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STUDIO DI IMPATTO AMBIENTALE
RELATIVO ALLE OPERE DI
CAPTAZIONE IDRAULICA DELLA CIIP
SPA ESISTENTI A CAPODACQUA E
PESCARA
NELLA VALLE DEL TRONTO
Relazione generale
Ascoli Piceno 22 settembre 2011
Coordinamento :
Dott. Ing. Corrado Speranza
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ELENCO ELABORATI
1. RELAZIONE GENERALE Tav. 0 Corografia area Capodacqua e Pescara
Tav. 1 Schema degli impianti
Tav. 2 Planimetria acquedotti CIIP
Tav. 3 Schema acque fluenti
Tav. 4 Galleria di captazione di Pescara
2. RELAZIONI SPECIALISTICHE
• Determinazione del deflusso minimo vitale ( Prof. Bruno Celico –
Università Federico II – Napoli)
• Relazione idrobiologia (Studio Graia srl – Varese)
• Studio di incidenza (Studio Graia srl – Varese)
• Studio geomorfologico (dott. S. Palpacelli) – cd allegato
3. SELEZIONE DELLA NORMATIVA DI RIFERIMENTO
CD allegato
4. APPENDICI App. 1 Relazione Paesaggistica
App. 2 Attività di monitoraggio
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NOTA
Con riferimento alla legge 14 aprile 2004 n. 7 della Regione Marche relativa
alla Disciplina della Valutazione di Impatto Ambientale, il contenuto e la
struttura della presente relazione sono conformi alle indicazioni dello
schema riportato (a pag. 148) nelle “Linee guida generali per l’attuazione
della legge regionale sulla VIA”.
Dei paragrafi suggeriti non è stato inserito il “Glossario dei termini tecnici
utilizzati” facente parte degli “Allegati” perché, nel caso specifico cui si
riferisce il presente lavoro esso appare ridondante.
Parimenti è stato omesso il paragrafo illustrante i “Metodi utilizzati per
valutare gli impatti ambientali” dato che questi appaiono essere
sufficientemente esposti nelle relazioni specialistiche allegate.
In aggiunta, nella “Appendice 2” è stato allegato – su indicazione della
CIIP spa e con documentazione fornita dalla stessa - il rapporto “Analisi
del fabbisogno idrico” redatto dal prof. Guido Calenda nel 1997.
Nell’elenco degli elaborati è inserito anche lo “Studio geomorfologico” del
dott. S. Palpacelli che è stato seguito direttamente dall’Unità Tecnica del
RUP. Tale studio è consultabile nel cd allegato.
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INDICE
A QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
1. PREMESSA SULLE PROBLEMATICHE AMBIENTALI
CONNESSE CON LA PRESENZA NELL’ALTA VALLE DEL
TRONTO DELLE OPERE DI CAPTAZIONE IDRAULICA CHE
ALIMENTANO L’ACQUEDOTTO DI PESCARA
2. PIANI E PROGRAMMI DI RIFERIMENTO
B QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO REALIZZATO
C QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
4. DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE INTERESSATO
5. IMPATTO DELLE OPERE ESISTENTI
6. PROGRAMMA DI MONITORAGGIO
7. ANALISI DI EVENTUALI INTERVENTI MITIGATORI
ALLEGATI
8. Bibliografia
9. Istituzioni interessate, enti scientifici e studi professionali che hanno
contribuito alla elaborazione del SIA
10. Sintesi in linguaggio non tecnico
11. Studio prof. Guido Calenda (1997)
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A - QUADRO DI RIFERIMENTO PROGRAMMATICO
PREMESSA
La necessità amministrativa del rinnovo delle concessioni di captazione nel
massiccio dei Monti Sibillini delle sorgenti che alimentano gli acquedotti a
servizio di gran parte del territorio delle attuali province di Ascoli Piceno e
Fermo ha determinato, nell’ambito della normativa vigente, la necessità di una
generale verifica degli effetti indotti sul sistema naturale dalla realizzazione, nei
decenni passati, delle relative opere di prelievo.
Le sorgenti in questione sono nella valle del Tronto quella di Capodacqua (per la
quale in realtà la concessione di un prelievo di 430 l/s è stata – alla data attuale –
rinnovata) e quella di Pescara (soggetta al vincolo di un prelievo massimo di 200
l/s) e nella valle dell’Aso quella di Foce di Montemonaco (di cui si riferisce in
altra documentazione specifica).
Il presente rapporto riguarda quindi le captazioni site nel territorio comunale di
Arquata del Tronto tenendo conto delle concessioni in atto per quanto attiene il
prelievo massimo di 430 l/s dalla sorgente di Capodacqua ed il prelievo
massimo di 200 l/s da quella di Pescara. Considerando la obbligata confluenza
mediante un sollevamento delle portate provenienti da Capodacqua in quelle di
Pescara (per la localizzazione in prossimità della sorgente di Pescara, situata a
quota più alta dell’altra, dell’imbocco della condotta primaria di adduzione
dell’Acquedotto omonimo) si ritiene di poter ragionevolmente prospettare
quanto segue:
1. la eventuale futura razionalizzazione dei due prelievi di Capodacqua e
Pescara nell’ambito di una unificazione delle due concessioni e della
conseguente unificazione della portata complessiva prelevabile dal massiccio
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carbonatico del M. Vettore dovrà prevedere studi ed indagini che attualmente
esulano dal fine del presente S.I.A. condizionato dalla situazione
amministrativa in atto. La suddetta unificazione consentirebbe comunque di
utilizzare il possibile prelievo da Pescara oltre il limite della concessione
attuale di 200 l/s quando la portata naturale di questa - estremamente
variabile - dovesse superare il suddetto valore consentendo in tal modo di
ridurre il sollevamento da Capodacqua.
Per dare seguito a quanto detto sarebbe indispensabile una approfondita
analisi dei dati idrogeologici disponibili (il cui reperimento si è iniziato negli
anni ’30 con l’apporto dello Studio Cruciani e Catalini ma che – a parte il
periodo bellico - non ha avuto interruzioni) coordinandola con indagini
mirate nell’acquifero interessato per completare le conoscenze di questo.
2. Quale che possa essere l’esito della analisi di cui al punto precedente, anche
se su tale esito possono essere fatte sin da ora delle ipotesi ragionevoli, un
complemento che si suggerisce è quello di un potenziamento del sistema di
rilevamento dati, già esistente e impostato da parte CIIP su positivi criteri.
3. Nell’ambito delle prescrizioni cui la CIIP è soggetta per la captazione di
Pescara di Arquata vi è l’obbligo del rilascio nel fosso Cavone (che dall’area
dell’abitato della frazione di Pescara si immette nel fiume Tronto) di una
portata pari a quella eccedente quella consentita di 200 l/s. Ciò porta a
prefigurare, considerato che la portata naturale della sorgente (dopo le
modificazioni prodotte dalla realizzazione della galleria di captazione) può
giungere fino a 600 l/s la possibilità che in tale fosso possa essere rilasciata
una portata abnorme rispetto a quella naturale. Le naturali riflessioni che
derivano da questo fatto non possono essere scollegate da quanto detto in
precedenza in merito alla opportunità di unificare le due concessioni
acquisendo dalla galleria di captazione di Pescara la massima portata
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possibile nel rispetto di una “portata di rilascio” nel fosso Cavone congruente
con la primitiva idraulica naturale di questo.
Tutto il lavoro è stato svolto in linea con quanto disposto dal D.L. 152 del 2006
in stretto contatto e confronto con :
a. Regione Marche
b. Ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini
c. Ambito territoriale ottimale Marche sud
d. Autorità di Bacino Interregionale del fiume Tronto
Va evidenziata la particolarità del S.I.A. in questione per il fatto che gli effetti
indotti sull’ambiente sono stati prodotti da opere realizzate molti decenni orsono
e quindi condizionate da una “cultura” lontana dalla ”ingegneria dei sistemi” ora
alla base di qualunque intervento connesso a “sistemi complessi” quali sono - in
generale – quelli ambientali. Conseguenza di ciò è la maturata constatazione
relativa alla impossibilità di un ripristino delle condizioni ambientali ante
operam ed alla altrettanto concreta impossibilità di modificare, secondo criteri
che oggi sarebbero scontati, le opere di captazione a suo tempo realizzate.
Analoga constatazione – poggiante sul rispetto della normativa ambientale
vigente – è generata dagli argomenti che seguono:
I. La necessità del controllo del Deflusso Minimo Vitale nelle acque fluenti (in
particolare del Tronto);
II. La necessità del controllo della qualità dell’ambiente biologico e naturalistico
del tratto interessato del fiume Tronto;
III. La opportunità di individuare direzioni di studio ed indagini atte a supportare
nel prossimo futuro gestioni degli acquiferi interessati dalle problematiche
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determinate dalle opere artificiali inserite in essi (compresa la messa a punto di
strumenti di modellazione matematica a razionale supporto di previsioni relative
alle dinamiche delle acque sotterranee a fronte di eventi stagionali particolari o
di esigenze eccezionali degli impianti).
Per quanto attiene l’approccio agli aspetti intersettoriali delle captazioni delle
sorgenti di Capodacqua e di Pescara (brevemente sintetizzate nella dizione del
“Fosso Cavone”), si è avuto l’intervento di un gruppo di biologi e naturalisti
appartenenti allo Studio Graia scelto dopo un contatto con il Politecnico di
Milano (nella persona del prof. Luca Bonomo già preside del Dipartimento di
Ingegneria Ambientale dello stesso Politecnico e già determinante supporto
scientifico della Agensud – e quindi del Consorzio Idrico del Piceno –
nell’impostazione nella valle del Tronto del Progetto Specie 29 avente come fine
la ottimizzazione degli schemi idrici).
Il gruppo Graia dopo un sopralluogo al Fosso Cavone caratterizzato - in
coincidenza del sopralluogo - da una portata notevole (200 – 300 l/sec. immessa
in esso dall’impianto di captazione di Pescara nell’ambito della gestione dello
stesso impianto) ha ritenuto di focalizzare il suo apporto al presente lavoro
impegnandosi in una serie di indagini sul fiume Tronto (in una sezione a monte
dell’immissione in esso del fosso Cavone ed in una sezione a valle della stessa
immissione). Il fine immediato di tali indagini è stato quello di inquadrare le
condizioni biologiche del fiume e quantizzare gli effetti della immissione in
questo dello stesso fosso Cavone. Per l’inquadramento delle condizioni relative
al Tronto in quel tratto si rimanda alle positive conclusioni del rapporto Graia
che qui peraltro vengono anticipate ed esplicitamente sottolineate. In realtà, oltre
ad ovvie considerazioni sulla variabilità del deflusso da monte del Tronto
determinato dai diversi input stagionali ed alle altre considerazioni sulla
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variabilità delle portate immesse nello stesso fiume dal fosso Cavone (portate a
loro volta variamente condizionate da fatti stagionali e da esigenze di
alimentazione della rete idropotabile), le possibili condizioni ambientali del
Tronto vanno considerate anche alla luce di una possibile immissione in esso (a
qualche km a monte dell’intersezione del fosso Cavone v. Tav. 3) di una portata
da rilasciare dalla sorgente Capodacqua nell’ipotesi che in futuro le due
concessioni (Capodacqua e Pescara) siano unificate.
Per quanto attiene il fosso Cavone i biologi ed i naturalisti impegnati
nell’indagine hanno comunque espresso riserve sulle possibilità che in un fosso
con quelle caratteristiche possa avere senso una campagna di rilevamenti
biologici.
L’esame della rispondenza della portata dello stesso fosso Cavone a quanto
disposto dalla normativa vigente relativa al DMV è stato effettuato dal prof.
Bruno Celico docente alla Università Federico II di Napoli, idrogeologo di
livello nazionale con approfondita conoscenza del complesso carbonatico del
Vettore.
Da parte del prof. Celico si è precisato che gli obbiettivi del suo apporto sono
stati da una parte il cercare di inquadrare le condizioni di deflusso ante operam
del fosso Cavone e dall’altra di inquadrare gli aspetti idraulici dello stesso fosso
alla data attuale nel quadro del DMV.
Il compito svolto dal prof. Celico per quanto attiene tale secondo aspetto non è
in contraddizione con le valutazioni espresse dai biologi dello Studio Graia in
quanto la sua analisi prescinde da aspetti di carattere biologico ed è stata
ancorata a considerazioni idrogeologiche poggianti sulle disposizioni normative
contenute nel PTA.
Nella presente sintesi del S.I.A. sono prospettati i possibili indirizzi gestionali
che, nel rispetto assoluto della suddetta normativa, siano atti ad inquadrare il
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“sistema Cavone” nella non ottimale logistica in atto delle due concessioni
separate. In particolare si sono avanzate ipotesi circa le modalità di immissione
nel fiume Tronto delle portate eccedenti i 200 l/s di cui è attualmente consentita
la captazione a fini idropotabili dalla sorgente Pescara evitando che tutta
l’eccedenza, nei casi in cui questa si configuri abnorme, sia riversata nel fosso
suddetto con generalizzati effetti negativi dal punto di vista ambientale dato che
si può ipotizzare che una parte della portata eccedente possa essere fatta affluire
nel Tronto attraverso una via artificiale (tubazione in pressione?).
Con tutte le riserve necessarie per eventuali successive verifiche documentali va
annotato che, nella memoria storica dell’area dell’abitato di Pescara, è presente
il ricordo che decenni addietro la portata nel fosso Cavone era di norma molto
ridotta perché la portata naturale della sorgente veniva utilizzata per la
produzione di energia finalizzata alla illuminazione dello stesso abitato mediante
una turbina posta in prossimità del Tronto al termine di una condotta.
Il problema ingegneristico relativo al controllo della portata da immettere alla
data attuale nel fosso appare peraltro molto teorico in quanto una razionale
riconfigurazione delle due captazioni (Capodacqua e Pescara) passerà
necessariamente attraverso la già accennata ipotesi della unificazione delle
attuali concessioni.
