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Page 1: Ultima lezione 2016 medicina [modalità compatibilità] · specialmente: lspecialmente: linsulina’insulina il glucagone le catecolammine i glucocorticoidi e gli ormoni, il glucagone,

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Obiettivo didatticoObiettivo didatticoL d ll t t i d l t b li• La conoscenza della strategia del metabolismoè funzionale alla comprensione e interpretazionedel significato delle analisi chimico clinichedel significato delle analisi chimico cliniche.

• Gli analiti che noi possiamo determinare nelcomparto ematico sono il risultato della dinamicacomparto ematico sono il risultato della dinamicadel metabolismo.

• Questa lezione cercherà di fare il punto sulle fasi• Questa lezione cercherà di fare il punto sulle fasidigiuno/alimentazione, correlazione tra imetaboliti e regolatori del metabolismo (ormoni)metaboliti e regolatori del metabolismo (ormoni).Per rendere più efficace l’utilizzo dei parametri dilaboratorio e la loro interpretazione.p

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• Tutto quello che determiniamo nel lab. di analisichimico cliniche si esegue su camioni ematici odi urinedi urine.

• Il sangue è il tessuto liquido che collega erazionalizza le funzioni degli organismirazionalizza le funzioni degli organismicomplessi.

• Il metabolismo avviene nelle singole cellule, ma ignutrienti sono trasportati dal sangue,dall’enterocita al fegato, dal fegato a tutti gli altridistretti e dai singoli organi al fegato o ai renidistretti e dai singoli organi al fegato o ai reni,etc. Chi e come viene eseuita la regia di questocomplesso lavoro?

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I processi metabolici principali e indicativi del metabolismo in un organismo complesso sono:pGlicogenosintesi, glicogenolisi, gluconeogenesi, glicolisi, sintesi degli ac. grassi, β-ossidazione, ciclo dell’ac. citrico, chetogenesi, oss. degli aa., sintesi proteica, proteolisi, sintesi dell’urea.

E’ importante conoscere:come sono coordinati e controllati nei diversi stati metabolicii differenti tessuti che partecipano al metabolismo

Il i l Di i Ali t i t di li ti i bil iIl ciclo Digiuno-Alimentazione consente un consumo di alimenti variabile in rapporto all’ entità della richiesta metabolica.

Il termine”alimentazione” indica l’assunzione di cibo (intake di alimenti variabile), cui fa seguito l’accumulo di riserve alimentari (glicogeno e lipidi) che saranno utilizzate nella fase di digiunolipidi) che saranno utilizzate nella fase di digiuno.

E’ evidente che alla base di questo ciclo ci sia una conversione in una componente universale che collega e raccorda le varie fasi. Un ciclo parallelo ATP ADP accompagna il ciclo Digiuno/Alimentazione.

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Tessuti diversi hanno comportamenti metabolici differenti

• Il tessuto nervoso p e è carente di tutti gli enzimi della β

differenti.

• Il tessuto nervoso p.e., è carente di tutti gli enzimi della β-ossidazione e richiede un apporto costante di glucosio, circa 80mg/min, per un totale di 120 g al giorno (35-50% del consumo totale di glucosio).g ).

• I globuli rossi, privi di mitocondri dipendono esclusivamente dallaglicolisi per la produzione di ATP e richiedono 25mg/min dig p p mg mglucosio, circa 37 g al giorno (12-15% del consumo totale).

• Sono dipendenti energeticamente dal glucosio anche la midollarep g gdi rene e surrene.

• Il miocardio, invece, per il suo fabbisogno energetico ricorre agli, , p g g gacidi grassi (90% del fabbisogno), pur possedendo un normaleapparato glicolitico, miocardio e tessuto nervoso utilizzano anchei corpi chetonici per scopo energetico, in carenza di glucosio.

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La regolazione dell’omeostasi metabolica richiede un efficace sistema di comunicazione per adeguare il comportamento metabolico alle differenti situazioni, come l’utilizzo dei nutrienti in funzione dell’assunzione di cibo. I principali segnali circolanti sono gli ormoni specialmente: l’insulina il glucagone le catecolammine i glucocorticoidi e gli ormonispecialmente: l insulina, il glucagone, le catecolammine, i glucocorticoidi e gli ormoni tiroidei.

