di alcuni picchi per i boschi appenninici), bensì ad un mosaico ambientale composto da macchia mediterranea, pascoli, coltivi, dune costiere eccetera. Il valore conservazionistico dei siti, per quel che riguarda l’avifauna, dipende in maniera preponderante dall’età e dalla qualità ambientale dei boschi, a sua volta dipendenti dalla gestione forestale passata e presente. I boschi maturi e ben strutturati sono assai rari nel nostro paese anche se si assiste alla progressiva maturazione di boschi non più sottoposti a sfruttamento commerciale, in particolare in molte aree protette. In molti di questi siti si assiste anche ad una progressiva maturazione dei cedui, spesso ricondotti a fustaia da appositi interventi gestionali e ad una progressiva colonizzazione degli ambienti aperti non più sfruttati dalle attività agropastorali da parte del bosco. La gestione dei boschi deve in questi siti tenere conto delle specifiche esigenze delle specie prioritarie, sia presenti che potenziali. In linea generale va favorito il ripristino di un variegato mosaico ambientale con alternanza di vecchie fustaie, cedui attivi e zone aperte.
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Fattori chiave per la conservazione delle specie caratteristiche. Disponibilità di habitat idoneo: Falco pecchiaiolo: boschi planiziali e collinari, generalmente aperti, di latifoglie dai 0 ai 1500 m s.l.m., preferibilmente fustaie di Castagno e Faggio di media e vasta estensione, inframmezzati da aree aperte con presenza di Imenotteri sociali (preda principale della specie); Nibbio bruno: aree forestali planiziali e collinari dai 0 ai 1200 m s.l.m., con presenza di aree aperte, pascoli e aree agricole inframmezzate da alberi, preferibilmente nei pressi di aree umide o discariche urbane a cielo aperto; Nibbio reale: aree forestali planiziali e collinari dai 0 ai 1000 m s.l.m., con presenza di vaste aree aperte, pascoli e aree agricole inframmezzate da alberi, spesso in prossimità di discariche. Pratica tradizionale della pastorizia brada, soprattutto ovina; Picchio nero: mature fustaie pure di Faggio; Picchio rosso mezzano: mature fustaie di Cerro; Picchio rosso minore: aree boscate con abbondanza di alberi morti e vetusti; Balia dal collare: aree forestali mature prevalentemente a Faggio comprese tra i 1.200 e i 1.800 m di altitudine. CORRIDOI DI MIGRAZIONE Specie ornitiche caratteristiche Cicogna bianca (Ciconia ciconia);Cicogna nera (Ciconia nigra);Gru (Grus grus);Falco pescatore (Pandion haliaetus);Biancone (Circaetus gallicus);Nibbio bruno (Milvus migrans) ;Aquila minore (Hieraaetus pennatus);Falco di palude (Circus aeruginosus),Albanella minore (Circus pygargus),Albanella pallida (Circus macrourus),Falco pecchiaiolo (Pernis apivorus),Gheppio (Falco tinnunculus),Grillaio (Falco naumanni),Falco cuculo (Falco vespertinus),Capovaccaio (Neophron percnopterus). Descrizione generale della tipologia Tipologia coincidente con le aree, comunemente definite “bottle-neck”, in cui si concentra il transito migratorio di rapaci diurni e altri uccelli veleggiatori. La corretta gestione di questi siti richiede particolare attenzione ai progetti di costruzione di strade, vie di accesso ed altre infrastrutture viarie, in particolare lungo crinali, valichi e linee di costa, così come ai progetti di costruzione di elettrodotti e di edifici, tralicci, antenne, ponti ed altre strutture di altezza superiore ai 30 metri. Notevole attenzione va prestata anche ai progetti per la realizzazione di linee elettriche a media e ad alta tensione ed a quelli di aeroporti ed eliporti (anche di piccole dimensioni) nonché alla pianificazione delle attività di volo a bassa e media quota. VALICHI MONTANI, ISOLE E PENISOLE RILEVANTI PER LA MIGRAZIONE DEI PASSERIFORMI E DI ALTRE SPECIE ORNITICHE Specie ornitiche caratteristiche Tortora (Streptopelia turtur),Gruccione (Merops apiaster),Succiacapre (Caprimulgus europaeus),Topino (Riparia riparia),Calandro (Anthus campestris),Codirosso (Poenicurus phoenicurus),Saltimpalo (Saxicola torquata),Monachella (Oenanthe hispanica),Codirossone (Monticola saxatilis),Pigliamosche (Muscicapa striata),Balia