In estrema sintesi le valutazioni riportate in dettaglio nelle relazioni
specialistiche dello Studio Graia (per quanto attiene gli aspetti biologici e
natuaralistici) sono in ogni caso atte a classificare “accettabile” la situazione del
tratto di fiume Tronto interessato dalla configurazione attuale delle captazioni e
dei rilasci.
Nel caso poi dell’analisi del prof. Celico finalizzata a rilevare la rispondenza del
DMV sia del fosso Cavone che del Tronto a quanto espressamente specificato
nella normativa regionale del PTA si riporta un giudizio positivo.
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2. PIANI E PROGRAMMI DI RIFERIMENTO
Il quadro normativo nazionale e regionale cui si è fatto riferimento nella
elaborazione delle diverse parti costituenti il presente S.I.A. è il seguente:
a. D.L. 3 aprile 2006, n.152 “Norme in materia ambientale” (aggiornato al
D.L. 128/2010).
b. DPCM 27 dicembre 1988 “Norme tecniche per la redazione degli studi di
impatto ambientale e la formulazione del giudizio di compatibilità di cui
all’art. 6, L. 8 luglio 1986, n. 349, adottate ai sensi dell’art. 3 del
D.P.C.M. del 10 agosto 1988, n. 377”.
c. Regione Marche L.R. 14 aprile 2004 n.7 “Disciplina della valutazione di
impatto ambientale”.
d. Regione Marche “Linee guida generali per l’attuazione della legge
regionale sulla VIA”.
Il corpo delle norme di salvaguardia su cui poggia in particolare la funzione
istituzionale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini e che va doverosamente
evidenziato è quello di seguito riportato:
− D.M. 03.02.1990 di Perimetrazione del Parco Nazionale dei Monti
Sibillini, il quale all’art.4 prevede che sono sottoposti ad autorizzazione,
tra l’altro, la realizzazione di nuovi bacini idrici e centraline idroelettriche,
nonché captazioni ed adduzioni idriche.
− D.P.R. 06.08.1993 di istituzione dell’Ente Parco Nazionale dei Monti
Sibillini che all’art.1 comma 5 dispone che “Fino all’approvazione del
regolamento del Parco sono in vigore le relative misure di salvaguardia
previste dalla stessa disposizione (DM 03.02.1990) ad integrazione
dell’art.11, c.3, della Legge n.394/91…..”;
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− Legge 06.12.1991 n.394 e smi che all’art.11, comma 3 dispone che
“……nei parchi sono vietate le attività e le opere che possono
compromettere la salvaguardia del paesaggio e degli ambienti naturali
tutelati con particolare riguardo alla flora e alla fauna protette e ai
rispettivi habitat…..” ed è in particolare vietata “la modificazione del
regime delle acque”;
− D.Lgs. 03.04.2006 n.152 e smi (“Disciplina delle acque nelle Aree
protette”) che al c.1 dell’art.164 dispone che “Nell'ambito delle aree
naturali protette nazionali e regionali, l'ente gestore dell'area protetta,
sentita l'Autorità di bacino, definisce le acque sorgive, fluenti e
sotterranee necessarie alla conservazione degli ecosistemi, che non
possono essere captate.” ed al c.2 che “Gli enti gestori di aree protette
verificano le captazioni e le derivazioni già assentite all'interno delle aree
medesime e richiedono all'autorità competente la modifica delle quantità
di rilascio qualora riconoscano alterazioni degli equilibri biologici dei
corsi d'acqua oggetto di captazione, senza che ciò possa dare luogo alla
corresponsione di indennizzi da parte della pubblica amministrazione,
fatta salva la relativa riduzione del canone demaniale di concessione”
− Piano per il Parco (approvato con D.C.D. n. 59 del 18.11.2002 ed adottato
con DGR Marche n.898 del 31.07.2006 e DGR Umbria n. 1384 del
02.08.2006) dove in “Zona C” di protezione “sono incoraggiate le attività
agro-silvo-pastorali, secondo gli usi tradizionali ovvero secondo metodi
di agricoltura biologica. E’ comunque vietato realizzare: … interventi
che modificano il regime delle acque salvo quando strettamente necessari
per l’interesse pubblico locale”;
− “Piano delle Acque - Disciplinare per la salvaguardia e l’uso compatibile
delle risorse idriche” approvato con D.C.S. n. 25 del 05.08.2007 ai sensi
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della normativa di cui sopra a seguito dei pareri delle competenti Autorità
di Bacino. Il quale all’art.4 c.2 prevede che “Per l’intero territorio del
Parco il rinnovo delle concessioni esistenti può essere assentito qualora
non vengano a determinarsi situazioni di criticità negli equilibri naturali
dei corsi d’acqua. Le concessioni dovranno comunque adeguarsi ai valori
del DMV determinati ai sensi dei commi 1 e 2 dell’art. 7 del presente
disciplinare.”
Per le istituzioni seguenti aventi a vario titolo funzioni di controllo, tutela e
pianificazione ambientale la documentazione relativa al presente S.I.A. è
corredata degli specifici allegati di seguito indicati.
Parco Nazionale dei Monti Sibillini
Disciplinare per la salvaguardia e l’uso compatibile delle risorse idriche
(Approvato con DCS n. 25 del 27/04/2007)
Cartografia generale
Autorità di Bacino Interregionale del Fiume Tronto
PAI e relative norme tecniche di attuazione.
Si rimanda in proposito al sito dell’Autorità di Bacino del Tronto
Comune di Arquata del Tronto
Programma di fabbricazione del territorio comunale
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B - QUADRO DI RIFERIMENTO PROGETTUALE
3. DESCRIZIONE DEL PROGETTO REALIZZATO
Il sistema complessivo costituito dalle opere di captazione che alimentano
l’acquedotto di Capodacqua – Pescara appare facilmente inquadrabile data la sua
oggettiva semplicità. E’ opportuno peraltro, per chiarezza espositiva, premettere
alla descrizione delle specifiche opere di captazione di tale acquedotto una
sintesi generale dell’insieme degli acquedotti (la cui realizzazione risale ai
decenni passati) gestiti attualmente dalla CIIP spa e che questa ha ereditato dal
Consorzio Idrico Piceno.
La Tav. 2 allegata riporta pertanto l’insieme delle reti idriche in questione ed è
atta ad evidenziare l’estensione di queste a buona parte del territorio delle
attuali provincie di Ascoli Piceno e Fermo per il cui fabbisogno idrico in
appendice alla presente relazione è allegato uno studio dovuto al prof. Guido
Calenda della Università di Roma. L’insieme di tali reti è costituito
dall’acquedotto di Capodacqua – Pescara con origine nella valle del Tronto dal
massiccio carbonatico del monte Vettore e dall’acquedotto dei Sibillini con
origine nell’analogo massiccio dei Sibillini nella valle dell’Aso.
Per quanto attiene le opere dell’acquedotto di Capodacqua – Pescara la Tav. 0
fornisce il quadro corografico dell’area, rientrante nel comune di Arquata del
Tronto, in cui ricadono le due sorgenti in questione. L’insieme delle opere di
captazione che riguardano tali sorgenti non risale peraltro ad un progetto unico
in quanto gli studi e le progettazioni relative alla sorgente di Capodacqua, per la
cui elaborazione risultò fondamentale l’apporto dello Studio Cruciani e Catalini
con sedi a Roma ed Ascoli Piceno, precedettero nell’anteguerra quelli relativi
alla sorgente Pescara avviati nel dopoguerra.
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La Tav. 1 riporta lo schema dell’insieme degli impianti connessi alle due
sorgenti di Capodacqua e Pescara. Come può vedersi la portata captata dall’
opera di prelievo di Capodacqua (per la quale la concessione in essere pone il
limite di 430 l/s) viene connessa all’opera di prelievo di Pescara (posta a quota
più alta ed il cui schema planimetrico è riportato nella Tav. 4) mediante un
impianto di sollevamento e quindi sommata alla portata prelevabile da tale sito
(cui dalla attuale concessione è imposto un limite massimo di 200 l/s) per essere
poi immessa nella condotta primaria di alimentazione dell’acquedotto omonimo
(Acquedotto di Capodacqua - Pescara).
La portata eccedente quella di concessione captata dalle opere di Pescara viene
attualmente riversata nel fosso Cavone. Nel complesso appare evidente – senza
ripetere i concetti già esposti nel paragrafo 1 precedente ma in ogni caso
richiamandoli – quanto sia irrazionale l’attuale logistica di gestione, sia
ambientale che acquedottistica dell’insieme delle opere di cui trattasi.
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C QUADRO DI RIFERIMENTO AMBIENTALE
4. DESCRIZIONE DELL’AMBIENTE INTERESSATO
L’ambiente della valle del Tronto in cui state realizzate le opere di captazione
dell’acquedotto Capodacqua – Pescara non appare essere stato intaccato in
nessuna delle sue caratteristiche paesaggistiche dall’inserimento delle opere
suddette dato che in nessun ambito di esso si evidenziano ferite o manomissioni
anche di dettaglio. Le conseguenze più significative determinate da tali opere
sono essenzialmente di natura idraulica per la modifica delle condizioni di
deflusso nel fosso Cavone (in cui la limitazione della portata prelevabile da
Pescara può portare alla immissione in questo di una portata sensibilmente
maggiore di quella ante operam) ed una prevedibile variazione della piezometria
all’interno del massiccio carbonatico nell’intorno di Capodacqua e di Pescara.
Per quanto attiene il primo dei due argomenti ora accennati una possibile
soluzione di ripristino di condizioni di deflusso accettabili nel suddetto fosso
Cavone non può che essere conseguenza della auspicabile revisione
amministrativa delle concessioni in atto attraverso una loro unificazione.
Per quanto riguarda invece il secondo argomento, che appare opportuno
inquadrare all’interno di una politica ambientale “sistematica”, è da suggerire,
come verrà detto nei successivi paragrafi 6 e 7, l’impostazione di una gestione
dell’acquifero che possa portare alla acquisizione di una sua funzione di
“serbatoio di compenso” nel senso che esso potrebbe essere utilizzato per
riservare al suo interno i volumi idraulici non captati nell’ambito della
variabilità dei fabbisogni della rete acquedottistica connessa.
Le caratteristiche ambientali del sistema, per quanto attiene gli aspetti visivi e
naturalistici sono comunque riportate nella allegata “Relazione paesaggistica”.
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5. IMPATTO DELLE OPERE ESISTENTI
L’argomento è riportato nel paragrafo precedente.
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6. PROGRAMMA DI MONITORAGGIO
La gestione del sistema idraulico dell’acquedotto di Capodacqua e Pescara alla
data attuale appare sufficientemente supportata dal monitoraggio delle portate
prelevate dalle due sorgenti nonché dalla portata di rilascio nel fosso Cavone e
da quella complessiva immessa nel sistema acquedottistico.
Una implementazione del monitoraggio potrebbe essere realizzata nell’ipotesi di
sviluppare il concetto dianzi esposto circa l’assegnare all’acquifero naturale
delle due sorgenti la funzione di “serbatoio di compenso”. Ciò derminerebbe la
necessità della messa in funzione di un sistema di rilevamento della piezometria
nell’acquifero stesso attraverso la realizzazione di un adeguato numero di
piezometri. Senza sottovalutare l’importanza di un rilevamento della
piezometria all’interno dell’acquifero cui si alimentano le due sorgenti, tale
messa in funzione – per quanto sicuramente apportatrice di ulteriori conoscenze
sulle dinamiche idrauliche delle acque sotterranee – non appare presentare al
momento caratteristiche di necessità impellente.
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7. ANALISI DI EVENTUALI INTERVENTI MITIGATORI
Un possibile intervento mitigatore dello “stato” del sistema ambientale ed idraulico appare essere quello già accennato circa la attuazione di una logistica di gestione degli acquiferi basata sulla regolazione delle portate prelevate in dipendenza delle esigenze delle reti acquedottistiche che si alimentano da Capodacqua e Pescara assegnando in tal modo agli stessi acquiferi la funzione di “serbatoi di compenso”. A monte di tale intervento va peraltro ripreso ancora una volta e sottolineato di nuovo il concetto della necessaria razionale unificazione amministrativa delle concessioni relative a Capodacqua e Pescara. Nello scenario ambientale che ne risulterebbe un evidente effetto positivo si avrebbe anche per il fiume Tronto che acquisirebbe qualche chilometro a monte della attuale immissione in esso della portata del fosso Cavone (determinata dalla portata di rilascio della sorgente Pescara attualmente imposta dal limite di prelievo da questa di 200 l/s) dalla immissione della portata di rilascio di Capodacqua (v. Tav. 3).
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ALLEGATI
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Allegato 8
Bibliografia
AUTORITÀ DI BACINO INTERREGIONALE DEL FIUME TRONTO
(2010) – Adozione dei “Criteri per il calcolo del Deflusso Minimo vitale (DMV)
nei corsi d’acqua del bacino del fiume Tronto” e della documentazione per
l’istruttoria finalizzata al rilascio dei pareri di competenza dell’Autorità di
Bacino relativi alle domande di concessione di derivazione di acqua pubblica ai
sensi del R.D. 1775/33 e s.m.i. (Deliberazione del Comitato Istituzionale n. 4 del
28.10.2010).
BONI C., BONO P. & CAPELLI G. (1986) – “Schema idrogeologico
dell’Italia Centrale.” Mem. Soc. Geol. It., 35, Roma.
BONI C., BALDONI T., BANZATO F., CASCONE D. & PETIT TA M.
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Quaternaria dell’Appennino Umbro-Marchigiano”. Studi Geologici Camerti.
Vol. Spec. “La geologia delle Marche”, 91-98.
CARTA GEOLOGICA D’ITALIA - “Foglio 132 - Norcia”, scala 1:100.000.
CONSORZIO COMUNALE PER L’ACQUEDOTTO DEL PESCARA
(Ascoli Piceno) (1955)
– “L’acquedotto Pescara di Arquata”, Società Tipolitografica Editrice, Ascoli
Piceno.
C.I.I.P. S.P.A. (CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A.) di Ascoli
Piceno – “Dati medi mensili delle portate della sorgente Pescara d’Arquata dal
- 22 -
1960 al 2011”.