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Un alto rapporto insulina/glucagone promuove lo “storage” di carboidrati e lipidi. Il controllo ormonale si esprime con la fosfo/defosforilazione reversibile e l’espressione/degradazione di enzimi chiave (l’insulina induce la protein fosfatasi ill espressione/degradazione di enzimi chiave (l insulina induce la protein fosfatasi, il glucagone via cAMP la protein chinasi). Poi c’è il controllo diretto come l’allosteria mediato da substrati e prodotti.

…….Buona alimentazione:Immagazinamento di glucidi e lipidi,gli aa.vengono utilizzati per la sintesi prot.Valori glicemici:

Dopo il pasto: 8,3mmoli/LDopo il pasto: 8,3mmoli/LGlicemia dopo digiuno notturno, range di normalità: 4,4-6,7 mmoli/L (70-110 mg/dl)Digiuno prolungato:3,3mmoli/L

Se i meccanismi di controllo sono alterati, un normale pasto può determinare una glicemia superiore alla soglia renale (circa 10mM) con

Lipidi

alla soglia renale (circa 10mM) con perdita renale di glucosio.

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Assorbimento dei lipidi

I lipidi sono insolubili in acqua e, per il loro assorbimento e digestione, sono messi in atto meccanismi peculiari che consentono di ottimizzare l’interazione tra enzimi digestivi e

l l li idi h

Assorbimento dei lipidi

molecole lipidiche.

L’emulsionamento, ovvero la dispersione in finissime goccioline, è fondamentale ai fini della digestione ed è ottenuta e stabilizzata grazie anche alla bile, secreta nel lume intestinale g g ,dalla cistifellea.

Sulla superficie di queste fini micelle operano gli enzimi digestivi: la lipasi pancreatica, la f f li i A2 l l t l t i I li idi l i lifi ti d ll’id li i d i l ifosfolipasi A2, la colesterolo esterasi. I lipidi complessi sono semplificati dall’idrolisi dei legami esterei in essi contenuti.

Ciò facilita l’assorbimento negli enterociti, dove avviene la riesterificazione a trigliceridi, g , g ,fosfolipidi ed esteri del colesterolo a spese di ATP.

Questi lipidi complessi vengono veicolati nel sangue, attraverso la linfa, sotto forma di strutture micellari (lipoproteine) denominate chilomicroni e VLDLstrutture micellari (lipoproteine) denominate chilomicroni e VLDL.

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-Dopo 30 min dal pasto l’Insulina aumenta di 8-10 volte (600pm/L) dopo 1 h comincia a diminuire, dopo 5- h ritorna a valori basali (50-60pm/L).ritorna a valori basali (50 60pm/L). Il glucagone diminuisce e dopo 3-4h dal pasto ricomincia ad aumentare fino ad un massimo (dopo digiuno notturno 25pM).

-La glicemia cresce del 60-70% rispetto al basale (4-5mM) con un picco tra 30 e 60 min dal pasto, per poi tornare ai valori basali entro 2h.

-L’acido lattico cresce di 2,5 volte con un picco di 1,2mM dopo1h, con ritorno al basale a 4 5hbasale a 4-5h.

-Gli ac grassi liberi si abbassano dopo 1h drasticamente (0,5mM a 0.05 per tornare ai valori di base dopo 6h).

-I trigliceridi (chilomicroni) dopo 1h dal pasto compaiono nel sangue con un picco a 4h (0,25mM) per poi scomparire dopo 6h circa.

I TG t t li h d t i il d-I TG totali hanno un andamento simile da 0,6-0,7 a 1,4-1,5mM dopo 4-5h e ritorno al basale dopo 7-8h

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Questo assetto è sotto la regia di insulina e glucagone. Nel fegato la g g gglicolisi decorre al massimo regime gli E: F: F--6P6P--chinasi e la chinasi e la PiruvatoPiruvato--chinasichinasi, , defosforilatidefosforilati per effetto per effetto dell’insulina lavorano alladell’insulina lavorano alla maxmaxdell insulina, lavorano alla dell insulina, lavorano alla maxmaxefficienza, efficienza, anche la piruvico piruvico deidrogenasi,deidrogenasi,defosforilatadefosforilata e e attiva, produce attiva, produce AcetilAcetil--CoACoA che che

AcetilCoAAcetilCoA e e OssalacetatoOssalacetato sono i

OSSALACETATO

ppstimola la piruvato carbossilasi stimola la piruvato carbossilasi con produzione di con produzione di ossalacetatoossalacetato..

substrati che riforniscono il ciclo ciclo di di KrebsKrebs (tutti e due da glucosio) (tutti e due da glucosio) Quando il citrato prodotto satura il ciclo (regolato dalla catenail ciclo (regolato dalla catena respiratoria e da ATP) , viene viene trasferito dal mitocondrio al trasferito dal mitocondrio al citosolcitosol, dove la citrato , dove la citrato liasiliasi lo lo scinde in scinde in ossalacetatoossalacetato e e acetilCoAacetilCoA, quest’ultimo va a , quest’ultimo va a produrre acidi grassi, produrre acidi grassi, isoprenoidiisoprenoidie colesteroloe colesteroloe colesterolo.e colesterolo.