dal collare (Ficedula albicollis), Averla piccola (Lanius collurio), Averla capirossa (Lanius senator),Ortolano (Emberiza hortulana). Altre specie: Passera scopaiola (Prunella modularis),Pettirosso (Erithacus rubecula),Usignolo (Luscinia megarhynchos) Stiaccino (Saxicola rubetra),Merlo (Turdus merula),Tordo bottaccio (Turdus philomelos),Cesena (Turdus pilaris),Tordo sassello (Turdus iliacus),Tordela (Turdus viscivorus),Forapaglie (Acrocephalus schoenobaenus),Canapino maggiore (Hippolais polyglotta),Sterpazzolina (Sylvia cantillans),Sterpazzola (Sylvia communis),Beccafico (Sylvia borin),Capinera (Syilvia atricapilla),Luì verde (Phylloscopus sibilatrix) Regolo (Regulus regulus),Fiorrancino (Regulus ignicapillus),Balia dal collare (Ficedula albicollis),Balia nera (Ficedula hypoleuca),Fringuello (Fringilla coelebs),Lucherino (Carduelis spinus) Descrizione generale della tipologia. Tipologia che comprende i siti interessati da flussi migratori di uccelli, in particolare ma non esclusivamente passeriformi. La corretta gestione di questi siti richiede particolare attenzione alla progettazione e alla realizzazione infrastrutturale, specie ma non esclusivamente per quanto concerne le infrastrutture a sviluppo
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verticale, nonché alla presenza e gestione di fonti di illuminazione artificiale. Speciale attenzione va inoltre prestata alla pianificazione dell’attività venatoria. VERIFICA DELL’INCIDENZA DELL’INTERVENTO SULL’HABITAT D’INTERESSE
La procedura prevede l’identificazione di tutti gli elementi del progetto suscettibili di avere un’incidenza significativa sugli obiettivi di conservazione del sito Natura 2000, mediante una checklist esemplificativa degli elementi principali: dimensioni, entità, superficie interessata, cambiamenti fisici che derivano dal progetto, impatti cumulativi con altri progetti, fabbisogno in termini di risorse, emissioni e rifiuti, inquinamento e disturbi ambientali, rischio di incidenti, ecc.. Pertanto, fermo restando i criteri generali di tipo conservativo su cui si basano gli interventi previsti dal progetto, nelle tabelle seguenti sono analizzate le tipologie di impatto che si potrebbero avere sul sito natura 2000, con le relative ipotesi di mitigazione. Lo schema seguito nel presente studio è conforme alla procedura proposta dalla Commissione Europea che prevede le fasi:
VERIFICA (SCREENING) Si intende il processo di individuazione delle implicazioni potenziali degli interventi previsti dal Piano e la determinazione del grado di significatività di tali incidenze
VALUTAZIONE Si intende la valutazione delle incidenze del Piano sull’integrità del Sito Natura 2000
ANALISI DI SOLUZIONI ALTERNATIVE Fase in cui si prevede di attuare delle modalità alternative in grado di prevenire gli effetti passibili di pregiudicare
DEFINIZIONE DI MISURE DI COMPENSAZIONE VERIFICA (SCREENING) Processo di individuazione delle implicazioni potenziali degli interventi previsti dal Piano e la determinazione del grado di significatività di tali incidenze L’opera in progetto ha come obbiettivo quello di prevenire i danni da predazione da Lupo sugli animali allevati in azienda. Tale obbiettivo sarà perseguito mediante la realizzazione di una recinzione elettrificata con 6 ordini di filo sorretti da paleria in castagno. Tale intervento è da ritenersi ormai indispensabile per la sopravvivenza dell’agricoltura in queste aree. Tale intervento è da ritenersi ormai indispensabile per la sopravvivenza della pastorizia in queste aree. La scomparsa del Lupo e la riduzione della redditività dell’attività zootecnica in queste aree cosiddette marginali hanno comportato l’abbandono di quelle pratiche che hanno consentito storicamente al lupo di convivere con gli allevatori: gli animali domestici vengono lasciati al pascolo incustoditi, i cani da difesa, la cui preparazione e mantenimento sono divenuti costi superflui, sono scomparsi. La dove sono state adottate misure di prevenzione, quali le recinzioni elettrificate e la presenza di cani da guardia addestrati si è effettivamente riscontrato un notevole contenimento dei danni da predazione.
