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UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi Medicina di Comunità ICF e Diabete Mellito tipo 2 CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno a.a. 2010-2011 5a

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UNIVERSITA’ DI MODENA E REGGIO EMILIA Prof. Maria Angela Becchi

Medicina di Comunità

ICF e Diabete Mellito tipo 2

CdL in Medicina e Chirurgia 5° anno

a.a. 2010-2011

5a

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Diabete Mellito di Tipo 2

• Malattia metabolica legata ad una interazione fra fattori genetici, ambientali e stili di vita

• L’alterazione metabolica causa modificazioni fisipatologiche secondarie in molti apparati, determinando menomazioni e limitazioni di attività e partecipazione a cui si aggiungono fattori ambientali favorenti od ostacolanti la evoluzione della malattia

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I bisogni nel paziente con DM sono legati a:

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Mentali-energia e pulsioni: aumento appetito (polifagia), craving

Apparato digerente: sete, nausea, vomito, ridotta motilità intestinale, distensione addominale, stipsi o diarrea, sovrappeso-obesità (diabete 2), dimagrimento (diabete 1)

Apparato muscolo scheletrico: perdita riflessi, riduzione mobilità articolare, alterata percezione della posizione, riduzione forza muscolare

Mentali-coscenza: alterazioni coscienza, coma (CAD)

Sensoriali e dolore: riduzione acuità visiva, offuscamento vista, cecità, parestesie, bruciore, deficit sensitivo estemità inferiori, dolore neuropatico generalizzato

Apparato cardiovascolare, respiratorio, ematologico, immunologico: tachicardia, tachipnea, ipotensione, scompenso cardiaco, ischemia coronarica e infarto, vasculopatia periferica e cerebrale, ictus, ipertensione, ipossia (da acidosi), ridotta tolleranza all’esercizio, affaticamento, infezioni

Sistema metabolico-endocrino: iperglicemia, dislipidemia, disidratazione e alterazioni del bilancio elettrolitico

Apparato genito-urinario e riproduttivo: poliuria, cistopatia (ridotta frequenza minzioni, incontinenza, vescica neurologica, insufficienza renale, disfunzione erettile, impotenza, sterilità)

Mentali-sonno: letargia

Mentali-emozionali: depressione, labilità emotiva

Apparato cutaneo: secchezza mucose, riduzione cicatrizzazione, formicolii cutanei, prurito

SN simpatico e parasimpatico: neuropatia (sensitiva, motoria, autonomica)Occhio: edema maculare, retinopatia, cataratta, glaucoma Cuore, arterie, vene, capillari: vasculopatia (macroangiopatia arteriosa-aterosclerosi, microangiopatia capillare-glomerulopatia, retinopatia, neuropatia)

PancreasRene: glomerulopatia

Sistema riproduttivoArti inferiori: ulcereCute e unghie: distrofia, dermopatia, ulcere

Mentali-attenzione:ridotta concentrazione

CAD= Cheto Acidosi Diabetica

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Compiti e richieste generali: difficoltà a gestire lo stressMobilità: difficoltà all’uso fine della mano, camminare, spostarsi, guidare

Cura della persona: difficoltà a prendersi cura di singole parti del corpo, della propria salute

Vita domestica: difficoltà a procurarsi i beni necessari, effettuare i compiti casalinghi, prendersi cura di altri

Vita lavorativa, economica: difficoltà ad acquisire e conservare il lavoro,

Vita sociale, civile, di comunità: es. restrizioni nella vita sociale (sport, hobby, socializzazione)

Interazioni e relazioni personali: difficoltà nelle relazioni sociali, familiari, intime

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Fattori favorenti il funzionamento e che riducono la disabilità.

Nucleo familiare e persone che forniscono aiuto: es. rete familiare ed amicale, personale sanitario e sociale istituzionale o privato che fornisce aiuto (es. medici specialisti a domicilio, assistente domiciliare retribuita dalla famiglia )

Atteggiamenti (delle persone): comportamenti di familiari, amici, del personale sanitario, sociale

Ambiente di vita: abitazione, risorse economiche individuali

Fattori ostacolanti il funzionamento e che creano disabilità.