C.I.I.P. S.P.A. (CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A.) di Ascoli
Piceno – “Dati medi giornalieri delle portate della sorgente Pescara d’Arquata
dal 2006 al 2011”.
C.I.I.P. S.P.A. (CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A.) di Ascoli
Piceno – “Dati medi mensili delle portate della sorgente Capodacqua dal 1960 al
2011”.
C.I.I.P. S.P.A. (CICLI INTEGRATI IMPIANTI PRIMARI S.P.A.) di Ascoli
Piceno – “Dati di base per l’avvio di un processo di ricerca, controllo, gestione e
salvaguardia delle risorse idriche di qualità presenti nelle dorsali carbonatiche
dei Sibillini”.
DPR del 12 aprile 1996 e s.m.i. – “Atto di indirizzo e coordinamento per
l’attuazione dell’art. 40, comma 1, della legge 22 febbraio 1994, n. 146,
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DRAGONI W., SPERANZA G., VALIGI D. (2003) – “Impatto delle
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PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI (2003) - “Carta geologica
del Parco dei Monti Sibillini, su base in scala 1:50.000”, dal sito internet:
www.sibillini.net.
PARCO NAZIONALE DEI MONTI SIBILLINI (2007) - “Disciplinare per
la salvaguardia e l’uso compatibile delle risorse idriche” (approvato con DCS
n. 25 del 27/04/2007 e reso esecutivo in data 05/08/2007).
REGIONE MARCHE (2006) – “Piano di Tutela delle Acque della Regione
- 23 -
Marche” - Relazioni e tavole cartografiche (approvato il 26/01/2010 e
pubblicato il 26/02/2010 sul supplemento n. 1 al B.U.R. - sito internet:
www.regione.marche.it/Home/Struttureorganizzative/AmbienteePaesaggio/Acq
ua/PTA.
REGIONE MARCHE – SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE
REGIONALE – “Studio della precipitazione annuale e stagionale sulle
Marche per il periodo 1950-2000”, dal sito internet:
www.protezionecivile.marche.it.
REGIONE MARCHE – SERVIZIO PROTEZIONE CIVILE
REGIONALE – “Annali idrologici Parte I”, dal 1990 al 2009, dal sito internet:
www.protezionecivile.marche.it.
SERVIZIO IDROGRAFICO – MINISTERO DEI LAVORI PUBBLIC I
CONSIGLIO SUPERIORE (1953) – “Dati caratteristici dei corsi d’acqua
italiani”, Pubbl. n. 17 del Servizio, Istituto Poligrafico dello Stato, Roma.
Boni C. & Petitta M. (2007) - Studio idrogeologico per l’identificazione e la caratterizzazione degli acquiferi che alimentano le sorgenti dei corsi d’acqua perenni dei Monti Sibillini, esteso all’intera area del Parco Nazionale. Rapporto definitivo. Contratto di studio e ricerca Autorità di Bacino del Fiume Tevere – Parco nazionale dei Monti Sibillini – Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma “La Sapienza”. Nanni T. & Petitta M. (2010) – Studio del bacino idrogeologico carbonatico (Monti Sibillini) del Fiume Aso finalizzato alla caratterizzazione delle condizioni di alimentazione e di circolazione idrica, alla valutazione del bilancio idrogeologico e analisi della Sorgente di Foce. Prima Fase. Contratto di studio e ricerca Dipartimento di Scienze e Ingegneria della Materia, dell’Ambiente ed Urbanistica dell’Università Politecnica delle Marche -Dipartimento di Scienze della Terra Università di Roma “La Sapienza” – CIIP spa Cicli Integrati Impianti Primari Ascoli Piceno
AA. VV., 2003. I.F.F. Indice di Funzionalità Fluviale. Manuale ANPA / seconda edizione, giugno 2003, 223 pp.
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- 27 -
Allegato 9
Istituzioni interessate, enti scientifici e studi professionali che hanno
contribuito alla elaborazione del SIA
Unità di responsabilità CIIP :
Geom. Antonio Serena (R.U.P.)
Ing. Massimo Tonelli
Ingegneria di sistema e coordinamento :
Ing. Corrado Speranza
Valutazioni ed indagini idrogeologiche :
Prof. Bruno Celico – Università Federico II – Napoli
Pietro Bruno Celico, nato a Cosenza nel 1941, laureato in Scienze
Geologiche presso l’Università di Napoli Federico II con il massimo dei voti
e lode, presta inizialmente la propria opera di geologo nella qualità di
Funzionario dell’ex Cassa per il Mezzogiorno, dove svolge attività nel campo
della Geologia Applicata e Ambientale ed in particolare dell’Idrogeologia,
essendo coordinatore e responsabile di tutti gli studi e le indagini eseguiti
nell’ambito del P.S. 29 (“Progetto Speciale per il reperimento e
l’utilizzazione razionale delle risorse idriche superficiali e sotterranee delle
regioni Marche, Abruzzo, Molise, Lazio e Campania”).
Dal 1980 è iscritto all’Ordine dei Geologi della Regione Campania. Dal 1975
al 1987 si dedica anche all’attività didattica ed alla ricerca scientifica, come
collaboratore esterno dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”
(Istituto di Geologia Applicata della Facoltà di Ingegneria; Dipartimento di
Scienze della Terra; Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia; Istituto di
- 28 -
Igiene della Facoltà di Scienze; Istituto di Idraulica e Costruzioni Idrauliche
della Facoltà di Ingegneria), dell’Università degli Studi di Palermo (Istituto
di Geologia) e dell’Università degli Studi di Salerno (Istituto di Ingegneria
Civile).
Nel 1987 risulta vincitore del concorso a posti di Professore Associato di
Geologia Applicata e, dall’anno accademico 1987/1988, insegna tale
disciplina presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di
Salerno. Nel 1990 risulta vincitore del concorso a posti di Professore
Ordinario di Geologia Applicata e viene chiamato a ricoprire la Cattedra di
Idrogeologia presso la Facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Parallelamente continua a tenere il corso di Geologia Applicata, presso la
Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Salerno, fino all’anno
accademico 1995/1996; nel 1996/1997, oltre il corso di titolarità, presso
l’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, tiene il corso di
Idrogeologia, sia presso la stessa Università di Salerno (Facoltà di Scienze
MM.FF.NN. - Sede di Benevento), sia presso la Facoltà di Scienze
MM.FF.NN. dell’Università degli Studi della Calabria; dal 1997/1998, oltre
il corso di titolarità, continua a tenere quello di Idrogeologia (fino al
1998/1999), presso l’Università degli Studi della Calabria, e tiene il corso di
Idrogeologia Applicata (fino al 2000/2001) presso la Facoltà di Scienze
MM.FF.NN. dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
I contenuti dell’attività didattica sono Vol. I e II” compendiati in due libri dal
titolo: “Prospezioni idrogeologiche ed “Elementi di Idrogeologia”, entrambi
editi a Napoli da Liguori Editore ’88 e nel 2003.S.r.l., rispettivamente, nel
1986
Dal 1994 al 2000, è Responsabile dell’Unità Operativa 4.21N del CNR –
- 29 -
GNDCI (Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche),
indirizzata soprattutto allo studio della vulnerabilità all’inquinamento degli
acquiferi e all’identificazione di risorse idriche sotterranee alternative,
sostitutive e di emergenza.
Valutazioni ed indagini biologiche :
Società Graia srl - Varese
La società GRAIA S.r.l. fondata nel 1991 opera nel campo dell’ecologia
acquatica, dell’ittiologia, dell’ingegneria ambientale e naturalistica. Nel
dettaglio, GRAIA Srl collabora con la Pubblica Amministrazione, Università,
Centri di Ricerca e società private per la realizzazione in Italia e all’estero di
studi in grado di coprire numerosi settori di attività, ed in particolare:
gestione degli ambienti acquatici; valutazione d'impatto ambientale;
valutazione ambientale strategica; valutazione d’incidenza; pianificazione
della risorsa idrica; studi sul Deflusso Minimo Vitale (DMV); pianificazione
di aree a valenza paesaggistico-ambientale; ingegneria naturalistica;
modellistica ambientale; ecologia acquatica applicata e biomonitoraggio;
gestione della fauna ittica e biologia della pesca, nonché progettazione,
pianificazione e consulenza in interventi di riqualificazione e
rimboschimento forestale. www.graia.eu
Supporto all’attivtà di coordinamento dell’ing. Corrado Speranza
Ingegneri Speranza srl - Roma
La Ingegneri Speranza srl è uno studio professionale di ingegneria erede del
precedente omonimo Studio Associato la cui origine risale all’immediato
dopoguerra. Nell’ambito della sua attività lo Studio ha già visto in passato
significative collaborazioni con l’ente (Consorzio Idrico Intercomunale
- 30 -
Piceno) da cui è poi nata la CIIP spa soprattutto per quanto attiene gli
interventi della Cassa per Mezzogiorno relativi a problematiche ambientali
ed idrauliche. Questo stesso tipo di problematiche ha visto partecipare lo
Studio ad interessanti attività di gestione idraulica ed ambientale in diverse
aree industriali del territorio nazionale (Cengio, Mantova, Ravenna) a
supporto di progetti di gestione ambientale di gruppi industriali (Montedison,
Eni).
- 31 -
Allegato 10
Sintesi in linguaggio non tecnico Le problematiche connesse all’inserimento – avvenuto nei decenni passati – delle opere di captazione idraulica nelle sorgenti di Capodacqua e Pescara (site ambedue nel territorio comunale di Arquata del Tronto) appaiono nel loro complesso di semplice spiegazione. Esse sono fondamentalmente di due tipi : di natura ambientale e di natura logistica. Per quanto attiene le prime, le opere realizzate - pur modificando le dinamiche naturali in merito alle connessioni tra acque sotterranee ed acque fluenti appaiono essere state assorbite dall’area interessata senza originare impatti di evidenza macroscopica. Le portate captate (a quota più bassa da Capodacqua a quota più alta da Pescara) sono immesse nella condotta primaria di alimentazione dell’acquedotto in prossimità di Pescara lasciando alle spalle delle portate di rilascio (imposte dalle concessioni in essere) che vengono fatte defluire nel fosso Capodacqua nel primo caso e nel fosso Cavone nel secondo. Una situazione che differenzia le possibili condizioni di deflusso del secondo fosso (Cavone) con origine nei pressi dell’abitato della frazione Pescara rispetto alle condizioni ante operam è proprio la entità della portata che in qualche caso può riversarsi in esso per il fatto che la concessione attuale prevede un limite di captazione dalla sorgente Pescara di 200 l/s, limite che – per la naturale variabilità di tale sorgente – in qualche situazione stagionale può essere superato (anche di molto) con la conseguenza che la portata di rilascio immessa nel fosso Cavone può essere innaturalmente superiore a quella ante operam. Per quanto riguarda le problematiche logistiche – generate dall’operato dell’uomo – esse sono sintetizzabili in quelle determinate dalla scelta amministrativa avvenuta in passato che ha portato ad una separazione delle concessioni relative alle due sorgenti di Capodacqua e Pescara. Tale separazione porta da un lato ad un utilizzo irrazionale della sorgente Pescara la cui portata è sovente di gran lunga superiore a quella di concessione e dall’altro alla necessità di un sollevamento (mediante una stazione di pompaggio) della portata captata (a quota più bassa dell’altrasorgente) a Capodacqua. A parte delle evidenti considerazioni in merito al costo energetico indotto dalla necessità di unificare le portate captate, non va taciuto che la irrazionalità amministrativa delle due concessioni separate ha determinati conseguenze anche ambientali per il fatto – sopra accennato – delle portate abnormi che in certe situazioni vengono riversate
- 32 -
nel fosso Cavone (portate che – tra l’altro – hanno fatto desistere il gruppo di biologi dello Studio Graia di Varese incaricato di indagare sulle condizioni ambientali delle acque fluenti dell’area da una esame di dettaglio delle condizioni di habitat biologico di tale fosso considerate “non congruenti” con una qualsiasi possibile tipo di adattamento di organismi viventi).
- 33 -
Allegato 11
Studio del Prof. Guido Calenda dell’Università di Roma (1997)
ANALISI DEL FABBISOGNO IDRICO DEL TERRITORIO
SERVITO DAGLI IMPIANTI DELLA CIIP SPA
INDICE
PREMESSE
Capitolo 1
FABBISOGNO IDRICO
1 STUDI ESISTENTI
1.1 Previsioni del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti
1.2 Previsioni dell’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno
2 AGGIORNAMENTO DELLE PROIEZIONI DEMOGRAFICHE
2.1 Popolazione residente
2.2 Presenze turistiche
3 RICHIESTA IDRICA
3.1 Fabbisogno della popolazione residente
3.2 Fabbisogno della popolazione fluttuante
3.3 Fabbisogno industriale e zootecnico
3.4 Richiesta idrica
3.5 Distribuzione della popolazione nelle frazioni
Capitolo 2
RISORSE IDRICHE
1 STATO ATTUALE DELL’APPROVVIGIONAMENTO
2 PROGRAMMI DI SVILUPPO DELL’APPROVVIGIONAMENTO
Capitolo 3
- 34 -
CALCOLI IDRAULICI
1 INTRODUZIONE
2 MODELLO DI CALCOLO
3 RISULTATI DELLE VERIFICHE
3.1 Situazione attuale
3.2 Previsione per il 2025 (soluzione base)
3.3 Previsione per il 2025 (soluzione alternativa)
Capitolo 4
SISTEMA DI TELECONTROLLO
35
PREMESSE
Il Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno, rilevata l’esigenza della ristrutturazione e del
rimodernamento del sistema di distribuzione idrica del Consorzio, ha dato incarico ai sottoscritti
professionisti di eseguire lo studio di massima delle reti di distribuzione idrica dei comuni serviti
dal Consorzio, con indicazione dei punti in cui inserire organi di telecontrollo. L’incarico prevede,
altresì, la redazione da uno "Studio Generale del Sistema Idrico del Consorzio", inclusivo di
un’analisi delle risorse idropotabili utilizzabili e del sistema di alimentazione a partire dalle opere di
presa.
