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NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XVIII n. 1 aprile 2016 3 Editoriale 17 Indagine sulla corretta compila- zione della cartella infermieri- stica in una struttura dell’A.O.U. di Novara attraverso la defini- zione di specifici indicatori 20 La vaccinazione anti Papilloma Virus: gli ostacoli delle adole- scenti, dei genitori e le opinioni dei professionisti sanitari 24 La soddisfazione dei famigliari dei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva ASL NO S.S. Rianimazione P.O. Borgomanero 27 Sicurezza stradale 30 Preparazione della sala e dei set chirurgici 32 Buona lettura... 43 Segreteria 4 ECM: Raccolta Punti 14 Trattamento delle SCA nell’UTIC spoke di Borgomanero Trimestrale di informazione settoriale AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile BINELLI Luigi - Comitato di Redazione: Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola - Redazione: Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321 30237 - Fax 0321 393276 - E-mail: novara.verbania@ipasvi.legalmail.it INDICE 34 La nostra Biblioteca

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NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XVIII n. 1 aprile 2016

3 Editoriale

17 Indagine sulla corretta compila-zione della cartella infermieri-stica in una struttura dell’A.O.U. di Novara attraverso la defini-zione di specifici indicatori

20 La vaccinazione anti Papilloma Virus: gli ostacoli delle adole-scenti, dei genitori e le opinioni dei professionisti sanitari

24 La soddisfazione dei famigliari dei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva ASL NO S.S. Rianimazione P.O. Borgomanero

27 Sicurezza stradale

30 Preparazione della sala e dei set chirurgici

32 Buona lettura...

43 Segreteria

4 ECM: Raccolta Punti

14 Trattamento delle SCA nell’UTIC spoke di Borgomanero

Trimestrale di informazione settoriale AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile BINELLI Luigi - Comitato di Redazione: Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola - Redazione: Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321 30237 - Fax 0321 393276 - E-mail: [email protected]

INDICE

34 La nostra Biblioteca

anno XVIII n. 1 aprile 2016

2informazioni

Dialogare è il periodico del Collegio IPASVI delle provincie di Novara e Ver-bano Cusio Ossola che pub-blica liberamente articoli previa approvazione del Co-mitato di Redazione. L’arti-colo è sotto la responsabilità dell’autore/autori. Il mate-riale per la pubblicazione dovrà essere inviato alla Re-dazione in formato elettro-nico. Il testo deve pervenire in formato Word. Le paro-le che gli autori desiderano evidenziare devono essere in “grassetto/ bold”. Tabel-le e/o immagini (.tiff oppure .jpg) devono essere numera-te e fornite su file a parte (il numero andrà anche richia-mato nel testo con brevi di-dascalie). In allegato all’ar-ticolo dovrà essere fornita una sintetica nota biografi-ca dell’autore. La pubblica-zione degli articoli è a titolo gratuito e in nessun caso dà diritto a compensi. Gli arti-coli inviati saranno sottopo-sti all’esame del Comitato di Redazione che si riserva di valutarli, eventualmente ri-maneggiarli. Il materiale in-viato non verrà restituito.

NOTIZIARIO DI INFORMAZIONE E DI AGGIORNAMENTO DEL COLLEGIO INTERPROVINCIALE IPASVI DI NOVARA E VCO anno XVIII n. 1 aprile 2016

3 Editoriale

17 Indagine sulla corretta compila-zione della cartella infermieri-stica in una struttura dell’A.O.U. di Novara attraverso la defini-zione di specifici indicatori

20 La vaccinazione anti Papilloma Virus: gli ostacoli delle adole-scenti, dei genitori e le opinioni dei professionisti sanitari

24 La soddisfazione dei famigliari dei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva ASL NO S.S. Rianimazione P.O. Borgomanero

27 Sicurezza stradale

30 Preparazione della sala e dei set chirurgici

32 Buona lettura...

34 La nostra Biblioteca

43 Segreteria

4 ECM: Raccolta Punti

14 Trattamento delle SCA nell’UTIC spoke di Borgomanero

Trimestrale di informazione settoriale AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 - Direttore Responsabile BINELLI Luigi - Comitato di Redazione: Consiglio Direttivo del Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola - Redazione: Via Biandrate 20/b, 28100 NOVARA. Tel 0321 30237 - Fax 0321 393276 - E-mail: [email protected]

INDICE Trimestrale di informazione settoriale – AUT. TRIBUNALE DI NOVARA N. 6 del 11/02/1999 –

Direttore Responsabile: BINELLI Luigi – Comitato di Redazione: Consiglio Direttivo del Collegio

Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola – Redazione: via Biandrate 20/b, 28100 Novara.

Tel. 0321.30237 – Fax. 0321.393276 – E-mail: [email protected] – Impaginazione:

Editmedia s.r.l., Omegna (VB)

Notiziario di informazione e di aggiornamentodel Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola

Direzione/Redazione/AmministrazioneVia Biandrate 20/b – 28100 Novara – Tel. 0321.30237 Direttore ResponsabileBinelli LuigiComitato di RedazioneBinelli Luigi, Cavagna Roberto, Fasolini Gabriele, Lazzati Alessandra, Pescosolido Marco, Sanvito PaolaEditoreCollegio Interprovinciale IPASVI di Novara e Verbano Cusio OssolaImpaginazioneEditmedia s.r.l., via De Angeli, 73 – 28887 Omegna (VB)

Foto di copertina: “neve e camelie” di Gemelli Franco

anno XVIII n. 1 aprile 2016

3editoriale

Luigi Binelli PresidenteCollegio IPASVI di Novara e VCO

C ari Colleghi, in questo editoriale vor-rei condividere con voi alcune rifles-sioni in merito alla direttiva europea 2013/55/UE che formalizza e introdu-

ce la Tessera Sanitaria Europea. Il decreto legisla-tivo riguarda cinque professioni regolamentate, tra cui la professione infermieristica. La direttiva evidenzia le competenze della pro-fessione infermieristica (in chiave europea), che non discostano di molto da quello che è il no-stro profilo professionale (D.M.739/94); inoltre, viene precisato quanto richiesto e riconosciuto alla professione infermieristica.«L’Infermiere è responsabile dell’assistenza gene-rale; si riconosce: la competenza di individuare autonomamente le cure infermieristiche neces-sarie utilizzando le conoscenze teoriche e clini-che attuali, nonché di pianificare, organizzare e prestare le cure infermieristiche nel trattamento dei pazienti, sulla base delle conoscenze e del-le abilità acquisite, in un’ottica di miglioramen-to della pratica professionale; la competenza di lavorare efficacemente con altri operatori del settore sanitario, anche per quanto concerne la partecipazione alla formazione pratica del per-sonale sanitario sulla base delle conoscenze e

delle abilità acquisite; la competenza di orien-tare individui, famiglie e gruppi verso stili di vita sani e l’autoterapia, sulla base delle conoscenze e delle abilità acquisite; la competenza di avviare autonomamente misure immediate per il man-tenimento in vita e di intervenire in situazioni di crisi e catastrofi; la competenza di fornire auto-nomamente consigli, indicazioni e supporto al-le persone bisognose di cure e alle loro figure di appoggio; la competenza di garantire autono-mamente la qualità delle cure infermieristiche e di valutarle; la competenza di comunicare in modo esaustivo e professionale e di cooperare con gli esponenti di altre professioni del settore sanitario; la competenza di analizzare la qualità dell’assistenza in un’ottica di miglioramento del-la propria pratica professionale come infermiere responsabile dell’assistenza generale.» Tutto questo ci porta a profonde riflessioni e a un grandissimo impegno; dobbiamo focalizzar-ci sulla crescita e sullo sviluppo professionale di noi infermieri per essere “adeguati”, cioè in gra-do di rispondere ai bisogni di salute e assisten-ziali di tutti i cittadini, sani o malati che siano, co-erentemente alle aspettative

Luigi Binelli

anno XVIII n. 1 aprile 2016

4approfondimenti

ECM: Raccolta Punti

A cura del vice presidente del Collegio IPASVI Novara – VCO Gabriele Fasolini

Un breve riassunto degli elementi emersi durante il convegno organizzato dal Collegio IPASVI di Novara – VCO nell’anno 2015

Durante la giornata è stata fatta una disamina sullo stato dell’arte dell’educazione continua in me-dicina (ECM). I relatori hanno spa-ziato dalla responsabilità del pro-fessionista sino all’applicazione in pratica degli strumenti a disposi-zione per acquisire i crediti ECM.

CODICE DEONTOLOGICO, 2009Art. 11

L’infermiere fonda il proprio operato su conoscenze validate e aggiorna-te, saperi e competenze, attraverso la formazione permanente, la rifles-sione critica sull’esperienza e la ricer-ca. Progetta, svolge e partecipa ad attività di formazione. L’infermiere chiede formazione e/o supervisione per pratiche nuove o sulle quali non ha esperienza.

DECRETO LEGISLATIVO 229/1999 Art. 14

L’aggiornamento professionale , adegua le conoscenze. La formazio-ne permanente migliora le compe-tenze finalizzate all’efficacia ed effi-cienza dell’assistenza.

LEGGE N.148 DEL 14 SETTEMBRE 2011

Art 3 comma 5, lett. b)Prevede l’obbligo per il profes-sionista di seguire percorsi di for-mazione continua permanente predisposti sulla base di appositi regolamenti emanati dai consigli nazionali, fermo restando quanto previsto dalla normativa vigente in materia di educazione continua in medicina (ECM). La violazione dell’obbligo di formazione conti-

nua determina un illecito discipli-nare e come tale è sanzionato sulla base di quanto stabilito dall’ordi-namento professionale che dovrà integrare tale previsione.

CORTE DI CASSAZIONE CIVILE SEZ III

Sentenza n 2235 1/2/2010Sentenza: il mancato aggiorna-mento professionale comporta un danno al decoro e al prestigio del-la professione e quindi è giusto che il mancato rispetto delle norme in tema di formazione sia soggetto a sanzione

La sentenza evidenzia che l’obbli-go dell’ECM non è a carico dell’A-zienda. La sentenza della Corte di Cassazione ribadisce che l’aggior-

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anno XVIII n. 1 aprile 2016

5approfondimenti

gionale– Osservatorio– Consulta degli utenti– Comitato tecnico delle Regio-

ni;●● Ministero della Salute;●● Regioni e Provincie Autonome;●● Ordini, Collegi e Associazioni

– Esercitano funzioni di respon-sabilità e garanzia dei profes-sionisti e delle attività da que-sti svolte verso i cittadini.

DALL’ACCORDO STATO REGIONI DEL 2007

●● «Gli Ordini professionali rive-stono il ruolo di garante della professione e di certificatore della formazione continua [...]Gli Ordini [...] potranno altresì garantire l’appropriatezza della formazione continua rispetto agli obiettivi formativi e alla pro-fessione svolta [...]»

Gli ORDINI, COLLEGI E ASSOCIA-ZIONI, CON LA CERTIFICAZIONE, POSSONO SODDISFARE IL RUOLO DI GARANTI DELLA PROFESSIONE.

Come posso sapere con certez-za quanti crediti ECM dovrò ac-quisire nel triennio 2014-2016?L’iscritto può rivolgersi al portale COGEAPS appena descritto.1. Il professionista sanitario dovrà

acquisire, ogni anno del trien-nio, un ammontare di crediti ECM compreso in un range che va da un minimo del 50% ad un massimo del 150% dell’obbligo formativo annuo.

2. I crediti acquisiti in eccedenza ri-spetto a quanto sopra non han-no validità ai fini del soddisfaci-mento del fabbisogno formativo individuale del triennio, e non vengono conteggiati all’interno del Dossier Formativo.

È consentito a tutti i professioni-sti saniatri di assolvere l’intero de-bito formativo, previstod all’art. 1 della presente determina, anche

nitarie nato nell’ottobre del 2003 quale strumento attuativo del-la convenzione sottoscritta tra le professioni e Ministero della Salu-te per la realizzazione e la gestio-ne di una anagrafica nazionale, ai fini ECM, di tutti gli operatori del-la sanità.

Quali professioni ne fanno par-te?Le Federazioni Nazionali dei Colle-gi IPASVI, dei Collegi delle Ostetri-che e dei Tecnici di radiologia me-dica.Le Federazioni Nazionali degli Or-dini dei Medici e degli Odontoiatri, dei Farmacisti, dei Veterinari. Il Consiglio Nazionale degli Ordini degli Psicologi, l’Ordine Nazionale dei Biologi e il Consiglio Nazionale dei Chimici.Le Associazioni professionali affe-renti all’area della riabilitazione, all’area tecnica e a quella della pre-venzione.Secondo quanto stabilito dall’Ac-cordo Stato Regioni del 5 Novem-bre 2009, il Co.Ge.A.P.S. è “l’orga-nismo nazionale deputato alla gestione delle anagrafiche nazio-nali e territoriali, dei crediti ECM at-tribuiti ai professionisti che fanno capo agli Ordini, Collegi nonché le rispettive Federazioni nazionali e Associazioni professionali, consen-tendo a questi le relative funzioni di certificazione delle attività for-mative svolte”.

La Formazione Continua ECM non deve essere pensata solo come “manutenzione tecnica” ma deve essere intesa come supporto allo sviluppo di “sistemi di competen-ze”.

Gli Attori della Governance del si-stema ECM sono:●● Commissione Nazionale per la

Formazione Continua:– Supporto amministrativo re-

namento è un dovere preciso e per-manente per ogni professionista.Il professionista può avvalersi ,per il raggiungimento dei crediti ECM dei seguenti strumenti:●● formazione residenziale interat-

tiva;●● formazione sul campo:

– stage e tirocini– gruppi di lavoro– attività di ricerca– audit clinico e/o assistenziale;

●● formazione a distanza – FAD.

Il 22 giugno 2011 con la DGR n. 7-2208 è stato approvato il dise-gno generale del nuovo sistema di governo della formazione ECM nella nostra Regione, in linea con quanto espressamente richiesto dalla Conferenza Stato Regioni del 5/11/2009 e successivo Regola-mento 13/01/2010 e del 19/4/2012Il sistema di governo regiona-le ECM individuava l’AReSS quale supporto tecnico-operativo per le tematiche connesse alla formazio-ne in sanità;Le Leggi Regionali n. 18/2012 e n. 8/2013 hanno proceduto alla chiu-sura dell’AReSS e al passaggio di tutte le competenze relative all’ECM regionale al competente Settore re-gionale “Personale del SSR”.Il disegno regionale prevede infat-ti la partecipazione, nei diversi Or-ganismi, sia delle Aziende Sanita-rie territoriali, sia degli Ordini , dei Collegi, delle Associazioni e delle UniversitàAlla piattaforma, oltre ai provider, hanno accesso con profilo indivi-duale circa 38.000professionisti sanitari. La piattafor-ma regionale ECM può oggi moni-torare sia l’aspetto quantitativo sia l’aspetto qualitativo della for-mazione A livello nazionale c’è il Co.Ge.A.P.S.

Che cos’è il Co.Ge.A.P.S.?È un consorzio tra le professioni sa-

anno XVIII n. 1 aprile 2016

6approfondimenti

accertato che ogni professionista abbia soddisfatti tutti gli elementi di valutazione previsti.Non è possibile iscriversi come par-tecipante ad un evento formativo nell’ambito del quale si è inseriti in qualità di docente.

