tasse universitarie: efficienza ed equità

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A cura di: Edoardo Bartolino - [email protected] Alessandro Sepiacci - [email protected] Mattia Zennaro - [email protected] Tasse universitarie: caratteristiche economiche, effetti su efficienza ed equità. Economia e Gestione della Amministrazioni Pubbliche. Prof. Giuseppe Catalano 1

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A cura di: Edoardo Bartolino - [email protected] Alessandro Sepiacci - [email protected] Mattia Zennaro - [email protected]

Tasse universitarie: caratteristiche economiche,

effetti su efficienza ed equità.

Economia e Gestione della Amministrazioni Pubbliche.

Prof. Giuseppe Catalano

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Edoardo Bartolino - [email protected] Alessandro Sepiacci - [email protected]

Mattia Zennaro - [email protected]

Tasse universitarie: caratteristiche economiche, effetti su efficienza ed equità.

Economia e Gestione delle Amministrazioni Pubbliche

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Obiettivi:

Descrizione della natura economica del bene Istruzione;

Motivazioni e modalità dell’intervento pubblico;

Caratteristiche del finanziamento;

Contribuzione statale;

Contribuzione studentesca;

Effetti diretti delle tasse universitarie.

Edoardo Bartolino - [email protected] Alessandro Sepiacci - [email protected]

Mattia Zennaro - [email protected]

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É soggetto a fallimento del mercato: Il prezzo di riserva per lo studente è inferiore al costo di produzione del bene

↓ sottoproduzione del bene

É quindi necessario un intervento dello Stato.

L’Istruzione è un bene privato: • Rivale • Escludibile

1- introduzione del bene

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Lo Stato, riconoscendo nell’’istruzione forti esternalità positive, interviene con: • Poduzione diretta del servizio • Sussidio per gli studenti

L’intervento è volto a garantire: •Equità: “accessibilità” del sistema e pari opportunità per tutti gli studenti, indipendentemente dalla condizione economica di ognuno.

•Efficienza: l’ammontare di output di servizio realizzato con un certo ammontare di input (risorse umane e finanziarie).

Chi deve essere il destinatario di tale finanziamento? • consumatore: secondo la teoria economica, sarebbe più efficiente attribuire un sussidio pigouviano, chiaro e diretto al consumatore, ma risulterebbe più complicato sotto il profilo operativo. • produttore: poiché lo Stato riconosce il consumatore in asimmetria informativa (rispetto al costo dei servizi di cui usufruirebbe, al livello di formazione che dovrebbe ricevere per essere adeguato al mondo del lavoro etc...), quindi incapace di scegliere in maniera ottimale, decide di erogare un sussidio al produttore, perdendo però in efficienza e in trasparenza.

2-intervento dello stato

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Come viene quindi finanziata l’Università Pubblica?

In accordo con la ricerca di equità ed efficienza, l’Università dovrebbe essere, ed è, finanziata in parte dallo Stato e in parte dagli Studenti.

Art. 33 “L'arte e la scienza sono libere e libero ne è l'insegnamento. La Repubblica detta le norme generali sull'istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato. […] Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.”

Art. 34

“La scuola è aperta a tutti. […] I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

3-caratteristiche del finanziamento

[Fonte: Costituzione Italiana ]

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Con la legge del “24 Dicembre 1993 numero 537 art. 5” è stato istituito il Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO)

che ha modificato sostanzialmente la modalità di assegnazione delle risorse statali all'Università. [Fonte: Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana]

Finanziamento tradizionale: di tipo line-items, ovvero le risorse giungevano

agli atenei mediante linee di spesa predeterminate [Agasisti, Catalano ,2007], ciascuna tipologia era governata da propri

criteri di ripartizione, spesso poco trasparenti (genera asimmetria informativa

quindi difficile controllo);

Finanziamento moderno: l'FFO consiste in un unico fondo

onnicomprensivo di tutti i trasferimenti statali da ripartirsi a regime su costi standard per

studente nei diversi ambiti disciplinari. [Agasisti, Catalano ,2007]

L'FFO si compone di due contributi: • quota base: legata alla spesa storica; • quota perequativa: legata ad una riduzione degli squilibri tra gli atenei e le aree disciplinari. [Agasisti, Catalano ,2007]

Assegnazione FFO per l’anno 2012 – [Fonte : MIUR]

4-contribuzione statale

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Finanziamento dello stato = soldi dei contribuenti 4-contribuzione statale

In Italia i poveri pagano l’università ai ricchi

Le famiglie con un reddito fino a 40.000 euro sono il 93% del totale dei contribuenti e pagano il 54% del gettito Irpef.