Questa prima parte del progetto riguarda lo "Studio Generale del Sistema di Adduzione del
Consorzio" e la definizione delle finalità e della struttura del sistema di telecontrollo.
36
Capitolo 1
FABBISOGNO IDRICO
1 STUDI ESISTENTI
1.1 Previsioni del Piano Regolatore Generale degli Acquedotti
Le previsioni all’anno 2015 del fabbisogno idrico dei comuni che ricadono nell’ambito del
Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno, secondo il Piano Regolatore Generale degli Acquedotti
(P.R.G.A.), redatto nel 1963, sono riportate nella tabella 1.
1.2 Previsioni dell’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno
Nel 1985 la Ripartizione Completamento Schemi Idrici dell’Intervento Straordinario nel
Mezzogiorno ha redatto uno studio dal titolo "Razionalizzazione e Sviluppo della Risorsa Idrica ad
Uso Civile, Industriale e Agricolo" (Azione Organica n°4) che per la parte riguardante lo schema
idrico del Tronto faceva riferimento a due studi:
- per i 21 Comuni ricadenti nell’Area Marchigiana dell’Intervento Straordinario nel Mezzo-
giorno:
lo studio "Uso Intersettoriale delle Acque nelle Regioni Interessate dal Progetto Speciale
29" pubblicato nel 1980 dal Progetto Speciale 29 della Cassa per il Mezzogiorno, che nel
capitolo II riesamina il problema dell’approvvigionamento idrico delle Regioni interessate dal
Progetto 29, alla luce delle più recenti informazioni sullo sviluppo demografico e sull’assetto
socio-economico del territorio, nonché degli studi esistenti sui consumi idrici1;
- per i restanti Comuni dello schema idrico del Tronto, esterni all’area dell’Intervento
Straordinario nel Mezzogiorno:
la proposta di variante al vigente P.R.G.A. redatta dalla Regione Marche, allora in corso di
elaborazione.
1 Tra cui la “Indagine statistica sull’approvvigionamento di acqua potabile dei Comuni italiani” redatta
dall’I.S.T.A.T., con riferimento al 1975.
37
I fabbisogni del giorno dei maggiori consumi, calcolati con un coefficiente di punta 1,5, sono
riportati nella tabella 2. Nella tabella non sono indicati i fabbisogni assunti, che sono in molti casi
superiori, anche in misura considerevole, a quelli previsti.
Tabella 1 - Previsioni dei fabbisogni idrici al 2015 secondo il P.R.G.A.
comune abitanti
residenti n°
abitanti fluttuanti
n°
fabbisogno totale (l/s)
Acquasanta 6.252 2.300 21,3 Acquaviva 3.023 - 6,7 Altidona 1.459 885 4,2
Appignano 2.742 - 5,7 Arquata 3.397 600 16,0
Ascoli Piceno 81.931 7.500 345,6 Belmonte 1.043 - 2,5 Carassai 2.334 - 5,9
Castel di Lama 4.511 500 9,4 Castignano 3.774 - 8,0 Castorano 1.621 500 4,3
Colli del Tronto 2.898 300 5,5 Cossignano 1.556 - 3,9
Cupra Marittima 3,526 10.393 35,1 Fermo 41.544 17.511 166,1
Folignano 2.324 - 5,5 Grottammare 12.064 12,587 70,7 Grottazzolina 3.072 - 6,0
Lapedona 1.503 - 3,7 Maltignano 1.286 - 4,7
Monsampietro Morico 997 - 2,5 Monsampolo del Tronto 2.807 300 5,9 Montalto delle Marche 3.631 - 8,0
Montedinove 1.179 - 2,6 Monte Giberto 1.383 - 3,2
Monteleone di Fermo 858 - 2,1 Montelparo 1.694 - 4,1
Monteprandone 5.040 800 10,2 Monterinaldo 758 - 2,0
Monterubbiano 3.206 225 9,3 Monte Vidon Combatte 1.083 - 3,2
Montottone 1.789 - 4,0 Moresco 921 - 2,0 Offida 6.589 - 15,0
Ortezzano 1.132 400 2,6 Pedaso 2.626 968 11,0 Petritoli 3.353 - 7,8
Ponzano di Fermo 1.539 - 3,8 Porto S. Giorgio 23.289 11.938 110,9
Ripatransone 6.809 100 18,0 Roccafluvione 2.860 - 6,3
Rotella 2.199 - 6,2 S. Benedetto del Tronto 72.798 32.000 432,6 S. Vittoria in Matenano 2,127 - 5,0
Servigliano 2.127 - 4,5 Spinetoli 6.577 300 11,9 Venarotta 2.805 - 6,0
totale 344.046 100.107 1.431,0
38
Tabella 2 - Previsioni dei fabbisogni idrici al 2015 secondo lo studio dell’Intervento Straordinario nel Mezzogiorno
comune popolazio
ne residente
n°
presenze turistiche
n°
fabbisogno turistico
(l/s)
fabbisogno
civile (l/s)
fabbisogno
totale (l/s)
Acquasanta 3.269 13.562 37,6 15,6 53,2 Acquaviva 2.258 513 1,1 8,8 9,9 Altidona 1.390 1.000 7,5
Appignano 1.436 43 0,0 4,5 4,5 Arquata 1.476 4.044 11,3 4,6 15,9
Ascoli Piceno 55.731 15.245 22,6 407,2 429,8 Belmonte 770 - 3,0 Carassai 1.660 - 5,9
Castel di Lama 5.230 1.033 1,9 25,0 26,9 Castignano 2.270 114 0,0 8,9 8,9 Castorano 1.379 441 1,1 4,3 5,4
Colli del Tronto 2.143 107 0,0 8,4 8,4 Cossignano 1.190 - 4,4
Cupra Marittima 5.171 4.500 29,9 Fermo 41.500 10.000 225,6
Folignano 4.143 207 0,0 16,2 16,2 Grottammare 12.876 11.826 30,1 67,1 97,2
Grottazzolina 3.030 - 10,2 Lapedona 1.240 - 4,3 Maltignano 1.565 47 0,0 4,9 4,9
Monsampietro Morico 670 - 2,6 Monsampolo del Tronto 2.736 137 0,0 10,7 10,7 Montalto delle Marche 2.870 400 10,3
Montedinove 700 - 2,7 Monte Giberto 1.010 - 3,7
Monteleone di Fermo 450 - 1,9 Montelparo 1.190 - 4,6
Monteprandone 6.480 3.146 7,5 32,7 40,2 Monterinaldo 520 - 2,1
Monterubbiano 2.650 - 10,7 Monte Vidon Combatte 680 - 2,5
Montottone 1.320 - 4,8 Moresco 700 - 2,5 Offida 4.532 317 0,0 21,6 21,6
Ortezzano 820 - 2,7 Pedaso 2.410 1.500 12,5 Petritoli 2.960 - 10,0
Ponzano di Fermo 1.060 - 3,8 Porto S. Giorgio 24.500 12.500 130,4
Ripatransone 3.453 1.575 3,8 16,5 20,3 Roccafluvione 1.745 87 0,0 6,8 6,8
Rotella 814 24 0,0 2,5 2,5 S. Benedetto del Tronto 55.086 32.958 79,0 287,9 365,9 S. Vittoria in Matenano 1.570 300 7,0
Servigliano 2.360 - 8,1 Spinetoli 4.144 290 0,0 19,8 19,8 Venarotta 1.535 77 0,0 6,0 6,0
totale 279.051 106.998 1.688,7 Note: In grassetto: previsione Regione Marche Altri: previsione Progetto Speciale 29
39
2 AGGIORNAMENTO DELLE PROIEZIONI DEMOGRAFICHE
2.1 Popolazione residente
Poiché alla data della redazione del presente progetto sono disponibili ulteriori informazioni
demografiche, e precisamente il censimento I.S.T.A.T. del 1991 e i dati degli abitanti residenti nel
1987 e nel 1990, forniti dalla prefettura, nonché un aggiornamento dello studio regionale all’anno
2025, con alcuni dati recenti di popolazione, messo a disposizione dal Consorzio2, è stato ritenuto
opportuno redigere un aggiornamento delle previsioni sia della popolazione, sia dei fabbisogni
idrici.
Per l’aggiornamento delle proiezioni demografiche sono stati presi in considerazione gli
andamenti delle popolazioni dei vari comuni consorziati, come risultano dai dati anagrafici riportati
in tabella 3, costituiti da tutti i censimenti I.S.T.A.T. dal 1951 al 1991 e dai dati forniti dalla
Prefettura sulla popolazione residente del 1987 e del 1990. Si osservi che i dati della Prefettura non
sono completamente omogenei con quelli dei censimenti e vanno utilizzati perciò con una certa
cautela.
Dall’esame dei suddetti dati si è potuto constatare che alcuni comuni, come quelli dell’area
costiera di S. Benedetto del Tronto, manifestano un aumento progressivo della popolazione, grazie
allo sviluppo industriale e soprattutto turistico di tali zone, mentre altri comuni, come quelli delle
zone più interne, subiscono una diminuzione demografica, a volte anche molto sensibile.
In particolare, hanno evidenziato una tendenza a crescere le popolazioni dei seguenti comuni:
Acquaviva Picena Altidona Appignano
Castel di Lama Castignano Castorano
Colli del Tronto Cupra Marittima Folignano
Grottammare Grottazzolina Lapedona
Maltignano Monsampolo del Tronto Monteprandone
Monterubbiano Moresco Pedaso
Ponzano di Fermo Porto S. Giorgio S. Benedetto del Tronto
Spinetoli Venarotta
2 Le previsioni di tale aggiornamento verranno indicate nel seguito come previsioni del Consorzio.
40
Tabella 3 - Dati della popolazione residente e di quella presente secondo i dati I.S.T.A.T. (1951, 1961, 1971, 1981, 1991), secondo i dati della Prefettura (1987, 1990), e previsione effettuata per il 2025
comune 1951
res. 1961 res.
1971 res.
1971 pre.
1981 res.
1981 pre.
1987 pre.
1990 pre.
1991 res.
2025 prev. res.
Acquasanta 8.733 7.524 4.920 4.897 4.195 4.411 3.894 3.734 3.724 3.360 Acquaviva 3.638 3.365 2.686 2.646 2.677 2.619 2.888 3.004 3.080 3.995 Altidona 1.760 1.624 1.507 1.469 1.589 1.549 1.673 1.720 1.741 2.258
Appignano 3.192 3.052 2.100 1.989 1.953 1.906 1.963 1.968 1.962 1.993 Arquata 5.057 4.088 2.473 2.322 1.922 1.914 1.783 1.687 1.644 1.389
Ascoli Piceno 44.475
50.114
55.217
56.197
54.298
54.993
52.923
52.624
53.591
52.200
Belmonte 1.354 1.161 863 829 723 710 684 686 690 680 Carassai 2.830 2.598 1.831 1.763 1.461 1.431 1.391 1.366 1.371 1.342
Castel di Lama 3.506 3.379 3.664 3.545 5.570 5.500 6.208 6.457 6.475 7.228 Castignano 4.726 4.201 3.024 2.862 2.904 2.858 3.004 3.036 3.050 3.546 Castorano 1.940 1.804 1.554 1.521 1.790 1.757 1.911 1.982 2.016 2.715
Colli del Tronto 2.003 2.197 2.249 2.135 2.394 2.331 2.698 2.724 2.721 4.205 Cossignano 2.127 1.743 1.262 1.211 1.113 1.106 1.058 1.021 1.043 1.015
Cupra 3.985 3.925 4.093 4.061 4.287 4.220 4.443 4.483 4.564 5.647 Fermo 27.07
0 30.54
5 34.06
7 35.24
1 35.11
9 35.67
4 35.22
4 35.31
6 35.11
1 35.084
Folignano 2.873 2.587 2.558 2.495 5.193 5.174 7.415 8.011 8.079 11.331 Grottammare 6.793 7.153 9.587 9.421 11.14
7 11.00
8 12.06
8 12.53
7 12.78
7 15.709
Grottazzolina 2.491 2.562 2.705 2.644 2.843 2.817 2.900 2.896 2.899 2.935 Lapedona 1.942 1.672 1.306 1.258 1.143 1.128 1.115 1.122 1.168 1.253
Maltignano 1.583 1.431 1.303 1.260 1.775 1.775 2.154 2.281 2.295 3.763 Monsampietro
M. 1.266 1.110 818 773 762 748 747 763 762 762
Monsampolo del T.
3.347 3.124 2.847 2.691 3.129 3.114 3.435 3.613 3.694 6.495
Montalto delle M.