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L’intervento in progetto, ha un’incidenza bassa sia sul Lupo che sul Cinghiale, entrambi abitudinari frequentatori dell’area in esame. Il basso livello d’incidenza dell’intervento su queste due specie faunistiche è giustificata sia dalla ridotta superficie aziendale circoscritta dall’intervento che dalla presenza di numerosissimi corridoi ecologici presenti nella superficie aziendale che garantiscono il normale flusso faunistico senza particolari deviazioni. Infatti, la lunghezza longitudinale dell’intervento è di gran lunga superiore a quella trasversale e la presenza di fasce boschive lungo la maggior parte dell’intervento garantisce alla fauna un ottimo corridoio ecologico (corridoi risorsa) per l’attraversamento di tali aree. Pertanto, la capacità di compiere movimenti e spostamenti delle specie in questione resta alta in quanto la connettività del paesaggio, intesa come la capacità di facilitare il flusso biologico resta comunque elevata. Ovviamente la sottrazione di un’area ad una specie comporta la riduzione della sua “nicchia fondamentale”. In ogni caso tale riduzione, vista l’esiguità della superficie sottratta, è da considerarsi poco significativa per specie come il lupo e il cinghiale in grado di compiere lunghi spostamenti in brevissimo tempo. Tale assunzione risulta avvalorata anche dal bassissimo grado di antropizzazione dell’area in esame.
VALUTAZIONE Identificazione degli elementi del piano suscettibili di avere una incidenza significativa sugli obbiettivi di conservazione del sito 2000.
La recinzione di che trattasi é del tipo elettrica costituita da una serie di 6 ordini di acciaio/rame di
1,2 mm di diametro disposti orizzontalmente e distanti 20 cm fra loro per le prime 4 file da terra e
di circa 35 cm per le successive, fino ad un’altezza di circa 1.50 mt (variabile a seconda della
pendenza del terreno), ammorsati tramite isolatori a pali di legno di castagno dell'altezza di mt 2,50,
fuori terra mt 1.80/1.90 e posti ad una distanza interassiale di mt 5,00, in opera seguendo
l’andamento naturale del terreno, lungo il confine di proprietà nel rispetto dei limiti secondo la
normativa vigente, in tal modo da non comportare alterazioni del contesto paesaggistico dei luoghi
e ridurre al minimo l’impatto percettivo.
L’alimentazione elettrica adotterà una connessione ad elettrificatori a pannelli solari per i lotti
distanti dai fabbricati, mentre i rimanenti saranno alimentati da elettrificatori collegati alla linea
elettrica a 220 Volts, prevedendo l’installazione d’isolatori e prese di terra e quant’altro previsto
dalle norme di sicurezza. Lungo la recinzione, ad intervalli di 20 mt, sarà apposta una segnaletica
di pericolo costituita da cartelli di dimensioni di 200x100 millimetri, di colore giallo, dove riporterà
l’iscrizione indelebile, in colore nero, “ATTENZIONE RECINTO ELETTRIFICATO”.
La cartellonistica sarà realizzata in legno, e servirà per l’indicazione degli accessi all’azienda stessa
e per fornire indicazioni sulla ubicazione della stalla e del laboratorio di lavorazione con
l’indicazione e le peculiarità dei prodotti lavorati. In alcuni punti del tracciato sarà installata una
staccionata di protezione a croce di Sant’Andrea per la sicurezza degli avventori.
Studio Valutazione di incidenza su Progetto per la realizzazione di una recinzione elettrificata e realizzazione di cartellonistica ai fini dell’educazione naturalistica
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La superficie d’intervento è accessibile grazie a piste preesistenti in terra battuta ubicate
all’interno e lungo i margini delle particelle interessate dall’intervento. La lavorazione prevederà la
posa in opera, nel suolo dei pali in legno, scortecciati e torniti all’estremità da interrare, mediante
l’ausilio di mezzi meccanici laddove la morfologia del terreno e la vegetazione lo consentono. Nei
tratti acclivi la realizzazione dell’intervento avverrà manualmente senza sconvolgere l’equilibrio
idrogeologico dei suoli e soprattutto senza arrecare danno alla vegetazione arbustiva ed arborea
presente.
Pertanto, visto il buono stato della viabilità di accesso ai fondi, non è prevista alcuna apertura di nuove piste o sommovimenti di terreno.
TIPO DI OPERAZIONE MODALITA’ E MEZZI DI ESECUZIONE
Trasporto materiale Trattrice/ manuale Infissione dei pali nel terreno Trattrice munita di benna/
manuale Stesa ed ancoraggio fili d’acciaio
Manuale
Apposizione segnaletica di pericolo
Manuale
Cartellonistica Manuale Staccionata di protezione tipo Croce di Sant’Andrea
Manuale
Nella fase di cantiere il trasporto dei materiali avverrà mediante l’utilizzo di trattrice con rimorchio la dove le condizioni del terreno e la vegetazione lo permettono.