FORMAZIONE SUL CAMPOLa formazione sul campo si ca-ratterizza per l’utilizzo dei conte-sti, delle strutture sanitarie e delle competenze dei professionisti im-pegnati nelle attività assistenziali.Offre la massima possibilità di es-sere legata alle specifiche esigenze di sviluppo dei servizi e di miglio-ramento dei processi assistenzia-li, favorendo l’apprendimento di competenze professionali e di

Riassumendo il professionista a che tipo di formazione può acce-dere?

FORMAZIONE RESIDENZIALELe attività di formazione residen-ziale prevedono una presenza fisi-ca dei partecipanti sul luogo di for-mazione (che di solito coincide con un’aula didattica) e riveste caratte-ristiche molto simili a quelle di una classica “lezione”

Ai fini dell’acquisizione dei crediti il professionista deve essere presen-te all’evento formativo residenzia-le accreditato per il 90% della sua durata.I crediti ECM vengono attestati dal Provider ai partecipanti una volta

mediante formazione a distanza (FAD).Con riferimento al triennio forma-tivo 2014-2016 gli eventi FAD do-vranno concludersi entro il triennio formativo in cui vengono inseriti.I professionisti sanitari che fre-quentano, in Italia o all’estero, cor-si di formazione post-base propri della categoria di appartenenza e durante l’esercizio dell’attività pro-fesionale, sono esonerati dall’ob-bligo formativo ECM. L’esonero riguarda l’intero periodo di for-mazione nella misura di 4 crediti al mese e solo se il corso di forma-zione abbia durata superiore ai 15 giorni per ciascun mese.Sono esentati dall’obbligo forma-tivo ECM, nella misura di 4 crediti per ogni mese nel quale il periodo di sospensione dell’attività profes-sionale sia superiore a 15 giorni, i professionisti sanitari che sospen-dono l’esercizio della propria atti-vità a seguito di:– congedo maternità e paternità;– congedo parentale e congedo

per malattia del figlio;– adozione e affidamento prea-

dottivo;– adozione internazionale aspet-

tativa non retribuita durata espletamento pratiche;

– congedo retribuito per assisten-za ai figli portatori di handicap;

– aspettativa senza assegni per gravi motivi familiari;

– permesso retribuito per i profes-sionisti affetti da gravi patologie;

– assenza per malattia così come disciplinato dal CCNL;

– richiamo alle armi o servizio vo-lontariato alla C.R.I.;

– aspettativa per incarico diretto-re sanitario aziendale e diretto-re generale;

– aspettativa per cariche pubbli-che elettive aspettativa per la cooperazione con i paesi in via di sviluppo e distacchi per mo-tivi sindacali.

Congessi • SimposiConvegni • Meaeting

FORMAZIONE RESIDENZIALE

Durata minima 4 ore

Numero massimo di crediti attribuibili alla singola iniziativa è 50

SeminariTavole rotonde

Conferenze

Corsi Retraining

Tirocinio e stageMinimo 20 ore

Audit clinicoMinimo 8 ore

FORMAZIONE SUL CAMPO

Numero massimo di crediti attribuibili alla singola iniziativa è 50

Gruppi di lavoro • Miglioramento

Minimo 8 ore

Progetti di ricercaDurata minima

non prevista

anno XVIII n. 1 aprile 2016

7approfondimenti

il miglioramento della qualità, efficienza,efficacia, appropria-tezza e sicurezza degli specifici processi di produzione delle at-tività sanitarie. Questi obiettivi si rivolgono dunque ad opera-tori ed équipe che intervengono in un determinato segmento di produzione.

●● Obiettivi formativi di sistema: finalizzati allo sviluppo delle co-noscenze e competenze nelle attività e nelle procedure idonee a promuovere il miglioramento della qualità, efficienza,efficacia, appropriatezza e sicurezza dei sistemi sanitari. Questi obiettivi si rivolgono, di norma, a tutti gli operatori avendo quindi caratte-ristiche interprofessionali.

Il piano formativo individuale (Dossier formativo) rappresen-ta il prodotto di queste tre dimen-sioni della formazione; definisce il volume dei bisogni da soddisfare/soddisfatti di quel professionista, inserito in quello specifico proces-so di produzione di attività sanita-rie, parte costitutiva di un sistema più generale di tutela della salute.Gli obiettivi formativi di rilievo re-gionale e aziendale sono stabiliti dalle Regioni e dalle Aziende Sa-nitarie e tengono conto dei Piani sanitari regionali e delle specifiche mission aziendali.

È importante rilevare i bisogni formativi?I corsi che si basano su analisi di ri-levazione dei bisogni , sono effica-ci nel modificare la pratica clinica.Un evento formativo acquista maggiore efficacia e validità quan-do riesce a fondare i suoi obietti-vi ed i suoi percorsi formativi su di un’attenta rilevazione e interpre-tazione:– dei bisogni formativi degli ope-

ratori cui esso è rivolto;– delle aspettative dell’assistito e

della comunità;

La FAD è basata sulla preparazione di eventi formativi mediante l’uti-lizzo di materiali quali audio, video, che vengono distribuiti on-line, consentendo la ripetitività della fruizione in tempi e luoghi diversi.La formazione a distanza può esse-re associata alla formazione in aula in tal caso si parla di Blended lear-ning o FAD mista.

Cosa sono gli obiettivi formativi nazionali e regionali?Gli obiettivi formativi, nazionali e regionali, sono lo strumento uti-lizzato per orientare i programmi di formazione continua rivolti agli operatori della sanità al fine i defi-nire le adeguate priorità nell’inte-resse del SSN. Si dividono in :●● Obiettivi formativi tecnico-

professionali: finalizzati allo sviluppo delle competenze e delle conoscenze tecnico pro-fessionali individuali nel settore specifico di attività, acquisendo crediti formativi inerenti eventi specificatamente rivolti alla pro-fessione o alla disciplina di ap-partenenza.

●● Obiettivi formativi di pro-cesso: finalizzati allo sviluppo delle competenze e delle cono-scenze nelle attività e nelle pro-cedure idonee a promuovere

comportamenti organizzativi.Non è prevista la possibilità del so-vrannumero.

FORMAZIONE SUL CAMPO RUOLI COINVOLTI●● Referente: responsabile delle

attività (tutte le tipologie di FSC)●● Progettista: elabora le fasi del

progetto (tutte le tipologie di FSC)

●● Formatore: supporta l’appren-dimento (gruppi di lavoro)

●● Esperto: è esterno al gruppo (gruppi di lavoro)

●● Tutor: aiuto/guida dei parteci-panti (stage e tirocini)

●● Auditor: competente di a.c. con formazione specifica (audit cli-nico)

●● Promotore: promuove lo stu-dio e scrive il protocollo di ri-cerca (ricerca)

FORMAZIONE A DISTANZAPer Formazione A Distanza (e-le-arning) si intendono una serie di strumenti che tendono a sostitui-re, integrare ed allargare la forma-zione residenziale attraverso i me-dia elettronici.La FAD permette di raggiungere utenti localizzati in sedi diverse da quelle in cui opera il docente/for-matore. La fruizione può essere in-dividuale o a gruppi.

Autoapprendimento senza tutoraggio

Blended

FORMAZIONE A DISTANZA

Numero massimo di crediti attribuibili alla singola iniziativa è 50

Autoapprendimento con tutoraggio

Comunità di pratica

anno XVIII n. 1 aprile 2016

8approfondimenti

– delle aspettative e competenze professionali degli operatori.

Per sottolineare quello appena scritto, si cita la Parabola del Bra-mino:«Su una barca che attraversa il fiu-me c’è un bramino, dotto in scrittu-re sacre.Il bramino chiede al vecchio barca-iolo:“Sai il sanscrito?”

“No”, risponde quello“Senza il sanscrito un quarto del-la tua vita è perso” dice il bramino “Conosci almeno la letteratura clas-sica?”“No”, dice il barcaiolo“Un altro quarto della tua vita è an-dato perso”In quel momento il bramino si accor-ge che la barca fa acqua e che le sue gambe sono già a mollo. Il barcaio-lo cerca di tappare la falla, ma non

c’è niente da fare. L’acqua continua a crescere e la barca sta per anda-re a fondo.“Sai nuotare?” chiede il barcaiolo al bramino“No”, risponde quello impaurito“Tutta la tua vita è persa”, conclude il barcaiolo.»Morale: è inutile saper leggere e scrivere, conoscere il sanscrito e l’intera letteratura, se il sapere non è quello che serve.

NO-VCO

“L’infermiere… concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale e alla ricerca”

Decreto Ministeriale 14 settembre 1994, n. 739Art 1, punto 4

●● Come faccio a sapere quanti crediti ECM ho acquisito?

●● Devo iscrivermi all’ECMPiemonte? E come si fa?

●● Cos’è il Co.Ge.A.P.S.? Perché dovrei iscrivermi?

●● Cos’è il dossier formativo? E come si redige?

●● Ho già un’e-mail, perché dovrei averne un’altra certificata?

Puoi trovare le risposte a queste e altre domande sulla tua posizione crediti ECM presso il Collegio IPASVI NO-VCO, accedendo al punto NO-VCO

Prenota un appuntamento telefonando negli orari di apertura della segreteria: all’incontro troverai una persona che ti aiuterà a chiarire i tuoi dubbi.

Ti aspettiamo!

anno XVIII n. 1 aprile 2016

9approfondimenti

COLLEGIO INTERPROVINCIALE

Novara • Verbano Cusio Ossola

EVENTO RESIDENZIALE

La rianimazione cardiopolmonare

di baseNovara

29 aprile 2016

SEDE DEL CORSOIstituto Salesiani - Via Lanino 1 (Angolo Via Ferrucci)

ORARIO8.45 -17.45

ore 8:30 Registrazione partecipanti

Progettista del CorsoLetteria Daniela Vadalà

Responsabile ScientificoCapuzzi Fabio

MODALITÀ DI ISCRIZIONEN° Partecipanti 30

Le iscrizioni all’evento si ricevonodal 08.04.2016 al 22.04.2016telefonando al n. 0321 30237 in orario di apertura dell’ufficio Sede di Novara

QUOTA DI ISCRIZIONEPER ISCRITTI AL COLLEGIO IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola Gratuito

PER I NON ISCRITTI AL COLLEGIO IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola Euro 50,00

I credi ECM saranno assegnati in caso di:●● 90% di presenza al corso●● Superamento verifica di apprendimento●● Compilazione questionari di gradimento al

corso e valutazione dei docenti●● Firma di entrata e uscita sui registri

SEGRETERIA ORGANIZZATIVACollegio IPASVI di Novara e Verbano Cusio OssolaTel. 0321.30237Fax 0321.393276

anno XVIII n. 1 aprile 2016

10approfondimenti

COLLEGIO INTERPROVINCIALE

Novara • Verbano Cusio Ossola

EVENTO RESIDENZIALE

La rianimazione cardiopolmonare di baseNovara 29 aprile 2016

PREMESSACodice Deontologico dell’InfermiereArticolo 18L’infermiere in situazioni di emergenza- urgenza, pre-sta soccorso e si attiva per garantire l’assistenza ne-cessaria.

L’arresto cardiorespiratorio costituisce l’evenienza clinica in assoluto più critica e di drammatica rile-vanza. Le procedure terapeutiche che si sono di-mostrate più efficaci per prevenire il danno ipos-sico cerebrale e in questi casi nel condizionare la prognosi e la futura qualità di vita del paziente so-pravvissuto sono legate a situazioni in cui il tempo è particolarmente prezioso. Per ottenere i migliori risultati e questo noi operatori lo sappiamo benis-simo, quanto siano preziosi i minuti in situazioni di urgenza e soprattutto se in gioco c’è la sopravvi-venza del paziente. Altri elementi da considerare sono le caratteristiche individuali e lo scenario in cui si manifesta l’evento, per cui diventa determi-nante la valutazione e la capacità da parte dell’o-peratore di procedere precocemente con l’attiva-zione della rianimazione cardiopolmonare.

OBIETTIVI EDUCATIVIAcquisire abilità teoriche e pratiche su:●● il riconoscimento precoce dei sintomi e la chia-

mata di aiuto;●● l’attivazione della rianimazione cardiopolmo-

nare;●● la defibrillazione precoce e il soccorso precoce.

CONTENUTI●● Registrazione partecipanti e definizione obiet-

tivi ●● L’arresto cardiorespiratorio e la Catena della So-

pravvivenza●● La sequenza BLS-CAB●● Le manovre di disostruzione da corpo estraneo●● Stazioni pratiche su manichino: esercitazioni

a singolo soccorritore e ventilazione bocca a bocca

●● La defibrillazione semiautomatica, cenni legi-slativi

●● Stazioni pratiche su manichino: esercitazioni a doppio soccorritore, ventilazione con ambu e uso del defibrillatore

●● Discussione su casi e situazioni particolari●● Esercitazione pratica su manichino: casi clinici

simulati di arresto cardiorespiratorio●● Verifica di apprendimento

DESTINATARI●● Infermieri●● Infermieri pediatric●● Assistenti sanitari

DOCENTI ●● F. Capuzzi●● V. Avite●● F. Minelli ●● R. Tacconi●● U. Tessarin

Sistema di Accreditamento ECM

anno XVIII n. 1 aprile 2016

11approfondimenti

Obbligatorietà Iscrizione AlboPer garantire la massima trasparenza sul principio di obbligatorietà dell’iscrizione

all’Albo, alla luce della recente sentenza (266/2016) del Tribunale di Venezia, trasmettiamo la nota della Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI accompagnata

dall’interpretazione autentica della Legge da parte del Ministero della Salute.

anno XVIII n. 1 aprile 2016

12approfondimenti

anno XVIII n. 1 aprile 2016

13approfondimenti

anno XVIII n. 1 aprile 2016

14approfondimenti

INTRODUZIONELa cardiopatia ischemica è la pri-ma causa di morte nel mondo. In Europa causa circa il 40% di tutte le morti sotto i 75 anni. Le sindromi coronariche acu-te (STEMI – NSTEMI – Angina In-stabile) sono causate dallo stesso processo patogenetico, cioè dalla fissurazione di una placca atero-masica coronarica.Un trattamento precoce allevia i sintomi, limita il danno miocardi-co e riduce il rischio di arresto car-diaco.L’obiettivo finale è la riperfusione meccanica o farmacologica per ri-pristinare il flusso ematico al mio-cardio rispettando precise tem-pistiche e aumentando quindi l’efficacia terapeutica. All’interno della nostra azienda ospedaliera viene quindi dato par-ticolare rilievo alla formazione del personale medico e infermieristico allo scopo di migliorare le compe-tenze tecniche-relazionali e di ren-dere più sicuri i trasporti secondari

verso i centri HUB. In questo studio vengono analiz-zati gli STEMI afferenti al DEA di Borgomanero e i NSTEMI trasferiti dall’UTIC spoke verso i centri HUB di riferimento.

OBIETTIVOValutare, attraverso un’indagine osservazionale, il trattamento e la tempistica con cui sono stati gesti-ti tutti i pazienti giunti al DEA/UTIC

del P.O. di Borgomanero con dia-gnosi di Sindrome Coronarica Acu-ta (STEMI – NSTEMI) dal 1 gennaio al 31 dicembre 2014 e successiva-mente trasferiti presso i centri HUB di riferimento.

MATERIALI E METODISono stati arruolati nell’indagine tutti i pazienti giunti al DEA/UTIC del P.O. di Borgomanero con dia-gnosi di SCA (STEMI – NSTEMI) dal 1° gennaio al 31 dicembre 2014 e trasferiti nei centri HUB di riferi-mento. Il trasporto secondario si è differenziato in relazione alle mo-dalità di accesso del paziente al DEA, nel rispetto dei tempi indicati dalle linee guida internazionali. So-no state successivamente valuta-te: le differenze di genere, l’età me-dia, la deviazione standard (Ds) del campione totale. A seguire si è pro-ceduto a valutare le percentuali e le differenze di modalità di traspor-to. Il criterio differenziale di tratta-mento dei pazienti affetti da NSTE-MI è stato il Grace Score.