4.449 4.042 3.019 2.939 2.607 2.494 2.595 2.561 2.526 2.506
Montedinove 1.580 1.312 785 745 638 634 632 624 617 614 Monte Giberto 1.825 1.539 1.068 1.041 858 852 810 814 813 801 Monteleone di
F. 1.156 954 633 593 561 539 515 503 517 486
Montelparo 2.310 1.886 1.268 1.237 1.121 1.095 1.082 1.002 1.002 920 Monteprandone 4.948 4.597 5.041 4.958 7.075 6.973 8.240 8.994 9.084 12.974 Monterinaldo 1.090 843 606 586 520 509 490 466 448 383
Monterubbiano 4.123 3.569 2.748 2.676 2.410 2.365 2.422 2.432 2.442 2.551 Monte Vidon C. 1.571 1.205 749 705 606 604 550 534 520 442
Montottone 2.210 1.991 1.349 1.347 1.178 1.170 1.090 1.086 1.086 992 Moresco 1.100 1.025 746 720 604 591 604 614 606 585 Offida 8.046 7.334 5.733 5.612 5.469 5.487 5.409 5.393 5.377 5.329
Ortezzano 1.262 1.095 864 831 806 809 823 821 819 813 Pedaso 1.428 1.612 1.779 1.724 1.859 1.854 1.958 1.970 1.934 2.189 Petritoli 4.061 3.732 3.053 2.974 2.662 2.595 2.610 2.630 2.602 2.591
Ponzano di Fermo
2.050 1.712 1.154 1.127 1.103 1.087 1.301 1.367 1.372 2.287
Porto S. Giorgio 9.221 11.156
14.114
14.106
15.562
15.407
16.124
16.202
15.853
16.884
Ripatransone 8.998 7.580 5.321 5.340 4.390 4.434 4.355 4.330 4.358 4.357 Roccafluvione 4.023 3.445 2.351 2.254 2.428 2.419 2.347 ----- 2.245 2.238
Rotella 3.018 2.257 1.368 1.277 1.112 1.091 1.058 1.065 1.058 1.044 S. Benedetto del
T. 23.25
0 31.27
4 42.01
4 41.19
8 44.77
3 44.51
8 45.31
1 45.22
0 42.69
3 45.724
S. Vittoria in M. 2.900 2.368 1.719 1.705 1.483 1.453 1.455 1.439 1.447 1.441 Servigliano 4.119 2.854 2.506 2.460 2.382 2.345 2.376 2.367 2.348 2.331 Spinetoli 4.025 4.273 4.245 4.206 4.693 4.627 5.026 5.187 5.120 6.572 Venarotta 3.960 3.122 2.154 2.044 2.197 2.169 2.283 2.293 2.272 2.527
41
Denunciano invece una tendenza a diminuire le popolazioni di tutti i restanti comuni, e
precisamente:
Acquasanta Arquata Ascoli Piceno
Belmonte Piceno Carassai Cossignano
Fermo Monsampietro Montalto delle Marche
Montedinove Monte Giberto Monteleone di Fermo
Montelparo Monterinaldo Monte Vidon Combatte
Montottone Moresco Offida
Ortezzano Petritoli Ripatransone
Roccafluvione Rotella S. Vittoria in Matenano
Servigliano
Occorre sottolineare che tra i precedenti comuni, alcuni, quali Ascoli Piceno, Fermo e S.
Benedetto del Tronto - ossia i centri a maggior concentrazione demografica - dopo un periodo di
grande espansione, collocabile cronologicamente tra il 1951 ed il 1971, denunciano una chiara
tendenza a diminuire l’intensità delle loro crescita o addirittura un’inversione di tendenza,
attestando il valore della popolazione intorno a un limite di saturazione; gli altri comuni in crescita,
invece, tutti collocabili geograficamente sulla fascia costiera e lungo il corso del basso Tronto,
presentano ancora un forte tendenza a crescere, dovuta, come si è detto, soprattutto allo sviluppo
turistico ed industriale.
Per la valutazione degli interventi progettuali si è scelto un orizzonte temporale di circa 30
anni, proiettando le popolazioni all’anno 2025.
Le proiezioni della popolazione sono state effettuate per mezzo delle curve di crescita che
appaiono più adatte all’andamento demografico del periodo più recente, intervenendo, ove se ne sia
ravvisata la necessità, con correzioni successive. In particolare, sono state utilizzate le curve di
crescita aritmetica, geometrica, rallentata e logistica.
Nelle curve di crescita aritmetica l’incremento delle popolazione nel tempo è costante, per cui :
P P K t ta= + ⋅ −0 0( )
Per stimare la costante Ka si applica l’equazione tra due coppie di valori noti (t1, P1) e (t2, P2), con
t2 > t1 , per cui risulta :
KP P
t ta = −−
2 1
2 1
È da precisare che P0 e t0 definiscono il punto di partenza della curva di estrapolazione.
Nelle curve di crescita geometrica l’incremento delle popolazione nel tempo è proporzionale al
valore della popolazione raggiunta, per cui :
42
P P eK t tg= ⋅ −
00( )
Per stimare la costante Kg si applica l’equazione tra due coppie di valori noti (t1, P1) e (t2, P2), con
t2 > t1 , per cui risulta :
KP P
t tg = −−
ln ln2 1
2 1
Nelle curve di crescita rallentata l’incremento delle popolazione nel tempo è proporzionale alla
differenza tra la massima popolazione raggiungibile - o popolazione di saturazione Ps - e la
popolazione raggiunta, per cui :
P P P P es sK t tr= − − ⋅ −( ) ( )
00
Per stimare le costanti Kr e Ps si applica l’equazione tra tre punti noti (t1, P1), (t2, P2), (t3, P3), con
t3 > t2 > t1, per cui risulta :
K
P P
P P
t tr
s
s=−
−−
−
ln 2
1
2 1 P
P P P
P P Ps =⋅ −
− ⋅ +1 3 2
2
1 2 32
La precedente espressione di Ps è valida qualora sia verificata la relazione :
t t
t t3 1
2 12
−−
=
Nelle curve di crescita logistica l’incremento delle popolazione nel tempo è proporzionale sia
alla differenza tra la massima popolazione raggiungibile e la popolazione raggiunta, sia alla
popolazione stessa, per cui :
PP
P P
Pe
s
s P K t ts l
=+
−⋅ − ⋅ −1 0
0
0( )
Per stimare le costanti Kl e Ps si applica l’equazione tra punti noti (t1, P1), (t2, P2), (t3, P3) con t3
> t2 > t1 , per cui risulta :
K
P P P
P P P
P t tl
s
s
s=
− ⋅ −⋅ −
⋅ −
ln( )
( )
( )
2 1
1 2
2 1 P
P P P P P P
P P Ps =
⋅ ⋅ ⋅ − +⋅ −
2 1 2 3 22
1 3
1 3 22( )
Per il calcolo di Ps deve sempre essere verificata la stessa relazione del caso precedente.
Nella tabella 4 sono riportate le popolazioni residenti nell’anno 2025 secondo:
- le previsioni del Consorzio;
- le previsioni di questo studio;
- i valori adottati per le valutazioni del fabbisogno idrico.
43
Tabella 4 - Valori stimati della popolazione residente nel 2025 e valori adottati nei calcoli numerici
comune prev. consorzio al 2025 residenti
prev. studio al 2025 residenti
valore adottato al 2025 residenti
Acquasanta 4.000 3.360 3.724 Acquaviva 3.100 3.995 3.995 Altidona 2.000 2.258 2.258
Appignano 2.500 1.993 1.993 Arquata 2.000 1.389 1.644
Ascoli Piceno 60.000 52.200 53.591 Belmonte 850 680 690 Carassai 1.500 1.342 1371
Castel di Lama 7.000 7.228 7.228 Castignano 3.300 3.546 3.546 Castorano 2.200 2.715 2.715
Colli del Tronto 3.500 4.205 4.205 Cossignano 1.100 1.015 1.043
Cupra Marittima 5.100 5.647 5647 Fermo 42.000 35.084 35.111
Folignano 9.000 11.331 11.331 Grottammare 14.500 15.709 15.709 Grottazzolina 3.100 2.935 2.935
Lapedona 1.500 1.253 1.253 Maltignano* 2.600 3.763 -----
Monsampietro Morico 750 762 762 Monsampolo del
Tronto 4.000 6.495 6.495
Montalto delle Marche 2.600 2.506 2.526 Montedinove 1.000 614 617
Monte Giberto 900 801 813 Monteleone di Fermo 600 486 517
Montelparo 1.100 920 1.002 Monteprandone 10.000 12.974 12.974 Monterinaldo 600 383 448
Monterubbiano 2.900 2.551 2.551 Monte Vidon
Combatte 600 442 520
Montottone 1.200 992 1.086 Moresco 750 585 606 Offida 5.600 5.329 5.377
Ortezzano 1.000 813 819 Pedaso 2.200 2.189 2.189 Petritoli 2.800 2.591 2.602
Ponzano di Fermo 1.600 2.287 2.287 Porto S. Giorgio 23.000 16.884 16.884
Ripatransone 4.700 4.357 4.358 Roccafluvione 2.900 2.238 2.245
Rotella 1.200 1.044 1.058 San Benedetto del
Tronto 60.000 45.724 45.724
Santa Vittoria in Matenano
1.600 1.441 1.447
Servigliano 2.200 2.331 2.348 Spinetoli 7.700 6.572 6.572
44
Venarotta 2.900 2.527 2.527
* Il comune di Maltignano non fa parte del Consorzio, ma riceve da questo una dotazione idrica
fissa.
45
I valori adottati si differenziano dalle previsioni per i comuni che evidenziano una tendenza a
diminuire la propria popolazione, per i quali è stata cautelativamente assunta come base dei calcoli
il valore della popolazione al censimento del 1991, in quanto il sistema deve comunque soddisfare
la domanda attuale. Nei grafici nell’appendice B: “Previsioni di popolazione”, sono riportate a tratto
continuo le curve di crescita della popolazione ed a tratteggio l’andamento della popolazione nei
censimenti.
2.2 Presenze turistiche
Per i comuni interessati da rilevante movimento turistico si sono considerati i valori della
popolazione fluttuante secondo la previsione del Consorzio al 2025 riportati nella tabella 5.
Tabella 5 - Popolazione fluttuante secondo le previsioni del Consorzio
comune ab. fluttuanti comune ab. fluttuanti
Acquasanta 2.300 Monsampolo 300 Acquaviva 1.000 Montalto 400 Altidona 1.000 Monteprandone 1.000 Arquata 1.600 Monterubbiano 250
Ascoli Piceno 10.000 Ortezzano 400 Castel di Lama 500 Pedaso 1.500
Castorano 500 Porto S. Giorgio 12.500 Colli del Tronto 300 Ripatransone 1.000 Cupra Marittima 11.000 San Benedetto 40.000
Fermo 17.600 S. Vittoria in Mantenano
300
Grottammare 13.000 Spinetoli 500
46
3 RICHIESTA IDRICA
3.1 Fabbisogno della popolazione residente
Le portate da addurre ai singoli comuni sono state determinate in base alla popolazione
prevista, applicando gli standard di consumo fissati attraverso opportune analisi quantitative e
qualitative.
Come concordato con il Consorzio, per le dotazioni idriche si è fatto riferimento allo studio del
Progetto Speciale 29 "Studi e interventi per la protezione e il ravvenamento delle risorse idriche
della valle del Tronto" che fa riferimento a tre classi di centri urbani, cui corrisponde mediamente
un’armatura urbana via via più complessa, con le dotazioni riportate nella tabella 6.
Tabella 6 - Dotazioni idriche pro-capite per diverse classi di centri urbani
classe dotazione al 2005 (l/ab/d) popolazione (abitanti) A 250 fino a 10.000 B 300 tra 10.000 e 50.000 C 350 oltre 50.000
Come il testo citato recita testualmente:
"[...] tali dotazioni già tengono conto delle maggiori richieste dovute al periodo
estivo (per la condizione media si è quindi operata una riduzione del 20%). Tale
ipotesi è stata mantenuta, limitatamente però ai comuni non interessati a rilevante
movimento turistico. Per questi ultimi si è considerato un consumo aggiuntivo di
120 l/ab x giorno per ciascuna presenza in periodo di punta".
Queste dotazioni sono state utilizzate per il calcolo del fabbisogno della popolazione residente
con la relazione:
Fd n
resres res=
⋅86400
con il seguente significato dei simboli:
Fres = fabbisogno della popolazione residente (l/s);
dres = dotazione idrica (l/ab/g);
nres = popolazione residente.
Le dotazioni adottate sono mediamente inferiori a quelle dell’aggiornamento del Consorzio,
riportate nella tabella 7.
47
Tabella 7 - Dotazione dello studio di aggiornamento del Consorzio
classe dotazione (l/ab/d) popolazione (abitanti) A 250 fino a 10.000 B 300 tra 10.000 e 25.000 C 350 tra 25.000 e 50.000 D 400 tra 50.000 e 100.000
Si stima, peraltro, che queste ultime dotazioni siano eccessive e possano soltanto riflettere una
situazione di perdite elevate, dovute in buona parte a consistenti sfiori nei serbatoi. Poiché obiettivo
del presente progetto è proprio la riduzione di tali perdite per mezzo di una ristrutturazione delle reti
di distribuzione e, soprattutto, con un rinnovamento dei serbatoi e con una riduzione complessiva
del loro numero - il che dovrebbe consentire una gestione più efficiente - si ritiene che, in
prospettiva, le dotazioni assunte siano effettivamente più attendibili.
3.2 Fabbisogno della popolazione fluttuante
Per la popolazione fluttuante - in larga misura dovuta alle presenze turistiche - si è adottata una
dotazione idrica di 200 l/ab/d, coincidente a quella prevista dallo studio di aggiornamento del
Consorzio.
Il fabbisogno della popolazione turistica é stato calcolato con la relazione:
Fd n
turtur tur=
⋅86400
con il seguente significato dei simboli:
Ftur = fabbisogno della popolazione turistica (l/s);
dtur = dotazione idrica della popolazione turistica (l/ab g);
ntur = massima presenza turistica giornaliera .
3.3 Fabbisogno industriale e zootecnico
Il fabbisogno di acqua potabile per uso industriale e zootecnico è stato valutato nelle previsioni
del Consorzio come indicato nella tabella 8.
