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dicembre/gennaio VELA 93 >> 92 VELA dicembre/gennaio >> un giorno in barca di Alessandro de Angelis di Alessandro de Angelis hiariamo su- bito una cosa: sullo storico Grand Soleil 39, quello di- segnato all’ini- zio degli Anni ’80 da Alain Je- zequel, ho na- vigato solo in un paio di occasioni. Nessuna re- gata, ma trasferimenti di un paio di giorni. Più che sufficienti per ap- prezzarne le qualità, ma non abba- stanza per scoprirne tutti i segreti. “In fin dei conti è un vantaggio”, penso mentre scendo in macchina lungo la Serravalle, direzione Lava- gna, nel Golfo del Tigullio, per provare il nuovo Grand Soleil 39, la grande novità del Cantiere del Pardo. Potrò limitare i paragoni con quello che è stato il modello più venduto della storia del cantiere forlivese e concentrarmi appieno sulla barca che troverò in banchina ad aspettarmi. Coperta ★★★★ Sono le otto e mezzo del mattino, le nuvole minacciose che mi hanno accompagnato per tutto il viaggio iniziano a diradarsi e il sole decide di fare capolino. Le previsioni me- teorologiche danno, intorno all’ora di pranzo, una botta di vento in- torno ai trenta nodi. Dobbiamo ac- celerare un po’ i tempi. Mentre puliamo e asciughiamo la coperta del Grand Soleil 39 dalla pioggia caduta durante la notte, inizio a guardarmi attentamente in giro. L’attacco delle lande laterale mi permette di andare comodamente verso prua senza equilibrismi, aiu- tato anche dal fatto che la rotaia C Questione di stile GRAND SOLEIL 39 GRAND SOLEIL 39 In una giornata dal meteo bizzarro siamo saliti a bordo del nuovo dodici metri del Cantiere del Pardo: si timona con facilità, è reattivo e divertente e regala anche momenti di relax CHI È IL NOSTRO TESTER Alessandro de Angelis, 33 anni, è il responsabile di redazione del Giornale della Vela. Scopre la vela tardi, a quindici anni, quando si trova per la prima volta su un Hobie Cat e si sente a casa. Terminati gli studi lavora due anni come istruttore per Les Glénans in Francia e Irlanda, prima di tornare in Italia e iniziare a collaborare con il Giornale della Vela. Ha partecipato alle principali classiche del Mediterraneo al timone del mitico Rolly Go. >> Guido Cantini

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dicembre/gennaio VELA 93

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92 VELA dicembre/gennaio

>>un giornoin barca

di Alessandro de Angelisdi Alessandro de Angelis

hiariamo su-bito una cosa:sullo storicoGrand Soleil39, quello di-segnato all’ini-zio degli Anni’80 da Alain Je-zequel, ho na-vigato solo in

un paio di occasioni. Nessuna re-gata, ma trasferimenti di un paio digiorni. Più che sufficienti per ap-prezzarne le qualità, ma non abba-stanza per scoprirne tutti i segreti.“In fin dei conti è un vantaggio”,penso mentre scendo in macchinalungo la Serravalle, direzione Lava-gna, nel Golfo del Tigullio, perprovare il nuovo Grand Soleil 39, la

grande novità del Cantiere delPardo. Potrò limitare i paragonicon quello che è stato il modellopiù venduto della storia del cantiereforlivese e concentrarmi appienosulla barca che troverò in banchinaad aspettarmi.

Coperta ★★★★

Sono le otto e mezzo del mattino,le nuvole minacciose che mi hannoaccompagnato per tutto il viaggioiniziano a diradarsi e il sole decide

di fare capolino. Le previsioni me-teorologiche danno, intorno all’oradi pranzo, una botta di vento in-torno ai trenta nodi. Dobbiamo ac-celerare un po’ i tempi. Mentrepuliamo e asciughiamo la copertadel Grand Soleil 39 dalla pioggiacaduta durante la notte, inizio aguardarmi attentamente in giro.L’attacco delle lande laterale mipermette di andare comodamenteverso prua senza equilibrismi, aiu-tato anche dal fatto che la rotaia

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Questionedi stile

GRAND SOLEIL 39GRAND SOLEIL 39

In una giornata dal meteo bizzarro siamo saliti a bordo del nuovo dodici metri del Cantiere del Pardo: si timona con

facilità, è reattivo e divertente e regala anche momenti di relax

CHI È IL NOSTRO TESTER Alessandro de Angelis, 33 anni, è il responsabile di redazione del Giornale della Vela. Scopre la velatardi, a quindici anni, quando si trova per la prima volta su un HobieCat e si sente a casa. Terminati gli studi lavora due anni comeistruttore per Les Glénans in Francia e Irlanda, prima di tornare in Italiae iniziare a collaborare con il Giornale della Vela. Ha partecipato alleprincipali classiche del Mediterraneo al timone del mitico Rolly Go.