Trattamento delle SCA nell’UTIC spoke di Borgomanero

A cura dell’infermiere di Borgomanero Carlo Malcangi

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STRATEGIA RIPERFUSIVA NELLO STEMI

ESPERIENZA ASL NOVARA NELL’ANNO 2014

PROCEDURA ENTRO LE 24 ORE

PROCEDURA ENTRO LE 72 ORE

TIMING PCI NSTEMI

NO

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16approfondimenti

so un centro HUB, sono stati rico-verati in UTIC Borgomanero per ri-tardo di ricovero, comorbilità o età molto avanzata da non porre indi-cazione al trasferimento. Quest’ul-timo, non urgente, è stato comun-que effettuato per 19 di questi pz.

è stato trasportato con mezzi di soccorso (16% con MSA e 24% con MSB), mentre il restante 60% si è recato in DEA con mezzi propri senza allertare il sistema di emer-genza extraospedaliero.I 29 pz con STEMI, non inviati pres-

Dei 96 pazienti totali, i maschi era-no 61 (63%) e le femmine 35 (37%).L’età media di questo campione era 63 (Ds ±11) per il sesso maschile e 77 (Ds ±13) per il sesso femminile.Dei 66 pz trasferiti presso i centri HUB per PCI primaria solo il 40%

CONCLUSIONIDai dati si evince che ancora molte persone con dolore toracico giun-gono in DEA con mezzi propri. Una migliore educazione sanitaria alla popolazione e un maggior utiliz-zo della tecnologica in ambito ex-

traospedaliero da parte dei mezzi di soccorso avanzato (trasmissio-ne ECG alla centrale operativa 118) consentirebbe al pz di arriva-re nell’ospedale “giusto” in tempi adeguati. Si evidenzia inoltre co-me solo 17 pz (29,3%) con diagno-

si di NSTEMI e GR>140, venga tra-sferito verso un centro HUB entro le 24 ore, come previsto dalle più recenti linee guida, ma comunque ampiamente in linea con le tempi-stiche nazionali (EYESHOT 2014).

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INTRODUZIONE / PREMESSAL’infermiere, nella pratica clinica, per pianificare e valutare l’assi-stenza al paziente si avvale di uno strumento cartaceo denomina-to “Cartella Infermieristica”. Detto strumento riveste una fondamen-tale importanza in termini di rac-colta dati e monitoraggio della sto-ria clinica del paziente.Oggi per erogare un’assistenza di qualità è importante disporre dei giusti strumenti ma anche di utiliz-zarli nel modo corretto. Documen-tare, costituisce una componente essenziale della pratica professio-nale infermieristica in quanto oltre a facilitare la continuità assistenzia-le, offre la possibilità di approfondi-re le conoscenze disciplinari e svi-luppare la “ricerca professionale”.

Indagine sulla corretta compilazione della cartella infermieristica in una struttura dell’A.O.U. di Novara attraverso la definizione di specifici indicatori

ABSCRACT • TESI A.A. 2013/2014

Candidato: Nadia VitaleRelatore: dott. Moreno PavaniCorrelatore: dott. Emanuele Coppini

OBIETTIVOL’obiettivo del lavoro è creare uno strumento per la rilevazione di er-rori nella compilazione della cartel-la infermieristica presso le strutture di degenza dell’Azienda Ospeda-liero Universitaria “Maggiore della

Carità” di Novara, al fine di monito-rare le caratteristiche di eventuali errori e/o omissioni che possono verificarsi durante le fasi di compi-lazione della cartella infermieristi-ca da parte del personale sanitario.

MATERIALI E METODIÈ stata effettuata una revisione della letteratura inerente la cor-retta compilazione della cartella infermieristica, con lo staff del SI-TRA sono stati condivisi e definiti i criteri standard di compilazione at-traverso indicatori specifici.Per la revisione delle cartelle è sta-ta identificata la Casa di Cura in quanto ospita pazienti sia Chirur-gici che Medici.È stato definito il campione ogget-to d’indagine in pazienti ricovera-ti in un arco temporale, infine so-

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no stati creati appositi “indicatori” ad hoc, utilizzati all’interno del pro-gramma “Epi Info”. Il tipo di studio è retrospettivo, con un campionamento di convenien-za. Sono state revisionate n. 103 cartelle infermieristiche di pazienti afferenti dai dipartimenti medico e chirurgico. Il lavoro di raccolta dati è stato svolto dal candidato all’in-terno della Casa di Cura. La cartel-la infermieristica è stata suddivisa in 4 aree (items) (vedi img.) inda-gando la % di conformità e di non conformità delle stesse.

STRUMENTII dati estrapolati dall’analisi delle cartelle infermieristiche sono sta-ti elaborati all’interno di uno stru-mento creato appositamente per valutare la corretta compilazione , da parte del personale sanitario, della cartella infermieristica. È sta-to utilizzato il programma softwa-

re “Epi Info” il quale è stato adattato al tipo di analisi svolta e all’inter-no del quale sono stati inseriti i da-ti da elaborare relativi alle cartelle infermieristiche per l’analisi della corretta compilazione delle stesse.Lo strumento informatico permet-te di raccogliere direttamente i dati attraverso il pc e di avere i risultati statistici, gli indicatori permettono di definire gli standard ed ogget-tivare la raccolta dati, in modo da renderlo fruibile da qualsiasi sog-getto compilatore.

RISULTATIL’area A è risultata nel complesso abbastanza conforme come dimo-stra 86,1% dei dati conformi com-pilati. L’unica difformità che ha fat-to registrare un’alta percentuale di mancata annotazione (83,5%) è stata quella relativa alle Diagno-si Infermieristiche ove bisognava spuntare le relative caselle e, pre-

cisamente:●● deficit nella cura di sé;●● compromissione della mo-

bilità;●● rischio di caduta;●● stipsi.

L’area B ha posto in evidenza mag-giori omissioni di compilazione ri-spetto all’area A. La più alta percen-tuale di non conformità riguarda il modello di attività ed esercizio fisi-co (limitazioni fisiche o handicap e l’utilizzo di ausili) con il 42,7% dei casi.Nell’area C è stata riscontrata una percentuale alquanto consisten-te di casi di mancata compilazio-ne delle scale di rivalutazione della cura del sé (vestirsi, lavarsi, alimen-tarsi, deambulare), compilazione che può essere intermedia o fina-le alla degenza del paziente.Nell’area D (diario infermieristi-co) sono state invece rilevate del-le ridondanze relative alle cure

Figura 1 • Prima pagina della cartella infermieristica Figura 2 • Griglietta indicatori

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igieniche del paziente, alla mobi-lizzazione del paziente e alla som-ministrazione della terapia pre-scritta.

CONCLUSIONIDall’analisi dei dati è emerso che non sempre viene posta la massi-ma attenzione nella fase di compi-lazione di questo importante stru-mento di lavoro.Punti di forza dello studio sono stati l’ utilizzo di “indicatori ad hoc”, il poter testare lo strumen-

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12. Nursing record systems: effects on nur-sing practice and healthcare outcomes Christine Urquhart, Rosemary Currell, Maria J Grant and Nicholas R. Hardiker Online Publication Date: January 2009

to su un numero significativo di cartelle, la verifica del grado di completezza della compilazione, la possibilità di interventi mirati di formazione/sensibilizzazione, i dati statistici oggettivi.Criticità dello studio sono stati il tempo impiegato per l’analisi del-le cartelle, la difficoltà nell’ identi-ficare indicatori di aspetti descrit-tivi, l’ utilizzo di criteri di qualità e non di quantità.Considerata l’ importanza che riveste la corretta compilazione di

questo strumento, si presenta la necessità di una continua ed omo-genea formazione del persona-le sanitario, la standardizzazione dello strumento e l’individuazio-ne di migliori outcomes di com-pilazione della documentazione.Una soluzione ottimale potrebbe essere l’introduzione di sistemi in-tegrati informatizzati come la do-cumentazione integrata medico-infermiere.

Figura 3 • Grafici Epi Info – Area A

Figura 4 • Tabella del totale delle aree

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INTRODUZIONEIl virus del papilloma umano (HPV) è considerato l’agente eziologico responsabile della forma di infe-zione più sessualmente trasmes-sa nella popolazione generale [1]. Ci sono più di cento tipi di HPV che possono colpire diverse par-ti del corpo, ma è maggiormente trasmesso per via sessuale [2]. A tal proposito sono stati introdotti nuovi strumenti preventivi, quali il pap test e la vaccinazione [3]. La vaccinazione anti-HPV è stata in-trodotta nel calendario vaccinale italiano a partire dal 2008 e offerta gratuitamente alle dodicenni. No-nostante l’importanza della vacci-

nazione anti-HPV per la prevenzio-ne del cancro alla cervice uterina e l’importante investimento econo-mico mondiale per limitare e de-bellare la trasmissione dell’HPV, molti studi come quello di Favaret-ti C et al. [4] evidenziano una scarsa aderenza alla campagna vaccinale. Gli obiettivi dello studio sono stati di indagare: 1. il tasso di aderenza alla vaccina-

zione anti-HPV; 2. le conoscenze dei genitori e

delle adolescenti di terza media che sono state sottoposte a tut-te e tre le dosi di vaccino;

3. le opinioni dei pediatri riguardo la vaccinazione.

MATERIALI E METODIÈ stata condotta una ricerca bi-bliografica sul database PubMed (www.ncbi.nlm.nih.gov) analiz-zando il tasso di aderenza alla vac-cinazione anti-HPV, le conoscenze su HPV e vaccinazione delle ado-lescenti e dei genitori e le opinioni dei pediatri sulla campagna vacci-nale anti-HPV.

Disegno dello studio e partecipantiLo studio è stato condotto come un trasversale. Si è deciso di segui-re un percorso di studio fondato su tre passaggi: 1. è stato contattato il SeREMI1 di

Alessandria per monitorare le

La vaccinazione anti Papilloma Virus: gli ostacoli delle adolescenti, dei genitori e le opinioni dei professionisti sanitari

ABSTRACT TESI DI LAUREA INFERMIERISTICA PEDIATRICA

Candidata: Giulia MeaRelatore: Antonella Petri (Pediatra ricercatrice presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità di Novara”)

Correlatore: Rosina Di Bella (Infermiera, Tutor della didattica professionale Corso di Laurea in Infermieristica Pediatrica presso l’Università del Piemonte Orientale di Novara)

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adolescenti, con delle domande in più relative all’anagrafica e le cau-se che li hanno spinti a non aderi-re alla vaccinazione. Lo strumento di rilevazione proposto ai pediatri del territorio novarese era costitu-ito da 12 domande e sono state af-frontate le tematiche riguardo: le fonti informative riguardo la vac-cinazione anti-HPV, l’adesione al-le campagne preventive, il setting/comunicazione adottati e la colla-borazione con altri operatori sani-tari.

RISULTATICoperture Vaccinali Regione Pie-monteGli ultimi dati aggiornati al 30/12/ 2013 riguardanti le coperture vac-cinali anti-HPV mostrano che le percentuali di aderenza alla vac-cinazione sono rimaste costanti se confrontate con gli anni prece-denti, con un 62,12% nella realtà torinese e 62,10% in quella nova-rese al terzo richiamo del vaccino.

coperture vaccinali dal 2008 al 2013 della vaccinazione anti HPV nella regione Piemonte;

2. si è provveduto alla progettazio-ne di questionari rivolti alle ado-lescenti frequentanti le scuole secondarie di primo grado ed ai loro genitori. Il reclutamen-to del campione si è realizzato contattando i direttori scolastici di 4 scuole secondarie di primo grado: 2 scuole medie inferio-ri di Novara (Contessa Tornielli Bellini e Pier Lombardo), la suc-cursale della Contessa Tornielli Bellini sita a Pernate e la scuola Tadini di Cameri. Nei giorni 14 e 15 Aprile 2014 sono stati portati nelle scuole i questionari ed una lettera di presentazione del la-voro per i genitori e le ragazze; questi sono stati ritirati tra il 28-30 Aprile 2014;

3. sono stati creati dei questionari rivolti ai pediatri: la spedizione è avvenuta per posta elettronica il giorno 16 Giugno 2014 da par-

te del dottor Careddu2 a 34 suoi colleghi della provincia di Nova-ra. La spedizione dei questionari compilati è avvenuta tra il 17 e 23 Giugno 2014.

Strumenti per la raccolta datiLa rilevazione dei dati è stata realiz-zata attraverso la somministrazio-ne di tre questionari creati ex novo, avvalendosi di quelli proposti dal-lo studio VALORE eseguito dall’I-stituto Superiore di Sanità (ISS) ri-volti ai genitori, alle adolescenti ed ai pediatri. Il questionario propo-sto alle adolescenti di terza media era strutturato in 8 domande, dove sono stati indagati: La conoscenza su HPV/vaccinazione, le fonti infor-mative e gli strumenti per favorire la diffusione delle conoscenze su HPV/vaccinazione e l’aderenza al-la vaccinazione anti-HPV. Lo stru-mento di rilevazione proposto ai genitori delle adolescenti era costi-tuito da 15 domande. Le tematiche indagate sono state le stesse delle

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to di personale esperto. Durante gli incontri coi genitori i pediatri intervistati si avvalgono dei se-guenti strumenti informativi: opu-scoli (36%), brochure (18%) e siti internet guidati (9%). Il 36% affer-ma di non utilizzare nessun mate-riale di supporto dichiarando che per loro è sufficiente il solo collo-quio coi genitori. Per l’88% di lo-ro è importante, mentre il 12% la ritiene non importante. Le figure ritenute idonee per questa colla-borazione sono: operatori del ser-vizio vaccinale (58%) e infermieri/infermieri pediatrici (29%). Il 13% ritiene sufficiente il colloquio coi genitori.

DISCUSSIONEI risultati riportati dallo studio di-mostrano come a Novara l’ade-renza alla vaccinazione anti-HPV corrisponde ai dati epidemiologi-ci forniti dal SeREMI. Dall’indagine condotta sul territorio novarese si è potuto notare una minore ade-sione alla vaccinazione nella scuola periferica di Novara e Pernate (Bel-lini), poiché il tasso di aderenza al-la vaccinazione anti HPV è del 66%, differentemente alle scuole Pier Lombardo e Tadini che è rispet-tivamente di 74% e 88%. Questa differenza può essere dovuta a va-ri fattori socio-demografici come: La cittadinanza dei genitori: nella scuola Bellini di Novara e Pernate il 37% dei genitori è di nazionali-tà straniera, a differenza delle al-tre due scuole dove Pier Lombar-do (13%) e Tadini (19%) e il Titolo di studio dei genitori: nelle scuole Pier Lombardo e Tadini è risultato che i genitori erano più scolarizza-ti quindi l’aderenza alla vaccinazio-ne è maggiore rispetto alla scuo-la periferica Bellini. Diversi studi dimostrano che i fattori socio-de-mografici influenzano in modo si-gnificativo l’intenzione delle madri a sottoporre le loro figlie alla vac-

genitori, sono stati inclusi nella casistica 179 genitori (79,5%) che hanno completato totalmente il questionario proposto. Il questio-nario è stato compilato dal 71% delle madri, il 6% dei padri e il 23% da entrambi i genitori. Il 93% dei genitori dichiara di conoscere l’HPV e il 95% conosce la relativa vaccinazione. Il 75% dei genitori ha dichiarato di aver vaccinato la lo-ro figlia contro l’HPV, il 7% non ha ancora completato il ciclo vaccina-le, il 6% dichiara di non aver rice-vuto nessun invito, mentre il 12% non ha intenzione di vaccinare la figlia. I genitori hanno utilizzato co-me fonti informative sull’HPV e la relativa vaccinazione: 31% pedia-tri/medici, 23% medici/operatori ASL, 11% ginecologi, 11% familia-ri e amici, 8% internet, 6% tele-visione e radio, 4% operatori dei consultori, 3% scuola, 2% da ma-nifesti pubblicitari/volantini e gior-nali e l’1% altro, quale lettera ASL. L’80% dei genitori ha dichiarato di essere soddisfatto delle informa-zioni ricevute, mentre il 7% affer-ma di non essere soddisfatto, il 9% di aver ricevuto pareri contrastan-ti e il 4% non ha capito le informa-zioni ricevute.