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L’insulina è determinante per dare l’i di i i f tti ttil’indirizzo, infatti attival’AcetilCoAcarbossilasi, con produzione dimalonilCoA e gli enzimi d ll bi i t i d lidella biosintesi degli ac grassi e gli intermedi per la biosintesi del colesterolo, queste vie

NADPHusano NADPH, dipendono quindi dal ciclo dei pentosi, la presenza del malonilCoA

l it l tinel citosol mantiene inibita la carnitina acil transferasi CPT1, e quindi gli ac grassi non i t f i lsi trasferiscono al

mitocondrio, quindi la β-ossidazione non avviene e l’unica fonte di A tilC A t ildi AcetilCoA resta il glucosio. Così gli ac grassi formati e il glicerol-P (dal did i t n P) nn

B-ossidazioneXdidrossiaceton-P) vanno a formare trigliceridi

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Gli ac grassi esogeni Gli ac grassi esogeni (dalla degradazione intravasale dei chilomicroni e da quella epatica dei chilomicroni secondari), vanno a formare trigliceridi.trigliceridi. Trigliceridi e colesterolo Trigliceridi e colesterolo sono assemblati nelle VLDL ed esportati nelsono assemblati nelle VLDL ed esportati nelsono assemblati nelle VLDL ed esportati nel sono assemblati nelle VLDL ed esportati nel sangue.sangue.L’insulinaL’insulina agisce anche sulla biosintesi del glicogeno epatico. La glicogeno sintetasidefosforilata e attiva attinge all’abbondante G 6 P il iil i h i lG-6-P, il citrato il citrato che aumenta, inoltre inibisce la F-6-P chinasi, con conseguente riduzione della glicolisiriduzione della glicolisi, in queste condizioni che si determinano a 2h dal pasto si attiva la gluconeogenesigluconeogenesi (3-4h dal pasto). Xg gg g ( p ) XNegli organi extraepatic, t. adiposo e , t. adiposo e muscolare l’insulina promuove la muscolare l’insulina promuove la traslocazionetraslocazionedi Glut4 sulla membrana, Glut4 ha Km bassa di Glut4 sulla membrana, Glut4 ha Km bassa (5mM) alle concentrazioni di glucosio (5mM) alle concentrazioni di glucosio l d ll h d l (l d ll h d l (plasmatico delle prime 2h dopo il pasto (7plasmatico delle prime 2h dopo il pasto (7--

8mM) trasporta a 8mM) trasporta a VmaxVmax. L’aumento di Glut4 . L’aumento di Glut4 e gli alti livelli di glucosio ematico e gli alti livelli di glucosio ematico determinano un flusso di glucosio molto determinano un flusso di glucosio molto elevato che viene in parte avviato alla elevato che viene in parte avviato alla ppglicolisi glicolisi anaerobiaanaerobia con produzione di ac con produzione di ac lattico (nelle 2 ore dopo il pasto). lattico (nelle 2 ore dopo il pasto).

Il fegatoIl fegato rimuove l’ac lattico dal sangue e lo rimuove l’ac lattico dal sangue e lo utilizza dopo ossidazione a piruvato per la utilizza dopo ossidazione a piruvato per la gluconeogenesigluconeogenesi epatica che si attiva dopo la epatica che si attiva dopo la 2^ ora.2^ ora. Muscolo e t adiposo condividono il comportamento metabolico, utilizzano il glucosio a scopo energetico e indirizzano l’extra verso i depositi. Nel m il glicogenol extra verso i depositi. Nel m il glicogeno (massimo accumulo dopo 4-5h dal pasto) e nel ta i trigliceridi, dove l’insulina blocca subito la lipasi con blocco del rilascio di ac grassiWWW.SUNHOPE.IT

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Ultimi arrivano gli aa, la digestione delle proteine è lenta, attraversano gli enterociti e passano nel sangue portale fino al fegato.