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del fiocco è stata recessata nellatuga, rendendo così il passavanticompletamente sgombro. Una carat-teristica, quella di far passare tuttele manovre nella tuga, che a volte fastorcere il naso perché si pensa chesia difficile intervenire in caso di ne-cessità. Un problema che non sipone sul Grand Soleil 39, dove i pan-nelli possono essere tolti con sem-plicità. Intelligente, in termini dispazio guadagnato, il vano ricavatonel gavone dell’ancora, per ospitarela bombola del gas. La falchettaaperta a prua lascia spazio all’avvol-gifiocco incassato e alla possibilità diinnestare (optional) il bompresso.Lo stile generale è quello che ha ca-ratterizzato gli ultimi modelli delCantiere del Pardo, con linee nette,squadrate, che vengono addolcitesugli angoli (niente lividi sullegambe quando ci si muove difretta!). Eccomi in pozzetto. Con l’aiuto delteam del cantiere carichiamo abordo le vele; il meteo sembra inde-ciso e portiamo a bordo più di unavela per le andature portanti. Unamanovra facilitata dalla larghezza(circa 70 centimetri) del passaggiotra le due ruote del timone e dalpozzetto sgombro: il cantiere pro-pone infatti un tavolo a scomparsa(optional) che si solleva manual-mente con l’ausilio di molle. Spostoa lato il trasto della randa (la rotaiaincassata è una soluzione intelli-gente) e colgo l’occasione per simu-lare un’emergenza a bordo.Sollevando la seduta di sinistra, sco-

Pregi•Molto intelligente

l’alloggiamento dellazattera

• Reattività al timone

Difetti• Un po’ ripida la

discesa sottocoperta• Poca altezza in cabina

di poppa (dovrebbeaumentare già dalsecondo esemplare)

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Comoda, comodissima, ma anche funzionale.La pedana puntapiedi che abbiamo provato

sul Grand Soleil 39 è comoda e ben studiata. Aprescindere dalla comodità, comunque, aiuta anchea timonare meglio. Non faticando infatti a mantenerel’equilibrio, ci si può concentrare totalmente sullaconduzione, come abbiamo testato direttamente. Parlando con i responsabili delcantiere, è allo studio una modifica: in pratica si tratta di avere una doppiaaltezza per la pedana, così da scegliere l’inclinazione migliore in base allosbandamento della barca. Una maggiore inclinazione la renderà, a nostro parere,anche maggiormente fruibile a chi preferisce timonare stando seduto.

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La pedanaintelligente

pro il gavone dedicato alla zattera disalvataggio, realizzato a filo coperta.In caso di necessità, è sufficiente af-ferrare la zattera e trascinarla versopoppa per lanciarla in mare, senzanemmeno doverla sollevare. Una so-luzione molto pratica e intelligente.Sotto il passaggio tra le ruote ecco aportata di mano il settore della ti-moneria; qui c’è anche l’alloggia-mento per la barra di emergenza,che spesso ho trovato invece difficileda raggiungere. Infine, per verificarele effettive dimensioni del gavone dipoppa, che appare enorme e a tuttalarghezza, costringo Andrea Falcon(con me a bordo per realizzare ilvideo del Grand Soleil 39 che trovatesul nostro sito) a entrarci dentro.Calcolando che Andrea è alto 1metro e 85 e che non ha avuto pro-blemi a calarsi nel gavone, direi cheproblemi di stivaggio non dovreb-bero proprio essercene.

Interni ★★★★

Il meteo sembra non avere intenzio-ne di mantenere le sue minacciosepromesse e possiamo prendercela unpo’ più con calma. Lascio campo li-bero ad Andrea (glielo devo dopo loscherzo del gavone) per filmare gliesterni e ne approfitto per scenderesottocoperta. La scaletta mi appare unpo’ ripida, ma i gradini sono distan-ziati correttamente e rialzati ai lati(fondamentale quando si naviga sban-dati) e quindi ci si muove agevol-mente. La sensazione di linearità cheho avuto in coperta si conferma an-che qui. Pochi fronzoli e massi- >>

SOLZUIONI DIVERSE DEDICATE A CHI AMA LA COMODITÀ1. Il gavone dell’ancora è profondo e ha spazio sufficiente per accogliere comodamente iparabordi. Sempre qui è stato ricavato anche l’alloggiamento della bombola del gas. 2. La tuga pulita accoglie le manovre, così da consentire di muoversi agevolmente. Cinque ipassauomo che danno luce e aria agli interni. 3. I passavanti liberi da ingombri, grazie anche allelande fissate a scafo. 4. Il pozzetto sgombro in navigazione con il sistema della scotta randa a T(mentre nella versione Race è previsto alla tedesca).