Analisi dei questionari proposti ai pediatriSono stati contattati 34 pediatri che hanno un ambulatorio in pro-vincia di Novara, ma solo 8 di lo-ro hanno aderito all’indagine, con una rispondenza del 24%. Il 100% degli intervistati raccomanda la vaccinazione e il 75% affronta at-tivamente coi genitori delle ado-lescenti l’argomento HPV/vacci-nazione, mentre il 25% affronta la questione, ma solo se richiesto dai genitori. L’88% dichiara di utilizza-re il loro ambulatorio per affron-tare l’argomento e il 12% parteci-pa a corsi di educazione sessuale nelle scuole medie con il suppor-

Questa bassa percentuale nel no-varese è dovuta al fatto che, al mo-mento della raccolta dati, la coorte 2000 non aveva ancora completa-to il ciclo vaccinale, infatti la per-centuale di adolescenti vaccinate alla seconda dose è di 76,60%. È presente una grossa disparità tra le AASSLL piemontesi più piccole rispetto a quelle grandi come nel torinese. Soffermandosi sulla corte 1998 la copertura vaccinale pres-so l’ASL novarese era pari a 81,06% contro il 59,46% di quella registra-ta nell’AASSLL torinesi. Questo bas-so indice di aderenza si ripercuote sull’intera copertura vaccinale pie-montese.

Analisi dei questionari rivolti alle adolescenti di terza media:Sono state arruolate nello studio 224 studentesse, ma il campione finale è di 179 adolescenti e rela-tivi genitori che hanno comple-tato tutti i questionari proposti, con una rispondenza effettiva del 79,5%. Il 93% delle intervistate ha conoscenze relative all’HPV e al-la vaccinazione, ma il 33% di que-ste riferisce di ignorare le malattie causate dal virus. Si è riscontrato che la maggior parte delle ado-lescenti ricevono informazioni principalmente dai genitori (33%) e pediatri (21%), mentre solo il 6% utilizza internet come strumento informativo. Tra gli strumenti infor-mativi proposti alle adolescenti per facilitare la trasmissione dell’infor-mazione, le intervistate riterrebbe-ro molto utile eseguire delle lezio-ni con personale sanitario (53%), a seguire opuscoli informativi (20%) e siti internet dedicati (20%). Il 75% delle ragazze sono state vaccinate contro l’HPV, mentre il 25% non ha aderito alla campagna vaccinale.

Analisi dei questionari rivolti ai ge-nitoriDei 224 questionari proposti ai

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ro non è a conoscenza delle pato-logie che causa il papilloma virus; sarebbe opportuno considerare in futuro un approfondimento della tematica Papilloma virus e vaccina-zione nei corsi di educazione ses-suale che vengono eseguiti nelle scuole secondarie di primo grado. In questo campo entra in gioco il ruolo dell’infermiere pediatrico co-me promotore di salute e preven-zione delle malattie. L’infermiere pediatrico potrebbe assumere co-sì un ruolo attivo nella promozio-ne delle vaccinazioni, creando una sinergia tra professioni; questo ser-virebbe ad agevolare il lavoro del pediatra che assumerebbe un ruo-lo di consulente e non solo un in-formatore riguardo la campagna di vaccinazione anti HPV.

NOTE1 Servizio di riferimento Regionale di Epide-

miologia per la sorveglianza, la prevenzione e il controllo delle Malattie Infettive

2 Pediatra di famiglia di Cameri (NO)

le adolescenti sono a conoscenza dell’HPV e della relativa vaccina-zione. È emerso che le informazio-ni riguardo la vaccinazione sono state acquisite principalmente da-gli operatori sanitari e l’80% si di-chiara soddisfatto. È fondamentale stabilire un buon rapporto di fidu-cia tra la triade genitori-adolescen-ti-operatori sanitari per aumentare l’aderenza alla vaccinazione, avva-lendosi di strumenti di supporto utili a rafforzare la campagna pre-ventiva anti HPV. Sarebbe interes-sante estendere lo studio a tutta la realtà piemontese adottando le stesse metodologie e obiettivi, per avere un confronto dei dati nova-resi con quelli dell’intera regione Piemonte. Sarebbe opportuno ri-proporre lo studio ai pediatri dan-dogli un tempo maggiore per la compilazione dei questionari. Dal questionario proposto alle adole-scenti è risultato che il 33% di lo-

cinazione anti HPV, come quello di Keulen H, Otten W et al 5 eseguito nel 2013 in Olanda. Gli autori evi-denziano che fattori come l’età, la scolarità, la religione e lo stato di nascita delle madri possono in-fluenzare pesantemente l’adesio-ne alla vaccinazione. Dall’indagine proposta ai pediatri è risultato che il vaccino potrebbe dare un falso senso di sicurezza distogliendo il soggetto dalla prevenzione secon-daria mediante pap test. Gli opera-tori sanitari devono ribadire che il vaccino non è l’unica modalità di prevenzione del cancro alla cervi-ce uterina, insistendo sulla neces-sità del pap-test.

CONCLUSIONEÈ emerso che il 75% delle adole-scenti di terza media delle tre scuo-le analizzate sono state sottoposte alla vaccinazione anti HPV e che la gran parte dei genitori e del-

BIBLIOGRAFIA1. LT Kowalczyk Mullins, GD. Zimet, SL Ro-

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RAZIONALELa soddisfazione del paziente è stata identificata come un indica-tore della qualità delle cure (1)(2). In terapia intensiva i pazienti non sono in grado a volte di comunica-re e la soddisfazione della famiglia del paziente è spesso una impor-tante alternativa1-2. Sono crescen-ti in letteratura gli studi che di-mostrano come i famigliari siano molto soddisfatti delle cure rice-vute in terapia intensiva dai loro cari1-3.

OBIETTIVOL’ obiettivo principale del lavoro è stato quello di misurare gli scosta-menti tra le attese dei famigliari ri-spetto ai livelli organizzativi forniti dal servizio e misurare la percezio-ne dei famigliari rispetto alla qua-lità delle prestazioni cliniche medi-co-infermieristiche fornite .

METODOÈ stata eseguita una revisione del-la letteratura per identificare una strumento (questionario) idoneo

per la valutazione della soddisfa-zione dei famigliari dei pazienti ri-coverati in terapia intensiva. Dopo un focus group multidisciplinare (infermieri, medici, psicologo) è stato scelto di utilizzare il questio-nario: FS-ICU24 validato anche in lingua Italiana e reperibile gratui-tamente. Sono seguite due giornate formati-ve, con attribuzione di crediti ECM, con l’obiettivo di far conoscere al personale dell’ U.O. lo strumento e saperlo utilizzare e somministra-

La soddisfazione dei famigliari dei pazienti ricoverati in Unità di Terapia Intensiva ASL NO S.S. Rianimazione P.O. Borgomanero

ABSTRACT

A cura di: Alberganti P., Albertin A., Bacchetta S., Caligara S., Crepaldi M., Distratis C., Dozio S., Federico R., Frova S., Hernandez M., Iaci M., Iannucci M., Malgaroli F., Marchi D., Matella R., Pantano M., Pastore M., Rabozzi E., Riboni M.L., Storno V., Valli D., Del Gaudio F.D.

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stati esclusi per inadeguatezza dei criteri di inclusione ed esclusione dello studio. Il campione esaminato è composto da 52 questionari, 2 questionari so-no stati esclusi dalle analisi perché riconsegnati incompleti. Le carat-teristiche del campione esamina-to sono rappresentate nella tab.1.

ANALISI DEI RISULTATIIl questionario FSICU24 indagava la percezione dei famigliari rispet-to 5 aspetti: la qualità assisten-ziale, il sostegno ricevuto,il clima percepito,gli aspetti comunicativi con particolare riferimento alle in-formazioni ricevute, e i processi de-cisionali. 51 questionari sono stati analizzati (tab. 2).

re. Il questionario è stato sommi-nistrato al congiunto, identificato come caregiver, dei pazienti rico-verati per almeno 48 h, nel perio-do di tempo che va dal 1° Gennaio 2015 al 30 Settembre 2015. Al questionario FS-ICU24 utilizzato integralmente è stata aggiunto un item, valutato singolarmente che interessava nello specifico l’ Unità Operativa, ossia: «ritiene siano suf-ficienti i tempi previsti per le visite al suo famigliare?».

RISULTATINel periodo dello studio sono tran-sitati 125 pazienti. Il questionario è stato sommini-strato a 93 famigliari identificati come caregiver, 32 pazienti sono

Per quanto concerne la qualità as-sistenziale il 63% dei famigliare ri-tiene l’assistenza erogata da ot-tima a buona, sufficiente il 29%, insufficiente l’8%. Per quanto concerne il soste-gno emotivo ricevuto, il 63% dei famigliari ritiene di essere sta-to sostenuto da ottimo a buono, sufficientemente il 23% , insuffi-cientemente il 13%. Il clima percepito e’ stato ritenuto da ottimo a molto buono del 30% dei casi,sufficiente nel 42%,insuffi-ciente nel 28%. Gli aspetti comunicativi intesi co-me passaggio di informazioni cli-niche medico-infermiere verso i famigliari sono state ritenute nel 65% da ottime a buone, sufficien-

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ti nel 27%,insufficienti nell’8% dei casi. Per ciò che concerne i processi de-cisionali, ossia i tempi, le modalità, il coinvolgimento nel prendere le decisioni cliniche l’ 80% dei fami-

Tab. 1 Caratteristiche dei famigliari (n. 51)

% n.

Sesso Uomini 35,3 18Donne 64,7 33

Parentela Marito/Moglie/Partner 37,3 19Padre/Madre 3,9 2Figlio/a 47,1 24Fratello/Sorella 3,9 2Altro 7,8 4

Istruzione Elementare/Media inferiore 31,4 16Media superiore 47,1 24Laurea 21,6 11

Professione Operaio 11,8 6Impiegato 21,6 11Sanitario 5,9 3Libero professionista 13,7 7Imprenditore 2,0 1Pensionato 27,5 14Altro 17,6 9

Vive nella stessa città in cui si trova l’ospedale Sì 19,6 10No 80,4 41

Vive con il paziente Sì 47,1 24No 52,9 27

Con che frequenza vede il paziente Più volte a settimana 87,5 35Una volta a settimana 5,0 2Una volta al mese 7,5 3

Tab. 2 Dimensioni esplorate (n. 51)

%

Qualità assistenzialeAlmeno buono 63Sufficiente 29Insufficiente 8

Sostegno ai famigliari Almeno buono 63Sufficiente 23Insufficiente 13

Clima percepito (rep+sa.) Almeno buono 30Sufficiente 42Insufficiente 28

Aspetti comunicativi Almeno buono 65Sufficiente 27Insufficiente 8

Processi decisionali Almeno buono 80Sufficiente 12Insufficiente 8

gliari ritiene siano da buono a ot-timo, sufficiente il 12%, insufficien-te l’8%. Infine in riferimento all’item che in-dagava se i famigliari reputassero sufficienti o meno i tempi dedicate

BIBLIOGRAFIA1. Heyland DK, G.M R, O’Calleghan

CJ,Dodec PM,Cook DJ. Dying in the ICU: perspective of family members. Chest, 2003; 124.392-7. (pubmed: 12853551).

2. Stricker KH, Kimberger O, Schimdlin K, Zwahlen M, Mohr U, Rothen HU. Family satisfaction in intensive ca-re unit: what makes the difference? Intensive Care Med. 2009;35:2051-9 (pubmed:19730813).

3. Schwarzkopf D, Behrend S, Skupkin H, et al. Family satisfaction in the intensive care unit: a quantitative and qualitative analysis. Intensive care med. 2013 DOI 10.1007/s00134-013-2862-7.

Si ringraziano: dott.ssa A. Fontan , il E. Dott. Mo-retti, la dott.ssa A. Pistocchini e tutto il personale medico della S.S. Rianimazione per la disponibilità e la collaborazione; la dott.ssa D. Sarasino, la dott.ssa D. Costa e la dott.ssa R. Fornara per il supporto formativo, il dott. A. Nucera per l’elaborazione dei dati.

alle visite dei loro cari, (attualmen-te 30 min. alle h.13 e 30 min. alle h.19), l’ 81.6% reputa che i tempi a disposizione per le visite siano suf-ficienti.

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L’ amore per una figlia è ciò che re-sta, al di là del tempo, incondizio-natamente.Questo sentimento superando rabbia e impotenza può trasfor-marsi in impegno.Questo è stato il motore di noi, ge-nitori di Elisa Incerto e Marta Gi-roldini. Siamo diventati la voce delle nostre ragazze. Le loro assur-de morti sono diventate per noi un punto di partenza per una riflessio-ne completa sulla sicurezza strada-le affinché non ci sia più chi lascia dei fiori e il suo cuore sull’asfalto.Abbiamo iniziato lo scorso an-no con tre serate nel territorio del VCO, a nome dell’“Associazione Vittime Incidenti della Strada...” ( A.V.I.S.L. ) che rappresentiamo.Le tre serate si sono svolte a Do-modossola, Omegna e Verbania alla presenza sentita di molte per-sone e la gradita partecipazione, nelle diverse date, di varie autori-tà tra cui il Sig. Vice Prefetto, alcuni Assessori Comunali, forze dell’ordi-ne e rappresentanti di diverse As-sociazioni.

