tuttolibri n. 1759 (02-04-2011)
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8/7/2019 Tuttolibri n. 1759 (02-04-2011)
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ENZO
BIANCHI
E voi, chi dite che iosia?.A questadomanda diGe-s,Pietro,voceunificantedelgruppo degli apostoli, a rispon-
dere: Tu sei il Cristo, il Figliodel Dio vivente (Mt 16,15-16).Seci pensiamo bene, proprioinnanzitutto a questo interro-gativo essenziale che il succes-sore di Pietro chiamato inogni tempo e ancora oggi a ri-spondere, facendosi interpre-te della fede della chiesa tutta.Ed quanto papa BenedettoXVI fa anche con la secondaparte della sua opera su Gesdi Nazaret. (Libreria EditriceVaticana, pp. 380, 20), af-frontando la vicenda di Ges edellafede dei discepoli dallin-gresso inGerusalemmefino al-larisurrezione.
Come gi per la prima par-te di questopera di ampio re-spiro, lapproccio mira a faremergerequel consenso eccle-siale,quel sensus fideinellegge-re la figura di Ges che ha at-traversato la storia della chie-
sa e che, nel corso dei secoli efino ai decenni pi recenti, hasaputofar tesoro distudi,com-menti, interpretazioni, meto-dologieanche assaidiverse traloro. Qualcuno si chiesto sevalelapenacheunPapamettatante energie nello scrivere li-bri, magari sottraendo tempoal suo governo, pensato se-condo i criteri politici di tutti igoverni del mondo. Ma Bene-dettoXVI faci chegli compe-te ed decisivo per il suo mini-stero petrino: confermare lafe-dein GesCristo. Questo lin-segnamento determinante perun papa: perci un atto delibe-ratamente nonmagisterialeco-me il libro, tuttavia una con-fessionedi fedefattadallachie-saoggi,in sinfoniacon lagran-de tradizionecattolica.
Anche il linguaggio voluta-mente piano e pedagogico, ca-pace di distillare gli elementipi consolidatidellesegesisto-rico-critica e di fonderli con lalettura sapienziale propriadel-la grande tradizione patristicae spirituale, rende questoperadi Benedetto XVI particolar-mente appetibile anche per illargopubblico:un ragionare di-scorsivo che viene incontro al-la sete di conoscenza e al desi-derio di comprensione che presenteanchein molteperso-ne lontaneo marginalirispettoalla compagine ecclesiale.Ora,si tratta diun approccio fonda-mentale proprio per i capitoliconclusividei Vangeli, che trat-tanola passione, morte e risur-rezione di Ges: brani che af-frontanoda un latoil cuore del-
lincontro-scontro tra la figurae la predicazione di Ges e leistituzionireligiose giudaicheelautorit politica romana e,dallaltro, il nodostessodellin-terpretazione degli scritti del
Nuovo Testa-mento.
S e m p l i c erielaborazionestorica di even-ti accaduti ononpiuttostori-flessione inter-pretativa cheriesce a coniu-garelesperien-
za vissuta dai primi discepoliconla fede della chiesa nascen-te?In questo senso alcunicriti-ci dellopera del papa finisconoper incespicare nelle loro stes-se argomentazioni: non si pu
infattiinvocarela storicit dialcunibrani evangelici per con-trapporlaallinterpretazione te-ologica della prima comunitcristiana di cui risentirebberoaltripassaggineotestamentari.
Nonsolo lo studioso, maan-che il lettore ordinario sa chelintero Nuovo Testamento stato scrittodopo la risurrezio-nediGeso,sesivuole,dopolapredicazione di questo eventosconvolgente ad opera dei pri-mi discepoli. quindi questodato di fede a costituire dasubito il criterio interpretativodituttalavicendastoricadiGe-s. Questononsignifica- e illa-voro di Benedetto XVI lo evi-denzia con singolare efficacia -
Il papa e leretico
Conlerecensioni e leclassifichedei bestseller
Fedee spiritualit Il Ges di Benedetto XVI, dallingressoin Gerusalemme alla risurrezione, e La gioiadi Fox, loperache indusse Ratzinger a espellere il teologo dallordine domenicano
Oggi
tuttoLIBRIiPadEdition
Acuradi:
LUCIANOGENTA
conBRUNOQUARANTA
www.lastampa.it/tuttolibri/
p p
DIARIODI LETTURA
LInfinitodiMengaldoUncritico fraDante a LeopardiTESIO P. XI
LASTAMPA
GIANNI
VATTIMO
Il libro di Matthew FoxInprincipioera lagioia inauguradegnamente la nuovacollana diteologia diretta da Vito Mancu-
soe ElidoFazi, chene leditore(pp.423, 19,50).Losipuede-ve raccomandare senzaltro co-me fontedi edificazionespiritua-le, come manuale di meditazio-ne, comeguida per una possibi-le esperienza mistica. Comemolto spesso la teologia non edificante, cos ledificazionesembra prestarsipoco a discus-sioni e argomentazioni teologi-che. Che il libro sia qualcosa dipidi unbanale testo diedifica-zione, tuttavia, lo possiamo in-durredalfatto, pernulla trascu-rabile, che in conseguenza dellasua pubblicazione (1983) l'auto-re fu espulso (1993), per iniziati-va dellallora cardinale Ratzin-ger, capo delSantUffizio,dallordine do-menicano, nelquale era statodiscepolo di ungrande teologocome Chenu.Se per alcunigi quest aespulsione una raccomandazione positiva,cenunaltrachesi scopresolodopo la lettura delle dense tre-centopaginedellibro,echesuo-na cos Tutto questo libro, inrealt, non altro che lesposi-zione della spiritualit deglianawim,deglioppressi(p.331).
Nonoccorredunquemotiva-re ulteriormente la simpatiache sentiamo fin dallinizio peril libro e il suo autore. Anche sealcuni elementi che lo caratte-rizzano suscitano qualche resi-stenza: la sistematicit dellaco-struzione, che ripete e ancherinnova certi schemi tipici deimanuali di spiritualit della tra-dizionecattolica, conla articola-zionedi Viapositiva,Via negati-va, Via creativa, Via trasforma-tiva;la fluviale abbondanzadel-le citazioni messe in esergo aivari capitoli, dove convocata
MEMORIA
Wodehouse130 annidi umorismo
VIDEOINTERVISTA
CamillaBaresani, tornalamor sbadato
Un linguaggio pianoe pedagogico,un ragionare discorsivoche si rivolge anche a chi lontano dalla Chiesa
Continuaapag.IX
SULCOMODINO
ChiamparinotraFalladae Franzen
Continuapag.IX
NUMERO 1759ANNOXXXV
SABATO2APRILE2011
DALLA FRANCIA
Stranierocometi odioLArabo del Midie i poliziotti fascistiBOGLIOLO P. III
ECONOMIA
La finanzao la vita?Gallino e Latouchecontro i liberisti
DE MICHELIS P. VIII
TUTTOLIBRI
ANTEPRIMA
Omaggioa ProustAmici e critici per
il lorocaroMarcelGIDEE ALTRI P. VI-VII
tuttoLIBRI
LaParolaspezzataper tutti
Benedireanzichincolpare
LadiscesadallacroceloperadellartistatedescoBeckmannriprodottaecommentata(conquellediBacon,MatisseeHdicke)nellibrodiGiovanniTestoriDavantiallacroce,pagineraredelloscrittorescomparsonel1993su arte,fedee vita,oraediteda Interlinea(pp. 154, 14),acuradiFulvioPanzeri.
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Nmirovsky Un romanzo autobiografico:Hlne, dalla Russia a Parigi, come Irnesoffre e odia perch poco o nulla amata
MASOLINO
DAMICO
Durante la suaserenaagonia, sommessamente cir-condato da discendenti e amicichecercanodi alleviarla, ilvec-chioGeorgeripercorre fasidel-
la sua esistenza e ricostruisce,inun calmotentativodi capirla,lafiguradel propriopadreeclis-satosi quando Georgeera anco-ra ragazzo, nonch, seppurepi confusamente, quella delnonno, padre di costui. Sonotrepersonaggichepi america-ninon si pu, esponenticiascu-nodi unadiversa caratteristicadi quellasociet di pionieri,nelromanzodi PaulHarding Lulti-moinverno.
George la manualit. Uo-mo che si costruito la casapezzo per pezzo compresolimpianto idraulico e quelloelettrico, ha scoperto la pro-priavocazionedi riparatore diorologi attraverso la lettura diunantico prontuariodel qualefaaddiritturaunaguidafiloso-
fica, oltre che lo stimolo perunacollezioneche congli annicrescefinoa diventareun pic-colopatrimonio.
Suopadre Howard invecelo yankee randagio, integratonellavita dellanatura.Rimastoanche lui precocemente privodelgenitore,comeun WillyLo-man rurale si mantiene giran-doperle campagnecon uncar-rettodi utensili,articolidi abbi-gliamento e cianfrusaglie varie
da proporre alle sospettose co-mariisolate.
Nei suoi vagabondaggiHoward fa incontri straordina-ri, da epopea della frontiera, eha rapporti con personaggiquasimitici, comeleremitacuiporta una volta lanno il tabac-co, e al quale costretto aestrarre,cruentementee senzaalcunaideadi come farlo,lulti-modente. Howardha per unatara terribile: epilettico, e gliattacchi possono coglierlo inqualunque momento,anche sul-la strada (qualche volta lo tro-vano esanime e lo riportano acasa); durante uno devastantecheglicapitaquando conla fa-miglia, morde selvaggiamentela mano del piccolo George, ilqualeperlo spaventoin seguito
tentalafuga.QuellavoltaGeorgevienefa-
cilmenterintracciatoe recupera-to, ma un bel giorno Howardstesso a svignarsela e per sem-pre, lasciandomogliee prolea ti-rare avanti da soli. E pu darsiche il male di Howard avessequalcherapporto conla condizio-nedi suopadre,terza figura iper-americana,da Americadelle ori-gini, quella dei padri fondatori:unpredicatore di provinciainna-morato della letteratura (traccedella sua passione resterannonelle frammentariecitazioni cheescono talvolta dalla bocca diHoward),ma sempre piripiega-tosu sestesso, fino a nonrender-si conto che i suoi sermoni sonodiventatiincomprensibili,e a pro-vocare unamezzarivoltadei par-rocchiani. Anche questo padresparisce improvvisamente, a
quanto parericoveratoin unma-nicomio,e nontornapi indietro.
E americanissimo, infine, inquesta saga frammentaria dovele donne sono semprenellosfon-do, lambiente: quella natura an-cora prorompente che Howardpercorre tra vegetazione, acque,indigeni e bestie di ogni genere,tracui nugolidi insettidiversi inogni stagione. Quando cominciaa perdere il senno, il reverendopredicala sacralitdi tutti gliani-mali, anche del pi piccolo; eHoward spia George bambino,che ha trovato un topo morto egliconfeziona un funeralevichin-go,bruciandoloa bordo diuna ca-noadi scorza dilegno.Bambinoasua volta, Howard aveva reagito
a quello che aveva sentito comelabbandono del padre calandosiletteralmente nella natura, ossiatrascorrendo unanotte interaim-merso nelle buie acque di un la-ghetto, consolola testafuorie gliocchisbarrati in attesa di chissqualeapparizione.
Leccellente traduzionei talia-na di questo libro originale e av-vincenteriproducein modoegre-gio i linguaggi tecnici che conamericano miscuglio di concre-tezzae di poesia spesso vi affiora-no - lorologeria, la botanica, lar-tedi costruirepiccolissimiogget-ti. E lautore, esordiente e pre-miato col Pulitzer ma gi inse-gnante di scrittura creativa,smentisce lassioma di E.M.For-ster, secondo cui il punto deboledi quasi tuttii romanzi il finale,
sferrando il suo colpo vincenteproprioqui.
SherlockHolmes
faccia luce sulmale
GABRIELLA
BOSCO
Ormai i lettori cono-scono la storia della valigiadicuoio marrone che Irne N-mirovskylasciallefigliepic-cole quando vennero a pren-derla per mandarla ad Au-schwitz da dove non sarebbetornata: la valigia che conte-neva il manoscritto della Sui-te francese e che a distanza di
sessantanni continua a par-torire paginepreziosee docu-mentiinediti.
A ogni suotitoloche Adel-phi manda in libreria, tutti irecensori laripetono, e io conloro. Anche questa volta, perquellunicolettorechenon nefosse ancora al corrente, laevoco inapertura.Ma rapida-mente, senza tornare suidet-tagli toccanti e tragici della
vicenda.Vogliousare tuttolo
spazio che ho per Il vino dellasolitudine, l'ultimo pubblica-to, perch ha qualcosa di pie di diverso dagli altri libri diIrneNmirovsky.