Servizi, presidi, ausili, benefici economici: servizi istituzionali sanitari e sociali, associazioni di auto-aiuto, cibi speciali e farmaci di fascia A, supporti economici,

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L’assessment multidimensionale dei bisogni consente di valutare:

Aspetti negativi di Funzioni e Strutture, Attività e Partecipazione, Fattori Ambientali e Personali

Aspetti positivi di Funzioni e Strutture, Attività e Partecipazione, Fattori Ambientali e Personali

Ciò che il paziente con DM può fare attraverso interventi, supporti. E’ il maggior livello di funzionamento possibile

Termine che indica gli aspetti negativi della interazione fra le disabilità e le barriere ambientali e personali

Ciò che il paziente con DM realmente fa nel suo ambiente attuale

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Bisogni 1. sanitari

2. assistenziali, 3. ambientali4. personali

ObiettiviRaggiungibili

(anche tenendo conto degli

aspetti positivi in grado di

compensare gli aspetti negativi)

Prestazioni 1.mediche

2. infermieristiche3. riabilitative

4. tutelariOperatori

(compreso il caregiver)

Prescrizioni1. farmaci

2. presidi, ausili2. supporti economici

4. modifiche abitative

Problemi di salute fisica e mentale (menomazioni)

Limitazioni di attività e partecipazione

Fattori ambientali(barriere e facilitatori)

Fattori personali(barriere e facilitatori)

L’assessment multidimensionale dei bisogni consente di stendere il PAI

Schema PAI

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1.Sezione Ambientale

Fattori ambientali e

familiari

Situazione Obiettivi

Nucleo familiare e persone che forniscono aiuto

Barriere: nucleo familiare inadeguato alla assistenza (paziente solo, che vive solo o con altro anziano-disabile…), mancanza di collaborazione fisica ed economica della famiglia

Attivazione di supporti alla famiglia; sensibilizzazione e responsabilizzazione della famiglia

Facilitatori: nucleo familiare adeguato alla assistenza, collaborazione fisica ed economica della famiglia persone esterne di aiuto (amici, volontari, personale retribuito)

Incoraggiamento ed Educazione terapeutica

Atteggiamenti delle persone

Barriere: relazioni familiari conflittuali, comportamenti che emarginano il paziente, sfiducia nei servizi

Sensibilizzazione e responsabilizzazione della famiglia

Facilitatori: relazioni familiari buone, comportamenti che integrano e valorizzano il paziente

Incoraggiamento ed Educazione terapeutica

Ambiente di vita (abitazione, risorse economiche)

Barriere: mancanza o non idoneità della abitazione alla assistenza, reddito insufficiente

Ristrutturazioni ambientali

Facilitatori: idoneità della abitazione alla assistenza, reddito buono

Miglioramenti ambientali

Servizi, presidi, ausili, benefici economici

Barriere: non esistenza o non attivazione di servizi, presidi, ausili, benefici economici

Attivazione servizi

Facilitatori: esistenza di servizi presidi, ausili, benefici economici, loro attivazione o attivabilità

Attivazione servizi

Schema di PAI – Sezione 1

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2. Sezione Sanitaria

Menomazioni nel Diabete

(esempi)

Obiettivi specifici 1.prevenzione riacutizzazioni

2.stabilizzazione malattia3.monitoraggio malattie a prognosi

infausta, 4.attivazione self-care

Prestazioni e operatori (dei servizi+ familiari)

1.prevenzione

2. diagnosi, cura, palliazione

3. riabilitazione

4. supporto psicologico, counselling

5. educazione terapeutica

Prescrizioni 1.farmaci

2.presidi e ausili3. dieta

Macroangiopatia diabetica: aterosclerosi

Controllo progressione malattia e prevenzione complicanze (ischemia coronarica, cerebrale, intestinale, renale, arti inferiori, embolie, aneurisma-dissecazione aorta)

Cura, follow-up, educazione terapeutica P/F

Dieta, attività fisica, farmaci antidiabetici, statine, antiiprtensivi…

Microangiopatia diabetica: nefropatia, retinopatia, neuropatia (s.n. periferico e sn. vegetativo)

Controllo progressione malattie e prevenzione complicanze (ipertensione renale, emorragie retiniche, distacco di retina, cataratta, disturbi sensitivi e dolore crampiforme, tachicardia, ipotensione e sincopi, atonia gastrica e intestinale con malassorbimento , impotenza, vescica neurologica

Cura, follow-up, educazione terapeutica P/F

Antiipertensivi, antidolorifici, farmaci per scompenso, procinetici intestinali, farmaci urologici

Ulcere diabetiche Stabilizzazione ulcere, prevenzione infezioni

Cura, follow-up, educazione terapeutica P/F

Antibiotici….

Schema di PAI - Sezione 2

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3. Sezione assistenziale

Limitazione di attività e partecipazione nel Diabete

(esempi)

Voci ICF

ObiettiviSpecifici

1.supervisione2. aiuto

3. sostituzione

Prestazioni e operatori (dei servizi + familiari)

1.tutelari2. riabilitative

3. supporto psicologico, counselling

4. educazione terapeutica

Prescrizioni 1.farmaci

2.presidi e ausili

Apprendimento e applicazione conoscenze Limitazioni no

Compiti e richieste generali Limitazioni: difficoltà a gestire lo stress

Aiuto Supporto psicologico, counselling

(no da SSN)

Comunicazione Limitazioni no

Interazioni e relazioni interpersonali Limitazioni: difficoltà relazioni intime

Informazione Supporto psicologico, counselling

(no da SSN)