Sicurezza stradale

A cura di Luciano e Roberta Giroldini Vincenzo e Roberta Incerto Rappresentanti A.V.I.S.L. Provincia VCO

Una nuova legge introduce il reato di omicidio stradale

Grande è stata la risonanza me-diatica dopo le tre serate , a parti-re dalle testate giornalistiche loca-li (e non) fino alla partecipazione alla trasmissione televisiva “ Il sas-so nello stagno” (VCO AZZURRA TV ), che ha dedicato una puntata alla tematica a noi cara.Inoltre il Presidente ed il Consiglio Direttivo dell’’associazione AVIS di Verbania ci ha proposto la collabo-razione a un loro progetto: “Non di-sperdere il tuo sangue in inciden-ti stradali”.Progetto triennale nelle scuole co-me riflessione globale e con risvol-ti concreti sul territorio che ha vi-sto il patrocinio e l’ approvazione di Prefettura, Questura, forze di Poli-zia stradale e municipale, il Comu-ne e dei Dirigenti Scolastici degli Istituti superiori di Verbania: pro-fessori S. Mondello, C. Barbè, ed E. Di Biase.Abbiamo quindi iniziato il progetto lo scorso anno scolastico svolgen-do degli incontri con gli studenti di tutte le classi terze e quarte dell’Isti-tuto “Ferrini “e “Franzosini” di Verba-

nia (Istituto pilota), offrendo una ri-flessione a trecentosessanta gradi. Infatti partendo dal valore della donazione del sangue quale gesto personale di solidarietà con l’altro e di scelta di valori e di vita , si è proseguito con interventi di testi-monianza di ciò che è accaduto al-le nostre figlie, vittime innocenti, di riflessione sul senso del limite e di responsabilità, sulla normativa che sta mutando con l’introduzio-ne nel codice del reato di omicidio stradale. Le forze dell’ordine, Polizia Strada-le e Municipale, hanno inoltre sup-portato la tematica della sicurezza stradale con i loro interventi e pro-iettando anche alcuni video .L’empatia che si è creata con i ra-gazzi e le riflessioni emerse da un questionario a cui sono stati sot-toposti ci ha fatto capire che si era sulla strada giusta per creare i pre-supposti per un cambiamento del-la mentalità che conduca ad una guida più responsabile.Durante lo scorso anno scolastico, il 24 Febbraio, come Associazio-

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va l’età delle nostre figlie e parlare di morti così assurde a ragazzi che hanno il futuro davanti a sé, ma è proprio dalla testimonianza e dai sentimenti suscitati che sono na-te profonde considerazioni dagli studenti. Da queste collaborazioni e dall’a-pertura alla tematica di molte scuole sono partite una serie di ini-ziative volte a proseguire nei pros-simi anni. Infatti già per questo anno scolastico si sono avute pro-poste da varie scuole; stiamo in-fatti continuando il progetto con Avis di Verbania: gennaio e febbra-io ci ha visti impegnati all’interno dell’Istituto di Istruzione Superiore “Cobianchi” di Verbania. Inoltre so-no già state programmate le gior-nate dedicate, come per lo scorso anno, all’Istituto “Maggia” di Stre-sa e al Liceo “Gobetti” di Omegna. A quest’ultima Scuola si è associa-to nel progetto anche l’Istituto cu-

va con la formazione di educato-ri tra gli studenti e si concludeva con le nostre testimonianze, l’inter-vento di uno psicologo, Dott. Clau-dio Maulini e delle forze di Polizia stradale.Il nostro intervento al Liceo, coor-dinato dalla Prof. Gabriella Temi è stato denso di emozione in quan-to era la scuola frequentata sia da Elisa sia da Marta , della quale era-no presenti i compagni di classe.Infine abbiamo concluso l’anno scolastico con gli studenti del Li-ceo “Gobetti” di Omegna. Infat-ti il 24 Aprile al Forum, appunto di Omegna, si è svolta una tavo-la rotonda sugli incidenti stradali in collaborazione con il Direttivo dell’“Associazione ex alunni Liceo Gobetti”, la Preside prof.ssa Miche-la Maulini, le forze dell’ordine, lo psicologo.Sinceramente non è stato facile rivolgersi a un pubblico che ave-

ne, siamo stati invitati dalla pre-side dott.ssa M. Miglio dell’Istitu-to alberghiero “Erminio Maggia” di Stresa a tenere due conferenze, in-sieme alle forze del Comando Pro-vinciale dei Carabinieri, nell’ambito di un più ampio progetto sulla le-galità, coordinato dal Prof. L .M. Co-lecchia, volto a creare innanzitutto dei cittadini responsabili .Durante tali incontri non sono mancati momenti di emozione in un ascolto attento e partecipato.In queste occasioni il moderatore è stato il dottor M. De Paoli, direttore di VCO Azzurra TV ,che da sempre sostiene il nostro impegno.Il 9 Aprile è stata quindi la volta del Liceo Cavalieri di Verbania che, nell’ambito del rischio alcool cor-relato ha sviluppato un proget-to insieme a “Contorno Viola” che, partendo da un intervento di un esperto formatore sul consumo consapevole dell’alcol, prosegui-

Incontro del 19 febbraio 2016 con gli studenti dell’ITIS “L. Cobianchi” di Verbania.

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passo con un’attività di prevenzio-ne ed educazione.Ecco perché, anche quest’anno fa-remo la nostra parte nelle scuo-le che ci accolgono nell’ambito di progetti sulla Sicurezza Stradale, come Associazione Vittime Inci-denti della Strada, ma soprattutto come genitori di Elisa e di Marta, affinché cambiando la mentalità, a partire dai giovani, per tutti co-loro che sono sulla strada questa legge debba fungere soprattutto da deterrente!È quindi con piacere che abbiamo colto l’invito del Consiglio Direttivo di IPASVI Novara – VCO per poter far conoscere, attraverso la rivista “Dialogare” la nostra testimonian-za a chi si occupa di promuovere salute.Noi, come genitori di Marta e di Elisa, e come rappresentanti dell’A.V.I.S.L. nel territorio, non pos-siamo che essere grati a tutti per l’opportunità di portare le nostre testimonianze e poter parlare al-la popolazione, ai ragazzi al fine di creare sensibilizzazione sulla sicu-rezza stradale con l’obiettivo di un cambiamento della mentalità vol-ta a bandire comportamenti scor-retti alla guida.

In questi mesi siamo stati anche contattati da altre associazioni ter-ritoriali, da referenti di varie Istitu-zioni, al fine di portare avanti fatti-ve collaborazioni per lo sviluppo di progetti mirati alla sicurezza stra-dale.Il 2 marzo il Senato ha FINALMEN-TE approvato la fiducia sul Decre-to di Legge che introduce il reato di omicidio stradale: con 149 voti favorevoli, 3 contrari e 15 astenuti.Una legge, che oltre per volontà politica, è nata anche grazie all’im-pegno di numerose associazioni, come la nostra: troppi genito-ri orfani dei propri figli e di tutti coloro che hanno dovuto lasciare fiori sull’asfalto.È un’aspra battaglia per ottenere un minimo di diritto.Questa legge non asseconda una sete di vendetta, ma risponde ad un bisogno di giustizia perché una società moderna e civile che si de-finisce tale, non può più accettare che sulle strade ci si muova con la “licenza di uccidere” restando poi di fatto impuniti. Certo è che gli effetti positivi che questa legge introduce come de-terrente per combattere la violen-za sulle strade, deve andare di pari

siano “Dalla Chiesa- Spinelli” sem-pre con le classi IV.Nel mese di novembre in occasio-ne della giornata mondiale in ri-cordo delle vittime della strada, insieme all’associazione ex alun-ni “Liceo Godetti” e al Comune di Omegna, abbiamo partecipato ad una manifestazione organizzata dagli studenti del Liceo Omegnese che aveva l’obiettivo di portare ad una riflessione sulla sicurezza oltre che al ricordo di chi ha perso la vita sul ciglio di una strada: Piazza Sale-ra, luogo di incontro di molti giova-ni (e non più giovani!) si è fermata e trasformata in uno scenario per la rappresentazione di un “flash mob” con centinaia di persone che han-no assistito a questo emozionan-te evento!Il sabato successivo, nell’ impor-tante piazza Ranzoni di Verbania, abbiamo aderito, su richiesta del Comune e di varie associazioni di volontariato locali, alla manifesta-zione nazionale “Siamo tutti pedo-ni”: questo per sensibilizzare e far riflettere sempre sul tema della si-curezza stradale, ma anche nell’ot-tica di chi non è al volante di un’au-to o di un altro mezzo, ma appunto sulla strada in qualità di pedone.

In alto e nella pagina di apertura flash mob di novembre a Omegna.A lato l’incontro con gli studenti del Liceo “Gobetti” di Omegna.

L’infermiere racconta

A cura di Michela FalzoniCPSI Sala Operatoria Chirurgia Pediatrica AOU Maggiore della Carità di Novara

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Preparazionedella sala e dei set chirurgiciPresso la Sala Operatoria di Chirurgia Pediatrica affe-riscono le diverse specialità relative all’età pediatri-ca che comprendono l’Ortopedia e Traumatologia pediatrica, l’Otorinolaringoiatria, la Chirurgia Maxil-lo Faciale, l’Oculistica e, per alcuni casi particolari, la Chirurgia Vascolare.Le tipologie di intervento sono molteplici sia per quanto riguarda gli interventi di routine che per le urgenze che vengono effettuate presso questo blocco operatorio.L’ambiente è costituito da un’unica sala operatoria con zone filtro, camera sterile ed ambiente dedicato al lavaggio e ricomposizione dei ferri e dei set utiliz-zati per gli interventi chirurgici.L’attività chirurgica di routine viene svolta per cin-que giorni la settimana, con la suddivisione delle se-dute operatorie a seconda della specialità, nell’arco della mattina con orario dalle 8 alle 14,30. L’equipe fissa di sala è composta da due infermiere ed una OSS, cui si aggiungono, a turnazione, l’anestesista ed i chirurghi delle specialità.A seconda della specialità afferente viene preparata la sala operatoria, normalmente gli apparecchi elet-

tromedicali ed i carrelli hanno una posizione stan-dard al fine di rendere facilmente reperibile il mate-riale occorrente in caso di urgenza.La mia routine giornaliera prevede la preparazione della sala operatoria che consiste nell’accensione e controllo degli apparecchi elettromedicali, con par-ticolare riguardo all’apparecchio per la ventilazione, il monitor multiparametrico, le pompe infusionali ed il letto operatorio. Controllo i carrelli affinché non manchi materiale, relativo all’anestesia, quali farmaci e presidi per la ventilazione; ed i fili di sutura e me-dicazioni pronte.Successivamente alla sala mi occupo del controllo dei materiali inviati dalla centrale di sterilizzazione, relativi agli interventi eseguiti nei giorni preceden-ti, riponendoli nella camera sterile dopo aver verifi-cato l’esatto quantitativo ed integrità dei contenito-ri dello strumentario chirurgico e dei ferri imbustati singolarmente.La lista operatoria mi permette di preparare il ma-teriale necessario per ogni singolo e specifico in-tervento chirurgico; i set chirurgici sono strutturati in modo tale che corrispondano all’intervento che

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31informazioni

dovrà essere eseguito. Lo stesso avviene per la te-leria sterile utilizzata. Uno sguardo particolare lo ri-volgo alle garze ed i tamponi o batuffoli, utilizzati, che vengono forniti in confezioni che ne permetto-no la conta in modo rapido ed efficace.

Accoglienza del paziente e lavoro di equipeL’accoglienza del paziente, per l’equipe, riveste un ruolo molto importante in quanto l’età varia da po-chi giorni, od ore, all’adolescenza. L’approccio al pic-colo paziente deve tenere conto di molte variabi-li: dall’ansia del genitore/ tutore allo spaesamento del bambino che si ritrova proiettato in un mondo sconosciuto. A seconda dell’età cambierà la metodologia di ap-proccio ed accoglienza, ponendo sempre attenzio-ne alle direttive ministeriali relative alla check list preoperatoria. Per quanto possibile viene creato un ambiente allegro e rilassante che coinvolga il bam-bino e lo renda partecipe alle attività che verran-no svolte.Il momento più difficile per il paziente risulta essere il reperimento dell’accesso venoso che, nonostan-te l’utilizzo di presidi atti alla riduzione del dolore (crema anestetica) e preanestetico, ed avvertendo fortemente il distacco dalle figure genitoriali, non sempre collabora. Il lavoro di equipe è di rilevante importanza in questa fase e sia nel momento dell’in-duzione che nella fase di risveglio vengono coinvol-te tutte le figure presenti in sala.A seconda della tipologia di intervento l’equipe in-fermieristica collabora con l’anestesista per l’attua-zione dell’anestesia generale, caudale, spinale o lo-co-regionale.

Principali tipologie di intervento●● Chirurgia: ernia inguinale, fimosi, idrocele, appen-dicectomia, varicocele, malformazioni ano-rettali, stenosi del giunto pielo- ureterale, stenosi del pilo-ro, atresia dell’esofago, cisti del dotto tireoglosso.

●● Ortopedia e traumatologia: piede piatto, artrosco-pia del ginocchio, piede torto, ricostruzione dei legamenti del ginocchio, allungamento tendine di Achille.

●● Otorino: adenotonsillectomia, adenoidectomia, drenaggio timpanico.

●● Oculistica: calazio, neoformazioni palpebrali.●● Maxillo faciale- odontostomatologia: bonifica ca-vo orale, estrazione denti sovrannumerari.

●● Dermatologia: molluschi contagiosi, neoformazioni.Dall’elenco sopra citato si può intuire quanto sia complesso e variegato il mondo della chirurgia pe-diatrica il che comporta una conoscenza ed una preparazione specifica per ogni specialità. Il lavoro svolto prevede una buona gestione dell’equipe chi-rurgica: dalla preparazione della sala, dei set e della teleria, alla “strumentazione” degli interventi. L’equipe infermieristica si occupa della gestione e registrazione degli interventi, dell’approvvigiona-mento dei materiali ed al riordino degli stessi.Alla fine delle sedute operatorie giornalmente ven-gono reintegrati i materiali utilizzati, i ferri ed i set chirurgici decontaminati, lavati, ricomposti e pre-parati per l’invio in centrale di sterilizzazione, da cui torneranno sterilizzati il mattino successivo.Considerando le varie specialità occorre tenere co-stantemente monitorato il quantitativo di materia-le utilizzato al fine di garantire la migliore qualità assistenziale.

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Buona lettura...Se anche Voi avete letto un libroche vi è piaciuto in modo particolare e volete rendere partecipialtri colleghi, scriveteci, scriveteci e scriveteci...

recensione a cura di Emanule Coppini recensione a cura di Luca Briacca recensione a cura di Daniela Vadalà

IL TORTO DEL SOLDATOAutore: Erri De LucaCasa Editrice: FeltrinelliAnno: 2012Pagine: 96Euro: 11,00

Immaginate una stessa vicenda, ma rac-contata da due punti di vista. Un padre ex criminale nazista, convinto che il tor-to del soldato sia quello di aver perso la guerra, perché la vittoria giustifica tut-to. Una figlia, convinta che il torto del soldato sia quello di aver ubbidito ma, pur ritenendo il padre responsabile del-le sue azioni, continua a vivere con lui. E sullo sfondo la kabbalà, che il padre stu-dia ossessivamente perché in essa “tutto era già scritto e predisposto a compier-si”. Così il casuale incontro con un avven-tore in una locanda farà comprendere al padre la corrispondenza cabalistica fra le parole “termine” e “vendetta” spingen-dolo a una tragica conseguenza. Ma for-se questo è uno dei significati del breve romanzo, perché Erri De Luca lascia mol-te cose in sospeso e sta al lettore trova-re altre e forse infinite chiavi di lettura.

EVIDENCEBASED CLINICAL PRACTICE Autori: Paolo Chiari, Daniela Mosci, Enrico NaldiCasa Editrice: A Anno: 2011Pagine: 480 Euro 41,00

L’aspetto maggiormente apprezzabile del manuale è la sua versatilità: se, da un lato, è un ottimo supporto di studio per lo stu-dente che volesse muovere i primi passi nel mondo della ricerca, delle evidenze e della pratica clinica basata sulle prove di efficacia, dall’altro rappresenta un valido supportoper il professionista intenzionato a riprendere e consolidare il proprio meto-do scientifico. Partendo dalla base della ricerca scientifi-ca, il testo presenta i rudimenti della stati-stica e della ricerca in ambito sanitario per poi proporre strumenti di valutazione di studi, revisioni e pubblicazioni secondarie; nella seconda parte – più avanzata – il te-sto guida il lettore nell’approccio al gover-no clinico ed alla valutazione del rischio e propone strategie per l’implementazione delle linee guida e del cambiamento. Di facile lettura e rapida consultazione, il testo non può mancare nella biblioteca dello studente in corsotriennale, magistra-le o iscritto ad un percorso di formazione post-base; rappresenta altresì strumento indispensabile all’infermiere impegnato nella ricerca clinica.