Come glialtri unroman-zo, e come gli altri intesseuna trama intorno a perso-naggi fittizi ma che, si sareb-be detto un tempo, racconta-nola suavita. Romanzo auto-biografico, insomma. Anzi,pi che mai: la protagonistaquesta volta una ragazzinaalle soglie dell'adolescenzachedalla Kiev natalesi trasfe-risce con i genitori prima aPietroburgo e poi, sospintadalla bufera della rivoluzioned'ottobre, con loro transitaper la Finlandia prima di ap-prodare,nel1919, a Parigi.
La ragazzina, Hlne nelromanzo, soffre atrocementeperch si sente poco amata onon amata del tutto da suamadre, che in questo casoporta il nome - trasparente -di Bella. Il padre, che Hlne
adora e sente di dover proteg-gere dallamadre, unuomo di-vorato, che passa l'esistenza agiocare, ai tavoli o in borsa, eche vince tantissimo e poi per-de altrettanto.
Ilsolo lenitivo nellavita dell'adolescente la tata francese,Mademoiselle Rose, che permuore per le vie di una Pietro-burgo infuocata dai rivoltosidopo essere statalicenziatain-giustamente.
Cos Hlne si ritrova deltutto sola, a masticare il suoodio sempre pi amaro neiconfronti di quella madre irri-solta, preda di vane ubbie, an-siosa di piacere ancora, dura e
fragilea un tempo.E le quattro parti del ro-
manzo, con il rigore struttura-le consueto (ognuna si conclu-de con una partenza), scandi-scono il percorso di progressi-va emancipazione di Hlne
Per bambini e adulti Il leggendario detectivedi Conan Doyle, tra album illustrati e inediti
Detestarelamadre, finoallultima riga
pp ITITOLIp ArthurConanDoylep LE INCHIESTE DI SHERLOCK
HOLMES.Lavventuradellabandamaculata
p Ill.di ChristelEspip trad.di N.Giuglianop Donzelli,pp. 62,25p Shane Peacockp L'OCCHIODEL CORVOp trad.di L.Santinip Feltrinelli,pp.252,14p ArthurConanDoylep LALAMPADAROSSAp acuradiLucaMerlinip Passigli,pp. 173,17,50p ArthurConanDoylep LASCELTADEL FANTASMA
ealtri raccontip acura diRiccardoReimp Avagliano,pp. 224,13
Lultimo inverno,premiato col Pulitzer:un miscuglio di poesiae concretezza,un finale magistrale
I padri in fuga
tra sermoni,eremiti, comari
Battesimo in formatojunior alla Fiera diB ol og na p er J oh n
Grisham, gi premiato dalleclassifiche. Nel suo magneti-co legal thrillerLa prima in-dagine di Theodore Boone(Mondadori, pp. 240, 18) alla ribalta un tredicenne,Theodore detto Theo appun-to, aspirante mattatore nelleadorate aule dei tribunali.
Non glimporta di diven-tarlo da avvocato come i ge-nitori o da giudice, ovvia-mente non come il bastardi-no Giudice che gli scodinzo-la intorno; per il ragazzoconta soltanto rifulgere suquel proscenio e intanto assi-ste a decine di processi ma-sticando prove circostanzia-li e confutazioni oltre a fre-quentare il prestigioso Boo-ne & Boone, lo studio legaledi famiglia, con intuizioniche sorprendono il suo scafa-tissimo pap.
Quando i riflettori dei me-dia si accendono sul processo
contro Peter Duffy, famosogolfista accusato dellucci-sione della moglie Myra, una sorta di chiamata delDestino per Theo che in unoscantinato dello studio sco-pre un paio di guanti da golfchiusi in una busta di plasti-ca e viene in contatto con untestimone oculare propriomentre il ricco giocatore staper essere scagionato per in-sufficienza di prove.
Destreggiandosi abilmen-te tra deontologia professio-nale (all'uomo che gli si ri-velato ha giurato di non rive-larne il nome) e cavilli lega-li, Theo induce il giudice adannullare il procedimento incorso per ingerenze indebi-te che possono influenzare ilverdetto. Le accuse ritirateverranno dunque ripresenta-te, cos il ragazzo pu infor-care la bicicletta e raggiun-gere a pedalate gasatissimela scuola, dove continuerad elargire consigli legali ainsegnanti e compagni.
Scrittori stranieriII
CAMILLA
VALLETTI
Il personaggiodi Sherlock Hol-mes, soprattutto la sua icono-grafia dove sono immediata-mente riconoscibili la pipa e ildeerstolkera quadretti,ha subi-to tali e tanti trasformazioniche quasi impossibile, oggi,ricordarle tutte. I fumetti perbambini, in particolare, nehanno fatto uno dei principaliriferimenti a cominciare dallostesso Topolino - suo direttodiscendente per quanto ri-guarda il noto metodo investi-gativo - per arrivareal retrivoGeronimo Stilton che a benguardare unasortadi superfe-
tazione di quella straordinariainvenzione Disney chefu Basillinvestigatopo (il topolinocheabita le cantine dello stessoSherlock).
A mantenere vivo il debitoal personaggio creato da Co-nanDoylesonoadesso a dispo-sizione, per i giovani lettori,unastupendaedizionedel clas-sico La banda maculata, illu-strata dagli acquerelli di Chri-stel Espi e la prima puntata
del racconto della giovinezza diSherlockHolmes,scritta daSha-ne Peacock, Locchio del corvo.Entrambi, pur con soluzioni filo-logicamente diverse, attingonoal grandebacinodi immaginie ri-ferimenti urbani della Londravittoriana, che connota non solole avventure del malinconico in-vestigatorema ancheinnumere-voli altre narrazioni a lui stessoispirate. Notevole l'abilit dellaEspinel rappresentare,in tavo-le a colori tutta pagina, unaLon-dra piovosa e trafficata, la cam-pagnasolitaria dove sorge il ma-niero abbandonato e le grandifiere esotiche che, in questorac-conto,riportanoil lettore all'epo-
peacolonialeinglese,oltrealla di-stinta eleganza dei personaggi,allampanati, come intrisi dellastessaluce cheli circonda.
Forse meno appassionantema degno di nota, la triste vi-cenda della formazione di Sher-lock nella versione di Peacock.Lo scrittore canadese sceglie unregistro cupo, mortifero (in que-sto episodio la bellissima madrecaduta in disgrazia muore d'av-velenamentoper scagionareil fi-
glio) tanto che il protagonista,quasianoressico, sembraanima-to da una volont superiore chelo spinge a individuare colpevoliprivi di qualsiasi barlume di mo-ralit.Interessantecomunque lacapacit di ricrearele atmosferetorbide di quartieri comeWhite-chapel e pure l'ampio spazio de-dicato alle cosiddette bande di
pp PaulHarding
p LULTIMOINVERNO
p trad.di LucaBriasco
p NeriPozza,pp.186,15,50
Harding Trepersonaggi-pionieri,una sagasprofondata nellanatura
Il vino della solitudine ledipico drammadi una adolescenteche trovaun confortosoltanto nella sua tata
ILGIALLO
JUNIOR
FERDINANDOALBERTAZZI
Algolfcol piccoloGrisham
PaulHardingnatonel 1967,conil romanzo
Lultimoinverno
oratradottodaNeri Pozza,
havintoilPulitzer
nel2010
JohnGrisham
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GIOVANNI
BOGLIOLO
Come quello delloStraniero di Camus, anchelArabo delromanzo diAntoi-ne Audouard non ha un no-me. Stavolta per lo stranie-
ro lui, capitato chiss comein un villaggio del sud dellaFrancia e accolto con sospet-to e diffidenza. Alla cava, do-ve stato ingaggiato da unosterratore, lavora sodo e inpaese, dove ha trovato allog-gio in una vecchia cantina,conduce unesistenza irre-prensibilee appartata,ma po-co conta. Con qualche rara esilenziosa eccezione, tuttipensano e spesso proclama-no che gli arabi sono unal-tracosa, non razzismo, unfattoculturale.E se glilascia-mo campo libero, la nostrachiesa sar trasformata inmoschea e alla scuola del vil-laggiosi reciteril Corano.
Di tutti la pi accanita Mamine, una megera obesa
che si sente investita della
missione di difendere la co-munit e passa la vita a spia-re linnocentetrantrandelvi-cino indesiderato, sicura dicoglierlo infallo.Per lei unavera ossessione, che trovasfogo quando sua figlia vieneviolentata e uccisa. Reo con-fesso lex marito,ma ladon-na sinventa una complicitche costa allArabo - che ara-botra laltronon, maberbe-
ro - un estenuante fermo dipoliziae rendedi pubblico do-minio la suaparentela conunpresunto terrorista. Ecco fi-nalmente trovata la giustifi-cazione dei peggiori sospetti.Ora le calunnie potranno tro-varecreditoe lodio,esteso al-loccorrenzaanchea unagiu-stizia ritenuta inerte o addi-rittura connivente, esploderein violenzabestiale.
Audoaurd ne descrivemolto bene linarrestabilemontare, lasciandoche latra-ma degli eventi si colori deipensierie dellevocidei perso-naggi e della piccola folla del-le comparse, ma riscattando-ne latragicabanalit conunaarticolazione del racconto inquattro movimenti che han-
no il valore emblematico e lapotenza evocativa degli ele-
mentiprimigeni, pietra,acqua,fuoco e aria e gli consentono dipassaredallenote pigrevi delregistro popolare a quelle ispi-ratedi una prosaepico-liricaal-laGiono.Meno calibrata inve-ce la caratterizzazionedei per-sonaggi, tutti o troppo malvagio troppo buoni, in modo parti-colare lArabo,che mansuetoe remissivo come se del caproespiatorio avesse, ancor picheil destino,la vocazione.
Tutti indistintamente mal-vagi - con la sola eccezione diun vecchio musulmano devoto
che conla sua fede trova il mo-do di sbrogliare la complessa
vicenda - sono invece i perso-naggidi Crepate tutti!, inspiega-bile titolo che statoaffibbiatoalla traduzione italiana diMrove, lultimo romanzo diNicolas Jones-Gorlin, lautoredi Rose Bonbon, diario di un pe-dofilo che qualche anno fa su-scit scandalo e polemiche e inFrancia si pot vendere solo inblister. Anche qui la provoca-zione e leccesso nonmancano.
Meroveo il nome che, inomaggioal re franco capostipi-te dei Merovingi, s dato ungruppo dipoliziottifascisti del-
la banlieue parigina che, fuoriservizio, con tuta mimetica,
passamontagna e armi dallamatricola limata, ammazzanogli spacciatori e i magnacciaafricani che non riescono a in-castrarelegalmente. Di esso faparte Jean, cheper omoses-suale e diuna dellevittimepre-destinate sinnamora perduta-mente.
Anche quiil razzismo antia-rabo, connotato ormai preva-lente delnostro tempoe delno-
stro mondo, presente, e inmaniera parossistica, ma nonsuscitala repulsionen svela lapropria meschinit come nelromanzo di Audouard: loscontato movente di una guer-ra senza quartiere tra la forzapubblica e quella massa di figlidi immigrati che Sarkozy hachiamato racaille, feccia, e, allapari dialtreforme dintolleran-za, prima fra tutte lomofobia,costituisce lo sfondo dellim-possibile amore trail poliziottoJean e il giovane spacciatoreRachid.
Jones-Gorlin vorrebbe checintenerissimo per questi no-velli Romeoe Giulietta,ma noncspazio peri buoni sentimen-ti: nella banlieue come nel Mi-di, in forme ora pi vistose ora
pi subdole, dominano senzascampolodioe laviolenza.
I THRILLERPIEROSORIA
Il rabbino rapito,lo sceriffo coyote
Due prove da fuoriclasse: Littelle Gischler tra Palestina e Oklahoma
che, dopo la perdita dolorosis-sima dellatata,matura unpia-no di vendetta inteso a far sof-frire sua madre almeno quan-to ha dovuto soffrire lei, e lomette scientemente in atto,maper poiaccorgersichela li-bertha sapore di solitudine, eche solo quel gusto, certoaspro, puinebriare.