L’infissione dei pali nel terreno avverrà manualmente o mediante trattrice munita di benna la dove le condizioni morfologiche del terreno lo permettono.
L’intervento non comporta smaltimento di rifiuti, infatti gli eventuali materiali di risulta (spezzoni di filo d’acciaio, isolatori non conformi, confezioni ed involucri in plastica, ecc.) verranno smaltiti fuori dal Sito Natura 2000.
Le Emissioni di gas di scarico dei mezzi di trasporto (trattrice con rimorchio) sono quantitativamente trascurabili per l’ integrità e salvaguardia dell’ecosistema.
Le Emissioni sonore (trattrice) non creano interferenze con la conservazione del sito e delle specie animali.
Dopo aver descritto le possibili azioni di incidenza e quantificato l’azione si passa ad esaminare
sinteticamente il tipo di Habitat presenti nell’area di intervento e alla quantificazione dell’incidenza dell’intervento:
Codice Habitat
Nome Habitat Copertura % Intervento Incidenza
9210 Faggeti degli appennini con Taxus e Ilex 0
8210 Pareti rocciose calcaree con vegetazione casmofitica
0
9540 Pinete mediterranee di pini mesogeni endemisi
3
9280 Boschi di Quercus Frainetto 0 9220 Faggeti degli Appennini con Abies alba e 0
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faggete con Abies nebrodensis 5210 Matorral arborescenti di Juniperus spp. 15 8130 Ghiaioni del Mediterraneo occidentale e
termofili 2
9180 Foreste di versanti, ghiaioni e valloni del Tilio-Aceron
0
5130 Formazioni a Juniperus communis su lande o prati calcicoli
Presente nella macroarea
Nessuno nessuna
6310 Dehesas con Quercus spp sempreverde 0 6210 Formazioni erbose secche seminaturali e
facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia)
10
9380 Foreste di Ilex Aquifolium 0 91AA Boschi orientali di quercia bianca 70
Tabella 3.4.3 - Uccelli presenti nel sito elencati nell’Allegato I della Direttiva Uccelli
Codice della Specie Nome scientifico Nome comune Avvistamento Incidenza
A073 Milvus migrans Nibbio bruno Si nessuna A074 Milvus milvus Nibbio reale Si nessuna A080 Circaetus gallicus biancone No A103 Falco peregrinus Falco Pellegrino No A077 Neophron percnopterus Capovaccaio No A091 Aquila chrysaetos Aquila reale No A027 Egretta alba Airone bianco No A031 Ciconia ciconia Cicogna bianca No A072 Pernis apivorum Falco pecchiaiolo No A101 Falco biarmicus Lanario Si Nessuna A127 Grus grus Gru cenerina No
Tabella 3.4.4 - Uccelli presenti nel sito non elencati nell’Allegato I della Direttiva Uccelli
Codice della Specie Nome scientifico Nome comune Avvistamento Incidenza
A226 Apus apus Rondone Si Nessuna A212 Cuculus canorus Cuculo Si NessunaA337 Oriolus oriolus Rigolo Si NessunaA214 Otus scops Assiolo Si NessunaA155 Scolopax rusticola Beccaccia Si NessunaA287 Tordus viscivorus Tordela No A256 Anthus trivialis Prispolone No A259 Anthus spinoletta Spioncello No
A232 Upupa epops Upupa Si Nessuna
A285 Turdus philomelos Tordo bottaccio No
Tabella 3.4.5 – Mammiferi presenti nel sito elencati nell’Allegato II della Direttiva Habitat
Codice della Specie Nome scientifico Nome comune Avvistamento Incidenza
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1352 Canis Lupus Lupo si bassa
1355 Lutra lutra Lontra
IMPATTI DIRETTI E INDIRETTI
Parametri e tipologie d’impatto Valutazione e Mitigazione
Occupazione di suolo – area di realizzazione dell’opera N
Occupazione di suolo – strada di accesso al cantiere N
Assente La realizzazione del progetto in questione non comporta in alcun modo
l’occupazione anche transitoria di suolo.
Realizzazione di opere d’arte N
Atmosfera N
Assente
Rumore X
Fase di cantierizzazione Per quanto attiene la fase di cantierizzazione nessuna cautela in particolare.