CON CURAAutore: Atul GawandeCasa Editrice: EinaudiAnno: 2008Pagine: 246Euro: 18,00

Atul Gawande è un chirurgo e giornalista statunitense, conosciuto come un esper-to nella riduzione degli errori, nel miglio-ramento della sicurezza e nell’aumento dell’efficienza delle sale operatorie. In que-sto libro racconta la sua professione attra-verso episodi che trattano delle tre virtù fondamentali per il successo in medicina: scrupolosità, voglia di fare la cosa giusta e ingegnosità. Gawande si interroga sulla propria professione, su cosa serve per es-sere bravi in un campo dove è tanto faci-le sbagliare, sull’importanza della motiva-zione personale. Racconta le storie vere di medici e pazienti che nel suo diario diven-tano personaggi in carne ed ossa, ognuno con il proprio volto e la propria storia, è un libro che ci riguarda e che ci parla. Con cu-ra parla dei nostri errori, di come li faccia-mo e di cosa impariamo dopo averli com-messi, il suo messaggio è universale e di coinvolgente ottimismo. È un testo dalla prosa scintillante, che si legge in un fiato ed offre una riflessione su ciò che può es-sere fatto da subito, con cura!

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Buona lettura... e buon ascoltorecensione a cura di Daniela Vadalà recensione a cura di Daniela Vadalà

UNA LACRIMA COLOR TURCHESEAutore: Mauro CoronaCasa Editrice: MondadoriAnno: 2014Pagine: 98Euro: 10,00

Il giorno di Natale in uno sperduto pae-sino di montagna accade un fatto scon-volgente: le statuine di Gesù Bambino scompaiono misteriosamente da tutti i presepi. Le prime ad accorgersene so-no tre madri di famiglia che indignate, accusano i figli del furto. Quando però si sparge la voce che l’inquietante fatto non ha colpito solo quel borgo ma ad-dirittura il mondo intero, la rabbia cede il posto al panico. Cosa può nascondersi dietro a un evento così assurdo e ango-sciante? Se solo avessimo il coraggio di guardare dentro ai nostri cuori e interro-gare le nostre coscienze... “Una lacrima color turchese” è un racconto semplice ma non banale sull’ipocrisia del perbe-nismo della società moderna nel perio-do natalizio. L’uomo, incapace di recitare il mea culpa, cerca un qualsiasi colpevo-le ma non rivolge mai lo sguardo vero se stesso. Il racconto si snoda in poche pa-gine, la lettura è fluida e coinvolgente, dal riflettere non ci si può astenere. Dal dolore nasce la speranza, dalle lacrime potrà nascere una nuova umanità, lacri-me color turchese.

THE 12TH ROOMDoppio CDCompositore: Ezio Bosso

Il musicista, autore e interprete della sua musica, ci racconta un’importante lezione di vita, parla del tempo che scorre velo-ce e di come possiamo godercelo al me-glio senza lasciarci sfuggire nessun istante. Ogni giorno che arriva è il benvenuto, la-sciandosi alle spalle il passato. Questa sag-gezza deriva da un’esperienza di vita for-te e una sensibilità spiccata, commovente che coinvolge chi l’ascolta. Non è una ma-lattia a limitare la voglia di fare musica di Bosso e The 12th Room è la dimostrazio-ne che nulla lo può fermare e che la sua ostinata intenzione di trattenere il tempo e fermarlo con la musica è più forte che mai. The 12th Room ruota intorno al concetto di stanza e ai suoi mille significati (poesia, canzone, libertà) ed è un album in cui tutte le canzoni ruotano attorno a un unico te-ma, sviluppando una storia sulle fasi della vita. Il titolo lo si deve ad un’antica tradi-zione secondo la quale l’esistenza umana è suddivisa in 12 stanze e della prima, do-ve avviene la nascita, ne avremo ricordo solo raggiunta l’ultima dalla quale si po-trà ricominciare.In questi due album ognuno di noi potrà riconoscere la propria melodia.

Se anche Voi avete letto un libro o ascoltato un brano o una collection che vi sono piaciuti in modo particolare e volete rendere partecipialtri colleghi, scriveteci, scriveteci e scriveteci...

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La nostra

Bibliotecascientifica infermieristicaIl Collegio IPASVI di Novara e VCO, nella sede di Novara, possiede una biblio-teca scientifica infermieristica interna aperta a tutti i professionisti rego-larmente iscritti al Collegio IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola e agli studenti che frequentano il corso di Laurea in Infermieristica e Infer-mieristica Pediatrica. È amministrata dal Collegio tramite un gruppo di lavo-ro costituito da Consiglieri ed è aperta negli stessi giorni e orari di apertu-ra del Collegio.

La biblioteca nasce con l’obiettivo di documentare il percorso storico della pro-fessione, favorire la crescita culturale e l’aggiornamento professionale, la dif-fusione e l’applicazione delle nozioni apprese.

La biblioteca conta 325 testi consultabili suddivisi in 17 aree tematiche. Ha attualmente all’attivo 5 abbonamenti alle seguenti riviste scientifiche:• Decidere in Medicina;• Emergency Medicine Practice;• Rischio Sanità;• Gli Infermieri dei bambini;• Assistenza Infermieristica e Ricerca.

La biblioteca, inoltre si propone di accogliere e gestire la proposta d’acquisto di testi, l’attivazione di abbonamenti a riviste infermieristiche e di altro materiale di informazione, attraverso la compilazione di appositi moduli presenti in Col-legio e prossimamente scaricabili dal sito del Collegio IPASVI di Novara e VCO

www.ipasvinovara.it

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La ricerca qualitativa. Una risorsa per i professionisti della saluteAutore: Sasso Loredana; Bagnasco Annamaria; Ghirotto LucaEditore: Elsevier Masson ItaliaISBN/EAN: 9788821439513Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoPer far crescere la qualità della formazione del personale infermieristico deve cresce-re il livello della ricerca nell’ambito delle professioni sanitarie. È necessario indivi-duare nuove modalità nella raccolta e nel-la elaborazione dei dati che superino la so-la analisi quantitativa. La ricerca qualitativa è oggi di grande attualità perché mette al centro i bisogni della persona assistita. Il volume illustra sia i principi generali della ricerca qualitativa che i tre metodi di riferi-mento (grounded theory, ricerca etnogra-fica, ricerca fenomenologica) con un con-tinuo rimando all’attività di pianificazione e agli obiettivi professionali della nuova generazione di infermieri.Ogni concetto è esemplificato attraverso protocolli di ricerca e applicazioni pratiche.La struttura del volume facilita la lettura da parte degli studenti (memo a margi-ne del testo, note introduttive e box di approfondimento). L’autrice è un riferi-mento in IPASVI e ha una intensa attivi-tà congressuale.

Manuale di management per le professioni sanitarie. Con e-book, 4/ed.Autore: Calamandrei Carlo; Orlandi CarloEditore: McGraw-Hill Italia

ISBN/EAN: 9788838646133Edizione: 4Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoLa nuova edizione de “Il Calamandrei” – così il testo è ormai conosciuto da tut-ti gli operatori del settore – viene pub-blicata profondamente rinnovata nei contenuti, ma sempre in continuità con l’impianto metodologico, lo stile e i con-tributi messi a punto da Carlo Calaman-drei, indiscusso ideatore dell’opera e fra i primi ad avviare nel nostro Paese una riflessione sistematica sulle funzio-ni manageriali del professionista sani-tario. Con il prezioso contributo di un folto numero di autori di riferimento nelle diverse tematiche via via affronta-te, tutti i capitoli sono stati oggetto di profonda e innovativa revisione, con l’o-biettivo ambizioso di aggiornare i con-tenuti alle caratteristiche in continua evoluzione del contesto sociosanitario. È stato dato ampio spazio, inoltre, a nu-merosi argomenti nuovi: dall’organizza-zione degli ospedali per intensità di cu-ra agli effetti delle attività sanitarie sugli esiti sensibili all’infermieristica, dalle ca-ratteristiche degli ospedali magnete al-le innovazioni dei percorsi clinico-assi-stenziali.Questo volume si rivolge a diverse cate-gorie di professionisti: • a chi svolge già le funzioni di coordi-

namento o di direzione in campo sani-tario e sente l’esigenza di aggiornarsi;

• a chi si prepara a svolgere tali funzioni e quindi frequenta o aspira a frequen-tare gli appositi corsi di formazione;

• a chi è già impegnato nell’insegna-

mento delle tematiche manageria-li, che qui ha a disposizione un unico strumento che sviluppa i temi più ag-giornati e di attualità della materia e che presenta le articolate connessioni fra i vari argomenti.

Il risultato per il lettore è una valoriz-zazione e innovazione del metodo ori-ginale e un grande arricchimento dei contenuti in uno strumento autorevole e aggiornato, che fornisce tutti i mezzi fondamentali per sviluppare una rifles-sione approfondita sulle modalità di ge-stione dei servizi sanitari.

Innovazione e governance delle professioni sanitarieAutore: Cavaliere Bruno; Manzoni Edoardo; Piu FrancoEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808184269Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoLa crescente richiesta d’innovazione nel campo sanitario obbliga i professionisti della salute a un costante aggiornamen-to delle conoscenze relative ai modelli organizzativi, ai ruoli e agli strumenti operativi. Questo testo vuole essere uno strumen-to utile, una cassetta degli attrezzi per direttori, dirigenti, coordinatori, profes-sionisti che quotidianamente si relazio-nano con le organizzazioni e gli assistiti, cercando di fornire una risposta ai dubbi sul perché è necessaria la governance, su che cosa è la governance e su quali sono i settori professionali entro i quali la go-vernance si declina.L’opera presenta i maggiori temi attual-

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mente in discussione e indica alcune possibili soluzioni realizzabili attraverso metodologie e strumenti che si sono di-mostrati applicabili nel contesto italiano, con la consapevolezza che il futuro della professione sarà prevalentemente fuori dagli ospedali e che i temi della fragilità, non autosufficienza e cronicità (in una parola, comunità) sono le vere sfide che debbono far pensare alla governance.

Educazione terapeutica. Metodologia e applicazioni. Nuova edizioneAutore: Beghelli Alessandra; Ferraresi Anna Maria; Manfredini MonicaEditore: CarocciISBN/EAN: 9788874667185Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoTradizionalmente l’educazione alla salu-te si rivolge a una popolazione sana, in-dividuando interventi rivolti al benessere e a prevenire eventuali malattie. Diversa-mente, l’educazione terapeutica si rivol-ge a persone con problemi di salute e/o in situazione di malattia. L’attuale scena-rio sanitario vede un progressivo aumen-to delle malattie croniche, quindi appa-re realistico sostenere che la qualità della salute e della vita passa necessariamente attraverso la capacità di affrontare, adat-tarsi e gestire i problemi. L’apprendimen-to della metodologia del processo edu-cativo, riferito all’utenza sana o malata, trova uno spazio specifico nella forma-zione di base dei professionisti sanitari. Il presente volume, pensato proprio a que-sto scopo, si rivolge principalmente agli studenti dei corsi di laurea delle profes-sioni sanitarie.

La responsabilità nelle professioni sanitarie Autore: Schiavone Milena; Ciaccioni MircoEditore: AracneISBN/EAN: 9788854887176Anno: 2015Volume: UnicoLingua: Italiano

In tutti i paesi avanzati il settore sanita-rio ha raggiunto dimensioni considere-voli e, sul piano occupazionale, costitui-sce uno dei settori più rilevanti. Secondo la prospettiva della sociologia del lavo-ro questo settore, così rilevante, presen-ta due importanti caratteristiche che lo differenziano dagli altri settori del mon-do del lavoro: l’importanza che vi hanno assunto le “professioni” e la cosiddetta “dominanza medica”. Gli autori analizza-no in questo manuale il significato, le re-gole di funzionamento, i contenuti e gli obiettivi nelle diverse applicazioni della responsabilità civile, penale, deontolo-gica e amministrativa, insieme alle nor-me di carattere generale che fanno rife-rimento al codice civile e penale che si pongono a tutela del cittadino a fronte di condotte incongrue da parte del pro-fessionista.

ENP – Percorsi per la pratica infermieristica. Pianificazione, assistenza e documentazione con percorsi assistenziali ENP Autore: Wieteck PiaEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808180803Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoENP® (European Nursing care Pathways) è un linguaggio professionale per l’in-fermieristica, contenente conoscenze in-fermieristiche attuali sulla struttura del processo infermieristico, con i seguenti elementi: diagnosi infermieristiche, ca-ratteristiche definenti, cause dei proble-mi, risultati e interventi infermieristici. Si tratta di un sistema di classificazione che ordina questi concetti infermieristici in classi. Il suo utilizzo, come quello di tutti i siste-mi tassonomici standardizzati, è finaliz-zato alla diffusione di un linguaggio in-fermieristico uniforme e coerente sia per quanto riguarda gli ambiti della ricerca e della formazione sia per quanto riguar-da l’attività clinica.Questo testo trae origine da un proget-

to, nato in Germania nel 1989 e che con-tinua tuttora, finalizzato allo sviluppo di uno strumento per la struttura del pro-cesso di assistenza infermieristica, utile per superare i problemi di formulazione e di redazione di piani assistenziali con contenuti specifici. Questo progetto ha sviluppato un linguaggio professionale per l’infermieristica, consolidato a livello scientifico e che soddisfa allo stesso tem-po le esigenze di un sistema di classifica-zione. È un sistema integrato di diagnosi, risultati, risorse e interventi infermieristi-ci, alternativo alle analoghe classificazio-ni sviluppate negli Stati Uniti.La tassonomia messa a punto ha mol-te caratteristiche in comune con le tas-sonomie internazionali, di cui condivide obiettivi e finalità, e con cui c’è un con-tinuo confronto e scambio di informa-zioni, ma ha caratteristiche proprie che la rendono originale rispetto a queste.L’utilizzo pratico e il diretto incremento delle conoscenze grazie a ENP® permet-teranno di comprendere la complessità e il valore intrinseco della tematica per un’assistenza infermieristica trasparen-te che mette in luce ciò di cui la persona assistita ha bisogno, ciò che è in grado di gestire in autonomia e il contributo de-gli infermieri per supportarla nella fase di risoluzione dei propri problemi. Per-metteranno, inoltre, di creare di giorno in giorno un database utile per eventua-li ricerche nel campo della disciplina in-fermieristica.

Cure Basate sulla Relazione. Un modello per trasformare la pratica clinicaAutore: Koloroutis MaryEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808187321Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoQuesto testo offre a dirigenti e respon-sabili di un’organizzazione sanitaria, indipendentemente dalla loro area di competenza, un modello pratico volto a modificare la propria infrastruttura e

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l’attività di nursing. • La quarta parte è dedicata alle proce-

dure infermieristiche suddivise in dia-gnostiche, di base, intermedie, avan-zate e pediatriche.

Specifiche icone identificano le fasi di ac-certamento e preparazione, il materiale occorrente e gli step della procedura ve-ra e propria.Ciascun capitolo contiene test finali per verificare la comprensione e l’acquisizio-ne delle nozioni e per fissare i concet-ti studiati.