Aree di vita principali (domestica, lavorativa…) Limitazioni: difficoltà a procurarsi i beni necessari, effettuare i compiti casalinghi, prendersi cura di altri

Supervisione, aiuto, sostituzione

1. Prestazioni: tutelari , riabilitative, educazione terapeutica

2. Operatori: dei servizi a P/F

Vita sociale, civile e di comunità Limitazioni: restrizioni di sport, hobby

Informazione Prestazioni: educazione terapeutica

Operatori: dei servizi a P/F

Schema di PAI. Sezione 3

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3. Sezione assistenziale

Limitazione di attività e partecipazione nel Diabete

(esempi)

Voci ICF e Barthel

ObiettiviSpecifici

1.supervisione2. aiuto

3. sostituzione

Prestazioni e operatori (dei servizi + familiari)

1.tutelari2. riabilitative

3. supporto psicologico, counselling

4. educazione terapeutica

Prescrizioni 1.farmaci

2.presidi e ausili

Cura della persona (alimentazione, bagno/doccia, Igiene personale, abbigliamento, uso WC)

Limitazioni: indipendente, aiuto, dipendente

Supervisione, aiuto, sostituzione

Tutelari, riabilitative, supporto psicologico,

counselling, educazione terapeutica P/F

Continenza intestinale, urinaria

Limitazioni: continente, aiuto, incontinente

Supervisione, aiuto, sostituzione

Tutelari, riabilitative, supporto psicologico,

counselling, educazione terapeutica P/F

Mobilità (trasferimenti, deambulazione)

Limitazioni: indipendente, aiuto, incapace

Supervisione, aiuto, sostituzione

Tutelari, riabilitative, supporto psicologico,

counselling, educazione terapeutica P/F

Schema PAI – Sezione 3

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Educazione terapeutica Diabete tipo 2

Competenze

Il paziente deve essere in grado di:1. Scegliere gli obiettivi per gestire la propria patologia 2. Assumere i farmaci 3. Controllare la glicemia4. Gestire la alimentazione 5. Gestire la attività motorio-sportiva6. Prevenire le complicanze

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Gestione dei farmaci1. Rispettare le dosi prescritte2. Assumere i farmaci ad orari regolari3. Riconoscere la insufficienza del trattamento

Automonitoraggio della glicemia1. Decidere la tempistica per le analisi del sangue2. Analizzare il sangue capillare per gli zuccheri3. Analizzare le urine per la ricerca del glucosio4. Interpretare i risultati dei test

Gestione della terapia e controlli della glicemia

In caso di malattia 1. Aumentare la frequenza dei test2. Assumere grandi quantità di liquidi non zuccherati3. Contattare il medico se la glicemia supera i 15mml/l

Gestione della ipoglicemia

1. Portare sempre con sé zollette di zucchero2. Riconoscere i sintomi di ipoglicemia3. Trattare l’ipoglicemia con 15 gr. di zucchero

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Dieta1. Preparare un pasto bilanciato2. Assumere carboidrati a ogni pasto e spuntino3. Fare tre pasti al giorno4. Fare uno spuntino nell’intervallo tra i pasti, a base di carboidrati5. Se si pranza in un locale pubblico: • Scegliere un pasto ben bilanciato: tipo e quantità indicati• Rifiutare di servirsi una 2° volta

Comportamento alimentare1. Riconoscere gli stimoli che generano la compulsione a mangiare o a

bere un certo tipo di alimento o bevanda2. Utilizzare i mezzi per evitare questi stimoli: consumare pasti e spuntini

regolari e ben bilanciati

Gestione della alimentazione

Calo ponderale1. Ridurre la assunzione di grassi saturi2. Ridurre la assunzione di alcolici

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1. Praticare attività fisica con regolarità2. Compensare l’attività fisica con uno spuntino extra (se si assume

solfonilurea)

Gestione della attività fisica

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Cura del piede1. Lavare ed asciugare i piedi tutti i giorni2. Utilizzare la pietra pomice per ridurre l’ipercheratosi3. Limare (ma non tagliare) le unghie4. Indossare scarpe morbide e comode

Perdita della sensazione di dolore1. Controllare i piedi quotidianamente alla ricerca di segni di pressione o infiammazione o di ferite o micosi tra le dita2. Non camminare a piedi scalzi (né in casa né in spiaggia, ecc.)3. Evitare di riscaldare i piedi con apparecchiature elettriche o altro

Prevenzione delle complicanze

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Prevenzione delle retinopatieConsultare l’oculista una volta all’anno

Prevenzione delle malattie cardiovascolari1. Smettere di fumare2. Ridurre il consumo di grassi animali3. Ridurre il consumo di alcolici4. Praticare con regolarità attività fisica5. Controllare con regolarità la pressione sanguigna