48
Tabella 8 - Fabbisogno industriale e zootecnico fornito dal Consorzio
comune ind. (l/s) zoo. (l/s) comune ind. (l/s) zoo. (l/s) Acquasanta 4,00 1,90 Monte Giberto 0,00 1,00 Acquaviva 1,00 1,70 Monteleone 0,00 0,70 Altidona 0,00 1,10 Montelparo 0,00 1,30
Appignano 0,00 1,30 Monteprandone 4,00 2,50 Arquata 2,00 2,10 Monterinaldo 0,00 0,80
Ascoli Piceno 41,20 5,30 Monterubbiano 1,00 3,00 Belmonte 0,00 0,90 M. Vidon
Combatte 0,00 1,10
Carassai 0,00 2,40 Montottone 0,00 1,00 Castel di Lama 3,00 0,70 Moresco 0,00 0,62
Castignano 1,00 1,80 Offida 1,00 4,20 Castorano 1,00 1,10 Ortezzano 0,00 0,92
Colli del Tronto 3,00 0,60 Pedaso 1,00 0,30 Cossignano 1,00 1,30 Petritoli 0,00 2,50
Cupra Marittima 0,00 2,10 Ponzano 0,00 1,30 Fermo 15,00 14,30 P.to S. Giorgio 17,00 0,60
Folignano 1,00 1,60 Ripatransone 3,00 5,70 Grottammare 10,00 1,00 Roccafluvione 1,00 1,50 Grottazzolina 0,50 1,20 Rotella 1,00 1,30
Lapedona 0,00 1,30 S. Benedetto 74,00 2,20 Maltignano 0,00 0,00 S. Vittoria in M. 0,00 1,40
Monsampietro 0,00 0,80 Servigliano 0,00 1,10 Monsampolo 2,50 1,40 Spinetoli 3,00 1,20
Montalto 1,00 2,10 Venarotta 2,00 1,20 Montedinove 0,00 0,70 totale 195,20 86,14
3.4 Richiesta idrica
Nella tabella 9 sono riportate le richieste idriche dei comuni per l’anno 2025, riferite agli
abitanti residenti e fluttuanti secondo le previsioni di questo studio (per il comune di Maltignano,
esterno al Consorzio, si è adottato il fabbisogno di 5 l/s, come indicato dallo stesso Consorzio),
confrontate con le previsioni del Consorzio per la stessa data, tabella 10. Dalle tabelle risulta che il
fabbisogno idropotabile (abitanti residenti e fluttuanti), aggiornato secondo le previsioni di questo
studio, è di circa 1.249 l/s, contro i circa 1.467 l/s previsti dal Consorzio. Includendo i fabbisogni
industriali e zootecnici, ripresi dalla tabella 8, il fabbisogno aggiornato totale sale a circa 1.530 l/s
contro i circa 1746 l/s previsti dal Consorzio.
Le previsioni aggiornate dei fabbisogni sono alquanto inferiori alle previsioni del Consorzio
essenzialmente perché, come si è detto, le dotazioni idriche assunte in fase d’aggior-namento sono
quelle del citato studio del Progetto Speciale 29, che sono mediamente inferiori a quelle
dell’aggiornamento del Consorzio. Adottando queste ultime si otterrebbero i fabbisogni riportati
nella tabella 11, che ammontano a quasi 100 l/s in più.
49
Tabella 9 - Fabbisogni idrici nel 2025 con le previsioni demografiche aggiornate da questo studio
comune abit. res. n°
dotaz. civile l/ab/d
fabb. civile l/s
abit. turist.
n°
dotaz. flutt. l/ab/d
fabb. flutt. l/s
fabb. ind. l/s
fabb. zoo. l/s
fabb. assunto
l/s Acquasanta
Terme 3.724 250 10,78 2.300 200 5,32 4,00 1,90 22,00
Acquaviva Picena 3.995 250 11,56 1.000 200 2,31 1,00 1,70 16,57 Altidona 2.258 250 6,53 1.000 200 2,31 0,00 1,10 9,95
Appignano del Tr. 1.993 250 5,77 0 200 0,00 0,00 1,30 7,07 Arquata del
Tronto 1.644 250 4,76 1.600 200 3,70 2,00 2,10 12,56
Ascoli Piceno 53.591 350 217,09
10.000 200 23,15 41,20 5,30 286,74
Belmonte 690 250 2,00 0 200 0,00 0,00 0,90 2,90 Carassai 1.371 250 3,97 0 200 0,00 0,00 2,40 6,37
Castel di Lama 7.228 250 20,91 500 200 1,16 3,00 0,70 25,77 Castignano 3.546 250 10,26 0 200 0,00 1,00 1,80 13,06 Castorano 2.715 250 7,86 500 200 1,16 1,00 1,10 11,11
Colli del Tronto 4.205 250 12,17 300 200 0,69 3,00 0,60 16,46 Cossignano 1.043 250 3,02 0 200 0,00 1,00 1,30 5,32
Cupra Marittima 5.647 250 16,34 11.000 200 25,46 0,00 2,10 43,90 Fermo 35.111 300 121,9
1 17.600 200 40,74 15,00 14,30 191,95
Folignano 11.331 300 39,34 0 200 0,00 1,00 1,60 41,94 Grottammare 15.709 300 54,55 13.000 200 30,09 10,00 1,00 95,64 Grottazzolina 2.935 250 8,49 0 200 0,00 0,50 1,20 10,19
Lapedona 1.253 250 3,63 0 200 0,00 0,00 1,30 4,93 Maltignano ----- ----- 5,00 ----- ----- ----- ----- ----- 5,00
Monsampietro 762 250 2,20 0 200 0,00 0,00 0,80 3,00 Monsampolo del
T. 6.495 250 18,79 300 200 0,69 2,50 1,40 23,39
Montalto 2.526 250 7,31 400 200 0,93 1,00 2,10 11,33 Montedinove 617 250 1,79 0 200 0,00 0,00 0,70 2,49
Monte Giberto 813 250 2,35 0 200 0,00 0,00 1,00 3,35 Monteleone di F. 517 250 1,50 0 200 0,00 0,00 0,70 2,20
Montelparo 1.002 250 2,90 0 200 0,00 0,00 1,30 4,20 Monteprandone 12.974 300 45,05 1.000 200 2,31 4,00 2,50 53,86 Monterinaldo 448 250 1,30 0 200 0,00 0,00 0,80 2,10
Monterubbiano 2.551 250 7,38 250 200 0,58 1,00 3,00 11,96 Monte Vidon C. 520 250 1,50 0 200 0,00 0,00 1,10 2,60
Montottone 1.086 250 3,14 0 200 0,00 0,00 1,00 4,14 Moresco 606 250 1,75 0 200 0,00 0,00 0,62 2,37 Offida 5.377 250 15,56 0 200 0,00 1,00 4,20 20,76
Ortezzano 819 250 2,37 400 200 0,93 0,00 0,92 4,22 Pedaso 2.189 250 6,33 1.500 200 3,47 1,00 0,30 11,11 Petritoli 2.602 250 7,53 0 200 0,00 0,00 2,50 10,03
Ponzano di F. 2.287 250 6,62 0 200 0,00 0,00 1,30 7,92 Porto S. Giorgio 16.884 300 58,63 12.500 200 28,94 17,00 0,60 105,16
Ripatransone 4.358 250 12,61 1000 200 2,31 3,00 5,70 23,62 Roccafluvione 2.245 250 6,50 0 200 0,00 1,00 1,50 9,00
Rotella 1.058 250 3,06 0 200 0,00 1,00 1,30 5,36 S. Benedetto del
T. 45.724 300 158,7 40.000 200 92,59 74,00 2,20 327,56
50
6 S. Vittoria in M. 1.447 250 4,19 300 200 0,69 0,00 1,40 6,28
Servigliano 2.348 250 6,79 0 200 0,00 0,00 1,10 7,89 Spinetoli 6.572 250 19,02 500 200 1,16 3,00 1,20 24,37 Venarotta 2.527 250 7,31 0 200 0,00 2,00 1,20 10,51
totale 287.343
----- 973,17
116.950
----- 270,72
195,20
86,14 1.530,21
51
Tabella 10 - Fabbisogni idrici nel 2025 con le previsioni demografiche del Consorzio
comune abit. res. n°
dotaz. civile l/ab/d
fabb. civile l/s
abit. turist.
n°
dotaz. flutt. l/ab/d
fabb. flutt. l/s
fabb. ind. l/s
fabb. zoo. l/s
fabb. assunto
l/s Acquasanta
Terme 4.000 250 11,57 2.300 200 5,32 4,00 1,90 22,80
Acquaviva Picena 3.100 250 8,97 1.000 200 2,31 1,00 1,70 13,98 Altidona 2.000 250 5,79 1.000 200 2,31 0,00 1,10 9,20
Appignano del Tr. 2.500 250 7,23 0 200 0,00 0,00 1,30 8,53 Arquata del
Tronto 2.000 250 5,79 1.600 200 3,70 2,00 2,10 13,59
Ascoli Piceno 60.000 400 277,78 10.000 200 23,15 41,20 5,30 347,43 Belmonte 850 250 2,46 0 200 0,00 0,00 0,90 3,36 Carassai 1.500 250 4,34 0 200 0,00 0,00 2,40 6,74
Castel di Lama 7.000 250 20,25 500 200 1,16 3,00 0,70 25,11 Castignano 3.300 250 9,55 0 200 0,00 1,00 1,80 12,35 Castorano 2.200 250 6,37 500 200 1,16 1,00 1,10 9,62
Colli del Tronto 3.500 250 10,13 300 200 0,69 3,00 0,60 14,42 Cossignano 1.100 250 3,18 0 200 0,00 1,00 1,30 5,48
Cupra Marittima 5.100 250 14,76 11.000 200 25,46 0,00 2,10 42,32 Fermo 42.000 350 170,14 17.600 200 40,74 15,00 14,30 240,18
Folignano 9.000 250 26,04 0 200 0,00 1,00 1,60 28,64 Grottammare 14.500 300 50,35 13.000 200 30,09 10,00 1,00 91,44 Grottazzolina 3.100 250 8,97 0 200 0,00 0,50 1,20 10,67
Lapedona 1.500 250 4,34 0 200 0,00 0,00 1,30 5,64 Maltignano ----- ----- 5,00 ----- ----- ----- ----- ----- 5,00
Monsampietro 750 250 2,17 0 200 0,00 0,00 0,80 2,97 Monsampolo del
T. 4.000 250 11,57 300 200 0,69 2,50 1,40 16,17
Montalto 2.600 250 7,52 400 200 0,93 1,00 2,10 11,55 Montedinove 1.000 250 2,89 0 200 0,00 0,00 0,70 3,59
Monte Giberto 900 250 2,60 0 200 0,00 0,00 1,00 3,60 Monteleone di F. 600 250 1,74 0 200 0,00 0,00 0,70 2,44
Montelparo 1.100 250 3,18 0 200 0,00 0,00 1,30 4,48 Monteprandone 10.000 250 28,94 1.000 200 2,31 4,00 2,50 37,75 Monterinaldo 600 250 1,74 0 200 0,00 0,00 0,80 2,54
Monterubbiano 2.900 250 8,39 250 200 0,58 1,00 3,00 12,97 Monte Vidon C. 600 250 1,74 0 200 0,00 0,00 1,10 2,84
Montottone 1.200 250 3,47 0 200 0,00 0,00 1,00 4,47 Moresco 750 250 2,17 0 200 0,00 0,00 0,62 2,79 Offida 5.600 250 16,20 0 200 0,00 1,00 4,20 21,40
Ortezzano 1.000 250 2,89 400 200 0,93 0,00 0,92 4,74 Pedaso 2.200 250 6,37 1.500 200 3,47 1,00 0,30 11,14 Petritoli 2.800 250 8,10 0 200 0,00 0,00 2,50 10,60
Ponzano di F. 1.600 250 4,63 0 200 0,00 0,00 1,30 5,93 Porto S. Giorgio 23.000 300 79,86 12.500 200 28,94 17,00 0,60 126,40
Ripatransone 4.700 250 13,60 1.000 200 2,31 3,00 5,70 24,61 Roccafluvione 2.900 250 8,39 0 200 0,00 1,00 1,50 10,89
Rotella 1.200 250 3,47 0 200 0,00 1,00 1,30 5,77 S. Benedetto del
T. 60.000 400 277,78 40.000 200 92,59 74,00 2,20 446,57
S. Vittoria in M. 1.600 250 4,63 300 200 0,69 0,00 1,40 6,72 Servigliano 2.200 250 6,37 0 200 0,00 0,00 1,10 7,47
52
Spinetoli 7.700 250 22,28 500 200 1,16 3,00 1,20 27,64 Venarotta 2.900 250 8,39 0 200 0,00 2,00 1,20 11,59
totale 314.650
----- 1194,09
116.950
----- 270,72
195,20
86,14 1746,15
53
Tabella 11 -Fabbisogni idrici con le previsioni demografiche aggiornate da questo studio e dotazioni del Consorzio
comune abit.
res. n°
dotaz. civile l/ab/d
fabb. civile l/s
abit. turist.