Neurologia e Assistenza Infermieristica – Manuale per Professioni SanitarieAutore: Federico Antonio; Angelini Cristina; Franza PatriziaEditore: EdisesISBN/EAN: 9788879598576Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoL’adeguata formazione degli infermieri, dei riabilitatori e degli altri operatori pro-fessionali sanitari è fondamentale nell’or-ganizzazione generale di una sanità, che prevede diversi livelli, con ruoli qualifica-ti di importanti figure che affiancano il medico e che assumono responsabilità sempre maggiori nella globale gestione del paziente. È quindi necessaria anche una didattica specificamente indirizza-ta, che copra le varie discipline. Partendo da tali presupposti, gli autori hanno pen-sato di raccogliere in questo volume le nozioni principali della neurologia, disci-plina chiave nella formazione delle pro-fessionalità sanitarie per la sua peculia-rità e complessità. Il volume si divide in due parti: la pri-ma descrive la fisiopatologia delle prin-cipali malattie del sistema nervoso cen-trale e periferico e del muscolo, mentre la seconda affronta un approccio prati-co di tipo assistenziale-infermieristico, corredandolo anche di schede di valu-tazione clinica che, negli ultimi anni, so-no sempre più richieste nella gestione dei malati.

della cute e delle ferite); • ebook Legislazione regionale in mate-

ria sanitaria; • software di simulazione per effettua-

re infinite esercitazioni di test prese-lettivo.

Per accedere ai servizi omaggio entra nella tua area riservata.Consulta le altre pubblicazioni in cata-logo dedicate alle professioni sanita-rie. Frutto dell’esperienza maturata da-gli autori nella selezione di personale infermieristico, questo Manuale costi-tuisce uno strumento di grande utilità per quanti si apprestano a sostenere un concorso pubblico per infermiere (colla-boratore professionale sanitario) e desi-derano conseguire una preparazione ef-ficace.Il volume, interamente a colori, è suddi-viso in quattro parti. • La prima parte si occupa degli aspetti

normativi della professione, con par-ticolare riguardo al rapporto di lavoro del personale sanitario, alle responsa-bilità giuridiche ed etiche, alle varie fa-si del processo di nursing, alle misure per la sicurezza del paziente, alle nor-me in materia di privacy e di sicurez-za sul lavoro.

• La seconda parte è dedicata al Sistema Sanitario Nazionale dal punto di vista storico funzionale ed organizzativo.

• La terza parte rappresenta un sinte-tico, ma completo, compendio delle principali conoscenze scientifiche al-la base della professione infermieristi-ca. L’impostazione integrata e l’ampio ricorso a tabelle e schematizzazio-ni consentono di stabilire connessio-ni tra le discipline e facilitano il ripas-so e la memorizzazione delle nozioni. L’approccio della trattazione è siste-matico: si parte dall’apparato corpo-reo per richiamare i concetti di base di anatomia e fisiologia d’organo, per poi passare agli aspetti patologici. Per cia-scuna patologia sono trattati gli aspet-ti diagnostici e terapeutici, compreso il trattamento farmacologico e chirur-gico, per poi presentare nel dettaglio

a favorire l’introduzione del modello di Cure Basate sulla Relazione. Attraverso l’approfondimento dei sei aspetti fon-damentali di questo modello (leader-ship, lavoro di squadra, pratica infer-mieristica professionale, assistenza alla persona, pratica gestita dalle risorse e misura dei risultati), al cui centro si col-locano la persona assistita e coloro che le stanno vicini, le autrici illustrano la via per ottenere le condizioni ottimali affin-ché il modello teorico possa essere tra-dotto in realtà. Le Cure Basate sulla Relazione offrono la chiave per raggiungere un’assistenza in-fermieristica realmente centrata sulla di-mensione umana della persona assistita e realizzare un’impostazione del lavo-ro efficiente, un buon clima di lavoro e una buona qualità delle cure a costi so-stenibili.

Kit Concorso Infermieri – per tutte le prove del concorsoAutore: Caruso Rosario; Pittella FrancescoEditore: EdisesISBN/EAN: 9788865845547Anno: 2015Volume: Opera in 2 Voll.Lingua: ItalianoUno strumento completo per la prepara-zione alla prova scritta e alla prova prati-ca delle selezioni per infermieri e l’eser-cizio della professione infermieristica. Il kit è composto da due volumi, softwa-re di simulazione ed una vastissima rac-colta di video-lezioni su tecniche infer-mieristiche: • P&C 3.1 Il Manuale dei concorsi per

Infermiere. Manuale completo per la preparazione a prove preselettive e prove pratiche.

• P&C 3.2 I test dei Concorsi per Infer-miere. Ampia raccolta di quesiti uffi-ciali per test preselettivi e prove pra-tiche.

In omaggio: • video-corso di tecniche infermieristi-

che (Gestione del rischio, Movimenti ed esercizi, Igiene e cura del paziente, Gestione dell’immobilità, Trattamento

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Formazione infermieristica: strategie per una trasformazione radicaleAutore: Benner Patrica Editore: Elsevier Masson ItaliaISBN/EAN: 9788821439063Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoLa formazione degli infermieri è cambia-ta in modo radicale negli ultimi anni e il dibattito sulle modalità più efficaci di trasmissione delle competenze nella pra-tica clinica è diventato centrale anche in Italia. Il modello educativo proposto da Patricia Benner è innovativo e vicino alle esigenze della pratica professionale; im-plica una dimensione “scientifica“ e non solo “etica“ dell’assistenza ed una inte-grazione costante tra standardizzazione e personalizzazione.La competenza clinica del professioni-sta deve essere scientificamente fonda-ta (Evidence Based Practice) ma anche attenta alla individuazione dei singoli bi-sogni dell’assistito. • La Prof.ssa Loredana Sasso, curatrice

del volume, è un punto di riferimento in ambito infermieristico e ha realizza-to con MGH molti volumi di successo.

• Il volume presenta molti casi esempli-ficativi fondamentali per la compren-sione della parte teorica.

• È un modello di formazione america-no ma è adattato e contestualizzato al-la realtà italiana.

Diagnosi infermieristiche: definizioni e classificazione 2015 – 2017, 10/ED.Autore: Herdman Theresa Heather; Kamitsuru ShigemiEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808181879Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoDiagnosi Infermieristiche: definizioni e clas-sificazione è la guida ufficiale alle diagno-si infermieristiche selezionate e approva-te dall’associazione NANDA International.

L’edizione 2015-2017 di questo classico testo, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, è stata rivista e aggiornata in modo rigoroso dal Comitato per lo Svi-luppo delle Diagnosi (DDC, Diagnosis Development Commitee), allo scopo di presentare ai lettori diagnosi infermieri-stiche più coerenti e uniformi dal punto di vista linguistico.L’attenzione del DDC si è soffermata in particolare sulla necessità di realizzare, nelle diverse lingue, traduzioni chiare e omogenee dei titoli diagnostici, delle relative definizioni, delle caratteristiche definenti, dei fattori correlati e dei fat-tori di rischio.Tutte le 235 diagnosi infermieristiche presentate in questo testo sono accom-pagnate da una definizione così come da caratteristiche definenti e fattori correla-ti o da fattori di rischio.Tutte le nuove diagnosi e le diagnosi revi-sionate sono basate su evidenze scientifi-che recenti e sono state approvate da in-fermieri esperti clinici, ricercatori e docenti.Le principali novità di questa edizione ri-guardano: • 26 nuove diagnosi infermieristiche e 13

diagnosi infermieristiche revisionate; • 6 diagnosi infermieristiche hanno

cambiato dominio e classe nella Tas-sonomia II di NANDA-I in seguito a una revisione della struttura tassonomica;

• aggiornamento, modifica e revisione della maggior parte delle definizioni delle diagnosi infermieristiche, in par-ticolare delle diagnosi di promozione della salute e delle diagnosi di rischio;

• standardizzazione puntuale della ter-minologia diagnostica utilizzata nel-le caratteristiche definenti, nei fattori correlati o nei fattori di rischio;

• capitoli introduttivi scritti per forni-re conoscenze chiave agli studenti e agli infermieri clinici che necessitano di comprendere la valutazione iniziale in-fermieristica, il suo collegamento con la diagnosi infermieristica, l’utilità e lo sco-po di una struttura tassonomica da utiliz-zare nella operatività clinica quotidiana;

• nuovo capitolo dedicato alle Doman-

de frequenti (FAQ), ovvero a quei que-siti che più frequentemente vengono posti all’associazione NANDA-I attra-verso il suo sito Internet o durante le conferenze tenute in tutto il mondo.

Infermieristica in cure palliativeAutore: Prandi CesarinaEditore: Elsevier Masson ItaliaISBN/EAN: 9788821439285 Pagine: 350Formato: BrossuraDimensioni: 17x24 cmPeso: 1 KgAnno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoQuesto libro è stato costruito sulla ba-se delle core competence dell’infermie-re in cure palliative e intende risponde-re a una effettiva necessità di formazione per tutti gli infermieri che si trovino ad assistere ammalati e familiari nelle fasi avanzate di malattia. Gli autori, a parti-re dalle evidenze, integrate con l’espe-rienza, hanno illustrato la metodologia di valutazione dei bisogni, gli strumen-ti per affrontare in maniera olistica i bi-sogni fisici, sociali, spirituali e psicologici del malato e della famiglia.Sono state delineate competenze di ba-se e avanzate per orientare il lettore/stu-dioso nel proprio percorso di apprendi-mento e nel fronteggiare la complessità di queste situazioni assistenziali inelutta-bili. Ogni capitolo è organizzato in modo da facilitare la lettura e rendere il testo fruibile a diversi livelli: box a colori met-tono in evidenza gli obiettivi di appren-dimento e i concetti principali e invitano a una elaborazione personale dei conte-nuti. Casi clinici proposti sotto forma di storie concludono le sezioni come spun-ti di approfondimento. • Il diritto alle cure palliative e il rifiuto

della sofferenza inutile è stato sancito dalla legge 38 del 2010; per rispondere a questa esigenza di formazione spe-cifica sono stati attivati numerosi ma-ster e corsi specifici.

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Per le importanti implicazioni mediche, si raccomanda che la disfagia sia tratta-ta da una équipe multidisciplinare co-stituita da un medico che tratti la disfa-gia in funzione della patologia che l’ha generata, da un logopedista (che si oc-cupi della rieducazione funzionale del-le capacità deglutitorie) e da un dietista (per la valutazione dello stato nutrizio-nale e l’impostazione di una dieta ade-guata e personalizzata). Nella presente monografia cercheremo di fornire ag-giornamenti teorico-pratici agli opera-tori sanitari, in particolare ai dietisti, che si occupano della gestione di soggetti disfagici focalizzandoci sugli interventi dietetico-nutrizionali ancora, purtrop-po, non sufficientemente valorizzati e applicati in molte realtà socio-sanitarie. La formulazione di un ricettario ad hoc in appendice alla presente monografia nasce dalla crescente richiesta di dietisti, infermieri, cuochi, familiari o caregivers di avere indicazioni pratiche su come af-frontare e gestire le problematiche nutri-zionali dei pazienti disfagici presenti in ospedali, residenze sanitarie per anziani o a domicilio.Abbiamo ritenuto che que-sto lavoro di équipe che si è esplicitato con la stesura di una tesi di laurea di una studentessa del Corso di Laurea in Dieti-stica dell’Università di Modena e Reggio Emilia potesse essere un valido “suppor-to” formativo e professionale per i futuri dietisti nonché per tutti coloro che lavo-rano in questi ambiti socio-sanitari.

Outcome infermieristici: documentare e fare ricerca – Gli esiti delle cure infermieristiche in oncologiaAutore: Magon Giorgio; Milani AlessandraEditore: Maggioli EditoreISBN/EAN: 9788891610997Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoDocumentare correttamente in sanità è fondamentale per l’assistenza clinica multidisciplinare, la ricerca scientifica traslazionale e la gestione manageriale,

zione qualificata in un’area in cui c’è grande opportunità di lavoro (2 milio-ni di pazienti e tendenza del SSN ver-so l’assistenza domiciliare).

La gestione nutrizionale del paziente disfagicoAutore: Pedrazzi Patrizia; Simonini TizianaEditore: SEU Società Editrice UniversoISBN/EAN: 9788865151112Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoOgni anno, secondo l’Agency for Health Care Policy and Research, sono da 300 a 600 mila i nuovi casi di disfagia, cioè la difficoltà a deglutire che insorge a seguito di malattie neurologiche quali Parkinson, Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), Scerosi Multipla. Si stima che que-sta problematica sia destinata a cresce-re in quanto correlata anche a condizio-ni patologiche frequenti nell’anziano o dell’invecchiamento, come l’ictus, le va-sculopatie cerebrali, i tumori e le malat-tie funzionali del distretto digestivo che interessano esofago, collo, trachea.La disfagia non è sempre facile da rico-noscere e diagnosticare. In alcuni casi la difficoltà a deglutire cibi solidi e liquidi è evidente, ma in altri può manifestarsi con sintomi aspecifici. Da qui la necessi-tà, in primo luogo, di una precoce e sem-plice diagnosi.Quindi, quando la capacità a deglutire, sia cibi solidi che liquidi, è compromes-sa, occorre porre particolare attenzione alla dieta, modificando la consistenza dei cibi al fine di facilitare la loro ingestione.L’intervento nutrizionale rivolto al sogget-to disfagico (che non riesce ad alimentar-si) è, in realtà, molto più complesso per-ché ha l’obiettivo di prevenire il rischio di malnutrizione (per insufficiente introito di nutrienti e di energia rispetto ai fabbiso-gni), di disidratazione (per inadeguato ap-porto di liquidi) e “polmonite ad ingesti”, una infezione delle vie respiratorie molto grave causata dal cibo che viene aspirato nelle vie aeree anziché essere correttamt-ne incanalato nell’esofago.

• Gli autori sono tutti membri del consi-glio direttivo di SICP (1300 soci – di cui 70 % infermieri) la società scientifica che raccoglie tutti i professionisti che lavorano in questo ambito (psicologi , sociologi, medici e infermieri).

• Ogni capitolo è organizzato per faci-litare la lettura e per rendere il testo fruibile a diversi livelli: box a colori mettono in evidenza i concetti prin-cipali, forniscono note di approfondi-mento e invitano ad una elaborazio-ne personale dei contenuti. Casi clinici proposti sotto forma di storie conclu-dono le sezioni come spunti di appro-fondimento.

Lesioni cutanee croniche. Gestione e trattamentoAutore: Scalise AlessandroEditore: Elsevier Masson ItaliaISBN/EAN: 9788821438646Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoLe ferite croniche sono segnali di situa-zioni cliniche molto diverse e le strate-gie terapeutiche implicano diversi livel-li di competenza e di specializzazione. Il volume prevede una prima parte sche-matica ed essenziale di orientamento diagnostico con cenni di fisiopatologia delle lesioni e sulle cause sistemiche (dia-bete, patologie autoimmuni, scompen-si cardiocircolatori ecc). I capitoli centra-li sono dedicati al trattamento: gestione delle concause (l’infezione ed i relati-vi sintomi: calore, rossore, dolore), le di-verse modalità di preparazione del “fon-do “della ferita (la rimozione del tessuto morto per facilitare la guarigione ) e tera-pia ( le medicazioni avanzate e biottive).Punti di forza: • il volume è una guida pratica per im-

postare il problema, e scegliere il trat-tamento migliore;

• contiene procedure illustrate nel detta-glio con numerose foto e note pratiche;

• è prevedibile una crescita nella richie-sta di formazione specifica da parte dei professionisti: esigenza di forma-

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dei risultati infermieristici e dalla classi-ficazione NIC degli interventi infermie-ristici. Il testo ha mantenuto la stessa organizzazione dei contenuti della pre-cedente edizione ma la seconda edizio-ne è stata ampliata con l’obiettivo di of-frire maggiori aree tematiche, utili agli studenti ma ancor più ai professionisti che lavorano in ambito pediatrico. L’am-pia iconografia e le molteplici tabelle e riquadri di cui è corredato ogni capitolo facilitano l’apprendimento dei contenu-ti. Diversi piani di assistenza infermieri-stica illustrano, a scopo esemplificativo, come utilizzare le diagnosi infermieristi-che e forniscono esempi d’interventi in-fermieristici appropriati in relazione alle conoscenze fisiopatologiche del sintomo e della malattia. Sono inoltre illustrate le principali procedure assistenziali con le indicazioni, il materiale occorrente e le manovre di cui si compongono.