Di solito si classificano i ro-manzi di Irne Nmirovsky in
base alla loro appartenenza aunodei duefilonidellasua nar-rativa: quello russo o quellofrancese. Ritratti del mondoacquisito e della classe borghe-se nella quale Irne si inser iromanzi del filone francese;evocazioni della terra e del-lambiente dorigine, l'alta fi-nanza ebraicacoltanel proces-so della sua dissoluzione, i ro-manzi russi. Il vino della solitu-
dine intreccia i due filoni in un
unico tessuto, acuendo leffet-to di reale. Questo quanto almetodo.
Venendo al merito, il parti-colare interesse del romanzosta nello svisceramento a fon-dodel temadellodio perla ma-dre, meccanismo edipico dichiara matrice adolescenziale,cheassumequi valoreparadig-matico. Da un lato c la messain scena, al centro della narra-zione, di un episodio traumati-co- quellodacuiderivala mor-te di Rose - come generatoredella scrittura (scrivere quel-lecose ledava conforto). Dal-tro lato,la dinamicadel posizio-namento della protagonistanei confronti della madre e ilsofferto conflitto che ne scatu-risce spiega, mettendo in luce
il potere devastante del sensodi colpagenerato dalsentimen-to dellodio, lambivalenza del-lautrice anche rispettoal mon-do ebraico di provenienza. So-lo una figlia, infatti, pu odiareinquel modo lapropria madre.
Midi e banlieue,
ti odio straniero
Una Francia in cuidomina una violenzasenza scampo:le storie di Audouarde di Jones-Gorlin
Due fuoriclasse: RobertLittell e Victor Gischler.Due storie che pi diver-
se non si pu. Ma di grande im-patto e dinotevolescrittura.
Incominciamodal primo. I fi-gli di Abramo (trad. SaraBrambilla, Fanucci editore, pp.343, 18)sono i duepersonaggidiuno stupendoquadroiperrea-lista inserito in una cornice cheprevede lafirmadi unapacede-finitivatra israelianie palestine-si. Entrambi vantano un dirittodi primogenitura nei confrontidelPadreche liha postisu quel-la terrai nsanguinata.
Machi ilverofigliodiAbra-mo? Lautoproclamatosimujad-did, ovveroil tanto attesoRinno-vatore mandato da Allah e im-personato dal dottor Ismail al-Shath, terrorista spietato, fon-damentalistaassoluto, circonda-to da una manciata di discepoliinvasati,uomo semicieco cheuc-cide le sue vittime con un colpodi pistola inseguendo al tattolaccesso al midollo spinale po-stosubito dietro lorecchio,inca-
pace persino di immaginare cheGerusalemme possa essere divisadalla buonapoliticadellapace?O il rabbino estremista IsaacApfulbaum(nella storia del-lumanitnoncmai statoun po-polo palestinese), superortodos-so lettore della Torah, pure luispietato e cieco, pure lui maieutadello sterminio del nemico, purelui avverso con tutte le forze allasigladeltrattato. Capita che,pro-
prio a pochi giorni dalla firma,Ismail rapisca Isaac. E che, du-rante laprigionia,tra i dueavver-sari- a loro modo profondamentepiie chea mala pena siintravedo-no - sbocci un rispetto profondo,inondato da quellintensareligiosi-tche fa riconoscere lealtrui stim-mate. Sullo sfondo gli ansimantiarmeggi di Washington e Mossadper un thriller di estrema attuali-tsocialee digrandepsicologia.
Perquanto riguardainvece Gi-schler e la sua Notte di sangue aCoyote Crossing (trad. LucaConti, Meridiano Zero, pp. 207, 14),il quadro, vagamente ironi-co, sta nella cornice desertica diun angolo sperduto dellOklaho-madove-per anni - non maisuc-cesso niente. Poi,allimprovviso, ilcadavere di uno dei tanti fratelliJordan viene trovato riverso perstrada e il giovane e sgangheratoaiuto sceriffo Toby Sawyer si tro-va, suo malgrado, a dover cresce-re in fretta per non soccombere aun furioso incendiodi delittie tra-dimenti che, invece, covava datempo sotto la cenere. Rapimenti,pistolettate,colpi di scena,insegui-menti e una lunga scia di sangue:mancanosolo gliindiani,anche sebensostituiti daun povero brancodi messicani tanto derelitti quan-to clandestini. Le cadenze sonoquelle di un western moderno do-vei cavallisono sostituiti daipick-upe i tepeeda unnugolo diroulot-te immerse in un pezzo dodiernaAmerica dovela legge segue anco-rairitmidellOkCorral.
TuttolibriSABATO2APRILE2011
LASTAMPA III
La protagonistamatura insiemeun piano di vendettae un devastantesenso di colpa
pp NicolasJones-Gorlinp CREPATETUTTI!
p trad.di GiacomoBonetti
p Playground,pp.155, 13
pp IrneNmirovsky
p ILVINODELLASOLITUDINE
p trad.di diLaura FrausinGuarino
p Adelphi,pp.245, 18
pp AntoineAudoua rdp L'ARABO
p trad.di ChiaraManfrinato
p Isbnedizioni, pp.208, 19
ragazzini irregolari, gli Irregu-lars, orfani straccioni, veri aiu-tanti del grande investigatore didickensianamemoria.
Per gli adulti, si segnala, trale molte riedizioni dei casi diSherlockHolmes(solo dalprinci-pio del 2011 se ne contano alme-notre da Einaudi,NewtonComp-ton e Mondadori) linteressante
raccoltaintrodotta daLuca Mer-lini La lampadarossa. Questirac-contiuscironoquando la fama diConanDoyle eragi al suoapicee testimonianola grande passio-ne per la medicina che informsempre la sua carriera. La suaambizione primaria fu semprequella di esercitare la professio-ne medica, ma, si sa, ebbe benpifortunacon la letteratura. Inquestipezzi inconsueti, il lettore
appassionatoputrovaretuttoilmondo di Doyleconcentrato sul-lindagine del male. Il corpo delpaziente infatti,comedire,il te-atrodellascena deldelitto:al me-
dico ilcompito discovare neipipiccoli indizi materiali l'originedella malattia. Oltre alle strate-gie usuali, Doyle utilizza qui an-che un senso dellironia insiemea unacarica vibrantedi umanit.
Al confineconla medicina, laraccolta di Avagliano La scelta
del fantasma rivela linteresse, amet tra parodia e sentita cre-denza, dello scrittore per il so-prannaturale che a volte viranellhorror puro. Racconti per-fetti,dove si cercanospiritiadat-ti alla propria magione non ab-bastanza avitao dovesincontra-no inquieti fantasmi alla ricercadi un arto smarrito in vita. Contantodi esplicito omaggio al ma-estro indiscusso del genere, Ed-garAllanPoe.
La Banda maculataillustrata da Espi,la prima indagine,la grande passioneper la medicina
AntoineAudouard,autoredel romanzoLArabo, natoin Francia nel1956, vivea NewYork
Razzismo LArabo accusatodi stuproe assassinioe gli scatenatipoliziotti fascistidi Crepate tutti!
Ill.di Christel Espiper lavventuradiSherlockHolmes Labanda maculata
Irne Nmirovsky
Irne Nmirovskyadolescente
conlamadre: unsofferto conflitto
cheriviveindiversisuoi
romanzi,tra cuispicca Jezabel
(1936),ritrattoimpietosodi unadonnavoracedi
bellezzae amore,
cinica finoaldelitto,su cui
lautriceriversalodio covatoper
lagenitrice.Ilvino della
solitudine uscnel1935.
LaNmirovsky,nataa Kiev nel
1903,mor adAuschwitznel
1942.La suaoperapicelebre
Suite francese
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BRUNOQUARANTA
Si rinnova la festa ba-rocca diSilvana Grasso, fralevoci pi necessarie della no-stranarrativa, e,quindi,menoascoltate, meno interpretate.
Perch lofficinadella scrittri-ce siciliana (di Gela), oltremo-do esuberante, feconda,unecuba, unarena teatraleche attrae il lettore, ne sradi-ca lo spalto dove siede, lo sca-raventa nellagone. Non si at-traversaa salvela nuovafa-bula, Lincantesimo dellabuffa,comenon si eraassistitorima-nendo incolumialle preceden-ti visioni (Marsiliova ripropo-nendole, da Lalbero di Giudaal folgorante titolo desordioNebbie di Draunra).
Sono inesauribili le furieisolane, le erinni di sangue,diSilvana Grasso.O, forse, i lo-rotravestimenti, spalancatial-lametafora, la stigma dello sti-le che , anche qui, cos son-
tuosa,cos copiosa,cos sedut-tiva. Si attenda, per esempio,lalba dinanzi al Seminario, sene osservi il rinascimento del-la facciata: ... lasci il palloredellanottee presecolore dibi-scottoappena sfornato, quan-dole vescichegeneratedal fu-rioso amplesso del lievito colfuoco dei carboni, ne sfigura-nola superficie prima darren-dersi allo zucchero a velo, mi-seramente perdendo il fintotumore dellacalura.
NellIncantesimo arde unaSicilia barbara, pagana, anar-chica come la Natura, la suaNatura (la costa non morivamai, tra eruzioni di roccia gra-vidanza di ginestre e sinfoniedi vento), un ventre mitico (grecista e latinista, SilvanaGrasso), la cuna di una linguaincandescente, un giacimentooracolare, una versione, unalettura, della tragedia classica:la tchne, la capacit umana disottomettere il mondo, di do-mare la realt, oscurata dallatyche, quel misterioso scono-
sciuto demone che non si pote-vain nessunmodo corromperen orientare.
Primodemone ladiceria(co-me non rammentare la diceriadi bufalinianamemoria) serpeg-giantenel paesino diRoccazzel-le, una frazione di Gela, zigo-mo di Sicilia tra cielo e mare:la buffa, la femmina del rospoche, seunola guardavanegli oc-chi, gli faceva lincantesimo enoncresceva pi(...). Nonsi po-teva maisaperese ladiceriaeravera nella terra in cui la lottatrachiaro e scuro, tra luce e te-nebraha unrespiro(e unranto-lo)millenario.
Silvana Grasso tempera, in-tonacandoli di Poesia ( lAuto-re ad apporre la maiuscola),una carovana di caratteri che
indossanole cicatricie ilvaiolodella Vita vera. Da Marena,vestitaa nero,gli ossi dellafac-cia disegnano cordigliere dundoloreperfetto,a Ges,il nipo-te, che racconter il Sole a unabambina senza pupille, il padredi lei, di Tea, gerarca fascista,lOlocaustoallocchiello (GeseTea,una storianella storia, liri-camentearcadica). Da Giacomi-no, il seminarista che sfuggiralpadreMinistro, alle sueturpivoglie, volando dalla torre, ad-
dosso solo la camicia da nottebianca,ad Agostinovenuto dalmare, custode di tombe, infineagnello sacrificale. Dalle localieccellenzedi segatura allameri-canoappenasbarcato,un AiaceTelamonio,al Cristotedesco...
E un presepe senza grotta(Dio avrebbe avuto difficoltad arrivare, sempre fermo aEboli), Roccazzelle, visitato daSilvana Grasso in tempo diguerra, quando le bombe paio-no annunciare la fine del mon-
do,da unasapienza remota su-bito disinnescata (Il mondonon aveva un inizio n potevaavere una fine, il mondo eraper tutti i disgraziati e i morti-difame garanzia dinfallibilit,deternit).
Silvana Grasso si ritrae co-me un commensale solo a unbanchetto di sillabe. Bisogne-raffrettarsi a raggiungerla e aporgerle ascolto, in lei ricono-scendo la Pizia che , che sa es-sere,talvolta,la letteratura.
Lincantesimodella buffa: una festabarocca, una carovanadi caratteri in predaa misteriosi demoni
MARCOTRUZZIE TIZIANOGAIA
Noi, zingarinoi, fratelli
= La Instarlibricoltivagiovaniautori attenti agliincroci eagliincontrifra culture
lontane,oltre i pregiudizi.MarcoTruzzi,originariodiCorreggio(1975),raccontailmondonomadeinNoncisonopescirossinellepozzanghere(pp.230, 14,50,il librosarpresentatoa Torino, TorrediAbele,il6 aprile, invistadellagiornatadella cultura rom,l8).I pescisonoquelliimmaginaricheGioeleallevanellepozzanghere.Romani unnonnocherievocastagionilontane,favolose,fumando lapipa.Damian unobambinocheilprimogironodi scuolaintroducenelmondogagi,deinon-zingari.Erik, suopadre,sceltoperuna campagnapubblicitaria, conoscerunainaspettatafortuna: Miopadresmisedi essereuno
zingaronellaprimaveradel1987....TizianoGaia,torinese,raccontainPuoichiamarmifratello(pp.280, 15)una storiaautobiograficao quasi:diventareamici (superareiconfini)in carcere.A incontrarsisonoChristian,camerunese,exspacciatore,e Tiziano,impegnatoa realizzareunprogettosocialenelpenitenziariodellasuacitt.Nasceunamiciziache condurrTiziano inAfrica.Christianglipresenterla suafamigliae glimostreril suoPaese,dibellezzain miseria,in passione,supremaquellacalcistica,nellasperanzadi diventareEto,ilcannonieredellaNazionalechefargrandelInter.