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Elegante e pulita la coperta del nuovo GrandSoleil 39. In navigazione,le linee d’acqua disegnateda Claudio Maletto si sonodimostrate performanti.

toriale riservato alla cabina di prua. Unaparticolarità del layout: le cabine di pop-pa possono essere tagliate “asimmetri-che”, con quella di sinistra più grande. Miimmagino nei panni dell’armatore: io sce-glierei questa soluzione, optando per duecabine e aumentando le dimensioni delbagno, che in effetti in questa versione è

un po’ raccolto. Mi metto adaprire i vari sti-petti della cucinaa L: sono tanti icassetti, ancheper ovviare allaridotta presenzadi pensili, e c’èanche la possibi-lità di installareun secondo fri-gorifero opzio-nale (quindi unoè a pozzo e uno

ha invece il classico sportello). Per au-mentare la superficie di lavoro, si puòsfruttare il ripiano sopra al blocco for-nelli/forno, che scompare in un apposi-to alloggio quando invece dovete cuci-nare. Sempre sulla sinistra, la dinette a L(che si trasforma a “C” con l’aggiunta diun seggiolino abbattibile poggiato alla cu-cina, è servita da un tavolo ribaltabile chene raddoppia la dimensione. In pratica iltavolo, una volta aperto, può essere

TUTTO A PORTATA DI MANO1. Profilo squadrato e poca superficie bagnata per ilnuovo Grand Soleil 39. 2. La rotaia della scottafiocco è integrata nella tuga. 3. Il winch della scottaranda è arretrato e a portata di mano del timoniere.Intelligente la posizione degli strumenti del vento,incassati nello schienale delle sedute. 4. Il gavonededicato alla zattera: basta sollevare la seduta disinistra e trascinarla verso poppa. 5. Le duefinestrature a scafo garantiscono la vista sul mareanche seduti in dinette sottocoperta.

ma funzionalità, con qualche richia-mo al passato. È il caso dei vani porta-piatti con ingresso a T. La luce naturaleè assicurata dai due passauomo al centrodella tuga, con apertura a contrasto, chegarantiscono anche una corretta venti-lazione a seconda di come gira il vento,e dalle finestrature incassate , mentre perla sera ecco i farettia Led (ne contonove solo in qua-drato). Quello su cuimi trovo è il primoesemplare in assolu-to del nuovo GrandSoleil 39 (quello cheera esposto al Salo-ne di Genova, perchi tra i lettori c’èstato) e di conse-guenza il cantiere loha utilizzato comeun vero e proprioprototipo, per comprendere esattamen-te quali soluzioni migliorare. È il caso del-le cabine di poppa, un po’ sacrificate so-prattutto in altezza per via dell’ingombrodel pozzetto.Non solo una mia sensazione, infatti an-che i responsabili del cantiere mi con-fermano che già dagli esemplari succes-sivi sono state apportate modifiche. Que-sto modello numero 1 ha un layout a trecabine e due bagni, di cui quello arma-

La struttura in composito

di carbonio e vetroè resinata

integralmente allo scafo

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Modello Grand Soleil 39 Salona 38 Solaris One 37 Xp38

CANTIERE Grand Soleil Salona by Ad Boats Solaris by Se.Ri.Gi. X-Yachts

PROGETTISTA Maletto J&J Soto Acebal Jeppesen

LUNGHEZZA FT (m) 11,82 11,50 11,40 11,58

LARGHEZZA (m) 3,70 3,62 3,85 3,70

PESCAGGIO (m) 2,40 1,75/2,28 2,40/2,10 2,40/2,10

DISLOC (kg) 6820 6300 6950 n.c.

SUP VELICA. (mq) 87,8 88,4 78 n.c.

SITO INTERNET www.grandsoleil.net www.salonayachts.com www.solarisyachts.com www.x-yachtsitalia.it

PREZZO 195.000 € 158.000 € n.c. n.c.

I Con

corre

nti UNA SFIDA

RINNOVATAÈ una delle fascedi mercato dove negli ultimianni stiamovedendo molteinteressantinovità. I cantieri giocanosoprattutto sulle prestazionie sulle lineemoderne, nontrascurando però abitabilità e possibilità di sfruttare la barca.