Emissioni in terra e acqua N
La breve durata e la semplicità delle lavorazioni fanno ritenere assente questo tipo di impatto.
Necessità di acqua per lavorazioni N
Dimensioni degli scavi X
Buchetta per l’infissione del palo (Ø 8/10 cm; profondità 50 cm. Le buchette verranno realizzate
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esclusivamente laddove le caratteristiche del terreno rendono difficoltosa l’infissione manuale o meccanica dei pali. L’eventuale terreno di risulta verrà disseminato omogeneamente sulla superficie evitando cumuli che possano ostacolare il normale decorso delle acque meteoriche.
Estirpazione vegetale N
L’intervento proposto non comporterà alcun tipo di estirpazione vegetale N
Durata dell’attività X
L’intervento avrà una durata massima di 60 giorni Si avrà cautela nel non danneggiare le essenze arboree ed arbustive presenti e di preservare il più possibile lo stato dei luoghi.
Costipamento terreno X
Il terreno in questione non sarà costipato Ad eccezione del terreno di ricopertura della buchetta per l’infissione del palo.
Disturbo fauna X
Vista la tipologia dell’intervento il disturbo, giudicato mediamente significativo, sarà a carico del Lupo e del Cinghiale, nessun disturbo per gli altri mammiferi, se non nelle fasi di cantiere con il rumore dei mezzi meccanici.
Limitare al minimo l’utilizzo di mezzi meccanici per quanto attiene alla fase di cantiere. Per quanto attiene al disturbo sul cinghiale nessuna mitigazione in quanto, anche se mediamente significativo, è insito nella natura dell’intervento
Eliminazione anche parziale habitat N
Interferenze acque superficiali N
Non sono presenti corsi d’acqua
Interferenze acque sotterranee N
Assente
CAMBIAMENTI
Parametri e tipologie d’impatto Valutazione e mitigazione
Riduzione dell’area dell’habitat X
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Riduzione poco significativa della nicchia fondamentale del lupo e del cinghiale, nessuna riduzione di habitat per gli altri mammiferi presenti
Nessuna mitigazione per il lupo ed il cinghiale in quanto, anche se mediamente significativa, la riduzione della nicchia fondamentale per le suddette specie, è insita nella natura dell’intervento.
Conflitti e/o modificazioni di specie fondamentali N
Frammentazione habitat N
Frammentazione poco significativa della nicchia fondamentale del lupo e del cinghiale, nessuna frammentazione di habitat per gli altri mammiferi presenti.
Nessuna mitigazione per il lupo ed il cinghiale in quanto, anche se mediamente significativa, la frammentazione della nicchia fondamentale per le suddette specie, è insita nella natura dell’intervento. Al fine di favorire il passaggio dei piccoli mammiferi il primo filo della recinzione verrà posto ad un’altezza non inferiore ai 20 cm da terra.
Riduzione densità di specie N
Variazione della qualità dei principali indicatori N
Nessuno
Cambiamenti climatici N
Nessuno
IMPATTO SUL SITO NATURA 2000 Parametri e tipologie d’impatto Valutazione e mitigazione Perdita
N Nessuna Frammentazione
X LIMITATA AD UN CONTESTO DI RIDOTTISSIME DIMENSIONI Mantenimento dei corridoi di
risorsa (strisce di vegetazione naturale) e realizzazione di corridoi rigenerati lungo i margini dell’intervento al fine di favorire i flussi faunistici diretti verso altre
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aree Distruzione
N Nessuna Perturbazione
X LIMITATA AD UN CONTESTO DI RIDOTTISSIME DIMENSIONI Cambiamenti negli elementi principali del sito (es. qualità dell’acqua, ecc.) N Nessun cambiamento percettibile Legenda N = nessun impatto/modifica sul parametro X = Impatto/modifica negativo
ANALISI DI SOLUZIONI ALTERNATIVE Ai fini della coesistenza tra l’attività agro pastorale e la fauna selvatica il sistema di protezione basato sull’utilizzo di recinzioni elettrificate è risultato essere il più conveniente sia sotto l’aspetto economico che sotto l’aspetto legato all’impatto sulle biocenosi presenti nel sito. Tale assunzione è suffragata dalle statistiche provenienti da altre regioni quali ad esempio L’Emilia Romagna che ha visto una riduzione significativa dei danni dovuti alla fauna selvatica a seguito della realizzazione di interventi protettivi incentivati con la medesima misura del P.S.R. 2007-2013 Mis. 216 . Partendo dal presupposto che tali interventi sono di vitale importanza per la sopravvivenza delle attività agro-pastorali quello delle recinzioni elettrificate è risultato essere il meno impattante rispetto ad altri sperimentati (acustici, repellenti, visivi ecc.). Ovviamente per meno impattante s’intende il disturbo specifico a carico di determinate specie quali il lupo ed il cinghiale i cui danni si vogliono contenere. Tenuto conto di quanto appena detto, e di quanto descritto nei paragrafi precedenti, in riferimento alla problematica di coesistenza tra le attività agro pastorali e la fauna del sito, pare evidente che non esistono alternative valide all’intervento descritto.