GrassoUnmitologicopaese in tempodi guerra
pp SilvanaGrasso
p LINCANTESIMODELLA BUFFA
p Marsilio,pp. 206,18p Silvana Grasso, insegnante nel
liceoclassicodi Gela, la cittdo-ve vive, gi assessore ai beniculturali di Catania, va ripubbli-cando da Marsilio tutte le sueopere: prima uscita Lalbero diGiuda del 1997, seguir lesor-dioNebbiediDraunra,1993.
Inunozigomo
diSiciliail vaiolodellaVita
Letture
Silvana Grasso nataa Macchiadi Giarrenel1952
Scrittori italianiIV
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Unparadiso
per la vedova
Niffoi Lamore e la scoperta della letturariscattano lesistenza fra gente rozza e brutale
SERGIO
PENT
un'esperienza sin-golare farsi trascinare nelgorgo esistenziale sinistro etorbido dei romanzi di RaulMontanari. Abbiamogi spe-sonon pochiaggettiviper de-lineare le caratteristiche uni-che della sua narrativa, cheper pigrizia o per comoditsi arrivati a definire post-noir. Che Montanari nonsia un giallista un dato difatto: le sue storie avvinconoe coinvolgono, disturbano,ma non portano il lettore a
caccia di una soluzione delit-tuosa.Ci sonomorti, inciden-ti, enigmi da risolvere, maspiattellatisu unpianodi ma-cabra quotidianit, ai bordidei normali percorsi della vi-ta comune. Levoluzione delmalessere si trasforma inuna grottesca, surreale cari-caturadellaviolenza, inun al-legorico parossismo del Ma-
le,su quella oscura linea dom-bra dove siacquattano le inco-gnitedel destino.
In questa nuova, dissacran-teprova-Lesordiente -, Monta-nari stila una sorta di inquie-tante campionario del mondoletterario a cui appartiene. Li-vio Aragona, uno scrittorenoir cinquantenne, ha infattinon poche caratteristiche ri-conducibili all'autore: narrato-re apprezzato e seguito, maconsapevole di appartenere auna nicchia elitaria di difficilecollocazione, viene general-mente liquidato come scritto-re di gialli. Nudo davanti allospecchio,allalba del Capodan-
no 2009, Aragona si scattauna fotografia, come ogni an-no. Apprezza la tonicit delsuo mezzo secolo e gode - den-tro di s - della non remotapossibilit, ventilata dal suoeditore, di partecipare conqualche lecita ambizione alPremio. Mai nominato esplici-tamente, ilPremio il traguar-doper ogni scrittore,e rappre-senta - pur con tutte le sue in-cognitesotterranee- il corona-mento di una carriera, la verapromozione sul campo dellapaginascritta.
Le manovre che precedonola partecipazione vengonotur-bate dallincontro con una
aspirante scrittrice giovane,Veronica Markus, allieva delcorso di scrittura tenuto daAragona.Il romanzoche leiglilascia in lettura orrendo, mail fascino della ragazza smuo-ve qualcosa dentro il nostroprotagonista. Accalappiato dauna passionetravolgente,Ara-gona lavora al romanzo cheparteciper al Premio, ma allostesso tempo si vede costret-to,quasiper incanto, a presen-tare il romanzo di Veronica,che a sua volta pubblica un se-condo libro e - con sorpresa -sar anchessa presente tra icandidatidella gara, addirittu-rainlizzaperlavittoria.
Detto cos, pu sembrareun romanzo quasi autobiogra-
fico sul mondo letterario e sul-le manovre che indirizzano fa-vorie scelte editoriali.In partelo - Montanari ha partecipa-tolannoscorso alPremio, sen-za vincerlo - ma ci che coin-volgeil lettore, e lotrascina co-me sempre verso un finale al-lapparenza illogico, lescala-tion di sinistre casualit chescatenano lamore, la gelosia elira diAragona, vittimadi unatrappola oscura senza render-si conto che la trappola statatesa - in qualche modo - da luistesso, dal momento in cui ilcaso lo ha portato a confidarele suepene letterarie a Emilia-no, lambiguo compagno dellasuaex-moglie Silvia,dal passa-topienodi ombre e disegreti.
Basta questo particolareper trasformare un romanzodedicato - con qualche ironicacriticit - al mondo letterarioin un angosciante thriller esi-stenziale che lascia fluire ver-so una deriva delittuosa ognicolpevole ambizione umana.Montanari unombra che cicammina a fianco e ogni tantoci fa capire che i ritmi dellaquotidianit sono il paraventodi un delirio esistenziale che l, prontodivorarci tutti.
LORENZOMONDO
Della covata di scrit-torisardi presentinella narra-tiva contemporanea, Salvato-re Niffoi il pi prolifico edesuberante, proponendo a di-stanza ravvicinata raccontiche sembrano schegge di unmondo esclusivo e compatto,ispirato dalla natia Barbagia.Anche se,come accade inque-sto Lagodei sogni, nondobbia-mo attenderci una stretta fe-
delt topografica, sociologicaostorica.
Due sono i punti di riferi-mentodellanarrazione,il pae-se di Melagravida e, a vigilar-lo dallalto, il lago di Locorio.In seguito a un terremoto, avvenuto un fatto inspiegabi-
le, Melagravida ha perso tutti isuoi sogni, diventando ricettodiunagenterozzae brutale chetocca punte di barbarica fero-cia. Sembra propiziarla un solechedardeggiaimplacabile sullaterrae sullatesta degliabitanti.
ItriaNilis diversa,non soloperquelle carnimorbide e bian-checome il latte appenacaglia-tochele hannoottenutoil nomi-gnolo di Panedda. Rimasta ve-dova, non si rassegna a viveresenzasogni e salir al lago, luo-
godi strani portenti, dovetrove-rnel capraioMartinelappaga-mento e la festosit dellamore,linsperata promessa di un fi-glio. La congiura di gente pro-terva, la demenza e il delitto,non hanno ragione di lei, dellasuarinnovatafiducianella vita.
A coltivarei suoisogni prov-vede Ossoriu Concale, il biblio-tecario chesvolge anchele fun-zioni di becchino. Un libro algiorno- sostiene - toglie lamor-tee linvidiadi torno.Con ogni
evidenza,Niffoi ama identificar-si con questo personaggio, conil suo ammaestramento: Percapirebene il mondo e i cristia-ni,leggi solo romanzi e,finchti possibile, solo classici. Lasciacantare i narratori moderni,che quelli sono ciarlatani chesputano il masticato, bamboli-ne imputtanite che credono diparlare delmondo guardandosila braghetta.Itria diventa coslettrice accanita di libri, fino aconcedersi per parte sua al be-neficiodellascrittura.
Sisarintesoqual ilmovi-mento impresso da Niffoi al
suoromanzo. Egli simuovedal-la rappresentazione di una re-alt cos cruda ed esasperata,cos debordante (in ordine allacrudelt, alvizio e alla follia,al-la miseria materiale) da esige-re e annunciare quasi un suorovesciamento. Ecco allora ilproliferaredi fantasticie magi-ci segnali, di demoni e fanta-smi,di misteriosi appuntamen-ti. Ed soprattutto la lettura
dei libri che garantisce unaprospettiva salvifica.
Non induger sulla scoper-ta di un vecchio codice in uneremo diroccato, sulla leggen-da del nuraghe capovolto nelleacque del lago, che insinua ilsensodi unaperdita delle arcai-che virt isolane ( il solo trat-to chesuggeriscequalchepole-mico riscontro con la realtcontemporanea). Daltronde,quicomealtrove, Niffoimostraqualcheimpaccio a chiudere lesuestoriein unatramalimpidae coerente. Come se fosse por-tato ad infittire e strafare perdistinguersi dagli scrittori chesputanoil masticato.
Occorre invece apprezzarelaresa dicertefigure,di folli edesagitati come la fattucchiera
Antioca Benzina, il prete sacri-legoSeverino Mincitristu,il su-perstiziosoMeruliuScannagat-ti, che animano una grottescagalleria di racconti. Capitoliche valgono di per s, che con-cedono unautonoma possibili-
t di lettura. Contaspecialmen-te la descrizione di paesaggi eatmosfere sullequali si esercitaunespressionistica inventiva:Visto da lontano, allo scurire,Melagravida sembra un grap-
polo di steariche accese sopraunanuvola. I lampioni dondola-nonelle strade comeuominiap-pena impiccati; il lago splen-deva, appollaiato come un nidodacqua (...) e offrivaognimatti-nail suospecchioal sole perchpotesse guardarsi appena sve-glio; un sole che abbruschia-va la pelle e spaccava le pietre(...) giallocomeun pane zaffera-nato di carnevale, con ciglia in-sanguinate e tremolanti. Av-valendosi di un linguaggio den-so, scolpito, che attinge vigoreanche dagli imprestiti, di radofrastornanti,del dialetto.
DIALOGHI INVERSI
MAURIZIOCUCCHI
Allo Specchio
dei trentenniQuattro esordi nella storica collanarivelano la vitalit di una generazione
Amore, gelosia,ira: se il Premiouna trappola
MontanariUn inquietante ritrattopost-noir del nostro mondo letterario
Lesordiente:quando unaspirantescrittrice accalappiaun affermato autore,
un thriller esistenziale
Un grandeeditoreche pro-muove i giovani poeti!Quasi incredibile,ma ve-
ro. Mi riferisco alla recente ap-parizione nella storica collanadello Specchio (Mondadori) diquattrovolumetti,piccolima so-stanziosi (eal prezzodisoli5 eu-ro luno), di autori circatrenten-ni. Quattro in contemporanea,usciti in occasione della giorna-ta mondialedella poesia, perunappuntamento chesi preannun-cia annuale;quattro libridi sole32 pagine, ma con le poesie im-
paginatetuttedi seguito,rispar-miando carta e dando cos pitesto senza l'enfasidel troppo si-lenzio attorno. Il primo, in ordi-ne alfabetico, Fabrizio Bernini(36 anni), con Lapprendimen-to elementare. Laqualitdellasua poesia sta nellenergia diunaparolaforteche riesce a cat-turare la realt del mondo pre-sente,e anchedeigiovanidoggi,senza perdere in incisivit e sti-le. Come dire: un realismo cheriesce a giovarsi dello stile perrendersi ancorapi graffiante evigoroso, in frammenti narrati-vidi singolareevidenza.
Un andamento pi lineare,tra memoria e meditazione,tro-viamo nei versi del trentenneCarlo Carabba, giin parteno-toper aver vinto ilMondelloope-
ra primae peresserecaporedat-tore diNuovi Argomenti. Unapoesia, la sua (il libro si intitolaCanti dellabbandono), di an-damento pi classico e moltocomposto, lineare, legata lirica-menteal tema dellio e dellasuaproblematicainvalicabilit. Ca-rabbarealizza testi di ampio re-spiroe dipiana leggibilit.
AlbertoPellegatta (32 anni),con Lombra della salute, rie-sce a comporre nei suoi brevite-stiuna tessiturasottilissimae dialto controllo intellettuale, incui racconto, meditazione estrappo sapienziale riescono a
coesistere con naturalezza. Pelle-gatta ha dalla sua una sicurezzadi pronuncia e un senso naturaledel versoche lorendonogi preco-cemente moltomaturo. Interessan-te lasuacapacitdioscillare traimmagini in cuidomina unafortefisicit corporea e slancio versospazialit pi vaste, con accenniallastrofisica.
Andrea Ponso (36 anni), con Iferri del mestiere, lavora a suavolta con impeccabile compiutez-za espressiva e sottigliezza intel-lettuale. Il suo un malinconico
pensieropoeticonel quale esprimeil desiderio di un ritorno a unacondizione umanapi direttamen-te coinvoltanelle cose,pi devota-mente e, diciamo cos, artigianal-mente capace di elaborarlein con-creto, in un tempo in cui, spesso,
siamo invecespossessati diun rap-porto diretto,autenticocol reale.