LO SPAZIO CHE NON TI ASPETTI1. Al carteggio non è stato dedicatomolto spazio; la strumentazioneperò è ben posizionata. 2. Due ibagni nell’esemplare numero 1; è possibile optare anche per laversione con un solo bagno. 3. La cucina a L può essere dotata di doppio frigorifero. A murata iportapiati con il classico taglio a Tcome nello storico Grand Soleil 39.4. Le cabine di poppa sul prototiporisultano un po’ basse: per questomotivo il cantiere ha già previstomodifiche che ne aumenterannol’altezza. Da ricordare che c’è lapossibilità di spostare la paratiacentrale e allargare il letto 5. Ilcontrasto tra il legno e il biancodegli inserti regala una notevolesensazione di luminosità. 6. Lacabina armatoriale con il lettomatrimoniale, che si ottieneaggiungendo un supporto al centrodella testata..

La ba

rca i

n cifr

e I NUMERI DEL GRAND SOLEIL 39

Lunghezza fuori tutto . . . . . . . . . . . . .m 11,82Lunghezza scafo: . . . . . . . . . . . . . . . .m 10,40Larghezza al b. max: . . . . . . . . . . . . . .m 3,70Pescaggio: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .m 2,40Dislocamento: . . . . . . . . . . . . . . . . . .kg 6820Superficie velica: . . . . . . . . . . . . . . . .mq 87,8Serbatoi acqua: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .l 320Serbatoi gasolio: . . . . . . . . . . . . . . . . . . .l 200Motore: . . . . . . . . . . . . . . . .Volvo Penta 29 cvDisegnata da: . . . . . . . . . . . .Claudio Maletto Costruita da: . . . . . . . . . . .Cantiere del PardoVia Fratelli Lumière 34, 47100 Forlì (FC), tel.0543 782404, fax 0543 782405,www.grandsoleil.net, [email protected]

PREZZI

Versione base . . . . . . . . . . . € 195.000Iva esclusa.

utilizzato anche da chi siede al diva-netto di dritta. Qui c’è anche il carteg-gio, non molto ampio e servito da un“puffo” che scorre su apposite rotaie.

Navigazione ★★★★

Vengo richiamato all’ordine mentreprendo le misure del grande letto ma-trimoniale di prua. Il vento sembra es-sersi stabilizzato intorno ai quindicinodi mentre usciamo a motore (unVolvo Penta da 40 cv, la potenza mas-sima proposta) dal porto di Lavagna.Fuori un’onda lunga e fastidiosa ci ac-compagna mentre ci mettiamo prua alvento e issiamo la randa sull’alberoSparcraft, decidendo di puntare verso

Nella versionedue cabine

cabine a poppaoptate per la

doccia separatame che non sono molto alto è stato suf-ficiente sedermi a lato della ruota(quindi in pieno controllo), per arrivarecomodamente alla scotta e pure alla ma-niglia del winch. Da seduto però nonriesco a trovare la posizione migliore,mentre timonare in piedi è un piacere,grazie anche alle due pedane puntapiedi:fondamentali a barca sbandata, soprat-tutto sulle lunghe navigazioni, per “sal-vaguardare le caviglie”. Ci apprestiamoa risalire di bolina e lascio un po’ a ma-lincuore il timone per mettermi allescotte. Fare il tailer è invece un piacere:i winch della scotta fiocco sono ben po-sizionati e si può lavorare senza assu-mere posizioni da contorsionista. La sensazione di equilibrio provata alleandature portanti si conferma anche bo-linando verso terra, con il bulbo che as-sicura un buon momento raddrizzante.Mi appresto a scendere e concluderequesta giornata di mare con un pensieroin testa: essendo già prevista la versioneRace, mi piacerebbe vedere un po’ l’ef-fetto che fa. �

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SPAZI MODULABILI1. Il tavolo della dinette conpiano ribaltabile per servireanche il divanetto di dritta.2. È possibile allargare lacabina di sinistra e, nellaversione a due cabine,sfruttare la dritta peraumentare lo spazio distivaggio e il bagno.3. Nella cucina a L èpossibile montare duefrigoriferi. 4. Nella cabina armatorialesi può scegliere un bagnoprivato o si possonoraddoppiare gli armadi.

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★ SCARSO ★★ SUFFICIENTE ★★★ DISCRETO ★★★★ BUONO ★★★★★ OTTIMO

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<< sud. Arriva quindi subito l’occasione diaprire il Code 1 e di testare le reazionidel Grand Soleil 39. Sono curioso di ve-dere come se la cavano le linee d’acquadisegnate da Claudio Maletto. Non mi ci vuole molto a prendere ilritmo: le reazioni della barca a ogni mo-vimento della ruota sono immediate epermettono di anticipare le onde e leraffiche che sottocosta sono continue.Nonostante la superficie della pala deltimone sia contenuta, mantiene sempreuna giusta efficienza. Ci divertiamo (so-prattutto io al timone) a manovrare unpo’ e provo a verificare se i winch dellascotta randa, posti a portata del timo-niere, sono regolabili facilmente. Per

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