La composizione in aa del sangue t l è di d ll d ll

Valina succinilCoALeucina AcetilCoA+ AcetaceticiIsoleucina AcetilCoA+SuccinilCoA

portale è diversa da quella delle proteine alimentari, % l’alanina, mentre la glutammina passando per l’enterocita . Gli aa arrivati al fegato alagvengono: metabolizzati,transaminati e trattenuti (per la biosintesi), quelli eccedenti vengono riversati nel torrente ematico e distribuiti in periferia. In pparticolare vengono rilasciati tutti gli aa a catena ramificata (25% delle proteine alimentari), che il fegato non utilizza e che vengono assorbite dal gmuscolo che le usa per la biosintesi delle proprie proteine che ne sono ricche, o li degrada a scopi energetici.

glu ala

Ad opera delle transaminasi il muscolo produce e rilascia nel sangue alanina e glutammina che vanno o al fegato o a rene ed intestino. Nelfegato o a rene ed intestino. Nel rene la glutammina viene degradata ad NH4

+ e a-chetoglutarato, convertita in serina e riimessa nel sangue, o usata per la biosintesi. sangue, o usata per la biosintesi.L’intestino converte la glutammina in alanina e la rilascia nel sangue dove viene captata dal fegato.

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L’utilizzo costante di glucosio da parte del cervello richiede che la glicemia non scenda mai al di sotto di 40-45mg/dl (2,5mM), pena l’instaurarsi di una situazione di coma ipoglic.E’ stimato che durante il digiuno notturno il fegato immette nel torrente circolatorio 130mg/min di glucosio, che deriva in maggior parte dalla degradazione del glicogeno, e in parte minore dalla gluconeogenesi.

La riduzione della glicemia (4-5mM) provoca una riduzione della insulinemia (50-60pM) e un aumento dei livelli di glucagone (20-25pM).Il glucagone a livello epatico agisce via cAMP

gg p g g g p g g

Il glucagone a livello epatico agisce via cAMP attivando la cascata delle chinasi, la glicogeno fosforilasi fosforilata si attiva e scinde il glicogeno,il G-6-P, prodotto, nel fegato viene rilasciato in circolo dopo rimozione del P.

Molti tessuti cominciano ad utilizzare substrati alternativi. Il basso rapporto Insulina/gluc rimuove l’inibizione della lipolisi del ta, stimolata dal rilascio di d li L b i li l’ t didi adrenalina. La bassa insulina e l’aumento di adrenalina induce un aumento di ac grassi liberi nel sangue (0,5-0,6mM), utilizzati dal muscolo e altri organi non glucosio dipendenti. Si attiva la malonilCoA decarbossilasi (si inattiva l’AcetilCoA carbossilasi con riduzione del malonilCoA), quindi la carnitina Acil transferasi si attiva, ciò permette l’utilizzo mitocondriale degli ac grassi, con liberazione di AcetilCoA, ATP, NADH che inibiscono l’utilizzo del glucosio mediante inibizione della

Dopo digiuno notturno il metabolismo basale e soddisfatto da:8-10% aa35-40% glucosio

l utilizzo del glucosio mediante inibizione della piruvato deidrogenasi e della P-fruttoKinasi, con risparmio del glucosio da parte del muscolo. Le riserve muscolari di glicogeno sono limitate (24h circa di digiuno) e vengono aiutate dalla l n n i35 40% glucosio

48-55% ac grassi gluconeogenesi.Il cervello ha ridotto a metà la richiesta di glucosio.

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Un basso rapporto insulina/glucagone, tipico del digiuno, stimola lipolisi nel tessuto adiposo, e gluconeogenesi epatica per aggiustare i livelli glicemici.

Per digiuno prolungato s’intende la max durata di astensione da cibo che un organismo normale possa sopportare. g p ppDeve essere garantito un normale esercizio delle funzioni fondamentali: conduzione nervosa, trasporto di O2, escrezione renale, secrezione endocrina, , ,attività muscolari (in particolare respirazione e attività cardiaca) deve quindi essere garantito: glucosio o altro combustibile al t.n., glucosio agli , g geritrociti e al surrene, ac grassi al t.m.

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Allo scopo di differenziarlo definiamo che il digiuno prolungato parte dopo circa 12hdigiuno prolungato parte dopo circa 12h dall’ultimo pasto. In genere si può affermare che le riserve possono essere così utilizzate:Glicogeno e trigliceridi completamente, le proteine solo al 50% è richiesto un limitele proteine solo al 50%, è richiesto un limite alla proteolisi muscolare e plasmatica per garantire respirazione e difese immunitarie.Teoricamente per un adulto sano di 65Kg sono disponibili 144 000Kcal sufficienti per 72gdisponibili 144.000Kcal, sufficienti per 72g, ma durante il digiuno si riducono il metabolismo basale e l’attività fisica, si possono così aggiungere altri 10-15g.