I quattro poeti proposti inSpecchio confermano, nei loro di-versi percorsi, lavitalit diuna ge-nerazione alla quale affidata la
continuit della nostra poesia. Eparlando di giovani, vorrei anchericordarelopera primadi Veroni-ca Follini, Umane cose (p.70,13), autorevolmente presentatada Giampiero Neri e pubblicatada Lietocolle, un editore piccoloma tra i pi impegnati nella poe-sia. Si tratta, in buona parte, diun canzoniere amoroso, con qual-chetrattoforseancora troppo liri-camenteimpostato,ma coneffica-ci strappi di robusta tensionedrammatica, che si impongonoper la loro nitidezza e per la pro-nuncia seccadellautrice.
pp SalvatoreNiffoi
p ILLAGODEI SOGNI
p Adelphi,pp. 155, 18
pp RaulMontanari
p L'ESORDIENTE
p Dalaieditore, pp.317,18
p Lautore nato a Bergamo nel
1959, ha esordito nel 1991 con
Ilbuio divorala strada
SalvatoreNiffoi
natoa Oraninel1950
Havintoilpremio
Campiellonel2006
conil romanzoLavedova
scalza,sempre
perAdelphi
Il lago dei sogni:un capraioe un bibliotecarioper togliere la mortee linvidia di torno
Si apprezza la resadi certe figure,ma non sfugge lansiadi infittire e di strafareper distinguersi
RaulMontanari
Nellesue storielevoluzione
delmalesseresi trasforma
inunagrottesca,
surrealecaricatura
dellaviolenza
Alle prove di Bernini,Carabba, Pellegattae Ponso si unisceil canzoniere amorosodi Veronica Follini
TuttolibriSABATO2APRILE2011
LASTAMPA V
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Per ProustAlla ricerca dellamico perduto:la scomparsa, sessanta voci della letteraturlo scrittore in un numero speciale della No
ANGELOGUGLIELMI
La lettura che Baric-co, chiamato a commentarlo,fa dello straordinario testo diBenjamin Il narratore forzataa uso privato. Baricco (e comenon capirlo) deve difendere ilruoloe lasuadignitdi roman-ziere e non pu accettare laf-fermazione di Benjamin che lanarrazione morta e che que-
stamorte avvenutaconla na-scita del romanzo.E Bariccosiingegna,conunadovizia dibril-lantiosservazioni,a negarelaf-fermazione di Benjamin, assi-curandocituttavia che,per ca-rit!,non intendesmentirlamasolo interpretarlapi corretta-mente. Cosa contrappone Ba-ricco a Benjamin?Che anche ilromanzo unaforma di narra-zione.E no,proprio perquesto,percontestarequesta apparen-te verit, che Benjamin hascrittoil suosontuosolibretto.
In Il narratore Benjaminspiegacon unagrandericchez-zadi argomentazioneperchla
narrazione morta. E di quelleacuteargomentazioni(di cuidi-rpi avanti)affida conferma etestimonianza ai grandi artistidel suo tempo, come Joyce,Mondrian, Schoenberg e deltempoimmediatamenteprece-dente come Flaubert. ScrivecheJoycenon piun narrato-re ma un romanziere, che nonsignifica che non un grandescrittorema che vissutoin untempo che aveva gi azzeratole possibilit della narrazione,costringendoloa essere un sem-plice romanziere. E quale ladifferenza tra narratore e ro-
manziere?Che il narratore sco-preil misterodellesistenza (as-sicurandocene una percezioneconcreta) mentreil romanzieresvela e ci comunica la dispera-zione delluomo e il suosmarri-mento. Il narratore il giusto,luomo che sa orientarsi sullaterra senza avere troppo a chefare con essa; il romanziereper orientarsi costretto aaverefintroppoa chefareconla terra con essa obbligato arinnovare continui defatigantiaccordi...
E quali sono le argomenta-zioni che Benjamin porta a di-mostrazione della morte dellanarrazione e delle difficolt incuisi scontra uno scrittoreog-gi? Sono: 1) le quotazione del-lesperienza sono crollate... incadutalibera... da un giorno al-laltro, non solo limmagine delmondo esterno,ma anche quel-lo del mondo morale ha subitotrasformazione chenon avrem-mo mai ritenuto possibili(sembrano parole scritte oggie non stupisce che Scurati nericavi il suo La letteratura del-linesperienza);2) la cadutadel-lesperienza stata accelerata,anzi determinata dalla nascitadi quella nuova forma di co-
municazione che linformazio-ne...che ogni mattina ci informadellenovitdi tuttoil pianeta... siconsuma nellistante della suanovit... vive solo in quellistan-te....Alletdellanarrazioneap-partengono i grandi poemi epici- sostieneBenjamin -, allet del-linformazione appartengono iromanzi,e conclude:il narrato-reprende cichenarradallespe-rienzae lotrasformain esperien-za per chi legge, dunque pi o
meno apertamente... implica unutile,un vantaggioche puconsi-sterein una morale...unistruzio-ne di carattere pratico... in unanorma di vita...; il romanzieresi tiratoin disparte... unindi-viduo isolato... non pi in gradodi esprimersi in forma esempla-re sulle questioni di maggior pe-so... egli stesso senza consiglioenon pudarnea altri...attestaeesprime il profondo disorienta-mentodel vivente.
Maha ragioneBaricconel di-re (seppure in forma di doman-da) che la narrazione, intesanei suoi tratti originari, unistinto socialmente insopprimi-bile.Ma Benjamin nonlo nega:silimita adaffermare chela nar-razione scomparsalasciandoilposto al grande romanzo diFlaubert, Joyce, Musil, Kafka,Pirandello, Cline e Gadda; maora (e qui siamo noi a affermar-lo)chein Italiae certoin Europa(in altre aree il discorso diver-so) anche il grande romanzo morto, la narrazione (gi depri-vata della sua forza catartica) emigrata altrove verso la scrit-tura televisiva, il giornalismo, ilfumetto, il discorso scientifico-tecnologicoe ognialtra formadiespressivit corrente. Con gio-vamento di queste disciplinepa-raletterarie e gratitudinedei re-lativi lettori-spettatori. Non sitratterebbe dunque, come Ba-riccoafferma, di un allargamen-to dellanarrazione dallalettera-tura verso nuove discipline discrittura,ma delfattoche la nar-razione, non trovando nella let-teratura un approdo autorevo-le, la baipassa verso la televisio-ne e il giornalismo... In attesa diunnuovo Gadda.
Il grande scrittoreche pian-giamo a mio avviso unodei principali della nostra
letteratura, per universalit eprofondit. La sua cultura va-lequella diMontaigne e lasuaanalisi vapi lontano diquelladi Balzac, seppur cos pene-trante. Gi potenziate daunammirazione oggi raddop-piata dalla piet, le prospetti-ve della sua immensa operadanno quella generale certez-zache noninganna. Prousthafatto avanzare lintrospezio-ne, la coscienza che luomoprende di s, in una misurachelo eguaglia ai migliori mo-
ralistidi tuttii tempi.Daltron-de,il suopensierofolgoranteele sue osservazionipi tipichee comiche rimangono sottolegida del buonsenso, stretteinuna padronanzadi riflessio-nee disintassi, incui impos-sibile sorprendere anche unsolomancamento.
LonDaudet
Creatura deccezione,bambino di unapreco-citoriginale e vertigi-
nosa, affascinava i suoi ami-chetti spesso molto pi roz-zi, e li stupiva un poco. Macoloro che Marcel Prouststupiva dipi eranole perso-ne di et pi matura: tutte si
meravigliavano per la raffi-natezza dei suoi modi, per lasua grazia e dolcezza, per lasua bont cos complicata.Mi sembra di rivederlo, belloe freddolosissimo, tutto im-bacuccatonellalana, precipi-tarsi davanti alle dame vec-chie o giovani, inchinarsi alloro cospetto, e trovare sem-pre le parole che toccavanoil loro cuore, sia che affron-tasse gli argomenti di solitoriservati ai grandi, sia chesemplicemente si informas-
se della lorosalute.RobertDreyfus
Sono passati forseventanni da quando hoincontrato per la prima
voltaMarcel Proust, inun luo-go chenon sapreipi precisa-re (cerano Marcel Schwob,Jean Lorrain e anche, credo,Charles Whibley). Alliniziomi infastid non poco, tuttopimpante, ilvoltoun pocomol-le,la boccaa cuore,la vocega-lantina, come guantata trop-po aderente; tutto il tono diuno che si ascolta parlare, diun uomo felice, facile e chenon ha storia, pi o meno co-me lo dipinse Jacques-EmileBlanche.Il suofascinononagsbito, come il veleno dellamancinella. Ma mi sedussepoco a poco, perchera il miocontrario,comeuna donna ir-ritanteche si finisce perama-re, e per lasua ariadestremacivilt. E mi resi rapidamentecontoche mi portavail profu-mo di una quantit di cosemaldimenticate, coseche ave-vodesiderato,chenon eroriu-scito a possedere e che nonosavopi sperare.
Lon-PaulFargue
Inverno 1920. Ecco un muc-chietto di ritagli di giornalesu un tavolo. Stavolta,
lAcadmie Goncourt ha dato ilsuo premio a un autore vera-mentesconosciuto.Non giova-ne;masconosciutos,e loreste-r.... Le quattro o cinque righecheseguonosonoinsultanti.Co-me pu linvidia mancare di pu-dore fino a questo punto! Que-sta nota addita una bella voca-zione da perdente. Prova ancheche Marcel Proust celebre, eche, di conseguenza, il pubblicodi oggi pi colto di quello cheignor Baudelaire e Rimbaud,Laforguee Mallarm.
Tuttavia,laltrogiorno, inunristorante, a un tavolo vicino alnostro,alcunidicevano conmol-ta seriet che questepoca non
unagrande epoca della lettera-tura. Lo si dice spesso, di que-sti tempi. Ma Madame de Svi-gn lo diceva anche a propositodiRacine.
ValryLarbaud
Ecco, io sottolineo lerroreche consiste nel credereche la vita di Marcel
Proustsidividain vitamondanae vitasolitaria, in primo periodoe secondo periodo. Quella cheviene detta vita mondana diProust maiavrebbepotuto ap-parirgli come una vita frivola acuisi rinuncia.Solola suamalat-tia lo ostacolava. Quella vitamondanaa cuitenevapidi tut-to e che alcuni critici prendonocome uno svago, era il centrostessodelrosone.
UNAUDIOLIBROE UNILLUSTRATOCONDVD
I Pinocchi di Poli e Toccafondo= La storiadelburattinopi famosoraccontatain5 oree 16minutidaPaoloPoli,voce versatilee birichinache modellaognipersonaggioinperfettasintoniaconCollodi.In uncofanettoGiuntiLeavventurediPinocchio( 12): ilcd dellaletturaper ilprogrammaRadio3 Adaltavocenelnovembre2006e lanastaticadellaprimaedizioneFelicePiaggi, 1883,con leillustrazionidi EnricoMazzanti.UnaltroPinocchioesceda Logos(www.logosedizioni.it),un librocon25tavole+ dvddi animazione (pp.40, 30)di GianluigiToccafondo,artistae grafico,tra cinemae teatro, editoriaepubblicit:il suotratto,
fortedi colorie contrasti,rompecon la tradizionedel bambinodilegno, il burattinosi fmascherainquietae inquietante.
TESTIMONIANZEDA GIDEA VALERY,DA COCTEAUAMAURIAC
MarcelProustmorivaa Parigiil 22novembre1922.Nelgennaiosuccessivorendevanoomaggioallautore dellaRechercheunasessantinadiautori,francesie internazionali,sullaNouvelleRevueFranaise(HommageaMarcelProust).LeditoreMedusanepresentaunasceltain Prousteisuoiamici,dicuipubblichiamoquiin anteprimaalcunibrani.Ventiquattroletestimonianzeaccolteinvolume,daAnnadeNoaillesaMaurice
Barrs,daJeanCocteauaPaulValry,daBenjaminCrmieuxaJosOrtegayGasset,a,unicoitaliano,EmilioCecchi,aFranoisMauriac,checelebrail creatoredivoratodallasuacreatura:finoallafinele suecreaturesisononutritedellasuasostanza,hannoesauritolavitachegli restava.Nellaprefazione,LapolveredellaRecherche,GiancarloPontiggia,osservacheilfascinodellaRecherchestasoprattuttonei suoivastiparadossi,enellesueviefortuite;inessanon sipervienealla veritragionando,maincespicando,abbandonandosial poteredellincidente,dellerrore,dellatto involontario,della soccorrevoleintermittenzadel cuore.