Quindi queste famiglie finanziano attraverso l’Irpef il 54% di quanto lo Stato dà all’università, con un contributo di 4,9 mld di euro.

Tuttavia da esse proviene solo un quarto degli studenti universitari italiani, mentre dal 7% di famiglie più ricche vengono i restanti tre quarti.

Le famiglie più povere ricevono perciò, sotto forma di istruzione, un quarto di quanto lo Stato spende per gli atenei: circa 2,2 miliardi. La differenza tra quanto pagano e quanto ricevono

(2,7 mld) è un regalo alle famiglie più abbienti. È vero quindi che, in proporzione al loro reddito, i più ricchi pagano più Irpef, ma non in misura

tale da compensare l’uso maggiore che essi fanno dell’università.

[Ichino, Terlizzese, 2012]

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5-contribuzione studentesca

Con la “legge del 25 Luglio del 1997 numero 306 articolo 5”, alle università è riconosciuta piena autonomia nel fissare le regole e gli importi dei contributi universitari – per cui ogni ateneo ha il suo

regolamento tasse e contributi universitari – con un unico limite di non eccedere il 20% del FFO. [Fonte: Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana]

Tale norma dovrebbe tutelare lo studente dall'autonomia degli atenei che potrebbero prevedere una retta troppo alta.

Questa tutela è sempre garantita? → NO !

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[Fonte: LaRepubblica]

5-contribuzione studentesca

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5-contribuzione studentesca

Investimento indiretto a favore del LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni: borse di studio, residenza, trasporti, servizi culturali,

erasmus, ristorazione e materiale didattico).

Come dovrebbe comportarsi lo Stato? ↓

Prevedere sanzioni ben precise.

Restituzione diretta agli studenti. Si riporta un caso in cui lo Stato è intervenuto a tal proposito:

nel novembre 2011 il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso presentato da una associazione studentesca contro l’Università di Pavia, condannando l’Ateneo ha

restituire agli studenti le somme eccedenti il 20%. [Laudisa, 2012]

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Obiettivo: non deve esserci trade-off tra equità ed efficienza nello stabilire il livello di tassazione a carico dello studente.

5-contribuzione studentesca - composizione

Composizione della contribuzione studentesca:

TASSA REGIONALE + TASSA SUL REDDITO

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TASSA REGIONALE : imposta di scopo per il diritto allo studio universitario.

5-contribuzione studentesca – tassa regionale

Finalità: assegnazione delle Borse di Studio.

Uno studente povero che non studia non è solo un ingiustizia individuale, è una perdita di benessere per la collettività.

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Lo Stato deve garantire una borsa di studio a TUTTI coloro che ne hanno diritto.

[…] dai dati più recenti sull'erogazione delle borse di studio emerge che l'Italia presta servizi di diritto allo studio solo al 7 per cento degli iscritti, a fronte del 18 per cento della Spagna, del 25

per cento della Francia, del 30 per cento della Germania […] [Fonte: OECD, 2011]

[Fonte: LAZIODISU]

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5-contribuzione studentesca – tassa sul reddito

TASSA SUL REDDITO : contributo dello studente in funzione della sua ricchezza.

Lo Stato definisce dei livelli di tassazione, considerando la distribuzione della ricchezza tra i diversi ceti sociali ed imponendo delle soglie minime e massime di contribuzione.

ISEE : Indicatore della Situazione Economica Equivalente

L'apparente equità del sistema di valutazione ISEE è dovuta alla poca trasparenza del legame tra i parametri utilizzati e la disponibilità a pagare il servizio ricevuto.

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6-effetti diretti

“Bisogna concentrarsi su quelle che sono le principali inefficienze dell’attuale sistema.” [Giannino, 2012 ]

Una criticità da cui partire è l’elevatissimo numero di studenti fuori corso.

Effetti diretti su efficienza ed equità

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ANNO ACCADEMICO

ISCRITTI FUORI CORSO PERCENTUALE FUORI CORSO

LAUREATI LAUREATI

FUORI CORSO

PERCENTUALE LAUREATI

FUORI CORSO

2006-2007 1.810.101 668.121 37% 301.376 185.829 62%

2007-2008 1.809.499 649.632 36% 294.977 166.204 56%

2008-2009 1.812.261 647.876 36% 292.810 167.583 57%

2009-2010 1.799.542 610.873 34% 289.130 162.611 56%

2010-2011 1.781.786 598.512 34% 298.872 164.885 55%

[Fonte: Elaborazione degli autori su dati MIUR]

6-effetti diretti

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Uno studente fuori corso genera un costo più elevato per l'università, poiché dovrà sussidiare lo studente per un numero di anni maggiore, rispetto a quello stimato.