DEFINIZIONE DI MISURE DI COMPENSAZIONE ADOTTATE E DA ADOTTARE A seguito della realizzazione dell’intervento si provvederà ad una gestione naturalistica degli habitat con alcune procedure qui di seguito riportate:
MANTENIMENTO DEI CORRIDOI ECOLOGICI O DI RISORSA:
L’agricoltore provvederà al mantenimento dei corridoi di risorsa (strisce di vegetazione naturale) ed alla realizzazione di corridoi rigenerati lungo i margini dell’intervento al fine di favorire i flussi faunistici diretti verso altre aree.
VALUTAZIONI CONCLUSIVE SULLA SIGNIFICATIVITÀ DELL’INCIDENZA
Tipo di impatto Valutazione Riduzione di Habitat Riduzione poco significativa della nicchia
fondamentale del lupo e del cinghiale, nessuna riduzione di habitat per gli altri
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mammiferi presenti Frammentazione di Habitat Frammentazione mediamente significativa
della nicchia fondamentale del lupo e del cinghiale, nessuna frammentazione di habitat per gli altri mammiferi presenti.
Perturbazione delle specie fondamentali Limitata ad un contesto di ridottissime dimensioni
Cambiamenti negli elementi principali del sito L’intervento non prevede alcuna modifica degli elementi principali del sito
Influenza sulla consistenza numerica delle popolazioni vegetali /animali (numero specie e numero di individui della specie)
L’intervento non comporta una riduzione delle popolazioni vegetali ed animali
CONCLUSIONI I dati esposti e l’analisi delle tabelle evidenziano la inesistenza di interazioni negative sugli habitat
interessati e connessi alla realizzazione degli interventi di che trattasi; questi possono essere
realizzati, dunque, con impatto assolutamente modesto e limitato alla sola fase di cantierizzazione
dei lavori. Dall’analisi e valutazione sopra riportata risulta che gli interventi previsti nel Progetto,
non comportano incidenze negative tali da condizionare il sito Natura 2000 nei suoi aspetti
morfologici, vegetazionali e faunistici; gli interventi sono compatibili con le esigenze di tutela e
conservazione degli habitat e delle specie di flora e fauna presenti.
Pertanto il presente studio di valutazione di incidenza, in ottemperanza al principio della
sequenzialità, non necessita della fase n.3 “analisi di soluzioni alternative” e della fase n. 4
“definizione di misure di compensazione” in quanto gli interventi del Progetto non incidono in
misura significativa sul sito Natura 2000 e assicurano nel contempo “uno stato di soddisfacente
conservazione del sito”.
DICHARAZIONE DEL PROFESSIONISTA
Il sottoscritto Geom. Carmine Di Santo da Francavilla in Sinni (Pz), iscritto all'Albo dei Geometri e Geometri laureati della Provincia di Potenza al n. 3079, ad evasione dell’incarico ricevuto dal Sig. Ferrazzano Nicola, DICHIARA che la Valutazione delle incidenze connesse alla natura del progetto sulle specie animali e vegetali sensibili del sito Natura 2000 – zona ZPS cod. IT9210275, dà risultati di non significatività. Francavilla in Sinni 11-06-2014
Il Tecnico Geom. Carmine DI SANTO
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INDICE
Relazione per la valutazione di incidenza
Premessa.
Descrizione dell’area di intervento.
Descrizione interventi da realizzare e finalità.
Complementarietà con altre norme di tutela e di salvaguardia ambientale.
Caratteristiche del sito ZPS IT9210275 “Massiccio del Monte Pollino e Monte Alpi”
Verifica dell’incidenza dell’intervento sull’Habitat di interesse.
Impatti diretti e indiretti sul sito – Cambiamenti al sito.
Analisi soluzioni alternative.
Conclusioni.
Dichiarazione del Professionista.
ALLEGATI
Progetto esecutivo (3 copie).