Mon ami Maril cuore ti rico
Allet dei grandipoemi epici seguita
quella dei grandiromanzi,da Flauberta Kafka, a Joyce
Lanarrazionemorta, dici
beneBenjamin
Ora finita anchequella stagione:la letteratura statabaipassatada tvgiornalismo, fumetto
Critici e personaggiVI
pp WalterBenj amin
p ILNARRATORE
p acura diAlessandroBaricco
p Einaudi, pp.106,9
Idee Perch il filosofo aveva ragione(e Baricco non riesce a contraddirlo)
Creatura deccezione,bambino di unaprecocit originalee vertiginosa, unabont coscomplicata
PaoloPoli
Marcel Proustvistoda Levine
CopyNew YorkReview ofBook- IlpaWalter
BenjaminvistodaLevine
CopyNewYorkReviewofBook- Ilpa
PaulValry
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chimesi dopoelebraronoelleRevueFranaise
PAOLADCINALOMBARDI
C un momentodellavita incui lapresadicoscienzadeltempo cherestao un ac-cadimentotraumaticocostitui-sce una cesura tra un prima eun dopo. Che si tratti di ango-scioso bilancio o di lutto deva-stante, uscire dalla selva oscu-ra implica una scossa cheportera unavita nova,salvifi-
ca,soloconun progetto- lotta-ree costruireancora- cheva-da in un'altra direzione. Perunoscrittore,salvarela memo-ria, testimoniare e immortala-re senza reprimere la propriasoggettivit, comehanno fattoDante con la Commedia eProust con la Recherche, lagiusta direzione.
Con questa premessa Ro-land Barthes inaugura il 2 di-cembre1978 ilsuo Corsosu Lapreparazione del romanzo. Lin-vestimentopersonale dichia-rato fin dalle prime battute:quellelezionisaranno il suola-boratorioper unanuova operae unanuova formadi scritturanon mediata dallospecifico se-miologico, filologico o critico-letterario.Per luiche appartie-
ne a una generazione che hatroppo sofferto la censura delsoggetto, stretta tra neoposi-tivismo e marxismo, giunto ilmomentodi farcessare quelsentirsi diviso, sballottato fradue linguaggi, uno espressivo,laltro critico - come scrivepi o meno in quei mesi ne Lacamerachiara.
Il desiderio di esprimersinarrativamente antico. Si saggisti perch si cerebrali -ha confessato in unintervistadel 1962 -. Anchio vorrei scri-vere dei racconti, ma sono pa-ralizzatodalla difficoltche in-
contrerei a trovareuna scrittu-rain cuiesprimermi.Nel tem-po, quellidea si rafforzata alpunto che nella ormai celebreLezione con cui nel 1977 ha in-trodotto i suoi Corsi al CollgedeFrance,si spintoa confes-sare il suo conflitto tra il desi-derio di romanzo e la propen-sione al saggio, genere ambi-guoin cuila scritturafa a garacon lanalisi. Lanno dopo, Lapreparazionedel romanzo dun-queil tentativodi cominciare adarcorpo a quellache diven-tata una pulsione. E il suoprogettodivitanova.
Decisiva stata la mortedella madre, il 25 ottobre del1977. Allindomani, Barthescomincia a utilizzare dei fo-glietti per annotazioni brevi,quotidiane,che fissano lo stra-zio del lutto scorrendo paral-lele al lavoro di ricerca sulNeutro. Scrivo il mio corso,e mi viene da scrivere Il mioRomanzo... Sicuramente sta-rmale, finchnon avr scrit-to qualcosa a partire da leiconfessa in quel suo Journal
de deuil(Dove lei non . Diario dilutto, Einaudi, 2010). Come ilDante della Vita nova, nutre ilproposito di unopera che dicadi lei quello che mai non fuedetto dalcuna? Pensa alla Re-cherche proustiana in cui tratanti personaggi lunicafiguraoggetto damore la madre/nonna?Si direbbedis.
Oltrech operedi salvazione,La Commedia e Alla ricerca deltempo perduto grazie alla forma,e in tempi diversi, sono per Bar-thes i modelli del romanzo mo-derno per eccellenza. Convintoanchelui chela letteratura si facon la vita, con i suoi sprazzipi intensi, i suoi momenti diverit,considera geniale la tes-situra del frammento nel conti-nuum del romanzo di Proust. Loaffascina la deformante funzio-ne creatrice della memoria, lasovversione dellordinedei ricor-di, non cronologico ma per ba-glioridiscontinui, chea suopare-retraducepiil desiderio discri-vere che quello biografico. Ani-mato dalla stessa pulsione e incercadi unanuova formadi ro-
manzo moderno, non potendoricorrere allamemoriae allesueassociazioni perch vede il pas-sato avvolto da una bruma,guardaal presente.Ma comefis-sare lintensit del suo impetuo-so scorrere con una scritturasoggettiva? Nellhaiku, la terzi-napoeticagiapponese di 31 silla-be divise in 3 versi, Barthes tro-va il modello esemplare di No-
tazione del presente per cattu-rare limmediatezzadellistante.Discreto... indiretto, ma emo-zionato nel senso della commo-zione..., lhaiku con la sua for-mabrevegli apparela trascrizio-nedi unintensoistantedi realtche provoca un tilt, unendoemotivamente autore e lettorecome una sorta di fotografia. Illavoro sui numerosi haiku, com-
mentati con la gioia di chi final-menteha trovato una direzione,e tutta lindagine sul passaggioalla volont e realizzazione del-lopera, non approdano per alromanzodel presente.Vastateladipintadi illusioni,inganniemomenti di verit,il romanzo -conclude Barthes - mescolan-zadiveroe falso.E laresistenza,limpotenza a praticarlo pu es-sereunaresistenzamorale.
Il problema restava aperto,rimandato probabilmente a unterzo Corso se, investito neipressi della Sorbona, Barthesnon fosse morto il 26 marzo1980. La preparazione del roman-zo restaun materialeinteressan-tissimo,una minieradi sedimen-tazioni letterarie e di sapere in-terdisciplinare proposta comeunagape da condividere, un la-boratorioin cuitra interrogativie certezze, dubbi, umori e folgo-razioni,si ritagliano il ritratto diun uomo e qualche frammentopreliminare del suo romanzo.E, nonostante la sua complessi-t resta una guida alla praticadellascritturae allalettura.
Lesue astuzie percomporreil suo miele ingannarono pi diun amico intimo. Lo rendevanoenigmatico per coloro che nonintuivano i movimenti della suaindifferenza allaletteratura, del-la sua modestia, e delle scuse,con cui inframmezzava la lettu-radi unapaginamanoscritta.
Perch Proust SERVIVA.
Serviva ilsuo alveare.Obbedivaalleleggidelmielee della notte.
JeanCocteau
Quanto ai suoi mezzi, si le-gano senzaltro alla no-stra miglior tradizione.
Talvolta si ritiene che le sueopere non sianodi agevole let-tura. Ma non cesso di rispon-dere che bisogna benedire gliautori difficili del nostro tem-po. Se formano qualche letto-re, non solo a loro uso e con-sumo. Lo restituiscono anchea Montaigne, a Cartesio, aBossuet [...]. Tutti questigrandi uomini parlano astrat-tamente; ragionano; appro-fondiscono; disegnano conunasola frase tuttoil corpo diun pensiero compiuto. Non te-mono il lettore, non misuranola loro fatica, n la sua. Anco-ra un po, e non li comprende-remo pi.
PaulValry
Non mi stanco mai di me-ravigliarmi che i duescrittori della mia gene-
razione per i quali mi sembrameno imprudente attendermiuna gloriosa e duratura fama unopoeta,laltro prosatore tut-tie duequasiignorandosi,tuttiedue incapaci reciprocamente dicomprendersi abbiano cono-sciuto,ciascuno,una fortuna co-s particolare e assieme cos si-mile: Marcel Proust e PaulValry. Entrambi, quasi dellastessa et, pubblicarono quasinello stesso tempo i loro primiscritti;poi tacqueroper quindicianni. Un censimento delle forze
intellettuali francesi, un annoprima dellaguerra,non li avreb-be neppure segnalati. Alla no-straepoca impazientequale mi-rabile esempio sanno dare, mo-strando a quale gloria pu con-durre il rifiuto del successo, e diqualedominazione divienecapa-ceun artistache saattendere.
AndrGide
Le invenzioni di Proustsono di primissimo ordi-ne,perch entranoin rela-
zione con le componenti pisemplici delloggetto letterario.Si tratta nientemeno di un nuo-vomododi trattareil tempoe disituarsinellospazio.
Se, per dare unidea di cosasiaProusta chinon labbialetto,noicominciassimo a enumerare
i suoi soggetti villeggiatura alpaese di famiglia, amore diSwann, gioco sentimentale di
un ragazzino e di una fanciullasu uno sfondo di giardini, agliChamps-Elyses, unestate sul-la costa della Normandia, in unhotel di lusso, di fronte al mareinquieto su cui scivolano, figuredi nereidi, i volti di fanciulle infiore ecc. comprenderemmosbito cheuna taleenumerazio-ne non porta a nulla, e che que-
sti soggetti, mille volte trattatidai romanzieri, non bastano adefinireciche Proustci porta.
JosOrtegay Gasset
Certo,ha utilizzatomagni-ficamente la malattia;ma invece che per com-
prendere, come Pascal, ci chenon avverr, lo fece per com-prendere ci che avviene. Soloalcentrodellasua sofferenza, ti-rava fuori da se stesso, in qual-che modo, durante la sua vitanascosta, quelluniverso cheaveva assorbito durante la suavita pubblica. Non solo lo popo-lava di esseri innumerevoli, atutti i gradi della loro esistenzasociale, sentimentale, sessuale;ma anche captava i giorni, gliistanti, una svolta di strada aunacertaora duncertoanno,e,in quella camera quasi sordida,ritrovava di colpo e fissava, co-me una farfalla viva, il profumoduna siepe di biancospino.Cos sorta, a forza di sofferenza, laforesta immensa della sua ope-ra, in cui un solo nome: Swann,Combray, Guermantes si arro-tonda come una radura da cuipartano a raggiera dellestrade,cheleghinolunaallaltra.
EmilioCecchi
SETTANTANNIFA
LaddiodiVirginiaWoolf= Settantannifa, il 28marzo,VirginiaWoolf sceglievadiandarsene.Oggi uscita peruna passeggiatalasciandounaletteraincui diceva chesi suicidava.Penso chesia annegata,scriveva ilmarito,LeonardWoolf, a VitaSackville-West.La Tartaruga celebralanniversarioproponendo la biografiaVirginiaWoolf,mia zia (pp.552, 22,traduzionedi Marco Papi),a curadel nipoteStephenBell,scomparso nel1996.Per lostesso editore,Ingannatacondolcezza,uninfanzia a Bloomsbury rievocatada AngelicaGarnett, anchessanipotedellaWoolf (pp.191, 17,50,traduzionedi NicolettaDella
Casa).A giugno,per IlSaggiatore,LyttonStrachey, lastoriadamorefra Stracheye DoraCarrington,la verginepittrice.
LATTRICEDELLOTTOCENTO,PATRIOTARISORGIMENTALE
Evviva AdelaideRistori= Consideratala maggioreattrice tragicadellOttocento,AdelaideRistori (1822- 1906)rifulge nella biografiadi TeresaVizianoEvvivaAdelaide RistoriEvvivalItalia EvvivaVerdi(LaConchiglia di Santiago,pp. 221, 15). Quici siconcentrasulsuoruolo risorgimentale:dal successoa Parigi nel1855 adambasciatricedi Cavour in Russia,duranteunacclamata tourneaSanPietroburgo. Il libro sarpresentatoil 5 aprile alCarignano diTorino,ore 17,30. ConlautricepartecipanoGuidoDavico Bonino eFranco Perrelli. Letturadi LauraCurino. Sempreal Carignano, in
corso lamostradedicataad AdelaideRistoria curadi AndreaMancini,riecheggiante liconografia chearricchisceil libro.