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La gluconeogenesi diventa l’unica fonte di G

(dopo24h) la glicolisi diviene esclusivamente(dopo24h), la glicolisi diviene esclusivamente anaerobica (ciclo di Cori), il ciclo di Krebs funziona solo con Ac grassi, funziona il ciclo ala-G. Ma il riciclo del G non basta a riintegrare il consumo netto di G (tn e eritrociti) G denovo si forma danetto di G (tn e eritrociti), G denovo si forma da aa e glicerolo (18g/g per glicerolo), gli aa da proteine endogene danno il contributo più alto, prima epatiche, poi muscolari. Per 120g di G sono utilizzate circa 200g di proteineutilizzate circa 200g di proteine.

Nel 2°g si va ad un regime ridotto, si riduce la digestione proteica e la gluconeogenesi,aumenta l’utilizzo degli ac grassi, che sono molti e vengono g g gossidati parzialmente, quindi aumenta la sintesi di corpi chetonici, immessi in circolo e usati a scopo energetico.

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L’aumento dei corpi chetonici ematico induce acidosi metabolica, che porta alla eliminazione dei corpi chetonici con le urine, il rene quindi paumenta la produzione di NH4

+ e bicarbonato, l’NH4

+ è dato dalla glutammina (proteolisi muscolare) il cui scheletro C.oso è usato dal rene per la gluconeogenesi.

Quindi solo il cervello brucia completamente il G, il fegato ossida parzialmente gli ac grassi, e gli altri tessuti ac grassi e corpi chetonici.l l / l è l lIl rapporto insulina/glucagone è al minimo, il

sistema adrenergico è parzialmente attivato, la triiodotironina (T3) è diminuita e il cortisolo è aumentato. Gli E sono fosforilati, così procedono l l l f d l l d lla glicogenolisi, fino a demolizione completa del glicogeno (entro 48h), e la lipolisi (0,55-0,6mM ac grassi nel sangue)

L’associazione glucagone-cortisolo stimolaL associazione glucagone cortisolo stimola l’espressione genica di E tissutali: Nel M aumentano le catepsine, nel fegato le transaminasi, la G-6-Pfosfatasi,la F-1,6B-fosfatasi la Pir-carbossilasi e la P-enol-Pir-fosfatasi,la Pir carbossilasi e la P enol PirCarbossichinasi, per promuovere la gluconeogenesi

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SEGNALI ANORESSIGENISEGNALI ANORESSIGENIS G O SS GS G O SS G

LeptinaInsulinaP tid YY (PYY)Peptide YY (PYY)CCK (Colecistochinina)CART (cocaine -anphetamine-regulated-CART (cocaine -anphetamine-regulated-transcript)Pro-opiomelacortina (POMC)p ( )

a-MSH (Melanocyte Stimulating Hormone)

C ti t i R l i H (CRH)Corticotropin Releasing Hormone (CRH)Urocortina

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LeptinaLeptina

• E’ considerata una citochina• Espressa a livello del tessuto adiposo e diEspressa a livello del tessuto adiposo e di

altri tessutiI li lli i l ti di l ti i ti• I livelli circolanti di leptina sono associati all’entità della massa adiposa,

• aumentano dopo il pasto e si riducono nel digiuno prolungatodigiuno prolungato

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LeptinaLeptina

• Già più di 40 anni fa un biochimico di fama Kennedy• Già più di 40 anni fa un biochimico di fama, Kennedy, aveva formulato l’ipotesi del lipostato, cioè di un sistema di regolazione dell’accumulo di grasso nel tessuto adiposoessu o ad poso

• Da qui è iniziata la ricerca di un gene e della relativa proteina che svolgesse questa funzione

• Jeffrey Friedman dell’Università Rockeffeller di New yYork nel 1991 ha identificato per primo tale proteina e l’ha denominata leptina (dalla radice greca leptos che significa magro).Il è t t d i t b tti i i di b• Il gene è stato denominato ob e ratti privi di ob diventano obesi.

• Nell’uomo però le relazioni fra obesità e gene ob sono più complesse e il fenomeno più probabile chesono più complesse e il fenomeno più probabile che si instaura è uno stato di RESISTENZA alla leptina, così come avviene per l’insulina nel diabete di tipo II.