n°
dotaz. flutt. l/ab/d
fabb. flutt. l/s
fabb. ind. l/s
fabb. zoo. l/s
fabb. assunto
l/s Acquasanta
Terme 3.724 250 10,78 2.300 200 5,32 4,00 1,90 22,00
Acquaviva Picena 3.995 250 11,56 1.000 200 2,31 1,00 1,70 16,57 Altidona 2.258 250 6,53 1.000 200 2,31 0,00 1,10 9,95
Appignano del Tr. 1.993 250 5,77 0 200 0,00 0,00 1,30 7,07 Arquata del
Tronto 1.644 250 4,76 1.600 200 3,70 2,00 2,10 12,56
Ascoli Piceno 53.591 400 248,11 10.000 200 23,15 41,20 5,30 317,75 Belmonte 690 250 2,00 0 200 0,00 0,00 0,90 2,90 Carassai 1.371 250 3,97 0 200 0,00 0,00 2,40 6,37
Castel di Lama 7.228 250 20,91 500 200 1,16 3,00 0,70 25,77 Castignano 3.546 250 10,26 0 200 0,00 1,00 1,80 13,06 Castorano 2.715 250 7,86 500 200 1,16 1,00 1,10 11,11
Colli del Tronto 4.205 250 12,17 300 200 0,69 3,00 0,60 16,46 Cossignano 1.043 250 3,02 0 200 0,00 1,00 1,30 5,32
Cupra Marittima 5.647 250 16,34 11.000 200 25,46 0,00 2,10 43,90 Fermo 35.111 350 142,23 17.600 200 40,74 15,00 14,30 212,27
Folignano 11.331 300 39,34 0 200 0,00 1,00 1,60 41,34 Grottammare 15.709 300 54,55 13.000 200 30,09 10,00 1,00 95,64 Grottazzolina 2.935 250 8,49 0 200 0,00 0,50 1,20 10,19
Lapedona 1.253 250 3,63 0 200 0,00 0,00 1,30 4,93 Maltignano ----- ----- 5,00 ----- ----- ----- ----- ----- 5,00
Monsampietro 762 250 2,20 0 200 0,00 0,00 0,80 3,00 Monsampolo del
T. 6.495 250 18,79 300 200 0,69 2,50 1,40 23,39
Montalto 2.526 250 7,31 400 200 0,93 1,00 2,10 11,33 Montedinove 617 250 1,79 0 200 0,00 0,00 0,70 2,49
Monte Giberto 813 250 2,35 0 200 0,00 0,00 1,00 3,35 Monteleone di F. 517 250 1,50 0 200 0,00 0,00 0,70 2,20
Montelparo 1.002 250 2,90 0 200 0,00 0,00 1,30 4,20 Monteprandone 12.974 300 45,05 1.000 200 2,31 4,00 2,50 53,86 Monterinaldo 448 250 1,30 0 200 0,00 0,00 0,80 2,10
Monterubbiano 2.551 250 7,38 250 200 0,58 1,00 3,00 11,96 Monte Vidon C. 520 250 1,50 0 200 0,00 0,00 1,10 2,60
Montottone 1.086 250 3,14 0 200 0,00 0,00 1,00 4,14 Moresco 606 250 1,75 0 200 0,00 0,00 0,62 2,37 Offida 5.377 250 15,56 0 200 0,00 1,00 4,20 20,76
Ortezzano 819 250 2,37 400 200 0,93 0,00 0,92 4,22 Pedaso 2.189 250 6,33 1.500 200 3,47 1,00 0,30 11,11 Petritoli 2.602 250 7,53 0 200 0,00 0,00 2,50 10,03
Ponzano di F. 2.287 250 6,62 0 200 0,00 0,00 1,30 7,92 Porto S. Giorgio 16.884 300 58,63 12.500 200 28,94 17,00 0,60 105,16
Ripatransone 4.358 250 12,61 1.000 200 2,31 3,00 5,70 23,62 Roccafluvione 2.245 250 6,50 0 200 0,00 1,00 1,50 9,00
Rotella 1.058 250 3,06 0 200 0,00 1,00 1,30 5,36 S. Benedetto del
T. 45.724 400 211,69 40.000 200 92,59 74,00 2,20 380,48
S. Vittoria in M. 1.447 250 4,19 300 200 0,69 0,00 1,40 6,28
54
Servigliano 2.348 250 6,79 0 200 0,00 0,00 1,10 7,89 Spinetoli 6.572 250 19,02 500 200 1,16 3,00 1,20 24,37 Venarotta 2.527 250 7,31 0 200 0,00 2,00 1,20 10,51
totale 287.343
----- 1082,42
116.950
----- 270,72
195,20
86,14 1634,48
55
3.5 Distribuzione della popolazione nelle frazioni
Poiché molti comuni sono serviti dall’acquedotto tramite diverse derivazioni, per calcolare le
portate di ciascun tratto dell’acquedotto stesso è necessario distribuire la popolazione di ciascun
comune nelle diverse frazioni del territorio comunale.
Una volta individuate, sulla cartografia I.G.M. 1:25.000, le frazioni di ciascun comune servite
da ogni derivazione, la loro popolazione è stata calcolata in proporzione alla suddivisione del
censimento del 1991, riportata nell’appendice A: “Suddivisione della popolazione nel censimento
del 1991”.
Le popolazioni attribuite a ciascuna derivazione sono riportate nelle appendici:
C “Erogazioni e Controlli (Attuale)”,
G “Erogazioni e Controlli (2025 soluzione base)”,
N “Erogazioni e Controlli (2025 soluzione alternativa)”.
56
Capitolo 2
RISORSE IDRICHE
1 STATO ATTUALE DELL’APPROVVIGIONAMENTO
Il sistema idrico generale del Consorzio Idrico del Piceno è alimentato dalle seguenti fonti:
- l’acquedotto Pescara d’Arquata, che preleva l’acqua delle sorgenti Pescara e Capodacqua,
ubicate nel bacino del fiume Tronto, nel territorio del comune di Arquata del Tronto; queste
sorgenti drenano la parte meridionale del massiccio carbonatico dei monti Sibillini. La portata
prelevabile è di 630 l/s, ma il Consorzio riesce mediamente a prelevare soli 600÷610 l/s;
- l’acquedotto dei monti Sibillini, che preleva acqua dalla sorgente di Foce del fiume Aso, nel
territorio del comune di Montemonaco. Anche per questo acquedotto la portata prelevabile è di
630 l/s;
- il sollevamento di Santa Caterina, per Porto San Giorgio, che preleva l’acqua dalla falda del
Tenna. La portata prelevabile è di 45 l/s;
- il sollevamento per la frazione San Marco di Ascoli, ubicata nel bacino del Tronto, che preleva
acqua dalla sorgente della Maddalena. La portata prelevabile è di 10 l/s;
- il sollevamento Valdaso per Carassai, ubicata nella valle del fiume Aso, che preleva acqua per
il comune di Carassai. La portata prelevabile è di 4 l/s.
Le portate da prelevare nelle diverse ipotesi dalle varie fonti sono riportate nelle appendici:
C “Erogazioni e Controlli (Attuale)”,
G “Erogazioni e Controlli (2025 soluzione base)”,
N “Erogazioni e Controlli (2025 soluzione alternativa)”.
57
2 PROGRAMMI DI SVILUPPO DELL’APPROVVIGIONAMENTO
Le condizioni al limite della crisi in cui versa il sistema di approvvigionamento hanno indotto
da tempo il Consorzio a studiare nuove possibilità di attingimento, approntando anche i relativi
progetti.
Tra le principali iniziative del Consorzio in tema d’approvvigionamento idrico sono da citare:
- l’acquedotto di Forca Canapine, destinato a prelevare 50 l/s dalla nuova sorgente di Forca
Canapine, nonché altri 100 l/s di punta estiva dalla sorgente Capodacqua, in modo da riportare
il prelievo medio nell’anno a 630 l/s. Per tale progetto è stato bandito in data 1989 un appalto
concorso, aggiudicato al Raggruppamento Temporaneo d’Imprese Metroroma S.p.A., Società
Italiana per le Condotte d’Acqua S.p.A. e Impresa Orsini S.p.A.;
- il potenziamento del sollevamento Santa Caterina aumentando la portata complessiva sollevata
fino a 120 l/s, con un impianto a carbone attivo per il trattamento delle acque prelevate;
- l’acquedotto di soccorso a servizio di Ascoli Piceno e della vallata del Tronto mediante
potabilizzazione di acqua prelevata dal fiume Tronto, per una portata massima di 400 l/s, di cui
200 l/s destinati prevalentemente al servizio delle industrie alimentari della valle del Tronto, da
Ascoli Piceno a San Benedetto, e con ulteriori 200 l/s disponibili per il reintegro e soccorso del
sistema acquedottistico. Di questo acquedotto è stato redatto il progetto di massima, affidato
all’ing. Luciano Moruzzi, nel 1990;
- l’acquedotto intersettoriale a servizio della bassa valle del Tronto nell’ambito del progetto
speciale 29, che prevede la realizzazione di un impianto di potabilizzazione con un primo
modulo di 100 l/s, che tratta acqua che viene emunta dalla falda della bassa valle del Tronto, a
servizio delle industrie agro-alimentari, nonché dei comuni di Monteprandone e S. Benedetto
del Tronto.
Sulla base delle richieste determinate nel precedente capitolo 1 (tabella 7) il fabbisogno idrico
futuro del giorno dei maggiori consumi per l’anno 2025 è stato valutato in circa 1.530 l/s; per
soddisfare tale richiesta si sono ipotizzate due soluzioni:
- nella soluzione base si è ipotizzato di non utilizzare la parte delle acque destinate al sistema
acquedottistico del Piceno dall’acquedotto intersettoriale della bassa valle del Tronto,
sfruttando invece al massimo (120 l/s) la possibilità di potenziare il sollevamento Santa
Caterina (a servizio delle città di Fermo e Porto S. Giorgio), utilizzando l’acquedotto di Forca
Canapine per tutta la sua lunghezza, come da progetto esecutivo, integrando quest’ultimo con
le acque del soccorso di Ascoli Piceno (circa 160 l/s), che, nell’ipotesi fatta di fabbisogno
idrico del giorno dei massimi consumi, servirà esclusivamente a soddisfare le punte estive delle
città di Ascoli Piceno e S. Benedetto del Tronto nonché dei comuni lungo la bassa valle del
Tronto.
58
- nella soluzione alternativa si è ipotizzato che, fermo restando il potenziamento del
sollevamento di Santa Caterina, l’acquedotto di Forca Canapine sia realizzato solo nei tratti
iniziali sorgente Canapine ÷ nodo Quintodecimo ÷ nodo Colleforno, nodo Quintodecimo ÷
nodo Acquasanta, integrando la domanda di Ascoli Piceno tramite il suo soccorso e quella di S.
Benedetto del Tronto e di Monteprandone tramite l’acquedotto intersettoriale della bassa valle
del Tronto.
Poiché l’acquedotto di Forca Canapine ha una quota piezometrica sufficiente per
l’alimentazione a gravità del serbatoio di San Marco di Ascoli, il sollevamento della sorgente della
Maddalena potrà essere disconnesso nella prima ipotesi (soluzione 1), rimanendo in servizio nella
seconda (soluzione 2) a causa della mancata realizzazione di parte dell’acquedotto di Forca
Canapine.
Con le ipotesi assunte, la disponibilità idrica del sistema di approvvigionamento del consorzio
risulta complessivamente di poco superiore ai 1.600 l/s.
59
Capitolo 3
CALCOLI IDRAULICI
1 INTRODUZIONE
La verifica idraulica del sistema di adduzione esterna gestito dal Consorzio Idrico
Intercomunale del Piceno è stata eseguita nelle seguenti condizioni:
- situazione attuale,
- situazione proiettata all’anno 2025 (soluzione base e soluzione alternativa),
Nella situazione attuale sono stati considerati gli acquedotti attualmente in funzione, con le
massime portate emunte dal consorzio negli ultimi anni.
Nelle situazioni proiettate all’anno 2025 sono state considerate le portate relative alla
previsione dei fabbisogni per quell’anno, ipotizzando:
- che sia entrato in funzione l’acquedotto di Forca Canapine come da progetto esecutivo, nella
soluzione base,
- che siano entrati in funzione l’acquedotto di Forca Canapine solo nei suoi tratti iniziali sorgente
Canapine ÷ nodo Quintodecimo ÷ nodo Colleforno, nodo Quintodecimo ÷ nodo Acquasanta, ed
il trattamento della falda della bassa valle del Tronto presso Porto d’Ascoli, nella soluzione
alternativa.
60
2 MODELLO DI CALCOLO
Nel modello di calcolo gli acquedotti sono stati suddivisi in una serie di tronchi, delimitati da
nodi cospicui, e ogni tronco è a sua volta formato da uno o più tratti, delimitati da erogazioni o
punti caratteristici della rete.
Per i calcoli idraulici è stata utilizzata la formula di Gaukler:
J b D Q= ⋅ ⋅−µ α
con:
b = 10,29 n2 dove n é il numero di Manning
µ = 5,33
α = 2
I parametri che intervengono nei calcoli relativi a ciascun tratto e a ciascuna delle situazioni
considerate sono riportati, nelle tabelle nelle appendici:
- per la situazione attuale:
D “Pescara d’Arquata (Attuale)”,
E “Sibillini (Attuale)”,
F “Sollevamenti e Soccorsi (Attuale)”;
- per le previsioni al 2025:
H “Canapine (2025 soluzione base)”,
I “Pescara d’Arquata (2025 soluzione base)”,
L “Sibillini (2025 soluzione base)”,
M “Sollevamenti e Soccorsi (2025 soluzione base)”,
O “Canapine (2025 soluzione alternativa)”,
P “Pescara d’Arquata (2025 soluzione alternativa)”,
Q “Sibillini (2025 soluzione alternativa)”,
R “Sollevamenti e Soccorsi (2025 soluzione alternativa)”.
Sono state inserite perdite di carico localizzate a monte di ogni partitore o serbatoio a superficie
libera e, ove necessario, in tutti i tratti finali delle adduttrici. A tali perdite di carico corrispondono
valvole di regolazione.
I tratti nei quali la verifica ha dato quote piezometriche insufficienti, con conseguente
funzionamento a canaletta o impossibilità di erogazione, sono segnalati nelle tabelle con il simbolo
“●”; per ognuno di questi tronchi è stata proposta una soluzione, consistente nella realizzazione di
un raddoppio o nella sostituzione della condotta esistente con una di diametro maggiore.
61
Le planimetrie del sistema di adduzione sia per la situazione attuale, sia per quella futura sono
riportate a scala 1:25.000 nell’elaborato 2.
I profili del sistema di adduzione sono riportati negli elaborati:
- per la situazione attuale:
3.1.1 e 3.1.2 acquedotto Pescara d’Arquata,
3.1.3 acquedotto Monti Sibillini e sollevamento Santa Caterina;
- per la situazione proiettata all’anno 2025 (soluzione base):
3.2.1 e 3.2.2 acquedotto Pescara d’Arquata,
3.2.3 acquedotto Monti Sibillini e sollevamento Santa Caterina.
3.2.4 acquedotto Forca Canapine,
62
3 RISULTATI DELLE VERIFICHE
3.1 Situazione attuale
Dai dati relativi al censimento 1991 e dai dati, forniti dal Consorzio, sulle portate distribuite ai
comuni consorziati in condizioni di massima erogazione complessiva, ambedue riportati nella
tabella 12, risulta una popolazione complessiva residente di 261.331 unità con una dotazione media
di circa 428 l/ab/giorno e un fabbisogno totale di circa 1.301 l/s.
Tale richiesta idrica è soddisfatta dagli acquedotti del Pescara d’Arquata (641 l/s), dei Monti
Sibillini (560 l/s), dal sollevamento di S. Caterina (98 l/s) e dal sollevamento Valdaso per Carassai
(2 l/s).
Nell’appendice C: “Erogazione e Controlli (Attuale)”, sono elencati i Comuni serviti e per
ciascuno di essi:
- la popolazione totale residente,
- il fabbisogno globale (inteso come somma del fabbisogno degli abitanti residenti, dei fluttuanti
e del fabbisogno industriale e zootecnico),
- la popolazione frazionata nelle varie erogazioni,
- la portata erogata.