DALLAVITAALLOPERA
Lapreparazionedel romanzo IeII,riunisceinduevolumii testipreparatoridegliultimiduecorsieseminarisvoltida RolandBarthestra ildicembre1978eil febbraio1980alCollgedeFrance.Scegliendoilromanzosviluppl'argomentoindue ricerchedistintema complementaridi cuirestanodeglioriginalicanovaccipubblicatinel2003 daSeuilcon lascrupolosacurateladi NathalieLger.I duecorsisulromanzoeranoloccasioneper elaborareunargomentoa lungoruminato.Nel primo,Dallavitaallopera,dopo unaintroduzioneedue lezionisulleragionipersonalilegateallasceltadel tema,seguonoottolezionisullimportanzadellaNotazioneincentratesullHaiku. Nellaltro,Loperacomevolont,vieneanalizzatoil passaggiodalprogettodellOperaalsuo compimentoattraversointerrogativie riflessioni.Alle duericerchesonostatiaggiuntilabozzadellinterventointroduttivoalseminariosuLametaforadellabirintoequelladelseminarioProuste lafotografia,esamedi unarchiviofotograficopoconoto,corredatadalleimmaginidi56personaggiproustianifotografatida Nadaredalle
schedediBarthes.LetraduttriciecuratriciEmilianaGalianie JuliaPonzo,collazionandoi testiconlaregistrazione,hannochiaritoeintegratoi passidubbioincompleti.el,
da cos
Decisiva la mortedella madre: Star
male, finch nonavrscritto qualcosaa partire dalei
Barthes in cercadi una vita nova
TuttolibriSABATO2APRILE2011
LASTAMPA VII
Nellhaiku, la terzinapoetica giapponese,il semiologotrovail modelloesemplare
di Notazione del presente
Solo al centro della suasofferenza, tirava fuoriquelluniverso cheaveva assorbito durantela sua vita pubblica
pp PROUSTE ISUOI AMICIp trad.di L.Salvarani
p pref.diGiancarloPontiggia
p Medusa,pp. 119,14
pp Roland Barthes
p LAPREPARAZIONE
DELROMANZO
p Introduzione,curae trad.di
Emiliana Galiani eJulia Ponzio
p Mimesis, duevol.,pp. 544,45
LaboratorioNeicorsi alCollgedeFranceil conflittotra il suo desiderio di romanzo e lapropensione al saggio
Portava il profumodi unaquantit di cosemal dimenticate, cheavevo desiderato, e chenonosavo pi sperare
AndrGide
JeanCocteau
RolandBarthesvistoda Levine.Copy NewYork Reviewof Book-Ilpa
LaRistorinel ruolodi Giuditta
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Scenari delleconomia Pi speculazione,pidisoccupazione, pidiseguaglianze
In teoria liberisti,
in pratica piratiLELIO
DEMICHELIS
Leconomia neoliberi-sta o neoliberale che domina datrentannidel tuttoirrazionale:producecrisi sociale,speculazio-ne finanziaria, disoccupazionecrescente,impoverimento gene-rale,riduzionedeidirittisocialiequindi anche politici e civili; ep-pure continuaa regolarele con-dotte umane e a dettare lagen-da politica.
Questa condizione cosriassunta dalsociologo LucianoGallino, in Finanzcapitalismo, li-bromeritorioperl'analisidel fe-
nomeno, per la tesi che sostie-ne,peri tantidati cheportaallanostra riflessione: A causa dipolitiche economiche pluride-cennali orientate in primo luo-goa comprimerei redditida la-voroe ad accrescerele disugua-glianze, nonch di unarchitet-turacheha dimostratodi averefondamenta gravemente difet-tose, il sistema finanziario in-corso in una crisi nata dallec-cessivo ammontare di debitoche aveva creato. Nei primi treanni della crisi, gli Stati hannoimpegnato tra i 12 e i 15 trilionidi dollariper salvarele suemag-giori istituzioni, cio le banchee le assicurazioni. Non appenaritornato in forze, il sistema fi-nanziario ripartitoallattacco,ma questa volta a danno degli
Stati che si erano indebitati persostenerlo e riparare per quantopossibileai suoiguasti.
Un paradosso? Non per il fi-nanzcapitalismo (privatizzare iprofitti e socializzare le perdite,per ripartire a fare profitti), nperi governi alpotere (didestraedisinistra) chedagliAnni80 han-no liberalizzatoi movimentidi ca-pitale.In nomedi unateoriapoliti-ca, il neoliberalismo, rivestitaconi pannidi unateoriaeconomi-ca, finalizzata a cancellare perquanto possibile le conquiste so-ciali delle classi lavoratrici. Pro-
ducendoinfinela propriaegemo-nia(nelsenso diGramsci).Ma co-saffossando la democrazia.In re-alt, quellain corso un'autenticacrisidi civilt:in gioconon sonosolo le monete e le azioni, ma an-che condizioni di lavoro e salari,sicurezzaalimentaree sanit,pre-videnza sociale e diritti umani,istruzione e ricerca, qualit dellavitae rapportiinterpersonali,fun-zioni delle istituzioni e contenutidella democrazia. Una civilt incrisi perch si asservita alla fi-
nanza piuttosto che esserne, co-medovrebbe, la padrona.
Su unanaloga linea di pensie-ro anchelo storicoPiero Bevilac-qua, nel suo Il grande saccheggio:Il capitalismo entrato inunepoca di distruttivitradicale.() dissolve le strutture della so-ciet,decomponelo Stato,canni-balizzagli strumentidellarappre-sentanzapoliticae dellademocra-zia, desertifica il senso della vita.Al tempostesso va divorando, si-noal limitedel collasso,le risorsenaturali. E cos anche lultimacrisidiventanon loccasionedi unripensamento, ma il terreno dirilanciodi unmodo diproduzionesemprepi privodi ragioni socia-lie ambientali.
Tuttoquestomentre si induce(Bevilacqua) la trasformazione
IL BIBLIOFILO
SANTOALLIGO
Tutti in posa! il Risorgimento
Oltre 400 ritratti, per fare memorianon solo dei padri della Patria
Fra tante pubblicazioniedite per il 150 dellUni-t dItalia, merita
senzaltro un posto di rilievoLora pi bella. Fotografia ememoria del Risorgimento acura di Linda Pagnotta pubbli-cato nella nuova collana AltriSguardidallalibreriaantiqua-riaApax Libri di GiorgioGrillo(pp. 390 interamente illustratea colori,cm24x26, 55, apax@
tiscali.it.; tel. 055.289412) CheGrillo di mestierefacesse il gra-fico,primadiaprire lasualibre-ria, lo dimostrano la cura del-limpaginato (dovuto all'autri-ce)e dellastampa.
A parte questoaspetto- fon-damentale perchi vogliarealiz-zareunbellibro - Lora pibel-la sciorina i ritratti fotograficidioltre400 protagonisti delRi-sorgimento, corredati e com-mentati da una vasta selezionedibrani tratti damemorie, dia-ri, lettere, biografie depoca. La
raccolta, unica nel suo generepercompletezzae raritdel ma-teriale contenuto, organizza-ta secondo criteri storico-geo-grafici che consentono di com-porre lesingole storiein unam-pia visionedinsieme.
Quindi non solo i padri ca-nonici dellUnit: Cavour, Ga-ribaldi, Mazzini e VittorioEmanuele II, insieme ad altripersonaggi conosciutissimi co-me dAzeglio, Manzoni, PioIX, Rossini e Verdi, ma anchele centinaia di politici, regnan-ti e nobili, militari, uomini dicultura e religiosi poco noti nelloro aspetto fisico, come Bixio(e come i tanti garibaldini checompaiono nel volume e a cui
stato problematico dare un no-me), Brofferio, Cairoli, Catta-neo, Cibrario, Crispi, De Santis,de Sonnaz, Francesco II, LaMarmora, Mac-Mahon, Manin,Giacomo Medici, Nigra, Pisaca-ne, Praga, Rattazzi, Ricasoli,Rovani, Saffi, Sclopis, Sella,Tommaseo, Visconti Venosta,soloper citarne alcuni.
Mafanno capolinoanchefotodi anonimi soldati e di semplicicittadini, gruppi famigliari e -perch no? - anche fotografie diqualchescugnizzo napoletano.
Una ricerca cos ampia e ac-curatanon potevaessere comple-ta se non comprendeva anchepersonaggi di altre nazioni lega-ti a vario titolo al Risorgimento,
come, Carlyle, Dickens, Dumaspadre, Francesco Giuseppe, Hu-go, Kossuth, Napoleone III, Ra-detzky, Sand, Talleyrand, la re-gina Vittoria. Il libro come unvecchio, caro album di famiglia,che ci fa scoprire i volti seppiatidi tanti lontanicompatriotie deiloro antagonisti.
Linda Pagnotta ha lavoratoa questopera due lunghi anniper dare un commento testualealle fotografie; una ricerca chelha portata a consultare e adestrapolare,tra migliaia di docu-menti, quello pi idoneo a com-porreuna sorta di cronaca stori-ca e umana su fatti e su perso-naggi che hanno contribuito al-lUnitnazionale.
pp LucianoGallinop FINANZCAPITALISMOp Einaudi, pp.325, 19
Ungruppo diufficiali
garibaldinidopo la
battagliadelVolturno:
lafoto,scattatail 3
ottobredel1860, una
delleoltre400 raccolte
nellalbumLora pi
bella
Luciano Gallino accusail Finanzcapitalismo,Bevilacqua denunciaIl grande saccheggio,Latouche taglia i consumi
Nellalbum Lorapi bella politici,uomini di cultura,gruppi di famiglia,
soldati e scugnizzi
Storie e societVIII
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definitivadellasocietin un mododi produzione, ovvero in una im-mensa fabbrica generale. Oggitutto vissuto (o deve esserevissuto) come impresa (anchese non e non dovrebbe essereimpresa):la famiglia,la scuola eluniversit, il lavoro, la previden-za,la salute, lavitaintera.Ovvero(Gallino), il capitalismo e lideolo-gianeoliberistachelo esplicae lolegittima, ha perfezionato al-lestremole tecnologie di governodel comportamento umano, conlapubblicit,il linguaggio,limma-ginario e le regole contabili. Elaziendalizzazione della societ edegli individui (ancora Gallino); lorientamento delle condotteumane secondo i meccanismi delmercato; la governamentalit(Foucault)di individuie popolazio-
niprodottadagliinfinitipoteri esapericapitalistici che attraver-sanolasociete lamodificanoa lo-ro immagine e somiglianza. Il fi-nanzcapitalismo una mega-mac-chinail cuiscopo estrarreil mag-giore valorepossibile dagli uomi-ni e dagli ecosistemi, capillarenella sua penetrazione in tutti isotto-sistemi sociali, in tutti glistrati della societ, della natura edellapersona.
SiaGallino cheBevilacquapro-vano a indicare vie alternative -contro-movimentisocialie benico-muni da riscoprire e re-imparareacondividere- senza pernascon-dersi come tutto questo sia estre-mamente difficile da realizzare.Uno dei possibili link allora alconcetto di decrescita secondoSerge Latouche, che torna sul te-
main Come si esce dalla societ deiconsumi. Lideologiadella crescitaciportainun vicolocieco.Lodice-vaquarantannifail Clubdi Roma,poiil neoliberismoci hanascostoilprincipio di realt (la terra limi-tata),sostituendolocon un infinitoprincipiodi piacere (gioco, consu-mo,egoismo, narcisismo).
Peruscireda questa logicadel-la crescita, importante decolo-nizzare limmaginario.Provandoa rimodellareil rapportotra uomoe natura in modo conviviale.Uscendo da questa economiache ormai una economia-reli-gione. Diventando degli ateidellareligione dellacrescita.Cosainvero oltremodo difficile in unmondodovegliatei - i liberipensa-tori, i diversi, gli anticonformisti -sonoosteggiatida (quasi)tutti.
PAROLE IN CORSO
GIANLUIGIBECCARIA
Bistecca e risottoper unire lItalia
Si celebra il centenario dellArtusi:impast e diffuse il lessico della cucina
Fox, la teologiamessa allIndice
GIANNI VATTIMO ENZO BIANCHI
che la dimensione storicanon abbia spazio nellambitodellapredicazionee dellauto-comprensione della chiesa,ma piuttosto che lincarna-
zione, il calarsi del Figlio diDio nella condizione umanaabbraccia nonsolole debolez-ze della carne umana ma an-che la fragilit di un annun-cio non scrutabileesauriente-mente alla luce dei soli datistorico-critici.
Per i cristiani non decisi-va innanzitutto la parolaDio, bens la conoscenza diGes Cristo, coluiche hanar-rato Dio, come testimonia ilprologo delquarto Vangelo. attraverso la conoscenza diGesCristo,dellasua vita,del-lesue parole, dellasua passio-ne,morteerisurrezionechesigiunge ad aver fede e a cono-scere il Dio che nessuno hamaivisto. Soventei cristiani,soprattuttonel recentepassa-to erano istruiti intellettual-mentesu Dio, lasua esistenza,la sua provvidenza:erano cre-denti in un Dio attorniato dasanticon cuiavevanomaggio-refamiliarit e dicui conosce-vano le storie, ma pochi tradiloroarrivavanoad avere fe-de in Ges Cristo attraversola conoscenza della sua vita emortenarrate daiVangeli.