Intervento dello Stato: aumentare le tasse agli studenti fuori corso.

Uno studente avverso al rischio sarà maggiormente incentivato a completare il percorso formativo nei tempi previsti, diminuendo quindi il

grado di inefficienza [Ichino, Terlizzese, 2012]. D'altra parte, l'università verrebbe “risarcita” del costo aggiuntivo

determinato dallo studente stesso.

E' però anche probabile che molti studenti siano indotti a rinunciare alla laurea.

6-effetti diretti

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E se lo Stato aumentasse le tasse?

Aspetti positivi: - risorse aggiuntive e più tempestive agli atenei - maggiore esigenza da parte degli studenti per la formazione che ricevono.

Aspetti negativi: - possibili ricadute sulla scelta di iscrizione universitaria - rischio di un effetto squilibrato a svantaggio dei settori della popolazione di più basso reddito.

↓ Una possibile soluzione, indicata in letteratura come “tassa del laureato” (graduate tax):

“Prendere oggi un prestito, per finanziare i propri studi, e rimborsarlo con il reddito a cui in futuro la laurea darà accesso. Per altro, con un sistema di prestiti per il finanziamento degli

studi, le Università potrebbero raccogliere maggiori risorse per migliorare la qualità della propria offerta, fissando liberamente le tasse d’iscrizione, senza con questo escludere gli

studenti con reddito familiare basso.” [Terlizzese, 2011]

6-effetti diretti

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I principi fondamentali del sistema sono tre.

Primo: lo Stato paga una parte del costo del servizio direttamente all’università a cui lo studente è iscritto. Lo studente accende un debito con lo Stato

che verrà restituito in parte immediatamente e in parte in seguito.

Secondo: i tempi del pagamento tengono conto del reddito che il laureato consegue quando entra nel mondo del lavoro.

Terzo: il programma è gestito in comune dal ministero dell’Istruzione e della Agenzia delle Entrate, cosicché l’evasione sui pagamenti è resa più difficile e l’onere del prestatore di ultima

istanza resta a carico della fiscalità generale.

6-effetti diretti

[Checchi, Rustichini, 2009]

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Un aumento delle tasse universitarie che garantisca equità ed efficienza deve essere accompagnato da:

Primo: aumento delle possibilità di scelta delle famiglie (ad es. offerta formativa pià ampia).

Secondo: tutela delle fasce economicamente deboli, attraverso meccanismi di borse di studio erogate non solo sulla base del reddito familiare,

ma anche sulla base del contesto socio-culturale.

7-conclusioni

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PROBLEMA DI FONDO: Le tasse in Italia sono già alte.

7-conclusioni

[Fonte: OECD 2010]

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Riferimenti bibliografici:

- Agasisti T. , Catalano G. , (2007), “Efficienza ed equità nel sistema universitario italiano: gli effetti di 15 anni di riforme”, Società itliana di economia pubblica, p.4 - Checchi D. , Rustichini A. , (22 Luglio 2009), “Più tasse per gli studenti”, www.lavoce.info - Esiti definitivi graduatorie Bando Unico Concorsi LAZIODISU A.A. 2012/2013, laziodisu.it - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana, legge del 24 Dicembre 1993 numero 537 art. 5 - Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana , legge del 25 Luglio del 1997 numero 306 art.5 - Giannino A. , (2012), “Un aumento equo delle tasse universitarie”, www.lavoce.info - Ichino A. , Terlizzese D. , (3 Gennaio 2012), “Il capitale umano? Si fa col prestito”, www.lavoce.info - Ichino A. , Terlizzese D. , (10 dicembre 2012) “Se i poveri pagano l’università ai ricchi” Corriere della Sera - La Costituzione Italiana, articolo 33 e articolo 34 - Laudisa F. , (30 luglio 2012), “Spending review e tasse universitarie: quale relazione?”, roars.it - MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca), (2012), Assegnazione FF0 2012 - OECD, (2010), Education at a Glance 2010 , pag. 244 - OECD, (2011), Education at a Glance 2011 , tabella B5.1, pag. 266 - Persano B. , (18 Giugno 2012), “Università ‘fuorilegge’ ma se abbiamo congelato le tasse”, repubblica.it - Terlizzese D. , (1 Luglio 2011), “Una laurea in prestito”, www.lavoce.info