Peraltro, su richiesta dal Consorzio, si è anche verificata la capacità di trasporto del ramo
principale del Pescara d’Arquata (tratto “sorgente Pescara ÷ partitore Capradosso”) per una portata
aggiuntiva di circa 97 l/s, per simulare il massimo prelievo dalle sorgenti. Comunque, essendo
questa portata esuberante ai fini dell’alimentazione idrica effettivamente erogata, si è ipotizzato che
essa venga sfiorata al partitore Capradosso.
Dai calcoli, riportati nelle appendici:
D “Pescara d’Arquata (Attuale)”,
E “Sibillini (Attuale)”,
F “Sollevamenti e Soccorsi (Attuale)”,
risultano alcune condizioni d’insufficienza lungo l’acquedotto dei Monti Sibillini, per le quali
vengono proposti i seguenti interventi integrativi:
- raddoppio tra il partitore di Petritoli ed il nodo di Monte Giberto,
- raddoppio tra il nodo di Monte Giberto ed il serbatoio di Ponzano,
- nuovo tratto tra il nodo di Monte Giberto ed il partitore di Grottazzolina (nodo Grottazzolina),
per poter alimentare Grottazzolina ed in parte Belmonte Piceno, alleggerendo la linea che dal
partitore di Montelparo arriva al partitore di Servigliano,
63
- sostituzione della condotta esistente con una di diametro maggiore tra il partitore di
Grottazzolina e il serbatoio di S.ta Filomena.
Le verifiche con le soluzioni proposte sono descritte nel successivo paragrafo.
64
Tabella 12 - Dati forniti dal Consorzio sulle portate distribuite nel periodo di massima erogazione complessiva
comune * popolazione al
1991 n°
portata erogata l/s
pro capite l/ab/giorno
Acquasanta Terme 3.724 17,58 407,87 Acquaviva Picena 3.080 15,85 444,62
Altidona 1.741 5,45 270,47 Appignano del Tronto 1.962 12,15 535,05
Arquata del Tronto 1.644 8,10 425,69 Ascoli Piceno 5.3591 267,05 430,54
Belmonte Piceno 690 4,00 500,87 Carassai 1.371 7,50 472,65
Castel di Lama 6.475 22,45 299,56 Castignano 3.050 14,30 405,09 Castorano 2.016 11,50 492,86
Colli del Tronto 2.721 14,50 460,42 Cossignano 1.043 5,80 480,46
Cupra Marittima 4.564 20,90 395,65 Fermo 35.111 129,20 317,93
Folignano 8.079 23,10 247,04 Grottammare 12.787 60,00 405,41 Grottazzolina 2.899 7,50 223,53
Lapedona 1.168 5,10 377,26 Monsampietro Morico 762 2,70 306,14
Monsampolo del Tronto 3.694 14,20 332,13 Montalto delle Marche 2.526 11,70 400,19
Montedinove 617 3,60 504,12 Monte Giberto 813 3,00 318,82
Monteleone di Fermo 517 4,00 668,47 Montelparo 1.002 6,90 594,97
Monteprandone 9.084 36,50 347,16 Monterinaldo 448 3,00 578,57
Monterubbiano 2.442 15,50 548,40 Monte Vidon Combatte 520 3,00 498,46
Montottone 1.086 5,00 397,79 Moresco 606 2,40 342,18 Offida 5.377 24,05 386,45
Ortezzano 819 5,00 527,47 Pedaso 1.934 8,50 379,73 Petritoli 2.602 9,50 315,45
Ponzano di Fermo 1.372 4,60 289,68 Porto S. Giorgio 15.853 130,20 709,60
Ripatransone 4.358 28,05 556,11 Roccafluvione 2.245 12,30 473,37
Rotella 1.058 9,30 759,47 San Benedetto del Tronto 42.693 264,65 535,59 S. Vittoria in Matenano 1.447 5,50 328,40
Servigliano 2.348 5,50 202,39 Spinetoli 5.120 15,50 261,56 Venarotta 2.272 13,95 530,49
totale 261.331 1.300,13 19.686,13
65
media 427,96 * La portata fornita dal Consorzio al Comune di Maltignano, esterno all’area del Consorzio, è
di 1 l/s
66
3.2 Previsione per il 2025 (soluzione base)
Per il 2025 si prevede una popolazione residente nell’area del Consorzio di 287.343 abitanti,
un numero di presenze fluttuanti pari a 116.950 che, tenendo conto anche del fabbisogno zootecnico
e industriale, dà un fabbisogno totale di 1.530,21 l/s (incluso il comune di Maltignano che, esterno
al Consorzio, verrà alimentato con una dotazione fissa di 5 l/s), corrispondente a una dotazione
idrica media di 459 l/giorno per abitante residente (escluso il comune di Maltignano).
Per soddisfare tale richiesta, il quantitativo idrico complessivo prelevabile è così ripartito:
- 680 l/s dall’acquedotto del Canapine-Pescara d’Arquata, di cui:
- 50 l/s dalla sorgente Canapine,
- 430 l/s dalla sorgente Capodacqua,
- 200 l/s dalla sorgente Pescara;
- 560 l/s dalla sorgente Aso dell’acquedotto dei Monti Sibillini;
- 290,21 l/s dai sollevamenti, di cui:
- 120 l/s dal sollevamento S. Caterina,
- 3,30 l/s dal sollevamento Valdaso per Carassai,
- 166,91 l/s dal sollevamento dell’acquedotto del Soccorso di Ascoli Piceno.
Nell’appendice G: “Erogazione e Controlli (2025 soluzione base)”, sono elencati:
- i comuni serviti,
- la popolazione prevista,
- il fabbisogno globale,
- la popolazione frazionata nelle varie erogazioni,
- la portata erogata.
Con gli interventi integrativi proposti e con l’entrata in servizio dell’acquedotto di Forca
Canapine, la verifica idraulica ha dato risultati positivi, senza alcuna insufficienza piezometrica.
Si è ipotizzato che, mentre per l’acquedotto dei Monti Sibillini il tracciato delle condotte al
2025 non differisca da quello attuale, l’acquedotto del Pescara d’Arquata sia invece stato sostituito
nel suo tratto iniziale "sorgente Pescara ÷ partitore Colleforno" dal nuovo acquedotto di Forca
Canapine ("sorgente Canapine ÷ nodo Quintodecimo ÷ nodo Colleforno " e "nodo Quintodecimo ÷
nodo Acquasanta"). Questo acquedotto integra le erogazioni del Pescara d’Arquata lungo tutta la
valle del fiume Tronto, dove si prevede un aumento dei consumi in relazione ad un maggiore
sviluppo degli insediamenti urbani e delle industrie agro-alimentari.
Per i diametri, le lunghezze dei tronchi e per le caratteristiche idrauliche nella situazione
esaminata si rimanda alle appendici:
67
H “Canapine (2025 soluzione base)”,
I “Pescara d’Arquata (2025 soluzione base)”,
L “Sibillini (2025 soluzione base)”,
M “Sollevamenti e Soccorsi (2025 soluzione base)”,
dove gli interventi integrativi proposti sono stati evidenziati da apposite fincature.
3.3 Previsione per il 2025 (soluzione alternativa)
Per soddisfare la richiesta di un fabbisogno totale di 1.530,21 l/s, ottenuto con la medesima
previsione di popolazione, presenze fluttuanti, fabbisogno zootecnico e industriale della soluzione
base, il quantitativo idrico complessivo prelevabile è così ripartito:
- 636,91 l/s dall’acquedotto del Canapine-Pescara d’Arquata, di cui:
- 50 l/s dalla sorgente Canapine,
- 396,91 l/s dalla sorgente Capodacqua,
- 190 l/s dalla sorgente Pescara;
- 560 l/s dalla sorgente Aso dell’acquedotto dei Monti Sibillini;
- 333,30 l/s dai sollevamenti, di cui:
- 120 l/s dal sollevamento S. Caterina,
- 3,30 l/s dal sollevamento Valdaso per Carassai,
- 50 l/s dal sollevamento dell’acquedotto del Soccorso di Ascoli Piceno,
- 150 l/s dal sollevamento dell’acquedotto intersettoriale della bassa valle del Tronto.
Nell’appendice N: “Erogazione e Controlli (2025 soluzione alternativa)”, sono elencati:
- i comuni serviti,
- la popolazione prevista,
- il fabbisogno globale,
- la popolazione frazionata nelle varie erogazioni,
- la portata erogata.
Anche in questa soluzione si è ipotizzato che, mentre per l’acquedotto dei Monti Sibillini il
tracciato delle condotte al 2025 non differisca da quello attuale, l’acquedotto del Pescara d’Arquata
sia invece stato sostituito nel suo tratto iniziale "sorgente Pescara ÷ partitore Colleforno" dal nuovo
acquedotto di Forca Canapine ("sorgente Canapine ÷ nodo Quintodecimo ÷ nodo Colleforno " e
"nodo Quintodecimo ÷ nodo Acquasanta"), la realizzazione del quale è invece limitata ai soli tratti
di sostituzione del Pescara d’Arquata citati; la domanda idrica del comune di Ascoli Piceno e dei
comuni di S. Benedetto del Tronto e Monteprandone, non più sostenibile con il solo acquedotto del
Pescara d’Arquata, viene integrata dall’acquedotto del soccorso di Ascoli Piceno per il primo
comune, e dall’acquedotto intersettoriale della bassa valle del Tronto per i secondi.
68
Con questa configurazione, per far fronte all’aumentata domanda idrica dei comuni della bassa
valle del Tronto (avendo ipotizzato la mancata realizzazione di una parte dell’acquedotto di Forca
Canapine) si rendono necessari, oltre quelli già proposti, ulteriori interventi integrativi lungo
l’acquedotto del Pescara d’Arquata:
- sul ramo principale:
- raddoppio tra il partitore Rovecciano ed il partitore Borgo Miriam,
- sulla derivazione per Villa S. Antonio:
- raddoppio tra il partitore Rovecciano e l’erogazione per Brandi,
- raddoppio tra la I e la II torre piezometrica,
- sulla derivazione per Monsampolo del Tronto:
- raddoppio tra l’erogazione per Villa Morgani ed il partitore Mercatili,
- raddoppio tra il partitore Mercatili ed il serbatoio Pierantozzi,
- raddoppio tra il partitore Mercatili ed il serbatoio Bitossi.
Anche in questo caso la verifica idraulica ha dato risultati positivi, senza alcuna insufficienza
piezometrica.
Per le caratteristiche idrauliche nella situazione esaminata si rimanda alle appendici:
O “Canapine (2025 soluzione alternativa)”,
P “Pescara d’Arquata (2025 soluzione alternativa)”,
Q “Sibillini (2025 soluzione alternativa)”,
R “Sollevamenti e Soccorsi (2025 soluzione alternativa)”,
dove gli interventi integrativi proposti sono stati evidenziati da apposite fincature.
69
Capitolo 4
SISTEMA DI TELECONTROLLO
Lo studio del sistema di telecontrollo, di cui il Consorzio Idrico Intercomunale del Piceno ha
dato incarico a Ingegneri Speranza S.r.l., è stato sviluppato di concerto con il presente progetto di
massima, in modo da assicurare lo stretto coordinamento tra la progettazione del sistema di
telecontrollo e la ristrutturazione dei sistemi d’approvvigionamento e di distribuzione.
Il sistema di telecontrollo ha per obiettivo soltanto il controllo centralizzato degli impianti,
basato su una centralizzazione dell’informazione raccolta perifericamente. In futuro, col progredire
dell’esperienza sui sistemi automatizzati da parte del personale del Consorzio, si potrà prevedere
l’estensione del sistema alla la gestione automatizzata degli impianti.
Le strategie di controllo possono articolarsi in due fasi:
- la prima fase prevede essenzialmente il telecontrollo di alcuni nodi principali del sistema di
adduzione. Tale sistema, infatti, è già oggi dotato di una sia pur limitata ridondanza, per cui
numerose utenze possono essere servite con più di un acquedotto (Pescara d’Arquata o
Sibillini, Sibillini o sollevamento di S. Caterina). A seconda delle distribuzione della domanda,
è possibile, entro certi limiti, caricare l’utenza su l’uno o l’altro acquedotto, spostando la
risorsa lungo l’asse degli acquedotti stessi. La flessibilità del sistema aumenterà
considerevolmente con l’entrata in funzione dell’acquedotto di Forca Canapine e di quello di
soccorso a servizio della bassa valle del Tronto;
- la seconda fase prevede l’estensione del telecontrollo al sistema di distribuzione, con il
controllo sia di tutte le prese dal sistema d’adduzione, sia di alcuni nodi principali delle singole
distribuzioni comunali.
Si prevede che il sistema di telecontrollo sia articolato in:
a) posti periferici, in cui:
- vengono raccolte informazioni sullo stato della rete:
- misure di portata, pressione, grado di apertura di valvole, livelli dei serbatoi,
- segnali di apertura o chiusura di valvole, marcia o arresto di pompe, allarmi,
- vengono operate manovre di apertura o chiusura di valvole, avvio o arresto di pompe;
b) un posto centrale ubicato presso la sede del Consorzio a Ascoli, in cui vengono inviate le
informazioni raccolte e da cui partono i comandi di manovra.
70
Nella prima fase i posti periferici si limiteranno ai seguenti punti:
a) le fonti d’approvvigionamento:
- captazione delle sorgenti di Capodacqua, Pescara, Canapine e Aso,
- captazione delle falde del Tenna (Santa Caterina) e del Tronto;
b) tutti i partitori della rete adduzione principale (escluse le prese dirette per le reti di distribuzioni
interne ai comuni);
c) alcuni serbatoi d’importanza strategica.
Nella seconda fase i posti periferici verranno estesi a tutte le derivazioni dalla rete di adduzione
principale, ai serbatoi di compenso e riserva dei comuni e a qualche nodo principale delle reti
comunali.
Una schema relativo alla prima fase3, con indicazione di tutti i punti periferici, è riportato
nell’elaborato 4.
3 Cortesemente fornito dall’Ingegneri Speranza S.r.l.
71
APPENDICE
RELAZIONE PAESAGGISTICA
72