Benedetto XVIcon questasua rilettura di Ges Cristo
apre, forse come mai avvenutoprima, una conoscenza essen-ziale alla fede dei cristiani chenonsono teisti, nin certosen-so monoteisti, ma aderenti aun Dio unico che una comu-nione diamore e chesi rivela-to pienamente e definitivamen-tenellavita umana diGes Cri-stosuoFiglio.
La fede cristiana, allora,nonmenosolidaperilfattodifondarsi non su una prova in-controvertibile- almenosecon-do i criteri moderni - della ri-surrezione di Ges, bens sullatestimonianzadi uomini e don-ne semplici ma divenuti affi-dabili per quanti ne hannoascoltato la predicazione. Am-mettere chela fede sibasanonsullaver visto o toccato conmano alcunch, bens sulleumanissime parole e sui gesticoncreti di persone normalidotate di risorse intellettuali edipatrimoniculturalipi o me-no ricchi, significa compiere ilprimo passo nella comprensio-ne che la rivelazione, linvitopressante allamore rivolto daDio al suo popolo e portato acompimento nella vita di Gese nella sua morte per gli altrinonnelcielo,perchtudica:Chi salir per noi in cielo, perprenderceloe farceloudiree lopossiamo eseguire?... Anzi,questa parola molto vicina ate, nella tua bocca e nel tuocuore, perch tu la metta inpratica(Dt 30,12-14).
Con il suo Ges di Nazaret,Benedetto XVI ha reso vici-naquestaparola.
p Segueda pag. I
BenedettoXVI,Ges per tutti
Segueda pag. I
Tra Palazzo Vecchio diFirenze e Casa Artusidi Forlimpopoli, si
aperto un ricco convegno (finoad oggi), perricordareil cente-nario della morte di PellegrinoArtusi, l'autore della celebreScienza in cucina e lArte dimangiar bene. Manuale pra-ticoper le famiglie, Landi edi-tore, 1891, cui seguiranno tan-te altre edizioni, ognuna con
aggiunte copiose.LArtusi (con questo nome
verr conosciuto il libro) passe-r nelle mani di tanti italiani,soprattutto delle italiane. NelNovecento si stamperanno tremilioni di copie del volume:con Cuore e Pinocchio un ve-ro best-seller, che al pari diquelli contribuir anche lingui-sticamenteall'Unit d'Italia.
La lingua della cucina ita-liana sino allArtusi era scar-samente unificata, un misto digergo francesizzante conun al-to tasso di localismi nostrani(Che linguaggio stranosi par-la nella dottaBologna!, Nel-le trattorie poi trovate la trifo-la, la costata allafiorentina edaltresiffatte coseda spiritare icani, Quando sentii la pri-
ma volta nominare la crescen-te, credei si parlasse della lu-na,annotava). In questabiz-zarranomenclatura della cuci-na, Artusi riesce a operareunaqualcheunificazione inter-na,a portare unpodi ordine.
Impastando tradizioni loca-li sulla base toscana, lArtusicollaborava a un gusto me-dio non solo del palato, ma inqualchemisuraanchedella lin-gua. Come tutti i non toscanidel secolo si prepara sui libriper unificare il lessico su basefiorentina,consulta grammati-chee vocabolari,ma anche at-tento alluso parlato. Introdu-ceparolenuove: stato luia so-stituirea rosbiffe litalianobi-stecca (parola in verit gi at-testatanel dizionario delCare-
na, 1859), a introdurre cotolet-ta e maionese. Certo, da unedi-zione allaltra del suo testo os-serviamo incertezze e oscillazio-ni:primadi adottare besciamel-la passa attraverso balsamella,forma accolta in un primo tem-po in luogo di bechamel, e pro-pone (vanamente) sgonfiotto alposto di souffl, o crostare inluogo diglassare, tenta ciarlot-ta invece dicharlotte,eauncer-to punto italianizza quenelle inchenelle, con ch, ma finisce poiper tornare allormai tecnico euniversalefrancese quenelle.
Loperazione unitaria inne-scata dallArtusi parzialmen-te riuscita, se si guarda alla si-tuazioneitaliana oggi, chequan-
to al lessico gastronomico ri-masta assai variegata. Nulla dimale naturalmente. Il dopo Ar-tusi ha registrato lafflusso di in-numerevoli voci regionali, chehanno raggiunto la lingua na-zionale delluso, voci romane-sche (abbacchio), piemontesi(fontina), meridionali(cacioca-vallo), emiliano-romagnole(tor-tellini, cappelletti), lombarde(risotto), e aggiungerei anche lemisticanze, prima toscano-la-ziali, poinazionali.
LItalia della cucina rimastaun variatissimo, colorito mosaico(pensiamo soltanto ai nomi dellapasta,dei taglidi carne,delpane,dei dolci). Sfolgorio di forme e dicolori, ricchezzedella diversit.
p
pp PieroBevilacquap ILGRANDESACCHEGGIOp Laterza,pp.217,16
pp SergeLatouchep COMESIESCE
DALLASOCIETDEI CONSUMIp BollatiBoringhieri, pp.203,16
tutta la storia della mistica,della poesia,del pensierospiri-tuale non solo dellOccidente(echehaancheilsensopositi-vodioffrireunaspeciedisum-
ma antologica di questo pen-siero).Soprattutto,ci cheat-trae ma anche respinge nel li-bro, il suo tono positivo,chefa pensare talvoltaa certeforme di nuova religiositamericana (New Age) ver-so cui nutriamo rispetto machenon sentiamo nostre.
Il perch di un certo disa-gio versoquestultimo aspettodellibro anchela suasostan-za teorica e teologica. La rea-zione di sospetto motivataperlappunto da ciche anco-ra domina la nostra esperien-za religiosa: siamotutti figlidiAgostino, direbbe Fox, ciosuccubi di uneducazione checi ha abituati a pensare la sto-ria della salvezza come reden-zione dalla caduta originarianelpeccato.Non pernullail ti-tolo inglese dellibro OriginalBlessing, Benedizione origina-le. Noi di originale abbiamosempre conosciuto soprattut-to il peccato: latto damorecheha dato luogo alla creazio-ne, la benedizione originale, stato subito macchiato dallastoriadel serpente e dellame-la.LastoriadeinostrirapporticonDio unastoriadi caduta,penae redenzione, ancheque-
staperoperata solo inforzadiun sacrificio, di una pena che lostessoFigliodi Diosi sarebbeca-ricato sulle spalle sopportandoildoloredellaCrocifissione.
Ma, dice Fox, nessuno cre-devaal peccato originale primadi Agostino, cos per esempioSantIreneodi Lioneche scrive-va duecento anni prima di lui
(p.49). La benedizione, lattodiamoreconcuiDiocreailmon-doecidlavitaunideabiblicamolto pi originaria. Agostinoha costruito la dottrina del pec-cato originale solo negli ultimianni della sua vita, fondandosisuun passo dellalettera diPao-loaiRomani(5,12)cheeglileggecomesedicessecheconAdamo
tuttigli uomini hannopeccato, eperci portano in s la stessacolpa. La filosofia occidentale(Kant: lidea del male radica-le) ha ripreso questa dottrinaritenendo che linclinazione almale sia un dato naturale nel-luomo, conconseguenzeimpor-tantianchesul mododi intende-relasociet.Eanchetuttoilmo-doche abbiamoereditatodi con-siderare il corpo, i sensi, leroti-smo profondamente legato aquestoprimato delpeccato.
Fox si propone limpresaniente affatto semplicedi ripen-
sare il cristianesimo fuori dallacorrusca luce che via ha impo-sto l'agostinismo. Non certo fa-cendocomese dipeccatonon sidebba pi parlare - egli stesso,nelle quattro sezioni in cui illu-stra lesue quattro vie,dedicapagine intense a come si confi-gura il peccato dal punto di vi-stadi ciascuna diesse:che si ri-ducesempre a una qualche for-ma di resistenzainerte (egoisti-ca,conservatrice)controla posi-tivitdellarelazionecon il mon-do,conlanatura,conglialtri.
Maledisavventurechehain-contrato conla gerarchia catto-lica avvertono della difficoltanche teorica della sua posizio-ne, almeno sul pianodottrinale.La Chiesa ha sempre lasciatomoltalibertai tantimisticicheFox richiama nel libro, da Ilde-garda di Bingen a Meister
Eckhart a Giuliana di Norwicha Simone Weil - certo non aGiordano Bruno, che uno deigrandi ispiratori di questo te-sto. Ma sul piano della dottrinaaccettata e insegnata il discor-so era ed ancora molto pi ri-gido. Ognuno di noi, e Fox stes-so e i suoi discepoli, pu (do-vrebbeanzi) praticarein priva-to la propria religione con que-sto spirito di benedizione di-menticando la cupa idea dellacolpa collettiva. Ma da questaidea dipendono troppediscipli-ne, rapporti di potere, veri epropriprivilegidellacasta (!)sa-cerdotale perch una propostadirinnovamentoteologicoe spi-rituale comequestanon si scon-tri alla fine con la necessit diuna autentica rivoluzione. For-se sarebbe ora, ma vi pare chesiailtempopropizio?
A ROMAPERLIBRICOMEAllaFestadel libroe della lettura
allAuditoriumParco della Musica, ideata daMarino Sinibaldie
aperta ierida ClaudioMagris,tra i numerosialtri intervengono
oggiEnzo Bianchi (Come leggerela Bibbia, in dialogo con
GabriellaCaramore) e domani MatthewFox conVito Mancuso.
Trale iniziativecollaterali, la mostra Biblioteche,fotografiedi
MassimoSiracusa,a curadi AlessandraMauro,prodotta da
Contrasto(qui sopra LaPalatinadi Parma, Salone MariaLuigia).
Ritratto diPellegrino
Artusi:Forlimpopoli(dovenacque
il4 agosto1820)e
Firenze (dovemoril30
marzo1911)lohanno
ricordatoin
questigiorniconun
convegno
TuttolibriSABATO2APRILE2011
LASTAMPA IX
Un manualedi spiritualit perripensare la fedecristiana senzala paura del peccato
-
8/7/2019 Tuttolibri n. 1759 (02-04-2011)
10/11
9
100
GrancircoTaddeiealtrestoriediVigtaCAMILLERISELLERIO
47
7 10
3
Malastagione
GUCCINIMONDADORI
GesdiNazarethBENEDETTOXVI(JOSEPHRATZINGER)LIBRERIAEDITRICEVATICANA
43 39
Laleggedeldeserto
SMITHLONGANESI
77
Vieniviaconme
SAVIANOFELTRINELLI
1
Saggistica TascabiliNarrativaitaliana
32
NessunosisalvadasoloMAZZANTINIMONDADORI
5
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Edisse
DELUCAFELTRINELLI
AI PUNTILUCIANOGENTA
Attenzione,quisi va
indiscesa
Narrativastraniera
Varia Ragazzi
Ilprofumodellefoglie
dilimoneSNCHEZGARZANTI
LACLASSIFICADITUTTOLIBRI REALIZZATADALLASOCIETNIELSENBOOKSCAN,ANALIZZANDOI DATIDELLECOPIE VENDUTEOGNISETTIMANA,RACCOLTIIN UNCAMPIONEDI 1100LIBRERIE.SIASSEGNANOI 100PUNTIAL TITOLOPIVENDUTOTRALE NOVIT.TUTTIGLIALTRISONOCALCOLATIINPROPORZIONE.LARILEVAZIONESI RIFERISCEAI GIORNIDAL20AL 26MARZO.
La festaappenacominciata gifinita?Il valoredei100punti si di nuovo piche dimezzato, significache Saviano e Ratzingter hanno venduto, nel no-
strocampionedi librerie,oltreil 50%in menorispettoallasettimanascorsa:orasono quasiappaiati, pocosottole 12mila copie. Scendonoanchela Mazzantini,da 15a 10 mi-la,e Camilleri da10 a 5 mila. Lunicoa fareunsaltoallin-s Franzene poirientranotrai primi10 ancheil roman-zo-veritdi FrancoDi Mare - labambinatrovatae adot-tata nel crogiolo della guerra serbo-bosniaca - e il gialloscrittoin coppiacon Macchiavellida Guccini:a