Guida all´Esercizio della Professione di Infermiere 4/ed.Autore: IPASVIEditore: CG Edizioni Medico ScientificheISBN/EAN: 9788871103181Edizione: 4Anno: 2014Volume: UnicoLingua: ItalianoQuesta Nuova edizione riflette le profon-de modifiche apportate all’ordinamento delle professioni di infermiere dalle nu-merose disposizioni legislative interve-nute negli ultimi anni, investendo l’inte-ro sistema formativo e le stesse regole dell’esercizio professionale. La Guida in-tende dare organica sistemazione alla nuova regolamentazione della professio-ne e fornire un quadro aggiornato del sa-pere e del ruolo che la contraddistingue. Completamente riscritta e aggiornata la Guida intende essere un punto di riferi-mento grazie anche agli aggiornamenti periodici e costanti che saranno inseriti sul sito web della Casa Editrice e che per-metteranno a tutti gli utenti iscritti di ri-manere al passo con le novità della pro-fessione infermieristica. “Siamo convinti

delle attività formative di ciascuna Facol-tà, con l’obiettivo di valorizzare piena-mente le potenzialità degli studenti che vi accedono, respingendo le tentazioni di una formazione anonima, incline alla me-ra trasmissione di conoscenze e fondata su un insieme di esperienze e consuetudi-ni didattiche mai passate al vaglio dell’a-nalisi e del confronto dei risultati. Nelle pagine di questo testo dedicato a quanti si occupano con passione alla formazio-ne degli studenti dei corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie è possibile cogliere appieno il senso di una nuova didattica che va ben oltre la qualità dei contenuti disciplinari. Il lavoro realizzato dagli autori fornisce un esempio di quanto l’esigenza di nuovi modelli per la formazione profes-sionale abbia portato a sviluppare, pro-prio intorno al tutorato, la possibilità di re-alizzare nuovi approcci educativi.

Assistenza infermieristica in pediatria, 2/ed.Autore: Badon Pierluigi; Cesaro SimoneEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808183606Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoQuesto testo, seconda edizione del no-to Manuale di Nursing Pediatrico di P. Badon e S. Cesaro, è stato pensato per rispondere alle esigenze dello studente di Infermieristica e di Infermieristica Pe-diatrica, nonché del professionista infer-miere, affinché possano trovare indica-zioni cliniche e metodologiche, per un approccio assistenziale più moderno e olistico alla complessità delle cure pe-diatriche. Questa seconda edizione of-fre una solida base di conoscenze sugli argomenti di puericultura, pediatria pre-ventiva, patologia neonatale e pediatria clinica, così come gli elementi utili alla pianificazione dell’assistenza infermieri-stica pediatrica, utilizzando il processo infermieristico e strumenti quali i mo-delli funzionali della salute di Gordon e le diagnosi infermieristiche di NANDA-I, accompagnate dalla classificazione NOC

le tre componenti base dell’efficienza di un ospedale moderno.Questo volume, che tratta la documen-tazione del processo di cura della perso-na malata, fornisce spunti di riflessione indispensabili per tutti coloro che ope-rano in ambito oncologico ma anche in contesti diversi e che, ogni giorno, si tro-vano nella condizione di compiere scelte e prendere decisioni sul percorso di cura della persona assistita.La ricerca condotta dagli Autori ha ela-borato un metodo di documentazione innovativo a livello internazionale, ha analizzato e definito il processo ottimale di documentazione clinica in area infer-mieristica, offrendo così grande contri-buto allo sviluppo di strumenti accura-ti per garantire la sicurezza dei pazienti, migliorare la loro qualità di vita duran-te le terapie e produrre dati per la ricer-ca clinica, utili anche ai futuri pazienti in continuo miglioramento.

Apprendimento clinico, riflessività e tutorato – Metodi e strumenti della didattica tutoriale per le professioni sanitarieAutore: Gamberoni Loredana; Marmo Giuseppe; Bozzolan Michela; Loss Cristina; Valentini OriettaEditore: EdisesISBN/EAN: 9788879598477Edizione: 2Anno: 2015Volume: UnicoLingua: ItalianoIl tutorato rappresenta una strada per cre-are capacità critiche e relative, per scopri-re e costruire il sapere, e un luogo della condivisione di esperienze, di conoscen-ze, di crescita personale e professionale. Il sistema universitario del nostro Paese aspetta oggi riforme strutturali urgenti per affrontare in modo organico i molti nodi che da tempo ne minano qualità e credibilità. Ad azioni incisive riguardanti gli investimenti, la ricerca, il reclutamen-to delle carriere, la mobilità, l’internazio-nalizzazione, si collega l’esigenza di tene-re alto il livello di attenzione sulla qualità

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Primary Nursing. Conoscere E Utilizzare Il Modello (Infermiere Case Manager)Autore: Magon Giorgio; Suardi TizianaEditore: Maggioli EditoreISBN/EAN: 9788838780622Anno: 2013Collana: Sociale e sanita’Volume: UnicoLingua: ItalianoCome si può continuare a lavorare alla stessa maniera di 50 anni fa quando le esigenze dei cittadini, le competenze dei professionisti e il contesto sanitario sono così radicalmente modificati? In questo scenario nasce la richiesta da parte degli infermieri di abbandonare la logica indu-strializzata del processo di assistenza in-fermieristica; tale logica prevede la fram-mentazione dell’intervento professionale in compiti e la distribuzione degli stessi nell’arco del turno di servizio. Questa si-tuazione, diffusa nelle corsie italiane, non contribuisce al riconoscimento, da parte dei pazienti e dei loro famigliari, dell’in-fermiere quale professionista autonomo e responsabile, in grado di prendersi cura della persona e di pianificare il processo assistenziale ed educativo conseguente alla situazione clinico assistenziale accer-tata. Il volume si rivolge agli operatori che hanno già maturato esperienze nell’ambi-to del primary nursing, che necessitano di un confronto e di una sistematizzazione di quanto fatto finora, nonché una rispo-sta alle domande potenzialmente sorte nella pratica assistenziale quotidiana, ma anche agli operatori che non conoscono il modello e vi si avvicinano per la prima volta. Il volume può essere visto come un vero e proprio manuale d’uso, una guida per la corretta applicazione e realizzazio-ne del primary nursing. Destinatari del presente testo sono però anche dirigenti che potranno cogliere il valore e l’impor-tanza del modello descritto.

Manuale di case management integrato. Assistere le persone con problemi di salute complessi Autore: Kathol Roger G.; Perez Rebecca; Cohen Janice S.; Rigon Luisa AnnaEditore: Ambrosiana / CEAISBN/EAN: 9788808185136Anno: 2014Volume: UnicoLingua: ItalianoL’odierna assistenza a persone con pro-blemi di salute complessi richiede la va-lutazione e il trattamento sia della salute mentale sia delle condizioni fisiche ge-nerali. Affinché l’assistenza venga eroga-ta da un team multiprofessionale in mo-do efficace ed efficiente, allo scopo di raggiungere risultati positivi e benèfici per la salute, è necessario impiegare un approccio globale, integrato e olistico.Il Manuale di Case Management Inte-grato è stato scritto per applicare que-sto principio nella pratica clinica del ca-se management, modello organizzativo innovativo nel quale infermieri e altri professionisti della salute che assisto-no persone con problemi di salute com-plessi, possono affrontare con successo gli ostacoli dovuti alla comorbilità, alla cronicità e alla vulnerabilità. Il testo pre-senta una metodologia, messa a punto in collaborazione con la Case Manage-ment Society of America (CMSA) che, at-traverso una griglia codificata (IM-CAG per adulti e PIM-CAG pediatrica) basata su livelli di complessità assistenziale con utilizzo di codici-colore, permette ai case manager integrati di identificare e rico-noscere le priorità dei problemi di salu-te complessi presenti nei diversi domini (biologico, psicologico, sociale e del si-stema di salute), di redigere piani assi-stenziali personalizzati e di assistere gli utenti per stabilizzare/migliorare le loro condizioni di salute.Il testo è corredato da un ricco appara-to di algoritmi, inserti, casi clinici e ap-pendici che lo rendono completo a livel-lo teorico e metodologico e applicabile clinicamente.

che il patrocinio IPASVI unito all’elevata professionalità di tutti gli Autori coinvol-ti siano la base fondamentale per far sì che quest’opera possa rimanere per di-verso tempo un must per la professio-ne”. L’Editore

Fondamenti di Ricerca InfermieristicaAutore: Polit Denise F.; Tatano Beck CherylEditore: McGraw-Hill ItaliaISBN/EAN: 9788838646003Anno: 2014Collana: InfermieristicaVolume: UnicoLingua: ItalianoIl “Polit”, come viene comunemente de-nominato nel contesto italiano, è uno dei testi classici che hanno accompagnato per più di 20 anni la formazione alla ri-cerca di numerosi infermieri in Europa e negli Stati Uniti. Questa prima edizione italiana è frutto dello sforzo collaborati-vo di più gruppi di infermieri impegnati nella didattica e nella ricerca su tutto il territorio nazionale, che hanno letto criti-camente i contenuti, proposto modifiche anche importanti per alcuni capitoli e, so-prattutto, ricercato e messo a disposizio-ne esempi di studi italiani per rendere più pertinenti e vicini al nostro contesto le ri-flessioni e le esercitazioni proposte. Quel-lo che rende questo volume diverso dagli altri testi di ricerca è soprattutto il fatto che sia stato pensato e costruito per la didattica, con una costante attenzione a facilitare l’apprendimento degli studen-ti: i contenuti teorici, infatti, sono accom-pagnati da esempi, vengono evidenzia-ti i concetti importanti da ricordare con le parole chiave, vengono offerti sugge-rimenti che aiutano a comprendere me-glio gli argomenti affrontati; soprattutto, la lettura è costantemente accompagna-ta da esercizi di analisi critica, che aiuta-no a rendere concreti e applicativi i con-tenuti teorici presentati e aumentano la chiarezza espositiva dei capitoli di meto-dologia, che non sempre sono di facile comprensione, soprattutto per chi si av-vicina per la prima volta alla ricerca.

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Informiamo gli iscritti che la rivista DIALOGARE

è disponibile sul sitowww.ipasvinovara.it

Nella sezione “Dialogare” del sito è possibile consultare e scaricare

le riviste dal 2009 al 2016

POSTA ELETTRONICA CERTIFICATAIl Collegio Interprovinciale IPASVI di Novara - Verbano Cusio Ossola, anche per l’anno 2016 garantisce gratuitamente la casella di posta elettronica certificata (PEC) per tutti i suoi iscritti.

Per coloro che non hanno ancora richiesto l’attivazione della PEC possono farne esplicita richiesta utilizzando l’apposito modulo scaricabile dal sito del Collegio IPASVI di Novara e Verbano Cusio Ossola ed inviarlo al Collegio tramite fax o email.

anno XVIII n. 1 aprile 2016

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SEGRETERIA SEDE DI NOVARAIndirizzo: Via Biandrate, 20b NOVARAOrari di segreteria:lunedì e mercoledì dalle ore 15:00 alle ore 17:00,venerdì e sabato dalle ore 10:00 alle ore 12:00Recapiti: Tel. 0321.30237 Fax 0321.393276 E-mail: novara.verbania @ ipasvi.legalmail.itSEDE DI VERBANIAIndirizzo: Piazza Aldo Moro, 5 VERBANIAOrari di segreteria: martedì dalle ore 15:00 alle ore 17:00Recapiti: Tel. 334.5387441

CAMBIO RESIDENZA È indispensabile comunicare tempestivamente ogni cambio di residenza con una delle seguenti modalità: • attraverso comunicazione scritta direttamente alla segreteria del Collegio • per posta, fax o e-mail. Coloro i quali cambiano provincia hanno facoltà di chiedere al Collegio della nuova residenza il trasferimento dell’iscrizione.

SMARRIMENTO TESSERA In caso di smarrimento o furto della tessera di iscrizione al Collegio è necessario: • sporgere denuncia di smarrimento/furto alle autorità competenti (Questura, Carabinieri) • presentare al Collegio copia della denuncia e due foto tessera per avere il duplicato. I certificati di iscrizione hanno validità di sei mesi (legge 15 maggio 1997 n. 127) e possono essere richiesti in segrete-

ria con le seguenti modalità:• direttamente ed in tempo reale presso la segreteria• telefonicamente, fax o e-mail, indicando le generalità del richiedente. Nel caso in cui non sia l’interessato a ritirarlo,

la persona incaricata deve essere munita di delega e fotocopia del documento di identità del richiedete il certificato. Si ricorda che il certificato di iscrizione è un documento e può essere autocertificato.

CANCELLAZIONE DALL’ALBO La presentazione della domanda per la cancellazione dall’Albo deve pervenire al Collegio entro il 30/11/2016. Per le modalità consultare il sito oppure contattare la segreteria.

LIBERA PROFESSIONE Chi esercita o intende intraprendere l’attività libero professionale deve darne comunicazione al Collegio. Si ricorda che l’attività libero professionale implica l’iscrizione alla Cassa di Previdenza ENPAPI.

COLLOQUI È possibile avere un incontro con il Presidente o un membro del Consiglio Direttivo previo appuntamento telefonico.

VARIAZIONE RESIDENZA E RECAPITO TELEFONICO È indispensabile comunicare tempestivamente, in forma scritta, ogni cambio di residenza e recapito telefonico alla se-

greteria del Collegio compilando il modulo disponibile sul sito: www.ipasvinovara.it nella sessione segreteria modu-listica e facendolo pervenire alla segreteria del Collegio utilizzando una delle seguenti modalità:

• inviando il modulo compilato per posta; • inviando il modulo compilato per fax al n° 0321 393276; • inviando il modulo compilato attraverso la posta elettronica all’indirizzo: [email protected]

SERVIZIO BIBLIOTECA Ricordiamo a tutti gli iscritti che il Collegio presso la sede di Novara mette a disposizione un servizio di biblioteca pres-

so il quale si possono richiedere libri e consultare riviste scientifiche. All’interno del sito del Collegio, nella sezione bi-blioteca potrete trovare il regolamento, l’elenco dei testi e delle riviste.

SITO www.ipasvinovara.it All’interno del sito è possibile ad esempio scaricare la modulistica reperibile in segreteria, inviare eventuali quesiti (trami-

te il link “contatti”), consultare le diverse sezioni tematiche ricche di informazioni inerenti la formazione, libera professione, crediti formativi ecm, oppure semplicemente consultare l’elenco dei testi/riviste reperibili presso la biblioteca del Collegio.

la segreteriainforma

Art. 8L’infermiere, nel caso di conflitti determinati da diverse visioni etiche, si impegna a trovare la soluzione attraverso il dialogo. Qualora vi fosse e persistesse una richiesta di attività in contrasto con i principi etici della professione e con i propri valori, si avvale della clausola di coscienza, facendosi garante delle prestazioni necessarie per l’incolumità e la vita dell’assistito.

Il Codice Deontologico