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Leptina e NPYLeptina e NPY

I i tid i i d l l t• I neuroni neuropeptidergici del nucleo arcuato ipotalamico producono il peptide NPY che

t ll il bil i ti i tcontrolla il bilancio energetico, in parte stimolando l’assunzione di cibo e in parte i ib d l t iinibendo la termogenesi.

• La leptina diminuisce la sintesi, la produzione ed il rilascio del NPY negli animali normali.

• La diminuzione di NPY fa diminuire l’assunzione di cibo.

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Fattori che regolano la secrezione di leptina

• Stimolanti– Massa adiposa

• Inibenti– Digiuno

– Dimensione adipociti– Iperalimentazione

– Freddo– Esercizio fisico intenso

– Insulina– Acidi grassi

(ma in relazione alla diminuzione della massa grassa)

– AndrogeniIpertono simpatico

– Glucocorticoidi– TNF-IL1

– Ipertono simpatico– Catecolamine

Ormone della crescita– Ormone della crescita

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Leptina e set point del peso corporeo

• La leptina correla con la quantità di grasso corporeo e informa l’encefalo di quanto grasso l’organismo abbia accumulato. Questo standard interno o set point o “lipostato” o “ leptinostato” è localizzato a livello ipotalamicoipotalamico.

• Non è ancora noto esattamente come il set point confronti l’effettiva quantità di grasso corporeo con lo standard interno e quindi prenda le misure per riportare il pesointerno e quindi prenda le misure per riportare il peso corporeo al suo valore iniziale.

• E’ chiaro comunque che non è solo un circuito chiuso. Il set point può essere alterato da fattori genetici e ambientali. L’ambiente include variabili come la dieta, l’attività fisica o la sua mancanza, lo stress della vita quotidiana, tutti fattori che tendono ad alterare il peso corporeo e a spostare il set point verso l’alto o verso il bassopoint verso l alto o verso il basso.

• L’obesità è un esempio di set point deviato verso l’alto,mentre alcuni disturbi del comportamento alimentare, come l’anoressia nervosa, sono esempi di setalimentare, come l anoressia nervosa, sono esempi di set point spostato verso il basso

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Resistenza alla leptinaResistenza alla leptina

Nei soggetti obesi la leptina non è diminuita ma perde• Nei soggetti obesi la leptina non è diminuita ma perde efficacia

• Sono i recettori ipotalamici per la leptina che perdono la p p p psensibilità e quindi sviluppano una resistenza alla leptina come segnale

• I livelli di leptina d’altra parte diminuiscono con la perditaI livelli di leptina d altra parte diminuiscono con la perdita di massa grassa e questa variazione ha dimostrato di essere un segnale più efficace dell’aumento.

• Quindi mentre livelli elevati di leptina che dovrebbero• Quindi mentre livelli elevati di leptina che dovrebbero indurre un comportamento di astinenza dal cibo possono essere vanificati da uno stato di “leptino-resistenza”, li lli di i iti di l ti l ffi t hlivelli diminuiti di leptina segnalano efficacemente che occorre mettere in atto un comportamento di ricerca del cibo.

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Altre azioni della leptinaAltre azioni della leptina

• Il sistema di controllo della bilancia energetica e quindi del peso• Il sistema di controllo della bilancia energetica e quindi del peso corporeo è quindi più sensibile alla perdita di peso che al suo aumento.

• Inoltre il digiuno o la carente disponibilità di cibo si accompagnano a diverse modificazioni dello stato neuroendocrino, che comprendono, fra l’altro:

• riduzione dei livelli dell’ormone tiroideo

• l’attivazione dell’asse ipofisi- surrene (stato di stress)• l attivazione dell asse ipofisi surrene (stato di stress)

• Queste modificazioni sono prevenute o attenuate dopo l’assunzione di cibo, quando i livelli di leptina sono ristabiliti. La

è, q p

dose di leptina richiesta per tali azioni neuroendocrine è minore rispetto a quella che induce perdita di peso.

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In sintesi la leptina:In sintesi la leptina:

• Riduce l’introito di cibo• Aumenta il dispendio energeticop g• Regola l’attività tiroidea• Facilita l’ematopoiesi• Facilita l ematopoiesi• Regola il sistema riproduttivo e

i l iimmunologico• Regola la formazione dell’osso

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Emoglobina glicosilata (HbA1c)g g ( )

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